MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E L?olivicoltura in Toscana ed in Maremma: il bilancio della stagione 2023 IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XXI ? NUMERO 9 ? NOVEMBRE 2023 ? ? 3,50 Inoltre... Il turismo in Maremma nel presente e nel futuro, esperti a convegno a Grosseto Scansano, la patria del Morellino e di mille altre storie? Grosseto, il Futurismo in mostra all?Archivio di Stato ed in Prefettura Teatri di Grosseto, si alza il sipario sulla nuova stagione 2023/2024 I cinquant?anni dell?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti? ?Arte&Vino? a braccetto a Capalbio, al via l?edizione 2023 14 24 44 64 SOMMARIO VIVI 14............Il turismo in Maremma nel presente e nel futuro al cen? tro di un interessante convegno a cura di MaremmaOggi 20............Teatri di Grosseto, si alza il sipario sulla nuova sta? gione 2023/2024 24............Follonica, grandi nomi al Teatro Fonderia Leopolda per la nuova stagione teatrale 29............?Passioni di un colle? zionista. Dipinti fiamminghi e olandesi del Cinque e Seicento?, in corso la mostra al Polo Aldi 32............Grosseto, il Futurismo in mostra all?Archivio di Stato ed in Prefettura 37 ............?Arte&Vino? a braccet? to a Capalbio, in corso la decima edizione della manifestazione 41............?La Voce di ogni Stru? mento?, al via la rassegna che lega la grande musica alla soli? darietà 44............Scansano, la patria del Morellino e di mille altre sto? rie? da scoprire 52............Lo Ziro, l?agriturismo nel cuore della campagna scan? sanese dove trovare la genuini? tà della Maremma più autentica 56............I cinquant?anni dell?I? stituto musicale comunale ?Pal? miero Giannetti? 61............Morellino Classica Festival 2023, un successo annunciato 64............L?olivicoltura in Tosca? na ed in Maremma: il bilancio della raccolta 2023 76............Prodotti, ricette, consi? gli: viaggio nel gusto alla sco? perta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collabo? razione con Conad Grosseto 81............Castiglione della Pescaia, conferita la cittadinan? za onoraria postuma ad Italo Calvino 85............Bruno Caponi, quando dal pennello fuoriesce l?essenza del territorio di Maremma 88............?L?invaso sul diversivo a Cernaia è un sogno che si rea? lizza dopo 25 anni? 92............L?acqua non va in vacanza: l?estate 2023 premia l?impegno di AdF ? Acquedotto del Fiora 97............Con Tema Vita Ets, il diritto alla cura è sempre al In copertina, un?immagine che riporta all?olio e alla raccolta delle olive in Toscana, tema oggetto di un ampio servizio a pag 64 SOMMARIO ? 9 100 centro dell?attenzione SCOPRI C?è da vedere 100.........Vetulonia, il fascino di un?antica città etrusca tutta da scoprire Pillole di Storia 105.........?Gli Ebrei nella Marem? ma e la Comunità di Pitigliano? nel racconto di Angelo Biondi Personaggi 111..........Reginaldo Monticelli, un uomo d?altri tempi con due gran? di passioni: la politica e lo sport La Maremma vista da Alfio Cavoli 114.........Maremma a misura d?uomo L?angolo del libro 116.........?Malamente?, la storia di una generazione raccontata da Stefano Erasmo Pacini 117.........?Dal mio punto di vista?? quello di Paolo Boccia 134 142 128 Aziende al Top 120.........Fenice Arredamenti, ovvero l?azienda dove i sogni prendono forma e diventano realtà GUSTA Vino e dintorni 124.........I vini Ansonica prota? gonisti a Orbetello nella secon? da edizione di ?Sfumature d?An? sonica? WINE NEWS 126.........Tecnico superiore in ?Bio?food & Sustainability management?, presentato il corso della Fondazione Its Eat? Eccellenza agroalimentare toscana 126.........Daniele Petricci nuovo presidente del Consorzio Suve? reto e Val di Cornia 127.........Il miglior pecorino sta? gionato italiano è de La Parrina Di vino in cibo 10 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 128.........Terenzi e la Maremma, un binomio vincente premiato tra i cento migliori d?Italia Il vino del mese 132 .........Barbaspinosa by Mori? sfarms, ovvero la tradizione di una storica azienda di Marem? ma in un calice di vino La ricetta 134.........Il Bordatino, una zuppa di bordo dal sapore di terra LE NEWS 136.........Borse di studio griffate Boutique Hotel Torre di Cala Piccola 137.........Opere d?arte in favore della Pediatria, presentato il calendario 2024 138.........Amore e disabilità al centro del lungometraggio di Santoni 138.........Grosseto è tra le 4 città finaliste del contest ?European Green Pioneer of Smart Tou? rism 2024? 139.........La Rete Grobac prezio? sa alleata di studenti ed inse? gnanti con tanti servizi gratuiti 139.........Riordino e catalogazio? ne degli archivi, presto nuovi documenti a disposizione dei cittadini grazie alla Rete Grobac 140.........Funzionari latino?ame? ricani in visita a Confartigiana? to Imprese Grosseto con il pro? getto Habilitas IILA 140.........Mostra ?Corpo a Cor? po? al MuVet, presentati catalo? go e film 141.........Nautibus, successo per la navetta estiva a Follonica al servizio di residenti e turisti 142.........La donna vista da Cri? stina Mambrini al Quadrivio 142.........?Mare per tutti?, edi? zione da record 143.........Grosseto, inaugurata a Palazzo Aldobrandeschi la mostra fotografica Quadri di Miniera di Valerio Radi L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Turismo in Maremma: i primi numeri di una stagione estiva 2023 piuttosto complicata U na giornata dedicata al turismo in Maremma, all?analisi del momento attuale e della stagione appena conclusa per tracciare un percorso di superamento delle difficoltà che il nostro territorio sta affrontando. Questo il senso del convegno ?Maremma 2030 - Il futuro del turismo? organizzato il 21 ottobre scorso alla Sala Eden di Grosseto da MaremmaOggi.net, il giornale online della Maremma Toscana che ha proposto con successo un momento di confronto con esperti del settore, rappresentanti delle istitizioni e delle associazioni di categoria, per contribuire alla creazione di un progetto attivo di marketing territoriale. Moderati da Guido Fiorini sono intervenuti ? molti in presenza, altri in collegamento ? Leonardo Marras (assessore al Turismo della Regione Toscana), Alessandro Tortelli (direttore del Centro Studi Turistici di Firenze), Francesco Tapinassi (direttore di Toscana Promozione), Roberto Bernabò (manager Class Editori), David Fantini (architetto), Margherita Puri Negri (responsabile Comunicazione e Marketing ?Terre di Sacra?), Alessandra Sensini (vicepresidente CONI) e Laura Giordano (responsabile settore turismo ?Coop Itinera?). Agli ospiti sono seguiti alcuni interventi dalla platea come quelli della direttrice Gabriella Orlando (Confcommercio Grosseto) e Andrea Biondi (Confesercenti Grosseto) che hanno sottolineato l?importanza di conoscere il livello di soddisfazione dei visitatori da utilizzare come piattaforma di lavoro per indirizzare le politiche turistiche e migliorare il migliorabile. Un punto d?inizio su cui basarsi per calibrare le future offerte. Tanti i temi emersi nel corso delle 4 ore di discussione tese ? nell?intento degli organizzatori ? non solo a scattare una fotografia della situazione attuale, ma anche ad individuare idee e progetti, ovvero proposte concrete sulle quali lavorare da qui fino al 2030. Un ampio resoconto del convegno è contenuto nel servizio di apertura nelle pagine che seguono. Qui ci concentriamo sui dati presentati da Alessandro Tortelli direttore del Centro Studi Turistici di Firenze che si è soffermato in maniera puntuale su cifre e tendenze utilissime per comprendere il fenomeno turistico in Maremma, a partire dal periodo antecedente il Covid per arrivare all?analisi sull?andamento della stagione 2023. Ebbene, nel confronto tra l?anno pre-pandemia del 2019 e quello successivo del 2022, in provincia di Grosseto si nota un aumento dell?1,1% degli arrivi, ma una diminuzione del 3% delle presenze. In altri termini è arrivata più gente, ma si è fermata per meno tempo. La quota di turisti italiani è scesa del 2% circa, passando dal 73,5%, del 2019 al 71,8% del 2022, mentre per contro è aumentata quella degli stranieri, passata dal 26,5% al 28,2%. L?Amiata, a differenza delle altre due zone in cui è suddivisa oggi la Maremma turistica, ha visto un aumento sia degli arrivi che delle presenze tra il 2019 e il 2022 (rispettivamente +17% e +6,6%), a fronte di un -2% di arrivi ed un -3,5% di presenze per l?Ambito Maremma sud ed un +6,3% di arrivi ed -2,6% di presenze per l?Ambito Maremma nord. Fin qui il mercato turistico ufficiale della provincia di Grosseto considerando il rapporto tra il 2019 ed il 2022 (ultimo anno disponibile con dati completi). Una prima indagine parziale a livello nazionale sulla stagione estiva 2023 ha evidenziato che le città d?arte e le località montane sono tra quelle che hanno avuto un maggior successo, sostenute dagli arrivi degli stranieri. Nei primi sette mesi del 2023 (da gennaio a luglio) nel Bel Paese c?è stato (rispetto allo stesso periodo del 2022) un aumento degli arrivi del 18,7%, ed un incremento meno consistente ma comunque significativo delle presenze pari al 9,47%. Il numero di pernottamenti degli italiani nei primi sette mesi dell?anno è diminuito del 4%, mentre è aumentato della stessa percentuale quello degli stranieri. Al contrario sono aumentati i viaggiatori italiani che hanno scelto l?estero per trascorrere le loro vacanze. Passando alla provincia di Grosseto, il dato (ancora provvisorio) relativo ai primi otto mesi del 2023 (da gennaio ad agosto) è sostanzialmente negativo: al netto delle locazioni turistiche, vi è stata una diminuzione importante, sia degli arrivi (-89mila, pari ad un -9,3%) sia dei pernottamenti (-404mila che equivalgono ad un -8,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel corso di questa prima parte dell?anno, i turisti italiani hanno generato il 72,9% delle presenze, mentre gli stranieri si sono fermati al 27,1% (erano rispettivamente il 74,3% ed il 25,7% nei primi otto mesi del 2022). Secondo i dati provvisori, l?Ambito turistico Amiata ha chiuso i primi otto mesi del 2023 in linea con i valori della scorsa stagione, mentre il bilancio nello stesso periodo è stato invece negativo per i comuni dei due ambiti Maremmani. Il calo è dovuto esclusivamente alla domanda italiana ed è riferito in particolare ai mesi di giugno e agosto. Insomma, questi primi numeri confermano quanto in maniera più empirica avevano notato un po? tutti nei mesi scorsi. La stagione è stata complicata e c?è bisogno di intervenire per il futuro. Possibilmente tutti insieme, magari andando anche oltre la suddivisione degli ambiti turistici in 3 zone per tornare a ragionare di Maremma in termini unitari. Ma di questo magari parleremo un?altra volta. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI TURISMO Il 21 ottobre scorso si sono riuniti alla sala Eden di Grosseto associazioni, operatori turistici, istituzioni per partecipare al convegno ?Maremma 2030 - Il futuro del turismo?, organizzato dal giornale online MaremmaOggi. Dal bilancio della stagione turistica estiva 2023 ale proposte per gli anni a venire: tanti i temi affrontati nel corso della mattinata DI ROBERTA FALASCA 14 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Foto © MaremmaOggi Il turismo in Maremma nel presente e nel futuro al centro di un interessante convegno a cura di MaremmaOggi Foto © MaremmaOggi GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE C hi ama la Maremma prova un amore sconfinato. Chi ama la Maremma la racconta, la vive, la dipinge, la assapora. Chi ama la Maremma si bagna del suo mare e respira i suoi profumi. Chi ama davvero la Maremma non la lascia. Questo lembo toscano pregno di mare, dune, spiagge, campi, colline, montagne, che si estende su 5 chilometri quadrati, è una meta turistica che nel tempo si è evoluta, è cresciuta, è cambiata. Da zona paludare a meta preferita del turismo di lusso. Da villeggiatura stanziale delle seconde case al turismo enogastronomico, lento, del fine settimana, termale, della bike. Ma cosa è davvero la Maremma oggi? Esiste il brand Maremma? I vacanzieri cosa vogliono da questo territorio? E gli operatori del settore sono in grado, oggi nel 2023, di soddisfare tutte le esigenze? Le domande sono state poste ai rap- presentanti del turismo della Toscana durante il convegno che si è tenuto sabato 21 ottobre all?Eden di Grosseto dal titolo ?Maremma 2030 - Il futuro del turismo?, organizzato da MaremmaOggi, il giornale online della Maremma Toscana. Un incontro pubblico, aperto a tutti, sul turismo in Maremma. Un?occasione per discutere i dati dell?ultima stagione turistica appena trascorsa e per ragionare sulle prospettive del comparto, così cruciale per il nostro territorio, con gli operatori del settore, le associazioni e le istituzioni. Un momento di confronto utile per tracciare un percorso di superamento delle difficoltà che il nostro territorio sta affrontando e per contribuire alla creazione di un progetto attivo di marketing territoriale. ?La Maremma non esiste? è la provo- cazione lanciata dal direttore di MaremmaOggi, Guido Fiorini, durante il convegno, per scuotere gli animi dell?opinione pubblica e di chi lavora nel settore. ?Prendere impegni verso il nostro turista e rispettarli nel tempo ? afferma il direttore Fiorini ? è l?obiettivo finale per conferire al turismo toscano e maremmano un plus?. Alessandro Tortelli direttore del Centro studi turistici di Firenze ha spiegato bene, attraverso i dati per ora provvisori, che gli andamenti si capiscono se si lavora con le imprese. ?Da gennaio a luglio 2023 le presenze in Toscana di turisti italiani e turisti stranieri ? dichiara Tortelli ? sono in calo e ci sono mesi con più affluenza solo da parte di chi proviene dall?estero. A dirla tutta è difficile colmare il gap che gli italiani lasciano, decidendo di trascorrere le vacanze oltre confine. Per quanto PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? Il calo delle presenze registrato nella stagione estiva 2023 (dati ancora provvisori) deve far cambiare rotta alle strutture ricettive e alle istituzioni. Occorre prendere impegni verso il nostro turista e rispettarli nel tempo Foto © MaremmaOggi riguarda le recensioni abbiamo, invece, una buona media di ?stelle?: 4.30 e il giudizio sulla Toscana proveniente per la maggior parte delle volte dai vacanzieri stranieri è positivo. Certo è che la crisi del turismo registrata quest?anno è un acceleratore del cambiamento. Occorre modificare da parte degli operatori il modello organizzativo, i processi dell?economia turistica devono virare al digitale e i privati devono mettersi in gioco, scendere in campo a tutto tondo. La grande sfida è la destagionalizzazione se ancora vogliamo usare questo termine: occorre ampliare il flusso a maggio-giugno e a settembre-ottobre sulle coste. La destagionalizzazione però va di pari passo con due questioni: il pro- 16 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Foto © MaremmaOggi Guido Fiorini e Leonardo Marras dotto turistico e l?esperienza da vivere in vacanza. È nata da qualche anno ormai la necessità di far conoscere il territorio tramite appunto, da un lato i prodotti turistici dall?altro le esperienze di ogni tipo. I privati, per fare questo, devono offrire servizi e proposte uniche e regalare emozioni da imprimere nella memoria. La sfera pubblica deve agevolare tutto questo?. L?assessore al Turismo della Regione Toscana, Leonardo Marras è intervenuto parlando dell?importanza della digitalizzazione e del gioco di squadra. ?In Toscana, come in Maremma ? ha detto ? serve migliorare i servizi di accoglienza e legare le offerte con un sistema globale. La Maremma e la Toscana, che sono riconosciute in tutto il mondo, devono essere sottoposte a un?analisi attenta per crescere ancora e per dare un di più al turista. Istituzioni e operatori del settore, per rimanere nel target di riferimento, devono fare scelte commerciali importanti, devono digitalizzarsi, devono credere nelle infrastrutture digitali, fare proposte, seguire il programma di promozione digitale e mandare al comparto del turismo messaggi per costruire una narrazione efficace. Non bisogna essere isolati. Accompagniamoci!?. ?Il turismo enogastronomico, che in Italia ha un giro di affari da 5 miliardi l?anno, è una voce importante dell?economia in italiana?. Queste le parole di Roberto Bernabò, manager di Class Editori. ?La Toscana, come il resto di Italia, dovrebbe fare tesoro di questi numeri: come Class editori siamo attenti alle tematiche che girano intorno all?enogastronomia in Italia. Il vino è una delle chiavi di interesse del Paese attraverso proprio la wine experience. I produttori che incontrano i mercati nei paesi del mondo sono i testimoni dell?offerta toscana fuori dei confini nazionali. Sul web, accanto alla parola Maremma, infatti, c?è ?vino? e ?ristorazione?: come si può sfruttare questo? Finché non si ha la consapevolezza di quanto l?enogastronomia faccia girare l?economia, non si avrà mai la certezza su cosa puntare. Toscana e Maremma possono trainare il turismo dalla canti- Castiglione della Pescaia tira le somme sulla stagione turistica estiva 2023 L?Amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia ha incontrato gli operatori turistici per una prima analisi della stagione estiva 2023 appena conclusasi e per iniziare ad esaminare i progetti per il futuro P rimo incontro dell?Amministrazione comunale con gli operatori del settore turistico per un?analisi congiunta della stagione appena conclusa e una valutazione degli interventi futuri. L?obiettivo di tutti, forti anche delle condizioni meteo di questi ultimi anni, è quello di ?allungare? la stagione turistica programmando eventi e progetti che non dovranno essere concentrati nei soli 100 giorni estivi. «Ancora non abbiamo a disposizio­ ne dati u?ciali e definitivi ? a?erma il Sindaco Elena Nappi ? ma dalle sen­ sazioni espresse da tutti coloro che si occupano di turismo sul nostro terri­ torio emerge che nel complesso la stagione è stata positiva. Rispetto agli anni pre­Covid si registra un calo di presenze proprio in quei mesi, luglio ed agosto, che sono considerati quelli turistici per eccellenza. Bene invece i mesi precedenti e quelli successivi, con un settembre che fa registrare un aumento di presenze turistiche sul nostro territorio e un ottobre che è sulla buona strada». «In questo primo incontro ? aggiunge l?assessore al turismo Susanna Lorenzini ? non abbiamo voluto fare un?analisi e?ettiva di quella che è sta­ ta la stagione ma abbiamo voluto ascoltare gli operatori del settore, capire le loro sensazioni per mettere in campo, attraverso un?analisi delle criticità, le strategie necessarie per a?rontare al meglio le prossime sta­ gioni che già si prospettano complica­ te a livello nazionale. Castiglione della Pescaia ha tenuto bene come territo­ rio, dobbiamo ora guardare in modo serio ad obiettivi comuni per poter arginare insieme eventuali situazioni future di crisi». Seduti al tavolo del turismo i rappresentanti di tutte quelle realtà locali e provinciali legate allo sviluppo tore si sono impegnati a lavorare. «Il nostro obiettivo primario ? concludono Nappi e Lorenzini ? è quello di fare rete, di collaborare con gli ope­ ratori turistici, al fine di creare strate­ turistico del territorio, dai balneari ai commercianti, ristoratori e albergatori, consorzi e associazioni di categoria. Tutti sono convenuti sul fatto che la contrazione economica, i rincari e la delicata situazione politica internazionale abbiano determinato un calo delle presenze turistiche, e che sia necessario collaborare per puntare al rilancio del turismo in Maremma. Investire sulla destagionalizzazione; valorizzare l?ospitalità ascoltando le esigenze del turista, sia italiano che straniero, per accoglierlo al meglio; ricevere maggiori finanziamenti per migliorare i servizi da o?rire, sono queste le principali criticità su cui amministrazione ed operatori del set- gie condivise e programmare eventi e progetti che portino ad una valorizza­ zione del nostro territorio in ogni periodo dell?anno. Cercheremo di ascoltare le esigenze dei nostri concit­ tadini, quelli del capoluogo e delle fra­ zioni, per mettere in campo un pro­ getto di accoglienza che possa soddi­ sfare i gusti di tutti. Sebbene la sta­ gione 2023 non sia ancora conclusa siamo già a lavoro per la prossima cercando di organizzare appuntamen­ ti di carattere sportivo e culturale ma anche di valorizzazioni delle tradizioni e delle eccellenze di Castiglione della Pescaia e di tutto il suo territorio, dal mare all?entroterra». PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI Foto © MaremmaOggi ???? Per potenziare il brand Maremma occorre cambiare strategia: servizi ad hoc, offerta calibrata su un viaggiatore attento e consapevole che ama la natura e l?ambiente na al territorio e viceversa?. Riallacciandosi al tema dell?enoturismo, è intervenuto Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione, l?agenzia regionale per la promozione turistica. ?Da una ricerca recente il primo attrattore in Toscana è l?enogastronomia, fiore all?occhiello della regione. Come agenzia abbiamo capito che nel 2023 la Toscana non deve far conoscere le sue bellezze e le sue prelibatezze ma dove trovarle e come. L?agenzia Toscana Promozione ha ritirato fuori un progetto di 22 anni fa ?Vetrina Toscana?. Un progetto perfetto. Lo abbiamo reso moderno insieme a 2200 imprese che stanno credendo al nuovo piano di marketing turistico. La Toscana è legata al brand di bellezza e benessere e su questo dobbiamo lavorare. Toscana Promozione fa un salto di qualità. La vera sfida è sapere cosa fare e che cosa si potrà fare. E questa sfida è possibile vincerla insieme: strutture integrate in un ambiente sostenibile. Non dobbiamo raccontare quanto siamo belli ma quanto siamo bravi attraverso un piano collettivo con operatori, associazioni e istituzioni. La Maremma deve andare proprio in questa direzione e riempire di contenuti il meraviglioso involucro di cui si bea. Serve un turismo human to human attraverso la collaborazione e la formazione di tutti i soggetti coinvolti?. Ma come si fa a riempire di contenuti un contenitore come la Maremma? La risposta è arrivata da Alessandra Sensi- 18 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 ni vicepresidente CONI, campionessa mondiale, imprenditrice e direttore tecnico di FederVela. ?Fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato che possa programmare eventi sportivi grandi come quello in cui sono coinvolta attualmente in Sardegna: Sardinia Sailing Cup. In Maremma abbiamo il mare, il vento, la natura. Ora serve una regia che possa portare avanti il coordinamento per creare esperienze?. Sul fronte del recupero e della tutela dell?ambiente maremmano si è soffermato l?architetto Davide Fantini, progettista del teatro delle Rocce: ?Siamo pronti ad accogliere ma lo dobbiamo fare attraverso un turismo rigenerativo. Rispettiamo gli ambienti unici dove abbiamo la fortuna di trovare l?appeal dei nostri ospiti?. messe in atto dal 2017 per un turismo sostenibile, legato all?identità culturale dei luoghi e alla valorizzazione dei territori. Un turismo di qualità e autentico per la creazione del marchio ?Quality made? che viene conferito alle imprese che seguono questo programma. Attraverso un percorso condiviso, le imprese del settore che aderiscono al programma mettono al centro della propria offerta le tradizioni, il racconto del passato. Il viaggiatore consapevole, infatti, è attento a tutto ciò che riguarda la qualità ed è sensibile ai comportamenti delle strutture che li accolgono?. A spiegare la grandezza della Maremma per potenziarne il turismo di qualità ci ha pensato Margherita Puri Negri, responsabile della comunicazione e marketing di Terra di Sacra, la quale ha detto che ?per accogliere un turista consapevole, motivato, rispettoso dell?ambiente si deve regalare un?esperienza e collaborare con le realtà del territorio per fare sistema?. Presenti al convegno anche i rappresentanti delle associazioni di categoria Gabriella Orlando direttrice di Ascom Confcommercio Grosseto? Andrea Biondi direttore provinciale Confesercenti? Maurizio Parrini presidente di Federalberghi? Paolo Pieraccini presidente dell?Acot (Associazione Castiglionese Operatori Turistici)? Alessandro Ricciuti presidente Ambito turistico nord e assessore al Turismo del Comune di Follonica e Stefano Feri presidente della sezione Turismo e commercio di Cna Grosseto i quali hanno spiegato l?importanza del rapporto di fiducia che deve esserci tra turista e operatore turistico. Laura Giordano, direttrice Coop Itinera ha spiegato che ?la Toscana, insieme a Liguria, Sardegna, Corsica, Alpi Marittime e Var, aderisce al programma ?Italia-Francia marittimo? per un turismo cooperativo: si tratta di pratiche E con una piccola e grande provocazione si è chiuso il dibattito di MaremmaOggi: poiché la stagione estiva si è spostata in avanti dal punto di vista climatico, perché non riaprire le scuole il 1° ottobre? VIVI TEATRO Teatri di Grosseto, si alza il sipario sulla nuova stagione 2023/2024 Tutto pronto a Grosseto nei due teatri cittadini ? il Teatro Moderno ed il Teatro degli Industri ? per il via della stagione teatrale 2023/2024 previsto nei giorni 4 e 5 novembre con lo spettacolo Trappola per topi di Agatha Christie, per la regia di Giorgio Gallione. Tante le proposte in calendario nei cinque mesi di programmazione fino al prossimo 17 marzo DI DEBORAH CORON Teatro degli Industri 20 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Nelle immagini alcune proposte della stagione 2023/2024 nei Teatri di Grosseto Q uattordici titoli per un totale di diciotto appuntamenti nei due teatri cittadini: il Teatro degli Industri e il Moderno. La stagione 2023/2024 dei Teatri di Grosseto propone un programma multidisciplinare con prosa, musica e danza, arricchito da autori e interpreti di primo piano della scena nazionale e internazionale. Lodo Guenzi, Violante Placido, Ninni Bruschetta, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Alessandro Benvenuti, Emilio Solfrizzi, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Angela Finocchiaro, la Compagnia Opus Ballet, Lella Costa, Ottavia Piccolo sono solo alcuni dei protagonisti del cartellone che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Grosseto e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus (riconosciuta dal ministero della Cultura come primo Circuito multidisciplinare in Italia per il 2023). Le presentazioni ?La nuova stagione teatrale grossetana ? commentano il sindaco Antonfranceso Vivarelli Colonna e l?assessore alla Cultura Luca Agresti ? è finalmente alle porte. Tanti gli spettacoli che arricchiranno l?offerta culturale cittadina, regalando alla comunità momenti di svago e divertimento. Come ogni anno, è nostra premura ringraziare tutti coloro che rendono possibile la realizzazione degli eventi in programma, i protagonisti della scena e chi si occupa dei nostri splendidi teatri?. ?Si sta per aprire una nuova stagione teatrale ? spiega la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cristina Scaletti ? che rappresenta la continuità nell?impegno che condividiamo con l?amministrazione comunale. Un lavoro pensato per la comunità, per i moltissimi spettatori che ogni anno scelgono i Teatri di Grosseto per la qualità dei cartelloni. Interpreti di primo piano nei prossimi mesi accompagneranno il pubblico, portando in scena testi firmati da autori di livello assoluto: opere che indagano la natura umana, spaccati dalla nostra storia recente, commedie, adattamenti e coreografie senza tempo?. ?La stagione dei Teatri di Grosseto ? osserva la direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta ? torna ad animare la città con un programma di spettacoli caratteriz- ?1984? In scena il 30 novembre ?Tre uomini e una culla? in arrivo il 1° marzo 2024 ?Cosa Noostra spiegata ai bambini? in cartellone il 16 e 17 marzo 2024 PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? Prosa, musica, danza con autori e interpreti di primo piano per un cartellone nel segno della qualità con appuntamenti di tutti i generi e per tutti i gusti e tutte le età Nella foto un momento della presentazione della Stagione teatrale 2023/2024; da sin. Lorella Formica, Luca Agresti, Patrizia Coletta e Anna Bonelli zato da generi e registri diversi nel segno della varietà e della qualità della proposta. Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Angela Finocchiaro, Emilio Solfrizzi, Ottavia Piccolo, Ninni Bruschetta, Violante Placido, Lodo Guenzi, la Compagnia Opus Ballet sono solo alcuni tra i protagonisti di una stagione in cui prosa, danza e musica si alternano per incuriosire e appassionare un?ampia e attenta platea di spettatori, compresi i più piccoli e i più giovani?. Il programma Ad aprire la stagione 2023/24, saba- 22 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 to 4 e domenica 5 novembre (ore 21.00, come per tutti gli altri spettacoli), al Teatro degli Industri, sarà Lodo Guenzi, protagonista dello spettacolo Trappola per topi di Agatha Christie, per la regia di Giorgio Gallione. Giovedì 30 novembre al Teatro Moderno arriva 1984 di George Orwell, diretto da Giancarlo Nicoletti, con Ninni Bruschetta, Giancarlo Commare e Violante Placido. Lunedì 11 dicembre al Teatro degli Industri, in occasione della Giornata mondiale del tango, va in scena lo spettacolo fuori abbonamento Tango senza confine, con Riccardo Taddei, (fisarmonica), Teodora Ristic (pianoforte), Cécile Bruned, (flauto), Monica Nicoara, (voce), Dario Epifani (contrabbasso). La stagione prosegue al Teatro degli Industri venerdì 15 dicembre. Umberto Orsini e Franco Branciaroli, diretti da Massimo Popolizio, portano in scena I ragazzi irresistibili di Neil Simon. Ancora, al Teatro degli Industri, lunedì 8 e martedì 9 gennaio, Alessandro Benvenuti è il protagonista di Falstaff a Windsor. Lo spettacolo, adattato e diretto da Ugo Chiti, è liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Venerdì 19 gennaio la stagione si sposta al Teatro Moderno, dove Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli portano sul palco L?anatra all?arancia di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon, per la regia di Claudio Greg Gregori. Venerdì 26 e sabato 27 gennaio, Giuliana De Sio e Alessandro Haber arrivano al Teatro degli Industri con La signora del martedì di Massimo Carlotto. Il programma prosegue al Teatro degli Industri venerdì 2 febbraio con lo spettacolo Amy Winehouse. L?amore è un gioco a perdere, portato in scena da Melania Giglio. Martedì 6 febbraio al Moderno è il momento de Il calamaro gigante, tratto dall?omonimo romanzo di Fabio Genovesi, con Angela Finocchiaro e Bruno Stori. Al Teatro degli Industri, venerdì 16 febbraio, Lella Costa ed Elia Schilton portano in scena Le nostre anime di notte. Lo spettacolo, tratto dall?omonimo romanzo di Kent Haruf, è diretto da Serena Sinigaglia. La letteratura è di nuovo protagonista, martedì 27 febbraio: per la regia di Alessandro Di Murro, al Teatro degli Industri arriva Finzioni, lo spettacolo dedicato al pensiero dello scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges. La stagione torna al Teatro Moderno venerdì 1 marzo: in programma la commedia di Coline Serreau Tre uomini e una culla, con Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta e Attilio Fontana. Spazio alla danza, sabato 9 marzo, al Teatro degli Industri. COB Compagnia Opus Ballet presenta Le quattro stagioni: coreografie di Aurelie Mounier su musiche di Antonio Vivaldi. Ultimi appuntamenti in stagione, sabato 16 e domenica 17 marzo, al Teatro degli Industri. Ottavia Piccolo e i solisti dell?Orchestra Multietnica di Arezzo portano in scena Cosa Nostra spiegata ai bambini di Stefano Massini. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Biglietti I biglietti sono in vendita dal 2 novembre fino al giorno antecedente ogni rappresentazione, sul sito web https://comunegrosseto.ticka.it/? dal 4 novembre, nelle date di programmazione, al botteghino del teatro dalle ore 19 alle ore 21. Questi i prezzi: Teatro degli Industri: platea e palchi centrali: intero 20 euro, ridotto 18 euro? palchi laterali a: intero 18 euro, ridotto 16 euro? palchi laterali b e loggione: posto unico 15 euro? Teatro Moderno: I settore di platea: intero 24 euro, ridotto 22 euro? II settore di platea e galleria: intero 22 euro, ridotto 20 euro. Biglietto futuro under 35 in collaborazione con Unicoop: Teatro degli Industri e Teatro Moderno biglietto posto unico 8 euro. Speciale Università della Toscana (riservato ai possessori della Carta Studente della Toscana) Teatro degli Industri e Teatro Moderno biglietto posto unico 8 euro. Carta del Docente e 18App. Il Comune di Grosseto e Fondazione Toscana Spettacolo onlus sono esercenti accreditati, quindi è possibile utilizzare i voucher del Bonus docenti e 18app per l?acquisto dei biglietti degli spettacoli inseriti nella stagione. Info Questi i contatti per ulteriori info: tel. tel. 334 1030779, mail info@teatridigrosseto.it. Teatro degli Industri: via Mazzini, 101/103. Biglietteria Teatro degli Industri: tel. 0564 488064. Teatro Moderno: via Tripoli, 33/35. Biglietteria Teatro Moderno: tel. 0564 22429. Web: comune.grosseto.it toscanaspettacolo.it Gli appuntamenti con la lirica al Teatro Moderno opo anni d?attesa, tornano gli spettacoli di opera lirica al Teatro Moderno. Due appuntamenti imperdibili: ad aprire la rassegna musicale sarà La Traviata di Giuseppe Verdi, in programma giovedì 7 dicembre 2023, alla quale farà seguito ?Madama Butterfly? di Giacomo Puccini che, venerdì 8 marzo 2024, accoglierà il grande pubblico cittadino. Si tratta di due capolavori del melodramma italiano dal grande richiamo internazionale: successi senza tempo entrati nella memoria collettiva. ?I teatri cittadini ? commenta l?as- D ni, che commenta: ?Dopo il successo delle scorse edizioni, il Moderno torna con nuove proposte. Due serate nate per promuovere la cultura, la socialità e animare il nostro teatro cittadino. La sua capacità di rinnovarsi, unita a un?o?erta musicale e teatrale di altis­ simo livello, continuano a farne un luogo capace di regalare emozioni al grande pubblico grossetano e non solo?. ?Ad assicurare l?ottima riuscita dei due appuntamenti ? commenta il presidente dell?orchestra Antonio di Cristofano ? saranno la presenza dell?Or­ sessore alla Cultura Luca Agresti ? sono vivi e anche quest?inverno porte­ ranno in città grandi nomi della musi­ ca e dello spettacolo. Un doveroso rin­ graziamento va all?Orchestra sinfonica ?Città di Grosseto? e alla Corale Pucci­ ni, nonchè alla società in house del Comune di Grosseto Sistema Srl che permette di ospitare un?o?erta artisti­ ca di qualità all?interno del Teatro Moderno. Un rapporto collaborativo eccellente che ci permette oggi di por­ tare avanti un percorso strutturato con una programmazione congiunta?. Viva soddisfazione anche da parte del direttore di Sistema Alberto Paoli- chestra Città di Grosseto realtà ormai sempre più consolidata sul territorio e che si appresta nel 2024 a compiere 30 anni di vita, e della Società corale Puc­ cini che, dall?alto dei suoi oltre 100 anni di storia, risulta essere una delle istitu­ zioni più antiche della nostra Città?. Intanto dal 10 ottobre scorso è possibile acquistare i biglietti sulla piattaforma comunegrosseto.ticka.it oppure direttamente al Teatro Moderno in via Tripoli, 33 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12. Per maggiori informazione è possibile contattare i seguenti numeri: 0564-22429 o 333-5372994. PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI TEATRO Follonica, grandi nomi al Teatro Fonderia Leopolda per la nuova stagione teatrale Dal teatro classico a quello civile, passando per la danza e il teatro dell?assurdo per un?offerta culturale in grado di competere con quella di grandi città. Sono 9 gli spettacoli della stagione teatrale 2023/2024 al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica nell?ambito del cartellone intitolato ?Metamorfosi? DI ELENA VANTELLINO 24 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Marco Paolini Giancarlo Cauteruccio ne ?L'ultimo nastro di Krapp? Nelle immagini alcuni interpreti della stagione 2023/2024 al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica Fettarappa Guerrieri Nuzzo e Di Biase La stagione teatrale 2023/2024 Si intitola ?Metamorfosi? la stagione del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica, promossa dal Comune e realizzata da Ad Arte Spettacoli. Un cartellone, al via giovedì 2 novembre, che si muove in continuità con il lavoro avviato dal compianto Eugenio Allegri, direttore artistico per anni del teatro comunale, mettendo al centro della programmazione il teatro nella sua funzione culturale e sociale. Sono nove gli spettacoli della stagione, che vanno dal teatro classico a quello civile, passando per la danza e il teatro dell?assurdo e che portano la città del golfo al centro di un?offerta culturale che può competere con quella di luoghi ben più noti per l?attenzione verso questa forma d?arte. Oltre ai nove appuntamenti con la stagione teatrale, anche quest?anno, saranno proposti quattro spettacoli per la rassegna ?Altri percorsi?, dedicata alle nuove strade del teatro contemporaneo italiano, e quattro incontri pensati per le famiglie e i ragazzi. ?Con grande soddisfazione ? spiegano il sindaco di Follonica Andrea Benini e l?assessore alla Cultura Barbara Cata- lani ? inauguriamo la stagione teatrale 2023-2024. Abbiamo cercato di andare avanti nel solco del lavoro iniziato e portato avanti con passione e bravura da Eugenio Allegri. Anche quest?anno abbiamo in cartellone spettacoli di grande qualità, pensati per un pubblico vasto e di tutte le età. La presentazione della stagione teatrale a Follonica è un momento sempre molto atteso e i numeri delle presenze lo confermano anno dopo anno. Abbiamo sempre immaginato un teatro aperto alla comunità e proprio per questo motivo agli spettacoli sono sempre associati momenti di incontro con gli artisti e occasioni sociali?. Si inizia con Marco Paolini, che inaugura la stagione con lo spettacolo ?Antenati ? The Grave Party? per arrivare ai classici come ?L?Avaro? di Molière portato in scena il 26 gennaio da Ugo Dighero? si spazia da Umberto Orsini, interprete di ?Le memorie di Ivan Karamazov?, tratto dal romanzo di Dostoevskij (10 aprile) a ?Ferdinando? (il 30 novembre) uno dei capolavori del drammaturgo e regista Annibale Ruccello, prematuramente scomparso? senza Arturo Cirillo dimenticare il lavoro di compagnie più giovani come ?I Gordi?, che con ?Pandora? (15 febbraio) porteranno in scena uno spettacolo dinamico e provocatorio, di tecnica mista, dove al centro c?