MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XX ? NUMERO 7 ? SETTEMBRE 2022 ? ? 3,50 Inoltre... Girogustando in Maremma, il viaggio nel gusto pronto a ripartire a settembre Studiosi a confronto a Massa M.ma in onore di Camporeale CamBio-Via, un progetto che valorizza il patriomonio della transumanza ?Oltre il Brand?, torna La Città Visibile con La Notte Visibile della Cultura Hypermaremma, quando l?arte contemporanea dialoga con il territorio Atlante srl, trent?anni di storia nel segno della crescita 14 42 68 80 SOMMARIO VIVI 14............La transumanza come patrimonio storico, culturale, naturale, da valorizzare: la mis? sion del progetto CamBio?Via 25............?Oltre il Brand?, torna La Città Visibile con La Notte Visibile della Cultura 31.............Studiosi a confronto a Massa Marittima per la sesta Giornata in onore di Camporeale 35............Castiglione della Pescaia, appuntamenti con la cultura nel Salotto di Italo Cal? vino 39............Aria di festa a Mancia? no con la ?tre giorni? dedicata alle Cantine 42............Hypermaremma, quan? do l?arte contemporanea dialo? ga con il territorio 46............Capalbio, una mostra per riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza 50.............Musei di Maremma, una Rete che funziona e si con? ferma come eccellenza regionale 55............MaremmAround, il biglietto unico per visitare i musei di Grosseto e il Parco della Maremma 58............Girogustando in Maremma, il viaggio nel gusto pronto a ripartire a settembre 63............Vendemmia 2022, si annuncia un?annata con meno volumi, mentre sulla qualità vincerà chi avrà lavorato bene in vigna 68............Promuovere e valoriz? zare i vini rosati di Maremma: la mission dell?associazione Rosae Maris 72............Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto 77............Atlante srl, trent?anni di storia nel segno della cresci? ta numerica e qualitativa 80............Stefano Palmieri, lo swing della libertà che batte anche l?handicap In copertina, uno scorcio di Castiglione della Pescaia Foto © Fabio Muzzi SOMMARIO ? 9 114 88 SCOPRI certezza per il futuro? C?è da vedere 84 ...........Rispescia ed Alberese, un itinerario tra spiagge e par? chi naturali L?itinerario del mese 88 ...........Santa Fiora: un patri? monio di storia, tradizione e bellezza. Sul Monte Amiata Briciole di storia 95 ...........I Waldmann, storia di una famiglia ucraina a Roccal? begna tra il 1941 ed il 1943 L?angolo del libro 98 ...........La saga del Grifone, tre romanzi storici di Alessan? dro Spalletta 100 ........?Dante tra Maremma ed Amiata. Pretesti e Contesti? nel libro di Sergio Landi Aziende al Top 102 ........Enrico Banchi, SEI: ?Solo le rinnovabili sono una GUSTA Vino e dintorni 106 ........Petrosinella, una limi? ted edition dedicata a Giovan Battista Basile, l?inventore del? le fiabe Wine News 108 ........I wine club arrivano in Italia: un trend in crescita tra le cantine 109 ........Successo per l?evento annuale dei Cavalieri del Wine Club Mazzei nella Tenuta di Castello di Fonterutoli 109 ........Il Consorzio Tutela Vini Montecucco in partners? hip con IED Firenze per il rin? novo del logo Di vino in cibo 110 ........Caseificio Il Fiorino, ancora premi e riconoscimenti 10 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 118 in giro per il mondo A Tavola 114 ........Inaugurato il Saturna? lia Wine Bar, il nuovo progetto griffato Fattoria La Maliosa La ricetta 118 ........Il biscotto della sposa, più noto come Biscotto di Roc? calbegna LE NEWS 120 ........Capalbio Libri, succes? so per l?edizione 2022 in scena nelle magiche atmosfere del? l?Anfiteatro del Leccio 121 ........La Mandragola di Machiavelli ?vista mare? a Cala Piccola 122 ........Computer di una volta ed arte in mostra al Quadrivio 122 ........Quando la piana di Grosseto era un lago? 123 ........Lirica in Piazza, un 124 successo l?edizione 2022 124 ........Castiglione della Pescaia promuove la tutela ambientale 125 ........Nuova audioguida per la Cattedrale di San Lorenzo 125 ........Renaioli amplia l?offer? ta, dalle macchine agricole al Glamping 126 ........Successo straordina? rio per il concerto nella Darse? na 126 ........Follonica, grandi numeri per la Biblioteca comu? nale della Ghisa 126 ........La costa maremmana certifica la qualità delle sue spiagge attraverso lo standard ISO 13009 127 ........Il Comune di Massa Marittima nella Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Settembre, tempo di primi bilanci per la stagione turistica estiva 2022 S ettembre, tempo di primi bilanci per quel che riguarda la stagione turistica 2022. L?allentamento delle misure restrittive post pandemia, la ritrovata vitalità delle persone ed il clima torrido di quest?anno (un clima quasi incredibile che non si registrava da decenni) hanno certamente aiutato, soprattutto il settore balneare, favorendo ottime performance in termini di arrivi e presenze turistiche sulla costa. Per contro il mutato quadro successivo all?emergenza sanitaria ha spinto tantissima gente a spostarsi anche all?estero, facendo venire meno i picchi di turismo di prossimità che erano stati registrati nelle annate 2020 e 2021 nelle quali i viaggi oltre frontiera si erano praticamente azzerati. E così quest?anno sono tornati in Italia ed in Maremma gli stranieri, ma è successo che anche il fenomeno inverso ovvero che tanti italiani hanno ripreso a muoversi al di fuori dei confini nazionali. Alla fine è difficile quantificare i saldi di questi movimenti, almeno in questa prima fase, di analisi. Tuttavia, dalle prime valutazioni, confortate anche da un?indagine di Confersercenti, sembra emergere un bilancio assai positivo della stagione turistica 2022 in Maremma. Naturalmente non sono mancati i problemi. Gli operatori hanno avuto enormi difficoltà a reperire il personale e sono stati costretti ? e lo sono tuttora ? a fare i conti con gli aumenti dei costi, soprattutto delle materie prime, dell?energia e delle bollette, aumenti che preoccupano non poco anche in vista dell?imminente arrivo dell?autunno. Tornando al bilancio di Confersercenti pare che l?estate abbia portato «un buon luglio ed un ottimo agosto» e che dunque il turismo sia ripartito, specie sulla costa. Per le strutture ricettive costiere si sono toccate punte che hanno superato il 90% di occupazione dei posti letto, ma non è andata male neppure nell?entroterra. «Anche gli alberghi su Grosseto hanno avuto buone performance ? afferma Amedeo Vasellini vicepresidente provinciale Confesercenti ?. Chi li ha scelti nel fine settimana per andare al mare lo ha fatto per spendere un po? meno, ma c?è anche chi ha con convinzione preferito una vacanza meno balneare: magari ha voluto fare un giro con le biciclette, ha prediletto un turismo enogastronomico, o, ancora, ha scelto di andare alla scoperta dell?entroterra». Uno dei grandi nodi si è rivelato quello del personale. «Abbiamo avuto grandi difficoltà nel reperimento delle risorse umane. Specie se le ricerche erano indirizzate verso personale formato e qualificato, perché mantenere alto lo standard dei servizi è fondamentale». «I turisti ? prosegue Vasellini ? non si sono fermati a lungo: un fine settimana, quattro giorni. Pochi sono stati quelli che sono rimasti per tutta la settimana e ancora meno per dieci giorni. Di contro c?è stato un ricambio continuo e costante. Tanti italiani, ma anche stranieri, specie di lingua tedesca». «La sensazione ? evidenzia ancora Vasellini ? è stata quella di un lento ritorno alla capacità di spesa pre crisi. Vedremo alla fine della stagione se sarà stata confermata». Una situazione, quella della Maremma, in linea con quel che è successo nel resto della Toscana: i trend rilevati durante i mesi di giugno, luglio ed agosto hanno confermato le previsioni di una robusta risalita della domanda, anche se in qualche realtà della regione le presenze si sono intensificate soprattutto nel corso del fine settimana. A titolo di esempio basti citare gli oltre 700mila pernottamenti per il weekend di fine luglio-inizio agosto. Il segnale positivo, a livello regionale, ha riguardato non solo le località di mare e le città d?arte, ma anche le aree rurali e la collina. Nei giorni clou gli spostamenti più consistenti sono stati registrati verso le località della costa, dove i tassi di saturazione hanno raggiunto valori medi del 94%. Buone le performance anche per le strutture delle località collinari e rurali della regione (91%). La costa maremmana nei giorni più caldi della stagione è arrivata ad un livello di saturazione del 96%. Se dunque la stagione è stata buona, anche rispetto agli anni scorsi, a pesare sono stati e sono i rincari energetici. «I prezzi nelle strutture hanno avuto un lieve aumento rispetto al passato ? conferma Vasellini ? proprio per far fronte ai rincari, anche per quanto riguarda le derrate alimentari. Molti stanno pensando ad energie alternative, come il fotovoltaico. Progetti a lungo termine, per cui servono investimenti importanti e che il Governo dovrebbe sostenere. Non sono però soluzioni a breve termine, mentre le bollette arrivano tutti i mesi. Si potrebbe pensare a contributi da dare non a pioggia, ma sulla base della tassa di soggiorno pagata. Non si può pensare di spegnere l?aria condizionata in certe ore del giorno con i clienti in camera. I servizi turistici richiedono qualità e continuità, che noi vogliamo e dobbiamo garantire. Purtroppo, quelle turistiche sono imprese energivore, ma sul turismo si basa gran parte dell?economia italiana». Insomma, se l?estate è stata buona, per non dire ottima, i dubbi e le incertezze adesso riguardano l?autunno che in molti annunciano ?caldo?. E non certo per il clima? EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI PROGETTI La transumanza come patrimonio storico, culturale, naturale, da valorizzare: la mission del progetto CamBio-Via IL PROGETTO CAMBIO-VIA CamBio-Via (CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza) è un progetto transfrontaliero finanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, che contribuisce alla strate- 14 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 gia Europea 2020 per una crescita intelligente sostenibile e inclusiva. Il programma è cofinanziato dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Il progetto mira a migliorare l?efficacia delle azioni pubbliche nel proteggere, promuovere e sviluppare il patrimo- nio naturale e culturale rappresentato da parchi, aree protette e siti storici lungo le vie della transumanza realizzando azioni migliorative per la loro fruibilità fisica e immateriale, garantendo una forte interazione tra peculiarità storico, culturali, produttive, sviluppo sostenibi- GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale rappresentato da parchi, aree protette e siti storici lungo le vie della transumanza: questo il fine del progetto transfrontaliero CamBioVia (CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza) finanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 Protéger, valoriser et valoriser le patrimoine naturel et culturel que représentent les parcs, les aires protégées et les sites historiques le long des itinéraires de transhumance: c'est l'objectif du projet transfrontalier CamBioVia (Chemins et BIOdiversité: Valorisation des Itinéraires et Accessibilité pour la Transhumance) financé par le programme Interreg Italia - France Maritime 20142020 le e tutela della biodiversità. I territori interessati dal progetto sono le provincie costiere della Toscana, le Regioni Liguria, Sardegna e Corsica. Si tratta di un progetto complesso e articolato che unisce azioni diverse per valorizzare l?agrobiodiversità, il valore ecosistemico delle produzioni e servizi di qualità e le aree ad alta valenza ambientale (parchi, oasi, riserve naturali). Il recupero delle vie della transumanza è il trait d?union di queste azioni che hanno assunto enorme rilevanza dopo che la ?civiltà della transumanza? è stata riconosciuta dall?UNESCO patrimonio culturale immateriale. Il progetto declina il concetto di ?civiltà? come l?insieme delle qualità e delle caratteristiche materiali, culturali, spirituali, economiche, sociali ed etiche di una comunità. Un binomio quello di ?civiltà /comunità? inteso non solo come qualche cosa di rievocativo di elementi folcloristici, ma cercando di affermare un concetto di comunità composta da soggetti in grado di giocarsi un ruolo da protagonisti nei processi decisionali per lo sviluppo dei territori. Per la Toscana le comunità locali, interessate al progetto potranno essere quei soggetti che già operano in ambito rurale (es. GAL, cooperative di comunità, comunità del cibo, strade del vino e dei sapori, distretti rurali). I principali risultati raggiunti in Toscana comprendono in primis la mappatura e il recupero di circa 1500 km di antiche vie della transumanza e la georeferenziazione di quelle effettivamente fruibili e di cui potrà essere garantita la manutenzione, una adeguata cartellonistica ect., caratterizzandone gli elementi di valore immateriale e materiale (storici, culturali, ambientali e produttivi) previsti anche dal dossier UNESCO. Altro risultato atteso è la definizione di una Carta e patto tra comunità custodi presenti sul territorio e la costituzione di un ?centro delle competenze? inteso come vetrina fisica e virtuale ubicato presso la tenuta agricola di Suvignano (azienda altamente simbolica sottratta alla mafia affidata a Regione Toscana e gestita da Ente Terre Regionali Toscane), quale strumento in grado di far dialogare soggetti pubblici, imprese, mondo scientifico rispetto alla valorizzazione e promozione dei prodotti agroalimentari tradizionali del territorio toscano, anche per favorirne conoscenza e saperi. Importante sarà anche la realizzazione di una etichetta dei prodotti della transumanza e la definizione del valore ecosistemico delle produzioni e dei servizi di alta qualità e sostenibilità ambientale da mettere a sistema per generare opportunità da promuovere evidenziando in particolare il valore aggiunto per i prodotti del comparto ovino (carne, latte, formaggi, lana ect.). Il progetto inoltre si prefigge l?obiettivo di favorire il posizionamento sul mercato anche con strumenti multimediali innovativi (booking engine) dei prodotti e dei servizi lungo gli itinerari della transumanza (agriturismi, fattorie didattiche, vendita prodotti azien- PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? Per illustrare questo importante progetto sono in programma due iniziative: la prima è la conferenza dal titolo ?La transumanza in Toscana tra passato e futuro? a Spergolaia - Alberese (Grosseto) il 10 settembre; la seconda è il laboratorio on line World Cafè ?Il centro delle competenze & il progetto CambioVia - Valorizzazione degli itinerari della transumanza in Toscana? in calendario il 14 settembre dali, trekking ect.). L?obiettivo è anche creare un sistema integrato di offerta al pubblico verso luoghi meno frequentati migliorando la qualità, la quantità e la fruizione dei servizi esperienziali distintivi dei suddetti itinerari (culturali, paesaggistici, naturalistici, sportivi, gastronomici). Infine, altro risultato atteso è quello di favorire l?interazione dei percorsi della transumanza con il progetto CAMMINI nel rispetto delle norme della Rete Escursionistica Toscana e con altre progettualità come ad es. Vetrina Toscana, anche attraverso un calendario unico di eventi e iniziative legate al mondo rurale da promuovere con il portale visittuscany, o di altri soggetti pubblico/privati operanti sul territorio regionale (ambiti turistici, strade del vino e dei sapori, comunità del cibo ect). LE PROJET CAMBIO-VIA CamBio-Via (CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza) est un projet transfrontalier financé par le Programme Interreg Italie-France Maritime 2014-2020, qui contribue à la stratégie européenne 2020 pour une croissance intelligente durable et inclusive. Le Programme est cofinancé par le FEDER (Fonds européen de développement régional). Le projet vise à améliorer 16 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 l?efficacité des actions publiques de protection, de promotion et de développement du patrimoine naturel et culturel représenté par les parcs, les aires protégées et les sites historiques le long des voies de transhumance en mettant en ?uvre des actions d?amélioration de leur facilité d?utilisation physique et immatérielle, en assurant une interaction forte entre les particularités historiques, culturelles, productives, le développement durable et la protection de la biodiversité. Les territoires concernés par le projet sont les provinces côtières de la Toscane, les Régions de la Ligurie, de la Sardaigne et de la Corse. Il s?agit d?un projet complexe et articulé qui combine différentes actions pour valoriser l?agrobiodiversité, la valeur écosystémique des produits et services de qualité et les zones à haute valeur environnementale (parcs, oasis, réserves naturelles). La récupération des voies de transhumance est le trait d?union de ces actions qui ont pris une importance considérable après la reconnaissance par l?Unesco comme patrimoine culturel immatériel de la «civilisation de la transhumance». Le projet décline le concept de «civilisation» comme l?ensemble des qualités et caractéristiques matérielles, culturelles, spirituelles, économiques, sociales et éthiques d?une communauté. Un binôme «civilisation/communauté» compris non seulement comme une réminiscence d?éléments folkloriques, mais cherchant à affirmer un concept de communauté composé de sujets capables de jouer un rôle prépondérant dans les processus décisionnels pour le développement des territoires. Pour la Toscane, les communautés locales intéressées par le projet pourraient être les organismes qui opèrent déjà dans le domaine rural (par exemple, les GAL, les coopératives de territoire, les communautés alimentaires, les routes du vin et des saveurs, les districts ruraux). ???? Deux initiatives (save the date) sont prévues pour illustrer cet important projet : la première est la conférence intitulée ?La transhumance en Toscane entre passé et futur? à Spergolaia - Alberese (Grosseto) le 10 septembre; le second est le laboratoire en ligne World Cafè ?Le centre de compétences & le projet CambioVia - Valorisation des itinéraires de transhumance en Toscane? prévu le 14 septembre Quelques résultats attendus du projet pour la Toscane: ? Cartographie et récupération d?environ 1500 km d?anciens voies de transhumance et géoréférencement de ceux qui peuvent effectivement être utilisés et dont l?entretien, la signalisation adéquate, etc. peuvent être garantis, en caractérisant leurs éléments de valeur immatériels et matériels (historiques, culturels, environnementaux et productifs), également prévus par le dossier de l?UNESCO. ? Définition d?une charte et d?un pacte entre les communautés dépositaires du territoire et création d?un «centre de compétences» conçu comme une vitrine physique et virtuelle située dans le domaine agricole de Suvignano (une exploitation hautement symbolique retirée à la mafia, confiée à la Région Toscane et gérée par Ente Terre Regionali Toscane), en tant qu?instrument capable de réunir les organismes publics, les entreprises et le monde scientifique dans le but de valoriser et de promouvoir les produits agroalimentaires traditionnels du territoire toscan, mais aussi de favoriser la connaissance et le savoir-faire. ? Création d?un label des produits de transhumance et définition de la valeur écosystémique des produits et services de haute qualité et de durabilité environnementale à mettre en place pour générer des opportunités à promouvoir, en mettant notamment en exergue la valeur ajoutée des produits de la filière ovine (viande, lait, fromage, laine etc.) ? Promouvoir le positionnement sur le marché des produits et services le long des itinéraires de transhumance (agritourismes, fermes pédagogiques, vente de produits agricoles, trekking, etc.), en utilisant également des outils multimédia innovants (moteur de réservation). L?objectif est également de créer un système intégré d?offres au public vers des lieux moins fréquentés en améliorant la qualité, la quantité et la mise en ?uvre des services expérientiels distinctifs des itinéraires précités (culturels, paysagers, naturalistes, sportifs, gastronomiques). ? Favoriser l?interaction des voies de transhumance avec le projet CAMMINI dans le respect des règles du Réseau de randonnées de Toscane et avec d?autres projets comme Vetrina Toscana, également à travers un calendrier unique d?événements et d?initiatives liés au monde rural à promouvoir avec le portail visittuscany, ou d?autres organismes publics/privés opérant sur le territoire régional (zones touristiques, routes du vin et des saveurs, communautés alimentaires, etc.) SAVE THE DATE: 10 SETTEMBRE 2022 Conferenza ed evento collaterale: tempo di Transumanza Per illustrare le linee guida di questo importante progetto il prossimo 10 settembre presso Terre Regionali Toscane, Granaio Lorenese in loc. Spergolaia ad Alberese (Grosseto) a partire dalle 14.30 (fino alle 17.30) si terrà la conferenza dal titolo ?La transumanza in Toscana tra passato e futuro?. Nel corso della giornata a partire dalle 9 (fino alle 19) quale iniziativa collaterale verrà proposta la rievocazione della Civiltà della transumanza con eventi folcloristici, culturali, spettacoli, prodotti tradi- PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Il recupero delle vie della transumanza è il trait d?union delle varie azioni previste che hanno assunto enorme rilevanza dopo che la ?Civiltà della transumanza? è stata riconosciuta dall?UNESCO patrimonio culturale immateriale Monte Amiata zionali. Il programma del 10 settembre vuole rappresentare una vetrina diffusa per valorizzare gli itinerari della transumanza ed evidenziare il valore storico, etico e sociale della ?Civiltà della transumanza? riconosciuta come detto patrimonio culturale immateriale dall?UNESCO. Le iniziative nel corso della giornata si svolgeranno all?interno della Azienda Regionale Agricola di Alberese e del Parco Naturale della Maremma a partire dalle ore 9,00. I partecipanti avranno l?opportunità di essere non solo spettatori ma ?partecipanti attivi?, svolgendo assieme a del personale qualificato attività uniche nel loro genere. In particolare, saranno organizzate azioni dimostrative per rappresentare pratiche e mestieri della transumanza, verranno organizzate passeggiate di circa 2 ore con il cavallo di razza maremmana lungo un tratto dell?itinerario della transumanza che interessa il Parco della Maremma con partenza da Spergolaia e arrivo al boschetto del lasco; in alternativa verrà organizzato un percorso in carrozza. Al rientro presso i mandrioli di Spergolaia, i butteri della storica azienda di Alberese, presenteranno delle brevi dimostrazioni delle attività di pratiche e mestieri della transumanza, di legame tra butteri e bestiame, in particolare lo ?sbrancamento? delle vacche, con l?utilizzo degli ?attrezzi del buttero?, in primis l?uncino e l?incavezzamento del 18 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 puledro, con l?utilizzo della lacciaia. Oltre al Granaio Lorenese sarà possibile visitare la selleria, luogo storico dove i butteri si preparano per il loro lavoro quotidiano. Dalle 14 alle 17,30 avrà luogo la conferenza per presentare e approfondire i risultati del progetto CamBioVia alla presenza dei partners delle regioni Liguria, Sardegna e Corsica e dimostrare la rappresentatività territoriale, economica e culturale che le vie della transumanza sono in grado di assumere per le aree rurali ed il comparto zootecnico in ambito europeo. Quindi, alle 17,45 un gruppo di 10 cavalieri dell?Associazione Cavalcanti della Tradizione con 15 puledri bradi al seguito, partiti il 2 settembre da Pratovecchio in Casentino raggiungerà la Maremma (con arrivo a Spergolaia Alberese) uno dei luoghi storici di arrivo dei pastori. L?arrivo dei cavalieri sarà accompagnato da canti popolari e poesie in ottava rima. L?ottava rima è il metro usato nei cantari trecenteschi e nei poemetti del Boccaccio, dove i poeti si sfidano interpretando ruoli, appunto, contrastanti con l?obbligo della ripresa della rima, ovvero il secondo improvvisatore deve iniziare la propria ottava con la rima lasciata nella chiusa dal primo. Attualmente l?Ottava rima improvvisata è ancora praticata in buona parte della Toscana, nella Maremma laziale, monti della Tolfa, nel Reatino, nell?Amatricia- no, in alcune zone dell?appennino Abruzzese, Norcia e Monti della Laga. All?interno del Granaio Lorenese di Spergolaia verrà allestita una mostra sulla transumanza che interesserà le aree di Garfagnana, Lunigiana e Maremma. Saranno presentate anche ?video pillole? sull?Atlante digitale ambientale del Paesaggio e del Territorio Italiano il cui output principale in Toscana sono le vie della transumanza. L?Atlante digitale ambientale del Paesaggio e del Territorio Italiano è realizzato nell?ambito del progetto Greening the visual il cui obiettivo principale consiste nella ricostruzione della genesi e dello sviluppo del ?discorso ambientalista? in Italia attraverso i media visuali nella convinzione che le rappresentazioni visive rivestano un?importanza inaggirabile sia in una prospettiva storica sia nelle pratiche contemporanee. Durante il weekend alcuni esercizi commerciali dell?area Parco della Maremma che hanno aderito all?iniziativa proporranno nei loro menù antiche ricette legate alla transumanza, anche con le giuste rivisitazioni e soprattutto utilizzando materie prime locali di alta qualità. Il weekend si concluderà nella giornata di domenica 11 settembre a Valpiana (Massa Marittima) cornice della Festa dell?aia con una riedizione della trebbiatura a fermo con esposizione di trattori d?epoca e canti popolari. ???? La récupération des voies de transhumance est le trait d'union des différentes actions envisagées qui ont pris une énorme importance après que la ?Civilisation de la transhumance? a été reconnue par l'UNESCO comme patrimoine culturel immatériel Garfagnana (Lucca) RÉSERVEZ LA DATE: 10 SEPTEMBRE 2022 Conférence et èvènement parallèle: le temps de la transhumance Pour illustrer cet important projet le 10 septembre à Terre Regionali Toscane, Granaio Lorenese à loc. Spergolaia à Alberese (Grosseto) à partir de 14h30 (jusqu?à 17h30) aura lieu la conférence intitulée ?La transhumance en Toscane entre passé et avenir?. Au cours de la journée à partir de 9h (jusqu?à 19h) comme initiative parallèle sera proposée la reconstitution de la civilisation de la transhumance avec des événements folkloriques et culturels, des spectacles, des produits traditionnels. Le programme du 10 septembre a pour objectif d?être une vaste vitrine pour valoriser les voies de transhumance et mettre en évidence la valeur historique, éthique et sociale de la «Civilisation de la transhumance» reconnue comme patrimoine culturel immatériel par l?UNESCO. Le programme de la journée se déroule dans les locaux de l?Azienda Regionale Agricola di Alberese, dans le Parc Naturel de la Maremme, à partir de 9 heures. Les participants auront l?occasion d?être non seulement des spectateurs mais aussi des «participants actifs», en réalisant des activités uniques avec du personnel qualifié. Des actions de démonstrations seront organisées pour illustrer les pratiques et les métiers de la transhumance. Des pro- menades d?environ 2 heures à dos de chevaux Maremmano seront organisées le long d?un tronçon de la voie de transhumance qui traverse le Parc de la Maremme, en partant de Spergolaia et en arrivant au Boschetto del Lasco; une autre possibilité est d?organiser une promenade en calèche. De retour aux Mandrioli de Spergolaia, les butteri de la ferme historique d?Alberese feront de brèves démonstrations des pratiques et des métiers de la transhumance, du lien entre les butteri et le bétail, en particulier l?isolement des vaches, à l?aide des «outils du buttero», en premier lieu le crochet, et l?harnachement du poulain, à l?aide de la lacciaia. En plus de la grange lorraine, il sera possible de visiter la sellerie, un lieu historique où les butteri se préparent pour leurs activités quotidiennes. De 14h00 à 17h30, une Conférence sera organisée pour présenter et étudier les résultats du projet CambioVia en présence de partenaires des régions de Ligurie, de Sardaigne et de Corse et pour illustrer la représentativité territoriale, économique et culturelle que les voies de transhumance sont en mesure d?assumer pour les zones rurales et le secteur de l?élevage dans le cadre européen. À 17h45, un groupe de 10 cavaliers de l?Association Cavalcanti della Tradizione accompagnés de 15 poulains sauvages, partis le 2 septembre de Prato- vecchio dans le Casentino, rejoindra la Maremme (en arrivant à SpergolaiaAlberese) un des lieux historiques d?arrivée des bergers. L?arrivée des cavaliers sera accompagnée de chants populaires et de poèmes en ottava rima. L?ottava rima est la mesure utilisée dans les cantari du XIVe siècle et dans les poèmes de Boccace. où les poètes se défient en jouant des rôles contrastés avec l?obligation de répéter la rime, c?est-à-dire que le deuxième improvisateur doit commencer son octave avec la rime laissée dans la finale par le premier. Actuellement, l?ottava rima improvisée est encore pratiquée dans une grande partie de la Toscane, dans la Maremme Laziale, les monts de la Tolfa, la région du Reatino, la région de l?Amatriciano, certaines zones des Apennins des Abruzzes, de la Norcia et des monts de la Laga. Une exposition sur la transhumance couvrant les régions de Garfagnana, Lunigiana et de la Maremme est mise en place dans le grenier lorrain de Spergolaia. Il y aura également des «pilules vidéo» sur l?Atlas environnemental numérique du paysage et du territoire italien, dont le principal output en Toscane concerne les routes de transhumance. L?Atlas numérique du paysage italien est produit dans le cadre du projet Greening the visual dont l?objectif principal est de reconstruire la genèse et le déve- PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI loppement du «discours environnementaliste» en Italie à travers les médias visuels, dans la conviction que les représentations visuelles sont d?une importance capitale tant dans une perspective historique que dans les pratiques contemporaines. Pendant le week-end, un certain nombre d?