MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E ?Al Cassero? è Natale!?, un mese di eventi nella Fortezza Medicea di Grosseto e non solo! IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XIX ? NUMERO 10 ? DICEMBRE 2021 ? ? 3,50 Inoltre... Il Lago dell?Accesa, un luogo magico ricco di storie e curiose leggende Vetulonia, prorogata la mostra evento al ?MuVet? Grosseto come Bolzano con tanti mercatini di Natale nel centro storico Ad Abbadia San Salvatore il Natale è Morellino Classica Festival, gran finale Gli acquedotti medicei in Toscana: Pitigliano sinonimo di Fiaccole, tradizione antica per un?edizione da incorniciare LA VOCE DEI LETTORI LA VOCE DEI LETTORI RICEVERE MAREMMA MAGAZINE È SEMPRE UN REGALO! Ricevere Maremma Magazine è sempre un regalo. Quando torno a casa dalla settimana fuori il venerdì e mi ritrovo queste bellissime copertine è come essere in Maremma. Per chi, come me, non è maremmano, l?odore delle pinete o dell?aria di salsedine delle colline è una cosa inspiegabile, che resta nel naso, e quando vedo Maremma Magazine lo sento? Alessandro Maurilli individuati dalla Sogin non sono idonei ad ospitare il deposito nazionale (aree rurali protette, archeologiche e naturali). I siti dovrebbero cadere a poca distanza dai luoghi come il lago di Burano e il Lago di Vulci e la riserva naturale di Montalto (tutti in Maremma) individuati come siti degni della massima tutela naturalistica riconosciuti dalla Ue. Spero si possa dare visibilità alla notizia per quanto riguarda l?area Toscana, pesantemente coinvolta nelle ricadute che questa infelice scelta potrebbe provocare. Grazie e un saluto, Giancarlo Frè Torelli Intanto pubblichiamo la mail. Prossimamente torneremo anche sul tema che attiene ad una questione veramente delicata. La Redazione NO AI DEPOSITI DI SCORIE NUCLEARI NELLA BASSA TOSCANA E NELL?ALTO LAZIO! Gentile redazione, la bassa Toscana rischia di diventare uno dei più grandi depositi di scorie nucleari in Italia. Infatti la Sogin ha individuato due aree in Toscana per lo smaltimento delle scorie radioattive. Il 15 ottobre a Viterbo, in quanto il Lazio ha record delle aree individuate con 22 siti potenzialmente interessati per il collocamento delle scorie, si è tenuto un incontro promosso da vari comitati territoriali tra cui il Comitato Maremma Viva, Comitato Montalto Futura, Comitato Verde Tuscia ecc. Secondo gli organizzatori dell?evento sono diversi i motivi per i quali i territori UNITI PER PROMUOVERE LA COSTA D?ARGENTO! LA PROPOSTA DI UN LETTORE Davanti ai profondi cambiamenti che stanno interessando la nostra società, sempre più imprevisti e dirompenti, in un momento di grande incertezza dovuta alle crisi economiche, agli squilibri globali, e ora alle crisi sanitarie, sembra divenire sempre più difficile elaborare visioni del futuro. Ma è innato nella nostra natura continuare a proiettarci verso il futuro, per cui ? anche davanti a tanta incertezza ? dobbiamo individuare quali possano essere le strategie e le azioni per potere in qualche modo delineare i caratteri che il nostro domani potrà avere. Nel nostro territorio, significa impegnarsi a formulare un?idea, una visione, un progetto dei luoghi in cui vivremo, ci muoveremo, ci incontreremo, che possa essere in grado di affrontare ? quando non superare ? tutte le incertezze che oggi ci attanagliano. Questa aspirazione a costruire il nostro domani collettivo a fronte di eventi inattesi, cambiamenti climatici, sovvertimenti del nostro quotidiano, è ben individuato nel progetto ?Destinazione turistica Costa d?Argento?. Si tratta di promuovere congiuntamente il nostro meraviglioso territorio, valorizzando il patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico locale, con valorizzazione anche della rete escursionistica e sviluppo socio-economico in ambito turistico dell?area. L?accordo dovrebbe comprendere i comuni di Monte Argentario, Isola del Giglio, Orbetello e Capalbio e si propone di sostenere azioni che presentino il territorio come unico e unito sul mercato nazionale ed internazionale. È un progetto di area vasta che dovrebbe riunire i quattro comuni e mettere insieme tutte le forze nel campo del turismo: campo in cui possiamo trovare uno sviluppo futuro. Per questo è importante che ripristiniamo il territorio, lo curiamo e lo dotiamo di servizi. Con questo progetto sarebbe possibile, oggi, ricostruire l?identità culturale del nostro territorio e proiettarla in uno scenario internazionale attraverso l?accoglienza turistica. Marco Nieto Avete idee e consigli da darci, complimenti o critiche da fare, oppure più semplicemente volete commentare un articolo o dire la vostra su un certo argomento? Questo spazio è per voi. Scriveteci via mail all?indirizzo redazione@maremma­magazine.it Compa­ tibilmente con lo spazio a disposizione pubblicheremo il vostro intervento. 6 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 14 25 40 68 SOMMARIO VIVI 14............Obiettivo: individuare strategie di rilancio turistico per Grosseto e la Maremma 18............?Al Cassero? è Natale!?, un mese di eventi nello sfondo della Fortezza Medicea di Gros? seto 22............Il Natale a Manciano e dintorni è nel segno della Musi? ca 25............Ad Abbadia San Salva? tore il Natale è sinonimo di Fiac? cole, una tradizione antica 28............Vetulonia, prosegue la mostra evento ospitata all?inter? no del ?MuVet? 32............Morellino Classica Fe? stival, gran finale per un?edizio? ne, la decima, da incorniciare 36............Musica & Vita, un?unica vera grande passione: quella del M° Francesco Iannitti Piromallo 40............Il Lago dell?Accesa, un luogo magico ricco di storie e curiose leggende 46............Capalbio, il fascino del borgo medievale alle porte della Maremma 50............?Le vie dell?acqua?, viaggio alla scoperta delle sor? genti del Monte Amiata 54............Musei di Maremma, nel 2022 una mostra virtuale che unirà tutti i musei del territorio 58............Maremm?aria, essenza di Maremma tutta da respirare e godere 62............SEI, il futuro dell?ener? gia non può che essere nelle rin? novabili! 68............Gli acquedotti medicei in Toscana: Arezzo, Pisa e Piti? gliano 74............Nella terra dei campa? nili arriva Gnamo!, il ?risiko? del? la Toscana 79............Monterotondo Maritti? mo, un percorso Welness con piscine di acqua calda e vista sul Parco delle Biancane 82............Premio CNA ?Cambia? menti?, ecco le 10 imprese ma? remmane che passano alla sele? zione regionale In copertina, la Fortezza Medicea o Cassero senese a Grosseto in versione natalizia SOMMARIO ? 9 90 102 SCOPRI GUSTA C?è da vedere 86............Metti una visita al Ce.Mi.Vet. e al ?Savoia Cavalle? ria? grazie al FAI Briciole di Storia 90............La Contea dell?Arden? ghesca, antica zona di frontiera fra Siena e la Maremma Personaggi 95............Agostino Spinosa, me? dico alla vecchia maniera e uo? mo d?altri tempi L?angolo del libro 98............?Genio e Memoria?, sto? rie di personaggi illustri raccon? tate da Franco Balloni 100.........?Santo Stefano Proto? martire?, l?omaggio di Terramoc? cia al patrono di Porto S. Stefano Aziende al Top 102.........Creavi, scuola e labora? torio di sartoria: la felice intui? zione di Marzia Fidanza nel set? tore della moda Vino e dintorni 106.........Bilancio più che positi? vo per la vendemmia 2021 in Maremma e sull?Amiata WINE NEWS 108.........Esperienze targate Doc Maremma Toscana a Wine Destinations Italia 109.........?Emozioni dal mondo? premia Punton del Sorbo di Fat? toria Mantellassi 109.........I vini di Tenuta Bel? guardo alla ?Vendemmia di Roma? nella boutique di Pucci Di vino in cibo 110.........Un 2021 da incornicia? re per il Caseificio ?Il Fiorino?, pluripremiato su scala mondia? le Il vino del mese 114.........SILIO Toscana IGT, il ciliegiolo in purezza di Tenuta Montauto La ricetta 10 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 110 116.........I Cavallucci, un tipico dolce senese per festeggiare il Natale LE NEWS 118.........Un calendario di trek? king e visite guidate promosso da Le Orme insieme a Conad Grosseto e Orbetello 119.........Successo per il Trofeo Mario Petrucci 2021 119.........Un?opera della Colle? zione Luzzetti in mostra alle Clarisse 120.........Nono compleanno per la Biblioteca di Montemerano 120.........Monterotondo Maritti? mo, torna il Premio letterario Fucini nell?anno delle celebra? zioni per il centenario della morte del poeta 121.........Tema Vita e Amici per Sempre promuovono una nuova campagna di prevenzione sani? taria 118 121.........Cicloturismo, inaugura? to il nuovo Muro di Valle Focosa 122.........Vetrina Toscana pro? muove i sapori della montagna attraverso i suoi prodotti 122.........PNRR, Agriturist (Con? fagricoltura): importante rilan? ciare il turismo in campagna 123.........Bel successo per la mo? stra di Gunther Rechn al Quadri? vio 123.........La Confesercenti Gros? seto ha festeggiato i 50 anni 124.........?La Maremma per Dan? te? saluta l?anno di celebrazioni 124.........Unitre e Fondazione Polo Universitario Grossetano presentano la ristampa anasta? tica del Bollettino n. 15 della Società Storica Maremmana dedicato a Dante Alighieri 125.........Le due Comunità Euro? pee dello Sport ?Costa degli Etruschi 2022? e ?Maremma Toscana Area Nord 2023? valu? tano progetti di collaborazione L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Ormai è emergenza continua? Intanto AUGURI! E d anche il 2021 volge ormai al termine. Dicembre è tradizionalmente il mese dei bilanci, quello nel quale ci si guarda indietro, per capire che anno è stato, ma anche quello nel quale si getta lo sguardo al futuro per impostare progetti, strategie, azioni. Ebbene, partendo dal passato c?è da dire che, almeno per quel che riguarda il fronte pandemico, l?annata è stata sicuramente migliore rispetto al 2020 (era quasi impossibile che potesse andare peggio!), ma siamo ancora lontani, lontanissimi da quella che dovrebbe essere la normalità. Una parola, quest?ultima, che sarà difficile da ritrovare e riportare nelle vite di ognuno di noi. In effetti, la situazione generale è ancora molto complessa e si fa fatica a decifrarla. Nel momento in cui scriviamo (27 novembre) si inizia a parlare di una nuova variante in arrivo dal Sudafrica, come se le altre (quella inglese, quella brasiliana, quella indiana e chi più ne ha più ne metta) non fossero già state sufficientemente devastanti. Ora è la volta della variante definita ?Omicron? che arriva dopo l?alfa, la beta, la gamma, la delta (speriamo che l?alfabeto greco finisca presto!) ? che, a detta degli esperti, pare essere particolarmente contagiosa e ancor più pericolosa delle precedenti. Sempre a detta dei virologi, epidemiologi ed infettivologi (ormai delle autentiche star televisive), sembra che gli stessi vaccini attualmente in circolazione faticherebbero a garantire la protezione, tant?è che già si parla di necessità di provvedere ad un upgrade, da installare e/o reinstallare su milioni e milioni di persone. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che i contratti con le case farmaceutiche prevedono l?aggiornamento del vaccino, in caso di comparsa di nuove varianti. Qualora occorresse farlo per la Omicron, Pfizer ha annunciato che servirebbero 100 giorni. Tra controlli e validazioni successive, bisognerà aspettare in tutto 4-6 mesi. Termine quest?ultimo che ci proietta a parlare ? come si diceva all?inizio ? anche del futuro. Un futuro che, stante queste premesse, appare quanto mai incerto. Per tutti. Il leit motiv è che viviamo alla giornata, nella speranza di riuscire ad uscire da questa incredibile emergenza sanitaria che ha stravolto le nostre vite, ormai da quasi due anni. Nel frattempo, tanto per non perdere di vista anche il presente, sta per arrivare il Natale, che a Grosseto, quest?anno, farà rima ? sempre Covid permettendo ? con tante iniziative di animazione, in giro per la città. In piazza Dante, ad esempio, il 27 novembre è stato inaugurato ufficialmente il mercatino natalizio organizzato dal Ccn Centro commerciale naturale del Centro storico e dal Comune di Grosseto, caratterizzato da 22 tipici chalet in legno che resteranno aperti tutti i giorni, fino a martedì 28 dicembre, dalle 10 alle 19. Nel giorno del taglio del nastro il cuore della città è stato illuminato a festa e si è dato il la anche alla musica con la filodiffusione. Ma la presenza delle bancarelle è solo un aspetto della rassegna ?Natale a Grosseto? che annovera diverse altre proposte di scena nel centro storico e al Cassero (di quest?ultimo cartellone parliamo nell?articolo a pag. 18). Un motivo in più per accorrere anche con l?intento di dare un sostegno ai commercianti, come sottolineato dal presidente del Ccn Centro storico di Grosseto, Enrico Collura, in occasione dell?inaugurazione dei mercatini. «Oggi inizia ufficialmente il Natale a Grosseto ? ha detto ?: agli eventi organizzati dall?istituzione Le Mura si aggiunge un calendario di appuntamenti che coinvolgeranno tutto il centro storico. L?invito ai cittadini di Grosseto, e non solo, è quello di venire in centro e fare gli acquisti natalizi nei nostri negozi, godendosi la splendida atmosfera di festa con luci e musica. A Natale scegliamo un punto vendita locale anziché fare shopping online». Un invito senza dubbio da condividere, perché il commercio di vicinato e al dettaglio, fatto di persone, di lavoro, di impegno, di sacrifici, di storie imprenditoriali uniche, merita sicuramente di continuare a vivere. Intanto, per quest?anno, ci fermiamo qua. Non prima, però, di aver fatto a tutti i lettori di Maremma Magazine, i nostri ? da parte mia e di tutta la redazione ? migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Auguri di cui, oggi più che mai, abbiamo tutti bisogno. Come da nostra prassi ormai consolidata (e come da comunicazione qui sotto), salteremo le uscite di Gennaio e Febbraio, per tornare di nuovo in edicola a Marzo 2022, quando, per quanto ci riguarda, festeggeremo il nostro 19° compleanno (ormai il ventennale è vicino)! Buon tutto e sempre ad maiora! AVVISO AI LETTORI E AGLI ABBONATI Maremma Magazine torna a MARZO 2022 Avvisiamo i nostri affezionati lettori e tutti gli abbonati che, come ormai di consueto, a Gennaio e Febbraio Maremma Magazine NON sarà in edicola. Riprenderemo regolarmente il nostro cammino a MARZO 2022. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI TURISMO Obiettivo: individuare strategie di rilancio turistico per Grosseto e la Maremma Il progetto Urbact ?I-Place?, la call for ideas My green week in Grosseto, le visite guidate gratuite del territorio e delle sue tante peculiarità, riunite nel calendario ?Raccontare Grosseto 2022?: sono alcune delle azioni messe in campo dal Comune di Grosseto con l?intento di destagionalizzare e promuovere il turismo sostenibile Grosseto 14 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Marina di Grosseto I-Place Dieci città europee si sono riunite a fine novembre a Grosseto per scoprire la città e pianificare azioni strategiche per il rilancio dei centri storici. La visita si è svolta nell?ambito del progetto Urbact ?I-Place?, che vede il Comune di Grosseto coinvolto insieme ad altre 9 città europee con l?obiettivo di produrre strategie di sviluppo economico sostenibile e un Piano d?Azione integrato che punti a valorizzare le nicchie di mercato e a generare ecosistemi di innovazione urbana. Tra gli obiettivi principali del progetto vi è quello di favorire lo scambio di buone pratiche per lo sviluppo di strategie di rivitalizzazione delle città grazie al lavoro di rete. Una componente importante del progetto sono proprio le visite studio nelle città partner, che permettono alle stesse ed ai rappresentanti dei rispettivi gruppi di azione locale, di scoprire altri contesti, esperienze e progetti di rilancio e rivitalizzazione. Le visite studio si sono interrotte con la pandemia ma stanno ripartendo e questa nuova stagione si è inaugurata proprio a Grosseto. Dal 29 al 30 novembre u.s. le 10 città europee ed i loro portatori d?interesse sono stati ospiti del Comune di Grosse- to, per conoscersi, scambiare, visitare il territorio ed il centro storico e condividere idee e raccomandazioni per la sua rivitalizzazione. Il 30 novembre i partner sono intervenuti al Museo di Storia Naturale ad un workshop sui piani d?azione strategici per le città europee e nel pomeriggio hanno esplorato il Parco della Maremma ed il centro storico di Grosseto. Un?occasione importante che ha offerto la possibilità di scoprire i luoghi più suggestivi della città e per esplorare gli spazi aperti grazie al progetto Pop Up. Le azioni che il Comune di Grosseto intende inserire nel suo piano d?azione sono in linea con la strategia di sostenibilità e destagionalizzazione del turismo portata avanti dal progetto e con le indicazioni raccolte in questi mesi dal gruppo di azione locale composto da attori del pubblico e del privato che si sono riuniti per scambiare idee e suggerimenti per il rilancio della città. Il progetto proseguirà nel 2022 con la finalizzazione del vero e proprio piano d?azione e lo sviluppo di interventi strategici, come My green week in Grosseto di cui è già stata condivisa una call for ideas e che prosegue con un catalogo di attività attente alla destagionalizzazione e una campagna di promozione per un nuovo modello di sviluppo turistico sostenibile, o come le visite guidate gratuite del territorio e delle sue tante peculiarità, dal centro storico ai borghi, passando per le oasi e le riserve. Informazioni sul progetto I-Place: https://urbact.eu/iplace ?My green week in Grosseto? A proposito della call for ideas ?My green week in Grosseto - La mia settimana verde a Grosseto? lanciata dal Comune di Grosseto, nell?ambito del progetto ?Urbact-iPlace?, l?intento è quello di raccogliere proposte di attività culturali, artigianali, commerciali, ricreative, sociali per la costruzione di un?offerta integrata volta ad estendere la stagione turistica e a differenziare i target di visitatori sul territorio di Grosseto, promuovendo contemporaneamente il protagonismo delle diverse risorse sociali del territorio. Obiettivi e struttura della call sono stati condivisi con i membri del Gruppo Urbano Locale (ULG) ? rappresentanti delle principali categorie economiche, sociali e istituzionali del territorio grossetano ? che costituisce la cabina di regia del progetto. La call è stata aperta fino a metà ottobre alle proposte di singoli e gruppi, PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? Intanto Comune e categorie socio-economiche hanno lanciato ?My green week in Grosseto - La mia settimana verde a Grosseto? per promuovere un nuovo modello di sviluppo turistico ed offrire proposte tese a far vivere Grosseto tutto l?anno associazioni, professionisti, imprese, artigiani, commercianti, guide turistiche e ambientali, operatori turistici, agenzie, scuole, istituti scolastici e università e ogni altro soggetto interessato in grado di proporre attività in linea con gli obiettivi del progetto. Le attività risultate ammissibili sono state inserite all?interno di una piattaforma web di promozione in lingua italiana e inglese, e costituiscono un ?catalogo? da cui travel blogger nazionali ed internazionali individuati dal progetto potranno scegliere per comporre la propria ?green week?, sperimentando sul campo le iniziative selezionate e producendo contenuti originali di storytelling esperienziale da promuovere su piattaforme locali, regionali ed internazionali. ?La nostra amministrazione ? affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alle attività produttive Riccardo Ginanneschi ? partecipa con grande convinzione e impegno a questo progetto europeo che ha l?obiettivo di condividere strumenti e buone pratiche su cui costruire nuove prospettive di sviluppo per il territorio. È in questa cornice che abbiamo proposto e condiviso con i principali attori economici della città l?idea di valorizzare l?estrema varietà e ricchezza che il territorio offre per rafforzare l?offerta turistica e ricettiva, costruendo un modello che sappia destagionalizzarsi e al tempo stesso sia più sensibile ai temi 16 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Nella foto Riccardo Ginanneschi ed Antonfrancesco Vivarelli Colonna della sostenibilità ambientale ed economica rispetto agli attuali modelli. Le diverse realtà che animano il nostro territorio (imprese, associazioni, professionisti, ecc) ? concludono i due amministratori ? hanno avanzato una serie di proposte e attività di vario genere integrate tra loro, dimostrando di volere raccogliere e condividere così una sfida che per l?Amministrazione è un tassello fondamentale della strategia di rilancio e sviluppo della nostra città?. ?Raccontare Grosseto 2022? E a proposito di visite guidate (di cui si parlava sopra) si segnala che è pronto a decollare, con interessanti novità, ?Raccontare Grosseto 2022?, il progetto ideato dal Comune di Grosseto con la cooperativa Le Orme che nelle edizioni 2020 e 2021 ha ricevuto grande apprezzamento, con diverse date che hanno registrato il tutto esaurito. Numerose saranno le visite guidate gratuite nel centro storico della città (il programma è nella pagina a fianco), visite che interesseranno anche l?area archeologica di Roselle, il Parco della Maremma, Batignano, Istia d?Ombrone, Montepescali, Marina di Grosseto e Principina Mare. ?Queste iniziative ? afferma Gianluca Soldateschi, presidente de Le Orme e coordinatore del progetto ? sono delle opportunità per far scoprire ai cittadini la propria città e il territorio in cui vivono ed ampliano l?offerta culturale con il fine di implementare il turismo sostenibile legato all?ambiente e alla cultura. Attraverso esperienze che saranno vissute con un esperto, in questo caso la guida, i piccoli borghi potranno competere con le grandi città d?arte favorendo un nuovo modello di sviluppo turistico urbano, strategia di valorizzazione del territorio sperimentata anche attraverso il progetto internazionale per lo sviluppo sostenibile denominato I-Place?. Per il programma completo rivolgersi allo IAT di Grosseto in Corso Carducci 5, info@grossetoturismo.it tel. 0564 488573. ?Al Cassero? è Natale!? Intanto, in attesa del 2022, cittadini e turisti potranno visitare la Fortezza e il Cassero Senese con i bastioni, le troniere, le casette cinquecentesche, la chiesetta di Santa Barbara, il cavaliere e in esclusiva la Terrazza panoramica con l?iniziativa ?Al Cassero? è Natale!?, lo speciale Raccontare Grosseto Natale 2021 del Comune di Grosseto. Dal 8 al 24 dicembre la Fortezza Medicea diventerà, grazie all?accurato lavoro dell?Istituzione Le Mura, teatro di spettacoli, laboratori di elfi e folletti dove bambini e famiglie potranno incontrare Babbo Natale nel suo salotto oltre a conoscere i segreti del monumento più importante della città. Per prenotare le visite guidate e i laboratori Le Orme Soc. Cooperativa 0564 416276 info@leorme.com VIVI EVENTI ?Al Cassero? è Natale!?, un mese di eventi nello sfondo della Fortezza Medicea di Grosseto Nella foto l?illuminazione della Fortezza Medicea nelle festività natalizia 2020 18 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Tutto pronto per ?Al Cassero? è Natale!? il cartellone di eventi che dall?8 al 24 dicembre animerà il bastione Fortezza delle Mura Medicee di Grosseto con tantissime iniziative di tutti i generi e per tutti i gusti: presepi, luci, animazioni, mercatini e tante altre suggestioni natalizie, per grandi e piccini D all?8 al 24 dicembre il bastione Fortezza delle Mura Medicee di Grosseto diventerà un suggestivo villaggio di Babbo Natale, con presepi, luci, animazioni, mercatini e tante altre suggestioni natalizie. L?iniziativa si intitola ?Al Cassero? è Natale!? ed è organizzata dall?Istituzione Le Mura insieme al mondo del volontariato, alla Caritas Diocesana e al Comune di Grosseto. ?Al Cassero? è Natale!? sarà aperto tutti i giorni dalle ore 15.30 alle 19.30; per accedere alla Fortezza oltre al tradizionale ingresso del ponte levatoio si potrà passare dalla galleria posta nei pressi del parcheggio del Vallo degli Arcieri. Un percorso attraverso i corridoi sottostanti il Cassero consentirà ai visitatori di entrare all?interno della Fortezza in un contesto di magica atmosfera natalizia: i sotterranei ospiteranno una mostra di presepi e variopinti mercatini di hobbistica. In una grande galleria sarà possibile visitare un?affascinante mostra di borghi medievali toscani, realizzati in cartapesta. L?intera Fortezza si vestirà di luci e colori e sarà dominata dal grande albero di Natale: nelle Casette cinquecentesche saranno allestite ambientazioni natalizie e? naturalmente la Casa di Babbo Natale. E ogni giorno Babbo Natale sarà a disposizione dei bambini per parlare, farsi fotografare e ricevere le loro letterine. Il programma giornaliero di ?Al Cassero? è Natale!? comprenderà concerti natalizi, spettacoli di teatro di strada, magia, danza e musica, oltre a laboratori per i bambini che realizzeranno le loro piccole opere insieme agli elfi e agli aiutanti di Babbo Natale. Per i più sfrenati che vorranno lanciarsi in danze natalizie ci sarà un?area dedicata alla Baby Christmas Dance. La Coop. ?Le Orme? offrirà la possibilità di visite guidate della durata di circa 1 ora per adulti e bambini nei giorni di mercoledì, sabato e domenica alle 16 ed alle 17.30; la storia di Grosseto e della Fortezza Medicea con il suo Cassero senese e in esclusiva, dopo tanti anni di chiusura, visita alla terrazza panoramica del Cassero. Significativa l?iniziativa ?Cirigioco? organizzata con la Caritas Diocesana di Grosseto: davanti all?ingresso della Fortezza Medicea sarà presente una tenda degli Scouts di Grosseto, che dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19.30 e nei giorni di sabato, domenica, 8 e 24 dicembre dalle 15.30 alle 19.30 ritireranno giocattoli usati, ovviamente in buone condizioni e sanificati, che poi verranno impacchettati dai bambini insieme agli elfi e saranno consegnati alla Caritas per essere poi donati in occasione delle festività natalizie. Biglietto di ingresso all?evento 6 ? dal lunedì PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI Foto © Giovanni Rossetti ???? L?iniziativa è organizzata dall?Istituzione Le Mura insieme al mondo del volontariato, alla Caritas Diocesana e al Comune di Grosseto al giovedì e 7 ? nei giorni venerdì, sabato, domenica e festivi. 4 ? per i bambini da 3 a 10 anni. Tutte le iniziative si svolgeranno nel rispetto delle normative anti-Covid e con accessi contingentati. Per le visite guidate ed i laboratori è gradita la prenotazione telefonica ai numeri 0564 416276 - 346 6524411. Comunicazione a cura di Sf Comunicazione & Spettacolo; illustrazione dell?immagine-simbolo firmata da Grow. ?Abbiamo tutti necessità di vivere il Natale al pieno della sua atmosfera ? dice l?assessore al Turismo Riccardo Megale ?, di vedere la nostra splendida città illuminata e ricca di allegria: quest?anno abbiamo fatto di tutto per avverare i desideri dei grossetani, ma non solo. Grosseto, anche d?inverno è attrattiva, viva, con tante proposte per le famiglie che arriveranno anche dai dintorni. Grazie all?azione del Comune e all?iniziativa dei privati, abbiamo un?offerta culturale variegata, che si unisce a quella della tradizione legata al Natale. Un mix vincente, a cui si aggiunge il fatto che la nostra città ha già una base di partenza che gioca a nostro favore, con l?ambiente, le pinete e il mare a fare da cornice con la loro bellezza, unica e indescrivibile anche nei periodi dell?anno più lontani dall?alta stagione. Invito tutti, soprattutto i visitatori, a vivere questa magica atmosfera. L?Amministrazione comunale, appena rinnovata, sta intanto continuando nel lavoro avviato nei primi cinque anni: il Natale 2021 regalerà a tutti tante emozioni, anche grazie alla stretta collaborazione tra assessorati, in particolare in questo caso ringrazio il collega Luca Agresti, con delega alla Cultura, così come l?Istituzione le Mura?. ?Al Cassero? è Natale!?, il programma 8 dicembre: Animazione, storie e rac­ conti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?La sciarpa di Rudolph?. Ore 18: accensione dell?albero di Natale e con­ certo gospel del Sisters & Brothers Gospel Choir Ensemble, diretto da Carla Baldini 9 dicembre: Animazione, storie e rac­ conti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?Storie di Natale sotto l?albero? 10 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?La gara di doni? 11 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?Addobbiamo l?albero? 12 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; spettacolo di danza ?Piccola storia di Lana?; laborato­ rio per bambini ?La gara di doni? 13 dicembre: Giocoleria, clown e 20 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 magie con Luha; spettacolo di danza ?Piccola storia di Lana?; laboratorio per bambini ?Addobbiamo l?albero? 14 dicembre: Giocoleria, clown e magie con Luha; laboratorio per bambini ?La gara di doni? 15 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?La sciarpa di Rudolph? 16 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?La gara di doni? 17 dicembre: Animazione, storie e racconti e spettacolo teatrale con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?Addob­ biamo l?albero? 18 dicembre: Spettacolo di circo­tea­ tro ?Kantiere?; laboratorio per bambini ?La gara di doni? 19 dicembre: Spettacolo di circo­tea­ tro ?Kantiere?; laboratorio per bambini ?Storie di Natale sotto l?albero? 20 dicembre: Giocoleria, clown e magie con Luha; concerto della Corale Puccini; laboratorio per bambini ?La sciarpa di Rudolph? 21 dicembre: Giocoleria, clown e magie con Luha; concerto della Corale Puccini; laboratorio per bambini ?Addobbiamo l?albero? 22 dicembre: Animazione, storie e racconti con Teatro Studio; laboratorio per bambini ?La gara di doni? 23 dicembre: Animazione, storie e racconti e spettacolo ?C?era una volta ? Buon Natale? con Teatro Studio; labora­ torio per bambini ?Storie di Natale sotto l?albero? 