MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XIX ? NUMERO 2 ? APRILE 2021 ? ? 3,50 Inoltre... Talamone, incantevole borgo dalla storia millenaria! Una vera perla della Maremma I Musei di Maremma si raccontano con i video Cresce la rabbia degli imprenditori maremmani contro le chiusure La Maremma grossetana, un luogo ideale per il cicloturismo Ribolla ricorda la tragedia Morellino classica, 10 anni di grande musica nei luoghi più belli di Maremma mineraria del 1954 LA VOCE DEI LETTORI LA VOCE DEI LETTORI SALVIAMO LA MAREMMA! Buongiorno Direttore, ho apprezzato che abbia accolto la mia richiesta di dare spazio nella sua rivista a questa minaccia per la nostra bella Maremma. Spero tanto che fra qualche mese potrà annunciare nel suo editoriale che Campagnatico assieme alla Val d?Orcia e alla provincia di Viterbo sono stati tolti dalla lista dei siti idonei per ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. Cordiali saluti, Sylviane Carlesso NO A QUESTO SCEMPIO! Caro direttore, vivendo isolato nella mia dimora fiorentina, in epoca di covid, non riesco purtroppo a rimanere aggiornato su tutte le novità che riguardano la mia amata terra di Maremma. Il suo giornale, per fortuna, rappresenta una piacevole e utile occasione per avere informazioni di questo tipo. Nell?ultimo numero, pubblicato in questo mese (marzo 2021, ndr), ho letto con grande preoccupazione del progetto di inserire il comune di Campagnatico tra le aree idonee ad ospitare un deposito di rifiuti radioattivi. Come Lei ha giustamente puntualizzato, il percorso per arrivare a questa decisione è ancora lungo, ma ritengo necessario prendere subito una netta posizione al riguardo: NO A QUESTO SCEMPIO! Una discarica di scorie radioattive, seppure gestita in totale sicurezza, rappresenterebbe un grave danno d?immagine per un territorio che fa della qualità e della sostenibilità ambientale la sua vocazione e la sua caratteristica principale. Al di là delle considerazioni che riguardano la qualità della vita della comunità locale ? che sento particolarmente vicina, al punto da avergli donato parte della mia vita sotto forma di un?importante collezione d?arte ? sento da più parti ribadire che, dopo la pandemia, dovremmo investire su un turismo di qualità, lento e consapevole della bellezza incontaminata del nostro territorio. Un turismo necessario per il nostro sviluppo economico, che possa offrire ai visitatori la scarsa antropizzazione della provincia, gli splendidi scenari naturali della Maremma e la salubrità totale dell?ambiente. E noi invece cosa facciamo? Mettiamo un deposito di rifiuti nucleari! Mi sembra una follia. La Maremma, ancora una volta, appare la Cenerentola della Toscana e la zona di cui altri decidono i destini senza consultare gli enti locali e i cittadini. È ora di far sentire la nostra voce: io mi oppongo con fermezza e spero che molti altri prendano posizione contro questa ipotesi scellerata. Cordialmente Gianfranco Luzzetti Firenze, 16 marzo 2021 GRAZIE PER AVER OSPITATO IL MIO CONTRIBUTO Gentile Celestino Sellaroli, sono davvero grata a lei e alla redazione per avere ospitato il mio contributo, è un onore per me. Ho iniziato a pubblicizzare la cosa sui social. Un cordiale saluto. Federica Casini GRAZIE MAREMMA MAGAZINE! Carissimo, anche lontano Maremma Magazine mi fa compagnia e mi riporta nella mia Maremma e lenisce anche ciò che più può premere dentro e illumina con i suoi colori le giornate. Grazie e non finirò mai di esprimere gratitudine a te che sai cogliere i momenti più salienti le immagini più suggestive e fai vivere dal vivo ogni attimo pulsante di questa terra. Come ringraziarti poi per la pubblicazione del ricordo di Atto... grazie gra- zie infinite. Mi puoi credere quando l?ho visto in questo momento ancora difficile mi si è scaldato il cuore. Un abbraccio davvero con affetto Giuseppina Scotti UN LIBRO SULLA PIA Gentile redazione, ho letto con molto interesse la vostra rivista che ho trovato molto ben realizzata e con numerose notizie entusiasmanti. Mi ha particolarmente incuriosita l?articolo da pag. 34 dedicato alla Pia di Dantesca memoria. Mi ha emozionato e ricordato un?escursione che alcuni anni or sono ho fatto a Gavorrano e nel suo Parco Minerario naturalistico e che mi ha ispirato il secondo romanzo ?L?emozione non lascia scampo? dedicato proprio alla figura de La Pia fra storia e leggenda e alle bellezze del territorio della Maremma toscana. Vi allego la sinossi del libro e la copertina. Se dovesse incontrare il vostro interesse per la pubblicazione di un estratto nella sezione ?L?angolo del Libro - La MAREMMA IN LIBRERIA?, sarò lieta di scambiare due parole con voi. Con i più cordiali saluti Mita Feri AL TEMPO DEL VIRUS Malata è la Terra. Respiro mesto sotto un?aria livida che lascia in bocca un triste sapore di morte! Sagome mascherate si aggirano nelle piazze, lanciandosi sguardi furtivi, mentre le madri, nei parchi, si stringono al petto i bambini. Lento il camminare, sul cuore pesa la paura, la mente si abbandona al dolore. E guardo il sole che lentamente muore. Roberto Guerrini Grosseto, 14 febbraio 2021 Avete idee e consigli da darci, complimenti o critiche da fare, oppure più semplicemente volete commentare un articolo o dire la vostra su un certo argomento? Questo spazio è per voi. Scriveteci via mail all?indirizzo redazione@maremma­magazine.it Compa­ tibilmente con lo spazio a disposizione pubblicheremo il vostro intervento. 6 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 14 18 38 44 SOMMARIO VIVI 14 ...........Cresce l?angoscia e la rabbia degli imprenditori ma? remmani contro i lockdown, le chiusure e le misure antiCovid 20 ...........Imprese e lavoratori sempre più nel dramma. Le conferme nei numeri impietosi di vari studi ed indagini 24 ...........La Toscana chiama le imprese del turismo per pro? gettare una nuova campagna di promozione 28 ...........La Maremma Grosseta? na, un luogo ideale per il ciclo? turismo. Provare per credere! 