è la parola, o Vuccirìa Teatro che il 22 marzo presenta ?Immacolata concezione?, una pièce che mette al centro i ruoli sociali. La stagione teatrale ?Metamorfosi? introduce, quest?anno, anche la danza, con ?Cultus? (15 dicembre) della compagnia Zappalà Danza, uno centri riconosciuti dal Ministero, passando dal teatro dell?assurdo con i comici Corrado Nuzzo e Maria Di Biase che si cimenteranno in un classico di Ionesco ?Delirio a due? (8 marzo), per arrivare al teatro di impegno civile con lo spettacolo che chiude la stagione il 19 aprile ?Nel tempo che ci resta?, di César Brie, dedicato alle figure dei giudici Borsellino e Falcone. ?Abbiamo deciso di portare alle estreme conseguenze il pensiero di Eugenio Allegri ? spiega Lorenzo Luzzetti di Ad Arte Spettacoli ?, scegliendo di offrire al pubblico una stagione particolare e, se vogliamo, coraggiosa dove in scena PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Oltre ai nove appuntamenti con la stagione teatrale, anche quest?anno, saranno proposti quattro spettacoli per la rassegna ?Altri percorsi?, dedicata alle nuove strade del teatro contemporaneo italiano, e quattro incontri ?Famiglie a teatro? pensati per le famiglie e i ragazzi Nella foto un momento della presentazione; da sin. Lorenzo Luzzetti (Ad Arte Spettacoli), Barbara Catalani (assessora alla Cultura di Follonica), Luana Gramegna (Zaches Teatro) andranno spettacoli di grande impatto e suggestione, alcuni classici, molte compagnie giovani, tanto teatro contemporaneo. Una proposta che ha l?intento non solo di intrattenere ma dare spunti di riflessione per interpretare il presente e che, ci auguriamo, non lasci indifferenti, perché il compito del teatro, così come lo intendiamo, è anche quello di suscitare negli spettatori emozioni e stimoli per il pensiero critico?. ?La Fonderia Leopolda per la rassegna ?Famiglie a teatro? ? aggiunge Luana Gramegna, direttrice artistica di Zaches Teatro ? ospiterà quattro storie che, ancora più dell?anno scorso, sono capaci di coinvolgere un pubblico trasversale di diverse età ed estrazione sollecitando un?esperienza ?metamorfica?. Si entrerà adulti e si uscirà intrisi di ?materia bambina?, un po? più in-fanti, ovvero senza la possibilità di parlare perché impegnati ad affrontare la nostra parte più emotiva quella appartenente al bambino che è in noi e di cui ci siamo dimenticati durante la nostra corsa frenetica e inesorabile verso l?adultità e la contemporaneità. La multidisciplinarietà dei linguaggi artistici nelle proposte in calendario conferma la possibilità di un teatro ancora capace di sperimentare e ricercare oltre la razionalità, di scavare con audacia a fondo nell?essere umano lungo la sua evoluzione?. La rassegna ?altri percorsi? Parallela alla stagione teatrale si snoda, anche quest?anno, la rassegna ?Altri 26 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 percorsi? che vedrà due spettacoli inseriti anche nelle due tipologie di abbonamento complete. Si parte con un classico di Samuel Beckett ?L?ultimo nastro di Krapp?, il 12 gennaio, una produzione di Teatro Studio Krypton con Giancarlo Cauteruccio nel ruolo di Krapp, che consegna le sue memorie a un nastro, appunto, una sorta di diario analogico, per arrivare, sabato 3 febbraio, a ?La sparanoia?, del giovane regista e attore Niccolò Fettarappa Sandri: il grido di una generazione addomesticata che, invece di ribellarsi, ha scelto di sonnecchiare sul divano. Circo el Grito porta in scena il 2 marzo ?L?uomo calamita? alle prese con i suoi superpoteri di Giacomo Costantini, con Uomo calamita, Wu Ming 2, Cirro, mentre il 16 marzo salirà sul palco Antonio Rezza con ?Io?, opera scritta insieme a Flavia Mastrella, Leone d?Oro alla carriera nel 2018, che porta a Follonica un allestimento scenico sorprendente. Famiglie a Teatro Sono quattro gli appuntamenti pensati per le famiglie e i ragazzi curati, anche in questa stagione, dalla compagnia residente Zaches Teatro, specializzata in teatro e danza e attiva dal 2007. ?Esercizi di fantastica? di Giorgio Rossi, spettacolo pluripremiato che si ispira all?opera di Gianni Rodari, inaugura questo filone il 12 novembre, rappresentando, con il linguaggio della danza e del movimento, il potere dell?imma- ginazione che trasforma cose e persone in qualcosa di straordinario. Il 10 dicembre la compagnia ?La Luna nel letto? presenta ?Jack e il fagiolo magico ? Una storia tra terra e cielo? di e con Maria Pascale: la fiaba della tradizione orale inglese viene riproposta con un raffinato teatro dei burattini, curato in ogni dettaglio. Muove i passi dalla favola, in questo caso di Hans Christian Andersen, anche lo spettacolo del 21 gennaio ?Il tenace soldatino di piombo? del Teatrodelleapparizioni, premiato con l?Eolo Award nel 2015 come miglior teatro di figura, mentre chiude la rassegna, il 28 gennaio, ?Romanzo di infanzia? con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, che usa il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato a un pubblico adulto, per parlare ai bambini. In parallelo con la rassegna ?Famiglie a teatro?, la compagnia Zaches curerà anche una serie di attività con le scuole del territorio, portando avanti il percorso avviato, con successo, lo scorso anno. Biglietti I biglietti ? al costo di 24 euro per il biglietto intero e 20 per il ridotto nel primo settore o 19 euro intero e 12 euro per il ridotto nel secondo settore (le riduzioni sono previste sotto i 25 anni e sopra i 65) ? possono essere acquistati all?ufficio Iat di Follonica in via Roma 49 (da martedì a domenica, ore 10-12-30 e 16-30-19, tel. 0564 52012) o sul sito https://leopolda.adarte.18tickets.it/ EVENTI ?Passioni di un collezionista. Dipinti fiamminghi e olandesi del Cinque e Seicento?, in corso la mostra al Polo Aldi In arrivo da una collezione privata, al Polo Culturale Pietro Aldi di Saturnia è in corso la mostra ?Passioni di un collezionista. Dipinti fiamminghi e olandesi del Cinque e Seicento? organizzata da Tema Vita, la mutua di Banca Tema. Un itinerario ideale tra scuole pittoriche, viaggi e opere di pregevole qualità DI CRISTINA CHERUBINI I l Polo Culturale Pietro Aldi di Saturnia (GR) sempre più laboratorio di proposte culturali, capace di intercettare nuovi stimoli ed impegnato ad allargare i confini dell?arte e della conoscenza locale: è il messaggio che scaturisce con particolare evidenza dalla mostra ?Passioni di un collezionista. Dipinti fiamminghi e olandesi del Cinque e Sei- cento?, inaugurata il 22 aprile scorso che terrà banco fino all?aprile del prossimo anno. L?iniziativa è opera degli infaticabili organizzatori del Polo Culturale Pietro Aldi, museo di rilevanza regionale di proprietà di Banca Tema e gestito da Tema Vita, la mutua dell?istituto di credito cooperativo. Supportato da un solido e dinamico comitato scientifico, il Polo ha già proposto nel 2022 una rassegna dedicata all?artista romano (maremmano d?adozione) Gastone Novelli e ha poi organizzato, sul finire dello stesso anno, una mostra che ha presentato opere sconosciute o poco note di Pietro Aldi (?Pietro Aldi inedito. Acquisizioni e comodati PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? La mostra raccoglie 17 dipinti di autori fiamminghi e olandesi che si collocano tra il 1500 ed il 1600, opere di ottima qualità, degnamente rappresentative delle due scuole pittoriche, che sono state messe a disposizione da un collezionista romano 2020-2022?), il pittore di Manciano al quale è intitolato il polo culturale e la cui opera costituisce il ?core business? della struttura. La nuova mostra raccoglie 17 dipinti di autori fiamminghi e olandesi che si collocano tra il 1500 ed il 1600, opere di ottima qualità, degnamente rappresentative delle due scuole pittoriche, che sono state messe a disposizione da un collezionista romano. Ne scaturisce una rassegna di sostanza e di grande spessore. All?affollata inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, Massimo Barbini, presidente di Tema Vita, il proprietario delle opere, il direttore del Polo Aldi, Marco Firmati, Raffaella Colace e Paola 30 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Squellati, curatrici del catalogo insieme al prof. Bert Meijer, esperti internazionali di pittura fiammingo-olandese. Il presidente Barbini nell?occasione ha sottolineato il ruolo che sul territorio ricopre il Polo Aldi, già saldamente radicato e capace di offrire al pubblico, mantenendo l?ingresso gratuito, nuove possibilità di conoscenza e di arricchimento culturale. ?Con questa iniziativa il Polo rimette un punto a suo favore ? ha detto Barbini ? creando uno spazio aperto tra passato e futuro, aprendosi alle esperienze più diverse e inducendo riflessioni, così come lo ha voluto Banca Tema e come continua ad essere?. Il presidente di Tema Vita ha poi rivolto un ringraziamento particolarmente sentito ad Ernesto Petrella, già Amministratore di lunga esperienza ai vertici del Credito Cooperativo locale, ?che ha instillato in noi ? ha sottolineato Barbini ? l?idea di realizzare una mostra sui fiamminghi?. ?Poter mostrare le opere raccolte nelle collezioni private ? ha poi commentato il Presidente ? vuol dire rivelare autentici giacimenti d?arte, di bellezza, di arricchimento culturale, altrimenti destinati irrimediabilmente a rimanere lontani dalla fruizione pubblica e quindi da un fenomeno di crescita sociale diffusa. L?incontro tra organizzatori di rassegne di questo tipo e collezionisti disponibili a ?portare fuori? le proprie opere è dunque sempre portatore di benefici?. Il racconto degli intensi scambi e dello stretto rapporto tra la scuola pittorica italiana e quella fiammingo-olandese, ricostruito dal prof. Meijer, autore del progetto espositivo, appassiona quasi quanto un romanzo ed è una sorta di guida ideale per visitare la mostra di Saturnia. Ognuna delle opere esposte racconta storie di grande interesse, profondamente legate anche a soggiorni in Italia degli autori, o suscita il più alto rispetto e attenzione per la qualità che esprime. La mostra ?Passioni di un collezionista. Dipinti fiamminghi e olandesi del Cinque e Seicento? sarà visitabile fino al 1° aprile 2024, ad ingresso gratuito. Info su www.poloaldi.it VIVI EVENTI Grosseto, il Futurismo in mostra all?Archivio di Stato ed in Prefettura Inaugurata a Grosseto la mostra di opere d?arte e documenti ?Futurismo 360. Futurismo toscano e ispirazioni maremmane negli anni della velocità?, organizzata dall?Archivio di Stato di Grosseto, in collaborazione con la Prefettura. L?esposizione è allestita nelle sedi dei due soggetti promotori e sarà visitabile fino al prossimo 30 novembre DI MICHELE GUERRINI La mostra ?Futurismo 360. Futurismo toscano e ispirazioni maremmane negli anni della velocità? è una mostra di arte e documenti che nasce dall?incontro tra soggetti pubblici e privati, e allo stesso tempo tra arte, storia e architettura, per proporre al pubblico un?immersione negli ?anni veloci?, così come furono sentiti e vissuti dai futuristi toscani e dalla gente di Maremma. Il materiale in esposizione proviene principalmente dalla collezione di Federico Guidoni e raccoglie disegni, pitture, manifesti e molti altri oggetti come ceramiche, libri, opuscoli, stampi e documenti, per buona parte proprio di artisti toscani, nonché locandine pubblicitarie con la tipica grafica accattivante del periodo, per stimolare gli acquisti dei prodotti industriali del tempo. Sono inoltre esposti documenti origi- nali conservati dall?Archivio di Stato di Grosseto: essi raccontano episodi avvenuti in Maremma, e costituiscono la testimonianza dell?adesione di questa terra al nuovo mondo del volo, della velocità e dell?intraprendenza. La Coppa Pierazzi, prima corsa automobilistica in Maremma, se interpretata accanto ai disegni delle automobili di Lucio Venna o Uberto Bonetti, ci parla di una società protesa alla modernità. L?aeropittura, il cui manifesto fu pubblicato nel 1929, deve certamente i suoi natali anche all?entusiasmo per le trasvolate che dal 1928 al 1933 furono effettuate dall?idroscalo di Orbetello da Italo Balbo. La mostra, che è stata inaugurata in occasione della Domenica di Carta 2023, è allestita in parte presso l?Archivio di Stato di Grosseto e in parte, per la sezione Manifesti, presso la Prefettura di Grosseto e sarà visitabile fino al 30 novembre 2023. Nel periodo di apertura della mostra sono riservati agli studenti dell?ultimo anno degli istituti superiori alcuni incontri, dal tema ?Il Futurismo tra sinestesia e letteratura?, tenuti dal prof. Roberto Aureli e dal prof. David La Mantia. Dopo quello inaugurale del 30 ottobre, gli altri seguiranno nei giorni 9, 13 e 16 novembre, Il futurismo Ma che cos?è e cosa è stato il futurismo. Per inquadrare il fenomeno ci aiuta 32 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 33 VIVI ???? Il materiale in esposizione proviene principalmente dalla collezione di Federico Guidoni e raccoglie disegni, pitture, manifesti e molti altri oggetti come ceramiche, libri, opuscoli, stampi e documenti, per buona parte proprio di artisti toscani 34 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 l?enciclopedia Treccani che lo definisce come un «Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti. Il futurismo, attraverso tutta una serie di ?manifesti? e di clamorose polemiche, propugnò un?arte e un costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale, ispirandosi al dinamismo della vita moderna, della civiltà meccanica, e proiettandosi verso il futuro fornendo il modello a tutte le successive avanguardie. Il primo dei ?manifesti? di Marinetti (pubblicato nella Gazzetta dell?Emilia di Bologna il 5 febbraio 1909 e in francese nel Figaro del 20 febbraio 1909), che contiene già tutte le linee essenziali del movimento, culmina in queste asserzioni: ?Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa ... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia ... Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l?entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non v?è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro ... Noi vogliamo glorificare la guerra ? sola igiene del mondo ? il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore ...?. Successivi manifesti riguarda- no in particolare il teatro di varietà quale ?teatro dello stupore?, il ?teatro sintetico?, le arti figurative, la scenografia, la musica, e poi ancora l?aeropoesia, l?aeropittura ecc. (l?ultimo manifesto risale alla Seconda guerra mondiale). Il futurismo, ricollegandosi all?irrazionalismo filosofico e spingendo alle estreme conseguenze la confusione tra arte e vita delle poetiche di fine Ottocento, si fece promotore di un atteggiamento vitalistico e attivistico che avrebbe dovuto investire e modificare radicalmente ogni dominio artistico e culturale e la stessa politica.» Patrocini e collaborazioni L?evento è organizzato in collaborazione con Prefettura di Grosseto e con le locali associazioni U.N.U.C.I. (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d?Italia), A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri), A.A.A. (Associazione Arma Aeronautica), A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d?Italia), P.A.S.F.A. (Associazione per l?Assistenza Spirituale alle Forze Armate), O.N.A.V. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino). Inoltre l?iniziativa è stata supportata da Rizzi Ass.ni, Panamed Italia S.r.l., Clover Orthopedics S.r.l., Tecnoseal Foundry S.r.l., Federcon S.r.l., Paolo Rosati e Massimo Rosati, infine da Lorenzo Pellegrinelli e Iacopo Virgili, che hanno prestato alcune opere, e per il contributo scientifico, da Museo Ardengo Soffici e del ?900 italiano di Poggio a Caiano. Ingresso e prenotazioni L?accesso alla mostra allestita in Archivio di Stato nella sede situata in piazza Ettore Socci 3, a Grosseto è libero e gratuito negli orari di consueta apertura al pubblico ovvero dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30 ed il martedì ed il giovedì anche il pomeriggio fino alle 17. La sezione manifesti in Prefettura è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì anche dalle 15.30 alle 17.30. Per informazioni telefonare al numero 0564 24576, o scrivere all?indirizzo email as-gr@cultura.gov.it Referente: Eloisa Azzaro (Direttrice Archivio di Stato di Grosseto)? eloisa.azzaro@cultura.gov.it - tel. 0564 24576 EVENTI ?Arte&Vino?, un binomio perfetto di scena a Capalbio DI ELEONORA ZANNERINI È in corso a Capalbio e lo sarà fino all?8 dicembre la decima edizione di Arte&Vino, la manifestazione promossa dall?associazione Il Frantoio per portare l?arte contemporanea nelle aziende vinicole del territorio. Sette le aziende partecipanti: Tenuta Monteti, La vigna sul mare, Monteverro, Tenuta Montauto, Il ponte, Il cerchio e Azienda agricola Roberto Lombardi È ufficialmente decollata a metà settembre la decima edizione di Arte&Vino ovvero l?itinerario eno-artistico, promosso dall?associazione culturale Il Frantoio e Capalbio è vino, in collaborazione con Fondazione Capalbio, volto a coniugare l?eccellenza della realtà vitivinicola del territorio con l?arte contemporanea, creando connessioni inedite e sorprendenti. ?Il connubio tra arte e vino ? commenta Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio ? è una ricchezza per la nostra area. La manifestazione anche quest?anno si conferma un appuntamento di grande pregio, sensibile a temi come la cultura e l?ambiente. È stato disegnato un itinerario eno-artistico alla scoperta dei profumi, dei colori e delle sorprendenti bellezze paesaggistiche veicolati dai sapori dei vini e dalle forme inedite dell?arte?. Fino all?8 dicembre sarà possibile intraprendere un percorso esperienziale alla scoperta dei vini e dei vigneti, delle bellezze naturali e paesaggistiche e delle nuove opere d?arte tra le sette aziende vinicole coinvolte nel progetto: Tenuta Monteti, La vigna sul mare, Monteverro, Tenuta Montauto, Il ponte, Il cerchio e Azienda agricola Roberto Lombardi. ?L?adesione delle aziende del territorio ? dichiara Maria Concetta Monaci, presidente dell?associazione culturale Il Frantoio e di Fondazione Capalbio ? ha permesso di coniugare la necessità di far incontrare e dialogare differenti espressioni artistiche, privilegiando PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? L?iniziativa offre la possibilità di intraprendere un percorso esperienziale alla scoperta del vino e dell?arte quelle più giovani e innovative, con i differenti modi di concepire il vino, quale filo conduttore dell?intero progetto?. Tra le varie opere esposte abbiamo l?intervento site specific sulle monumentali pietre, simbolo della tenuta Monteti, di Amedeo Desideri, quello di Antonio Barbieri all?Azienda agricola Roberto Lombardi, le fotografie di Marcello Serra alla tenuta Montauto, la grande riproduzione di uno scatto eseguito da Vincenzo Marsiglia alla cantina Il cerchio, l?installazione di Angelo Marotta a La vigna sul mare, quella dell?Accademia di Aracne a Il ponte e 38 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 l?etichetta artistica di Davide Dormino per Monteverro. Tra le prime aziende ad ospitare le opere di questa nuova edizione la Tenuta Monteti e La vigna sul mare. La prima presenta gli interventi sitespecific dello scultore empolese Amedeo Desideri che, intervenendo su elementi simbolici già presenti nell?area della tenuta, come i sassi monumentali, riflette sul concetto di esplosione/frammentazione della forma. La vigna sul mare accoglie invece l?installazione di Angelo Marotta nella quale una piccola imbarcazione da pesca, ridotta in brandelli, diventa la metafora più autentica di un viaggio esistenziale nel mare della vita. Tra il continuo inabissarsi e il leggero riaffiorare sul pelo dell?acqua, con la consapevolezza che ad ogni tempesta segue la quiete, nell?incessante naufragare, ogni essere umano può trovare la sua ancora di salvezza. ?Con gioia ed entusiasmo ? spiega Beniamino Podestà, presidente di Capalbio è vino ? accompagniamo da dieci anni il progetto Arte&Vino, connubio tra due mondi apparentemente distanti ma in realtà molto vicini sotto diversi aspetti: l?unicità di ogni singolo vino, di ogni singola annata, così come di ogni singola opera d?arte, la necessaria connessione al mondo circostante per restituirne poi una propria interpretazione, la dedizione indispensabile in entrambi i campi, la passione e l?intuizione?. È possibile effettuare liberamente la visita delle opere e dell?itinerario completo di Arte&Vino, contattando direttamente le aziende vinicole coinvolte e verificando gli orari di apertura. Per maggiori informazioni è possibile scrivere all?indirizzo e-mail ilfrantoioart@gmail.com EVENTI ?La Voce di ogni Strumento?, al via la rassegna che lega la grande musica alla solidarietà Ufficialmente decollato il cartellone de La Voce di ogni Strumento, l?ormai consueta rassegna di musica organizzata da A.Gi.Mus. Grosseto, quest?anno alla sua 13esima edizione. Antonella Ruggiero, Alessandro Riccio, Stefano Fresi, Nello Salsa e l?Orchestra della Toscana tra i protagonisti della stagione 2023/2024 che proseguirà fino alla prossima estate D omenica 29 ottobre è ufficialmente decollata la stagione musicale La Voce di Ogni Strumento, un appuntamento che si ripete per il tredicesimo anno e che continua a rinnovarsi, portando sul territorio grossetano grandi artisti a livello nazionale e internazionale. Il progetto nasce da una particolare sinergia con le caserme militari di stanza a Grosseto, che ospitano parte della programmazione all?interno di spazi molto suggestivi che si aprono alla collettività, diventando un patrimonio importante per uno scambio tra la cittadinanza grossetana e le istituzioni. Segno di un rapporto consolidato con le forze dell?ordine, il patrocinio concesso dal Ministero della Difesa. Un calendario davvero ricco di appuntamenti e di nomi di richiamo quello proposto quest?anno da A.Gi.Mus. Grosseto, frutto di relazioni di stima costruite negli anni con la direzione artistica curata dal M° Gloria Mazzi e consolidate attraverso un lavoro quotidiano di tutta l?associazione. Le presentazioni istituzionali ?Accogliamo con entusiasmo il ritorno de ?La voce di ogni strumento? ? commentano il primo cittadino Antonfrance- sco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Cultura Luca Agresti ?. Un punto di riferimento per la città e l?intera collettività che vuole essere più di una mera stagione di concerti, ma un?occasione di incontro e scambio culturale. Avremmo l?onore di sentire suonare grandi artisti che con la loro musica allieteranno il grande pubblico grossetano?. ?La Provincia di Grosseto ? dichiara il presidente Francesco Limatola ? è felice di patrocinare questo evento che arricchisce l?offerta culturale locale, riconoscendo il valore della musica per il benessere della comunità. Un evento solidale, che edizione dopo edizione, PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ???? Una rassegna nata in collaborazione con tanti enti del territorio e che, negli anni ha portato a Grosseto musicisti di fama nazionale e internazionale, dando spazio anche a progetti innovativi dedicati ai giovani talenti consente di raccogliere fondi per le associazioni, e che al tempo stesso offre alle caserme l?occasione di aprire le porte al pubblico e di consolidare il legame con la città. L?impegno e la dedizione dell?associazione A.Gi.Mus Grosseto, guidata dalla direzione artistica del M° Gloria Mazzi, è evidente nel ricco calendario proposto.[?]? ?Siamo felici di riuscire a presentare il cartellone completo, da ottobre a giugno ? sottolinea la direttrice artistica Gloria Mazzi ? una programmazione e che è frutto delle sinergie con i Comuni, le Istituzioni e con tutti i partner che da tanti anni sostengono questo progetto e ne riconoscono il valore. Parliamo infatti di una rassegna che porta il territorio grossetano a confrontarsi con un progetto complesso, che si dimostra anno dopo anno un evento per la comunità?. Il programma Nella prima parte della stagione, dopo l?apertura come detto del 29 ottobre, in compagnia de L?Orchestra Vivace diretta dal M° Massimo Merone con le soliste del progetto ?Attraverso i suoni? Beatrice De Maria e Beatrice Cori, alla Caserma Savoia Cavalleria, l?11 novembre la rassegna si sposterà al CeMiVet con l?evento ?Vivaldi dirige Vivaldi? nel quale, con il M° Paolo Vivaldi, il solista Paolo Carlini al fagotto e l?orchestra sinfonica città di Grosseto, si spazierà dai brani di Vivaldi alle colonne sonore. Come concerto di Natale, il 17 dicembre, Antonella Ruggiero, la voce iconica che ha fondato e reso celebri i Matia Bazar, sarà protagonista al Teatro Moderno di Grosseto, con sonorità che attraversano i continenti. A gennaio si ripartirà il 19 al Circolo Ufficiali di Marina di Grosseto con il 42 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 ritorno di Alessandro Riccio e solisti dell?Orchestra della Toscana impegnati nello spettacolo esilarante ?Anniverdi? su Giuseppe Verdi. Il 10 febbraio l?Orchestra della Toscana e il duo musicale di fama internazionale Igudesman & Joo si esibiranno in un concerto che fonde musica classica e cultura popolare al Teatro Moderno, dove si terrà anche uno degli eventi più attesi della stagione il 15 marzo: Stefano Fresi si esibirà insieme all?orchestra sinfonica città di Grosseto in ?Pierino e il Lupo?, favola musicale di S. Prokofieff una matinée per le scuole e una serale per tutti. Uno spettacolo i cui ricavi andranno interamente alla Fondazione Meyer. Il 21 aprile si ritornerà nelle caserme, questa volta dalla Guardia di Finanza con il Concerto Lirico dell?Accademia Solti e il festeggiamento di tre anniversari: 250 anni dalla fondazione della Guardia di Finanza, 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini e 20 anni dell?accademia Solti. Il 22 maggio, nei locali della Questura di Grosseto, spazio alla musica jazz con Karima in Lifetime accompagnata da Piero Frassi al pianoforte e Cocco Cantini ai sax. Per l?ultimo appuntamento che ci avvierà all?estate, il 21 giugno, nella giornata europea della musica, Nello Salza si esibirà con l?Orchestra della Città di Grosseto in un omaggio a Ennio Morricone presso i locali dei Reparto di Biodiversità dei Carabinieri di Follonica. La solidarietà Quindi, in totale nove concerti, uno al mese, dove la musica classica si alternerà con altri generi e arriverà sul territorio grossetano, uscendo anche dai confini cittadini e incontrando luoghi diversi, spesso non pensati per lo spettacolo e non dimenticando un importante obiettivo di solidarietà. La Voce di Ogni Strumento nasce, infatti, con delle partnership importanti: associazioni nazionali e del territorio come AISM, AVIS, ADMO, AIPAM, La Farfalla, COMPASSION che A.Gi.Mus. sostiene anche in questa stagione? a loro andrà parte del ricavato che sarà raccolto nell?arco dell?edizione 2023. A queste realtà si aggiunge quest?anno anche la collaborazione con la Fondazione Meyer a cui sarà dedicato il concerto Pierino e il Lupo: un evento speciale fortemente voluto dal M° Gloria Mazzi, che ha incontrato la disponibilità e generosità di Stefano Fresi. Partner e Patrocinii La Voce di ogni Strumento è un progetto che non sarebbe possibile senza il prezioso sostegno di partner e enti patrocinatori: il Comune di Grosseto, il Ministero della Difesa, il Ministero della Cultura, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, il Comune di Castiglione della Pescaia, il Comune di Follonica, il Savoia Cavalleria (3°), il Centro Militare Veterinario, il 4° Stormo Caccia Intercettori, la Guardia di Finanza, 121^ Squadriglia Radar Remota, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Fondazione Grosseto Cultura, l?Assistenza Spirituale Forze Armate, il Lions Club Grosseto Host, la Proloco Grosseto, La BCC Castagneto Carducci, Conad e tanti altri. Info utili I biglietti per i vari eventi saranno disponibili su Ticketgate. Info: tel. 339 7960 148 | sito Internet www.agimusgrosseto.it VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Scansano, la patria del Morellino e di mille altre storie? da scoprire DI DAVID BERTI Scansano, oltre che essere la patria del Morellino, è un borgo pieno di storie da scoprire, come quella di Vannuccio Vannuccini, del colonnello Callimaco Zambianchi o ancora quella dell?Estatatura. Non ci credete? Provate a leggere questo servizio, un viaggio pieno di emozioni in un piccolo grande borgo di Maremma 7 luglio 1886. Una notte agitata, trascorsa in un dormiveglia sudaticcio. Solo in parte per colpa del caldo di luglio. È una settimana che va avanti così, da quando ha ricevuto quella lettera da Scansano. Sono disperati. Lo vogliono assolutamente là per un consulto. In fondo, se lo aspettava: prima o poi avrebbe colpito, ma sperava non con tale violenza. Certo, il giugno eccezionalmente umido, caratterizzato da forti temporali, ha giocato un ruolo determinante. Avrebbe voluto partire subito, ma sono giorni intensi dagli inderogabili impegni per ultimare la costruzione del convitto. Si alza dal letto e apre le persiane. La luce tenue dell?alba rischiara la stanza. 44 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2023 A est, appena sopra i colli, il cielo è arancione. Si sente confuso, pesante. Si muove come un bradipo nello scalare un eucalipto. Non è certo colpa dei suoi trentatré anni, sono ancora pochi. Ricrolla sul letto. Cortometraggi onirici della notte gli tornano alla mente. Momenti dell?infanzia con il padre nella Città Gigliata, ma anche nella campagna scansanese. Già, la famiglia si era dovuta trasferire per motivi di lavoro, ma in quel contado della Maremma erano ancora le loro terre, i loro cuori, e vi facevano ritorno appena possibile. Poi, un?interferenza, una sorta di salto immagine in una vecchia pellicola in bianco e nero: la morte prematura dei genitori. Ne riassapora l?angoscia. Il nastro continua a svolgersi. A scatti. Il percorso di formazione, la borsa di studio che gli permette di frequentare l?Ecole Centrale de Paris, l?incontro con il Commendator Conte Angelo Vegni. È un ingegnere, ma quell?uomo al quale resterà per sempre legato da profondo affetto e stima, gli offre la possibilità di approfondire le conoscenze nel campo delle discipline agronomiche alle scuole francesi di Montpellin e di Grignon. Altri flash dei vissuti onirici. Non hanno una sequenza temporale, giacciono sovrapposti. Cerca di riordinarli. Il ritorno in Italia, il Vegni che lo vuole con sé per creare una scuola agraria. Un nodo alla gola, una fredda goccia di sudore sulla fronte, un respiro e un Scansano battito persi. I ricordi riportano a galla il dolore di un altro lutto: l?improvvisa perdita del mentore e mecenate. È il 1883 e a trent?anni, lui, Vannuccio Vannuccini, si trova a gestire, in qualità di esecutore testamentario, un cospicuo patrimonio che il Vegni ha lasciato per portare a termine la fondazione di quell?istituto superiore di agricoltura che avrebbe portato il suo nome: «?il figlio che non morirà mai?». Secondo le sue volontà, con l?eredità, una volta costituito un ente morale e steso lo statuto, si doveva iniziare la costruzione di un convitto. Lo stesso, che ora, a distanza di 3 anni, sta per essere ultimato in Valdichiana. Certo, non ce l?avrebbe mai fatta senza l?aiuto del caro amico Lava- Vannuccio Vannuccini gnini. Sì, lo stress accumulato ha sicuramente inciso nel travaglio di quella notte e delle precedenti, ma l?apprensione per le viti di Scansano ne è stato il fattore scatenante. Già, sente di appartenere a quel paese. Quanto si è prodigato negli ultimi anni per farvi nascere un consorzio agrario, per diffondervi corretti e moderni metodi di coltivazione, ma soprattutto per svilupparvi la consapevolezza sulla necessità di una cantina sociale. Avrebbe portato a un vino di alta qualità. E ora? Quella maledetta peronospera mette a rischio un intero raccolto. Sono passati appena 8 anni dal suo arrivo in Europa dall?America. Adesso dilaga. Deve essere fermata. Quando attacca la vite causa la defogliazione e la perdita dell?intera produzione dei grappoli. Il Vegni non lo avrebbe trattenuto dal raggiungere Scansano, dal combattere quel nemico temibile. Poteva essere frenata suggerendo ai viticoltori di usare miscele a base di solfato di rame e zolfo. Come scosso da una scarica elettrica, ritrova le forze. Va alla scrivania e inizia a vergare una lettera per il Lavagnini. Dopo avergli dato disposizioni per il convitto delle Capezzine, scrive: «Stasera parto per Scansano a causa della peronospora che si è sviluppata spaventosamente in quelle vigne; sono stato chiamato per un consulto». PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? ?Sulla piazza si affaccia l?imponente Porta Grossetana, accesso alla parte più antica del paese. Fu costruita nel Cinquecento, quando Scansano era governata dagli Sforza, eredi dal 1439 della Contea di Santa Fiora a seguito del matrimonio di Bosio con Cecilia Aldobrandeschi.? Piazza Garibaldi Finestrini abbassati, direzione Scansano. Il vento mi inonda portando con sé essenze di primavera. Una primavera umida e dalle temperature miti, quest?anno, capace di rendere la campagna particolarmente verde. Le piante sembrano sprigionare un?aura smeraldo che avvolge ogni cosa. Ed io, attraverso questa fluorescenza, guido, seguendo la strada che sale girando e rigirando. Poco dopo la frazione di Preselle, rimango incantato nell?ammirare una vigna. Crea una sorta di anfiteatro: i filari disegnano come degli spalti divisi in settori da corsie di terra convergenti a raggiera su un?arena centrale, posta alla base delle pendenze che la circondano. Un monumento paesaggistico e agrario di straor- Callimaco Zambianchi 46 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 dinaria bellezza che suscita meraviglia? un patrimonio culturale che parla di un territorio modellato nei secoli dall?uomo per renderlo fertile e offrire prodotti d?eccellenza. Lascio la macchina nel parcheggio adiacente a Piazza della Botte che offre una visione suggestiva del centro storico: appoggiato su un?appendice di terra protesa verso la valle sottostante, è racchiuso dalle mura aldobrandesche. La cinta difensiva fu eretta tra il XII e il XIII secolo dalla famiglia comitale, ma subì numerosi interventi di riqualificazione nel corso dei secoli. Nonostante che importanti tratti siano stati incorporati nelle pareti esterne di alcuni edifici, è ancora possibile rintracciarne il disegno originario di epoca medioevale. Prendo, a un lato della strada, una passerella pedonale sospesa su una scarpata verde dalla quale salgono melodiosi canti di uccelli. Mi conduce a Piazza Garibaldi. Qui la statua del valoroso generale, mi ricorda un episodio della Spedizione dei Mille legato al borgo? È il 7 maggio 1860, i piroscafi Piemonte e Lombardo fanno sosta al porto di Talamone. Il giorno seguente, prima di ripartire, Garibaldi ordina al colonnello Callimaco Zambianchi e a 200 volontari di distaccarsi per tentare un?insurrezione nello Stato Pontificio. La colonna giunge a Scansano il 10 accolta con grande entusiasmo dalla popolazione. Il paese diviene un centro di animazione patriottica. Il consiglio comunale, riunito d?urgenza, dispone un provvedimento per offrire vitto e alloggio ai garibaldini, oltre la somministrazione di scarpe e oggetti d?armamento a chi ne fosse stato sprovvisto. Quando la mattina dopo i patrioti riprendono la marcia, a loro si uniscono alcuni scansanesi. Sulla piazza si affaccia l?imponente Porta Grossetana, accesso alla parte più antica del paese. Fu costruita nel Cinquecento, quando Scansano era governata dagli Sforza, eredi dal 1439 della Contea di Santa Fiora a seguito del matrimonio di Bosio con Cecilia Aldobrandeschi. Andò a sostituirne una meno monumentale di età medievale. Le proporzioni e i pregevoli archetti pensili sommitali, posti sotto l?orologio, la rendono simile a una solida ed elegante torre. Varco il portale d?ingresso sormontato da uno stemma e mi sento come proiettato in un utero. Sarà l?impressione, ma il tempo pare dilatarsi rallentando, le pietre degli edifici emanare calore, la luce essere più pastosa filtrando tra i tetti che quasi si sfiorano. Gli scansanesi chiamano il paese all?interno delle mura il dentro, quasi avesse un?identità tutta sua. La prima cosa che mi colpisce sono dei pannelli esposti lungo i vicoli, realizzati da un figlio di questa terra: l?artista Dino Petri. Rappresentano artigiani impegnati in antichi mestieri. Proprio lì, dove quelle professioni venivano praticate. Così vediamo donne che intrecciano rametti di salice per fare ceste, battitori che martellano botti e tanta, tanta altra umanità intenta in arti in gran parte andate perdute. Sospiro alzando il naso verso il cielo Nella foto uno dei pannelli esposti lungo i vicoli realizzati dall'artista Dino Petri che si ritaglia strisce tra spioventi di tegole. Proprio in quel mentre, una donna anziana con un fazzoletto alla testa apre le persiane per ritirare i panni mossi dal vento su fili tesi: i suoi occhi puntano verso il basso, ma non mi vedono. Guardano oltre. Proseguo tra corposi edifici dagli eleganti portali in pietra serena? su alcuni, stemmi gentilizi. Furono eretti nel periodo che va dalla seconda metà del XV alla fine del XVI secolo, quando Scansano divenne un comune signorile della Contea Sforzesca: la bellezza del paesaggio e la salubrità dell?area attrassero numerose famiglie benestanti che misero a coltura le terre circostanti. Raggiungo la Corte Belvedere nel punto più alto del centro storico: una terrazza che offre una sublime vista panoramica sulla valle dell?Albegna. Qui, un tempo, sorgeva il castello aldobrandesco. Conquistato dai Senesi nel Trecento, decisero di distruggerlo prima di restituire Scansano ai conti palatini a seguito degli accordi di pace. Tuttavia, il celebre pittore Simone Martini, mandato dalla Repubblica a studiare dal vero le rocche maremmane appena conquistate per dipingerle nella Sala del Mappamondo, fece in tempo a visitarlo nel settembre del 1331. Questo maniero, per ovvi motivi, non fu mai riprodotto dall?artista, ma dal bel paesaggio dalle tinte tenui e quasi velate trasse ispirazione per le sue opere. Attraverso passaggi dai solai sostenuti da secolari travi di legno che si incuneano tra case, mi perdo nella grazia e nelle essenze di ortensie e rose in vasi agli usci, chiudo gli occhi nella carezza della brezza che si incanala nelle viuzze fino a quando giungo al Palazzo Pretorio. Edificato nel XV secolo, era il palazzetto civico del comune di Scansano. L?aspetto è ancora quello originario con forme semplici e squadrate. Sulla facciata, finestre incorniciate in pietra serena. Tra il XVIII e il XIX fu anche la sede degli uffici pubblici grossetani, che nel periodo estivo si trasferivano qui. Già, l?Estatatura? Nonostante che dal 1828 il buon Leopoldo II profondesse energie e soldi in misura sempre maggiore per la bonifica della pianura maremmana, i risultati non erano quelli sperati: la mal?aria continuava a mietere vittime. L?unica soluzione per sfuggire a questo flagello era il trasferirsi in estate nei paesi in collina, dove non salivano i miasmi degli acquitrini. Quindi, per salvaguardare la salute dei funzionari della Provincia di Grosseto che dovevano continuare a lavorare anche nella stagione calda, individuò in Scansano il luogo adatto per l?alloggiamento dei pubblici uffici da giugno a ottobre. La posizione a 500 metri di quota e a 25 chilometri dal capoluogo era ideale. L?Estatatura rappresentò per il paese una straordinaria opportunità. Per alcuni mesi all?anno vi si trasferiva buona parte della popolazione grossetana, sicuramente quella più ricca, ma anche quella legata per necessità lavorative alla pubblica amministrazione. Presto il bor- ???? ?La prima cosa che mi colpisce sono dei pannelli esposti lungo i vicoli, realizzati da un figlio di questa terra: l?artista Dino Petri. Rappresentano artigiani impegnati in antichi mestieri.? go rurale si trasformò in una cittadina accogliente, divenendo una delle realtà più avanzate della provincia, sia a livello sociale che economico. Oggi, il Palazzo Pretorio ospita il Museo archeologico e della vite e del vino. Decido di entrare. Mi accoglie Priscilla, una giovane e gentile dottoressa laureata in Storia dell?arte che mi descrive come si sviluppano le stanze espositive. I primi reperti proposti testimoniano la presenza dell?uomo nella Media Valle dell?Albegna fin dalla preistoria e sono un?interessante introduzione a quelli del periodo etrusco. Anfore prodotte a Marsiliana e corredi da banchetto, ritrovati nelle tombe di ricchi proprietari terrieri nelle colline intorno al fiume, testimo- Museo archeologico e della vite e del vino PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? ?Raggiungo la macchina quando ormai cipressi e ulivi si stanno confondendo con le loro ombre, così come la gioia, suscitata in me dalla visita al borgo, con la malinconia di lasciarlo.? niano come si fosse diffuso nella zona, nel VI secolo a.C., il consumo del vino e la sua produzione su scala commerciale. Mi chiedo se nelle 13 anfore etrusche rinvenute a Lattes, l?antica Lattara, con tracce di vino di origine italica, non ci fosse stato imbottigliato un po? di quello locale. Sorrido immaginando gli antichi francesi, pardon Celti, bere del buon vino italiano. Vengo ammaliato da alcuni bronzetti: ritraggono uomini nudi con le braccia aperte protese in avanti che brandiscono in una mano un pennato. Un?altra prova di come il territorio di Scansano sia stato vocato da sempre all?agricoltura. Certo, le statuette sono la rappresentazione del dio etrusco Selvans, la divinità protettrice della natura e delle attività agresti. La maggior parte proviene dal sito di Ghiaccio Forte, dove sorgeva un impor- Sito archeologico di Ghiaccio Forte tante santuario rurale. Anche con l?arrivo dei Romani il territorio continua a rappresentare un importante distretto agricolo. Pregevoli i reperti ritrovati in importanti ville rustiche come quella di Aia Nova. Mi trovo a mio agio nel passaggio attraverso le sale espositive allestite in modo equilibrato e a volte anche originale: offrono i giusti stimoli conoscitivi senza sovraccaricare il visitatore. La parte del museo dedicata alla vite e al vino non solo informa sulle pregiate produzioni che nobilitano la Maremma, come il Morellino di Scansano, il Bianco di Pitigliano, l?Ansonica ? Costa dell?Argentario, ma cerca anche di valorizzare la cultura e le tradizioni del territorio. Ma la visita al museo dà anche la possibilità di visitare le antiche carceri. Già, nel corso dell?Ottocento una porzione del Palazzo Pretorio funse anche da prigione. Nel varcare i bassi usci delle stanze di reclusione, mi imbatto in un?opera stilizzata che ritrae un uomo seduto su una panca con la testa tra le mani e le catene ai piedi. Ricorda che qui fu segregato David Lazzeretti, il profeta dell?Amiata, prima che l?avvocato Salvi si offrisse per difenderlo. Nell?uscire, Priscilla mi invita alla degustazione dei vini che ogni venerdì e sabato si tiene nella graziosa terrazza del museo condotta da un sommelier della Scuola Europea. I Morellini che sorseggio accompagnati da prodotti locali sono preziosi come la conversazione che intrattengo con l?esperto assaggiatore. È 48 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 inevitabile che il discorso cada sulla Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano che ha da poco festeggiato i cinquant?anni, un traguardo importante e non scontato, soprattutto quando ci si arriva con energia e successo. Nata nel 1972, la Cantina conta oggi 170 soci, 29 dipendenti, 80 agenti e un fatturato di 17,5 milioni di euro: numeri significativi per una realtà consortile che dà lustro alla Maremma tutta. Di nuovo tra i vicoli, ormai immerso nella luce ambrata che preannuncia l?avvicinarsi del tramonto e rende ocra le pietre delle case. Entro nella Chiesa di San Giovanni Battista per ammirare la Madonna dell?uccellino, una terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia. Trafugata nel 1971, dopo tanti anni è tornata di nuovo al proprio posto. Ho fretta di tornare fuori a vedere il sole calare, le falcate sono ampie lungo la navata. Ancora un?anziana: inginocchiata a una panca, tiene il rosario tra le mani e la serenità nel cuore. Rallento fino a fermarmi. Medito: lei che il tramonto lo vive, cerca la pace, io, invece, mi agito per raggiungerlo. Un arco al lato del tempio mi porta fuori dalle mure, sulla bella passeggiata che le costeggia. Semplicemente incantevole la vista sulla vallata ancora rischiarata dal cielo che si è incendiato. Raggiungo la macchina quando ormai cipressi e ulivi si stanno confondendo con le loro ombre, così come la gioia, suscitata in me dalla visita al borgo, con la malinconia di lasciarlo. I nostri consigli per una tappa a Scansano DOVE MANGIARE RISTORANTE LA CANTINA Via della Botte 1 Scansano (Gr) Tel. 348 485 4615 C?