24 dicembre: Evento di chiusura; laboratorio per bambini ?Addobbiamo l?albero? Grosseto, aria di festa anche nel centro storico con i mercatini di Natale Si respira aria di festa anche nel centro storico di Grosseto, grazie a ?Natale a Grosseto?, iniziativa voluta dal Ccn ? Centro commerciale naturale del Centro storico e dal Comune che hanno fatto arrivare in piazza Dante i mercatini natalizi D opo il programma di eventi ?Al Cassero? è Natale? ? organizzato dall?Istituzione Le Mura in collaborazione con il Comune di Grosseto ? ecco la seconda novità di questo Natale: dal 27 novembre nel centro storico si è cominciato a respirare aria di festa grazie al Ccn ? Centro commerciale naturale del Centro storico e al Comune che han­ no fatto arrivare in piazza Dante i mercatini natalizi. Ventidue tipici cha­ let in legno hanno riempito la piazza principale della città, dove cittadini e turisti possono trovare prodotti tipici enogastronomici del nostro territorio (e non solo), oggetti, libri e tanto altro: gli stand saranno aperti tutti i giorni fino a martedì 28 dicembre, dalle ore 10 alle ore 19. Sabato 27 novembre si è tenuta l?inaugurazione con l?accensione delle luci natalizie e della filodi?usione. Oltre alle aziende del territorio ci sono anche tanti ope­ ratori provenienti da tutta Italia: Nor­ cia, Cascia, Puglia e Campania. Con un?attenzione particolare anche per chi so?re di allergie o intolleranze, con uno stand dedicato ai prodotti senza glutine. E poi tanti oggetti tipici del Natale: profumi, giocattoli, libri. «Con questa iniziativa ? spiega il presidente del Ccn Centro storico di Grosseto, Enrico Collura ? rispondia? mo a una richiesta che il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ci rivolse due anni fa. Ci siamo impegna? ti molto e finalmente quest?anno sia? mo orgogliosi di presentare i mercati? ni natalizi. Sarà uno spazio sicuro: sarà sempre presente un addetto alla sicurezza che vigilerà sul manteni? mento delle distanze e sul corretto comportamento dei visitatori e in più punti saranno presenti dispenser con l?igienizzante per le mani. Chiediamo a tutti di collaborare, così che questa iniziativa sia veramente una festa». Oltre al tradizionale maxi­albero di Natale e all?illuminazione (quest?anno ancora più ricca), a rallegrare il cuore di Grosseto ci sarà anche la filodi?u­ sione. «Un ruolo centrale ? dice Col­ lura ? è a?dato ai nostri negozi, che come sempre si vestiranno a festa per il periodo natalizio: i mercatini rap? presentano un potenziamento dell?of? ferta del centro storico e un invito a venire a fare una passeggiata e fare qui i propri acquisti natalizi. Noi ci impegniamo a o?rire il meglio, ai cit? tadini chiediamo di collaborare e di preferire i nostri negozi piuttosto che gli acquisti sul web. È la prima volta che come Ccn organizziamo un even? to così importante: sicuramente ci sarà spazio per migliorare, ma il mes? saggio che per noi è fondamentale trasmettere è che insieme possiamo fare molto per la nostra città e per la sua economia». PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI EVENTI Il Natale a Manciano e dintorni è nel segno della Musica Dai musici di Guccini alle False Partenze con Christmas Edition, dal gospel allo swing: sono sette i concerti che dal 9 al 29 dicembre e il 3 gennaio animeranno le festività natalizie in quel di Manciano e nelle frazioni (Marsiliana, San Martino sul Fiora e Saturnia). Il tutto con la direzione artistica dell?associazione musicale e culturale Diego Chiti D al 9 al 29 dicembre e il 3 gennaio sono in programma sette concerti che allieteranno le festività natalizie in tutto il territorio comunale. L?assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Manciano organizzano i concerti di Natale per la direzione artistica dell?associazione musicale e culturale Diego Chiti che ha ideato e realizzato gli eventi. L?offerta musicale è varia e composita, caratterizzata da esibizioni di genere e natura diversa, volte a soddisfare gusti musicali differenti. Le date da ricordare sono 9, 17, 18, 23, 27, 29 dicembre e 3 gennaio. ?Un nuovo modo per ripartire ? affermano l?assessore al Turismo Valeria Bruni e il consigliere delegato alla Cultura, Andrea Caccialupi ?, nel rispetto delle normative anti Covid. Abbiamo creduto opportuno di ricominciare con gli eventi natalizi per recuperare tutto quello che ci è mancato nell?ultimo anno, caratterizzato dalla pandemia, purtrop- po ancora in corso. Accanto agli eventi di grande qualità per la direzione artistica del Manciano Street Music Festival, chiediamo la massima osservanza delle regole anti Covid. Grazie alle vaccinazioni e alle terze dosi siamo sicuri che torneremo in campo più forti di prima. Intanto, l?amministrazione comunale ha voluto regalare a tutto il territorio sette concerti a Manciano, Marsiliana, San Martino sul Fiora e Saturnia?. ?Non è difficile prevedere per la serata di apertura ? afferma Michele Santinelli, presidente della associazione culturale e musicale Diego Chiti e direttore artistico del Manciano Street Music Festival ?, emozioni intense come è già successo con l?Antologia Guccini nel corso dello Street Music Festival 2020. L?idea di partenza è quella di animare e allietare i giorni di festa di questo Natale e abbiamo pensato di realizzarla con la filosofia che guida da sempre l?attività della nostra scuola: diffondere la musica, invogliare a praticarla oltre che ad ascoltarla, far avvicinare a questo mondo un pubblico numeroso anche portando sul territorio esperienze interessanti e accattivanti, sia nate da realtà artistiche locali, sia espressione della grande musica italiana. Si parte il 9 dicembre con ospiti speciali: I Musici di Francesco Guccini, nella formazione originale con Juan Carlos Flaco Biondini (voce e chitarra), Ellade Bandini (batteria), Antonio Marangolo (sax) e Vince Tempera (pianoforte)?. Il programma completo è nella pagina a fianco. Nella foto il Castello di Manciano TRADIZIONI Ad Abbadia San Salvatore il Natale è sinonimo di Fiaccole, una tradizione antica Un rito ancestrale ricco di magia che si celebra ogni anno la notte di Natale ad Abbadia San Salvatore sul versante senese del Monte Amiata. Parliamo dell?antichissima tradizione popolare delle ?Fiaccole?, la cui costruzione inizia già nei primi giorni di dicembre per culminare con l?accensione la sera del 24 A d Abbadia San Salvatore (Monte Amiata - Siena) il Natale profuma ancora di tradizione, di magia, di riti ancestrali grazie alle Fiaccole, una delle più antiche feste del fuoco italiane che nasce da una singolare tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata che la città del Monte Amiata rinnova ogni 24 dicembre. Un appuntamento che viene preparato già dall?autunno quando i ?fiaccolai? iniziano a cercare la materia con cui costruire le ?fiaccole?, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che, costruite in ogni angolo del piccolo borgo medioevale, si levano al cielo in attesa della vigilia quando poi verranno incendiate. Una lavorazione impegnativa che coinvolge tutta la comunità impegnandola nella realizzazione di questi monumenti rurali unici. Si intrecciano tronchi sfidando la gravità grazie a tecniche segrete che qui si tra- PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Una delle più antiche feste del fuoco italiane che nasce da una singolare tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata mandano di generazione in generazione, per celebrare un rito del fuoco che coinvolge tutti, sposando simbolici significati pagani e religiosi. Sono ?figli del fuoco? infatti gli abitanti dell?Amiata, una montagna vulcanica che nelle sue viscere nascondeva lava incandescente, una terra che da sempre offre cibo e benessere per la collettività. Si estraeva cinabro da cui si ricavava mercurio nella grande miniera che oggi è diventata Museo. Una storia complessa che vede legati indissolubilmente uomo e natura, in un dialogo talvolta difficile ma sempre pieno d?amo- re. È infatti quella montagna amata e sentita come madre, come presenza sacra che i badenghi celebrano anche attraverso la tradizione delle Fiaccole. Dopo giorni di lavoro, arriva il tanto atteso 24 dicembre con il suo rituale consolidato. Alle ore 18, in un momento spettacolare che riunisce centinaia di persone, si dà il via alla cerimonia di accensione con la ?Benedizione del Fuoco? che segna l?inizio della festa. La filarmonica suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina del Monte Amiata. Uno spettacolo carico di magnetismo e suggestione. E la comunità, che durante tutto l?anno vive e attende la sua incantevole notte, celebra per un intero mese le Fiaccole con un ricco calendario di spettacoli, intrattenimenti, mercatini e moltissime altre iniziative che trasformano Abbadia in un autentico villaggio natalizio. Un Natale unico, che non si trova in nessun altro luogo al mondo. Le Fiaccole di Abbadia verso la candidatura Unesco È una storia scritta con il fuoco, segnata dal legame, indissolubile e potente, tra uomo e natura, quella che raccontano le Fiaccole di Abbadia San Salvatore, suggestivo bor­ go del Monte Amiata (Siena). Una sto­ ria che si rinnova ogni anno la notte del 24 dicembre regalando un Natale che profuma ancora di tradizione, di magia, di riti ancestrali. Una storia così importante da deter­ minare l?Amministrazione Comunale ad avviare l?iter la candidatura nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale e che oggi viene raccontata anche attraverso due nuo­ ve opere editoriali volute dallo stesso Comune di Abbadia San Salvatore. Si intitola ?Sacro Fuoco? il libro foto­ 26 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 grafico di Stefano Visconti e Flavia Veronesi. Un pregiatissimo album foto­ grafico la cui veste grafica è curata da Federica Simone che, scatto dopo scat­ to, guida alla scoperta di questo rito di luce. Immagini mozzafiato, bellissime per un lavoro minuzioso che scava nel­ le viscere di una tradizione ancestrale e coglie il senso di un rapporto primor­ diale tra uomo e natura, in un dialogo talvolta di?cile ma sempre pieno d?a­ more. Il volume è edito da Società Editrice Fiorentina e presenta testi di Sonia Corsi, Fabrizio Tondi e Francesco De Stefano. ?I Figli del Fuoco? è invece il film diretto da Barbara Castelli e Riccardo Domenichini che nasce da un?idea di Sonia Corsi, una coproduzione del Comune di Abbadia San Salvatore e Moviement HD casa di produzione senese da sempre dedita al racconto delle tradizioni popolari. Un film emo­ zionale, trascinante, coinvolgente da cui emerge con assoluta verità e altret­ tanta monumentalità il senso che la tradizione delle Fiaccole ha per questa comunità, rappresentando un patri­ monio vivo di memoria collettiva con­ divisa. Il libro ?Sacro Fuoco? e il documen­ tario ?I Figli del Fuoco? fanno parte del progetto ?Abbadia Città delle Fiaccole? del Comune di Abbadia San Salvatore. Il volume è disponibile presso le libre­ rie fisiche e online mentre il film è frui­ bile sul sito www.cittadellefiaccole.it VIVI EVENTI Vetulonia, prosegue la mostra evento ospitata all?interno del ?MuVet? Visto il successo ed il notevole interesse registrato, non solo fra gli addetti ai lavori, ma anche nel vasto pubblico ed in particolare nei giovani, è stata prorogata fino al 9 gennaio la mostra ?Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia?, ospitata all?interno del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia P rorogata, per il continuo afflusso di visitatori e lo straordinario successo riscosso, anche dai cataloghi, già esauriti e in ristampa, la mostra evento ?Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia?, ospitata all?interno del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia. «La nuova mostra allestita durante l?estate all?interno del MuVet ? dice la sindaca Elena Nappi, che seguirà in prima persona le politiche culturali del Comune nei prossimi cinque anni ? prosegue la trilogia di esposizioni archeologiche dedicate al tema del mare, che ha destato un notevole interesse non solo fra gli addetti ai lavori, ma anche 28 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 nel vasto pubblico e in particolare nei giovani, in virtù del quale siamo riusciti, grazie alla disponibilità dei due musei archeologici nazionali coinvolti, di Taranto e di Firenze, a posticipare la sua chiusura, prevista per il 7 novembre, al 9 gennaio 2022, includendo il periodo delle Festività natalizie e soprattutto ampliando l?offerta culturale e didattica ai visitatori adulti e in età scolare». «Il MuVet ? sottolinea la sindaca Nappi ? è stato il protagonista principale dell?offerta culturale-turistica castiglionese del periodo estivo del 2021 e continuerà a fare la sua parte anche nelle prossime settimane, garantendo ai molti visitatori la possibilità di godere di que- sta ?occasione espositiva? di grande prestigio, attraverso la messa in atto, a dicembre (come già successo a novembre) ogni domenica mattina alle ore 11.00, di una serie ininterrotta di appuntamenti di visite guidate gratuite alla mostra in compagnia di un archeologo dello staff museale». «Ringrazio Simona Rafanelli, direttore scientifico del Falchi ? tiene a precisare la prima cittadina del centro balneare ? che assieme al suo staff museale permette all?Amministrazione comunale di consolidare ed ogni anno accrescere il ruolo fondamentale delle politiche culturali del paese, andando ad incrementare lo sviluppo e l?economia culturale-turistica del territorio. Grazie alla Elena Nappi sua infaticabile e straordinaria attività e alla varietà e molteplicità delle iniziative messe in campo, il ?piccolo? museo vetuloniese riesce a ?catturare? un numero sempre crescente di visitatori, riservando al pubblico, insieme al godimento di esposizioni d?eccellenza e manifestazioni di alto profilo culturale, una cura e un?attenzione speciali all?interno di un contesto dinamico di qualità, quale è ormai divenuto da anni il MuVet». Il racconto espositivo della Mostra evento ?Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia?, articolato in una serie di episodi ?presieduti? da una particolare divinità e dipanato attraverso la lettura di assoluti capolavori dell?artigianato artistico tarantino ed etrusco, rimarrà inalterato, fa sapere con entusiasmo e soddisfazione estremi la direttrice del museo Simona Rafanelli, che è grata ai direttori dei Musei nazionali prestatori per aver concesso, in nome dell?importanza dell?evento culturale che collega i due centri e le due regioni italiane, la proroga di esposizione di reperti ?identitari? dei rispettivi musei. È il caso ad esempio della magnifica testa di Ercole, replica marmorea romana in dimensioni ridotte del colosso bronzeo eretto nell?acropoli di Taranto da Lisippo nel IV secolo avanti Cristo, che continuerà a dominare la sala espositiva ?delle Vele? accanto alla portento- sa clava erculea in bronzo, attribuibile a una statua di stile di lisippeo restituita dai resti di uno dei quartieri della città antica di Vetulonia. E ancora, al centro della medesima sala, ruberà la scena il sontuoso e monumentale cratere a volute ove campeggia, sulla faccia principale del vaso, la coppia dei Signori dell?Oltretomba Ade e Persefone, decorato dal pittore del Sakkòs Bianco, discepolo del celebre pittore di Dario, cui è attribuito il dinos che esibisce sulla faccia principale del vaso Eracle al cospetto del sovrano egizio Busiride. Inalterata fonte di meraviglia, nello splendore accecante dei suoi tesori aurei, continuerà a troneggiare, al centro della sala ?G? del museo, la nicchia PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? Di particolare interesse le visite guidate gratuite alla mostra, in compagnia di un archeologo dello staff museale, ogni domenica mattina alle ore 11 eretta a racchiudere gli strabilianti gioielli in oro recuperati in età ellenistica (IV-II sec. a.C.) nelle sepolture dei membri del ceto abbiente, in particolare femminili, sia in Etruria che a Taranto e nel suo territorio: continueranno a parlare di sé le corone e i ricchi diademi in foglie laminate, o a cercine con fastose incisioni floreali, le raffinate collane a maglie auree e le armille (bracciali) con terminazioni plastiche a testa di leone, gli anelli con castone adornato dai personaggi del mito a rilievo, gli elaborati orecchini dalle fogge più varie originali, a tubo con pendenti ad anfora o a cratere, a pavoncella, a testa di nero o di leone modellati nella forma caratteristica tarantina della navicella, impreziosita da grani aurei. «Il prosieguo di questa mostra ? sottolinea Elena Nappi ? è stato possibile grazie ad una perfetta sinergia che abbiamo messo in campo con due musei archeologici nazionali, quello di Taranto e quello di Firenze, ed alla collaborazione con il Nucleo tutela beni culturali della Guardia di Finanza di Roma. Il risultato del successo è sotto gli occhi di tutti». «Continuiamo in questa direzione ? conclude la prima cittadina castiglionese ? con la consapevolezza dell?esperienza maturata e del fatto che le nostre proposte siano state recepite positivamente e apprezzate; stiamo già programmando iniziative importanti per l?anno prossimo quando anche il Museo civico archeologico Isidoro Falchi sarà nuovamente chiamato a collaborare alla crescita del percorso culturale del territorio e all?arricchimento delle presenze turistiche a Castiglione della Pescaia». Successo per il Convegno Internazionale a Taranto N ell?ambito della mostra si è svolto al Teatro Fusco di Taran­ to il Convegno Internazionale ?Taras e Vatl. Rapporti tra Magna Gre­ cia ed Etruria nel quadro dell?Italia pre­ romana?, a cura di Eva Degl?Innocenti, direttrice del MArTA, e Simona Rafanel­ li, direttrice del Museo Civico Archeolo­ gico ?Isidoro Falchi? di Vetulonia, orga­ nizzato in sinergia tra il MArTA, il Museo ?Isidoro Falchi? di Vetulonia e il Comune di Taranto. Un Convegno di grande valenza scientifica, non solo perché a distanza di quasi trent?anni aggiorna il quadro documentario esaminato nella XXIII edizione del Convegno di Studi sulla Magna Grecia, che nel 1993 indagò il rapporto tra Magno Greci, Etruschi e Fenici, ma anche perché a farlo proprio a Taranto, vi sono studiosi, ricercatori e mondo accademico e istituzionale nazionale e internazionale che quei rapporti ha deciso di valutarli in più 30 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 ambiti. Così nella prima giornata di lavori del Convegno, la sessione 1 ? dedicata al tema ?Storie, Lingue, Società? ? sotto la presidenza del prof. Francesco D?An­ dria, accademico dei Lincei, la lente degli esperti si è posata su tematiche che vanno dalla storia e dall?epigrafia delle fonti letterarie, fino al dato pret­ tamente archeologico riferito alla cultu­ ra materiale e funeraria in particolare. Due civiltà giganti della storia e che nell?Italia preromana assolsero anche alla funzione di mediazione nei con­ fronti dei popoli italici. «Il convegno ? spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl?Innocenti ? per? mette un approfondimento sui rappor? ti tra l?area culturale etrusca e quella di marca ellenica, con i suoi molteplici rapporti tra culture etrusca, indigene, della Magna Grecia e della Sicilia. Par? te di quella ?grecità? che arriva in Etru? ria e nel mondo italico è in gran parte mediata da Taranto?. Ma il Convegno tarantino ha lancia­ to anche un altro segnale. Quando si parla di civiltà e cultura è necessario ragionare non in termini di confini e separazioni nette delle singo­ le realtà ma in termini di rapporti, di scambi, di contaminazioni e di com­ presenze in un territorio come avveni­ va ad esempio nella Piana Campana, come ha potuto definire meglio nel suo intervento il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), Paolo Giulierini. Nel Convegno hanno trovato spazio anche le sessioni dedicate alle ?Produ­ zioni, forme artistiche, architettura? e a ?I Greci, gli Etruschi e gli altri. Forme di interazione socio­economica e cul­ turale?. I lavori del Convegno internazionale sono anche on line sulla pagina Face­ book del Museo MArTA all?indirizzo: www.facebook.com/MuseoMARTA VIVI MUSICA Morellino Classica Festival, gran finale per un?edizione, la decima, da incorniciare DI ELISABETTA RUSSO Nella foto un concerto di Morellino Classica Festival al Teatro Castagnoli di Scansano 32 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 A Foto Federico Giussani Morellino Classica Festival porta la Maremma nel panorama culturale in Italia e nel mondo con l?ambito riconoscimento del Ministero della Cultura e con la World Premiere ?Si dice in italia? del compositore statunitense Lawrence Siegel per il concerto di fine anno patrocinato dal Consolato Americano di Firenze conclusione della decima edizione del Festival Internazionale di Scansano e in occasione del consueto concerto di fine anno, si terrà l?evento unico ed esclusivo dell?esecuzione in prima mondiale assoluta dell?opera lirica ?Si dice in Italia?, in programmazione per il 28 dicembre alle ore 21, in uno dei piccoli teatri più antichi e più belli della Toscana, il Teatro Castagnoli costruito nel 1852. Tutto ciò con la co-organizzazione e il patrocinio del Comune di Scansano, con il contributo dello sponsor principale azienda Fattoria Le Pupille e con il patrocinio del Consolato Americano di Firenze Program Assistant Communications & Culture U.S. Consulate General, Kathryn A. Rakich. La neo-eletta alla guida del Comune di Scansano, la sindaca Bice Ginesi accoglie con particolare entusiasmo il concerto del Festival: ?La nostra amministrazione crede fortemente nella cultura, in tutte le sue forme: conoscere vuol dire essere liberi, liberi dai preconcetti, liberi di scegliere, liberi dai condizionamenti. È quindi un onore per il Comune di Scansano poter chiudere il 2021 ospitando al Teatro Castagnoli il 28 dicembre un evento di grande musica che chiuderà anche la decima edizione di Morellino Classica Festival Internazionale di Scansano. La World Première di un?opera lirica e il patrocinio del Consolato Americano di Firenze saranno per Scansano il miglior modo per chiudere un anno pieno di difficoltà ma ricco di prospettive di ripartenza. Come nuova amministrazione comunale siamo certi di una lunga e fattiva collaborazione con il Festival certi che la musica di qualità sia il giusto completamento ai tanti prodotti di eccellenza frutto del nostro territorio e della nostra gente. La musica è un linguaggio universale che ci avvicina tutti!?. Come già accaduto in alcune altre precedenti edizioni, anche quest?anno il concerto di fine anno è sostenuto come sponsor principale dall?azienda Fattoria Le Pupille di Elisabetta Geppetti, imprenditrice di successo sempre attenta a sostenere le proposte culturali di qualità: ?Ho sempre pensato che il compito di chi fa vino sia quello di mettere in contatto le persone con l?essenza della terra, così come penso che il compito dell?artista sia quello di mettere in contatto l?uomo con Dio e con la sua spiritualità. È una visione che va oltre la produttività e la creazione di valore tipici dell?imprenditore ma che, se coltivata in modo continuo e con passione, fa fare a tutti un mutamento qualitativo in meglio. Sono felice di condividere con voi tutti, alla fine di un anno non facile, una serata all?insegna della musica e della bellezza nella nostra Maremma. Non vedo l?ora di vivere questa magnifica esperienza non più solo in modalità online, ma in presenza, scambiandoci un sorriso e guardandoci negli occhi?. L?autore dell?opera, musica e libretto, il compositore americano Lawrence Siegel, ha scelto come world première Morellino Classica Festival, il teatro Castagnoli e la Maremma facendone un atto d?amore verso ?quella magnifica terra del vino e della musica? come egli ha definito recentemente il nostro territorio. ?Sono molto felice di presentare quest?opera, una mia lettera d?amore al popolo italiano. Vengo in Italia da quando ero studente al Conservatorio di Bologna, nel 1971. Negli anni ho sviluppato un modo di creare libretti in cui persone PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI ???? L?appuntamento è in programma il 28 dicembre alle ore 21, in uno dei piccoli teatri più antichi e più belli della Toscana, il Teatro Castagnoli costruito nel 1852 a Scansano reali mi raccontano le loro storie, ed io uso le loro stesse parole per creare le arie, le canzoni. È così che nasce ?Si dice in Italia?. Ho condotto ?circoli di storie? in località diverse: Roma, Bologna e Rigomagno in provincia di Siena e in Maremma. Queste storie raccontano come è cambiata la vita in Italia dalla metà del XX secolo nelle città e in campagna, sono storie amorose, di rapporti sentimentali e riflessioni su ciò che ci riserva il futuro. Le storie sono divertenti ma anche tristi. E sono storie vere di persone vere, raccontate con le loro stesse parole?. Il compositore sarà presente all?allestimento e all?esecuzione dell?opera, e sarà accompagnato da numerosi suoi collaboratori, personalità musicali provenienti dall?America e dalla responsabile del Program Assistant Communications & Culture U.S. Consulate General Lawrence Siegel 34 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Pietro Bonfilio Kathryn A. Rakich che ha concesso al Festival il patrocinio del Consolato Americano di Firenze. ?Per il festival ? sottolinea il direttore artistico, il pianista Pietro Bonfilio ? questo patrocinio è motivo d?orgoglio e costituisce il terzo prestigioso riconoscimento diplomatico internazionale, come scambio interculturale tra le Nazioni, dopo gli indimenticabili concerti avvenuti nel 2018 e nel 2019 rispettivamente alla presenza della Principessa Pawongduen Yontararak, del compositore, suo marito, Nat Yontararak, dell?Ambasciatore della Thailandia a Roma Surapit Kirtiputra e del direttore dell?Istituto Culturale Coreano Prof. Oh Choong Suk e dell?Ambasciatore della Repubblica di Corea Hee-Seog Kwon, concerti tenutisi al Teatro degli Industri di Grosseto e al Teatro Castagnoli di Scansano?. La diffusione all?estero, in particolare negli Stati Uniti, dell?evento del 28 dicembre, è a cura dell?attività di promozione turistica della responsabile Laura Notarbartolo dell?ufficio italiano di Italian Special Occasions DMC & Events. Entrando nel merito dell?evento musicale, sarà il direttore d?orchestra Dimitri Betti, organista, clavicembalista e studioso di strumenti originali d?epoca, che eseguirà, con i musicisti e i cantanti dell?Ensemble Etruria Barocca, il programma musicale che prevede una speciale ?ouverture?, come egli stesso spiega: ?Di comune accordo con il direttore artistico M° Pietro Bonfilio e con il compositore M° Lawrence Siegel, abbiamo deciso di aggiungere dei brani strumentali prima dell?opera, a mo? di ouverture, in particolare degli estratti dalla raccolta dei Balets de Village op. 54 di J. B. de Boismortier eseguiti su strumenti originali: si tratta di una raccolta di danze e melodie della Francia rurale del XVII secolo e possono creare il binomio giusto tra musica antica e moderna con il mondo contadino e della natura al centro di entrambe le partiture?. Altro aspetto rilevante è la scenografia d?autore che ha particolare valenza circa la valorizzazione delle eccellenze del territorio, trattandosi degli acquerelli del pittore scansanese Dino Petri, le cui opere sono conosciute e apprezzate non solo localmente ma a livello nazionale. Il Teatro Castagnoli, casa natìa e cuore del festival, acquisisce dunque ogni anno maggiore interesse e importanza in virtù dei grandi nomi della musica che ha avuto l?onore di ospitare a cominciare da celebrità come Salvatore Accardo, Boris Belkin, Bruno Canino, I Solisti dei Berliner Philharmoniker e del Concertgebow di Amsterdam, Bach Cantata Choir di Okayama Tokyo, Guy Braunstein, Luis Bacalov, Lady Valerie Solti e tanti altri. Al termine del concerto presso Palazzo ex-Scuole, adiacente al teatro, ci sarà la degustazione dei pregiati vini e prodotti tipici agroalimentari offerti e a cura dell?azienda Fattoria Le Pupille di Elisabetta Geppetti. Con il concerto del 28 dicembre si chiude, dunque, nel miglior modo possibile, il primo decennio del festival, mentre con il concerto del Nuovo Anno, che si svolgerà il 1 gennaio nell?Auditorium di Banca TEMA di Pitigliano con il recital pianistico di Pietro Bonfilio, avrà inizio l?edizione 2022 nel segno della continuità nel tempo del prestigioso itinerario musicale più rappresentativo in Maremma. VIVI MUSICA Per tanti la musica è un qualcosa che va oltre le note, ma si eleva a passione e stile di vita. Tra questi vi è sicuramente il maestro Francesco Iannitti Piromallo, compositore, pianista, direttore artistico, che da qualche anno ha fondato l?Associazione Musica & Vita Aps, impegnata nell?organizzazione di eventi tesi ad avvicinare i giovani ed i meno giovani alla conoscenza della musica classica e non solo Francesco Iannitti Piromallo 36 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Foto Maurizio Panerati Musica & Vita, un?unica vera grande passione: quella del M° Francesco Iannitti Piromallo Maremma Magazine - Dicembre 2021 - 3_Maremma Magazine 27/11/2021 16:57 Pagina 37 Nella foto un momento dello spettacolo Vita Nova andato in scena a Roccatederighi L ?amore per la musica e la passione per la vita si equivalgono da sempre nella storia del maestro Francesco Iannitti Piromallo, compositore, pianista, direttore artistico dell?Associazione Musica & Vita Aps, ente no profit, che si occupa di organizzare eventi per la divulgazione della grande musica, al fine di avvicinare i giovani ed i meno giovani alla conoscenza della musica classica e non solo. Il maestro, conosciuto nel territorio maremmano per avere diretto per oltre trent?anni la corale ?Giacomo Puccini? di Grosseto, per la sua attività di compositore di musica sacra, sinfonica, sinfonica corale, da camera etc., con la direzione artistica di questa associazione nata nel settembre del 2019, mette a disposizione delle nuove generazioni il suo bagaglio di esperienze e di conoscenze musicali ed artistiche per proporre eventi musicali di grande spessore ed impatto emotivo. «La parola musica ? afferma il maestro Iannitti ? ha origine dal punto di vista etimologico dall?aggettivo greco mousikè, riferito alle muse figlie di Zeus e Mnemosyne, che incarnano l?arte, quale rappresentazione del divino. Da sempre la musica è l?espressione dell?intangibile ed è cibo per l?anima. Al di là del credo religioso o meno di ciascuno, essa ha un potere terapeutico sulla mente ed ha la capacità misteriosa di connettere il mondo e le persone attraverso un linguaggio universale. Ed è questo ?pathos? che guida ed indirizza la mia vita da sempre, ed è questo il senso che mi ha spinto ad intraprendere questa nuova avventura». La scorsa stagione, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, l?associazione è stata protagonista di numerosi eventi quali: la registrazione ad aprile, presso la Chiesa di S. Francesco in Grosseto, e la trasmissione in streaming su Youtube e su la rete televisiva Tv9, della ?Dante Symphonie? di Franz Liszt, con i pianisti Jacopo Mai e Davide De Luca e il coro femminile del ?Nova Vita Ensemble?; il festival Armonie d?Estate, Musica in Borgo, fortemente voluto dal comune di Roccastrada, svoltosi fra le piazze di Roccastrada, Roccatederighi, Sassofortino, con gli spettacoli ?Le Donne di Puccini?, con le voci di Simona Parra, Bianca Barsanti e Chiara Panacci; l?Arretium Ensemble, con un coinvolgente programma di musica da film, ?Vita Nova? di Dante Alighieri, spettacolo scritto, diretto ed interpretato dall?attore e regista Giacomo Moscato. «In questa ultima performance ? sottolinea il M° Iannitti ?, la forza delle parole e l?enfasi dei sonetti, musicati dallo stesso Iannitti, unitamente alla magia della voce del soprano Simona Parra, codirettore artistico del festival, hanno risuonato dalla piazzetta de? senesi di Roccatederighi, fra le rocce vulcaniche ed i vicoli sinuosi dell?antico borgo. Lo spettacolo è stato poi replicato, in coorganizzazione con l?associazione ?La Farfalla odv? - cure palliative, ed il laboratorio teatrale Ridi Pagliaccio, nello splendido scenario del Castello di Scarlino al termine del quale, grazie al contributo della Fondazione ?Atlante per la Maremma? e della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze, è stato possibile devolvere l?intero incasso della serata alla stessa ?Farfalla odv?». Ancora durante l?estate, Musica & Vita ha collaborato con l?associazione ?LiveArt? del maestro Fabio Montomoli, nell?ambito della rassegna ?Giorni felici? a cura del comune di Follonica, con il concerto ?I colori dell?opera?, con il soprano Simona Parra, il contralto Amanda Ferri e il baritono Romano Martinuzzi, svoltosi al Teatro Fonderia La Leopolda di Follonica. Più recentemente, il 27 novembre, è andata in scena un?ulteriore replica della ?Vita Nova? di Dante Alighieri, con il contributo e il patrocinio del Comune di Manciano, presso il cinema teatro nello splendido borgo sulle colline maremmane. Il tutto mentre è già in progettazione la prossima stagione estiva 2022 nei più suggestivi borghi del territorio, con nuovi importanti concerti. Musica & Vita Aps opera geograficamente su più fronti, nel nostro territorio, a Firenze e a Roma, per celebrare in un unico grande inno la bellezza della musica e quella dei luoghi dell?arte. In particolare a Roma, città natale del maestro Iannitti, dove lo stesso ha trascorso la sua giovinezza e ha studiato fra il con- PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? Tante le iniziative fin qui portate avanti mentre è già in progettazione la prossima stagione estiva 2022 nei più suggestivi borghi del territorio. Intanto, in questo scorcio di 2021, sono previsti due concerti di Natale: il primo presso la Chiesa di San Francesco in Grosseto il 17 dicembre l?altro, il 18 dicembre a Firenze, presso Borgo Ognissanti, nella chiesa evangelica Battista servatorio di Santa Cecilia (fra altri con la professoressa Teresa Procaccini) e la Scuola di Musica Da Victoria con il maestro Mons. Don Valentino Miserachs, è in programmazione per il prossimo anno l?esecuzione di un grande concerto lirico sinfonico corale. «Sarà ? sottolinea proprio Iannitti ? un grande momento di riflessione e di spiritualità che vedrà l?esibizione di una prestigiosa orchestra e di un coro romano, in memoria delle vittime del coronavirus in una splendida basilica: prevista anche l?esecuzione di una nuova composizione in prima assoluta del maestro ?Pavana per i fiori caduti?». Sempre nel 2022, sono in programmazione a Firenze ed a Roma prestigiosi concerti lirici e strumentali. Nella foto i protagonisti del concerto ?I colori dell?opera? al Teatro Leopolda Follonica Intanto, in questo scorcio di 2021, sono previsti due concerti di Natale con l?esecuzione dei ?Vesperae solennes de confessore? LKV 339 di Wolfgang Amadeus Mozart e celebri carols natalizi. La dolcezza del Natale, delle sue melodie antiche e sempre nuove interpretate dalle voci del ?Nova Vita Ensemble? e dai suoi solisti, risplenderà ancora una volta presso la Chiesa di San Francesco in Grosseto il 17 dicembre alle ore 21 e subito dopo, il 18 dicembre alle ore 18 a Firenze, presso Borgo Ognissanti, nella solenne chiesa evangelica Battista. Prevista nel 2022 anche l?esecuzione in Italia dell?orchestra giovanile tedesca, Bonner Jugendsinfonieorchester, con il Concerto doppio per flauto, pianoforte ed orchestra ?Two souls?, con due ispi- razioni, l?una tedesca e l?altra cubana in un insolito ed originale connubio, composto dal maestro Iannitti e dedicato alla flautista tedesca Jana Hildebrandt ed alla pianista cubana Monica Jimenez Calvo, che è stato eseguito in prima assoluta il 7 novembre scorso presso Stadttheater, Rheinbach, Germania. «Con l?auspicio che vogliate sempre condividere con noi la Passione per la grande Musica e per la Vita ? conclude il maestro Iannitti ? continueremo a tenervi aggiornati sui nostri eventi e la nostra attività, invitandovi a sostenerci ed a partecipare alle nostre iniziative: perché la Musica è il linguaggio dell?anima e come tale va coltivata e amata, come uno splendido albero in fiore in un giardino di maggio». ?Le Donne di Puccini? a Sassofortino Nella foto lo spettacolo ?Vita Nova? andato in scena al Castello di Scarlino 38 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Il Lago dell?Accesa, un luogo magico ricco di storie e curiose leggende TESTO DI DAVID BERTI - FOTOGRAFIE DI GIUSEPPE GUERRINI 40 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Il Lago dell?Accesa ? siamo nella zona delle Colline Metallifere, dalle parti di Massa Marittima ? è davvero un luogo affascinante. Un luogo nel quale si rincorrono tante storie, ma anche diverse leggende, come quella legata alla sua origine? o quella del coccodrillo Birillo o ancora quella legata al Mago? Lago dell?Accesa Eneolitico (fine IV millennio a.C.), località La Pesta. Nel mezzo della piccola piana, circondata da colline ricoperte di boschi, c?è un villaggio. Una palizzata lo delimita: piantate nel terreno, pertiche aguzze e robuste adiacenti le une alle altre. Capanne ovoidali hanno pareti in legno intonacate con argilla essiccata al sole. I tetti di paglia. Sono distribuite intorno a uno spiazzo centrale. Lì, si erge un monolito in arenaria: una stele antropomorfa. Occhi e naso stilizzati. Braccia come due archi che nella parte inferiore fanno sfiorare le mani, quasi a cingere un seno abbozzato. È la Dea Madre. C?è fermento. Uomini conducono buoi nei terreni limitrofi. Altri portano aratri. Finalmente si può dissodare. È stato un periodo di piogge eccezionali che ha procurato un grave ritardo. Si teme per il futuro raccolto. Una donna tiene per mano una bambina. Si dirige verso la Grande Madre. Depone ai suoi piedi frutta e fiori. È preoccupata. Ha uno strano presentimento, ma sorride alla figlia che la imita nei gesti votivi. ?Troppi avvallamenti del suolo ultimamente. E poi, tutti quei tuoni e fulmini che si sono abbattuti per giorni. Il livello del laghetto alimentato dalla sacra sorgente che si alzava e abbassava. Segni nefasti?. Scuote la testa. ?Dea Madre, gli uomini si dedicano sempre più a estrarre dalla roccia quel materiale rossastro. Ci fabbricano asce e altri utensili barattandoli con ciò che prima ci fornivi tu attraverso la terra, gli animali, la foresta. Non è cosa buona. Sono pervasi da un delirio di potenza e di fiducia in quegli strumenti, tanto da affiancare alla tua immagine pietre con incise scuri?. In profondità, nell?oscurità più assoluta, fragore d?acqua che scorre impetuosa in vortici. Si fa strada tra gallerie sotterranee. Sbatte. Preme. Sgretola rocce. Crolli. Un solo consunto pilastro naturale a sostenere una gigante volta litica. In superficie, la quiete di un mattino di sole autunnale. I buoi a testa bassa spingono al gioco aratri fendendo la terra. Uccelli volteggiano gettandosi su zolle rivoltate. Solo la donna è inquieta. Le pare di sentire un brontolio provenire dagli abissi. Nota la stele della divinità sprofondare leggermente e inclinarsi. Prende la piccola in braccio e corre via. PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ???? Incastonato al centro di una corona di dolci e boscosi colli, il Lago dell?Accesa è un piccolo bacino lacustre dalle acque blu elettrico. Visto dall?alto, pare una lacrima di zaffiro a forma di cuore caduta dal cielo sulla terra per amore Bivio in località La Pesta in cui si imbocca la strada sterrata che conduce al lago Lontano, fino alla sommità della collina. All?improvviso? Muggiti e nitriti salgono dalla piana. Gli animali nervosi si divincolano, scalciano. Un crepitio di roccia che si spezza. Il suolo inizia a collassare in un boato terrificante. Voragini si aprono in uno sconcertante effetto domino. Grida di uomini inghiottiti in bui baratri insieme alle bestie. Una nuvola di polvere oscura il sole. La donna cade in ginocchio. Abbraccia la fanciulla. Sfinite, si accasciano e addormentano. Quando riaprono gli occhi, il villaggio non c?