34 ...........Ribolla ricorda la tra? gedia mineraria del 1954 con un mese di eventi 38 ...........Morellino classica, ap? proda al decennale il festival che unisce la grande musica alle bellezze del territorio 44 ...........Un tour alla scoperta di Montepescali, il falcone della Maremma 50 ...........Talamone, incantevole borgo marinaro dalla storia millenaria! Una perla della Ma? remma 54 ...........I Musei di Maremma si raccontano con i video 58 ...........Morellino di Scansano, un vino che piace. In Italia e nel mondo! 62 ...........Il pugilato in Marem? ma: storia di un?epopea che elesse Grosseto a capitale della boxe 68 ...........Obiettivo: recuperare, tutelare e valorizzare la storia mineraria amiatina 72 ...........?Storie e itinerari delle bonifiche maremmane?, illu? strato lo studio per recuperare la memoria 76 ...........Alessia Bonari, è gros? setana l?infermiera diventata simbolo della lotta alla pande? mia 80 ...........Marina di Scarlino, Co? vid permettendo sarà un anno di eventi velici di alto livello internazionale 84 ...........AdF Acquedotto del Fiora, ?lavoriamo per il benes? sere del territorio e della comu? nità che serviamo? SCOPRI In copertina, l?Isolotto dello Sparviero, di fronte alla costa toscana di Punta Ala (Castiglione della Pescaia) Foto © Lorenzo Biagini C?è da vedere 88 ...........Acquapendente, un ma? gico borgo del viterbese tutto da scoprire SOMMARIO ? 9 96 Briciole di Storia 92............Quando «Campo Regio» divenne teatro di una cruenta battaglia nell?anno 225 a.C. Personaggi 96 ...........Calvino e quel non? inferno, anzi un vero e proprio amore, chiamato Castiglione della Pescaia L?angolo del libro 100 ........?Sei maremmano se dici...?, il libro che racconta i modi di dire di Maremma 101 ........?Argentario ? Storie di persone, di pietre e di mare?, il libro più bello sul Promontorio 102 ........?Poveri toscani?, il viaggio di Maria Concetta Sale? mi alla scoperta della cucina povera Aziende al Top 104 ........Paolo Gori, l?esperienza al servizio del cliente nei settori assicurazioni ed investimenti 112 GUSTA Vino e dintorni 108 ........Cambio al vertice del Consorzio del Montecucco: Gio? van Battista Basile è il nuovo presidente WINE NEWS 110 ........I vini della Maremma Toscana in tour negli Stati Uniti 111.........Banca Mps, al via il pro? getto agroalimentare 111 ........Etruria Retail: ?Sapori & Valori? si arricchisce con due eccellenze maremmane Di vino in cibo 112 ........Mantellassi, oltre ses? sant?anni di storia, vita e pas? sione di una grande Famiglia di viticoltori Il vino del mese 116 ........Nebula Gialla, il Ver? mentino in purezza (e che Ver? mentino!) di Poggio Cagnano 10 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 118 La ricetta 118 ........Il Pane di ricotta, un lievitato tipico del periodo pas? quale LE NEWS 120 ........Il Tondo di Botticelli ha lasciato Grosseto dopo cinque mesi per tornare dal proprieta? rio Gianfranco Luzzetti 121 ........Il cuore verde di Uni? coop Tirreno 121 ........Il sito web Manciano Promozione si rifà il look 122.........È nata l?Associazione Tartufai della Maremma grosse? tana 122 ........Monterotondo Maritti? mo, ecco come sarà la nuova biblioteca comunale, approvato il progetto esecutivo 123 ........Cicloturismo: a Monte? rotondo Marittimo arrivano le 120 bike box, stazioni per la ricarica e il noleggio di bici elettriche a pedalata assistita 123 ........Cento anni dalla morte di Renato Fucini: Monterotondo Marittimo si prepara ad una edizione speciale del Premio dedicato al grande poeta 123 ........Manciano primo comu? ne bikefriendly della Maremma 124.........Fondazione Grosseto Cultura 2021: progetti, eventi, obiettivi 125 ........Scientia iuris, presen? tato il Premio di Laurea Antichi 126 .........Intour riparte da Banca Tema con gli incontri sul turismo 127 ........?Margini? con Grosseto al centro 127 ........Girolamo Cannoni, un grossetano tra i Mille. Posata la targa commemorativa per il 160º anniversario dell?Unità d?Italia L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Un anno di pandemia... Confesercenti: ?Una catastrofe che non è ancora terminata. La spesa dei consumatori è tornata ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni?. Conferesercenti Grosseto: ?Il senso di responsabilità dimostrato in questi mesi dagli imprenditori è encomiabile, ma tutto ha un limite. Il lavoro deve avere la priorità, si può lavorare rispettando i protocolli. Il rispetto delle regole che ci sono state imposte è sacrosanto, e gli imprenditori hanno dimostrato serietà e pazienza, ma l?economia è allo stremo: ora serve sostegno e un calendario di riaperture, che preveda anche controlli e sanzioni. Gli imprenditori sono arrivati al limite della sopportazione, la gente chiede di essere rispettata: è assurdo, stiamo protestando per chiedere il diritto a lavorare?. Cna: ?Il 2020 ha messo in ginocchio quattro imprese su cinque. Serve una forte discontinuità nel sistema degli aiuti pubblici?. Confcommercio Grosseto: ?