établissements commerciaux de la zone du Parc de la Maremme qui ont adhéré à l?initiative proposeront sur leurs menus des recettes anciennes liées à la transhumance, en y apportant les réinterprétations adéquates et surtout en utilisant des matières premières locales de grande qualité. Dimanche 11 septembre à Valpiana (Massa Marittima), se tiendra la fête de la Haye avec une reconstitution du battage à l?arrêt avec une exposition de tracteurs d?époque et des chansons populaires. SAVE THE DATE: 14 SETTEMBRE 2022 Laboratorio on line Infine da segnalare è anche il laboratorio on line World Cafè ?Il centro delle competenze & il progetto CamBioVia Valorizzazione degli itinerari della transumanza in Toscana. Agrobiodiversità, Valorizzazione del territorio, Turismo Esperenziale? ? sempre nell?ambito de La Cooperazione al cuore del Mediterraneo in collaborazione con Ente Terre Regionali Toscane ? in calendario il 14 settembre alle ore 14.30-18. RÉSERVEZ LA DATE: 14 SEPTEMBRE 2022 Laboratoire en ligne Enfin, il convient de mentionner le laboratoire en ligne World Cafè ?Le centre de compétence et le projet CamBioVia - Valorisation des itinéraires de transhumance en Toscane. Agrobiodiversité, Valorisation du territoire, Tourisme expérientiel? ? toujours dans le cadre de Coopération au c?ur de la Méditerranée en collaboration avec Ente Terre Regionali Toscane ? prévu le 14 septembre de 14h30 à 18h. Per info: cooperazionerurale@regione.toscana.it - https://interreg-maritime.eu/web/cambio-via | Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Maremmano (ANAM) anam@gol.grosseto.it 0564 417087. 20 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 La Transumanza, cenni storici di un fenomeno che ha caratterizzato la Toscana per secoli La Transumanza in Toscana è stato un fenomeno importante, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo umano e sociale dando vita ad una vera e propria civiltà che generò istituti giuridici, vie di transito, abitudini alimentari, insediamenti, linguaggi, tecniche di lavorazione del latte. Ripercorriamone la storia L a Toscana come molte altre regioni italiane ha conosciuto il fenomeno della Transumanza, che ha caratterizzato gran parte del contesto orografico della penisola e dell?intero arco del mediterraneo. Le caratteristiche del clima e le disposizioni dei rilievi collinari e montani toscani hanno favorito l?allevamento di grandi quantità di bestiame attraverso l?integrazione dei pascoli invernali delle pianure malariche, e quindi non sfruttabili ai fini agricoli, con quelli estivi delle montagne. La Transumanza non fu soltanto un fenomeno economico ma una vera e propria civiltà perché generò istituti giuridici, vie di transito, abitudini alimentari, insediamenti, linguaggi, tecniche di lavorazione del latte. In Toscana questa migrazione di greggi e persone avveniva prevalentemente tra appennino e costa tirrenica, in misura minore verso quella adriatica. Questo fenomeno documentabile dall?età del bronzo ed anche nel periodo etrusco e romano è stato attivo fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando la riforma fondiaria eliminando di fatto il latifondo, ha messo decisamente fine all?incolto ed all?allevamento nomade. Naturalmente in questo arco di tempo si sono verificate modificazioni nei modi e nei tempi degli spostamenti, condizionati dall?assetto politico di un determinato periodo storico e il conseguente variare delle normative. I documenti più antichi relativi alla toscana risalgono alla fine del XII sec. Essi riguardano migrazioni stagionali verso la Maremma provenienti dalla Garfagnana, dal Pistoiese, dal Casentino. Le notizie si infittiscono nella seconda metà del Trecento, da quando cioè il Comune di Siena, ereditando una consuetudine e forse una fonte di reddito dei signori locali che affittavano annualmente il pascolo ai pastori, cominciò ad organizzare in modo più razionale i pascoli maremmani con la dogana dei paschi, il cui gettito, nei secoli successivi, rappresentò una voce essenziale per la finanza cittadina. La dogana era venuta formandosi alla fine del ?200, da quando cioè Siena aveva deciso l?occupazione sistematica e integrale di tutto il territorio maremmano. Il Monte dei Paschi di Siena fu l?Istituto che dal 1419 al 1776, epoca delle liberazioni leopoldine, gestì l?erba dei pascoli maremmani. Lo statuto dei Paschi stabilì anche i tempi e le modalità del movimento all?interno delle varie zone in cui era suddivisa, ai fini del pascolo, la Provincia Inferiore di Siena. Alla fine del sec XVI si stima che solo dal Casentino partivano per la Maremma circa 80.000 pecore divise in più di 200 greggi, custoditi da oltre 700 persone. La riforma leopoldina di fine Settecento, puntando decisamente sullo sviluppo dell?agricoltura, preservò sì gli antichi itinerari, ma furono privatizzate le ampie zone di rispetto adibite a pascolo lungo di essi. Da questo periodo i percorsi verso la Maremma non erano più condizionati dagli ingressi obbligati, facilitando delle varianti rispetto agli antichi itinerari, anche se nel complesso rimasero fissati secondo le antiche consuetudini. PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? I documenti più antichi relativi alla toscana risalgono alla fine del XII sec. Essi riguardano migrazioni stagionali verso la Maremma provenienti dalla Garfagnana, dal Pistoiese, dal Casentino Nell?ottocento il rafforzamento dell?incremento demografico accompagnato dallo sviluppo di colture agrarie anche con l?introduzione di foraggere e allevamenti stanziali determinò una prima riduzione del fenomeno della transumanza riconducendolo a scala più piccola a livello familiare, anche se continuava ad avere una certa importanza per determinate aree come il Casentino. Nel Novecento, con il debutto dell?epoca industriale anche la viabilità maremmana subì un rinnovamento, rendendo più fruibili alcune strade e modificando le modalità di spostamento delle greggi. Si interrompeva in qualche modo l?interdipendenza montagna-maremma, anche se restano forti i legami rappresentati da famiglie stanziali in Maremma originarie proprio delle zone appenniniche. Per tutto il medioevo e l?età moderna quindi l?allevamento transumante fu un?attività economica su vasta scala, con imprese armentizie di grandi dimensioni, formate da grandi greggi condotti e amministrati da personale specializzato, vergai e pastori, per conto di signori e grandi proprietari, ma anche di istituzioni religiose e ospedaliere, e successivamente interessando direttamente le imprese a conduzione familiare. Chi proveniva dalla Lunigiana, dalla Garfagnana, dalla montagna di Firenzuola e del Mugello, dal Casentino, dalla Val Tiberina, dal Montefeltro, dal Perugino, conduceva le greggi verso 22 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Pisa, Arezzo, Siena per poi confluire in Maremma, termine con cui oggi nell?immaginario collettivo si riconosce prevalentemente la provincia di Grosseto. Secondo un cabreo settecentesco le zone di pascolo dipendenti in particolare dalla dogana di Siena si estendevano da Massa Marittima fino a Capalbio e Sovana, occupavano la fascia collinare verso l?Amiata, il piano di Grosseto, la Valle dell?Albegna e della Bruna. Allo stesso modo dei pastori, si muovevano verso questo territorio altre persone che dovevano integrare le scarse risorse della montagna e si offrivano come mietitori sterratori, boscaioli, carbonai; a maggio si spostavano in Maremma i tosini, che masseria dopo masseria effettuavano la tosa delle pecore, prima del ritorno in montagna, La rete viaria utilizzata per il ciclo degli spostamenti era costituita da una serie di assi principali che si ramificavano alle estremità, in corrispondenza delle aree di stazionamento stagionale; infatti la frequentazione pastorale assumeva caratteristiche spaziali diffuse. Si utilizzava una viabilità che spesso porta il nome di via Maremmana, così come altri toponimi identificavano il percorso, Via della Dogana, Ponte alle Pecore, Passo dei Pecorai ect. Talvolta indicavano la provenienza dei pastori come Via dei Romagnoli, oppure l?uso che ne faceva qualche grande allevatore, come la Via del Biozzi. Non mancano riferimenti a luoghi dove stazionavano le greggi, come ad es. Diaccio, Mandria, Mandriolo, o ricoveri per pastori, vergheria, capanna. Di questi trasferimenti si trova eco nelle molte relazioni a partire da quelle di Pietro Leopoldo fino all?inchiesta governativa Jacini dell?Ottocento. Nelle fonti letterarie possiamo ricordare le pagine del Fucini, Barboni, Casini, Samminiatelli, Viani, Soffici, Imberciadori, Maltese. Pietro Leopoldo scriveva: Pastori e Bestiami che andavano a passare l?inverno in Maremma, avevano certe strade prescritte dall?appennino fino alla Maremma, dette strade doganali. A passare dal Fiorentino si dovevano pagare un tanto per testa di gabella anche sul bestiame piccolo che facevano contare? Nell?entrare in Maremma vi erano altre dogane dette calle: a queste bisognava presentarsi, per contare il bestiame e piglia le polizze. Ardengo Soffici nel 1951 descriveva come i macchiaioli il ricordo di quella civiltà. Quando sentivamo i campanacci suonare alla lontana e quei grandi armenti che si avanzavano lentamente in un nuvolo di polvere simile ad un esercito barbarico? in mezzo a quel polverone, tra un odore eccitante di becco e montone e il lezzo di lane stercose, centinaia di capi e migliaia di pecore col muso per terra, andavano con un brusio di piccoli passi che rammentava quello trito della pioggia estiva. Allorchè arrivava la mandria di cavalli e di buoi lo spettacolo appariva anche più meraviglioso e perfino epico. EVENTI ?Oltre il Brand?, torna La Città Visibile con La Notte Visibile della Cultura Un evento ormai atteso ed immancabile nel settembre grossetano. Parliamo de ?La Città Visibile? manifestazione d?arte e animazione culturale urbana, alla sua tredicesima edizione. Tanti gli appuntamenti in programma dal 17 al 25 settembre sul filo conduttore di fondo rappresentato dal tema ?Oltre il brand: l?identità estetica della Maremma tra mito e nuovi immaginari culturali? DI MAURO PAPA* La Città Visibile Nel 2022 La Città Visibile, manifestazione d?arte e animazione culturale urbana, giunge alla sua tredicesima edi- zione. Dal 17 al 25 settembre il Comune di Grosseto, con le località di Principina a Mare e Alberese, sarà animato da decine di iniziative culturali dedica- te al tema ?Oltre il brand: l?identità estetica della Maremma tra mito e nuovi immaginari culturali?. ?Oltre il brand? rientra nel progetto PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI 26 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 culturale ?Dalla macchia alle città? che nei mesi scorsi ha già indagato ? con la mostra ?Paesaggi di Toscana, da Fattori al Novecento? e con la manifestazione ?Grosseto dei Lettori? ? la specifica identità estetica del nostro territorio, dal mito ottocentesco della Maremma amara perché drammatica, paludosa e malarica, all?attuale ?brand? di una Maremma dolce perché bonificata, verde e ospitale. La Città Visibile 2022 vuole chiudere questo percorso di indagine guardando al futuro e sollecitando gli artisti a esprimere nuovi immaginari culturali. Perché, oggi, la Maremma è una terra ricca di biodiversità (naturali e culturali) dove la storia antica si incontra con l?arte contemporanea producendo un paesaggio ibrido e modernissimo che va oltre le pervasive immagini della tradizione e supera le necessarie semplificazioni di un marchio turistico e commerciale. Così, per una ?re-invenzione? della Maremma, in Clarisse vengono proposte tre mostre: una di giovani artisti curata dall?associazione Grow, una di fotografi derivata da un laboratorio partecipativo, e l?ultima realizzata da due artisti affermati, Alfredo Rapetti Mogol e Fabio Tiberio Petricca. Inoltre, nella manifestazione sarà ancora una volta compreso, a Principina a Mare, il campus creativo di Arte nella Natura ?DUNE, Arti paesaggi Utopie? (18 settembre), altre iniziative importanti come il Bike Tour dedicato alla street art che unirà Grosseto ad Alberese (21 settembre) e l?inaugurazione di una nuova galleria d?arte allestita in Via Andrea da Grosseto dall?antiquario Maurizio Ticci (22 settembre). La Notte Visibile della Cultura Il nucleo principale della manifestazione, come sempre, sarà rappresentato dalla Notte Visibile della Cultura, che nel 2022 (decima edizione) si terrà sabato 24 settembre, per il terzo anno consecutivo, sul circuito delle mura cittadine. Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, che hanno portato sulle mura migliaia di visitatori in poche ore, si è deciso di replicare la formula che permetterà di assistere in perfetta sicurezza alle decine di iniziative culturali previste sui camminamenti, nei PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI Nelle immagini alcuni momenti de La Notte Visibile della Cultura dello scorso anno ???? Il clou, come sempre, sarà La Notte Visibile della Cultura, che nel 2022 (decima edizione) si terrà sabato 24 settembre, per il terzo anno consecutivo, sul circuito delle mura cittadine bastioni, nelle troniere e nelle piazze basse del monumento più importante di Grosseto. Il percorso, come nel 2021, prevede una passeggiata continua che troverà delle soste solo in piccole ?aree spettacolo? dove le persone potranno fermarsi e assistere alle varie performance. Nelle pagine precedenti c?è la mappa della La Notte Visibile della Cultura con tutte le iniziative sulle Mura. Infine, da ricordare che durante la Notte della Cultura l?ingresso ai musei civici sarà gratuito e sarà quindi possibile visitare liberamente mostre importanti come ?Gli etruschi di Casenevole?, allestita nel Museo Archeologico e d?Arte della Maremma. *Direttore Polo Culturale Le Clarisse La Città Visibile, il programma degli eventi Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito sabato 17 settembre ore 18.00, Polo Le Clarisse > Inaugura­ zione della manifestazione e delle tre mostre Città Visibile | ore 21.00, Prin­ cipina a Mare, Lido Oasi > Inaugura­ zione DUNE ­ Arti Paesaggi Utopie / Campus creativo di Arte nella Natura domenica 18 settembre dalle ore 11 alle ore 23, Principina a Mare, meeting point: Lido Oasi > DUNE ­ Arti Paesaggi Utopie: presen­ tazione al pubblico dei lavori prodotti dal Campus creativo di Arte nella Natura: performance, musiche, foto, installazioni. Un progetto Accademia Mutamenti a cura di Giorgio Zorcù. Info: 329 011 6001, info@accademia­ mutamenti.it 28 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Mercoledì 21 settembre ore 16.00, Ciclo?cina di Via Matteotti > Art Bike Tour: dal murale di Alleg agli interventi di Clet nel Parco Natu­ Lo street artist Clet rale della Maremma. Bici tour da Grosseto a Spergolaia (Alberese): sarà presente lo street artist CLET Giovedì 22 settembre ore 18.00, Galleria Ticci in Via Andrea da Grosseto > Presentazione e visita guidata alla mostra: ?Capolavori d?ar­ te dal Seicento al Novecento? Venerdì 23 settembre ore 18.00, Casette del Cinquecento nel Bastione del Cassero > Inaugura­ zione della mostra ?Per nascita e per scelta?. Fotografie di Francesco Minucci Sabato 24 settembre ore 18.00, Bastione della Rimembran­ za, Mura Medicee > Inaugurazione de ?La Notte Visibile della Cultura? EVENTI Studiosi a confronto a Massa Marittima per la sesta Giornata in onore di Camporeale Nella foto un momento di una precedente edizione della Giornata in onore di Camporeale Tutto pronto per la sesta edizione della Giornata in onore di Giovannangelo Camporeale in programma a Massa Marittima sabato 24 settembre nella cornice del Museo archeologico intitolato proprio alla memoria dell?illustre professore scomparso nel 2017 legato alla Città del Balestro da circa trent?anni di ricerche e scavi nel sito etrusco dell?Accesa L e ?Giornate in onore di Giovannangelo Camporeale?, organizzate dal Comune di Massa Marittima nell?ultimo fine settimana di settembre nell?ambito della manifestazione ?Giornate degli Etruschi? indetta dal Consiglio Regionale della Toscana, arrivano nel 2022 alla sesta edizione. La prima edizione si tenne nel settembre del 2017, due mesi dopo la scomparsa del prof. Camporeale, l?eminente etruscologo, docente all?Università di Firenze, legato a Massa Marittima da circa trent?anni di ricerche e scavi nel sito etrusco dell?Accesa. Dal 2017 ogni anno a Massa Marittima, questo appuntamento scientifico dedicato al professor Camporeale ? cittadino onorario della città che nel 2019 gli ha anche intitolato il Museo Archeologico ?, riunisce studiosi, ricercatori, dottorandi e neo-dottori di varie istitu- zioni che si confrontano su temi di volta in volta diversi. Il tema del convegno, che ha una cadenza biennale, viene stabilito ogni anno dal Comitato scientifico nominato proprio per le ?Giornate?; l?anno successivo viene pubblicato e presentato il volume degli atti che raccoglie i contributi portati al convegno l?anno precedente, consentendo ai ricercatori di veder pubblicate in tempi brevissimi le PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI ???? L?appuntamento dalle grandi valenze scientifiche riunisce studiosi, ricercatori, dottorandi e neo-dottori di varie istituzioni che si confrontano su temi di volta in volta diversi proprie ricerche e, per quanto riguarda i giovani, di acquisire velocemente un titolo scientifico importante per la propria carriera. In questi sei anni di attività, in occasione delle ?Giornate? si sono riuniti a Massa Marittima molti studiosi di grande notorietà e spessore scientifico, noti a livello internazionale; citiamo per tutti due studiosi recentemente scomparsi: il prof. Mario Torelli, a lungo docente a Perugia, punto di riferimento dell?archeologia classica, autore di volumi diventati dei classici dell?archeologia, e il prof. Giovanni Uggeri, docente alla Sapienza di Roma, collega e grande amico di Camporeale. Nella foto Camporeale riceve la cittadinanza onoraria nel 2014 Nella foto da destra il prof. Giovannangelo Camporeale e il prof. Stefano Giuntoli in una sessione di scavi al Lago dell?Accesa nel 2009 L?edizione 2022 delle ?Giornate? vedrà la presentazione degli atti del convegno del 2021 dedicato al tema ?Etruria Felix: produzione, trasformazione e consumo delle risorse alimentari nei territori etruschi?, che ha visto la presenza a Massa Marittima di ben ventiquattro studiosi, tra cui diversi giovanissimi ricercatori, che hanno portato contributi interessanti e inediti sulla produzione e il consumo del cibo in Etruria. Il volume ? curato dal prof. Stefano Bruni, etruscologo dell?Università di Ferrara, punto di riferimento del Comune di Massa Marittima per le ?Giornate?, direttore della collana di studi scientifici Mousai della Casa editrice ETS di Pisa, all?interno della quale sono pubblicati gli atti di Massa Marittima ? sarà presentato da Andrea Pessina, archeologo, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. In occasione della presentazione della pubblicazione, che si terrà presso la Biblioteca comunale di Massa Marittima alle 11 di sabato 24 settembre, verrà comunicato il tema scelto dal Comitato scientifico per la settima edizione delle ?Giornate? di scena a Massa Marittima nell?ultimo fine settimana di settembre 2023. Nel pomeriggio è prevista la visita guidata alla Casa dell?Impluvium di Roselle con il prof. Luigi Donati, collega e amico personale del prof. Camporeale, che ha scavato quel sito e ha portato al convengo 2021 un contributo incentrato su evidenze emerse da quegli scavi. Nella giornata di domenica sono previste visite guidate gratuite al sito etrusco dell?Accesa. Il programma completo è consultabile sulla pagina FB ?Giornate in onore di Camporeale?, su quella dei Musei di Massa Marittima, sul sito del Comune e sul sito dei Musei di Maremma. Info e prenotazioni: Museo Archeologico Giovannangelo Camporeale 0566 906366, accoglienzamuseimassa@gmail.com 32 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 EVENTI Castiglione della Pescaia, appuntamenti con la cultura nel Salotto di Italo Calvino Torna con una nuova veste, addirittura triplicando gli appuntamenti, il Salotto di Italo Calvino ovvero la rassegna letteraria organizzata dall?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia in programma quest?anno da martedì 6 e fino a lunedì 19 settembre. L?edizione 2022 si presenta con tante conferme ma anche con interessanti novità L a sesta edizione del Salotto Italo Calvino, la rassegna letteraria organizzata dall?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia, triplica rispetto al passato gli appuntamenti, viste le importanti ricorrenze culturali ricadenti nell?anno 2022. A partire da martedì 6 e fino a lunedì 19 settembre, ogni pomeriggio dalle ore 18:00, nel giardino della Biblioteca comunale in via IV Novembre, un autore presenterà la sua ultima fatica letteraria o un suo famoso lavoro dialogando con spalle d?eccezione. Quest?anno il Comune ha voluto inse- PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ???? Ogni pomeriggio dalle ore 18:00, nel giardino della Biblioteca comunale in via IV Novembre, un autore presenterà la sua ultima fatica letteraria o un suo famoso lavoro dialogando con spalle d?eccezione rire un interessante prologo all?appuntamento e il 5 settembre, giorno in cui ricorre il 25° anniversario della morte di Georg Solti, nella piazza dedicata al direttore d?orchestra Ungherese che si trova nella parte più alta del borgo medioevale, alle ore 19:00 si terrà un concerto dal titolo: ?Aspettando il salotto di Italo Calvino, in ricordo di Georg Solti?. Su musiche di Astor Piazzolla salirà su quel palcoscenico naturale il ?Trio Summit? composto da Gloria Mazzi al pianoforte, Claudio Cavalieri al violino e Riccardo Guazzini al sassofono. Il Salotto di Italo Calvino ogni anno vede l?adesione di sempre più scrittori e nell?edizione 2022 ci sono sia conferme che interessanti novità ed anche una consistente presenza di autori noti al pubblico nazionale. Nel giardino della Biblioteca comuItalo Calvino 36 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 nale esordirà martedì 6 settembre Giuseppe Conte che presenterà ?Il mito greco e la manutenzione dell?anima?, in omaggio a Piero Citati. Il pomeriggio seguente, mercoledì 7, su proposta della Commissione pari opportunità della cittadina balneare sarà la volta dell?autrice Emily Hunter che farà conoscere ?Criceti?. Giovedì 8 settembre Margherita Oggero proporrà al pubblico ?Il gioco delle ultime volte?. Venerdì 9 Debora Giomi farà conoscere ?Quando al villaggio arrivarono le oche?. Sabato 10 Sara Renda dialogherà con il pubblico attraverso il suo lavoro ?Le simmetrie del Caso?. Paola Lorenzoni domenica 11 settembre introdurrà ai presenti il suo libro dal titolo ?L?ascolto ritrovato?. Lunedì 12 sarà la volta di Cinzia Petri con ?Io sono figlia unica?. Giuseppe Orfino, martedì 13 settembre, intratterrà il pubblico con ?Domani andrà meglio?. Irene Blundo il pomeriggio seguente sarà la protagonista con ?Il sole addosso?. Giovedì 15 settembre sarà la volta di Marco Bindi con il suo ?Booky?. Franco Forte, nel giardino della Biblioteca comunale Italo Calvino venerdì 16 proporrà ?Fruttero & Lucentini: La Ditta e Urania?. Sabato 17 Andrea Vitali colloquierà con il pubblico su ?La gita in barchetta?. Francesco Falconi, domenica 18 sarà nel giardino letterario con ?Elite immortale?. Infine, Marco Malvaldi concluderà l?edizione 2022 lunedì 19, dialogando con Carlotta Fruttero sul libro ?Enigma in luogo di mare? scritto a quattro mani da Carlo Fruttero e Franco Lucentini. EVENTI Aria di festa a Manciano con la ?tre giorni? dedicata alle Cantine Si respira entusiasmo, partecipazione e voglia di fare, grazie ai giovani della nuova Pro Loco, autentica anima della comunità, in quel di Manciano che si appresta vivere con la Festa delle Cantine, in programma dal 9 all?11 settembre, una ?tre giorni? ricchissima a base di vino, cucina tipica e musica T orna a Manciano dal 9 all?11 settembre la Festa delle cantine. Il tradizionale evento legato alla storia vitivinicola della Maremma toscana si svolgerà nel centro storico di Manciano, con percorsi enogastronomici, alla scoperta degli antichi sapori della cucina toscana. L?appuntamento con il buon vino ed il buon cibo delle cantine del centro storico di Manciano si svolge ogni anno il secondo fine settimana di settembre e rappresenta l?evento che chiude la stagione estiva. Ed è, inutile quasi sottolinearlo, uno dei più attesi di tutta l?annata. Un fine settimana interamente dedicato alla tradizione vitivinicola maremmana, con ottimi vini e prodotti tipici tradizionali, intrattenimento musicale e? tanto altro! Il venerdì sera imperdibile appuntamento con la fiaccolata per le vie del paese; un corteo a cavallo con le torce attraversa la via principale del paese, e dà il via alla festa. Dopo la fiaccolata, vengono aperte le cantine, dove si possono assaporare i prodotti tipici locali, il tutto accompagnato da ottimi vini locali maremmani, bianchi e rossi. Il sabato vengono aperte anche le PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI ???? Nell?occasione riapriranno le tradizionali e caratteristiche cantine dove sarà possibile degustare piatti tipici della tradizione maremmana e buon vino locale bancarelle per la via principale del paese, con in mostra tanti oggetti di artigianato, prodotti tipici, vini e miele. La sera si aprono le cantine ed ha inizio la festa vera e propria, caratterizzata da tantissima musica tra i vicoli, tanti piatti della tradizione (uno per ogni cantina), dal cinghiale ai ciaffagnoni, passando per le pizzette fritte e l?acquacotta! Domenica è l?ultimo giorno e si replica: cantine aperte, musica e tanto divertimento! La manifestazione, giunta quest?anno alla 26esima edizione, sarà caratterizzata anche quest?anno da tre giornate ? dal 9 all?11 settembre ? ricche di eventi e iniziative durante le quali il centro storico del paese si ripopola. In particolare riapriranno le tradizionali cantine, 40 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 ognuna allestita in maniera creativa e originale, dove sarà possibile degustare sia piatti tipici della tradizione maremmana e sia del buon vino locale. Tutto questo in mezzo ad artisti di strada e musica nelle vie del paese addobbato a festa. Nel dettaglio del programma si partirà da Manciano venerdì 9 settembre alle ore 22, con la suggestiva fiaccolata a cavallo che darà il la alla Festa delle Cantine. Saranno presenti di Tamburini di Pitigliano e il corteo storico di Montemerano. Un corteo di cavalieri, muniti di torce, attraverserà le vie principali del paese e darà inizio ai festeggiamenti. Sabato 10 settembre al via i mercatini dalla mattina e dalle ore 18 gli artisti di strada allieteranno la giornata. Domenica 11 settembre mercatini artigianali dalla mattina e alle ore 22 in piazza Garibaldi andrà in scena il comico toscano Alessandro Paci con lo spettacolo ?Non solo barzellette?, a seguire un?esplosione di musica con ?I lordi e balordi social club? e dj set. ?Siamo entusiasti di tornare a vedere il centro storico di Manciano colmo di gente e di musica ? spiegano dalla pro loco di Manciano ? per poter offrire ai turisti il nostro vino e cibo locale, tutto accompagnato da musica dal vivo, dj e gruppi storici del paese, proprio per tutti i gusti. Quest?estate abbiamo lavorato molto per la costruzione della nuova pro loco e con tanta voglia di fare arriviamo a settembre con una bella festa e un grande ospite d?onore che ci farà divertire e ridere: Alessandro Paci. Ringraziamo i cantinieri, anche noi lo siamo stati e continuiamo ad esserlo, quindi sappiamo che la loro partecipazione, il loro supporto e il loro entusiasmo è vitale quanto il nostro. Ringraziamo il Comune di Manciano per aver supportato ancora una volta questa festa. Siamo pronti a chiudere l?estate mancianese con una grande energia?. ?L?amministrazione comunale di Manciano ? spiegano gli amministratori ? è felice di sostenere questa manifestazione che rappresenta da sempre la chiusura dell?estate. Crediamo che i giovani volontari della pro loco siano il cuore pulsante di questa comunità. Investiamo su questa festa e sulla nuova pro loco affinché Manciano diventi un borgo in grado di accogliere tutti, attraverso la promozione del territorio e dei prodotti enogastronomici locali?. VIVI EVENTI Hypermaremma, quando l?arte contemporanea dialoga con il territorio L?arte contemporanea che dialoga con il territorio e la sua storia. È questo il filo conduttore di Hypermaremma, il progetto fondato da Carlo Pratis, Giorgio Galotti e Matteo d?Aloja che ogni anno nel periodo estivo propone in giro per la Maremma particolarissimi allestimenti realizzati da importanti artisti Francesco Cavaliere The City of Thing ph Giorgio Benni 42 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Claudia Comte - In Nature Nothing Exists Alone - ph Daniele Molajoli H ypermaremma è un?associazione culturale no profit fondata da Carlo Pratis, Giorgio Galotti, Matteo d?Aloja che opera dal 2019 per la produzione e la promozione dei linguaggi dell?arte contemporanea in Maremma attraverso l?intervento di artisti contemporanei, invitati a relazionarsi con il territorio e la sua storia. Con un curioso approccio verso il futuro, mira a perseguire la bellezza in dialogo con il territorio, lasciando un?impronta sostenibile attraverso la promozione dell?arte. Nell?edizione di quest?anno ? la quarta ? Hypermaremma ha proposto e sta proponendo diversi allestimenti in giro per la Maremma, davvero uno più originale e particolare dell?altro. Vediamoli nel dettaglio. GIUSEPPE GALLO I GIOCOLIERI DELL?ARMONIA I giocolieri dell?armonia è il titolo della monumentale installazione di Giuseppe Gallo che ha aperto la quarta edizione di Hypermaremma tra le dune di Ansedonia. ?Dodici figure si susseguono in una processione evocativa, danzando in assenza di gravità. I loro profili si allungano dal suolo verso il cielo come ombre che si sdoppiano riflesse allo specchio. Ogni sagoma ha caratteri