è più. Non più i campi. Solo un grande cratere che nelle profondità si sta riempiendo d?acqua. ?La Dea Madre ha voluto punire gli uomini per la presunzione di sostituirla con il Dio dell?ascia, con il principio maschile della forza. Non ci può essere altra spiegazione. Troverò un nuovo villaggio. Ricomincerò. Racconterò a tutti quel che è successo: sarà monito perché non riaccada più?. Incastonato al centro di una corona di dolci e boscosi colli, si trova un piccolo bacino lacustre dalle acque blu elettrico. Visto dall?alto, pare una lacrima di zaffiro a forma di cuore caduta dal cielo sulla terra per amore. Posizionato a 157 metri sul livello del mare, nel territorio comunale di Massa Marittima, rappresenta un geosito d?interesse locale all?interno del Parco delle Colline 42 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Metallifere; quest?ultimo inserito nella Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO. Ha un perimetro di 1,85 Km, una superficie di circa 14 ha, una profondità massima di 37,6 m, ma soprattutto è identificato con il suggestivo nome di lago dell?Accesa. Indizio di storie, leggende e misteri che aleggiano intorno alle sue sponde e che mi stanno aspettando. Già, perché è qui che oggi sono diretto. La carreggiata sale in lieve pendenza tra filari di viti. Grappoli di Trebbiano e Malvasia pendono conici e compatti. Gli acini gialli dalle sfumature verdastre. Diventeranno buon vino: il Monteregio. Cancelli in ferro battuto serrano strade bianche che scompaiono in lontananza arrampicandosi su poggi: spie di favolose tenute al riparo da occhi indiscreti. Presto le colture lasciano il posto alla macchia. Un cartello indica che sono arrivato in località La Pesta. Svolto sulla sinistra in una via sterrata che costeggia una chiesina. Alla fine di un tunnel di chiome d?alberi, si apre un campo d?orato. Il contrasto con l?azzurro del lago che si delinea poco distante è d?imbarazzante bellezza. Proseguo a piedi. Un ponticello attraversa un ruscello cristallino. Piante acquatiche ancorate al fondo si flettono al flusso della corrente, mentre pesci con eleganti colpi di coda la risalgono senza fatica. Il rivo è l?emissario del- l?Accesa: genesi del fiume Bruna. Al di là, mi accoglie un bosco di eucalipti, fronte di uno più vasto di querce. Una bandiera gialla con cinque vele attesta che anche per il 2021 Legambiente e il Touring Club italiano hanno premiato il lago. Sulla sua sponda, un prato spezza la successione di canneti. Mi siedo. Una debole brezza disperde appiccicosi pensieri dalla mia testa e increspa la superficie. Talmente azzurra da non sapere se è il cielo che vi si specchi o viceversa. «È un posto meraviglioso». Sobbalzo. Di fianco a me un uomo fissa in lontananza la riva opposta. Il volto abbronzato. Due raggiere di rughe intorno agli occhi. Capelli grigi come le folte sopracciglia. Ha un?età indefinibile, forse sulla settantina. «Cinquemila anni fa, non ci sarebbe stato tutto questo. Solo campi» continua lo sconosciuto. «Veramente?» «La leggenda dice che il lago si sia formato nel XIII sec., ma non è così. Altresì, tutte le tradizioni orali racchiudono qualcosa di vero». «Cosa narra la leggenda?» incalzo. «Era il?» Fin dal medioevo il 26 luglio si celebra la festa di sant?Anna. Le credenze contadine ammonivano di non lavorare in questo giorno, pena tremendi castighi. Le acque cristalline del lago dell?Accesa Nonostante ciò, nel 1218, alcuni agricoltori della piana dove oggi si trova il lago decisero di non rispettare la consuetudine e di trebbiare. In fondo, avevano donato alla terra il sudore delle fronti e i calli delle mani. E ora lei li ricompensava. In verità, in loro aleggiava un sentimento di sfida alla divinità. Una sorta d?eccitazione a trasgredire un patto antico che essi non avevano sottoscritto. Fu così che, mentre gli uomini falciavano avvolti dalla pula, un boato improvviso squarciò l?aria e si formò un?enorme voragine, la quale, inghiottendo ogni cosa, fu invasa dalle acque. «Ma il lago era presente prima dell?era cristiana. Nelle tombe etrusche rinvenute qui vicino sono stati trovati pesi per reti da pesca». «Allora quali verità custodisce la leggenda?» sollecito. «Si poteva inventare un?altra storia per spiegarne l?origine, per esempio che fosse il cratere di un vulcano riempitosi d?acqua dopo un?eruzione. In fin dei conti le colline che lo cingono gliene conferiscono la fisionomia. Invece no!» «In effetti». Tra il 1995 e 1996, il Gruppo Speleologico di Massa Marittima, in collaborazione con un Nucleo di Carabinieri Subacquei, esplorò i fondali dell?Accesa. Furono scoperte tracce di un?antica cavità sotterranea. Dal fango emergono rocce carbonatiche con evidenti segni d?erosione carsica: forme parietali con- cave, dell?ordine dei centimetri, prodotte dal moto turbolento delle acque e definite scallops. Ciò conferma che il lago fu veramente causato dal crollo di una volta ipogea. Elementi che avvalorano la tesi sono la notevole profondità e la presenza di sorgenti che pompano acqua da avvallamenti di sabbia e ghiaia, tanto da mantenere sul fondo la temperatura media di 7 gradi. «Quindi qualcuno doveva aver assistito all?evento, ma prima degli Etruschi. Prima ancora che la scrittura facesse la comparsa tra gli abitanti della zona. I quali avevano elaborato l?episodio con le credenze del tempo tramandandolo oralmente». «Chi, dunque?» domando. Nel territorio circostante sono stati fatti ritrovamenti che risalgono all?Eneolitico: quell?arco temporale che va dalla fine del IV all?inizio del II millennio a.C. in cui l?uomo iniziò a usare il rame e altri metalli. Le colline intorno ne sono ricche, tanto da essere chiamate Metallifere. Prova dell?attività estrattiva qui praticata in quel periodo e della presenza di comunità organizzate dedite al commercio è un rinvenimento avvenuto nel 1991 in Val Senales. Causa lo scioglimento di un ghiacciaio, affiorò la mummia perfettamente conservata di un uomo di 45 anni. Analizzata con il metodo del carbonio-14 si stimò che risalisse al 3300 a.C. La cosa più incredibile è che Ötzi, così soprannominato, indossa- La bandiera con le 5 vele conferita da Legambiente e Touring Club italiano al lago per il 2021 va indumenti integri e recava con sé alcuni strumenti, tra cui un?ascia di rame. Grazie al rapporto tra gli isotopi del piombo contenuti nel rame, si può risalire al luogo in cui questo è stato estratto. Ogni sito minerario ne ha uno specifico. E sorprendentemente i test effettuati sull?arma stabilirono che quel metallo proveniva dalle Colline Metallifere. «Così sappiamo che nel 3300 a.C. qui c?erano dei villaggi. Probabilmente l?origine della leggenda e la formazione del lago pongono le basi in quel tempo in cui era diffuso il culto della Dea Madre». «La Dea Madre?» lo interrompo. Una divinità femminile primordiale, la cui simbologia rimanda alla fertilità della terra. Era associata alle forze telluriche e alla luna che con le sue fasi presiede alla crescita delle piante e quindi regola il lavoro agricolo. Con lo sviluppo della civiltà etrusca e del proprio pantheon, il suo ruolo legato all?agricoltura fu affidato a Horta, in seguito sostituita con Cerere dai Romani. Infine, con l?arrivo del cristianesimo, essendo una religione monoteista, subentrò una santa a incarnare le credenze e le tradizioni contadine. E chi se non sant?Anna, la madre della Madonna, protettrice delle partorienti e dei raccolti? «Ecco il motivo della presenza di sant?Anna nella leggenda. In principio l?uomo spiegò la catastrofe naturale con l?ira PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI ???? Posizionato a 157 metri sul livello del mare, nel territorio comunale di Massa Marittima, rappresenta un geosito d?interesse locale all?interno del Parco delle Colline Metallifere Resti di abitazioni etrusche rinvenute intorno al lago della Grande Dea. Poi, con il susseguirsi delle civiltà, essa prese altre forme e nomi contestualizzandosi alle culture vigenti» deduco. «Esatto». «Non ci siamo presentati. Mi chiamo David». «Per gli amici sono Silly. A proposito, si dice che nelle notti del 26 luglio si possano udire lamenti, voci concitate, scalpicciare di cavalli e muggiti. Da anni curiosi vengono qui per sentire i rumori della leggenda» m?informa strizzandomi l?occhio. Sorrido e gli chiedo da dove derivi il nome del lago. Alcuni affermano che fu chiamato così a causa di misteriosi bagliori provenienti dalle profondità. Tuttavia, la versione più attendibile è un?altra. Fin dal IX sec. a.C., la presenza di giacimenti di rame, stagno e galena argentifera nelle vicinanze delle rive, fecero divenire la zona un distretto minerario della potente città etrusca di Vatl. I primi scavi archeologici furono condotti tra il 1928 e il 1930 da Doro Levi e Gaetano Badii. A oggi sono stati individuati 5 nuclei abitativi definiti quartieri. Tra i resti compaiono tracce di forni fusori. A forma di tronco di cono di circa un metro e mezzo di diametro, erano foderati all?interno di mattoni refrattari. Lavoravano incessantemente giorno e notte per mantenere le temperature di fusione dei metalli. L?attività metallurgica continuò, anche se con minore slancio, durante il periodo romano e medioevale. È facile immagi- 44 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 nare le genti, che passavano da queste parti, rimanere suggestionate nel vedere nell?oscurità bagliori e lingue di fuoco uscire dalla sommità dei forni. Tanto da definire il posto Lacus Lacchise, il lago che si accende. «Silly, è vero della presenza di un coccodrillo nelle sue acque?» «Ti riferisci alla storia di Birillo?» Nell?agosto del 1998 un tedesco chiamò i carabinieri dicendo che, mentre si trovava sulla riva, vide arrivare una coppia di connazionali. Avevano un animale al guinzaglio lungo un metro e mezzo. Un?iguana? Un coccodrillo? D?un tratto il rettile si liberò e s?immerse scomparendo. Pareva una bufala, ma nei giorni successivi arrivarono notizie di avvistamenti. Il sindaco di Massa Marittima firmò un?ordinanza di divieto di balneazione. Probabilmente il teutone residente nella zona, infastidito dal flusso di turisti, si era inventato tutto. Ma non ottenne il risultato sperato. La vicenda fu diffusa dai media, aumentando la presenza di curiosi. Si stamparono perfino magliette con l?immagine del coccodrillo Birillo. «Gli avvistamenti, allora?» «Forse un ultimo grande esemplare di luccio italico che nuotava a pelo d?acqua». Sorride prima di continuare. «Il lago ne era ricco, ma fu dato per estinto nella seconda metà degli anni Novanta. Le cause furono l?introduzione di una specie aliena, la carpa erbivora Amur, che smantellò i siti di frega del predatore e la indiscriminata pesca sportiva. Oggi per fortuna regolamentata». «Come andò a finire?» «Furono messe esche di superficie e fatte battute. Nessuna traccia dell?alligatore. Con l?arrivo dell?inverno, si pensò che qualora Birillo fosse realmente esistito, le rigide temperature lo avrebbero fatto passare a miglior vita. L?estate successiva il divieto di balneazione fu revocato». Il sole, ormai basso all?orizzonte, disegna una strada di luce sulle acque. È tempo di lasciare questo angolo di paradiso, ma rivolgo un?ultima domanda all?uomo che ne incarna il complesso di storie, leggende e tradizioni. «Cosa sai dirmi del personaggio conosciuto come il Mago dell?Accesa?» Silly mi rivolge uno sguardo profondo, penetrante, probabilmente anche un po? divertito. Percepisco uno strano calore all?altezza del cuore. Mi spiega che il veggente è semplicemente figlio di questa terra, del suo folclore, della sua arcana forza. In un mondo che corre all?impazzata, in lui riecheggiano ancora riverberi che sanno dell?arte divinatoria etrusca. Non insisto nell?approfondire l?argomento. Sento che la sua discrezione è rispetto verso l?inspiegabile, verso quei fatti che si collocano tra il piano terreno e quello celeste, tra razionalità ed emozione. Mi avvio alla macchina con gli occhi colmi di bellezza, l?anima appagata e la consapevolezza che la mia Maremma non smetterà mai di stupirmi. VIVI ITINERARIO ARTISTICO Capalbio, il fascino del borgo medievale alle porte della Maremma Borgo ricco di storia, cultura e bellezza, Capalbio con la sua maestosa torre saluta dall?alto il visitatore che arriva o che lascia la Maremma Toscana. Con le tavole di Massimo Tosi scopriamo gli angoli più affascinanti di questa bella località, soprannominata ?La piccola Atene? per il suo grande fervore culturale TESTO DI ELISABETTA RUSSO ? TAVOLE DI MASSIMO TOSI C apalbio è il primo borgo medievale che si incontra entrando dal sud in Maremma Toscana. Non lontano dal mare, domina dall?alto di una collina la campagna circostante, in una posizione invidiabile e di grande importanza strategica in passato per il controllo e la difesa del territorio. Un borgo ricco di storia, dal periodo etrusco a quello romano fino al medioevo con il caratteristico impianto che racchiude con una doppia cinta muraria il tipico dedalo di stradine. Soprannominato ?La piccola Atene? per il suo grande fervore culturale rinato nei tempi più recenti che hanno visto Capalbio ospitare regolarmente eventi culturali di grande rilievo e diventare luogo di vacanza preferito da molte personalità dal mondo della politica, dell?arte, della cultura. Entrando in Maremma non si può non far visita a Capalbio: la storia che si respira, la bellezza del borgo antico, della campagna lussureggiante, della vicina oasi naturale di Burano e del mare cristallino, premiato più volte con ?Cinque Vele? e al primo posto nella Guida Blu 46 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 di Legambiente, insieme alla bontà dell?offerta ricettiva ed enogastronomica, ne fanno una meta imperdibile. Da non perdere una visita al non lontano ?Giardino dei Tarocchi?, un gioiello d?arte unico, ad opera di Niki de Saint Phalle che ha creato un parco naturale con statue coloratissime alte fino a 15 metri ispirate agli arcani dei tarocchi che avvolgono il visitatore in un mondo magico e misterioso. Il borgo medievale Tornando a Capalbio, andiamo a conoscerne il borgo medievale, che testimonia appunto i periodi storici vissuti dal paese, con la tavola di Massimo Tosi che ci presenta con una visione dall?alto a volo d?uccello il nucleo antico del paese racchiuso in se stesso entro la possente doppia cinta muraria. ?Attorno alla rocca degli Aldobrandeschi con possente torre merlata ? illustra Tosi ? si andò formando un insediamento urbano che tra XI e il XII secolo venne dotato di una prima cinta muraria. Un secondo ordine di mura risale al quattrocento ad opera dei senesi, mura che cingono quasi tutto il centro. Le due cinte sono molto ravvicinate tanto da apparire una fortificazione unica con quella più alta che funge da camminamento di ronda. Ambedue le cinte sono intervallate da torri con arciera-archibugiera di poco sporgenti. La cinta superiore è merlata con merli talvolta Borgo medievale forati. Si entra nel centro tramite una porta ad arco verso est preceduta da un portico angolare con archi sui due lati. L?antica rocca aldobrandesca occupa il punto più alto ed è costituita da un fabbricato ad L molto rimaneggiato e dalla possente torre merlata?. Entrando nel borgo e passeggiando tra le sue viuzze, piazzette, varchi e anti- chi camminamenti ci si immerge in una suggestiva atmosfera senza tempo. Dalla terrazza della torre merlata che domina sul territorio circostante si gode di uno spettacolare panorama a 360 gradi. La Chiesa di San Nicola All?interno del borgo Massimo Tosi si sofferma sulla Chiesa di San Nicola, anch?essa un compendio di storia del borgo con i suoi elementi architettonici romanici, gotici e rinascimentali, e gli affreschi d?epoca medievale e rinascimentale. ?Al centro dell?abitato ? spiega Tosi ? è collocata la chiesa di San Nicola che risale al XII secolo come si può dedurre dai capitelli decorati con elementi zoo- PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? Non lontano dal mare, domina dall?alto di una collina la campagna circostante, in una posizione invidiabile e di grande importanza strategica in passato per il controllo e la difesa del territorio mofi e vegetali. La parte più antica è quella terminale. Completamente intonacata cosi come il campanile posto sul lato destro. La facciata molto semplice, ha un portale d?ingresso sovrastato da un arco gotico a sesto acuto con modanature lisce e a torciglioni, sopra il quale si apre un rosone. Nel campanile si aprono delle bifore romaniche su tutti e quattro i lati. L?interno della chiesa è a navata unica, suddivisa in campate con volte a crociera. Una serie di cappelle laterali di forma semicircolare, separate tra loro da pilastri con pregevoli capitelli sommitali si aprono su ambo i lati. Le cappelle sono decorate con affreschi votivi risalenti ai secoli XV e XVI. Il disegno descrive il tessuto urbano con strade molto strette e vicoli di collegamento che seguono la pendenza del colle?. Piazza Magenta Proprio queste stradine strette e vicoli di collegamento caratterizzano Capalbio, che presenta ad ogni angolo spunti pittorici e fotografici. Tra questi da non perdere è la suggestiva Piazza Magenta. ?Dal camminamento di ronda delle mura è visibile la pittoresca piazza Magenta con la torre aldobrandesca sullo sfondo e il tessuto urbano vario frutto di inserimenti di diverse epoche in un armonico gioco di volumi come testimoniato dal disegno?. Con l?immagine di questo angolo particolarmente suggestivo terminiamo il nostro tour virtuale, che ci auguriamo molti dei nostri lettori possano completare con una memorabile esperienza sul posto. 48 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Chiesa di San Nicola Piazza Magenta VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE ?Le vie dell?acqua?, viaggio alla scoperta delle sorgenti del Monte Amiata Al via il progetto di valorizzazione dei sentieri denominato ?Le vie dell?acqua? voluto da AdF Acquedotto del Fiora ? Acea, che mette in connessione il territorio del Monte Amiata con le più importanti sorgenti che lo stesso AdF gestisce. Cinque gli itinerari previsti da percorrere sia con le moderne ebike che a trekking 50 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 I l progetto ?Le vie dell?acqua? è dedicato alla risorsa idrica e alla riscoperta e riqualificazione delle sorgenti naturali del Monte Amiata. Una posizione strategica che domina l?importante Via Francigena, il terreno fertile, estesi boschi rigogliosi ma soprattutto tanta acqua hanno fatto di quello che un tempo era un vulcano, un piccolo paradiso terrestre nel quale la copiosa presenza di sorgenti naturali costituisce una riserva idrica fondamentale per le province di Grosseto e Siena. L?iniziativa è finanziata da AdF, Acea e sostenuta dai comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castiglione d?Orcia, Santa Fiora e Seggiano. ?Le vie dell?acqua? Sono cinque i sentieri de ?Le vie dell?acqua? inaugurati recentemente e dunque fruibili sia con le moderne ebike che a trekking: ?Da Collevergari alle sorgenti di Arbure e Bugnano?, ?L?anello della sorgente della Burlana?, ?L?anello dei Molini e la Cascata d?Acqua d?Alto?, ?Dalla sorgente dell?Ermicciolo alla fonte di Capo Vetra?, ?Dalla sorgente di Santa Fiora al deposito del Marroneto?. Si tratta di percorsi individuati e tracciati da guide ambientali professioniste che danno la possibilità di scoprire l?importanza vitale delle acque amiatine. A lasciare senza parole sono la spettacolarità del contesto naturalistico entro il quale i sentieri si sviluppano e la straordinaria potenza delle acque che nascono dal cuore del vulcano quiescente, quale è il monte Amiata, e che dopo discese impetuose giungono fino ai rubinetti degli abitanti delle province di Grosseto e Siena. Sono molti i punti di interesse che si incontrano lungo i 40 chilometri di sentieri percorribili a piedi o in ebike. Per raggiungere le sorgenti zampillanti bisogna attraversare borghi medievali, castagneti secolari, boschi di abete bianco e infine seguire le tracce che la storia e la cultura hanno scolpito nel passato di questa montagna. Ogni stagione regala panorami diversi, tutti da scoprire. Il foliage autunnale colora di mille tonalità il contesto paesaggistico mentre i primi fiocchi di neve che cadono nei mesi di dicembre e gennaio e si posano sui rami spogli degli alti faggi e sulle tego- PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Si tratta di percorsi individuati e tracciati da guide ambientali professioniste che danno la possibilità di scoprire l?importanza vitale delle acque amiatine Nella foto il taglio del nastro; da sin. Piero Ferrari amministratore delegato AdF, Fabrizio Tondi sindaco Abbadia San Salvatore, Michele Bartalini sindaco Castel del Piano, Romualdo Rossi l?ultimo ?guardiano della sorgente?, Roberto Renai presidente AdF le di antichi seccatoi, donano ai boschi una luce surreale. Le prime viole che spuntano facendosi largo tra gli ultimi strati di neve marzolina inaugurano la primavera, la stagione perfetta per andare alla scoperta di questi sentieri. In estate invece le piante rigogliose e lo scorrere delle acque trasformano questi percorsi in luoghi paradisiaci. Il progetto ?Le vie dell?acqua?, nato per promuovere un turismo slow e sostenibile, ad impatto zero, consente nello specifico agli abitanti del luogo e ai turisti che giungono sul monte Amiata di scoprire ben otto sorgenti collocate in sei diversi territori comunali; luoghi dove le abilità architettoniche umane hanno incontrato l?irresistibile forza dell?acqua. Lungo i percorsi è possibile imbattersi in spettacolari cascate, come ad esempio quella denominata d?Acqua Alto, situata a monte di Bagnoli, piccolo villaggio di montagna, e in grado di compiere uno straordinario salto di oltre 25 metri. Ma anche scoprire imponenti costruzioni come l?edificio a protezione della sorgente di Bugnano che si trova a 970 metri e insieme ad Arbure rappresentano le due sorgenti principali che fin da fine ?800 assicurano acqua potabile al comune di Grosseto. È qui, in fondo a gallerie scavate da maestranze locali, che è possibile ammirare come la roccia si trasforma in acqua. La Sorgente di Bugnano è visitabile e l?acqua che fuoriesce dalla parete con una grande energia e fragore è uno spettacolo indimenticabile. In questa rete di sentieri di montagna non poteva mancare quello che conduce alla Sorgente dell?Ermicciolo che sgorga in località Vivo d?Orcia, a circa 1000 metri di altitudine. Quest?ultima rappresenta una delle polle più importanti del monte Amiata, con una portata di 180 litri al secondo. Qui il silenzio della natura e suoi mille profumi incorniciano uno scenario che si mostra agli occhi del turista estremamente suggestivo ed emozionante. Per venire incontro agli amanti della mountain-bike sono state istallate anche colonnine di manutenzione e di ricarica elettrica per ebike. Inoltre, in prossimità delle sorgenti sono state posizionate bacheche che ospitano cartine dell?area e tante informazioni sui punti d?interesse. I commenti ?È per me motivo di grande piacere ? commenta il presidente di AdF Roberto Renai ? raccontarvi questo nuovo passaggio che l?azienda fa all?interno del territorio servito. Noi, il Gruppo Acea, i Sindaci, insieme, abbiamo costruito uno strumento di rilancio del territorio post Covid. Infatti ?Le vie dell?acqua?, oltre che a rafforzare la qualità dell?acqua che serviamo ai nostri cittadini, visibile nelle visite delle sorgenti, formerà strumenti intelligenti, nuovi ed efficaci, per far 52 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 conoscere il nostro meraviglioso territorio, a chi vorrà viverlo e visitarlo?. ?La nostra ? commenta l?amministratore delegato di AdF Piero Ferrari ? è un?azienda che spinge fortemente sull?innovazione e mette in campo le più avanzate tecnologie disponibili nel progettare e realizzare le proprie iniziative. Anche per questo progetto, che guarda al territorio e all?acqua, abbiamo voluto dare un contributo innovativo, attraverso la fruizione dei percorsi dell?acqua con tutti gli strumenti tecnologici a disposizione per conoscerli e usufruirne, nonchè dare ai mezzi moderni, come le e-bike, dei punti di ricarica dedicati. È stata anche l?occasione per migliorare l?accessibilità delle nostre preziose infrastrutture storiche come le sorgenti del Monte Amiata. AdF si conferma così sempre un passo avanti nell?adottare soluzioni improntate alla massima sostenibilità ambientale?. Tra i sostenitori del progetto, anche il Gruppo Acea che, oltre al supporto dato alla realizzazione de ?Le vie dell?acqua?, ha digitalizzato questi percorsi ?acquatici? inserendoli all?interno di Waidy Wow,?la app dedicata alla community che ama l?acqua e l?ambiente e costituisce un nuovo strumento per la valorizzazione delle risorse idriche e della bellezza dei territori. Attraverso la mappatura di oltre 50mila punti idrici, distribuiti in tutto il Paese, questa applicazione promuove infatti il consumo responsabile dell?ac- qua e contribuisce al raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo sostenibile come la riduzione della plastica monouso. ?Si tratta ? ha dichiarato Giovanni Papaleo, direttore operativo del Gruppo Acea ? di un progetto di turismo ambientale che unisce tutte le sorgenti che alimentano la rete idrica gestita dalla partecipata del Gruppo, sia sul versante grossetano che su quello senese. I percorsi sono stati individuati per coniugare rispetto del territorio, valorizzazione del paesaggio e delle risorse idriche del Monte Amiata, in una ideale mappatura del territorio che disegna un sistema di sorgenti e di acquedotti tra i più ricchi d?Italia. Ogni punto di erogazione dell?acqua, poi, è stato mappato e geolocalizzato dalla app Waidy Wow, creata dal Gruppo Acea, proprio per sensibilizzare i cittadini al risparmio e al rispetto delle risorse idriche?. Il progetto è stato realizzato con il lavoro de Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo con sede ad Arcidosso, che si è occupata degli aspetti logistici, cartellonistica e comunicazione del progetto. È possibile consultare tutti i dettagli dell?iniziativa sul sito di AdF - Acquedotto del Fiora sul sito www.leviedellacqua.fiora.it e sulla pagina facebook dedicata. PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI MUSEI DI MAREMMA Musei di Maremma, nel 2022 una mostra virtuale che unirà tutti i musei del territorio Al via nelle scorse settimane le operazioni per la digitalizzazione di oltre 40 reperti archeologici e opere d?arte che fanno parte del patrimonio della rete Musei di Maremma. Si tratta del primo passo per la realizzazione di una grande mostra virtuale dal titolo ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei? che vedrà la luce nel 2022 con il coinvolgimento di tutte le realtà museali della rete DI REDAZIONE S i intitola ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei?, la mostra virtuale organizzata dal sistema Musei di Maremma in programma nei primi mesi del 2022 e che vedrà coinvolte tutte le realtà museali della rete compresi i musei di rilevanza regionale. A novembre sono cominciate le operazioni per la digitalizzazione delle opere scelte nei vari musei. In tutto sono 40 le opere e i reperti archeologici individuati per questa particolare esposizione, da parte di Acas3d S.r.l.s. - Startup innovativo e Spin-off dell?Università di Pisa, Dipartimento di Ingegneria, settore Fotogrammetria e Topografia. Si tratta di una acquisizione con fotocamere ad altissima risoluzione con ottiche fisse e calibrate. Immagini che poi saranno rielaborate e riprodotte in 3D per essere utilizzate sul web o pubblicate in ?real time?. La mostra sarà curata da un comitato scientifico composto da Debora Rossi, direttrice dei Musei Archeologici di Pitigliano, Simona Rafanelli direttrice del Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia e Massimo Cardosa direttore dei Musei Civici di Manciano. «?Arti e mestieri nella Maremma dei Musei? ? spiega la presidente dei Musei di Maremma Irene Lauretti ? è stato un tema scelto e condiviso da tutte le realtà museali del sistema provinciale e nasce dall?esigenza di rendere itineranti e più fruibili alcune esposizioni e/o opere culturali di particolare rilevanza, al fine di definire e rafforzare il raggiungimento degli obiettivi di studio, di conoscenza e di valorizzazione del complesso e straordinario patrimonio archeologico, storico-artistico, etno-demo-antropologico maremmano nell?era post Covid 19». «L?idea, non nuova, di programmare iniziative coordinate in un sistema di Rete di Musei ? aggiunge la coordinatrice della Rete Roberta Pieraccioli ? è la concretizzazione di una politica tesa a coinvolgere l?intero territorio e a convogliare risorse e idee progettuali in mani- Scarlino, Museo Maps Pitigliano Museo civico 54 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Massa Marittima Museo di San Pietro all'Orto Follonica, Museo Magma PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? La mostra sarà curata da un comitato scientifico composto da Debora Rossi, direttrice dei Musei Archeologici di Pitigliano, Simona Rafanelli direttrice del Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia e Massimo Cardosa direttore dei Musei Civici di Manciano festazioni culturali unitarie, nelle quali i poli di maggiore attrazione turistica ? tra cui i musei di rilevanza regionale della provincia di Grosseto ? fanno da traino a quelli più periferici e decentrati. Infatti, all?interno della rete, i musei accreditati quali regionali, per lo più archeologici, non rappresentano una modalità prevalente, dal momento che la tipologia di sistema più frequente è quella territoriale che ingloba strutture di vario tipo (non soltanto con collezioni archeologiche), nella maggior parte dei Nella foto un?operazione di digitalizzazione delle opere, operazione in corso che sta interessando diversi musei casi formatasi per volontà degli enti locali in virtù dello stretto rapporto che li lega al territorio di cui sono diretta espressione. Si parte quindi da una esposizione reale nei musei di una selezione di materiali scelti e repertati in quanto più pertinenti alla tematica individuata, per realizzare una mostra virtuale itinerante da affiancare a quella reale, uno storytelling possibile sui più antichi mestieri di Maremma narrati proprio dagli oggetti selezionati. Un progetto ambizioso ma fortemente volu- to sia dalla compagine tecnico-scientifica del Sistema, sia dalla componente amministrativa territoriale in quanto iniziative simili, legate a manifestazioni espositive nell?era post pandemia, da considerarsi prevalentemente, ma in questo caso non solo, virtuali, vanno de facto ad implementare quelle per la fruibilità e l?accessibilità universale dei musei e delle collezioni in esse custodite, aspetti questi ultimi su cui il sistema dei Musei di Maremma è concretamente orientato da almeno un triennio». Musei di Maremma al terzo posto nella graduatoria regionale per i sistemi museali I l sistema dei Musei di Maremma si colloca al terzo posto nella gradua­ toria del Bando Sistemi Museali 2021 della Regione Toscana pubblica­ to nei giorni scorsi, riuscendo ad otte­ nere un contributo di ben 32 mila euro. Un riconoscimento molto importante che colloca anche que­ st?anno i musei della Provincia di Grosseto sul podio dei sistemi museali regionali (nel 2019 arrivò al primo posto), in una graduatoria che ha visto la partecipazione di 22 realtà da tutta la Toscana. Questo risultato è maturato grazie ad un progetto che rientra pienamen­ te nei parametri del bando regionale 56 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 che ha voluto premiare l?impegno dei Musei di Maremma sul fronte della digitalizzazione del patrimonio che vedrà nel 2022 la creazione di una grande mostra virtuale in 3D. Oltre a questo c?è stato poi il continuo svilup­ po del sito web con nuove pagine dedicate alla didattica e agli eventi, la promozione dei musei grazie alla serie di video ?Musei on the road? pubbli­ cati sul canale Youtube del sistema e tutte le attività di comunicazione sui social media. Inoltre la formazione e l?aggiornamento del personale dei musei finalizzati alla loro crescita pro­ fessionale. «Il sistema Musei di Maremma ? spiega la presidente Irene Lauretti ? si conferma come una rete museale di qualità e di?usa sul territorio che lavora per stare insieme. Con queste nuove risorse saremo in grado di finanziare un progetto innovativo come quello della digitalizzazione che coinvolgerà tutte le strutture della rete e che culminerà in una grande mostra virtuale nel 2022. Un ulteriore e importante salto di qualità che pre? mia la nostra capacità di presentare progetti innovativi e soprattutto rea? lizzabili mettendo in campo compe? tenze interne al nostro sistema». Info: www.museidimaremma.it VIVI NOVITÀ Maremm?aria, essenza di Maremma tutta da respirare e godere C?