(...) le imprese stanno affrontando un momento delicatissimo e hanno bisogno della massima attenzione, per garantire loro un futuro, che significa anche preservare ricchezza ed occupazione nel nostro Paese. È necessario trovare delle nuove soluzioni che vadano oltre al modello dei lockdown e delle chiusure delle attività, perché i costi economici e sociali potrebbero diventare enormi ed irreversibili. Inoltre, è il momento di smettere di penalizzare solo alcune tipologie di attività, come ristoranti e bar, che hanno dimostrato di poter lavorare garantendo tutte le misure di sicurezza anti-contagio necessarie. Queste imprese stanno oggettivamente pagando un prezzo troppo alto?. Fipe-Confcommercio Toscana: ?Non è più accettabile vedere una società divisa tra chi ha il diritto di lavorare e chi invece ha solo il dovere di stare chiuso e assistere da testimone impotente al fallimento della propria azienda, che è poi un progetto di vita, una fonte di occupazione per tante persone, una risorsa per le nostre città?. Che dire? Queste sono solo alcune delle prese di posizione ufficiali delle diverse associazioni di categoria di fronte alla crisi pandemica che, ormai da oltre un anno, sta mettendo in ginocchio tutti e soprattutto le imprese del terziario ed i lavoratori. Una crisi alla quale dedichiamo ampio spazio nelle pagine che seguono per i risvolti drammatici, sul fronte economico e sociale, sotto gli occhi di tutti. A queste legittime proteste fanno da contraltare le argomentazioni dei soliti ben pensanti (o supposti tali), sempre pieni di certezze, che sbandierano le classiche frasi, tipiche di chi non è neppure lontanamente sfiorato dalla pandemia, del tipo: ?non capite che la gente muore!?, ?io vi farei fare un giro nelle terapie intensive??, ?fanno così in tutto il mondo?, ?prima la salute e poi l?economia?, ?chiudiamo tutto?, ?lockdown, lockdown, ci vuole un altro lockdown totale come lo scorso anno?, ?non si può fare altrimenti?. Già, il punto è proprio questo. Ma siamo davvero sicuri che non si possa fare altrimenti e che non vi siano modi diversi, da quelli adottati fin qui, per far fronte a questa drammatica situazione sanitaria? Difficile dare risposte. Di certo, se a distanza di un anno siamo ancora qui a discutere di queste cose, non si può dire che abbiamo brillato nel problem solving. E continuare a giustificare tutto in nome dell?emergenza non fa altro che rafforzare la sensazione di inadeguatezza rispetto alla crisi nella quale siamo finiti e appunto di incapacità a dare risposte concrete a chi sta pagando più di altri gli effetti di questa terribile pandemia. Del resto, da un paese come l?Italia dove, su 60 milioni di abitanti, abbiamo 16 milioni di pensionati e 23 milioni di lavoratori attivi, di cui 18 milioni dipendenti (3 milioni e mezzo dei quali nel settore pubblico), cosa ti vuoi aspettare? Che capiscano il dramma che stanno vivendo quei 5 milioni di partite iva massacrate dalla crisi sanitaria ed economica in atto? Figuriamoci! Per certa gente i titolari di ?partita iva? sono sinonimo di evasori e così continueranno ad essere considerati in eterno. ?Meglio che crepino loro di stenti, piuttosto che le persone di Covid!?. È il ragionamento che fanno in tanti. Purtroppo, anche la pandemia si è ridotta ad una disputa, senza senso, tra quelli che oggi vengono definiti aperturisti (da una parte) e chiusuristi (dall?altra), tra chi vorrebbe provare a trovare modalità alternative di convivenza con il virus e chi invece condanna senza mezzi termini qualsiasi forma di dissenso, spesso derubricata a mero lamento (?che ha stancato e non si può più sentire?), se non addirittura a negazionismo, espressione dispregiativa rivolta verso chiunque chieda anche solo un allentamento delle misure restrittive semplicemente per continuare a vivere. Insomma, o stai di qua o stai di là, come se fosse una questione di tifoseria da stadio in cui non possono esistere le vie di mezzo, quelle che probabilmente andrebbero ricercate con forza, impegnandosi realmente per salvaguardare, da un lato le vite umane e dall?altro le imprese, il lavoro, l?economia e la vita, sì la vita così come l?abbiamo conosciuta prima della pandemia. Una vita fatta di relazioni sociali, di contatti umani, di occasioni di svago e divertimento, di vacanze, di frequentazioni di ristoranti, bar, locali, teatri, cinema e chi più ne ha più ne metta! E invece no. Piuttosto che trovare soluzioni si alimenta lo scontro tra opposte fazioni. Come se non esistesse un domani. Il tutto in attesa che i vaccini risolvano finalmente e magicamente la situazione. Peccato solo che, andando di questo passo, con il piano vaccinale che ci siamo dati, ci vorranno anni (sic!) per uscirne? Ormai, dopo un anno di pandemia, un?idea su questa incredibile vicenda ce la siamo fatta tutti. L?aspetto triste è che non se la siano fatta i decisori politici, quelli che in balia di CTS e consulenti vari ancora brancolano nel buio e che, come unico rimedio, pensano solo a chiudere, a limitare le nostre libertà personali, ad impedirci di lavorare e di vivere? Come se finora fosse servito a qualcosa? EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI EMERGENZA COVID Cresce l?angoscia e la rabbia degli imprenditori maremmani contro i lockdown, le chiusure e le misure antiCovid 14 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Gli imprenditori maremmani sono scesi in piazza nella manifestazione indetta a Grosseto da Confcommercio e Confesercenti. L?obiettivo: chiedere al Governo maggiore attenzione nella gestione dell?emergenza Coronavirus, che dopo un anno di Dpcm, zone a colori e restrizioni o chiusure delle attività, è ormai diventata anche un?emergenza economica sempre più drammatica I mprenditori e liberi professionisti il 1° marzo scorso sono scesi in piazza Dante per dare vita, come annunciato, alla manifestazione organizzata da Confcommercio e Confesercenti Grosseto. ?Salviamo le imprese? è stato il grido unanime che si è alzato dalla simbolica catena umana, formata intorno alla statua di Canapone. L?obiettivo: chiedere al Governo maggiore attenzione nella gestione dell?emergenza Coronavirus, che dopo un anno di Dpcm, zone a colori e restrizioni o chiusure delle attività, è ormai diventata anche un?emergenza