e identità differenti e racconta la vita non solo sviluppata nello spazio ma anche nel tempo, un percorso che collega in un?unica danza momenti diversi delle ere dell?uomo. L?opera diventa una sorta di dialogo condiviso con lo spettatore come se anche quest?ultimo prendesse a sua volta parte al corteo dell?umanità che l?opera rappresenta?. MAURIZIO NANNUCCI SHIPS THAT PASS IN THE NIGHT Ships that pass in the night è la nuova installazione site-specific che Maurizio Nannucci ha ideato per la facciata della Rocca Aldobrandesca di Talamone, attivando un intenso dialogo con la storia del luogo. ?L?antica fortezza medievale, situata a picco sulla costa maremmana sin dal XII secolo, ospita l?opera concepita come un punto di contatto tra dualità antitetiche: realtà e visione, tempo e spazio, acqua e terra; le stesse dicotomie su cui da secoli si fonda l?attività della natura e dell?uomo nell?area contraddistinta dalla baia di Talamone, porzione di territorio a metà strada tra mare e cielo, tra paesaggio costiero e collinare. La grande opera al neon entra così a far parte delle celebri ?scritte? dell?artista, in grado di diffondere parole e frasi dal potere immaginifico in un circuito unico che fluttua tra segno, colore e significato?. FRANCESCO CAVALIERE OTTO DOPPIO CONO MASCHERA A giugno Francesco Cavaliere ha presentato una performance inedita in due atti intitolata The City of Thing. ?Azionando una scultura-amplificatore in ottone, l?artista ha condotto i visitatori alla scoperta del suo racconto onirico. La scultura, impiegata come corpo sonoro durante la performance, altera lo spazio trasformandolo in un luogo della narrazione e dell?esplorazione. Intitolato Otto doppio cono maschera, si tratta di un autentico avatar d?ottone dalle doppie cavità d?espansione vocali: una direzionata verso il cielo, una verso il paesaggio circostante. La scultura è rimasta visibile per tutta l?estate presso il Museo Archeologico dell?Antica Città di Cosa, come un resto archeologico, un?entità fossile organica all?interno dello spazio dell?antico insediamento romano?. CLAUDIA COMTE IN NATURE NOTHING EXISTS ALONE In luglio Hypermaremma ha presentato, in collaborazione con CURA, In nature nothing exists alone, l?ultima opera ambientale di Claudia Comte che, sviluppandosi per oltre cento metri di lunghezza, rappresenta ad oggi la sua installazione site-specific più estesa di questa serie di lavori. ?Interamente composta da tronchi di pino provenienti dal Monte Amiata, secondo il ciclo del diradamento selettivo che consente alle foreste una rigenerazione controllata, Comte impiega un materiale naturale per scandire un messaggio volto a sottolineare le origini del territorio, e prende in prestito una frase tratta dalla nota biologa e scienziata statunitense Rachel Carson. Nel suo libro ?Primavera Silenziosa? del 1962, Carson anticipò questioni ambientali fondamentali quali l?impatto dell?azione dell?uomo sulla natura, e in particolare gli effetti dell?utilizzo indiscriminato di DDT, fitofarmaci e antiparassitari. Con tale intervento il lavoro di Claudia Comte vuole dunque incoraggiare lo spettatore ad attivare una riflessione sul rapporto dell?uomo con la natura e il ciclo vitale del pianeta, secondo cui tutto è collegato in un perfetto equilibrio?. L?opera, a cura da Ilaria Marotta e Andrea Baccin direttori fondatori della PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI ???? Nell?edizione di quest?anno ? la quarta ? Hypermaremma ha proposto e sta proponendo diversi allestimenti in giro per la Maremma, davvero uno più originale e particolare dell?altro rivista internazionale CURA, è allestita fino al 30 settembre, in un campo di grano presso la Fattoria Stendardi, a Pescia Fiorentina, nel territorio del comune di Capalbio. Patrocinio: Comune di Capalbio, Istituto Svizzero, Touring Club Italiano e RAI Toscana. Con il supporto di: Fattoria Stendardi, Giorgio Stefanelli. ?L?installazione di Claudia Comte ? commentano gli assessori Marzia Stefani e Patrizia Puccini, in rappresentanza della Giunta Chelini ? coniuga alla perfezione l?arte contemporanea con il paesaggio circostante, garantendo una libera fruibilità dell?opera. La nostra Amministrazione è davvero felice di rinnovare ancora una volta la positiva collaborazione con Hypermaremma, valo- Giuseppe Gallo - I giocolieri dell'armonia - ph Giorgio Benni rizzando tramite la forza e la bellezza dell?arte contemporanea il nostro territorio?. GUGLIELMO MAGGINI THE BIG BURNOUT The big burnout è la nuova opera sitespecific dell?artista Guglielmo Maggini, ideata per la Porta Medina di Orbetello. ?Un festone di resine brillanti circonda la facciata della più grande porta del sistema difensivo della città, invitando lo spettatore ad entrare e a prendere parte all?esplosione di luminosi colori caldi che avvolgono la volta interna della porta seicentesca di Orbetello. Il simbolismo dell?elemento della porta cittadina cambia, diventando il luogo piscologico dell?inconscio collettivo: un autentico sistema di difesa che, al con- Gianni Politi - Le fatiche di AC - ph Giorgio Benni 44 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 tempo, diviene cavità intima dentro la quale introdursi, soglia di contatto tra mondo naturale ed artificiale, memoria storica e personale. Maggini realizza ?The big burnout? come espressione di resilienza e di forza di fronte alle fragilità, esorcizzando così l?alterità nella sua essenza disturbante?. Inaugurata a fine luglio l?opera potrà essere ammirata fino al 30 settembre. Patrocinio: Comune di Orbetello, Touring Club Italiano e RAI Toscana. GIANNI POLITI LE FATICHE DI A.C. Inaugurato il 30 luglio, Le fatiche di A.C. è il progetto ideato e realizzato dall?artista Gianni Politi che mette in relazione la sua infanzia con il suo percorso professionale. ?Il territorio della Maremma e la costa dell?Argentario sono i luoghi in cui Politi è cresciuto fin da quando era bambino e che considera casa. Per Hypermaremma, l?artista ha dipinto dieci vele da windsurf posizionate in un campo di girasoli a Talamone, come dei monoliti che si liberano alle correnti ventose della baia. Il 10 settembre, le vele diventeranno le protagoniste di una regata di dieci windsurf che da Porto Santo Stefano arrivano fino a Talamone in una sorta di danza, una coreografia tra vento e colore accompagnata dal pubblico da terra, mentre percorre all?unisono la spiaggia della Giannella?. Patrocinio: Touring Club Italiano e RAI Toscana. Con il supporto di: Gitav. VIVI EVENTI Capalbio, una mostra per riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza È quella allestita a Capalbio presso la Galleria Il Frantoio in piazza della Provvidenza 10 dal 25 giugno scorso intitolata ?Time Will Tell - Zanele Muholi + Robert Hamblin?. L?esposizione a cura di Francesca de? Medici e Davide Sarchioni proseguirà fino al 2 ottobre. In mostra sono presentati 60 lavori, alcuni dei quali inediti. Anzitutto autoritratti Z anele Muholi e Robert Hamblin sono artisti e attivisti sudafricani per la prima volta insieme in Italia in un progetto espositivo a due voci del tutto eccezionale, che prosegue nell?intento condiviso da entrambi di sensibilizzare lo spettatore e spingere a riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza. Zanele Muholi (Umlazi, Durban, Sudafrica,1972) è attivista visiv*, umanitari* e fotograf* il cui lavoro, che è stato esposto in alcuni dei maggiori musei del mondo e presso il Padiglione Centrale nella mostra curata da Ralph Rugoff alla LVIII Biennale di Venezia, spazia dalla fotografia al video, dalla pittura alla scultura per esprimere anzitutto la condizione delle donne nere queer in Sudafrica. Il suo attivismo è impegnato contro le discriminazioni e le Nelle foto alcuni scatti di Zanele Muholi 46 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 violenze affrontate dalla comunità LGBTQI+ nel tentativo di ?riscrivere una storia visiva nera, queer e trans del Sudafrica, in modo che il mondo conosca la nostra resistenza ed esistenza al culmine dei crimini di odio in Sudafrica e altrove.? (Zanele Muholi). Robert Hamblin (Hillbrow, Johannesburg, Sudafrica, 1969) è attivista, artista e fotografo che, in quanto persona transgender, si concentra su questioni relative alla politica corporea della mascolinità queer e bianca evidenziando, tra le altre, le ingiustizie legate all?identità di genere nella società sudafricana. Hamblin ha vissuto come donna queer nell?era dell?Apartheid e successivamente come uomo transgender. I suoi lavori fotografici e pittorici testimoniano in pieno questa straordinaria e intima esplorazione. Muholi e Hamblin sono legati da una forte amicizia e intesa, sia come artisti sia come attivisti, che li ha condotti a concepire un progetto espositivo nato appositamente per Capalbio. ?Time Will Tell? è un messaggio di speranza per tutti: un monito a impegnarsi a lavorare su questioni di fondamentale importanza che potrebbero e dovrebbero cambiare nella società, nell?ambiente e nel paese di ognuno. ?Le cose non possono cambiare dall?oggi al domani ? dice Robert Hamblin ? solo il tempo ti dirà dove andranno le cose, in che direzione andrà il tuo lavoro (sia artistico che di attivismo). Non si può controllare l?impatto del proprio lavoro: puoi solo fare il tuo lavoro e continuare a farlo?. In mostra sono presentati 60 lavori, alcuni dei quali inediti. Anzitutto autoritratti. Robert Hamblin e Zanele Muholi PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? La mostra è un messaggio di speranza per tutti: un monito a impegnarsi a lavorare su questioni di fondamentale importanza che potrebbero e dovrebbero cambiare nella società, nell?ambiente e nel paese di ognuno Nelle immagini accanto e sotto alcuni lavori di Robert Hamblin Di Muholi viene presentata una selezione di scatti fotografici di diverse dimensioni e rigorosamente in bianco e nero realizzati tra il 2009 e il 2022, tratti dalle celebri serie tutt?oggi in progress ?Faces and Phases?, costituita da ritratti di donne queer nere sudafricane, e da ?Somnyama Ngonyama: Hail the Dark Lioness?, autoritratti di grande intensità, in cui l?artista è acconciat* e vestit* con abiti, accessori e oggetti, legati metaforicamente a storie di discriminazione e violenza razziale e di genere. Ad essi si aggiungono i wallpaper fortemente evocativi e un nuovo autoritratto in bronzo del 2022. Tra i lavori di Muholi è emblematica la grande fotografia a stampa in gelatina d?argento ?Massa + Maids, 48 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Hout Bay? del 2009, che ritrae tre donne nere in un interno vestite da collaboratrici domestiche (delle quali una è rappresentata dalla stessa Muholi) in posa con un uomo bianco impersonato proprio da Robert Hamblin. Di Hamblin sono esposti un gran numero di autoritratti, molti dei quali eseguiti a inchiostro su carta con una gestualità impulsiva e a tratti irruente che, seppur intimamente meditata, si manifesta quale sfogo del tutto interiore in un?ampia varietà di immagini emotivamente toccanti e coinvolgenti. Ad essi fanno da controparte e supporto gli intensi autoritratti fotografici in cui l?artista esplora coraggiosamente il proprio corpo maschile in tutta la sua verità e umanità, immortalato in pose e atteggiamenti che travalicano pregiudizi e limiti di genere, rivelando le cicatrici degli interventi chirurgici quali segni e ferite esistenziali. ?Zanele Muholi e Robert Hamblin ? scrive il curatore Davide Sarchioni ? sono riusciti a trasferire, con modalità differenti, le proprie vicende ed esperienze di vita in un linguaggio artistico potente, diretto e poetico a un tempo, ma anche stratificato e denso di immagini emblematiche e significati profondi che affiorano lentamente sovvertendo lo stato delle cose, il pensiero comune legato a retaggi culturali, pregiudizi e consuetudini sull?identità di genere, razza e appartenenza sociale, per educare alla solidarietà e alla diversità, per spingere verso il cambiamento un mondo che, seppur faticosamente, si sta di fatto trasformando. Mettendo coraggiosamente in gioco anzitutto se stessi in prima persona, le loro immagini evocano storie nelle quali tutti noi siamo coinvolti, indistintamente, ogni giorno e in ogni luogo, da protagonisti o spettatori, e questo ci sprona a prendere una posizione consapevole, dura e necessaria, per migliorare e migliorarsi?. Elevando l?intero progetto espositivo su un ulteriore piano di lettura, il lavoro di Hamblin trova un ricongiungimento tanto metaforico quanto reale con Muholi nella serie di scatti inediti in bianco e nero realizzati nel 2021 e nel 2022. Si ritrovano così all?interno di camere di albergo e in altri luoghi volutamente anonimi dove i loro corpi sono associati l?uno all?altro astraendosi dalla realtà e si intrecciano evocando l?intersezione tra due storie individuali differenti, cariche di sofferenze e di ingiustizie condivise, per offrire allo spettatore un messaggio di speranza, di apertura e possibilità. ?Quando il Sudafrica cominciò a imporre dei lunghi periodi di isolamento per via del COVID-19, Zanele Muholi e Robert Hamblin, amici dal 2006, si ritrovarono confinati ciascuno a casa propria, impossibilitati a fare i loro mestieri ed a vivere le loro vocazioni di fotografi ed attivisti ? racconta la curatrice Francesca de? Medici ? Muholi e Hamblin iniziarono a dialogare quotidianamente e quando Muholi suggerì a Hamblin di fare una mostra assieme, si rivolsero a me per organizzarla e curarla. Sono dunque davvero felice di collaborare con la Galleria Il Frantoio e con Davide Sarchioni a questo progetto straordinario?. Zanele Muholi e Robert Hamblin si ritrovano per la prima volta, nell?ambito di questa inedita occasione espositiva, a far dialogare le proprie opere per lanciare un messaggio di denuncia e smuovere le coscienze di un pubblico sempre più ampio. L?espressione artistica è per entrambi un vero atto politico di sensibilizzazione nella lotta che da anni conducono strenuamente, veicolando le proprie storie personali per educare alla solidarietà e alla diversità, per abbattere i muri dell?intolleranza e dell?indifferenza. ?Credo fermamente ? dichiara Maria Concetta Monaci ? nell?arte come strumento necessario per realizzare processi di coesione e di cambiamento sociale. Per questo sono orgogliosa di organizzare e presentare negli spazi espositivi della Galleria Il Frantoio ? insieme a Francesca de? Medici e Davide Sarchioni ? la mostra di Zanele Muholi e Robert Hamblin, due ?artivisti? che lottano da tempo contro le discriminazioni sociali e di genere, con la voglia di suscitare riflessioni profonde su una tematica oggi più che mai urgente e imprescindibile, per ispirare il nostro pubblico e soprattutto le nuove generazioni. Proprio ora in Italia, a Capalbio, abbiamo bisogno di dare ulteriore forza ad un movimento di cambiamento attraverso questa mostra. Time will tell??. ?Ospitare una mostra di questo livello ? chiosa Gianfranco Chelini, sindaco del Comune di Capalbio ? e che ha al suo interno temi così cari alla nostra amministrazione è un onore per tutta la comunità. Ci tengo a precisare, inoltre, che quando abbiamo annunciato la presenza di ?Time will tell? nel nostro cartellone, siamo stati subissati da tantissime telefonate, provenienti da molte parti della regione e del Paese, per complimentarsi con la nostra amministrazione che è riuscita a portare due artisti di così grande talento?. La mostra ?Time Will Tell. Zanele Muholi + Robert Hamblin? è organizzata dall?Associazione Il Frantoio, con il supporto di Fondazione Capalbio e gode del patrocinio del Comune di Capalbio e dell?Ambasciatore del Sudafrica in Italia. Successivamente all?inaugurazione della mostra sarà pubblicato un catalogo corredato dagli apparati fotografici delle opere e dell?allestimento, con testi in italiano e inglese dei curatori e altri contributi. Durante il periodo di apertura al pubblico l?Associazione Il Frantoio organizza momenti incontri, talk e tavole rotonde per approfondire da diverse angolazioni e in maniera sempre più ampia e trasversale le questioni sulle discriminazioni sociali, di razza e di genere. VIVI MUSEI DI MAREMMA Musei di Maremma, una Rete che funziona e si conferma come eccellenza regionale Il Sistema Museale maremmano si conferma un?eccellenza e conquista il secondo posto nel bando 2022 della Regione Toscana dedicato ai sistemi museali pubblicato nelle scorse settimane. La Rete porta così a casa un contributo regionale di 30.900 euro per realizzare varie attività, tra le quali una mostra virtuale già in cantiere, che sarà pronta a breve, e la Festa dei Musei di Maremma in programma le prime domeniche di ottobre, novembre e dicembre Un?eccellenza regionale Il Sistema Musei di Maremma si conferma una consolidata realtà regionale raggiungendo anche quest?anno un?ottima posizione nella graduatoria di merito nel bando 2022 della Regione Toscana dedicato ai sistemi museali e pubblicato giovedì 11 agosto. I Musei di Maremma sono al secondo posto a pari merito con Musei Toscani per l?Alzheimer e con davanti solo la Fondazione Musei Senesi. Musei di Maremma e Musei Senesi tra l?altro, sono tra le reti museali più longeve della Toscana con un?attività che va avanti senza pausa da inizio anni 2000. Il finanziamento regionale viene attribuito in proporzione ai sistemi che presentano i migliori progetti, quest?anno indirizzati verso lo sviluppo sostenibile e una sempre migliore fruizione dei musei. 50 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 In tutto le reti museali che sono state ammesse al bando sono state 24. Con questo piazzamento per i Musei di Maremma sarà disponibile un contributo regionale di 30.900 euro per realizzare varie attività, tra le quali una mostra virtuale già in cantiere, che sarà pronta a breve, la Festa dei Musei di Maremma in programma le prime domeniche di ottobre, novembre e dicembre con l?ingresso libero nei musei della rete, e altre azioni che coinvolgeranno tutti i Musei. ?Il Sistema dei Musei di Maremma ? commenta la presidente Irene Lauretti ? ottenendo il secondo posto pari merito nella graduatoria regionale di finanziamento ai sistemi, dà ulteriore conferma di essere una rete di qualità diffusa nel territorio maremmano che lavora per unire e collegare tutti i musei che ne fanno parte. Un ulteriore e importante esito che premia la nostra capacità di stesura di progetti innovativi e al passo con le richieste ed esigenze provenienti dal mondo dell?archeologia, dell?arte e della tecnologia?. ?Siamo davvero contenti ? dichiara Roberta Pieraccioli direttrice dei Musei di Maremma ? anche per il 2022 abbiamo raggiunto uno splendido risultato con progetti che coinvolgono tutti i musei e che sono stati elaborati e proposti dal comitato scientifico ed approvati dalla presidenza e dell?assemblea dei musei. È stato realizzato un importantissimo lavoro di squadra da parte dei direttori e delle direttrici di ogni singola struttura: nessuno si è tirato indietro e ognuno ha portato il proprio contributo di idee e proposte?. La Festa dei Musei di Maremma, tre domeniche di visite gratuite Tre giornate d?ingresso libero le pri- me domeniche di ottobre, novembre e dicembre, in parallelo all?apertura gratuita dei musei statali le prime domeniche del mese: sarà questa la ?Festa dei Musei di Maremma?, una iniziativa che fa parte dei progetti 2022 del Sistema Museale, organizzata fuori dal periodo turistico più intenso, con l?obiettivo di favorire la partecipazione del pubblico che vive sul territorio e che nasce dopo due anni di pandemia che ha visto la chiusura quasi totale dei musei per molto tempo e con la quale si vuole proprio ?ricreare? il pubblico dei Musei, stimolandone la frequentazione soprattutto da parte della popolazione locale. In occasione delle tre domeniche di apertura gratuita, ogni museo partecipante all?iniziativa organizzerà attività, eventi, conferenze, laboratori sempre ad accesso gratuito. I calendari degli eventi sono ancora in fase di definizione e con- sigliamo a tutti di tenere d?occhio il sito, www.museidimaremma.it o la pagina Facebook ufficiale della rete, per essere sempre aggiornati sugli eventi che via via saranno organizzati. Si comincia domenica 2 ottobre per poi proseguire domenica 6 novembre e domenica 4 dicembre. In queste tre giornate sarà quindi possibile muoversi da un museo all?altro in Maremma e partecipare alle tante attività come visite guidate, laboratori didattici, conferenze e tanto altro. L?Orto Botanico Corsini di Porto Ercole entra nei Musei di Maremma Intanto, il Sistema Musei di Maremma amplia la sua platea tra musei, aree archeologiche, giardini d?arte e spazi espositivi con un?altra importante acquisizione. Si tratta dell?Orto Botanico Corsini di Porto Ercole, nel Comune di Monte Argentario ? un giardino storico con piante esotiche raccolte fin dall?Ottocento, che si sta orientando verso l?arte contemporanea ? che porta a 48 il totale delle strutture facenti parte a vario titolo della rete museale provinciale. Dopo il recente ingresso nel Sistema del Giardino di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti, è questa un?altra realtà espositiva che conferma la disponibilità del Sistema ad aprirsi a progetti che puntano ai nuovi linguaggi sul territorio. La prima iniziativa condivisa tra Musei di Maremma e l?Orto Botanico è stata la mostra ?Under a white sky?, evento finale del bando ?Arte Stella? per giovani artisti under 40 che vivono e lavorano in Toscana. I cinque finalisti, scelti da una commissione di critici ed esperti alla quale ha partecipato Mauro Papa, direttore del Polo Clarisse Arte cha fa parte del Sistema Musei di Maremma oltre a Luia Corsini, Mario PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Intanto il Sistema Musei di Maremma amplia la sua platea tra musei, aree archeologiche, giardini d?arte e spazi espositivi con un?altra importante acquisizione: l?Orto Botanico Corsini di Porto Ercole, nel Comune di Monte Argentario Cristiani, Ginevra De Blasio, Massimo Mininni, Maria Concetta Monaci, sono stati: Antonio Barbieri, Saverio Bonelli, Lorenzo Bottari, Amedeo Desideri e Samantha Passaniti. Questi giovani artisti hanno potuto esporre le loro opere nello straordinario contesto architettonico di Forte Stella a Porto Ercole all?Argentario dal 13 al 31 agosto con lavori sul tema dell?ambiente e del rapporto uomo-natura. Due parole sull?Orto Botanico Corsini. Conosciuto originariamente come Parco di Acclimatazione della Casa Bianca, l?Orto Botanico Corsini nasce nel 1868 per volontà? del Generale Vincenzo Ricasoli (1814- 1891), fratello del più? famoso Bettino, presidente del Consiglio del neonato Regno d?Italia dopo Camillo Benso di Cavour. Vero e proprio esperimento botanico, nato dalla forte passione di Ricasoli per il mondo vegetale, il parco diventa rapidamente uno dei più significativi esempi di giardini di acclimatazione istituiti in Italia Orto Botanico Corsini 52 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Necropoli di Sovana,Tomba Ildebranda nella seconda metà dell?800. Sorgendo su un versante di forte pendenza, l?Orto si sviluppa in altezza, sfruttando la complessa opera di terrazzamento collinare conformata da grandi muri a secco, su cui oggi si snodano i sentieri, le scalinate e le piazzole da cui ammirare il suggestivo scorcio Mediterraneo. Attualmente la collezione, curata dalla Associazione Orto Botanico Corsini, ospita oltre 1300 alberi e arbusti appartenenti a circa 150 specie distribuiti su oltre 3 ettari di terreno. Le specie provengono in gran parte da India, Afghanistan, Medio Oriente, Sud Africa, Australia, Cina, Messico, Indie Occidentali e Americhe. L?Orto Botanico Corsini è aperto tutti i giorni con visite guidate a cura dei volontari dell?Associazione OBC dalle ore 19. La visita ha una durata di circa 50 minuti ed è possibile fare una donazione volontaria di 10 euro direttamente all?ingresso in Via delle Passioniste a Porto Ercole. Info sito web: www.ortobotanicocorsini.com Necropoli di Sovana sotto le stelle, quando la luce scolpisce il tufo È stato inaugurato lo scorso 26 luglio il nuovo impianto di illuminazione della Necropoli etrusca di Sovana, che fa parte del Parco Archeologico città del tufo di Sorano, grazie al quale sarà possibile visitare, oppure organizzare eventi, anche sotto le stelle; un modo di aggiungere fascino ed emozioni in questo luogo così antico e magico ma anche più sicurezza per i visitatori. L?impianto di illuminazione è stato eseguito per ora nel settore più importante dell?area archeologica. Si tratta di Poggio Felceto dove si trovano le tombe monumentali più rappresentative: la tomba Ildebranda, la tomba dei Demoni alati e il complesso monumentale della tomba dei Leoni. L?idea di creare un percorso di visita notturno nasce proprio nel 2021 a seguito dell?apertura al pubblico del complesso monumentale della tomba dei Leoni. Il nuovo impianto permette a partire dal punto accoglienza-biglietteria di raggiungere le tombe monumentali a facciata rupestre anche di notte in un?atmosfera surreale e offre uno scenario veramente suggestivo di questi monumenti permettendo di scorgere particolari che sono difficili da individuare durante il giorno. In prospettiva l?idea è quella di illuminare anche la via cava di Poggio Prisca e il settore dove si trova la tomba del Tifone. L?impianto è stato realizzato con fondi del Comune di Sorano dal settore cultura e turismo. TURISMO MaremmAround, il biglietto unico per visitare i musei di Grosseto e il Parco della Maremma Si chiama MaremmAround ed è la card tutta nuova utile per visitare a prezzo agevolato tutti i musei di Grosseto (Maam-Museo archeologico e d?arte della Maremma, Museo di storia naturale della Maremma e Polo culturale Le Clarisse) e il Parco della Maremma. Una sorta di ?biglietto unico? per organizzare al meglio le proprie escursioni alla scoperta della Maremma I musei cittadini e il Parco della Maremma in una sola card, a prezzo agevolato. Una sorta di ?biglietto unico? per organizzare al meglio le proprie escursioni alla scoperta della Maremma, a disposizione dei turisti, delle strutture ricettive locali o semplicemente di chi vuole approfondire la conoscenza del proprio territorio. È la MaremmAround Card, che torna uffi- cialmente in funzione dopo lo stop causato dal lockdown: la card è già in vendita online (su www.maremmaround.it tutte le informazioni e la procedura da seguire) e nelle strutture che partecipa- PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? La card è in vendita online su www.maremmaround.it e nei musei che partecipano all?iniziativa. Tutte le formule e i prezzi no all?iniziativa, cioè il Maam-Museo archeologico e d?arte della Maremma (in piazza Baccarini), il Museo di storia naturale della Maremma (in strada Corsini), il Polo culturale Le Clarisse (in via Vinzaglio) e il Parco naturale della Maremma. La card ? realizzata da StudioLogico ? offre tre diversi pacchetti: la MaremmAround ?Verde? prevede l?accesso ai tre musei al costo di 10 euro (ridotto 7 euro) ed è valida quattro giorni dal momento del primo ingresso; la MaremmAround ?Blu? prevede l?accesso a un museo a scelta e al parco, al costo di 12 euro (ridotto 8 euro) con quattro giorni di validità; la MaremmAround ?Rossa? consente l?accesso ai tre musei e al parco al costo di 15 euro (ridotto 11 euro) con 7 giorni di validità che scattano sempre dal primo ingresso, indipendentemente dal momento dell?acquisto. Hanno diritto alla tariffa ridotta gli studenti universitari, gli under 18, gli over 65, i militari in divisa 56 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 e gli iscritti Fai. «Favorire la massima fruizione del nostro patrimonio culturale e naturalistico ? dichiara Giovanni Tombari, il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, ente che gestisce il Museo di storia naturale della Maremma e il Polo culturale Le Clarisse ? è una missione primaria e lo strumento della MaremmAround può rappresentare un sistema particolarmente efficace per raggiungere l?obiettivo. Innanzitutto, è utile a mettere in rete strutture importanti come i musei e il parco, e naturalmente è un indiscutibile vantaggio per il turista (e non solo), sia in termini logistici che di convenienza economica. Ci auguriamo che venga preso in considerazione anche dagli operatori turistici, in modo da offrire un?accoglienza davvero completa a chi sceglie la Maremma». «Questa iniziativa ? dichiara il direttore scientifico del Museo archeologico e d?arte della Maremma, Chiara Valdambrini ? permetterà di incentivare il soggiorno a Grosseto e nelle sue frazioni, aumentando la permanenza e consentendo a coloro che amiamo chiamare cittadini temporanei di fruire del nostro patrimonio artistico e naturale con maggiore tempo a disposizione. La situazione pandemica ci ha messo di fronte al bisogno e al desiderio di vivere i beni culturali e il paesaggio in maniera diversa, riscoprendo la bellezza e il piacere di ritmi meno stressanti e frenetici e proprio in questa direzione va il biglietto unico dei musei della città e dei musei col parco». «MaremmAround ? dichiara il presidente del Parco della Maremma, Simone Rusci ? costituisce un altro importante tassello nella costruzione di un?offerta turistica e culturale sempre più ampia e sempre più integrata. Con questo strumento i musei di Grosseto e il Parco della Maremma diventano un tutt?uno, esaltando le strette relazioni storiche, culturali e sistemiche che da sempre li caratterizzano. Per il Parco della Maremma questa occasione è di grande importanza per un duplice motivo: da un lato consente di avvicinare ulteriormente il Parco alla città in termini di organizzazione e di fruizione, dall?altro consolida il rapporto con le istituzioni museali cittadine che rappresentano il naturale interlocutore per la crescita culturale di questo territorio. Auspico che questo sia il primo passo per ulteriori, e ancora più strette, forme di collaborazione e promozione». VIVI ENOGASTRONOMIA Girogustando in Maremma, il viaggio nel gusto pronto a ripartire a settembre 58 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Il format Torna, dopo la pausa estiva, la rassegna Girogustando in Maremma, tour enogastronomico nei ristoranti della provincia di Grosseto. L?iniziativa mette in contatto i ristoratori locali con chef di altre parti d?Italia, per menù a quattro mani che costituiscono un incontro tra culture culinarie differenti. Il format prevede un ristorante ospite, quello locale, e uno chef da fuori provincia. Il fine è quello di valorizzare prodotti locali di qualità. Nelle serate è possibile assaggiare due cucine differenti con un?alternanza di piatti (antipasti, primo, secondo e dolci), che accompagna i partecipanti in un vero e proprio viaggio nel gusto. L?intento è quello di valorizzare, assieme ai prodotti, tutto un territorio e le eccellenze che esprime, dai vini (ogni serata vede protagoniste due cantine del Consorzio tutela vini di Maremma), ai produttori a filiera corta: l?olio di Seggiano, i legumi, la castagna, il pescato e la carne locale, come anche alcuni presidi slow food. Si tratta di un vero e proprio tour nella gastronomia per valorizzare la dieta mediterranea. I vini vengono serviti e spiegati nelle loro propietà dai sommelier Ais che saranno presenti alle serate. L?iniziativa è realizzata da CAT Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio. La rassegna ha avuto una gustosa anteprima a primavera e torna a settembre con una serie di cene e una cooking lesson. «La finalità ? afferma il presidente provinciale Confesercenti Giovanni Caso ? è duplice: veicolare l?enogastronomia che si inserisce nel prodotto turistico della destinazione Maremma, ma anche la ristorazione di qualità e le produzioni agroalimentari e vitivinicole del territorio». «Si tratta di un appuntamento importante ? gli fa eco Gloria Faragli, Confesercenti ? anche perché l?enogastronomia, negli anni, è diventata una di quei fattori che portano alla scelta di una destinazione turistica». PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI ???? L?iniziativa è realizzata da CAT Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio Il programma Ma vediamo il programma dei prossimi appuntamenti. Dopo la pausa estiva, si ripartirà il 26 settembre dal Ristorante ?Il 13? di Castiglione della Pescaia dello chef Paolo Luciani che ospiterà Michele Vitale dell?omonimo ?Da Michele? da Siena. Quindi, il 29 settembre il viaggio approderà nello splendido borgo di Pitigliano per conoscere la cucina del Tufo allegro. Lo chef Domenico Pichini collaborerà con Alessia Uccellini del ristorante Fiorentino di San Sepolcro. Ottobre poi sarà rcco di appuntamenti. Ben quattro le serate in programma tra entroterra e costa: si andrà da Gavorrano all?Argentario passando per Grosseto e Alberese. 