è un posto a Scansano dove il passato e il presente si fondono in un?armoniosa danza gastronomica. Stiamo parlan- zione del vino e dell?olio, ne fa il luogo ideale per un ristorante dove parlare delle tradizioni di Maremma che sono alla base delle mie ricette?. I piatti sono semplici e genuini, con un?attenzione particolare ai prodotti locali e tipici. Dai maltagliati al cacao con ragù di cinghiale alle crostate fatte in casa fino allo strepitoso casa, con il Morellino Provveditore che è il cavallo di battaglia, ma non solo, grazie all?esperienza di Nicola che, diplomatosi diversi anni fa Sommelier della Scuola Europea Sommelier, guida sapientemente i clienti nel decidere quale vino abbinare al menù prescelto. Insomma, non c?è modo migliore di immergersi nelle meraviglie di Scansano che sedersi a tavola al Ristorante La Cantina. E non dimenticate di fare un salto all?Emporio di Scansano al piano superiore, dove potrete sorseggiare un calice di Morellino e ammirare oggetti d?epoca e vintage. Sicuramente non ve ne pentirete! OSTERIA IL RIFRULLO Via Marconi 3 Scansano (Gr) Tel. 0564 189 1211 346 4928348 www.osteriailrifrullo.it Sulla piccola piazzetta che precede il borgo di Scansano sorge il Ristorante Il Rifrullo, dove poter vivere esperienze uniche: dal cibo, alle materie prime, al modo di cucinarle e di portale in tavola. Qua ogni boccone offre un viaggio tra i gusti e i sapori della Marem- do del Ristorante La Cantina di Silvia Bargagli, situato nei locali dello storico e prestigioso Palazzo Ghio affacciato sulla via che sale dalla piazza principale del paese, piazza Garibaldi. La chef Silvia, scansanese ?doc?, ed i suoi figli Nicola e Rachele Ricciardelli portano avanti un?attività di famiglia che mescola sapientemente la tradizione maremmana con un tocco di modernità. ?La cantina ? dice sorridendo con un certo orgoglio Silvia ? è una delle più belle di Scansano e la sua storia, che l?ha vista in passato utilizzata per la produ- tiramisù, passando per il coniglio alla cacciatora con olive taggiasche, la guancia di manzo brasata al Morellino e la faraona all?arancia: tutto parla delle eccellenze del territorio. ?Nel nostro menù, che varia stagionalmente ? aggiunge Silvia ?, abbiamo sempre presenti alcuni dei piatti più caratteristici del territorio. Tra i primi, tutti con pasta rigorosamente fatta in casa nel laboratorio di pastificio e biscottificio di fronte alla cantina, non possono mancare i tradizionali tortelli ricotta e spinaci e l?acqua cotta?. Anche per il vino si gioca in ma. Già il nome è tutto un programma: gli venne dato da alcune persone che si trovarono nel locale e che guardandosi intorno non poterono non apprezzare il gran ?rifrullo? di gente, utilizzando un termine tipicamente toscano che indica dunque un grande via vai, un ricambio, di persone che vanno e vengono, attratte sicuramente dalla bontà della cucina. Nato come un?osteria, un tipico ritrovo per tutti coloro che passavano da Scansano e che si fermavano per una merenda o una colazione, con il passare degli anni questi fugaci attimi di goduria sono diventati pranzi e cene e la vecchia osteria si è trasformata in un vero e proprio ristorante tipico, con cucina di qualità, personale giovane e competente e un ottimo rapporto qualità prezzo. Gli ospiti sono accolti da un servizio simpatico e attento che guiderà loro attraverso un menu ricco di piatti tipici della tradizione, ma anche piatti che sapranno stupire: la cucina è infatti interessante, ampia, varia con riferimenti alla tradizione locale, ma non solo. Variegata e ottima anche la cantina con diverse fasce di VIVI prezzo. Caratteristico il tortellone unico da ben 20 centimetri con diverse opzioni di condimento: al cinghiale, al ragù, burro e salvia, con fonduta al tartufo, all?olio e tartufo e ai funghi. Il Ristorante Rifrullo permette dunque di mangiare bene in una bellissima location con cortesia e gentilezza, sempre pronto a soddisfare qualsiasi richiesta del cliente. È il luogo ideale per trascorrere momenti in allegria, mangiando buon cibo, all?insegna di quello spirito, tipicamente maremmano, giocondo, schietto e arguto. TRATTORIA LE MANDORLAIE Strada Prov.le Aione, km. 9 Scansano (Gr) Tel. 0564 1837733 338 2155416 (Graziella) 328 9279031 (Irene) trattoria.mandorlaie@gmail.com Siamo sulla strada che da Scansano porta a Montiano, nel bel mezzo di un paesaggio suggestivo fatto di vigne e campi arati. Su questo sfondo sorge una bella trattoria, di quelle semplici e senza fronzoli, un posto dove poter mangiare in quiete senza pensieri, né affanni della quotidianità: la Trattoria Le Mandorlaie. Un ristorante a conduzione familiare, che mette al centro prodotti tipici e locali, piatti maremmani ed una terrazza per cenare anche all?aperto: anche il tramonto qui è straordinario, merita arrivare in prima serata per godersi un drink, cenare all?aperto con il sole che cala sui vigneti della Maremma, e regalarsi un?esperienza davvero magica. Tutti i piatti sono preparati freschi ogni giorno, una cucina tipica, semplice e al contempo curata, preparata con materie prime genuine, servite in un ambiente con il calore umano della trattoria con la tovaglia a quadri. Il loro ampio menù include molti dei migliori piatti locali e il ristorante è noto per la sua autenticità quando si tratta di creare e servire piatti maremmani: i gusti, che ricordano i sapori di una volta, spaziano dall?acquacotta, alle tagliatelle al cinghiale, dai tortelli maremmani, ai pici al ragù bianco di maiale con finocchietto selvatico, dal cinghiale al maialino, che è un?esplosione di sapore e delicatezza. Particolare attenzione viene dedicata anche alle verdure; vengono proposti sempre contorni molto interessanti, dalle classiche patate arrosto alle lenticchie con gli agrumi passando per sformati con verdure di stagione. Alla Trattoria Le Mandorlaie il cliente viene accolto da un personale più che disponibile, familiare, con gentilezza e pre- 50 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 mura ed un?attenzione particolare a tutte le esigenze con proposte moderne e attuali. Insomma, è un posto che può sembrare rimasto fermo nel tempo, ma che ha il pregio di coccolarti come si fa con gli ospiti e di farti sentire a casa. In un angolo incantevole tra le colline Maremmane, sorge la persone e dedicata esclusivamente agli animali selvatici, da esplorare solo con le guide della tenuta, e una parte segnalata e percorribile in autonomia. Per raggiungere la Tenuta si percorrono 5 km di strada sterrata, che anticipano l?atmosfera selvaggia che attende gli ospiti; l?esperienza continua nel parcheggio, dove un fuoristrada condurrà direttamente al Lodge, in stile Safari Africano. Nel glamping dormire sotto le stelle assume una dimensione di lusso: i Lodge offrono, infatti, ogni comfort, come ampi letti, bagni con comode docce e verande panoramiche Tenuta San Lodovico, un paradiso che coniuga agriturismo biologico e Area Wilderness, in cui è facile incontrare caprioli, istrici, tassi e lepri che vagano liberi nella tenuta, e un luogo di benessere. Qua, conferma Lorenzo Maggiorotti, ?il lusso è rappresentato dal silenzio e dall?assenza di stress, con colazioni rilassate, passeggiate nel bosco, conversazioni piacevoli e momenti di contemplazione?. La tenuta si estende su 80 ettari, metà dei quali di boschi incontaminati, e si divide in tre aree: una per l?accoglienza degli ospiti, una per la produzione alimentare e un?Area Wilderness, la prima in Toscana, di cui una parte totalmente selvaggia, inaccessibile alle da cui ammirare natura incontaminata e animali selvatici. Questo è il posto giusto per rivivere sapori autentici grazie all?orto, all?uliveto che offre un olio extravergine d?oliva eccezionale, frutti antichi, uova fresche e la carne che proviene dai propri animali, allevati con cura per garantirne il benessere. Per gli amanti dell?avventura, l?agriturismo offre escursioni nei boschi, trekking, bushcraft, animal tracking e dog trekking. Lorenzo Maggiorotti offre a tutti un caloroso benvenuto presso la propria Tenuta ?dove la Natura è la regina, il lusso è nella sua essenza e le avventure attendono ogni passo. Questo è il vostro rifugio nel cuore della Toscana, un?oasi di DOVE DORMIRE TENUTA DI SAN LODOVICO Scansano (Gr) Tel. 333 3716120 (Lorenzo Maggiorotti) - 347 237 1140 www.tenutasanlodovico.it benessere e serenità da vivere intensamente?. La tenuta è su Instagram: @tenutasanlodovico Situato tra Pancole e Scansano, a 500 metri di altitudine sul lato che guarda a ovest, Podere L?Aione è una terrazza sulla Maremma. Davanti non c?è niente e lo sguardo si estende senza interruzione su tutta la coltivati. L?agriturismo L?Aione si sviluppa in un caratteristico complesso di costruzioni, in mezzo a circa 30 ettari di terreno. La struttura ricettiva principale e il ristorante sono stati ricavati in un casale dei primi del ?900, ristrutturato rispettandone le caratteristiche architettoniche. Stalle e annessi ospitano altre stanze staccate da corpo centrale. L?aspetto è quello di un piccolo borgo circondato da un parco, con la piscina con idromassaggio e aree relax. L?idea, più avanti, è di realizzare anche un centro benessere, che fa parte pianura, fino al mare, all?Arcipelago toscano dall?Elba a Giannutri, con le montagne della Corsica che si stagliano appena dietro. Nelle giornate limpide si vede in lontananza la linea della Sardegna. Uno spettacolo più unico che raro, con una tavolozza di colori che vanno dal verde scuro dei boschi e dei vigneti sulle colline circostanti, alle mille sfumature dal verde chiaro al giallo al marrone della pianura, fino alla striscia azzurra del mare. Poi il cielo che, al tramonto, si tinge di rosso, mentre il sole sparisce dietro ai rilievi dell?Elba. Tutto intorno ci sono le colline di Scansano, con i loro vigneti in cui si produce il Morellino, gli oliveti, i pascoli e i campi dei progetti di sviluppo futuro dell?azienda. In totale ci sono 12 camere (due suite, quattro triple e quattro doppie nelle quali è possibile aggiungere un letto), per 35 posti, realizzate nel casale, negli edifici all?ingresso e in una villetta più in alto sulla collina, tutte arredate nel classico stile toscano. Non ci sono appartamenti con uso di cucina, ma la formula di soggiorno è il B&B o la mezza pensione. L?accoglienza senza la buona tavola non esiste. Il ristorante è uno dei punti di forza dell?attività, non solo per gli ospiti, ma anche per i clienti esterni. Il menù offre piatti tipici con paste fatte in casa, carni locali e i migliori vini del territorio. PODERE L?AIONE Località Tenuta Aione Scansano (Gr) Tel. 0564 507978 345 464 1844 www.aione.it PRODOTTI TIPICI COOPERATIVA AGRICOLA POMONTE Strada Com.le della Fattoria Loc. Pomonte Scansano (Gr) Tel. 0564 599208 393 9238622 www.agripomonte.it La Cooperativa Agricola Pomonte è un?istituzione che dal 1953 ? quindi ben settant?anni fa ? è presente nel territorio dell?alta Maremma, coniugando diversi tipi di attività produttive e commerciali secondo la filosofia del continuo miglioramento della qualità e dei prodotti, della soddisfazione del cliente e della tutela dell?ambiente. Oggi si pone sul mercato con una vasta gamma di articoli e servizi, raccogliendo e vendendo numerosi prodotti di aziende agricole e fornendo assistenza agrotecnica e tecnica fitosanitaria per le concimazioni e la semina dei terreni. Quella della Cooperativa Agricola Pomonte è una realtà ben radicata che ha costruito nel tempo un?importante rete di servizi, nei quali viene dato risalto alle produzioni locali. Prima fra tutto la macellazione che ha permesso la creazione di un fornito reparto macelleria dov?è possibile trovare la carne di bovini allevati dai soci nella Maremma Toscana, dal Monte Amiata fino all?Argentario. Oltre a ciò la Cooperativa si è arricchita anche di un proprio frantoio dove vengono lavorate le olive conferite dai propri soci, producendo olio extravergine di oliva, sia classico che olio Toscano IGP, dal sapore fruttato medio, regalando un finale piacevolmente ammandorlato con amaro e piccante ben presenti. Altri prodotti di punta proposti dalla Cooperativa sono quelli utili per la coltivazione, il giardinaggio, e poi ancora utensileria e ferramenta, mangimi per animali, piante, materiali per la zootecnia, attrezzature per la cantina ecc., e infine i generi alimentari. Il principale sito è a Pomonte, dove i clienti sono accolti in un grande negozio ricavato da un antico magazzino di cui è possibile ammirare l?originaria struttura architettonica, mentre altri, più piccoli, ma comunque molto forniti, sono a Santa Caterina, a Scansano e a recentemente anche a San Quirico di Sorano. Da ricordare infine la felice intuizione nell?ormai lontano 2010 di investire nel fotovoltaico, con la realizzazione di un impianto che in anni complicati come quelli che stiamo vivendo in tema di approvvigionamento energetico ha fatto decisamente la differenza. PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI L?ARTE DI OSPITARE Lo Ziro, l?agriturismo nel cuore della campagna scansanese dove trovare la genuinità della Maremma più autentica DI ELISABETTA RUSSO È una vera esperienza di vita di campagna maremmana lontana dal turismo di massa quella che si può vivere all?agriturismo Lo Ziro, aperto nel 2014 all?interno dell?azienda agricola della famiglia Materazzi su spinta di Alice, per la sua forte passione verso l?accoglienza e la valorizzazione di ciò che il territorio può offrire: dalla bellezza della natura di cui godere ai prodotti tipici da gustare N ella suggestiva valle dell?Albegna su cui si affaccia il sito etrusco di Ghiaccioforte, tra le digradanti colline ornate dai vigneti da cui nasce il Morellino di Scansano e dai tipici alberi di Giuda che in primavera colorano di rosa il territorio, si trova l?Agriturismo Lo Ziro, dell?azienda Materazzi a conduzione familiare da tre generazioni. Basta dare uno sguardo intorno e scambiare poche parole con Alice Materazzi, che gestisce l?attività aiutata dai genitori Andreina e Renzo e dal mari- 52 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 to Giovanni Battista, per percepire la genuina tradizione maremmana e la forte passione per il territorio. Abbiamo incontrato Alice per la nostra visita in azienda, e siamo stati accolti, così come lei fa con i suoi ospiti, con grande cordialità e semplicità che ti fanno sentire subito come a casa tua. Ed è in effetti l?aria familiare che si respira a contraddistinguere Lo Ziro: l?amore per la famiglia e per la convivialità traspare in ogni parola di Alice, che appunto racconta la storia dell?azienda, interamente a gestione familiare, partendo dalla nonna Luciana, la cui impronta è presente in ciò che è stato realizzato nel tempo. ?A casa della nonna ? ricorda Alice ? si apparecchiava in un attimo, la tavola era sempre pronta per tutti. Ed è proprio questo piacere di stare insieme e condividere tutto come facevamo con la nonna che mi ha fatto nascere il desidero di dedicarmi all?ospitalità e alla ristorazione, attività che io amo gestire considerando gli ospiti come parte della famiglia?. Nella foto Giovanni Battista e Alice M Nella foto un momento di una passeggiata a cavallo tra le vigne; per chi è in cerca della Maremma più vera il luogo giusto è qui! Spinta da questo desiderio nel 2014 Alice ha dato vita all?Agriturismo con l?obiettivo di offrire l?esperienza genuina della vita di campagna con i suoi ritmi, le sue attività e la sua convivialità, una vera ?full immersion? nel territorio e nelle tradizioni. L?azienda e la filosofia dell?Agriturismo L?azienda agricola nasce negli anni ?60 con l?assegnazione del podere da parte dell?Ente Maremma ai nonni di Alice, Luciana ed Attilio, per la coltivazione della terra, per poi crescere nel tempo con altre attività. Alla fine degli anni ?70 i genitori di Alice iniziano a dedicarsi alla viticoltura e si associano alla Cantina dei Vignaioli di Scansano: attualmente l?azienda ha circa 5 ettari di vigneto dedicati principalmente alla produzione del Morellino, ed una piccola parte alla produzione del Bianco di Pitigliano. All?attività vitivinicola si affiancano l?allevamento zootecnico, in particolare ovino da latte che viene conferito al Caseificio di Manciano, e la coltivazione di ulivi per la produzione di olio EVO che non può mancare. Da un anno l?azienda ha anche intrapreso la conversione al biologico. L?agriturismo nasce come si è detto nel 2014 per iniziativa di Alice, con il pieno supporto dei genitori e della sorella Daiana, che come ingegnere ha progettato la struttura, i quali hanno fortemente creduto nell?idea. ?Io amo profondamente la mia terra ? sottolinea Alice ? e desidero poter tra- PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI ???? Il ristorante, adiacente alle camere, è aperto tutto l?anno; per i clienti esterni su prenotazione. Ha un?ampia ed accogliente sala con una grande vetrata per godere della vista della natura all?esterno ed è ideale per ricevimenti e feste smettere questo amore ai miei ospiti. La mia filosofia è quella di offrire ai clienti semplicità e tranquillità, per far loro provare il piacere di un turismo lento e di nicchia ed apprezzare appieno l?ambiente incontaminato che ci circonda. Il mio obiettivo è che i miei ospiti possano portare a casa un po? dell?esperienza autentica di Maremma che hanno vissuto qui da noi. Proprio per questo ho scelto il nome Lo Ziro: lo Ziro è il contenitore dell?olio che per un?azienda agricola è una delle materie più pregiate che può produrre. Quindi per me il nome è il contenitore delle nostre cose preziose: chi viene qui si deve portare via il ricordo di ciò che è stato più prezioso?. La struttura è anche sede comunale per i matrimoni civili. 54 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Il ristorante Le camere e il ristorante L?agriturismo dispone di tre camere che coniugano comfort con semplicità e trasmettono un piacevole senso di calore e relax. In ogni camera Alice ha voluto raccontare tramite il nome ed uno ?story telling? inciso su una parete alcune fasi della vita, un dettaglio questo che rafforza il messaggio di calore umano che lei vuole trasmettere ai suoi ospiti: ?La Vite? simboleggia il ciclo della natura quindi vuole ispirare uno sguardo al futuro, la ?Viola Mammola? è ideale per un ritiro romantico, ?l?Olmo? ricorda l?albero su cui Alice giocava con la sorella da bambina e intende trasmettere la pace della natura. Il ristorante, adiacente alle camere, è aperto tutto l?anno? per i clienti esterni su prenotazione. Ha un?ampia ed accogliente sala con una grande vetrata per godere della vista della natura all?esterno ed è ideale per ricevimenti e feste? la struttura è anche sede comunale per i matrimoni civili. L?offerta del ristorante si basa sulla valorizzazione dei piatti tipici maremmani, semplici, genuini, scelti giornalmente a seconda di ciò che è disponibile di produzione propria o comunque del territorio e con grande attenzione alla qualità delle materie prime. Tra i pezzi forti della cucina di Alice, tutti rigorosamente tramandati in famiglia e fatti in casa, non possono mancare pici e tortelli maremmani, cinghiale, ???? Tutto a Lo Ziro parla di genuinità e amore per la tradizione maremmana: l?ambiente in cui è immerso, l?ospitalità come in famiglia, la cucina tipica, le attività a cavallo? un bell?angolo di Maremma tutto da scoprire La famiglia coniglio, pollo, salumi, marmellate e dolci. ?Il ristorante è il coronamento di quello che era un sogno di mia nonna, che aveva sempre la tavola pronta per chiunque venisse a trovarla e che sapeva preparare un pranzo con ciò che aveva a disposizione. Lei usava dire che in campagna anche se non hai niente ma lo offri di cuore è tanto. È proprio questo l?insegnamento che mi ha lasciato: mettere il cuore in tutto ciò che si fa. Voglio anche ringraziare due cari amici, Franca e Vito, che dopo aver provato la mia cucina hanno fortemente caldeggiato l?idea di aprire il ristorante dando così un?ulteriore spinta alla mia decisione di farlo?. Le attività a cavallo Da qualche anno, la passione di Alice per i cavalli e l?incontro con il marito Battista, buttero di lunga data ed esperienza, hanno aggiunto alle attività dell?agriturismo l?organizzazione di trekking a cavallo e di stage di monta maremmana. ?Organizziamo trekking di più giorni attraverso la maremma toscana e laziale; recentemente ? spiega Alice ? siamo arrivati fino al Lago di Bracciano. Offriamo pacchetti completi di 3-4 giorni inclusa pensione completa cavallo-cavaliere lungo tutto l?itinerario, grazie a diverse collaborazioni che abbiamo in essere con altre strutture ricettive. Abbiamo clienti per questa proposta che vengono non solo dalla Toscana e regioni limitrofe, ma da tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia. È un?attività che si integra perfettamente nella nostra filosofia di avvicinare il più possibile i nostri ospiti alla vita di campagna e alla natura?. L?incontro con Alice si conclude con le sue parole che sintetizzano la sua filosofia sull?ospitalità: ?La vita è bella se condivisa in tutto; è bella insieme ai clienti che qui si sentono in famiglia e spesso ritornano per questo motivo?. Non resta che provare! Contatti Per info e prenotazioni: email: info@agriturismoloziro.it tel. 334 7547516 web www.agriturismoloziro.it Il trekking a cavallo uno dei punti di forza dell?agriturismo PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI MUSICA I cinquant?anni dell?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti? Al Teatro degli Industri di Grosseto la celebrazione pubblica del mezzo secolo di attività dell?Istituto musicale comunale intitolato alla memoria di ?Palmiero Giannetti? e diretto dal M° Antonio Di Cristofano. Una bella storia cominciata nel 1973 e proseguita fino ad oggi arrivando ad essere ?uno dei fiori all?occhiello fra i tre istituti gestiti da Fondazione Grosseto Cultura? DI DEBORAH CORON Nella foto il gruppo dei partecipanti alla Festa per i 50 anni dell?Istituto musicale comunale sul palco del Teatro degli Industri 56 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Nella foto Giovanni Tombari e Luca Agresti con la presentatrice della serata Francesca Ciardiello Una giornata speciale L?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti? ha compiuto cinquant?anni di attività. Mezzo secolo di musica, al servizio di migliaia di allievi, che la struttura gestita da Fondazione Grosseto Cultura e diretta da Antonio Di Cristofano ha celebrato in una giornata speciale, domenica 8 ottobre al Teatro degli Industri di Grosseto, con un evento aperto a tutti e a ingresso libero. Un?occasione per festeggiare la ricorrenza con esibizioni di allievi ed ex allievi che nel corso degli anni hanno dimostrato di aver coltivato nel modo migliore il loro talento musicale e anche dei docenti, quelli attualmente in servizio nella sede di via Bulgaria e anche del passato. «Come Amministrazione ? commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Cultura Luca Agresti ? siamo felici di poter festeggiare questo traguardo così significativo. L?Istituto musicale rappresenta uno dei luoghi culturali più importanti della nostra città, dove gli appassionati possono coltivare l?amore per la musica, imparando a suonare ogni tipologia di strumento. L?iniziativa del cinquantenario è stata l?occasione ideale per promuovere la cultura musicale, intrattenendo, allo stesso tempo, l?intera comunità». La storia La storia è cominciata nel 1973 con la fondazione della prima Scuola comunale di musica, che nel 1997 si è unita con il Centro musica ?Donizetti? (istituito nel 1986) dando così vita all?Istituto musicale comunale, intitolato oggi a Palmiero Giannetti. Clarinettista e direttore d?orchestra, particolarmente stimato per il talento musicale e amato per le doti didattiche, Giannetti è stato direttore della Scuola di musica comunale di Grosseto dal 1991 al 1998 e dal 1999, quando la scuola comunale è stata trasformata in istituzione del Comune di Grosseto, ne è divenuto il primo presidente. Alla sua prematura scomparsa, nel 2004, l?Istituto musicale comunale di Grosseto ne ha onorato la memoria con l?intitolazione della scuola a suo nome e organizzando ogni anno, dal 2005, il Concorso musicale ?Palmiero Giannetti? riservato agli allievi della scuola per assegnare borse di studio ai migliori, con l?intento di diffondere la cultura musicale e incoraggiare i giovani talenti. L?auditorium dell?I- stituto musicale è intitolato invece alla memoria di Carlo Cavalieri. Un fiore all?occhiello «L?Istituto musicale ? dichiara il presidente Giovanni Tombari ? è uno dei fiori all?occhiello fra i tre istituti gestiti da Fondazione Grosseto Cultura e tutti noi ne teniamo in particolare considerazione l?attività perché riguarda un ambito decisamente importante come la formazione dei giovani talenti. Un?attività che riguarda principalmente l?ambito musicale ma che inevitabilmente si riflette, per gli allievi, anche su un piano educativo più generale. Per questo ringrazio il corpo docente e il direttore artistico Antonio Di Cristofano per il loro lavoro e la loro competenza, con l?auspicio che al più presto l?attività della scuola possa proseguire in condizioni ancora migliori con il trasferimento nella nuova sede alla Casa della musica». L?Istituto oggi Attualmente l?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti? ha in organico circa 30 docenti e fa registrare una media di oltre 200 alunni a stagione. Il programma prevede corsi pre-accademici PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI ???? Mezzo secolo di musica, al servizio di migliaia di allievi, che la struttura gestita da Fondazione Grosseto Cultura ha celebrato in una giornata speciale, con esibizioni di allievi, ex allievi e docenti (da 7 anni) e amatoriali (da 18 anni), l?insegnamento degli strumenti musicali tradizionali e corsi speciali in musicoterapia (per qualsiasi età), propedeutica della musica (da 3 a 6 anni), canto corale (da 7 a 21 anni), dipartimento jazz e moderno (da 18 anni), fenomenologia della musica (senza limiti di età) e tanti altri corsi. Un valore aggiunto è la possibilità di accedere ai conservatori seguendo l?insegnamento pre-accademico delle discipline musicali, in linea con i programmi dell?Istituto superiore di studi musicali ?Rinaldo Franci? di Siena, con Band Bross Brass & Bass 58 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Nella foto Antonio Di Cristofano con la presentatrice Francesca Ciardiello il quale l?Istituto musicale comunale ?Giannetti? è convenzionato. Il direttore artistico: Antonio Di Cristofano Il direttore artistico dell?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti?, gestito da Fondazione Grosseto Cultura, è dal 1999 Antonio Di Cristofano. Grossetano, pianista di fama internazionale, Di Cristofano è il creatore e il curatore di tante rassegne musicali con sede a Grosseto e diventate negli anni un prestigioso e riconosciuto punto di riferimento per i giovani talenti della musica di tutto il mondo, dal Concorso pianistico internazionale ?Scriabin? (giunto alla venticinquesima edizione) al Concorso per direttori d?orchestra ?Kussewitzky? (che ha appena concluso la terza edizione, cui hanno partecipato 47 direttori da 20 Paesi). Manifestazioni alla cui organizzazione contribuiscono anche Fondazione Grosseto Cultura e ? in particolare per il Premio Scriabin ? l?Istituto musicale ?Giannetti?. «Il motto del nostro istituto è ?Per passione, per professione? ? dichiara Antonio Di Cristofano ? ed è proprio Nelle foto alcuni degli interpreti della Festa per i 50 anni dell?Istituto musicale comunale al Teatro degli Industri il 14 ottobre scorso Orchestra La Bizarre Coro InCantus Matteo Greco Marco Fatarella Claudio Cavalieri all?insegna di questo spirito che la nostra scuola ha sempre operato, a partire da chi mi ha preceduto fino ad oggi. Un luogo accogliente ove chiunque può coltivare il proprio talento, sia perché voglia mettere le basi per intraprendere in futuro un percorso professionale e sia perché desideri semplicemente esprimere con uno strumento la propria passione per la musica. Il traguardo dei cinquant?anni di attività è davvero importante e abbiamo voluto celebrarlo come meritava, a suon di musica, invitando tutti al Teatro degli Industri per festeg- giare insieme. La serata è stata un successo: di questo siamo molto soddisfatti e tutti noi ringraziamo chi ha contribuito all?organizzazione di questo evento, a partire dall?Amministrazione comunale, chi ha partecipato esibendosi sul palco, dagli allievi o ex allievi ai docenti, e chi ha voluto esserci assistendo all?evento tra il pubblico. Un momento davvero importante per la nostra comunità. Ma pensiamo al futuro: oltre ai corsi della stagione 2023/2024, in pieno svolgimento, i prossimi mesi ci porteranno i consueti saggi in occasione delle festività e Lorena Moretti di fine anno scolastico, appuntamenti sempre molto attesi dagli allievi e dalle loro famiglie, e poi la rassegna dei ?Concerti di Fondazione Grosseto Cultura? nell?auditorium del nostro istituto e infine, alle porte dell?estate, la nuova edizione del concorso intitolato alla memoria di Palmiero Giannetti, che ogni anno assegna borse di studio ai giovani musicisti più meritevoli. Sarà un?edizione davvero speciale, perché nel 2024 ricorreranno vent?anni dalla sua scomparsa: sapremo ricordarlo come merita». I partecipanti alla Festa per i 50 anni Questo il programma e gli interpreti della Festa per i 50 della Scuola di Musica che si è svolta l?8 ottobre al Teatro degli Industri: Elia Berardi (pf) Clementi - Sonatina op. 36 n. 1 Enea Calò (tr) Autori vari - Easy medley Francesco Nacucchi (pf) Shostakovich - Polka Andrea Oësterer (soprano) Lehar Romanza della Viljia, Tu che m?hai preso il cuor Andrea Pilici (pf) Chopin - Preludio op. 28 n. 4 Marco Fatarella (pf) Chopin - Valzer op. 69 n. 2 Andrea Bruno (vl) Vivaldi - Concerto op. 3 n. 6 Orchestra ?La Bizarre? Dir. Prof.ssa Laura Bianchi Purcell - Rondò Mozart - Corsa in slitta Ciajkovskij - Valzer Andrea Rossi (pf) Chopin - Valzer in la min Debussy - Piccolo negro Anthea Baldi (pf) Chopin - op.64 n. 2 Lorena Moretti (sax) Bozza - Capricci op. 60 nn. 1-6 Leonardo Rossi (vl) Bach - Allemande da Partita n. 2 Mozart - Concerto K219 (I mov.) Carlotta Anna Denevi (pf) Chopin Notturno op. 9 n. 1 Matteo Greco (ch) Brower - Un die de noviembre Matilde Volpe (pf) Ciajkovskij - Barcarola Laura Menchini (pf) Silvia Giomi (pf) Mozart - Sonata K521 Emanuele De Luca (vl) Bach - Adagio BWV 1001 Emanuele De Luca (vl) Davide De Luca (pf) Sarasate - Zigeunerweisen Valentina Garofoli (vl) Mirko Galeazzi (pf) Alessandro Benedettelli (ch) Piazzolla - Contrabajissimo, Esqualo Alessio D?Inverno (vl) Prokofie? Sonata op. 115 (moderato) Alessio D?Inverno (vl) Giovanna D?Inverno (pf) Mozart - Sonata op. 304 (allegro) Coro InCantus Dir. Prof.ssa Sandra Biagioni Modugno - Nel blu dipinto di blu Lanaro - Disney Rapsodia Gilpin Why we sing, Papoulis Giveces hope Davide Vallini (sax) Ettore Candela (pf) Piazzolla - Due tanghi Bross, Brass&Bass Autori vari - 3 medley PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 MUSICA Morellino Classica Festival 2023, un successo annunciato Edizione da incorniciare, quella appena archiviata, per Morellino Classica Festival. La bella rassegna ideata da Antonio Bonfilio, con la direzione artistica del figlio Pietro, è stata anche quest?anno un successo, consolidando e sviluppando la vocazione internazionale di una manifestazione che ha il pregio di portare la Maremma nel mondo DI ELISABETTA RUSSO C on la presentazione dello scorso giugno nella sede della Stampa Estera a Roma alla presenza di giornalisti stranieri provenienti dall?America, dall?Asia e dall?Europa, è stato dato il la all?edizione 2023 della rassegna Morellino Classica Festival, una manifestazione ormai iconica che, grazie alla sua costante e capillare presenza in Maremma e all?attenzione crescente dei media, della stampa, del mondo della cultura e della musica, nonché del pubblico, porta in alto e lontano il nome del Morellino e del suo territorio. All?evento a Roma hanno partecipato esponenti delle Istituzioni, del mondo della musica e della cultura. Il programma ha previsto, oltre alla presentazione dei concerti nel loro specifico circa gli interpreti e le proposte musicali, la presentazione del libro fotografico ?Scansano Città del Vino Città della Musica Morellino Classica Festival Internazionale - la natura, la storia, i grandi interpreti - immagini dell?itinerario musicale tra le colline del Morellino? sui 12 anni di attività della rassegna. Il libro è un racconto per immagini che mostrano i celebri musicisti e i palcoscenici immersi nella natura e ricchi di storia che li hanno ospitati e contiene gli interventi di due autorevoli firme del giornalismo musicale italiano: Filippo Michelangeli e Gregorio Moppi. Ripercorrendo quanto vissuto con l?intenso programma di quest?estate, ci soffermiamo a ricordare alcuni concerti tra i molti che hanno lasciato il segno. Iniziamo con l?originale novità di quest?anno ?la tre giorni pianistica?, Morellino Piano Festival, dedicata esclusivamente al principe degli strumenti, nelle sue varie forme espressive: 3 giorni, 4 concerti, 7 pianisti con la partecipazione di straordinari interpreti tra cui la moscovita Polina Osetinskaya, una delle più acclamate pianiste al mondo che si è esibita in un Teatro Castagnoli tutto PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI ???? Il Festival ha chiuso la programmazione estiva con grande successo di pubblico e con prestigiosi riconoscimenti che gli assegnano un posto di rilievo nel panorama culturale, in virtù della sua pregevole offerta musicale esaurito, regalando al pubblico emozioni profonde. Il Festival ha offerto, anche per questa edizione, dei momenti speciali dedicati all?abbinamento Musica-Letteratura-Pittura: un primo evento d?incontro tra musica e letteratura in occasione delle celebrazioni proustiane si è tenuto al Teatro di Scansano e ha visto la partecipazione di diverse voci narranti con il direttore artistico del Festival Pietro Bonfilio al pianoforte e con la regia di Marco Filiberti. Lo spettacolo, dal titolo La Recherche è stato è un ampio progetto del regista milanese declinato in performance e in alcuni studi denominati Cahiers d?Ecriture: uno spettacolo affascinante e seducente. Tra i luoghi del concerto quest?anno è ritornato Ghiaccioforte, dove nella prima domenica di luglio si è tenuto il nuovo format nel suggestivo concerto all?alba con i prestigiosi Ottoni della Cappella Musicale Pontificia Sistina, diretti da Giuseppe Calabrese. Il castello di Potentino, luogo sempre più rinomato a livello internazionale Dame Felicity Lott e Bourges Maunoury Jacqueline come polo culturale della Maremma, ha ospitato due importanti eventi che hanno visto la musica applicata alla liuteria, la magica arte della costruzione degli strumenti, alla letteratura e alla pittura. Il concerto del violinista, ormai di casa al Festival, Davide Alogna, la partecipazione del liutaio di Cremona Stefano Trabucchi e del giornalista Roberto Messina, la performance di Svetlana Berezhnaya al clavicembalo e al pianoforte e l?esposizione di alcune opere del pittore catalano Carlos Pardo, hanno creato un?esperienza unica tra svelamenti di antichi segreti artistici, sonorità oniriche e suggestioni visive. Non sono poi mancati momenti di musica diversa da quella classica, con il grande jazz che ha registrato il tutto esaurito con largo anticipo rispetto all?evento presso la tenuta Val delle Rose dove si è esibito il Duo israeliano con Guy Mintus al pianoforte e il soprano Daniela Skorka, che hanno presentato un programma a sorpresa, intimo ma esplosivo esplorando in veste solistica e in duo le diverse connessioni tra i loro Polina Osetinskaya Svetlana Berezhnaya 62 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 universi musicali multiculturali. Con un repertorio sorprendentemente originale per una serata piena di colori, narrazione e passione. Ma la serata storica della 12esima edizione del Festival, perché di figura storica della lirica mondiale si tratta, è stata quella con Dame Felicity Lott, accompagnata al pianoforte da Bourges Maunoury Jacqueline. Il celeberrimo soprano inglese, definito dalla stampa internazionale ?la Voce della lirica?, dallo smisurato repertorio operistico, insignita delle più prestigiose onorificenze britanniche e francesi, ha regalato al pubblico del Festival un appuntamento esclusivo, unica data per l?Italia, per la Toscana e per la Maremma. Pochi giorni fa, la leggendaria Dame Felicity Lott è stata insignita del top dei premi alla carriera con il ?Winners revealed for Gramophone Awards 2023?. Il grande soprano inglese succede così a Daniel Barenboim nella categoria ?Lifetime Achievement?. Anche quest?anno il Festival, ha consolidato la sua vocazione nell?offrire opportunità e ampio spazio ai giovani musicisti emergenti del panorama internazionale, ai quali da sempre presta grande attenzione, dando così a coloro che si distinguono nel percorso degli studi di perfezionamento la possibilità di accostarsi ai nomi celebri che fanno parte della rassegna. Conclusa l?intensa parte estiva, il Festival dà appuntamento per il tradizionale concerto del Nuovo Anno. Quest?anno sarà il direttore artistico Pietro Bonfilio ad inaugurare il 2024 con un suo concerto al Teatro Castagnoli di Scansano a conclusione di una sua lunga tournée nel mondo che culminerà il prossimo 6 novembre al Teatro alla Scala. VIVI SPECIALE OLIO L?olivicoltura in Toscana ed in Maremma: il bilancio della raccolta 2023 DI LINA SENSERINI 64 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 In un anno non particolarmente favorevole a livello nazionale, la produzione di olio in Maremma ha registrato secondo Coldiretti un aumento complessivo intorno al 20% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, la situazione è molto variabile da zona a zona. Nonostante ciò, la raccolta 2023 sta dando un olio di alta qualità, anche se le rese sono inferiori alla media G li hanno dedicato cantiche e poesie Eugenio Montale, Giovanni Pascoli e Pablo Neruda. La sua magnificenza è cantata nell?Antico Testamento dove simboleggia salvezza e prosperità. La colomba che dall?arca di Noè vola alla ricerca di terre emerse, torna indietro con una ramoscello d?olivo nel becco, oggi universale simbolo della pace. Non c?