economica sempre più drammatica. Nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, i cinquanta imprenditori presenti, provenienti da tutta la provincia, hanno rappresentato le numerose categorie del terziario, dai negozi di abbigliamento e oggettistica ai ristoranti, dai locali da ballo alle agenzie di viaggio, dalle guide turistiche agli agenti di commercio, dagli albergatori ai gioiellieri, stabilimenti balneari, fioristi ecc. A coordinare la mobilitazione, i vertici delle due associazioni di categoria, i presidenti di Confcommercio Carla Palmieri e di Confesercenti Giovanni Caso, insieme ai rispettivi direttori Gabriella Orlando e Gloria Faragli. In piedi, uno accanto all?altro, si sono presi simbolicamente per mano, stringendo una lunga fascia tricolore. «È passato un anno dall?inizio della pandemia ? afferma Giovanni Caso presidente provinciale Confesercenti ? e nonostante questo la strada per combattere il virus è ancora chiudere le attività (oltre 100 giorni i negozi e 160 bar e ristoranti) mentre sarebbe opportuno incentivare la campagna vaccinale. Chiusure, regole cambiate all?ultimo e indennizzi a singhiozzo, stanno distruggendo l?economia di questa provincia ed è per questo che, con questa iniziativa, vogliamo chiedere, tutti insieme, un cambio di passo: le imprese vogliono lavorare, non vivere di sussidi, e sono pronte ad assumersi la responsabilità di farlo in piena sicurezza». «Rappresentiamo, in questa iniziativa PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? ?Salviamo le imprese? è stato il grido unanime che si è alzato dalla simbolica catena umana, formata intorno alla statua di Canapone di piazza, tutte le imprese del territorio che, dopo un anno di pandemia, sono davvero allo stremo ? dicono, da Confcommercio Grosseto, Carla Palmieri e Gabriella Orlando, presidente e direttore dell?Associazione ? Questo sta accadendo in ogni settore, dalla ristorazione ai locali da ballo, dalle agenzie di viaggio alle guide turistiche, negozi di abbigliamento, cinema, palestre. Troppe attività sono in ginocchio. C?è bisogno di una programmazione, di soluzioni che ancora non si vedono all?orizzonte. Gli imprenditori hanno bisogno di sostegni economici adeguati, invece, di fronte a fatturati quasi azzerati, continuano a dover pagare tasse. Preoccupa lo scenario dal punto di vista del mercato del lavoro, poiché la sospensione del blocco dei licenziamenti rischia di portare ad una diminuzione del 19% degli organici. Riteniamo che il Governo debba in qualche modo dare la possibilità alle imprese di tornare a lavorare, ovviamente rispettando tutte le normative, perché, come si legge nello slogan scelto per questa manifestazione regionale che ci vede uniti come Associazioni di categoria del terziario, siamo convinti che salute e lavoro possono convivere». L?iniziativa si è svolta in contemporanea in tutte le città toscane e si è conclusa con la consegna di un documento al Prefetto di Grosseto contenente le richieste 16 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 delle due associazioni di categoria, con la preghiera di farsi interprete a livello nazionale della necessità di una diversa gestione dell?emergenza pandemica. Nel documento si legge: ?Siamo fortemente preoccupati non solo per il futuro delle nostre imprese ma anche per quello dell?occupazione, soprattutto alla luce dell?eventuale sblocco al divieto dei licenziamenti. Non comprendiamo perché, di tutti i settori economici esistenti, solo il terziario sia stato colpito così duramente dalle restrizioni e dalle chiusure. Negli ultimi dodici mesi, mentre interi comparti del terziario sono stati completamente bloccati (si vedano le palestre, i cinema, i teatri, le discoteche, il settore degli eventi) o possono lavorare solo a singhiozzo e a regime ridotto (ad esempio, i pubblici esercizi o i negozi di moda), imprese di altri settori sono rimaste ferme solo per poco più di 15 giorni. Come se il pericolo di assembramenti e contagi riguardasse esclusivamente le aziende ed i lavoratori del terziario. Lo Stato non può scaricare sulle nostre spalle tutto il peso di una situazione drammatica, come se la diffusione del contagio dipendesse dalla nostra attività. Se così fosse, la pandemia sarebbe già conclusa da tempo, invece i contagi continuano anche quando le nostre aziende sono chiuse. Le nostre attività si svolgono in luoghi controllati e controllabili. Se è necessario il vaccino, chiediamo di essere vaccinati. Se si devono rivedere i protocolli, siamo pronti a rivederli. Ma questo deve servire a ridarci la dignità del lavoro?. Queste in sintesi, le richieste avanzate nel documento consegnato al Prefetto: ristori immediati parametrati sulla perdita di fatturato; riapertura immediata in sicurezza di tutte le attività chiuse; moratoria fiscale per gli anni 20202021; proroga della cassa integrazione e della moratoria dei mutui e finanziamenti fino al 31 dicembre 2021; rimodulazione delle locazioni commerciali e blocco degli sfratti; taglio del cuneo fiscale che grava sulle imprese; creazione di un piano ?ripartenza? per il terziario; vaccinazione immediata di imprenditori e addetti del terziario; pagamento immediato di tutti i bonus ristori e indennizzi sospesi; passaporto sanitario europeo per spostamenti Ue. ?Noi siamo convinti che salute e lavoro possano e debbano convivere. Ma, soprattutto, pensiamo che ?il futuro non si chiude?: dobbiamo quindi imparare a convivere con la pandemia, mettendo in atto ? se necessario ? misure ancora più restrittive per regolare le nostre attività, ma senza bloccarle totalmente, nel rispetto di quel diritto al lavoro sancito dall?articolo 4 della Costituzione? concludono i vertici delle due Associazioni. ???? Le due associazioni hanno poi