è Maremma nell?aria con Maremm?aria. Dopo il successo ottenuto con la fragranza Argent?aria, la continua ricerca in termini di qualità e novità dell?azienda Picchianti srl, guidata da Giuliano Picchianti, ha portato alla nascita di una nuova essenza che ha tanto in sé del territorio maremmano: Maremm?aria DI CELESTINO SELLAROLI Maremm?aria e a o 58 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Giuliano Picchianti F are l?imprenditore oggi comporta la necessità di non abbassare mai la guardia, di essere sempre competitivi ed al passo con i tempi, di non perdere mai di vista stimoli e motivazioni, di inventarsi sempre cose nuove, di avere il chiodo fisso dell?innovazione come mission aziendale da sperimentare nel quotidiano. Tutto questo spesso e volentieri fa rima con una parola magica, ovvero passione, perfetta sintesi di un modus operandi caratterizzato dall?amore per ciò che si è scelto di fare e dal desiderio di migliorare, progredire ed evolvere ogni giorno di più. Un po? quello che sta facendo Giuliano Picchianti, imprenditore originario dell?Argentario, da sempre impegnato a far crescere la sua impresa attraverso quella dedizione ? altra parola magica che ogni imprenditore conosce assai bene ? che ti spinge a destinare al lavoro ore ed ore della tua vita, senza neanche rendertene conto. La sua azienda, la Picchianti Srl basata nel cuore della Costa d?Argento, da quasi cinquant?anni opera al servizio di strutture toscane e del Lazio che si occu- pano di ospitalità in senso lato, con servizi dedicati di lavanderia, noleggio e vendita di biancheria, tovagliato e prodotti studiati per l?accoglienza turistica. Fin qui l?attività per così dire istituzionale. Perché da poco Giuliano Picchianti ha deciso di scommettere anche in altri settori, affini a quello suo principale, ma anche certamente a sé stanti, come quello della profumazione. Così ad inizio estate con l?intento di portare avanti progetti in grado di valorizzare le terre di Toscana, verso i quali Picchianti è da sempre sensibile, è nata la novità di Argent?aria. ?Ispirata alla mediterraneità dell?Argentario, Argent?aria è una fragranza ? è lo stesso Picchianti a raccontarcelo ? che inebria immediatamente con sentori di frutti estivi, avvolge con decise note marine e coccola con sensazioni legnose, muschiate. È come la brezza di mare che spira sulla costa dell?Argentario, sposa gli aromi della macchia mediterranea, dei frutti delle terrazze sul mare e sale sul promontorio tra i legni dei fusti delle pendici?. La costa dell?Argentario è protagonista anche del libro fotografico ? inserito insieme al flacone da 200 ml, nel cofanetto ?two senses box?, un modo per coinvolgere i sensi pienamente ? curato da Andrea De Maria fotografo, anch?egli figlio dello ?Scoglio?, il promontorio argentarino che ritrae da oltre trent?anni. Argent?aria è un?essenza destinata non solo alle strutture turistiche, ma non nasconde il desiderio di entrare anche nelle case e negli uffici di un vasto pubblico, perché ciò che Argent?aria consente di fare è un?esperienza sensoriale che parte dal cuore del Mediterraneo, dedicata a chi ha l?Argentario nel cuore. Prodotto nei laboratori di alta profumeria di Diadema Cosmetici è attualmente disponibile come profumo d?ambiente nelle confezioni da 100 ml, 200 ml con box e libro e 1000 ml. Ma non finisce qui perché se con ?Argent?aria, c?è bellezza nell?aria?, con Maremm?aria ? la nuova essenza appena nata, sempre per volontà di Giuliano Picchianti ? ad essere nell?aria, questa volta, c?è la Maremma! PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 ? L d Fr VIVI ???? Maremm?aria è un viaggio che coglie le policrome sensazioni olfattive ispirate dalla terra di Maremma. È un?aria aromatica, con note di cuore di macchia, di noce moscata, di resine naturali che evolvono nella percezione di legni, di muschi Dopo il successo ottenuto con la fragranza Argent?aria, la continua ricerca in termini di qualità e novità ha portato alla nascita di un altro straordinario profumo per ambienti, Maremm?aria appunto, un?essenza che ha tanto in sé del territorio maremmano. ?Maremm?aria ? sottolinea Picchianti ? diffonde nell?aria i colori della Maremma, terra con un paesaggio dalle mille sfumature: dal mare, alle zone umide, le vaste pianure, gli ambienti collinari fino su, alla montagna con una natura bella e generosa che detta i tempi del vivere quotidiano e riporta tutto in una dimensione di autentico rapporto tra l?uomo e il suo habitat. Maremm?aria è un viaggio che coglie Maremm?aria le policrome sensazioni olfattive ispirate da questi territori, è un?aria aromatica, con note di cuore di macchia, di noce moscata, di resine naturali che evolvono nella percezione di legni, di muschi?. Viaggio sottolineato dalle 9 stampe a colori presenti nel cofanetto ?maremm?aria two senses box? che presto uscirà con le immagini tratte dal volume ?Ti amo Maremma fin dove al mar ti sposi e ti vesti di tramonti? sempre a firma di Andrea De Maria, il quale a fianco di Picchianti sta curando il progetto e la comunicazione di queste fragranze ispirate alle terre nostrali. Due parole sull?azienda Picchianti. La Lavanderia Picchianti nasce nel 1974 da Argent?aria un?idea di Mario Picchianti. Successivamente, ormai da diversi anni, la direzione dell?azienda è passata nelle mani del figlio Giuliano. La lunga esperienza maturata nell?attività di noleggio e lavaggio di biancheria per ogni tipo di struttura turistico-ricettiva, l?attenzione rivolta alla qualità del servizio, la capacità di venire incontro a tutte le esigenze del cliente e non per ultimo l?utilizzo di tessuti esclusivamente di fabbricazione Italiana, fanno si che l?azienda sia attualmente leader del settore nella provincia di Grosseto. L?azienda, dopo quasi 40 anni di esperienza produttiva ha deciso dal 2013 di affidare in outsourcing tutta la parte inerente il lavaggio, la stiratura ed il confezionamento della biancheria, avvalendosi della collaborazione di una delle più importanti realtà italiane del settore, azienda certificata in ambito qualità e controllo della biocontaminazione dei capi, che conta nel suo organico oltre 100 dipendenti qualificati ed esperti. Tale decisione, frutto di accurate scelte commerciali, ha permesso di dedicare ulteriore attenzione a cura alle esigenze di qualsiasi tipologia di cliente, non ultima la possibilità di poter offrire un servizio impeccabile a costi più che competitivi in linea con le esigenze del mercato attuale. Info: Picchianti Srl, via Aurelia, Km 145 Loc. Campolungo - 58015 Orbetello (GR), tel. 0564 812138, mail info@lavanderiapicchianti.com, sito web www.picchiantisrl.com, 60 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 VIVI LA MAREMMA CHE ECCELLE SEI, il futuro dell?energia non può che essere nelle rinnovabili! DI LINA SENSERINI Transizione ecologica, energie rinnovabili, ambiente: temi sempre più attuali e all?ordine del giorno. Ne parliamo con un esperto di questo settore, Enrico Banchi, grossetano, amministratore delegato della Sei-Società elettrica italiana, che ha fondato nel 1999 insieme a un piccolo gruppo di imprenditori, oggi una holding con società collegate, associate e controllate, che lavora a livello internazionale « Una nazione che non può controllare le sue fonti di energia non può controllare il suo futuro». È una frase chiave del Discorso alla nazione che l?ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha tenuto nel 2010. In quell?occasione ha aggiunto che gli americani consumano il 20 per cento del petrolio mondiale, pur avendo sul proprio territorio solo il 2 per cento delle risorse totali. Sono passati 20 anni e la conferenza dell?Onu sul clima, la Cop 26 di Gla- 62 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 sgow, si è chiusa al ribasso. Dunque si allunga il ritardo e si rimandano ancora le decisioni. Il tema delle energie rinnovabili e soprattutto, della transizione ecologica è, dunque, di estrema attualità, sia per sostenere i notevoli aumenti dei consumi elettrici previsti in futuro (e-mobility) sia per ridurre gli agenti inquinanti in atmosfera. Ne parliamo con un esperto di questo settore, Enrico Banchi, grossetano, amministratore delegato della Sei Società elettrica italiana, che ha fondato nel 1999 insieme a un piccolo gruppo di imprenditori e oggi una holding con società collegate, associate e controllate, che lavora a livello internazionale nell?ambito delle rinnovabili. In particolare, impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici, per i quali si occupa di ricerca di siti idonei (tecnicamente ?scouting?), progettazione, autorizzazione e in diversi casi anche direzione dei lavori. Enrico Banchi come dimostrano il ?decreto semplificazioni? di Conte prima, le scelte di Draghi, che ha deciso di creare un ministero ad hoc, poi. 54 anni, laureato in Economia e Commercio, Banchi è nel ramo dell?energia green dal 2001. È quindi uno specialista in materia, in grado di comprendere anche e soprattutto le ricadute economiche che sottendono alla transizione ecologica. Una scelta che pure nel nostro Paese è improcrastinabile, In una precedente intervista a Maremma Magazine, a maggio 2020, lei vedeva nella pandemia un?occasione, se così si può definire, per ripensare alcuni sistemi economici, tra cui anche il ruolo dell?energia green. A un anno e mezzo di distanza, ne è ancora convinto? «Decisamente convinto. La storia insegna che, ad ogni periodo di crisi, segue una fase di ?rinascita? i cui semi sono già contenuti nel momento delle difficoltà. Sono i principi della dialettica materialistica della storia, ma seppur in maniera diversa lo aveva sostenuto Vico con la teoria dei corsi e ricorsi. Io non sono uno storico, ho una formazione liberale, ma sono fermamente convinto di questo, come dimostra il Rinascimento che è arrivato dopo il Medioevo. È vero che vale anche il contrario, ma dai momenti difficili l?umanità ha sempre trovato la forza di andare avanti. Questa, come le altre pandemie della storia, anche recente, dovrà finire e ne verremo fuori. Quello che deve cambiare è l?atteggiamento dei singoli». Ovvero? «Lo ha detto anche Papa Francesco nell?omelia della domenica successiva alla chiusura della Cop26, con la quale è andato oltre i contenuti dell?enciclica ?Laudato si?? del 2015. Secondo il Papa, se vogliamo davvero invertire lo scellerato consumo di risorse, occorre l?impegno di ogni singolo individuo, accanto a quello dei governi. È una PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI Nelle foto i rendering di un impianto agrovoltaico, nuova frontiera delle energie rinnovabili ???? L?azienda è specializzata in impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici, per i quali si occupa di ricerca di siti idonei (tecnicamente ?scouting?), progettazione, autorizzazione e in diversi casi anche direzione dei lavori Lo staff 64 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 riflessione politica prima ancora che religiosa, ma anche economica e sociale. Riportando il discorso sul tema di partenza, il messaggio è che la transizione energetica si potrà concretizzare solo se ciascuno farà la propria parte». Crede che i tempi siano maturi per avviare questo processo? «La transizione energetica è la strada da percorrere, l?unica che ci resta. La politica, lo ha dimostrato anche ora a Glasgow, arriva sempre in ritardo rispetto ai cittadini perché insegue il consenso e, prima di muoversi, deve capire in che direzione vanno le idee e i movimenti. Quindi è dal basso, dalle persone, che deve partire la transizione. Io credo che dal superamento della pandemia e delle ferite che inevitabilmente lascerà, nasceranno input a livello mondiale affinché nei prossimi 1020 anni il nostro modo di produrre e consumare energia venga totalmente rivoluzionato». Quindi, l?unica alternativa sono le fonti rinnovabili? «L?eolico, l?idroelettrico e il solare in tutte le sue forme, la più avanzata delle quali è ?Rubia?, un sistema di pannelli solari a concentrazione solare di ultima generazione che può attivare un procedimento capace di produrre idrogeno per elettrolisi ad alta pressione oppure i prossimi sistemi di reforming a vapore con ossidazione parziale, da usarsi in combinazione con le celle a combusti- bile di Rubia. Questo per consentire che le energie rinnovabili per loro natura ?intermittenti? possano essere accumulate (non in batterie) e riusate nel momento del bisogno. Funzione fino ad oggi svolta da stazioni idroelettriche di ripompaggio che quando c?è energia in eccesso immettono acqua in bacini in quota per poi invertire il progesso e generare energia elettrica nel momento del consumo. In estrema sintesi, non è nemmeno pensabile un ritorno al nucleare tradizionale o all?uso spinto di energie fossili che dovranno sempre più ridursi. Il percorso di transizione è iniziato, è irreversibile, basta guardare la comunicazione sulle auto elettriche, solo per fare un esempio». Tuttavia non esiste energia a impatto zero e anche tutti questi materiali per le rinnovabili, come pannelli, pale eoliche, le batterie della auto elettriche, un giorno dovranno essere smaltiti «Ci sono già le tecnologie per ridurre lo scarto. L?eolico ha un impatto visivo, ma il materiale delle pale è completamente riciclabile; per il fotovoltaico attualmente la frantumazione permette un recupero al 70 per cento, ma è stato brevettato un sistema che arriva al 99 per cento, segando i pannelli in orizzontale, separando il vetro, dal metallo e dal silicio. Silicio, che viene trattato e riutilizzato in nuovi pannelli. La Sei Holding L a Sei Holding è gestita da un Cda composto, dal dottor Enri­ co Banchi, presidente e ammi­ nistratore delegato, insieme ad altri consiglieri delegati per materia e per funzione quali l?ingegner Pier Fausto Sforzi, direttore tecnico, la dottoressa Isabella Silenzi, che cura gli a?ari generali e commerciali. La sede operativa si trova a Gros­ seto, in via Giordania 185. Info e contatti: www.societaelet­ tricaitaliana.it info@societaelettricaitaliana.it, segreteria@societaelettricaitalia­ na.it, info@seiholding.it Le batterie delle auto si recuperano al 50-60 per cento, ma sono allo studio altri tipi di accumulatori che spingono verso la produzione di idrogeno tramite processi di elettrolisi, per alimentare le ?fuel cell? che ad impatto zero riconvertono in energia elettrica l?idrogeno accumulato. Resta il fatto che servono materie prime e i Paesi terzi non hanno i sistemi di controllo sul lavoro e sullo sfruttamento di risorse come quelli avanzati. E questo è ancora un altro fronte su cui c?è molta strada da fare». La Holding Sei cosa fa esattamente? «L?attività prevalente nell?ultimo triennio si è concentrata nello sviluppo di impianti eolici e agrovoltaici di media taglia, entro i 6megawatt, per conto di grandi privati e società di investimento europee, in prevalenza olandesi, tedesche, spagnole. Ci siamo specializzati sullo scouting, ovvero ricerca di potenziali siti adatti per impianti di energie rinnovabili, concentrandoci su ex discariche, ex aree industriali, ma anche aree agricole per impianti di agrovoltaico. Poi facciamo seguire la progettazione, l?iter autorizzativo e anche, in fase di cantiere, la direzione lavori. Tutto questo, in particolare dal 2017, quando si è esaurito il sistema di incentivi ai privati e ci siamo indirizzati verso una clientela diversa, internazionale. Al momento gestiamo 150 progetti tra fotovoltaico ed eolico, che diventeranno 250 nel 2022, e 175 megawatt di potenza circa. Abbiamo sviluppato un apposito programma ?Energy Tool?, del quale siamo proprietari, per la gestione, la condivisione tra progettisti, l?aggiornamento committenti e archiviazione dei documenti relativi ai progetti. Questo software consente al committente di seguire l?andamento dei progetti, di estrarre report e intervenire con suggerimenti e indirizzi, mentre ai progettisti permette di lavorare in smart working condividendo tutti i documenti e le informazioni necessari». L?agrovoltaico non è ancora così diffuso in Italia. Di cosa si tratta esattamente? «Sono impianti di pannelli fotovoltaici non a terra, ma posizionati in alto, in aree agricole adatte a questo genere di struttura. Una ?specie? di grande capannone, aperto, sotto al quale si possono posizionare impianti di irrigazione, sistemi di protezione dalle gelate e dalla grandine, coltivare vari tipi di prodotti agricoli. Da giugno 2020, con questa tecnica abbiamo sviluppato 30 fattorie solari nel sud Italia, per la coltivazione del luppolo. Tra le altre cose, l?agrovoltaico protegge anche le api dato che le colture sono completamente ecologiche e non si usano pesticidi. Dunque, i potenziali sono infiniti, tant?è che avvieremo questa esperienza anche nel centro Italia, compresa la Maremma. In questo particolare settore, collaboriamo anche con università ed enti di ricerca»». Ma le attività del Gruppo Sei non si esauriscono qui «No. Accanto agli ambiti idroelettrico, fotovoltaico, eolico, abbiamo sviluppato anche studi e attività nelle biomasse, nella cogenerazione, nell?idrogeno, nella geotermia e, più recentemente, nella progettazione di edifici ?Green building?. Come siete organizzati? «Abbiamo creato un modello organizzativo in network, finalizzato a raggiungere la leadership nella progettazione, produzione, consulenza tecnica, economica, amministrativa e finanziaria; lavorano con noi tecnici ed esperti in innovazione, brevetti, ricerca e sviluppo tramite l?ideazione di programmi informatici e gestionali delle commesse, basati su software originali interni e impiego di software professionali specifici per la progettazione. Ci tengo a dire una cosa, per concludere: nonostante le problematiche legate alla pandemia, che hanno bloccato tutto per quasi due anni, il settore dell?energia rinnovabile, già prima della fine della tempesta, ha migliorato le sue prospettive di sviluppo. L?attività di reperimento di siti idonei per progettare e autorizzare impianti in questo anno è aumentata grazie a grossi committenti che hanno deciso di investire in Italia». PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI STORIA Gli acquedotti medicei in Toscana: Arezzo, Pisa e Pitigliano La Toscana è un grande museo diffuso en plein air. Fra le testimonianze del potere e della magnificenza medicea di maggior interesse sono da annoverare acquedotti e fontane. L?approvvigionamento idrico delle città è stato infatti per secoli un problema centrale. È stato questo il tema affrontato nel corso del convegno dal titolo ?Il potere e la magnificenza dei Medici espressi attraverso l?acqua, le fontane e gli acquedotti?, che si è svolto recentemente a Pitigliano DI ANGELO BIONDI Pitigliano, fuga d?archi dell?acquedotto 68 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 I l 23 ottobre 2021 si è tenuto a Pitigliano un importante Convegno su ?Il potere e la magnificenza dei Medici, espressi attraverso l?acqua, fontane e acquedotti?, a cui hanno concesso il patrocinio la Regione Toscana ed altri rilevanti enti ed associazioni come Italia Nostra, Banca TEMA, l?Acquedotto del Fiora, la SIPBC onlus, l?ANCI, l?UNPLI. Il Convegno è stato organizzato dal Comune di Pitigliano con la consulenza dell?arch. Patrizia Vezzosi, ideatrice e responsabile del Progetto/Rete ?Le Vie dei Medici - Museo Diffuso en plein air?, che ha assunto ormai rilevanza nazionale ed è stato presentato al Salone Mondiale dell?UNESCO come una significativa rete educativa, culturale, turistica volta allo sviluppo sostenibile. Il convegno di Pitigliano si inserisce infatti nel suddetto Progetto ?Le Vie dei Medici?, presentando una delle molteplici efficaci iniziative in cui si è espressa la magnificenza dei Medici attraverso l?utilizzo della risorsa ?acqua?, con la realizzazione di Acquedotti e Fontane come quelli di Firenze, Pisa, Arezzo e Pitigliano. Nel corso del convegno, moderato da Paolo Mastracca, sono stati trattati gli aspetti relativi a tre dei maggiori acquedotti costruiti in Toscana sotto i Medici: l?acquedotto vasariano di Arezzo e gli acquedotti medicei di Pisa e di Pitigliano, che portarono a soluzione il problema dell?approvvigionamento idrico nelle suddette città agli inizi del XVII secolo. I relatori dei tre Acquedotti: l?ing. Remo Chiarini per Arezzo, l?arch. Francesco Pozzi per Pisa e il prof. Angelo Biondi per Pitigliano, sono stati affiancati da rappresentanti dei Comuni, rispettivamente Roberto Ademollo, Sandro Ciabatti e Irene Lauretti che hanno reso note le attività di valorizzazione culturale e turistica messe in atto dalle amministrazioni comunali; particolarmente interessante e stimolante è risultato l?intervento di Rodolfo Ademollo: ?La via dell?acqua dal Digital al Trekking?. *** L?Acquedotto Vasariano di Arezzo fu fortemente voluto dal famoso artista aretino Giorgio Vasari (da cui il nome all?acquedotto), il quale realizzò la prima fase di studio per l?opera, ma non potè vederne l?inizio per la morte sopravvenuta nel 1574. Solo un quindicennio più tardi il progetto di un acquedotto per la città di Arezzo sotto il Granduca Ferdinando I dei Medici fu affidato nel 1590 all?architetto fiorentino Michele Pagni, ma l?opera fu realizzata dall?architetto Gherardo Mechini, che lo Arezzo, acquedotto vasariano PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI Pitigliano, Fontana Medicea ???? Se l?acquedotto mediceo di Firenze è stato ampiamente studiato, meno conosciuti sono gli acquedotti di Pisa, di Arezzo e soprattutto quello di Pitigliano, che è l?icona del borgo ed i relativi aspetti tecnologici e sistemici esprimono efficacemente il potere e la magnificenza dei Medici in tutto il Granducato e non solo nella Capitale portò a compimento nel 1603. L?acquedotto prende l?acqua dalla falda idrica di Cognaia e si sviluppa su un percorso di 3,6 chilometri, inizialmente sotterraneo, poi all?esterno con l?ausilio di 53 arcate per permettere all?acqua di scorrere linearmente; poi rientra sottoterra per arrivare in città a piazza Grande, dove Mechini progettò anche la Fontana. Le arcate dell?Acquedotto Vasariano, di notevole impatto scenografico, sono state restaurate e sono state recuperate anche le cosiddette Conserve, coperte da volte a botte, che servivano per raccogliere e depurare le acque durante il percorso. Lungo l?acquedotto è previsto un itinerario da percorrere a piedi o in bicicletta come via di trekking di notevole richiamo turistico. L?acquedotto Mediceo di Pisa costituisce anch?esso una mirabile opera di ingegneria idraulica, cominciata sotto il Granduca Ferdinando I nel 1592, quando il progetto fu affidato all?architetto Raf- 70 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 faele Zanobi di Pagno, a cui nel 1594 subentrò il nipote ing. Andrea Sandrini, che continuò i lavori e lo completò nel 1613. L?acquedotto inizia dalle sorgenti di Asciano Pisano, si snoda nella Valle delle Fonti per un percorso di Km. 6 per arrivare alla città di Pisa al Porto delle Gondole, da cui per tubazioni sotterranee l?acqua veniva distribuita alle fontane sparse in città. Fu realizzato sul modello degli antichi acquedotti romani in condotta sopraelevata con unica tubatura su ben 934 arcate con bottini di presa e il Cisternone, che raccoglieva e decantava l?acqua per poi ridistribuirla. Il percorso dell?acquedotto è molto suggestivo, ma le arcate hanno bisogno di manutenzione e di restauri anche per la vegetazione infestante; inoltre in alcuni punti gli archi sono stati interrotti a causa dell?intersecarsi di strade. Tuttavia la via dei Condotti, che corre ai piedi dell?acquedotto, costituisce una interessante pista pedonale e ciclabile, suscettibile di notevole valorizzazione ambientale e turistica. L?Acquedotto Mediceo di Pitigliano è senz?altro il più sconosciuto tra quelli realizzati in Toscana in epoca medicea ed è quindi opportuno soffermarcisi maggiormente tanto più che ancora sia su Internet che in varie guide turistiche si perpetua un madornale errore attribuendo la costruzione dell?acquedotto al conte Giovan Francesco Orsini nel 1545; addirittura molti, pur continuando ad attribuire l?opera al conte Orsini nel 1545, non esitano a chiamarla ?Acquedotto Mediceo? con evidente contraddizione, essendo iniziato il dominio dei Medici sulla Contea solo nel 1608. Proprio quando la Contea passò dagli Orsini ai Medici il desiderio della popolazione pitiglianese di portare l?acqua nel centro abitato sembrò potersi avverare; infatti nel 1612 in occasione della visita a Pitigliano del Granduca Cosimo II fu redatto un progetto per la costruzione di un acquedotto dall?architetto fiorentino Gherardo Mechini coadiuvato dall?ing. Andrea Sandrini, tecnici provetti che già avevano lavorato rispettivamente all?acquedotto di Arezzo e a quello di Pisa. Di fronte alle pressanti richieste della Comunità di Pitigliano il Granduca manifestò la volontà di realizzare l?opera, ma non volendo impegnarvi risorse finanziarie, addossò la spesa agli ebrei della Contea, pena la loro espulsione. Ordinò infatti che ?si piglino il carico detti ebrei della spesa del condotto della fonte che si vuole condurre in Pitigliano, secondo il disegno e referto di ms. Gherardo Mechini e ms. Andrea Sandrini? per una spesa calcolata in 4000 scudi fiorentini. Gli ebrei della Contea (una sessantina in 15 famiglie a Pitigliano e altrettanti a Sorano) furono costretti a versare al Monte Pio, in tre anni, la notevole somma di 600 scudi romani, equivalenti ai 4000 scudi fiorentini previsti. Tuttavia l?opera non partì, forse per altri impegni della Comunità in numerosi altri lavori e anche per non privare della somma il Monte Pio appena fondato, che funzionava soprattutto con questo capitale. Dopo nove anni, nel luglio 1621, la popolazione si radunò alla presenza del Governatore della Contea per cominciare l?opera dell?acquedotto; più di 200 persone si impegnarono a versare offerte in grano e in denaro, forse perché non erano più sufficienti i 600 scudi romani versati dagli ebrei. Nonostante ciò ancora una volta i lavori non partirono. Infine nel dicembre 1634 il Consiglio della Comunità di Pitigliano affrontò di nuovo l?argomento di ?condurre la vena dell?acqua? e fabbricare la fonte in Pitigliano?. Sebbene l?anno successivo 1635 avvenisse un cambio di governo nella Contea di Pitigliano, concessa in subfeudo al cardinale Giovan Carlo Medici dal fratello Ferdinando II Granduca di Toscana, questa volta l?iniziativa andò avanti. Così agli inizi del 1636 furono nominati un Sovrintendente dell?opera e un Cassiere, che dovevano occuparsi delle PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI ???? La costruzione dell?Acquedotto e della Fontana, che portò alla popolazione grande beneficio, fu l?opera più importante realizzata a Pitigliano sotto i Medici tanto più apprezzabile nel territorio maremmano, privo di servizi essenziali, in forte decadenza e attanagliato dallo spopolamento e dalla malaria necessità occorrenti, procurare i materiali ed effettuare i relativi pagamenti. Intanto la popolazione di Pitigliano, desiderosa che finalmente i lavori per l?acquedotto potessero cominciare, partecipò spontaneamente ad una colletta, nonostante il peggioramento delle condizioni economiche della Contea in quegli anni. La colletta fruttò 525 scudi, 422 staia di grano, 21 barili di vino e l?offerta di 75 opere gratuite e vi parteciparono ben 605 individui, ossia quasi tutte le famiglie di Pitigliano, che contava allora 2350 abitanti. Nella Contea di Pitigliano non esistevano competenze e maestranze in grado di eseguire i consistenti lavori dell?acquedotto, perciò nel novembre 1636 il Governatore spedì nei luoghi vicini del Granducato e dello Stato Pontificio un annuncio per presentare offerte al riguardo. Giunsero offerte da Valentano e da Acquapendente, ma l?appalto fu affidato al mastro muratore Alessandro Vassalli di Viterbo e suoi compagni, la cui proposta fu giudicata la più conveniente. Poiché il progettista Gherardo Mechini da tempo era deceduto, a dirigere i lavori dell?acquedotto e fonte, fu nominato Gherardo Silvani, architetto dell?Opera del Duomo di Firenze, in quel tempo tra le personalità più rilevanti del capoluogo toscano. Per raccogliere ulteriori risorse finanziarie fu stabilita una tassa apposita a carico della popolazione, detta ?Imposta della Fontana?. Nel 1637 furono iniziati i lavori alla sorgente del fiume Meleta, dove scaturi- 72 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Pitigliano., lo spettacolare pilastro con archi vano cinque vene d?acqua che davano origine al fiume, captando le vene più alte, il cui livello permetteva di mettersi in piano più facilmente. Lo scavo della fossa fu eseguito da operai aquilani, come era consueto all?epoca. Nel 1638 l?acquedotto fu completato fino al primo fossato della fortezza per un percorso di quasi 5 chilometri, con i condotti di terracotta in parte coperti in parte scoperti, con i bottini, gli sfiatatoi e le bocchette per sturare l?acqua e portare via eventuali residui, per una spesa di circa 2000 scudi. Si trattava ora di portare il condotto oltre le vecchie opere difensive di Pitigliano, superando due profondi fossati, fino in piazza della Rocca, dove si doveva costruire la Fontana. Il primo fossato fu superato con un pilastro, che sosteneva un doppio arco fino a raggiungere la muraglia della fortezza, da tempo smantellata; la muraglia fu livellata, poi l?acquedotto scavalcò il secondo fossato grazie ad un duplice arco appoggiato su uno spettacolare pilastro in tufo, percorrendo poi le mura di fronte alla torre e giungendo sulla piazza a fianco della Porta di Sopra. L?appalto per la realizzazione del grande pilastro fu ottenuto dallo scalpellino viterbese Angelo Pieruzzi, che già aveva eseguito lavori di buona qualità a Viterbo; egli si avvalse anche dell?aiuto di altri scalpellini come Giovan Maria Bevilacqua, un tale Lorenzo e Giovan Battista di Bartolomeo detto ?il Siena? dalla sua patria. Sul ciglio della rupe del lato meridionale della piazza fu eretta la Fontana a cinque archi con alti parapetti; di lato alla Fonte presso la Porta di Sopra, furono costruiti il lavatoio e l?abbeveratoio, detto poi ?Fontana degli Animali?. Gli ultimi lavori della Fontana, eseguiti da Alessandro Vassalli, ebbero termine nell?agosto 1639, ma la vicenda non si chiuse; sull?onda del successo la Comunità di Pitigliano decise di continuare i lavori per condurre l?acqua anche all?interno dell?abitato fino alla piazza di S.Pietro e a quella di S.Maria ?per comodità del popolo e ornamento del luogo?. Per proseguire l?opera la popolazione decise di contribuire con una somma corrispondente alla metà dell?Imposta versata nel 1636; cosi l?acquedotto fu portato all?interno dell?abitato con la realizzazione di una fonte in ciascuna delle due piazze interne all?abitato. La Fontana originariamente costruita sulla rupe aveva un aspetto un po? diverso dall?attuale. Lo rende noto l?Anonimo Apatista, autore di una monografia sulla Contea di Pitigliano poco dopo la metà del Settecento, che così la descrive: ?? traversando il fosso della Rocca per mezzo di un altro PonteCanale, sostenuto da un alto e magnifico Arco si conduce alla fonte di Piazza, dove escano dalla bocca di un leone (le acque) cadendo dentro d?una vasca. La quale per via di sette cannelle rimette le medesime in larga copia dentro un?altra maggiore vasca ossia catino, che oltre di fare alla Piazza un bell?adornamento, riesce di grandissimo comodo al popolo?. Dunque la Fontana, costruita dal Vassalli, presentava al centro due vasche, una sopra e una sotto, con un arco grande sopra di esse, contornato da due archi più piccoli per parte; le cannelle, anche dell?abbeveratoio, furono dotate di mascheroni. Oggi la Fontana presenta solo cinque cannelle: quella centrale presenta una testa di leone in travertino, le altre quattro con mascheroni (due in pietra, due in ghisa), che gettano acqua in una sola vasca, conservando però i cinque archi, ma con abbassamento di quello centrale e allargamento dei quattro laterali, che permettono una bella vista sulla valle sottostante. L?aspetto attuale della Fonte si deve probabilmente alle modifiche ottocentesche o novecentesche apportate sia alla viabilità di accesso che alla piazza principale. Anche i tredici archi, che seguono lo splendido pilastro a due arcate del secondo fossato e che danno l?impressione di essere parte integrante della prima realizzazione dell?Acquedotto, in realtà sono stati aperti successivamente nelle antiche mura, creando così una magnifica vista sullo spettacolare panorama sottostante della valle del fiume Meleta. La costruzione dell?Acquedotto e della Fontana, che portò alla popolazione grande beneficio, fu l?opera più importante realizzata a Pitigliano sotto i Medici tanto più apprezzabile nel territorio maremmano, privo di servizi essenziali, in forte decadenza e attanagliato dallo spopolamento e dalla malaria. Pitigliano con la guida di amministratori capaci e consapevoli riuscì a risolvere il problema dell?approvvigionamento dell?acqua potabile con circa tre secoli di anticipo rispetto a quasi tutti i centri abitati della Toscana meridionale. I pitiglianesi, che vollero quest?opera con grande determinazione, rimasero sempre attaccati alla Fontana tanto che ancora oggi il bellissimo pilastro con archi del secondo fossato è considerato un simbolo di Pitigliano; è da sottolineare che fin dall?inizio l?Acquedotto e Fontana furono percepiti non solo per l?utilità che recavano alla gente, ma anche come abbellimento artistico; nella riunione del Consiglio del 1639 si parla infatti di ?comodità del popolo e ornamento del luogo? e di ?ornamento e bellezza della terra?. Il Governo mediceo, pur non impegnandosi finanziariamente, assecondò l?iniziativa e favorì l?azione della Comunità locale tanto che nella costruzione dell?Acquedotto e Fontana si realizzò una collaborazione di alto livello, mettendo insieme per la progettazione importanti architetti fiorentini e per la realizzazione capaci maestranze viterbesi, che ben sapevano lavorare il tufo; in sostanza il meglio che si potesse trovare all?epoca e il risultato fu conseguentemente di grande qualità. VIVI GIOCHI DA TAVOLO Nella terra dei campanili arriva Gnamo!, il ?risiko? della Toscana Si chiama ?Gnamo! Conquista la Toscana? ed il nuovo gioco da tavolo ? appena uscito ? della cooperativa ligure Demoela, che esalta la toscanità e celebra con ironia le storiche rivalità tra i territori della regione. Gnamo! è ambientato in un?immaginaria Toscana del futuro, dove gli esseri umani ormai estinti sono stati soppiantati dai cinghiali DI REDAZIONE L ivorno vs Pisa, Firenze vs Siena o Prato vs Pistoia o ancora Grosseto vs Siena: sono solo alcune delle storiche ?rivalità? tra le province toscane. Per celebrare con ironia le eterne contrapposizioni tra i territori della regione, nella ?terra dei campanili? e dei guelfi e ghibellini è appena arrivato un nuovo gioco da tavolo di strategia: 74 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Gnamo! Conquista la Toscana. L?idea è di Demoela, cooperativa ligure con una redazione diffusa in varie regioni d?Italia, specializzata nella realizzazione di giochi da tavolo ispirati a città e regioni italiane. Per la prima volta, con Gnamo!, la cooperativa si cimenta in un gioco di società incentrato sulla Toscana, fin dal- la scelta del nome che riflette una tipica espressione colloquiale regionale. Gnamo! è ambientato in un?immaginaria Toscana del futuro, dove gli esseri umani ormai estinti sono stati soppiantati dai cinghiali: a scontrarsi a colpi di ?zannate? per ottenere il controllo del territorio sono dunque cinque fazioni di buffi suini. A suon di dadi e giocando le carte giuste i giocatori guidano le proprie truppe alla conquista della Toscana, dalla Garfagnana al Valdarno, dal Chianti alle Crete Senesi fino alla Maremma. Il gioco è stato sviluppato da Federico Calciolari, che insieme ad altri collaboratori ha immaginato lo scenario e i personaggi che si possono incontrare nella scatola: ?Da toscano trapiantato in Valdinievole ? afferma proprio Calciolari ? ho trovato molto bella l?idea di costruire una mappa della regione che raccontasse tutti i territori, dalle città più grandi alle vallate meno note, ma altrettanto belle e affascinanti. Il gioco poi ha tutti i caratteri della ?toscanità?: è estremamente divertente, permette di imparare a conoscere meglio la regione e celebra con autoironia il campanilismo che tanto ci definisce?. Lo sviluppo grafico del gioco è stato affidato a Pietro Rotelli, illustratore della provincia di Livorno. ?Cercare di condensare alcune singolarità della nostra regione in particolari da inserire PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 VIVI ???? A scontrarsi a colpi di ?zannate? per ottenere il controllo del territorio sono cinque fazioni di buffi suini. A suon di dadi e giocando le carte giuste i giocatori guidano le proprie truppe alla conquista della Toscana, dalla Garfagnana al Valdarno, dal Chianti alle Crete Senesi fino alla Maremma sui personaggi o nei dettagli del tabellone ? dice Rotelli ? è stata una sfida avvincente. Ho cercato di far emergere lo spirito goliardico e simpaticamente campanilista, incentrato sullo sfottò, che ci contraddistingue, ma che non ci fa mai perdere la voglia di ridere di noi stessi e prendersi poco sul serio?. ?Con la pandemia ? sottolinea Simone Riggio, presidente della Cooperativa Demoela ? abbiamo visto quanto il digitale sia in grado di tenerci uniti ma anche quanto possa essere un canale di condivisione alla lunga alienante. Noi pensiamo che digitale e fisico siano livelli complementari, non alternativi. In un gioco come Gnamo! il divertimento sta soprattutto nello stare insieme, magari coi cellulari spenti, per una serata in compagnia attorno a un tavolo?. Gnamo! Conquista la Toscana è disponibile da fine ottobre online sul sito www.demoela.com e in numerosi negozi di Firenze e di tutta la Toscana a 44.90 ?. È adatto dai 3 ai 5 giocatori per un pubblico dai 12 anni in su e ha una durata di circa 90/120 minuti, a seconda del numero di giocatori. Il gioco in breve Gnamo Gnamo è un gioco di battaglie e strategia in cui 40 territori della Tosca­ na vengono contesi fra cinque tribù di cinghiali: guide turistiche, contadini, cittadini, fungaioli e pottini. In questo gioco di società ideale per accendere una serata fra amici, dovrà essere sfoderato il proprio lato strate­ gico per sconfiggere gli avversari a suon di carte, dadi e zanne. Uno solo l?obiettivo: conquistare tutto il Gransuinato al grido di? Gna­ mo! L?ambientazione Per secoli la convivenza tra cinghiali e toscani si era retta su una tregua precaria: ai cinghiali spettava il domi­ nio incontrastato di boschi e pinete, ai toscani quello di città e paesi. 