MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XX ? NUMERO 2 ? APRILE 2022 ? ? 3,50 Inoltre... Fiera del Madonnino, torna la manifestazione più amata dai maremmani Vermentino Grand Prix 2022 presenta la nuova top ten Capitale della Cultura 2024, Grosseto non ce l?ha fatta ma il progetto resta Metti un tour alla scoperta delle cantine e dei vini griffati ColleMassari Mostre, eventi, aperture: sboccia la primavera nei Musei di Maremma Orbetello, un viaggio tra storia e bellezze naturali 14 38 42 64 SOMMARIO VIVI 14............Capitale italiana della Cultura 2024, Grosseto non ce l?ha fatta ma il progetto resta e verrà attuato 19............La Maremma che cre? sce: con il Pnrr arrivano sul ter? ritorio 114 milioni di euro 22............Lo sport come volano per il turismo nell?alta Marem? ma sull?esempio di Castiglione della Pescaia 27............2023: per il centenario di Follonica tante iniziative che dureranno un anno intero 30............?Il mare comincia da qui?, Dario Vella porta le sue opere in Pinacoteca a Follonica con una mostra, per riflettere, dedicata all?ecologia 34............Fiera del Madonnino, torna con un?edizione rinnovata e digital la manifestazione più amata dai maremmani 38............?Morellino Classica, un festival itinerante di altissima valenza culturale? 42............Maremma, che Vermen? tino! Il Grand Prix 2022 presen? ta la nuova top ten 46............Torna ?Rosso Morelli? no? l?evento che dà lustro ad un vino in grande crescita 52............Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto 56............Musei di Maremma, ri? parte la stagione per una prima? vera a ?misura di museo? 60............?D?amore e d?ozio?, i nuovi allestimenti del MuVet ? Museo civico archeologico a Vetulonia 64 ............Orbetello, un viaggio tra bellezze naturali e storia, nel cuore della Costa d?Argento 72............Roccalbegna, un borgo di rara suggestione nel cuore della Maremma 77............Joseph Conrad, una vita sugli oceani alla ricerca di una libertà negata al suo popolo 80............Biblioteca Chelliana di Grosseto, un faro per la cultura provinciale e non solo 84 ............AdF Acquedotto del Fio? In copertina, due butteri a cavallo con sullo sfondo un tramonto maremmano Foto © Giancarlo Gabbrielli SOMMARIO ? 9 104 88 ra, continua la crescita aziendale per confermarsi il principale riferimento del territorio SCOPRI C?è da vedere 88............Il vestito di una città, alla scoperta dell?architettura visibile di Grosseto Briciole di Storia 92.............Irio Tommasini, un gran? de imprenditore delle ?due ruote? insignito della cittadinanza ono? raria di Castiglione della Pescaia Personaggi 96.............Umberto Ottolini, il cam? mino di un uomo di fede che ha attraversato il Novecento L?angolo del libro 100 .........?Amori sui generis?, una raccolta che lega un gruppo di amici, accomunati dalla passione per la scrittura 101 .........Un libro su Johnny Depp di Linda Cetrullo, giovane autrice di Caldana 102.........I ?Misteri di Maremma? svelati da Toscano Alta Sartoria Aziende al Top 104.........Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una sem? plice azienda GUSTA Vino e dintorni 108 .........AAA Morellino, conse? gnati ai produttori i Premi d?Ec? cellenza 2020 per le annate 2018 WINE NEWS 110.........Il Fiorino ha festeggiato 65 anni a Taste e ?si è regalato? il Cacio di Afrodite 110.........Lo Chardonnay Monte? verro 2018, un bianco raffinato per il menù di Pasqua 111..........La Primavera arriva a La 10 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 112 Maliosa con tanti nuovi progetti Di vino in cibo 112..........Metti un tour nella To? scana del sud alla scoperta delle cantine e dei vini griffati Colle? Massari Il vino del mese 116..........Rocca di Frassinello pre? senta Baffonero 2018, un cru per intenditori veri! La ricetta 118.........Un tipico dolce della tradizione pasquale: la Schiaccia LE NEWS 120.........A scuola di taglio e cuci? to per entrare subito nel mondo del lavoro 121.........Giulio De Simone è il nuovo presidente dell?Orchestra sinfonica ?Città di Grosseto? 121.........La ditta grossetana Lau? ria riqualifica Castello Pasquini 120 122 .........L?omaggio di Moreno Quinti agli amici Caponi e Nardi? ni 122.........Tante idee e voglia di fare al centro del ?nuovo? corso del CCN Centro Storico di Gros? seto 124.........Al via i corsi di forma? zione professionale per gli ope? ratori economici di Monte Ar? gentario 125.........Varata la decima edizio? ne del Premio nazionale lettera? rio Renato Fucini 2021/2022 125..........Saturnia inaugura la mo? stra omaggio a Gastone Novelli 126..........1992?2022, trent?anni di poesia estemporanea a Ribolla 126.........Nasce il premio Fonda? zione Capalbio per la traduzione 127.........Capalbio è Città dell?o? lio: ?Valorizziamo il territorio e i prodotti locali? L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Una candidatura comunque vincente! C ?eravamo lasciati, il mese scorso, con la sospensione del verdetto relativo al bando per il titolo di Capitale italiana della cultura 2024. Grosseto era entrata nella top ten e si era appunto in attesa di capire quale fosse l?esito conclusivo. Purtroppo, la decisione finale non è stata favorevole. Il capoluogo maremmano non ce l?ha fatta, ma in ogni caso l?esperienza della candidatura produrrà comunque i suoi frutti, perché il progetto culturale messo a punto per l?occasione verrà, come ampiamente annunciato, attuato lo stesso. Il responso è arrivato il 16 marzo scorso, giorno in cui nella sala Spadolini del ministero della Cultura a Roma ? alla presenza del ministro Dario Franceschini e dei rappresentati dei comuni finalisti, tra cui il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Cultura Luca Agresti ? si è svolta la cerimonia di proclamazione della Capitale italiana della Cultura per l?anno 2024. A spuntarla alla fine è stata la città di Pesaro che succederà a Procida (Capitale italiana della cultura quest?anno) e a Brescia e Bergamo (punti di riferimento per la cultura per il 2023). Insieme alla vincitrice e a Grosseto, le altre otto pretendenti rimaste in lizza (rispetto alle 23 iniziali) erano Ascoli Piceno, Chioggia, Mesagne (Brindisi), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Siracusa), Viareggio e Vicenza. Nonostante il verdetto non sia stato favorevole la soddisfazione tra i rappresentanti del comune maremmano è comunque notevole. ?Portare alla luce e far conoscere a tutta Italia le infinite bellezze che la Maremma ha da proporre ? ha sottolineato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? è già per noi una grande vittoria che si aggiunge a quella di aver riunito in un obiettivo comune tutto il territorio. Siamo estremamente fieri di quanto fatto fino ad oggi: essere arrivati tra le prime 10 finaliste è già per noi un grande onore e continueremo a lavorare con il massimo impegno per valorizzare a pieno le espressioni artistiche e il patrimonio storico culturale della Maremma. Abbiamo caratteristiche uniche in tutto il mondo e siamo certi che il nome di Grosseto sarà sulla bocca di tutti?. ?L?esperienza di Capitale della cultura, nonostante non si sia conclusa per noi nel migliore dei modi ? ha aggiunto l?assessore alla Cultura, Luca Agresti ?, è stata sicuramente un?occasione di crescita importante. Quello che porteremo con noi è la nascita del nostro piano strategico della cultura che ha già tutte le carte in regola e le risorse per andare avanti. Partecipare alla finale presso il ministero della Cultura, oltre ad essere un grande onore, ci ha fatto conoscere i rappresentanti delle altre città finaliste, con le quali potrebbero nascere delle collaborazioni interessanti. Quello che abbiamo scoperto grazie a questo percorso è proprio questo: la cultura unisce per davvero?. ?Ciò che c?è dietro alla candidatura di Grosseto ? hanno concluso all?unisono sindaco e assessore ? è l?impegno e la dedizione di un team di professionisti che hanno lavorato incessantemente giorno dopo giorno per oltre un anno. Per questo ringraziamo dal profondo del cuore tutti coloro che hanno messo anima e cuore in questo sogno: tutta la Giunta, il segretario generale Luca Canessa, Anna Bonelli funzionaria del Settore Cultura, Alessandro Corina direttore artistico della candidatura e Promo PA?. L?importanza della candidatura per tutto il territorio, per la coesione che ha determinato e per i risultati che produrrà, traspare anche dalle parole di Francesco Limatola, presidente della Provincia e di Grosseto ?Siamo grandi e siamo diversi. Questa complessità ? ha sottolineato Limatola ? è forse la caratteristica principale della provincia di Grosseto, anche perché corrisponde ad una varietà culturale straordinariamente importante. Grosseto, se possibile, ne è sintesi senza voler rappresentare tutte le opportunità, anzi forse è un fulcro, forse un raccoglitore consapevole della parzialità del suo ruolo, simbolo della ricchezza di tutto ciò che si è formato e fermato in questa terra. La candidatura di Grosseto a capitale della cultura contiene e scaturisce dall?umiltà contadina di cui i popoli che l?hanno fatta sono intrisi e dall?orgoglio di appartenenza delle tante terre da cui provengono. Grosseto è infatti una rappresentazione urbana dei paesi che la circondano che, come tanti rivoli, sono arrivati in città, ma è contemporaneamente emittente e stazione di dialogo con i luoghi d?origine, a volte collocati anche fuori provincia, in Italia e nel mondo. La forza della candidatura di Grosseto è in tutto questo, nei boschi cedui e nella macchia mediterranea, nelle tracce etrusche, romane e longobarde, nelle miniere dell?Amiata e della pianura, tra i fumi geotermici e le acque termali, nel mare bellissimo, sulle isole dell?Arcipelago. Grosseto è Bianciardi e Cassola, i macchiaioli, Renato Fucini e Ernesto Balducci, Merigar e Siloe, i guglielmiti, il duomo di Sovana e Massa Marittima. Il sostegno della Provincia di Grosseto alla candidatura di Grosseto è, dunque, naturale. Ci siamo, siamo insieme al Comune di Grosseto per il capoluogo, per tutta la Maremma?. Insomma, anche se non è andata come avremmo voluto, è stato comunque un successo, per cui non resta che attendere l?attuazione del piano. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI CULTURA Capitale italiana della Cultura 2024, Grosseto non ce l?ha fatta ma il progetto resta e verrà attuato 14 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Purtroppo Grosseto non ce l?ha fatta. Non sarà Capitale italiana della Cultura 2024. Alla fine a spuntarla è stata la città di Pesaro, ma questo conta fino ad un certo punto, perché nonostante l?esito conclusivo non sia stato quello auspicato, quanto inserito nel dossier di candidatura nei prossimi anni verrà realizzato. E allora conosciamolo più da vicino questo dossier pieno di contenuti che verrà comunque tradotto in pratica anche senza la conquista del titolo ? PRIMA PARTE Grosseto È un dossier davvero articolato quello messo in piedi per la candidatura di Grosseto a Capitale Italiana della Cultura 2024. Un dossier ricchissimo di progetti culturali destinati ad essere in ogni caso attuati, che terranno banco con un?offerta incredibile di eventi ed iniziative di tutti i generi e per tutti i gusti da qui ai prossimi anni. E allora conosciamolo più da vicino questo dossier pieno di contenuti che verrà comunque tradotto in pratica anche senza la conquista del titolo. GROSSETO 2024 - IL DOSSIER ?Naturalmente culturale? è il payoff scelto per la candidatura della città di Grosseto a Capitale italiana della cultura 2024. Due parole che racchiudono l?essenza della Maremma, una terra con un patrimonio naturale di inestimabile valore e con un?offerta culturale unica nel suo genere. Un connubio straordinario che merita di essere valorizzato e promosso non solo per spingere l?acceleratore sul turismo ma anche e soprattutto per trasmettere a chi vive nel Grossetano le grandi opportunità che offre questa provincia. Il dossier curato dall?Amministrazione comunale e dalla Fondazione Promo PA, istituto di ricerca che opera nel campo della formazione e dei beni culturali, è un Piano strategico della cultura, cioè un programma di sviluppo che va oltre la Capitale e che il Comune di Grosseto intende comunque attuare nei prossimi anni. Il progetto si unisce indissolubilmente al Piano nazionale di ripresa e resilienza ed è coerente con gli obiettivi del Documento unico di programmazione dell?Amministrazione comunale. La candidatura è la conclusione di un lavoro ampio, che ha visto la partecipazione di tante realtà pubbliche e private che nasce da una riflessione sul territorio chiamando a raccolta le migliori energie, menti e risorse della Maremma. LA CANDIDATURA Dall?immagine di terra difficile e ?amara? a capitale dello sviluppo culturale sostenibile. Grosseto insieme con la Maremma, si candida a Capitale Italiana della Cultura 2024, esempio eccezionale dell?incontro tra uomo e natura. Dal sudore di generazioni e generazioni di donne e uomini è infine emerso un ecosistema ?naturalmenteculturale?, che è un unicum a livello nazionale. La storia di questo territorio è esattamente ciò che si auspica all?indomani della grave emergenza pandemica: una ripartenza che ponga le basi di un futuro più equilibrato, più rispettoso dell?am- PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI Nella foto un momento della cerimonia di proclamazione della Capitale italiana della Cultura per l?anno 2024 che si è svolta il 16 marzo scorso nella sala Spadolini del ministero della Cultura a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini, e dei rappresentanti delle altre 9 candidate, tra cui il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Cultura Luca Agresti (anche nella foto a fianco). L?evento ha decretato la vittoria di Pesaro ???? Il dossier curato dall?Amministrazione comunale e dalla Fondazione Promo PA, istituto di ricerca che opera nel campo della formazione e dei beni culturali, è un Piano strategico della cultura, cioè? un programma di sviluppo che va oltre la candidatura a Capitale italiana della Cultura e che il Comune di Grosseto intende comunque attuare nei prossimi anni 16 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 biente, ispirato ad una qualità della vita in cui uomo e natura siano alleati. Candidando Grosseto e la Maremma a Capitale italiana della Cultura si intende da un lato far emergere i presidi culturali, non ancora conosciuti come si dovrebbe e, dall?altro, valorizzare la ricchezza dei paesaggi grossetano-maremmani, tra biodiversità, stratificazione e innovazione. Grosseto 2024: naturalmenteculturale. È attorno a questo ?palinsesto culturale e naturale? che si sviluppa il progetto di candidatura, cercando di cogliere e riproporre una storia di connessioni, contaminazioni, legami continui. A Grosseto e in Maremma, cultura è umanesimo incarnato, grazie anche agli innumerevoli musei del territorio, alla vasta rete bibliotecaria, agli archivi storici ricchi di inediti, ma è al contempo scienza e innovazione tecnologica, con le ricerche d?avanguardia dei centri di formazione, dei poli innovativi e del comparto produttivo tutto. Ecco perché molti dei progetti e degli investimenti del dossier intendono promuovere la ricerca scientifica, su tutti i campi, agendo nei luoghi della cultura o utilizzando i luoghi della cultura. Ecco perché, ad esempio, l?area archeologica di Roselle sarà utilizzata per attivare una colonia apistica e un impianto floreale e perché si intendono sviluppare percorsi di apprendimento in scienze agrarie e forestali, archeologia, economia del mare, geologia, utilizzando le suggestioni che provengono dai tre parchi del territorio (Maremma, Arcipelago toscano e Colline Metallifere). Ecco perché ci sarà molto spazio per la filiera agricola e agroalimentare, un?eccellenza assoluta del territorio, dove si stanno sviluppando progetti innovativi che incrociano mo che tutta Italia, ed oltre, possa venirlo a sapere. sostenibilità, salubrità, risparmio energetico. Cultura è natura. Questo binomio è il filo rosso del nostro patrimonio: una storia orale di tradizioni, leggende, saperi scientifici, usi e costumi depositati da una civiltà contadina, che qui, come in poche altre aree della nostra penisola, ha significato tanto e tanto ci ha lasciato in eredità. Grosseto e la Maremma sono oggi un territorio dove si tocca con mano ciò che viene definito sviluppo sostenibile. Qui non è una vuota parola, ma una realtà concreta, vissuta e sperimentata ogni giorno. La provincia di Grosseto è una delle province italiane con il minor numero di abitanti per chilometro quadrato e questa bassa densità è un fattore attrattivo, un elemento che caratterizza il paesaggio e ne fa una terra tuttora incontaminata, un ?buen retiro? per tanti, tra cui artisti, scrittori, letterati che trovano in Maremma un luogo ideale dove trasferirsi o dove soggiornare per lunghi periodi, lontano dal turismo mass-market. Provincia sì, ma non provinciale, perché Grosseto è in grado di essere centrale. Il suo essere periferica non implica marginalità. Qua periferia è sinonimo di contesto quanto mai favorevole alla sperimentazione, dove il paesaggio frutto della mano dell?uomo non nega ma valorizza una natura che in determinati siti (pensiamo solo ai tre parchi: Maremma, Arcipelago toscano e Colline metallifere) può ancora dirsi incontaminata. Se Luciano Bianciardi definiva Grosseto ?una città di sterrati, di spazi aperti, al vento e ai forestieri?, assieme con la Maremma si conferma il luogo dove l?utopia di un?alleanza tra uomo - ovvero cultura - e natura, fra terra e mare, ha saputo farsi realtà. Con il 2024 confidia- GLI OBIETTIVI La promozione del territorio: valorizzare e promuovere un patrimonio culturale poco conosciuto, anche attraverso un percorso di coinvolgimento della cittadinanza che favorisca una maggiore consapevolezza dei luoghi che si abitano. La realizzazione di progetti: attivare progetti che coinvolgano la filiera delle industrie culturali e creative, creando connessioni con il comparto economico distintivo del territorio, in prima istanza quello legato al patrimonio agricolo e agroalimentare, nelle sue connessioni con il turismo e l?ambiente. La progettualità a lungo termine: passare dalla logica degli eventi, che rappresentano comunque un asse importante del progetto di candidatura, alla logica della progettualità di lungo periodo, con particolare riferimento al nesso cultura-inclusione sociale-occupazione. Le infrastrutture culturali: migliorare e implementare le infrastrutture culturali, avviando percorsi stabili e strutturati di collaborazione pubblico-privato e di co-progettazione delle scelte inerenti al futuro del territorio, anche attraverso il coinvolgimento delle aziende locali, delle grandi cantine e degli operatori della filiera ricettiva e turistica. Il turismo: sviluppare il turismo culturale e slow & fair, che proprio in Maremma trova elementi distintivi e unici, anche grazie ad un sistema di ricettività ricco e diffuso sul territorio, che si basa soprattutto sull?ospitalità extra-alberghiera. Gli obiettivi della candidatura sono in parte già in via di sviluppo: la finalità principale del progetto culturale è unire e organizzare in un unico contenitore le tante iniziative pubbliche e private già in essere. Il progetto nasce come progetto inclusivo, che ha chiesto la partecipazione sin dalla fase esplorativa e progettuale di tutti gli stakeholder e i soggetti pubblici e privati del territorio. Qualora la città si aggiudicasse il titolo, coinvolgerà nella fase attuativa tutto il territorio provinciale e i principali attori che vi operano. Nel prossimo numero entreremo nel dettaglio ed illustreremo il progetto culturale messo a punto nel dossier di candidatura. PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 ECONOMIA La Maremma che cresce: con il Pnrr arrivano sul territorio 114 milioni di euro Il Pnrr ? Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se ne parla ormai da tempo forse in termini ? a livello nazionale ? fin troppo astratti. E allora, provando a scendere nel concreto, vediamo quale sarà l?impatto per Grosseto e la Maremma delle ingenti risorse, tra finanziamenti attirati e investimenti programmati, che il Comune di Grosseto è riuscito ad attivare 114 milioni di euro è la cifra record complessiva, tra finanziamenti attirati e investimenti programmati, legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza che il Comune di Grosseto è riuscito ad attivare, grazie ad una struttura comunale che ha saputo potenziare al massimo la sua capacità progettuale. Per presentare il risultato ottenuto ad oggi, si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento nel governo Draghi, Deborah Bergamini e il senatore e commissario provinciale di Forza Italia, Roberto Berardi. ?Il Pnrr ? afferma il sottosegretario Deborah Bergamini ? è una delle più grandi opportunità di investimento per migliorare la vita dei cittadini e delle imprese dando la possibilità di attuare trasformazioni che vengono dal basso. È una sfida che si vince tutti insieme proprio perché sono progettate e attuate da coloro che usufruiranno dei nuovi PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI Nella foto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna con il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini ???? Per presentare il risultato ottenuto ad oggi, si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento nel governo Draghi, Deborah Bergamini e il senatore e commissario provinciale di Forza Italia, Roberto Berardi beni e servizi offerti dalle città al centro di questi cambiamenti. Un vero e proprio protagonismo degli enti locali che conoscono alla perfezione le esigenze e le caratteristiche del territorio. Ed è quello che ha fatto il Comune di Grosseto mettendo in campo le migliori competenze e il personale più esperto per l?aggiudicazione dei progetti da realizzare a beneficio dei cittadini?. ?Sanità, cultura, turismo, istruzione, ambiente e rigenerazione urbana ? afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? sono i principali settori destinatari dell?immensa mole di 20 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 finanziamenti che come Comune siamo riusciti ad attivare in ottica Pnrr. Si tratta di progetti che abbiamo messo in moto in perfetta sinergia con tutti gli stakeholder del territorio, in un percorso ideale che partendo dal Nucleo fenice, ovvero dalla necessità di dare un sostegno allo sviluppo della Maremma durante il periodo più buio della pandemia, arriva ad oggi, alla luce del rilancio e della ripresa con milioni di euro da investire sul futuro della nostra terra. Ed è per me oggi un vero onore poter presentare questi risultati davanti alla città e a delle cariche politiche così importanti?. La ripresa del territorio parte dalla necessità di cambiare il volto alla città, rifunzionalizzando i luoghi chiave di Grosseto con progetti di co-housing e riqualificazione del patrimonio storico. Il progetto che Grosseto ha presentato per il Pinqua, ha infatti ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili 15 milioni di euro che l?Amministrazione ha saputo moltiplicare fino ad arrivare a 53 milioni di euro, grazie alle partnership tra pubblico, privato e terzo settore. A questa cifra si aggiungono circa 5 milioni per la realizzazione del parco attrezzato del Diversivo, dei boschi urbani e il completamento della casa della musica all?ex Garibaldi. Sempre sulla riqualificazione del patrimonio storico cittadino, verrà presentato inoltre un progetto per 2 milioni di euro sul bando parchi e giardini storici del Ministero della cultura, relativo alla mappatura del verde presente sulle mura, alla sua riqualificazione e al ripristino delle strutture in muratura. Grande attenzione anche alle famiglie: 11 milioni è il valore complessivo dei progetti che il Comune ha presentato per quanto riguarda l?istruzione che prevedono la realizzazione di una nuova scuola in via Adamello, un nuovo asilo nido in via Statonia, una nuova mensa per la scuola primaria di via Giotto e una nuova palestra alle elementari di viale Einaudi. Sanità e ambiente sono due delle principali priorità per la Maremma. Nel primo caso, grazie ad Asl Toscana sud est e Coeso, si parla di 19 milioni di investimenti che ricadranno sul territorio per case e ospedali di comunità, servizi ed assistenza. Sulla transizione ecologica sono previsti, con il gestore Sei Toscana, 14.5 milioni di euro per interventi su raccolta differenziata, educazione ambientale ed energie alternative, fino ad arrivare all?ambizioso progetto di valorizzazione ambientale della fascia costiera che prevede anche la riqualificazione della passeggiata di Marina di Grosseto. ?Un risultato senza dubbio eccezionale ? continua il sindaco ?, possibile solo grazie all?impegno della Giunta comunale e al lavoro del Segretario generale Luca Canessa, a capo della cabina di regia dedicata, una squadra che ha avuto la lungimiranza di investire sulla capacità della struttura comunale di attirare finanziamenti, producendo una mole di progettualità mai vista prima. Per raggiungere un obiettivo così imponente verranno assunti 6 nuovi tecnici di alta specializzazione, mentre un tecnico esperto è stato destinato dalla Regione a supporto del Comune esclusivamente per il Pnrr. Queste figure vanno ad inserirsi in un rinnovato contesto di macro organizzazione che ha dato una nuova organicità ai settori e ai servizi dell?ente, con benefici importanti sulla realizzazione dei progetti fondamentali per lo sviluppo del territorio?. Le Mura Medicee verso una nuova vita L a Giunta Comunale di Grosseto ha approvato, nel corso di una recente riunione, la presenta­ zione della candidatura del Comune per ricevere finanziamenti da indiriz­ zare al progetto denominato ?Valo­ rizzazione del Parco delle Mura Medicee come perno dell?identità grossetana?. Grosseto, dunque, par­ teciperà all?avviso pubblico per inter­ venti di restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici, emesso nel­ l?ambito degli stanziamenti previsti dal PNRR. ?Prosegue a grande ritmo ? com­ menta il sindaco di Grosseto Anton­ francesco Vivarelli Colonna ? la corsa del Comune di Grosseto nell?indivi? duare progetti e intercettare finan? ziamenti. Come ho già avuto modo di evidenziare, il PNRR rappresenta la chiave di volta per il futuro del nostro territorio, lo strumento per cambiare il volto della città e per valorizzare nel profondo i nostri patrimoni. Nello specifico, porteremo avanti insieme all?Istituzione Le Mura un progetto di grande restauro e recupero, del valo? re di quasi 2 milioni di euro, che por? terà la cinta muraria a un nuovo splendore?. ?Il progetto ? spiega l?assessore ai Lavori pubblici Riccardo Ginanneschi Nella foto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?e assessore Riccardo Ginannneschi ? si inserisce alla perfezione nell?avvi? so pubblico, specificamente finalizza? to alla rigenerazione e riqualificazio? ne di parchi e giardini italiani di inte? resse culturale e al ra?orzamento dell?identità dei luoghi. Recupero del? le aree e delle componenti architetto? niche, cura per il verde, rinnovo e rea? lizzazione di impianti di recupero del? le acque, sicurezza, accessibilità: sia? mo pronti per dare il nostro contribu? to, insieme all?Istituzione Le Mura, in favore di uno dei simboli del nostro territorio?