consegnato un documento al Prefetto per chiedere al Governo una diversa gestione dell?emergenza sanitaria In precedenza parole chiare a favore soprattutto del settore della ristorazione ? dopo la manifestazione di protesta tenutasi a Roma che ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di imprese maremmane ? erano arrivate anche da Confartigianato Imprese Grosseto. ?Pieno sostegno ai ristoratori ? ha commentato Giovanni Lamioni presidente di Confartigianato Imprese Grosseto ? che hanno deciso di manifestare davanti alla sede di Montecitorio per rivendicare il loro diritto a lavorare. Questi imprenditori sono chiaramente esasperati e preoccupati tra aperture e chiusure sono mesi che non possono più lavorare serenamente, mesi durante i quali hanno visto un crollo delle entrate mentre le spese vive sono rimaste inalterate e in alcuni casi sono aumentate. Non intendiamo minimizzare la gravità della crisi sanitaria ma la modalità con la quale la pandemia viene gestita sta scontentando tutti e soprattutto sta mettendo in ginocchio interi settori. Proprio questa categoria è tra le più penalizzate ? ha aggiunto Lamioni ? perché dopo aver prontamente messo in atto tutte le disposizioni anti-Covid richieste dal Governo oggi si trova nuovamente a dover chiudere i propri ristoranti. Una decisione poco coerente perché i titolari hanno sempre dato massima disponibilità a collaborare e sono diventati anche strumento di controllo contro l?emergenza sanitaria a fianco delle istituzioni. Continuare su questa strada avrà come unica conseguenza quella di mettere definitivamente in ginocchio il settore e il suo indotto. Difficile, infatti, in questo contesto pensare che la ristorazione possa ancora garantire un posto di lavoro ai propri dipendenti. Chiediamo alla politica dunque una attenzione maggiore per chi oggi chiede solo di poter, in totale sicurezza, lavorare; chiediamo attenzione per un settore che ha saputo professionalizzarsi negli anni, garantire l?accoglienza ai clienti, proporre le tipicità locali e non ultimo ha garantito anche occupazione nel territorio. Tra l?atro una domanda sorge spontanea: poiché gran parte dei luoghi che ospitavano contemporaneamente tante persone, come bar, piscine, musei, palestre, oggi sono chiusi come si spiega che la curva dei contagi è sempre in salita? Forse, ci chiediamo visti i risultati, gli accorgimenti da adottare e sui quali intervenire dovevano essere altri?. Sulla stessa falsariga l?intervento di Fipe Confcommercio che chiede a gran voce di riaprire i ristoranti di sera e nelle città con i contagi più bassi. ?Non è più rinviabile un allentamento delle restrizioni per i pubblici esercizi in grado di garantire il servizio al tavolo. Lo dimostra il fatto che anche l?Anci, e dunque i sindaci di tutta Italia, si sia detta favorevole a questo doveroso passo in avanti?. Così Danilo Ceccarelli, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Grosseto, ribadisce quanto detto dalla Federazione nazionale. ?Sta crescendo la consapevolezza che sarebbe decisamente più semplice far rispettare le misure di distanziamento e di sicurezza sanitaria all?interno di un locale ? prosegue il presidente Fipe Grosseto ? piuttosto che nelle piazze e nelle strade dove, anche purtroppo nella nostra provincia, le persone finiscono per assembrarsi senza le dovute precauzioni anti-Covid. Ci auguriamo che il nuovo governo segni un cambio di passo nelle politiche volte al contenimento dei contagi, che da troppo tempo stanno penalizzando solo alcune categorie caricandole di responsabilità che non gli spettano?. ?Da un anno ? prosegue la Federazione ? portiamo avanti la battaglia a difesa della dignità di centinaia di migliaia di imprese che non possono essere aperte o chiuse con un?ordinanza pubblicata nella notte e valida dalla mattina successiva. Occorre rispetto per il lavoro di oltre un milione di persone e per un?intera filiera che proprio in bar e ristoranti ha un fondamentale punto di riferimento. Chiediamo ai nostri imprendi- PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Tra le attività più colpite dall?emergenza Covid vi sono quelle legate al mondo della ristorazione che lanciano forte il loro grido di allarme e protesta tori di applicare con rigore i protocolli sanitari ed alle Istituzioni controlli a tappeto perché tutti li rispettino. Tutto questo per consentirci di poter riaprire anche alla sera, fino alle 22, in zona gialla e fino alle 18 in zona arancione. E visto che i contagi si stanno diffondendo a macchia di leopardo sul territorio, con piccoli focolai e città pressoché immuni, chiediamo che le aperture possano essere regolate anche su base locale, di modo che le misure restrittive siano efficaci e selettive?. Un ulteriore aggiornamento arriva anche da Confcommercio Grosseto, che fa sapere che nelle scorse settimane si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo economico una lunga videochia- 18 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 mata tra il ministro, Giancarlo Giorgetti e il presidente nazionale di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani. Un incontro, durante il quale i rappresentanti delle categorie hanno presentato al governo un documento contenente le misure emergenziali necessarie alla ripartenza di un settore messo in ginocchio dalla pandemia. Tre i punti principali. La richiesta di approvare rapidamente un pacchetto di misure di sostegno, adeguate e tempestive, attraverso il dl Ristori quinquies, come un nuovo meccanismo di calcolo che assicuri indennizzi a fondo perduto sulla base del reale calo dei fatturati dei Pubblici esercizi nell?ultimo anno. L?adozione di un piano di ripartenza, riprendendo il lavoro già svolto con il CTS, per la riapertura graduale