76 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Questo equilibrio sembrava desti­ nato a durare per sempre? almeno finché una incauta provocazione uma­ na non portò alla guerra. Per mesi e mesi, ogni strada fu invasa da cinghiali armati fino alle zanne. Ronde di suini pattugliavano tutto il territorio, men­ tre ogni contro?ensiva umana fu vani­ ficata dall?abilità dei cinghiali di rinta­ narsi nei boschi, per poi attaccare a sorpresa. In breve tempo, ai toscani non restò che ammettere la sconfitta ed emigra­ re in massa. Dopo la vittoria però, la calma durò ben poco. Come era stato un tempo per i toscani, anche i cinghiali, senza ormai un nemico che li unisse, si ritro­ varono uniti da una sola cosa: la rivali­ tà e l?astio reciproco. Divisi in cinque tribù, iniziarono a combattere e farsi guerra, con un solo obiettivo: riunire tutta la regione sotto un unico Gransuinato. Come si gioca Gnamo è un gioco di strategia e conquista con due modalità di vittoria che corrispondono a diverse durate. Ciascuno parte da una carta obiettivo segreta. Chi sarà più abile nel gestire le proprie armate sulla regione? I giocatori avranno a disposizione delle carte da utilizzare con astuzia per accrescere la propria forza sul campo di battaglia o negoziare momenti di tregua. Il gioco consente di dare sfogo al più acceso campanilismo utilizzando le armate ungulate a colpi di zampate in epiche battaglie. TURISMO Monterotondo Marittimo, un percorso Welness con piscine di acqua calda e vista sul Parco delle Biancane Il rendering del progetto Un percorso wellness con piscine di acqua calda vicino al Parco delle Biancane. È quanto si appresta a realizzare il Comune di Monterotondo Marittimo accanto al MUBIA, Geomuseo delle Biancane. Un bel progetto, curato dall?architetto David Fantini, che diventerà un importante volano turistico ed economico per tutto il territorio I l Comune di Monterotondo Marittimo realizzerà un percorso wellness con piscine di acqua calda vicino al Parco delle Biancane. Il sindaco Giacomo Termine ha presentato nel corso di un?assemblea pubblica il progetto preliminare del nuovo insediamento che sarà realizzato accanto al MUBIA, Geomuseo delle Biancane. Il progetto è curato dall?architetto David Fantini. Le parole del Sindaco ?Si tratta dell?ultimo grande progetto in ordine di tempo ? afferma Giaco- PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI Foto Giancarlo Gabbrielli ???? Il sindaco commenta: ?È l?ultimo grande progetto in ordine di tempo che abbiamo pensato per garantire a Monterotondo Marittimo un ulteriore salto di qualità in termini di offerta turistica? Monterotondo Marittimo mo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo ? che abbiamo pensato per garantire a Monterotondo Marittimo, un ulteriore salto di qualità in termini di offerta turistica, dopo gli investimenti dell?amministrazione comunale sul Mubia, sul Parco delle Biancane e sulla biblioteca comunale. I percorsi benessere legati all?acqua sono attrattivi se collocati in luoghi di particolare pregio ambientale e in questo senso Monterotondo Marittimo, con le sue manifestazioni geotermiche naturali avrà un appeal straordinario. L?area wellness sarà un volano turistico ed economico importante per il futuro del nostro comune e per tutta l?area delle Colline Metallifere, perché rappresenterà un unicum a livello regionale: parliamo di un percorso all?aperto, perfettamente integrato nell?ambiente esterno e al tempo stesso ricco di servizi strutturati. Era importante caratterizzarci per non fare brutte copie dei centri termali vicini, e direi che abbiamo raggiunto l?obbiettivo.? 80 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Il progetto Il percorso riadatta e valorizza un sentiero esistente che parte sul fianco destro del Museo Mubia e risale verso la parte alta delle Biancane, circondato da alberi di alto fusto e prati ed è pensato come una passeggiata nel bosco, scandita dall?acqua e arricchita dai servizi. Sfruttando la morfologia sarà un percorso a cascata: l?acqua, che scende, attraverso il troppo pieno delle vasche, per gravità segna, con i riflessi e con i suoi suoni, l?andamento più o meno ripido del tracciato. Il tutto in un luogo di altissima qualità, ricco di vegetazione, con scorci e affacci sul paesaggio unico delle Biancane e sulla valle di Monterotondo Marittimo. La prima zona, relativamente ampia, ospiterà le vasche di acqua calda, profonde solo 60 cm, ideali per i bambini, con vista sul lagone e sulle Biancane. In questo spazio accessibile a tutti anche ai diversamente abili, si potrà prendere il sole e ritrovarsi prima di iniziare il percorso. All?ingresso sarà realizzato anche un punto ristoro. Iniziando a scendere verso valle, il percorso condurrà alle vasche nel bosco, appartate, raccolte, realizzate con sistema di terrazzamenti, che si adattano alla morfologia generando salti d?acqua, scalini e punti particolari. La temperatura dell?acqua sarà diversa da vasca a vasca per favorire il relax e la rigenerazione del corpo. Più in basso, su un versante più esposto, una serie di gradinate in legno con terrazze disegneranno una zona dove prendere il sole, leggere e riposare prima di proseguire verso due ambienti diversi, posti uno di fronte all?altro: sul versante est una serie di vasche ampie formano piccole cascate aperte a tutti, mentre nella parte ovest si trova un grande prato, che offrirà i servizi, la sauna, il bagno turco, il bagno di vapore e l?hamman, realizzati all?interno di cubi di acciaio corten, a cui accedere in piccoli gruppi per poi immergersi in una grande vasca d?acqua fredda. VIVI ECONOMIA Premio CNA ?Cambiamenti?, ecco le 10 imprese maremmane che passano alla selezione regionale Si chiama ?Cambiamenti? ed è il premio al pensiero innovativo delle giovani imprese italiane promosso da Cna, in collaborazione con numerosi sponsor che mette in palio 20mila euro per l?impresa più innovativa e molti altri premi e riconoscimenti. Per la provincia di Grosseto sono state individuate 10 imprese selezionate per partecipare alla selezione regionale 82 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 Nella foto tutte le imprese selezionate per il premio cambiamenti e (nella pagina che segue) le tre imprese premiate a livello locale: Gianluca Bovicelli (Mira), Marco Papalini (Pramam), Riccardo Setti (Exxe) con il presidente dei Giovani imprenditori di Cna Grosseto Michele Agostini S ono dieci le imprese della provincia di Grosseto selezionate per partecipare alla selezione regionale di ?Cambiamenti?, il premio al pensiero innovativo delle giovani imprese italiane promosso da Cna, in collaborazione con numerosi sponsor che mette in palio 20mila euro per l?impresa più innovativa e molti altri premi e riconoscimenti. ?Dopo lo stop legato alla pandemia ? commenta Michele Agostini, presidente dei Giovani imprenditori di Cna Grosseto ? torna questa importante iniziativa promossa da Cna nazionale che, oltre a sostenere le giovani imprese fornendo loro un contributo in denaro e altre opportunità, le mette in rete: creando quindi la possibilità di dare vita a scambi e collaborazioni utili per crescere ed estendere il proprio mercato di riferimento. Alle imprese selezionate, quindi, faccio il mio ?in bocca al lupo? perché possano andare avanti nelle varie fasi della selezione?. Intanto, come per ogni edizione del premio, giunto ormai alla quinta edizione, Cna ha scelto di premiare tre, tra le imprese selezionate, con servizi di consulenza gratuiti per un anno del valore complessivo di 1000 euro. Ad aggiudicarsi il primo premio è l?azienda Mira, con sede a Capalbio che, nata durante il lockdown, produce occhiali artigianali ispirati nella forma e nel colore alla Maremma, e realizzati con materiali completamente Made in Italy. Mira potrà godere di 500 euro in consulenze erogate dagli esperti di Cna. Seconda classificata per la selezione locale, che si aggiudica 300 euro in consulenze, è la Pramam, impresa specializzata nella produzione di mascherine Ffp2 realizzate con materiali biodegradabili. Al terzo posto, con un premio del valore di 200 euro, la Exxe, realizzazione di strumenti informatici innovativi ed integrabili, dediti ai pagamenti online e offline. Tutte le dieci imprese selezionate hanno partecipato alla selezione regionale per arrivare alla finale nazionale, che si è svolta il 19 novembre scorso. Ecco, nel dettaglio, chi sono: Mira Sas. L?impresa, che ha sede a Capalbio, nasce dall?idea di tre giovani maremmani, sviluppata durante la pandemia. L?obiettivo è valorizzare la propria terra attraverso una nuova prospettiva: la produzione di occhiali da sole, disegnati e progettati ispirandosi alle colorazioni tipiche delle terre di Maremma e alle geometrie delle strutture storiche e rurali, realizzati da artigiani del territorio. Il primo modello realizzato, chiamato ?Maremma?, è un tributo a uno dei simboli di Capalbio, la torre aldobrandesca. Le sfaccettature inferiori della lente richiamano i merli della torre e il modello è disponibile in tre colorazioni: striata, come il pelo del cinghiale da cucciolo, amara come la palude e una colorazione nera, più classica, con lente sfumata, come i tramonti sulla laguna di Orbetello. Pramam srl. L?impresa, con sede a Castel del Piano, nasce dall?unione e dall?esperienza di professionisti che, da oltre 30 anni, operano nel campo della produzione industriale, dell?analisi di laboratorio e della ricerca scientifica e sviluppo: Bioricerche, Certema, Tosti srl. Attraverso strumentazioni ad altissimo contenuto tecnologico, Pramam studia, controlla e analizza tutte le materie prime in entrata e i prodotti finiti in uscita, garantendo il completo controllo di filiera della qualità del Made in Italy. Negli ultimi mesi Pramam si è specializzata nella produzione di mascherine Ffp22 Prm4l, un prodotto totalmente realizzato in Italia, ad altissimo valore qualitativo e tecnologico, da un team di ingegneri, chimici e biologi e prodotto esclusivamente con materiali biodegradabili. Exxe srl. Un?azienda giovane, specializzata nella realizzazione di strumenti informatici innovativi ed integrabili, dediti ai pagamenti online e offline. Nata nel 2021, si distingue nel mercato per la progettazione di sistemi di pagamento elettronici su circuiti a spendibilità limitata. Biorsaf srl. Impresa con sede a Castell?Azzara, Biorsaf è una startup che opera per l?efficientamento di manuali e procedure per la gestione dei rischi nelle aziende in tutti i settori (Haccp, gestione PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI ???? Intanto, come per ogni edizione del premio, giunto ormai alla quinta edizione, Cna Grosseto ha scelto di premiare le tre migliori: al primo posto Mira, seguita da Pramam ed Exxe. Per loro 1000 euro complessivi di premi in palio rischio legionellosi, sicurezza sui luoghi di lavoro, gestione piscine e parchi termali). Cioccolata Ciocconi. Startup con sede a Follonica, che si dedica all?innovazione delle tradizioni gastronomiche del territorio toscano e italiano. Produce, a partire dalla tradizione familiare di apicoltura, una cioccolata spalmabile al miele d?acacia, a marchio toscano e realizzata con materie prime italiane. Il prodotto non contiene conservanti, lattosio o olio di palma. Basa la sua produzione sulla sostenibilità e sulla protezione dell?ambiente, attraverso la salvaguardia delle api. Laboratorio odontotecnico Fiorenzano Emiliano. Un?azienda, con sede a Grosseto, che unisce la tradizione artigianale dell?arte della creazione di protesi dentarie con tecniche innovative, nuo- 84 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 ve tecnologie e scelta dei materiali. Melaverde Bio. Impresa grossetana che nasce dall?unione di tre giovani imprenditrici, ognuna con competenze specifiche, che hanno deciso di dedicarsi alla cura della persona a partire dall?alimentazione per arrivare al benessere interiore. Nel proprio punto vendita, Melaverde Bio offre prodotti alimentari scelti e servizi per il benessere, come la riflessologia plantare, la pranoterapia e consulenze specializzate sull?alimentazione. Scientia Iuris Srl. Si occupa di formazione giuridica professionale e promuove eventi legati al mondo della digitalizzazione dello studio legale. L?impresa, che ha sede a Grosseto, si propone nel settore legale come avanguardia per la produzione di contenuti tecnologici per lo sviluppo di law best practices. Smart Content Srls. Start up grossetana che si occupa di mettere in contatto aziende e agenzie con editori online in tutto il mondo, trovando la soluzione di content marketing migliore e su misura per ogni brand. Si rivolge prevalentemente ad una clientela esperta di Seo link building e media coverage, per questo ha creato una piattaforma online (Ponypr) dove i clienti (o i loro Seo manager) possono scegliere e acquistare 24 ore su 24 le pubblicazioni che desiderano per promuovere la propria azienda. Trigo srls. Un?impresa dedica alla produzione di pinse romane. Un prodotto ad altissima digeribilità che si presta per essere venduto sia già cotto che da cuocere. L?impresa, che ha sede a Grosseto, si occupa della produzione dell?impasto (che richiede una lavorazione di 48 ore) che della farcitura. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Metti una visita al Ce.Mi.Vet. e al ?Savoia Cavalleria? grazie al FAI Prendendo spunto dalle recenti Giornate FAI d?autunno, svoltesi a metà ottobre, in questo consueto spazio dedicato agli itinerari e ai luoghi da scoprire in Maremma parliamo del Centro Militare Veterinario (Cemivet) e della Sala Museale del Reggimento ?Savoia Cavalleria? (3°), due luoghi particolari, di regola inaccessibili, ma pieni di storia Centro Militare Veterinario 86 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Centro Militare Veterinario P untuali come ogni anno a metà ottobre sono tornate le Giornate del FAI d?autunno, il tradizionale evento del FAI, che prevede un weekend di aperture straordinarie alla riscoperta dei luoghi dell?arte e della cultura e l?accesso esclusivo a beni non visitabili durante l?anno. A Grosseto, questa edizione delle Giornate FAI hanno offerto l?occasione per visitare il Centro Militare Veterinario (CEMIVET), in via Castiglionese e la Sala Museale del Reggimento ?Savoia Cavalleria? (3°) in via Senese. Quest?anno, infatti, grazie ad un accordo con la Direzione generale del FAI, in occasione dei 100 anni della traslazione del Milite Ignoto, lo Stato Maggiore dell?Esercito ha deciso di aprire al pubblico in via del tutto eccezionale alcuni siti militari. ?Le Giornate FAI d?autunno ? ha detto Mariapia Vecchi, capo della delegazione FAI della provincia di Grosseto ? sono un?occasione straordinaria per scoprire il territorio in cui viviamo ma anche per sostenere il Fondo Ambiente Italiano ed i suoi progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio architet- tonico, storico e artistico italiano. In quei giorni, infatti, promuoviamo l?adesione dei partecipanti al Fondo Ambiente Italiano attraverso la sottoscrizione della tessera del Fai che dà diversi vantaggi, come l?ingresso gratuito ai 30 beni FAI, 200 eventi con biglietto ridotto, 1600 realtà culturali scontate e molto altro ancora. Ringraziamo il CEMIVET e il Reggimento ?Savoia Cavalleria? (3°) per il loro contributo alla realizzazione delle Giornate FAI d?autunno a Grosseto?. ?Il Centro Militare Veterinario, presente e radicato in Maremma da oltre centocinquanta anni ? ha sottolineato il colonnello Mario Piero Marchisio, comandante del Centro Militare Veterinario ? è lieto ed onorato di aprire le sue porte ai cittadini italiani in un?occasione così importante, quale la commemorazione della traslazione del Milite Ignoto da Aquileia a Roma?. La visita al CEMIVET è partita dal sacrario dedicato ai caduti, di fronte alla ottocentesca torretta dell?orologio, e ha interessato poi il Museo di Storia della Medicina Veterinaria Militare e della Mascalcia, la scuola di Mascalcia, la chiesetta del centro e infine il cancello monumentale all?ingresso storico. Le origini del Centro Militare Veterinario risalgono alla costituzione a titolo sperimentale, nel 1865, del ?Deposito Allevamento Cavalli? di Grosseto con il compito di assicurare il rifornimento di cavalli ai reggimenti di cavalleria del neo-costituito Esercito Italiano. L?esperimento ebbe pieno successo e nel 1870 Vittorio Emanuele II, con Regio Decreto, ne sancì la definitiva costituzione. Dalla sua fondazione alla prima guerra mondiale, il ?Deposito? acquistò annualmente in media 3.000 puledri, con punte di 3.500 negli anni che vanno dal 1900 al 1918. Inizialmente esteso su 5mila ettari, dalla seconda metà del ?900 venne ridotto a 570 ettari. Il cambio di denominazione rispecchia l?evoluzione della missione assegnata all?Ente, che negli anni venti del novecento ha acquisito anche la funzione di centro rifornimento muli, attività mantenuta fino alla fine degli anni ottanta del Novecento. Dagli anni settanta alla fine del secolo scorso ha assicurato la produzione ed il PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI ???? Successo per il weekend di aperture straordinarie targate FAI, alla riscoperta dei luoghi dell?arte e della cultura con accesso esclusivo a beni non visitabili durante l?anno rifornimento di cani da guardia a tutta la Forza Armata. Oggi le principali branche di attività del Centro Militare Veterinario sono in primis l?approvvigionamento, la produzione, l?ammansimento, il primo addestramento e il rifornimento di cavalli e di cani per le esigenze della Forza Armata attraverso il lavoro svolto dal Reparto Ippico e dal Gruppo Cinofilo, quest?ultimo, unico Reparto dell?Esercito Italiano deputato alla formazione di cani per la lotta agli ordigni esplosivi nei principali Teatri Operativi dove le Forze Savoia Cavalleria, la tromba esposta al Museo 88 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Savoia Cavalleria, Museo Armate italiane sono chiamate ad operare. Poi abbiamo, il concorso alla formazione e all?aggiornamento tecnico-professionale degli Ufficiali veterinari e dei Sottufficiali, Graduati e Militari di truppa con specializzazioni o incarichi di pertinenza veterinaria. E ancora le attività di ricerca e studio d?interesse del servizio Veterinario, su indirizzo dell?organo direttivo centrale e la gestione dell?azienda agraria, finalizzata al mantenimento dei cavalli. La visita alla Sala Museale di ?Savoia Cavalleria? ha offerto invece un?originale e completa sintesi di tre secoli di storia di una delle unità più antiche dell?Esercito Italiano. Il culto delle tradizioni, caratteristica peculiare dell?Arma di Cavalleria, tenuto vivo attraverso le vicissitudini della storia, ha consentito che giungessero a noi tanti cimeli ed una ricca e documentazione delle vicende e dei fasti di ?Savoia Cavalleria?. Materiale delle varie epoche, dalla fondazione alle più recenti missioni internazionali, tramandato dai cavalieri con la cravatta rossa. Tra i reperti di maggior interesse la Bandiera ? Colonnella del reggimento del 1745, elmi e uniformi di cavalleria, bandiera catturate al reggimento spagnolo ?Guadalxara? nel 1745, le insegne per tromba, donate dal Re Vittorio Emanuele III nel 1903 al reggimento con lettera autografa del Sovrano. La parte dedicata al primo conflitto mondiale comprende la tromba che suonò la carica a San Foca nel 1918, sciabole ed elmi di ufficiali che parteciparono agli eventi bellici. Un?intera sala è dedicata alla seconda guerra mondiale, con uniformi, fotografie, ordini e trascrizioni di messaggi in originale, bandiere e sciabole sovietiche, documenti propagandistici in cirillico, carte topografiche tedesche. E poi lo spazio dedicato alla memoria di Albino, il cavallo reduce della carica di Isbunschenschij che è custodito, imbalsamato, in una fedele riproduzione della scuderia dove fu ospitato fino alla sua morte nel 1960. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu La Contea dell?Ardenghesca, antica zona di frontiera fra Siena e la Maremma A CURA DI GIAN PAOLO FRANCESCHINI La zona dell?Ardenghesca è un territorio di confine fra Siena e la Maremma, oggi in gran parte amministrato dal Comune di Civitella Paganico in provincia di Grosseto con sede in Civitella Marittima. Un territorio con una storia decisamente importante per la Maremma e per l?intera regione, che merita di essere raccontata - Prima parte 90 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Cosa significa parlare di storia Raccontare la storia di un territorio, sia pure in forma sintetica, non è mai una cosa facile, banale, ma è sempre un progetto ambizioso. Questo è tanto più vero quando ci si vuole occupare di territori marginali che, in apparenza, sembrano offrire pochi stimoli allo studio e la cui ricerca di documentazione originale appare una impresa difficile se non disperata, più che si va indietro nel tempo. È questo il caso del territorio oggetto della nostra riflessione: l?Ardenghesca. Innanzitutto ho cercato di evitare quel tipo accattivante di ricerca di eventi passati straordinari o illustri che, a mio giudizio, banalizza un territorio e allontana dalla verità storica. Ma il raccontare la storia di un territorio è un progetto ambizioso anche perché tende a suscitare l?interesse della gente, non solo degli studiosi. E quando si parla di zone marginali l?obiettivo non può essere certo facilmente raggiungibile. Cercherò comunque di esporre con ordine le vicende che seguono che sono fondamentali non solo per la storia del nostro territorio, ma per la storia della Maremma e di tutta la Toscana Meridionale. Anche oggi questa parte della regione è considerata così nel senso non proprio positivo del termine; ma sono proprio le caratteristiche che la storia le ha consegnato (una natura incontaminata ed una molto bassa antropizzazione che sino a poco tempo fa erano segni di ritardato sviluppo) a garantirle una prossima e sicura rinascita per i soliti e spesso imprevedibili destini della storia. La storia dell?Ardenghesca Al centro di questa Toscana meridionale si trova la micro zona dell?Ardenghesca, un territorio di confine con tutto quello che comporta fra Siena e la Maremma, oggi in gran parte amministrato dal Comune di Civitella Paganico in provincia di Grosseto con sede in Civitella Marittima. È stato un territorio fra i primi ad essere assorbito da Siena perché situato lungo la via più diretta per la Maremma con l?agognato sbocco al mare, il prezioso sale, l?abbondanza di grano, di pesce e la ricchezza di metalli delle sue colline; era anche la regione più debole politicamente ed economicamente verso la quale quella repubblica poteva espandersi con più facilità, pressata com?era dalla potenza di Firenze fin quasi alle sue mura. Come del resto già da secoli aveva fatto la diocesi di Siena; si era infatti ?incuneata? proprio nell?Ardenghesca e tutt?oggi questo territorio quasi per intero è sotto la sua amministrazione. Stretta com?era fra diocesi più antiche e consolidate ? Fiesole, Arezzo (è nota la vicenda delle pievi contese assai vicine a Siena, ma assegnate e tuttora di Arezzo), Chiusi, Volterra e Roselle ? la diocesi di Siena non poteva che espandersi a sud in direzione della Maremma, unica area più debole alla quale poteva ambire; a danno quindi della diocesi di Roselle alla quale vennero sottratte alcune pievi situate lungo un importante asse viario in quel territorio in seguito denominato ?L?Ardenghesca?. Ma perché Ardenghesca? Dagli Ardengheschi, già antichi Conti di Siena. È il caso quindi di ripercorrere, sia pure per sommi capi, i primi passi di questa città e dei suoi Conti attestatisi poi nel contado ed entrati ben presto in contrasto con l?emergente comune. Siena La storia di Siena (che gli addetti ai lavori chiamano ?la dominante? nei confronti del territorio soggetto e nel nostro caso della Maremma) è, come noto, abbastanza nebulosa nell?alto medioevo, dall?arrivo cioè dei Longobardi nel VI secolo allo sviluppo della città comunale nel XII secolo. Dopo avere sperimentato l?amministrazione dei Gastaldi longobardi all?inizio dell?VIII secolo, Siena era passata sotto il governo dei Conti Franchi (una ?piazza del Conte? in Castelvecchio ricorda quel periodo storico) e più tardi ancora sotto quello dei suoi Vescovi, durante il quale si manifestarono i primi segni di autonomia del Comune e dell?espansione nel contado. Così come le altre città dell?Italia dei comuni (che erano state tutte in ombra dalla caduta dell?impero romano), anche Siena cominciò ad attrarre entro le sue mura le forze più vive del proprio contado e spinse i nobili a prendervi residenza. Da questi nuovi cittadini dotati di elevate potenzialità economiche e gravitanti intorno alla curia vescovile uscirono le prime grandi casate mercantili senesi. All?inizio del sec. XI questi Conti di Siena appaiono divisi in 3 rami: i discendenti del conte Berardo cioè i Berardenghi (attestati nella Berardenga che porta ancora il loro nome), i Guiglieschi (nella Valdarbia) e gli Ardengheschi (in Valdimerse PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? Un territorio che è stato fra i primi ad essere assorbito da Siena perché situato lungo la via più diretta per la Maremma con l?agognato sbocco al mare, il prezioso sale, l?abbondanza di grano, di pesce e la ricchezza di metalli delle sue colline e nell?Ardenghesca da loro chiamata). I Conti Ardengheschi Veniamo agli Ardengheschi. Questa linea della dinastia dei Conti di Siena è caratterizzata per essersi aggregata in modo compatto, partendo dai dintorni della città (la Valdimerse), in una definita area territoriale: la cosiddetta ?Ardenghesca?, una zona collinare con valli strette e profonde, di difficile accesso, ma la prima da attraversare e quindi grandemente strategica per le mire espansionistiche di Siena verso la Maremma. Uno stemma ?troncato d?argento e d?azzurro? era quello che contrassegnava l?antico feudo di Siena in età carolingia. Nel Museo Civico di Siena si conservano due sigilli di questa fattura: il primo dei primi decenni del ?200 appartenuto a Bonifazio conte di Civitella, presente nel noto diploma dell?imperatore Federico II agli Aldobrandeschi, ed un altro simile degli ultimi decenni di quel secolo appartenuto questa volta a suo nipote Fazio di Guido. Fra la fine dell?XI ed i primi decenni del XII secolo gli Ardengheschi fecero generose donazioni territoriali a vari enti religiosi del Senese, il che dà l?impressione di una loro grande disponibilità. Motivazioni non soltanto di fede ma anche economiche spingevano le più importanti casate a fondare addirittura istituzioni religiose. Agli Ardengheschi si attribuiscono le fondazioni degli eremi agostiniani di S.Antonio in Valdaspra o 92 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 di Petriolo vicino a Casale di Pari (GR), di S.Maria di Roccamadour, che ebbe poi il titolo di S.Antonio di Montespecchio presso Montepescini (SI), di S.Leonardo al Lago (SI), nonché la fondazione dell?abbazia di Badia Ardenga (SI) e della stessa abbazia di S.Antimo presso Montalcino (SI). In questo ultimo caso si dovrebbe trattare piuttosto del rifacimento della chiesa nelle magnifiche forme ancora oggi esistenti come è attestato nella famosa e lunga epigrafe in forma di charta lapidaria incisa sui gradini dell?altar maggiore di S.Antimo nella quale compare il nome del donatore: il conte Bernardo degli Ardengheschi. Ma è per aver fondato l?Abbazia benedettina di S.Lorenzo al Lanzo nei pressi di Civitella che viene tramandato il loro antico nome: l?Abbadia Ardenghesca. Quanto ci sarebbe da dire su questa Abbadia! È l?espressione artistica più antica ed importante non solo di questo territorio ma dell?intera Maremma grossetana. La prima sensazione che la vista di questa bellissima facciata suscita anche nel non addetto ai lavori è quella di richiamare proprio quella della celebre, coeva e vicina Abbazia di S.Antimo. Bisogna tenere presente però che la meravigliosa facciata romanica del S.Lorenzo indica con buona certezza l?epoca di costruzione della facciata stessa, ma non quella della fondazione della chiesa; intendo dire che la facciata realizzata nel sec.XII è stato un notevole intervento di abbellimento di una chiesa che già esisteva da perlomeno un secolo. Il minore livello qualitativo di questa facciata potrebbe addirittura far pensare che questo cantiere sia servito da prototipo all?altro di S.Antimo. Gli Ardengheschi furono quindi un?antica famiglia comitale, di lontana origine longobarda o forse meglio franca (si dice da Ardengo, antico patronimico franco, e paladino di Carlo Magno), che fu protagonista delle prime vicende storiche medievali di Siena e della Maremma. Cerco a grandissime linee di raccontarvi queste vicende. Dal 1151 la Repubblica di Siena entrò in conflitto con gli Ardengheschi per il controllo del loro territorio. Nel 1156 gli Ardengheschi furono costretti a vendere il loro castello di Orgia ai senesi e nel 1167, e di nuovo nel 1179, i conti di Civitella assieme agli altri loro consorti dell?Ardenghesca furono costretti alla sottomissione. La disputa si concluse col lodo arbitrale del 1202 veramente decisivo delle sorti dell?intera regione; segnò infatti la definitiva entrata nell?orbita fiscale senese degli Ardengheschi e del loro monastero di famiglia di S.Lorenzo assieme ai tanti loro castelli ed ai loro numerosi abitanti; giurarono in tutto 1018 uomini, cioè famiglie (e si noti che dal giuramento erano escluse alcune categorie!). Gli arbitri furono due laici, l?arciprete della cattedrale di Siena, l?abate dell?importantissimo monastero di S.Eugenio e, curiosamente, lo stesso abate di S.Loren- ???? In questa prima puntata parliamo della nascita e dello sviluppo della Contea, fino alla sottomissione a Siena avvenuta nel 1202 zo che era ?parte in causa?. Actum juxta Rigumpetrosum, prope ecclesiam Sancti Blasii ad Mersem; si tratta della chiesa di S.Biagio di Filetta sull?antica strada regia Grossetana ed oggi sulla Grosseto-Fano. La contea È incerto il numero delle località e dei castelli appartenuti nel corso del tempo, in toto o in parte, agli Ardengheschi. Taluni storici, ad esempio, riconducono a loro anche Roccatederighi, Sassoforte, Belagaio, Sticciano, Torniella, Torri (tutti nel comune di Roccastrada), Sasso, Cinigiano, Gello, Montantico e Montorsaio (sempre in provincia di Grosseto), ed infine in provincia di Siena: la Suvera, Brenna, Luriano, Macereto, Camigliano, Campriano, Monticiano, S.Giovanni d?Asso e S.Quirico d?Orcia. Senza addentrarci in queste difficili questioni, credo interessante limitarsi a presentare qui il lungo elenco delle località dei conti e dell?abate che compaiono nell?importante atto del 1202 e oggi comprese negli attuali comuni di Sovicille, Monticiano, Murlo, Roccastrada e Civitella Paganico. Vediamole allora. Nel comune di Sovicille: Rosia, Orgia, Stigliano, Monte Capraia; nel comune di Murlo: Vallerano, Montepescini, Roccagonfienti (scomparso); nel comune di Monticiano: Foiano (oggi S.Lorenzo a Merse), Tocchi, Castiglione della Farma (scomparso), Petriolo (allora senza le mura, ma questa sarà una storia da raccontare a parte); nel comune di Roccastrada: Litiano (scomparso), Fornoli (scomparso); nel comune di Civitella Paganico: Pari (anche questo tipico castello meriterà una puntata a sè), Montagutolo (scomparso), Casenovole, Montecodano (scomparso), S.Lorenzo (castello scomparso che era di fronte all?Abbadia Ardenghesca), Monteverdi (scomparso), S.Anastasio (scomparso), Terzinate (scomparso), Bagnolo (scomparso), Lapidalto (scomparso) ed infine Civitella dell?Ardenghesca, così denominata