60 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Il 7 ottobre il Montebelli country hotel di Gavorrano vedrà collaborare in cucina gli chef Francesco Amato e Lara Gasperini dell?Oliosteria La Terrazza di Greve in Chianti. Il 13 ottobre il ristorante Torre d?Argento del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola di Monte Argentario con il suo chef Francesco Carrieri ospiterà il Pecora nera ristorante dell?hotel Ercolini e Savi di Montecatini Terme. Il 19 ottobre si tornerà verso il capoluogo: il ristorante Casa Livia con i suoi chef Guglielmo Nicola e Claudio Draghi ospiterà il ristorante Il Delfino di Cecina. A fine mese, il 26 ottobre, l?agriturismo Il Melograno di Alberese ospiterà l?Osteria del Teatro di Cortona. Tra i fornelli Sandra Rossi, Barbara Duchi e Emiliano Rossi. Ultimo appuntamento dell?anno il 3 novembre con il ritostante La Conchiglia di Roccatederighi, dove lo chef Daniele Stacchini ospiterà Massimo Rossi del ristorante Belvedere di Monte San Savino. A gennaio invece la seconda Cooking lesson dedicata al tortello maremmano. Dopo quella di giugno con Alberto Rabissi della Vecchia hosteria di Gavorrano sarà la volta di Masimo Bucci di Cerboli Osteria del mare che salirà in cattedra il 21 gennaio al Mercato coperto di Follonica. Info Per chi volesse conoscere prezzi e menù della serata si può andare sul sito www.girogustando.tv ENOLOGIA Vendemmia 2022, si annuncia un?annata con meno volumi, mentre sulla qualità vincerà chi avrà lavorato bene in vigna Che vendemmia sarà la 2022? Sono in tanti a chiederselo. L?annata è stata decisamente complicata per via della siccità che ha riportato indietro le lancette dell?orologio al 2003. Le piogge alla fine, subito dopo Ferragosto, sono arrivate e pare che siano state salvifiche a giudicare dai primi commenti degli addetti ai lavori G iorni cruciali per il settore vitivinicolo. Se in alcune zone d?Italia la vendemmia è già in corso, le piogge arrivate copiose dopo Ferragosto potrebbero rivelarsi decisive per definire l?annata 2022: siamo nel momento dell?ultima maturazione delle uve, che hanno sofferto l?estrema siccità della stagione. Le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura concordano su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest?anno si confer- ma determinante l?attenta gestione agronomica del vigneto. Dal 2003, l?annata che ha segnato la svolta climatica con conseguenze evidenti sulle produzioni, l?intero settore primario e il suo indotto investono affinché il comparto vitivinicolo possa affrontare senza gravi conseguenze gli effetti del cambiamento climatico. Quindi, anche di fronte a stagioni difficili come questa, la qualità non sarebbe in discussione. In Toscana la totale assenza di piogge su quasi tutta la regione per circa tre mesi (interrotta dai violenti acquazzoni verificatisi dopo Ferragosto) non consente di individuare facilmente l?andamento produttivo della vendemmia 2022 anche dal punto di vista qualitativo. Oltre alla perdita di peso dei grappoli, lo stress idrico ha limitato l?invaiatura in molte zone. Tutto dipenderà dagli effetti prodotti dalle piogge agostane ancora da decifrare. Se da un lato appare difficile fare pronostici, dall?altro si conferma il dato che questa situazione complicata, inciderà da Nord a Sud sull?aumento dei costi di produzione. E ad influire sul mercato ci saranno anche le giacenze. PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura concordano su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest?anno si conferma determinante l?attenta gestione agronomica del vigneto ?In prospettiva, alla luce della situazione economica attuale ? afferma il presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci ? è ragionevole immaginare nel medio periodo un rallentamento del mercato del vino con minori scambi in volume e valore più contenuto. I consumatori potrebbero cominciare a rallentare l?acquisto di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata?. La migliore reazione per il settore vitivinicolo italiano ? secondo Confagricoltura ? è essere ancora più concentrati sui mercati di esportazione, sia europei, sia di Paesi Terzi, come USA, Canada, ma anche del Sud Est asiatico, dove il nostro Paese è molto competitivo per il buon rapporto qualità/prezzo e per l?estrema varietà di prodotto, che da sempre è il punto di forza della nostra viti- 64 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 coltura. ?La consolidata immagine del vino italiano, sostenuta da opportune campagne di comunicazione ? conclude Castellucci ? dovrebbe permetterci di affrontare positivamente questa sfida a livello internazionale?. Per la Maremma, preoccupazioni in merito alla vendemmia 2022, sono state espresse da Ranieri Luigi Moris, presidente della sezione di prodotto vitivinicola di Confagricoltura Grosseto, che analizzando la situazione si colloca sulle stesse posizioni del presidente nazionale per quanto riguarda la necessità di potenziare l?export ed anche sul fronte dell?aumento dei costi di produzione. ?I prossimi saranno giorni cruciali per il settore vitivinicolo maremmano, visto che siamo nell?ultima fase della maturazione delle uve che hanno sofferto un forte periodo siccitoso?. Così si esprimeva poco prima di Ferragosto Moris, per il quale era ancora difficile fare previsioni in merito all?andamento dell?annata. ?È ancora presto per avere un quadro realistico di come sarà la prossima vendemmia. L?uva sulle piante ? spiegava Moris ? c?è ed è sana anche se sta soffrendo la carenza di pioggia. Oltre alla perdita di peso dei grappoli, lo stress idrico sta limitando l?invaiatura in molte zone. Qualche acquazzone c?è stato a macchia di leopardo, ma se riuscissimo ad avere ancora delle piogge nei prossimi giorni saremo ancora in tempo per salvare l?annata. La notte anche le temperature si stanno abbas- sando e questo è estremamente positivo, soprattutto per le uve bianche?. Quindi quali previsioni avanzare? ?Se piovesse ? aggiungeva il presidente Moris ? non avremo cali, anzi. Se invece perdurasse la siccità allora si potrebbero ipotizzare anche riduzioni di quantitativo anche superiore al 10%. Questa vendemmia è una vera e propria scommessa?. Da un punto di vista territoriale Moris sosteneva che la sofferenza era diffusa ?anche se una buona percentuale di vigneti godono di un?attenta gestione agronomica e possiedono l?irrigazione goccia a goccia, che aiuta non poco. Ma la pioggia è un?altra cosa?. Pioggia che, alla fine, è arrivata nel momento giusto (subito dopo Ferragosto) e a quanto sembre è stata salvifica, perché sia pure in extremis ha risollevato lo stato vegetativo delle piante favorendo la reidratazione dei grappoli e lasciando ben sperare circa l?esito complessivo della vendemmia 2022. Il presidente, in conclusione, evidenziava un notevole aumento dei costi di produzione ?che, insieme alle giacenze, potrebbe rallentare il mercato del vino con minori scambi in volume e in valore più contenuto. I consumatori potrebbero cominciare a rallentare l?acquisto di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata. Ecco perché sarebbe importante incrementare l?export, visto che la nostra immagine vitivinicola, grazie al forte legame con il territorio, si sta sempre più imponendo a livello mondiale?. VIVI ENOLOGIA Valorizzare e promuovere i vini rosati di Maremma: la mission dell?associazione Rosae Maris DI ELISABETTA RUSSO Valorizzare i vini rosati di Maremma: questa la mission che si è data l?associazione di produttori Rosae Maris nata nel 2015 proprio con l?intento di promuovere questa tipologia di vino, oggi sempre più apprezzata ed in crescita, non solo in termini di quantità, ma soprattutto di qualità dei prodotti. Ne parliamo con la presidente Elisabetta Ceccariglia 68 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 A ndiamo oggi a conoscere Rosae Maris, associazione di produttori nata nel 2015 con l?intento di valorizzare i vini rosati di Maremma, un gruppo che con grande passione, spirito di collaborazione e professionalità sta contribuendo a portare crescente interesse su questa tipologia di vino, fino a pochi anni fa poco conosciuta nella sua interessante potenzialità ed ora sempre più apprezzata. Gli ultimi anni hanno visto una presenza sempre più significativa di nuove proposte di vini rosati sul palcoscenico vinicolo maremmano, tipicamente dominato dai vini rossi, affiancati in seconda fila dai bianchi. La Maremma grossetana in realtà grazie alla sua mediterraneità è un territorio particolarmente vocato per la produzione di vini rosati, che trovano nella varietà dei microclimi, nella ricchezza dei suoli minerali e nelle brezze marine le condizioni ideali per restituire al meglio al naso e al palato quei sentori e sapori che vanno a soddisfare i gusti di un pubblico sempre più esigente e alla ricerca di nuove esperienze gustative. Grazie all?intuizione di diversi produttori che hanno creduto diversi anni fa in questa potenzialità dei vini rosati in Maremma, e grazie alle raffinate tecniche di produzione utilizzate stiamo assistendo ad una crescita importante di questo settore non solo in termini di quantità ma soprattutto di qualità dei prodotti. In questo percorso di crescita del settore ha avuto un ruolo importante anche l?iniziativa di alcuni produttori che nel 2015 hanno deciso di ?fare rete? per promuovere tutti insieme, in sinergia e collaborazione, anche con il supporto del Consorzio Maremma Toscana DOC e di altre realtà territoriali, la conoscenza dei vini rosati di Maremma, sia sul territorio di produzione che a livello nazionale ed internazionale. A Rosae Maris aderiscono attualmente 20 produttori della provincia grossetana, con circa 25 etichette di rosati, che propongono vini sia fermi che spumantizzati da vitigni tipicamente della zona, come Sangiovese, Ciliegiolo, Alicante, ma non solo, offrendo quindi un?ampia scelta per poter accompagnare una grande varietà di cibi, per aperitivi e a tutto pasto, adatti non solo per i periodi estivi, come spesso si pensa di utilizzare i rosati, ma per tutto l?anno. Proprio l?attività di Rosae Maris si è dimostrata in questi anni di grande valore, tramite i numerosi eventi di degustazione realizzati, per sfatare appunto la convinzione di molti che il rosato sia un vino di nicchia da usare solo in poche occasioni. Questo sta aprendo la porta alla crescita che si è vista e che ci si aspetta continui in futuro. Rosae Maris sta anche contribuendo, con la sua presenza in eventi nazionali ed internazionali, a far apprezzare la qualità dei rosati della Maremma che si stanno così inserendo nel mondo più noto dei rosati di provenienza soprattutto francese o, in Italia, di poche zone tra cui Lago di Garda, Abruzzo e Puglia. La Maremma si sta affacciando con forza in questo scenario e le attività di Rosae Maris in tal senso sono di grande valore. Abbiamo incontrato la presidente dell?Associazione, Elisabetta Ceccariglia, per saperne di più sul sodalizio e sui risultati più significativi raggiunti in questi anni. Iniziamo da una curiosità: perché il nome Rosae Maris? Rosae Maris fu il nome scelto per il primo evento, da me ideato insieme a Luca Papalini, evento che fu dedicato nel 2015 ai vini rosati della Maremma e che si svolse al Museo della Casa Rossa Ximenes di Castiglione della Pescaia il fine settimana del solstizio d?estate del 2015. Nell?organizzazione ebbe parte attiva la Cooperativa Maremmagica, che curava le attività del Museo, con la sua presidente Lea Pandolfi, e la socia Roberta Margiacchi, mentre sostennero l?evento, nel suo svolgimento, la Scuola Europea Sommelier con i sommelier presenti ai banchi d?assaggio e la Pro loco di Scansano con la fornitura di attrezzature. La nostra è un?Associazione che è andata a volte controcorrente, e che in un?epoca in cui l?inglese è la lingua internazionale ha scelto invece un nome latino, a voler sottolineare la mediterraneità del prodotto che intende promuovere e del suo territorio di provenienza. Come anche la formula che l?ha fatta sviluppare in questi sette anni ha confermato che la biodiversità si può trovare anche nella gestione di un?associazione. L?andatura del gruppo si è adattata per includere anche chi andava a passo più lento: alla ?competizione? si è preferita la strada della collaborazione e continui- PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? La Maremma grossetana grazie alla sua mediterraneità è un territorio particolarmente vocato per la produzione di vini rosati, che trovano nella varietà dei microclimi, nella ricchezza dei suoli minerali e nelle brezze marine le condizioni ideali per restituire produzioni eccellenti tà, ai modi troppo diretti la mediazione della gentilezza, ad un?informazione continua un?informazione più misurata e progressiva. Quindi si può dire che il successo dell?Associazione risieda nella capacità di fare rete in modo efficace ma senza competitività? Qualcosa che spesso è molto difficile realizzare e che è meritevole di essere preso a modello Assolutamente si, l?Associazione vede oggi riuniti un bel numero di produttori in quella che è una ?rete di collaborazione?, e tengo a sottolineare che l?aspetto di collaborazione e sinergia tra i partecipanti è ciò che caratterizza questo gruppo. Si lavora insieme con l?obiettivo comune di far crescere i vini rosati nella loro totalità, non la singola etichetta, e questo permette di presentarci all?esterno con maggiore forza e in modo più sostenibile, realizzando eventi che sarebbe piuttosto improbabile poter realizzare singolarmente. La finalità di Rosae Maris è promozionale, far conoscere il vino rosato della provincia di Grosseto e valorizzarne la qualità. La strategia operativa di Rosae Maris è incentrata su gentilezza e collaborazione, due comportamenti fondamentali per favorire il dialogo e lo scambio. Parliamo degli eventi Elizabeth Gabay, Maggio 2019 70 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Tra i più importanti eventi realizzati negli scorsi anni sul territorio maremmano citiamo gli incontri annuali ed ormai abituali (a parte il periodo della pandemia) a Castiglione della Pescaia a giugno, la partecipazione continuativa dal 2016 a Calici di Stelle a Massa Marittima e alla Festa dell?Uva di Scansano, a Paese Divino a Istia d?Ombrone nel 2018 e 2019, a Gustatus Orbetello nel 2019, e la partecipazione continuativa dal 2018 a Music & Wine di cui Rosae Maris è partner. Quest?anno ad aprile un importante evento ?Fantasie su vini rosati di Maremma?, tenutosi presso l?Hotel Granduca di Grosseto, ha visto la partecipazione del grande Alfredo Sibaldi Bevilotti, due volte insignito della prestigiosa Stella della Guida Rossa Michelin, che ha collaborato a proporre svariati abbinamenti di ?finger food gourmandes?, realizzati dallo chef Daniele Zanzucchi (a dimostrazione della versatilità di questo tipo di vino) per i 15 vini rosati degustati. Tra i molti eventi fuori del territorio, che hanno contribuito a far conoscere i rosati del grossetano, abbiamo la partecipazione continuativa dal 2016 all?evento Italia in Rosa a Moniga del Garda, la presenza a Donne in Rosa, degustazione ONAV a Mantova 2017 e al webinar Milano Wine Week, Ottobre 2020 ?Vino in Poltrona? a Gennaio 2021. A livello internazionale, Rosae Maris è stata partner di una Master Class tenuta nel 2019 da Elizabeth Gabay, Master of wine esperta di vini rosati; inoltre ha partecipato a Milano wine week ad Ottobre 2020, al webinar internazionale con il CWW (Circle of Wine Writers) ?Let?s taste Maremma Rosés? a luglio 2021. A proposito di Elizabeth Gabay molto significativo è il suo commento riguardo i rosati maremmani: ?così tante regioni stanno cercando la loro identità nei rosati come ?vini rosa chiari in stile Provenzale?, i rosati della Maremma stanno dimostrando di avere un proprio respiro di aria fresca, di essere vini rosa con forte identità. La combinazione di frutto maturo e di mineralità appare la nota caratteristica di questi vini, che hanno una varietà di stili a seconda della complessa combinazione di terroir e di ampia varietà di vitigni, che vanno dal Sangiovese al Ciliegiolo, al Grenache, Merlot, Syrah,e Cabernet?. Prima di chiudere un?ultima domanda: se dovesse descrivere con poche parole Rosae Maris quali userebbe? Collaborazione e (aggiunge sorridendo) gentilezza, il rosa non può andare d?accordo con altro. Banco d?assaggio Rasae Maris VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto Prosegue il viaggio nel gusto tra Maremma e Monte Amiata, in collaborazione con i punti vendita Conad di Grosseto, da sempre attenti alle eccellenze del territorio. Un viaggio a puntate, alla scoperta di piccole perle di una filiera produttiva locale assolutamente da valorizzare. La settima tappa si sposta nella zona delle Colline Metallifere per conoscere più da vicino le aziende Podere Paterno (Monterotondo M.mo), Il Felciaione (Suvereto), Vapori di Birra (Sasso Pisano) PODERE PATERNO, MONTEROTONDO M.MO Prodotti caseari di altissima qualità Immersa fra le verdi colline della Maremma, nel comune di Monterotondo Marittimo, Podere Paterno porta avanti la sua attività nel pieno rispetto dell?ambiente e degli animali, producendo formaggio di pecora di altissima qualità, ottenuto esclusivamente con il latte ricavato dai propri allevamenti. Ravaggiolo, Ricotta di pecora, Vellutato, Vellutato aromatizzato al pistacchio o alle noci, Pecorino fresco, semistagionato, riserva del pastore e sotto fieno... Sono alcuni dei prodotti dell?azienda Podere Paterno di Mario Tanda. Un?a- zienda amica dell?ambiente dato che qui si utilizza un doppio impianto, fotovoltaico e geotermico, per mantenere un?autosufficienza energetica e generare un impatto ambientale minimo. Grazie a questi accorgimenti, i prodotti dell?azienda agricola portano il marchio della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana. Podere Paterno (Monterotondo Marittimo) 72 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Azienda agricola Mulino Il Felciaione (Suvereto) Tra le chicche di questa azienda si segnalano: Pecorino Il Maremmano (1 anno di stagionatura minima; ha un sapore piuttosto pronunciato, ideale da consumare con le pere; il latte, appena munto, viene trasferito in caseificio e subito lavorato; il caglio impiegato è di agnello, quello maggiormente utilizzato dai pastori e che gli conferisce il tipico gusto del pecorino); Pecorino fresco (40 giorni di stagionatura; ha una pasta tenera, un po? burrosa, e un gusto dolce e delicato, perfetto per accompagnare semplicemente la verdura o fuso negli sformati; lo si produce durante l?intero arco dell?anno esclusivamente con latte di pecora); Pecorino Il Moro nel fieno (la caratteristica principale di questo formaggio, sarà evidente, è la stagionatura, che dura 4 mesi all?interno di un involucro di fieno. Il fieno gli dona infatti un sapore più rustico e aromatico, trattenendo l?umidità e mantenendo la pasta del pecorino a una temperatura ottimale. È prodotto con latte crudo di pecora, ha una consistenza soffice e un leggero sentore di piccante. Ottimo in abbinamento a pane casereccio, salumi toscani e vino rosso); Pecorino al peperoncino (2 mesi di stagionatura; nella lavorazione il peperoncino viene aggiunto al momento della rottura della cagliata e posto negli stampi affinché l?aroma si mescoli a quello del formaggio. Il risultato è un sapore estremamente equilibrato adatto per insaporire qualche piatto o per condire la pasta); Pecorino semistagionato (90 giorni di stagionatura; prodotto, anche questo, con latte crudo di pecora e caglio di vitello, per un gusto più leggero; speciale con qualche goccia di miele d?acacia e di millefiori, con marmellata di fragole e di ciliegie, confettura di pere, vini dai gusti fruttati e non troppo tannici). L?azienda è situata nell?area geotermica a soli 2 km dal parco delle Biancane (sito dell?Unesco) e dal nuovo museo MUBIA che tratta la parte geologica della geotermia, molti sono i turisti e le scolaresche che dopo aver visitato il parco e il museo vanno a visitare l?azienda per vedere come la geotermia possa essere utilizzata anche nel campo agricolo ed agroalimentare. PRODOTTI DEL TERRITORIO Formaggi di pecora di altissima qualità DOVE: 65 Km da Grosseto Pod. Muriglioni, 32 Monterotondo M.mo (Gr) Tel. 0566 917042 - 333 9617571 www.poderepaterno.it AZIENDA AGRICOLA MULINO IL FELCIAIONE, SUVERETO Farine e paste dal sapore antico griffate ?Pietra del Cornia? Azienda Agricola a regime biologico Il Felciaione di Bezzi Valentina produce e macina cereali e legumi secondo l?antica tradizione della molitura a pietra. Da non perdere le farine e semole di grani moderni e antichi L?azienda agricola ?Il Felciaione? nasce nel dicembre 2014 dal desiderio e dalla volontà di Valentina, psicologa e il marito Luca, agronomo, di condividere, oltre al loro ?progetto? di vita anche un progetto che valorizzasse e promuovesse il loro territorio. L?azienda si sviluppa su una superficie di 50 ettari in località Casetta di Cornia, a 24 metri sul livello del mare, vicino all?antico Borgo di Suvereto (Li), nella verde vallata attraversata dal fiume Cornia, un?area fortemente vocata per la coltivazione di ortaggi e cereali. Il nome Felciaione rimanda al nome originario dell?area occupata dall?Azienda, come è possibile trovare nei vecchi estratti di mappa del catasto Leopoldino del 1867. Nel 2014 inizia la coltivazione di ortaggi e loro trasformazione, fornendo PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? E per chi volesse approfondire la conoscenza di queste tre belle realtà enogastromiche del nostro territorio, si segnala che i loro prodotti sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto Vapori di Birra (Sasso Pisano) le botteghe locali con conserve di alta qualità. Basta poco però per far crescere la passione per la ricerca di grani antichi e moderni, studiarne la storia e apprezzarne le proprietà, così sempre più appezzamenti di terreno vengono dedicati alla coltivazione di cereali. È partendo da un terreno proficuo e generoso e con caratteristiche di pregio che presto si riescono ad ottenere colture di qualità. Su queste premesse si inserisce la personalità del contadino moderno con precisa idea imprenditoriale. Gli ottimi cereali prodotti invitano nel 2015 all?acquisto di un mulino a pietra, tradizione che dopo mezzo secolo di assenza torna a far parte della Val di Cornia. Nascono così i prodotti della ?Pietra del Cornia?. Completamente in biologico l?Azienda propone un?ampia gamma di farine e pasta. ?Quando parliamo di grani antichi ? spiega l?agronomo Luca Balleri dell?azienda Il Felciaione ? indichiamo i grani iscritti all?elenco nazionale prima degli anni ?40: si tratta di frumenti che non hanno subito le pressioni degli anni ?5060, quando veniva spinta la selezione dei semi, anche tramite irradiamento con materiale radioattivo, come è avvenuto con la varietà Creso, che ha fornito la base genetica per buona parte delle cultivar moderne. Con le modificazioni genetiche è stata forzata la produzione di glutine che nei grani moderni è presente in una percentuale molto più alta rispetto ai grani antichi. Ed è per questo che un uso di farine raffinate può portare all?insorgere di casi di intolleranza 74 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 delle persone. Le nostre farine sono macinate a pietra. Questo è un altro elemento importante per la salute e per il gusto, in quanto conservano il germe di grano e tutti i lieviti buoni in esso presenti, dai quali dipende la lievitazione naturale e una straordinaria ampiezza di profumi. La lavorazione di queste farine richiede una tecnica pastificatoria superiore, ma il risultato è eccezionale in termini di proprietà nutrizionali, di benessere e di sapore?. PRODOTTI DEL TERRITORIO Farine e pasta ?Pietra del Cornia? DOVE: 63 Km da Grosseto Loc. Casetta di Cornia ? Suvereto Tel. 393 6891013 www.mulinoilfelciaione.it VAPORI DI BIRRA, SASSO PISANO LA BIRRA GEOTERMICA L?energia rinnovabile per produrre nove birre di qualità a impatto zero Un angolo della provincia di Grosseto è condiviso da altre due province, Livorno e Pisa, e unito dalle nuvole di fumo sprigionate dalla terra. Le Biancane iniziano e finiscono quassù tra Monterotondo Marittimo e Sasso Pisano, dialogano e si danno una mano. Laddove la terra respira è nata una buona birra e un?impresa, Vapori di Birra, che interpreta e usa la forza dell?energia geotermica. Vapori di Birra è un po? il simbolo di questa unione con la sua piccola struttura posta al termine (o all?inizio) del sentiero che attraversa fumarole e soffioni, putizze e acque calde e fa parte dell?as- sociazione ?Agricoltori Custodi della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana?, composta da imprenditori che hanno come priorità la sostenibilità ambientale, in collaborazione con Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e CoSviG. Vapori di Birra, infatti, è il primo birrificio in Italia che impiega il vapore geotermico come fonte primaria di energia, nel rispetto dell?ambiente e con la consapevolezza che il sentimento ecologico è un valore da proteggere. L?impianto è stato opportunamente studiato e modificato per usufruire del potenziale offerto dall?energia geotermica, e permette il massimo risparmio energetico nella produzione del calore ed un minimo impatto ambientale. A Sasso Pisano si producono otto tipi di ottime birre: Geyser, Pale Ale / Sulfurea, Weiss / Magma, Amber Ale / Thera, speciale al miele / Lokomotiv, Blanche / Ipagea, White Ipa / Accademica, Belgian Ale / Fiamma, al peperoncino Libera, american ale gluten free. Nei locali di Vapori di Birra è possibile fare spuntini e degustare le birre geotermiche ed altri prodotti della Comunità del Cibo ed Edo, Chiara, Luciana, Liliana e Domelia saranno felici di mostrare il birrificio e le modalità di produzione. PRODOTTI DEL TERRITORIO Tutte le birre di Vapori di birra DOVE: 70 Km da Grosseto Via dei Lagoni, 25 - Sasso Pisano Tel. 0588 26156 - 328 2334464 www.vaporidibirra.com GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto I Mollica?s nei Conad di Grosseto Sette prodotti della grande tradizione gastronomica toscana, la simpatia e la competenza di Silvia e Mattia, questi sono i Mollica?s che dal ?Curvone? nella zona industriale di Follonica volano nei supermercati Conad della Toscana. La loro ricetta è semplice ed è tutta basata sulle caratteristiche di una cucina che è anche ?parola?, modi di dire, materie prime. Silvia e Mattia raccontano tutto questo ogni giorno dal loro furgoncino, dai loro social sempre più a?ollati e, ormai da tempo, dal canale di Gambero Rosso Channel. Conad, attenta da sempre ai prodotti e ai produttori del territorio, ha deciso di ospitare i prodotti freschi dei Molli­ ca?s nei supermercati della rete. Per ora sono 7 le specialità in vendita: il patè di fegatini toscano, la pappa al pomodoro, la minestra di pane ?ribol­ lita?, il peposo, il lampredotto, la trip­ pa e fagioli all?uccelletto. Insieme ai piatti pronti (basterà riscal­ darli in micro onde) i Mollica?s entra­ no in Conad con i ?decaloghi? e la spiegazione dei modi di dire toscani di Silvia, la riscoperta del quinto quarto e il sapore della toscanità. Bar Ristoro sempre migliori È divenuto un appuntamento fisso dell?estate 2022. Ogni giorno, ma in particolare la domenica e le festività la colazione si fa nei Bar Ristoro dei Conad di via Scansanese, via Clodia e via Senegal a Grosseto. I motivi trai­ nanti sono due: lo sconto ?festivo? su ca?è, cappuccini e paste e le materie prime utilizzate con il ca?