è pianta come l?olivo ? e non c?è prodotto come l?olio ? che meglio incarni la storia, la spiritualità, la cultura e la civiltà del Mediterraneo. E non c?è paese che si affacci sul mare di mezzo che non abbia questa favolosa pianta nell?atlante della sua flora. Nemmeno la vite e il vino insidiano questo primato e, del resto, l?olio è il simbolo della stessa dieta mediterranea. L?olivicoltura in Toscana ed in Maremma In Maremma, come in Toscana e nella maggior parte delle regioni italiane, le piante d?olivo sono parte integrante del paesaggio, occupano a pieno titolo l?immaginario collettivo di questo territorio, con la loro lussureggiante maestosità, che siano potati e coltivati o lasciati crescere. Spesso stanno lì da secoli e continuano a produrre. Longevo ? può vivere per migliaia di anni ? fruttifero anche se incolto, di rara e austera bellezza, duro, resistente, capace di passare indenne in mezzo alle tempeste e di sopportare le bizze del clima, l?olivo non è solo simbolo di pace, ma anche di forza. Cresce lentamente, segue insolite e capricciose curvature, il legno è ricco di nodi, tanto da farlo sembrare una scultura. L?olio dal canto suo, fin dagli antichi greci e prima ancora nelle civiltà della Siria e dell?Asia Minore, da dove questa pianta si è estesa a tutto il bacino del Mediterraneo, aveva infiniti usi diversi: alimentari, medicinali, cosmetici, veniva usato per addolcire la pelle e i capelli, per massaggiare i muscoli, per lenire il dolore, per fare i profumi, veniva messo nelle lampade per illuminare le stanze. Era un prodotto sacro, che nei riti religiosi ha unito le tre confessioni monoteiste del Mediterraneo: l?Islam, l?Ebraismo e il cristianesimo. Le piante secolari che hanno vissuto 4.000 anni di storia L?Olea Europaea, questo è il nome PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 A VIVI ???? La provincia di Grosseto è una delle aree regionali a maggiore vocazione olivicola, seconda solo a Firenze per numero di frantoi (72) e tonnellate di olio prodotte (3.540 nel 2022 da circa 26.000 tonnellate di olive frante), seguita da Arezzo e Siena scientifico dell?olivo, racchiude dunque nei suoi geni la storia millenaria dell?uomo del Mediterraneo. L?esemplare più vecchio, il gigantesco olivo nel villaggio di Vouves, a Creta, secondo gli studiosi potrebbe avere 4.000 anni ed è ritenuto l?albero di olivo più vecchio del mondo. Insomma un contemporaneo di Minosse. Non sono da meno la gigantesca pianta dell?Ogliastra, nel golfo di Orosei, e ?Lu Matusalemme? di Borgagne, nel 66 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Salento, che si stima abbia 3.000 anni. Ma senza andare troppo lontano, in Maremma si contano due autentici giganti del tempo, sulle colline di Magliano in Toscana e a Fibbianello, nel comune di Semproniano. Il primo è l?Olivo della strega, la pianta monumentale a ridosso del paese, considerato uno dei più vecchi d?Italia e forse d?Europa, poiché le analisi con il carbonio-14 attestano la sua nascita intorno al 1.000 avanti Cristo, prima degli ?fratelli? dell?orto dei Getsemani. A contendergli il primato, c?è la pianta di Fibbianello, conosciuta come l?Olivone di Semproniano, segnato purtroppo da un destino terribile. L?albero millenario (la sua età è stimata in 2.000 anni), noto anche per la sua straordinaria altezza che superava i 20 metri, capace di produrre fino a 8 quintali di olive che venivano raccolte con scale a tre e più piani, è stata oggetto di un disastroso atto vandalico. Nella notte tra il 10 e l?11 maggio del 1998 alcune persone, che peraltro non sono mai state identificate, gettarono taniche di combustibile all?interno del suo antichissimo tronco cavo e gli dettero fuoco. Le fiamme ebbero il tempo di svilupparsi senza essere viste se non quando era troppo tardi e avevano attaccato i rami della pianta. Ma la forza della natura è stata più forte della stupidità dell?uomo e, come l?araba fenice, l?olivone è rinato dalle proprie ceneri, sviluppando nuovi polloni dalle radici che si erano mantenute forti e vitali. Così, dopo l?incendio, la pianta, che già era stata oggetto di studi da parte dell?Università di Perugia e del Cnr, è diventata un autentico ?caso?. Grazie a un progetto della provincia di Grosseto e dell?istituto agrario Leopoldo di Lorena, in accordo con il Comune di Semproniano, sono state riprodotte per talea delle piantine, geneticamente iden- ???? In Maremma, dove secondo Coldiretti, la produzione ha fatto registrare un aumento complessivo intorno al 20% rispetto allo scorso anno, la situazione si presenta a macchia di leopardo, molto variabile da zona a zona tiche alla pianta madre, il cui genoma è tuttora sconosciuto. Cresciute nelle serre della scuola, sono state poi donate agli olivicoltori di Semproniano e tenute a battesimo dal poeta Mario Luzi, che del paese è originario e cittadino onorario. Storie, leggende, miti tra il sacro e il profano, curiosità. Al centro, questa straordinaria pianta, i suoi frutti e ciò che da essi deriva. L?olivicoltura in Toscana La coltivazione dell?olivo riveste una grande importanza in Toscana per le sue insostituibili funzioni ambientali, paesaggistiche, di presidio del territorio e della biodiversità. Secondo il ?Rapporto 2023 sull?olivicoltura? dell?Ismea, l?Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, l?olivicoltura regionale interessa più di 90.000 ettari di superficie, oltre 15 milioni di piante, ben 80 varietà di olivo autoctone, 36.000 aziende agricole, 400 frantoi. La produzione regionale di olio extravergine di oliva, nel 2022 è stata tra le 14 e le 15.000 tonnellate per un valore di circa 130 milioni di euro. Il 35% dell?olio prodotto è Igp Toscano, la denominazione riconosciuta nel 1998, che comprende tutta la regione, o ascrivibile alle quattro Dop presenti sul territorio, una delle quali, quella di Seggiano, è in Maremma. Il restante 65% è classificato come olio extravergine ita- liano, all?interno del quale c?è anche l?olio per autoconsumo che in Toscana interessa circa 50.000 aziende, ben oltre le 36.000 che si dedicano alla coltivazione dell?olivo. Dunque c?è tutta una parte della produzione che è più difficile quantificare e classificare perché molte aziende agricole, non necessariamente olivicole, hanno un oliveto per autoconsumo. A volte anche poche piante, coltivate a livello poco più che hobbistico, perché questa è la cultura dell?olio, soprattutto nelle aree più decentrate come la Maremma. Oltre al fatto che il prezioso oro verde non è propriamente un prodotto economico anche nei negozi della grande distribuzione. La Maremma al secondo posto in Toscana per la produzione di olio La provincia di Grosseto è una delle aree regionali a maggiore vocazione olivicola, seconda solo a Firenze per PRIMO PIANO ? VIVI ? 67 VIVI ???? Di certo l?annata non è stata facile, ma la raccolta iniziata nella prima settimana di ottobre, si presenta positiva per la qualità del prodotto numero di frantoi (72) e tonnellate di olio prodotte (3.540 nel 2022 da circa 26.000 tonnellate di olive frante), seguita da Arezzo e Siena. 20.000 sono gli ettari coltivati a oliveti e circa 9.000 le aziende olivicole, 3.900 delle quali sono iscritte al Consorzio di tutela dell?olio extravergine Toscano Igp, il più grande consorzio di produzione italiano di olio Evo. E anche in Maremma è Igp il 35% dell?extravergine prodotto. Il resto, che comprende anche l?olio per autoconsumo, è classificato come olio extravergine italiano. La raccolta 2023 L?anno in corso non è di quelli più fortunati a livello nazionale, per la produzione di olio. Prima la siccità invernale, seguita dalle eccessive piogge prima- 68 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 verili che in molte aree hanno bloccato l?impollinazione. Ciononostante ? sono dati Ismea ? la produzione resta di poco sotto alla media degli ultimi 4 anni e con una crescita del 20% rispetto al 2022. Infatti, a fronte di un calo del 30-31% al centro-nord Italia, fa da contraltare il +34% del sud. Ma anche nelle singole zone dove c?è una crescita o un calo generalizzato, il quadro non è affatto omogeneo. In Maremma, dove secondo Coldiretti, la produzione ha fatto registrare un aumento complessivo intorno al 20% rispetto allo scorso anno, la situazione si presenta a macchia di leopardo, molto variabile in base al microclima, con maggiore o minore produzione di olive, maggiore o minore rendimento alla frangitura, anche in aree vicine l?una all?al- tra. Tanti sono i fattori che influenzano l?impollinazione, la fioritura, la maturazione del frutto, per cui basta una diversa esposizione al vento, un maggiore ristagno di umidità per fare la differenza nella quantità di olive raccolte, nella resa e nella qualità del prodotto finale. Di certo l?annata non è stata facile, ma la coglitura iniziata nella prima settimana di ottobre, sta dando un olio di alta qualità a fronte di prevedibili rese inferiori alla media. La Dop di Seggiano In provincia di Grosseto si trova una delle quattro Dop toscane, quella di Seggiano, dove viene prodotto olio da Olivastra Seggianese. Questa cultivar autoctona, particolarmente resistente agli inverni rigidi, si trova solo sulle pendici nord-occidentali del Monte Amiata con oliveti secolari che si estendono fino ai 600 metri sopra il livello del mare. La Dop, infatti comprende i comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell?Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano. L?olio prodotto ha riscosso un notevole successo per il suo aroma e gusto da ?olivo di montagna?, ma anche per le sue proprietà nutritive e curative, caratterizzate da un?alta percentuale di sostanze antiossidanti e vitamina E. Nel 2002, un gruppo di produttori ha dato vita al Consorzio di tutela dell?olio di Seggiano Dop, di cui fanno parte ad oggi 28 aziende. VIVI La Maremma dell?olio nel racconto di una selezione di aziende ABBRACCIO Azienda Agricola Ciacci Anna Loc. Col del Rosso 27 Seggiano (Gr) Tel. 338 148 5386 (Mirko Rossi) www.olioabbraccio.it L?olio Abbraccio nasce sulle pendici del Monte Amiata, immerso nelle campagne di Seggiano in un territorio ricco gianese dai propri olivi, mettendo amore e passione al servizio di un progetto che coltivavano da tempo. E aggiungendo anche l?innovazione tecnologica con l?obiettivo di migliorare la qualità dell?olio, garantirne la genuinità, donandogli infine maggior freschezza, senza venire meno al rispetto della natura e alla sostenibi- introdotta lentamente, apportando elementi di alta tecnologia a supporto delle pratiche agricole, soprattutto con l?aumento delle piante, passate da 250 a oltre 3.000 in 10 anni. Ad esempio l?acquisto di macchinari per la raccolta, che ottimizzano i tempi, permettendo all?olio Abbraccio di conservare tutte le proprietà organolettiche delle olive di Olivastra. Una cultivar in cui Mirko Rossi ha creduto profondamente, certo che potesse farsi strada tra le Dop italiane. Tanto che è stato tra i promotori del consorzio Olio Seggiano Dop, che oggi conta circa 20 produttori e che sta facendo conoscere l?olio di Olivastra Seggianese nel mondo. ANTICO FRANTOIO DEL PARCO Strada dell?Enaoli snc Loc. Rispescia ? Grosseto Tel. 0564 183 4094 www.frantoiodelparco.it di minerali dove trova il suo habitat naturale l?Olivastra Seggianese. A questa cultivar, infatti, appartengono quasi tutte le oltre 3000 piante da cui vengono ricavati ?Abbraccio Classico? e ?Abbraccio Dop?, i due extravergine d?oliva dell?azienda. Gli olivi, infatti, sono situati per la maggior parte nelle campagne seggianesi, con un piccolo appezzamento a Montenero d?Orcia. Il primo olio extravergine d?oliva ?Abbraccio? è nato nel 2007, quando Mirko Rossi e la sua famiglia hanno iniziato a produrre olio di Olivastra Seg- lità ambientale. Dunque, sono i due binari su cui si muove l?azienda, simbolicamente richiamati nella scelta del nome dell?olio: un gioco di parole tra l?espressione ?a braccio? in riferimento all?antico modo di raccogliere le olive con le mani, e la parola ?abbraccio? a indicare la capacità dell?olio di abbracciare molti cibi. Ma per Mirko, il trade d?union con il passato sono anche gli olivi secolari ereditati dal nonno, dai quali sono nate le prime bottiglie griffate ?Abbraccio?. L?innovazione, invece, è stata 70 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Il cuore dell?Antico frantoio del Parco batte sotto i grandi pini che fanno da cornice alla struttura dell?ex Enaoli a Rispescia. Lì si trova l?impianto di frangitura al servizio di 30.000 piante di olivi secolari diffusi per 228 ettari sulle colline del Parco della Maremma, fra i boschi di lecci e le pinete che lambiscono il mare. Enormi piante antiche, all?ombra delle quali non era difficile trovare daini, caprioli e vacche maremmane, che brucandone i rami più bassi, avevano conferito alla chioma un?insolita forma rotondeggiante. Oggi, con una lunga cura fatta di sapienza e dedizione questi olivi sono tornati a essere produttivi e sono coltivati con metodi biologici, intervenendo quanto basta per permettere loro di esprimere il proprio potenziale naturale. Ma il progetto Antico Frantoio del Parco va ancora oltre perché è nato dall?incontro di storie e competenze differenti. Nel 2016, l?Ente Terre regionali toscane ha affidato in concessione a una cooperativa la gestione dell?antico uliveto e del frantoio, con l?obiettivo di recuperare il terreno e riattivare l?intera struttura produttiva. E da lì tutto è partito. ?Utilizziamo esclusivamente metodi di agricoltura biologici, ci occupiamo in prima persona di tutte le fasi della produzione, dalla cura del terreno alla raccolta manuale con agevolatori meccanici, dalla frangitura all?imbottigliamento?, spiegano i gestori. ?Il lavoro di recupero delle piante ha consentito anche di riaprire il frantoio, dove le olive vengono lavorate entro 6 ore dalla raccolta per dar vita ad un olio biologico di elevata qualità organolettica?, aggiungono. La produzione prevede tre linee di olio: Il Biologico, pro- dotto da un blend di Moraiolo, Pendolino, Frantoio e Leccino che esprime al meglio il territorio del Parco della Maremma; le Selezioni, una linea biologica nata dalla selezione delle migliori olive; gli Aromatizzati, in cui le essenze aromatiche più pregiate vengono aggiunte all?olio extravergine biologico. Tutti prodotti che è possibile degustare in azienda e che sono protagonisti, ogni anno, di una giornata alla scoperta dell?extravergine con degustatori professionisti. La gestione dell?antico frantoio si distingue anche per progetti educativi, organizzando visite e laboratori didattici, e di inclusione sociale e lavorativa di persone in condizione di svantaggio, in particolare migranti, attraverso percorsi di formazione agricola. AZ. AGR. ROCCHI Località Perattaie snc Sticciano Scalo (GR) Tel. 331 4239427 (Sara Rocchi) www.frantoiorocchi.com L?Azienda agricola Rocchi, a pochi chilometri da Sticciano Scalo, nel comune di Roccastrada, rappresenta la storia di tre generazioni: il nonno Angelo, il figlio Alessandro, la nipote Sara, 26 anni, imprenditrice agricola che oggi gestisce l?attività con il loro aiuto e supporto. Tre generazioni che collaborano unendo le proprie espe- rienze con l?obiettivo di portare in tavola la qualità e il sapore della Toscana. In origine, l?azienda era un piccolo appezzamento di terra di proprietà del suocero di Angelo, poi ampliato nel tempo, con dedizione, lavoro e investimento personale, fino a diventare quello che è oggi, con 2.500 olivi di varietà Leccino e Frantoiano, per la produzione di olio extravergine 100% italiano e di olio Igp toscano. Gli oliveti sono la parte preponderante, ma una parte dei terreni sono destinati anche ai vigneti e seminativi. ?Il nostro impegno ? spiega Sara ? è volto a soddisfare il bisogno del cliente nella ricerca di qualità ed affidabilità. Dalla raccolta delle olive al frantoio, la nostra produzione di olio Igp toscano e olio extravergine 100% italiano è garanzia certificata di genuinità?. Le olive vengono raccolte nel periodo da fine ottobre ad inizio dicembre in maniera meccanica e manuale, direttamente dagli olivi e non da terra, per non compromettere l?integrità del frutto. Nelle ore successive, arrivano al frantoio aziendale, mantenendo così intatta la freschezza del frutto appena colto. Qui vengono lavorate a ciclo continuo, programmato per l?estrazione dell?olio a basse temperature e dotato di tecnologia 4.0, che garantisce gli standard di qualità per l?olio extravergine d?oliva con indicazione geografica protetta. L?estrazione a freddo, infatti, consente di mantenere le proprietà organolettiche del prodotto, definendone il gusto, il fruttato e la quantità di polifenoli. Caratteristiche che si ritrovano intatte nell?olio dell?azienda Rocchi che può essere acquistato on line e direttamente in azienda. Il Frantoio Rossi si trova nel cuore delle colline della Maremma, in un territorio vocato per la produzione di rispettoso della terra e delle tradizioni, rappresenta al meglio un mestiere dalle origini antiche. L?olivo, del resto, è una delle piante che maggiormente rappresenta l?immenso patrimonio agricolo italiano e la sua coltivazione è parte integrante della cultura contadina. Così, l?azienda ha fatto proprio l?impegno di preservare l?eredità di questa tradizione, coniugando una vocazione artigianale con l?impiego di strumenti moderni, che rendono i processi più efficienti e sostenibili. ?Dalla raccolta delle olive fino al confezionamento che precede la vendita, il nostro obiettivo è quello di produrre il miglior olio extravergine a un prezzo accessibile. La nostra clientela, del resto, è molto diversificata, dai olio extravergine d?oliva di altissima qualità: siamo al podere Poggio d?Elci, tra Scansano, Pereta e Pomonte. Una zona un tempo ostile e tra le prime ad essere abbandonata, quando l?inurbamento degli anni ?50 richiamava in città intere famiglie con i loro giovani. Oggi, invece, è al centro della denominazione del Morellino di Scansano, ricca di aziende vitivinicole e olivicole che producono olio e vino richiesti in tutto il mondo. Il Frantoio Rossi, grazie all?impiego di macchinari di ultima generazione e a un approccio privati fino al settore alberghiero e della ristorazione?. E proprio per accogliere i clienti e proporre il meglio della produzione, l?azienda organizza degustazioni con la possibilità di assaggiare l?olio appena uscito dal frantoio, preceduto, a richiesta, da una visita agli oliveti. Il Frantoio Rossi offre anche il servizio di frangitura per conto terzi e confezionamento rivolto a chi ha la necessità di utilizzare contenitori di ultima generazione e sfruttare i vantaggi di metodi d?imbottigliamento di alta precisione. FRANTOIO ROSSI Podere Poggio d?Elci Scansano (Gr) Tel. 349 818 4433 www.frantoiorossi.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI naturale apporto di proteine, carboidrati e... tutto il buono che porta con sè l?olio extra vergine?. Su appuntamento, è possibile visitare gli impianti di lavorazione e degustare l?olio, con la tradizionale bruschetta o prodotti tipici, nella sala degustazione interna e esterna. Il frantoio San Luigi si trova nella zona industriale di Caldana, nel comune di Gavorrano, in una zona vocata alla coltivazione dell?olivo. La sua storia è quella della famiglia Sabatini, da sempre legata alla terra e a uno dei suoi migliori prodotti: l?olio. Paolo Sabatini, che lo ha costruito nel 1992 e oggi lo gestisce insieme al figlio Luigi, qui frange le proprie olive insieme a quelle che provengono da aziende nel raggio di 40 chilometri, lavorate entro 48 ore dal momento della raccolta e dopo innovazione. Siamo olivicoltori e il frantoio è la nostra casa. Ed è qui che, sotto una puntuale supervisione, avvengono tutti i processi per la produzione dell?extravergine?. Nel corso dei suoi 31 anni di attività, l?azienda si è evoluta, tenendo ben saldi questi principi, con impianti sempre all?avanguardia e nel rispetto dell?ambiente. ?Dal 2009, la nostra filiera è al 100% Carbon Free. L?energia che usiamo è tutta naturale: quella elettrica arriva dal sole e quella termica dal nocciolo delle olive, ottima alternativa al pellet. Non solo, ma la sansa denocciolata viene trasformata in metano naturale. Grazie al costante impegno nella difesa dell?ambiente, siamo entrati a far parte dell?associazione Agricoltori custodi della Comunità del cibo a energie rin- Nel nome ?Olio di nonno Adamo?, c?è tutto il cuore della piccola azienda biologica a conduzione familiare, situata a Seggiano sulle pendici del Monte Amiata, dove l?Olivastra Seggia- famiglia alla figlia Simona e al marito Fabio, entrambi agronomi e assaggiatori di olio, fino ad arrivare alla 4° generazione con le nipoti Alice e Gaia entrambe soci dell?Azienda. La filiera produttiva è costantemente seguita da tutti i familiari, ognuno con il proprio compito, migliorando costantemente le tecniche di coltivazione biologica, di raccolta, di spremitura, fino alla conservazione e al confezionamento. Gli oliveti sono localizzati in diversi appezzamenti compresi tra i 450 e 650 metri, dove la varietà ?Olivastra Seggianese? è predominante accompagnata alcune volte dagli impollinatori come Moraiolo e Leccino. Il prodotto di punta dell?azienda è l?OLIO EXTRA VERGINE BIOLOGICO che che viene commercializzato in due tipo- un?attenta selezione. Quando venne realizzato, il frantoio utilizzava un sistema a macine di pietra e presse idrauliche, che nel tempo è stato integrato con un impianto a ciclo continuo. Ma le ?vecchie? macine di granito, non sono state dismesse e oggi rappresentano una rarità, dunque un?attrazione per chi va a comprare l?olio. ?Il nostro frantoio ? spiega Paolo Sabatini ? è la sintesi perfetta della nostra filosofia, che cerca di coniugare costantemente presente e passato, artigianalità e novabili della Toscana, la prima comunità mondiale del cibo a energia pulita e rinnovabile?, aggiunge Paolo. Il frantoio San Luigi produce olio bio, olio extravergine, olio Igp toscano, condimenti aromatizzati e due etichette ?Limited edition?, in poche centinaia di bottiglie. È recente la nascita della novità ?Spiroliva? ?un connubio tra l?alga spirulina ed il nostro buon olio delle colline maremmane; un prodotto molto indicato per coloro che seguono diete vegetariane e vegane grazie al suo nese produce l?unico olio DOP della Provincia di Grosseto. Poco più di 8,50 ettari, di cui 6 di oliveto e 2 e mezzo di castagneto. Uno scampolo di alta collina, alle pendici del Monte Amiata, vulcano spento da migliaia di anni, sulla quale il capostipite, Adamo Piccini, insieme alla moglie Filomena Pieri, nel 1890 acquisì le prime 100 piante di Olivastra ed iniziò la produzione di Olio extra vergine di oliva. Da lui, al figlio Enrico, al nipote (anche lui Adamo), che ha tramandato intatta la tradizione di logie diverse, differenziate anche nell?etichetta: ?L?olio di Nonno Adamo BLEND? extra vergine biologico ottenuto dalla miscela delle 3 varietà aziendali con predominanza di Olivastra Seggianese; ?L?Olio di Nonno Adamo DOP SEGGIANO BIOLOGICO?, Monovarietale di Olivastra seggianese, acquistabili direttamente in Azienda, o contattando i proprietari, oppure si può trovare nei corner di Conad, o semplicemente degustare in alcuni ristoranti quali L?Uva e il Malto a Grosseto, Ristorante ?Da Luca? a FANTOIO SAN LUIGI di Paolo Sabatini Loc. Basse di Caldana Zona Artigianale Gavorrano (Gr) Tel. 0566 81790 - 320 8379726 www.frantoiosanluigi.it 72 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 OLIO DI NONNO ADAMO Sede aziendale: Loc. Querciola Seggiano (Gr) Sede fiscale: via G. Verga 3/e Grosseto Tel. 0564 493086 335 77 33 302 www.nonnoadamo.it Pescina di Seggiano, Ristorante ?Caffè 60? a Seggiano. VALLE DEI GAGGIOLI di Giannino Sebastiani Loc. Gaggioli Scansano (Gr) Tel. 340 3062695 oliosebastiani@gmail.com Tra le morbide colline che costellano il territorio di Scansano spicca l?habitat dei Gaggioli. Un angolo di paradiso terrestre dove flora e fauna, per fortuna e per volontà attenta dei residenti, esprimono il meglio della Natura. In questo contesto si sviluppa la realtà olivicola dell?azienda Valle dei Gaggioli di Giannino Sebastiani, parte integrante del Consorzio di Tutela dell?Olio Extravergine di Scansano. Organismo che garantisce la provenienza dell?olio esclusivamente dal territorio comunale. Quasi 500 olivi centenari si affacciano su una terrazza che trova nel promontorio di Monte Argentario, delle isole del Giglio e di Montecristo lo scenario di riferimento. Da oltre un decennio Giannino Sebastiani guida e gestisce con attenzione l?oliveto. ?Nel corso dell?anno solare ? sottolinea proprio Giannino Sebastiani ? gli interventi sugli olivi prevedono percorsi rigoro- samente biologici nel nutrimento delle piante, nel contrasto agli elementi avversi, in primis alla mosca olearia, e nell?integrazione con sostanze nutritizie rispettose della flora e della fauna del luogo. Ne deriva ovviamente la scelta del percorso biologico certificato. In tal modo, le cultivar prevalenti di moraiolo, frantoiano, leccino e pendolino esprimono il meglio delle loro qualità organolettiche?. Il passaggio nel frantoio con la molitura rigorosamente a freddo, esalta profumi e polifenoli dell?olio. Emergono sentori delicati di carciofo e di erba fresca in un olio fruttato di media intensità e di colore verde medio, come certificato annualmente dal Consorzio di Tutela dell?Olio IGP Toscano. I valori equilibrati si esprimono al meglio quando, a crudo, l?olio si sposa con le verdure, con i formaggi freschi e con ogni piatto di pesce. Nel corso del decennio l?Olio Valle dei Gaggioli ha ottenuto un successo crescente in ambito nazionale e internazionale, in primis per l?area dell?Europa Centrale. Con i clienti è nato un rapporto fiduciario, spesso di amicizia personale, consolidato nel tempo. Un contributo interessante all?attività olivicola viene svolto anche dalla Cantina Aldobrandesca. Un ambiente intrigante, di proprietà familiare, situato nel centro storico di Scansano, con strutture architettoniche risalenti al 1200, rende intimo e delicato il momento delle degustazioni dell?oro verde prodotto nella Valle dei Gaggioli. In questo contesto emerge a pieno il fil rouge che caratterizza la scelta strutturale che guida tutta l?attività produttiva di Giannino Sebastiani: far vivere e valorizzare sensazioni ed emozioni positive di quanti si avvicinano al suo olio. VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Prodotti, ricette, consigli: viaggio nel gusto alla scoperta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collaborazione con Conad Grosseto La ricetta: Insalata di scampi e frutti di mare con biscotto lessato della nonna di sapori e saperi 76 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Prosegue con questo numero il viaggio nel gusto in collaborazione con Conad Grosseto, da sempre attenta e vicina alle aziende enogastronomiche del territorio. Un viaggio a puntate, finalizzato a presentare ricette firmate da chef (ma non solo) di ristoranti maremmani, realizzate con i prodotti del territorio, acquistabili ovviamente nei punti vendita Conad di Grosseto S i chiama ?IL BUONO. Maremma e Amiata: prodotti, ricette e consigli? ed è una guida che dà lustro alle aziende ed ai prodotti del territorio attraverso una serie di ricette interpretate da chef, barman, pasticceri, cuoche e sommelier. L?ha realizzata Conad Grosseto da sempre attenta a quelle piccole produzioni agroalimentari al centro ormai da tempo di un progetto di valorizzazione di particolare rilievo ed interesse. Ebbene, prendendo spunto proprio da questa guida ogni mese pubblichiamo una ricetta ?firmata?, realizzata con uno o più ingredienti acquistabili nei punti vendita Conad di Grosseto. INSALATA DI SCAMPI E FRUTTI DI MARE CON BISCOTTO LESSATO DELLA NONNA DI SAPORI E SAPERI Ricetta di Giovanni Angeletti del Ristorante Artidoro Grosseto Artidoro, il gioiello della ristorazione italiana nel centro storico di Grosseto è un locale intimo, accogliente e ricercato in ogni dettaglio, che nasce nel 2015 dalla passione e dall?amore per la cucina dello Chef Giovanni Angeletti e della moglie Sara. I clienti vivono un?esperienza dei sensi, esaltata dal gusto di sapori autentici con ricette semplici, creative e con aromi unici. In questa ricetta lo Chef propone l?insalata di Scampi e frutti di mare con il Biscotto lessato della nonna di Sapori e Saperi. grammi di sedano, 30 grammi di carote, 100 grammi di olio extravergine, 50 grammi pomodori pelati? prezzemolo tritato quanto basta e pepe nero quanto basta. Procedimento Mettere in una casseruola l?olio, la cipolla, le carote e il sedano e far rosolare? poi unire le teste degli scampi e far cuocere per almeno 10 minuti, sfumare con vino bianco, far evaporare e unire i pomodori pelati, infine aggiungere dell?acqua, fino a copertura abbondante degli scampi. Far ritirare di due terzi, poi filtrare e frullare con 100 grammi di Biscotto lessato della Nonna precedentemente tritato a mano. Aggiungere l?olio e aggiustare di sale, frullare ancora. Tagliare a piccoli pezzi il restante Biscotto e tostarlo in forno a 170 gradi per 10/15 munti. Aprire i frutti di mare sul fuoco e una volta freddi levarli dal guscio, condirli con olio, prezzemolo e tenerli al caldo. Pulire gli scampi e scottarli in padella con olio e sale. Cucinare un minuto per lato. Condire il pane con i frutti di mare e pomodori Piccadilly privati della pelle. Finitura del piatto Mettere in un piatto fondo la crema d scampi e il biscotto, adagiare sopra l?insalatina fatta con frutti di mare e pomodorini? mettere sopra gli scampi scottati e infine unire un filo di olio extravergine e un pizzico di pepe nero e peperoncino. La chef: Giovanni Angeletti La ricetta Ingredienti per 4 persone 16 scampi, 300 grammi di biscotto lessato della nonna di Sapori e Saperi, 500 grammi di vongole veraci, 1 chilogrammo di cozze fresche, 400 grammi di pomodori piccadilly spellati e senza semi, 30 grammi di cipolla bianca, 30 PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? E per chi volesse sperimentare le ricette a casa, si segnala che i prodotti utilizzati sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto Difficoltà: media. Preparazione: 2 ore. Dosi: 4 persone. Costo: medio Il prodotto: I biscotti del Cecio by Sapori e Saperi, Santa Caterina I prodotti da forno come una volta in un piccolo laboratorio ?sperduto? La strada penetra nell?interno della provincia di Grosseto, verso la montagna. Baccinello, la stretta valle delle Trasubbie, il castello del Cotone, poi nel comune di Roccalbegna si incontrano Cana, Vallerona e Santa Caterina (dove nacque il poeta contadino Morbello Vergari), infine il Cecio, un podere e un forno in mezzo alla campagna. Sapori e Saperi di Maremma è una pasticceria a gestione familiare. Un?azienda che negli anni si è fatta conoscere per la bontà dei prodotti da forno, dolci e salati, che realizza seguendo le ricette della tradizione e utilizzando esclusivamente ingredienti naturali di origine certificata. Prodotti sani e genuini che sono il risultato di anni di esperienza e di amore per il proprio territorio. Il titolare dell?azienda, Moreno Cortecci e la moglie Antonella Vergari, imparano il mestiere alla fine degli anni novanta nel panificio di Roccalbegna, dove lei inizia a lavorare nel 1994 e lui nel 2000. Insieme, nel 2005, fondano il marchio ?Sapori e Saperi di Maremma?, con l?idea di riproporre i sapori di una volta e di difendere la tipicità. Per loro è una grande responsabilità e un motivo di orgoglio rispettare le ricette della tradizione e tramandare così, dal passato alle 78 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Il prodotto e l?azienda: I biscotti del Cecio Sapori e Saperi - Santa Caterina, Roccalbegna generazioni future, dei sapori che rischierebbero altrimenti di scomparire ed essere dimenticati. Il prodotto che li ha resi celebri è il biscotto lessato della nonna, un?antica ricetta tipica, le cui origini risalgono al Medioevo. La forma del biscotto a otto, è ancora rigorosamente fatta a mano, con le dita, come una volta. Hanno invece una forma di bacio e un sapore delicato di nocciola e cioccolato i brutti ma buoni, un?altra ricetta tipica di questa zona, un dolce che l?azienda Sapori e Saperi di Maremma, realizza con la chiara dell?uovo, lo zucchero, le gocce di cioccolato e la granella di nocciola. Dall?incontro tra la sapiente arte pasticciera di Moreno Cortecci e un pro- dotto tipico del territorio molto amato, ovvero il vino, nascono i rustici al Morellino Docg. Si tratta di ciambelline tonde, dolci ma non troppo, dal colore brunastro per la presenza delle noci. Sapori e Saperi di Maremma sforna ogni giorno tantissime prelibatezze, come i brigantini salati, i bocconcini dolci del nonno, la barchetta alla nocciola, il bianco e nero, ma anche i cantucci alle mandorle, i cavallucci, le follie al caffè o i ciuffi di neve. Tutti da assaggiare e da scoprire. Nei supermercati Conad di Grosseto è possibile trovare: Ciambelline al Morellino; Biscotto lessato della nonna. Nella foto Moreno Cortecci con sullo sfondo la moglie Antonella Vergari GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto Nuovo Conad a Castiglione della Pescaia: conclusione dei lavori e apertura previsti entro l?estate L?avvio dei lavori nell?area ex Paoletti segna un nuovo capitolo di crescita Iniziati i lavori del nuovo Conad nell?area ex Paoletti che rappresenterà un?evoluzione nel panorama retail di Castiglione della Pescaia (GR) ed un significativo stimolo economico per la comunità grazie alle numerose assunzioni previste. La conclusione dei lavori e l?apertura del nuovo punto vendita sono previste entro la prossima estate. Una struttura nuova e moderna che si inserisce in un grande progetto di riqualificazione urbanistica: un?opera che comprende notevoli interventi su tutta l?area circostante con la nascita di nuovi insediamenti commerciali, servizi e u?ci, serviti da nuove vie di collegamento. Ridotto impatto ambientale: questo nuovo punto vendita è progettato con le migliori tecniche a basso impatto energetico e con le migliori soluzioni per l?autoproduzione di energia green. Grande attenzione anche alla sostenibilità economica e alla crescita del territorio e della comunità, attraverso importanti collaborazioni con aziende locali per la promozione del localismo e delle eccellenze enogastronomiche. Inoltre, con 30 addetti stabili previsti per i mesi invernali e un picco di 80 addetti nel periodo estivo, la nuova apertura è destinata a essere una forza trainante per l?occupazione locale. La ricerca di personale avrà inizio a breve, con opportunità sia per i candidati senza esperienza che per quelli già inseriti nel settore. Sono previste anche posizioni di responsabilità e coloro che verranno selezionati avranno la possibilità di iniziare un percorso di formazione nei 3 punti vendita Conad di Grosseto già da novembre. Le candidature potranno già essere inviate all?email info@conadnordovest.it con riferimento annuncio Apertura Castiglione della Pescaia. Paolo Degli Innocenti, socio imprenditore di Conad Nord Ovest e presiden- alla resilienza della nostra comunità, sostenendo tradizioni, cultura e associazioni locali?. La visione di Conad per Castiglione è chiara: creare un hub di servizio e di valore per la comunità, con un forte impegno per l?occupazione e per l?economia locale. Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di a?ari di te di Clodia Commerciale srl, la società proprietaria del nuovo Conad di Castiglione e dei punti vendita Conad nel grossetano ha dichiarato: ?La crescita di Conad a Castiglione è un segno tangibile del nostro impegno non solo verso la qualità e il servizio ai nostri clienti, ma anche verso il benessere e lo sviluppo del territorio. Questo nuovo punto vendita rappresenta un?opportunità unica per valorizzare e sostenere l?economia locale, con particolare attenzione alle opportunità di impiego duraturo. In tempi economicamente impegnativi vogliamo ria?ermare il nostro impegno verso una crescita responsabile e un tributo oltre 4,75 miliardi di euro. I territori in cui opera con 376 soci imprenditori e 18 mila addetti sono Valle d?Aosta, con quota di mercato del 22,0%, Piemonte, con quota di mercato al 5,1%, Liguria, con quota di mercato al 10,7%, Provincia di Mantova, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara) con quota di mercato al 12,8%, Toscana, con quota di mercato al 15,7%, Lazio (province di Roma, Viterbo) con quota di mercato al 26,3% (assieme a Pac2000) e Sardegna, con quota di mercato al 19,3%. Conad Nord Ovest conta 589 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format distributivi. PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 CERIMONIE Castiglione della Pescaia, conferita la cittadinanza onoraria postuma ad Italo Calvino Il 15 ottobre scorso, in una seduta aperta del Consiglio comunale alla presenza delle autorità militari, civili e religiose, Castiglione della Pescaia ha consegnato simbolicamente le chiavi della città ad Italo Calvino conferendo al prestigioso autore la cittadinanza onoraria postuma, in occasione del centenario della nascita DI SUSANNA GUALTIERI I l 15 ottobre 1923 nasceva Italo Calvino. Il Comune di Castiglione della Pescaia ha celebrato il giorno del centenario della sua nascita con un Consiglio comunale straordinario per il conferimento della cittadinanza onoraria postuma e l?emissione di un francobollo commemorativo con annullo filatelico intitolato allo scrittore che tanto ha amato la cittadina costiera. Italo Calvino arrivò a Castiglione della Pescaia nel 1972 invitato dall?amico Pietro Citati e rimase talmente colpito dalle bellezze del luogo che lo scelse come ?buen retiro?. In una seduta aperta del Consiglio comunale, domenica 15 ottobre, è stata conferita la cittadinanza onoraria postuma allo scrittore. La cerimonia si è svolta alla presenza di autorità militari, civili e religiose, con la sindaca Elena Nappi che ha cosegnato simbolicamente le chiavi della città al prestigioso autore. «Un evento importante, un atto doveroso ? ha detto la prima cittadina ? nei confronti di un personaggio che tanto lustro ha dato alla nostra comunità. Questo centenario, con tutte le celebrazioni e gli eventi realizzati, ci ha per- PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? Una grande emozione si è respirata durante la cerimonia ed ha apparsa sui volti di tanti semplici cittadini e delle autorità presenti all?evento messo di spaziare nella cultura italiana ed estera. Abbiamo partecipato per la prima volta al Premio Boccaccio, uno dei premi culturali più importanti d?Italia e da qualche giorno siamo in giro per tutto il mondo con un video promozionale dedicato proprio a Castiglione della Pescaia e Calvino». E l?emozione che è comparsa sui volti dei tanti semplici cittadini e delle autorità che hanno presenziato all?evento è stata davvero grande. «Sono felice ? ha aggiunto Elena Nappi ? di aver avuto la possibilità di dare ad una figura, importante per la storia del nostro Paese, come quella di Italo Calvino la cittadinanza onoraria del luogo che lui ha tanto amato e che con questo gesto lo ricambia con tutto il cuore. Tutta la comunità castiglionese è grata per ciò che Italo ci ha lasciato e le testimonianze di Giordano Tommaso responsabile del dipartimento della Promozione culturale e Istituti italiani di cultura del Ministero degli Affari 82 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 Esteri, di Alejandro Betancourt Responsabile Ufficio Stampa e Affari Culturali dell?Ambasciata di Cuba, del Presidente della Toscana Eugenio Giani e dell?onorevole Marco Simiani ne sono la prova». La giornata è proseguita nel giardino della Biblioteca intitolata proprio ad ?Italo Calvino? di Castiglione della Pescaia con la presentazione del Francobollo di Poste Italiane dedicato al Centenario di Italo Calvino e la cerimonia dell?annullo filatelico. Castiglione della Pescaia è diventata per questa occasione sede dello Stato con l?emissione del francobollo commemorativo di Italo Calvino, realizzato da Poste Italiane, che ritrae lo scrittore appoggiato sulle pagine di uno dei suoi più celebri romanzi ?Il Barone Rampante?, e l?apposizione del timbro speciale sulla cartolina creata appositamente per l?evento. «Apriamo la sala consiliare agli appassionati filatelici ? ha detto nell?occasione la prima cittadina ? con l?oppor- tunità di assistere ad un evento importante. Abbiamo pensato alla stampa di una tiratura limitata di 300 cartoline con francobollo e annullo speciale di Italo Calvino che possono essere acquistate al costo simbolico di 5 euro?. Il pomeriggio si è consluso con il reading teatrale ?Il conte di Montecristo?, con gli attori della compagnia ?Catalyst? di Firenze. Si è trattato di una lettura scenica dell?ultimo racconto della raccolta ?Ti con zero? di Italo Calvino, pubblicata nel 1967 dalla Einaudi, una parafrasi del celebre romanzo di Alexandre Dumas che si concentra sulla descrizione del carcere e della tentata evasione dei due prigionieri, Dantes e Faria. Il fine settimana dal 13 al 15 ottobre, che ha segnato il culmine delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Calvino, è stato ricco di eventi dedicati al ricordo dello scrittore. Presso la Biblioteca comunale la compagnia Teatro Studio di Grosseto ha presentato una lettura recitata de ?Il sentiero dei nidi di ragno?, il primo romanzo di Italo Calvino, pubblicato nel 1947 dalla Einaudi, che parla dell?esperienza partigiana dello scrittore, della resistenza vista attraverso gli occhi di un bambino. Quindi sul lungomare di Castiglione della Pescaia, in serata si è potuto assistere ai ?Fuochi a mare?. Un?edizione straordinaria dello spettacolo pirotecnico sul mare che è tornato ad illuminare il cielo di Castiglione della Pescaia proprio per celebrare il centenario dalla nascita di Italo Calvino. ARTE Bruno Caponi, quando dal pennello fuoriesce l?essenza del territorio di Maremma DI CORRADO BARONTINI Il Cassero senese di Grosseto ha fatto da cornice alla mostra retrospettiva dedicata a Bruno Caponi che si è svolta a settembre, dal 2 al 16. Una bella rassegna organizzata dalle figlie del pittore che ha permesso ai visitatori di ripercorrere i momenti fondamentali della sua lunga ed intensa carriera artistica U na mostra retrospettiva del pittore Bruno Caponi è stata inaugurata il 2 settembre scorso a Grosseto al Cassero Senese dove è rimasta aperta sino al 16 settembre. Un omaggio al ricordo e all?attività di questo artista poliedrico che ha saputo valorizzare la terra maremmana con le proprie opere spesso ispirate ai luoghi da lui frequentati fra cui l?Isola del Giglio che per lungo tempo è stata la residenza estiva sua e della moglie Carla. Nato ad Orbetello nel 1929, si è spento a Grosseto il 13 febbraio del 2015. La sua pittura è spesso ispirata al mare ma anche agli interni fatti di cose quotidiane. Molte opere di Caponi sembrano suggerite dalle acque: acque della laguna di Orbetello, mare del Giglio..., insomma panorami caratteristici della Maremma che farà conoscere, attraverso le sue mostre: Bruno dipinge l?essenza del territorio dal quale proviene. Le sue opere saranno esposte in importanti gallerie d?arte di Firenze, Brescia, Milano fino ad arrivare in America a Philadelfia e Boston, a Francoforte in Germania, Solothurn in Svizzera, Malta e tante altre ancora. Nel dicembre 2018 (Caponi era scomparso da tre anni) è stato possibile pubblicare ed allegare al numero di dicembre di Maremma Magazine, il CD ?Canti e Cantastorie di Maremma?? in copertina è riprodotto un bel disegno del 2002 proprio di Bruno Caponi. Di lui e della sua pittura hanno scritto in molti fra cui ricordiamo Giorgio Mascherpa, Elvira Cassa Salvi, Alfredo Fabbri, Gianni Pozzi, Lino Pasquale Bonelli, Aurelio Ragionieri, Giuse Beni- PRIMO PIANO ? VIVI ? 85 VIVI ???? Caponi era noto soprattutto per la sua pittura ispirata alle acque, al mare e agli interni. Molte delle sue opere sono esposte anche in importanti gallerie d?arte in varie parti del mondo gnetti, Annarosa del Corona... ma anche Uto Ughi e Christian Norberg-Schulz (1926-2000) architetto norvegese e importante critico e teorico dell?architettura legata al paesaggio e all?ambiente, questi ultimi amici di Caponi frequentati all?Isola del Giglio. Della sua opera pittorica NorbergSchulz ha saputo cogliere il segreto 86 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 nascosto nel tema centrale delle tele dove Bruno spesso rappresenta il mare della propria origine: ?Il mare di Caponi è stato fin dall?infanzia un mare molto particolare, è stato il mare di Orbetello, che non è un mare normale, diciamo, se un mare può essere normale: la laguna di Orbetello è estremamente particolare, un fatto unico in Europa, è anche diversa dalla laguna di Venezia. La laguna di Orbetello è una sezione di mare, un mare che nello stesso tempo è chiuso e aperto, si sente l?estensione del mare, si vede il movimento del mare, però un po? diverso dal movimento delle onde fuori dalla laguna, si vedono i tomboli che racchiudono questo spazio, cioè è un mare ambiguo, un mare che dà a noi un senso di libertà, che dà il mare, però allo stesso tempo anche un senso di chiusura, forse. Io credo che questa laguna di Orbetello è sempre stata di grande importanza per Caponi e che è alla radice delle sue opere?. L?esposizione realizzata al Cassero Senese nasce dalla volontà delle figlie Alessandra e Ilaria di rendere omaggio al lavoro del padre. Con l?Istituzione Le Mura (patrocinio di Regione Toscana, Provincia e Comune di Grosseto) la mostra di Caponi è stata inserita all?interno della rassegna culturale ?Cassero in Arte?, un ciclo di eventi dedicati all?arte in tutte le sue espressioni. La mostra ideata ?come una passeggiata tra le opere dell?artista?, come ha sottolineato Alessandra Caponi, ha consentito di ripercorrere i momenti pittorici fondamentali del viaggio formativo di un pittore ?che ha saputo, attraverso materiali e tecniche diverse, raccontare scor- Nell?immagine qui ed in basso a sinistra due quadri di Bruno Caponi; a sinistra la copertina del CD ?Canti e Cantastorie di Maremma? e ancora più a sinistra la lettera manoscritta di Uto Ughi (pubblicata nel libro di Bruno Caponi e Mauro Nanni: ?La Costa d?Argento - penna e pennello profumano d?antico? - 2009); in basso un momento dell?inaugurazione della mostra al Cassero ci di vita, silenzi e panorami evocativi, racchiudendo in ogni pennellata l?essenza stessa del luogo.? Un piccolo opuscolo con le informazioni essenziali sul pittore e sulle sue opere ha accompagnato il visitatore che ha seguito così anche il percorso formativo di questo artista maremmano: ?Le nature morte degli anni ?70 molto intimistiche, quasi introverse, ma anche ricche di personaggi che sembrano voler occupare tutto lo spazio del racconto. Le camere e i letti luminosi e spaziosi, luoghi intimi di riflessione personale. Il gabbiano degli anni ?90 che si staglia in un cielo aperto e chiaro, sorvolando il mare calmo, simbolo di una libertà che solo il paesaggio marino riesce a trasmettere. A contrasto, l?aggressività del filo spinato, rigido e scuro, ossimoro sull?azzurro del cielo.? La mostra è stata inaugurata con alcuni interventi fra cui quello di Alessandro Capitani, presidente dell?Istituzione le Mura, Alessandra Caponi (figlia di Bruno) e dallo scrivente Corrado Barontini che ha parlato dell?arte di Caponi legata ai movimenti culturali grossetani ricordando le collaborazioni con il ?Gruppo poesia dell?Arci? o con alcune iniziative tradizionali come le cartoline serigrafi- che del ?Coro degli Etruschi? o le copertine dedicate alla poesia estemporanea di Ribolla... ?Caponi è stato un artista completo e originale ? ha scritto Alessandro Capitani ?, da sempre animato da un forte spirito di sperimentazione, come testimoniano ad esempio i suoi lavori su ceramica e tessuto. Certo è che la laguna, con i suoi colori e atmosfere, hanno da sempre nutrito la sensibilità naturalistica dell?artista, che con l?essenzialità della sua pittura ha saputo esprimere la serenità come anche la nostalgia nei confronti di questo paesaggio così caratteristico, ma anche così legato al suo ?vissuto? ed alle sue memorie affettive.? PRIMO PIANO ? VIVI ? 87 VIVI TUTELA E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO ?L?invaso sul diversivo a Cernaia è un sogno che si realizza dopo 25 anni? DI REDAZIONE Così il presidente del Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud Fabio Bellacchi si esprime in merito al bacino in via di realizzazione all?interno del canale diversivo in località Cernaia, nel comune di Grosseto un?opera importante che, partendo da un canale abbandonato, ridurrà il rischio idraulico e supporterà le aziende agricole nell?irrigazione in una zona di 546 ettari nei periodi di siccità L a sfida del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud al cambiamento climatico passa dagli invasi. Piccoli laghi artificiali pensati e costruiti per accumulare acqua, hanno una duplice funzione: alleggerire i corsi d?acqua nei periodi di precipitazioni intense, prevenendo le criticità alluvionali, e mettere a disposizione risorse idriche dell?agricoltura quando invece incombe la siccità. Sono iniziati a fine agosto i lavori 88 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 per realizzare un invaso all?interno del canale diversivo in località Cernaia, nel comune di Grosseto: a eseguire l?intervento l?associazione temporanea di impresa Del Debbio spa-Massai. ?Con questo invaso ? riflette Fabio Bellacchi, presidente di Cb6 ? va finalmente a compiersi un progetto che avevo nel cassetto sin dall?inizio della mia esperienza al consorzio di bonifica. Possiamo tranquillamente dire che è un sogno che si realizza dopo 25 anni?. Presidente, perché è tanto importante questo intervento? Perché come tutti i progetti che abbiamo inserito nel nostro piano di grandi opere ci permette di intervenire in due ambiti: da una parte garantiamo maggiore sicurezza idraulica al territorio, dall?altra offriamo uno strumento prezioso alle aziende agricole nei sempre Nella foto la zona del canale diversivo interessata dai lavori per la realizzazione del bacino Fabio Bellacchi più frequenti periodi di siccità, che purtroppo anche in Maremma stanno diventato un grave problema. Partiamo dal rischio idraulico. Con un impianto di pompaggio dedicato saranno accumulati circa 512mila metri cubi d?acqua dal sistema di acque basse dal bacino dell?impianto idrovoro di Cernaia nel canale diversivo, grazie al ripristino dell?argine esistente e alla realizzazione delle nuove arginature di chiusura dell?invaso. L?installazione di due nuove pompe nella vasca permetterà di supportare l?idrovora principale nei periodi di pioggia. Così facendo l?acqua sarà smaltita in maggiore quantità e non più scaricata a valle, ma nel lago, con evidenti effetti di mitigazione del rischio idraulico per tutta l?area. Un?area importante. Qui arrivano le acque di scolo dei terreni agricoli di un?ampia zona agricola che quando le precipitazioni sono abbondanti finiscono nel canale Molla. Le sempre più frequenti precipitazioni estreme hanno fatto aumentare in maniera considerevole l?acqua che giunge all?idrovora, affaticando il canale. Con le nuove pompe e l?invaso riteniamo di dare una risposta definitiva a questa zona cruciale per l?equilibrio idraulico tra Grosseto e Castiglione della Pescaia. Passiamo all?uso irriguo. Procedono i lavori per consegnare alla Maremma un'importante opera idraulica PRIMO PIANO ? VIVI ? 89 VIVI ???? Fabio Bellacchi: ?Lavori conclusi entro un anno. Progetti sul Lanzo, Gretano e San Piero in Campo i grandi traguardi da raggiungere? Accumulare acqua significa anche contrastare il cuneo salino che qui è ancora presente, favorendo l?irrigazione collettiva. Supportando in maniera importante le aziende agricole presenti in una zona di circa 546 ettari. La siccità rende sempre più frequente il ricorso all?irrigazione di soccorso con prelievi di acque sotterranee e il futuro, anche del nostro territorio, non può che passare da un progetto come questo. C?è anche una finalità in qualche modo storica e sociale: viene recuperato un canale abbandonato come il diversivo. Questa opera è stata preziosissima per la bonifica di una zona che un tempo era sommersa dal lago Prile: qui tutto era acqua, fatta eccezione per il Casotto dei Pescatori che non a caso porta questo nome. Poi queste terre sono state strappate alle acque grazie alla colmata del fiume Ombrone e il diversivo è stato dismesso: oggi lo rinnoviamo attraverso 90 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 lavori importanti, permettendogli di tornare a essere uno strumento chiave per la Maremma. Come procedono i lavori? Direi molto bene. La ditta sta lavorando già da settimane: ci aspettiamo che l?intervento possa essere concluso in un anno. Questo auspicando che i problemi legati al meteo o all?approvvigionamento dei materiali non creino rallentamenti? parliamo di due criticità con le quali purtroppo siamo ormai abituati a convivere. Quanto è stato investito? L?intervento prevede una spesa di 7,7 milioni, è stato ideato e progettato dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ottenendo il finanziamento dell?intero importo dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Le risorse di Cb6, che derivano dal contributo di bonifica pagato da aziende e cittadini, vengono infatti interamente investite nella manutenzione ordinaria, i lavori che seguendo il piano delle attività della bonifica vengono costantemente portati avanti nel reticolo in gestione. I progetti vengono valutati, approvati e finanziati dagli enti preposti, in genere i ministeri di competenza e la Regione Toscana. Il piano di opere di Cb6 comunque va avanti. Solo in questi mesi sono nella fase d?appalto dieci opere idrauliche per oltre 22,5 milioni. Fanno parte dell?imponente piano da 44 milioni di contrasto ai cambiamenti climatici, tra mitigazione del rischio idraulico e supporto all?agricoltura, messo in atto da Cb6, che ha ricevuto pieno sostegno dagli enti competenti all?approvazione e al finanziamento. Il 2024 sarà l?ultimo anno di lavoro per l?attuale governance del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Quali obiettivi si pone? Continuare a essere presenti in maniera capillare sul territorio con le manutenzioni ordinarie: tenere i corsi d?acqua in ordine è fondamentale quantomeno per limitare i rischi sempre maggiori legati al cambiamento climatico, perché senza il nostro lavoro recenti manifestazioni climatiche estreme avrebbero avuto conseguenze peggiori. Poi riuscire a veder decollare tre progetti davvero imponenti, ma che potrebbero cambiare volto alla Maremma e alla provincia di Siena. Parlo degli invasi sui torrenti Lanzo e Gretano e della diga di San Piero in Campo, un?opera dimenticata per troppi anni e che adesso, finalmente, è tornata di interesse pubblico. VIVI RISORSA IDRICA L?acqua non va in vacanza: l?estate 2023 premia l?impegno di AdF - Acquedotto del Fiora L?acqua è come l?aria. Ti accorgi della sua importanza solo quando manca. E per far sì che questo non accada opera Adf - Acquedotto del Fiora che lavora costantemente per portare acqua pulita nelle nostre case, a maggior ragione e ancora di più durante l'estate quando la richiesta aumenta per via dell?incremento delle presenze turistiche. Il bilancio (positivo) della stagione appena trascorsa DI REDAZIONE 92 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 AdF - Acquedotto del Fiora non si ferma mai, porta l?acqua nelle nostre case e la restituisce pulita all?ambiente. D?estate, poi, il lavoro si moltiplica, perché alla minor disponibilità di risorsa idrica si sommano maggiori consumi, grazie al boom di presenze turistiche sul territorio, dal Chianti a Siena, dalla Valdorcia all?Amiata, dalla Maremma alla costa, fino alle isole. Nei mesi estivi, infatti, la domanda d?acqua è doppia o finanche tripla rispetto al consueto. I numeri Un lavoro costante, giorno e notte, per garantire a residenti e turisti un?estate serena e con meno disagi possibili. A parlare sono i numeri, che vedono quest?anno un ulteriore miglioramento delle performance nei mesi estivi rispetto al 2022, già positivo, a fronte di una domanda che ha registrato picchi più alti degli anni precedenti. Nell?estate 2023 la somma della portata idrica nelle principali località turistiche della costa è stata di 587 litri al secondo nell?ultimo fine settimana di luglio, fino ad arrivare a 628 litri al secondo nel fine settimana 19 e 20 agosto, a fronte del picco di 535 litri al secondo registrato nell?estate 2022. Nonostante il maggior fabbisogno idrico, rispetto all?anno precedente sono diminuite sia le segnalazioni complessive di interruzione del flusso idrico, 26% sul 2022, sia le chiamate al numero segnalazione guasti h24, -22% sul 2022 con una diminuzione del 33% di chiamate in meno dal 2020 al 2023. Di conseguenza, anche il ricorso all?approvvigionamento alternativo tramite autobotti è diminuito, praticamente dimezzandosi: -44% rispetto alla scorsa estate. Numeri importanti che raccontano l?impegno di AdF prima e durante l?estate, dati che mostrano performance frutto del costante lavoro di prevenzio- ne messo in atto dall?azienda sfruttando il sistema di monitoraggio e telecontrollo, grazie al quale vengono gestiti e ?sorvegliati? h24 impianti, reti e flussi. Gli avvisi del telecontrollo nell?estate 2023 sono stati infatti il 20% in più rispetto al 2022. Giocare d?anticipo, questa la strategia vincente di AdF. I commenti ?Più investimenti e più monitoraggio ? spiega il presidente di AdF Roberto Renai ? si traducono in minori disservizi e minori disagi per i cittadini. Il costante lavoro portato avanti per tutto l?anno, da anni, dà i suoi frutti, così come la consistente mole di investimenti che AdF mette a terra: sul triennio 2023-2025 sono già in campo 150 milioni, 135 euro annui per abitante, tra le più alte d?Italia e in linea con il nord Europa. Un ringraziamento speciale va a tutte le donne e gli uomini di AdF: sono loro, sempre presenti sul campo o dalla propria postazione, che con il loro impegno permettono all?azienda di rispondere puntualmente alle necessità del territorio e della comunità?. ?Negli ultimi anni AdF ? aggiunge l?amministratore delegato Piero Ferrari ? ha investito su sostenibilità, inno- PRIMO PIANO ? VIVI ? 93 VIVI ???? Il presidente e l'amministratore delegato di AdF sottolineano l'importanza degli investimenti per garantire un servizio di qualità alla comunità e tutelare l'ambiente. Il telecontrollo è stato una delle chiavi del successo, grazie a un algoritmo che permette di intervenire in maniera preventiva vazione e digitalizzazione ed ora il territorio può raccogliere i frutti di questo impegno costante. Abbiamo puntato sul telecontrollo e i dati di quest?estate dimostrano quanto sia importante giocare d?anticipo. Prevenzione e investimenti ci hanno portato anche a risparmiare quasi 20 milioni di metri cubi d?acqua negli ultimi cinque anni, riducendo le perdite di oltre il 10%. Il nostro obiettivo è tutelare l?ambiente e la risorsa idrica garantendo il miglior servizio alla comunità?. Proprio il telecontrollo è una delle chiavi del successo su cui l?azienda ha investito molto negli ultimi anni: i dati acquisiti vengono analizzati tramite un ?algoritmo di rottura?, generando avvisi interni che evidenziano quali reti o impianti abbiano bisogno di manutenzione ordinaria prima del verificarsi di guasti o anomalie di funzionamento, permettendo così ad AdF di intervenire in maniera preventiva. Roberto Renai nominato Coordinatore Acqua di Confservizi Cispel Toscana R oberto Renai, presidente di Acquedotto del Fiora, è stato nominato Coordinatore Acqua di Confservizi Cispel Toscana (l?associazione regionale che rappresenta 170 aziende di servizio pubblico) su proposta del presidente dell?Associazione Nicola Perini. Le aziende dell?acqua che aderiscono a Confservizi Toscana sono 11, con più di 3.000 addetti e quasi 900 milioni di euro di fatturato. Perini, commentando la nomina, ha specificato come ?Oggi più che mai è necessario un grande impegno nel set­ tore del servizio idrico, che vive impor­ tanti trasformazioni, come dimostrano i finanziamenti ottenuti dal PNRR. Sfi­ de fondamentali da vincere per assicu­ rare l?erogazione dell?acqua a tutta la popolazione toscana, migliorarne la qualità e a?rontare contestualmente gli eventi dati dal cambiamento clima­ 94 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 tico, che non possono più rischiare di mettere in crisi un sistema che garan­ tisce alla nostra collettività la risorsa più preziosa per la vita di tutti i giorni?. ?È per me un onore ? commenta Renai dopo la nomina ? ricoprire que­ sto importante incarico, ringrazio il presidente Perini e tutti i membri del coordinamento per la fiducia accorda­ tami. Saremo subito operativi, metto fin da ora il mio impegno e la mia esperienza al servizio dell?associazione e del territorio. L?idrico è un settore strategico per la Toscana e il mio con­ tributo sarà costante per valorizzare le opportunità che aziende come le nostre possono o?rire alla crescita del Paese. L?obiettivo è fornire un servizio sempre più aderente ai bisogni dei nostri cittadini, avendo a cuore la sostenibilità delle nostre azioni. Guar­ diamo al futuro, consapevoli che l?ac­ qua è la risorsa più preziosa che ci sia?. Roberto Renai è nato nel 1968 ed è cresciuto a Piancastagnaio, sul Monte Amiata, territorio a lui molto caro e ricco di sorgenti, da sempre fonte di approvvigionamento idrico per le province di Siena e Grosseto. Dal 2019 è presidente di AdF, attualmente al suo secondo mandato dopo il rinnovo dell?incarico con la piena fiducia da parte dei Soci. SALUTE Con Tema Vita Ets, il diritto alla cura è sempre al centro dell?attenzione Al via ad ottobre per iniziativa di Tema Vita Ets la campagna ?Hai cura di te e dei tuoi cari?? che si protrarrà fino al 31 dicembre 2023. Rimborso del 40-50% sul costo delle prestazioni ricevute presso strutture sia pubbliche che private, anche non già convenzionate, a seconda che la domanda sia presentata in forma cartacea o online DI REDAZIONE M antenere il diritto alla cura e quindi alla salute al centro dell?attenzione resta ad oggi una necessità in uno scenario di persistenti crisi politico-economiche che non accennano a rientrare, con focolai di guerra alle porte dell?Europa che generano incertezza e problematiche legate al benessere, non solo fisico, ma anche mentale. Per questo motivo, per il secondo anno consecutivo, Tema Vita Ets, la Mutua di cui Banca Tema - Terre Etrusche di Valdichiana e di Maremma Credito Cooperativo è socio sostenitore, promuove a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2023, una campagna il cui claim recita ?Hai cura di te e dei tuoi cari??. L?iniziativa si pone come lo scorso anno l?obiettivo di mettere al centro la persona e la salute dei propri soci ma non solo, perché chiunque può aderire, accedendo immediatamente, senza periodi di attesa, alla possibilità di ricevere rimborsi che saranno pari al 40 o 50%. ?La campagna ? sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini ? si propone di dare un aiuto concreto alle PRIMO PIANO ? VIVI ? 97 VIVI ???? L?iniziativa si pone come lo scorso anno l?obiettivo di mettere al centro la persona e la salute dei propri soci ma non solo, perché chiunque può aderire, accedendo immediatamente, senza periodi di attesa, alla possibilità di ricevere rimborsi persone, alle famiglie e alle comunità, ma quest?anno abbiamo voluto insieme prestare attenzione anche al tema della sostenibilità ambientale, incentivando l?utilizzo delle nuove tecnologie. Il sussidio del 50% sarà quindi riservato a coloro che presenteranno la domanda di rimborso online, tramite sito internet o l?app Tema Vita, mentre coloro che la presenteranno in forma cartacea allo sportello riceveranno il 40% di rimborso. Si tratta di politiche ESG intraprese non solo singolarmente dalla nostra mutua e dalla nostra Banca ma dall?intero gruppo Iccrea?. Come lo scorso anno le prestazioni rimborsabili saranno tutte le analisi del sangue, la diagnostica strumentale, le cure fisioterapiche e le visite specialistiche, effettuate anche presso strutture e medici non già convenzionati e presso centri sia pubblici che privati. Da considerare però che se si compiono gli accertamenti presso centri convenzionati, alla percentuale di rimborso della campagna si aggiungerà lo sconto immediato del 98 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 10% da parte del centro medico convenzionato. Le domande potranno essere presentate anche per cure e accertamenti ricevuti da figli minorenni di soci, sempre nell?ottica della mutua di sostenere il più possibile per intero le comunità di riferimento e in particolare le famiglie con figli. ?Per avere accesso a questa campagna e a tutte le altre iniziative di Tema Vita Ets ? aggiunge Barbini ?, bisogna essere o diventare soci e l?invito è ad approfittare di questo momento in cui non si dovranno aspettare i normali 30 giorni di attesa per accedere ai vantaggi della mutua. Per associarsi sarà sufficiente recarsi presso una delle filiali di Banca Tema ed essere cliente o socio della BCC?. I dettagli della campagna e le modalità di richiesta dei rimborsi sono consultabili sul sito dell?Associazione www.temavita.it oppure è possibile chiedere informazioni presso una delle filiali di Banca Tema, dislocate nelle 5 province di Grosseto, Siena, Arezzo, Perugia e Viterbo, nelle 3 regioni di Toscana, Umbria e Lazio. Tema Vita Ets è una Cassa mutua che conta oltre 4000 soci e nasce dalla fusione tra Amici per sempre, mutua nata nel 2011 per volere della allora Banca Valdichiana Credito cooperativo Tosco-Umbro insieme con Tema Vita, nata nel 2016 come evoluzione della Mutua della Maremma (fondata nel 2014 dalla allora Banca della Maremma Credito Cooperativo di Grosseto) a seguito della fusione della Banca della Maremma con la BCC di Pitigliano e la Banca di Saturnia e Costa d?Argento. La mutua è oggi una realtà importante che interviene a tutela della salute con sconti, sussidi e contributi per spese sanitarie presso strutture convenzionate e non solo, la possibilità di adesione a campagne di prevenzione e la realizzazione di iniziative orientate alla prevenzione con incontri e conferenze? a sostegno della famiglia con sussidi al socio ed alla sua famiglia? a promozione della cultura con eventi, viaggi, incontri e anche attraverso le attività della struttura museale Polo culturale Pietro Aldi, di proprietà di Banca Tema ma gestito dalla cassa mutua. Tema Vita Ets aderisce inoltre al COMIPA, Consorzio tra Mutue Italiane, e questo garantisce ai soci la Carta mutuasalus che permette di accedere a sconti e rimborsi in una serie di strutture convenzionate nel territorio nazionale e non solo. I costi per associarsi variano dai 20 euro annui se si è soci di Banca Tema e under 30 ai 48 euro se si è solo clienti e over 30. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Luoghi da visitare e bellezze da scoprire Vetulonia, il fascino di un?antica città etrusca tutta da scoprire DI LETIZIA BAMBAGINI Per chi ama l?archeologia e le cose del passato c?è un luogo in Maremma che merita di essere assolutamente visitato. E questo luogo è Vetulonia, piccola perla situata nel territorio del comune di Castiglione della Pescaia, ricchissima di testimonianze antiche dell?epoca villanoviana ed etrusca in cui era una fiorente città 100 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 L Vetulonia, area archeologica a Maremma è ricca di paesini arroccati in altura, sopra le colline, nascoste dentro le mura per essere difese da attacchi esterni, ed adagiati accanto a corsi di acqua. Ogni paese porta con sé una storia millenaria, una cultura che profuma di scoperte, di innovazioni, di incontri fra civiltà diverse. Oggi andiamo a scoprire Vetulonia, città che nasce grazie alle prime manifestazioni della civiltà villanoviana tra il decimo e l?ottavo secolo avanti Cristo che si trova nel territorio del Comune di Castiglione della Pescaia, fra tanto verde che la circonda e vicina al mare. In quei secoli vennero registrati numerosi insediamenti stabili riuniti in villaggi, nei luoghi che si chiameranno Vetulonia, Volterra, Populonia, Chiusi, Vulci e Tarquinia. Questi insediamenti riuniti portarono ad un cambiamento economico sostanziale? se difatti l?economia era a livello pastorale, poiché l?uomo si spostava continuamente da un luogo all?altro, la nascita di un numero ingente di persone che si incontravano in nuclei abitativi dette l?impulso a un?economia agricola. La famiglia era rappresentativa della comunità che era basata sull?egualitarismo (così ci dicono i ritrovamenti delle prime tombe e dei corredi funerali che si mostrano simili per tutti). I villanoviani, i padri della civiltà etrusca, conducevano una vita alquanto semplice e abitavano capanne costituite da materiali quali il legno, l?argilla e rami immersi nel fango. L?abitato chiamato Poggiarello Renzetti o la domus dei Dolia è un ampio quartiere sviluppatosi con un sistema stradale ordinato nord-ovest, sud-est, nord est, sud ovest, malgrado le discontinuità del terreno e costituito principalmente da domus, le case signorili e i negozi manifatturieri. All?interno di queste domus sono stati recuperati elementi decorativi dell?atrium della casa e iconografie legate al mito di Medea a Corinto, una donna appartenente al ceto medio-alto alla quale è stato dato il compito di celebrare il nucleo familiare. Sono stati rinvenuti mattoni di argilla cruda, arredi in marmo composti da colonnine, piatti e coppe in ceramica a vernice nera, vasi, fiaschetti e fibule vil- lanoviani. Le decorazioni hanno struttura geometrica, e sono ottenute dall?argilla cruda della mano sospesa e tremolante. Gli askos (i contenitori) in terracotta erano riempiti di vino, olio o sostanze odorose. La cosiddetta ?Casa di Medea? presenta una raffinata decorazione: il racconto dell?unione familiare è raffigurato nei vasi, fiaschetti e fibule villanoviane. Le monete d?oro e d?argento recuperate portano impresso il nome Vatl (Vatluna era il toponimo etrusco). È possibile visitare quanto sopra esposto nel sito archeologico Poggiarello Renzetti a Vetulonia. Come sappiamo le necropoli, le città dei morti, erano luoghi fondamentali ed essenziali nella vita degli etruschi. Di fatto i villanoviani scelgono le posizioni migliori che la collina di Vetulonia poteva offrire loro per costruirle. Da notare che i villanoviani sono stati il primo popolo ad occupare il paese, ragion per cui hanno potuto scegliere, per le loro tombe, i luoghi più elevati ed accoglienti. Tra i sepolcreti il nucleo centrale e più importante è Poggio alla Guardia, situato a 270 metri sul livello del mare con dolce pendio sulla palude di Castiglione e sul fiume Bruna. Si presenta con una forma rotonda, diviso in poggi minori. In questo poggio sono state ritrovate 800 tombe a pozzetto. Si tratta di cavità di forma cilindrica scavate nel terreno su cui veniva adagiata l?urna con le ceneri del defunto, ricoperte in parte con terra e in parte con cenere di rogo. Il pozzetto veniva chiuso con una lastra di pietra. Ovviamente ogni pozzetto era individuale e conteneva un solo ossuario, costituito da un?urna biconica o a capanna. L?urna biconica ha la forma di coni congiunti nella parte più ampia dove è infisso il manico. Questo è il tipo di cinerario tipico che caratterizza la civiltà villanoviana. Le urne a capanna erano a pianta circolare, ovale o rettangolare ed erano riservate ai capi dei clan familiari. A una distanza di mezzo chilometro si trova Poggio alle Birbe. Lì sono state ritrovate 40 tombe a inumazione. Gli scavi di Vetulonia sono indissolu- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI ???? Gli scavi di Vetulonia sono indissolubilmente legati al nome di Isidoro Falchi (18381914) archeologo autodidatta e grande cultore della civiltà etrusca vetuloniese Vetulonia, MuVet bilmente legati al nome di Isidoro Falchi (1838-1914) archeologo autodidatta e grande cultore della civiltà etrusca vetuloniese. Ma chi erano gli etruschi vetuloniesi? Erano gli abitanti di Vatluna, nome etrusco, Vetulonia che perse questo nome a seguito della conquista del paese da parte dei romani, periodo in cui la città ha perduto anche il ruolo di accentratore di sviluppo economico e sociale tanto che nel periodo medioevale, durante le invasioni barbariche, il paese è caduto nell?oblio più totale, perdendo appunto il proprio nome, sostituito da Colonna di Buriano. Nome che verrà successivamente modificato grazie ad Isidoro Falchi il quale mentre stava effettuando, al servizio dell?archeologia, delle ricerche a Colonna di Buriano, notò che Colonna di Buriano e Vetulonia fossero in realtà Vetulonia, domus dei Dolia la stessa città per via delle antiche monete vetuloniesi trovate a Colonna di Buriano. Sul proprio diario annotava questa scoperta: ?al Poggio di Colonna fui attratto da tre monete etrusche? da richiamare il pensiero? alla celebre Vetulonia?. Il 22 luglio 1887, con un Regio Decreto, il re d?Italia Umberto I riassegnò a Colonna di Buriano l?antico nome di Vetulonia. Fra le architetture religiose in centro si trovano la chiesa dei Santi Simone e Giuda, elevata a parrocchia nel 1334, e rimaneggiata sostanzialmente agli inizi del XX secolo, facendo sì che perdesse l?antico aspetto romanico e la cappella della Scala Santa, edificata nel 1935, consacrata l?anno successivo e fatta costruire per volere della famiglia Renzetti, una delle famiglie storiche del paese. Sempre nel paese è possibile ammi- rare i resti delle mura ciclopiche etrusche. Nell?area Archeologica di Costa Murata si trovano le Tombe del Belvedere, della Pietrera, del Diavolino 2, della Fibula d?Oro ubicate nella via dei Sepolcri. La prima tomba è la tomba del Belvedere, quadrangolare, formata da un breve corridoio all?ingresso. La tomba della Pietrera è stata costruita nella seconda metà del VII sec. a.C. Alla fine del secolo, dopo essere stata distrutta, è stata ricostruita ad un livello più alto. Al centro della camera funeraria si trovava un pilastro dalla funzione strutturale e simbolica. All?interno sono stati recuperati frammenti di otto statue in pietra scoperte dalle dimensioni umane riproducenti quattro individui maschili e quattro femminili, rappresentanti gli antenati del defunto piangenti a simboleggiare in eterno il lamento funebre. La tomba del Diavolino 2 risale al VII secolo a.C., composta da un lungo corridoio interrato e da camere, è la più grande ed è stata scoperta da Isidoro Falchi nel 1884. La tomba della Fibula d?Oro è chiamata così per via della preziosa fibula, ornata in pulviscolo d?oro. Sono stati rinvenuti nel corredo funebre anche unguentari di ceramica etrusca, oggetti legati al simposio e piccoli manufatti in osso lavorato. Vale la pena andare a visitare i resti della civiltà etrusca, considerata una delle maggiori potenze del Mediterraneo che è stata protagonista della storia per ben cinque secoli. 102 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 PILLOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu ?Gli Ebrei nella Maremma e la Comunità di Pitigliano? nel racconto di Angelo Biondi Pitigliano DI REDAZIONE Il recente libro di Angelo Biondi ?Gli Ebrei nella Maremma e la Comunità di Pitigliano?, edito da Effigi Edizioni, ripercorre le vicende della Comunità ebraica della Città del Tufo, prima in ascesa demografica, economica e culturale fino all?Unità d?Italia, poi in progressivo regresso fino alla scomparsa dopo la Seconda Guerra Mondiale, a cui è seguito negli anni 90 il recupero e la valorizzazione del patrimonio materiale e culturale ? Gli ebrei nella Maremma e la Comunità di Pitigliano?: è il titolo del nuovo libro di Angelo Biondi pubblicato dalla Editrice Effigi di Arcidosso, che delinea con ampiezza la presenza ebraica nella Maremma, intesa come territorio allargato anche a quella livornese e laziale, ?da Cecina a Corneto (Tarquinia)?, come diceva Dante Alighieri. La ricerca di Angelo Biondi evidenzia come in passato gli ebrei siano stati presenti non solo a Pitigliano, ma in molti altri luoghi del nostro territorio, ben più di quanto si potesse immaginare e di quanto si sapeva finora, portando alla luce anche Comunità e gruppi ebraici finora del tutto sconosciuti. Le origini Infatti fino a poco tempo fa era nota solo la Comunità ebraica di Pitigliano, che si credeva isolata e inserita in un contesto rurale a differenza delle altre Comunità ebraiche della Toscana: Firenze, Pisa, Livorno e Siena, tutte all?interno di un contesto cittadino. Si credeva poi che la Comunità pitiglianese fosse nata intorno alla metà del ?500 con l?arrivo nella Contea di Pitigliano del famoso medico ebreo David de Pomis, che quasi profeticamente per primo chiamò questi luoghi ?città-rifugio? per gli ebrei, una caratteristica che rimase e si sviluppò nel tempo. Biondi invece documenta che a Pitigliano c?erano ebrei già nel ?400 e non solo a Pitigliano, ma in numerosi altri centri come Massa Marittima, Grosseto, Sovana, Castro, Santa Fiora, Piombino, Acquapendente, Montefiascone, Proceno ecc. Molto interessante è l?attività di un banchiere ebreo a Grosseto dal 1428 al 1434? in particolare il figlio, emigrato a Viterbo, veniva designato come ?Angelo di Dattolo da Grosseto? cosicchè la PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI ???? Nel libro vengono esaminate le attività economiche degli ebrei, l?organizzazione delle Comunità ebraiche, i loro rapporti con le Autorità civili e con la popolazione città maremmana si trova indicata per la prima volta come luogo di provenienza di un ebreo. Le Comunità ebraiche ruotavano attorno ai banchieri, i quali esercitavano il prestito su pegno e stipulavano con le Autorità locali appositi Capitoli, che regolavano il prestito ma assicuravano anche le condizioni per esercitare il culto (poter avere una sinagoga, un cimitero, carne casher ecc.)