ma stabile, parametrata sulle caratteristiche strutturali dei locali, che consenta ai pubblici esercizi che dispongono di servizio al tavolo di tornare a lavorare anche di sera nelle zone gialle e di giorno nelle zone arancioni. Infine, l?integrazione, all?interno del P.N.R.R., di un progetto dedicato al rilancio dei pubblici esercizi, attore fondamentale per le filiere turistica e agroalimentare. ?Il ministro Giorgetti ? sottolinea il presidente Stoppani ? ha ascoltato la richiesta di dare al sistema dei pubblici esercizi, piegato da oltre un anno di sacrifici, una prospettiva di ripartenza in sicurezza, puntando sulla necessità di tornare a dare dignità al lavoro, auspicando la possibilità di una riapertura graduale nelle aree gialle la sera e nelle aree arancioni fino alle 18.00. Ha annunciato anche l?intenzione di rivedere i parametri di calcolo dei ristori da inserire nel cosiddetto Dl quinquies, di modo da selezionare in maniera più precisa le imprese che hanno subito un grave danno a causa della pandemia, differenziando fra settori che hanno operato e chi invece ha particolarmente sofferto, come il comparto del turismo. Ultimo, ma non secondario, ha riconosciuto il ruolo dei Pubblici esercizi come elementi fondamentali della sicurezza urbana e della socialità?. ?Tutte indicazioni positive che ci fanno ben sperare in un cambio di passo ? conclude il presidente provinciale Fipe Grosseto Ceccarelli ?. Ora però attendiamo i fatti?. La ricetta di CNA per salvare il mondo della ristorazione Prenotazione obbligatoria, consumo al tavolo e comunicazione dei propri dati: ecco le proposte che Cna ha presentato al Cts per permettere alle attività di ristorazione l?apertura serale in zona gialla. La confederazione nazionale ha inviato un documento al Comitato tecnico scientifico. ?Partendo ? precisa Cna ? dalla necessità di contenere le diffusione del virus e dall?esperienza maturata nel settore in questi mesi? U na serie di proposte per per­ mettere l?apertura serale delle attività di ristorazione nelle zone gialle. Sono contenute nel docu­ mento che la Cna ha inviato al Comita­ to tecnico scientifico (Cts). Obiettivo dell?iniziativa è integrare i protocolli e le linee guida in essere con istruzioni e misure per rendere omogeneo il siste­ ma di regole per le Regioni in fascia gialla. ?Il documento elaborato a livello nazionale dalla nostra associazione ? spiega Roberto Matozzi, responsabile sindacale di categoria per Cna Grosse­ to ? parte dalla necessità di non met? tere a rischio la strategia di contrasto al virus senza, allo stesso tempo, ampliare la crisi di un comparto forte? mente penalizzato, che si riflette su tutto il settore agroalimentare?. Par­ tendo dall?esperienza maturata in questi mesi dai ristoratori, Cna propo­ ne un rigoroso assetto di regole che permetterebbe di prolungare l?orario delle attività fino alle 23, vincolando la fruizione del servizio al consumo al tavolo e agli ingressi nel locale non oltre le 21. Il documento della Cna indica inol­ tre la prenotazione quale ulteriore condizione vincolante per accedere ai locali, necessaria anche per evitare gli assembramenti fuori dagli stessi. All?atto della prenotazione dovranno essere fornite alcune informazioni: nome, cognome e telefono di chi e?ettua la prenotazione, numero delle persone e dichiarazione sullo stato di convivenza dei commensali. Le informazioni fornite dovranno essere conservate dall?esercente per i 14 giorni successivi al solo fine di un?e­ ventuale trasmissione alle autorità competenti in caso di necessità. Con l?avvio della campagna vaccinale e la necessaria accelerazione del program­ ma sarebbe fondamentale consentire il prolungamento di orario nelle zone gialle alle attività di ristorazione che hanno dimostrato di assicurare e documentare la rigida osservanza del­ le misure stabilite dalla normativa come distanziamento, limitazione degli accessi e registrazione di ogni singolo cliente. Cna inoltre propone l?avvio di un confronto per definire un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, bu?et e ser­ vizi di catering, ad oggi vietati sull?inte­ ro territorio. Al riguardo la Confedera­ zione suggerisce alcune proposte a integrazione dello schema predisposto l?autunno scorso da Regioni e province autonome. Ad esempio informare le autorità competenti con un preavviso di 7 giorni in merito all?evento indican­ do orari, luogo e partecipanti. ?Ci auguriamo che questa nostra proposta sia presa in considerazione e accolta ? conclude Matozzi ? perché da troppo tempo le attività di ristora? zione vivono nell?incertezza e perché se non si individuano modalità condivise e sicure saranno molte le aziende del settore costrette a chiudere e tanti i posti di lavoro che andranno persi?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI EMERGENZA COVID Imprese e lavoratori sempre più nel dramma. Le conferme nei numeri impietosi di vari studi ed indagini Da un?indagine all?altra fioccano i numeri (impietosi) di un dramma senza fine che evidenzia quanto sia in difficoltà il sistema economico nazionale e locale colpito duramente dalla crisi pandemica e dall?emergenza sanitaria. Le imprese, soprattutto quelle dei comparti più afflitti dalla crisi, sono allo stremo, così come i lavoratori DI DEBORAH CORON « Una catastrofe che non è ancora terminata». Così Confesercenti commenta senza mezzi termini quanto emerge dal Dossier ?Le imprese nella pandemia? per fare il punto sull?impatto della crisi generata dalla pandemia sul sistema economico, ad un anno di distanza dal primo lockdown. Secondo l?indagine la spesa dei consumatori è tornata ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni. «La perdita di consumi e prodotto interno lordo è stata causata, in primo