è prodotto con le miscele di Illy, il Latte di qualità Conad e le paste artigianali. Oggi si aggiunge un terzo motivo con l?ingresso in Conad dei prodotti di pasticceria de La Favorita. Un?azienda tutta grossetana con la sede a pochi passi dal supermercato Conad di via Scansanese e una produzione di qua­ lità a?ermata nella città. 15% di sconto sui libri scolatici entro il 30 settembre L?appuntamento con la riapertura del­ le scuole è ormai vicino e con esso anche le spese per l?acquisto dei libri scolastici. Conad come ogni anno è dalla parte delle famiglie e o?re a tutti uno scon­ to immediato del 15% sul prezzo di copertina. Per prenotare e ricevere i volumi in tempo sarà su?ciente recarsi al Box dei quattro supermerca­ ti cittadini con la lista dei libri oppure collegarsi al sito internet conad.it e sceglierli on line. L?acquisto potrà essere fatto entro il 30 settembre. PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 LA MAREMMA CHE ECCELLE Atlante srl, trent?anni di storia nel segno della crescita numerica e qualitativa 30 milioni di fatturato nel 2022, 50 milioni nel 2023 e a luglio la costituzione della holding. Questi i numeri e l?ultima novità di Atlante srl azienda in costante crescita, fondata da Giovanni Lamioni. La società recentemente ha inaugurato la nuova sede di rappresentanza situata in via Garibaldi 40 a Grosseto e si appresta a festeggiare con una serie di iniziative il trentennale Nelle foto alcuni momenti dell?inaugurazione della nuova sede di rappresentanza di Atlante srl, situata a Grosseto, in via Garibaldi 40 T rent?anni di storia imprenditoriale sono certamente un bel traguardo che merita di essere sottolineato e festeggiato. Ed è infatti ciò che si appresta a fare la società Atlante srl, leader in provincia di Grosseto nel settore dell?edilizia, restauro e della formazione, con una serie di iniziative aperte a tutti i cittadini, una sorta di omaggio alla Maremma e alla sua bellezza, di cui parliamo nel box a pag. 79. Intanto il 18 giugno scorso, con la preview della mostra fotografica di Francesco Minucci ?Per nascita e per scelta?, è stata inaugurata la nuova sede della società guidata da Giovanni Lamioni, a Grosseto, in via Garibaldi 40. Una sede di rappresentanza prestigiosa, per un?azienda che opera con successo nel settore della formazione, dell?edilizia e del restauro con una costante crescita, numerica e qualitativa. Il 2022, l?anno del trentennale di attività, Atlante srl chiuderà con un fatturato che si aggira intorno ai 30 milioni di euro. 50 milioni è la previsione per il 2023. E a luglio è stata costituita la hol- ding. ?Atlante ? spiega il fondatore e presidente Giovanni Lamioni ? nasce come cooperativa, nel settembre 1992, da una mia idea imprenditoriale. Inizialmente forniva servizi di vario genere, per poi accreditarsi nel 1995 come agenzia formativa. Quella è stata la prima importante svolta. L?anno successivo abbiamo gestito un corso di formazione della Regione rivolto a donne restauratrici; decidemmo di assumerne 5, attivando così anche il settore del restauro, che è tuttora uno degli asset fondamentali. PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Nell?occasione si è tenuta l?anteprima della mostra fotografica di Francesco Minucci ?Per nascita e per scelta?, una ricerca sul territorio della Maremma e dell?Amiata raccontata attraverso le persone che la vivono, appunto, per nascita o per scelta Oggi siamo una delle poche aziende in Italia ad avere ottenuto la certificazione SOA OS 20 che consente di lavorare su edifici protetti dai Beni culturali e dalle Soprintendenze. Sette anni fa Atlante si è poi trasformata da cooperativa in Srl. Da quattro anni abbiamo attivato anche il settore dell?edilizia, dove siamo particolarmente attivi con i bonus edilizia?. ?Abbiamo continuato a crescere ? prosegue Lamioni ? grazie alla nostra squadra, composta da 36 dipendenti a tempo indeterminato, 6 collaborazioni a partita iva e diverse aziende in subappalto, anche del territorio, che lavorano con noi. Quest?anno festeggiamo i 30 anni di attività chiudendo con tutta probabilità il fatturato intorno ai 17milioni di euro. Il previsionale del 2023, già approvato, è di 30 milioni di euro. A luglio un altro passaggio importante: abbiamo costituito la holding Lamioni 78 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione degli eventi per il trentennale; da sinistra: Alfonso De Pietro, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze; Giovanni Lamioni e Stefano Sagina di Ecista posseduta al 100% dalla mia famiglia e la holding a sua volta possiede Atlante Formazione e Atlante costruzione e restauro, perché entro settembre faremo la scissione da un?unica società, costituendone 2 distinte. Stiamo lavorando per attivare a fine 2023 anche una terza società nel settore turistico ricettivo, per la quale prevediamo l?acquisto di strutture agricole sul territorio e stiamo valutando anche l?acquisizione di un immobile a New York. L?azienda è strutturata patrimonialmente con un nuovo capannone in via Genova, gli uffici amministrativi in via Filippo Corridoni e la nuova sede di rappresentanza, in pieno centro storico, che riteniamo fondamentale in vista delle sfide future che ci attendono?. Giovanni Lamioni si è sempre diviso tra la sua azienda e gli impegni pubblici. Oggi è presidente di Confartigianato Imprese Grosseto, vicepresidente vicario regionale della Confartigianato e vicepresidente nazionale di Artigiancredito. È docente titolare di due cattedre all?università telematica Pegaso in Artigianato artistico e Marketing vitivinicolo (tre studenti si sono laureati con lui e altrettanti lo faranno a breve). Da tre anni è anche alla guida di Artex. In passato è stato presidente della Camera di Commercio, vicepresidente di Unioncamere e vicepresidente di UAPME Unione Europea dell?Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese. Nel 2013 ha ricevuto il Grifone d?Oro, massimo riconoscimento della città di Grosseto. ?Da queste esperienze ? afferma Giovanni Lamioni ? ho avuto tante soddisfazioni anche se spesso mi hanno tenu- to lontano dall?azienda. Il mio obiettivo adesso è quello di continuare a far crescere Atlante, arrivando al prossimo step dei 50 milioni di euro. Poi se i miei figli Viola e Francesco lo vorranno, tra qualche anno, mi piacerebbe averli al mio fianco in azienda?. Dal 2017 opera, inoltre, la Fondazione Atlante a supporto di diverse iniziative nel territorio. ?Solo nell?ultimo periodo la Fondazione ? conclude Giovanni Lamioni ? ha finanziato un concerto in cattedrale con l?esecuzione del Requiem di Mozart e uno spettacolo di Fabio Cicaloni su Milva. Finanzieremo interamente il volume fotografico di Francesco Minucci, legato alla mostra ?Per nascita o per scelta? di cui abbiamo ospitato la preview. Per il trentennale di Atlante, realizzeremo a settembre un grande evento a Principina a Mare, per il quale prevediamo tanta affluenza di pubblico. È il nostro modo di ringraziare il territorio che ci ha voluto bene?. Nell?occasione dell?inaugurazione della nuova sede di rappresentanza si è tenuta l?anteprima della mostra fotografica di Francesco Minucci ?Per nascita e per scelta?, una ricerca sul territorio della Maremma e dell?Amiata raccontata attraverso le persone che la vivono, appunto, per nascita o per scelta. Tra i volti noti esposti in questa preview ci sono alcuni personaggi ritratti da Francesco Minucci in Maremma come Carlo Conti, Oliviero Toscani, Joe Bastianich, Ambra Sabatini, Pia dei Tolomei. La mostra sarà inaugurata a settembre. Atlante srl ha presentato anche il logo realizzato per i 30 anni di attività. ?Principina in mongolfiera? celebra i 30 anni di Atlante srl ?Principina in mongolfiera? il 10 settembre a Principina a mare (Grosseto), il Festival del Cavallo ad ottobre e la pubblicazione del libro fotografico di Francesco Minucci ?Per nascita e per scelta? al centro del programma ?Atlante 30 anni, Festa della Maremma?. Giovanni Lamioni: ?È il nostro modo di ringraziare il territorio che ci ha voluto bene? L a società Atlante srl, leader in provincia di Grosseto nel settore dell?edilizia, restauro e della for­ mazione, festeggia i suoi primi tren­ t?anni di attività con un omaggio alla Maremma e alla sua bellezza, attra­ verso una serie di eventi aperti a tutti i cittadini. Il primo è ?Principina in mongolfie­ ra?, in programma il 10 settembre, a Principina a mare (Grosseto). Una grande festa dedicata alle famiglie, in cui i giganti dell?aria coloreranno i cie­ li della meta turistica emozionando le persone che hanno deciso di trascor­ rere una giornata magica, all?insegna del divertimento. Il programma di ?Atlante 30 anni, Festa della Maremma? prosegue con il Festival del Cavallo che si svolgerà a metà ottobre all?Ippodromo del Casalone e poi con la pubblicazione del libro fotografico di Francesco Minucci ?Per nascita e per scelta?. L?appuntamento di sabato 10 set­ tembre, dalle ore 17 alle 22.30, a Principina a Mare sarà una grande festa, con spettacoli, musica e anima­ zione: 5 mongolfiere per il volo vinco­ lato saranno posizionate sulla spiag­ gia e una mongolfiera, gonfiata a metà, sarà allestita in piazzale Tirre­ no, a disposizione di chi vorrà cono­ scerla più da vicino. Chi lo desidererà potrà anche prenotare dei giri gratuiti in mongolfiera. Sarà possibile e?et­ tuare la prenotazione on line nei gior­ ni precedenti all?evento sul sito inmongolfiera.it Ad animare la festa saranno gli spettacoli di giocoleria, equilibrismo e di fuoco a cura della compagnia Man­ tica. Per l?occasione piazzale Tirreno, cuore della manifestazione, sarà chiu­ so al tra?co. Alle 22.30 gran finale con ?Night glow?: lo spettacolo di set­ te mongolfiere che danzeranno in notturna a suon di musica per saluta­ re dall?alto tutti i partecipanti. ?Vogliamo condividere questo tra? guardo importante dei 30 anni di atti? vità di Atlante srl ? a?erma il presi­ dente e fondatore della società Gio­ vanni Lamioni ? con una bella festa aperta a tutti i cittadini perché è il nostro modo per ringraziare il territo? rio che ci ha voluto bene. Nel nostro percorso abbiamo raggiunto obiettivi importanti. L?anniversario è l?occasio? ne per ricordare quanta strada è stata fatta ma soprattutto per guardare al futuro, accettando nuove sfide?. La festa ?Principina in mongolfiera? è organizzata con il patrocinio del Comune di Grosseto ed è finanziata da Atlante srl con il sostegno econo­ mico di diversi Enti, tra i quali i main sponsor Supermercati Conad di Gros­ seto e Fondazione Cassa Risparmio di Firenze, e poi Confartigianato Impre­ se Grosseto, Generali assicurazione, lo stabilimento balneare Ricci di Mare di Marina di Grosseto. L?organizzazio­ ne è curata dalla società Ecista di Ste­ fano Sagina, Mariachiara Goracci, Andrea Farini e Carlo Contini. Il festival del Cavallo è finanziato da Atlante insieme ai due main sponsor Distretti ecologici e Supermercati Conad di Grosseto, che finanzia, con Atlante, anche la pubblicazione del libro ?Per nascita e per scelta?. ?Si tratta di eventi particolarmente complessi ed onerosi dal punto di vista economico ? spiega Giovanni Lamioni ? per questo ringrazio di cuo? re tutti i nostri sponsor che hanno deciso di sostenerci, consentendoci di celebrare i 30 anni di Atlante in un modo così originale e speciale, con una grande festa per la Maremma e i suoi cittadini?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI STORIE DA RACCONTARE Stefano Palmieri, lo swing della libertà che batte anche l?handicap La storia di Stefano Palmieri, non vedente a causa di un tragico incidente avvenuto nel 2002, è una storia che non lascia indifferenti. Perché dimostra che con la determinazione giusta si possono superare ostacoli in apparenza insormontabili. Proprio come sta facendo lui nel golf blind dedicato ai non vedenti. Sport nel quale continua a vincere e ad alzare la sfida per sé e per gli altri contro l?handicap DI MICHELE GUERRINI Stefano Palmieri 80 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 D a appassionato di maratone, nel 2013 scopre il golf blind dedicato ai non vedenti. Da quella notizia a calpestare il green del Golf Club Toscana al Pelagone (Gavorrano) è stato un momento. Inizia così un lungo percorso di scoperta e sfida personale che lo porta ad essere un esempio da seguire nel panorama sportivo italiano e internazionale. Il Golf non è un gioco. È considerato la seconda disciplina sportiva più difficile, dopo il salto con l?asta. La pratica e sviluppo dello swing (ovvero il movimento che si esegue, in maniera diversa, per ogni colpo) è un atto avvertito come innaturale dal corpo umano, in parallelo immaginate una partita lunga almeno cinque ore, in cui si tirano ?solo? cento colpi. Ogni colpo è importante (nel golf vince chi fa meno errori, è frase comune) mentre lo stress, la stanchezza fisica e le imprevedibilità meteorologiche si fanno sempre più vicine. È uno sport però che ti permette di apprezzare la meraviglia della natura, di contemplarla in un momento di bellezza e passione. Ma Stefano non ci vede più dal tragico incidente del 2002. E non aveva mai giocato a golf prima. Al contrario di molti giocatori non vedenti, non ha nessun riferimento precedente di come sia fatto un prato da gioco, le buche, e, soprattutto, la posizione del suo corpo in un determinato gesto come lo swing. Qui nasce la grande sfida di Stefano e delle persone (maestri, collaboratori) che lo accompagnano nel suo percorso. Un percorso fatto di pazienza e tenacia che negli ultimi mesi lo vede allenarsi ogni giorno almeno tre ore, per rafforzare non solo la sua tecnica e consapevolezza fisica ma la sinergia con le guide che lo accompagnano in ogni gara. Sembra una scena surreale e simpatica vedere Stefano all?opera: insieme alla sua guida sul campo fanno il percorso verso la buca per capire l?andamento del terreno e la distanza, parlano insieme del tipo di erba e del vento, poi la messa in posizione della mazza vicino alla pallina. Tutto il resto è nelle mani di Stefano che ragionando e ascoltando il proprio corpo visualizza e si proietta con forza fuori dal suo handicap fino a vincere. Vincere ripetutamente in contesti internazionali come Italian Blind Open, Japan Open Blind, l?edizione britannica e irlandese, i mondiali del 2016, fino ad arrivare al suo prossimo obiettivo: le paraolimpiadi del 2024. Un percorso lungo e ricco di ostacoli: per far parte della Nazionale Italiana deve fare almeno quattro gare del circuito EDGA, in cui il gap tra i diversi sportivi è ampio e variegato. Ma il segreto è non fermarsi mai, questo Stefano lo sa e oggi si rallegra di ricordare uno scambio di battute in cui, per l?ennesima vittoria, qualcuno gli disse: ?ma sei proprio sicuro che non ci vedi??. PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? Se la casualità dell?incidente l?ha portato a perdere la vista, la determinazione, la volontà e la programmazione sono i cardini della vita di Stefano Palmieri che ha ispirato la sua esistenza all?idea più alta e nobile dello sport: quella che vede il successo come riuscita personale ma anche come voglia di comunicare al mondo esterno che non ci sono limiti ?visibili? Se la casualità dell?incidente l?ha portato a perdere la vista, la determinazione, la volontà e la programmazione sono i cardini della vita di Stefano Palmieri che ha ispirato la sua esistenza all?idea più alta e nobile dello sport: quella che vede il successo come riuscita personale ma anche come voglia di comunicare al mondo esterno che non ci sono limiti ?visibili?. C?è sempre un nuovo passo da compiere, una battaglia da poter affrontare per crescere e rivelarsi come persona. A TU PER TU CON STEFANO PALMIERI Quale è il tuo segreto? La comunicazione. Non vedendo devo affinare ogni singola sfumatura del dialogo con i miei collaboratori che mi accompagnano durante la gara e svilup- 82 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 pare con loro un?intesa perfetta. Non è solo un discorso di tecnicismi sportivi ma di quel tipo di scambio emotivo che ti sostiene e ti guida dentro una competizione. Come si sono rapportati i maestri con te? Ovviamente si son dovuti immaginare e costruire un percorso adatto al mio handicap. Soprattutto era problematico il fatto che non avessi mai giocato a Golf prima e quindi non conoscevo la geografia visiva del campo di gioco, la forma delle mazze e tantomeno il movimento del mio corpo. In certi momenti li? vedevo che chiudevano gli occhi, si concentravano sulle loro sensazioni per comunicarmi quello che avrei dovuto seguire. Un grande percorso, difficile, per tutti e due. Qui è dove è nato tutto? Sì. Siamo al Golf Club Toscana al Pelagone. Qui ho iniziato la mia avventura e ho ricevuto tanta energia. Lo staff, i collaboratori, gli insegnanti, tutti hanno saputo vedere nella mia volontà qualcosa che ancora non capivo nemmeno io, all?inizio. È un periodo molto intenso per te. Ti stai allenando molto? Almeno tre ore al giorno. Non mi fermo mai, e nemmeno i miei collaboratori con cui affino continuamente la capacità di trasmetterci informazioni. L?obiettivo è importante e lo voglio raggiungere. Di cosa parli mentre gareggi? Come riesci a mantenere la concentrazione? Una gara di Golf è estenuante per la sua meravigliosa lentezza. Immaginate cinque ore di gara in cui cammini, magari sotto il sole, con tutta l?attrezzatura pensando alla prossima buca. I colpi in realtà sono pochi, rapportati alla quantità di tempo. Quindi è essenziale svuotare la mente e non farsi prendere dalla paura. Non esiste una gara perfetta. Mentre gioco parlo di tutto con il mio accompagnatore, tutto serve a mantenere quell?equilibrio che non ti fa distrarre. Come ti senti alla fine di una competizione? Sfinito, contento. Ci abbracciamo con il mio accompagnatore e qualche volta in verità ci scappa un piccolo schiaffo tra amici che nasce dalla troppa tensione. Il golf non è un gioco, è uno sport che, praticato agonisticamente, ti porta a livelli di concentrazione che richiedono tanta energia e tantissima fiducia con il tuo staff. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Rispescia ed Alberese, un itinerario tra spiagge e parchi naturali DI GIADA RUSTICI Prosegue il viaggio alla scoperta delle frazioni del Comune di Grosseto. Dopo Batignano e Roselle, Marina di Grosseto e Principina a Mare, a settembre il tour si sposta a sud del capoluogo maremmano per raccontare due piccoli borghi situati all?interno del Parco della Maremma: Rispescia ed Alberese I n quest?angolo vivo di Maremma tutto è spettacolare: perso fra i colori di cielo e mare, di vegetazione florida e profumo di natura, incastonato tra il mare e i monti del Grossetano. Questo territorio comprende alcune tra le più belle spiagge della Maremma, ma anche paesaggi dalle atmosfere magiche, piante e animali unici. Siamo in un limbo sospeso tra la città e la natura, appena fuori da Grosseto e alle porte del Parco della Maremma. Uno sposalizio che vale la pena vivere e scoprire, anche solo per evadere dalla routine quotidiana. Lasciata la città, proseguendo in direzione sud, oltre il corso del fiume Ombrone, tra l?affollamento di una quattro corsie che collega Grosseto alla Capitale, si incontra, quasi come isolata in una bolla, la frazione di Rispescia: così appartata da non accorgersi quasi 84 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 della frenesia circostante. La prima attestazione del toponimo Rispescia si ritrova in un atto di vendita del 2 giugno 1258 dove si legge che il mugnaio Martino di Guglielmo vende ai fratelli Raniero e Ildebrandino di Rustichella un terreno situato presso Grosseto nella «contrada dicta Raspesce», dal nome del fosso affluente del fiume Ombrone. La frazione si è sviluppata tuttavia solamente nel corso del XX secolo, a seguito della completa bonifica della pianura maremmana e della seguente riforma agraria. Il villaggio, chiamato in principio semplicemente Villaggio del bracciante, è stato fondato dall?Ente Maremma il 23 dicembre 1951 dall?allora ministro dell?agricoltura Amintore Fanfani, con l?intenzione di rendere il villaggio un centro di servizio e aggregazione per tutti quei poderi e case coloniche sparse nella vasta campagna tra Grosseto, a sud dell?Ombrone, in seguito al fenomeno dell?appoderamento che fece registrare un forte flusso di immigrazione verso la Maremma, in particolare dalla Toscana settentrionale e dal Veneto. Una prima inaugurazione fu presieduta dal ministro Fanfani il 21 dicembre 1952, mentre quella definitiva, a villaggio ormai ultimato, fu tenuta il 6 aprile 1953 alla presenza dello stesso Fanfani, del sindaco di Grosseto Renato Pollini e di Giorgio La Pira, sindaco di Firenze. Il nome scelto per il borgo fu Santa Maria di Rispescia, in seguito alla dedicazione a santa Maria Goretti della chiesa parrocchiale; nel corso dei decenni, il toponimo fu poi ridotto al solo Rispescia. Un aneddoto curioso riguarda proprio Parco della Maremma la piazza principale: qua è presente la Fontana del Cinghialino che, come è facile immaginare, reca una scultura in bronzo di un cinghiale. L?opera altro non è che una riproduzione del celebre Porcellino di Pietro Tacca, ancora oggi presente a margine della loggia del Mercato Nuovo a Firenze, e venne donata al borgo di Rispescia dal Comune di Firenze il 6 aprile 1953, nel giorno dell?inaugurazione del villaggio, per mano del sindaco Giorgio La Pira, a celebrare la rinascita di Rispescia grazie alla riforma agraria. Sempre nel 1951, in contemporanea con l?inizio dei lavori di costruzione del villaggio, il presidente dell?Ente Maremma donò 169 ettari di terreno adiacente all?Ente nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani (E.N.A.O.L.I.), per la realizzazione di un centro che accoglies- se gli orfani dei contadini, dotato di fattoria, scuola e cappella, dove si sono alternati ragazzi provenienti da diverse regioni d?Italia. L?attività proseguì fino al 1977, quando l?ente Enaoli fu soppresso per legge. Oggi la struttura è gestita da Legambiente, rappresentando uno dei centri di educazione ambientale più rappresentativi e importanti in tutta Italia e ospitando ogni agosto Festambiente, evento di rilievo del settore anche a livello europeo, con incontri, dibattiti e spettacoli volti alla sensibilizzazione del pubblico su temi che vanno dalla sana alimentazione, salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale italiani, alla tutela delle tradizioni e culture locali. La rassegna è caratterizzata da una serie di concerti musicali in chiusura di ogni giornata. Proseguendo ancora in direzione sud, l?itinerario volge in direzione Alberese: borgo intorno al quale ruota tutta la vita del Parco della Maremma, conosciuto anche come Parco dell?Uccellina, una perla che si estende per circa 10.000 ettari nella provincia di Grosseto, da Principina a Mare a Talamone, inglobando al suo interno aree molto diverse tra loro: una dorsale montuosa, un?area paludosa, un tratto costiero di oltre 25 km: spiagge, paludi, pinete che si Rispescia, Chiesa di Santa Maria Goretti PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 85 SCOPRI ???? In quest?angolo vivo di Maremma tutto è spettacolare: perso fra i colori di cielo e mare, di vegetazione florida e profumo di natura, incastonato tra il mare e i monti del Grossetano. Questo territorio comprende alcune tra le più belle spiagge della Maremma, ma anche paesaggi dalle atmosfere magiche, piante e animali unici mescolano in un contrasto di colori e profumi. Il nome Alberese, dall?etimologia incerta (dalle parole arbor ?albero? e albarium, una pietra biancastra dei monti dell?Uccellina) compare per la prima volta intorno all?XI secolo, in occasione della costruzione dell?Abbazia Benedettina di Santa Maria Alborense, luogo di culto e centro amministrativo medievale, oggi conosciuta con il nome di Abbazia di San Rabano, che con la crisi dell?ordine monastico, decadde. Il borgo rurale di Alberese è un centro agricolo sviluppatosi presso il ?Palazzo?, ovvero il grande edificio fortificato, oggi Villa Fattoria Granducale, fatto costruire nel 1470 da Beuccio Capacci, priore dell?ordine di Malta, e che, con la sua affascinante architettura, ancora oggi domina il paese. La sua storia però comincia parecchi secoli prima. Siamo nel Paleolitico, come testimoniano i resti rinvenuti nelle Grotte della Fabbrica e dello 86 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 Alberese, Villa Fattoria Granducale Scoglietto, dove vissero l?uomo di Neanderthal e l?homo Sapiens Sapiens. Qua i segni del passato si sentono tutti: sembrerebbe infatti che in questo territorio vivano allo stato brado cavalli che discenderebbero da quelli berberi, importati dai Romani dalla Numidia. Questa è anche la terra dei butteri e delle celebri vacche maremmane, riguardo alle quali, grazie a reperti archeologici risalenti al VI millennio a.C., si è scoperto che sono sempre state presenti in Europa. A tal proposito ci fu un episodio storico di cui la data resta impressa nella memoria: l?8 marzo 1890. Il colonnello William Cody, al secolo Buffalo Bill, eroe del West, giunse in tournée a Roma con il suo circo equestre; il Duca Onorato Caetani di Sermoneta, gran proprietario di mandrie e di mezza Maremma, vide l?esibizione e lanciò una sfida agli americani: Buffalo Bill avrebbe dovuto confrontarsi con i butteri della Maremma nella doma di puledri e bufali. Il premio stabilito fu inizialmente di 1000 lire e venne successivamente ridotto dal colonnello Cody a 500. La gara fu vinta di misura dai butteri maremmani e il protagonista della sfida fu il cisternese Augusto Imperiali, che riuscì a cavalcare un indomito cavallo americano, riscuotendo gli scroscianti applausi del numeroso pubblico presente. Buffalo Bill, infuriato per il successo dei butteri maremmani, si rifiutò di accettare la sconfitta contestando l?esibizione e, levando le tende del suo circo il giorno seguente, lasciò la tappa romana senza pagare nessuno, ma regalando ai cowboy maremmani una fama in tutto il mondo. Oltre ad avere un centro storico molto interessante, sono soprattutto i dintorni che conquistano. Il borgo è circondato da tre torri, la Torre di Castel Marino, la Torre dell?Uccellina, che fa parte dell?Abbazia di San Rabano, e la Torre di Collelungo, del XVI secolo, che sorge in prossimità della spiaggia. Merita una visita anche la foce dell?Ombrone, chiamata ?Bocca d?Ombrone?, un?area con un particolare ecosistema in cui l?acqua dolce si mischia con quella salata, creando un habitat ideale per molti uccelli migratori. Non molto distante si trova lo Scoglietto, un?area archeologica dove un tempo si pensa sorgesse un tempio romano dedicato alla dea della caccia, Diana. Da Alberese, riprendendo a destra l?unica strada di attraversamento del Parco, si arriva a Marina di Alberese: ha un aspetto brullo, atavico, incontaminato, quasi selvaggio, con i suoi tronchi sbiancati dal mare e dal vento disseminati lungo il litorale e, usandoli come struttura, con essi vengono costruite delle rudimentali capanne sotto le quali trovare riparo dal sole cocente. Che sia a piedi, in bici o a cavallo, sfruttando uno dei tanti sentieri, vale assolutamente la pena perdersi tra la natura e la storia di questa zona incontaminata di Maremma: è un ritorno alle origini, un ricongiungersi con le proprie radici: è quella maremma degli animali, della natura, della storia, che stordisce di profumi e colori. Un contrasto di elementi che risveglia il piacere di sentirsi in un paradiso ritrovato. SCOPRI L?ITINERARIO DEL MESE| Alla scoperta della Maremma Santa Fiora: un patrimonio di storia, tradizione e bellezza. Sul Monte Amiata DI DAVID BERTI Il nostro consueto appuntamento con L?itinerario del mese, dopo Capalbio approda sul Monte Amiata ed in particolare a Santa Fiora, ?un chioccioleto di casucce dal tetto rosso e nero come befane, più su e più giù, tra i castagni?, come lo definì Mario Pratesi. Un microcosmo di storia, di tradizioni, di eccellenze artistiche, architettoniche ed enogastronomiche da scoprire e vivere I l profilo del Monte Amiata è visibile da ogni angolo della pianura di Grosseto: azzurrognolo d?estate, spesso bianco d?inverno. È la montagna della Maremma: una madre generosa che veglia su questa terra e i suoi figli. Li disseta, rifornendo prodiga l?acquedotto del capoluogo. Già, un antico vulcano ormai spento, l?Amiata, con all?interno un?enorme cavità colma d?acqua 88 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 purissima. Una sacca amniotica! Ecco, cosa mi evoca l?immagine. Agosto, con la calura che consuma e ingiallisce i campi fino a farli sembrare rivestiti da scaglie d?oro, mi spinge all?ombra dei suoi boschi e ai suoi antichi paesi dai bui vicoli di case di pietra che la cingono come gemme di collana. Il pensiero che vola alle spiagge affollate fa evaporare ogni remora. Salgo in macchina: direzione Santa Fiora. La radio suona Morning has broken di Cat Stevens. La melodia mi culla, accarezza l?anima, mitiga smanie esistenziali. Più la mole del cono vulcanico con i suoi 1738 metri d?altitudine si avvicina, più sento di ritornare da un vecchio amico. Uno di quelli veri, che rimane sempre lì, che sai sempre dove trovarlo. Uno di quelli che non ti giudi- Foto © Giuseppe Guerrini Santa Fiora, porta d'ingresso al centro storico ricavata al piano terra del Palaazzo Sforzesco ca, che ti accoglie al di là del tuo umore. Ogni volta pronto ad ascoltarti nei suoi silenzi. La piana che da Paganico arriva fino al corso dell?Ombrone è infuocata, ma appena si inizia a salire spengo l?aria condizionata e abbasso i finestrini. Ora l?Amiata ha cambiato tinta; non è più celeste, bensì verde: il colore delle foglie dei castagni e dei faggi che l?avvolgono. Pochi sanno che la sua faggeta è tra le più estese d?Europa. Passo Arcidosso dal castello fiabesco e prendo un bivio sulla sinistra che in quattro chilometri mi porta al cospetto del borgo incantato di Santa Fiora: un chioccioleto di casucce dal tetto rosso e nero come befane, più su e più giù, tra i castagni, come lo definì Mario Pratesi. Ma al di là della potente immagine romantica che ne dà lo scrittore, Santa Fiora è molto di più: un microcosmo di storia, di tradizioni, di eccellenze artistiche, architettoniche ed enogastronomiche da scoprire e vivere. Un territorio dove anche il grande maestro Andrea Camilleri amava ritirarsi fin dal lontano 1968 e in cui trascorse lunghi periodi