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI TURISMO Lo sport come volano per il turismo nell?alta Maremma sull?esempio di Castiglione della Pescaia Gli Ambiti Turistici Costa degli Etruschi e Maremma Toscana Area Nord puntano sullo sport per incentivare il turismo sull?esempio di Castiglione della Pescaia (attiva su questo fronte ormai da molti anni) e facendo leva sul riconoscimento di Comunità Europea dello Sport assegnato alle due realtà per gli anni 2022 e 2023 22 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Nella foto i rappresentanti dell'Ambito Maremma Toscana Area Nord e Costa degli Etruschi con Stefano Ridi È lo sport il comune denominatore ed al tempo stesso il volano dei due Ambiti Turistici confinati Costa degli Etruschi e Maremma Toscana Area Nord. A fine novembre si è svolto a Venturina Terme il primo incontro tra gli amministratori delle due realtà, organizzato da Stefano Ridi (Promo & Media Srls) che ha seguito la candidatura ad European Community of Sport, per entrambi gli Ambiti, coordinandone il percorso sullo sport & turismo sportivo. Da questo comune riconoscimento (rilasciato da ACES Europe, Associazione no profit con sede a Bruxelles), è nata una sinergia tra i due territori che hanno individuato nello ?sport? un catalizzatore, sia dal punto di vista sociale, che della promozione turistico sportiva. Questo percorso è stato condiviso con i due presidenti regionali del CONI (Simone Cardullo) e del Comitato Italiano Paralimpico (Massimo Porciani) e nel mese di dicembre 2021, è stata formalizzata una lettera d?intenti (unico esempio di partenariato a livello regionale), che identifica i 23 comuni dei due Ambiti, come territorio pilota per organizzare attività congiunte tra atleti afferenti alle Federazioni CONI e CIP. Per coinvolgere le associazioni spor- tive di entrambi gli Ambiti, sarà inviata una comunicazione congiunta con la lettera d?intenti, con l?obiettivo di stimolare proposte finalizzate all?organizzazione di attività ed eventi sportivi che abbiano una valenza sovracomunale con una particolare attenzione al concetto inclusivo, argomento condiviso con le massime autorità sportive della regione. CONI e CIP, in contemporanea, promuoveranno il progetto nei confronti delle sedi regionali delle Federazioni sportive a loro associate e riconosciute. L?incontro è stato anche l?occasione per analizzare e confrontarsi sulle buone pratiche dei singoli comuni, connesse al turismo sportivo. Una su tutte, l?esperienza del Comune di Castiglione della Pescaia, che negli anni, ha consolidato sempre più, un?importante affluenza (nella media stagione) di turi- sti sportivi, grazie agli eventi collegati alle ?Giornate Europee dello Sport?, organizzate fin dal 2015, anno del riconoscimento di Comune Europeo dello Sport. Prendendo spunto da questa esperienza e da proposte scaturite da associazioni dei due territori gli Amministratori presenti hanno deciso di istituire un tavolo permanente di confronto che analizzi le varie opportunità di collaborazione e che si proietti nel realizzare una serie di eventi a cavallo dei due Ambiti per favorire la connotazione turistico sportiva della Maremma Nord e delle Costa degli Etruschi, facilitando, altresì, la collaborazione tra le proprie associazioni sportive. Nel frattempo, si è stabilito di condividere e promuovere, attraverso i propri canali di comunicazione, gli eventi sportivi in corso di realizzazione ed analizzare, con particolare attenzione, quelli già esistenti che potrebbero assumere una valenza territoriale di più ampio respiro. L?importanza di uno scambio di idee e di uno schietto brainstorming è stata sottolineata da tutti i presenti che hanno potuto confrontarsi anche su tematiche parallele al segmento del turismo sportivo, quali, per esempio, una possibile PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI ???? Dal comune riconoscimento (rilasciato da ACES Europe, Associazione no profit con sede a Bruxelles) di European Community of Sport, per entrambi gli Ambiti, è nata una sinergia tra i due territori che hanno individuato nello ?sport? un catalizzatore, sia dal punto di vista sociale, che della promozione turistico sportiva collaborazione per la promozione dei prodotti tipici dei due territori e la volontà di individuare una metodica unitaria, che faciliti lo scambio delle informazioni tra gli uffici turistici presenti nei 23 comuni. La riunione si è conclusa con un?analisi molto positiva del clima instaurato, già dal primo appuntamento, e con la decisione di calendarizzare mensilmente i prossimi incontri, estendendo l?invito ai partner attuali del percorso (CONI, CIP ed Università di Pisa), ed all?ANCI regionale, che sta già collaborando attivamente con questi territori. Per il Gruppo di Lavoro ?Sport & Nella foto la consegna della targa European Community of Sport 2023 alla Maremma Toscana Area Nord Turismo Sportivo? della Maremma Toscana Area Nord erano presenti: Alessandro Ricciuti (assessore al Turismo del Comune di Follonica, capofila dell?Ambito), Silvia Travison (assessora al Turismo del Comune di Scarlino), Susanna Lorenzini (assessora al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia) e Massimo Biagini (assessore al Turismo del Comune di Montieri). Per il Gruppo di Lavoro ?Turismo Sportivo & Outdoor? della Costa degli Etruschi, erano presenti: Cristiano Pullini (assessore al Turismo del Comune di Castagneto Carducci, capofila dell?Ambito), Antonio Giuseppe Costanti- Nella foto la Costa degli Etruschi e la Maremma Toscana Area Nord insieme a conferma del sodalizio 24 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 no (vice sindaco ed assessore al Turismo del Comune di Cecina, capofila del prodotto turismo sportivo), Mauro Niccolini (consigliere delegato allo Sport del Comune di Cecina), Stella Zannoni (assessore al Turismo del Comune di Campiglia Marittima) e Marco Pavoletti (coordinatore tecnico dell?Ambito Costa degli Etruschi). Intanto il 21 marzo si è svolta, alla Reggia di Venaria Reale, la 22ª edizione dell?Annual Awards Cerimony di Aces Europe, che assegna i riconoscimenti alle Città e alle Community dello Sport europee. Tra i presenti anche i referenti dell?Ambito Maremma Toscana Area Nord, che hanno ritirato la targa ufficiale di European Community of Sport 2023. La cerimonia (che si è trasferita, per problematiche connesse alla pandemia, dall?abituale sala ?De Gasperi? del Parlamento Europeo a Bruxelles, all?interno della Cappella di Sant?Uberto della Reggia piemontese), si è aperta con un minuto di silenzio, per ricordare le vittime del conflitto in Ucraina e il grande esodo dei rifugiati. Subito dopo, l?inno delle European Capital of Sport ha dato il la alla consegna della bandiera alla Regione Piemonte per il titolo Aces di Regione Europea dello Sport 2022 e, a seguire si è avuta l?assegnazione delle 54 bandiere, da L?Aia (Olanda) Capitale Europea dello Sport 2022 e Madrid Capitale Mondiale dello Sport 2022, fino alle città di Guachené (Colombia), Indaial e Santo André (Brasile) e Konya (Turchia) Capitale Mondiale dello Sport 2023. Alla cerimonia sono intervenuti, oltre al presidente di Aces Europe, Gian Francesco Lupattelli ed al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l?europarlamentare Tomasz Frankowski (componente della Commissione Istruzione e Cultura dell?UE), Angela Melo (direttore delle Politiche sociali dell?Unesco) e l?assessore Sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Prima della consegna dei riconoscimenti, sono stati diffusi anche i video messaggi del commissario europeo all?Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Giovani, Mariya Gabriel, del ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, del presidente del Coni Giovanni Malagò e del presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli. Tutti gli interventi hanno avuto un unico filo conduttore, evidenziando l?alto valore dello sport per l?inclusione e per la salute di ogni singolo cittadino e non solo per il grande atleta. Un significato di sana competizione, di fratellanza e di pace, ancor più importante in questo delicato momento storico che vede in primo piano la guerra in Ucraina. Durante la cerimonia è stata anche consegnata la targa ufficiale di European Community of Sport 2023, alla Maremma Toscana Area Nord, per la quale erano presenti, in rappresentanza dell?intero Ambito, Alessandro Ricciuti (assessore al Turismo del Comune di Follonica), Susanna Lorenzini (assessore al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia), Irene Marconi (assessore al Turismo del Comune di Massa Marittima) e Stefano Ridi (coordinatore della Canditura e del Turismo Sportivo dell?Ambito). ?Il compito dello sport ? ha affermato Alessandro Ricciuti, assessore del comune di Follonica, capofila dell?Ambito ? è anche quello di promuovere valori di fratellanza, uguaglianza e solidarietà e ringraziamo ACES Europe perché la nostra candidatura ci offre lo stimolo per sviluppare, insieme a partners come il CONI, il CIP e l?Università di Pisa, un progetto ambizioso, sano e inclusivo con al centro lo sport. Questo progetto ci accomuna all?Ambito Costa degli Etruschi, che si è aggiudicata il riconoscimento di Comunità Europea dello Sport per l?anno in corso, e per questo insieme abbiamo sottoscritto una lettera d?intenti, funzionale alla formalizzazione di un protocollo d?intesa per sviluppare attività congiunte tra atleti afferenti al CONI ed al Comitato Italiano Paralimpico, anche attraverso percorsi d?avvicinamento allo sport, stage formativi ed eventi amatoriali e agonistici. In questo momento particolare poi, ricevere questo riconoscimento, vuole dire avere un grande potenziale di attrazione turistica intorno allo sport e alla comunità che sempre più pratica l?attività finalizzata al benessere fisico e alla condivisione, e anche condividere tra comunità diverse valori di coesione e di pace. In questo senso ? conclude Ricciuti ? stiamo ipotizzando la maratona Castagneto Carducci - Follonica di 42 km, aperta a tutti, in una linea che unisce i due Comuni capofila dei rispettivi Ambiti turistici, che corrono insieme per passarsi il testimone di Comunità dello sport?. Al termine della cerimonia la foto, insieme, tra la Costa degli Etruschi e la Maremma Toscana Area Nord, ha suggellato la collaborazione ed il sodalizio intrapreso. RICORRENZE 2023: per il centenario di Follonica tante iniziative che dureranno un anno intero Il 2023 sarà l?anno delle celebrazioni per il centenario di Follonica e per l?occasione verrà allestito un calendario di iniziative ed eventi che terrà banco per tutto l?anno. Tra queste anche un docufilm firmato Falaschi e Naspini e una pubblicazione, oltre a tante iniziative da portare avanti con la cittadinanza I l 2023 per Follonica sarà l?anno del centenario e sono tante le iniziative che il Comune sta organizzando per celebrare questa importante ricorrenza. Quella di Follonica è una storia recente rispetto alla maggior parte delle città italiane, lunga appena un secolo, e i festeggiamenti che l?Amministrazione comunale sta organizzando sono pensati proprio per una città giovane e moderna. Nei prossimi mesi verrà reso noto il programma completo degli eventi. Intanto nelle scorse settimane il sindaco Andrea Benini, insieme all?assessora Barbara Catalani e alla presidente del consiglio Francesca Stella, hanno parlato dei progetti che già stanno prendendo forma anche se ancora in fase di definizione. Tra questi ci sarà il docufilm che porta la firma del regista Francesco Falaschi e dello scrittore Sacha Naspini, dal titolo ?Memoria di ferro?. Un progetto che vuole raccontare la storia della città fabbrica attraverso cinque racconti di personaggi inventati ma storicamente verosimili e che intreccia teatro di narrazione, fiction e documentazione storica. Tra i vari progetti nati per la celebrazione del centenario, abbiamo anche la realizzazione di una pubblicazione, di cui verrà data notizia prossimamente, e l?avvio di un percorso culturale partecipato e condiviso che vuole coinvolgere a vario titolo la cittadinanza tutta e le PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI ???? Per organizzare gli eventi è stato avviato un percorso culturale partecipato e condiviso per coinvolgere a vario titolo cittadini e associazioni culturali, oltre al mondo del volontariato, della solidarietà civile, del commercio del turismo, quello della scuola e del lavoro Nella foto un momento della conferenza stampa; da sin. la presidente del consiglio Francesca Stella, lo scrittore Sacha Naspini, il sindaco Andrea Benini e l?assessora Barbara Catalani associazioni culturali, di volontariato sociale, della solidarietà civile, del commercio e del turismo, il mondo della scuola e del lavoro. «Il 2023 ? commenta il sindaco Andrea Benini ? sarà un anno importante per Follonica e con la Giunta ci siamo interrogati a fondo su quali fossero le iniziative più adatte per celebrare questa ricorrenza. I lavori in cantiere per il centenario sono tanti e per questo abbiamo attivato anche una manifestazione d?interesse, di cui specificheremo i dettagli nei prossimi giorni: vogliamo dar vita ad un percorso partecipativo con la città, mediante l?avvio di una call pubblica rivolta all?intero territorio, al fine di raccogliere proposte progettuali strutturate ed aventi. Non mancherà poi un lavoro legato al mondo dello sport 28 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 anche perché l?ambito turistico Maremma Toscana Area Nord, di cui Follonica è capofila, nel 2023 sarà Comunità Europea dello Sport. La proposta arrivata dal regista Francesco Falaschi e dallo scrittore Sacha Naspini ? conclude Benini ? ci è piaciuta moltissimo e l?abbiamo accolta con grande piacere: non solo sarà un modo particolare per celebrare la nostra città ma darà anche nuova voce alle tante storie che popolano gli archivi cittadini, che meritano senza dubbio di essere conosciuti». «Abbiamo pensato il progetto del centenario ? spiega l?assessora alle politiche culturali Barbara Catalani ? in due forme, quella di Bottom Up e di Top Down. Abbiamo scelto di fare un call aperta a tutta la città per ricevere le proposte e calendarizzarle in un percor- so lungo tutto l?anno, e che incida in tutti i luoghi della città. Non ci saranno luoghi privilegiati ma un sentimento e una progettualità diffusa, fino a investire anche le case private. Quindi un coinvolgimenti di chiunque voglia raccontare Follonica attraverso tre lenti: quella del passato, quella del presente e quella del futuro. Poi c?è il percorso legato alla presenza di firme eccellenti che si sono affacciate al nostro panorama e che contribuiranno alla realizzazione del docufilm e alla pubblicazione. Vorremmo raccogliere l?immagine di una città moderna e nuova, quindi prodotti moderni, anche dal punto di vista della composizione. Insomma ? conclude Catalani ? una raccolta che dia la visione di una città che si è saputa trasformare in cento anni». VIVI EVENTI ?Il mare comincia da qui?, Dario Vella porta le sue opere in Pinacoteca a Follonica con una mostra, per riflettere, dedicata all?ecologia 30 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Lo street artist Dario Vella espone a Follonica i suoi lavori più recenti, frutto delle riflessioni maturate durante questi ultimi due anni di pandemia. L?esposizione intitolata ?Il Mare comincia da Qui? è stata inaugurata il 17 marzo nella Pinacoteca Civica di piazza del Popolo 1 e proseguirà fino a fine aprile D ario Vella, lo street artist follonichese che presto decorerà la facciata del Mercato Coperto, è sbarcato in Pinacoteca il 17 marzo scorso con una mostra dedicata all?ecologia e alla sostenibilità dal titolo ?Il Mare comincia da qui?. La volontà è quella di sensibilizzare il pubblico in merito agli effetti dannosi per l?ambiente costiero e marino provocati dai mozziconi di sigaretta gettati a terra, in spiaggia e soprattutto nei tombini di raccolta dell?acqua piovana. Il progetto presentato da Vella è stato realizzato con la collaborazione di Gianluca Procaccini. «Dario Vella ? spiega il sindaco Andrea Benini ? decorerà presto con una sua opera realizzata insieme a Giuliano Giuggioli la facciata del Mercato Coperto. La street art può trasformare tutto ciò che è per strada in un?opera inedita e Follonica, ormai da anni, vede fiorire murales in molti dei suoi quartie- ri. Questi lavori entrano a far parte del tessuto urbano e cambiano volto alle strade, dando un significato diverso allo spazio abitato. Dato il suo impegno ormai ventennale, conosciamo bene Dario Vella come street artist e con questa mostra, ospitata all?interno della Pinacoteca civica, adesso avremo modo di conoscere un altro aspetto, probabilmente meno noto, del suo lavoro». «Questa mostra ? spiega l?assessora all?ambiente Mirjam Giorgieri ? scardina l?immaginario legato alla comunicazione ambientale classica. Non si pone, infatti, l?obiettivo di moralizzare o ?punire? chi getta a terra o nei tombini le cicche di sigaretta ma vuole stimolare una coscienza collettiva, che renda tutti i visitatori e le visitatrici consapevoli di quanto un gesto individuale e semplice come quello del gettare la sigaretta, possa avere una ripercussione collettiva molto grande. Siamo, perciò, felici di ospitare questa mostra che l?artista ha voluto condividere con la sua città d?origine. Una mostra contemporanea ? prosegue Giorgieri ? i cui linguaggi sono molteplici e vanno dalla pittura alla scultura fino al videomaking, per ?colpire? il visitatore da ogni punto di vista. Non esiste una soluzione univoca per la riduzione dell?inquinamento ma esistono tanti piccoli e semplici accorgimenti che, se messi in atto, possono ridurre anche in modo consistente l?inquinamento ambientale». «Il progetto della mostra ? spiega Dario Vella ? porta ad una riflessione sull?inconsapevolezza degli effetti dannosi di un gesto diventato abitudinario, quale il buttare a terra il mozzicone di sigaretta ma che può avere conseguenze devastanti, dato che le sostanze tossiche in esso presenti si accumulano nell?ambiente e in particolare nel mare dove, una volta degradati, possono entrare nella catena alimentare. Le conseguenze della pandemia che abbiamo vissuto e PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI ???? Nelle sale al piano terra dell?edificio lo street artist racconta, attraverso pitture, opere in ceramica e installazioni, il percorso fatto durante il lockdown, riflettendo sullo sfruttamento del territorio da parte degli esseri umani, sull?allevamento intensivo del bestiame e, in modo particolare, sulle tracce che gli uomini lasciano durante il loro passaggio sulla terra che stiamo vivendo tuttora ? prosegue ? mi hanno fatto ragionare su come certe scelte, se prese in modo superficiale, possano ripercuotersi sul normale corso dell?esistenza. Spesso ciò che non tocca realmente in prima persona sembra che non esista, ma in questo nuovo mondo la globalizzazione ci rende tutti connessi gli uni agli altri; siamo veramente tutti molto più vicini di quanto si possa pen- sare e ogni nostra piccola azione quotidiana inevitabilmente influenza quella degli altri». Nelle opere esposte in Pinacoteca, realizzate su cartoni di riuso, Vella riflette sulla riappropriazione degli spazi da parte della natura durante il lockdown. «L?economia, attualmente ? spiega Vella ? è basata su leggi economiche di mercato e non su leggi che tutelano la salute ambientale perché questa non porta denaro. Per la comunità è diventato normale. Io credo che l?unica strada per poter cambiare le cose stia nel rivoluzionare il concetto di ?normalità? e, dunque, cambiare il significato di quelle cattive abitudini acquisite nel tempo senza un?effettiva volontà di recare danno all?ambiente, agli animali e di conseguenza a noi persone». Dario Vella N ato a Piombino, classe ?79, Dario Vella negli anni 90 con l?approccio ai primi gra?ti getta le basi della sua carriera artistica. Per molti anni, infatti, utilizza la bombo­ letta spray, realizza grandi opere murarie, eseguite perlopiù con il suo gruppo di ami­ ci che condividono la passione per il wri­ ting e la street art in genere. Partecipa a numerose convention itine­ ranti per la penisola collaborando con altri writers, dando prova ogni volta di un?inna­ ta versatilità nell?adattarsi alle diverse solu­ zioni grafiche. Contemporaneamente alla passione per il writing porta avanti studi pittorici e gra­ fici creando con il passare del tempo, una personale maturità artistica e una visione molto concreta dell?arte rispetto alla sua naturale concezione. Nel periodo della sua gioventù, fre­ quenta la scuola di acquerello del maestro Walter Sabatelli e dopo pochi anni, acqui­ sisce padronanza totale nell?uso della sud­ detta tecnica. Lavora per qualche anno nel campo del­ la customizzazione come aerografista per 32 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 passare in maniera naturale a fare il grafico pubblicitario a tempo pieno, specializzan­ dosi nell?ideazione e nell?uso di programmi e macchinari di stampa specifici. Ma la passione per la manualità e il con­ tatto con i materiali, non gli consentono di svolgere con piena soddisfazione il suo lavoro d?u?cio. Inizia, così, a proporre soluzioni diverse dai classici prodotti da stamperia, cercan­ do continuamente soluzioni alternative, materiali innovativi per allestimento locali, scenografie e complementi d?arredo vari, selezionando le commissioni in base a ciò che più lo stimola. In ogni lavoro che svolge, inserisce una traccia della sua vita e del suo passato, dando piena riconoscibilità ai suoi elabora­ ti che pian piano prenderanno sempre più la forma di opere artistiche. I soggetti dei suoi dipinti spaziano dai ritratti su commissione a rappresentazioni sulla vita quotidiana, anche quella più bas­ sa. Oggetti di modernariato ed elementi della strada sono da lui preferiti con il risul­ tato finale di una figura intaccata dalle avversità del tempo che si rispecchia sulla superficie dell?opera e va ad invadere e a fondersi con l?area del soggetto. ?Flashback?, infatti, è il titolo della sua prima personale nella chiesa dei Bigi di Grosseto realizzata nel dicembre del 2008. Da lì inizia una lunga collaborazione con numerose Gallerie d?Arte e Case d?Asta Nazionali e Internazionali. I suoi dipinti sono veri e propri comple­ menti d?arredo urbano, ma, con i giusti compromessi di un?opera da studio. Ad oggi lavora in proprio nel campo dell?arte occupandosi di riqualificazioni urbane andando a operare su superfici degradate. Partendo dall?esigenza del committente (sia pubblico che privato), realizza con spray e vernici giganteschi murales, rielaborando con allegorie e com­ posizioni grafiche i temi e i messaggi da proporre. La sua produzione artistica si sviluppa sui più svariati supporti e con le più dis­ parate tecniche non ponendo mai limite alla sua ampia versatilità e cercando inno­ vazioni continue. Fonte: sito web www.dariovella.com VIVI EVENTI Fiera del Madonnino, torna con un?edizione rinnovata e digital la manifestazione più amata dai maremmani Torna più ricca e solida che mai e con una veste rinnovata e piena di iniziative la Fiera del Madonnino giunta alla sua 42esima uscita. Il classico appuntamento con questa manifestazione così tanto amata dai grossetani e non solo, si terrà nei giorni 23, 24, 25 aprile nel CentroFiere in loc. Braccagni, a due passi da Grosseto 34 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 C ount down iniziato per la 42esima edizione della Fiera del Madonnino in programma nei giorni 23, 24, 25 aprile. La fiera dell?Agricoltura del Centro Italia si presenterà in una veste rinnovata, ricca di iniziative. I grandi spazi all?aperto a disposizione permetteranno un?organizzazione in piena sicurezza sia per gli espositori che per i visitatori. L?affluenza registrata alla ripartenza delle fieristiche di Grossetofiere, testimonia come il pubblico trovi ancora soddisfazione nelle manifestazioni organizzate nel Centro Fiere del Madonnino. La novità del Padiglione Agricoltura 4.0 Fiera del Madonnino Digital Sarà una fiera rinnovata sia nel layout che nelle iniziative, tra cui merita di essere ricordato il primo padiglione digital, realizzato da Confindustria Toscana Sud, dedicato interamente all?agricoltura 4.0 e a tutto ciò che è collegato alla diffusione delle nuove tecnologie disponibili in agricoltura. ?Nel Salone Fiera del Madonnino digital ? sottolineano gli organizzatori ? si parlerà di agricoltura di precisione, smart farming, agricoltura 4.0 e tutto ciò che è collegato alla diffusione delle nuove tecnologie attualmente disponibili. La Fiera del Madonnino sarà un importante palcoscenico del territorio toscano, dove si confronteranno tutti i sistemi tecnologici più avanzati del mondo agricolo. In un terreno adiacente al Centro Fiere, la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori italiani organizzerà prove in campo con seminatrici dotate di sistemi di controllo digitali. Le prove in campo inserite nell?evento 2022 della Fiera del Madonnino rappresentano un appuntamento unico nel suo genere che mira a focalizzare l?attenzione sulle più moderne tecnologie disponibili per la semina. Oggetto della manifestazione sarà quindi l?integrazione di sensori ed elettronica per il controllo della semina che darà la possibilità di presentare in campo sistemi innovativi di distribuzione, dispositivi per il controllo differenziato delle unità di semina, sistemi di distribuzione a dose variabile di seme, concime e geo disinfestante, sensori per il controllo della profondità di deposizione, e molto altro ancora?. La zootecnia Come consuetudine contando sulle conoscenze e professionalità dell?Associazione Allevatori, troveranno ampio spazio le manifestazioni zootecniche. Il tema affrontato per questa edizione sarà ?le razze animali autoctone allevate, in via di estinzione?. ?In Toscana, la grande biodiversità di razze animali alcune delle quali a rischio estinzione ? sottolineano dal Centrofiere ?, rappresenta un patrimonio storico culturale di grande importanza che richiede specifiche azioni di tutela e promozione. Le razze animali che hanno bassa consistenza numerica, ma portatrici di caratteri specifici territoriali, sono state progressivamente abbandonate dagli allevatori, per la loro bassa produttività?. La partnership con Edizioni L?Informatore Agrario Ad integrare un programma ricco di iniziative ed eventi collaterali, Grossetofiere ha rinnovato l?accordo di part- PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ???? I grandi spazi all?aperto a disposizione, permetteranno un?organizzazione in piena sicurezza sia per gli espositori che per i visitatori nership con Edizioni L?Informatore Agrario, società organizzatrice della Fiera ?Vita in Campagna? una tra le più importanti manifestazioni espositive del settore vivaismo e giardinaggio sul territorio nazionale. La Casa editrice, da oltre 75 anni pubblica riviste dedicate all?agricoltore professionista, da 37 anni edita il mensile leader ?Vita in Campagna? rivolto a persone e famiglie che per hobby si occupano di orto, giardino, frutteto, vigneto e piccoli allevamenti. In Italia, circa il 25,6% della popolazione pratica nel tempo libero la cura del verde e ben il 13,9% usa come canale informativo la rivista Vita in Campagna. Grossetofiere e Edizioni L?Informatore Agrario, daranno vita alla seconda edizione di ?Vita in Campagna? alla Fiera del Madonnino, con l?obiettivo di allargare uno dei settori trainanti della manifestazione. Con Vita in Campagna, saranno realizzate aree didattiche a tema dove verranno organizzati corsi pratici tenuti dai più rinomati professionisti del settore. L?agroalimentare di qualità Non mancheranno gli spazi dedicati all?agroalimentare di qualità, le aree riservate ai bambini e gli spettacoli nel Ring del Centro fiere che renderanno più piacevole ed interessante la permanenza dei visitatori nell?area fieristica, con attrazioni legate alla tradizione rurale e con una ricca anteprima degli show dell?altra grande manifestazione di Grossetofiere il Game Fair. I commenti ?Dopo due edizioni di forzata sospensione ? commenta il Presidente di Grossetofiere ? torna la manifestazione prin- cipe dell?Agricoltura Toscana. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di continuare ad investire sulla Fiera del Madonnino che non è una semplice manifestazione espositiva, ma un patrimonio culturale da preservare e custodire di tutto il territorio grossetano. Nei suoi 42 anni la Fiera del Madonnino ha ospitato 13.440 aziende espositrici e 1.680.000 visitatori, questi dati vanno letti con attenzione, perché testimoniano il valore di questa manifestazione che in un periodo così difficile, come quello che stiamo attraversando, deve essere alimentata, per evitare il suo ridimensionamento con l?inevitabile ripercussione del suo impatto economico su tutta la Maremma?. ?All?interno della Fiera del Madonnino ? aggiunge il direttore di Grossetofiere Carlo Pacini ? abbiamo inserito una serie di contenuti attuali e fortemente caratterizzanti l?Agricoltura moderna. Grossetofiere vuole rispondere con i fatti alle nuove esigenze di mercato, degli espositori e dei visitatori, rinnovando e adattando il format della fiera senza modificare i contenuti che l?hanno da sempre caratterizzata come unica Fiera dell?Agricoltura Toscana che genera interessi in tutta l?Italia Centrale?. Tanti dunque i motivi per non mancare a questa edizione della Fiera che da 42 anni mantiene intatto il suo appeal verso il mondo agricolo con temi attuali e di discussione quotidiana. Tutte le info sul sito internet www.fieradelmadonnino.it 36 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 VIVI MUSICA ?Morellino Classica, un festival itinerante di altissima valenza culturale? ?Morellino Classica è un festival itinerante di altissima valenza culturale, punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per tutti gli amanti della grande musica?. Questa è la menzione riservata al festival per la candidatura di Grosseto capitale italiana della cultura, frutto di un decennio di crescenti successi dai quali Morellino Classica Festival si prepara a ripartire per la 11esima edizione 2022 con un programma ancora più ricco di grandi interpreti internazionali ed importanti eventi artistici e culturali DI ELISABETTA RUSSO Pietro Bonfilio 38 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Svetlana Berezhnaya R icominciamo a parlare del Festival da dove ci siamo lasciati con il titolo dell?articolo di dicembre 2021: ?Morellino Classica Festival, gran finale per un?edizione, la decima, da incorniciare?. E il gran finale c?è stato, con due eventi memorabili di chiusura della rassegna 2021 presso il Teatro Castagnoli di Scansano. Ne parliamo con Pietro Bonfilio, pianista e direttore artistico del Festival. Il 28 dicembre è stata presentata in prima assoluta l?opera lirica del compositore americano Lawrence Siegel ?Si dice in Italia?, un?opera che Siegel ha voluto dedicare appositamente al Festival per esprimere tutto il suo amore per l?Italia, la Toscana e la Maremma. Molto bella la scenografia d?autore, di particolare valenza per la valorizzazione delle eccellenze del territorio, grazie al pittore scansanese Dino Petri, conosciuto ed apprezzato non solo a livello locale, che con i suoi acquarelli ha realizzato una cornice perfetta all?opera. ?Il successo dell?evento ? sottolinea Pietro Bonfilio ? è stato tale che, a forte richiesta da parte del territorio di Scansano, l?opera lirica è stata inserita nuovamente all?interno della programmazione di quest?anno ed avrà luogo al Teatro Castagnoli il 27 agosto prossimo. Ma la notizia ancora più soddisfacente per tutti noi è che l?opera verrà replicata anche a Firenze il 10 settem- bre in accordo con il direttore del Konzert Opera Florence, il clavicembalista Giacomo Benedetti e con la direzione del Teatro Niccolini, il teatro più antico della città, fondato nel 1650. Riprende così la consuetudine di promuovere in e con altre città le peculiarità artistiche della rassegna e quelle specifiche del proprio territorio; ricordiamo Milano, Roma. Bordeaux e Napoli tra gli appuntamenti più importanti di qualche anno fa?. Un appuntamento di grande bellezza ed emozioni è stato, inoltre, il Concerto di Capodanno 2022 della giovanissima pianista Monica Zhang che ha incantato il pubblico con la sua estrema bravura. E dal Teatro Castagnoli prenderà il via l?11esima edizione con il concerto inaugurale che si terrà il 2 luglio con l?Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal maestro giapponese Chikara Imamura, pianista Giuseppe Andaloro, uno dei pianisti italiani più apprezzati. Il Festival riparte, dunque, da un gradino ancora più alto, alla luce dei risultati riscossi nell?ultima stagione e nel suo primo decennio, non solo dal punto di vista artistico dove può vantare la partecipazione di tanti nomi della musica internazionale, ma anche in termini di riconoscimenti dalla stampa, dal mondo dello spettacolo e della cultura nazionale. ?Siamo onorati ? commenta ancora Bonfilio ? per i riconoscimenti ricevuti, in particolare per l?inserimento tra le più importanti rassegne musicali in Italia da parte del Ministero della Cultura e, recentemente, per la menzione riservata al Festival in occasione della candidatura di Grosseto Capitale Italiana della Cultura 2024, come punto di riferimento culturale del nostro territorio. E siamo grati alle persone, alle Aziende e alle Istituzioni che hanno creduto in noi e ci sostengono nel nostro percorso, in particolare il Consorzio di Tutela del Morellino e Banca TEMA?. Intanto cresce l?attesa e la fiducia per l?inizio di una stagione che si prepara sotto i migliori auspici anche in considerazione del così tanto atteso ritorno alla normalità. ?Il mio sato d?animo ? sottolinea Bonfilio ? è senz?altro positivo: siamo come sempre determinati a proseguire con la motivazione e la passione che ci hanno portato fin qui e ci hanno permesso negli ultimi anni di affrontare anche la difficile emergenza non solo sanitaria ma anche economica, riuscendo, seppur con grande difficoltà, a non fermare mai la musica. E sappiamo quanto questo sia stato apprezzato dal nostro pubblico e dal mondo della cultura e dell?arte. Con la prossima stagione continua, dunque, la progettualità culturale che la rassegna ha fin qui rea- PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI ???? Sarà il Teatro Castagnoli di Scansano, dove il Festival ha mosso i suoi primi passi ed ha chiuso la sua decima edizione, a dare il via alla rassegna 2022. La bellezza della grande musica nella bellezza del territorio di Scansano e della Maremma continueranno a sorprenderci anche quest?anno lizzato con oltre 250 concerti in 30 luoghi diversi allo scopo di arricchire il territorio di un?offerta musicale copiosa e di qualità, rendendolo turisticamente sempre più ricercato e appetibile?. Nel corso degli anni si registra un graduale aumento dei concerti in teatro, trend che si conferma anche nell?edizione 2022. ?Molti dei prossimi concerti saranno realizzati nel Teatro Castagnoli, cuore del Festival, che in tutti questi anni abbiamo contribuito a far conosce- Enrico Pace 40 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Enrico Rava re anche oltre il territorio poiché è un piccolo gioiello storico-architettonico che sorprende il turista che non s?aspetta di trovare in un piccolo borgo, un teatro vero e proprio dalle pregiate fattezze cittadine e sorprende anche il musicista che, in virtù di un?eccellente acustica della sala, pari a quella dei più noti teatri d?opera o sale da concerto, ha piacere di esibirvisi. Abbiamo voluto pertanto rafforzare il rapporto di collaborazione e d?intesa con il Comune di Scansano nel condividere e perseguire i medesimi obiettivi culturali. Ringrazio per questo il Sindaco Bice Ginesi, l?Assessore alla Cultura Irene Terzaroli e l?Amministrazione tutta?. Ad ogni edizione il Festival aggiunge uno o più nuovi luoghi nell?itinerario musicale ed anche quest?anno sarà così. ?Il nostro cammino musicale si arricchirà, in estate, di tre nuovi luoghi: la Chiesa San Giovanni di Scansano, il Duomo di Pitigliano e, come accennato prima, il Teatro Niccolini di Firenze?. Andiamo ora a scoprire in anteprima alcune delle proposte di Morellino Classica per questa nuova stagione: ?Quest?anno come sempre ? continua il direttore artistico ? abbiamo in programma non solo grande musica classica ma anche grande musica jazz che il nostro pubblico ha dimostrato negli scorsi anni di apprezzare molto. Siamo felici di poter annunciare la partecipazione di Fred Hersch e Enrico Rava, due giganti della musica jazz e della musica in generale, nominati dalla grande stampa mondiale musicisti dell?anno?. Fred Hersch, definito da Vanity Fair ?il pianista più sorprendentemente innovativo nel jazz?, da The L. A. Times ?un?elegante forma di invenzione musicale? e ?una leggenda vivente? da The New Yorker. Enrico Rava, eccezionale trombettista con una lunghissima carriera che parla da sola, ha conquistato il ?Top Jazz 2021?, riconoscimento assegnatogli da una rosa di critici musicali tra i più influenti al mondo. ?Un altro appuntamento col jazz ? aggiunge Pietro Bonfilio ? sarà con Guy Mintus e il suo Trio da Israele, un incredibile pianista, giovanissimo che coniuga la tradizione ebraica alla musica classica e ai classici del jazz proponendo composizioni originalissime eseguite con virtuosismo ineguagliabile. Infine, l?altro grande del jazz è Stefano di Battista e il suo Quartetto con ?Morricone Stories?, disco e tournée dedicati al grande compositore?. Gli altri appuntamenti della stagione 2022 vedranno il Quartetto Ensemble Linz, super-gruppo di straordinari solisti russi e danesi Nick Shugaev violoncello, Anastasia Shugaeva, viola Alek- ???? Cresce l?attesa e la fiducia per l?inizio di una stagione che si prepara sotto i migliori auspici anche in considerazione del così tanto atteso ritorno alla normalità. Le prime anticipazioni sui nomi degli interpreti dell?edizione 2022 Anna Tifu sander Kolbel violino, Andrei Korobeinikov, piano. Davide Alogna, grande e virtuoso violinista in residence al Festival, ormai ben noto a chi segue la rassegna, sarà presente in due eventi. In un primo concerto suonerà in duo con Enrico Pace, celebre nome del pianoforte italiano e mondiale, nel secondo concerto Davide Alogna riproporrà a grande richiesta le 4 stagioni di Vivaldi con L?Orchestra Filarmonica di Firenze ?La Philarmonie? diretta da Hakan Sensoy, unico direttore turco ad aver diretto nella storia del Teatro alla Scala. Svetlana Berezhnaya, organista, Honoured Artist of Russia, è uno dei primi cinque più importanti musicisti russi nella storia di questo strumento. Un concerto esclusivo per l?Italia, unica data, che verrà eseguito sull?organo del Duomo di Pitigliano. In Duo con Giuseppe Andaloro potremo ascoltare la straordinaria violinista Anna Tifu, considerata dalla critica una delle migliori interpreti della sua generazione. Daniel Ciobanu, pianista rumeno molto richiesto dai teatri di tutto il mondo per le sue qualità tecnico-interpretative, si esibirà al Castello di Potentino, salotto culturale della Maremma. Nello stesso luogo, qualche giorno dopo, il 25 agosto, si terrà uno degli eventi più importanti non solo della sta- gione musicale maremmana ma di richiamo nazionale: assisteremo all?incontro tra musica, musicologia e cinema: verrà proiettato il film Parsifal di Marco Filiberti, terrà l?introduzione storico-musicologica il noto critico Luca Ciammarughi, il commento musicale sarà affidato al compositore e pianista Paolo Marzocchi. Parsifal, uno dei 10 film italiani che lo scorso anno sono stati candidati all?Oscar e che ha generato un tale passaparola mediatico e individuale da divenire in pochissime settimane un cult movie, è un?opera d?arte immensa che mescola linguaggi e visioni ma soprattutto si propone come nuova arte-religio, ?per un risveglio delle coscienze?. Un evento assolutamente imperdibile. Molti altri sono i concerti in programma dell?11esima edizione. I concerti estivi si concluderanno il 31 agosto al Teatro Castagnoli con l?esibizione del direttore artistico, il pianista Pietro Bonfilio e l?Orchestra Filarmonica Campana diretta da Giulio Marazia. Infine, i concerti autunnali e invernali prevedono, tra gli altri, due appuntamenti di particolare rilievo. Il primo sarà uno spettacolo scenografico di musica tradizionale coreana della National High School of Traditional Korean Arts con 40 artisti tra cantanti, musicisti e danzatori in costume tradizionale diretti dal Maestro Hong Shin Kil alla presenza dell?Ambasciatore di Corea in Italia e del Direttore dell?Istituto di Cultura Coreano a Roma. Il Gran Galà di Fine Anno, consueto e atteso appuntamento, vedrà la presenza di nomi famosi della lirica internazionale dei quali, per il momento possiamo svelarne solo uno: il soprano Chiara Isotton, recentemente nel ruolo della Dama di Lady Macbeth nella Prima al Teatro alla Scala di Milano. Fred Hersch PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ENOLOGIA Maremma, che Vermentino! Il Grand Prix 2022 presenta la nuova top ten Si è svolta con ampi consensi la terza edizione del Vermentino Grand Prix, l?ormai attesa manifestazione enologica organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana per promuovere uno dei vini più emergenti su scala nazionale: il Vermentino. La giuria ha selezionato le dieci migliori proposte del 2022 sottolineando il grande valore di tutte le etichette in gara DI REDAZIONE 42 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana Il Vermentino Gran Prix 2022 Le splendide Terme di Saturnia, location emblema della Maremma Toscana, hanno fatto da cornice e sfondo quest?anno alla terza edizione del Vermentino Grand Prix. La manifestazione si è svolta il 12 marzo scorso ed è stata organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana per promuovere, partendo dal suo territorio di origine, quello che si sta dimostrando uno dei vini con la crescita più dinamica degli ultimi anni. Dieci i vini selezionati: le migliori espressioni di questo vitigno in una terra ancora incontaminata, senza industrie, e proiettata a soddisfare i mercati internazionali. Il Vermentino Grand Prix coinvolge ogni anno in giuria tecnici del settore e i ristoratori stellati della Maremma Toscana, a cui in questa edizione si è aggiunto anche un rappresentante delle enoteche più importanti della zona. L?idea portata avanti dal Consorzio è quella di fare sistema per promuovere il brand Ma- remma Toscana nel suo insieme. Da qui la scelta dell?Hotel Terme di Saturnia, che rimanda a una delle mete più iconiche e conosciute dai turisti, italiani e non, che vogliono visitare la provincia di Grosseto. La giuria è stata presieduta da Luciano Ferraro giornalista del Corriere della Sera ed era composta da Andrea Menichetti (Ristorante Da Caino), Alessandra Veronesi (Trattoria Bartolini-L?Andana), Alessandro Rossi (Ristorante Gabbiano 3.0), Luca Papalini (Enoteca Castiglionese - Enoteca Salebrum), Davide Stellini (Hotel Terme di Saturnia), Emiliano Leuti (AIS Grosseto), Maria Mecarozzi (FISAR Colline Maremmane), Claudia Bizzarri (ONAV Grosseto), Mirella Tirabassi (SES, Scuola Europea Sommelier Grosseto), Antonio Spurio (Consulente Tecnico del Consorzio). Le 50 etichette proposte al panel dell?edizione 2022 hanno ottenuto nell?insieme il positivo riscontro dei giudici, che ne hanno sottolineato l?alto pro- filo qualitativo. La Top ten La ?top 10? 2022 dei Vermentini Maremma Toscana DOC va proprio in questa direzione ed è composta da, in ordine alfabetico per azienda: Acquagiusta Wine Tenuta La Badiola Vermentino 2021, Azienda Agricola Bruni Perlaia 2020, Azienda Guido F. Fendi Burattini 2020, Argentaia Monnallegra 2020, Colle Petruccio Norcias 2020, Cupirosso Audace 2020, Fattoria Il Casalone Leopoldino 2020, La Biagiola Matan 2020, Tenuta 12 Solo 2020, Terenzi Balbinvs 2020. I commenti ?Il Vermentino Grand Prix nel breve arco di tre edizioni ? spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ? è già diventato un appuntamento importante di promozione per i produttori e per il brand Maremma; anche quest?an- PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI ???? Mazzei: ?Alla terza edizione l?evento dimostra la sua capacità di sostenere il miglioramento qualitativo e la valorizzazione di quello che si sta sempre più attestando come una delle punte della denominazione? no abbiamo avuto la conferma che il Vermentino della denominazione ha una grande personalità non solo nella versione fresca e di facile beva ma anche in versioni più importanti con processi di vinificazione più complessi. Tra i dieci migliori ci sono nove vini non di annata per esempio. L?obiettivo dell?iniziativa è quello di alzare l?asticella ed è evidente che abbiamo imboccato la strada giusta anche se c?è molto da lavorare?. ?Entrare nel Top ten ? aggiunge Mazzei ? è un riconoscimento che può essere speso in termini di immagine dalle cantine: un?occasione per avvicinare e allo stesso tempo avere un riscontro da esperti e operatori che diventeranno ambasciatori dei vini nelle loro specifiche attività?. ?La produzione di Vermentino Maremma Toscana DOC ? sottolinea ancora Nella foto, da sin. il direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana Luca Pollini, con il presidente Francesco Mazzei Mazzei ? ha ormai stabilmente superato quella di altri vini della denominazione, nonostante il vitigno rappresenti solo il 10% della superficie vitata. Merito della modernità di questo vino, ben espressa dal suo bouquet fresco, ma non banale, capace di affrontare anche l?invecchiamento, sempre più apprezzato dai consumatori in Italia e all?estero. Il merito del successo deriva dalla tipologia particolarmente versatile e dal lavoro di squadra di viticoltori e Consorzio; i primi che hanno unanimemente intrapreso un percorso di crescita qualitativa, il secondo con le iniziative di valorizzazione e di promozione?. «La Top Ten ? spiega il direttore del Consorzio Luca Pollini ? conferma anche quest?anno una tendenza che si sta consolidando tra i produttori, cioè la vinificazione in purezza del Vermentino. Una scelta che ben rappresenta la volontà di caratterizzare la propria produzione esaltando le particolarità che il vitigno esprime in questo specifico areale e nei diversi terroir. Anche da questa edizione emerge un dato significativo che ci racconta una decisa preferenza verso i vini più complessi e maturi; questo è il giudizio espresso dai giudici tanto che nella Top 10 compare un solo 2021, così come nella scorsa edizione figurava un solo 2020?. ?In provincia di Grosseto ? racconta Pollini ? il Vermentino, con 914 ettari contro i 138 del 2006, è il vitigno che sta crescendo con percentuali più alte. Nessun?altra cultivar lo sta facendo in maniera così costante negli ultimi anni, al punto che oggi la Maremma Toscana è l?areale di coltivazione più importante della Penisola per il Vermentino?. Il Consorzio Tutela Vini della Doc Maremma Toscana I l Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa DOC con l?obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all?as­ sistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 319 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini per un 44 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 totale di quasi 7 milioni di bottiglie prodotte all?anno. Il Consorzio opera nell?intera pro­ vincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l?Argentario fino all?isola del Giglio. Ai vitigni autoctoni ? Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Aleatico, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Gre­ chetto ?, si sono a?ancate varietà internazionali come Cabernet Sauvi­ gnon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay e Petit Verdot. Lo scopo della DOC Maremma Toscana è oggi quello di a?ascinare e stupire gli amanti del bello e del buo­ no di tutto il mondo, valorizzando le diversità di questo sorprendente ter­ ritorio e ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei suoi vini. VIVI ENOLOGIA Torna ?Rosso Morellino? l?evento che dà lustro ad un vino in grande crescita Nella foto un vigneto nella terra del Morellino di Scansano Torna in presenza ?Rosso Morellino?. L?evento, organizzato dal Consorzio di Tutela Morellino di Scansano DOCG nel borgo medioevale che dà il nome alla denominazione, quest?anno è in calendario il 9 maggio. Al centro il nuovo slancio produttivo e la ricchezza complessiva di una zona che si candida a diventare tra le mete enoturistiche più interessanti della Toscana È un Morellino in grande spolvero, che piace sempre di più in Italia e all?estero e migliora il suo posizionamento in tutti i canali di distribuzione, quello che si presenterà lunedì 9 maggio a Scansano in occasione della nuova edizione di Rosso Morellino. Stiamo parlando dell?appuntamento 46 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 dedicato alla denominazione, organizzato dal Consorzio di Tutela che torna finalmente in presenza, dopo l?edizione on line dello scorso anno. A pochi giorni dal successo di pubblico dell?Anteprima 2022 - Chianti Lovers & Rosso Morellino che ha visto la partecipazione di oltre 2000 persone, il Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano avrà quindi una nuova occasione per incontrare operatori del settore, stampa e wine lover per far assaggiare le nuove annate e illustrare progetti e attività future attraverso un nuovo confronto diretto con il suo pubblico. L?e- Scansano vento che vede protagonista il Sangiovese della Maremma giunge alla sua quarta edizione. In programma un momento istituzionale, in cui la governance del Consorzio insieme al suo team di collaboratori presenterà le azioni future da mettere in campo nei prossimi mesi. Seguirà il grande banco d?as- saggio, che permetterà agli ospiti di degustare un?ampia selezione di Morellino di Scansano. Anche quest?anno saranno previste le masterclass condotte da Filippo Bartolotta, giornalista, critico e degustatore di fama internazionale che guiderà i partecipanti alla scoperta di insolite sfaccettature di questo grande rosso di Toscana. Il Morellino di Scansano si racconterà mettendo sempre di più al centro il suo territorio. Lo farà attraverso il vino che diventa aggregatore delle tante eccellenze della Maremma più selvaggia ed incontaminata, tra mare ed entro- PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI Nelle foto alcuni momenti di precedenti edizioni dell?evento Rosso Morellino a Scansano ???? In programma un momento istituzionale, in cui la governance del Consorzio insieme al suo team di collaboratori presenterà le azioni future da mettere in campo nei prossimi mesi. Seguirà il grande banco d?assaggio, che permetterà agli ospiti di degustare un?ampia selezione di Morellino di Scansano terra, per mostrare quel cambio di passo che lo vede sempre di più al centro delle scelte dei consumatori. I dati parlano chiaro: il Morellino di Scansano DOCG evidenzia da alcuni anni un trend di crescita grazie alla strategia messa a punto dal Consorzio per consolidare il valore e la qualità della denominazione. Le vendite sono in costante aumento, la domanda supera l?offerta con una produzione di oltre 9 milioni di bottiglie, circa il 7% in più?rispetto al 2019, e un giro di affari che vale 51 milioni di euro. ?È chiara la crescita d?interesse ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela 48 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 del Morellino di Scansano ? verso i vini del nostro distretto produttivo. Dobbiamo continuare lungo questo percorso che consolida il posizionamento attraverso lo sviluppo di un?identità?sempre più?legata al territorio, alla sua storia ed alla consapevolezza di essere sempre più una delle denominazioni di riferimento in Toscana?. In questi anni, il Consorzio ha fatto da regista per la costruzione di una sinergia tra gli operatori del posto con l?obiettivo di dare maggiore centralità a tutta l?area e sviluppare così un?offerta enoturistica integrata. ?Siamo convinti ? spiega Alessio Durazzi, direttore del Consorzio ? che il territorio del Morel- Morellino di Scansano DOCG, crescono posizionamento e prezzo medio Cresce in posizionamento e prezzo medio nei canali di distribuzione con una domanda che supera l?offerta. Un?indagine condotta per il Consorzio di Tutela fotografa lo stato di salute del Morellino di Scansano DOCG che si conferma un vino in ottima salute! L a domanda supera l?o?erta con una produzione di oltre 9 milio­ ni di bottiglie, circa il 7% in più?rispetto al 2019. Sono alcuni dati che fotografano l?attuale situazione del Morellino di Scansano DOCG alla luce dell?Anteprima 2022 ­ Chianti Lovers & Rosso Morellino,?che si è svolta alla Fortezza da Basso di Firen­ ze il 20 marzo scorso. L?indagine, condotta da?LT Wine & Food Advisory per il?Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, ha preso in esame alcuni dei principali indicatori che evidenziano una deno­ minazione molto dinamica, che con­ tinua costantemente a migliorare il posizionamento dei suoi vini in tutti i canali di distribuzione nei quali?è?pre­ sente. ?Il Morellino di Scasano DOCG ?? a?erma Alessio Durazzi,?direttore?del Consorzio?Tutela Morellino di Scansa­ no ? evidenzia da alcuni anni un trend di crescita grazie alla strategia messa a punto?dal Consorzio per con? solidare il valore e la qualità?della denominazione. Sono in costante aumento le vendite con indicatori molto positivi per la nostra base pro? duttiva?. Nel 2021 sono state 9.200.000 le bottiglie prodotte con la fascetta DOCG, con un valore alla produzione di circa 51 milioni di euro, distribuite per l?80% in Italia e per la restante quota principalmente in paesi come?Stati Uniti d?America,?Germa­ nia,?Belgio?e?Svizzera.? Nei canali di distribuzione moder­ na il Morellino di Scansano emerge non solo per crescita dei volumi, +5,3%, ma anche a valore, +6,7% gra­ zie ad un incremento del prezzo medio dell?1,2%. Notizie positive arri­ vano anche dal canale HoReCa, all?in­ terno del quale spicca l?ottimo posi­ zionamento, sia in Italia che all?este­ ro, con una presenza sempre maggio­ re nelle carte dei vini dei ristoranti. Ottimo, infine, è anche l?andamen­ to del vino sfuso, con il prezzo per ettolitro del Morellino di Scansano DOCG in continua ascesa a partire dal 2019. A gennaio 2022 si è registrato un aumento del 47% con un valore di 330 euro per ettolitro. ?Non possiamo che essere soddi? sfatti dei risultati emersi da questa indagine ?? conclude Bernardo Guic­ ciardini Calamai, presidente del Con­ sorzio?Tutela Vini Morellino di Scansa­ no ? La costante crescita?di interesse verso i vini del nostro distretto produt? tivo è?evidente.?Dobbiamo continuare lungo questo percorso che consolida il posizionamento dei vini della nostra denominazione,?attraverso lo sviluppo di un?identità?sempre più?legata al territorio, alla sua storia ed alla con? sapevolezza di essere sempre più una delle denominazioni di riferimento in Toscana?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI lino possa affermarsi come destinazione turistica con la sua autenticità e tutta la sua bellezza. Per questo abbiamo lavorato su una proposta qualitativa, a misura d?uomo puntando a fare emergere i nostri aspetti distintivi come valore aggiunto di un?esperienza?. Negli ultimi anni, nonostante le limitazioni dovute alla crisi sanitaria, sono stati presentati due importanti progetti: il portale Visitmorellino, che aiuta il visitatore a costruirsi un percorso personalizzato tra le tante eccellenze gastronomiche, naturali e paesaggistiche, e Morellino Green, per una mobilità sempre più sostenibile. Il tutto pensato in linea con la crescita qualitativa costante delle aziende, che sempre di più si stanno organizzando per fare accoglienza, visite guidate e degustazioni. ?Il vino ? conclude Bernardo Guicciardini Calamai ? è un grande volano di sviluppo per il comprensorio e siamo convinti di poter costruire un sistema Morellino in grado di destagionalizzare i flussi turistici e fare arrivare in ogni momento dell?anno quegli appassionati attenti all?ambiente ed alle peculiarità che possiamo offrire?. Segnate la data in agenda: l?appuntamento è per il 9 maggio presso il teatro Castagnaoli di Scansano e nelle adiacenti ex scuole elementari di Scansano, con Rosso Morellino. La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. 50 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Morellino di Scansano e Chianti, due grandi denominazioni toscane sempre più unite nella promozione Prosegue con successo il sodalizio tra il Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano e il Consorzio Vino Chianti riuniti nell?Associazione Consorzi Toscani per la qualità Agroalimentare (Ascot). Dopo la partecipazione al Vinexpo Paris 2022 le due denominazioni hanno preso parte all?Anteprima 2022 - Chianti Lovers & Rosso Morellino a Firenze S ono state circa 2.000 le persone che hanno partecipato all?Ante­ prima 2022 ? Chianti Lovers & Rosso Morellino il 20 marzo scorso alla Fortezza da Basso, nell?edizione che ha segnato il ritorno del pubblico e degli operatori del settore all?evento dopo le limitazioni imposte dall?emergenza Covid lo scorso anno. Le etichette di Morellino e Chianti in degustazione erano oltre 400, di cui il 50 per cento nuove annate in antepri­ ma, per un totale di 110 aziende. Le aziende produttrici di Chianti e Morelli­ no hanno proposto in degustazione nuove annate di Morellino di Scansano D.O.C.G. 2021 e Riserva 2019 e di Chianti D.O.C.G. 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, in uscita nel 2022. Cancel­ li aperti alle 9 per i giornalisti (più di 100 tra firme nazionali e internazionali), alle 9.30 per gli operatori e alle 16 per il pubblico, nel rispetto delle norme con­ tro il coronavirus. ?Il ritorno in presenza ? ha detto Ber­ nardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela Vino Morellino di Scansano ? ha permesso nuovamente il confronto diretto con giornalisti, opera? tori del settore e il pubblico di appassio? nati che numerosi sono venuti ad assag? giare il Morellino. Un confronto atteso Alessio Durazzi Bernardo Guicciardini Nelle foto due momenti dell?Anteprima 2022 Chianti Lovers & Rosso Morellino a Firenze da molto tempo, che ci ha gratificato, confermando quanto la strada intrapre? sa sia quella giusta: sempre più il Morel? lino racconta nel calice il proprio territo? rio. È stata per noi anche l?occasione per dare appuntamento a Vinitaly e al nostro evento dedicato alla denomina? zione in programma il 9 maggio a Scan? sano?. ?È stata una bellissima giornata ? ha sottolineato il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi ? perché dopo due anni siamo finalmente potuti tornare davanti al pubblico, proponen? do ai ?Chianti lovers? gli assaggi dei nostri vini. Dopo due anni di restrizioni, necessarie per via dell?emergenza Covid, per noi è stata una liberazione: il lavoro nelle nostre aziende non è si mai fermato, ma non poteva a essere condi? viso e questo ci ha fatto so?rire. Non è solo una questione economica, perché il vino va ben oltre i fatturati: il vino è socialità, è cura dell?ambiente e del pae? saggio, in una parola è un pezzo di vita?. L?iniziativa è stata organizzata e pro­ mossa da Ascot ? Associazione Consorzi Toscani per la qualità agroalimentare e realizzata grazie al cofinanziamento Feasr del piano di sviluppo rurale 2014­ 2020 della Regione Toscana (sottomisu­ ra 3.2 anno 2019). L?accoppiata Chianti­Morellino è ormai decisamente a?atata. Prima dell?appuntamento fiorentino le due denominazioni si sono presentate anche al Vinexpo Paris 2022 che si è svolto a metà febbraio al Paris Expo Porte de Versailles. A portare in degu­ stazione i vini toscani ? oltre 60 le eti­ chette Chianti e Morellino di Scansano presenti ? è stata ancora una volta l?As­ sociazione Consorzi Toscani per la qua­ lità Agroalimentare (Ascot) che riunisce il Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano e il Consorzio Vino Chian­ ti. ?As.Co.T. ? ha sottolineato Bernardo Guicciardini presidente del Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano ? è nata due anni fa dalla volontà di due prestigiose denominazioni Toscane in sintonia tra loro quali il Morellino di Scansano e il Chianti. È stata la naturale evoluzione di una sinergia di vedute e condivisione di strategie per raggiunge? re obbiettivi comuni, primo fra tutti quello di promuovere in maniera siner? gica due grandi espressioni del Sangio? vese Toscano attraverso eventi e inizia? tive promozionali organizzate sia sul territorio nazionale che quello estero. Siamo stati dunque orgogliosi ed entu? siasti di aver condiviso questa prima esperienza internazionale con il Consor? zio Vino Chianti. Questa manifestazione ha rappresentato per noi una importan? te occasione per promuovere il Morelli? no di Scansano su un prestigioso palco? scenico internazionale come quello di Vinexpo Paris?. ?Il Vinexpo Paris 2022 ? ha commen­ tato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi ? è stato uno dei primi appuntamenti internazionali che il Consorzio Vino Chianti ha messo in agenda in questo 2022 che ci auguria? mo segni la vera ripartenza del settore dopo la pandemia. Per noi è stato molto significativo aver partecipato ad una vetrina importante come quella di Pari? gi, anche per l?interesse che nutriamo nei confronti del mercato francese. Sono anche soddisfatto della collabora? zione con il Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano con cui stiamo mettendo in campo importanti progetti di promozione?