? l?attività del prestito, vietata ai cristiani perché considerata usura, era però essenziale in ambienti rurali, dove guerre, carestie, annate di cattivi raccolti potevano mandare in rovina numerose famiglie. Comunque la Comunità ebraica di Pitigliano resta il perno della presenza degli ebrei in Maremma, anche per la sua lunga durata di ben cinquecento anni dal ?400 ai nostri tempi (1960 circa). Tra ?500 e ?600 Una situazione del tutto nuova e drammatica si delineò quando furono emanate nel 1555 e nel 1569 le Bolle papali di restrizione e poi di espulsione degli ebrei dallo Stato Pontificio, eccetto Roma ed Ancona, a cui seguirono i provvedimenti di Cosimo dei Medici in Toscana, che nel 1570 e 1571 concentrò tutti gli ebrei dello Stato fiorentino a Firenze e quelli dello Stato senese a Sie- 106 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Pitigliano, Ghetto na. In tal modo in tutta l?Italia centrale scomparve un numero notevole di Comunità ebraiche e gli israeliti furono costretti a richiudersi nei ghetti delle città in cui era permesso rimanere o ad emigrare. Già, ma dove? Lungo i confini tra Toscana e Stato della Chiesa esistevano alcuni feudi indipendenti, i cui Signori non applicarono le Bolle pontificie, ma accolsero e protessero gli ebrei. Una zona interessante si rivelò quella costituita dalle Contee di Pitigliano degli Orsini, di Santa Fiora degli Sforza, di Castellottieri degli Ottieri e del Ducato di Castro dei Farnese, confinanti fra loro tanto da formare una sorta di miniregione abbastanza grande, dove si radicarono una dozzina di Comunità ebraiche? alcune erano già esistenti (Pitigliano, Sorano, Santa Fiora, Castro, Valentano, Proceno, Latera, Farnese), altre di nuova formazione (Scansano, Castellottieri, Onano, Castellazzara, poi sostituita da Piancastagnaio appena divenne Marchesato nel 1601)? inoltre anche gli Appiani Signori dello Stato di Piombino dettero rifugio agli ebrei nella loro capitale e a Scarlino. In questi luoghi gli ebrei, protetti dai feudatari, vivevano liberamente mescolati con i cristiani, ma nella Contea di Pitigliano l?arrivo dei Medici nel 1608 determinò l?istituzione dei ghetti a Sorano nel 1619, a Pitigliano nel 1622. Il libro di Angelo Biondi descrive per quanto possibile le vicende di tutte queste Comunità, la maggior parte delle quali andarono esaurendosi intorno alla metà del ?600, quando fu distrutta anche la città di Castro, e gli ebrei in buona parte confluirono su Pitigliano, dove essi aumentarono di numero costringendo le Autorità a consentire la residenza fuori del ghetto, anche se nelle vicinanze, così il ghetto perse la sua connotazione di quartiere chiuso per diventare solo un?area dove vivevano ebrei. Il ?700 Nel corso del ?700 si esaurirono anche le ultime Comunità ebraiche di Piancastagnaio, di Santa Fiora e di Sorano e quella di Pitigliano rimase sola ed erede di tutte le altre. Nel libro vengono esaminate le attività economiche degli ebrei, l?organizzazione delle Comunità ebraiche, i loro rapporti con le Autorità civili e con la popolazione. L?attività principale degli israeliti era il prestito su pegno, esercitato da famiglie di banchieri, che spesso attivavano attività commerciali affidate ad altri ebrei ed estese a tutti i generi possibili, Pitigliano , Forno delle Azzime non avendo limitazioni. Nella zona dei feudi gli ebrei ottennero e mantennero nel tempo condizioni particolarmente favorevoli come l?esenzione dal pagamento, totale o parziale, di tasse e gabelle, il godimento degli stessi privilegi della popolazione locale, la facoltà di prestare su grano, farina di castagne, vino e altri generi, la possibilità di fare con i cristiani soccide per l?allevamento del bestiame e mezzerie per la semina, l?esonero dal portare il segno distintivo, essenziale per l?attività commerciale e soprattutto la possibilità eccezionale di possedere beni stabili, sia case che terre, generalmente non consentito in altri luoghi. Inoltre gli ebrei dei feudi di confine continuarono a vivere abbastanza liberamente e non conobbero la separazione nei ghetti, eccetto la Comunità ebraiche di Pitigliano e Sorano (e tardivamente Santa Fiora)? ma anche nella Contea i Medici ben presto addolcirono il rigore verso gli ebrei, considerando il loro ruolo di tramite commerciale tra lo Stato Pontificio e il porto di Livorno. Inoltre l?atteggiamento del clero non fu sfavorevole verso gli ebrei? preti e parroci prendevano prestiti, compravano nelle loro botteghe, affittavano ad ebrei beni delle chiese, delle confraternite e di altri enti ecclesiastici, addirittura alcuni sacerdoti andavano nelle case degli ebrei ad insegnare ai loro figli. Anche la popolazione cristiana dei luoghi feudali, nonostante alcuni momenti di tensione, non dimostrò chiusure, anzi in alcune circostanze accadeva che i cristiani invitassero gli ebrei a mangiare con loro, specialmente per feste, nelle proprie case, nelle bettole, in occasione di balli, nonostante tutti i divieti. D?altra parte l?attività di prestito e soprattutto le soccide e le mezzerie mettevano i cristiani in rapporto economico diretto con gli ebrei, i quali spesso tenevano balie e garzoni cristiani. Su tali aspetti si costruì e si consolidò nel tempo un buon rapporto tra cristiani ed ebrei, che si creò più o meno in tutte le Comunità feudali di confine e che restò come patrimonio della Comunità di Pitigliano, dove si concentrarono gli ebrei mano a mano che le altre Comunità scomparivano. E proprio a Pitigliano l?eccezionale episodio del 1799 di difesa degli ebrei da parte della popolazione cristiana suggellò definitivamente il percorso di pacifica convivenza tra le due Comunità. Infatti nell?ambito dell?insorgenza antifrancese, intrapresa dal movimento detto del ?Viva Maria?, giunse a Pitigliano un gruppo di dragoni orvietani, che cominciarono ad insultare gli ebrei, rite- ???? Il libro di Angelo Biondi si può definire una piccola enciclopedia storica degli ebrei nella Maremma, un?opera da cui non potrà prescindere chiunque voglia intraprendere nuove ricerche in questo settore nuti ?giacobini? cioè favorevoli ai francesi, ad imporre requisizioni, a minacciare di saccheggiare il ghetto. Allora la popolazione cristiana si sollevò in armi contro i dragoni, quattro dei quali furono uccisi, altri feriti o imprigionati. L?episodio è rimasto unico in Italia in quanto contemporaneamente la reazione antifrancese provocò in altri luoghi notevoli violenze ed eccidi contro gli ebrei come accadde a Siena, a Senigallia, a Lugo, a Monte San Savino, dove la Comunità ebraica ne risultò distrutta. L?800 La vicenda, che fu celebrata per molto tempo dagli ebrei pitiglianesi nella loro sinagoga, si pone a ridosso dell?Ottocento, il secolo d?oro della Comunità ebraica di Pitigliano, la sola rimasta nel territorio ed erede di tutte le altre scomparse. La prima metà dell?Ottocento fu un periodo di crescita demografica, economica e culturale per gli ebrei di Pitigliano tanto da superare le 400 unità e raggiungere l?alta percentuale del 12% sull?intera popolazione. La Comunità ebraica pitiglianese mantenne notevole compattezza al proprio interno, ma il forte aumento demografico costrinse gli ebrei a cercare nuo- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 SCOPRI Angelo Biondi A ngelo Biondi, laureato in Lettere, ha lavorato a lungo nella Scuola, svolgendo anche attività pubblicistica presso alcuni giornali, tra i quali anche la nostra rivista Maremma Magazine. Da tempo si occupa di studi di storia, di arte e delle tradizioni popolari ed etnografiche della Maremma toscana e laziale ed ha pubblicato numerosi libri e contributi nei suddetti settori, con particolare attenzione ai feudi di confine, alle Comunità ebraiche, alla pirateria barbaresca, oltreché alle forme della tradizione popolare. vi spazi, specialmente commerciali, che non si potevano trovare nei limiti abbastanza ristretti di Pitigliano. Così essi aprirono botteghe nei centri vicini sia del Granducato di Toscana (Sorano, Castellazzara, Manciano, Montemerano, Scansano, Grosseto ecc.) e dello Stato della Chiesa (Acquapendente, Grotte di Castro, Gradoli, Latera ecc.), ma con una profonda differenza rispetto al passato. Infatti in precedenza gli ebrei che emigravano da un luogo ad un altro venivano a far parte della Comunità ebraica dove si erano nuovamente stabiliti, ora invece tutti continuavano a far parte dell?unica Comunità di Pitigliano, dove si manteneva la sinagoga, il rabbino, il cimitero, i servizi comunitativi? gli ebrei degli altri luoghi tornavano a Pitigliano il sabato o almeno per le principali festività, alcuni mantenevano a Pitigliano la moglie e i figli per permettere loro di frequentare la scuola ebraica. Così Pitigliano, che aveva assorbito le Comunità ebraiche della zona, funziona ora da nuova distribuzione degli ebrei nei centri vicini, creando una vera e propria ?Comunità diffusa? sul territorio. La crescita anche culturale degli ebrei pitiglianesi permise alla Comunità di Pitigliano di esprimere personalità di livello nazionale ed oltre come i rabbini Daniele Pergola, Samuele Colombo, Mosè Sorani, che diresse il Collegio rabbinico di Roma, Flaminio Servi, fondatore del giornale ?Il Vessillo Israeliti- 108 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Pitigliano , Sinagoga co?, oltre a Dante Lattes, giornalista, biblista, paladino del Sionismo di livello internazionale. Dopo l?Unità d?Italia cominciarono i matrimoni misti tra ebrei e cristiani, rafforzando il rapporto tra le due componenti della popolazione pitiglianese? inoltre si aprì per gli ebrei la possibilità di esercitare impieghi pubblici e di accedere alle cariche pubbliche. Si ebbero così segretari comunali ebrei a Pitigliano, a Manciano, a Scansano, a Casteldelpiano e sindaci ebrei a Manciano e a Monte Argentario e più tardi, nel secondo dopoguerra fu eletto sindaco a Latera l?ebreo Samuele Spizzichino, che poco prima aveva subito le persecuzioni razziali. Altri ebrei tra Ottocento e Novecento furono promotori di importanti iniziative come Osvaldo Paggi, fondatore della Tipografia della Lente, che fece di Pitigliano un centro editoriale, i fratelli Aristippo e Napoleone Sadun, titolari di una grossa azienda commerciale, determinante nello smercio dei prodotti agricoli della zona, Temistocle Sadun, che per primo portò ?la luce? a Pitigliano e Sorano, creando centraline elettriche grazie alle cascate del fiume Lente. Il ?900 La vivacità economica, la crescita culturale, le buonissime condizioni di convivenza tra ebrei e cristiani fecero meritare alla Comunità di Pitigliano la definizione di ?Piccola Gerusalemme?. Ma le nuove possibilità aprirono anche le porte all?emigrazione verso le città così la popolazione ebraica andò costantemente diminuendo nel Novecento finché nel 1931 la Comunità fu aggregata a quella di Livorno. Però nel 1936 a Pitigliano c?erano ancora 63 ebrei con un rabbino, ma le leggi razziali, applicate con rigore da funzionari fascisti venuti da fuori, sconvolsero le Comunità, ancor più quando arrivarono le persecuzioni e le deportazioni dei nazisti. Tuttavia gli ebrei trovarono rifugio presso tante famiglie cristiane dei Comuni di Pitigliano, Sorano, Manciano e Valentano e tutti furono salvati? ci furono ebrei pitiglianesi deceduti nei lager, ma essi furono catturati altrove, a Roma, a Firenze ecc. Il dramma della Seconda Guerra Mondiale determinò la fine della comunità ebraica, che per mezzo millennio era vissuta a Pitigliano. Ma negli anni ?90 il recupero del quartiere ebraico e la fondazione dell?Associazione ?La Piccola Gerusalemme? tra ebrei e cristiani, presieduta egregiamente da Elena Servi, determinava una rinascita tanto che le emergenze ebraiche divennero parte integrante del patrimonio storico e monumentale di Pitigliano e una eccezionale attrattiva turistica. Il libro ne dà una descrizione precisa, oltre a soffermarsi anche sul dialetto e gergo ebraico, sulle tradizioni religiose e le leggende. PERSONAGGI | Figure di oggi e di ieri da ricordare Reginaldo Monticelli, un uomo d?altri tempi con due grandi passioni: la politica e lo sport Avvocato di grande spessore, Reginaldo Monticelli (1906-1993) è stato un uomo di grande cultura, che si è dedicato con passione alla politica (è stato deputato in Parlamento eletto per la Democrazia Cristiana nella circoscrizione di Siena-Arezzo e Grosseto) e allo sport (per molti anni è stato presidente della Società Maremmana Corse dei Cavalli) DI ROSSANO MARZOCCHI I n questi giorni in cui la politica nazionale stimola numerosi dibattiti, preme ricordare un uomo che della politica ha fatto una scelta di vita. Il suo nome è Reginaldo Monticelli e nasce esattamente a Roma il 10 aprile 1906. Avvocato di grande spessore, Monticelli abita a Grosseto in via Matteotti, dove ha anche lo studio. Ma la professione legale lo stimola ad impegnarsi in politica, al di là dei confini locali. La sua storia parte da lontano. Entrato giovanissimo nella Gioventù cattolica, diventa presidente dell?Unione Studenti medi ?Dante e Leonardo? e presidente diocesano della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Iscritto al Partito Popolare, diventa dirigente dei gruppi giovanili e viene gravemente ferito nel 1924 in un comizio delle Opposizioni alla Casa del Popolo. Nel dicembre 1944 viene arrestato dalle SS germaniche. Dopo il conflitto mondiale, Monticelli ha la stima e il consenso necessari per fare il salto, tanto che rappresenta la nostra provincia in Parlamento sin dalla Costituente, presentando quindici pro- getti di legge e confermandosi per due legislature come Deputato al Parlamento per la Democrazia Cristiana nella circo- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 111 SCOPRI ???? Da ricordare anche il suo dinamismo in ambito turistico. È stato infatti presidente di lungo corso dell?Ente provinciale per il Turismo, e in tale settore, vincendo pregiudizi e incertezze, ha operato con larghezza di vedute, iniziando una vera politica che darà il là alla crescita e allo sviluppo della nostra amata Maremma scrizione di Siena-Arezzo e Grosseto. Una personalità, la sua, che spicca per l?alta statura morale, ma anche fisica, per carattere, intelligenza e capacità. Uomo riservato e di grande cultura, è anche fine letterato, tanto che conosce molti versi danteschi a memoria. Dopo l?esperienza parlamentare viene eletto consigliere comunale a Grosseto alle elezioni amministrative del 1951 e per altre tre volte. Oltre all?attività politica, Monticelli mette le sue competenze al servizio di quello che è il nostro fiore all?occhiello, il territorio con i suoi spazi bellissimi. Nel 1959 diventa presidente dell?Ente provinciale per il Turismo, e in tale settore, vincendo pregiudizi e incertezze, opera con larghezza di vedute, iniziando una vera politica che determina nella provin- 112 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 cia di Grosseto un movimento che dà alla Maremma il favore dell?avvenire. Si deve a Monticelli il sorgere un po? dovunque di moderni e attrezzati alberghi, locali eleganti e accoglienti, comunicazioni rapide ed agevoli. Non vi è problema turistico che non sia da lui appoggiato ed è fervido sostenitore delle nostre spiagge e della montagna amiatina. In ambito sportivo, Monticelli apre le corse in notturna all?ippodromo del Casalone, che è stato un simbolo di Grosseto e dell?intera Maremma. E Monticelli per molti anni è presidente della Società Maremmana Corse dei Cavalli (che verrà premiata nel 1972 con il Grifone d?oro) che gestisce quello che fu il polo d?attrazione internazionale, ovvero l?ippodromo del Casalone. Inaugurato nel 1925 in una Grosseto che contava 15mila abitanti, furono aperti i cancelli di una struttura e del suo parco, che per anni ha regalato divertimenti e sensazioni elettrizzanti ad appassionati e non, a visitatori e addetti ai lavori. Un impianto che era un gioiello, un vanto per la città e che la crisi dell?ippica ha messo in ginocchio. Di fatto è chiuso alla corse al galoppo dalla fine di marzo del 2018. Già dallo scorso anno ad ottobre (ed è successo anche poche settimane fa) il Casalone ha riaperto i battenti per tre giorni per il Festival del Cavallo. Si è trattato di un regalo alla città che è stato apprezzato da tutti gli amanti dei cavalli e da quanti ? e sono tantissimi ? ricordano con nostalgia gli anni d?oro dell?Ippodromo del Casalone e le sue memorabili serate. E la città ha risposto entusiasticamente partecipando numerosa alla manifestazione ? sia lo scorso anno che quest?anno ? che ha ospitato tante iniziative e spettacoli. Monticelli è stato anche presidente per vent?anni del Panathlon Club locale. Prese infatti il testimone dalle mani dell?avvocato Pier Maria Bernardini nel 1957 e lasciò il club al professor Edoardo Terrosi alla fine del 1979. Il suo amore per il territorio lo legò anche alla Proloco cittadina, di cui è stato membro del consiglio direttivo. E a Grosseto, Monticelli è scomparso il 13 febbraio 1993, lasciando il ricordo di cosa sia l?impegno civico, concetto oggi troppo spesso travisato. SCOPRI LA MAREMMA VISTA DA ALFIO CAVOLI | Pagine a cura di Daniela Cavoli Da Tirli a Vetulonia Maremma a misura d?uomo Tra boschi immensi e antiche testimonianze le Tombe del Diavolino e della Pietrera INTRO D a Heba a Colonna. Da Magliano in Toscana a Vetulonia. Il viaggio di Alfio Cavoli su Maremma magazine prosegue oltre l?Ombrone e fotografa la situazione della Maremma nell?epoca in cui incomincia a farsi chiaro che questa terra, diventata amena, oltre ai paesaggi e all?ambiente, ha cercato di conservare nelle sue viscere anche una storia ben più antica di quella trasmessa spontaneamente di padre in figlio narrando le vicende reali o velate di leggenda. Le tracce di quella storia antica possono essere a?rontate ora dalla maggioranza della popolazione perché la scuola è riuscita a formare le prime generazioni di appassionati curiosi. Non deve più essere riservata agli addetti ai lavori la visita di nuove o arricchite realtà museali. Un pubblico più ampio è desideroso di comprendere le proprie origini. È il momento in cui, anche in Maremma, l?archeologia inizia a contribuire fattivamente al progresso del comparto turistico. Daniela Cavoli 114 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Tirli MANCIANO, 31 luglio 1979 - Il bivio per Tirli, se si transita sulla strada delle Collacchie alla volta di Follonica, e sul lato destro, poco oltre la chiesetta che sorge dirimpetto alla deviazione per Punta Ala. Bisogna stare molto attenti, essendo il segnale dimesso e seminascosto, altrimenti si rischia di trovarsi sul Golfo del Sole a domandare di un paese che con quella topografia rivierasca non ha proprio nulla da spartire. Imboccata, dunque, la via giusta un nastro d?asfalto strettissimo, dove viaggiare a rompicollo sarebbe un?impresa suicida, si corre dapprima fra i campi di girasoli, poi ci si inerpica in mezzo al mare di forteti che ricoprono, con una vegetazione ribollente e impenetrabile, le alte colline dominate dalla vetta (630 m.) di Poggio Ballone. Sono diversi chilometri di salita sempre più ripida, lungo i quali non si vedono che boschi fitti di essenze vigorose, verdissimi, stagliati contro l?azzurro terso del cielo. Vien fatto di pensare a Capalbio, nel- l?altro versante della Maremma, ai suoi rinomati forteti? ma qui l?estensione delle macchie è più vasta, la solitudine più profonda. Sembra di percorrere una plaga primigenia dove l?uomo non è mai penetrato se non per compiervi l?esercizio della caccia, per cercare di che sbarcare il lunario. In effetti è così: la gente di Tirli (il nome breve di questo paese suona come lo zirlo di un tordo) ha fama di essere grande cacciatrice? e non potrebbe essere diversamente, dato l?ambiente in cui vive, che è quello tipico delle comunità venatorie: grumo di umanità annidato nella selva da sempre, dove imbracciare il fucile e infrascarsi nel forteto sono azioni spontanee e necessarie, che rispondono a bisogni e a richiami ancestrali. Finalmente, si giunge al culmine. Il paese è lì, attorno al campanile della chiesa. In piazza, davanti al bar, un capannello di persone sfaccendate discute e scherza nella fetta d?ombra che Vetulonia s?assottiglia di minuto in minuto. Il tabaccaio dirimpetto, udito il nostro arrivo, si fa lesto sulla soglia a curiosare. La barista, alla quale magnifichiamo le bellezze del posto, sostiene, ridendo divertita, che il posto è bello sì, ma soltanto per i forestieri. Lo sappiamo: non è sempre tutto oro quello che riluce. Per noi il paese è suggestivo, invitante, ricco di splendidi panorami verso il mare e la pianura grossetana. Ma evidentemente i tirlesi, o una parte di essi, la pensano in maniera diversa. La vicinanza di Vetulonia ci invita a raggiungere il colle etrusco su cui sorge l?antica città. Vi si arriva in pochi minuti. Anche Vetulonia, come tanti altri paesi del Grossetano, è un balcone affacciato sulla Maremma. Dalla terrazza, che dal lato del paese mostra un bel tratto di mura ciclopiche, si domina un panorama veramente godibile, con il grappolo di case di Buriano incastonato fra il verde degli olivi e dei forteti, con la vasta distesa di campi geometricamente disegnati che si espandono fra la città di Grosseto e i paesi di Braccagni. Montepescali, Giuncarico, visibili distintamente ad altitudini più ridotte. Da altri punti di osservazione, lungo la centrale via Garibaldi, si scorge la lucente distesa del mare fra Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto, nonché la lama d?argento del fiume Bruna adagiata nella piana oltre Macchiascandona. Ma Vetulonia, l?antica Colonna, restituita alla sua vera identità poco meno di cent?anni orsono, nel 1881, dall?archeologo Isidoro Falchi, è degna di attenzione soprattutto per le testimonianze della civiltà etrusca disseminate nei suoi dintorni, più che per il civico museo dove in angusti locali è fruibile soltanto un?esigua parte degli oggetti preziosissimi portati alla luce durante le antiche e le moderne campagne di scavo. Facilmente, raggiungibili, lungo una strada sterrata che percorre un declivio ombroso di vecchi olivi contorti, sono le famose tombe del Diavolino e della Pietrera, due monumenti sepolcrali degni di essere visitati per acquisire (oltre a quelle, fra loro diverse, legate a Saturnia, Sovana, Tarquinia, Tuscania, Norchia, etc.) conoscenze decisamente nuove e interessanti sull?arte funeraria degli ancor misteriosi Rasena. Quando, venuta l?ora di partire, ci si lascia alle spalle questi colli silenziosi e gravidi di remoti segreti, queste pendici le cui terre a volte aride e scabre serbano tuttora evidenti testimonianze di vita e di lavoro dell?antica gente vetuloniese che qui coltivava messi e produceva, da viti selvatiche, la dolce uva zampina, subentra il rammarico di non potervi restare più a lungo, anche se si è consapevoli di aver trascorso una giornata diversa dalle altre, più serena, più umana, più ricca di esperienze culturali e di godimento spirituale. Alfio Cavoli PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 115 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Malamente?, la storia di una generazione raccontata da Stefano Erasmo Pacini Si intitola ?Malamente. Una educazione maremmana? ed è il romanzo di Stefano Erasmo Pacini, pubblicato lo scorso anno da Effigi: una sorta di viaggio nel tempo dal forte impatto emotivo tutto da leggere DI REDAZIONE « Adesso che tutto è finito mi chiamano il vecchio. Non tanto per l?età, ma per quello che racconto. Mondi lontani, eventi irripe tibili, echi di battaglie, trame tessute sul filo dei ricordi mandati a memoria nelle serate passate con i racconti di nonni e genitori. Mi ascoltano perplessi, divertiti, sorpresi, e spesso mi domandano se ho l?età che dichiaro, e quando gli spiego che non conta il tempo che ho trascorso ma quello che rappresento con la Stefano Erasmo Pacini 116 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 memoria che tramando, ecco, si perdono. In qualche modo li inquieto perché qualunque cosa affermino non sono più capaci di immaginare, sognare, sollevarsi dal pantano dell?esistenza, volare via. Ma non mi disturbano, prima o poi troverò chi capirà e continuerà a raccontare al posto mio. E altrimenti pazienza, verranno nuove albe, nuovi germogli, nuove storie per ricominciare da capo ancora una volta, qui, dove ho sempre vissuto e mai sono stato.» Così Stefano Erasmo Pacini introduce il suo ultimo lavoro dal titolo ?Malamente. Una educazione maremmana?, Effigi, 2022, pp. 299, ? 18,00. «La storia della famiglia di Paco ? si legge nella quarta di copertina ? si snoda dal senese alla migrazione in Maremma in cerca di fortuna e libertà intrecciandosi alle grandi vicende del 900: l?avvento del fascismo, la guerra, la ricostruzione, l?arrivo impetuoso anche nella provincia profonda della modernità e del ?68 con la fine della civilvà contadina e un totale cambiamento dello stile di vita e dei rapporti umani. Il decennio delle rivolte studentesche operaie trovano Paco e la sua generazione cavalcare il vento del cambiamento, in un conflitto insanabile con i padri, accorrere a Lisbona per la rivoluzione dei garofani e vivere nella Londra dei primi ruggiti punk. Il ?77 è il punto di non ritorno individuale e collettivo, lo scoppio di un confitto che vedrà cadere i più. Paco fugge aggrap- pandosi alla sua macchina fotografica imbattendosi in avventure e situazioni tragicomiche. Nel terzo millennio fa ritorno ove era iniziata l?epopea familiare e inizia gestire a Siena un piccolo bar ritrovo di studenti, giovani disorientati più che arrabbiati. Ma se sono cambiati i tempi e i protagonisti, non è cambiato il volto del potere e in più anche nella città del Palio inizia a spirare un vento tempestoso che rischia di travolgere tutto e tutti». Il romanzo è diviso in tre parti. La prima è la storia familiare dei genitori e dei nonni, il fascismo, la guerra, la descrizione di un mondo contadino in cui esistevano cataloghi di donne meridionali da sposare e l?accensione del televisore era un vero e proprio rito: ?Quando annunciai trionfalmente a Santi ? il nonno di Paco ? che l?uomo era sbarcato sulla luna lui si mise a ridere, tirò un cureggione e mi disse: ?eh, poerini, so? tutte novelle!?? Nella seconda parte il protagonista frequenta l?Istituto tecnico minerario, aderisce a Lotta Continua e si ribella a un?esistenza predeterminata dall?etica del lavoro. È l?età dell?oro, gli anni settanta del secolo scorso: cadono i recinti delle spiagge private e si raggiunge il Portogallo rivoluzionario in Mini Minor, ma è anche l?epoca in cui un amico può morire durante una manifestazione: ?La cosa che mi ricordo con maggiore piacere di quel movimento è il senso di intimità e tenerezza collettiva, una tribù solidale con un futuro da conquistare. Il non sentirsi mai soli ma parte di un fiume in piena.? L?ultima parte del racconto si svolge quando la battaglia per rivoluzionare il mondo sembra ormai persa. Questo è cambiato, ma non nella direzione auspicata: al posto della Cantina Sociale adesso ci sono le ?boutique di vini? e la campagna assomiglia a un cimitero diffuso per colpa degli americani che piantano cipressi ovunque, non sapendo che sono alberi funebri. Paco si rifugia nella fotografia e si guadagna da vivere a prezzo di un duro lavoro. Lo ritroviamo prima nella ex Iugoslavia martoriata dalla guerra e poi a Siena come gestore di un bar rifugio di anime perse: punk, studenti malinconici, profughi senza documenti, giovani compagni. reporter. Nell?ex O.P. di Siena tiene corsi di fotografia nel centro di culture contemporanee ?Corte dei Miracoli?. Collabora con fanzine, periodici, ong e anima per alcuni anni on line la rivista ?Maremma Libertaria? Ultime pubblicazioni fotografiche: Noi sogniamo il mondo edizioni Effigi Siena 2016 Figli dei fiori e figli del vento edizioni Bam Arezzo 2021 Sito www.stefanopacini.org Stefano Erasmo Pacini nasce a Massa Marittima nel 1956. Agitatore, giramondo e sognatore svolge svariati mestieri ma rimane sempre un bracciante agricolo e un fotografo free lance e PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 117 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Dal mio punto di vista?? quello di Paolo Boccia Una spumeggiante autobiografia, che racconta il prima e il dopo dell?incidente a causa del quale ha perso la vista e da cui ha tratto la forza e la caparbietà per andare avanti e pensare che, il bicchiere non è solo mezzo pieno, ma che si può riempire fino all?orlo. C?è tutto questo nel libro colmo di positività e speranza ?Dal mio punto di vista? di Paolo Boccia I l 23 settembre scorso Paolo Boccia, fisioterapista non vedente presso il CTO di Firenze, ha presentato a Castel del Piano, meraviglioso borgo toscano alle pendici del Monte Amiata, il suo primo libro dal titolo ?Dal mio punto di vista?. L?evento, moderato dalla giornalista Lina Senserini di Maremma Oggi e Maremma Magazine, si è tenuto nella cornice della sala del consiglio comunale. Una spumeggiante autobiografia, che racconta il prima e il dopo dell?incidente a causa del quale ha perso la vista e da cui ha tratto la forza e la caparbietà per andare avanti e pensare che, il bicchiere non è solo mezzo pieno, ma che si può riempire fino all?orlo. Un autobiografia che racchiude dunque un importantissimo messaggio motivazionale. Paolo Boccia 118 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Paolo Boccia racconta in questo libro, con sincerità e semplicità, la sua vita, e il modo in cui è riuscito, con tenacia e ottimismo, a trasformarsi dal giorno dell?incidente che gli ha fatto perdere la vista, nell?uomo che è oggi, con un lavoro gratificante, tanta intelligente ironia e una famiglia da amare. Una storia di coraggio e rinascita. «Quando tutto intorno a te diventa improvvisamente buio, non ti resta altro da fare che trovare un altro modo di vedere le cose, di costruirti un?altra strada che non solo ti dia uno scopo e un posto nella società, ma che ti faccia sentire felice, soddisfatto, appagato di quello che hai e di quello che sei. Certo le difficoltà ci sono, e non sono poche, non ci si nasconde dietro a un dito ma si possono e si devono superare. Abbattersi non serve. Dal mio punto di vista, ci sono due modi di affrontare gli ostacoli: prenderli di petto o aggirarli. Ogni volta la battaglia è diversa e non ci sono ricette, ma quello che conta è la voglia ? direi quasi la caparbietà ? di voler andare oltre impedimenti e complicazioni, la determinazione a non farsi fermare, a vedere il lato positivo delle cose, a pensare che il bicchiere non solo è mezzo pieno, ma che si può riempire fino all?orlo. Ogni giorno va vissuto con intensità e solarità mirando sempre a nuovi traguardi. Per me ci sono state la musica, che è diventata anche un lavoro e mi ha messo in contatto con artisti famosi e con dilettanti pieni di entusiasmo, e la fisioterapia, che è il lavoro che faccio con passione per l?aiuto che riesco a dare agli altri con le mie mani, che sprigionano energia. Poi ci sono state le donne. Tanti amori, tante storie, tanti incontri. Alla fine, ho trovato quella speciale, che mi ha fatto sentire completo e appagato: ci siamo sposati e abbiamo una figlia magnifica. Dal mio punto di vista, questo è il vero successo». Paolo Boccia (1968) è nato e vive a Firenze, ma la sua famiglia ha origini del sud. Un incidente gli ha fatto perdere la vista nel 1984. Ha conseguito la laurea in fisioterapia e lavora presso l?ospedale CTO di Firenze dal 1990. Vive da sempre a Firenze, in un condominio, da dove, in quindici minuti a piedi, si arriva in pieno centro città e in altri quindici minuti, ci si ritrova in periferia. Coltiva le sue passioni con entusiasmo: le auto, gli animali, in particolare i cani, e i viaggi che gli permettono di conoscere costumi, sapori e profumi del mondo, ma soprattutto la musica. Ha iniziato giovanissimo a trasmettere come speaker in Radio, per poi fondare, nel 1991, l?agenzia di management Master Star. Nel 2019 ha sposato Chiara, che gli ha donato nel 2014 il suo grande amore Rachele. SCOPRI AZIENDE AL TOP| Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Fenice Arredamenti, ovvero l?azienda dove i sogni prendono forma e diventano realtà Proprio così. Fenice Arredamenti a Follonica è un esempio concreto di come la passione, l?impegno, la competenza e la professionalità ? quelle di Floriana Floroaei, titolare dell?azienda e del suo team ? sono in grado di raggiungere traguardi di successo e dare forma ai sogni. Il luogo ideale in cui è possibile rendere concreti i desideri dei clienti e soddisfare in pieno ogni sfaccettatura di creatività DI GIADA RUSTICI 120 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Nella foto il team di Fenice Arredamenti: da sin. Paolo, Floriana, Claudiu e Veronica C i sono storie, nel nostro territorio che testimoniano quanto la Maremma non sia solo distese di terra selvaggia, in cui mare, collina e montagna si fondono insieme e colorano d?unicità il paesaggio. La Maremma è un insieme camaleontico di sfumature, tutte splendide, che spesso assumono forme inaspettate: è qui che emerge la manifestazione tangibile della creatività che assume un ruolo fondamentale nel modellare l?esperienza quotidiana, influenzando il modo in cui interagiamo con gli oggetti e come percepiamo il mondo intorno a noi. È da queste premesse che parte la storia di Floriana Floroaei, titolare dell?azienda Fenice Arredamenti di Follonica, il luogo ideale in cui è possibile rendere concreti i desideri dei clienti e soddisfare in pieno ogni sfaccettatura di creatività. Non a caso, infatti, qua progettare significa dare forma ad un?idea, strutturarla, definirne gli spazi e i colori, partendo dall?ascolto del cliente e delle sue richieste, per arrivare ad un risultato rispondente alle sue aspettative: un processo necessario per rendere un ambiente armonioso combinando una serie di fattori, che sono praticità, funzionalità e buon gusto. Tutti ingredienti necessari per rendere una casa, la ?propria casa?. Una storia di successo La storia di questo cuore pulsante che è la Fenice Arredamenti è decennale e comincia ancora prima della nascita dell?azienda stessa, testimoniando che quando la passione e la professionalità si fondono è possibile raggiungere traguardi di successo. Floriana di passione ne ha da vendere e mostra orgogliosa il desiderio di creare che da sempre l?ha spinta a dar vita a qualcosa di nuovo, unico e significativo, per esprimere se stessa. Da sempre è appassionata di moda, tanto che sognava di fare la stilista, ma la vita è spesso imprevedibile e può prendere pieghe inaspettate, in cui le cose non vanno come avevamo pianificato o immaginato e che porta a sfide, opportunità o cambiamenti inaspettati. È in questo momento che Floriana decide di mettersi in gioco e di buttarsi nel campo dell?arredamento. Studia alla scuola di Interior Design a Pisa e lavora come progettista e arredatrice di interni per 10 anni. Dopo una carriera da dipendente, però, ecco di nuovo una battuta d?arresto quando l?azienda per la quale lavorava chiude e Floriana si trova di nuovo davanti a scelte difficili. La svolta arriva nel 2017 quando, dopo notti insonni, decide che era arrivato il momento di spiccare il volo da sola e di aprire una sua realtà, il suo regno, un passo senz?altro significativo nella sua carriera perché finalmente poteva essere libera di esprimere la propria creatività e visione personale, costruire un marchio personale, offrire ai clienti un luogo dove trovare prodotti e servizi di qualità e soddisfare le loro esigenze a modo suo. Nasce così ufficialmente Fenice Arredamenti, alludendo all?animale mitologico capace di risorgere a vita nuova dalle proprie ceneri, diventando simbolo di rinascita, resilienza: così come la fenice, anche la neonata azienda sorgeva sulle ceneri della precedente attività e sarebbe stata destinata a dare nuova vita e nuovi sogni a tutti colori che avrebbero cercato una soluzione per migliorare e abbellire la loro vita e la loro casa. Non è stato facile, ma la soddisfazione si percepisce dalle parole di Floriana: «Passare da dipendente a titolare è stata una scelta coraggiosa, presa dopo un PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 121 SCOPRI ???? Da Fenice Arredamenti progettare significa dare forma ad un?idea, strutturarla, definirne gli spazi e i colori, partendo dall?ascolto del cliente e delle sue richieste, per arrivare ad un risultato rispondente alle sue aspettative bel po? di notti insonni, perché non è stato certo semplice prendere una decisione come questa, perché diventare imprenditrice comporta moltissime responsabilità. È stato però un passo che sono contenta di aver fatto perché il lavoro è aumentato e migliorato rispetto a prima: riesco a modellarmi e a vivermi il lavoro in modo più attivo rispetto a quando ero dipendente. Sicuramente c?