fino alla morte. Qui, al Bagnolo, una frazione prossima al paese, aveva acquistato una casa che rappresentò per lui il luogo del cuore, tanto da divenire nel 2014 cittadino onorario del comune amiatino e al quale fu intitolato tre anni dopo anche il Teatro Comunale. Sono davanti a un grande portale ad arco bugnato sovrastato da uno stemma. È l?accesso al centro storico. Sorge sulla facciata di un imponente palazzo che posa sui basamenti a scarpa di più antiche fortificazioni. Un cordolo in peperino ne sancisce il reciproco confine. Entro. All?interno, un androne con camino coperto a volte. La suggestione mi rapisce, mentre una corrente d?aria fresca mi inonda. Lo attraverso e sbuco in un?ampia piazza equilibrata a forma semiellittica. È Piazza Garibaldi: pavimentata con selci squadrate, è il fulcro civile e culturale del paese. Mi giro e PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 89 ???? Il centro storico di Santa Fiora è diviso in terzieri: il Castello, il Borgo e Montecatino. Da quello del Castello, collocato nella parte più alta del paese, precisamente da Piazza Garibaldi, si dipana una rete di vicoli in discesa che permettono di raggiungere più o meno direttamente gli altri osservo attentamente l?edificio in cui è ricavato il passaggio che mi ha appena traghettato in una realtà fuori dal tempo, architettonicamente ammaliante. Ha chiari tratti rinascimentali con un?impostazione simmetrica. Fu fatto costruire nel XVI secolo da Fulvia Conti, moglie di Mario Sforza. Sì, avete capito bene: Sforza! Ora vi chiederete cosa c?entra questa dinastia con un borgo amiatino. In fondo, avete ragione: la storia della Maremma e dell?Amiata si è sempre legata, dagli Etruschi in poi, ai Romani, a qualche scorribanda dei barbari, ai Longobardi, agli Aldobrandeschi, ai Senesi, ai Medici, ai Lorena. Ma gli Sforza? Non erano impegnati, tra il 1450 e il 1535, a fare grande Milano? Ma è proprio questo il motivo che rende Santa Fiora una fulgida atipicità. Un interessante e anomalo casus historiae rispetto al contesto territoriale in cui è inserita. Anche se ridimensionata nell?estensione, fu la sola contea, tra le due nate dalla divisione della casata aldobrandesca, a non cadere nelle mani della Repubblica di Siena. Per la precisione, fu occupata per un breve periodo dalle sue milizie, ma furono cacciate. Ma come fu possibile? Nel 1438, morì Guido, l?ultimo conte Aldobrandeschi, senza lasciare eredi maschi. Il destino della contea sembrava segnato. Ma nel 1439 il matrimonio di una delle sue tre figlie con Bosio Sforza, fratello di Francesco signore di Milano, impedì a Santa Fiora di passare sotto il dominio senese. Bosio affidò al figlio Guido, così chiamato in onore del non- 90 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 Foto © Giuseppe Guerrini SCOPRI Il Palazzetto no, la reggenza del paese. E lui non lo deluse: generò una nuova stirpe di conti prendendo in moglie la nipote di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e avviò una lungimirante politica di alleanze patrimoniali e familiari che consolidò e donò prosperità ai suoi possedimenti. Anche quando si costituì il Granducato di Toscana, la contea di Santa Fiora rappresentò un?enclave tra questo regno e lo Stato Pontificio. Solo nel 1633 gli Sforza vendettero le loro terre a Ferdinando II dei Medici, ma gli furono subito restituite in qualità di feudatari. Ma torniamo al Palazzo Sforzesco. Dal 1985 è sede del Comune. Durante i lavori di ristrutturazione, nel rimuovere la scialbatura, sono affiorati due cicli di affreschi di scuola romana. Sono rari esempi di pittura profana di fine Cinquecento del territorio amiatino: il primo si svela nella Sala della Giunta e rappresenta l?allegoria delle ore del giorno, mentre il secondo, posto nell?Ufficio del Sindaco, raffigura le quattro stagioni. Nella Sala del Popolo si trovano invece un dorato stemma ligneo degli Sforza e frammenti di altri affreschi recuperati con la tecnica del distacco. Al piano terra dello stesso edificio, è stato allestito il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata. Uno spazio dedicato a documentare e conservare la memoria dell?attività estrattiva che tanto incise, tra Ottocento e Novecento, sulla società santafiorese dal punto di vista economico, sociale e culturale. Oltre a offrire plastici e carte geologiche dell?area, collezioni di minerali e strumenti di lavoro dei minatori, il museo comprende una parte sotterranea in cui è stata ricostruita la discesa in una miniera. Respiro a fondo, l?aria è intrisa di essenze silvane. Leggera, penetra nei miei polmoni sedando i pensieri. Incrocio sguardi: sono sereni, non schivi come quelli rincorsi nella frenesia delle città. Accanto al Palazzo Sforzesco, sul lato a est, si innalza un torrione in pietra a sezione quadrata con basamento a scarpa. Sulla cima merlata, poggia un?altra piccola torretta centrale anch?essa provvista di merli e sulla quale si mostra una campana. L?orologio, a metà altezza sulla parete rivolta alla piazza, conferisce il nome al monumento. Al centro del quadrante, un sole raggiato: prezioso residuo dell?antica cerchiatura ceramica, probabilmente opera dei Della Robbia, in cui i dodici segni dello zodiaco lo contornavano. L?edificio, utilizzato in passato anche come carcere, conserva all?interno disegni e scritte dei detenuti. Con il naso all?insù miro l?eleganza della costruzione, mentre rondini sfrecciano garrendo e disegnando ardite traiettorie. Faccio qualche passo indietro ed ecco apparire alle spalle del corazziere litico dedicato al Dio Kronos un?altra torre: più alta, austera e severa. Non soggetta agli interventi di restauro subiti dalla prima nel corso dei secoli, ricorda con Maremma Magazine - Settembre 2022 - 3_Maremma Magazine 28/08/2022 15:16 Pagina 91 Torre dell'Orologio più forza l?appartenenza all?antica rocca aldobrandesca risalente al XIII sec., ormai quasi completamente compromessa. A chiudere questo lato dell?agorà santafiorese, il Palazzo pretorio. Mi sorprende la magnificenza estetica donata alla piazza dalla contaminazione architettonica di stili diversi e asincroni. Sul lato opposto, quello a sud, una serie di palazzi signorili di età rinascimentale ristrutturati in età moderna. Uno risalta su tutti: è il cosiddetto Palazzetto. Fu sede dei vicari che governarono la contea su incarico degli Sforza. Colpisce la sua scala monumentale in ferro battuto che collega il selciato della piazza con l?ingresso sopraelevato, preceduto da un ballatoio con funzione di tribuna pubblica. Tutt?oggi, il 3 maggio di ogni anno, da lì viene dispensata la solenne benedizione del SS. Crocifisso alla comunità. Ma lasciate che dedichi due parole a questa festività primaverile carica di folclore. La tradizione vuole che un crocifisso, conservato nella Chiesa di Santa Chiara e avvezzo nel XVI secolo a discorrere con Passitea Crogi, fondatrice del Convento di clausura delle Clarisse, abbia salvato il 3 maggio del 1778 la popolazione da un tremendo terremoto. Da allora fu istituita l?usanza di portarlo in processione per le vie del borgo. La visione del corteo che si snoda tra gli irti vicoli è molto suggestiva: il crocifisso miracoloso è affiancato da gonfaloni, stendardi, labari colmi di ex-voto e dalla banda, ma soprattutto tre enormi tronchi Statua di San Michele fatti a croce sembrano galleggiare sopra il sinuoso serpentone di folla. Procedono ondeggiando. Ciascuno è sostenuto da un solo uomo con l?ausilio di un sospensorio di cuoio legato alla vita: tre valorosi incappati cirenei, designati da ognuna delle confraternite santafioresi (Pieve, Suffragio, S. Agostino), considerati all?altezza di quella strenua prova di equilibrio, forza e abilità. Il centro storico di Santa Fiora è diviso in terzieri: il Castello, il Borgo e Montecatino. Da quello del Castello, collocato nella parte più alta del paese, precisamente da Piazza Garibaldi, si dipana una rete di vicoli in discesa che permettono di raggiungere più o meno direttamente gli altri. Mi inoltro in una viuzza ombrosa. Il rosso dei gerani agli usci e sui balconcini si esalta sul grigio peperino degli edifici. Immagini votive in ceramica sormontano portali con decori e fregi di ispirazione naturalistica. Spicchi di azzurro fanno capolino tra grondaie di tetti che sembrano sfiorarsi. L?odore di funghi trifolati che sfugge da una finestra spalancata mi inebria e mi riporta bambino, quando con mio padre andavo alla ricerca del re dei boschi amiatini, il porcino. Attraverso piazza dell?Olmo dalla bella fontana in pietra trachitica e piazza San Michele con la statua dell?angelo guerriero che calpesta il demonio, fino a raggiungere su un piccolo slargo la Pieve delle SS. Flora e Lucilla. La chiesa, già citata in documenti del 1142, conserva un carattere architettoni- Pieve delle SS Flora e Lucilla co romanico gotico, nonostante i restauri del Quattrocento e del Settecento. Sulla facciata a capanna, divisa in due parti da una cornice orizzontale, sono inseriti un elegante rosone in travertino e lo stemma in marmo degli Sforza. Evidenti, nel portale, tratti rinascimentali. Ma è all?interno che si conserva un tesoro artistico d?inestimabile valore: un?importante collezione di ceramiche robbiane, raro esempio di arte fiorentina in un territorio soggetto al dominio di quella senese. La tecnica della terracotta invetriata venne messa a punto intorno al 1440 da Luca della Robbia e rappresentò, come sostenne Giorgio Vasari, un?arte nuova, utile e bellissima. È il metodo più efficace per preservare nel tempo la policromia di una scultura e donarle luminosa intensità. L?arte di Luca si perfezionò all?interno di una bottega a conduzione familiare, in cui si susseguirono tre generazioni di artisti. Dopo il precursore, il nipote Andrea e i suoi cinque figli. Le robbiane della Pieve furono commissionate dagli Sforza e realizzate nell?arco di un trentennio a partire dal 1464. Attraverso la Porticciola che mi introduce nel terziere del Borgo. Si sviluppò in una fase di espansione urbanistica tra il Trecento e il Quattrocento. Vi sorsero numerose botteghe artigiane e attività commerciali, ma soprattutto vi fu collocato il Ghetto degli Ebrei. Quando Papa Paolo IV nel 1555 adottò provvedimenti restrittivi e di espulsione per questo martoriato popolo, subito ratificati da PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? Tante le cose da vedere a cominciare dal Palazzo Sforzesco che dal 1985 è sede del Comune, passando per la Pieve delle SS. Flora e Lucilla per arrivare alla Peschiera Foto © Giuseppe Guerrini Santa Fiora, Peschiera molti sovrani italiani e stranieri, i giudei trovarono in Santa Fiora una terra pronta ad accoglierli. Qui, poterono contare su una particolare Carta di Privilegi che garantiva loro di praticare il proprio culto (tanto da arrivare a erigere una sinagoga), di celebrare le festività religiose e di provvedere all?approvvigionamento di prodotti per l?alimentazione Kosher. Il medico De Pomis, il primo ebreo di cui si abbia notizia in Santa Fiora, la definì un luogo del rifugio. Porta San Michele, con il suo arco a sesto acuto, designa l?ingresso nel terziere di Montecatino. Il vicolo si fa largo, quasi una rampa in discesa che domina i tetti muschiati sottostanti. La vista si espande e uno specchio d?acqua cristallino, di un?accattivante tonalità Porta San Michele 92 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 smeraldo, fa trattenere per un istante il respiro. È lì sotto, pare di poterlo toccare allungando una mano. Si tratta della Peschiera, principessa indiscussa di Santa Fiora: femmina, come l?acqua che vi scorga e raccoglie pima di lasciarla riversare nel corso della Fiora; femmina, come la bellezza che dona; femmina, come la fatale attrazione che esercita su chi la mira. Fu un vivaio di trote degli Aldobrandeschi: in passato, le peschiere erano diffuse nell?entroterra perché necessarie al rifornimento di pesce con cui cibarsi il venerdì, giorno in cui la Chiesa imponeva di astenersi dal consumo di carne. Con gli Sforza divenne parte di un meraviglioso parco rinascimentale che non ha eguali nella Toscana Meridionale. Passi più lunghi nel raggiungerla. Un po? spinti dalla discesa, di più dal desiderio d?immergermi in quell?oasi, promessa di meraviglia e quiete. Accostata al muro di cinta della Peschiera, una chiesina. Sulla facciata, la robbiana raffigurante le sante Flora e Lucilla. All?interno del piccolo tempio dedicato alla Madonna delle Nevi, cicli di affreschi e un pavimento di cristallo sospeso tra acque fluenti: un antico sistema idraulico di regimazione delle sorgenti un tempo coperto dall?impiantito. Una vasca, prossima al sacro edificio e in cui confluiscono le acque della Peschiera attraverso griglie metalliche, è sormontata da una scultura che ritrae due delfini con un tridente. Ma è giunto il momento di varcare la soglia dell?Eden, dimora di fauni e nin- fe. Come in tutti i luoghi magici, la porta d?ingresso è piccola, quasi nascosta. Al di là, attraversato un minuto androne, un?esplosione di colori. Nell?ampio bacino trasparente, nuotano enormi trote, mentre cigni navigano pigri, lasciando dietro di sé una delicata scia. Leggiadri getti s?innalzano increspando la superficie. Canali quieti si diramano e si inoltrano, valicati da ponticelli, tra un prato ombroso. Lì abeti, castagni e cipressi intrecciano rami. È un tripudio di floreali fragranze: magnolie, rododentri, rose, viole, camelie si susseguono tinteggiando con colori accesi il verde che abbraccia. Vago tra i viottoli riconciliandomi con la natura e con me stesso. Mi seggo su una panchina. Quando lo stormire delle foglie si arresta, sembra quasi di sentire gorgogliare l?acqua che fuoriesce dalle polle sul fondo. Pace mi circonda. Pace mi penetra. Pace, che mi porta a ridere di me e dei goffi tentativi di un mondo intento a rincorrere una ricchezza e un potere effimeri e pesanti. Non mi sorprende che Santa Fiora abbia dato i natali a un grande maestro di pace come Ernesto Balducci, uno dei simboli della sua cultura nel nostro Paese. Vorrei concludere la visita a questo borgo, designato tra i più belli d?Italia, con un passo tratto dai suoi scritti. La Peschiera ne è protagonista, ma anche la gentilezza e la sensibilità della sua anima: «?le sorgenti più pure e più copiose che io conosca! Nello specchio mobile ho ritrovato il volto di un tempo, di quando potevo inginocchiarmi su queste acque con uno stupore privo di nostalgie e colmo di presentimenti?» BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu I Waldmann, storia di una famiglia ucraina a Roccalbegna tra il 1941 ed il 1943 Tra le famiglie italiane e di varie nazionalità che subirono le persecuzioni razziali tese allo sterminio, merita di essere ricordata la famiglia Waldmann, che fu internata a Roccalbegna e che nel mese di agosto è stata oggetto di una commemorazione da parte della Pro Loco di Roccalbegna, in collaborazione con il Comune di Roccalbegna, l?associazione culturale Cella Sancti Miniati, la Polisportiva Roccalbegna, le scuole del territorio DI LAURA CIAMPINI D a alcuni mesi anche in Maremma sono giunte molte famiglie ucraine, in fuga dal conflitto iniziato a febbraio; già nel mese di marzo erano 33.796 i minori giunti in Italia, che sono stati accolti in tutte le scuole di ordine e grado, in base all?età anagrafica. Il 14 aprile 2022 Il Ministero dell?Istruzione italiana ha pubblicato le indicazioni operative per gestire l?accoglienza dei profughi ucraini in età sco- lare, in collaborazione con il Ministero dell?interno. In questo caso l?Italia ha seguito le decisioni della Commissione europea, applicando agli Ucraini le tutele previste per tutti i minori stranieri non accompagnati o per i titolari dello status di rifugiato. Ottant?anni fa questo non accadde. E vennero sistematicamente esclusi dal diritto all?istruzione sia gli Italiani, sia i minori stranieri che cercavano di salva- re la vita dalle persecuzioni, in atto in tutta Europa, contro le persone di fede ebraica. Questa storia è stata al centro degli studi di due illustri studiosi dell?Ebraismo in Maremma, Giuseppe Celata e Ariel Paggi. Entrambi sono recentemente scomparsi, lasciando un vuoto incolmabile nella memoria della Shoah della provincia di Grosseto. Il prof. Celata si è occupato con rigore storico PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI ???? L?iniziativa dal titolo ?Gli Ebrei a Roccalbegna, 19411943. Ricordo di Alberto e Francesca? ha portato avanti un progetto della memoria del territorio che ha già avuto un momento commovente durante la ricorrenza del 27 gennaio di ricostruire le vicende degli Ebrei nella zona di Pitigliano dal XVI al XX secolo, ed ha approfondito nel 2014 la tematica della persecuzione in E poi la salvezza. Storie italiane di ebrei strappati alla shoah (1943-1945). Ariel Paggi invece è entrato nel cuore delle vicende familiari dei perseguitati, per aver sofferto questo terribile momento. Dopo anni di dolorosa gestazione nel 2009 Paggi ha pubblicato la propria autobiografia, Un bambino nella tempesta. Ricordi di bambino durante il periodo razziale a Pitigliano, e nove anni dopo, nel 2018, è uscito Il muro degli ebrei. Roccatederighi e la provincia di Grosseto (1943-1945), opera nella quale l?autore allarga la prospettiva, narrando le vicende di tutte le famiglie italiane e di varie nazionalità che subirono le persecuzioni razziali, finalizzate allo sterminio. Per moltissimi anni Ariel ha raccolto instancabilmente documenti d?archivio, 96 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 testimonianze orali, e ogni tipo di informazione utile a ricostruire le peripezie delle famiglie che vissero in Maremma durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra di loro ricordiamo la famiglia Waldmann, che fu internata a Roccalbegna, e che nel mese di agosto è stata oggetto di una commemorazione da parte della Pro Loco di Roccalbegna che si è svolta a ?Casa Albegna? giovedì 11, in collaborazione con il Comune di Roccalbegna, l?associazione culturale Cella Sancti Miniati, la Polisportiva Roccalbegna, le scuole del territorio. L?iniziativa dal titolo ?Gli Ebrei a Roccalbegna, 1941-1943. Ricordo di Alberto e Francesca? ha portato avanti un progetto della memoria del territorio che ha già avuto un momento commovente durante la ricorrenza del 27 gennaio, quando a Roccalbegna una rappresentanza di alunni della città, ha partecipato alla collocazione di una lapide sull?esterno della scuola elementare, per ricordare Albert e Franziska Waldman, due bambini internati in città tra il 1941 e il 1943, ai quali fu negato l?accesso a quelle aule. Dopo l?internamento a Roccalbegna i Waldman furono trasferiti nel campo di concentramento prima a Roccatederighi e poi, nel giugno del 1944, ad Auschwitz dove vennero tutti assassinati. Di loro non rimangono fotografie, ma solo documenti di archivio. Per questo sono state importantissime le testimonianze degli abitanti della cittadina amiatina, che ancora oggi ricordano questi due bambini: Franziska con le trecce castane e i calzettoni e Albert biondo e vivace, e soprattutto la mamma Henriette che più volte pregò le maestre della scuola elementare di Roccalbegna di accogliere in classe i due figli. Ma le insegnanti, con grande dolore, non poterono soddisfare questa richiesta perché le leggi vigenti allora proibivano agli Ebrei l?accesso alla scuola. Questa espulsione è ricordata anche da Ariel Paggi che sottolinea come si sviluppò nei bambini di allora, un disagio, quasi un complesso di inferiorità che derivava dalla loro incapacità di comprendere il motivo di quell?improvvisa diversità, di quella terribile segregazione. Ed anche noi ci chiediamo oggi se abbia senso parlare di identità, dal momento che una persona è formata dalla intersecazione di molteplici traiettorie esistenziali e a questo riguardo la storia di Albert e Franziska Waldman è paradigmatica, dal momento che è praticamente impossibile stabilire la loro nazionalità. Erano Francesi, perché nati a Parigi? Erano Tedeschi perché era la lingua parlata dal padre? Erano Polacchi perché così sono definiti i genitori nei documenti? Erano Ucraini perché la famiglia materna era di Leopoli e quella paterna di Niemirov? Erano italiani perché parlavano la lingua e avevano studiato nelle scuole del nostro paese? Erano genericamente ?stranieri?? Albert e Franziska erano semplicemente dei bambini. Ci conforta sapere che nei suoi ultimi mesi di vita Ariel Paggi abbia potuto constatare che nell?Italia del 2022 il Ministero dell?Istruzione garantisce a tutti il percorso di istruzione nel sistema scolastico italiano, anche a coloro che fuggono da uno scenario di guerra e a prescindere dalla fede professata. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria La saga del Grifone, tre romanzi storici di Alessandro Spalletta Articolata in tre romanzi (?Il cavaliere del Grifone?, ?La spada e il Grifone? e ?Il volo del Grifone?), la saga del Grifone è l?opera di Alessandro Spalletta che riporta indietro le lancette del tempo ad una Maremma non ancora ?amara? capace di destare le cupidigie dei vicini e più in particolare all?epoca in cui Grosseto riuscì a sorgere come entità autonoma, facendosi largo fra Siena e gli Aldobrandeschi, liberandosi di vassallaggi antichi e imposizioni più recenti che ne strangolavano lo sviluppo... DI ADRIANO POLETTO I l tempo che invisibile ci scorre intorno trascinandoci con sé. Il tempo inarrestabile, che non si ferma ad aspettare nessuno. Il tempo che trionfa su tutto e su tutti. Il tempo tiranno, che costringe un giovane scrittore emergente a descrivere con poche pennellate impressionistiche scenari e ambienti di tanto tempo fa... ma a questo supplisce la fantasia del lettore, magistralmente stimolata da quelle pennellate. E giunto alla pagina conclusiva capisco che non occorreva una parola in più per catturare e soddisfare la mia attenzione. Capi- 98 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 sco che l?opera è valida e godibile. Mi rendo conto, da appassionato di storia locale, che se ne sentiva la mancanza. Sto parlando della saga del Grifone, l?opera di Alessandro Spalletta articolata in tre romanzi: ?Il cavaliere del Grifone?, ?La spada e il Grifone? e ?Il volo del Grifone?. Scrivo a lettura ancora fresca, anzi, ancora calda. Perché quest?opera narrativa mi ha coinvolto nei suoi aspetti appassionati e melanconici, cerebrali ed emotivi, cosmopoliti e domestici evitando qualsiasi esaltazione. Mi ha tra- sportato in una Maremma non ancora ?amara? capace di destare le cupidigie dei vicini. Mi ha fatto rivivere il momento storico più interessante, almeno a mio parere, quando Grosseto riuscì a sorgere come entità autonoma, facendosi largo fra Siena e gli Aldobrandeschi, liberandosi di vassallaggi antichi e imposizioni più recenti che ne strangolavano lo sviluppo. Come risaputo, questo processo raggiunse il culmine nel settembre del 1328 quando, ricorda la lapide posta a suo tempo a porta vecchia dalla Com- Alessandro Spalletta pagnia degli Arcieri Maremmani, ?migliaia di dardi scagliati con impeto dai Grossetani contro l?esercito invasore di Lodovico il Bavaro difesero la civica libertà con gravi perdite per il nemico?. E devo aggiungere, da milanese importato nel lontano 1961, che la lettura di queste parole quando frequentavo la scuola media Pascoli in piazza Rosselli mi produsse un?emozione che ancora mi dura. A volte, con la fantasia, cercavo di interrogare la pietra stessa nella speranza di notare qualcosa, anche un?inezia, che fino a quel momento fosse passata inosservata. Qualche volta, chiudendo gli occhi, ho visto Bino degli Abati del Malia, all?indomani dell?Imperiale ritirata, arrampicarsi sul torrione di porta vecchia e piantare la spada nella mano del Grifone fra il plauso vittorioso della cittadinanza. Ho apprezzato in particolare la scelta e la capacità di Alessandro Spalletta di scavare a fondo nei personaggi facendo emergere l?aspetto più umano anche dalle figure più turpi. Nel suo trittico emergono uomini che non riscuotono certo la simpatia del lettore, ma piuttosto che dei classici ?cattivi? necessari a mantenere avvincente la narrazione, alla fine si rivelano più succubi che protagonisti del loro tempo. La radice più antica del concetto di libertà si elabora in modo progressivo nelle coscienze fino a raggiungere una sorta di illuminazione finale. I protagonisti della saga del Grifone scopriranno il sapore amaro della vittoria sugli altri e l?importanza di vincere sé stessi, finiranno col parlare e agire come mai si sarebbero (e ci saremmo) aspettati. Non si tratta solo di elucubrazioni personali. È storico che, dopo essersi ripresa Grosseto, Siena non calcò la mano come i grossetani sconfitti e riassoggettati avevano motivo di temere. Ciò deve essere passato per forza attraverso un travaglio delle coscienze che viene ben inserito fra le pagine di questi tre romanzi. Vi sono anche integrazioni fantastiche (peraltro puntualmente evidenziate dall?autore stesso) che secondo me non stravolgono né l?ambiente né il quadro generale delle vicende né l?immagine degli uomini che le hanno vissute. Da lettori smaliziati sappiamo che l?unico modo per conoscere pienamente le figure tramandate dalla Storia, con le loro luci e le loro ombre, i loro slanci e le loro segrete grettezze, sarebbe inventare la macchina del tempo, cosa sulla quale ho i miei dubbi. A un romanzo storico, un?opera narrativa, chiediamo anche di farci sognare un po?, di strapparci un sorriso carico di quella melanconia positiva che conosciamo bene, un piacere al quale non sappiamo rinunciare. Detto questo ribadisco che nella saga del Grifone le motivazioni concrete, economiche, che, come in ogni epoca, stavano alla base delle vicende militari sono sempre chiaramente esposte. Libertà si associa fino dall?inizio a poter vendere il proprio sale al giusto prezzo. Non leggiamo di uomini d?arme in cerca di avventura, non troviamo romanticherie fuori luogo. Dal primo all?ultimo uomo in ogni campo di battaglia ognuno sa che potrebbe essere l?ultima, che non esiste per lui altra vita e anche in pace dovrà sempre guardarsi le spalle. L?anelito a un?esistenza più serena finisce per emergere anche nei più valorosi, anche in chi con la propria spada in pugno non teme di gettarsi nella peggiore delle mischie, o di passare attraverso una pioggia di dardi. E lo spettro della vecchiaia s?insinua presto nei pensieri dei più fortunati. Sullo sfondo delle vicende dei protagonisti compaiono tutti gli altri, gli ultimi, gli umili, i silenziosi (non la maggioranza silenziosa, per carità?) la roccia sulla quale sono stati costruiti tutti i castelli, quegli uomini che non hanno mai sostenuto il peso di un?armatura perché occupati a sostenere? tutto il resto. Ma non fraintendiamo; non c?è alcun pietismo, alcun buonismo storico. Mi sto solo calando in senso Gramsciano nella mentalità dell?epoca, come credo abbia fatto anche l?autore. La saga del Grifone si svolge in un?epoca ancora lontana dalle rivoluzioni e dai conflitti sociali, dove il liberismo non era nemmeno per strada e persino il tumulto dei Ciompi doveva aspettare ancora più di un secolo. E tuttavia anche a quei tempi una popolazione trovava la forza e la compattezza per ribellarsi all?ingiustizia. Anche messa di fronte a un avversario nettamente superiore, trovava in sé stessa il coraggio necessario per accettare la possibilità di una morte da uomini liberi piuttosto che una vita da oppressi. Mi tornano alla mente i famosi versetti risorgimentali ?Piuttosto che languir sotto i tiranni/ meglio morire nel fiore degli anni?. Qui mi fermo per non dilungarmi troppo. La storia di Grosseto non è ricca di grandi eventi ma in difetto della quantità subentra la qualità. Cos?altro dire? Vi raccomando la lettura di questi tre romanzi sicuro che non ne resterete delusi. Fossero opera mia non avrei problemi ad apporre la clausola ?soddisfatti o rimborsati?. Mi congedo col tradizionale saluto alla maremmana, schietto, cordiale e laconico. Buone cose. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Dante tra Maremma ed Amiata. Pretesti e Contesti? nel libro di Sergio Landi Si intitola ?Dante tra Maremma ed Amiata. Pretesti e Contesti? ed è il libro scritto da Sergio Landi con la collaborazione di Carlo Vellutini per la cronistoria locale, uscito lo scorso anno per i tipi della Casa Editrice Effigi di Arcidosso N el cammino letterario del Poeta, dal Convivio al De Vulgari Eloquentia, dal Monarchia alla Commedia, numerose figure si rispecchiano nei luoghi della Toscana inferiore in tempi inquieti e di profondi mutamenti. Durante la vita di Dante, prima e dopo, si rintracciano nel testo, come in un patchwork, le vicende di comunità e personaggi che ebbero una loro parte dentro il Grande Gioco. «Il cammino di Dante tra Borghi ghibellini orgogliosi della loro identità, tra il vecchio Lacus Prilis divenuto Maremma e la cima di Heimat-Amiata ? sotto- 100 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 linea l?Autore ? è un pretesto per rileggere le Opere di Dante, non solo la Commedia, sullo sfondo di secoli tumultuosi che anche nel sud della Toscana lasciarono tracce indelebili. Smarrita la ?dritta via? nella selva oscura del Belagaio, cerca un luogo dove spiccare il ?folle volo? verso spazi interstellari, lontano da troppi Inferni. Immaginiamo che dedichi alcuni Versi in rima ad Andrea da Grosseto che prima di lui aveva scritto in Volgare, trascrivendo dal latino, una Lectio Moralis, quasi un testo di self management, di Albertano da Brescia (Del tacere e del parlare). Da tempo tra queste comunità, Travale e Abbadia, tra Postille e Testimonianze, il Volgare circolava senza essere ?aulico, illustre, curiale e cardinale?. Dante lo chiamò ?lingua delle donnette? (lettera a Cangrande della Scala). Ci vollero sei secoli perché tra mille dialetti tra loro inconciliabili ma radicati tra le genti italiche si facesse strada una lingua nazionale e popolare. Mentre Dante ci lasciava la sua Poesia allegorica e armoniosa, unica piuttosto che universale, il vecchio mondo feudale tra Campagnatico, Santa Fiora, Prata ed altri luoghi si dissolveva di fronte a nuove potenze che avanzavano con la Spada o col Fiorino. La antica Nobiltà dei Castelli lasciava il posto a nuove aristocrazie fondiarie e commerciali. Le cose andavano in direzione opposta da come Dante le aveva immaginate. Liberato dalle trappole del Centenario il Poeta ci appare storicamente determinato nelle sue contraddizioni di pellegrino mistico ed uomo del Medio Evo. Rimangono le suggestioni, i misteri, le incompiutezze di Figure che al di la della loro aneddotica (Sapia, la Pia, Ghino di Tacco, Omberto Aldobrandeschi, il Gioco della Zara, Talamone e la Vanità del Potere) saranno in eterno legate alle terre di Amiata e Maremma, che da allora e per secoli fu davvero ?amara? (Inf. XIII, 9).» Sergio Landi è autore di ?Odissea. Ulisse politico manager leader? Booksprintedizioni 2020 e di ?Tis Omero chi?? Authorpublisher 2021. Nato a Fauglia (PI) nel 1950, ha vissuto a Livorno dal 1960 al 2016, dal 2017 risiede alla ?Rocca Ghibellina? (Roccastrada). SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Enrico Banchi, SEI: ?Solo le rinnovabili sono una certezza per il futuro? DI LINA SENSERINI Crisi energetica, transizione ecologica, energie rinnovabili con la novità dell?agrivoltaico che sta prendendo sempre più campo anche in Maremma. Sono tanti i temi affrontati con Enrico Banchi amministratore delegato della Sei-Società elettrica italiana, che ha fondato nel 1999 insieme a un piccolo gruppo di imprenditori 102 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 C on Enrico Banchi, amministratore delegato della Sei-Società elettrica italiana, che ha fondato nel 1999 insieme a un piccolo gruppo di imprenditori, ci eravamo incontrati poco più di un anno fa. Allora avevamo parlato di energie rinnovabili, del post Covid, della transizione ecologica, sottolineando già in quel momento come non fosse più possibile rimandare oltre la scelta di investire in innovazione, ricerca e fonti di energia verde. A distanza di 17 mesi il mondo non è più lo stesso. Con l?attacco russo all?Ucraina è successo l?inimmaginabile, o forse solo quello che la vecchia Europa non si voleva immaginare: una crisi energetica senza precedenti, finanche peggiore di quella che negli anni 70 del secolo scorso produsse l?austerity e costrinse gli italiani ad andare a piedi nel fine settimana, prima di poter di nuovo tirare fuori l?automobile e, comunque, a targhe alterne. In quegli anni erano stati chiusi i rubinetti del petrolio, ora Putin chiude quelli del gas. Una crisi energetica che si unisce a quella umanitaria e che innesca di rimando una spirale in cui a pagare sono i cittadini. La Sei Holding La Sei Holding è gestita da un Cda composto, dal dottor Enrico Ban­ chi, presidente e amministratore delegato, insieme ad altri consi­ glieri delegati per materia e per funzione quali l?ingegner Pier Fau­ sto Sforzi, direttore tecnico, la dottoressa Isabella Silenzi, che cura gli a?ari generali e commer­ ciali. La sede si trova a Firenze in Viale Giannotti 24, con sede operativa anche a Grosseto, in via Giordania 185. Banchi, grossetano, 55 anni, laureato in Economia e commercio, è nel ramo dell?energia green dal 2001. È un esperto del settore, la sua azienda oggi è una holding con società collegate, associate e controllate, che lavora a livello internazionale nell?ambito delle rinnovabili. In particolare, impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici, per i quali si occupa di ricerca di siti idonei (tecnicamente ?scouting?), progettazione, autorizzazione e in diversi casi anche direzione dei lavori. Non vuole sentirsi una Cassandra, ma un ?io lo avevo detto? sembra scontato. Dottor Banchi, nella precedente interista avevamo citato Obama e Papa Francesco, i loro messaggi sono rimasti inascoltati? Nel 2010 il presidente degli Stati Uniti aveva detto che una nazione che non può controllare le sue fonti di energia non può controllare il suo futuro. 20 anni dopo, il Papa nell?omelia della domenica successiva alla chiusura della Cop26, chiedeva l?impegno dei politici e dei governi, andando oltre la riflessio- ne politica e sociale dell?enciclica ?Laudato si?? del 2015. Di recente è tornato sul tema, questa volta rivolgendosi alle singole persone, invitandole a fare ciascuno la propria parte per risparmiare il Pianeta. Che è anche il suo pensiero, giusto? Il mio, di chi conosce bene l?importanza dell?energia, ma anche di ogni individuo che ha a cuore le sorti della nostra Terra, che abbia dunque sviluppato una coscienza verde. Non c?è più tempo e la transizione ecologica è un ?viaggio? che si affronta solo se andiamo tutti nella stessa direzione, se ognuno di noi impara a risparmiare nei piccoli gesti quotidiani. E quando dico tutti, intendo i cittadini, gli amministratori, i politici. Ognuno di noi può e deve fare qualcosa, perché un?altra strada non c?è e nemmeno un altro mondo oltre questo. Sono i piccoli gesti e le attività quotidiane di ognuno di noi che faranno la differenza per l?ambiente e per la transizione energetica. Le generazioni più giovani sembrano aver preso coscienza di questa drammatica realtà Sicuramente sono loro che hanno in mano il boccino, come si dice, e indubbiamente hanno dimostrato molta più responsabilità di noi. Senza scomodare il fatto che ?abbiamo preso in prestito la terra dai nostri nipoti?, la crisi energetica, il cambiamento climatico e la mancanza di risorse si devono affrontare tutti insieme. Credo però che sia fondamentale unire l?esperienza degli adulti è l?entusiasmo e le ?prerogative informatiche? dei giovani, per raggiungere l?obiettivo della transizione energetica e salvaguardare il futuro. Il loro, quello dei giovani, ovviamente... Il nostro è temporalmente in ?scadenza?. In campo energetico, l?alternativa può essere il nucleare? È quello che a qualcuno piace far credere, ma se anche fosse, non ci sono più i tempi per costruire e mettere in funzione le centrali necessarie. In Italia saremmo comunque dipendenti dall?energia prodotta da altri Paesi, come ad esempio la Francia. L?alternativa sono le rinnovabili, l?eolico, il solare, l?idroelettrico da sviluppare e utilizzare comunque in maniera intelligente. Il nucleare a fusione fredda e altre tecnologie cui stanno lavorando Università e Centri di ricerca, potrebbe essere l?alternativa ma ci vorranno ancora PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 SCOPRI Nelle immagini, due rendering di un impianto agrivoltaico, uno dei core business della SEI, un?ottima soluzione per produrre energia risparmiando terreno e risorse ???? Banchi, grossetano, 55 anni, laureato in Economia e commercio, è nel ramo dell?energia green dal 2001. È un esperto del settore, la sua azienda oggi è una holding con società collegate, associate e controllate, che lavora a livello internazionale nell?ambito delle rinnovabili Enrico Banchi 104 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 decenni per arrivare a concretizzare qualcosa. Nel frattempo, solo le rinnovabili cosiddette ?mature? sono una certezza su cui poter lavorare. Che significa? Partiamo dal presupposto che fin qui abbiamo sbagliato, che il nostro benessere ha portato ai problemi che oggi sono sotto gli occhi di tutti, ma finiamola anche di dire sempre no a tutto. Ora bisogna tamponare il problema e non è più tempo di polemiche, poi bisogna pianificare e agire di conseguenza superando le resistenze. E qui entra in gioco la politica e i rappresentati dei cittadini, che si ostinano a parlare alla pancia delle persone, anziché alla loro testa e al loro cuore. Avevamo detto che la pandemia avrebbe cambiato in meglio anche nei consumi. Ma così non è stato, poi è arrivata la guerra Voglio essere ottimista e dare alla pandemia ancora il valore di un momento di riflessione. Ma devo ammettere che non ci ha insegnato niente, almeno nell?immediato. La guerra porterà un generale impoverimento, allargando la forbice tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. L?Europa ha dimostrato tutta la sua debolezza strutturale e si avvia a perdere anche quest?ultimo treno per provare a contare davvero sullo scacchiere internazionale. La crisi del gas cosa potrebbe com- portare? Difficile fare una previsione. L?inflazione salirà, le materie prime continueranno ad aumentare e credo che durerà abbastanza a lungo. Tutto questo non giova alla transizione energetica, che invece di accelerare i processi, li rallenta, a vantaggio degli speculatori che vogliono entrare nel business delle rinnovabili. Se poi aggiungiamo la crisi di governo, il quadro si completa. E non è un bel quadro. Cosa dovrebbe fare il nuovo governo per fronteggiare la crisi energetica in Italia? Per ora siamo lontani dal cuore del problema. Basta guardare i decreti energia e la legge 51/2022, approvata per fronteggiare la crisi indotta dalla guerra in Ucraina, che ha finito per limitare i profitti privati in campo energetico, scoraggiando ancora una volta gli investimenti anche nelle rinnovabili. Di buono ha ampliato, decuplicandola, l?estensione delle aree per gli impianti solari, ma il GSE non ha aumentato gli incentivi sui KW prodotti, anzi gli ha decurtati sulla parte ?non incentivata? dei vecchi impianti, una sorta di moderna di nazionalizzazione dei profitti. Il vostro core business è l?agrivoltaico. Crede ancora che possa essere una soluzione per produrre energia risparmiando terreno e risorse? Ne sono sempre più convinto. Il foto- voltaico sui tetti, ad esempio, ha tempi più lunghi di realizzazione e costi molto maggiori. Il fotovoltaico ?a terra?, senza coltivazioni, sciupa inutilmente i terreni. Quindi, in questo momento, non è la migliore soluzione. Mentre l?agrivoltaico è più veloce, consente di coltivare sotto le coperture, anzi funziona come una serra aperta e in molti casi protegge le colture, oltre a raccogliere acqua piovana e proteggere da grandine e gelo le colture stesse. Ma esattamente come funziona? Sono impianti di pannelli fotovoltaici non a terra, ma posizionati in alto, in aree agricole adatte a questo genere di struttura. Una specie di grande capannone, aperto, sotto al quale si possono posizionare impianti di irrigazione e coltivare vari tipi di prodotti. I potenziali sono infiniti, tant?è che stiamo avviando questa esperienza anche nel centro e nord Italia, compresa la Maremma. In questo particolare settore, collaboriamo anche con università ed enti di ricerca. Di recente abbiamo presentato un primo progetto, qui a Grosseto, per la coltivazione della lavanda. Un impianto da 1 Mw su 2 ettari di terreno, eventualmente ampliabile, pensato per recuperare anche l?acqua piovana. Di fatto, viene utilizzata una canalina che raccoglie l?acqua, la convoglia in un deposito da cui viene prelevata quando c?è bisogno di irrigare. Oltre alla lavanda nel proget- to c?è anche la protezione delle api con creazione di un habitat a loro favorevole. Quindi anche la Maremma sta cominciando a scoprire l?agrivoltaico? Nel grossetano ci sono al momento 56 progetti medio piccoli, che vanno da 2 ettari e 1 Mw di potenza, fino a 10 ettari e 6 Mw di potenza. Uno dei più grandi, che copre una area di circa 10 ettari, è a Campagnatico. In generale è aumentato l?interesse per questa fonte energetica rinnovabile? Aumentano le richieste a SEI e molte aziende ci stanno cercando anche dall?estero. In questo momento c?è un grosso investitore spagnolo che sta lavorando con noi. SEI, infatti, si occupa della fase preliminare (la cosiddetta ?origination?): individuare la zona idonea per l?impianto, progettare, coordinare il team dei permessi. Mentre la realizzazione in termini esecutivi è un altro livello ancora, affidato ad aziende specializzate definite EPC Contractor. I nostri committenti sono investitori, fondi di investimento e aziende private che vogliono fare impianti di agrivoltaico. Siete in una fase di crescita? Siamo cresciuti molto in termini di committenza nell?agrivoltaico. Abbiamo avuto la possibilità di fare i primi proget- ti fin dal 2019 e questo è sicuramente un vantaggio in termini di know how accumulato. Abbiamo standardizzato i processi, messo a punto un sistema di gestione delle commesse che consente di seguire l?iter e gestire tutti gli impianti che abbiamo progettato e poi realizzato. Ci sono aree, in Italia, particolarmente adatte all?agrivoltaico? Noi lavoriamo molto nel Meridione, in Calabria, in Puglia, in Basilicata e in Abruzzo, ma tutta l?Italia è vocata per questo genere di impianti. Nei prossimi anni questo sistema dovrà crescere ancora, anche in previsione della possibilità di creare le comunità energetiche. Fino ad ora non era possibile perché occorre avere il contatore elettronico (l?attuazione della cosiddetta Smart Grid). Ora che si sta completando l?installazione di questi strumenti, tecnicamente sarà possibile fare comunità energetiche ovunque. Ad esempio? Anche in una città, tra singoli cittadini, tra cittadini e comune. Funziona così: nell?ambito del medesimo territorio ci sono proprietari di impianti ? prosumer, produttori e consumatori ? che possono mettere in rete l?energia prodotta attraverso un sistema di credito-debito ?della componente energetica? che alla fine va a vantaggio di tutti. È una smart grid che in futuro può diventare una soluzione, che a Grosseto già potrebbe funzionare. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Petrosinella, una limited edition dedicata a Giovan Battista Basile, l?inventore delle fiabe Basile Cantina Biologica collocata sulle pendici del Monte Amiata nel cuore della DOC e DOCG Montecucco ha presentato ad inizio maggio il progetto della limited edition di Ad Agio 2007 dedicata a Petrosinella per onorare l?opera del suo omonimo avo, cui si deve la codifica della fiaba come genere letterario Il progetto Per rinsaldare il vincolo tra storia personale e familiare, Giovan Battista Basile (Basile Cantina Biologica) ha lanciato ?Petrosinella. Una storia di famiglia?, progetto che lega l?opera somma del suo omonimo avo, ?inventore? della fiaba, al suo essere vigneron nella zona del Montecucco. Partendo così dalla commessa di un dipinto ispirato a uno dei racconti del Basile scrittore, Giovan Battista lo traspone sull?etichetta che accompagne- 106 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 rà un suo vino a tiratura limitata. Il progetto ambisce a mantenere vivo il percorso culturale de ?Lo cunto de li cunti?, raccolta di cinquanta fiabe scritte da Giovan Battista Basile (1566-1632) nella Napoli del XVII secolo, cui si fa risalire la prima codifica scritta di questo genere letterario. E nel farlo sviluppa tra vino e arte quella contaminazione tipica dell?indole dei Basile, come testimonia il viaggio di Elena, sorella del vignaiolo, che, preceduto il fratello in terra toscana, vi ha aperto il suo agriturismo, Le Pianore, ecosistema olistico ai piedi del Monte Amiata. Nate dalla tradizione orale popolare e arricchite delle competenze classiche e barocche di Basile, i racconti presenti ne Lo cunto sono organizzati secondo gli elementi tipici della novella boccaccesca, salvo essere declinati in situazioni e personaggi immaginifici. A questo testo ha guardato Giovan Battista ?Il vignaiolo?, per rinsaldare il suo legame con quella Napoli familiare lasciata oltre venti anni fa per produrre, a metà strada tra il Monte Amiata e la Maremma, vini sempre più apprezzati da consumatori e critica. L?illustrazione che accompagnerà le 24 magnum di Ad Agio 2007 è realizzata con tecnica guache e matite colorate su carta e raffigura Petrosinella, una fanciulla riconoscibile dai ciuffi di prezzemolo che le sono cresciuti sul petto grazie al sortilegio dell?Orca, antagonista della storia. Alle sue spalle, affiancati ai motivi floreali, si scorgono altri personaggi emblematici della fiaba, un leone e un lupo, che la protagonista dovrà affrontare per vincere il proprio destino. Il volto, così come i capelli neri della giovane donna, è ispirato alla ?Zingara? un disegno eseguito dall?artista napole- tano Vincenzo Gemito nel 1885. A realizzarla è stato Giovanni Anastasia, artista napoletano classe 1987 formatosi all?Accademia di Belle Arti di Napoli. Interessato al disegno e alla pittura, si avvicina alla scultura formandosi presso alcune botteghe d?arte della città. Forte di collaborazioni con artisti visuali, performers, videomaker e musicisti, è parte integrante del Network Palomart fin dalle sue origini, con il quale partecipa a eventi e mostre collettive. Il 2018 è l?anno di Fauna, la sua prima personale ospitata dal teatro Bellini di Napoli, dove espone opere pittoriche e scultoree, ispirate ad un mondo animale e fiabesco. Basile Cantina Biologica Ma facciamo un passo indietro e par- liamo anche dell?azienda. Spinto dalla voglia di garantire a sé stesso, alla moglie Ilaria e ai figli Antonio e Federico uno stile di vita diverso da quello tipico della sua amata Napoli, nel 1999 Giovan Battista Basile acquista una proprietà abbandonata nelle colline attorno a Cinigiano, piccolo borgo toscano tra il Monte Amiata e la Maremma. Qui, dismessi i panni dell?aspirante avvocato, inizia quel lungo percorso che lo porterà, nel giro di venti anni, a produrre alcune tra le etichette più significative del Montecucco Sangiovese Docg, prestigiosa nicchia sangiovesista a sudovest di Montalcino. Dando poi sfogo alla sua indole ?associazionistica? Giovan Battista si impegnerà per la crescita delle denominazioni e relativo consorzio PRIMO PIANO ? GUSTA ? 107 GUSTA di tutela, di cui, dopo due vicepresidenze, assume la guida nel 2020. Oggi Basile Cantina Biologica conta circa 42 ettari, di cui 20 a seminativi e 14 a bosco. I restanti otto ettari sono dedicati a un vigneto composto da sangiovese (75%), merlot (20%) e per la parte residuale da vermentino, viognier e petit manseng, e ricompreso tra i 320 e i 400 mt slm, con esposizione prevalente a Sud-Ovest. I terreni sono di matrice argillo-calcarea pleocenica di origine marina, ricchi in scheletro e fortemente drenanti. Caratteristico di questi suoli è il galestro, pietra friabile consueta nei terreni toscani più vocati alla viticoltura. Tutte le vigne sono impiantate con una densità di 4.600 viti per ettaro. Posizionata sui fianchi dell?ex vulcano Amiata, l?azienda gode delle consuete caratteristiche della viticoltura regionale, segnata da clima mediterraneo, inverni miti, primavere piovose ed estati asciutte. La posizione di media collina le garantisce inoltre una continua circolazione d?aria tra i filari e una significativa escursione termica giornaliera. La vendemmia qui è manuale, per il tramite di cassette da 18 kg con le quali l?uva, entro un?ora dalla raccolta, è portata in cantina per essere lavorata. La fermentazione avviene in contenitori di acciaio, con rimontaggi e delestage modulati sulle caratteristiche dell?annata. I migliori grappoli di sangiovese, selezionati ?a bocca? durante la vendemmia, fermentano invece in grandi tini troncoconici di legno di rovere francese. Tutti i mosti sono gestiti a temperatura controllata, che non sale mai oltre i 28°. L?affinamento in legno, ricompreso tra i 12 e i 24 mesi, prende forma in botti di rovere francese del massiccio centrale. Per l?imbottigliamento si usano tappi di qualità extra, selezionati a mano dall?azienda produttrice. Quattro le referenze dell?azienda: Artèteca, Toscana Igt Vermentino (5mila bottiglie/anno), Cartacanta, Montecucco Sangiovese Docg (circa 20mila), Comandante, Maremma Toscana Doc, (circa 7mila) e Ad Agio, il Montecucco Sangiovese Docg Riserva (circa 3mila), pluripremiata etichetta dell?azienda. La Basile Cantina Biologica offre inoltre la possibilità di effettuare visite aziendali condotte da Ilaria, dove è possibile accompagnare la degustazione dei vini a piatti genuini figli della tradizione culinaria partenopea o maremmana. 108 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 WINE & FOOD NEWS I WINE CLUB ARRIVANO IN ITALIA: UN TREND IN CRESCITA TRA LE CANTINE Tra le novità che stanno caratterizzando la vendita diretta al consumatore nel mondo del vino c?è quella di un interesse sempre più crescente rispetto ai Wine Club. È quanto emerge nel ?Report Enoturismo e vendite direct to consumer 2022? pubblicato da Divinea ed è quanto è stato discusso in occasione del webinar ?Wine Club in Italia: cosa sono e come farli funzionare?, organizzato da Divinea con Filippo Galanti, co-founder Divinea e Francesco Minetti, CEO Well Com. Secondo i dati raccolti da Divinea il 17,3% delle cantine si e dotato di un wine club mentre il 75% di chi non lo ha ancora fatto dichiara che lo realizzerà o lo sta prendendo in considerazione. ?I Wine Club italiani ? dichiara Filippo Galanti co-founder Divinea ? registrano molti iscritti ma producono volumi relativamente contenuti. Metà dei wine club italiani hanno più di 500 membri ma generano spesso vendite irrisorie, a dimostrazione di una mancata cultura del dato. Spesso le informazioni raccolte non sono utilizzate adeguatamente per fidelizzare i clienti?. Delle aziende italiane iscritte ? secondo i dati di Mediobanca ? il 25% ha più di 1000 iscritti, il 25% da 500 a 1000, il 14,3% da 100 a 499, il 35,7% meno di 100. Da questi utenti i volumi generati sono spesso irrisori e le vendite tramite Wine club rispetto alle vendite DTC incidono meno del 5% nel 39,3% dei casi e più del 50% solo per il 3,6%. Il wine club, dal punto di vista del marketing, ha un target di clienti molto omogeneo che va nutrito con l?obiettivo di mantenere il cliente (retention), incoraggiarlo a comprare con frequenza (ricorsività), portarlo ad aumentare il budget di spesa (upselling) e fargli fare esperienze come visite aziendali (selling integrato). Ma le funzionalità dei wine club italiani sono diverse da quelle statunitensi: le cantine italiane offrono soprattutto accessi riservati agli utenti registrati e l?eshop con annate e formati speciali, mentre solo una su cinque propone l?abbonamento con spedizione periodica. Secondo Francesco Minetti, CEO di Well Com, intervenuto in occasione del webinar organizzato da Divinea, in Italia il wine club non porta ancora i risultati che si manifestano in altri paesi come gli Stati Uniti perché con il consumatore finale ci vuole energia e continuità nel coltivare una relazione prima e dopo l?acquisto. Ma investire sul consumatore del vino è vincente per diverse ragioni: l?evoluzione del modello di consumo del vino e la crescita della domanda diretta del consumatore; la vendita diretta è un canale commerciale integrativo e diver- sifica il rischio; la vendita diretta al consumatore finale aumenta in maniera significativa la redditività dell?impresa; l?incasso immediato migliora le dinamiche finanziarie; infine, il contatto diretto rappresenta un modo di fidelizzare il cliente. SUCCESSO PER L?EVENTO ANNUALE DEI CAVALIERI DEL WINE CLUB MAZZEI NELLA TENUTA DI CASTELLO DI FONTERUTOLI E a proposito di Wine Club lo scorso 11 giugno si è tenuta una giornata dedicata ai Cavalieri del Wine Club Mazzei che sono stati accolti a Castello di Fonterutoli per vivere l?esperienza annuale di scoperta della Tenuta e dei suoi vini. Le 150 persone da diverse parti del mondo hanno potuto sperimentare tre diverse modalità per conoscere da vicino i terroir da cui provengono le uve per le tre Gran Selezione che quest?anno sono state le vere protagoniste dell?evento. Percorso di trekking, giro in e-bike o visita guidata in macchina nelle tre zone di provenienza delle Gran Selezione, sono state le esperienze proposte per entrare nel mondo dell?Azienda e scoprirne da vicino ogni sfaccettatura. A seguire si è tenuta la degustazione in anteprima della nuova annata 2019 dei tre Cru: Castello Fonterutoli, Badiòla e Vicoregio guidata dall?enologo Carlo Ferrini e alla presenza del DG di Italesse che ha supportato l?evento con i propri bicchieri. Infine la cena di gala nella piazza del borgo di Fonterutoli adiacente alla Villa Mazzei. L?obiettivo dell?evento annuale dei Cavalieri è quello di rafforzare il legame tra l?azienda e i soci che sposano in maniera più ampia la filosofia del Wine Club. Il Mazzei Wine Club, è stato creato nel 2007 come spazio di condivisione che oltrepassa i confini geografici per creare una comunità di appassionati in costante contatto con la famiglia, mettendo al centro le persone e la loro voglia di conoscere e approfondire la filosofia, la storia e il futuro dei vini aziendali; è costituito da tre livelli di membership e conta soci provenienti da 34 Paesi. Per saperne di più questo il link https://wineclub.mazzei.it/it/wine-club/ Il Consorzio Tutela Vini Montecucco in partnership con IED Firenze per il rinnovo del logo Il Consorzio Tutela Vini Montecucco ha recentemente annunciato una collaborazione con la prestigiosa scuola internazionale Istituto Europeo di Design IED Firenze per il restyling del proprio logo, che sarà svelato il prossimo anno. L a partnership, avviata a maggio, consiste in un concorso interno dedicato a 13 studenti del Master in Graphic Design - Focus on New Media, che sono stati chiamati a rinnovare il logo del Consorzio offrendo la propria interpretazione della sua storia e della sua filosofia. ?Il passato declinato nel futuro?: questa la chiave di lettura del progetto intrapreso dal Montecucco che ha guidato gli studenti nello sviluppo degli elaborati, a sottolineare il desiderio della DOP amiatina di ripensare la propria immagine per proiettare una secolare tradizione di viticoltura e agricoltura in una prospettiva futura del mondo e della comunicazione del vino. ?Le esigenze del mercato ? spiega Patrizia Chiari, titolare di tenuta L?Impostino e consigliere di riferimento dell?iniziativa in seno al CdA del Consorzio Montecucco ? sono cambiate notevolmente negli ultimi anni e la pandemia ha senza dubbio accelerato questo processo, trasformando completamente le modalità di relazione, interazione e scambio e rendendo la comunicazione estremamente più immediata, nel tempo di uno scatto o di un reel. Ecco perché abbiamo sentito la necessità di rinnovare il nostro logo, ricer- cando un?identità visiva del nostro territorio che sposi meglio la contemporaneità?. Un?iniziativa ancor più interessante se si guarda alla nazionalità degli studenti che hanno preso parte al concorso, per la maggior parte straniera (Colombia, Egitto, Francia, Giordania, India, Iran, Italia, Russia, Spagna, USA). ?Il coinvolgimento di talenti giovani e provenienti da ogni parte del mondo ? commenta Giovan Battista Basile alla guida del Consorzio di Tutela ? non è stata una scelta casuale, dal momento che il Montecucco ha un?importante quota che guarda all?estero ? oltre il 60% ? ed è dunque per noi fondamentale dare un respiro internazionale al processo di restyling. Siamo certi che questo mix di culture sia un valore aggiunto preziosissimo, in quanto ci offrirà innumerevoli interpretazioni e punti di vista nonché spunti per lavorare presto anche sulla visual identity del Consorzio?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Caseificio Il Fiorino, ancora premi e riconoscimenti in giro per il mondo Angela Fiorini e Simone Sargentoni Il Caseificio Il Fiorino continua a mietere successi nei più importanti concorsi caseari internazionali. Dopo le sei medaglie conquistate all?International Cheese Awards il caseificio di Roccalbegna raccoglie 11 stelle per 5 formaggi al Great Taste Awards il concorso internazionale dedicato a food e drink Great Taste Awards Ormai possiamo dire di aver perso il conto dei successi e premi conquistati da Il Fiorio nel corso di una storia ormai ultrasessantennale. L?ultima prestigiosa vittoria è arrivata dal Great Taste Awards, l?evento internazionale della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo. L?azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni ha conquistato ben 11 stelle: tre per il pecorino ?Grotta del Fiorini?, due per la Riserva del Fondatore, due per il Cacio di Caterina, due per il Fior di Cardo e due per il Cacio di Afrodite. IL PREMIO. A giudicare cibi e bevande provenienti da tutto il mondo è una giuria selezionata di oltre 500 esperti, composta da chef, acquirenti, giornalisti e rivenditori. I lavori dei giudici si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. L?edizione 2022 ha messo a confronto circa 15 mila prodotti tra food e drink. ?Questo concorso ci è particolarmente caro ? spiegano Fiorini e Sargentoni ? perché oltre a dare un punteggio di stima dà anche un giudizio descrittivo, che ci permette di valutare e migliorare le caratteristiche dei formaggi di anno in anno?. 110 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 I FORMAGGI PREMIATI. Il Grotta del Fiorini, che ha ottenuto il massimo del punteggio, si conferma una delle più fulgide stelle nel firmamento dell?