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto Prosegue il viaggio nel gusto tra Maremma e Monte Amiata, in collaborazione con i punti vendita Conad di Grosseto, da sempre attenti alle eccellenze del territorio. Un viaggio a puntate, alla scoperta di piccole perle di una filiera produttiva locale assolutamente da valorizzare. La seconda tappa si muove a Grosseto e dintorni alla scoperta delle aziende La Rapastrella, Tenuta San Carlo, Borgo San Giuliano e Frank & Serafico LA RAPASTRELLA, Grosseto INSALATE E BASILICO Naida e Valerio, agricoltori semplicemente per passione Coltivare è qualcosa di speciale. Far crescere qualcosa di bello di buono, consente di vivere in equilibrio. Offrire la freschezza dei propri prodotti diventa un atto gentile e semplice come sono semplici insalata e basilico, fagiolini e bietole. Naida e Valerio sono la ?Rapastrella perché lo desiderano e perché li rappresenta?. Innamorati della vita in campagna e del lavoro in agricoltura, sono contadini per passione e per memoria. Il nonno Mireno a Naida, e i genitori, a Naida e Valerio (La Rapastrella) 52 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Valerio hanno trasmesso il piacere ?semplice? di coltivare e di vivere nella terra e con la terra. Nel 2004 da dipendenti di un?azienda vitivinicola i Rabazzi decidono di avviare un?azienda propria nella immediata periferia di Grosseto. Le loro coltivazioni sono essenziali. L?azienda è esclusivamente a indirizzo orticolo, le produzioni sono quelle tipiche stagionali, zucchine, fiori di zucca, lattughe, pomodori, basilico, prezzemolo (in estate) e bietole, spinaci, cime di rapa, cavolo nero, porri e finocchi (in autunno/inverno). La poca distanza dalla città permette di fornire prodotti estremamente freschi, raccolti e subito consegnati nei negozi Conad di Grosseto. ?La Rapastrella? è una parola dialettale maremmana per definire la pianta ?sinapsi arvensis?, la senape selvatica, che è un?infestante stagionale, della quale i nostri campi sono molto ricchi... Ma quando fiorisce offre un mare di giallo bellissimo, fonte di nutrimento per le api. Aziende come la loro sono un simbolo e un testimone delle origini vicine delle comunità grossetane, mantengono vivo il dialogo tra la città e le campagne che ancora oggi offrono prodotti e lavoro. PRODOTTI DEL TERRITORIO Prodotti stagionali dell?orto DOVE? 2 Km da Grosseto Strada provinciale Padule, alle porte di Grosseto, dopo l?aeroporto militare naida.valerio@tiscali.it TENUTA SAN CARLO, Principina Terra RISO DI MAREMMA Tra mare, pineta leopoldina e pianura. Testimoni di una terra conquistata La tenuta San Carlo è un vero monumento della bonifica, dentro il Parco naturale della Maremma in un?area protetta ricca di storia, cultura ed ecosistemi naturali unici, dove gli animali vengono allevati allo stato brado e si coltiva riso, rispettando i ritmi della natura. La storia della San Carlo inizia nel 1936 quando il bisnonno di Ariane Lotti, P Ariane Lotti (Tenuta San Carlo) attuale proprietaria, dal Veneto venne in Maremma e acquistò dei terreni paludosi da bonificare. L?azienda ha vissuto il periodo di maggior sviluppo nel dopoguerra con la seconda generazione, che ha iniziato a coltivare riso negli anni Sessanta. Il terreno di palude, è adatto a questo tipo di coltura perché mantiene bene l?acqua. San Carlo è un oggetto prezioso dal punto di vista ambientale, architettonico e agronomico, da trattare con cura e rispetto. Così fanno Ariane e sua sorella, eredi della tenuta, figlie di madre americana e padre italiano, cresciute negli Stati Uniti. Ariane, proiettata da New York nella campagna toscana, ha lasciato l?America per la Maremma in una scelta appassionata. L?azienda negli ultimi anni ha completato la conversione ed è oggi biologica. La produzione predominante è il riso, un riso di massima qualità. Nella coltivazione non vengono utilizzate sostanze chimiche e questo garantisce la crescita della biodiversità nelle risaie. È un ecosistema che negli anni continuamente si ricrea. La preparazione del campo inizia molto prima della semina, viene allagato con l?acqua del fiume Ombrone e poi vengono tolte le piante infestanti. Dopo la semina è tutto un gioco con il livello delle acque, il dosaggio del concime naturale e un monitoraggio continuo per il controllo del benessere delle piantine di riso. Il riso integrale, viene essiccato in azienda e poi lavorato a pietra per la sbiancatura nella Riseria Rizzotti di Novara. Le varietà coltivate sono il Carnaroli, perfetto per i risotti e il Ribe un tipo di riso molto versatile, grazie alla dimensione, alla durezza del chicco e alla quantità di amido, che può essere utilizzato per un?ampia varietà di piatti, fino ai dolci. PRODOTTI DEL TERRITORIO Riso Ribe; riso Carnaroli DOVE? 15 Km da Grosseto Strada provinciale 40 della Trappola Principina - Grosseto Tel 0564 31016 agriturismo@tenutasancarlo.com www.tenutasancarlo.com/it/ BORGO SAN GIULIANO, Roselle I MIRTILLI DI MAREMMA Una famiglia dalla storia, alla crescita, verso il futuro della maremma La Maremma dalle mille risorse offre spazio anche alla coltivazione di un frutto lontano da queste terre. Maremma ospita e accoglie, integra e rende proprie le piante ?forestiere? che crescono rigogliose e offrono copiosamente i loro prodotti. L?azienda agricola Borgo San Giuliano nasce nella campagna grossetana, vicinissima a Roselle e a Grosseto. La proprietà è della famiglia Benelli con una lunga storia in Maremma. Giovanni Benelli, il fondatore dell?azienda Alessandro Benelli (Borgo San Giuliano) PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 N VIVI Nella foto Pier Paolo Pratesi, titolare dell?azienda Frank & Serafico, con alla sua sinistra Francesco Cannistraro, mastro birraio ???? L?intento di questo viaggio è quello di sostenere la grande qualità delle imprese del territorio che sanno valorizzare le materie prime e offrire prodotti unici e originali legati alla tradizione e all?ambiente in cui nascono agricola, raccontava che in estate, per sfuggire al caldo ed alla malaria, mentre i grossetani andavano ad ?estatare? a Scansano, restava in campagna, e se gli entrava la febbre malarica, si sdraiava a terra fino che non passava, poi ricominciava a lavorare la sua terra. Siamo ai primi del ?900 e gente tenace come lui trasformò la Maremma. Alvido, il nipote di Giovanni, lasciò l?azienda agricola di famiglia alla esperta mamma Amelia e diventò uno dei più importanti costruttori ed immobiliaristi della provincia. Oggi è Alessandro ad occuparsi di Borgo San Giuliano potenziando le attività esistenti ed intraprendendone di nuove nel settore edile, delle energie rinnovabili, in quello agricolo e turistico ricettivo. Nei terreni che circondano il Borgo vengono coltivati in 10 ettari il Mirtillo Gigante Americano. Il mirtillo rigorosamente biologico viene raccolto esclusivamente a mano e commercializzato fresco oppure trasformato in succhi e conserve. I mirtilli sono frutti dalle grandi proprietà benefiche di componenti che aiutano a fermare la proliferazione batterica, sono indicati per il trattamento dei disturbi del tratto digerente, facilitano la digestione, hanno proprietà gastro protettive ed antisettiche. Vengono raccomandati per le persone ipoglicemiche. La famiglia Benelli, proprietaria dell?azienda agricola, produce inoltre le albicocche varietà Farclò, Pieve, Farbaly, Faralia, Primaya, Pricia, le susine Sco- 54 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 sciamonaca rossa toscana e gli asparagi che vengono venduti esclusivamente freschi. PRODOTTI DEL TERRITORIO Mirtilli freschi; confettura extra di mirtilli; succo di mirtilli; estratto di mirtilli DOVE? 9 Km da Grosseto Strada dei Cipressi, 153 - Roselle Tel. 0564 455970 www.borgosangiuliano.net FRANK E SERAFICO, Alberese Grosseto VINI, BIRRE, SPIRITS, EXTRA Un sogno diventato realtà nel cuore del Parco della Maremma Frank & Serafìco nasce nel 2009 dall?incontro di due enologi, Pier Paolo Pratesi (Serafìco) e Fabrizio Testa (Frank), che, innamorati della Maremma, hanno deciso di dare forma al loro progetto nel cuore del Parco dell?Uccellina. Partendo dalle materie prime coltivate sul luogo e utilizzando gli ingredienti naturali dell?orto, Pier Paolo e Fabrizio producono vini e birre e preparano tante prelibatezze per il loro Ristoro Agricolo. I vini. ?Ci piace immaginare che i nostri vini siano come la poesia di un viaggio fra le macchie e i vigneti di Maremma. Sì è vero, siamo dei sognatori! Sappiamo però come far coesistere fantasia e realtà, grazie alla nostra conoscenza del ?genius loci? e di tutti quei processi che possono dar vita ad un prodotto ed alla sua storia?. Le birre. Le birre Enki Ale esportano un concetto legato alla cultura del vino, quello del cosiddetto terroir (rapporto che lega un vitigno al microclima e alle caratteristiche minerali del suolo in cui è coltivato, determinando il carattere e l?unicità del vino che viene prodotto), al mondo della birra. È dal Parco infatti che provengono l?orzo e il luppolo, elemento fondamentale per donare gli aromi e il giusto amaro necessario alla birra. I tipi di birra prodotti sono sei: Enki Blonde, Enki Brown, Enki Weiss, Enki Ipa, Enki Duble IPA, Enki Stout. Gli spirits. ?La nostra passione è catturare con gentilezza la fragranza delle erbe della Maremma Toscana nei nostri distillati. Crediamo fermamente nell?affermazione che il cibo e il bere italiani celebrano il genio della natura, e non il genio di chi li ha preparati. Ci basiamo sulla regola d?oro di trasformare il meno possibile i migliori ingredienti. Utilizziamo un metodo di distillazione a basse temperature per preservare gli aromi delle botaniche, nel rispetto della tradizione, con uno sguardo all?innovazione?. PRODOTTI DEL TERRITORIO Birra in bottiglia (anche magnum) Enki Blonde, Enki Brown e Enki Stout. Vini Serafìco, Mr Morellino, Frank, Sangiovese, Gin Dry cl 70, Gin western cl 50 e Bitter, Americano e Negroni già pronti. DOVE? 14,8 Km da Grosseto Str. Spergolaia, 58100 Alberese Gr Tel. 0564 418491 info@frankeserafico.com www.frankeserafico.com GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto IN CORSO NEI NEGOZI CONAD DI GROSSETO UNA RACCOLTA UMANITARIA A SOSTEGNO DEL POPOLO UCRAINO CON LE MISERICORDIE AREA GROSSETANA In tutti i negozi Conad di Grosseto è in cor­ so una raccolta umanitaria a sostegno del popolo ucraino in collaborazione con le Misericordie dell?Area Grossetana. All?interno dei punti vendita del Conad sono stati allestiti dei punti di raccolta dove i clienti del supermercato possono lasciare i prodotti acquistati. In particolare, occorrono generi alimentari a lunga con­ servazione, prodotti per l?infanzia e per l?i­ giene personale, medicinali e materiale sanitario, abbigliamento e coperte. Il materiale sarà poi raccolto periodica­ mente dalle Misericordie dell?area Grosse­ tana che si occuperanno della distribuzio­ ne alle famiglie dei rifugiati ucraini che sono sul territorio grossetano. Eventuali esuberi saranno mandati al centro di smi­ stamento regionale delle Misericordie da dove sono partite varie spedizioni di aiuti umanitari verso il confine ucraino. ?Per Conad Grosseto ? a?erma Paolo degli Innocenti, presidente e socio di Clodia Commerciale, la società che gestisce i negozi Conad di Grosseto ? è importante dare il proprio contributo alla raccolta dei beni di prima necessità per i profughi ucraini che stanno arrivando sul territorio grossetano, in fuga dal conflitto in corso nel loro Paese. Si tratta nella maggior par? te dei casi di donne con bambini anche molto piccoli che hanno lasciato tutto e hanno bisogno di cibo, vestiti e medicinali. Facciamo appello al grande cuore dei nostri clienti per portare avanti, insieme ai volontari delle Misericordie, questo impor? tante gesto di solidarietà, fratellanza e aiu? to concreto?. Questa non è l?unica iniziativa di Conad per l?Ucraina: fino al 24 aprile è possibile anche contribuire aggiungendo un euro o un suo multiplo alla spesa per destinarlo alla raccolta fondi messa in atto dalla Cro­ ce Rossa Italiana. ?Con questa iniziativa ? fanno sapere da Conad ? vogliamo sostenere la raccolta fondi a favore di Croce Rossa Italiana che da sempre è in prima linea per o?rire assi? stenza sanitaria e portare beni di prima necessità in contesti di crisi ed emergenze umanitarie. A partire dal 19 marzo, per la durata di quattro settimane, abbiamo avviato nei nostri punti vendita un'attività di raccolta fondi. I clienti potranno parteci? pare devolvendo un contributo a partire da un euro alla cassa per sostenere la Croce Rossa Italiana nell?emergenza Ucraina. Con un piccolo gesto si può fare davvero tanto per tutte quelle persone a cui è rima? sto davvero poco su cui contare e che, oggi più che mai, hanno bisogno della nostra forza?. NEI NEGOZI CONAD DI GROSSETO È ARRIVATA LA TOSCANINA, UNA PASTA DA FILIERA CORTA CON GRANI 100% COLTIVATI IN MAREMMA Nei negozi Conad di Grosseto è arrivata la pasta La Toscanina prodotta, nell?ambito del progetto Drago, dalla Cooperativa Val­ le Bruna di Braccagni, con i migliori grani convenzionali e biologici coltivati dalle aziende agricole situate nell?areale che va da Grosseto nord fino ai confini dei comu­ ni di Roccastrada e Follonica. ?La Toscanina è una pasta da filiera corta ? spiega Marco Rossi, il presidente della Cooperativa ? realizzata con grani 100% coltivati in Maremma. Un progetto che nasce e matura interamente in provincia di Grosseto, nell?ambito della filiera Drago, divenendo così espressione genuina del? l?eccellenza territoriale, a partire dalla col? tivazione del grano, fino ad arrivare alla macinazione, la pasta infine viene prodot? ta in Toscana, a Pistoia?. La massima cura in ogni fase della produ­ zione consente di ottenere un prodotto di alta qualità: dopo la mietitrebbiatura i cereali vengono selezionati e analizzati. Quelli che presentano le caratteristiche organolettiche migliori vengono destinati alla macinazione a pietra presso il mulino sociale della Cooperativa situato in località Madonnino a Braccagni. La scelta di maci­ nare i cereali con una pietra naturale (tonalite), a di?erenza del procedimento industriale e?ettuato con cilindri metallici, è stata fatta per ottenere un semolato ed una farina capaci di mantenere intatto il germe, il cuore del seme, conservando quindi le vitamine, i minerali e i profumi dei cereali trasformati. La trafilatura al bronzo e una essiccazione media di 3 gior­ ni ad una temperatura massima di 33 gradi conferiscono alla pasta La Toscanina il gusto di una volta, di un prodotto rustico e genuino, dal sapore e sentore tipico della pasta fatta in casa. Nei negozi Conad è possibile trovare con il marchio La Toscanina: i pici di grano duro, le tagliatelle di grano duro, le penne di gra­ no duro, i fusilli di grano duro (glisofate free), le penne senatore cappelli bio, gli strigoli di senatore cappelli bio, i fusilli di khorosan bio, le caserecce di tritordeum bio. Nella foto da sinistra: Francesco Draghi e Marco Rossi rispettivamente direttore e presidente della Cooperativa Valle Bruna PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI MUSEI DI MAREMMA Musei di Maremma, riparte la stagione per una primavera a ?misura di museo? Sono decisamente tanti gli spunti che i Musei di Maremma offrono in questo inizio di primavera e nel mese di aprile in particolare. Occasioni uniche e speciali con al centro eventi, mostre, aperture per andare alla scoperta di piccole-grandi perle di cui il nostro territorio è disseminato. Il programma completo del mese di aprile N ei Musei di Maremma riparte a pieno ritmo la stagione con eventi, aperture e mostre per una primavera a ?misura di museo?. Sperando di lasciare finalmente alle spalle l?emergenza sanitaria, l?obiettivo di tutti i musei della rete è quello di favorire le visite, far tornare a vivere i musei dopo due anni di limitazioni. Idee e passione sono in campo e sarà questa la sfida dei prossimi mesi. Per essere sempre aggiornati sulle attività dei Musei di Maremma è online il sito: www.museidimaremma.it, e le pagine Facebook e Instagram. Basta un click! Follonica, alla Pinacoteca la mostra ?ecologista? di Dario Vella A Follonica presso la Pinacoteca Civi- ca fino al 30 aprile si può visitare la mostra di Dario Vella, lo street artist follonichese che presto decorerà la facciata del Mercato Coperto, dedicata all?ecologia e alla sostenibilità, dal titolo ?Il Mare comincia da Qui? (di cui parliamo in maniera più approfondita nel servizio a pag. 30). La volontà è quella di sensibilizzare il pubblico in merito agli effetti dannosi per l?ambiente costiero e marino provocati dai mozziconi di sigaretta gettati a terra, in spiaggia e soprattutto nei tombini di raccolta dell?acqua piovana. Il progetto presentato da Vella e sostenuto dal Comune di Follonica, è stato realizzato con la collaborazione di Gianluca Procaccini e comprende disegni, grafiche e installazioni. L?esposizione come detto è allestita alla Pinacoteca Civica di Follonica, in piazza del Popolo 1, dove potrà essere visitata ad ingresso libero, nel rispetto delle misure anti Covid, fino al 30 aprile dal martedì alla domenica dalle ore 15.30 alle 19.30. Per info e prenotazioni: Museo Magma tel. 0566 59027 (in orario di apertura del museo), e-mail: frontoffice@magmafollonica.it Maremma Novecento a Massa Marittima Il mese di aprile è un momento importante per riflettere sulla storia più recente. I Musei di Massa Marittima dedicheranno questo mese alla storia contemporanea della Maremma, osservando la Resistenza e le Miniere da una prospettiva di genere. Tutti i sabati del Musei Open doors P er il mese di aprile ecco gli orari di apertura dei musei. Ricordia­ mo che in questo mese apriran­ no anche i musei archeologici di Piti­ gliano anche se al momento non abbia­ mo gli orari u?ciali. Per tutti gli aggior­ namenti rimandiamo al sito web: www.museidimaremma.it ? Follonica ? Magma, Museo delle arti in ghisa della Maremma, dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle ore 19. 56 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 ? Massa Marittima ? Museo Archeologico, Museo di San Pietro all?Orto fino al 30 giugno aperti tutti i giorni escluso il lunedì con i seguenti orari: dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18. ? Museo della Miniera visite guidate alle ore 11, 12, 15 e 16 tranne il lunedì chiuso. ? Torre del Candeliere e Cassero sene? se aperti tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 10 alle 18. ? Museo degli Organi di Santa Cecilia, aperto dal mercoledì al venerdì dalle 15.30 alle 19, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. ? Gavorrano ? Centro di Documentazione Etrusco Rocca di Frassinello, aperto ad aprile tutti i giorni ( compresa Pasqua e Pas­ quetta), dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle ore 18. ? Museo Minerario in galleria, aperto venerdì, sabato e domenica dalle ore Scarlino, Maps Massa Marittima, Museo della miniera mese ci sarà un evento-dibattito organizzato in collaborazione con Università di Pisa, ISCREG, Comune di Massa Marittima, Cooperativa Zoe e ANPI. Le conferenze si svolgeranno presso la Biblioteca Comunale Gaetano Badii, in piazza XXIV Maggio (con biglietto ridotto nei musei della città). Ingresso libero nel rispetto delle norme anti Covid 19, ma prenotazione obbligatoria, telefonando al nr. 0566 906525 o inviando una mail a: accoglienzamuseimassa@gmail.com. Si comincia sabato 9 aprile alle 15 con l?incontro ?Presenze femminili: associazionismo e lavoro delle donne a Ribolla e Bagnoli?. Quindi, si prosegue sabato 16, sempre alle 15, quando il tema sarà ?La Resistenza in Toscana e Maremma da una prospettiva di genere?; sabato 23 aprile dalle ore 11 spazio all??Aperitivo resistente? con visita guidata alla Torre del Candeliere con aperitivo a cura dell?Enoteca degli Eretici e concerto dei Musicanti di Maremma. Infine, sabato 30 alle 15 è previsto l?incontro dal titolo ?Resistenza e Minatori di Maremma?. In questo caso il costo è di 25 euro, 20 ridotto gratuito per i bambini. Per il 25 aprile è inoltre in agenda una escursione su prenotazione all?isola proibita di Gorgona; ritrovo dei partecipanti alle ore 7 Piazza XXIV Maggio e costi di partecipazione 60 euro bus compreso. Una occasione per visitare la natura, il carcere e la storia di questo luogo irraggiungibile e dove si potrà assistere allo spettacolo ?Io sono qui? tratto dalla storia di Norma Parenti, la partigiana Medaglia d?Oro al Valor Militare fucilata dai nazifascisti nel giugno del 1944. I Musei di Scarlino hanno un nuovo direttore scientifico L?archeologo Lorenzo Marasco è il nuovo direttore scientifico dei Musei di Scarlino, il sistema museale che comprende il Centro di documentazione ?Riccardo Francovich? e il Maps (Museo archeologico del Portus Scabris). La nomina del professionista è arrivata in seguito un bando pubblico come previsto dal nuovo regolamento dei Musei approvato dall?amministrazione nel 2020. Marasco è un archeologo particolar- 10 alle 13 e dalle 16 alle ore 19. ? Scarlino ? Maps, Museo Archeologico Portus Scabris e Centro di Documentazione del territorio Riccardo Francovich, aperti dal 3 aprile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. ? Grosseto ? Museo Archeologico e d?Arte della Maremma, dal 1 aprile al 31 maggio aperto dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 17, sabato, domenica e festi­ vi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Chiuso i lunedì non festivi. ? Polo Culturale Le Clarisse, aperto dal giovedì alle domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. ? Museo di Storia Naturale della Maremma, aperto dal giovedì alle domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 ? Area archeologica di Roselle, chiusa le domeniche del 3 e 10 aprile, i lunedì 4 e 11 aprile e i martedì 19 e 26 aprile, aperta tutti gli altri giorni compresa Pasquetta e il 25 aprile dalle 9.45 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. ? Vetulonia ? MuVet, Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi, aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18 esclusi i lunedì che è chiuso. Con il solito orario aperta anche l?area archeologica Pog­ giarello Renzetti scavi città. ? Pitigliano ­ Museo Ebraico e Sinagoga, aperti dal 1 aprile fino al 31 ottobre tutti i gior­ ni escluso il sabato con i seguenti orari: dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. ? Sorano Parco Archeologico città del tufo, aperto da aprile tutti i giorni con i seguenti orari: ­ Necropoli Etrusca di Sovana aperta con orario continuato 10­18 (ultimo ingresso ore 17) ­ Museo di San Mamiliano, Sovana orario 10­13/15­19. PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI ???? A Follonica, Massa Marittima, Grosseto, Scarlino gli appuntamenti clou, ma l?offerta per quel che riguarda le visite è ricca e variegata in tutta la provincia Grosseto, Museo di storia naturale della Maremma mente legato alla Maremma e al territorio di Scarlino: medievalista e allievo di Riccardo Francovich, ha collaborato negli anni a progetti di ricerca dell?Università di Siena e di vari atenei italiani, coordinando tra le altre le indagini nell?area scarlinese nell?ambito del progetto EU-Med, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca. ?Ricoprire questo incarico ? spiega il neo direttore ? ha per me un valore particolare, per quella che è stata la mia formazione accademica. Sul castello di Scarlino ho iniziato a studiare nel 1998 per la mia tesi di laurea con il professor Francovich, e numerose sono state le attività di ricerca che ho potuto svolgere negli anni in questo territorio. Si tratta di un contesto estremamente ricco di storia e connotato da un?identità paesaggistica molto Museo di Storia Naturale: aprile tra erbe, cibo a Km 0 ed escursioni Proseguono anche ad aprile gli incontri scientifici al Museo di Storia Naturale della Maremma a Grosseto. Sabato 9 aprile dalle ore 10 alle 17 torna ?La Giornata delle erbe 2022?. Organizzata dal Museo in collaborazione con la Tenuta di Paganico, da quest?anno si avvarrà della preziosa colla- borazione del prof. Federico Selvi (Università di Firenze). Il programma prevede un corso di riconoscimento delle principali erbe spontanee e loro usi tradizionali e dalle 12.30 lo spostamento con mezzi propri presso la Tenuta di Paganico con il pranzo a base di erbe spontanee e prodotti locali, a Km 0. Nel pomeriggio dalle 15 escursione nella Tenuta per il riconoscimento delle erbe sul campo. Il costo per l?intera giornata è di 25 euro a persona tutto compreso. È obbligatoria la prenotazione, da effettuare entro venerdì 8 aprile. Sabato 23 aprile invece è in programma un viaggio alla scoperta delle oasi WWF della Maremma Meridionale con Fabio Cianchi. Per informazioni ed iscrizioni basta cliccare sulla pagina: www.museonaturalemaremma.it/eventi ­ Museo Civico Archeologico e Fortez? za Orsini di Sorano orario 10­12/16­18. Visite guidate ai camminamenti sotter­ ranei ore 12 e 15. ­ Masso Leopoldino, Sorano aperto con orario continuato dalla ore 10 alle ore 18. ? Scansano ? Museo della Vite e del Vino, aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. ? Porto Santo Stefano ? Centro Studi don Pietro Fanciulli, aperto il martedì, giovedì e sabato dalle 10 alle 12, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 18. Chiuso domenica e lunedì. ? Orbetello ­ Museo Archeologico Guzman, aper­ to sabato dalle 16 alle 19, la domenica e festivi infrasettimanali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 fino al 30 giugno. ? Manciano ­ Polo Culturale Aldi, Saturnia, aperto il martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12.30, il giovedì e sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Sabato 9 aprile si inaugura la mostra ?Gastone Novelli, Saturnia, le origini, la magia del segno?, aperta fino all?8 gennaio 2023. ­ Museo di Preistoria e Protostoria di Manciano, aperto venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. ? Santa Fiora ­ Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata, aperto sabato e dome­ nica dalle 10.30 alle ore 13 e dalle 16.30 alle 19. ? Castel del Piano ­ Palazzo Nerucci. Collezioni d?arte, aperto sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. ? Cinigiano ­ Casa Museo di Monticello Amiata, aperto dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30. 