è tanta concorrenza e infatti cerchiamo di avere delle idee innovative per creare sempre cose innovative e diversificarsi dagli altri». Il percorso imprenditoriale e di vita di Floriana è la dimostrazione che impegno, passione e dedizione, unite a capacità, competenza e voglia di fare, possono trasformare i sogni in realtà. Da quel momento è stato sempre un crescendo, registrando miglioramenti di anno in anno, attirando sempre più clienti, coprendo un?area che va da Grosseto a Follonica, Piombino, Venturina fino a Cecina, e non solo perché l?a- 122 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 zienda è arrivata a coprire gran parte dell?Italia, soddisfacendo richieste che arrivano anche da più lontano, senza preoccuparsi dei chilometri di distanza. Il team e la filosofia Oltre alla titolare, che si occupa di progettazione, Fenice Arredamenti ruota attorno alle figure di Veronica, l?architetto, Paolo, marito di Floriana, e Claudiu che si occupano di consulenze tecniche e manutenzioni. Floriana e il suo team offrono un servizio di design e costruzione altamente personalizzato, adattato alle esigenze specifiche di ciascun cliente. Tutto parte da un?abilità comunicativa chiara che permette loro di comprendere appieno le esigenze e i desideri dei clienti, punto fondamentale per riuscire a fornire progetti personalizzati e su misura in base alle diverse esigenze? questo permette di gestire efficacemente anche lavori complessi che coinvolgono diversi settori, proponendo anche servizi diversificati come il montaggio degli arredi, allacci elettrici, lavori idraulici, piccoli lavori di cartongesso, imbiancature e lavori di giardinaggio. Fenice Arredamenti però non è solo questo: grazie alla professionalità e alla freschezza che la contraddistingue, è stato possibile creare uno showroom curato e rinnovato costantemente, che annovera i migliori marchi di riferimento per i trend dell?arredamento e che è fatto di superfici resistenti per i piani d?appoggio, duraturi e di facile manutenzione, rubinetterie e rivestimenti, lavabi, elettrodomestici e sanitari che si accordano con lo stile e l?atmosfera di ciascuna casa. Da un?accurata e costante ricerca sul mercato dell?arredamento e dell?architettura d?interni nasce la vasta selezione di marchi proposti da Fenice Arredamenti: l?azienda infatti lavora con alcuni dei nomi più importanti nel settore, come Scavolini per le cucine di cui sono rivenditori ufficiali e riconosciuti. ???? L?azienda copre un?area che va da Grosseto a Follonica, Piombino, Venturina fino a Cecina, e non solo perché il team è in grado di operare in gran parte dell?Italia, soddisfacendo richieste che arrivano anche da più lontano, senza preoccuparsi dei chilometri di distanza Parola d?ordine: soddisfazione del cliente Collaborando con diversi marchi, l?azienda di Floriana è in grado infatti di offrire ai suoi clienti una vasta gamma di opzioni di arredamento e materiali che consente di soddisfare una varietà di gusti e stili, nonché garantire la qualità e l?affidabilità dei prodotti utilizzati e garantire materiali innovativi e all?avanguardia, mantenendo i progetti freschi e al passo con le ultime tendenze. La grande varietà offerta permette inoltre di offrire opzioni a diversi livelli di prezzo, consentendo ai clienti di trovare soluzioni adatte al loro budget. Questa attenzione costante verso il cliente è il punto centrale su cui si costruisce tutta l?attività di Fenice Arredamenti: il cliente viene infatti seguito a trecentosessanta gradi, dal momento in cui in cui entra in negozio, non solo fino alla fine dell?acquisto, ma anche dopo perché l?azienda offre una certa garanzia, una certa qualità del lavoro, come racconta la stessa Floriana: «Per me è una passione, non è un lavoro come un altro. Qua dentro tutti lavorano con questo spirito: è una soddisfazione quando a progetto finito il cliente ha quasi le lacrime agli occhi dalla contentezza. Per rendere partecipe il cliente del prodotto a cui stiamo lavorando abbiamo abilitato dei programmi molto interessanti: lavoriamo alle progettazioni con virtual tour che permettono ai clienti di rendersi conto di quello che verrà costruito? Molte volte rimangono senza parole perché non possono credere che quella che stanno vedendo sia casa loro. Cerchiamo sempre di fare al meglio possibile, mettiamo tanto impegno. Creare per noi è tanto». Ed è qua che risiede proprio la mission di Fenice arredamenti: essere diversi dagli altri e soddisfare il cliente al massimo. Questa missione mette al centro le esigenze dei clienti e mira a fornire un servizio che si distingue per la sua qualità e dedizione: «Cerchiamo di crescere sempre di più, facendo leva su un punto fondamentale: lavorare con entusiasmo, passione e professionalità cercando di realizzare i sogni dei clienti e farli diventare realtà». Fenice Arredamenti è la testimonianza tangibile che la passione è un motore potente per l?innovazione e l?eccellenza e, se unita a competenze tecniche e professionalità, può portare a risultati straordinari e a clienti estremamente soddisfatti, consapevoli, una volta varcata la porta, di essere entrati nel posto giusto per vedere i loro sogni e desideri realizzati. Contatti Fenice Arredamenti Via del Fonditore 137 Follonica (Gr) Tel. 0566 52656 Cell. 347 0576215 Web: www.arredaconstile.com PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 123 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo ?Sfumature d?Ansonica? fa centro la seconda edizione ad Orbetello Organizzato da Ais Grosseto con il patrocinio di Ais Toscana l?evento enologico ?Sfumature d?Ansonica? anche quest?anno è stato un successo. La manifestazione si è svolta ad inizio ottobre ad Orbetello ed ha proposto una masterclass ed una giornata riservata agli operatori del settore promuovendo il meglio delle produzioni dedidate a questo vitigno autoctono G rande successo per la seconda edizione di ?Sfumature d?Ansonica?, la manifestazione enologica andata in scena nei giorni 1 e 2 ottobre ad Orbetello che ha proposto una masterclass e una giornata dedicata agli operatori del settore Un evento dedicato ai vini Ansonica, in tutte le loro sfumature, e alle aziende che li producono, organizzato con il patrocinio di Ais Toscana, nella cittadina lagunare, nelle cornici della Sala del Frontone e della polveriera Guzman. Nato da un?idea di Emiliano Leuti ? sommelier Ais, degustatore, esperto di Ansonica, da anni nel mondo del vino e della consulenza ? l?evento è tornato per il secondo anno consecutivo, dopo gli apprezzamenti riscossi in occasione del- 124 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 l?edizione inaugurale. E non sono mancate le novità quali le due diverse location e l?organizzazione degli eventi, uno dei quali (quello del 2 ottobre) solo su invito e riservato agli operatori del settore (ristoratori, maitre, sommelier professionisti, giornalisti, enotecari, ecc). L?appuntamento aperto al pubblico (su prenotazione) è stato quello del 1° ottobre, nella sala del Frontone: una masterclass, dal titolo ?Maratona d?Ansonica?, con 40 etichette in degustazione, condotta da degustatori professionisti, tra cui lo stesso Emiliano Leuti. Le 30 aziende che hanno messo a disposizione i propri vini, spaziavano dalla Maremma del sud e delle isole a quella del nord, con uno sconfinamento nel livornese, fino all?Elba. Dunque un viaggio nei sapori, nei profumi e nella storia dell?Ansonica, attraverso il suo cammino nel tempo e nello spazio. Al termine della masterclass, c?è stato un intervento di Stefano del Lungo, ricercatore del Cnr, sul tema ?La cultura dell?Ansonica?. Così, Emiliano Leuti, ha commentato l?esito dell?edizione 2023: ?Sono molto soddisfatto, personalmente e come Ais Grosseto per la riuscita complessiva dell?evento. A partire dalla masterclass del 1° ottobre, che è andata benissimo. Hanno partecipato 54 persone, da Firenze, Roma, dall?Isola d?Elba, tra loro produttori, giornalisti, esperti, appassionati, tutti con un livello molto alto. Dalla masterclass, condotta egregiamente da Andrea Gori, è emerso in Emiliano Leuti maniera ancora più netta come l?Ansonica offra una gamma di vini diversi l?uno dall?altro, ma tutti con un carattere deciso e intenso. La giornata del 2 ottobre, dedicata agli operatori di settore, ha avuto una grande affluenza con oltre 70 persone da tutta la Toscana e dal Lazio, che hanno visitato i banchi dei produttori e preso contatto con le diverse aziende. E questo è stato importante per chi aveva portato i propri vini, ma anche per i visitatori, tra i quali ristoratori, manager, sommelier di sala. Per questi ultimi in particolare, confrontarsi con i produttori è stato un modo per conoscere meglio il vino che poi loro stessi propongono ai clienti. Un vero successo per il quale devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato all?organizzazione, le aziende, i visitatori, i partecipanti alla masterclass, gli sponsor?. Queste le aziende e dei vini in degustazione: ? Santa Lucia (Fonteblanda - Orbetello): ?perLapo? mill. 2020 Metodo Classico Brut Maremma Toscana Doc? ?Santa Lucia? 2022 Maremma Toscana Doc? ?Eroica? 2021 Ansonica Costa dell?Argentario Doc ? Antica Fattoria La Parrina Bio (Albinia - Orbetello): ?Ansonica? 2022 Costa dell?Argentario Doc ? Le Spighe (San Donato - Orbetello): ?Giragira? 2022 Maremma Toscana Igt ? Agricola Il Ponte (Capalbio): ?T- Lex? 2022 Ansonica Costa dell?Argentario Doc ? Le Formiche (Capalbio): ?Ansonica? 2022 Costa dell?Argentario Doc ?Integrale? 2022 Costa Toscana Igt ? Il Cerchio Bio (Capalbio): ?Ansonica? 2022 Ansonica Costa dell?Argentario Doc? ?L?Indigena? 2020 Toscana Igt Capalbio Fattoria Bio (Capalbio): ?Filari di Luna? 2022 Maremma Toscana Doc ? Cantina Denci Bio (Capalbio): ?Ansonica? 2022 Toscana Igt? ?Ansonica? 2021 Toscana Igt ? Fontuccia Bio (Isola del Giglio): ?Caperrosso? 2022 Costa Toscana Igt? ?Cocciuto? 2022 Costa Toscana Igt ? Famiglia Carfagna Vignaioli (Isola del Giglio): ?Altura? 2022 Toscana Igt ? Cantina Parasole (Isola del Giglio): ?Strulli? 2022 Toscana Igt ? Castellari (Isola del Giglio): ?Calzo della Vigna? 2019 Toscana Igt ? Bibi Graetz (Isola del Giglio): ?Colore? Bianco 2022 Toscana Igt ? Hortuli Hosiani (Monte Argentario - Cala Grande): ?Ansonica? Costa Toscana Igt 2022 ? Vigneti Giole (Argentario): ?24? 2022 Toscana Igt? ?1? 2020 Toscana Igt ? Celestina Fè Bio (Montiano): ?Ragià? 2022 Toscana Igt ? Campinuovi Bio (Cinigiano): ?Ansonica? 2021 Maremma Toscana Doc? ?Soriè? Vendemmia Tardiva 2019 Costa Toscana Igt ? Provveditore (Loc. Salaiolo Scansano): ?100%100? 2022 Maremma Toscana Doc ? Cantina Vignaioli Scansano (Scansano ? Cantina Sociale): ?Ansonica? 2022 Maremma Toscana Doc ? Fattoria di Magliano Bio (Loc. Sterpeti - Magliano in Toscana): ?Brissi? 2022 Maremma Toscana Doc? ?Brissaia? 2022 Maremma Toscana Doc ? Fattoria Mantellassi (Magliano in Toscana): ?Vegoia? 2022 Maremma Toscana Doc ? Il Poderone (Magliano in Toscana - Cantina Sociale): ?Tramaglio? 2022 Maremma Toscana Doc ? Poggio Brigante Bio (Colle Lupo Magliano in Toscana): ?Oro di Giacomo? 2022 Toscana Igt ? Azienda Agricola Allori (Capoliveri - Isola d?Elba): ?Lacona? 2022 Elba Ansonica Doc ? Azienda Agricola Arrighi (Porto Azzurro - Isola d?Elba): ?Valerius? 2022 Toscana Igt ? Cantina I Vini di Maremma (Loc. Il Cristo - Gr): ?Tramonto di Maremma? 2022 Toscana Igt ? Poggio Argentiera (Strada Banditella - Gr): ?Ansonica? 2022 Toscana Igt ? Morisfarm (Massa Marittima): ?Amor? 2022 Maremma Toscana Doc ? Tua Rita (Loc. Notri - Suvereto): ?Keyr? 2022 Toscana Igt ? Tenuta Casadei Bio (Loc. San Rocco - Suvereto): ?Ansonaco? 2020 Toscana Igt Emiliano Leuti con l?assessora Ottali PRIMO PIANO ? GUSTA ? 125 GUSTA WINE & FOOD NEWS TECNICO SUPERIORE IN ?BIO-FOOD & SUSTAINABILITY MANAGEMENT?, PRESENTATO IL CORSO DELLA FONDAZIONE ITS EAT - ECCELLENZA AGROALIMENTARE TOSCANA La Fondazione Its Eat-Eccellenza agroalimentare toscana ha presentato nella sede della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud il corso per tecnico superiore in ?Bio-food & Sustainability management?. Il corso avrà sede a Grosseto, è dedicato a diplomati sino a 35 anni ed è strutturato in 2.000 ore di attività nell?arco di in un biennio, tra cui 460 ore di laboratori e visite aziendali e 800 ore di stage in azienda: al termine verrà rilasciato il ?diploma di tecnico superiore?, formando figure professionali capaci di lavorare nell?ambito dell?agricoltura 4.0, gestendo processi produttivi collegati alle produzioni biologiche e garantendo la sostenibilità ambientale delle produzioni, anche attraverso le nuove tecnologie dell?agricoltura di precisione. «Abbiamo iniziato la nostra attività nel 2016 ? ha ricordato Paola Parmeggiani, direttrice della Fondazione Its Eat ? e ad oggi abbiamo curato 15 percorsi formativi, diplomando 268 ragazzi. Tra loro l?85% trova lavoro subito, perché assunti dall?azienda nella quale hanno seguito lo stage, e gli altri immediatamente dopo. Un lavoro qualificato, stabile, remunerato, che consente di crescere anche professional- mente nel giro di pochi anni, soprattutto nel settore agroalimentare, della trasformazione e dell?agricoltura di precisione. Oltre 200 imprese collaborano attivamente con noi, non solo nella fase dello stage, perché colgono l?opportunità di formare giovani professionisti. Ci auguriamo che cresca nelle famiglie la propensione a investire nella formazione dopo il diploma». «Le aziende hanno necessità di figure professionali di livello, che possano crescere anche al loro interno ? ha dichiarato Fabrizio Tistarelli, presidente della Fondazione Its Eat ? e l?Its offre proprio questa opportunità. L?agricoltura rappresenta un ambito molto ampio, non solo la produzione e la trasformazione ma anche la commercializzazione, il marketing, la comunicazione. Per questo è utile un percorso che possa creare figure ad hoc che si possano integrare immediatamente in una realtà produttiva del territorio, subito dopo il diploma. È un momento di cambiamenti epocali, tra il Covid e gli scenari di guerra: servono professionalità giovani e qualificate, investiamo su questo». Tutte le informazioni sul corso sono al link https://fondazione-eat.it/bio-foodsustainability-management-2023-2025/ «Siamo orgogliosi ? ha dichiarato Alessandra Nardini, assessora regionale all?istruzione, formazione professionale, lavoro, università e ricerca ? di sostenere questo percorso formativo messo in campo dalla Fondazione Its-Eat, perché siamo con- Nella foto un momento dell?Open day e i partecipanti alla conferenza stampa 126 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 vinti che questo possa offrire, sul territorio grossetano, opportunità concrete di ingresso nel mondo del lavoro. I percorsi Its hanno infatti dimostrato, negli anni, risultati significativi dal punto di vista occupazionale: oltre l?80% delle ragazze e dei ragazzi che portano a termine il percorso si inserisce entro un anno nel mondo del lavoro e per il 90% questo accade in modo coerente rispetto alla formazione seguita. Its-Eat ha messo in campo percorsi dalla qualità riconosciuta. Resta purtroppo talvolta la difficoltà a raggiungere il numero minimo di allieve e allievi a causa della scarsa conoscenza, nel nostro Paese, del sistema Its. In Toscana siamo impegnati anche per colmare questo gap puntando su campagne di comunicazione e orientamento. Voglio ricordare che quest?anno, ancora più che in passato, abbiamo stanziato risorse significative: oltre 10 milioni di euro per cofinanziare 51 percorsi. Un impegno concreto a sostegno del segmento formativo terziario non universitario che vogliamo far crescere». DANIELE PETRICCI NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO SUVERETO E VAL DI CORNIA Daniele Petricci è il nuovo presidente del Consorzio vini Suvereto e Val di Cornia. Quarantacinque anni, impegnato nell?azienda di famiglia, a lui il compito di sostituire il dimissionario Nico Rossi alla guida dell?ente che tutela le tre denominazioni ? Suvereto Docg, Val di Cornia Rosso Docg e Val di Cornia Doc ? che insistono su questo terroir maremmano affacciato sull?Isola d?Elba. ?Lascio una struttura ? dichiara il presidente uscente ? nata sulla spinta di una ritrovata voglia di fare dei viticoltori locali. Sono felice di passare il testimone a Daniele, nuova generazione di una delle aziende storiche di Suvereto. A lui, e a tutti gli altri giovani, auguro di dare alla Val di Cornia e ai suoi vini la visibilità e la dignità che meritano. Ringrazio i produttori, le istituzioni locali e la Regione Toscana, sempre al nostro fianco. Dedico un ultimo pensiero ? conclude Nico Rossi ? al territorio, invitando tutti a lavorare per la sua crescita?. ?Nel ringraziare i produttori per la fiducia ? afferma Daniele Petricci ? assicuro loro il massimo impegno nel valorizzare le denominazioni tutelate e il loro territorio. Per riuscirci stiamo sviluppando una comunicazione volta ad aumentarne conoscenza e reputazione, lavorando al contempo sui relativi disciplinari di produzione. Vogliamo semplificare e aggiornare la piramide qualitativa locale, che immaginiamo composta dal Suvereto Docg e dal Val di Cornia Doc. Un ultimo pensiero ? chiosa il neopresidente ? va al mio predecessore Nico Rossi, tra i primi a credere nella viticoltura di qualità, sempre spesosi a favore di quei valori che il Consorzio vuole rappresentare?. Questo il nuovo Cda del Consorzio Suvereto e Val di Cornia: Daniele Petricci (presidente), Simona Bisti (vicepresiDaniele Petricci dente), Stefano Casadei (vicepresidente), Jeanette Servidio, Lorenzo Brugali, Niccolò Pini, Shizuko Maria Miyakawa. Intanto, i rinnovati giardini del Consorzio tutela vini Suvereto e Val di Cornia hanno fatto da sfondo nel periodo estivo a quattro degustazioni dedicate alla produzione enologica di zona. Dai bianchi ? e rosati ? al vermentino, dai vitigni internazionali al sangiovese, ogni serata ha raccontato nel bicchiere una diversa interpretazione della Val di Cornia. Gli appuntamenti hanno proposto una serie di masterclass dedicate a: ?Val di Cornia in bianco e rosato?, ?Terre di Vermentino?, ?Il nostro Sangiovese? e infine ?Ricordi di Francia?, che ha svelato il legame tra queste terre affacciate sull?Isola d?Elba e i vitigni internazionali. A raccontare gli otto vini sono stati gli stessi produttori, attuali testimoni della tradizione vitivinicola che contraddistingue Suvereto e la Val di Cornia, terroir dove si incontrano le diverse anime che compongono il vigneto della costa toscana. Il miglior pecorino stagionato italiano è de La Parrina La Parrina, storica fattoria maremmana con sede ad Albinia, ottiene il primo posto al Caseus, nel contesto del 5° Concorso Nazionale formaggi di fattoria, con il pecorino stagionato premiato come miglior formaggio di latte di pecora a pasta dura C ontinuano i riconoscimenti per l?Antica Fattoria La Parrina, storica azienda della dottoressa Franca Spinola, in quel di Orbetello. Dopo i successi dei suoi vini al Vinous, è stata la volta dei suoi formaggi, con il pecorino stagionato che ha ottenuto il primo premio assoluto al Caseus come miglior formaggio di latte di pecora a pasta dura, al quinto concorso nazionale formaggi di fattoria. Si è trattato di una forma media del peso nominale di circa 6 chilogrammi. A ritirare il premio Anna Bagnoli, figlia di Bruno, lo storico fattore de La Parrina. Il Caseus, giunto alla sua XIX edizione, ha avuto luogo nella prestigiosa Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, una delle più maestose alle venete, ed ha riunito grandi caseifici e piccoli produttori, dando vita a un confronto che continua da ben 19 anni e che ha visto una crescita esponenziale di partecipanti e interesse. Nel 2022 furono oltre 500 i formaggi in concorso con 80mila visitatori. Il pecorino stagionato della Fattoria La Parrina si è dunque dimostrato il migliore della sua categoria in quanto formaggio di alta tradizione e bella presenza, che si ottiene secondo tecniche casearie tradizionali che prevedono la rottura della cagliata, ottenuta con l?aggiunta di fermenti e caglio al latte ovino pastorizzato, in particelle della grandezza di un chicco di riso, seguita dal riscaldamento della stessa. In seguito viene messa in una forma e stufata a vapore in modo da favorire la sgrondatura del siero e preparare un formaggio adatto alla stagionatura per lunghi periodi (dai 4 agli 8 mesi). Ottima la pasta, compatta e leggermente friabile che si scioglie in bocca, dolce e untuosa. Un premio quello ottenuto in Veneto che testimonia l?alto livello qualitativo raggiunto dall?Antica Fattoria La Parrina, azienda che mostra eccellenze in tutta la sua linea produttiva grazie alla qualità delle lavorazioni e delle materie prime. Info: Antica Fattoria La Parrina Strada della Parrina snc 58015 Albinia - Orbetello (GR) Maremma, sito web www.parrina.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 127 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Terenzi e la Maremma, un binomio vincente premiato tra i cento migliori d?Italia Amore per la terra ?prescelta?, competenza, professionalità, cura dei dettagli, passione: è ciò che traspare, neanche troppo velatamente, da una semplice chiacchierata con Balbino, Federico e Francesca Romana Terenzi, tre fratelli che hanno scelta la Maremma come luogo in cui essere (#maremmatheplacetobe il loro hashtag) per proseguire il progetto del padre Florio nel mondo enologico e dell?accoglienza. Un progetto vincente recentemente premiato con l?ingresso nella Guida dei cento migliori vignaioli e vini d?Italia del Corriere della Sera a cura di Luciano Ferraro DI DEBORAH SANTINI Un viaggio alla scoperta della Maremma Sperimentare, conoscere, vivere la Maremma, assaggiando un buon vino, accompagnato da prodotti del territorio, scoprendo nello stesso tempo il contesto caratteristico della cantina o magari passeggiando tra le vigne, godendosi le emozioni che trasmette un tramonto e osservando un cielo stellato. La famiglia Terenzi vive tutto questo ogni giorno, immersa nello spettacolare paesaggio che offre la zona nei dintorni di Scansano, e il suo obiettivo è quello di aprire questo mondo incantato, ma reale, ai visitatori ed ai suoi ospiti. Una famiglia, questa, che ha creato un?azienda legata indissolubilmente alla Maremma, ovvero ad un territorio scelto per iniziare un cammino tutt?altro che banale e pieno di cose da scoprire e condividere. ?Offriamo la possibilità ? ci racconta Balbino Terenzi ? di entrare in contatto con la Maremma, nella sua completezza, un mondo che subito viene amato da chi è in cerca di cose non scontate?. Tutto questo partendo dall?inizio, ovvero dalla cura della vigna per prose- 128 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 guire poi con la produzione vinicola ed allargandosi fino all?accoglienza dell?ospite, dando la possibilità di respirare la Maremma, le sue bontà, i suoi paesaggi, la sua pacatezza, la sua magia. La vendemmia 2023 Anche quest?anno la vendemmia è passata ed è proprio Balbino Terenzi che ci racconta come è andata. ?L?annata 2023 è stata veramente complicata per la viticoltura italiana e non solo. Apertura di campagna con gelate, poi piogge intense e ripetute anche con grandine fino a fine giugno, che hanno poi lasciato il campo ad un?estate torrida ed estremamente siccitosa. E poi ancora la peronospora che ha afflitto in modo particolare i vigneti, attaccando su tutto il territorio. Quest?anno non ci è mancato niente, al punto che la media italiana del raccolto 2023 a causa dei suddetti fattori ha subito una contrazione media del 15% con punte del 40% nelle zone più colpite. Dati questi presupposti ? aggiunge Balbino ? nessuno si sarebbe aspettato alla fine un?ottima annata per la nostra azienda. Attraverso lavorazioni ed interventi tempestivi siamo riusciti a portare i grappoli sani a maturazione, con una vendemmia che, rispetto alla media degli ultimi anni, si è svolta con almeno due settimane di ritardo, dovuto alle forti piogge e al freddo primaverile che hanno rallentato il metabolismo delle piante, ritardando lo sviluppo e la maturazione delle uve. In generale quindi possiamo parlare di un bilancio più che positivo con un?ottima qualità sia delle uve a bacca bianca, molto equilibrate, che delle uve a bacca rossa le quali hanno raggiunto la perfetta maturità fenolica grazie anche alle provvidenziali precipitazioni di settembre avvenute prima della raccolta. E anche dal punto di vista quantitativo il risultato è molto soddisfacente dato che abbiamo registrato un raccolto leggermente superiore all?annata 2022?. Tutto questo alla fine si rifletterà sui vini che saranno ? come sempre ? sicuramente di qualità. Terenzi, un nome una garanzia Del resto, stiamo parlando di un?importante realtà enologica che ha contribuito in modo significativo ad accrescere il livello qualitativo del Morellino e, Nella foto Balbino, Federico e Francesca Romana Terenzi GUSTA ???? Una famiglia quella dei Terenzi che ?vive e respira? la Maremma da quasi vent?anni, con l?obiettivo di aprire questo mondo agli ospiti dell?azienda vitivinicola e dell?agriturismo attraverso esso, a dare lustro alla Maremma tutta. Basti pensare al ?Madrechiesa?, uno dei cavalli di battaglia dell?azienda, un grande Morellino, realizzato con uve Sangiovese in purezza, che in virtù della posizione e del terreno da cui proviene, è ormai diventato un must. ?Un vino ? precisa Balbino Terenzi ? che ha ottenuto, per il dodicesimo anno consecutivo, il riconoscimento dei ?Tre Bicchieri?, contribuendo a portare in alto il nome del Morellino ed aprendo la strada anche ad altre produzioni di questa DOCG sempre più apprezzata. E non è un caso se poi siamo stati premiati anche come Cantina emergente dell?anno del Gambero Rosso nel 2012?. Adesso, alle porte dei vent?anni dell?azienda, nata nel 2004, anche i bianchi hanno un posto di rilievo, come dimostrano i riconoscimenti per il Balbinus nelle ultime edizioni del Vermentino Grand Prix e gli apprezzamenti per il Balbino ed il Montedonico. E sempre a proposito di riconoscimenti da segnalare è anche l?ultimo arrivato ? davvero prestigioso ? ovvero l?ingresso del nome Terenzi nella Guida dei cento migliori vignaioli e vini d?Italia del Corriere della Sera a cura di Luciano Ferraro. Uno sguardo al futuro Per quanto riguarda il futuro il 2024 sarà un anno sicuramente importante perché l?azienda taglierà il traguardo del ventennale dell?attuale struttura produttiva, che sin dall?inizio ha aperto le porte al pubblico e ha puntato sull?ospitalità, anticipando la principale tendenza del turismo del vino. ?Per celebrare questa ricorrenza ? anticipano i tre fratelli ? rinnoveremo la nostra immagine attraverso un rebran- 130 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 ding affidato dato alla boutique agency milanese Robilant & Associati, con lo scopo di valorizzare al meglio il nostro lavoro e di promuovere l?espressione più autentica di una ?Maremma di charme?, destinazione ideale per chi ama luoghi dal fascino non convenzionale. Terenzi da sempre ha voluto superare l?immagine stereotipata di questo lembo meridionale di Toscana, per scoprire e proporre sfumature e dettagli inattesi del territorio e delle sue tenute, declinandoli nell?eleganza morbida dei vini e in uno stile di accoglienza attento e discreto. Il rebranding mira quindi a evidenziare questi valori, presentando nel 2024 un marchio e una gamma di prodotti dall?immagine rinnovata che possano meglio rappresentare la grande qualità della nostra produzione. Vogliamo raccontare Terenzi e la Maremma attraverso una comunicazione più efficace sui canali digitali e un?ospitalità rinnovata, grazie a una serie di investimenti, con molte esperienze inedite dedicate a turisti e wine lovers?. Parola d?ordine: accoglienza ?Ospitare, dare la possibilità di entrare nella nostra Cantina, nella nostra realtà aziendale: questa la mission ? sottolinea Francesca Romana Terenzi ? che stiamo portando avanti e che in futuro svilupperemo ancora di più?. ?All?inizio ? racconta ? proponevamo solo la visita in Cantina. Oggi continuiamo a fare questo, ma anche altro. Abbiamo creato delle iniziative, sempre con la presenza del nostro enologo, anche in inverno, non solo in estate. Un modo per far conoscere non solo noi, ma anche la Maremma in periodi diversi dell?anno. Abbiamo deciso di investi- re anche in questa direzione, perché questa zona è bella sempre?. La visita: un?esperienza da vivere Tutto parte dal sistema di prenotazioni, pratico e agevole, presente sul sito Internet visit.terenzi.eu. Da qui è possibile scegliere la tipologia di visita che si desidera effettuare: per esempio ?visita con degustazione? oppure ?visita con pranzo?, ma non solo. Scopriamo come si svolge. ?Fulcro centrale della nostra proposta ? spiega Francesca Romana Terenzi ? è la sala degustazione, dove viene presentata la storia della nostra famiglia e dove viene descritta l?azienda e la collocazione dei vigneti anche con l?ausilio di una mappa dipinta sulla parete esterna del Wine Shop. Quindi gli ospiti sono condotti in Cantina, dove viene illustrato il processo produttivo. Infine, si torna nella sala degustazione, per la parte più attesa ovvero l?assaggio dei vini di nostra produzione, accompagnati da prodotti del territorio, a ?Km. 0??. Tra le varie alternative, vi è anche la possibilità, dopo la visita in Cantina, di fare un pic-nic, con ?cestino della casa? nei vigneti dell?azienda oppure, nel periodo estivo, degustare vini e prodotti in terrazza con passeggiata in notturna tra le vigne, accompagnati dalla luce delle stelle, della luna e delle lanterne nella proposta chiamata ?Morellino sotto le stelle?. ?È questa un?esperienza che piace moltissimo ? aggiunge Fran- cesca Romana Terenzi ? rivolta a chi alloggia da noi, ma anche agli esterni interessati?. ?Le opportunità che offriamo sia in estate sia in inverno hanno permesso anche l?arrivo di nuovi clienti, non solo italiani. Stiamo lavorando anche con gli americani, che si stanno approcciando al nostro territorio. Quest?anno la stagione turistica estiva è stata particolare, con soggiorni sicuramente più brevi rispetto all?estate precedente, ma è comunque andata bene. Il bilancio è positivo?. Le stagioni cambiano, ma l?accoglienza della famiglia Terenzi è sempre la medesima, ricca di calore e soprattuto di Maremma. Terenzi, l?azienda ed i prodotti C on 150 ettari a disposizione, di cui 60 vitati e 14 di ulivi secolari, Terenzi è uno dei punti di riferimento della Maremma vitivinicola, grazie alla qualità della produzione e dell?ospitalità enoturistica. La sua storia ha inizio nei primi anni Novanta, quando Florio Terenzi ? alla ricerca di un luogo in cui rifugiarsi lontano dal caos di Milano ? acquista un casale nei pressi di Scansano con 7 ettari di uliveto e uno di vigneto. Florio inizia a studiare il terreno e le esposizioni, acquisendo nuovi ettari. E così, anno dopo anno, il progetto prende forma, dando vita a una vera e propria oasi immersa nel verde, che unisce alla produzione del vino quella dell?olio. Nel 2001 viene fondata l?azienda e nel 2004 viene realizzata la cantina, che si estende su 3mila mq, con un obiettivo chiaro sin da subito: valorizzare un territorio straordinario, troppo a lungo sottovalutato. A soli 7 anni di distanza dal suo esordio nel settore, Terenzi conquista nel 2012 il riconoscimento di Cantina Emergente del Gambero Rosso e i Tre Bicchieri con il vino Madrechiesa, premio riconfermato a oggi ben 12 volte. Le altre principali etichette sono: i bianchi Balbino, Balbinus e Montedonico; i rossi Morellino di Scansano classico, Francesca Romana e Puro­ sangue; il Passito da uve Petit Man­ seng. Tra le produzioni dell?azienda vi sono anche la grappa e l?olio extravergine d?oliva Igp Toscana. La cantina oggi è guidata da Federico e Balbino Terenzi mentre la parte di ospitalità è gestita da Francesca Romana Terenzi. Da tre casali di campagna, ristrutturati con cura, sono state ricavate 5 camere matrimoniali, una suite e una dépendance, tutte arredate secondo la tradizione maremmana e intitolate ai vitigni coltivati dall?azienda. Gli ospiti possono usufruire della piscina rivestita da mosaici, con una vista che abbraccia tutta la vallata del fiume Albenga fino al profilo del Monte Argentario. A disposizione degli enoturisti c?è anche il wine shop, con un?ampia sala di degustazione che permette di scoprire tutte le produzioni aziendali. Info: terenzi.eu, IG@terenziwines PRIMO PIANO ? GUSTA ? 131 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica e non solo Barbaspinosa by Morisfarms, ovvero la tradizione di una storica azienda di Maremma in un calice di vino Giulio Parentini e Ranieri Moris Un Maremma Toscana rosso DOC a base di uve Sangiovese, per lo più, con un taglio al 10% di Cabernet Sauvignon. È ciò che propone il Barbaspinosa, un gran bel vino che porta nel calice la storia di un?azienda con alle spalle, come amano sottolineare proprio i protagonisti di questa importante realtà enologica, ?trecento anni di tradizione ed amore per la Maremma? N el vasto panorama vitinicolo provinciale c?è un?azienda con ormai tre secoli di storia e una profonda passione per la Maremma. E questa azienda si chiama Morisfarms una bella realtà enologica che affonda le sue radici nella tradizione, ma al tempo 132 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 stesso è proiettata verso il futuro, in una logica di sviluppo, crescita ed innovazione. L?azienda si sviluppa su due principali tenute: Poggetti, situata a Massa Marittima, e Poggio La Mozza, vicino Grosseto, coprendo un totale di 480 ettari, di cui 70 dedicati alla coltivazione della vite. La tenuta di Poggetti, un tempo luogo di produzione vinicola più antico della famiglia Moris, si trova su una collina a soli 10 minuti dal Golfo di Follonica e produce vini IGT Toscana e DOC Maremma Toscana. Vi si producono pure olio d?oliva extra vergine e diverse varietà di cereali su 37 ettari di vigneto, situati tra gli 80 ai 100 metri sul livello del mare e con esposizione a sud-ovest. I vini bianchi di Morisfarms da queste vigne beneficiano di una particolare salinità e mineralità grazie alla vicinanza con il mare, mentre i rossi sono noti per il loro ricco tannino e la marcata personalità. Non lontano, si trova l?agriturismo Santa Laura, un?oasi di pace per chi desidera una pausa nella campagna toscana, ubicato tra le dolci colline di Massa Marittima, con le sue ampie aree incontaminate e silenziose e la sua atmosfera unica. Il luogo offre una rilassante ospitalità nel cuore della Maremma e rappresenta un punto di partenza perfetto per esplorare la Toscana etrusca e medievale, le maestose città d?arte e i vivaci porti costieri con le isole vicine. La seconda tenuta, Poggio La Mozza, acquistata dalla famiglia Moris nel 1971, si dedica interamente alla produzione del Morellino di Scansano DOCG, grazie ai 35 ettari (dei 55 totali) di vigneti coltivati esclusivamente a uve a bacca rossa, per lo più Sangiovese, da destinare proprio al sempre più importante ed apprezzato vino maremmano, ma anche Merlot, Syrah e Petit Verdot. All?interno di questa tenuta si trova anche la grande barricaia dove i migliori vini delle due aziende vengono affinati in centinaia di botti di rovere francese. Questa tenuta è visitabile solo previo appuntamento. Nata e cresciuta con l?attività agricola, l?azienda Morisfarms entra con determinazione nel mondo vitivinicolo intorno al 1970. Oggi è gestita dai due cugini, Ranieri Luigi Moris e Giulio Parentini, i quali, cosa spesso poco comune in realtà complesse ed articolate e con una storia di gestione familiare, operano in grande sintonia nella gestione e sulle scelte strategiche. Sono supportati per la produzione vinicola dall?enologo Attilio Pagli che ha curato la crescita dell?attività vitivinicola sin dai suoi primi passi. L?azienda produce circa 350.000 bottiglie all?anno suddivise in varie tipologie di etichette che abbracciano tre denominazioni: DOC Maremma Toscana (Barbaspinosa rosso, Mandriolo rosso, Santa Chiara bianco e Rosamundi rosato raffinato ed elegante, così come il suo nome stesso suggerisce, prodotto con Sangiovese in purezza, Vermentino bianco e Amor bianco Ansonica), DOCG Morellino di Scansano (rosso, classico e riserva), IGT Toscana (Avvoltore rosso). Molti di questi vini hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti nel corso degli anni, che riempiono un?intera parete della sede storica dell?azienda. Tra le etichette in produzione un posto speciale merita certamente il Barbaspinosa Maremma Toscana Rosso D.O.C. a base di Sangiovese 90% e Cabernet Sauvignon 10%. ?Questa denominazione ? sottolineano Ranieri Moris e Giulio Parentini ? nasce nel 1994 e fin da subito abbiamo iniziato la produzione di un rosso a base di Sangiovese, ma solo con l?annata 2000 abbiamo scelto di affinarlo per un anno nelle barrique usate dell?Avvoltore prima di metterlo in commercio. Con l?annata 2012 abbiamo scelto il nome Barbaspinosa per questo vino, ispirati da un personaggio di un libro di fiabe scritto dal bisnonno Giuseppe Leo Moris per i suoi figli. I terreni argillosi ci donano un vino di corpo e carattere, ma di facile abbinamento con primi e secondi. La frutta nera è la sua principale caratteristica olfattiva?. Per quanto riguarda la produzione il processo parte da una vendemmia che di regola avviene tra la seconda e la quarta settimana di settembre. Vinificato in vasche di cemento vetrificate con due rimontaggi al giorno per un periodo di macerazione di 18 giorni, il vino prima di essere messo in bottiglia è affinato per dodici mesi in barriques di secondo passaggio. La commercializzazione avviene quattro mesi dopo. La degustazione Il Barbaspinosa Maremma Toscana Rosso D.O.C. si presenta con un colore rosso rubino vivo, consistente Al naso il bouquet di profumi è deciso, intenso? si apre su sentori di confettura di more e prugne, violetta, erbe aromatiche, tabacco, humus. In bocca il gusto è avvolgente, opulento, caldo. Per quanto riguarda gli abbinamenti il Barbaspinosa è particolarmente consigliato per il maialino porchettato. Un?autentica goduria per il palato! Info: www.morisfarms.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 133 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Il Bordatino, una zuppa di bordo dal sapore di terra Tipico delle zone livornesi e pisane, il bordatino è una specie di zuppa, una polentina molto lenta, fatta principalmente con farina di mais, fagioli e cavolo nero. Anche se oggi i suoi ingredienti fanno prettamente della terra ferma, le origini del piatto sono ben diverse, proprio come suggerisce il nome. DI ANDREA RICCHIUTI* U n tempo le dispense delle cambuse dei velieri erano sempre fornite di farina di granturco, che veniva cotta in grandi paioli? questi ultimi non erano sospesi come nelle cucine domestiche, ma fissati per evitare che si rovesciassero e, inoltre, affinché il liquido non sguazzasse veniva messa una lastra in metallo inclinata all?interno 134 ? Maremma Magazine ? Novembre 2023 del recipiente di cottura. All?interno di questi paioli la farina era cotta insieme ad acqua dolce e qualche ramaiolo di acqua di mare, insaporita con formaggio e servita insieme ad una salsa di pomodoro. Da qui il nome di bordatino, perché veniva preparato a bordo si queste navi che, talvolta, trasportavano gli emigranti attraverso l?Atlantico. Per quanto riguarda l?utilizzo del pomodoro, che ricordo essersi diffuso in Toscana a partire dal XIX secolo, questo non sempre era disponibile, visto che la navigazione era molto lunga ed i mezzi di conservazione pressoché assenti, quindi veniva preparata una conserva da utilizzare in sua assenza (una specie di concentrato di pomodoro). Questa con- serva veniva fatta passando i pomodori ben maturi, unendoli ad aglio, basilico, cipolla e peperoncino rosso (chiamato anche zenzerino), il tutto veniva fatto asciugare al sole all?interno di teglie basse, oppure sfruttando il calore residuo dei forni. Probabilmente un tempo era preparato con la farina di grano saraceno. Un?altra origine del nome, seppur molto fantasiosa, deriverebbe dal fatto che quando alla polenta viene aggiunto il passato di fagioli, questo crea delle striature all?interno del recipiente che ricordano un ?bordatino? o ?rigatino?, una specie di stoffa di cotone a righe o strisce utilizzata per fare grembiuli. Nel tempo la ricetta è passata dalle barche alle case, adattandosi alle esigenze ed alle disponibilità della massaia. Un piatto sicuramente di umili origini che ha però un sapore buonissimo, quasi antico. Come per tutte le ricette regionali anche di questa ne esistono differenti versioni: c?è chi mette farina di castagne, chi un condimento di acciuga salata o tonno, oppure anche pesce cotto. Qualsiasi versione risulta sempre buona, purché la polenta resti piuttosto liquida? infatti quest?ultima caratteristica è comune a tutte le ricette. BORDATINO Ingredienti (dosi per 4 persone) 200 g di fagioli rossi borlotti (secchi) 50 g di rigatino (pancetta tesa) 1 cipolla piccola 1 carotina 1 costa di sedano 1 spicchio d?aglio 40 g di concentrato di pomodoro 200 g di cavolo nero 150 g di farina gialla (polenta istantanea) Olio d?oliva q.b. Sale e pepe q.b. Preparazione Mettere a bagno i fagioli il giorno prima, eliminare l?acqua di ammollo e metterli in una pentola coperti di abbondante acqua (2,5 l circa), salarli e cuocerli coperti. Una volta cotti passarli o frullarli, tenendone da parte circa un ramaiolo. Preparare un soffritto con il sedano, la carota e la cipolla tritati, lo spicchio d?aglio, il rigatino battuto e l?olio d?oliva. Intanto pulire il cavolo nero e affettarlo sottilmente, quindi unirlo al soffritto insieme a una parte dell?acqua di fagioli in cui si è sciolto il concentrato di pomodoro. Salare leggermente e portare a cottura il cavolo, dopodiché pepare ed unire il resto dell?acqua insieme ai fagioli interi. Far prendere il bollore e versare la farina gialla a pioggia, mescolando sempre. Cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Mettere nei piatti fondi e servire con un filo d?olio extravergine d?oliva e, se gradito, del pecorino sardo grattugiato. Indicazioni: se risultasse troppo asciutta unire un po? di acqua calda. Se invece si desidera utilizzare la polenta classica aumentare la dose di liquido. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS 136 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Nella foto un momento della cerimonia di consegna delle borse di studio al Boutique Hotel Torre di Cala Piccola Foto © Enzo Russo BORSE DI STUDIO GRIFFATE BOUTIQUE HOTEL TORRE DI CALA PICCOLA Due borse di studio che uniscono alla perfezione il mondo della scuola con quello del lavoro e di conseguenza si calano in maniera idilliaca nella realtà di un territorio a vocazione turistica che si sta sforzando per restare al passo con i tempi e addirittura provando anche ad anticiparli mostrando di poter essere all?avanguardia in un settore che non è soltanto in espansione ma è soprattutto in costante evoluzione. È sostanzialmente questo il senso delle borse di studio da mille euro assegnate a due meritevoli studentesse dell?Istituto Superiore Del Rosso-Da Verrazzano di Orbetello, più conosciuto come Istituto Alberghiero. Le studentesse vincitrici delle borse di studio sono Zoe Giusti ed Eleonora Zilianti che hanno ricevuto ex aequo questo riconoscimento volto a premiare chi si è distinto per la costanza, l?impegno e le capacità professionali dimostrate nell?anno scolastico; peraltro l?assegnazione della borsa di studio ha varie finalità tra cui quella di utilizzare l?importo erogato per scopi formativi. L?iniziativa è arrivata alla quinta edizione e già questo è un dato significativo con- siderando che spesso tali iniziative nascono e si esauriscono nell?arco di un tempo anche molto breve; invece questa specifica borsa di studio assume un significato che va ben oltre il valore della somma stanziata. L?iniziativa è nata grazie a un?idea lungimirante di Massimo Sandrelli General Manager del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola, un?idea che prende spunto da chi non si limita a svolgere il ruolo di imprenditore di successo ma arriva dalla mente e dal cuore di chi ama visceralmente questo territorio e di chi vede e cerca costantemente punti di partenza (e convergenza) per far crescere e progredire una zona come la Costa d?Argento che nell?obiettivo degli imprenditori del settore e delle Istituzioni deve avere il turismo come punto nevralgico della propria economia e della propria capacità attrattiva. L?iniziativa della borsa di studio sboccia proprio in funzione di un ulteriore stimolo a progredire qualitativamente nel mondo del turismo svolgendo un ruolo determinante di congiunzione tra il mondo della scuola, il mondo del lavoro e più in generale con il mondo produttivo e dei servizi. Non è affatto un caso che molti studenti dell?Istituto Alberghiero abbiano svolto un periodo da stagisti presso varie strutture ricettive tra cui ovviamente il Boutique Hotel Torre di Cala Piccola dove hanno potuto fare espe- rienza anche le studentesse Zoe Giusti ed Eleonora Zilianti a cui sono state assegnate le borse di studio. La direttrice Stefania Marconi nel suo ruolo di Hotel Manager del Boutique Hotel di Cala Piccola ha fatto gli onori di casa ospitando la cerimonia in un pomeriggio uggioso che non ha minimamente scalfito il fascino e l?attrazione di questo luogo che rappresenta una autentica eccellenza in campo mondiale. La manager nel suo saluto ha dichiarato di essere orgogliosa a nome dell?intera struttura ricettiva di aver contribuito alla formazione degli studenti che hanno potuto affacciarsi in maniera diretta nel mondo del lavoro attraverso il percorso degli stagisti. Tutti gli interventi che si sono succeduti hanno sottolineato la portata di questa iniziativa, un autentico momento di sostanza in cui il messaggio che viene lanciato va ben oltre la retorica ed oltrepassa anche l?importanza della comunicazione incidendo in maniera reale e concreta sull?ingresso nel mondo del lavoro di personale che può approcciarsi già con una certa professionalità anche grazie alla presenza ed alla disponibilità di strutture ricettive come il Boutique Hotel Torre di Cala Piccola. Non a caso la direttrice del Centro per l?Impiego di Orbetello Antonella Cutarelli ha mostrato apprezzamento per la scuola e per i docenti che svolgono un ruolo essen- NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA ziale per agevolare l?inserimento nel mondo del lavoro in un settore che richiede di conoscere e comprendere tale tipo di attività nell?ottica di avere un personale sempre più qualificato ed in questa visione lo stage permette di orientarsi nel migliore dei modi. Il vicesindaco di Orbetello Chiara Piccini ha rivendicato le battaglie fatte dall?amministrazione comunale affinché la scuola alberghiera avesse a disposizione le migliori dotazioni proprio nell?ottica dell?importanza che tale indirizzo scolastico riveste per il territorio, definendo l?Istituto Alberghiero la scuola simbolo del nostro territorio. La Piccini ha ricordato anche le sinergie ormai strutturate con i grandi eventi come Gustatus, sottolineando come una scuola pubblica abbia il dovere di seguire attentamente ogni studente, in primis quelli che mostrano difficoltà, ma abbia anche il compito di premiare le eccellenze come è avvenuto in occasione della consegna di queste borse di studio. L?amministrazione comunale di Monte Argentario era presente con tutti i principali esponenti dei settori interessati, con in testa il sindaco Arturo Cerulli, l?assessore al turismo Chiara Orsini e l?assessore all?istruzione Paola Pucino. I tre all?unisono hanno sottolineato l?importanza di iniziative come queste che fanno crescere tutto il territorio, ribadendo che questo tipo di scuola fa parte di un ampio progetto turistico che passa anche dalla crescita culturale perché fare bene il turismo è la migliore propaganda per la nostra zona ed è per tale motivo che i ringraziamenti al presidente Massimo Sandrelli sono doverosi per come si prodiga verso la crescita di tutta la Costa d?Argento. L?assessore Paola Pucino ha ringraziato i professori che hanno trasmesso entusiasmo e stimolato gli studenti verso questo percorso. Un assist raccolto con piacere dal professore Daniele Crisalli insegnante di accoglienza turistica che ha voluto far presente la qualità degli studenti ed il loro valore anche umano. Opere d?arte in favore della Pediatria, presentato il calendario 2024 Presentato il calendario Pediatria Grosseto 2024 realizzato grazie alla disponibilità degli artisti grossetani Armando Orfeo, Carlo Bonazza e Germano Paolini. Il ricavato della vendita sarà destinato come di consueto all?acquisto di apparecchiature elettromedicali destinate alla cura dei piccoli pazienti È stato presentato il 22 settembre nella sede di Toscano Alta Sartoria in via Genova il calendario Pediatria Grosseto 2024. Si è trattato per il sesto anno consecutivo di un?iniziativa di solidarietà a cura della Proloco di Marina e Principina in favore del reparto di pediatria dell?ospedale cittadino. Hanno dato vita al calendario con entusiastica e ammirevole professionalità gli artisti grossetani Armando Orfeo, Carlo Bonazza e Germano Paolini. Gli stessi autori, accumunati da una forte attenzione al paesaggio e mostrando rispettivamente con le loro opere, sia fotografiche che pittoriche, tre diverse visioni delle scene, hanno spiegato al numeroso pubblico il loro spirito creativo, la crescita professionale e la capacità di saper cogliere, anche in modo surreale, i dettagli e le sfumature della realtà circostante. Il calendario ha un costo di 10 euro e l?intero ricavato sarà destinato come di consueto all?acquisto di apparecchiature elettromedicali destinate alla cura dei piccoli pazienti. Più specificatamente due Vapotherm (apparecchiatura per la terapia inalatoria ad alto flusso), un manichino per l?addestramento al pronto intervento dei medici ed infermieri e quattro culle per l?allattamento. Quest?anno il Calendario Pediatria Grosseto 2024 dedicato ad Alice (la figlia scomparsa di Orfeo) è partito con l?importante aiuto di quattro aziende grossetane che hanno voluto dare il loro contributo per la copertura delle spese di stampa e pubblicità e sono oltre a Toscano alta sartoria, FAM azienda manifatturiera, SCAV-PREMA costruzioni generali e Uscita di Sicurezza cooperativa di servizi. La presentazione del calendario, ha coinciso come da programma, con la mostra ?Fuori stagione?, posizionata nella stessa sala con l?esposizione delle opere pittoriche e fotografiche di grande formato degli stessi autori ed è stata visitabile gratuitamente grazie alla disponibilità del- la proprietà aziendale fino a venerdì 20 ottobre nella sala della Sartoria Toscano. La serata è stata accompagnata con musica dal vivo con i musicisti: Chantal Mersi, voce, Marco Soresina tastiere, e Arturo Giordano, percussioni, protagonisti della prestigiosa Music Crew Band. L?evento, che ha riscosso un notevole successo di appassionati e di pubblico, si è concluso con la visita all?elegante e funzionale stabilimento manifatturiero e con un buffet offerto dalla proprietà aziendale. Rossano Marzocchi LE NEWS ? 137 LE NEWS Amore e disabilità al centro del lungometraggio di Santoni Ci siamo. È ormai prossimo al lancio ?La convivenza?, il lungometraggio made in Maremma girato interamente con gli smartphone, per la regia di Lorenzo Santoni: parlerà di amore e disabilità. La produzione è ambientata tra Grosseto, Orbetello, Castiglione della Pescaia e Massa Marittima. i intitola ?La Convivenza? ed è un lungometraggio scritto e diretto dal grossetano Lorenzo Santoni, interamente girato in Maremma, con al centro i temi dell?amore e della disabilità. Non è la prima fatica cinematografica del direttore artistico dell?Hexagon Film Festival, ma è il suo primo lungometraggio: un esordio reso doppiamente signifi- S Massa Marittima. Il film affronta il tema della disabilità, nello specifico dell?affettività delle persone con handicap e delle difficoltà a relazionarsi con gli altri. Si tratta di un tema molto caro a Santoni, che ne parla in due dei suoi precedenti cortometraggi (Fame d?Aria e Una bellissima bugia), ma che, complice il for- cativo perché il film è girato interamente con smartphone di ultima generazione, che ? dice Santoni ?poco hanno da invidiare alla maggioranza delle consuete macchine da presa e sono il futuro del cinema?. La filmografia del regista e sceneggiatore grossetano vanta già quattro cortometraggi, tutti girati in Maremma. ?Giovedì Sera? e ?Fame d?Aria?, i più recenti, sono stati girati tra Grosseto e Castiglione della Pescaia; ?Una bellissima bugia?, con protagonista Paolo Sassanelli ? già vincitore di un nastro d?argento ? era stato girato nel Museo Archeologico di Grosseto e ?Tutti i nostri ieri? vedeva tra le location utilizzate anche il Parco dell?Uccellina. ?La Convivenza? mantiene salda questa fortunata consuetudine, fortemente voluta da Santoni, che sceglie stavolta di ambientare la sua pellicola tra Grosseto, Orbetello, Castiglione della Pescaia e mato differente, stavolta si prende il tempo di sviscerarlo in maniera più approfondita ed estremamente personale. ?La Convivenza? è a tutti gli effetti un film d?amore che racconta però una relazione sui generis: Angela, la protagonista ? interpretata da Benedetta Rustici ? è una ragazza che sogna di diventare una cantante e ballerina. Marco ? interpretato da Leandro Elisi ? è un giovane giornalista affetto da una malattia degenerativa. La loro è una storia passionale, complessa, poetica ma oltremodo reale. Le riprese si sono svolte nel mese di settembre. Il breve periodo di lavorazione è stato reso possibile grazie proprio agli smartphone in alta definizione utilizzati nella produzione. Il film è prodotto da Leuconoe e da Kalonism APS, promotore di Hexagon Film Festival, che tornerà a Grosseto con la sua quinta edizione dal 15 al 17 novembre. 138 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 Una cerimonia che ha offerto tanti spunti interessanti a cui hanno presenziato anche il presidente del Consorzio Welcome Maremma Andrea Ciampana, la presidente della Pro Loco di Monte Argentario Beatrice Sordini, la dirigente scolastica prof.ssa Filippini ed il luogotenente Giovanni Cappiello comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano. Paolo Mastracca GROSSETO È TRA LE 4 CITTÀ FINALISTE DEL CONTEST ?EUROPEAN GREEN PIONEER OF SMART TOURISM 2024? Il Comune di Grosseto, attraverso il Servizio Turismo, ha deciso di partecipare al concorso ?European Green Pioneer of Smart Tourism 2024?, pensato dalla Commissione europea per promuovere il turismo intelligente e sostenibile nell?UE. Il pioniere verde europeo del turismo intelligente, successore del concorso European Destinations of Excellence (EDEN), nasce per premiare le destinazioni più piccole che hanno implementato strategie di successo per promuovere il turismo sostenibile attraverso pratiche di transizione verde. Attualmente, il progetto è finanziato nell?ambito del programma COSME ed è il successore dell?Azione Preparatoria proposta dal Parlamento Europeo. Sono quattro le località selezionate per il concorso 2024, che, in questo mese, presenteranno la propria candidatura ad una giuria europea: Grevena (Grecia); Grosseto (Italia); il Geoparco mondiale UNESCO KarawankenKaravanke (tra Austria e Slovenia) e Valongo (Portogallo). ?Siamo onorati ? dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore al Turismo Riccardo Megale ? di poter essere tra i quattro finalisti di questo contest così importante. Sapere che la nostra amata città è tra le prime al mondo per quanto riguarda la promozione del turismo sostenibile è per noi una grandissima soddisfazione. Come Amministrazione, continueremo ad impegnarci per offrire sempre più opportunità, sia alla comunità che ai numerosi turisti presenti sul territorio?. LA RETE GROBAC PREZIOSA ALLEATA DI STUDENTI ED INSEGNANTI CON TANTI SERVIZI GRATUITI Il presidente Rabazzi ricorda il ruolo della Rete delle biblioteche e degli archivi di Maremma e invita il mondo della scuola e continuare a frequentare le strutture che si trovano su tutto il territorio provinciale Il 15 settembre scorso, gli studenti toscani sono tornati sui banchi di scuola e da Emiliano Rabazzi, presidente della commissione della Rete Grobac, delle biblioteche e degli archivi di Maremma e dell?Amiata è arrivato un invito e un augurio di buon lavoro: ?Spero che anche in questo anno scolastico i tanti studenti della nostra provincia trovino nella Rete Grobac un prezioso alleato per il proprio percorso. Non solo per gli spazi che molte biblioteche pubbliche e private mettono a disposizione per la lettura, le consultazioni e lo studio, o per le iniziative culturali e di promozione del libro e della lettura che, ogni anno, le nostre strutture promuovono, ma soprattutto per gli importanti e innovativi servizi gratuiti che ogni punto di rete offre?. Chi è tesserato all?interno della Rete Grobac, infatti, può fruire di molti servizi in modo completamente gratuito: ?Si va dal prestito ? prosegue Rabazzi ?, che può essere attivato e restituito in ogni punto di Rete, all?accesso alla nostra biblioteca digitale, che permette la lettura di libri, di giornali, la fruizione di audiolibri e filmati, opportunità importanti per chi studia e ha bisogno di approfondire alcune tematiche?. Inoltre, le biblioteche comunali così come altre strutture delle 29 unite in rete, mettono a disposizione spazi per la consultazione di volumi e materiali di archivio, ma anche per lo studio e lo svolgimento dei compiti. ?Augurando un buon inizio anno anche ai dirigenti scolastici e ai docenti, ricordo loro ? continua Rabazzi ? che la nostra rete organizza, durante tutto l?anno, eventi rivolti alle scuole: si tratta di iniziative di promozione del libro e della lettura, spesso dedicate a importanti autori, come nel caso di Bianciardi e Calvino nell?ultimo anno, ma anche definite in base ai programmi scolastici e in accordo con i docenti e in collaborazione con molte realtà culturali attive sul nostro territorio. Spero quindi che, anche quest?anno, la Rete Grobac rappresenti un punto di riferimento e di incontro per stu- denti e insegnanti per contribuire a instillare, anche nei più giovani, la curiosità di conoscere, di non accontentarsi e di voler sapere?. Cosa è la Rete Grobac. Grobac, la Rete delle biblioteche di Maremma, è composta da biblioteche di enti pubblici, istituti culturali, fondazioni, istituti scolastici e da archivi storici della provincia di Grosseto. Della Rete fanno parte le biblioteche comunali di Grosseto, Roccastrada, Castiglione della Pescaia, Scansano, Scarlino, Pitigliano, Manciano, Orbetello, Monterotondo Marittimo, Monte Argentario, Massa Marittima, Magliano in Toscana, Capalbio, Gavorrano, Follonica, Arcidosso, Castell?Azzara. Della Rete fanno parte anche il Polo liceale di Grosseto, l?Isis Da Vinci-Fermi di Arcidosso, la Biblioteca delle Muse di Saturnia, il Maam di Grosseto, il Museo di storia naturale di Grosseto, l?Isgrec di Grosseto, il Polo Clarisse arte di Grosseto, la Fondazione Bianciardi di Grosseto, la Camera di commercio di Grosseto, l?archivio storico Imberciadori di Castel del Piano, la Fondazione Santa Fiora Cultura e la Biblioteca Zikhang di Merigar di Arcidosso. RIORDINO E CATALOGAZIONE DEGLI ARCHIVI, PRESTO NUOVI DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI GRAZIE ALLA RETE GROBAC Continua il lavoro sui documenti che testimoniano la storia della provincia di Grosseto. Il progetto è coordinato dal Comune di Follonica e realizzato con il supporto dell?I- sgrec Continua il censimento e il riordino degli archivi che testimoniano e raccontano la storia della provincia di Grosseto: tra le attività che la Rete Grobac sta portando avanti, infatti, c?è anche il prezioso lavoro coordinato dal Comune di Follonica e realizzato con la collaborazione dell?Isgrec, l?Istituto storico della Resistenza e dell?età contemporanea. ?Il lavoro di censimento, riordino e catalogazione degli archivi presenti sul territorio ? spiega il presidente della commissione di Rete di Grobac, Emiliano Rabazzi ? è molto importante perché consente di mettere a disposizione della comunità patrimoni che altrimenti sarebbero sconosciuti ai più. I progetti messi in calendario per il 2023 prevedono azioni su più fronti, che andranno ad arricchire molte strutture del territorio?. Tra le iniziative che saranno avviate nelle prossime settimane, il riordino dell?archivio pre-unitario di Scansano, quelli del fondo del Comitato provinciale di Liberazione nazionale di Grosseto, custodito all?Isgrec, il fondo dell?Associazione nazionale combattenti e reduci, conservato nel Palazzo Nerucci di Castel del Piano, mentre sono già terminati i lavori sugli archivi post-unitari di Follonica e Magliano e sta arrivando alla conclusione quello sull?archivio storico di Roccastrada. Tutti archivi che saranno quindi prossimamente a disposizione di tutti per la consultazione e potranno rappresentare una base importante per lo studio e la ricerca storica e sociale. Nella foto di Michele Guerrini un archivio della rete LE NEWS ? 139 LE NEWS A fare da corollario a questa impegnativa opera di catalogazione, sarà un seminario, che entro la fine dell?anno sarà organizzato proprio dalla Rete Grobac, delle biblioteche e degli archivi di Maremma: ?Come Comune preposto a questo aspetto del lavoro di Rete ? spiega l?assessora alla Cultura del Comune di Follonica Barbara Catalani ? ci siamo offerti di ospitare al Museo Magma di Follonica questo incontro, dal titolo ? Dall?archivio agli archivi?, che ha l?obiettivo di illustrare le caratteristiche di un archivio storico e di un archivio comunale, approfondire i temi e le tecniche legate alla conservazione, al riordino e alla consultabilità dell?archivio, evidenziare le prospettive didattiche del suo uso e illustrare i nuovi approcci resi possibili dall?attenzione, sempre crescente, per la ?public history?, per arrivare a discutere le potenzialità del lavoro di rete sugli archivi?. FUNZIONARI LATINO-AMERICANI IN VISITA A CONFARTIGIANATO IMPRESE GROSSETO CON IL PROGETTO HABILITAS IILA Il segretario provinciale Mauro Ciani: ?Occasione importante per il sistema Confartigianato per costruire una rete di cooperazione internazionale? Due funzionari provenienti dall?America Latina, rispettivamente dal Venezuela e dall?Argentina, per quattro settimane, dal 9 ottobre al 31 ottobre, sono stati ospiti nella sede di Confartigianato Imprese Grosseto, per svolgere un periodo di tirocinio finalizzato a conoscere il sistema Confartigianato e migliorare i servizi offerti alle PMI dei rispettivi Paesi, attraverso lo scambio di buone prassi formative, professionali e gestionali. Si è trattato di Isaac Pérez Yunis, proveniente da Carabobo, in Venezuela, e Alexis Leopoldo Togel, proveniente da Comodoro Rivadavia, in Argentina, due imprenditori, con incarichi presso le associazioni di categoria e le camere di commercio. La loro presenza è derivata dall?adesione di Confartigianato Imprese Grosseto al programma formativo Habilitas di IILA, organizzazione Internazionale Italo-Latino-americana, con sede a Roma, che opera per lo stimolo e il potenziamento delle relazioni tra l?Italia e l?America Latina. L?iniziativa è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Grosseto e della Camera di Commercio Maremma e Tirreno ed è stata anticipata da una conferenza stampa con la partecipazione, tra gli altri, di Gabriele Durastanti in rappresentanza del Servizio Cooperazione Italiana IILA. Il programma di lavoro, durante le quattro settimane di tirocinio a Grosseto, ha previsto al mattino la formazione dei due funzionari nella sede di Confartigianato, da parte del personale dell?associazione, che ha illustrato i diversi servizi garantiti alle imprese Nella foto, un momento dell?incontro in Confartigianato 140 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 associate. Tutti i pomeriggi sono stati dedicati invece alla visita delle aziende. ?Abbiamo accolto con interesse ? ha detto Mauro Ciani, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Grosseto ? l?arrivo del dottor Isaac Pérez Yunis, proveniente dal Venezuela e del dottor Alexis Leopoldo Togel, proveniente dall?Argentina. L?adesione al progetto Habilitas è per il sistema Confartigianato una bella occasione per costruire una rete di cooperazione internazionale, favorendo scambi e gemellaggi tra le imprese italiane e quelle dell?America Latina?. I due funzionari in particolare hanno visitato le seguenti aziende: la cooperativa I Pescatori di Orbetello; il frantoio San Luigi; Cantina Il Sassone; la distilleria Nannoni; Caseificio Ranieri; azienda agricola La Cura; Maglificio Cecconi; Country Paradise; Agriturismo Il Giuggiolo; Agriturismo Le Grazie; Sereum; Rossi Miraldo snc; Grifilo di Cecilia Giuliarini; Fleurs Atelier di Paolo Martini; Ayr Vintage Clothing di Beatrice Leprai; Laboratorio Orafo Cartesio; Frank & Serafico; Subissati srl; Qualiterbe srl; Oikos Engineering; Essebi Multiservizi Auto srl; Controbottega di Andrea Niccolini; Autocarrozzeria Vivarelli; Autonoleggio Luca Modena; associazione Nomos; Bob Surf Guicciardini; Noxerior; Palomar; Bar Nero Fondente. MOSTRA ?CORPO A CORPO? AL MUVET, PRESENTATI CATALOGO E FILM Al cospetto del Corridore dalla Villa dei Papiri di Ercolano, che eccezionalmente ha prolungato nel mese di ottobre, grazie al MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la sua permanenza al MuVet di Vetulonia, sono arrivati anche il catalogo e il film dedicati alla mostra ?Corpo a corpo. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell?opera di Mitoraj?. «Ebbene tutto passa, passano gli anni, le mode, i modi di dire, alla fine passa anche l?arte, ultimo disperato tentativo dell?uomo di sfuggire alla mortalità. Ma c?è un elemento che rimane immutato nei secoli: Il Corpo». Con queste parole Lorenzo Antonioni, giovane regista emergente nella cinematografia italiana, alla secon- da collaborazione con il MuVet di Vetulonia, apre il suo contributo dedicato al docufilm ?Corpo a corpo. Il viaggio?, nel quale si ricerca il punto di incontro tra i corpi della classicità antica delle opere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e quelli della modernità classica delle opere di Igor Mitoraj, incontro che si ritrova nell?atletica e nello sport. I protagonisti del docufilm di Antonioni sono accompagnati dalla colonna sonora originale di Stefano ?Cocco? Cantini, le cui note sembrano risuonare dall?interno delle opere stesse. Il ?viaggio? nello sport e nel tempo del docufilm diventa ?racconto su carta? nel catalogo della mostra, eccezionalmente presentato nell?occasione dalla giornalista e scrittrice Clara Svanera, ove il filo della narrazione è affidato ai protagonisti del viaggio stesso, che attraversano la storia della bellezza passandosi il testimone in un percorso immersivo ?a staffetta? che coinvolge i più grandi artisti e le opere più famose dall?arte classica ed ellenistica fino a quella contemporanea. Un ?viaggio? che, nei racconti paralleli e intrecciati dell?esposizione, del docufilm e del catalogo, giunge ai giorni nostri grazie alla presenza dell?opera ?Nudo? di Igor Mitoraj, che offre l?opportunità di accostare ai capolavori antichi il genio dello scultore franco polacco, il più originale interprete della classicità, unico artista contemporaneo a poter esporre le proprie opere all?interno delle rovine di Pompei. La presentazione del catalogo e del docufilm della mostra si si è svolta a fine settembre presso il museo di Vetulonia. Al taglio del nastro, al quale è stato invitato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, il direttore scientifico del MuVet Simona Rafanelli, la giornalista e scrittrice Clara Svanera, il regista Lorenzo Antonioni. A conclusione della presentazione, è stato dato spazio alla proiezione del docufilm e ad una visita alla mostra che è rimasta aperta fino al 5 novembre. Informazioni: tel. 0564 948058, e-mail: museo.vetulonia@comune.castiglione- Nautibus, successo per la navetta estiva a Follonica al servizio di residenti e turisti I dati sul Nautibus ? la navetta gratuita che durante i mesi di luglio e agosto ha portato in giro per la città cittadini e turisti nella fascia oraria 9-12 e 18-24 ? mostrano un grande apprezzamento del servizio realizzato dal Comune di Follonica in collaborazione con Autolinee Toscane. a navetta poteva trasportare fino a 30 passeggeri contemporaneamente e nel mese di luglio, dal lunedì al venerdì, sono salite in media 12 persone a tratta durante il giorno e 13 la sera. Il fine settimana di luglio, invece, la media si è alzata a 25 persone a tratta. Ad L la macchina, contribuendo a una mobilità più snella all?interno del centro abitato di Follonica. Visto l?ampio utilizzo sappiamo che il servizio è stato apprezzato e questo ci fa sicuramente molto piacere». «Quest?anno si è trattato di un progetto pilota ? spiega l?assessora Mirjam Gior- agosto il servizio è stato ancora più sfruttato, con un minimo di 22 passeggeri a tratta durante il giorno e di 26 durante la sera. Il servizio è stato realizzato per garantire una mobilità sostenibile a favore della cittadinanza e del turismo durante il periodo estivo: l?obiettivo era permettere alle persone di lasciare la macchina nei parcheggi scambiatore per poi muoversi liberamente in centro utilizzando la navetta gratuita che passava ogni 30 minuti dalle varie fermate. «L?obiettivo ? commenta il sindaco Andrea Benini ? è stato quello di incentivare gli spostamenti a bordo dei mezzi pubblici, offrendo soluzioni comode per tutte e tutti. Il bus è stato fortemente voluto soprattutto per disincentivare l?uso del- gieri ? abbiamo ricevuto molti suggerimenti sul percorso del Nautibus e siamo sicuri che in futuro il servizio potrà essere ancora più efficiente e utile. Vorremmo ad esempio incrementare la fascia oraria serale, con una corsa in più per offrire un servizio anche a chi esce dal cinema o da chi cena nella tarda serata. Il Nautibus è una novità che aderisce a pieno al Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, che non ha come priorità la sola modulazione del traffico veicolare, ma la costruzione di un percorso trasparente e condiviso fin dall?inizio con la comunità cittadina, che abbia come obiettivi l?accessibilità, la gestione condivisa dei beni comuni, la vivibilità, il miglioramento della qualità della vita e la sostenibilità ambientale». LE NEWS ? 141 LE NEWS La donna vista da Cristina Mambrini al Quadrivio Sarà l?artista Cristina Mambrini ad animare il mese di novembre ? dal 6 al 19 ? alla Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? in viale Sonnino 100 a Grosseto. Lo spazio espositivo della dinamica Patrizia Zuccherini ospiterà la mostra antologica ?Frammenti di tempo? con opere tutte dedicate alla donna... P er chi ama l?arte e la bellezza c?è una data da segnare in agenda. È quella del 6 novembre giorno in cui alle ore 17 alla galleria d?arte ?Il Quadrivio? con sede a Grosseto in viale Sonnino 100 verrà inaugurata la mostra personale, anzi antologica, di Cristina Mambrini intitolata ?Frammenti di tempo?. La brava artista grossetana, dal tratto Cristina Mambrini unico ed inconfondibile, presenterà fino al prossimo 19 novembre una serie di lavori dedicati alla donna, dando vita ad un viaggio nelle tecniche e nell?esperienza dei suoi ultimi vent?anni di attività. In esposizione saranno infatti opere realizzate in un arco temporale che va dai primi del 2000 fino a nostri giorni, tutte ispirate alla figura femminile nelle sue fasi e realtà più diverse. ?Nei frammenti del mio tempo ti ho raccontata dolce e romantica con i colori pastello e le pennellate delicate, ti ho raffigurata forte, decisa, appassionata con i forti contrasti di rosso e di nero che sovrapposti alla materia rafforzavano i tratti leggeri del pennello e le sue velature. Ti ho cercato per rendere la tua leggerez142 ? Maremma Magazine ?Novembre 2023 za, la sfuggevolezza, la trasparenza dei tuoi gesti con la delicatezza del chiaroscuro e del pan pastel. Ti ho cercata nei volti, nei tratti diversi, malinconici, osservatori fino a diventare indagatori nello scrutare l?universo a te intorno, ti ho vestita e spogliata ma mai del tutto, poi, ti ho trovata nelle mie ultime opere, perché ho racchiuso in uno solo tutti i frammenti del mio tempo, in un insieme di tutto e in fondo mi sono accorta che cercavo te ma ero sempre stata io nel mio frammento di tempo?. Così Cristina Mambrini presenta quello che si preannuncia come un importante evento espositivo che richiamerà, ne siamo certi, un folto pubblico, perché le opere di questa artista grossetana hanno un pregio: emozionano e spesso e volentieri lasciano a bocca aperta per l?incredibile verosimiglianza con la realtà. Che si tratti di un ritratto, di un paesaggio, di una natura morta o di qualsiasi altra cosa, oggetto dell?attenzione della Mambrini non si può fare a meno di provare sorpresa e stupore per il risultato finale che scaturisce dalle sue mani. In questo caso l?artista, come detto, esplora il tema della donna attraverso diverse tecniche, dando vita a opere complesse e ricche di suggestione e creatività. Le sue figure femminili rappresentano l?essere umano in difficoltà nel vivere in un tempo precario e ambiguo, ma anche in cerca di bellezza e armonia. La sua mostra rappresenta un affresco grande di umanità e grazia ed offre spunti per profonde riflessioni. Celestino Sellaroli dellapescaia.gr.it. ?MARE PER TUTTI?, EDIZIONE DA RECORD Numeri da record per ?Mare per tutti?, il progetto sociale promosso dall?Amministrazione comunale, giunto alla venticinquesima edizione. Con ben 176  soggiorni gratuiti offerti dai bagnetti della costa, l?edizione 2023 si è confermata un gran successo posizionando Grosseto tra le mete estive più inclusive della costa. Di queste: 37 domande sono pervenute nel mese di giugno, 63 nel mese di luglio, 44 nel mese di agosto e 32 nel mese di settembre. Un numero importante che evidenzia, come sottolineato dall?assessore alle Politiche sociali del Comune di Grosseto Sara Minozzi, quanto ormai il progetto sia radicato all?interno del tessuto sociale grossetano e non solo, con numerose richieste di prenotazione pervenute da ogni parte della penisola. Ottimo non solo il numero delle domande, ma anche quello dei bagnetti, tra Marina di Grosseto e Principina a Mare, aderenti all?iniziativa. Nella rosa dei partecipanti per il prossimo anno anche il Reggimento Savoia Cavalleria, la Questura di Grosseto e il 4° Stormo Caccia, per un totale di ben 30 stabilimenti solidali, che mettono a disposizione di persone con disabilità una postazione con ombrellone, due sdraio o due lettini per una settimana. ?Il progetto ? commentano il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore al Sociale Sara Minozzi ? trasforma un sogno in realtà. Il sogno, come amministratori, di poter far vivere la vacanza anche a persone con disabilità. Siamo orgogliosi di essere tra le poche realtà a garantire questo servizio, che risponde al bisogno di assistenza e autonomia degli utenti. Il modello grossetano mira a diventare esempio virtuoso a livello nazionale. Abbiamo incontrato personalmente il Ministro Locatelli, la quale si è dimostrata interessata al progetto e con la quale continueremo a collaborare?. Viva soddisfazione anche da parte dell?assessore al Turismo Riccardo Megale e dell?assessore al Demanio Bruno Ceccherini: ?Il successo del progetto, che quest?anno ha registrato numeri senza precedenti ? dichiarano ? , è un segnale chiaro e tangibile che qual- cosa sta cambiando. In una meta come la nostra è fondamentale che il turismo balneare continui ad evolversi nella direzione dell?inclusione e della fruibilità dei servizi, che ci auguriamo un giorno possa essere garantita su tutta la costa toscana?. GROSSETO, INAUGURATA A PALAZZO ALDOBRANDESCHI LA MOSTRA FOTOGRAFICA QUADRI DI MINIERA DI VALERIO RADI È stata inaugurata il 12 ottobre a Grosseto, nel Palazzo della Provincia la mostra fotografica ?Quadri di Miniera? di Valerio Radi. Nell?occasione è stato presentato anche il libro fotografico edito dalla casa editrice Innocenti Editore di Grosseto. Il volume è stato presentato nel 2022 e nel 2023 al Salone del libro di Torino. Alla presentazione sono intervenuti insieme all?autore e all?editore Stefano Innocenti, il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola e Fabrizio Santini del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Presenti anche Cecilia Buggiani, consigliera provinciale con delega alla Cultura e il consigliere provinciale Valentino Bisconti. A moderare l?incontro è stato il giornalista e scrittore Paolo Pisani. Le bellissime fotografie esposte da Valerio Radi con il progetto espositivo ?Quadri di Miniera? sono il risultato di un?attenta ricostruzione storica dell?autore: sono state realizzate utilizzando comparse in abiti d?epoca che hanno simulato il lavoro nelle miniere. Una ricostruzione suggestiva di scene di vita quotidiana. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al coinvolgi- mento del personale del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane e delle associazioni che si sono prestate a questa rievocazione delle vicende minerarie del ?900, ambientate in luoghi autentici. ?Questa mostra ? afferma Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto ? è imperdibile per chiunque desideri immergersi nel ricco passato minerario che rappresenta una parte essenziale dell?identità della nostra provincia. Le opere di Radi catturano con maestria le storie e le emozioni del lavoro in miniera, che per generazioni ha sostenuto l?economia locale dando vita, nell?area delle Colline Metallifere, a comunità intere dedite all?industria mineraria. Contemporaneamente alla mostra ?Quadri di Miniera? il Palazzo della Provincia ospita l?esposizione inaugurata per i 120 anni del Palazzo della Provincia, anch?essa visitabile fino al 31 dicembre. Può essere quindi l?occasione per fare entrambe le esperienze?. Orari: la mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì, tutti i giorni, con orario 9.30-11.30 e 14.30-16.30. Chiusa il sabato e la domenica. Sarà possibile richiedere anche la visita guidata dall?autore su prenotazione telefonando al 339 3823 9557 oppure inviando una mail a valerio.radi@gmail.com Valerio Radi è nato a Massa Marittima il 4 Gennaio del 1956, ma all?età di 5 anni per esigenze di lavoro del padre, si trasferisce a Follonica dove rimane fino al 1980, per diventare poi residente del comune di Scarlino, dove vive e lavora tutt?oggi. Fin da piccolo nutre la passione per fotografia. Grazie al nonno materno, nel 1980 riesce a regalarsi la prima reflex e con i primi insegnamenti del grande fotografo follonichese Fabio Boni detto ?BiBi? inizia la sua avventura fotografica. Le prime fotografie vengono scattate alla moglie e a tutto quello che lo circonda. Nel luglio 2014 realizza la sua prima mostra a Suvereto nel Museo della Bambola dal titolo ?Borghi di Maremma?, curata da Mauro Pantani, presidente dell?associazione culturale Athena Spazio Arte. Ad agosto 2016 espone a Piombino a Palazzo Appiani una personale ?Per le strade d?Italia? con immagini dei luoghi italiani visitati. La stessa mostra sarà ripetuta a dicembre 2016 a Follonica all?ex Casello Idraulico. Nel 2018 prende vita un progetto fotografico nato da una passeggiata lungo la spiaggia di Marina di Alberese e ad ottobre 2018 grazie all?interessamento del gallerista Gianpaolo Bonesini porta nella galleria Spazio Grafico di Massa Marittima la personale ?La natura diventa Arte?. Nel 2019 nasce il progetto fotografico ?La Maremma si racconta? dove sono stati ricreati con la complicità di comparse, ambienti e stili di vita degli anni 50-60 nelle campagne di Maremma dando vita ad una nuova mostra a Massa Marittima. Nel 2020 Valerio Radi inizia a lavorare sul progetto legato alla vita dei minatori del comprensorio delle Colline Metallifere e dopo un impegno durato circa un anno e mezzo nasce il progetto ?Quadri di Miniera? la cui mostra fotografica è stata inaugurata per la prima volta nella sede del Parco Nazionale delle Colline Metallifere di Gavorrano, LE NEWS ? 143 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE David Berti, Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Michele Guerrini, Sara Landi, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Andrea Ricchiuti, Elisabetta Russo, Giada Rustici, Lina Senserini, Dianora Tinti, Antonella Vitullo CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. Campo Morino - 01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.711040, sito web www.tipografiaambrosini.it, email info@tipografiaambrosini.it ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti a CS Edizioni srl - Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - 349 2872103 - Fax 0564 1979133, inviando anticipatamente l?importo pari al doppio del prezzo di copertina, mediante assegno bancario non trasferibile intestato a CS Edizioni srl o bollettino sul conto corrente postale n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto ABBONAMENTI PREZZI: una copia euro 3,50; abbonamento annuale (10 numeri): euro 30,00 per l?Italia ed euro 140 per l?estero. L?abbonamento decorrerà dal primo numero disponibile (prima della spedizione mensile in abbonamento postale) e potrà avere inizio in qualsiasi periodo dell?anno. Per il rinnovo attendere l?avviso di scadenza. 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