sino a tutto il ?400 ed oggi Civitella Marittima, una specie di capoluogo della contea secondo alcuni storici e comunque l?insediamento principale dell?intera regione. La storia è lunga, per cui al momento ne diamo solo un breve cenno. Il mio paese dopo secoli di isolamento è stato di recente ricompensato dalla fortuna di trovarsi lungo la grande via di comunicazione Grosseto-Fano che ha sostituito l?antica via Regia Grossetana che le passava più a monte ma sulla quale la Comunità di Civitella aveva l?importante Osteria dei Cannicci ?nel punto dove partono la via provinciale di Montalcino (la Via provinciale Traversa dè Monti) e quella rotabile per il Sasso di Maremma? diceva il Repetti nel 1843. La nuova arteria tra qualche anno sarà finalmente ultimata con le quattro corsie e, secondo l?auspicio di tutti, rappresenterà una delle speranze più solide per il futuro di tutta la Maremma. Ebbene, Civitella si offre al ?viandante? di oggi con il suo prezioso panorama di sfacciata bellezza che, per tornare a quanto accennato, è veramente la migliore pubblicità possibile per tutto il nostro territorio. Ma ritorniamo alle località della Contea Ardenghesca presenti nell?arbitrato del 1202. Su un totale di 25 ben 11 oggi sono scomparse (e quasi tutte in provincia di Grosseto); spiega meglio di qualsiasi libro il destino che sarebbe toccato poi alla nostra Ardenghesca pur non essendo infestata dalla ?mala-aria?. Sì, perchè allora era molto più abitata come dimostra l?incredibile numero di edifici religiosi che ancora alla fine del XIII secolo punteggiavano la zona a cominciare dall?Abbadia Ardenghesca, proseguendo con i già accennati e scomparsi eremi agostiniani di S.Antonio di Casale e di S.Antonio di Montespecchio, per finire a ben ventidue fra pievi e chiese da loro dipendenti; è un segno indiscutibile di una presenza umana non trascurabile. Per i non sempre ponderabili destini della storia, l?Ardenghesca è oggi invece tutta all?opposto; è uno dei territori toscani a più bassa densità abitativa. Addirittura si trova proprio nella valle della Farma, dove sono le Terme di Petriolo, una delle zone a più basso indice di inquinamento luminoso il cui valore per fortuna comincia ad essere apprezzato dalla nostra contemporaneità. Fine prima parte PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare Agostino Spinosa, medico alla vecchia maniera e uomo d?altri tempi È una bella storia che ha percorso quasi tutto il secolo scorso quella che ha scritto Agostino Spinosa, medico e dirigente per tanti anni dell?Istituto Sanatoriale Pizzetti a Grosseto. Un uomo d?altri tempi, ed un medico per così dire alla vecchia maniera, che ha lasciato un ottimo ricordo in quanti ? e sono stati davvero tanti ? lo hanno conosciuto DI ROSSANO MARZOCCHI I più grandi non l?avranno dimenticato: alto, di corporatura robusta, un cappello a larghe falde spesso calzato in testa. Ma soprattutto, un uomo semplice e cordiale, dedito alla cura del prossimo, della famiglia e forte dei suoi valori religiosi. Ci riferiamo ad un medico, alla vecchia maniera: Agostino Spinosa. Agostino nasce il 28 febbraio 1906 a Porto Santo Stefano, da Maria e da Giuseppe, un agricoltore che grazie al lavoro aveva raggiunto una certa tranquillità economica. Agostino, purtroppo, a soli quattro anni rimane orfano del padre e poco dopo, appena dodicenne, la grave epidemia di spagnola lo priva anche della madre. Si ritrova allora affidato alla tutela del parroco del paese, monsignor Giacomo Magnani, che lo fa studiare prima nel collegio ?Massimo? dei Gesuiti a Roma e, dopo la maturità classica, all?università di Pisa, dove si laurea in medicina e chirurgia. Specializzatosi in tisiologia e radiologia, dopo un breve periodo all?istituto Forlanini di Roma, a parte le parentesi come ufficiale di sanità per leva militare ed eventi bellici, Spinosa lavora al sanatorio di Siena fino al 1945 quanto per conto dell?Istituto Nazionale della Previdenza Sociale gli viene affidata la dirigenza dell?Istituto Sanatoriale Pizzetti a Grosseto. Certamente non fu facile per il dottor Spinosa, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale superare i numerosi ostacoli burocratici e reperire gli arredi necessari (resi introvabili dopo le ristrettezze del conflitto bellico e il passaggio del fronte), e riorganizzare l?intera gestione dei ricoveri, degli approvvigionamenti, del personale, delle cure mediche, delle strumentazioni e delle terapie. Da considerare che allora la TBC, malattia anche mortale e sempre invalidante, veniva curata con rimedi empirici (gli antibiotici verranno scoperti solo nel 1954) ed abnegazione del tisiologo esposto in prima persona e per giornate intere ai raggi X, con conseguenti successive lesioni tumorali anche gravi alle mani (anch?egli infatti ne fu colpito, con invalidità permanente riconosciuta). Il malato, isolato dalla comunità anche per anni, quando iniziava a migliorare doveva esser reinserito nell?ambiente sociale dal medico amico e confidente, onesto e leale. I ricoverati, spesso di misera condizione economica, oltre che minati nel fisico si sentivano anche in colpa perché costretti a privare la famiglia di un aiuto Agostino Spinosa PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI ???? Un uomo semplice e cordiale, dedito alla cura del prossimo, della famiglia e forte dei suoi valori religiosi, molto legato anche al suo paese natìo, ovvero Porto Santo Stefano indispensabile in quei tempi veramente difficili, tanto più che il vitto abbondante e calorico loro riservato dalle terapie curative li metteva in doloroso raffronto con i familiari che talora soffrivano veramente la fame. Il dottor Spinosa si trova quindi per anni ad essere consolatore, oltre che medico e manager. La dedizione per la professione lo vede quotidianamente impegnato sia nelle corsie con i colleghi di sempre (Tozzi, Tagliaferri, Pasquale, Valle e le suore-infermiere con la superiora suor Ambrogina), sia nelle visite ambulatoriali di libero professionista, spesso contentandosi della sola riconoscenza come compenso. Grazie ad un matrimonio felice con la moglie Filomena (sorella di monsignor Palombo, parroco di Castiglione della Pescaia e canonico della cattedrale), l?amore per la famiglia lo porta ad avere Agostino Spinosa a destra, con al centro il vescovo Galeazzi 96 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 sei figli, due dei quali moriranno subito dopo la nascita in periodo di guerra. I quattro figli rimasti, Pino, Aldo, Enrico, Raffaello, in virtù della formazione ricevuta, si distingueranno anche nel sociale e nel mondo dell?associazionismo cattolico e raggiungeranno ruoli apicali nelle rispettive professioni. Agostino Spinosa vuol bene alla Chiesa e la sua dedizione la mostra nel suo comportamento quotidiano impegnandosi in parrocchia, principalmente al Sacro Cuore, nell?Azione Cattolica, nell?Associazione Medici Cattolici e nelle opere caritative. Sentimenti di fraternità ed amicizia lo legano ai vari vescovi che si sono succeduti negli anni, da Paolo Galeazzi ad Adelmo Tacconi, e ai canonici del capitolo della Cattedrale, don Fagnani, don Pompili, don Pellegrini, don Biagi, don Ugolini, don Minelli, per citarne solo alcuni, che sono per lui punti di riferimento certi per ricevere e dare spiritualità ed opere di apostolato, coerenza e fede. Spinosa è anche un uomo che crede nella Provvidenza. Una volta, ad esempio, lontano dal riscuotere la pensione mensile, rimasto senza nulla per improvvise spese impreviste, problemi dei figli e tasse da pagare improrogabilmente per il giorno successivo, alla moglie che si rammarica più di lui, cerca di dare conforto ripetendole che in qualche modo ci avrebbe pensato la Provvidenza. Avviene infatti che proprio nello stesso giorno si presenta un amico che non vedeva da anni e che molto prima aveva cercato di aiutare per un tracollo finanziario prestandogli una ragguarde- vole somma. Ora, risolte le difficoltà, quello intende onorare il debito. Sarà stata fortuita coincidenza, ma certo è che le vie del Signore sono infinite ed imperscrutabili. Un altro amore che ha sempre contraddistinto il dottor Spinosa è quello per il proprio paese, Porto Santo Stefano, cui rimane sempre attaccato ?come una lampatella? (mollusco di scoglio), al suo mare, alle sue campagne e vigneti, alla sua gente, ai suoi silenzi (di allora), con particolare legame ai Padri Passionisti del Monte Argentario, di cui si onora d?esser ?benefattore? (tra l?altro il Rettore ed amico Padre Valentino lo vuole decisamente fra i testimoni nella causa di beatificazione di Padre Nazareno Santolini). Ormai anziano, nel suo paese argentarino Agostino Spinosa trascorre gli ultimi anni di vita, circondato dai pochi amici rimasti e dai tanti ricordi di una realtà più semplice, più spontanea e meno frastornata dal caos del turismo. Alle sue esequie, il 7 dicembre 1988, il parroco (ora cardinale Angelo Comastri) rivelerà di aver ricevuto anni prima da Agostino una lettera con consigli su come comportarsi in quella parrocchia con la gente del posto. Allo stupore iniziale per quella pretenziosa intromissione era però seguita la sorpresa di doversi col tempo ricredere e riconoscere la validità di molti di quei suggerimenti. Perché quando i consigli non hanno altri fini se non suggerire il meglio con spontaneità, è impossibile non apprezzarli. E questo è lo spirito che ha sempre contraddistinto questo medico e uomo d?altri tempi. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Genio e Memoria?, storie di personaggi illustri raccontate da Franco Balloni Si intitola ?Genio e Memoria?, con sottotitolo ?storie di personaggi illustri nativi e adottivi di Gavorrano e del suo territorio? ed è il libro a firma di Franco Balloni che ha raccolto oltre 40 biografie di nomi di spicco legati alla zona delle Colline Metallifere dei più svariati campi. La ricerca contempla un periodo storico che va dal 1830 al 1930, con un appendice dei personaggi illustri odierni È ancora fresco di stampa ed è stato presentato il 21 ottobre scorso nella sala conferenze del Polo delle Clarisse il libro di Franco Balloni ?Genio e Memoria? storie di personaggi illustri nativi e adottivi di Gavorrano e del suo territorio; una ricerca portata avanti dall?autore che contempla un periodo storico che va dal 1830 al 1930, con un appendice dei personaggi illustri odierni. Sono stati oltre 40 i nomi di spicco portati in risalto da tale ricerca, alcuni noti, altri meno noti ed altri ancora sepolti dalla polvere dei tempi che si sono distinti per le loro capacità culturali, professionali, ed intellettuali, creative nei vari settori lavorativi: Letteratura, Nelle foto due momenti della presentazione del libro con l?autore, Giuseppina Scotti e il colonnello Giancarlo Indiati 98 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Pittura, Scultura, Medicina, Scienza, Politica, Forze Armate etc; persone straordinarie che hanno portato il loro prezioso contributo nel fare dell?Italia un paese migliore, non solo ma anche dell?intero continente. Su invito del presidente di Fondazione Grosseto Cultura (Ing. Giovanni Tombari) e con le brillanti presentazioni della Prof.ssa Giuseppina Scotti presidente dell?Associazione Unitre di Grosseto e del Colonnello Giancarlo Indiati, presidente dell?Associazione UNUCI (Unione Nazionale degli ufficiali Forze Armate in congedo) sezione di Grosseto, l?autore ha spiegato ad un pubblico selezionato e attento le figure dei perso- naggi illustri nativi nel comune di Gavorrano che hanno avuto a che fare con la città di Grosseto, i loro lasciti, le loro frequentazioni, i loro studi, le loro vicende legate alla città seppur per periodi brevi. Nel suo intervento Giancarlo Indiati, Colonnello in congedo dell?Aeronautica Militare, ex Comandante del 21° Gruppo Radar di Poggio Ballone, attuale presidente come detto della Sezione Provinciale di Grosseto degli Ufficiali in Congedo (U.N.U.C.I.), ha sottolineato la maestria dell?amico Franco nel ricordare in questa opera le persone che nate sul territorio hanno onorato lo stesso con la loro vita e professionalità. ?In particolare ? ha sottolineato Indiati ? ho provato interesse e piacere nel leggere le storie di vita di coloro che hanno servito la Patria indossando le stellette a 5 punte, i Generali A.M. Saracino Saracini e Florio Maestrini, il Magg. A.M. Alberto Soldatini, l?Ammiraglio Franco Francini, il Generale dei Carabinieri Teodorico Citerni e Carlo Citerni?. ?Per ultimo ? ha concluso Indiati ? vorrei fare un riferimento ad un verso Franco Balloni F ranco Balloni è nato a Gavorrano, in provincia di Grosseto, il 7 feb­ braio 1952. Coniugato con due figlie, da sempre ha coltivato la passio­ ne per la lettura e la scrittura. Diploma­ to in meccanica, nella sua carriera lavo­ rativa, lunga 42 anni, ha ricoperto importanti ruoli specialistici nel settore delle costruzioni pubbliche e private e nel campo ambientale, con le maggiori società della Holding Eni s.p.a. Ha iniziato scrivendo storie, episodi, ricordi di vita vissuta, e in questi ultimi anni si è dedicato, in modo particolare, alla scoperta di personaggi locali, oltre 40, che hanno avuto e hanno tuttora un ruolo importante in campo naziona­ le e internazionale. Dal 2012 collabora attivamente con ?Le Antiche Dogane?, rivista storico­tecnico­scientifica con sede in Montemerano (GR). della canzone a voi sicuramente nota, ?Maremma amara?, laddove dice ?l?uccello che ci va perde la penna?. Ebbene, posso dire con certezza che Franco la penna non l?ha persa anzi l?ha impugnata e con sapienza, passione e amore si è adoperato perché non venga meno il ricordo e la storia di Gavorrano e dintorni. Bravo!?. Di particolare interesse anche l?intervento di Giuseppina Scotti presidente dell?Associazione Unitre di Grosseto che, dopo una breve nota di vita personale, utile per inquadrare il contesto (la Scotti ha vissuto in passato e per un decennio a Gavorrano, paese nel quale ha conosciuto Balloni, entrando in simbiosi con un territorio ?forte e terra di forti volontà e capacità di riuscita, perché tutto sembra temprare gli animi, le menti ed i cuori?), ha presentato l?autore ed il libro. Di Balloni, ha sottolineato la passione per la lettura e la scrittura, purtroppo coltivata non come avrebbe voluto per via di un lavoro che l?ha portato ad espletare la propria professionalità nei cantieri ENI dell?intera penisola. ?Per ben 40 anni ? ha sottolineato la Scotti ? ha dovuto rinunciare all?impellente desiderio di dedicarsi alla ricerca e allo scrivere, ma, ritornato nel proprio ambiente natìo, ha avuto modo di avvicinarsi alle sue sospirate passioni, iniziando a scrivere storie di vita vissuta, ricordi d?infanzia, da lui, allora, definite storielle di paese e di personaggi inerenti la comunità di Gavorrano e che ha pubblicato, per ben 10 anni, sull?importante rivista Culturale- Storico-TecnicoScientifica ?Le Antiche Dogane?. Nello scorrere del tempo e delle ricerche, divenute man mano più attente e pressanti per il suo forte senso di amore e legame con il proprio territorio, Franco si è spinto oltre e ha sempre più approfondito, per ben 8 anni, le vite di personaggi illustri, nativi o adottivi di Gavorrano e di tutto il suo comune, che fino al 1960 comprendeva anche l?odierno Comune di Scarlino: la ricerca è stata lunga, minuziosa e molto attenta, così che sono emersi ben 40 personaggi di alto valore e di forte spessore a livello nazionale e pure internazionale e che hanno contribuito a stendere la storia del suo paese, dal 1830 al 1930, nei più svariati settori della cultura, dalle scienze, all?arte, alla letteratura, all?essere benefattori e portatori di grande solidarietà. Soprattutto si sono distinti nell?Astrofisica, come Grossi, Fanti, Ceccarelli, Fuligni; Scarlino detiene il primato dei graduati dell?arma con ben 6 generali, tra Esercito, Aeronautica e Carabinieri e 4 Colonnelli. Certamente questa ? ha aggiunto la Scotti ? è stata una ricerca ampia, direi, mastodontica, che ha colmato un vuoto che doveva essere senz?altro colmato, perché consente di riscoprire, conoscere e valorizzare, per il giusto grande merito che hanno, così tanti personaggi di alta consistenza creativa, inventiva, umana che, altrimenti, sarebbero finiti nel cassetto dell?oblio più profondo: queste opere sono altamente meritorie, lo posso affermare come studiosa di Biblioteconomia e Bibliografia in particolare e che costano molte fatiche, molta applicazione, molta attenzione e precisione storica, ma che senz?altro non fanno altro che riempire di orgoglio la provincia tutta di Grosseto e quindi, al Balloni va il nostro ringraziamento più vivo?. ?A chiunque lo leggerà e mi auguro in molti ? ha concluso Giuseppina Scotti ?, sarà sufficiente scorrere l?inizio della biografia del primo personaggio, per non riuscire a fare a meno di addentrarsi nelle vite di tanti altri che attraggono e incuriosiscono il lettore. Il testo, consta di ben 390 pagine, ma si legge con estremo piacere e desiderio di conoscere al punto che si arriva all?ultima pagina quasi senza accorgersene, perché ogni pagina riesce a tenere viva l?attenzione di chi legge, quasi più di un romanzo, perché custodisce tanti, pur piccoli romanzi di vita, vita vissuta, cresciuta, divenuta ?grande? per far ?grande? la propria regione, in questo caso la Maremma, ?una Regione nella regione? come è stata definita giornalisticamente?. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Santo Stefano Protomartire?, l?omaggio di Terramoccia al patrono di Porto Santo Stefano Venerato in moltissime località, Santo Stefano fu il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. A lui è dedicato l?opuscolo ?Santo Stefano Protomartire?, patrono di Porto Santo Stefano, scritto da Igino Terramoccia P rosegue il viaggio di Igino Terramoccia tra i Santi e Beati che legano il loro nome allo ?Scoglio? (come gli abitanti usano chiamare Monte Argentario) e zone limitrofe. Dopo aver pubblicato testi sulla Beata Caterina Sordini, quindi su S. Erasmo Patrono di Porto Ercole e su San Paolo della Croce, ecco che arriva l?atteso libriccino su ?Santo Stefano Protomartire?, patrono di Porto Santo Stefano. Si tratta di un opuscolo di 60 pagine a tiratura limitatissima (appena 170 copie) che offre una serie di spunti per conoscere più da vicino questo Martire della Cristianità, così caro a santostefanesi. Tanti gli argomenti che l?autore offre ai lettori, a partire dalla biografia del Santo, tratta dagli Atti degli Apostoli, passando per il legame con il borgo marinaro argentarino, per arrivare al culto e alle feste in suo onore. Ma sui motivi che hanno portato alla stesura di questa pubblicazione ci dice qualcosa di più lo stesso autore, Igino Terramoccia, nella sua nota introduttiva al saggio: «Nel 2005 pubblicammo un opuscolo sulla nostra Beata Caterina Sordini, con inserita una pagellina con Reliquia, stampato in 100 copie, di pagg. 32, 100 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 numerate e firmate; lo stesso nel 2016, un libretto su S. Erasmo Patrono di Porto Ercole, in 300 copie; nel 2019 un opuscolo di 200 copie su San Paolo della Croce di pagg. 48, compatrono d?Orbetello e Porto Ercole. Era da molti anni che facevamo ricerche sul nostro ?Patrono, Santo Stefano Protomartire?, le notizie sul Santo sono scarse e incerte, e non potevamo lasciarle indietro, e neanche farne a meno, magari poche pagine, ma dovevamo sapere qualche cosa in più della sua vita, che non è stata molto ampliata. Alcune ricerche fatte in librerie antiquarie e biblioteche ci hanno portato a conoscere degli aspetti meno conosciuti del Santo. Perché una vita su Santo Stefano Protomartire? È presto detto: per un debito di amore verso la mia Comunità paesana e parrocchiale d?origine. Porto Santo Stefano un paese conosciuto in tutto il mondo, al confine sud della Toscana che ha come protettore Santo Stefano Protomartire. È il Santo che ho conosciuto per primo e di più nell?arco di vita che va dalla fanciullezza fino all?adolescenza. Il suo nome perciò si è radicato come un familiare, come un nome di casa: un Santo martire merita un?attenzione maggiore nell?ora cristiana che stiamo vivendo (Pandemia).» Ma chi era Santo Stefano? Le notizie su di lui di certo non abbondano. Si sa che fu uno dei Sette Diaconi istituiti dagli apostoli perché attendessero alla distribuzione di alimenti e sussidi ai fedeli bisognosi della comunità cristiana di Gerusalemme. Lo zelo di Stefano, unito a qualità carismatiche e taumaturgiche, si distinse nell?azione di propagazione della fede, e contro di lui si scatenò la rappresaglia. Fu portato davanti al Sinedrio, suprema magistratura ebraica, che gli contestò tre accuse: bestemmie, contro Dio, la religione e il Tempio. E lì pronunciò un mirabile discorso d?autodifesa centrato soprattutto sull?affermazione dell?universalità della fede cristiana. Fu condannato a morte per lapidazione, secondo la legge giudaica. Mentre lo lapidavano chiedeva perdono a Dio per i suoi persecutori, imitando Gesù sulla croce? L?opuscolo presenta in copertina la Statua di Santo Stefano Protomartire che si trova nella Chiesa Arcipretale di Porto Santo Stefano. SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Creavi, scuola e laboratorio di sartoria: la felice intuizione di Marzia Fidanza nel settore della moda Rinascere attraverso la tradizione, l?innovazione e la creatività: l?arte tessile e sartoriale del passato torna nel presente grazie a ?Creavi?, scuola e laboratorio di sartoria nata dalla passione per ago, taglio e cucito trasmessa a Marzia Fidanza, ideatrice e creatrice di questa realtà formativa, da parte delle sue due nonne, entrambe sarte. Una bella storia di passione e determinazione, ma anche di opportunità per il territorio, che merita di essere raccontata? DI DEBORAH SANTINI 102 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Marzia Fidanza M acchine da cucire, macchine da maglieria, tessuti, filati, grandi tavoli da lavoro, un ambiente che profuma di passato, di tradizione, ma arricchito da un tocco di tecnologia che proietta verso il futuro. Tradizione e tecnologia, nel laboratorio e scuola di formazione sartoriale e di moda ?Creavi?, vanno a braccetto e insieme si dirigono verso la creazione di figure professionali appartenenti al mondo del tessile, tra l?altro, ricercatissime dalle aziende locali, ma non solo. Una storia di passione e di sogni Tutto nasce dalla passione per la sartoria trasmessa a Marzia Fidanza, ideatrice e creatrice di questa realtà formativa, da parte delle sue due nonne, entrambe sarte. Una passione, che, dopo anni, è riaffiorata con tutta la sua forza. «Dopo il secondo figlio ? racconta Marzia ? ho deciso di voltare pagina. Avevo lasciato la mia precedente occupazione nella formazione professionale e mi trovavo, quindi, senza un lavoro. In questa situazione è maturata l?idea di rimettermi in gioco. Ho iniziato a cucire e nel 2018 ho frequentato una scuola, proprio qui a Grosseto, approfon- dendo e studiando, per perfezionarmi e per potermi poi dedicare, con dedizione e passione, al mio sogno di sempre: creare abiti, creare accessori, creare con ago, filo e macchina da cucire». Le fondamenta del progetto Ma andiamo con ordine. Marzia è originaria della provincia di Torino, ma vive in Maremma da venticinque anni e ormai è questa la sua terra; la terra dove vuole vivere e costruire qualcosa di diverso, concreto, costruttivo, in grado di far rinascere una realtà, un settore che, nel passato, ha avuto importanza e che oggi può tornare ad averla. Su queste basi e con questi obiettivi costruisce le fondamenta per un progetto che, gradualmente, prende sempre più forma. E lo fa con idee chiare non lasciando niente al caso. «Mi sono resa conto ? sottolinea ? che era possibile creare qualcosa qui, nella mia città, o meglio che era possibile ricreare ciò che in realtà già c?era, rendendo tutto questo attuale e spendibile nel mondo del lavoro. L?accelerazione avviene nella fase Covid quando si delinea nitidamente l?idea di dar vita ad una mia azienda: un laboratorio sartoriale e una scuola di formazione in grado di essere anche lo strumento per aiutare le persone a formarsi e a trovare una nuova occupazione». Il cammino imprenditoriale di Marzia muove dalla sua precedente esperienza lavorativa all?interno di agenzie di formazione, dalla sua volontà di crescere nel mondo della sartoria, animata dal desiderio di «dare la possibilità agli altri di entrare in questo settore». «Perché andare in altre città per formarsi?» È stata la domanda di partenza alla quale Marzia ha dato la risposta di creare, proprio a Grosseto una scuola ad hoc. Una risposta, tutt?altro che scontata e banale, che ha messo le ali al sogno di sviluppare un progetto ambizioso, per sé e per gli altri, rafforzato dall?indagine da lei stessa condotta sul territorio che le ha fatto capire che quella era la strada giusta. «Per capire meglio le esigenze del mercato ? racconta ? mi sono fatta coraggio e mi sono buttata. Sono andata nelle aziende della provincia e sono venuta a conoscenza del fatto che mancavano delle figure essenziali e indispensabili, come ad esempio quella di confezionatrice-macchinista. Questa analisi preliminare mi ha permesso di mettere a fuoco le numerose possibilità PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 SCOPRI La sede ???? In arrivo corsi professionali per reinventarsi, per crescere e per entrare nel mondo del lavoro I docenti 104 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 lavorative presenti nel campo della sartoria. Le aziende cercano figure professionali del settore, che spesso non trovano in zona, per cui l?idea di una scuola in grado di formare proprio queste figure professionali, da inserire nel mondo del lavoro (all?interno di realtà già affermate, nei laboratori di sartoria e in quelli di maglieria, o anche da creare ex novo, come sbocco lavorativo in proprio) poteva rivelarsi vincente». Così matura la decisione di partire e di dar vita ad una vera e propria scuola, la ?sua? scuola, con docenti qualificati, in grado di formare figure professionali complete perché «questo ? spiega Marzia ? è ciò che richiedono le aziende, ovvero professionisti che abbiano una conoscenza ampia nell?ambito del settore tessile, con competenze specialistiche; solo così è possibile inserirsi nel mondo del lavoro». Di conseguenza nasce l?idea del corso di sartoria industriale dove possono essere acquisite capacità e conoscenze specifiche per poter lavorare nel settore industriale. Nel corso i protagonisti sono tessuti e filati e il metodo proporzionale per far calzare a pennello gli abiti su qualsiasi corporatura. «Quando ho cercato dei manuali che potessero essere utilizzati all?interno della scuola ? sottolinea ancora Marzia ?, mi ha particolarmente colpito un modellista, Maurizio De Rubertis, che ha creato la sua metodologia proporzionale per la realizzazione di capi di moda, sartoriale e industriale, ma anche le linee Donna Uomo e Bambino. La denominazione ?Creavi? contiene l?essenza di questa azienda-laboratorio-scuola: ?credere?,?creare?, ?crescere?, ma attraverso il nostro passato, ?avi?». «Tra le mie idee ? aggiunge ?, c?è anche quella di creare linee moda e di confezione che riprendano le nostre peculiarità artigianali, visto che ogni regione italiana ha una caratteristica legata proprio alla moda. Mi piacerebbe recuperare le nostre tradizioni e rilanciarle come nuova direzione di stile. Un modo questo utile anche a riscoprire ciò che stiamo perdendo: l?artigianato tessile italiano è molto richiesto, il mercato in Italia si sta riattivando». Riscopriamo il passato per essere moderni. Questo l?obiettivo che si pone la scuola ?Creavi?. «Negli anni ?80 Grosseto era una realtà intorno alla quale gravitavano varie aziende di lavorazione tessile e sartoriale, che, purtroppo, con il trascorrere del tempo e per la mancanza di formazione delle nuove generazioni, sono diminuite notevolmente. Il traguardo da raggiungere per ?Creavi? è vedere la provincia, la città e le nuove e vecchie generazioni rinascere di nuovo nel settore tessile e nella moda». La sede Il percorso di questa scuola-laboratorio si snoda all?interno dei suoi ampi locali situati a Grosseto, in via Papa Giovanni XXIII dove trovano spazio: un?aula dedicata alla progettazione, l?aula delle macchine da cucire semiprofessionali e industriali, la stanza dedicata al taglio, l?aula riservata all?informatica, un canale indispensabile per collegarsi al mondo della moda e della comunicazione, un?aula dedita alla maglieria. I corsi «Per quanto riguarda l?organizzazione dei corsi ufficiali principali ? prosegue Marzia ? sono tre e si svolgeranno sia durante la mattina, sia nel pomeriggio e la loro realizzazione è resa possibile grazie a Formimpresa della Confartigianato?. Andando più nel dettaglio, si tratta del corso per confezionatrice industriale, del corso di sartoria base e di quello relativo alla maglieria. I programmi dei corsi con qualifica Regionale, della durata di 900 ore, hanno specifiche competenze, che variano dall?inglese tecnico, informatica indirizzata ai programmi di moda, storia della moda, progettazione di collezioni e la parte pratica. Ma oltre a questi corsi più strutturati ce ne sono anche altri più agevoli. «Ho pensato ? racconta ? a realizzare dei mini-corsi che partono dalle dieci ore fino a raggiungere le ottanta. Per dare la possibilità, a qualsiasi persona, di avvicinarsi al mondo della moda. Tra i minicorsi, viste le richieste che ci sono state, ho inserito anche un percorso destinato ad insegnare ad usare la macchina da cucire, un oggetto spesso presente nelle case, ma, il più delle volte, inutilizzato». Uno spazio è riservato anche alla maglieria, «un?arte che sta andando a sparire ? precisa Marzia ? ma che è molto richiesta per la sua ricercatezza e particolarità». Grande attenzione anche per il mondo digitale, come la fotografia di moda, che sarà un punto di forza di Creavi. Il corso avrà una parte teorica, ma soprattutto pratica, con un progetto finale finalizzato al lancio nel mondo del lavoro. I corsi sono aperti a tutti, dai diciannove anni in poi, con il fine di fornire competenze teoriche e soprattutto pratiche indispensabili per operare nel settore industriale, della sartoria e della maglieria. creiamo nuovi, partendo da indumenti che non vengono più utilizzati, come, per esempio, alcuni tipi di giacche». E non è tutto. Marzia Fidanza e la sua scuola sono ben presenti anche nel sociale, contribuendo, in qualche modo, alla lotta contro la violenza sulle donne. «Siamo in contatto ? conclude Marzia ? con due associazioni con l?intento di inserire all?interno dei nostri corsi donne che hanno il desiderio di ricominciare. Un primo passo verso una nuova vita». Una rinascita, principio fondante di ?Creavi?. Info: www.creavi.it Dal ?riciclo abiti? al sociale Davvero tante le iniziative portate avanti dalla scuola ?Creavi? e, tra queste, assolutamente da non trascurare il ?riciclo abiti?. «Rimoderniamo abiti, ne PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Bilancio più che positivo per la vendemmia 2021 in Maremma e sull?Amiata È un bilancio più che positivo quello che i tre principali cosorzi di tutela maremmani tracciano in merito alla vendemmia 2021. A fronte di un calo produttivo del 15/20% rispetto ad una vendemmia standard, a causa delle difficoltà climatiche riscontrate nel corso dell?anno, la raccolta ha evidenziato una qualità delle uve molto alta Consorzio Morellino di Scansano ?A conclusione di una vendemmia che si è svolta in condizioni climatiche ideali, il bilancio della DOCG Morellino di Scansano ? sottolinea il direttore del Consorzio Tutela Alessio Durazzi ? è positivo, con vini che dal punto di vista aromatico potranno avere le caratteristiche tipiche della denominazione, con punte di eccellenza. A fronte di un calo produttivo stimabile con un 15%-20% (i dati definitivi di dichiarazione di raccolta sono ancora in fase di elaborazione) rispetto ad una vendemmia standard, l?uva raccolta ha evidenziato una qualità molto alta, nonostante il 2021 sia stato un anno oggettivamente difficile dal punto di vista climatico durante la stagione produttiva. A 106 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 inizio aprile in Maremma, così come in gran parte della Toscana, si è infatti verificata una importante gelata seguita poi da un?estate siccitosa, ma che non hanno compromesso in alcun modo la qualità delle uve facendo registrare una diminuzione di volumi nettamente inferiore alle attese?. ?Le stime di produzione ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio del Morellino di Scansano ? indicavano cali superiori a quanto in realtà riscontrato, merito dell?impegno indefesso dei viticoltori che hanno garantito, con il proprio lavoro, un risultato che, viste le premesse, è di per sé un successo. Come Consorzio lavoriamo da diversi anni a progetti di sostenibilità ambientale per con- tribuire, laddove possibile, a conservare al meglio il nostro prezioso territorio e i vini che qui si producono?. Consorzio DOC Maremma Molto simile il commento anche da parte dei vertici del Consorzio Tutela Vini di Maremma. ?La qualità delle produzioni di questa vendemmia 2021 ? sottolineano il presidente Francesco Mazzei ed il direttore Luca Pollini ? è davvero ottimale, sicuramente una delle migliori degli ultimi anni, grazie ad un?uva sana la cui maturazione è proceduta molto bene, avvantaggiandosi anche di un buono scarto termico soprattutto nella seconda parte del mese di settembre, mentre ancora oggi non è facile quantificare il livello GUSTA della produzione che, in ogni caso, sarà inferiore rispetto alla vendemmia 2020, con una percentuale che potrebbe oscillare intorno dal -10%/-15% fino al 20%. Una stima ancora oggi non è facile perchè la situazione che si è riscontrata in Maremma non è stata omogenea su tutto il territorio. Intorno alla metà di dicembre dovremmo comunque avere i dati definitivi da Artea e, a quel punto, potremmo trarre le nostre conclusioni. Permane inoltre grande ottimismo per la qualità delle produzioni, grazie, come detto in precedenza, al clima asciutto e ad una primavera abbastanza piovosa, tanto che la vegetazione non ha fatto riscontrare particolari sofferenze per carenze idriche, se non in alcune zone e nell?ultimo periodo, e anche dal punto di vista sanitario la situazione si è rivelata ottimale. Un quadro ottimistico confermato dalla qualità dei vini prodotti al termine della vinificazione, che fanno ben sperare per l?annata 2021 dei vini di Maremma». Consorzio Vini Montecucco Soddisfazione arriva anche dal Consorzio Tutela Vini Montecucco i cui vertici così sintetizzano la vendemmia 2021: ?Poca uva, è certo ? con una diminuzione media pari al 20/25% sul 2020 causata dall?andamento altalenante di questa stagione produttiva ? ma il Sangiovese arrivato in cantina è a dir poco eccellente?. ?Andiamo sicuramente verso Sangiovesi da lungo invecchiamento ? dichiara il presidente del Consorzio di Tutela Giovan Battista Basile ?. E anche per il Vermentino è stata un?annata favolosa. Siamo più che soddisfatti dell?ottimo stato fitosanitario dell?uva portata in cantina, nessuna traccia di peronospora né di oidio, a parte qualche lievissimo accenno a inizio luglio ma subito rientrato grazie alle temperature estive molto calde. A favorire questi risultati è soprattutto il lavoro ?pulito? in vigna che è proprio del DNA della nostra Denominazione ? di cui l?85% delle aziende è certificato BIO ? e che aiuta senz?altro a rendere le nostre viti particolarmente resistenti. L?impegno dei nostri produttori parte infatti dalle buone pratiche agronomiche, come la lotta biologica e l?utilizzo di prodotti naturali, fino ad arrivare a studi volti al miglioramento e all?innovazione in collaborazione con importanti centri di ricerca?. 