luogo, dalle restrizioni alle attività e al movimento delle persone attuate per contenere la diffusione del virus, dal lockdown alla classificazione per zone e fasce di rischio per regione. In media, in Toscana, i pubblici esercizi sono rimasti chiusi completamente per 143 giorni» afferma il presidente di Confesercenti Giovanni Caso. A livello locale, dal 2019 al 2020, e dunque in un anno, nel settore del commercio sono state ben 327 le aziende maremmane che hanno chiuso l?attività. E solo 157 le nuove aperture con un saldo negativo di 170 aziende, come si evince dai dati del Centro studi e servizi 20 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno. 86 in meno nel settore alloggio e ristorazione. Il dato è, purtroppo, destinato ad aumentare qualora gli aiuti non dovessero arrivare. Di fatto, al momento, molte attività stanno attendendo la stagione estiva e le risultanze del piano vaccinale, con il relativo abbassamento degli indici di contagio, per capire cosa fare e se sia possibile andare avanti. Gli aiuti diretti alle imprese, al momento, si sono rivelati troppo pochi. Tra crisi prolungata ? e ristori ancora insufficienti ? le attività economiche sono ormai al limite. Moltissime le aziende a rischio chiusura, la metà nei servizi e nel turismo e in special modo per bar e ristoranti. Anche per questo la richiesta di Confesercenti è di prevedere ristori veri per le aziende e lo stop al cashback così da indirizzare quelle risorse al sostegno delle imprese in difficoltà. «Non siamo contrari al cashback, anche se andrebbe risolto il problema delle commissioni bancarie ? prosegue Confesercenti ? ma in una fase così drammatica gli sforzi devono andare nel senso del sostegno alle imprese, quindi quelle risorse sarebbe meglio usarle per i ristori alle aziende». La ripresa dipende fortemente dalla normalizzazione della spesa delle famiglie e dall?entità delle restrizioni che verranno applicate alle attività economiche. Fondamentale, quindi, sarà l?esito della campagna vaccinale: se il rafforzamento annunciato dal nuovo esecutivo dovesse avere successo, il trend potrebbe essere invertito rapidamente. In particolare, secondo le stime elaborate da Confesercenti, sarebbero finalmente possibili stabili recuperi di attività. Quella di Confesercenti è solo una delle tante indagini che circolano sull?impatto della crisi generata dalla pandemia sul sistema economico nazionale e regionale. Da un approfondimento condotto dal Centro studi di Fipe-Confcommercio, la federazione dei pubblici esercizi italiani, sui dati Inps relativi ai livelli occupazionali del 2020 emerge il crollo dell?occupazione nei pubblici esercizi, in Toscana più che nelle altre regioni italiane. Grosseto, corso Carducci PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? Confesercenti: ?Una catastrofe che non è ancora terminata. La spesa dei consumatori è tornata ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni? Bar, ristoranti, discoteche e imprese di catering e banqueting hanno perso 21mila occupati in Toscana rispetto al 2019, quando erano a quota 70mila. E ne hanno persi 243mila in Italia, che ne aveva un milione nel 2019. Ma a pagare il dazio più alto sono state le regioni del Centro Italia, Toscana e Lazio in testa, dove gli occupati sono scesi del 27,6%, seguite a ruota dalle regioni del Nord Ovest, dove il crollo si è fermato mediamente al 25,8%. A sparire sono stati principalmente cuochi, camerieri e barman. ?Non parliamo ovviamente di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, che anche nei casi più gravi di crollo dei fatturati aziendali non hanno ancora perso il posto grazie alla tutela della cassa integrazione?, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, ?parliamo però di lavoratori a tempo determinato, di stagionali che non sono stati assunti e di almeno 20mila apprendisti a livello nazionale. Finché resta il blocco dei licenziamenti, è su queste categorie di occupati che si scarica il peso della crisi. Dopo, travolgerà tutti perché le imprese sono stremate e non ce la faranno a mantenere gli attuali livelli occupazionali?. Ed è proprio questa consapevolezza ad aver spinto Confcommercio Toscana a dichiarare dal 15 marzo scorso, lo stato di mobilitazione permanente: ?gli effetti sociali di questa crisi pandemica saranno devastanti, ma molti non sem- 22 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 brano ancora averlo capito bene. Per questo vogliamo amplificare il grido di allarme dei nostri imprenditori in tutti i modi possibili e in tutte le sedi appropriate?, ribadisce Marinoni. ?Dopo un anno di sacrifici enormi ? tra chiusure, restrizioni e investimenti per la sicurezza ? ci ritroviamo peggio di prima ? commenta amaro il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano ?. Ci hanno costretti alla chiusura come fossimo untori, ma a livello di contagi ci ritroviamo punto e a capo. È evidente che il problema sta nella gestione dell?emergenza sanitaria ed è lì che va risolto, perché le nostre aziende non possono fare più di quello che stanno già facendo?. ?Non è più accettabile ? prosegue Cursano, che di Fipe è anche vicepresidente vicario nazionale ? vedere una società divisa tra chi ha il diritto di lavorare e chi invece ha solo il dovere di stare chiuso e assistere da testimone impotente al fallimento della propria azienda, che è poi un progetto di vita, una fonte di occupazione per tante persone, una risorsa per le nostre città. E insieme a noi stanno soffrendo i nostri dipendenti, anche quelli stagionali. In un settore come quello dei pubblici esercizi, che conosce picchi di attività in certi periodi dell?anno, l?impiego stagionale non è un ?lavoretto? per passare il tempo: sei stagionali su dieci sono occupati a tempo pieno, sono