58 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 forte, che si è definita attraverso un percorso di vari millenni. Oggi molti di questi aspetti possono essere valorizzati come risorse ed i Musei devono essere i primi attori nel promuovere le necessarie azioni di gestione e valorizzazione di questo patrimonio, in particolare con un ruolo di guida per il coinvolgimento della comunità locale?. VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE ?D?amore e d?ozio?, i nuovi allestimenti del MuVet - Museo civico archeologico a Vetulonia Si chiama ?Itinerario dell?ozio? ed è un percorso nel percorso dedicato ai temi della musica, della poesia, del simposio, nei quali si racchiude e sintetizza il senso delle ?non attività?, inaugurato nelle scorse settimane nelle sale del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia (Castiglione della Pescaia) MuVet - Depositi dell'Arce 60 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 MuVet - Vetrina musicale È stato inaugurato il 13 febbraio scorso il nuovo ?Itinerario dell?ozio? attivato nelle sale del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia. Un percorso nel percorso dedicato ai temi della musica, della poesia, del simposio, nei quali si racchiude e sintetizza il senso delle ?non attività? che scandiscono dall?antichità ad oggi i momenti del relax e del ?tempo libero?, quel tempo che l?essere umano prende per se stesso, dedicandosi per intero a ciò che più ama. Punto di partenza ?materiale? del nuovo itinerario è la vetrina riallestita nel cosiddetto ?Angolo dell?otium? ricavato nella sala B del museo che, attraverso l?esposizione di inediti originali e copie di reperti conservati in altri musei d?Italia, introduce il visitatore all?interno di una nuova narrazione che prende vita dai pochi oggetti esposti capaci di raccontare i ?temi dell?ozio?, per guidarlo alla scoperta degli altri oggetti custoditi nelle sale del museo, come i dadi e le pedine da giuoco, il sonaglio per ninnare i bambini, i vasi per bere il vino mescolato con l?acqua, il miele e le spezie e il kottabos per giuocare insieme al termine di una festa, ed altro ancora, riscoprendo insieme un passato che continua senza interruzioni nel nostro presente. A condurre per mano il visitatore è la nuova ?progressive web app (PWA)? del MuVet, una sorta di «ibrido tra le normali pagine web e le applicazioni mobili» come spiega Ginevra Niccolucci, presidente dell?Associazione culturale Prisma, cui si deve la sua realizzazione, che comprende al suo interno contenuti e voce, prima fra tutte quella degli strumenti musicali a fiato che i visitatori potranno ascoltare durante la visita, godendo in contemporanea dell?esperienza visiva o tattile delle loro riproduzioni. Dal progetto archeologico e musicale di Simona Rafanelli, direttore scientifico del MuVet, e di Stefano ?Cocco? Cantini, sassofonista jazz di fama internazionale, ha preso l?avvio un viaggio assolutamente inedito, quello ?alla ricerca di un suono?, volto a recuperare la voce autentica degli strumenti musicali a fiato del nostro ?passato etrusco?, a partire dallo studio e riproduzione al vero di un piccolo lotto di strumenti a fiato, in legno di bosso e in avorio, recuperati nelle acque della Baia del Campese dal relitto di una nave affondata presso l?Isola del Giglio 2.600 anni fa, e di due strumenti a fiato in osso di cervo restituiti dal corredo funerario di una tomba scoperta accanto a quella celeberrima del Tuffatore nella necropoli extraurbana di Paestum. Musica, canti, esibizioni, mescolati alle essenze che bruciavano negli incensieri di bronzo, formavano l?atmosfera che si respirava, al termine del banchetto, durante il simposio, la cerimonia dedicata alla mescita del vino, da attuare fra ?uguali?, ossia fra convitati appartenenti al medesimo elevato ceto sociale. E fra tutti i giuochi, quello ?che di preferenza soleva rallegrare i banchetti galanti?, come ci racconta l?archeologo Luigi Pernier (1919), genero di Isidoro Falchi, il medico-archeologo cui si deve la riscoperta di Vetulonia, era il gioco del kottabos, inventato in Sicilia e largamente diffuso in Grecia e in Etruria. Al celebre kòttabos di Vetulonia, l?arredo che ha il medesimo nome del giuoco restituito da un deposito votivo scoperto sull?Acropoli della città etrusca, è stata riservata nel nuovo allestimento una vetrina apposita, ove ancora si esibisce il piccolo Sileno danzante, personaggio del mito al seguito di Fufluns dio del vino, che coronava l?asta dell?arredo bronzeo. E infine, al centro della vetrina, una vera e propria sorpresa, che ha sancito l?ingresso del MuVet negli itinerari montaliani d?Italia. Accanto al cofanetto entro il quale era riposto, accompagnato dall?autografo di Irma con la dicitura ?Il pegno?, il piccolo pendaglio etrusco inviato da Eugenio Montale alla sua musa e amante americana di origine ebraica Irma Brandeis, celebrata come Clizia nelle sue poesie, a suggello e ricordo del loro amore e come amuleto portafortuna. Recuperato da Marco Sonzogni, italianista e poeta pavese, dalle mani dell?ultima ?erede? delle memorie di Irma e donato al museo di Vetulonia, il ?pegno? coronava un nettaunghie etrusco-piceno in bronzo indossato in antico come pendente per collana e riproduce l?immagine di una figurina femminile nuda, una sorta di piccola Venere o dea della fertilità, simbolo dell?eternità della vita. «Il talismano di Montale, strumento PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI MuVet - L?angolo Montale; sotto ?Il pegno? ???? Punto di partenza ?materiale? del nuovo itinerario è la vetrina riallestita nel cosiddetto ?Angolo dell?otium? ricavato nella sala B del museo ad un tempo della toeletta e dell?abbigliamento della donna etrusca ? sottolinea compiaciuta Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia, che segue anche le politiche culturali del Comune ? introduce una nota di delicata curiosità nel percorso del museo e sottolinea una volta di più la vocazione al femminile della sua formula espositiva, in perpetua espansione e rinnovamento, che rappresenta una voce costante di richiamo e una fonte di attrazione». Durante la giornata inaugurale, vigilia di San Valentino, le coppie presenti all?interno del Falchi hanno potuto scattare un selfie accanto al pegno d?amore fra Eugenio ed Irma e condividerlo anche sulla pagina Facebook della struttura, utilizzando l?hastag #MuVet2022. «Una formula ?al femminile? ? ribadisce il direttore del museo Simona Rafanelli ? alla quale non intende sottrarsi neanche il nuovo allestimento dello spazio riservato agli straordinari gioielli in oro usciti dalle mani sapienti dei maestri orientali e degli orafi etru- 62 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 schi che operavano fianco a fianco nelle botteghe di Vetulonia e che hanno guadagnato alla città etrusca la fama di ?città dell?oro?. Una produzione orafa senza precedenti caratterizza la frazione castiglionese nel secolo dell?apogeo della cultura etrusca, il VII avanti Cristo, che dà luogo a capolavori assoluti nelle tecniche orientali della granulazione, della filigrana e dello sbalzo, adottate nell?elaborazione di collane, pendenti, bracciali, spille e aghi crinali che adornavano i corpi, le vesti, le chiome dei Re e delle Regine, proiettando la loro luce eterna oltre la soglia della dimensione terrena per attestare anche nell?aldilà il medesimo statuto aristocratico e i medesimi privilegi di cui il defunto e la defunta avevano goduto in vita e andando a ricomporre, nella morte, la medesima immagine sfarzosa che quelli avevano sfoggiato nel corso della loro esistenza terrena». «Ed è un vero e proprio ?popolo? di donne, dai volti indistinti e dalle acconciature antiche e moderne ? spiega il direttore Rafanelli ? capaci di attraversare il tempo, quello che sfila a testa alta all?interno della nuova vetrina degli ori, sfoggiando, accanto alle spille e alle placche per decorare le vesti, corone con pendagli che assecondano l?ovale del viso e orecchini dalle fogge più varie che anticipano di tremila anni la moda contemporanea». «Abbiamo già gettato le basi della mostra evento 2022 ? conclude Elena Nappi ? e lavoriamo proiettati alla tarda primavera quando presenteremo il nostro progetto, ma con questa inaugurazione a Vetulonia abbiamo potuto scoprire i nuovi allestimenti. Ho vissuto passo dopo passo con lo staff del Museo tutta la fase di preparazione delle novità che abbiamo inaugurato e mi sono sentita coinvolta emotivamente dai tanti e importanti risultati ottenuti. L?obiettivo è quello di condividere questa sensazione con tutti gli appassionati di archeologia che affollano sempre più numerosi i nostri appuntamenti, con la certezza che solo l?amore per la conoscenza può riuscire a tramandare alle future generazioni quanto, in natura, arte e bellezza, è custodito a Vetulonia». PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Orbetello, un viaggio tra bellezze naturali e storia, nel cuore della Costa d?Argento DI DAVID BERTI - FOTO DI GIUSEPPE GUERRINI S to percorrendo l?Aurelia in direzione Roma. La radio passa un pezzo dei Black, Wonderful life. Fluttuo leggero in assenza di pensieri sulle note della canzone. Prendo l?uscita per Orbetello. Poco dopo, sulla sinistra, si mostra la laguna. Un sospiro. Riflette tremolante i raggi di un sole velato. Davanti, il Monte Argentario con una 64 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 nube bassa e solitaria a nasconderne la cima. Mi proietto con l?immaginazione fuori dalla macchina, sospeso in aria. Come l?occhio di un drone osservo dall?alto: due cordoni di arenili, ricoperti da pinete, collegano l?imponente promontorio al continente, formando un vasto specchio d?acqua separato dal mare; tra i due tomboli, una lingua di terra si protende verso il centro del bacino. Gli conferisce una caratteristica forma a occhiale. La strada corre dritta fino a una monumentale porta con blasoni marmorei. Lì, in un parcheggio adiacente, lascio la macchina. Il centro storico mi accoglie con due Due cordoni di arenili, ricoperti da pinete, collegano l?imponente promontorio di Monte Argentario al continente, formando un vasto specchio d?acqua separato dal mare; tra i due tomboli, una lingua di terra si protende verso il centro del bacino. Siamo ad Orbetello nel cuore della Costa d?Argento, ed è qui che prosegue il nostro viaggio alla scoperta della Maremma e dei suoi territori Orbetelloa giardini: uno impreziosito da una bella fontana dai briosi getti d?acqua; l?altro, più defilato e delimitato da una recinzione, ricco di lecci, querce, platani e abeti. Mi dirigo a sinistra del varco d?ingresso al paese. Un arco, chiuso da un cancello, riporta la scritta Aeroporto A. Brunetta. In origine era l?accesso alla fortezza senese. Più avanti una scalinata mi conduce sulle mura. Un vialetto di ghiaia le percorre tra alberi. Mi affaccio al bordo esterno. La suggestione del luogo, l?inebriante fragranza di mimosa trasportata dal vento e lo stridio dei gabbiani mi provocano una vertigine. Ho l?impres- sione di vedere girare vorticosamente all?indietro le lancette del tempo. Si fermano all?anno 1555. La Repubblica di Siena è stata sconfitta da Firenze con l?aiuto dell?imperatore Carlo V, il quale pochi mesi dopo, a causa delle precarie condizioni di salute, abdica cedendo la corona di Spagna al figlio Filippo. In occasione del PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI Mura poligonali etrusche ???? Il centro storico mi accoglie con due giardini: uno impreziosito da una bella fontana dai briosi getti d?acqua; l?altro, più defilato e delimitato da una recinzione, ricco di lecci, querce, platani e abeti Panorama di Orbetello 1925 circa 66 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 trattato di Londra del 1557, quest?ultimo crea, nel territorio che comprende Orbetello, Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Ansedonia e Talamone, lo Stato dei Presidi: un protettorato spagnolo nel quale erige un complesso sistema di fortificazioni per proteggere, dagli attacchi dei corsari barbareschi, le rotte commerciali che passano tra l?arcipelago toscano e la costa. Orbetello ne è la capitale. Grazie alla sua posizione, il paese rappresenta una naturale piazzaforte. È circondato dalla laguna su tre lati, le cui acque sono troppo basse per la navigazione dei vascelli in ingresso dal mare e troppo alte per farvi marciare delle truppe. Inoltre, a protezione delle sponde, si innalzano ancora le mura etrusche. L?unico punto debole è l?istmo che congiunge l?abitato all?entroterra. Tutti gli assedi e le espugnazioni sono sempre venuti da lì. La linea fortificata creata dagli Aldobrandeschi a suo sbarramento, e successivamente potenziata dai Senesi, è modesta, sicuramente ineffica- ce. Serve un?opera maestosa, di alta ingegneria militare, e gli Spagnoli iniziano a realizzarla. I lavori terminano nel 1620, sebbene delle modifiche siano apportate lungo tutto il XVII secolo. Ora si svelano, da nord a sud, quattro bastioni preceduti da tre mezzelune: alla mia sinistra quello d?Arcos e della Rocca, il più poderoso, e alla mia destra quello di Santa Maria e di Guzman con il massiccio torrione dotato di una campana per dare l?allarme. Un formidabile fossato profondo più di 3 metri, chiamato Fosso Regio, segue zigzagando le costruzioni difensive e mette in comunicazione la laguna di Levante con quella di Ponente, facendo di Orbetello un?isola. Una visione straordinaria, emozionante. L?unico modo per entrare dentro il centro abitato è attraversare il ponte levatoio di Porta a Terra, posta sotto il bastione d?Arcos, e seguire esternamente le mura fino a varcare un?altra porta, quella di Medina Coeli. Il cricchiare della ghiaia sotto i passi Mulino Spagnolo Porta a terra di un anziano mi desta dall?immagine onirica e mi riporta al presente. Il Fosso Regio è scomparso. Fu colmato negli anni Venti del secolo scorso per garantire un accesso più agevole al centro direttamente dalla Porta Medina Coeli, tra l?altro ampliata con l?aggiunta di due arcate laterali. Noto una lunga e stretta scalinata metallica che discende a balzi. Collega il Bastione della Rocca al campo sottostante. Pare sospesa, sostenuta da un essenziale telaio di appoggio a terra. Fu allestita per permettere al Generale dell?Aeronautica Italo Balbo di raggiungere dalla sua casa l?idroscalo, prima che fosse minato e distrutto dai tedeschi in ritirata durante la Seconda guerra mondiale. Del vasto sito militare dove sorgevano le aviorimesse dell?ingegnere Nervi, l?imponente caserma degli avieri, l?elegante palazzina comando, il circolo ufficiali, gli impianti sportivi e tante altre strutture, rimangono solo esigue vestigia. Mi avvio verso Corso Italia. Lungo quella che è stata ribattezzata la via dello shopping, il paese sembra sonnecchiare, intorpidito in una mattina di febbraio. Niente folla di turisti che procedono strusciandosi, niente denso brusio delle sere estive. Nell?aria, aroma di caffè che esce dai bar. Ora, sulla mia destra, si apre Piazza Eroe dei Due Mondi. Qui fa bella mostra di sé il Palazzo del Governatore con il suo loggiato e la pittoresca Torre dell?Orologio. Proseguo. Raggiungo Piazza del Plebiscito: armoniosa, quasi una tavolozza di colori pastello. Vi si trova il Palazzo del Municipio e, al centro della stessa, si eleva il monumento ai Caduti Orbetellani della Grande guerra affiancato da due palme slanciate. Con i tavoli all?aperto dei locali, pare essere il salotto buono della cittadina. Sono giunto alla fine del corso, ecco tornare la laguna a espandere di nuovo l?orizzonte. Da qui parte un dritto nastro d?asfalto, lungo un chilometro e mezzo, che collega Orbetello al Monte Argentario. Posa su quella che è definita la diga: un terrapieno realizzato nel XIX secolo per volere di Leopoldo II di Lorena. Con questa infrastruttura, il Canapone desiderava sopperire a due necessità impellenti per il paese: migliorare la comunicazione viaria e risolvere l?ancestrale problema dell?approvvigionamento di acqua potabile. Nel 1841, sulla base di un progetto dell?ingegner Reichammer, iniziarono i lavori. Decine di operai si prodigarono per creare l?opera che sorse sui resti di un antico acquedotto romano. Fu dotata di ponti per permettere il flusso-riflusso delle acque tra la laguna di Ponente e quella di Levante, in cui era stato diviso il bacino, garantendone così l?ossigenazione e il passaggio dei pesci. Il 12 maggio 1842, lo stesso Grandu- PRIMO PIANO ? VIVI ? 67 VIVI Fortezza senese ???? La vivace cittadina è ricchissima di storia e di cose da vedere ed è famosa in tutto il mondo per la suggestiva laguna Ferrovia Orbetello P.S. Stefano ca scese da Firenze per presenziare alla sua inaugurazione. Finalmente la cittadina aveva una strada diretta per l?Argentario e un acquedotto che la riforniva della buona acqua proveniente dalle sue sorgenti, prima trasportata in grosse botti. Ma la diga permise anche, tra il 1911 e il 1913, la costruzione di un binario che andava dalla stazione di Orbetello Scalo a Porto Santo Stefano. Il ricordo di uno scatto in bianco e nero torna alla mente: una locomotiva a vapore sfreccia con il suo pennacchio nero sulle rotaie in mezzo alla laguna, oltrepassando un calesse sull?adiacente strada sterrata; a guidarlo un uomo che tiene una mano sul cappello, come a non farlo volare via. Davanti a me, dove in passato si ergeva la Porta a Mare, un ponticello unisce le sponde di un canale. Fu scavato per migliorare la circolazione delle acque dopo la costruzione della diga. Mi sporgo dalla ringhiera del suo passo pedonale. Si vede il fondo e, con esso, 68 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 anche la parte sommersa delle mura etrusche che il fosso costeggia. Gli enormi blocchi poligonali di arenaria che le costituiscono sono ben conservati. Poggiano sul terreno melmoso, in alcuni tratti costipato con palizzate di quercia e di pino per renderlo più stabile. La cinta si mostra maestosa e solida. Fu edificata nel IV secolo a.C., ma già da molto tempo Orbetello era un importante centro dell?Etruria. Lo testimoniano i preziosi reperti rinvenuti nella vasta necropoli che si estendeva per 3 km fuori dall?abitato e della quale restano poche tracce. Alcuni manufatti sono databili intorno al VII secolo a.C. Certo, non fu una delle città della dodecapoli, ma per potersi dotare di questo tipo di mura doveva rappresentare un ricco e strategico porto. Oltre il ponte, all?estremità dell?istmo e a destra dell?inizio della diga, un antico mulino sembra galleggiare sull?acqua a poca distanza dalla riva. L?immagine, intrisa di bellezza e poesia, richia- Tavole marmoree con incisi gli intinerari delle trasvolate al Parco delle Crociere ma contesti paesaggistici di altre zone d?Europa, ma s?incastona armoniosamente nel quadro lagunare. La suggestione evocata mi rimanda al libro di Cervantes. La forma della struttura è cilindrica con una copertura conica sulla quale svetta una bandierina metallica. Un?elica con quattro pale sormonta l?entrata raggiungibile da alcuni scalini che la elevano dalla superficie lacustre. Qui attraccavano i barchini che scaricavano frumento per la macinazione e imbarcavano farina. Fu costruito dai Senesi nel XV secolo e rimaneggiato successivamente dagli Spagnoli. In origine i mulini erano otto e si susseguivano uno dopo l?altro quasi a formare un arco: quattro sull?acqua, quattro sulla terraferma. Furono demoliti all?inizio del XIX secolo. Immagino con rammarico la magnificenza del sito, se anziché smantellati fossero stati ristrutturati. Mi incammino alla macchina lungo la passeggiata che costeggia la laguna di Ponente. Il cielo si è fatto terso. Sono avvolto dalla luce e purificato dalla brezza proveniente dal mare. Sa di sale, di Mediterraneo, di feconda vita che genera logorando. Ecco comparire due piccoli moli. Qui salvo imprevisti, a partire da maggio, attraccheranno quattro battelli elettrici che porteranno i turisti alla scoperta della laguna o alle belle spiagge della Giannella e della Feniglia. Ricordo d?estati che furono, d?incontri, di possibilità che solo la speranza e l?incoscienza della gioventù potevano donare. Mi volto a destra. Sull?adiacente Piazza della Repubblica si staglia il duomo con la trecentesca facciata tardo gotica. Incanta il suo portale a sesto acuto riccamente scolpito, sormontato da un?elegante fascia dentellata decorata da protomi umane. Più in alto, un meraviglioso rosone e una nicchia con il busto di San Benedetto da Norcia. Le due navate laterali furono aggiunte nel Seicento, insieme alla cupola della cappella di San Biagio. Il campanile in stile neogotico fu edificato nel 1898. L?ipotesi, che vuole la cattedrale innalzata sulle rovine di un sacro edificio romano, trova origine dai reperti recuperati nell?area e dal basamento su cui posa la struttura, simile al podio di un tempio. Lasciato il centro storico, punto verso il Parco delle Crociere. Inaugurato nel novembre 1960, si estende nell?ex zona residenziale dell?idroscalo ed è delimitato da un reticolato metallico intervallato da colonne. Varco il cancello d?entrata. Vialetti si intersecano in un prato ricco di pini. Più mi addentro, più i rumori della cittadina si dissolvono lasciando il posto a una quiete sospesa. Raggiungo il sacrario dedicato alle trasvolate: un complesso monumentale dove sono state poste grandi tavole marmoree con incisi gli itinerari delle squadriglie e i nomi dei componenti degli equipaggi. L?atmosfera è solenne, mi commuovo nello sforzo empatico che mi porta a sondare le emozioni che animarono quegli arditi uomini. PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? ?Non posso lasciare Orbetello senza ammirare i fenicotteri rosa che stazionano nella laguna dall?autunno alla primavera? Non posso lasciare Orbetello senza ammirare i fenicotteri rosa che stazionano nella laguna dall?autunno alla primavera. Proprio così, una numerosa colonia di questi mirabili volatili sverna qua prima di spostarsi in Camargue con l?arrivo dell?estate. Ma per vederli, devo prendere la macchina e dirigermi verso l?ospedale. In verità, se volessi osservarli più da vicino, dovrei recarmi nell?Oasi del WWF. Lì, si trovano sentieri con capanni attrezzati per il bird watching. Dalla ciclabile antistante il presidio sanitario, mi sposto sulla riva. Eccoli! Alti, sulle loro gambe esili e lunghe come giunchi, sembrano muoversi Fenicotteri nella laguna di Ponente 70 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Orbetello, ex S.I.TO.CO. all?unisono a passo di danza dragando il fondo con il grande becco ricurvo. Piume bianche spruzzate di rosa più o meno intenso. Incanto ed eleganza. Spostando lo sguardo, scorgo in lontananza, prossimo alla sponda e alla stazione di Orbetello Scalo, un monumentale complesso di edifici in stato di abbandono. Nonostante il senso di decadenza che trasmette, l?immagine è pregna di un surreale fascino. Fino al 1991, vi si producevano concimi chimici. Una fabbrica che iniziò l?attività nel 1908 ed ebbe vari passaggi di proprietà fino al fallimento: inizialmente appartenuta alla società Prodotti Chimici Colla e Concimi, divenne prima Montecatini nel 1919, poi Montedison, infine S.I.TO.CO negli anni Settanta. Con i suoi 12 edificati, per una volumetria totale di 400 mila metri cubi, che sorgono all?interno di un?area di 54 ettari, rappresenta una delle più significative testimonianze di architettura industriale italiana. I capannoni, le strade, le piazze la rendevano una piccola città. Era dotata perfino di un porto. Infatti, nella laguna di Ponente, fu scavato un canale navigabile che permetteva a sei barconi, trainati da un rimorchiatore, di ormeggiare alle banchine dello stabilimento. Venivano caricati con le materie prime provenienti dall?Africa e trasportate da piroscafi che ancoravano al largo di Santa Liberata. Il servizio, gestito dalla Società Sbarchi Imbarchi e Trasporti, restò in funzione fino 1958, quando fu sostituito dai camion che andavano a rifornirsi direttamente a Porto Santo Stefano. Nel periodo di maggior splendore l?impianto dava lavoro a circa 400 operai. Nel profondo silenzio che mi circonda, ho la sensazione di sentire voci provenire da quell?opificio dall?atmosfera gotica. Voci del passato. Voci che si amalgamano al rumore di macchinari. Voci di uomini, di operai devoti e generosi verso un?occupazione che rappresentò per essi un riscatto sociale, la possibilità di realizzare piccoli sogni, di costruire o mantenere una famiglia. Voci alacri, a volte allegre per esorcizzare la paura di spengersi improvvisamente per un infortunio sul lavoro o lentamente a causa di una logorante malattia dovuta alle esalazioni degli acidi. Mi rattristo. Per coloro che donarono la vita a questa fabbrica, non è giusto vederla sgretolare mangiata dal tempo. No, non può ridursi in una fatale polvere trasportata dal vento. Deve essere bonificata e riqualificata in memoria di chi ne fece una fede e una missione. Risalendo in macchina, mi pare di scorgere un uomo alto e robusto che si dirige verso la fabbrica racchiuso in un vecchio cappotto e con ai piedi scarpe da lavoro. Si gira e mi accarezza con i suoi occhi azzurri, quasi a dire ?Non mi riconosci??. Non puoi essere te, nonno. Serro gli occhi, ma in un batter di ciglia è già scomparso. VIVI ITINERARIO ARTISTICO Roccalbegna, un borgo di rara suggestione nel cuore della Maremma DI ELISABETTA RUSSO ? TAVOLE DI MASSIMO TOSI Adagiata tra due speroni rocciosi, Roccalbegna, in passato di importanza strategica a presidio della viabilità verso il Monte Amiata, affascina per la sua originalità topografica. Con le tavole ad acquarello di Massimo Tosi andiamo a scoprirne la caratteristica struttura ed alcuni suoi luoghi ed angoli di pregio storico, architettonico ed artistico A lle pendici del Monte Labro si erge Roccalbegna, un borgo situato alla confluenza dei fiumi Armancione e Albegna e da 72 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 sempre nodo strategico fondamentale per il controllo della strada che attraversa la zona del Monte Amiata. Il borgo è raccolto tra due speroni roc- ciosi, uno dei quali domina imponente sul paese rendendolo un luogo di particolare suggestione. Basti pensare che di questo sperone roccioso che incom- Il borgo a volo d?uccello l?assetto topografico di questo caratteristico borgo, che Massimo Tosi ci presenta dall?alto con una tavola a volo d?uccello. «Il disegno ? illustra Tosi ? vuole cogliere l?estrema originalità del centro storico di Roccalbegna adagiato in un pianoro collocato fra due speroni rocciosi ?La rocca? e il ? Sasso?. Quest?ultimo è un alto spuntone roccioso che domina strategicamente l?ambiente e la viabilità di collegamento fra la Maremma e l?Amiata. Il fiume Albegna, che fornisce acqua in tutte le stagioni e lambisce serpeggiando l?abitato, costituisce un bene prezioso che senza dubbio ha contribuito allo sviluppo economico del Paese. La costruzione della rocca e della cinta muraria si deve agli Aldobrandeschi, ma solo nel XIV secolo con la Repubblica Senese si ebbe l?urbanizzazione del pianoro fra le due asperità e la fortificazione delle mura con inserimento di alte torri di difesa e la creazione di un cassero sul ?Sasso?. L?urbanizzazione senese ripete gli schemi consueti delle ?terrenove? arnolfiane, che si andarono sviluppando sia nello Stato Senese (Paganico, Talamone) sia in quello fiorentino (Castel San Giovanni, Castelfranco, Terranova). Schemi urbani di tipo arnolfiano con via centrale che collegava le due porte principali e con viabilità parallele interrotte da collegamenti ortogonali. Uno schema a scacchiera che tutt?oggi Roccalbegna conserva, ancora apprezzabile dagli affacci della ?Rocca? e del ?Cassero?. Delle due porte principali solo quella detta di ?Maremma? è rimasta, l?altra chiaLe torri be quasi minaccioso sul paese parla un detto popolare ?Se il sasso scrocca, addio alla Rocca?, questo è proprio ciò che viene spontaneo pensare quando ci si trova dall?interno del paese a guardare dal basso l?imponente spuntone roccioso al di sopra delle nostre teste. Il borgo a volo d?uccello Andiamo a conoscere più da vicino PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Il paese odierno, pur nella sua piccola dimensione mantenuta nel tempo, racchiude alcuni edifici di significativo valore architettonico e storico e vanta un trittico del Lorenzetti all?interno della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo mata di montagna è stata distrutta in età contemporanea insieme a un bel tratto di mura per far posto alla grande piazza fuori del perimetro». Le torri Ad ulteriore testimonianza del ruolo strategico che il borgo rivestiva come presidio sulla viabilità verso l?interno e verso il Monte Amiata, troviamo nella seconda tavola di Tosi tre delle torri Il Castello di Triana 74 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 fatte costruire dalla Repubblica di Siena per rafforzare il sistema difensivo della città murata. «Il disegno raffigura le tre possenti e alte torri a base quadrata costruite con la pietra locale, che difendono il lato nord della cinta muraria e la sottostante via che conduce all?estremo punto difensivo del centro storico collocato in cima al ?Sasso?: il cassero senese di cui rimangono suggestivi resti». La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Il paese odierno, pur nella sua piccola dimensione mantenuta nel tempo, racchiude alcuni edifici di significativo valore architettonico e storico e vanta un trittico del Lorenzetti all?interno della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, chiesa che viene spesso scelta nel periodo estivo per concerti di musica classica, tra cui possiamo citare i molti eventi qui tenuti dal Morellino Classico Festival, concerti che trovano nella sobrietà ed intimità dell?ambiente un palcoscenico ideale. «La chiesa raffigurata nel disegno ? commenta Tosi ? è il monumento più noto del Paese, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, collocata nella piazza principale. Di impianto romanico-gotico, del XIII-XIV secolo, risale al periodo della ristrutturazione urbana senese. Nella piazzetta si affaccia anche il Palazzo Comunale collocato sulla destra e la piccola, ma suggestiva, torre civica con tanto di orologio. A causa del terreno instabile, che provoca di sovente piccole frane e smottamenti, ha avuto notevoli problemi statici. Ne è testimonianza l?architrave del portale vistosamente inclinato. Il portale strombato appare di pregevole fattura come il grande rosone. L?interno è una semplice aula rettangolare conclusa da una scarsella che contiene tre tavole con la Madonna col Bambino, San Pietro e San Paolo, parti di un Polittico smembrato di Ambrogio Lorenzetti (1340 circa). Alle spalle della chiesa sulla sini- stra c?