élite dei pecorini. Il Grotta ha già dato a Il Fiorino tante soddisfazioni, tra cui spicca il supergold al World Cheese Awards del 2019. La sensazione di pienezza allo sciogliersi in bocca e il gusto intenso e persistente hanno fatto breccia nei giudici. ?Siamo molto legati a questo formaggio ? proseguono Fiorini e Sargentoni ? perché segna il ritorno alle nostre origini ed è il primo pecorino tornato a stagionare nelle cantine del nostro vecchio caseificio?. Ottimi risultati anche per la Riserva del Fondatore, per i classici Cacio di Caterina e Fior di Cardo e importante conferma per il Cacio di Afrodite, una delle ultime creazioni, nato per celebrare i 65 anni dell?azienda e già nell?eccellenza dei migliori formaggi del mondo, premiato dai giudici per il suo aroma dolce, burroso e il suo essere, al contempo, delicato, intenso e persistente. Le prime cento forme prodotte dell?Afrodite sono andate a clienti selezionatissimi, top dei top della gastronomia italiana. IL COMMENTO. ?Solo il 2 per cento dei prodotti in lizza ? concludono Fiorini e Sargentoni ? ricevono 3 stelle e solo il 10 per cento due stelle. Questo significa che abbiamo sensibilmente migliorato il risultato dello scorso anno. Confermarsi è sempre difficile, ma migliorarsi lo è ancora di più. Lo scorso anno abbiamo ottenuto al Great Taste 9 stelle con 5 formaggi e oggi torniamo in Maremma con ben 11 stelle. Un successo straordinario che si unisce a quello ottenuto, meno di un mese fa, all?International Cheese Awards. Siamo molto soddisfatti anche perché i giudici, nelle loro valutazioni, hanno esaltato le caratteristiche dei nostri pecorini e questo ci ripaga di tutti i sacrifici e dell?impegno che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. Dedichiamo questo ennesimo importante successo alla nostra terra meravigliosa: la Maremma, perché i nostri formaggi sono espressione di questo territorio incontaminato?. International Cheese Awards Intanto, come anticipavano Angela e Simone, nelle scorse settimane il caseificio Il Fiorino è stato premiato, con 6 medaglie (tre ori, due argenti e un bronzo), anche all?International Cheese Awards, uno dei concorsi caseari più importanti al mondo che ha portato il già ricco palmares del caseificio di Roccalbegna a quota 161 tra premi e riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e Fior di Cardo Cacio di Afrodite Riserva del Fondatore Grotta dei Fiorini Cacio di Caterina Fiorin Blu PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA ???? Dal 1964 data del primo premio ottenuto a Saturnia, Il Fiorino ha iniziato un lungo percorso costellato da riconoscimenti nei più importanti concorsi caseari internazionali: in totale sono stati 161 di cui 56 tra medaglie Gold & Super Gold, 49 argenti, 39 bronzi e 17 premi speciali internazionale nei più importanti contest caseari. A convincere la giuria dell?International Cheese Awards in questo caso sono stati Il Cacio di Venere con doppio oro, la Riserva del Fondatore che si porta a casa un altro oro, confermandosi uno dei pecorini più premiati al mondo. Al Fior di Cardo e al Fiorin Blu sono andate due medaglie d?argento, mentre il Cacio di Afrodite, novità 2022 Dalle origini a oggi: una storia scandita dai successi D al 1964 data del primo premio ottenuto a Satur­ nia, Il Fiorino ha iniziato un lungo percorso costellato da rico­ noscimenti nei più importanti concorsi caseari internazionali: in totale sono stati 161 di cui 56 tra medaglie Gold & Super Gold, 49 argenti, 39 bronzi e 17 premi spe­ ciali. Per ben due volte Il Fiorino si è laureato vicecampione del mondo a Londra nel 2014 e a San Seba­ stian, in Spagna, nel 2016. Nel 2018 a Bergen, in Norvegia, Il Fiorino si è classificato quinto assoluto ed è stato premiato come migliore azienda italiana della manifestazione. 112 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 I prodotti de Il Fiorino si aggiudica il bronzo. IL COMMENTO. ?Grande gioia e grande entusiasmo. Le abbiamo salutate così ? affermano Angela Fiorini e Simone Sargentoni de Il Fiorino ? queste sei medaglie che arrivano fin qui a Roccalbegna dal Regno Unito e da un concorso che si caratterizza per l?altissima selezione dei partecipanti e per l?elevato spessore della giuria. Siamo orgogliosi di ciò che siamo, ma vogliamo superarci ancora. Abbiamo alle spalle una storia importante di tradizione casearia artigianale che viene dal 1957 e che abbiamo portato avanti rinnovando ma non snaturando la nostra anima. I nostri formaggi sono frutto della tradizione, della capacità di innovare ma soprattutto sono fatti con latte proveniente da un raggio di circa 40 chilometri da noi. Il latte, la qualità del territorio in cui abbiamo la fortuna di abitare insieme all?arte casearia danno ai nostri pecorini la possibilità di essere distinti e riconosciuti al gusto, all?odore e al tatto?. I FORMAGGI PREMIATI. Doppio oro è stato conferito dall?International Cheese Awards al Cacio di Venere, prodotto con latte biologico di altissima qualità, proveniente dai pascoli intorno Roccalbegna e con tartufo bianchetto biologico toscano. Un pecorino dalla forma larga e non molto alta per consentire una stagionatura più compatta e omogenea. Dalla sua uscita sul mercato nel 2021 ha già ottenuto 4 medaglie: un argento (International Cheese Awards 2021) e un oro (Mondial du Fromage 2021) che si vanno ad aggiungere al doppio oro conquistato oggi nel Regno Unito. Medaglia d?oro anche per la Riserva del Fondatore. Creato dalle mani di Angela e Simone per rendere omaggio al fondatore Duilio Fiorini questo pecorino è il Re dei formaggi de Il Fiorino. Prodotto con gli antichi metodi della tradizione e affinato in grotta per 2 anni, è un formaggio ?da meditazione?, pluripremiato dal 2012 con 4 Super Gold, 13 medaglie d?oro, 5 argenti. Le medaglie di argento dell?International Cheese Awards sono andate poi al Fior di Cardo, pecorino della tradizione prodotto con caglio vegetale (estratto dai fiori di cardo, si caratterizza per le note erbacee e animali tipiche dei pascoli della Maremma) e al Fiorin Blu, pecorino erborinato realizzato con il miglior latte dei pascoli della maremma e con il Penicillium roqueforti dal gusto intenso e ben bilanciato ed un odore vegetale. Medaglia di Bronzo al Cacio di Afrodite, new entry de Il Fiorino, che si aggiunge alle 2 stelle al Great Taste Awards 2021, alla medaglia di bronzo all?International Cheese and Dairy Awards 2021 e alle due medaglie al World Cheese Awards 2021 di Oviedo. Si tratta di un pecorino semicotto stagionato, dal gusto equilibrato, piacevole, armonico. La pasta è compatta con un?occhiatura fine e regolare. Info: www.caseificioilfiorino.it GUSTA A TAVOLA | Il ristorante del mese Inaugurato il Saturnalia Wine Bar, il nuovo progetto griffato Fattoria La Maliosa Nel centro di Saturnia è stato da poco inaugurato il Saturnalia Wine Bar il nuovo locale di Fattoria La Maliosa per degustare i vini naturali dell?azienda, prodotti secondo il Metodo Corino, in abbinamento a prodotti del territorio grossetano. Un progetto di charity in aiuto ai profughi ucraini ospiti di Fattoria La Maliosa 114 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 Saturnalia Wine Bar Dagli ampi spazi tra vigneti e uliveti di Fattoria La Maliosa al centro di Saturnia. Antonella Manuli, fondatrice dell?azienda agricola maremmana situata tra i comuni di Saturnia, Manciano e Pitigliano, ha da poco inaugurato il Saturnalia Wine Bar, nuovo locale nella centralissima Piazza Vittorio Veneto, punto di incontro della località termale grossetana. I vini naturali di Fattoria La Maliosa, prodotti secondo il Metodo Corino, si possono così ora degustare anche in questo locale con tavolini all?aperto, accompagnati da taglieri di salumi e formaggi locali e da alcune specialità tipiche del territorio. Qui si trovano prodotti di aziende del territorio, a filiera corta e coltivazione sostenibile, dall?Argentario all?Amiata, passando per la valle dell?Albegna. I produttori sono stati selezionati per i loro valori di stagionalità, autenticità e tradizione locale. La proposta è quella di una cucina semplice, all?insegna della qualità e della stagionalità delle materie prime, senza mai perdere di vista il contesto circo- stante. ?Siamo davvero felici ed entusiasti ? sottolinea Antonella Manuli, fondatrice di Fattoria La Maliosa e di Saturnalia Wine Bar ? di questo nostro nuovo progetto, collocato nella splendida piazza romana di Saturnia, l?antica Aurinia. Con il nuovo locale desideriamo dare un ulteriore contributo alla divulgazione dei valori di genuinità e sostenibilità di cui sono portatori i vini naturali de La Maliosa in abbinamento a specialità del territorio. Qui è possibile trovare esclusivamente prodotti di realtà artigiane maremmane, tutti a filiera corta e coltivazione sostenibile. Nel suggestivo dehors che affaccia sulla piazza, in un?atmosfera caratteristica e casual, si possono assaporare piatti della cucina agricola, in cui vengono valorizzate la qualità e la stagionalità delle materie prime e il forte legame con il territorio, i vini naturali e l?olio EVO biologico di Fattoria La Maliosa. Un?esperienza autentica per scoprire la vera cultura enogastronomica maremmana, nel pieno rispetto dei ritmi e sapori di un ambiente incontami- nato e testimone di una storia antica. Pranzo, aperitivo o cena, senza dimenticarci delle numerose esperienze enoturistiche e oleoturistiche che è possibile vivere poco lontano in Fattoria, nella natura della Maremma collinare. Quindi, quale miglior modo per passare un?intera giornata con noi??. Ma c?è di più. Il Saturnalia Wine Bar è anche un progetto temporary di charity, nato con il preciso obiettivo di aiutare le persone ucraine che hanno dovuto lasciare il proprio Paese a causa della guerra. Nel periodo tra giugno e dicembre 2022, infatti, offre concretamente lavoro ad alcune cittadine ucraine. Inoltre, parte dell?incasso sarà devoluto al mantenimento in Italia delle famiglie ucraine ospitate da Fattoria La Maliosa. ?Ogni cliente ? evidenzia Antonella Manuli ? che passerà da noi, oltre a degustare i nostri vini, ci aiuterà a portare avanti questo progetto, che vuole dare un segno concreto di aiuto e di supporto. Il nostro lavoro, da sempre basato sulla sostenibilità e sulla salvaguardia della salubrità del suolo e dell?ambiente, in questo modo diventa, PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA ???? La proposta è quella di una cucina agricola, in cui vengono valorizzate la qualità e la stagionalità delle materie prime e il forte legame con il territorio circostante testimone che si può sempre fare un passo oltre?. Saturnalia Wine Bar è aperto dal martedì al sabato dalle 11.30 alle 22.00, la domenica solo a pranzo, dalle 11.30 fino alle 16.00. Lunedì: chiuso. È possibile scaricare il menù attraverso questo link: https://dishcovery.menu/app/restaurants/66897326c04bb9d7eb006daff502 b64d/a-la-carte-menu. Per prenotazioni: (+39) 377 0835263, saturnalia.lamaliosa@gmail.com Fattoria La Maliosa Fattoria La Maliosa è un?azienda agricola che si estende su circa 170 ettari in Maremma toscana collinare a 116 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 pochi chilometri dai Borghi storici di Montemerano, Pitigliano e Saturnia con le sue rinomate terme. Fondata da Antonella Manuli ha una produzione artigianale di vini naturali, olio di oliva extravergine bio e miele. L?azienda si basa, grazie alle competenze e all?impegno della sua fondatrice, su un progetto importante di sostenibilità e di protezione del territorio, di scelte di qualità, di bellezza e salubrità ambientale. Questo percorso ha portato La Maliosa a ottenere la certificazione biologica fin dal 2010. La viticoltura applica i principi del Metodo Corino TM, che realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino. Il metodo privilegia la vitalità dei suoli, l?originalità dei prodotti, la salubrità dell?ambiente, dei produttori e dei consumatori. Fattoria La Maliosa ha sviluppato un progetto di accoglienza e ospitalità all?aria aperta, offrendo diverse esperienze di enoturismo e oleoturismo, alla scoperta del territorio maremmano, quali visite in vigna e negli uliveti, degustazioni, esperienze di yoga, biking e trekking. Fiore all?occhiello la possibilità di vivere un?esperienza in vigna, al tramonto e sotto le stelle nelle StarsBOX© con vista a 360° sulla Maremma collinare e il mare dell?Argentario. Info: www.fattorialamaliosa.it GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Il biscotto della sposa, più noto come Biscotto di Roccalbegna Questo biscotto, tipico del paese di Roccalbegna, nell?entroterra maremmano, può assumere diversi nomi: biscotto salato, biscotto della sposa, biscotto lesso, biscotto agli anaci ed anche, ironicamente, ?biscotto della seggiola?. È oggi un presidio Slow Food e la tradizione è perpetrata da una sagra che svolge tutti gli anni, in genere ad agosto, a Roccalbegna. DI ANDREA RICCHIUTI* N onostante il nome possa ricondurre subito ad un?idea di dolce, in verità si tratta di una preparazione salata ma che, a buon diritto, può vantare il nome di bis-cotto, cioè cotto due volte: la sua particolarità è proprio quella di subire una doppia cottura, prima lessato in acqua e poi cotto in forno. La lessatura in acqua dei biscotti è tipica del senese della maremma, ma la si riscontra anche in altre 118 ? Maremma Magazine ? Settembre 2022 regioni come la Sardegna ed il Lazio. Lo scopo potrebbe essere duplice: velocizzare la lievitazione e pregelatinizzare gli amidi per la successiva cottura. Il nome biscotto della sposa è evocativo, rimanda al tempo in cui in occasione delle nozze, nei paesi, tutti contribuivano ai preparativi specie per quanto riguardava il banchetto nuziale e l?eventuale rinfresco: le donne del paese, parenti o amiche che fossero, impastavano uova, zucchero, farina, strutto, olio e quant?altro era necessario per allietare gli invitati. Sembra proprio che in questa occasione i biscotti in questione venissero preparati e ciò è plausibile non solo per le testimonianze ma anche per la sua forma: le estremità della pasta vengono sovrapposte e poi fissate, come a formare un nodo, o meglio, un abbraccio, l?unione dei due innamorati, il vincolo eterno sigillato col matrimonio. Tutto questo è avvalorato da una antica tradizione del paese, tenuta viva dai legnaioli, che il giorno dello ?sposalizio di Maria con Giuseppe falegname?, il 23 gennaio, consumano alla fine del banchetto il famoso biscotto della sposa. C?è anche un?altra cosa da notare: il biscotto di Roccalbegna assomiglia in tutto al bretzel tedesco: ingredienti similari, stessa tecnica di cottura con lessatura e stessa forma. Ricercare una parentela è quasi impossibile, chi può dire da dove provenga o quale dei due popoli lo abbia ideato per primo? Resta comunque affascinante supporre un eventuale sovrano che, passando per la Toscana, abbia accampato qui le sue tende e sia venuto a conoscenza del biscotto e, innamoratosi, abbia convinto il fornaio ad insegnare ai suoi cuochi quella particolare preparazione. Certo è che i cibi un tempo viaggiavano con le corti che si spostavano, non è quindi raro trovare preparazioni e tecniche di cottura simili anche in paesi distanti migliaia di chilometri. Di per sé il biscotto necessita di pochi ingredienti quali farina, olio o strutto, semi di anice, lievito, acqua e sale. Un po? più di cura è richiesta nella formazione e successiva cottura in acqua. Al primo morso sentirete il sapore particolare che sprigiona e la sensazione piacevole data dall?esterno ben cotto e dal cuore più morbido. BISCOTTO DELLA SPOSA dosi per circa 20 biscotti Ingredienti: 1 kg di farina 00 330 g di olio d?oliva 330-350 g circa di acqua 25 g di lievito di birra 25 g di semi d?anice 25 g di sale ½ cucchiaino da caffè di pepe nero vino bianco q.b. Preparazione Mettere i semi d?anice a bagno nel vino bianco, quanto basta per coprirli. Setacciare la farina in una ciotola e mescolarla con il sale ed il pepe. Sciogliere il lievito in 100 g di acqua tiepida, quindi unire tutti gli ingredienti alla farina ed impastare a mano. Per formare i biscotti occorreranno 100 g di pasta ciascuno, quindi formare circa 20 pezzetti di pasta che andrà tirata con il palmo della mano, senza aggiungere farina. Una volta formato il cordoncino unire le due estremità sulla parte superiore della pasta, come per formare un nodo (vedi foto). Lasciar riposare per circa 10 minuti; intanto porre sul fuoco una pentola piena d?acqua, portare ad ebollizione e salare. Immergere i biscotti nell?acqua bollente finché non verranno in superficie, attendere qualche minuto, e poi scolarli direttamente sulla teglia, rivestita di carta da forno. Infornare a 250° per circa 25 minuti. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS CAPALBIO LIBRI, SUCCESSO PER L?EDIZIONE 2022 IN SCENA NELLE MAGICHE ATMOSFERE DELL?ANFITEATRO DEL LECCIO Happy end per la sedicesima edizione di Capalbio libri. La nuova location dell?Anfiteatro del Leccio, con il borgo di Capalbio meraviglioso alle sue spalle, ha ospitato nella prima settimana di agosto il festival sul piacere di leggere e i suoi numerosi ospiti, tra giornalisti e giornaliste, scrittori e scrittrici, del panorama contemporaneo italiano. Si è tenuto nella sua doppia veste di manifestazione in presenza e in diretta streaming su facebook, riconosciuta come migliore modalità per raggiungere una più vasta e differenziata platea. Ampio il consenso e la partecipazione del pubblico, dei lettori e delle lettrici per un programma che dal romanzo, al saggio, ai racconti per bambini, si è mostrato per la platea attento alle novità editoriali. Come di consueto Banca Tema - Terre Etrusche di Valdichiana e di Maremma Credito Cooperativo ha offerto una targa ricordo all?autore del programma di Capalbio Libri 2022 che maggiormente si è distinto nel campo della divulgazione economica. Quest?anno è stata la volta di Silvia Sciorilli Borrelli con la seguente motivazione: ?A Silvia Sciorilli Borrelli, per la passione e la com- Nella foto Gianfranco Chelini e Marta Mondelli 120 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 Nella foto l?Anfiteatro del Leccio cornice dell?edizione 2022 di Capalbio Libri petenza con cui ogni giorno racconta, ad operatori istituzionali e socio-economici europei e al grande pubblico della televisione, il volto di un?Italia che cambia e che trova soluzioni concrete ai problemi endemici del Paese per tornare ad essere una meta di attrazione per le generazioni più giovani?. A premiare la giornalista è intervenuto Valter Vincio, vicepresidente di Banca Tema. Capalbio Talks e Capalbio Kids sono i format che hanno animato il festival per sette serate di seguito, impreziosite dalle letture di Marta Modelli ? anche conduttrice storica di Capalbio libri ? Cristina Rambaldi, Francesco Siciliano, Carolina Zaccarini. ?Capalbio libri ? ha dichiarato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana ? sta diventando un laboratorio di straordinaria vivacità, di riflessione sulle idee attraverso i libri che vengono presentati. Io Ringrazio Capalbio Libri perché in sedici anni di edizioni ha arricchito e continua ad arricchire il patrimonio e l?immagine che la Toscana ha nel mondo?. ?È stata un?edizione di altissimo profilo ? hanno commentato Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio, e Patrizia Puccini, assessore con delega alla Cultura ?, quella che è andata in scena all?Anfiteatro del Leccio. La presenza dei cittadini capalbiesi e dei turisti non si è fatta assolutamente attendere, dimostrando così che Capalbio Libri è un appuntamento particolarmente sentito. Ci teniamo a ringraziare tutti coloro, in primis Andrea Zagami, che hanno permesso la realizzazione e la riuscita del festival sul piacere di leggere?. L?entusiasmo e la riuscita di questa edizione sta anche nelle parole dell?ideatore e direttore di Capalbio Libri, Andrea Zagami. ?Il piacere di leggere ? ha dichiarato ? ogni anno aggrega un pubblico che è diventato una vera comunità che segue gli appuntamenti proposti. L?Anfiteatro del Leccio ? ha spiegato ? è un luogo dal fascino unico che offre un panorama d?eccezione. I suoi gradoni, che quest?anno hanno ospitato il pubblico, hanno contribui- NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA to a unire la lettura, i dibattiti e la bellezza naturale che appartiene a questo luogo di cui tutti ne hanno colto la fascinazione. Ogni anno Capalbio libri è un?esperienza differente, ma si somma a un lungo percorso che continua a ricordarci come il piacere di leggere sia sempre in grado di unire persone che manifestano e vivono un interesse in comune. Anche per questo abbiamo partecipato alla ricerca ?Effetto Festival? che indaga il rapporto tra festival, lettura e consumi culturali. Siamo grati al pubblico di Capalbio libri, alla Regione Toscana e al suo Presidente Eugenio Giani, al Sindaco di Capalbio Gianfranco Chelini e alla sua Giunta che sostengono con convinzione in questa iniziativa che cerca di unire promozione della lettura e valorizzazione dei luoghi?. Hanno partecipato al festival ? in ordine di serata: Loredana Lipperini, Alessia Denaro, Veronica Raimo, Roberta Colombo, Flavia Capone, Marco Varvello, Luciano Tancredi, Claudio Tito, Luca De Biase, Chicca Testa, Nicoletta Picchio, Monsignor Vincenzo Paglia, Sebastiano Maffettone, Andrée Ruth Shammah, Francesca Nocerino, Gianluca Brozzetti, Mariolina Sattanino, Luigi Contu, Alessandra Longo, Pierluigi Battista, Francesco Siciliano, Andrea Garibaldi, Filippo Ceccarelli, Bruno Manfellotto, Sergio Rizzo, Barbara Pontecorvo, Giulia Cerasoli, Mimma Gaspari Golino, Nada Malanima, Michela Tamburrino, Silvia Sciorilli Borrelli, Mariastella Gelmini, Giorgio La Malfa, Eugenio Giani, Giancarlo Loquenzi. Ideato da Andrea Zagami, Capalbio Libri è organizzato dall?agenzia di comunicazione integrata Zigzag srl in collaborazione con la Fondazione Capalbio, ha i patrocini del Ministero della Cultura (MiC), il patrocinio e il contributo di Regione Toscana, Comune di Capalbio, Fondazione Capalbio ed è promosso dall?Associazione ?Il piacere di leggere?. Con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Enel, Aspesi, Banca Tema ? Terre Etrusche di Valdichiana e di Maremma ? Credito Cooperativo, Terna, Kimbo, l?Eco ?La Mandragola? in scena ?vista mare? a Cala Piccola Grande serata di cultura quella andata in scena a fine luglio al Boutique Hotel Torre di Cala Piccola all?Argentario: lo splendido giardino del resort si è tramutato nel suggestivo palcoscenico della Mandragola, commedia scritta da Niccolò Machiavelli nel 1518. Ed è stato un sucesso! L a celebre commedia cinquecentesca, considerata la prima commedia in italiano, è stata rappresentata dalla compagnia teatrale fiorentina ?Compagnia delle Seggiole? nell?esclusiva cornice del Boutique Hotel nella serata del 30 luglio scorso. In un connubio di arte e natura si è consumato l?intrigo ideato dal giovane Callimaco (Luca Cartocci) per poter conquistare l?alcova di Madonna Lucrezia (Natalia Strozzi), moglie di Messer Nicia (Claudio Spaggiari). Sfruttando l?ostinato desiderio di Messer Nicia di avere un erede, Callimaco, avvalendosi dell?aiuto del servo Siro (Andrea Nucci) e del mediatore Ligurio (Fabio Baronti) escogita l?inganno della mandragola. Ligurio, dietro lauta ricompensa, sfrutta la credulità di Messer Nicia e gli propone di far bere a Lucrezia un infuso di mandragola, presentata come un?erba dai miracolosi (ma fittizi) effetti fecondanti, la cui unica, ma non trascurabile, controindicazione (anch?essa fittizia) è la morte del primo uomo costretto a giacere con la donna che ne avrà bevuto l?infuso. La scelta della vittima da sacrificare ricade su un vagabondo, che in realtà è Callimaco, che riesce nel suo intento anche grazie all?aiuto della madre di Lucrezia (Sabrina Tinalli), di Frate Timoteo (Marcello Allegrini) e di Lugurio, che riescono a vincere la reticenza di Lucrezia. Con la regia di Claudio Spaggiari, la commedia di Machiavelli è al centro del ?progetto Mandragola?, nato per volontà della Compagnia delle Seggiole nel 2003 e volto ad esportare la tradizione machiavelliana al di fuori del territorio fiorentino. Questi i personaggi ed interpreti: CALLIMACO Luca Cartocci SIRO Andrea Nucci MESSER NICIA Claudio Spaggiari LIGURIO Fabio Baronti SOSTRATA Sabrina Tinalli FRATE TIMOTEO Marcello Allegrini UNA DONNA Silvia Vettori LUCREZIA Natalia Strozzi Regia Claudio Spaggiari Costumi Giancarlo Mancini Aiuto Regia Giovanna Calamai Direttore di Scena Roberto Benvenuti Progetto Luci Daniele Nocciolini LE NEWS ? 121 LE NEWS Computer di una volta ed arte in mostra al Quadrivio Doppio appuntamento a settembre, dopo la pausa estiva, alla Galleria d?Arte Il Quadrivio di Grosseto che ospiterà la quarta edizione del Classic Devices Festival il 18 e la collettiva d?arte figurativa ?Per scherzo o per passione. Copie - ispirazioni e fantasia? dal 21 settembre al 2 ottobre D opo la consueta pausa estiva a settembre riapre la Galleria d?Arte Il Quadrivio con sede in viale Sonnino 100 a Grosseto. Due gli appuntamenti in programma. Il primo è in calendario il 18 settembre e vedrà protagonista il Classic Devices Club che proporrà il Classic Devices Festival, giunto alla sua quarta edizione, un evento che guarda al passato dedicato ai computer e console di una volta (ATARI e non solo). La mostra aprirà sia al mattino, dalle ore 10 fino alle 13, ma anche nel pomeriggio a partire dalle ore 15, momento nel quale partiranno anche le conferenze, su diversi temi. Nello specifico l?associazione BITWAVE di Livorno illustrerà l?utilizzo dei computer in ambito musicale negli anni ?80 e ?90 del secolo scorso con applicazioni pratiche su Mac, Amiga e Atari ST. Quindi, Federico Gori presenterà ?I sistemi multimediali da salotto? (Commodore CdTV, CD-i ecc ecc), mentre Massimo Bonucchi parlerà della ?Storia dello sviluppo delle CPU?. Infine, Fausto Giovannini si soffermerà sull?Atari Jaguar, la prima console a 64 Bit. Finite le conferenze spazio ad un Torneo con ricchi premi. Gli organizzatori porteranno computer e console della ATARI, dai grandi 122 ? Maremma Magazine ?Settembre 2022 classici 2600 JR, spaziando per la XEGS e Portfolio, e approdando al mitico ST1040. Sarà presente anche un italianissimo ospite speciale? Sempre dagli organizzatori arriva la precisazione che, come al solito, le console e i computer saranno accesi e perfettamente funzionanti, per permettere ai visitatori di toccare con mano quelli che erano i bei computer di una volta. Questo il programma nel dettaglio. Alle 15 ?I computer e la musica?, alle 16 ?Sistemi muldimediali da salotto?, alle 17 ?Storia delle CPU?, alle 18 ?Atari Jaguar?, alle 19 ?Indovina lo screenshot?. Il secondo appuntamento è in programma dal 21 settembre al 2 ottobre ed è la collettiva d?arte figurativa ?Per scherzo o per passione. Copie - ispirazioni e fantasia?. Nell?occasione Cristina Cafaggi, Enrico Vittori, Laura Baldoni, Laura Batignani, Luca Magara, Mara Prosperi, Marco Franci presenteranno la creatività maturata e sviluppata con la guida dell?insegnante Simona Signorini a coloro che amano l?arte come realizzazione del pensiero umano in tutte le sue sfaccettature. Il taglio del nastro è previsto il 21 settembre alle 17. La mostra sarà visibile fino al 2 ottobre con orario 17-19,30. della Stampa. E con Locanda Rossa, Valle del Buttero, Ultima Spiaggia, Garden Vivai Mediterranei, ristorante ?La Torre?, ristorante ?Le Burle?, ristorante ?Enoteca la Torre. La Dogana?, ristorante ?Il Tortello?. Partner di Capalbio Libri sono alcune eccellenze del territorio: Azienda vitivinicola biologica ?BorgoCiro?, CapalBIOfattoria, Società agricola ?Clivio degli Ulivi?, Azienda artigiana ?Jacobelli Liquori?, Cantina ?Monteverro?, Azienda agricola ?La Vigna sul Mare?. Ha collaborato con il festival la cartolibreria Bastogi di Orbetello (Gr) per la vendita dei libri durante le presentazioni a Capalbio presso L?Anfiteatro del Leccio. Capalbio libri è anche su Facebook, twitter, Instagram e you tube. QUANDO LA PIANA DI GROSSETO ERA UN LAGO? Chiusa a Castiglione della Pescaia la terza campagna di scavo presso Badia Vecchia che ha restituito una terrazza di 600 metri Si è chiusa ad inizio estate in località Badia Vecchia, nel Comune di Castiglione della Pescaia, la terza campagna di scavo archeologico condotta dall?Istituto archeologico germanico di Roma (www.dainst.org) in cooperazione con il comune di Castiglione della Pescaia. Il progetto di ricerca ha come obiettivo la ricostruzione delle antiche sponde del lago Prile e la localizzazione di strutture etrusche da mettere in relazione con la laguna stessa. Nell?antichità tutta la piana di Grosseto era, infatti, occupata da una laguna navigabile, poi divenuta una palude nel corso del Medioevo. Su di essa si affacciava l?importante centro etrusco di Vetulonia, che controllava la parte nord della zona e il commercio che vi si svolgeva. «Nell?ambito del progetto di ricerca ? spiegano Elena Nappi e Walter Massetti, rispettivamente sindaca e assessore del Comune di Castiglione della Pescaia ? sono state condotte prospezioni geofisiche, carotaggi e scavi, che hanno portato alla scoperta di una nuova area archeologica situata in località Badia Vecchia, parte dell?insediamento etrusco di Vetulonia. Qui è stata individuata una terrazza monumentale di 600 metri di lun- ghezza situata vicino alla riva dell?antico Prile». Gli scavi archeologici hanno interessato una porzione della terrazza e alcune costruzioni poste a nord di essa. È stato così possibile scoprire che quel belvedere si compone di un imponente muro in blocchi squadrati conservato per circa 2 metri di altezza, costruito in epoca etrusca, probabilmente già nel V secolo avanti Cristo. Sulla terrazza sono state scoperte alcune stanze, forse magazzini e abitazioni, utilizzate fino al II secolo avanti Cristo quando Vetulonia ormai si trovava nell?orbita di Roma. La funzione delle strutture rinvenute ancora non è chiara, come pure non lo è il suo rapporto con la laguna. In seguito, l?area è stata abbandonata e i resti delle costruzioni sono stati gettati a sud di quella zona. Una rinuncia che è forse da mettere in relazione con le distruzioni avvenute nello stesso periodo nella città di Vetulonia (quartiere di Poggiarello Renzetti) da parte dei Romani dopo la guerra civile per punire le città che si erano schierate con Mario. «Grazie anche a questa terza campagna di scavi ? prosegue Nappi ? potremo potenziare l?azione educativa che i siti archeologici possono svolgere per avvicinare il pubblico dei più giovani ai tesori culturali. Il territorio comunale di Castiglione della Pescaia ha al suo interno un?eccellenza museale, quella di Vetulonia, che sta contribuendo fortemente nel proporre importanti iniziative a carattere internazionale e lo facciamo soprattutto con un?azione mirata nel lanciarla durante i mesi estivi, per riproporla nei periodi così detti di bassa stagione, andando a garantire potenzialità occupazionali a più lunga durata». «I risultati ottenuti fino ad oggi ? dice soddisfatto l?assessore Walter Massetti ? hanno arricchito la proposta archeologica, sempre più ricercata dagli appassionati. Questa amministrazione continua a interagire con successo con tutti i soggetti del settore come istituzioni, enti, parchi archeologici, associazioni di categoria, gruppi archeologici, università e cittadini ed i risultati ottenuti vanno a beneficio dell?economia locale». Gli scavi avvengono su concessione del Ministero della Cultura, sono finanziati dall?Istituto archeologico germanico (Ministero federale degli affari esteri della Germania) e diretti dalla dottoressa Camilla Colombi (Istituto archeologico germanico), coadiuvata sul campo dalla dottoressa Valerj Del Segato. Agli scavi hanno partecipato studentesse e studenti di archeologia di diverse università italiane con il sostegno del Comune di Castiglione della Pescaia e dell?Associazione culturale