108 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 WINE & FOOD NEWS ESPERIENZE TARGATE DOC MAREMMA TOSCANA A WINE DESTINATIONS ITALIA I vini e le Aziende della DOC Maremma Toscana sono stati protagonisti della prima edizione dell?evento Wine Destinations Italia (winedestinations.it) che si è tenuto a Livorno nel weekend del 13 e 14 novembre. La manifestazione ? che ha come focus l?enoturismo in tutta Italia ? è dedicata ai wine lover, ai professionisti e agli operatori del settore. L?organizzazione fa capo alla Scuola Europea Sommelier di Livorno che si pone l?obiettivo, come recita il motto Nazionale, di ?insegnare l?arte Enogastronomica in modo semplice?. ?I vini della nostra Denominazione sono caratterizzati da un territorio estremamente ampio e incontaminato che attrae turisti da tutto il mondo?, racconta Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela vini della Maremma Toscana che da anni sta lavorando per fare sinergie con tutta la filiera del turismo perché convinto che ?le visite in cantina fortunatamente sono ripartite ma il consumatore ha esigenze e aspettative sempre nuove che vanno soddisfatte con un?offerta integrata di esperienze che ruotano attorno all?enologia e la completano. Alla passione per il vino si abbinano sempre più la volontà di conoscere volti, storie, tradizioni e in Maremma abbiamo molto da proporre a qualsiasi tipo di turista, si va dalla natura più selvaggia fino alla storia etrusca, dalle colline fino alla costa dell?Argentario?. A Wine Destinations Italia è stato possibile incontrare i produttori, degustare i vini in esposizione e ascoltare i racconti delle aziende. In uno spazio dedicato hanno partecipato 14 aziende del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana con diverse etichette tra Rossi, Bianchi e Rosati. L?obiettivo è stato appunto raccontare non solo quello che si può assaporare nel calice ma anche le wine experiences che le stesse Aziende produttrici possono offrire presso le loro strutture, tra degustazioni, wine pairing, agriturismi, ristoranti, hospitality e molto altro. Nell?occasione è stato possibile acquistare i vini preferiti ma anche prenotare già l?esperienza da viversi poi sul territorio della Maremma Toscana. L?appuntamento si è tenuto presso il Terminal Crociere, Silos e Magazzini del Tirreno in Piazzale dei Marmi a Livorno. Queste le Aziende della DOC Maremma Toscana che hanno partecipato all?evento: Az. Agr. La Magia, Belguardo, Cantina ?I Vini di Maremma?, Capua Winery, Cupirosso, Fattoria Il Casalone, Fattoria Le Spighe, La Biagiola, Sassotondo,Tenuta Dodici, Tenuta Fertuna, Terenzi, Val di Toro,Valdonica. ?EMOZIONI DAL MONDO? PREMIA PUNTON DEL SORBO DI FATTORIA MANTELLASSI Può, un vino, regalare un?emozione? A qualcuno sembrerà un?affermazione esagerata ma i cultori del buon bere sanno bene come questa sensazione possa essere vera quando ci si trova davanti a un bicchiere con un bouquet e un gusto da scoprire piano piano. Emozioni dal Mondo, il concorso internazionale dedicato a Merlot e Cabernet insieme, è un prezioso testimonial, anche nel nome, di quanto i sensi possano essere coinvolti durante una degustazione. La 17esima edizione si è svolta a Bergamo dal 14 al 16 ottobre e ha visto la partecipazione delle migliori etichette provenienti da tutto il mondo. Ebbene, per il premio della Stampa Roberto Vitali, Fattoria Mantellassi si è aggiudicata il posto d?onore per l?Italia con Punton del Sorbo 2018, un Cabernet Sauvignon della Maremma Toscana, con il punteggio di 93/100. Premi e menzioni speciali, per Fattoria Mantellassi, sono una continua conferma dell?importante lavoro che l?azienda di Magliano in Toscana svolge da più di 60 anni portando l?eccellenza del Morellino di Scansano in tutto il mondo. Questo Cabernet Sauvignon in purezza, viene invecchiato 12 mesi in barrique di rovere francese e 6 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino dal bouquet fruttato, fine ed elegante, rotondo ed equilibrato al palato. Perfetto per accompagnare formaggi di media stagionatura, carni rosse, come la classica fiorentina, e carni bianche purché cucinate alla griglia o in umido ed anche funghi e selvaggina. Anche l?etichetta è particolare. Infatti, Punton del Sorbo è rappresentato da un albero di sorbo, alberi che sorgevano su una collina da cui il vino ha preso il nome. Oggi, questo luogo ha lasciato il posto alla vigna e al Cabernet Sauvignon ma, i sorbi, crescono ancora all?interno della proprietà di Fattoria Mantellassi. I vini di Tenuta Belguardo alla ?Vendemmia di Roma? nella boutique di Pucci In occasione del consueto appuntamento con la ?Vendemmia di Roma? protagonisti (nella suggestiva boutique di Emilio Pucci in Piazza di Spagna) anche i vini di Tenuta Belguardo, progetto enologico della famiglia Mazzei situato in Maremma Toscana A nche quest?anno è andato in scena l?ormai consueto appuntamento con la ?Vendemmia di Roma?: abbinamenti tra vino d?autore e shopping di qualità, in oltre quaranta boutique del centro della Capitale. Protagonisti, nella suggestiva boutique di Emilio Pucci in Piazza di Spagna, anche i vini di Tenuta Belguardo, progetto enologico della famiglia Mazzei situato in Maremma Toscana. I due marchi, emblemi della eccellenza Made in Italy dei due settori, condividono origini, valori e visione ben riassunte dalla ?sartorialità? e dalla qualità che si ritrovano in ogni loro proposta. Tenuta Belguardo è un percorso vitivinicolo incentrato sui grandi vini Rossi da uvaggi autoctoni e internazionali, su due Vermentini ed un Rosè. Per l?occasione e per meglio raccontare la grande vicinanza tra i due mondi sono stati scelti il vino portabandiera dell?azienda, Tenuta Belguardo ? Maremma Toscana DOC 2017 ed il Codice Vementino 2019. Il primo, Tenuta Belguardo ? Ma- remma Toscana DOC 2017, a base di uve Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%) provenienti dai vigneti più alti della Tenuta, è un vino possente e al tempo stesso raffinato, che negli anni ha collezionato riconoscimenti importanti fino a conquistare il 23° posto nella Top 100 mondiale 2017 di Wine Spectator. Prodotto solo nelle migliori annate, questo Cru bordolese dal carattere maremmano apprezzato dalla critica nazionale e internazionale, ha fatto da traino all?intera denominazione Maremma Toscana DOC. Con l?annata 2017 di questo vino ? caratterizzata da uno speciale packaging ? si ?celebrano? le venti vendemmie effettuate a Belguardo. Codice Vermentino è l?altro vino di punta dell?azienda: un vino solare, molto sapido, minerale, dalla struttura muscolare, ma allo stesso tempo piacevole. Con l?annata 2019, è stato raggiunto l?apice espressivo di questo Vermentino in purezza che vanta le caratteristiche di complessità e le potenzialità di invecchiamento di un rosso importante. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Un 2021 da incorniciare per il Caseificio ?Il Fiorino?, pluripremiato su scala mondiale Nonostante l?emergenza pandemica il Caseificio ?Il Fiorino? con sede a Roccalbegna anche quest?anno ha sbancato nei più importanti concorsi caseari cui ha partecipato. Tantissimi i premi ed i riconoscimenti arrivati in questo straordinario 2021 decisamente proficuo per l?azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni 110 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 A nnata decisamente da incorniciare, il 2021, per ?Il Fiorino? con sede a Roccalbegna. Lo storico caseificio maremmano, guidato da Angela Fiorini e Simone Sargentoni, ha centrato quest?anno successi strepitosi nei vari concorsi caseari a cui ha partecipato. Dapprima è arrivato l?oro ai ?Mondial du Fromage e des Produits Laitiers? di Tours, in Francia, poi le 9 stelle al Great Taste Awards, l?evento internazionale della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo. Quindi, le medaglie all?International Cheese Dairy Awards (ICDA), manifestazione dedicata alle migliori aziende del settore lattiero caseario e infine la chiusura col ?botto? al World Cheese Awards di Oviedo, in Spagna, dove sono state conquistate 14 medaglie. ?Mondial du Fromage e des Produits Laitiers? Ma andiamo con ordine partendo dalla medaglia d?oro conquistata dal Cacio di Venere a Tours, in Francia, in occasione della quinta edizione del ?Mondial du Fromage e des Produits Laitiers?, uno dei concorsi più importanti al mondo dedicati alle eccellenze lattiero-casearie. Ebbene, in questo grande palcoscenico il caseificio Il Fiorino è stata l?unica azienda italiana, insieme a un caseificio lombardo, tornata con un premio dalla competizione internazionale. Il Cacio di Venere, ovvero il pecorino de Il Fiorino che ha conquistato la medaglia d?oro, è realizzato con latte biologico di altissima qualità, tutto proveniente dai pascoli nei dintorni del caseificio. ?Sembra che Venere ? spiega Angela Fiorini, che insieme al marito Simone Sargentoni guida il caseificio maremmano ? avesse la pelle bianca come il latte. Partendo da questa suggestione abbiamo unito il colore seducente della dea dell?amore con i sapori del miglior latte di Maremma e gli aromi di uno dei frutti più preziosi della nostra terra toscana: il tartufo bianchetto bio dell?azienda di Stefania Calugi, che è tritato finemente e in piccole scaglie per dare più consistenza e gusto?. Il Cacio di Venere stagiona per circa dieci mesi e pesa circa 8 kg. Il gusto pieno del formaggio è rafforzato dalle speciali note del tartufo in un?armonia di sapori delicati e bilanciati. ?Pensare un formaggio ? sottolinea ancora Angela Fiorini ? è sempre una sfida a creare qualcosa di unico e straordinario. Noi cerchiamo di realizzare pecorini che sappiano regalare un?esperienza unica ai consumatori finali. Per fare questo occorrono materie prime di livello eccellente, come il latte e il tartufo nel caso del Cacio di Venere, ma gli ingredienti fondamentali sono la passione, il lavoro di squadra, l?esperienza. E poi l?elemento chiave e distintivo della nostra azienda, così come di tante altre eccellenze italiane, è la famiglia: uno stimolo costante per continuare ad andare avanti cercando di migliorarsi sempre?. Great Taste Awards Quindi, è stata la volta del Great Taste Awards, l?evento internazionale della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo, dove Il Fiorino ha fatto il pieno di rico- noscimenti. In quelli che potrebbero essere considerati gli ?Oscar? dei formaggi l?azienda maremmana ha conquistato 9 stelle: tre per il Cacio di Caterina, due per la Riserva del Fondatore, due per il Cacio di Afrodite, una per il Fior di Cardo, una di nuovo per il Cacio di Venere. In questo caso a selezionare cibi e bevande provenienti da tutto il mondo è una giuria di oltre 500 esperti, composta da chef, acquirenti, giornalisti, rivenditori. I lavori della giuria si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. L?edizione 2021 ha visto oltre 10 mila prodotti tra food e drink. Di questi solo l?1,6 per cento, poco più di 200, hanno ottenuto tre stelle. ?Il Cacio di Caterina ? sottolinea Angela Fiorini ? ha ottenuto il massimo risultato e la Riserva del Fondatore si conferma al top dei formaggi mondiali, ma anche le stelle del Cacio di Venere, del Cacio di Afrodite e del Fior di Cardo hanno un grande valore, sia perché sono pecorini da poco lanciati sul mercato, sia perché in media, solo un prodotto su quattro riesce a ottenere l?ambito bollino di qualità del Great Taste. La qualità della materia prima, latte altamente selezionato proveniente solo dai pascoli della Maremma, il lavoro di squadra e l?unicità della lavorazione hanno fatto ancora una volta la differenza, convincendo la giuria a premiare Il Fiorino con i sigilli di eccellenza internazionale, quali sono le stelle assegnate dalla Guild of Fine Food?. International Cheese Dairy Awards (ICDA) L?anno d?oro del Caseificio Il Fiorino è proseguito nel Regno Unito con l?In- PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA ???? Il ?Mondial du Fromage e des Produits Laitiers? di Tours, in Francia, il Great Taste Awards, l?International Cheese Dairy Awards (ICDA) ed il World Cheese Awards di Oviedo, in Spagna: questi gli ultimi concorsi che hanno sorriso al Caseificio ?Il Fiorino? ternational Cheese Dairy Awards (ICDA), evento dedicato alle migliori aziende del settore lattiero caseario, dove sono arrivate cinque importanti medaglie: ancora per il Cacio di Venere e il Pecorino al Pesto che hanno ottenuto, rispettivamente, la medaglia d?argento e di bronzo nella categoria formaggi di pecora aromatizzati, che coinvolge i produttori di tutto il mondo; quindi per il Cacio di Caterina che è stato premiato con la medaglia di bronzo nella sezione ?Formaggi cento per cento di pecora?, rivolta ai casari dell?area extra UK e infine per il Fior di Cardo, medaglia d?argento, e il Cacio di Afrodite, bronzo, che sono saliti sul podio nella categoria ?Migliori nuovi prodotti?, sempre proveniente dall?area extra UK. L?International Cheese Dairy Awards è la più grande piattaforma al mondo dedicata ai produttori di formaggi e latticini. Un premio che, ogni anno, riunisce a Stafford, nello Staffordshire, in Inghilterra, oltre 5mila partecipanti provenienti da ogni angolo del pianeta. L?esperienza e l?autorevolezza dei giudici fanno di ogni medaglia ottenuta all?ICDA un riconoscimento di altissimo profilo nella comunità internazionale dell?arte casearia. ?L?ICDA ? sottolinea Angela Fiorini ? si caratterizza per la selezione di altissimo livello dei partecipanti. Far parte di questa élite di casari è per noi motivo di soddisfazione e orgoglio. Ogni medaglia è un riconoscimento alla passione, ai sacrifici e alla dedizio- 112 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 ne che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro. Il fatto che siano stati premiati dei ?classici? insieme a dei nostri nuovi pecorini, inoltre, ci incoraggia a continuare sulla strada che unisce tradizione, capacità di innovare, eccellenza della materia prima e legame con il territorio?. World Cheese Awards in Spagna Infine, la stagione delle grandi rassegne internazionali dedicate al mondo lattiero caseario per il Caseificio Il Fiorino si è chiusa con ?il botto? al World Cheese Awards di Oviedo, in Spagna, dove l?azienda maremmana ha fatto strike di medaglie ? 14 in tutto ? conquistando 6 ori, 5 argenti e 3 bronzi ed affermandosi come la realtà italiana produttrice di formaggi di pecora più premiata al mondo. Il World Cheese Awards è il concorso caseario più grande al mondo. La giuria composta da circa 250 esperti, fra rivenditori, acquirenti, produttori e critici gastronomici ha assegnato le medaglie d?oro al Cacio di Caterina, al Fior di Natura, al Cacio di Afrodite, al Cacio di Venere e due al Pecorino Toscano DOP stagionato. Due medaglie d?argento sono state conferite al Caterina, una al Grotta del Fiorini, al Venere e alla Riserva del Fondatore. Sono tornati in Maremma con la medaglia di bronzo l?Afrodite, la Riserva del Fondatore e il formaggio erborinato Fiorin blu. Il World Cheese Awards (WCA) nasce nel 1988 e oggi che siamo giunti alla 34esima edizione, rimane uno degli eventi più prestigiosi e importanti al mondo per il riconoscimento della qualità e dell?eccellenza nella produzione casearia. Un contest che, a ogni edizione, richiama i migliori produttori ed esperti di formaggio dai cinque continenti. L?edizione 2021 si è svolta nella regione spagnola delle Asturie, a Oviedo. La Spagna è una regione che porta particolarmente bene all?azienda maremmana, visto che già nel 2016, a San Sebastian aveva ottenuto 6 medaglie. Il Fiorino è sempre stato protagonista di questo evento: dalla prima partecipazione a Londra, nel 2012, a oggi ha ottenuto oltre 50 medaglie. ?Riconoscimenti come quelli che abbiamo ottenuto a Oviedo ? sottolinea Angela Fiorini ? lasciano senza parole. Siamo molto felici perché i numeri e le medaglie dicono che siamo la prima azienda privata italiana come quantità e qualità di premi. Avevamo iscritto i formaggi con poca fiducia di poter portare a qualche risultato, perché credevamo non fossero all?altezza. La risposta della giuria ci fa capire che forse siamo fin troppo critici nel giudicare i nostri formaggi. Ma è questo atteggiamento che ci ha portato fino qua e ci fa ben sperare per il futuro, perché vogliamo ancora migliorare. Passo dopo passo, come facciamo ormai da più di sessant?anni. Vorrei ringraziare ? conclude Fiorini ? tutti coloro che in queste ore stanno condividendo con noi questa soddisfazione esprimendo vicinanza e apprezzamenti. Sono loro che, ogni giorno, ci danno carica ed energia?. Caseificio Il Fiorino, una storia lunga oltre 60 anni Fondato da Duilio Fiorini nel 1957, il Caseificio Il Fiorino è oggi guidato dalla figlia Angela insieme al marito Simone Sargentoni che ogni giorno lavorano per proiettare l?azienda nell?orbita internazionale, continuando a mantenere quella tradizionale genuinità e quell?eccellenza artigianale che rendono unici i loro pecorini A Roccalbegna, in un piccolo borgo alle pendici del Monte Amiata sorge il Caseificio Il Fio­ rino che, da oltre 60 anni, produce i pecorini tra i più premiati al mondo prodotti con un metodo di lavorazio­ ne artigianale e con latte proveniente solo da allevamenti ovini in Marem­ ma. La storia del Caseificio Il Fiorino ini­ zia nel 1957, quando Duilio Fiorini fondò a Roccalbegna il primo stabili­ mento. Oggi a guidare l?azienda sono Angela Fiorini, figlia del fondatore e il marito Simone Sargentoni che ogni giorno lavorano per proiettare l?azien­ da nell?orbita internazionale, conti­ nuando a mantenere quella tradizio­ nale genuinità e quell?eccellenza arti­ gianale che rendono unici i loro peco­ rini. Oggi le specialità de Il Fiorino si trovano, insieme alla migliore enoga­ stronomia internazionale, nei punti vendita più prestigiosi in Italia e all?e­ stero: da Londra a Stoccolma da New York a Tokyo fino a Sidney. Sono oltre 40 i pecorini, tra freschi e stagionati, prodotti artigianalmente da Il Fiorino con latte proveniente da allevamenti della Maremma. Tra i pecorini ELITE, stagionati nella grotta naturale, scavata nelle rocce di Roc­ calbegna e considerati tra i più presti­ giosi ci sono il Cacio Nero, il Cacio di Caterina, il Grotta del Fiorini, la Riser­ va del Fondatore, il Cacio di Venere, il Cacio Afrodite e il Fiorin Blu. Ci sono poi i CLASSICI sempre apprezzati dal mercato e pluripremiati a livello internazionale (Pecorino stagionato e fresco, Pecorino Toscano DOP e Cacio Marzolino), gli AROMATIZZATI (Pecorino al pistacchio di Bronte DOP, Pecorino allo za?erano, Pecori­ no al tartufo, Pecorino al peperonci­ no, Pecorino al Pesto e Pecorino alle noci). Infine, la produzione dei PECO­ RINI A LATTE CRUDO (Bartarello) e la gamma di ricotte. Dal 2015 il Fiorino ha avviato la produzione di biologico con il Fior di Natura Biologico con caglio vegetale che dalla sua uscita sul mercato ha conquistato ambiti riconoscimenti internazionali: Super Gold al World Cheese Award in Spagna nel 2016; bronzo al World Cheese Awards di Londra nel 2015 e nel 2017; Medaglia d?oro al World Cheese Awards di Ber­ gen nel 2018 e Medaglia di argento gi e dei prodotti lattiero caseari che si è svolto a Tour in Francia, mentre nel 2020 il Great Taste Awards le ha reso omaggio con il massimo riconosci­ mento di tre stelle. Il 2021 è stato l?anno delle confer­ me per i formaggi novità prodotti nel 2020 da Il Fiorino con l?aspirazione di entrare nell?Olimpo dei pecorini. Tra le novità 2021 ci sono l?erborinato ?Fiorin Blu? formaggio di pura pecora con latte 100 per cento di Maremma e con Penicillium roqueforti. E lo straordinario Cacio di Venere, pro­ nel 2019 al World Cheese Awards. Se dici Caseificio Il Fiorino dici ?Riserva del Fondatore? pecorino ?gigante? di oltre 18 kg prodotto con gli antichi metodi della tradizione e a?nato in grotta per oltre 2 anni. È tra i formaggi più premiati al mondo, come dimostrano le pluri medaglie d?oro e le Super Gold conseguite al World Cheese Awards (WCA) nel 2013 in Francia, nel 2014 a Londra, nel 2016 in Spagna ne 2017 a Londra e nel 2018 in Norvegia. Nel 2019 la Riserva del Fondatore ha ottenuto poi la super Gold al Mondiale dei formag­ dotto con latte biologico di Maremma e tartufo bianchetto biologico tosca­ no dell?azienda di Stefania Calugi. Dal­ la sua uscita sul mercato il Cacio di Venere ha già conquistato lo scorso mese di settembre la medaglia d?oro a Tours, in Francia, in occasione del­ l?edizione 2021 del ?Mondial du Fro­ mage e des Produits Laitiers?, una stella a ottobre in occasione del Great Taste Awards 2021 in Inghilterra, una medaglia d?oro all?International Chee­ se Dairy Awards (ICDA), nel Regno Unito ed una medaglia d?oro al World Cheese Awards di Oviedo, in Spagna. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica SILIO Toscana IGT, il ciliegiolo in purezza di Tenuta Montauto DI CELESTINO SELLAROLI Un vino decisamente versatile, che si lascia apprezzare per la sua delicatezza ed autorevolezza. Parliamo del vino ?Silio? Ciliegiolo di Tenuta Montauto interprete del proprio territorio, particolarmente vocato, per questa tipologia di vitigno, poiché esposto alle brezze di mare con repentine escursioni termiche su un terreno ricco di scheletro e minerali N el mondo del vino esistono un?infinità di storie che si intrecciano a doppio filo con la vita dei diversi protagonisti che hanno scelto l?enologia e la viticoltura come scenario in cui cimentarsi anima e corpo, spesso andando anche oltre l?individuazione di un semplice percorso lavorativo da intraprendere. Ne è un esempio Riccardo Lepri, titolare dell?azienda di famiglia Montauto situata in loc. Campigliola dalle parti di Manciano. Siamo in un angolo incontaminato della Maremma Toscana lontano dai flussi di traffico, vicino al confine con il Lazio. Da una parte Vulci, dall?altra Manciano, Saturnia e Pitigliano. La sua è una storia di coraggio e passione. Dopo gli studi universitari ? che lo hanno tenuto lontano dalle sue radici ? e la successiva laurea in economia e commercio, Riccardo Lepri sente dentro di sé un?irresistibile voglia di tornare alle origini e di prendere in mano le redini di quel mondo di sacrifici e di duro lavoro che aveva messo in piedi dal nulla suo nonno Enos. Così, da un giorno all?altro, decide che il suo futuro doveva essere lì, nell?azienda di fami- 114 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 glia e annuncia la volontà di dedicarsi alla terra. Il nonno non si fida e vuole metterlo alla prova sottoponendolo ad un anno di tirocinio in stile addestramento militare: sveglia alle 6 del mattino e lavoro duro fino al tramonto. Un anno nel quale non mancano gli scontri, ma che si rivela fondamentale per la sua formazione e per rafforzare il convincimento che quella di produrre vino era ed è proprio la sua strada. Nel 2003 esce l?annata d?esordio firmata da Riccardo che dimostra subito di amare anche le sfide. La prima in cui si cimenta è quella di dimostrare che in Maremma, terra tradizionalmente considerata vocata solo per i rossi, si possono realizzare anche grandi vini bianchi. Ne è un esempio il vino Enos I, dedicato proprio al nonno (che nel frattempo, alcuni anni fa, se n?è andato), il Sauvignon maremmano di Tenuta Montauto che miete successi in Italia e non solo. Oggi l?azienda di Riccardo Lepri è una bella realtà enologica riconosciuta a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti. La superficie vitata ha raggiunto i 14 ettari e oltre al Sauvi- gnon Blanc la coltivazione si è arricchita di altri vitigni importanti quali i tradizionali Vermentino, Sangiovese e Ciliegiolo accompagnati dagli internazionali Chardonnay e Pinot Noir, con produzioni uniche e significative qualitativamente apprezzate in tutto il mondo. Sono otto le etichette: tre bianchi, un rosè, due rossi, uno spumante ed un vermouth. Tra i primi abbiamo il Vermentino in purezza Toscana IGT, il Gessaia 100% Sauvignon ed il succitato Enos I, Sauvignon sempre in purezza da vigne vecchie di 40 anni. Speciale e molto apprezzato è il rosé Staccione, da uve sangiovese 100%. Due come detto i rossi: Silio (di cui parleremo più a avanti) e il mitico Pinot Nero. A Montauto si producono anche uno spumante Metodo Classico ?Champenoise? a base di Sangiovese ed un Vermouth da vermentino, innovativo ed unico. Ma veniamo al SILIO Toscana IGT, il vino scelto per il mese di dicembre. 100% Ciliegiolo. ?Le uve ? sottolinea Riccardo Lepri ? provengono da vigne di età compresa La famiglia tra i 10 e i 15 anni, gestite con metodo biologico, trattate solo con rame e zolfo e concimate con letame di stalla. I terreni, prevalentemente argillosi e ricchi di quarzi, sono posizionati a 200 m sul livello del mare e a 10 km dalla costa, in un terroir unico e incontaminato, caratterizzato da importanti escursioni termiche. La vendemmia avviene a metà settembre, esclusivamente nelle prime ore del mattino, per garantire una temperatura molto bassa dell?uva all?arrivo in cantina. Le uve, selezionate e raccolte manualmente, prima di essere pressate, vengono messe una notte in cella frigo al fine di avere una maggiore estrazione di profumi e di evitare ossi- dazioni. Dopo la pigia-diraspatura soffice la fermentazione avviene in tini di acciaio inox alla temperatura controllata di 18°C. La macerazione sulle bucce dura circa 15 giorni, mentre l?affinamento avviene per il 20% in barrique e la restante parte in acciaio inox per circa 10 mesi. Vino vegano. Tutta l?energia utilizzata durante il processo produttivo proviene da fonti rinnovabili?. E a conferma della bontà di questa etichetta basti ricordare i tanti premi e riconoscimenti ottenuti nei concorsi e nelle guide di settore (Decanter, Wine and Spirit Competition di Londra, inserito tra i sei rossi per l?estate secondo il The Guardian, WineHunter, ecc.). SILIO, Toscana IGT, la degustazione U n profumo profondo, che inizialmente rimanda al cioccolato per poi virare verso l?elicriso e i frutti rossi. A poco a poco si infittisce di sensa­ zioni di bacche aromatiche, come di mirto, anche in foglia, cassis e radi­ ce di liquerizia e cardamomo. In bocca ha materia e acidità da vendere, è fresco e piccante, ricco di ritorni olfattivi agrumati. Abbinamento. Un vino decisamente versatile, delicato e autorevole, disin­ volto nell?accompagnare tanto la succulenta carnosità di un filetto di Chianina quanto le carni di un pollo ruspante, cotto magari sulla griglia. Ciò detto, il Cilie­ giolo sta benissimo anche con alcuni molluschi, in preparazioni saporite come il Cacciucco o con le cozze in umido. Sempre in umido, sarà eccellente compa­ gno delle lumache, la cui mineralità e incisività di sapore saprà incalzare senza soccombere. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare I Cavallucci, un tipico dolce senese per festeggiare il Natale Nel mese per antonomasia dei banchetti, dei dolci tipici, dei brindisi (Covid permettendo), parliamo dei cavallucci, un biscotto della tradizione dolciaria della Città del Palio, fatto con pochi ingredienti e di semplice fattura, tanto da non essere degno, una volta, di figurare sulle tavole degli aristocratici senesi DI ANDREA RICCHIUTI* D a sempre il periodo di ogni festività, e in particolar modo il Natale, è caratterizzato dalla presenza di uno o più dolci tipici che variano in base alla regione, o più in generale, alla Nazione. In Italia, le tante cucine singolari di ogni regione e, ancor più, di ogni provincia e paese hanno prodotto, a partire dal medioevo, un patrimonio grande e diversificato di dolciumi caratterizzanti le varie feste liturgiche che un tempo 116 ? Maremma Magazine ? Dicembre 2021 scandivano anche la vita di cucina, stabilendo periodi di digiuno e altri, detti ?di grasso?, in cui era concesso eccedere nel mangiare. Era durante l?attesa per la fine del periodo penitenziale che venivano confezionate specialità dolciarie che, una volta pronte e riposte nella credenza, attendeva di essere servite sulla tavola per il gran giorno di festa. In Toscana, i dolci che oggi caratterizzano il Natale, provengono per lo più dalla tradizione senese che, di riflesso per i propri possedimenti e per le varie migrazioni, hanno influenzato anche la Maremma. L?avvento dell?industria ha poi esportato, anche al di fuori dei confini regionali, le specialità senesi quali: cavallucci, ricciarelli e panforte. Le prime ditte storiche furono ?Sapori? e ?Righi-Parenti?, di quest?ultima si conservano ancora le ricette tramandate dal nipote Giovanni, autore di numerosi testi di cucina toscana. I cavallucci erano, e sono ancora, un biscotto fatto con pochi ingredienti e di semplice fattura, tanto da non essere degno, una volta, di figurare sulle tavole degli aristocratici senesi. Era il dolce riservato, così pare, agli stallieri, alle diligenze e ai barrocciai che sostavano nelle osterie di campagna mentre i cavalli si rifocillavano. Il dolce offerto era un sollievo per il palato e, al contempo, un invito al bere grazie alla presenza delle spezie. L?antenato dei cavallucci, o comunque il parente più prossimo, è il beriquocolo (o biriquocolo) che è leggermente più morbido, e di cui ci dà testimonianza anche Lorenzo il Magnifico, nei canti carnacialeschi, in cui loda la gloria di questa preparazione e invita la donna a degustarli: «Berriquocolo donne e confortini/ se ne volete, i nostri son dei fini». Sembra che l?origine del nome sia da ricercare nella forma originaria che questi dolci avevano: sulla pasta fresca del biscotto veniva impressa l?impronta di un cavallo. A ben guardare, infatti, ricordavano l?embrione di un cavallo, composto da una forma rotonda leggermente avvallata al centro. Oggi sono dei semplici biscotti bombati, per questo non se ne comprende più l?origine ed il significato del nome. L?aroma che li caratterizza può essere dato con la miscela di spezie impiegata anche per produrre panforti, oppure come nella ricetta di seguito proposta utilizzando quelle che si presume fossero le gli aromi antichi. Era usanza, nelle contrade senesi, portare i cavallucci per la svinatura e mangiarli accompagnati dal Vinsanto (specie se troppo cotti). Ingredienti per circa 50 pezzi 250 g di zucchero 130 g di acqua 200 g di gherigli di noci 7 g di anice 80 g di canditi (arancia e cedro) la scorza di mezza arancia un pizzico di cannella 500 g di farina 00 8 g di coriandolo 4 g di carbonato d?ammonio Preparazione Preriscaldare il forno a 150°, meglio se ventilato. Mettere lo zucchero, l?acqua e la scorza dell?arancia tagliata a listarelle in un pentolino e fare uno sciroppo (dovrà arrivare a 105/106°). In un mortaio pestare le spezie e una parte delle noci; tagliare i canditi a cubetti. Sulla spianatoia setacciare la farina insieme al carbonato d?ammonio, mescolarci le noci, le spezie ed i canditi. Unire lo sciroppo bollente e lavorare, con una spatola, fino ad ottenere un impasto omogeneo; quindi formare dei rotoli da cui ricavare i cavallucci. Con il dito premere al centro di ogni biscotto, formando un leggero incavo. Passarli nella farina e disporli su una placca rivestita di carta oleata e infornare. Cuocere a 140° per circa 12-15 minuti. Conservarli in una scatola di latta a chiusura ermetica, oppure confezionare delle buste per poterli regalare. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per info sui corsi scrivere a: corsidarteculinaria@outlook.com LE NEWS LE NEWS UN CALENDARIO DI TREKKING E VISITE GUIDATE PROMOSSO DA LE ORME INSIEME A CONAD GROSSETO E ORBETELLO Per l?autunno inverno 2021-2022 la cooperativa Le Orme ha ideato un calendario di trekking e visite guidate rivolte alle singole persone, famiglie e gruppi di amici. L?iniziativa è organizzata con il sostegno economico di Conad GrossetoOrbetello. Tra l?altro, per i possessori di Carta Insieme Conad è previsto uno sconto del 10% su tutto il calendario delle visite guidate in programma da novembre a marzo 2022. I trekking, sempre guidati da esperte guide ambientali, si sviluppano in aree di grande valore naturalistico, e le visite riguardano la provincia di Grosseto ma anche i borghi più belli della Toscana. Già dal mese di novembre sono tante le esperienze che è stato possibile fare: sabato 13 novembre, è in programma l?escursione ?Vetulonia e gli ori delle principesse etrusche?; domenica 14 novembre ?Foliage a Vitozza?; sabato 20 novembre, ?I segreti del Montelaterone?, domenica 21 novembre, passeggiata ornitologica in Feniglia; il 27 novembre, la visita di San Gimignano; il 28 novembre, ?La via Francigena in Valdorcia?. Nel mese di dicembre il calendario proseguirà sabato 4 con ?Sorano, Sovana e la necropoli etrusca?; domenica 5 dicembre, ?Murlo e le miniere abbando- 118 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 nate?; sabato 11 dicembre ?Il tino di Moscona?; domenica 12 dicembre, ?I mercatini di Natale a Montepulciano?; sabato 18 dicembre ?Il Maam e la mostra sui longobardi? a Grosseto; domenica 19 dicembre ?Il Monte Labbro e il Parco faunistico?. Dopo la pausa natalizia si ripartirà sabato 8 gennaio ?Fiesole e il percorso degli scalpellini?; domenica 9 gennaio ?Le sette chiese di Tuscania?; sabato 15 gennaio ?Le ville storiche di Campagnatico?; domenica 16 gennaio ?Argentario: i forti spagnoli?; sabato 22 gennaio ?Trekking dell?Uccellina?; domenica 23 gennaio ?San Galgano e Chiusdino?; sabato 29 gennaio ?Civita di Bagnoregio?. Il calendario prosegue nei mesi di febbraio e marzo. L?iniziativa è finalizzata ad implementare il turismo nella bassa stagione ma anche ad offrire interessanti opportunità alla popolazione locale che ama le passeggiate e gite culturali ?fuori porta?. Le attività proposte, per lo più all?aria aperta, sono l?occasione per uscire dalle proprie abitazioni, per camminare nella natura con effetti psico-fisici benefici per la mente e per il corpo, per riprendere la socializzazione diretta andata persa negli ultimi tempi a causa della pandemia. ?Conad ha aderito con molto piacere ? commenta Paolo degli Innocenti, proprietario e socio di Clodia Commerciale, la società proprietaria dei negozi Conad di Grosseto Orbetello ? sostenendo l?iniziativa della Cooperativa Le Orme e prevedendo uno sconto sulle escursioni per tutti i possessori di Carta Insieme Conad, nello spirito di contribuire alla conoscenza del territorio in cui viviamo, compresi i luoghi più nascosti ma altrettanto affascinanti di questa splendida terra, che è la provincia di Grosseto, fino a spingersi poi fuori provincia. La volontà di Conad è quella di promuovere il territorio a tutto tondo: non solo dal punto di vista enogastronomico, ma anche la natura, la storia e l?arte. L?enogastronomia, che è uno dei punti di forza della Maremma Toscana e dell?Amiata, sarà comunque presente in alcune di que- NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA ste escursioni, con la degustazione di prodotti tipici locali?. Le visite guidate sono organizzate in piccoli gruppi nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalle normative anti contagio da Covid 19. Il programma completo delle escursioni: www.leorme.com Info: info@leorme.com 0564 416276. SUCCESSO PER IL TROFEO MARIO PETRUCCI 2021 Lo scorso 23 ottobre ad Alberese, presso l?azienda Il Bivacco si è tenuto il Trofeo ?Mario Petrucci?, gara di eleganza in monta maremmana intitolato ad uno dei butteri più eleganti e distinti di sempre, tesa a valorizzare la monta tipica della maremma tosco-laziale nella sua espressione più vera e garbata. La prova, aperta a uomini e donne senza Nella foto Giovanna Petrucci premia Roberto Mezzetti limite di età, ha visto partecipare oltre 20 binomi, cavalli e cavalieri ugualmente bardati in tenuta. Tra questi, anche numerose cavallerizze. I giudici Ambra Famiani, Fabio Sabatini, Aldo Molinari e Filippo Sbardella hanno premiato Roberto Mazzetti su M.Duca come miglior binomio; la coppa, consegnata da Giovanna Petrucci, figlia di Mario, resterà in mano al vincitore fino alla prossima edizione, quando sarà nuovamente messa in palio. ?Il successo e la piacevolezza della giornata ? sottolineano gli organizzatori ? si devono all?attaccamento dei nostri cavalieri alle tradizioni ed alla perfetta organizzazione del padrone di casa, il veterinario Andrea Poggiaroni. Eventi del genere, oltre ad essere momenti conviviali sempre graditi, hanno il merito di far conoscere il nostro cavallo maremmano, il suo utilizzo più tipico e le tradizioni, in questo bardature, accessori ed abbigliamento, patrimonio della nostra terra?. Un?opera della Collezione Luzzetti in mostra alle Clarisse ?Alla luce del Bellini?: è la mostra che dal 30 ottobre (fino al prossimo 9 gennaio) presso il Polo Culturale Le Clarisse a Grosseto offre la possibilità di ammirare una straordinaria opera della Collezione Luzzetti: la ?Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Sebastiano e tre cherubini? di Giovanni Bellini P resso il Polo Culturale Le Clarisse in via Vinzaglio 27 a Grosseto il 30 ottobre scorso è stata inaugurata ?Alla luce di Bellini?, mostra di un?opera della Bottega di Giovanni Bellini, a cura di Giovanni Gazzaneo e Mauro Papa che potrà essere ammirata fino al prossimo 9 gennaio, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. L?opera, raffigurante una ?Madonna col bambino tra i Santi Pietro e Sebastiano? e proveniente dalla Collezione Luzzetti, è esposta in occasione della sesta edizione della Settimana della Bellezza organizzata dalla Diocesi di Grosseto. Contestualmente, sempre negli spazi espositivi del Polo Culturale le Clarisse, sono esposte anche opere importanti di autori grossetani contemporanei ispirate al tema ?L?infinita bellezza... oltre la siepe?. Ingresso mostra Alla Luce del Bellini ? 3, ridotto soci di Fondazione Grosseto Cultura ?2. Ingresso mostra Alla Luce del Bellini + Museo Collezione Luzzetti ? 5. Consigliata la prenotazione ai numeri 0564 488066-067-547, mail collezioneluzzetti@gmail.com ?L?infinita bellezza... oltre la siepe? è stato proprio il tema dell?edizione 2021 della Settimana della Bellezza, organizzata dall?Ufficio per la pastorale culturale della Diocesi di Grosseto, da quello della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e dalla Fondazione Crocevia con la coorganizzazione del Comune di Grosseto. La ?Settimana? ha visto la collaborazione del quotidiano Avvenire con la sua rivista mensile Luoghi dell?Infinito, il cui ideatore e coordinatore è Giovanni Gazzaneo, che è anche presidente di Fondazione Crocevia; della Fondazione Polo Universitario Grossetano, della Fondazione Grosseto Cultura, in modo particolare attraverso il Polo Culturale Le Clarisse, e del Museo Archeologico e d?Arte della Maremma. ?Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Sebastiano e tre cherubini?, olio su tavola di Giovanni Bellini LE NEWS ? 119 LE NEWS Nono compleanno per la Biblioteca di Montemerano Nono compleanno per la Biblioteca Comunale di Storia dell?arte di Montemerano, nata dalla donazione di libri di Marilena Pasquali. Una gran bella ed apprezzata realtà culturale partita dal niente ed oggi diventata un punto di riferimento per tutto il territorio mancianese e non solo E sattamente nove anni fa si inaugurava a Montemerano la Biblioteca Comunale di Storia dell?arte, frutto della donazione al Comune di Manciano di 6.750 volumi specialistici da parte della storica dell?arte Marilena Pasquali. Negli anni successivi e fino ad oggi si sono aggiunte altre donazioni da parte della stessa Pasquali e di molti altri donatori fino a raggiungere il numero di 10.348 volumi oggi presenti. Il ricco catalogo, contenente tra l?altro molti titoli rari o introvabili, è consultabile al sito della Biblioteca (www.bibliotecaarte.it), ma sarà presto inserito nella Rete Grossetana delle Biblioteche. La Biblioteca di Storia dell?arte di Montemerano è gestita dai volontari dell?associazione culturale no profit ?Accademia del Libro?, che ha dato vita ad un centro culturale oggi conosciuto ben al di là del territorio comunale e provinciale, organizzando a partire dal 1 novembre 2012 ben 263 iniziative e incontri (conferenze, mostre, concerti e presentazione di libri) sia nel campo della storia dell?arte, della musica e della let- 120 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 teratura, sia su argomenti di attualità. Il complesso degli incontri organizzati ha fatto registrare oltre 8000 presenze. Sono stati ospiti dell?Accademia del Libro, e dei suoi 346 soci, oltre alla stessa Marilena Pasquali, presidente del Comitato Scientifico, personalità del mondo dell?arte e della cultura come, tra gli altri, Claudio Strinati, Tomaso Montanari, Carlo Sisi, Maria Vittoria Marini Clarelli, Giuliano Gori, Paolo Bolpagni, Judith Wilkinson, Mattia Patti, Raffaele Milani; Maurizio Michelucci, Heleni Vassilika; Romano Luperini, Giulio Ferroni; Alberto Mattioli, Fabio Vacchi; Achille Occhetto, Gianfranco Pasquino, Maurizio Melani, il comandante Gennaro Arma, Anna Maria Gentili; Giuliano Ferrara, Sandro Ruotolo, Pino Corrias, Vittorio Sabadin, Marilù Lucrezio, Paolo Morando; Laura Le Petit, Mariano Dolci. E il 30 ottobre dopo una conversazione di Valentino Fraticelli sulla ?Stregoneria in Maremma?, si è tenuto in Biblioteca un brindisi per festeggiare il nono ?compleanno?. MONTEROTONDO MARITTIMO, TORNA IL PREMIO LETTERARIO FUCINI NELL?ANNO DELLE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA MORTE DEL POETA Pubblicato il bando della decima edizione del premio nazionale biennale in memoria di Renato Fucini, promosso dal Comune di Monterotondo Marittimo, luogo natale dello scrittore, in collaborazione con il Dipartimento di Filologia e Critica dell?Università di Siena e la pro loco. Questa edizione assume un valore speciale svolgendosi nell?anno dedicato alle celebrazioni per il centenario della morte di Renato Fucini avvenuta a Empoli, il 5 febbraio 1921. Scrittore toscano noto con lo pseudonimo di Neri Tanfucio, Fucini esordì come poeta nel 1872 con la pubblicazione dei ?Cento sonetti in vernacolo pisano? a cui seguirono ?Cinquanta nuovi sonetti?, fino alla scrittura dei popolari racconti ?Le veglie di Neri? e ?All?aria aperta?, ambientate prevalentemente in Maremma e dedicate ad avvenimenti e personaggi tipici del mondo rurale. Fucini scrisse anche un reportage giornalistico nel 1878 ?Napoli a occhio nudo? e i volumi di ricordi ?Acqua passata? e Foglie al vento? usciti postumi nel 1921, ottenendo nel corso della sua vita onorificenze e riconoscimenti da parte della critica contemporanea. Fu anche Accademico della Crusca. Il Premio nasce, in particolare, per valorizzare le due forme letterarie predilette dallo scrittore: il racconto e il sonetto e si articola pertanto in due sezioni: la sezione I) raccolta di racconti edita, primo premio 5mila euro; la sezione II) sonetti inediti, primo premio la pubblicazione su un quotidiano a tiratura nazionale.Tutti i sonetti inviati saranno pubblicati sul sito del premio ?Renato Fucini? e sottoposti a votazione popolare on line. L?autore del sonetto più votato dal pubblico sarà premiato con una selezione di prodotti locali. L?iscrizione è gratuita per entrambe le sezioni. A decretare i vincitori sarà una giuria tecnica di qualità composta da nomi importanti del mondo accademico e della critica letteraria italiana, presieduta da Natascia Tonelli, del Dipartimento di Filologia e Critica delle letterature antiche e moderne dell?Università di Siena. Il termine per inviare le opere è fissato al 30 giugno 2022. Per informazioni, è possibile consultare il sito www.premiorenatofucini.it o la pagina Facebook Premio letterario nazionale Renato Fucini o contattare i numeri di telefono 0564.077031 e 328.7631017 o inviare una mail sulla casella info@premiorenatofucini.it Ecco il link al bando https://www.premiorenatofucini.it/regolamento/ TEMA VITA E AMICI PER SEMPRE PROMUOVONO UNA NUOVA CAMPAGNA DI PREVENZIONE SANITARIA Nuove agevolazioni in ambito medico per i soci di Tema Vita e Amici per Sempre, le mutue promosse e sostenute da Banca Tema, che operano rispettivamente nei territori della Maremma e della Valdichiana. ?Il Covid ? si legge in una nota delle due mutue ? ha distratto le persone dall?importanza della prevenzione e le associazioni mutualistiche di Banca Tema, sempre attente alle necessità dei propri assistiti, hanno attivato una campagna di prevenzione sanitaria valida dal 1° novembre al 15 dicembre 2021, allo scopo di tutelare il benessere individuale e collettivo?. La promozione prevede il rimborso del 30% su visite mediche specialistiche, analisi del sangue e diagnostica strumentale, effettuate in qualsiasi struttura privata o pubblica anche non convenzionata e nel caso di strutture convenzionate il risparmio può arrivare fino al 50% della spesa sostenuta. L?iniziativa ha l?obiettivo di prendersi cura dell?intero nucleo familiare, in quanto il rimborso potrà essere richiesto anche per prestazioni sanitarie eseguite dai figli minorenni. La promozione è valida per tutti i soci di entrambe le associazioni mutualistiche e coloro che si iscriveranno a Tema Vita o ad Amici per Sempre durante la campagna di prevenzione, potranno aderire all?iniziativa immediatamente, senza il periodo di carenza di 30 giorni normalmente previsto. Per iscriversi ad una delle due associazioni mutualistiche è necessario essere un cliente o un socio di Banca Tema. Maggiori informazioni su www.temavita.it, tel. 0564 444764, info@temavita.it e su www.amicipersempre.net, tel. 0578 230601, info@amicipersempre.net CICLOTURISMO, INAUGURATO IL NUOVO MURO DI VALLE FOCOSA Il Comune di Manciano punta sul turismo sostenibile: strade d?eccellenza per gli appassionati di bike. Le scorse settimane hanno aperto le porte allo sport e al turismo di qualità con il grande evento ?Cronoscalata del Muro del Pirata? e con l?inaugurazione del Muro di Valle Focosa, organizzati, ideati e progettati da Saturnia Bike, con il supporto dell?amministrazione comunale di Manciano e del Consorzio del Morellino di Scansano. Il 23 ottobre, in particolare, si è tenuta la Cronoscalata del Muro del Pirata (percorso Terme di Saturnia-Poggio Murella) con lo scopo di testare, per l?evento zero, il sistema cronometrico permanente che parte alle spalle delle Terme di Saturnia e arriva in piazza a Poggio Murella. All?evento hanno partecipato le voci del ciclismo italiano di Eurosport e Raisport come Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Alessandro Ballan,Alessandro Petacchi e sono arrivati concorrenti anche da molte zone d?Italia come da Roma, Gubbio, Firenze, Bergamo, Cremona, La Spezia. Da Cesenatico non poteva mancare Tonina Pantani, la mamma di Marco Pantani, che insieme al presidente Stefano Bagnolini e agli amici del ?Fanclub Marco Pantani?, ha dipinto la salita di scritte in memoria di Marco. La Pro Loco di Poggio Murella ha organizzato un rin- fresco per tutti i partecipanti e chiamato la storica banda a suonare, un evento che ha riportato un po? di festa dopo questi due anni di stop, causato dalla pandemia da Covid-19. Il Comune di Manciano si è adoperato per l?occasione e ha riaperto il cinema Moderno, chiuso da tempo, per la proiezione del film ?Il migliore. Marco Pantani?, diretto da Paolo Santolini, prodotto da Okta Film con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Marco Pantani e distribuito al cinema da Nexo Digital: una possibilità concessa dal produttore in via del tutto eccezionale, in quanto il film era stato distribuito solo nei giorni 18-19-20 ottobre. Un film che racconta il vero Marco e il ricavato dei biglietti venduti è stato devoluto interamente alla fondazione Pantani. Nella serata di sabato sono stati consegnati alcuni riconoscimenti al Comune di Manciano, al Consorzio del Morellino di Scansano, agli sponsor e ai partecipanti che hanno contribuito alla realizzazione dell?evento. Domenica 24 ottobre è stata la volta del ?Magroday?: una pedalata in compagnia dei campioni, insieme all?inaugurazione del nuovo Muro di Valle Focosa con la segnaletica permanente. ?Partiti dal centro di Saturnia ? spiegano gli organizzatori di SaturniaBike, l?amministratrice Karin Bernardi e l?ideatore del progetto Muri del pirata Andrea Gurayev ? abbiamo percorso la strada verso Catabbio e San Martino sul Fiora e ci siamo diretti verso la salita denominata Valle Focosa, sulle strade delle Pergolacce e insieme agli amministratori e agli amici di Marco Pantani è stato inaugurato il nuovo muro che permette di fare un percorso ad anello, scalando prima il Muro del pirata e poi quello di Valle Focosa. Un rin- LE NEWS ? 121 LE NEWS graziamento va alla Polizia municipale e al comandante Piero Rossi, ai carabinieri della sezione di Saturnia e al maresciallo Antonio Meoli sempre disponibili a presenziare agli eventi e a Gazzetta dello Sport?. ?Questo evento ? spiega l?assessore al Turismo del Comune di Manciano,Valeria Bruni ? è stato un faro sul nostro territorio per quanto riguarda il ciclismo: partiamo da qui per implementare e far crescere il turismo sostenibile. Il comune di Manciano fa parte, con le sue strade che si prestano naturalmente a questo sport e molto amate dagli appassionati, del circuito italiano più importante per il ciclismo su strada. Stiamo lavorando per far diventare Manciano un?eccellenza della bike, dell?e-bike e del turismo sostenibile?. VETRINA TOSCANA PROMUOVE I SAPORI DELLA MONTAGNA ATTRAVERSO I SUOI PRODOTTI Dal 29 ottobre al primo novembre Modena ha ospitato Skipass la più importante manifestazione fieristica italiana dedicata allo sci e al mondo della neve in generale. Nel padiglione condiviso tra Emilia Romagna e Toscana, Vetrina Toscana ha raccontato i prodotti di montagna proponendo ai visitatori dello stand un?esperienza enogastronomica ad ?alta quota? nel primo giorno della manifestazione. Una degustazione di prodotti unici come le aree da cui provengono, che portano in sé le caratteristiche del territorio e attraverso il gusto raccontano le storie di chi li produce. La montagna è un territorio straordinario sotto il profilo paesaggistico ed ambientale e queste caratteristiche si ritrovano nei suoi prodotti. Le aziende che ci lavorano, 122 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 oltre ad un importante valore economico, hanno anche una valenza sociale per combattere il rischio di spopolamento, rappresentano un presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico e favoriscono la conservazione della biodiversità locale. ?In vista dell?apertura della nuova stagione ? ha detto Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione Turistica ? confermiamo il nostro sostegno al turismo della neve e degli sport invernali per far conoscere le offerte dedicate alla montagna e fornire agli ospiti nuove opportunità e motivazioni di viaggio. In questa edizione anche un focus dedicato ai prodotti tipici, con degustazioni a cura della rete di Vetrina Toscana e la promozione dell?offerta dell?Appenino Tosco-Emiliano nell?ambito dell?accordo con l?Emilia Romagna, accordo rinnovato pochi giorni fa per rafforzare la promozione congiunta del turismo sulla montagna, attraverso itinerari che vedono la stretta collaborazione con i territori e le stazioni invernali?. Dal Monte Amiata, il più grande vulcano spento della Toscana, sono arrivati l?Olio di Seggiano DOP, con l?aroma tipico dell?olivastra e da Abbadia San Salvatore il formaggio stracchinato di capra, dalla consistenza burrosa, dell?azienda Gli Irti Colli, insieme ad un?ampia selezione, a cura della ?Comunità del Cibo del Monte Amiata?, di dolci della tradizione: Topi e Taglioli di Castell?azzara, la torta Ricciolina di Abbadia San Salvatore e il biscotto salato di Roccalbegna. I taglioli sono dolcetti caratterizzati dalla presenza di pepe nero, noci e miele, un tempo costituivano la merenda dei minatori che di solito li mangiavano accompa- gnati da qualche bicchiere di vino. I topi, chiamati cosi perché la forma ricorda vagamente quella di un topolino, sono caratterizzati dalla presenza di croccante all?interno di una sfoglia. La Ricciolina è un dolce decisamente più moderno, che sembra risalga agli inizi del novecento, ma che ormai ha creato una ?nuova? tradizione in quel di Abbadia San Salvatore, frutto dell?inventiva della pasticcera del paese, che pensò di variare la ricetta tradizionale della torta di tagliatelle, utilizzando gli albumi che avanzavano dalla preparazione della frolla per creare una meringa con cui decorò la torta al posto della pasta. Si perdono nel Medioevo, invece, le origini del biscotto salato di Roccalbegna dalla forma simile a un otto, la cui ricetta è custodita gelosamente dalle donne del paese di Roccalbegna e tramandata di madre in figlia. Per chiudere un prezioso ratafia?, un liquore a base succo di frutta, realizzato con la pera picciola, frutto endemico del Monte Amiata, prodotta ad Abbadia San Salvatore da Lombardi & Visconti. Ad accompagnare la degustazione il Pane Toscano DOP e una Selezione di vini a cura della Federazione Strade del Vino dell?olio e dei sapori di Toscana. PNRR, AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): IMPORTANTE RILANCIARE IL TURISMO IN CAMPAGNA ?È positivo che, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia contenuto un pacchetto dedicato al rilancio del turismo, all?interno del quale gli agriturismi italiani rappresentano un importante segmento di offerta. Si tratta di risorse importanti, un primo decisivo passo considerato il peso economico del settore e l?importanza strategica della sua ripresa?. Questo il commento di Augusto Congionti presidente dell?associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura allo stanziamento di 2,4 miliardi di euro del ?Pacchetto Turismo?. ?Riteniamo estremamente efficace ? continua Congionti ? oltre al credito d?imposta dell?80%, aver considerato prioritario l?ammodernamento delle strutture e l?eliminazione delle barriere architettoniche. Indispensabile è stata la dotazione per il miglioramento delle strutture turistiche, ma ugualmente importante destinare altrettante risorse al miglioramento dell?ambiente?. Agriturist sottolinea che l?ambiente più esteso è proprio l?agroambiente, che comprende anche gli spazi rurali e i boschi, in gran parte privati e gestiti dagli imprenditori agricoli. È fondamentale sostenere, curare e valorizzare il paesaggio a vantag- gio dell?intera offerta turistica italiana, considerata la grande attrattiva che esercita nelle scelte dei luoghi dove passare le vacanze. Gli agriturismi sono un elemento chiave del tessuto produttivo nazionale con 24.000 aziende agrituristiche, dotate di oltre 250.000 posti letto e più di 400.000 posti a tavola, che attira quasi 14 milioni di presenze l?anno e occupa 100.000 addetti. È una formula di vacanza in crescita costante e dedicare risorse per la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, per promuovere le produzioni agricole, è un?opportunità per rilanciare la fruizione dello spazio rurale. ?Tutto ? conclude il presidente di Agriturist ? va realizzato con una visione collegata alla sostenibilità energetica e ambientale della recettività agrituristica, che vede gli imprenditori agricoli estremamente interessati e già operativi?. BEL SUCCESSO PER LA MOSTRA DI GUNTHER RECHN AL QUADRIVIO È andata in archivio con ampi apprezzamenti la mostra di Gunther Rechn proposta dal 17 al 28 novembre u.s. alla Galleria d?Arte Il Quadrivio in viale Sonnino 100 a Grosseto. Gunther Rechn nasce a Lodz nel ?44 da famiglia estone-tedesca. Vive e lavora a Limberg in Germania. Ha studiato all?Università di Halle diventando assistente per i corsi di natura e nudo con i Maestri Zitman, Wagner e Sitte. Pittore e incisore ha esposto in Musei e Sedi Pubbliche sia in Germania che all?estero. Gunther Rechn La Confesercenti Grosseto ha festeggiato i 50 anni Nel 1971 nasceva, dall?unione delle associazioni locali dei piccoli commercianti, la Confesercenti. Dopo 50 anni l?associazione di categoria che rappresenta le imprese del commercio dei servizi e del turismo ha festeggiato il proprio compleanno alle Terme Marine Leopoldo II di Lorena. L ?anniversario è stata l?occasione per fare il punto sull?economia locale, sulla crisi post lockdown e sul futuro del commercio. Una tavola rotonda a cui hanno preso parte il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda, l?assessore regionale Leonardo Marras, il presidente regionale Confesercenti Nico Gronchi e il presidente provinciale Giovanni Caso. È stato proprio Caso ad aprire l?assemblea con un?approfondita analisi sull?andamento demografico della Maremma e i conseguenti cambiamenti che subirà il mondo del commercio. Caso ha parlato dell?invecchiamento della popolazione, e della necessità di offrire nuovi servizi a misura a questi utenti più anziani. Nico Gronchi ha fatto un excursus sull?economia regionale, come sulla difficoltà di trovare personale, problema che ha afflitto molti ristoratori ed esercenti la scorsa estate. Un problema, secondo Gronchi, causato anche dall?impossibilità, durante il lockdown, di organizzare corsi di formazione, fondamentali per offrire alle aziende personale competente. Riccardo Breda ha sottolineato la neces- sità di accompagnare, ancora di più, le aziende verso la digitalizzazione, proprio per aiutarle ad affrontare momenti come quelli che abbiamo appena affrontato, ma ha fatto anche un?analisi dei settori che più hanno sofferto nella crisi covid e coloro che invece hanno tenuto. Infine Marras ha parlato di Pnrr e del turismo, anche fuori stagione, e di come la Regione si è mossa per far crescere il brand Maremma. Anche il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha portato il proprio saluto all?assemblea. All?incontro sono intervenuti il prefetto Paola Berardino, il questore Antonio Mannoni, il comandante dei carabinieri, Giuseppe Adinolfi e il comandante della Guardia di finanza Cesare Antuofermo. I soci hanno voluto offrire un contributo per la lotta contro la violenza sulla donne, consegnato all?associazione Olympia De Gouges, e una borsa di studio, istituita da Asl e Lions club di Castiglione della Pescaia, intitolata al medico Marco Breschi, recentemente scomparso. Durante la serata sono stati consegnati riconoscimenti a coloro che, 50 anni fa, furono tra i fondatori dell?associazione di categoria. LE NEWS ? 123 LE NEWS ?La Maremma per Dante? saluta l?anno di celebrazioni Il 28 novembre scorso al Teatro degli Industri di Grosseto si è chiuso l?anno celebrativo per i 700 anni dalla morte del Dante Alighieri. La serata oltre ai saluti istituzionali è stata animata dal concerto della Corale Puccini, diretta dal M° Walter Marzilli. I l coro ha interpretato opere del suo repertorio e in prima assoluta le composizioni presentate al Concorso Internazionale per cori ?Puccininsieme al Sommo Poeta? e premiate da una giuria di caratura internazionale. Presenti in sala i compositori premiati Marco Reghezza, Fausto Fenice, Girola- mo Deraco e Mario Moi. Per completare l?omaggio al Sommo Poeta gli attori Fabio Cicaloni e Laura Sbrana Adorni hanno recitato versi danteschi, tratti La Vita Nova, dal Purgatorio e dal Paradiso, ripresi nelle composizioni per cori presentate al concorso. Ha condotto la serata il giornalista Giancarlo Capecchi. 112 eventi messi in programma hanno caratterizzato l?anno dantesco in Maremma e sono stati voluti e organizzati da ?La Maremma per Dante Cultura della vita 1321-2021?, Comitato Celebrativo composto da 42 enti pubblici e privati. Diversi fattori hanno resto straordinaria la proposta celebrativa portata avanti dal Comitato con il coinvolgimento delle associazioni locali. 124 ? Maremma Magazine ?Dicembre 2021 Ciò ha permesso di fruire di conferenze tenute da riconosciuti accademici, di recite teatrali, di mostre d?arte e documentarie, di percorsi storici artistici e anche di attività ricreative adatte a coinvolgere un pubblico ampio. Il riconoscimento da parte di Carlo Ossola, presidente del Comitato Nazionale nomina- to dal ministro Franceschini, e quello di Poste Italiane per il lavoro svolto a Grosseto e per aver proposto annulli filatelici su tavole di Carlo Rispoli, annulli considerati tra i migliori di quelli realizzati su tutto il territorio nazionale, confermano l?eccezionalità delle iniziative. Molte le occasioni che hanno permesso di promuovere il territorio all?estero, in particolare durante le conferenze dedicate a esplorare quanto presente sia Dante nella cultura occidentale e non solo. Ampio è risultato il coinvolgimento del territorio della Maremma aldobrandesca e della sua gente. In diverse località della provincia si sono tenuti interessanti eventi teatrali, letterari, storici ed artistici. Viene per la prima volta in Italia nel 1991 esponendo con altri artisti nella Mostra ?Arte Tedesca Contemporanea? tenutasi in Grosseto al Cassero della Fortezza Medicea promossa dal Comune di Grosseto e ?La Primavera Maremmana?. L?incontro con il nostro paese è entusiasmante per Rechn che viene ricambiato da un lusinghiero successo di stima e ammirazione. Nel 1992 presenta a Roma, presso la ?Galleria Fidia? la sua prima personale poi a Rieti al Teatro Flavi Vespasiano durante la settimana internazionale della danza, continua a Siena nella Galleria di Palazzo Patrizi con opere nella quasi totalità dedicate a Siena ed al suo paesaggio, continua a Sulmona con la Mostra Internazionale d?Arte Contemporanea. L?insieme degli acquerelli e gli studi preparatori dipinti durante i suoi soggiorni italiani risulteranno un grande affresco dedicato all?Italia e la cui esposizione verrà ospitata in importanti Sedi Museali. UNITRE E FONDAZIONE POLO UNIVERSITARIO GROSSETANO PRESENTANO LA RISTAMPA ANASTATICA DEL BOLLETTINO N. 15 DELLA SOCIETÀ STORICA MAREMMANA DEDICATO A DANTE ALIGHIERI Unire le generazioni nello studio e nell?approfondimento delle opere e della figura di Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario della sua morte, attraverso la ristampa anastatica del Bollettino speciale n.15 della Società Storica Maremmana, pubblicato nel 1967, in occasione dei 700 anni dalla nascita del poeta: questo è l?obiettivo dell?Unitre di Grosseto, che, in occasione dell?inaugurazione dell?Anno Accademico 20212022 ed in collaborazione con la Fondazione Polo Universitario Grossetano, il 25 novembre scorso ha presentato il volume presso l?Aula delle Colonne della sede del Polo Universitario, in via Ginori 43. Un testo di altissimo valore culturale, i cui contributi portano le firme di importanti studiosi grossetani dell?epoca, e che, ormai introvabile, rappresenta ad oggi uno straordinario strumento per comprendere Dante e la sua epoca, nonché per conoscere la Maremma del 1300 attraverso l?analisi della Divina Commedia. I Bollettini della Società Storica Maremmana, attiva già dagli anni ?20 del ?900, rifondata nel 1960 ed ormai chiusa, sono stati un importante riferimento per gli studiosi a livello nazionale ed internazio- nale, poiché venivano inviati perfino all?Università della Sorbona. La ristampa del Bollettino n.15, curata dalla casa editrice Effigi, è stata presentata dalla presidente di Unitre Grosseto Giuseppina Scotti, dalla presidente della Fondazione Polo Universitario Grossetano Gabriella Papponi Morelli e da Cecilia Moretti, critico letterario, già docente di Letteratura Italiana all?Università per Stranieri di Perugia e presidente del Comitato Dante Alighieri di Perugia. Ha fatto seguito la presentazione dell?opera ?La vita al tempo del Coronavirus?, di cui hanno parlato Giuseppina Scotti e Bernardina Tarlati Marchettini, docente nel corso Unitre di Scrittura Creativa. LE DUE COMUNITÀ EUROPEE DELLO SPORT ?COSTA DEGLI ETRUSCHI 2022? E ?MAREMMA TOSCANA AREA NORD 2023? VALUTANO PROGETTI DI COLLABORAZIONE Le due Comunità Europee dello Sport ?Costa degli Etruschi 2022? e ?Maremma Toscana Area Nord 2023? si sono incontrate a Follonica per confrontarsi sulla possibilità di sviluppare alcuni progetti di collaborazione che possano mettere a sistema le eccellenze delle singole zone e individuare strategie che consentano attività comuni per la promozione omogenea del turismo sportivo del territorio e di progetti legati allo sport, inteso come ?salute & benessere?. L?opportunità si è venuta a concretizzare quando ACES Italia, tramite il suo Presidente Vincenzo Lupattelli, ha espresso la volontà di dare nuova linfa al protocollo di intesa firmato nel 2019 con la Regione Toscana e il Comune di Piombino (che è stato promotore dell?accordo, fin dal gen- naio 2018). All?incontro, risultato molto propositivo, hanno partecipato Alessandro Ricciuti (assessore al Turismo Comune di Follonica ? Capofila dell?Ambito Turistico Maremma Toscana Area Nord), Cristiano Pullini (assessore al Turismo del Comune di Castagneto Carducci ? Capofila dell?Ambito Turistico Costa degli Etruschi) e Stefano Ridi (amministratore di Promo&Media Srls e coordinatore dei percorsi di candidatura a Comunità Europea dello Sport, per entrambi gli Ambiti). ?La prima riunione tra il nostro Ambito e la Costa degli Etruschi ? ha evidenziato Alessandro Ricciuti ? oltre a rappresentare un?evoluzione ideale nel percorso di candidatura, in continuità con le azioni che si sviluppano nelle rispettive zone di competenza, risulta essere anche un primo momento di riflessione per definire insieme politiche di territori contigui e omogenei, soprattutto per quanto riguarda il balneare. Se infatti la candidatura, per quanto riguarda l?Ambito Turistico Maremma Toscana-Area Nord, ha rappresentato un grande momento di condivisione e coesione delle iniziative tra gli otto Comuni appartenenti al distretto, il percorso che ne consegue non può che ricalcare le buone opere già condotte dall?Ambito che ci ha immediatamente preceduti, a partire dallo sviluppo di politiche e iniziative culturali ed educative con l?Università di Pisa relativamente ai sani stili di vita. Ma non solo, essendo alla vigilia della partenza del Piano Operativo per il 2022, la collaborazione tra i due Ambiti potrà procedere con la messa a terra delle prime iniziative progettuali di sviluppo turistico omogeneo, dalle quali i territori non potranno che trarne beneficio.? Un concetto che è stato ribadito anche da Cristiano Pullini.?Questo incontro, conseguente al riconoscimento dell?ambito Marem- ma Toscana Area Nord come Comunità Europea dello Sport 2023, è stata l?occasione per condividere il percorso già intrapreso dall?Ambito Turistico Costa degli Etruschi per la candidatura 2022, dando continuità a un progetto che prevede il coinvolgimento di partner importanti come il CONI, il Comitato Paralimpico, l?Università di Pisa e l?ANCI Toscana. Il tema dello sport come fonte di benessere, legato allo sviluppo turistico è un?esigenza che, infatti, accomuna i nostri territori che vedono in questo settore un?importante occasione per il benessere dei propri concittadini e la destagionalizzazione dell?offerta turistica. Questo non può che essere un primo passo verso una sempre maggiore collaborazione tra questi due territori confinanti, che condividono una forte specializzazione nel settore balneare ed una comune volontà di rafforzarsi anche su mercati per noi meno maturi, che crescendo rapidamente, diventano sempre più importanti?. L?incontro si è concluso con l?intervento, in video conferenza, di Vincenzo Lupattelli (Presidente ACES Italia). ?Sono stato particolarmente contento di partecipare all?incontro, organizzato da Stefano Ridi, tra le due Comunità Europee dello Sport ?Costa degli Etruschi 2022? e ?Maremma Toscana Area Nord 2023?. Il nostro obiettivo è, infatti, che le Comunità collaborino tra loro per sviluppare progetti che siano in sintonia con i valori che contraddistinguono il riconoscimento acquisito. Per questo motivo, percependo questa ?voglia di fare?, abbiamo espresso il nostro desiderio di rafforzare la sinergia con la Regione Toscana, per mettere in pratica le azioni che abbiamo siglato nel Protocollo d?Intesa in tema di sport e benessere, valutando, tra l?altro, che negli ultimi tre anni, più di venti Municipi della Toscana hanno ottenuto il titolo di European City/Town/Community of Sport?. Nella foto i rappresentanti dell?Ambito Maremma Toscana Area Nord e Costa degli Etruschi con Stefano Ridi LE NEWS ? 125 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. 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