è l?Oratorio del Crocifisso, ora adibito a museo, che risulta essere l?edificio religioso più antico del paese. All?interno conserva opere di Francesco Nasini e Sebastiano Folli. Importante una croce di Luca di Tommè del 1360». Non solo arte La visita a Roccalbegna non può esimere dall?assaggiare alcune specialità locali, tra cui vanno citati i tipici biscotti salati, che hanno origini antiche risalenti almeno al medioevo e che con la semplice ricetta a base di farina, olio extravergine di oliva, semi di anice, vino bianco e sale sono arrivati fino ai giorni nostri e sono ormai un simbolo del paese. Un?altra eccellenza della zona si trova appena fuori da Roccalbegna, parliamo del Caseificio Il Fiorino, uno dei produttori italiani di formaggi più blasonati, vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali, una tappa da non perdere. Il Castello di Triana Tornando alle tavole di Tosi, ci portiamo in una località non lontana da Roccalbegna, Triana, dove si erge un affascinante castello, anch?esso come Roccalbegna in cima ad uno sperone roccioso ed anch?esso in passato con un ruolo strategico di presidio della viabilità da e verso l?Amiata. L?edificio si trova tra il fosso del Poderone e quello della Chiesacce ed ha una sola porta di ingresso ricostruita in stile nel 1913. «Il disegno ? illustra Tosi ? è dedicato al castello di Triana collocato a guardia della strada che da Roccalbegna scende giù verso i territori costieri della Maremma. Posizione strategica, quindi, su uno sperone roccioso raggiungibile solo da una stradina di crinale, difesa dalla porta che vediamo raffigurata ricostruita in stile nel 1913. Eretto dagli Aldobrandeschi dopo il Mille, appartenne poi, alla fine del XIV secolo, alla Famiglia Piccolomini. In rovina nel ?500, fu restaurato quale centro della fattoria Triana. Domina la struttura la possente torre quadrata visibile da larga parte della Maremma. L?aspetto severo del castello è addolcito dal giardino interno che richiama il più celebre giardino urbano fatto costruire da Pio II Piccolomini a Pienza. È un giardino pensile all?italiana, semplicissimo formato da quattro aiuole quadrate di bosso. Sulla strada di accesso sorgono le case dei pigionali della fattoria che nel Settecento aveva raggiunto un discreto sviluppo. In tempi recenti è passato alla società Pie Disposizione di Siena». Normalmente il castello non è visitabile, essendo proprietà privata, ma ben merita una tappa per apprezzarne il fascino anche solo dall?esterno e per poter gustare dall?alto della sua posizione la bella vista sulla campagna circostante. Inoltre, volendo fermarsi in zona, si può godere dell?accoglienza presso un vicino resort molto particolare, una ?residenza per artisti? dove si possono trovare, oltre all?ospitalità per cibo ed alloggio, anche un salotto letterario, una mostra d?arte con dipinti a firma dell?artista del luogo Claudia da Triana, ed una fattoria didattica. Concludiamo questa nostra visita virtuale con l?augurio di una piacevole esperienza sul luogo. Roccalbegna e i suoi dintorni vi aspettano. LA GALLERIA RIAPRIRÀ A BREVE CULTURA Joseph Conrad, una vita sugli oceani alla ricerca di una libertà negata al suo popolo DI DOMENICO ALEOTTI Nave Narcissus Joseph Conrad, un articolo sulla tragedia della Concordia pubblicato su Maremma Magazine qualche anno fa, e poi ancora, il Convento di Batignano, Italo Calvino, una tomba a Castiglione della Pescaia: sono i fili conduttori e gli spunti di riflessione per un servizio che partendo da un autore tanto amato, per l?appunto di origini ucraine, auspica il soccorso di un popolo vicino colpito, anzi martoriato, da una guerra assurda S fogliando vecchi numeri di Maremma Magazine, rivista che mi aiuta da anni a comprendere la realtà culturale, economica, folcloristica (da folk = popolo, lore = sapere) ho trovato il numero che la rivista dedi- cò alla tragedia navale della Concordia, che contiene, tra l?altro, un articolo che scrissi, ispirandomi ad un romanzo di PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Conrad non è stato soltanto un bravo comandante di velieri, ma era ucraino figlio di un patriota, perseguitato dai russi dello Zar? Conrad, che narra la vigliaccheria degli ufficiali di bordo i quali durante un ciclone abbandonano la nave carica di pellegrini diretta alla Mecca. Ricordo alla fine degli anni ?80 che conobbi, qui in Maremma, al convento di Batignano, durante un concerto di musica antica, lo scrittore Italo Calvino. Riuscii a parlargli chiedendogli di Joseph Conrad, del mancato Nobel. Sapevo della sua tesi di laurea sullo scrittore polacco-ucraino e si sentì infatti sorpreso e coinvolto dalla mia domanda. Sorridendo rispose: ?Non bisogna dimenticare che non era soltanto un bravo comandante di velieri, ma figlio di un patriota, perseguitato dai russi dello Zar, che pagò con la vita l?amore per la sua terra, quindi Conrad era allergico alle ?smanie? legate ai premi letterari? e proseguì: ??quanti Nobel per la letteratura sono ricordati oggi come Joseph Conrad??. Ricordo sempre queste parole, quando a volte accompagno amici a visitare la tomba di Calvino e della sua adorata compagna. Mentre si cammina in quel luogo dell??ultimo viaggio? si scopre la meraviglia che spazia dalle colline e montagne ad Est del borgo di Castiglione della Pescaia, sdraiato sul mare. Si capisce l?amore che Calvino aveva per tutto lo splendore di Maremma. Si fatica in questi giorni tristi segnati dagli orrori dei disastri bellici a parlare di letteratura e di poesia, ma la cultura, la bellezza possono coltivare la speranza di trovare sentieri di pace. 78 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 Joseph Conrad Conrad, era nato il 3 dicembre 1857, in un piccolo paese dell?Ucraina, allora dominata dalle truppe zariste; il padre Apollo Korzeniowski, proprietario terriero, appartenente alla distrutta nobiltà polacca, travolta dal legame con la Francia di Napoleone che aveva piegato l?esercito zarista e che aveva liberato la Polonia e parte dell?Ucraina. Il genitore di Conrad era legato ai patrioti antirussi e per questo perseguitato dalla polizia zarista. Il piccolo Conrad seguì la famiglia nelle varie deportazioni. Queste scene di violenza delle truppe russe condizionarono pesantemente il fanciullo, che nei suoi romanzi rispecchia echi lontani di sofferenza, marchio di una umanità perseguitata. La madre, segnata fisicamente dalle persecuzioni morì giovanissima a 33 anni lasciando Conrad di 7 anni; dopo quattro anni anche il padre morì e Conrad, rimase nella solitudine, in parte allietata dall?amore delle famiglie dei patrioti legate al padre. Come non pensare alla triste realtà dell?orfano Conrad coinvolto nell?inferno della dominazione zarista, vedendo oggi lo strazio dei bambini abbandonati negli orfanotrofi, vittime due volte della cattiveria umana, poveri esseri torturati dal freddo e dalla solitudine. Conrad scelse il mare per fuggire dai ricordi della sua straziata infanzia. Il misterioso fascino del mare divenne specchio dell?antico dolore, che mai lo lasciò suggerendogli la poesia dei suoi romanzi, dono che va oltre lo scorrere del tempo e ci aiuta a vincere il pessimismo che ci assale. Come nei personaggi di Conrad, in fondo, anche gli umani più segnati dalla malvagità troveranno la via del riscatto e della pace. Le terribili giornate che lacerano l?Ucraina attuale ci ricordano che stiamo assistendo non a una guerra ?lontana? ma che ci è vicina, ci appartiene, per storia, tradizioni, abitudini: è un popolo europeo, figlio della ninfa Europa, figura poetica dell?Est del Mediterraneo che darà il nome all?inquieto continente. Per lunghi anni la vita dello scrittore trascorse in mare, tra le navi a vela che lo videro ai comandi. Ricordò sempre un ?clipper? italiano il ?Narcissus?, una nave che sfidava invelata gli albatros, quasi sospesa nel conquistare le onde. Uno strano destino li legò. Nel 1925 Conrad morì, mentre a Genova veniva disarmato e distrutto il Narcissus, dopo cinquant?anni di navigazione sugli oceani. Un?età finiva, ma il secolo si apriva a strade di dolore e di distruzione che ancora oggi segnano il cammino dell?Europa. Ricordando un autore che tanto abbiamo amato operiamo perché un popolo vicino possa sopravvivere al ?naufragio? in cui è incappato e facciamo in modo che la speranza ci renda partecipi e diventi un?ancora di salvezza e di pace per la martoriata Ucraina. Scriveva il poeta inglese del ?600 John Donne: ?Se senti suonare la campana non chiedere per chi suona, poiché suona anche per te?. VIVI CULTURA Biblioteca Chelliana di Grosseto, un faro per la cultura provinciale e non solo DI MICHELE GUERRINI 80 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 È una lunga storia piena di personaggi, momenti esaltanti, vicissitudini complicate, trasferimenti, aneddoti e curiosità, quella che sta scrivendo dal 1860 ad oggi la Biblioteca Chelliana di Grosseto. Un punto di riferimento importante per una realtà fondamentale per il nostro territorio che custodisce il patrimonio librario della Maremma L a Maremma è sempre stata una terra di transizione e passaggio, ?aperta al vento e ai forestieri? diceva lo scrittore Luciano Bianciardi (che ritroveremo successivamente) per descrivere la città capoluogo Grosseto che ha vissuto una storia difficile e spesso abbandonata, tra periodi di noncuranza e povertà, presidi militari e infine un rinascimento durante il XIX secolo ad opera dei Lorena. Una terra di pastori e contadini che avevano da pensare più al proprio sostentamento che alla cultura, con troppa paura della malaria per pensare di costruire qualcosa di duraturo. Fu così che solo nel 1860 la città toscana poté fregiarsi di una biblioteca vera e propria. Nata grazie alla passione e alla devozione culturale del canonico Giovanni Chelli, erudito senese che fu ordinato sacerdote della cattedrale di San Lorenzo. Un personaggio particolare e lontano dallo stereotipo clericale del suo tempo, Chelli alimentava uno spirito liberale e repubblicano, e fu il primo grande promotore culturale della città e della lotta all?analfabetismo. Avuto il nulla osta dalla Chiesa, l?opera di raccolta di libri fu incessante e ricca di donazioni da parte di personaggi importanti come il vicario capitolare Domenico Pizzetti, che lasciò alla neonata biblioteca testi antichi del XVI, XVII e XVIII secolo. L?inaugurazione del 1° marzo 1860 vide gli scaffali ricolmi di almeno 9.000 volumi, una quantità notevole frutto di un impegno senza sosta che vedeva Giovanni Chelli scrivere senza indugio a personalità importanti del suo tempo come allo stesso re Vittorio Emanuele III, l?imperatore francese Napoleone III e molti altri. La biblioteca si presentava come un faro luminoso in una città ancora rinchiusa all?interno delle sue mura medicee e che si vedeva spopolare per almeno sei mesi all?anno, durante il cosiddetto periodo dell?estatura in cui gli uffici pubblici si spostavano in altri comuni per evitare il rischio della malaria. Il catalogo continuava ad aumentare e raggiunse presto i 50.000 volumi, un archivio sempre più difficile da gestire in una situazione ancora ambigua, poiché la biblioteca era in bilico tra la sede diocesana (vacante di un vescovo da molti anni e quindi senza direzione vera e propria) e l?apatia del comune di Grosseto nel voler adottare il progetto. Alla morte del suo fondatore, avvenuta nel 1869, la Chelliana si frammentò Nella foto la targa apposta in biblioteca con la scritta ?Al Can. Cav. Giovanni Chelli benemerito fondatore di questa biblioteca e museo il municipio di Grosseto riconoscente poneva l'anno MDCCCLXXXII? (1882) PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? La struttura è oggi sede centrale della Rete grossetana delle biblioteche, degli archivi e dei centri di documentazione, cuore pulsante di un patrimonio letterario che si muove senza limiti in tutta la provincia in diversi edifici e spazi. La collezione archeologica, curata anch?essa dal sacerdote ed embrione del Museo Civico Archeologico, si ritrovò senza fissa dimora. Iniziò così un lungo periodo di spostamenti e affidi temporanei che hanno segnato per molto, moltissimo tempo la storia della biblioteca maremmana. Si dovrà aspettare gli anni venti dello scorso secolo per vedere la biblioteca occupare lo spazio che sin dalle sue origini Giovanni Chelli le reputava perfet- 82 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 to: il palazzo Mensini, ex seminario e sede del regio ginnasio, una struttura storica, importante e dalle dimensioni idonee ad accogliere un patrimonio sempre più ingente. Un patrimonio questo, che nel corso dei decenni era stato inventariato più e più volte ma senza un metodo veramente scientifico; fu compito della prima direttrice dell?istituto Maria Emilia Broli (nominata nel 1939) procedere al primo vero ordinamento, indicizzazione e archiviazione dei libri, dando vita a un vero e proprio servizio pubblico di consultazione. Durante la seconda guerra mondiale la direttrice Broli si occupò della messa in sicurezza del materiale più antico con grande astuzia, riponendolo sotto la protezione del parroco anti fascista della vicina Istia d?Ombrone, don Omero Mugnaini, che lo conservò nella canonica di San Salvatore. Una decisione importante che salvò il nucleo più delicato e prezioso della biblioteca dall?im- minente arrivo dei bombardieri alleati e al successivo saccheggio della struttura di palazzo Mensini, ridotto in parte in macerie e successivamente allagato dall?alluvione del 1944. Una ferita che richiese molto tempo per rimarginarsi e che segnò un lungo periodo di separazione della biblioteca dalla sua casa storica. L?Italia della ricostruzione vide anche la Maremma nel fermento e nella volontà di ricominciare. Per la biblioteca però i fondi erano scarsi e il lavoro di recupero, restauro e riorganizzazione era affidato per la maggior parte a volontari. Tra questi un giovane scrittore, Luciano Bianciardi, che nel 1951 fu nominato Direttore della Chelliana. Con Bianciardi alla direzione, la biblioteca grossetana intraprese un momento di grande fervore culturale, con iniziative che spaziavano dalla città alla provincia, differenziandosi tra cineforum, conferenze e incontri letterari con intellettuali importanti: Carlo Cassola (con cui Bianciardi realizzò il lavoro ?I minatori di Maremma?), Giuseppe Dessi e moltissimi altri. Nel 1953 nacque un progetto che rimase impresso nell?Italia del dopoguerra, il ?Bibliobus?, una biblioteca itinerante installata su furgone con centinaia e centinaia di volumi in piccolo formato che viaggiava per tutta la provincia. Il bibliobus conteneva opere letterarie classiche e contemporanee, manuali tecnici sull?agricoltura, meccanica e molti altri. Nei decenni che seguirono la Chelliana vide gradualmente crescere i suoi scaffali e la diffusione del servizio di prestito crebbe enormemente. Nonostante una vita da eterna pendolare, tra spostamenti continui di edifici e magazzini, i diversi direttori succedutisi hanno sempre coltivato progetti di aggiornamento per renderla al passo con i tempi. Finalmente nel 2016, dopo venti anni di sede provvisoria fuori dalle mura storiche, e molti altri di viaggi incessanti, la biblioteca è ritornata tra le pareti restaurate di palazzo Mensini che la vede sede centrale della Rete grossetana delle biblioteche, degli archivi e dei centri di documentazione, cuore pulsante di un patrimonio letterario che si muove senza limiti in tutta la provincia, grazie al prestito interbibliotecario e che, dopo questi anni di pandemia, ha deciso di rinnovarsi ancora e continuare la sua missione di promozione culturale. Tre domande ad Anna Bonelli, l?anima della Chelliana Partiamo da due anni fa, quando è iniziata la pandemia. Come si è comportata la biblioteca Chelliana? Ovviamente, all?annuncio del lock down tutto si è bloccato, per capire come dovevamo muoverci. Ma dopo un mese sono tornata a lavoro, a porte chiuse, circondata da una città deserta, per capire come trasforma­ re i servizi della Chelliana in quel frangente così delicato. Insieme alla Regione abbiamo tracciato delle linee guida, ripartendo con un servi­ fotografico di Ferdinando Scianna curato da Leonardo Sciascia. Un volumetto introvabile e preziosissi­ mo per gli studiosi di fotografia, antropologia e non solo. Assolutamente. La Chelliana non vede il suo ruolo come struttura immutabile e statica, anzi. C?è biso­ gno di un continuo aggiornamento, di una continua selezione e soprat­ tutto di consapevolezza dei tempi che viviamo e di cosa è importante portare con noi, lungo il nostro viag­ zio di prestito che tenesse conto del­ le misure di distanza e igieniche. Abbiamo portato libri a domicilio, accolto attraverso corridoi di sicurez­ za utenti che dovevano visionare materiali, mentre la biblioteca digita­ le ci ha dato un grande aiuto per aumentare la consultazione, tra archivi online, ebook etc. Si pensa sempre alla biblioteca come un elemento immutabile, un contenitore di libri classici e ?cano­ nici?. Mi ha stupito invece sapere come nella Chelliana si possano tro­ vare delle perle mai ristampate come ?Feste religiose in Sicilia? libro gio. Un volume come quello che hai citato è uno di moltissimi altri: perle di una rete vasta tutta la provincia. Oggi, dopo qualche anno che è tornata nel suo luogo storico, cosa vuole diventare la Chelliana? La Chelliana vuole sempre espan­ dersi e diventare un grande centro multidisciplinare, aperto a tutte le esigenze cittadine in ambito cultura­ le. La nuova aula convegni, la sala multimediale, saranno solo alcuni dei luoghi di aggregazione che vogliamo creare per convogliare le energie positive e creative della cit­ tà. PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI ECONOMIA AdF Acquedotto del Fiora, continua la crescita aziendale per confermarsi il principale riferimento del territorio Adf Acquedotto del Fiora ha presentato il piano industriale 2022-2024. Un piano fortemente concentrato sul profilo di business dell?azienda, ma con lo sguardo rivolto anche al futuro. Investimenti per 115 milioni di euro, tre pilasti evolutivi e l?Agile Academy come partner all?avanguardia per gli stakeholder al centro dell?azione Nella foto Roberto Renai e Pietro Ferrari 84 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 AdF volano per la crescita sostenibile del territorio. L?azienda ha presentato il piano industriale 2022-2024, fortemente concentrato sul proprio profilo di business ma con lo sguardo rivolto al futuro. Investimenti per 115 milioni di euro, la scuola di impresa Agile Academy come partner all?avanguardia per gli stakeholder, tre pilastri evolutivi: economia circolare, territorio e imprese; cambiamento climatico, riuso e comunità energetiche; digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile. Anche in questo triennio AdF continuerà a investire sul territorio di competenza e sulle sue imprese, con una visione strategica di ampio respiro tesa a creare valore, ideando, sostenendo e sviluppando progetti di alta qualità tecnica, forte della crescita e dell?alta specializzazione acquisita negli ultimi tre anni. ?Il triennio appena concluso ? sottolinea il presidente Roberto Renai ? ha segnato un passaggio epocale per AdF. Abbiamo accettato numerose sfide, che hanno segnato una tappa evolutiva fondamentale nel passaggio da acquedotto a moderna azienda del settore idrico. Nella gestione di questa transizione si è aggiunto anche l?elemento della pandemia, che ci ha visti impegnati in una ulteriore trasformazione, per reinventarci nuovamente. Esauriamo una fase che è stata un?esperienza di successo, come ci confermano i numeri: gli investimenti messi a terra, la riduzione delle perdite in rete, la digitalizzazione, il protocollo di economia circolare, solo per citarne alcuni. Ora questo nuovo piano industriale ci pone davanti a ulteriori sfide: l?azienda evoluta riferimento per questa comunità, la transizione ecologia e digitale, il portare avanti la nostra scuola d?impresa. Dobbiamo affrontarle con energia: se lo aspettano i cittadini, i soci, il territorio e un mondo che per essere competitivo deve essere sempre allineato ai nuovi bisogni della società?. Oltre 550 milioni di investimenti realizzati dall?inizio della concessione a oggi, 115 milioni previsti nei prossimi tre anni, pari a una media di 101 euro annui per abitante, una delle medie più alte in Italia e in linea con i Paesi del nord Europa. Negli investimenti del piano industriale 2022-2024, in crescita del 15% rispetto al triennio precedente, 23 milioni (+10%) saranno dedicati al settore della depurazione, 7 milioni (+35%) all?innovazione e altrettanti (+20%) alla Partnership tra Agile Academy e Università di Siena per sviluppare le eccellenze del futuro P artnership tra Agile Academy e Università di Siena. Il 10 marzo scorso il Magnifico Rettore Fran­ cesco Frati ed il presidente Roberto Renai, hanno firmato l?atto che segna la nascita di una importante collabora­ zione tra la prestigiosa Università degli Studi di Siena e Agile Academy, la società ideata da AdF e Gruppo Acea che si occupa di sviluppare le nuove competenze e professioni per il mon­ do delle imprese attraverso la mission nostra ? ha commendato il presidente di Agile Academy Roberto Renai ? finalmente stiamo realizzando un sistema sinergico tra i luoghi del sape? re e le aziende. Questo ci permette di a?rontare con vigore e determinazio? ne la transizione ecologica?. ?In un mondo in continuo e rapido cambiamento, Agile Academy vuole sviluppare le eccellenze necessarie nel futuro ed essere una società future oriented in grado di inserirsi fattiva? Nella foto Luca Bidolli, Francesco Frati e Roberto Renai ?Sviluppiamo le eccellenze del futuro per il territorio?. La partnership quinquennale con l?Università di Siena sarà strategica, in quanto permetterà di sviluppare e con­ solidare opportunità e iniziative di col­ laborazione in una pluralità di ambiti: dalla formazione all?innovazione, dalle consulenze alla ricerca e sviluppo e alle attività di di?usione di cultura scienti­ fica e tecnologica sul territorio, fino alla partecipazione congiunta a bandi e programmi di ricerca regionali, nazio­ nali, europei e internazionali, con par­ ticolare attenzione ai Programmi Qua­ dro della Commissione Europea. ?Salutiamo la nascita di questa part? nership ? ha detto il Rettore dell?Uni­ versità di Siena Francesco Frati ?, tale accordo può sviluppare nel tempo sinergie significative per la creazione e la promozione di eccellenze che saran? no utili per il futuro?. ?Grande soddisfazione da parte mente nel tessuto produttivo territo? riale, come incubatore di nuove profes? sionalità altamente specializzate nel campo delle utilities e non solo, ma anche per startup specifiche?. Questo il messaggio inviato dall?amministrato­ re delegato di Agile Academy Piero Ferrari, che aggiunge: ?Agile Academy può contare sull?esperienza e sulle competenze maturate in business estremamente complessi dal gruppo Acea, con particolare riferimento al settore tecnologico che nel business delle utilities è divenuto con il passare degli anni sempre più importante. Per l?Agile Academy è di fondamentale importanza stringere partnership con le istituzioni del territorio che si occu? pano di formazione, ricerca, sviluppo e innovazione e ringrazio l?ateneo sene? se per questa nuova partnership, che si inserisce in un solco già collaudato di collaborazioni reciproche?. Info: www.agile­academy.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 85 VIVI ???? Economia circolare, territorio e imprese, digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile; con lo sguardo ai cambiamenti climatici e alle nuove opportunità digitalizzazione, operando in modo funzionale agli obiettivi dell?Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e al PNRR. ?AdF ? spiega l?amministratore delegato Piero Ferrari ? è un?azienda fortemente concentrata sul proprio profilo industriale, il servizio idrico integrato, con particolare attenzione ai settori di depurazione, fognatura e ricerca perdite: lo raccontano con chiarezza i numeri degli investimenti fatti finora e i 115 milioni di euro che metteremo a terra nei prossimi tre anni, di cui 23 dedicati totalmente al settore della depurazione. Manteniamo le radici fortemente ancorate al nostro core business, ma rivolgiamo anche lo sguardo al futuro attraverso i tre pilastri evolutivi che sono economia circolare, territorio e imprese, cambiamento climatico, riuso Nella foto Roberto Renai e Pietro Ferrari in occasione della presentazione del Piano industriale e comunità energetiche, digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile e lo facciamo ancora più concretamente con l?Agile Academy, che sarà il partner di tutti i nostri stakeholder, primi fra tutti i Comuni soci, ponendosi come un ?competence center? specializzato in aree tematiche: architettura e agricoltura, rigenerazione urbana, risorse naturali, energia e ambiente, mobilità elettrica, acceleratori e incubatori di start up, innovazione e digitalizzazione?. AdF punta a sviluppare interventi che coinvolgeranno sempre di più il territorio servito, nell?ottica dell?economia circolare, valutando oltre agli aspetti tecnici anche gli impatti economici, sociali, occupazionali e ambientali. Rimane fondamentale e prioritario per l?azienda seguire tutte le opportunità che la digi- talizzazione e l?innovazione potranno offrire per migliorare l?efficacia e l?efficienza del servizio idrico integrato. Tutto questo sarà realizzato con l?attenzione ad uno sviluppo sostenibile, in cui gli investimenti infrastrutturali saranno anche finanziati attraverso contributi nazionali o regionali, oltre che indirettamente, in partnership con il sistema bancario o con le principali istituzioni territoriali di sviluppo. Inoltre AdF guarderà al cambiamento climatico per sviluppare nuove progettualità in grado di dare un contributo nell?ottica del riuso, dove possibile e finanziabile, nonché alle comunità energetiche, all?interno di un percorso evolutivo che guarda al rafforzamento delle capacità tecniche per orientare le risorse su progetti di valore. AdF, un nuovo modo di essere MyFiora A dF, un nuovo modo di essere MyFiora. Continua la forte spinta sull?innovazione da parte dell?a­ zienda che oggi lancia il restyling della propria area riservata, o?rendo ai clien­ ti un?esperienza di navigazione ancora più intuitiva e una grafica innovativa per accedere ai servizi digitali in modo sem­ plice, veloce e sicuro. ?Grazie a MyFiora ? si legge in una nota del gestore ? i clienti potranno accedere ai molti servizi pensati per la gestione delle utenze idriche: consultare e pagare le bollette in completa sicurez? za, attivare la bolletta web e la domici? liazione, inviare l?autolettura, monitora? re lo stato delle richieste, prenotare un appuntamento tramite lo Sportello Digi? tale con un operatore in videochiamata 86 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 e molto altro. Tra le principali novità introdotte, la possibilità per i clienti con più utenze di accedere a profili di?erenziati in base alle diverse tipologie: privato, condomi? nio, azienda. È stata completamente rinnovata e resa dinamica la modalità di navigazione: tutti i clienti potranno visualizzare i dettagli dei contratti di for? nitura e gestirli in completa autonomia all?interno di un?unica sezione facilmen? te accessibile?. Per accedere a MyFiora, ovunque e senza limiti di orario, basta andare sul sito fiora.it e cliccare sui link dedicati. L?area clienti è inoltre disponibile per i dispositivi mobile ed è scaricabile gra­ tuitamente dagli store Android e iOS. ?Con questo importante rinnovamen? to della propria area clienti ? dichiara Serenella Scalzi, responsabile del Servi­ zio Commerciale di AdF ?, AdF intende o?rire alla clientela un nuovo approccio tecnologico e una user experience inno? vativa, consapevole della rilevanza sem? pre crescente dei servizi digitali. Ad oggi, oltre 50mila clienti hanno scelto di registrarsi a MyFiora, gestendo in auto? nomia le proprie utenze idriche attra? verso i molteplici canali digitali messi a disposizione dall?azienda Le novità introdotte con il nuovo MyFiora miglio? rano l?esperienza di navigazione e frui? zione dei servizi in un?ottica sempre più omnicanale per creare un vero e proprio anello di congiunzione tra tutti i punti di contatto di AdF, online e o?ine, e la comunità servita?. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Il vestito di una città, alla scoperta dell?architettura visibile di Grosseto Grosseto è una città con una storia che viene da lontano e con un?identità forse non troppo definita che ha attraversato i secoli partendo dalle origini più antiche di epoca etrusca e romana, passando all?alto medioevo, fino alle famose bonifiche ottocentesche, per poi arrivare al periodo a cavallo tra fascismo e periodo post bellico. Epoche e stili che si ritrovano nei palazzi e nelle architetture visibili DI MICHELE GUERRINI Grosseto 88 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 Palazzo del Governo ? Una città aperta al vento e ai forestieri? scriveva di Grosseto lo scrittore Luciano Bianciardi. Una frase breve che racconta in poche parole una sensazione forte che circonda la storia e il vissuto di questa zona, aperta alla transumanza, al passaggio di popoli e solcata da una tramontana ormai imprigionata dai nuovi edifici. Una sensazione crepuscolare che sembra disegnare una città mai perfettamente definita all?orizzonte, che vive di un perenne stato di cambiamento che non lascia dietro di sé una coscienza storica, una identità precisa. Una ?crisi? che è nata da un continuo nascere, morire e risorgere nel corso del tempo e delle vicissitudini che hanno accompagnato questa terra. Dalle origini più antiche di epoca etrusca e romana, all?alto medioevo, fino alle famose bonifiche ottocentesche, e poi al periodo a cavallo tra fascismo e periodo post bellico. È di questi ultimi giorni l?approvazione di un nuovo grande progetto di recupero e valorizzazione, commissionato al dipartimento di architettura dell?Università di Firenze, con oggetto uno degli elementi simbolici della città maremmana: le sue mura medicee, uno dei pochi esempi in Italia di cinta muraria ancora (quasi) completamente integra. Un?ottima occasione per svolgere un breve tour panoramico nell?architettura che testimonia il passato remoto e prossimo del capoluogo della nostra provincia. Il nome di Grosseto infatti deriva dall?antico ghe - Rosetum, ovvero Terra di Roselle, che indica bene la sudditanza economica e politica delle origini. Da quelle radici il gruppo di capanne e insediamenti si è sviluppato in una prima forma importante tra il VI e il XIV quando, ormai diventata pedina dello scacchiere della Tuscia, ospitò personaggi emblematici come papa Innocenzo II e l?imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia. Quest?ultimo in particolare influì notevolmente nello sviluppo cittadino, grazie alla ricca corte di intellettuali che l?accompagnava e che partecipò ad un primo ammodernamento dell?economia locale, nonché a un conseguente incremento demografico. È di questo stesso periodo l?inizio di una pianificazione urbana che andava a organizzare il primo tessuto urbano, e l?inizio della costruzione della cattedrale gotica, la cattedrale di San Lorenzo, che vide il suo ?primo? completamento nel 1302. Purtroppo molti dei lavori iniziati furono resi vani da due disastrose alluvioni del fiume Ombrone (1308 e 1333) e dalla successiva conquista ad opera di Siena che eliminò qualsiasi speranza di essere per Grosseto una città libera e indipendente. Nascono in questo periodo le prime grandi costruzioni militari difensive, che ancora oggi sono la porta d?ingresso al centro storico: la cinta muraria e il cassero senese. Il perimetro murario è uno dei rari esempi rimasti integri in Italia e del periodo senese rimangono ancora visibili la Porta Vecchia e il cassero, non demoliti durante i successivi interventi ad opera dei Medici. A questi dobbiamo la forma attuale, esagonale, del sistema difensivo basato su sei bastioni. Sono costruzioni simbolo di una città ormai ridotta a semplice fortino militare. La popolazione si era abbassata a poche centinaia di persone, e il ruolo di Grosseto era di puro uso strategico militare. Una condizione che rimarrà tale fino al XVIII secolo quando, con i Lorena, inizieranno i primi interventi importanti di bonifica e di rinascita economica e sociale della città. Prima di passare a tempi più recenti è importante però soffermarsi su un dato rimasto fondante nel corso dei secoli: la pianta urbanistica. Se guardiamo la mappa della città notiamo come l?assetto delle strade non sia basato su una convergenza radiale ma che si sia adattato a posteriori ad uno stravolgimento politico e religioso: la costruzione della nuova cattedrale e la nascita di una neonata piazza principale, a ventaglio su modello senese, su cui si affacciava la nuova sede comunale. Dopo secoli di declino e lenta ripresa, nel 1897 avviene un cambiamento importante per la città toscana: viene ufficializzato il suo ruolo come capoluogo di provincia. Nasce così l?esigenza di riformulare la città e dare spazio a ruoli politici ed economici prima diffusi e sparsi per il territorio. Nel 1903 si inaugura Palazzo Aldobrandeschi, progettato dall?architetto Lorenzo Porciatti in stile neogotico su richiamo dello stile medievale senese, che ospita la sede della Pro- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 89 SCOPRI ???? Breve tour panoramico nell?architettura che testimonia il passato remoto e prossimo del capoluogo della nostra provincia vincia di Grosseto. Nello stesso stile troviamo il Palazzo del Monte dei Paschi, ultimato nel 1912, che ha ospitato ed ospita la sede della famosa banca senese. Ma gli stili che più caratterizzeranno la città toscana all?alba del nuovo secolo saranno due in particolare: il Liberty, con le sue linee decorative leggere ed eleganti, e la forza esplosiva del Futurismo. Alcuni esempi del primo stile li troviamo lungo Corso Carducci: il Palazzo del Genio Civile, Palazzo Pallini, Palazzo Tognetti. Ma è nel 1929 che Grosseto entra nel ?900 con l?edificazione del Palazzo delle Poste e Telegrafi in Piazza della Vasca. Simbolo della modernità e delle nuove tecnologie che si stavano diffondendo, rappresenta appieno attraverso i suoi volumi pieni, il verticalismo e imponenza la visione estetica del futurismo razionalista propugnata dal regime Palazzo delle Poste 90 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 Palazzo dell Provincia fascista. Di pari passo vengono realizzati altri edifici istituzionali come quello del Consorzio Agrario in via Roma, e il Palazzo delle Scuole Regie che, insieme a quello delle Poste, crea un immaginario asse di forza architettonico che attraversa la città. Il Palazzo Littorio, o Casa del Fascio, oggi attualmente sede della Guardia di Finanza, è un ulteriore esempio di come l?architettura degli anni ?30 rappresentasse uno strumento essenziale per la comunicazione del potere, le sue linee razionali e verticali sottolineavano ed eleggevano il valore del balcone da cui il Prefetto arringava le folle durante i festeggiamenti del regime. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la distruzione che ne conseguì il periodo di ricostruzione visse un periodo architettonico indeciso tra passato e futuro. Alcuni esempi di palazzi post bellici ancorati al vecchio design sono Palazzo Alben in piazza Dante e la ex sede dei Vigili del Fuoco sulla senese che sembrano ancora oggi vivere in una bolla temporale. Nascevano ovviamente da un?indifferenza generalizzata: l?importante era ricostruire e sostituire nuovi palazzi alle macerie della guerra. Per questo tra la fine degli anni ?40 e tutti i ?50 troviamo diversi esempi di costruzioni anonime, del tutto inopportune rispetto ai tentativi precedenti di creare un?estetica comune nella città. La fame degli alloggi portò alla chiusura di numerosi giardini privati nel centro storico, sostituiti da nuovi edifici di appartamenti, e nacquero i primi quartieri dormitorio. La direzione di marcia cambiò negli anni ?60 quando servizi essenziali come l?istruzione necessitarono di nuovi spazi. Fu così che nacque uno degli esempi più innovativi di istituto scolastico, l?istituto commerciale ?V. Fossombroni?, considerato pioniere degli edifici senza barriere architettoniche per una fruizione libera e ugualitaria, oltre a sfruttare un?illuminazione bidirezionale nelle aule (per facilitare la scrittura). Gli anni ?80 rappresentarono infine l?inizio di un?attenzione maggiore per i servizi legati al benessere e all?attività sportiva. Sono di questo periodo il restauro e la costruzione della maggior parte degli edifici adibiti allo sport in città. Prima di concludere non possiamo non citare due altri edifici emblematici di Grosseto, l?ex Foro Boario con annesso Mattatoio Comunale, ormai lasciato in stato di abbandono, che all?epoca (19561959) fu esempio ingegnoso di utilizzo del cemento armato per arcate sottilissime, e l?Ospedale della Misericordia (1959-1972) che vive al suo interno una commistione densissima di interventi e scelte architettoniche appartenenti a periodi diversi tra loro. Un incrocio che è simbolo della vita storica di Grosseto e che trova la sua sintesi definitiva, ricca di contrasti e diversità, in Piazza della Vasca. Qui in un sol colpo d?occhio si può spaziare tra il neobarocco della Scuola Media, il neo-classico Palazzo del Governo, il futurismo del Palazzo delle Poste, il neo-rinascimentale villino Panichi ed il funzionalista del Complesso polifunzionale Cosimini, realizzato nel 1978 dall?architetto Ludovico Quaroni. È questo un meraviglioso museo a cielo aperto che non smetterà mai di mutare, mostrando l?identità sempre nuova e ricca della città. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Irio Tommasini, un grande imprenditore delle ?due ruote? insignito della cittadinanza onoraria di Castiglione della Pescaia Ormai prossimo ai novant?anni, Irio Tommasini è stato un pioniere nel settore delle due ruote, fondando e gestendo un?impresa divenuta storica conosciuta in tutto il mondo. Per questo, a lui ?burianese doc? l?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria 92 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 Tommasini prende il nome dal proprio fondatore Irio Tommasini che ha speso la maggior parte della sua vita intorno alle biciclette fin dal 1948 sia come maestro artigiano, sia nel mondo delle corse come ciclista. B uriano, Castiglione della Pescaia, la Maremma sono conosciute nel mondo anche grazie alle biciclette realizzate rigorosamente su misura da un ?burianese doc?, Irio Tommasini, e la sindaca Elena Nappi, assieme alla presidente del Consiglio comunale, Isabelle Mariani, il 7 marzo scorso, sono andate a trovarlo all?interno della sua azienda grossetana in via Nepal, dove gli hanno anticipato che l?amministrazione comunale della cittadina costiera intende conferirgli la cittadinanza onoraria. La notizia ha visibilmente emozionato l?89enne e la prima cittadina castiglionese ha immediatamente tenuto sottolineare la riconoscenza doverosa che tutto il paese e la Maremma deve a questo grande artigiano delle due ruote. «Mio padre ? ha detto Elena Nappi al futuro cittadino onorario ? è da sempre un ciclista amatore e di Irio Tommasini, del suo ingegno sempre pronto a produrre novità ne ho sentito parlare spesso sia in casa, che negli ultimi dieci anni nelle vesti di amministratore pubblico. Molti gli abitanti di Buriano e di Castiglione della Pescaia che, oltre a confermare il lavoro di indiscusso valore portato avanti da que- st?azienda, hanno sostenuto quanto il Tommasini riesca a promuovere con i clienti, soprattutto quelli provenienti dall?estero, sia i suoi modelli unici di biciclette, che le peculiarità della Maremma, mettendo sempre in primo piano Castiglione della Pescaia e la sua Buriano». «Sono sempre stata affascinata da uno sport impegnativo come il ciclismo ? aggiunge la sindaca ? e avere un burianese doc tra i fondatori di uno dei marchi artigianali italiani più conosciuti nel mondo è un vero piacere, oltre che onore. Irio è riuscito in passato, ma anche oggi assieme alle figlie ed ai generi, ad essere sempre un passo avanti agli altri nel suo lavoro. Posso affermare tranquillamente che un po? di bello del ?made in Italy? esportato nel mondo ha origini castiglionesi e come amministrazione comunale lo vogliamo ringraziare assegnandogli la cittadinanza onoraria, una formalità istituzionale che condividerò assieme a tutto il Consiglio comunale nella prossima seduta (che si è svolta il 22 marzo scorso, ndr) orgogliosa di avere seduto accanto a me, come ospite, lo stesso Tommasini». «Un territorio come il nostro ? continuano sindaca e delegata allo sport ? naturalmente vocato all?escursione in bicicletta, che punta sull?outdoor, sulla valorizzazione della sentieristica e sulla mobilità sostenibile non poteva lasciarsi sfuggire l?occasione di ringraziare chi ha dedicato alle due ruote la sua vita, per di più da cittadino originario di una importante frazione del comune costiero». «Sono nato a Buriano ? dice emozionato Irio Tommasini ? luogo che ho sempre portato nel cuore e con cui ho mantenuto un forte legame. Ho scoperto il ciclismo a Varazze nel 1946 al passaggio della più bella corsa del mondo, la Milano Sanremo, ed è rimasta vivida nella mia mente l?immagine di Coppi che usciva dalla curva del Grand hotel tutto solo». «La prima bici tipo corsa ? rivela il prossimo cittadino onorario del centro turistico ? molto vecchia, fu un regalo davvero ambito e con quella incominciarono le mie prime pedalate assieme agli amici, ma anche il mio lavoro di meccanico, smontando, controllando e rimontando tutti i pezzi». «Nel 1948 ? prosegue nel racconto Irio Tommasini ? i miei zii aprirono un negozio di biciclette ed io, felicissimo, dopo la scuola iniziai presso di loro quello che per me è il lavoro più bello del mondo. Nel 1956 sono stato per un PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI ???? Elena Nappi: «Un territorio come il nostro naturalmente vocato all?escursione in bicicletta, che punta sull?outdoor, sulla valorizzazione della sentieristica e sulla mobilità sostenibile, non poteva lasciarsi sfuggire l?occasione di ringraziare chi ha dedicato alle due ruote la sua vita, per di più da cittadino originario di una importante frazione del comune costiero» Nella foto, da sinistra: Isabelle Mariani, Irio Tommasini e la sindaca Elena Nappi periodo a Milano, alla Fuchs, dove ho conosciuto Faliero Masi, meccanico della squadra Nivea Fuchs (Capitano Fiorenzo Magni) e noto costruttore di bici da corsa. Forse perché entrambi Toscani, ma si instaurò tra di noi un buon rapporto ed i suoi suggerimenti in futuro mi furono di grande aiuto». «Alla fine degli anni 60 ? rivela ? sono finalmente riuscito ad incontrare quello che sapevo essere il costruttore dei telai di quasi tutti i più importanti corridori del tempo, Giuseppe Pelà. Abitava a Torino ma, come lui stesso ci tenne a specificare, era nato alle porte 94 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 di Grosseto e dopo poco ci sembrava di conoscersi da sempre, di essere come parenti. Tante volte sono andato nel suo laboratorio e lì ho imparato le sue tecniche di costruzione e nel 1972 ho rilevato la sua azienda». «Da quel momento in poi ? ha affermato Irio Tommasini ? la mia produzione di telai è aumentata in modo consistente e la rete di vendita si è estesa sia in Italia che all?estero. Sono passati tanti anni, i tempi ed il ciclismo stesso sono cambiati, ma l?amore e la passione per questo sport sono rimasti immutati». «Quando passione e amore per il proprio lavoro s?incontrano ? concludono la sindaca Elena Nappi e la presidente del Consiglio comunale Isabelle Mariani ? viene fuori sempre il meglio. La dimostrazione ce la offre proprio Irio Tommasini, che grazie ai materiali usati come l?acciaio, per arrivare a quelli più innovativi come il carbonio e il titanio, mette sul mercato internazionale telai esteticamente ambiti, ma soprattutto performanti nelle geometrie, tutte predisposte personalmente e non realizzate in catena di montaggio». SCOPRI PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare Umberto Ottolini, il cammino di un uomo di fede che ha attraversato il Novecento Canonico e teologo della cattedrale di Grosseto, signorile nei modi e fluido nell?oratoria, esempio di stile sobrio e misurato nel comportamento pubblico e privato. Parliamo di monsignor Umberto Maria Ottolini, uomo di grande personalità e vasta cultura, venuto a mancare nel 2015 alla veneranda età di 92 anni Umberto Ottolini DI ROSSANO MARZOCCHI L a storia delle persone ha tante forme, tante sfaccettature che segnano il cammino, e non solo fisico. Quella di un sacerdote, per esempio, è una storia spirituale, un percorso di fede che accompagna l?uomo e le sue scelte attraverso la vita. In questo articolo riportiamo un?intervista fatta anni addietro ad un uomo anziano e saggio, di grande cultura e lunga esperienza di vita e di fede, venuto a mancare nel 2015. Ci riferiamo a monsignor Umberto Maria Ottolini che è stato un noto canonico e teologo della cattedrale di Grosseto, signorile nei modi e fluido nell?oratoria, esempio di stile sobrio e misurato nel comportamento pubblico e privato. È stato il precursore in Maremma della ?Messa televisiva?, ovvero la trasmissione in diretta, attraverso l?allora emittente Telemaremma, oggi TV9 della Messa del sabato sera che tuttora va in onda. Incontrammo Don Umberto nel suo appartamento, per fargli qualche domanda e scoprire qualcosa in più di questa rinomata persona. ?Sono nato a Rocca di Papa il 9 aprile 1923, primo di tre figli, ma io sono di Carciano vicino a Stresa? esordì. La domanda, impossibile da non fare a un sacerdote, come del resto a un soldato o a un missionario, arrivò poco dopo: ?Perché si è fatto prete?? ?Osservando il mio parroco don Giovanni Baracco e lo stile di vita ispirato 96 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 al Santo Curato d?Ars ? rispose ? che come ha risvegliato la fede dei parrocchiani con la predicazione e con la preghiera ha risvegliato anche me?. La sorpresa arrivò con la risposta alla domanda successiva, sul ricordo di alcuni momenti particolarmente belli e altri brutti della sua vita. Monsignor Ottolini sottolineò di aver vissuto una vita meravigliosa. Fu la risposta di chi sa apprezzare il creato, consapevole delle varianti che la vita ci offre e delle sofferenze che ci accompagnano, ma soprattutto di chi sa apprezzare ciò che Dio gli ha donato, sopra ogni cosa. E la vita di fede del giovane Umberto inizia all?età di tredici anni, come alunno dei seminari novaresi, per completare gli studi umanistici e filosofici nella Compagnia di Gesù. La prima data importante è il 18 dicembre 1948, quando, dopo essere stato accolto nella diocesi di Grosseto, viene ordinato sacerdote. L?anno dopo inizia l?attività pastorale nella nuova parrocchia del Cottolengo, che prosegue per dieci anni, finché il vescovo Paolo Galeazzi gli assegna un nuovo incarico. ?Andrai a fare il parroco ad Orbetello. Preparati, mettiti d?accordo con la Curia per le operazioni delle consegne. Sai che ad Orbetello c?è una situazione un po? particolare e io la rimetto nelle tue mani: è un atto di fiducia nel tuo Vescovo. Vai... Questo mi disse il 20 agosto 1959, monsignor Paolo Galeazzi, in occasione di un?udienza che avevo chiesto per la celebrazione del decennale della mia permanenza alla Parrocchia del Cottolengo?. Lo scrisse lo stesso Ottolini nel suo libro ?Un, campanile... e tante storie?, un volume ricco di episodi, anche commoventi. Come quello di un viaggio in treno di ritorno da Roma. Ottolini entra nello scompartimento con un fardello, quando un passeggero, non senza qualche accidente, buttò la sua valigia sul portabagagli, urtando il suo prezioso e fragile pacco. ?Mi permisi di chiedere un po? di riguardo? Ma il pur garbato intervento non piacque al mio compagno di viaggio che mi apostrofò con sgarbo alla presenza degli altri viaggiatori che ormai avevano preso posto nello scompartimento: ?Ma che cosa avrà di tanto prezioso, reverendo, in quel suo bagaglio? Magari un prosciutto del Vaticano da vendere a borsa nera!? ?No, caro signore ? gli dissi ? ora il prosciutto glielo voglio proprio far vedere; così capirà la mia preoccupazione per questo pacco e il timore che venisse urtato dalla sua valigia?. Aiutato da un Grosseto, Duomo SCOPRI Grosseto, Duomo (interno) ???? È stato tra gli altri direttore della Scuola di Formazione Teologica per diciott?anni e, come giornalista, responsabile del settimanale diocesano Toscana Oggi fino al 1996, oltreché il precursore in Maremma della ?Messa televisiva? viaggiatore che sembrava condividere, o per lo meno capire le mie ansie, tolsi il voluminoso pacco dal portabagagli me lo misi sulle ginocchia, con delicatezza sciolsi tutti i legami e aprii, quasi con devozione, l?involucro. Improvvisamente si accesero le luci dello scompartimento e, a quel punto, anche il mio Gesù Bambino apparve agli occhi di tutti con la tenerezza del suo sguardo e con le braccine aperte quasi volesse abbracciarci tutti. Ci fu un?esclamazione di stupore e di gioia e... quell?omaccione si tolse il cappello e si segnò chiedendomi scusa. Parlai allora della mia parrocchia, dei miei ?sfrattati?, del mio primo Natale e del desiderio di poter suscitare sentimenti di fede e di gioia durante la mia 98 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 prima Messa di mezzanotte in quella piccola cappella. Conclusione? Tutti vollero dire una preghiera, un Pater, baciare Gesù Bambino e aiutarmi a risistemarlo a dovere nel suo imballaggio. Il treno ormai si era messo in movimento. Passò il controllore e vedendo la scena disse con un sorriso: ?Quel Bambino viaggia gratis... ma quanto è bello!? Dopo l?esperienza di Orbetello, don Ottolini venne richiamato a Grosseto dall?Amministratore Apostolico, monsignor Primo Gasbarri, come rettore, con un unico seminarista. Ma all?inizio dell?anno scolastico i seminaristi erano diventati otto. Sarà rettore per venticinque anni, seguendo gli allievi nei vari seminari regionali, dopo la chiusura del seminario minore grossetano. Diversi di essi sono diventati sacerdoti nella nostra diocesi. Per incarico del vescovo Adelmo Tacconi, Ottolini è stato direttore della Scuola di Formazione Teologica per diciott?anni e, come giornalista, responsabile del settimanale diocesano Toscana Oggi fino al 1996, incarico che poteva tenere ancora per molti anni, ma che lui intenzionalmente volle lasciare. Nonostante tutto, aveva la scrittura dentro di sé e soprattutto il desiderio di testimoniare la fede con ogni strumento. E la penna (numerose le sue pubblicazioni, su varie tematiche soprattutto religiose) oltre all?oratoria, sono state per Ottolini un ottimo modo per fare apostolato. Per molti anni Consigliere del Centro di Azione Liturgica, svolse ruoli importanti nelle Settimane Liturgiche Nazionali e fu chiamato a collaborare sia presso la Con- gregazione per il Culto Divino che presso l?Ufficio per le Celebrazioni Pontificie. Responsabile delle prime venti edizioni della Guida Liturgico-Pastorale per le Diocesi della Toscana, ha rappresentato la Regione presso la Consulta Nazionale per la Liturgia della Cei. Impeccabile coordinatore delle cerimonie, aveva altissimo il senso della maestà della Chiesa e la manifestava nelle funzioni liturgiche: si è distinto nel 1989 alla Messa di Papa Giovanni Paolo II allo stadio di Grosseto e all?insediamento episcopale di Angelo Comastri di fronte al cardinale Gandin a Porto Santo Stefano. Ha organizzato numerosi pellegrinaggi a Fatima, a Santiago di Compostela, in Medio Oriente e nel Patriarcato di Gerusalemme, dove ha soggiornato per lunghi periodi insieme al cardinale Carlo Maria Martini (che Ottolini accolse come novizio nella Compagnia Gesuitica). Al suo ritorno dalla Terrasanta a Grosseto forniva sempre ai suoi benefattori, seppur non richiesta, un?analitica rendicontazione delle donazioni effettuate. Anche questa precisione faceva parte del suo carattere e della sua formazione gesuitica, che lo rendeva austero e rigoroso soprattutto con se stesso. Ha donato per il duomo grossetano, l?ambone, il crocifisso, il rivestimento della poltrona del Vescovo e le statue della Natività a grandezza naturale. Ottolini è venuto a mancare il 9 ottobre del 2015 all?età di 92 anni e riposa al cimitero di Stresa. Per quelli che lo hanno conosciuto, rimane il ricordo della sua personalità e della sua vasta cultura. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Amori sui generis?, una raccolta che lega un gruppo di amici, accomunati dalla passione per la scrittura Letteratura e Dintorni ha presentato il libro ?Amori sui generis?, edizioni Heimat, una raccolta di racconti a firma di ventitré autori maremmani. Il primo appuntamento si è tenuto l?11 febbraio scorso presso Toscano Alta Sartoria, all?interno del proprio spazio espositivo di via Genova 5 P roprio nei giorni di San Valentino, è uscita per le Edizioni Heimat di Grosseto la raccolta di racconti ?Amori sui generis?. Una miscellanea che ha come tema l?amore, in tutte le sue sfaccettature come è evidente dal titolo, e che nasce dalla comune passione per la parola e per la narrazione da parte di un gruppo di scrittori, giornalisti, insegnanti, editor, amanti dei libri e della scrittura. Sono infatti 23 gli autori che hanno partecipato alla sfida lanciata dalla scrittrice e giornalista Dianora Tinti, curatrice del volume e presidente dell?Associazione Letteratura e Dintorni, che ogni anno indice un premio che ha lo stesso titolo dell?antologia e al quale ovviamente il libro si è ispirato. Tutte le storie qui raccolte hanno per tema l?Amore in tutte le sue sfaccettature. Il libro è diviso in quattro sezioni proprio per rispecchiare il genere di amore trattato: amori misteriosi, amori confidenziali, amori familiari, amori stravaganti. In ordine alfabetico, gli autori sono Elisa Baiocchi, David Berti, Enrico Bistazzoni, Irene Blundo, Milena Cazzola, Francesca Ciardiello, Deborah Coron, Agata Florio, Silva Gentilini, Laura Giorgi, Roberto Guerrini, Patrizia Guidi, David La Mantia, Ranieri Mantovani, Silvia Meconcelli, Giacomo Moscato, Laura Parlanti, Fulvia Perillo, Roberta Pieraccioli, Giuseppina Scotti, Lina Senserini e Letizia Stammati e la stessa Dianora Tinti. Le storie che hanno scritto sono tutte molto diverse tra loro: storie intriganti, affascinanti, romantiche da brivido, travolgenti, familiari, sorprendenti, inimmaginabili, folli, appassionate, brucianti, inaspettate, profonde, fedeli, false, delicate o passionali, tutte dimostrano che, alla fine, l?amore rimane l?unica forza che non riusciamo mai a manovrare a nostro piacimento e che tutti gli amori mettono uomini e donne di fronte a se stessi. L?onere di curare l?editing è stato Nella foto un momento della presentazione presso Toscano l?11 febbraio scorso 100 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 Un libro su Johnny Depp di Linda Cetrullo, giovane autrice di Caldana N Dianora Tinti affidato a Enrico Bistazzoni, giornalista e scrittore, che per molti anni ha lavorato, tra gli altri, anche da Fazi editore a Roma. L?introduzione è a cura del noto scrittore Franco Forte, direttore editoriale di collane per Mondadori e autore di numerosi romanzi, mentre in copertina è raffigurato un quadro di grande forza espressiva del grossetano Andrea Ferrari, artista quotato, inserito nella Collezione Sgarbi con due opere, riprodotte ed archiviate con pubblicazione nel volume ?Gli Artisti nella Collezione Sgarbi? del 2018. La prima presentazione si è tenuta il giorno stesso dell?uscita del libro, l?11 febbraio scorso, nella prestigiosa sala dell?azienda Toscano Abbigliamento, che frequentemente organizza incontri culturali. Ma il calendario delle presentazioni è solo all?inizio e nei prossimi mesi si terranno diversi altri incontri: basta tenersi aggiornati sui blog e sulle pagine FB degli autori e dell?Associazione ?Letteratura e dintorni?. All?evento andato in scena presso Toscano sono intervenuti la presidente del sodalizio culturale e scrittrice Dianora Tinti che ha curato il progetto, la giornalista Francesca Ciardiello che ha moderato, Giacomo Moscato per le letture, l?assessore alla cultura del comune di Grosseto Luca Agresti e l?artista Andrea Ferrari. L?happening era inserito nell?ambito del progetto contemporaneo ?Toscano per la cultura?, nato con l?intento di promuovere e valorizzare le realtà artistiche e culturali del territorio della Maremma all?interno di un ciclo di appuntamenti dove l?arte apre una finestra di conoscenza e di approfondimento per i lettori. È aperto al pubblico e si propone di dare vita ad occasioni per riflettere, attraverso il confronto ed il dibattito con gli autori. Nell?occasione è stato possibile ammirare la mostra di quadri della Galleria Ticci e degustare una selezione di vini del territorio della Maremma. Il libro, dal costo di copertina di 15?, si può trovare in libreria o richiedere all?editore Heimat/Cesare Moroni www.cesaremoroni.it ei mesi scorsi nei locali dell?Antico Frantoio a Calda­ na l?Associazione di Mutuo Soccorso ha avuto il pia­ cere di presentare una giovane autrice Linda Cetrul­ lo, che ha promosso il suo libro su Johnny Depp, un divo, un attore, un uomo, un musicista. Dal suo accurato e competente lavoro dettato dalla pas­ sione per il Cinema e ovviamente per l?artista si è evinto la straordinarietà (singolarità eccezionale) di John Cristopher Depp II una Rockstar di Hollywood e divo contemporaneo, ma anche un ?paladino dei sogni e dei desideri altrui?, così è stato anche definito. Sicuramente un?anima irrequieta, selvaggia ma di singo­ lare sensibilità. Lo si comprende dallo sguardo dolce ed innocente, ammaliante e al contempo potente, che non nasconde, anzi lascia intravedere umilmente il suo ?male di vivere?. Gli sguardi di Johnny Depp sono parlanti e la sua gestua­ lità è espressione di sé. La musicalità dei suoi silenzi fa impazzire i suoi fans... ?Sono a?ascinato dall?idea di parlare senza farlo davvero...? dichiarerà l?attore in un?intervista. In ogni suo film Johnny Depp mette l?anima, che si rivela conquistando l?amore del suo pubblico. L?autrice, nel suo libro, ha saputo cogliere tutto questo. Ha così analizzato il fenomeno del divismo in ambito cinematografico, il lato professionale del divo attore e infi­ ne ha elaborato una riflessione sul ruolo dei media, ma ha anche evidenziato l?essenza di questo artista magico, eclet­ tico, versatile, originale, forse il miglior interprete degli inganni della vita. Sono intervenuti gli editori Angela Cristofaro e Stefano Sassu della AG Book Publishing e i musicisti Stefano Conti­ nenza, voce, Domenico Gaggioli e Tommaso Rombai alla chitarra, che hanno suonato magnificamente i brani ?Isola? tion? di John Lennon nella versione di Johnny Depp con Jue? Beck, ?Society? di Eddie Vedder e ?Heroes? di David Bowie nella versione degli Hollywood Vampires, gruppo di cui fa parte l?attore. Fabiana Cati Associazione di Mutuo Soccorso PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria I ?Misteri di Maremma? svelati da Toscano Alta Sartoria La raccolta di racconti ?Misteri di Maremma? presentata presso la sede grossetana di Toscano Alta Sartoria. Il volume è un lavoro di squadra che ha messo insieme le scrittrici Carlotta Fruttero, Costanza Ghezzi, Francesca Lotti, Silvia Meconcelli, Roberta Pieraccioli; lo scrittore David Berti; l?illustratore Carlo Rispoli; l?appassionato di fotografia Giuseppe Guerrini; l?editore Mario Papalini; il curatore Carlo Legaluppi P roseguono con successo le presentazioni della raccolta di racconti Misteri di Maremma. Il volume, edito da Effigi, il 4 marzo scorso è stata presentato in via Genova 5, presso la sede grossetana di Toscano Alta Sartoria, uno dei fiori all?occhiello dell?economia produttiva e artigianale della nostra provincia. L?evento si è svolto nell?ambito del progetto Toscano per la cultura, nato con l?intento di promuovere e valorizzare le realtà artistiche e culturali del territorio della Maremma. In una sala sold out da giorni (non- Nella foto un momento della presentazione presso Toscano il 4 marzo scorso 102 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 ostante le numerose presentazioni già effettuate sia in città che in altre località del grossetano) e di fronte a un pubblico interessato e partecipe, è intervenuta al completo la Squadra che ha dato vita a questo progetto interamente maremmano (sostenuto da ben 25 sponsor pubblici e privati) della quale fanno parte: le scrittrici Carlotta Fruttero, Costanza Ghezzi, Francesca Lotti, Silvia Meconcelli, Roberta Pieraccioli; lo scrittore David Berti; l?illustratore Carlo Rispoli; l?appassionato di fotografia Giuseppe Guerrini; l?editore Mario Papalini; il curatore Carlo Lega- luppi, che ha coordinato gli interventi insieme alla rappresentante della Proprietà Gessica Mormile in Berti. L?attore e regista teatrale Giacomo Moscato ha interpretato brani estrapolati dai sei racconti, accompagnato da un sottofondo musicale e dalla proiezione di immagini tratte dal libro. L?artista ha anche annunciato che sta preparando uno spettacolo teatrale, per la prossima estate, ispirato al volume Misteri di Maremma. Nel corso della manifestazione sono state inoltre esposte, per la prima volta, le illustrazioni di Carlo Rispoli e le fotografie di Giuseppe Guerrini, che arricchiscono la raccolta. I presenti hanno potuto anche ammirare una mostra di quadri della Galleria Ticci, apprezzare le creazioni di Toscano, gustare un delizioso aperitivo ed effettuare una visita guidata all?azienda. Va infine sottolineato che il ricavato del volume Misteri di Maremma è devoluto all?Associazione antiviolenza Olympia de Gouges di Grosseto, alla quale nel novembre scorso è già stato consegnato un assegno di quasi 5.000 euro relativo alle vendite effettuate sino al 30 settembre 2021. SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda È proprio così. L?azienda Renaioli Macchine Agricole è una gran bella realtà imprenditoriale maremmana, con una storia ormai ultra cinquantennale. È specializzata nella vendita e nell'assistenza di trattori e macchinari agricoli dal 1966. L'esperienza accumulata in tutti questi anni di attività da Fusco e dal figlio Alessandro, si unisce all'innovazione e alla continuità che ha portato l?entrata di Tommaso, terza generazione di Renaioli in Azienda DI PAOLO MASTRACCA Nella foto la famiglia Renaioli in occasione del cinquantennale 104 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 Nella foto uno scorcio dell?azienda con sullo sfondo Manciano R enaioli è un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda, se leggerete fino in fondo l?articolo in questione vi renderete conto perché. Potremmo iniziare focalizzando l?attenzione sull?espansione di questa azienda che rappresenta un esempio di professionalità, un?azienda virtuosa da prendere come esempio per la capacità imprenditoriale di diventare un valore aggiunto per tutto il territorio e una splendida opportunità lavorativa per un numero consistente di persone. Questi aspetti sono sicuramente in grado di fornire una profonda riflessione e sono certamente un punto di fondamentale importanza per un territorio che ha tante potenzialità, ma anche criticità ben evidenti tra cui quelle di faticare a far brillare ed esaltare le proprie eccellenze. Renaioli, un?eccellenza di Maremma Renaioli è una grande eccellenza per i risultati conseguiti, ma il vero capolavoro compiuto è quello di rappresentare un esempio anche, e forse principalmente, per la filosofia del lavoro e del relativo stile che ne consegue e che merita di essere approfondito e ammirato. L?azienda è ubicata in località Passinano, a poco più di un chilometro da Manciano lungo la strada regionale 74 maremmana e quando transiti per quella via l?occhio non può fare a meno di soffermarsi sugli attrezzi agricoli esposti che offrono la sensazione di un connubio perfetto con il territorio circostante. Ogni cosa è in perfetto ordine, ma soprattutto offre la percezione di un preciso filo logico, come se fosse la narrazione di una storia. Tutto ciò lo noti chiaramente e risalta ulteriormente se ti fermi a visitare l?azienda. In quel caso il piacere della vista si sposa perfettamente con un?armonia che va a braccetto con un?accoglienza degna delle boutique di grido. Anche l?interno dell?azienda è in assoluta sintonia con l?esterno. Tutto è in ordine e tutto ha un senso. L?ospitalità è assolutamente gradevole ma ciò che colpisce nell?intimo è il fattore umano. Quando entri nell?azienda Renaioli sei molto più di un cliente. Sei innanzitutto una persona che viene accolta con la piacevolezza di chi vuole aprirsi e confrontarsi, perché sia Alessandro Renaioli che il figlio Tommaso hanno piacere di parlare, ma anche di ascoltare, pertanto si crea subito una grande empatia. La storia Su questo aspetto dell?empatia torneremo più tardi, adesso focalizziamo l?attenzione sulla storia di questa azienda nata nel 1966 con il capostipite Fusco che aveva maturato esperienze nel settore lavorando per la Società Macchine Agricole Mancianesi fin dal 1952, prima come magazziniere e poi come venditore. Fusco fece tesoro dell?esperienza maturata e nel 1966 si mise in proprio. Il figlio Alessandro entrò nel 1987 e con lui l?azienda è decollata facendo affidamento sui principi umani, morali e professionali che ne caratterizzano il suo modo di essere anche nell?altra sua grande passione che riguarda il calcio ed in particolare il ruolo di allenatore che lo annovera tra i tecnici calcistici più stimati e quotati nel panorama maremmano. Alessandro Renaioli, imprenditore e allenatore È difficile distinguere Alessandro Renaioli imprenditore da Alessandro Renaioli allenatore perché i principi, i valori, il modo di essere, di porsi e di organizzare si intrecciano perfettamente nei due ruoli. La convinzione di molti, e pure di chi scrive, è che se Alessandro Renaioli non si fosse impegnato per diventare quel grande imprenditore di successo che è diventato sarebbe stato sicuramente un allenatore apprezzato a livello nazionale per le sue metodologie sempre innovative e all?avanguardia. Le analogie sono fin troppo facili da trovare, quando Alessandro Renaioli parlando della sua azienda dice che ?è fondata sui rapporti che riguardano la famiglia, lo staff, i collaboratori ed i clienti?. In pratica è la filosofia che adotta nel calcio con i rapporti tra allenatore, presidente, società, staff tecnico e giocatori. Alessandro Renaioli dice della sua azienda che ?non vogliamo essere quelli che fanno più profitti ma vogliamo essere quelli che fanno sentire i clienti a casa loro?, poi entrando nello specifico sottolinea un aspetto e un concetto molto importante: ?noi ringraziamo sempre i nostri clienti non soltanto perché hanno acquistato un prodotto da noi ma essenzialmente perché ci hanno concesso la loro fiducia e questo è l?aspetto più importante. Quando qualcuno ti dà fiducia vuol dire che ai suoi occhi te la sei meritata e quindi devi essere in grado di ripagare tale fiducia?. La fiducia è una cosa seria All?autore dell?articolo è venuta in PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI ???? L?azienda è ubicata in località Passinano, a poco più di un chilometro da Manciano lungo la strada regionale 74 maremmana e quando transiti per quella via l?occhio non può fare a meno di soffermarsi sugli attrezzi agricoli esposti che offrono la sensazione di un connubio perfetto con il territorio circostante mente una pubblicità datata in cui lo slogan era che la fiducia è una cosa seria. Oggi a questo valore si tende a non dare più l?importanza che merita e invece Alessandro Renaioli mette la fiducia in primo piano come una componente sostanziale. D?altronde il principio di Alessandro Renaioli è che i dettagli fanno la differenza e tante piccole cose producono grandi cose, concetti basilari che Renaioli applica sia nel ruolo di imprenditore che in quello di allenatore ed a tal proposito osserva: ?i due ruoli non sono alternativi bensì complementari, uno mi aiuta a svolgere meglio l?altro ruolo e viceversa?. È lui stesso che ha elaborato questo concetto nel libro che ha scritto il cui titolo è ?Il mio calcio?. Un passaggio di questo libro parla proprio di come siano importanti i sacrifici, la sofferenza, ovvero quel percorso che gli ha consentito di portare l?azienda ai livelli attuali e che in ambito sportivo lo hanno forgiato sul campo. Non a caso sottolinea: ?le difficoltà fanno crescere, sempre?. Tra i risultati più significativi raggiunti dall?azienda c?è quello di aver creduto Il trattore Kubota 106 ? Maremma Magazine ?Aprile 2022 L?esposizione nei trattori giapponesi Kubota: ?nel 2011 non li conosceva nessuno? ? dice Alessandro Renaioli ? ?oggi è il trattore più venduto in provincia di Grosseto?. Un?azienda di successo Renaioli snocciola i punti cardine che rappresentano un po? i segreti del successo dell?azienda: ?principalmente sono quattro garanzie essenziali e fondamentali. La prima garanzia è quella di avere partner e/o fornitori affidabili. La seconda garanzia sono gli stessi dipendenti, ovvero uno staff solido e affidabile con persone serene, coese che vivono l?azienda con uno spiccato senso di appartenenza. La terza garanzia è la competitività. Infine, la quarta è la garanzia della continuità rappresentata dalla presenza in azienda di mio figlio Tommaso. Ciò significa che noi ci siamo e ci saremo sempre per i nostri clienti per tutte le possibili evenienze?. Chiaramente tali garanzie non sono statiche ma vanno curate e sollecitate con modalità innovative dove al centro c?è sempre l?aspetto umano. Recentemente Alessandro ha concesso un pomeriggio libero ai propri dipendenti con la condizione che stessero in compagnia delle persone a loro care. Ognuno poi ha portato una foto di questa esperienza e quella più significativa sarà premiata con un viaggio offerto dall?azienda. Il senso di tale iniziativa è spiegato dallo stesso Alessandro Renaioli: ?prima l?obiettivo dell?azienda era lo sviluppo, oggi l?obiettivo primario è far star bene i dipendenti e questo clima è percepito dal cliente che si trova a proprio agio quando viene a trovarci. Mi piace e ci piace essere attenti ai dettagli, noi abbiamo pure un responsabile del piazzale che ha anche il compito di aiutare gli autisti a caricare il materiale sui propri mezzi. Potrebbe sembrare un onere ulteriore ed eccessivo ma la scelta è finalizzata a far sentire l?attenzione e la collaborazione costante verso ogni persona che viene in azienda?. Il modus operandi dell?azienda Renaioli è adesso abbastanza chiaro e viene sintetizzato perfettamente dalle parole del titolare Alessandro: ?il nostro focus non è mai sui soldi ma è sulla garanzia poiché l?azienda guadagna se c?è continuità ed in questo concetto comprendo anche la capacità di far tornare un cliente perché la concorrenza non può basarsi solo sui prezzi ma deve tenere conto dei rapporti che si stringono e della relativa empatia che si instaura?. Un altro concetto che sta a cuore ad Alessandro Renaioli è quello di constatare ma non giudicare e poi torna il parallelo con il mondo del calcio: ?alcuni anni fa quando allenavo ero terrorizzato dal risultato perché pensavo che il giudizio dipendesse solo da questo. Oggi guardo al risultato calcistico con un certo distacco perché mi gratifica il lavoro che svolgo. Così in azienda non è il fatturato l?aspetto dominante ma è importante e basilare tenere alta l?immagine dell?azienda. Il risultato è la conseguenza di tale percorso?. La continuità in azienda: Tommaso Renaioli Dal 2017 l?azienda si è arricchita del ???? Renaioli è una grande eccellenza per i risultati conseguiti, ma il vero capolavoro compiuto è quello di rappresentare un esempio anche, e forse principalmente, per la filosofia del lavoro e del relativo stile che ne consegue e che merita di essere approfondito e ammirato Il team contributo e della professionalità di Tommaso Renaioli laureato in ingegneria elettronica e telecomunicazioni. Con quel bel sorriso simpatico e genuino Tommaso snocciola le date con sicurezza, segno evidente di percorsi che fanno parte del bagaglio umano e professionale: ?ho frequentato l?università a Siena, sia la triennale che la specialistica, mi sono laureato il 26 aprile 2017 e dopo neanche un mese, era esattamente il 22 maggio 2017, sono entrato in azienda?. Tommaso parla con l?entusiasmo di un ragazzo e con la saggezza di chi sa riconoscere ed apprezzare i valori di un mondo complicato ma che può diventare meno difficile da affrontare se si sanno riconoscere i punti cardini fondamentali: ?sono molto in sintonia con babbo e questo è un aspetto molto bello, abbiamo anche una filosofia comune. Io sono arrivato in un momento di crescita ed espansione dell?azienda, mi sono impegnato per mettere a frutto ciò che ho studiato in merito alla riorganizzazione aziendale con una visione al passo con i tempi. Quando sono arrivato la figura di babbo era centrale anche per le piccole cose, il punto nevralgico era la sua agenda personale, oggi abbiamo tutto sul web ed è possibile seguire l?azienda anche da uno smartphone o da un tablet. La mia esperienza a livello informatico ha permesso di avere un raccordo ben preciso all?interno dell?azienda per intrecciare le nostre esigenze con chi ha sviluppato il software che oggi rappresenta il cuore della nostra gestione aziendale?. Tommaso Renaioli non nasconde il proprio entusiasmo per lavorare nell?azienda di famiglia: ?la giornata lavorativa è lunga ma passa velocemente, questo vuol dire che è il lavoro giusto. L?ambiente lavorativo è familiare e soprattutto molto sereno. I nostri collaboratori, che è riduttivo chiamare dipendenti, sono anche degli amici che frequentiamo fuori dall?ambito lavorativo, condividendo gli stessi interessi e le stesse passioni. Non è un caso, se gran parte di loro sono stati scelti in primis per l?aspetto caratteriale, mettendo in secondo piano le loro qualità professionali. Un giorno un cliente fece un complimento che conservo nel cuore perché disse che quando entrava nella nostra azienda trovava un bell?ambiente e sempre tutti col il sorriso. Questo è un complimento che per noi vale più di mille vendite?. Tommaso parla anche di cosa lo appassiona del lavoro che svolge: ?è un lavoro che mi consente ogni giorno di relazionarmi con numerose persone. Sono, così come mio babbo, un competitivo per natura. Ogni giorno, ogni trattativa, è una sfida personale nel riuscire ad entrare in sintonia con il cliente che abbiamo di fronte. È per questo che durante una contrattazione parliamo solo per un trenta per cento della parte relativa alla vendita in senso stretto. Trovare l?argomento o la battuta per instaurare il giusto feeling con il cliente per una buona riuscita di una vendita, è la sfida quotidiana che mi fa amare il mio lavoro?. Infine non potevamo salutarci prima di aver chiesto a Tommaso una descrizione della sua famiglia e lui conferma anche in tale circostanza la propria intelligenza, unita ad una spiccata simpatia e ad una evidente sagacia: ?ognuno ha un ruolo ben preciso. Io e babbo siamo chiamati ?regaioli? perché ci piace concedere ai nostri clienti tutto quello che possiamo, invece mia mamma (la signora Fausta ndc) riporta tutti all?ordine e con i piedi per terra, interpretando la figura della ?cattiva?. Qualcuno l?ha anche definita scherzosamente Equitalia perché si occupa dell?incasso delle fatture. La sua è una figura altrettanto fondamentale in azienda?. Insomma, come abbiamo scritto all?inizio dell?articolo, Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda. Il futuro Ed il futuro? Alessandro ne parla senza enfasi e soprattutto con la responsabilità di chi conosce le dinamiche del mercato: ?sono fiducioso, per me continua a valere la verità che chi sa lavorare con onestà e professionalità, in qualsiasi settore, potrà avere sempre soddisfazioni?. Renaioli lo dice a bassa voce ma l?ottimismo per il futuro è rappresentato da un terreno acquistato con l?intenzione, un giorno che si spera non troppo lontano, di realizzarvi la nuova sede che sarebbe quattro volte più grande di quella attuale. Su questo aspetto Renaioli indossa contemporaneamente sia l?abito dell?imprenditore che quello del Mister calcistico: ?è questa la prossima partita da vincere?. Info: www.renaioli.net PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo AAA Morellino, consegnati ai produttori i Premi d?Eccellenza 2020 per le annate 2018 Sul finire dello scorso anno l?Associazione Amatoriale Amici del Morellino ha premiato i produttori le cui etichette Morellino 2018 sono state preferite nelle degustazioni tenute dall?Associazione stessa durante il corso del 2020. Per l?annata 2018 le preferenze sono andate a Il Giogo della società cooperativa Terre dell?Etruria, San Felo dell?azienda Fattoria San Felo e Morellino di Scansano dell?azienda Sellari Franceschini S i è svolta presso l?Antico Casale di Scansano, con la presenza istituzionale del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano rappresentato dal direttore Alessio Durazzi, la premiazione dei produttori le cui etichette Morellino 2018 sono state preferite nelle degustazioni tenute dall?Associazio- 108 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 ne durante il corso del 2020. I produttori premiati sono stati, in ordine alfabetico: Il Giogo della società cooperativa Terre dell?Etruria, San Felo dell?azienda Fattoria San Felo e Morellino di Scansano dell?azienda Sellari Franceschini. ?Nel rinnovare i nostri complimenti ai produttori ? commenta la presidente dell?Associazione AAA Morellino di Scansano Elisabetta Russo ? uno speciale riconoscimento va al risultato da record dell?azienda San Felo che ha ricevuto il nostro premio per ben il quarto anno consecutivo! Chapeau all?eccellenza e alla costanza della qualità della loro produzione! Tengo poi in particolar modo a citare il premio assegnato all?azienda Sellari Franceschini consegnato alla titolare Silvia Gallori, ed a rivolgere, anche a nome di tutti i soci, un caro pensiero a suo padre Mario Gallori, produttore storico del Morellino e nostro caro amico e socio, che anche se purtroppo scomparso ha lasciato un segno indelebile con i suoi vini d?eccellenza e con la sua passione contagiosa per il mondo dell?enologia. Tutti noi lo ricordiamo con profondo affetto?. Nell?occasione sono anche state consegnate le targhe ai produttori che erano stati premiati nel maggio 2020 in via virtuale, a causa del lockdown, tramite un collegamento Zoom su piattaforma Maremma Toscana meets Experience Event: azienda Asintone, Tenuta il Quinto, Fattoria San Felo, Vignaioli del Morellino di Scansano. ?Siamo molto lieti ? aggiunge la presidente dell?Associazione ? di essere riusciti finalmente ad organizzare questa premiazione per le nostre degustazioni del 2020 e 2019. Abbiamo aspettato a lungo di poterla realizzare data l?emergenza sanitaria. Purtroppo la situazione degli ultimi due anni ha limitato notevolmente le nostre attività e in particolare gli usuali incontri dei soci per le degustazioni. Con un po? di difficoltà siamo comunque riusciti a portare a termine le degustazioni iniziate a Gennaio del 2020 per le etichette Annata 2018 e poi portate avanti ?a singhiozzo? a causa dell?emergenza Covid, concludendo il programma con 24 etichette degustate, un po? meno del solito ma comunque un numero significativo. Quindi è stato un grande piacere per noi poter concludere le degustazioni 2020 con una bella premiazione e la consegna delle targhe ai produttori. Un sentito ringraziamento va al Consorzio di Tutela del Morellino che segue PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA con attenzione le nostre attività e al Direttore Alessio Durazzi per la partecipazione alla premiazione. Uno speciale ringraziamento infine a Matteo Aderucci dell?Antico Casale di Scansano che con la sua impeccabile accoglienza ed ospitalità ha reso possibile questo evento?. L?Associazione Amatoriale Amici del Morellino di Scansano, nata nel 2008 per iniziativa di un gruppo di appassionati del Morellino di Scansano, si prefigge come scopo la promozione culturale del grande vino maremmano e del suo territorio. I soci, attenti e rigorosi consumatori, tra cui anche esperti sommelier, considerano il Morellino di Scansano uno strumento di comunicazione privilegiato dei valori di tradizione, solidità e genuinità di questa Terra. Con tali premesse AAA Morellino si propone di premiare quei produttori che si distinguono nel dare lustro, con la qualità dei loro vini, al Morellino di Scansano e al suo territorio. Ogni anno i soci si riuniscono una volta al mese ? escluso il periodo estivo ? per valutare vini Morellino DOCG prodotti dalla vendemmia di due anni prima, per questo nel 2020 si sono degustate etichette del 2018, e con prezzo di fascia media. La scheda di valutazione include caratteristiche visive, olfattive e gustative, prendendo in considerazione la tipicità del Morellino. Alla fine, ottenuta una classifica generale dell?annata in valutazione, basata sul punteggio medio del gruppo di soci, si effettua la premiazione dei tre vini più graditi. Per ulteriori informazioni sull?Associazione: www.aaamorellino.com ?Per quanto riguarda il programma per quest?anno 2022 ? conclude Elisabetta Russo ? speriamo vivamente di poter riprendere le nostre attività, compatibilmente con l?evolvere dell?emergenza sanitaria. Nel 2021 purtroppo la situazione è stata tale che non ci ha permesso di realizzare gli incontri necessari per le degustazioni. L?auspicio, e ovviamente non solo per le nostre attività, è che quest?anno si possa presentare più favorevolmente, quindi con uno sguardo di fiducia verso il futuro diamo appuntamento a tutti alle prossime premiazioni!?. 110 ? Maremma Magazine ? Aprile 2022 WINE & FOOD NEWS IL FIORINO HA FESTEGGIATO 65 ANNI A TASTE E ?SI È REGALATO? IL CACIO DI AFRODITE Successo per la partecipazione del Caseificio Il Fiorino a Taste, il salone di Pitti Immagine dedicato al gusto e alle tendenze della cultura food contemporanea e del kitchen lifestyle che si è svolto a Firenze a fine marzo Le eccellenze casearie de Il Fiorino sono tornate ad essere protagoniste a Firenze con Taste, il salone di Pitti Immagine dedicato al gusto e alle tendenze della cultura food contemporanea e del kitchen lifestyle. Dal 26 al 28 marzo, nel Padiglione Centrale della Fortezza da Basso di Firenze, è stato possibile assaggiare i pecorini più premiati al mondo prodotti dall?azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e dal marito Simone Sargentoni. A impreziosire la presenza del Caseificio a Taste è stata la celebrazione dei primi 65 anni di storia, culminata con la presentazione dell?ultimo nato tra i formaggi firmati Il Fiorino: il Cacio di Afrodite. Questo pecorino semicotto, tanto atteso dal mercato caseario, è frutto di un lungo e appassionato lavoro di maturazione e stagionatura che punta a farlo entrare nell?olimpo dei formaggi più rinomati de Il Fiorino, a partire dalla Riserva del Fondatore fino al Cacio di Venere e al Cacio di Caterina. Nell?ambito degli eventi Fuori di Taste, i pecorini d?autore de Il Fiorino hanno incontrato Laudemio Frescobaldi. Nella serata del 27 (sabato), presso il Ristorante Frescobaldi in Piazza della Signoria a Firenze, si è svolta la cena con un menù che ha unito il meglio della produzione casearia de Il Fiorino e l?eccellenza vitivinicola della Toscana. La serata si è aperta con Insalata di cacio marzolino di pecora, carciofi fritti e fave fresche, prosciutto toscano e Laudemio Frescobaldi Extra Vergine; Cacio e pepe condito con Riserva del fondatore servito nella sua forma; Filetto di manzo mignon con salsa leggera al formaggio Morbidosa, endivia glassata al forno; Crostata di pere e Fior di ricotta di pecora con gelato al Vin Santo e miele di Pomino Frescobaldi. Tra i vini, Attems Ribolla Gialla 2021; Benefizio Riserva 2020; Castelgiocondo Brunello 2016; 40 Altari 2018 e Vin Santo del Chianti. ?Siamo molto felici ? ha sottolineato ante evento Angela Fiorini ? di tornare al Taste dopo due anni. In questo periodo di stop forzato non ci siamo fermati e abbiamo portato avanti nuove sfide. Una di queste è quella del Cacio di Afrodite che presentiamo, con grande orgoglio, nella suggestiva cornice fiorentina. Ci aspettiamo molto da questo pecorino che nasce da un lungo percorso, da tante prove e da una ricerca costante della perfezione. Speriamo che Taste possa essere l?occasione per cominciare una nuova stagione di fiere e di incontri?. LO CHARDONNAY MONTEVERRO 2018, UN BIANCO RAFFINATO PER IL MENÙ DI PASQUA È l?abbinamento perfetto con gli spaghetti alle vongole e ricci di mare, ricetta Ivan Silvestri dell?Hosteria l?Alicina, meta culinaria obbligatoria per chi arriva all?Argentario Mai dare nulla per scontato nel mondo enoico! E se pensando alla Pasqua e ai suoi menù la scelta scontata sembra essere un rosso, Monteverro ? tenuta gioiello di Capalbio ? suggerisce invece un bianco raffinato ed elegante: lo Chardonnay 2018. Un vero cavallo di razza della cantina dolcemente adagiata sulla Costa d?Argento con lo sguardo che si perde verso il mare e tutto intorno la bellezza di questa Toscana autentica quasi al confine con il Lazio, all?ombra dell?Argentario e della nuova Atene della Toscana del Sud, quella Capalbio arroccata tra le mura, romantica e affascinante, proprio come l?etichetta della cantina. È un vino in grado di esaltare, grazie all?unicità dei suoi profumi, alla grazia delle sue sfumature olfattive, alla preziosità delle sue nuance oro brillante con note argentee, le ricette pasquali di diverse tradizioni. Si rivela l?abbinamento perfetto con gli spaghetti alle vongole e ricci di mare di Ivan Silvestri, chef e anima dell?Hosteria L?Alicina, e grandissimo estimatore della cantina di Capalbio. ?Monteverro ? afferma Silvestri ? per noi è la cantina del cuore, il vanto della Maremma. La raccontiamo con molto orgoglio quando presentiamo i suoi vini ai nostri ospiti perché ci sentiamo parte di una grande famiglia che crede nella crescita del nostro territorio. Il mio vino preferito è proprio lo Chardonnay: la sua nota salina e profumata accompagna l?esplosione di sapore delle vongole veraci e la personalità dei ricci?. Hosteria l?Alicina è una chicca culinaria nel cuore di Porto Ercole è un locale piccolo e semplice, gestito con passione e professionalità dallo chef-patron d?origine napoletana, Ivan Silvestri globe trotter che a dispetto della giovane età vanta esperienze d?eccellenza in Italia e all?estero. Approda a Porto Ercole e qui ha un colpo di fulmine per una piccola trattoria in vendita. Ha inizio la storia de L?Alicina, fatta di materie prime di qualità, pescato locale ?a miglio marino zero? e tutte le eccellenze che la maremma può offrire. Nel frattempo, L?Alicina viene segnalata dalle principali guide gastronomiche. La lista dei vini annovera circa 300 etichette, tra cui oltre lo Chardonnay, diverse proposte Monteverro. L?annata di Chardonnay proposta in abbinamento alla ricetta dell?Hostaria ? la 2018 ? è figlia di un inverno e di un inizio primavera piovosi, e un resto di stagione sereno e abbastanza caldo, con una raccolta delle uve iniziata molto precocemente, il 6 agosto e durata per una settimana, per preservarne la freschezza. Da queste premesse è nato un vino dalle delicate note di agrumi, limoni di Amalfi e fiori di limone, anice stellato, pera, erbe officinali con tocchi di brioche. In bocca rivela un attacco rotondo e vivace, con tocchi di pompelmo, pesca bianca che indugia su fico fresco e fiori bianchi. Info: www.monteverro.com La Primavera arriva a La Maliosa con tanti nuovi progetti Il paesaggio incontaminato dell?azienda agricola maremmana teatro di nuove esperienze nella natura, dedicate a tutta la famiglia. Tra le novità anche un Day Pass, per ingressi giornalieri I mandorli in fiore, la campagna che riprende vita, il lavoro in vigna e negli uliveti e la possibilità di vive­ re tutto questo esplorando in sicurez­ za la natura maremmana, vivendo tante nuove esperienze. Il progetto di accoglienza turistica di Fattoria La Maliosa, azienda agrico­ la situata nel cuore della Maremma toscana, riparte in primavera con tantissime novità dedicate a tutta la famiglia. Cresce la disponibilità di StarsBOX, le bellissime casette in legno con tet­ to apribile che permettono di vivere a stretto contatto con la natura. Alle già presenti Terra, Aria e Uliveta, si aggiunge Amiata, disponibile dal 1 aprile con una promozione di lancio. Le StarsBOX sono il fiore all?occhiello di Fattoria La Maliosa, consentendo di ospitare i visitatori in un contesto che permette di godere al meglio del­ le bellezze del territorio e di degusta­ re i prodotti dell?azienda agricola. Per accogliere le famiglie, La Maliosa propone il Family Pic Nic, esperienza dedicata espressamente a chi ha bambini, che prevede un pic nic nella StarsBOX all?aperto e la visi­ ta agli asinelli amiatini, razza locale protetta. Dedicata invece agli sportivi è l?e­ sperienza a cavallo, realizzata in col­ laborazione con Omnia Ranch. Una vera e propria escursione tra prati, vigneti e uliveti, in totale privacy, riservata a piccoli gruppi. La passeg­ giata a cavallo si conclude con un esclusivo picnic e degustazione tra le vigne al tramonto in totale privacy e relax. Da primavera è inoltre possibile fermarsi in fattoria per un aperitivo al tramonto. Ogni venerdì e sabato a partire dalle 18.00 si potrà degustare un calice dei vini naturali La Maliosa, accompagnato da finger food. Tra le altre novità del 2022, l?azien­ da agricola propone il Day Pass, un biglietto di ingresso giornaliero nell?a­ zienda agricola, usufruendo delle aree attrezzate per pic nic o relax. E ancora i Voucher per regalarsi e rega­ lare un?esperienza nella fattoria maremmana. Tre le tipologie propo­ ste, con diverso valore, a partire da 50 euro. Disponibili sullo shop on line, i voucher sono validi 12 mesi. Per info e prenotazioni tel. 327 1860416, mail info@fattorialamalio­ sa.it, www.fattorialamaliosa.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111