preparati e professionali, una risorsa preziosa per le nostre imprese?. Secondo lo studio di Fipe-Confcommercio, a pagare il conto più salato della crisi dei pubblici esercizi in Italia sono i giovani: 7 su 10 di coloro che hanno perso il lavoro hanno meno di 40 anni. In termini assoluti, la contrazione maggiore ha interessato ristoranti (-25,2%) e bar (-26,2%), mentre in termini relativi il settore più penalizzato è quello delle discoteche con una flessione dell?occupazione dipendente di 3mila unità, pari al 57,4%. Numeri preoccupanti arrivano anche da una terza indagine, questa volta curata dal Centro studi Cna che analizza la contabilità di un campione di ben 12mila imprese con fatturato fino a cinque milioni. Ebbene, dallo studio emerge che quattro imprese artigiane su cinque sono finite in profondo rosso nel 2020. Con picchi vicini alla totalità di imprese in perdita nei comparti che più hanno sofferto il confinamento, il distanziamento sociale, la drastica riduzione del commercio internazionale l?anno scorso. Un autentico ?annus horribilis? per i micro imprenditori. ?Da questa indagine ? commenta il direttore di Cna Grosseto Anna Rita Bramerini ? emerge la necessità di una forte discontinuità nelle modalità di determinazione e nei tempi di erogazione degli aiuti rispetto agli interventi dello scorso anno?. In particolare, sottolinea la Confederazione, andrebbe evitata la soglia del calo minimo di fatturato pari al 33%, che potrebbe escludere dagli indennizzi molte imprese che pure hanno subito un forte calo di giro d?affari, sostituendo tale strumento con un meccanismo a scalare che riduca il beneficio da una certa soglia fino ad annullarlo per i valori di perdita inferiori alla media. In dettaglio, l?80,8% delle imprese artigiane della manifattura e dei servizi ha chiuso i conti 2020 in perdita con un calo medio del fatturato pari al 27,2% rispetto al 2019. Nella manifattura, in particolare, il 78,1% delle imprese ha chiuso in rosso con una riduzione media del 26,2%. In alcuni comparti, però, le imprese in perdita e la perdita media sono ben più rilevanti. Nella produzione di gioielli si è registrato un tonfo record con l?88,1% delle imprese in perdita e un calo medio del 32,6%. Nell?abbigliamento-tessile-pelletteria le imprese in perdita hanno toccato il livello dell?85,8% con un calo medio del 31,7% del fatturato. E nelle produzioni per il tempo libero e lo sport l?85,7% e il -32,4% rispettivamente. Le costruzioni hanno visto finire l?anno in rosso il 68,8% delle imprese con una perdita media del fatturato pari al 26%. La situazione nel settore dei servizi è ancora peggiore. In termini aggregati, l?86,4% delle imprese ha accusato una perdita media di fatturato del 28,4%. Le flessioni del giro d?affari hanno assunto però estensioni ben diverse. In alcuni comparti il calo ha interessato la quasi totalità delle imprese: si va dal 98,7% nel trasporto persone al 94% del benessere alla persona (acconciatori ed estetisti), dal 92,5% della ristorazione al 92,4% delle tinto-lavanderie, dal 91,1% dell?intrattenimento al 90,9% dell?alloggio. Sul fronte delle perdite di fatturato, la riduzione nelle attività legate al turismo è stata tra un terzo e i due terzi del fatturato 2020 nei confronti di quello del 2019. Anche in Toscana la situazione non è migliore per l?artigianato. Secondo un?indagine condotta dall?Ebret, ente bilaterale dell?artigianato toscano, non solo le imprese artigiane toscane rischiano una ripresa più debole rispetto a quelle di altre regioni (Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte), ma a preoccupare è l?andamento dell?occupazione, che ha fatto registrare dati peggiori: 26 milioni le ore lavorative perse in toscana nel settore e 5.000 dipendenti artigiani in meno in un anno, di cui 494 in provincia di Grosseto. È necessario correggere il meccanismo dei Codici Ateco, che ha guidato in prevalenza l?erogazione dei ristori a fondo perduto, mentre sarebbe un errore utilizzare il breve arco temporale di gennaio e febbraio per misurare le perdite, come ha fatto il Decreto Ristori per il mese di aprile 2020. Se si paragonano i risultati dei primi due mesi del 2019 a quelli dell?intero anno, infatti, si nota che non esiste alcun rapporto stabile tra il fatturato dei mesi di gennaio/febbraio e quelli dell?intero anno. Meglio, quindi, utilizzare i dati dell?anno complessivo, commisurando la percentuale di ristoro compatibile con le risorse disponibili. ?Ci auguriamo ? conclude Bramerini ? che il Governo, che si appresta a varare il Decreto Sostegni, recepisca le osservazioni e le richieste della nostra associazione. Serve un segno forte di discontinuità nelle modalità e nei tempi di erogazione delle risorse, per ridare non solo mezzi finanziari, ma soprattutto, fiducia alle imprese fiaccate da mesi terribili?. VIVI TURISMO La Toscana chiama le imprese del turismo per progettare una nuova campagna di promozione Aperta la call rivolta agli operatori turistici della Toscana per proporre le proprie offerte commerciali per la prossima stagione sul mercato Italia ed Europa attraverso la nuova campagna di promozione ?Toscana, Rinascimento senza fine? che partirà ad aprile. Categorie, tematismi e modalità per aderire. Intanto Toscana e Cina sono sempre più vicine? La nuova campagna e la call Regione Toscana, attraverso Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana, sta predisponendo la nuova campagna di promozione della destinazione il cui avvio è previsto ad 24 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 aprile, seguendo l?andamento della ripresa delle prenotazioni (in conseguenza dell?evolversi della situazione sanitaria) sui diversi mercati, nel cortomedio raggio, attivandosi sui media nazionali ed europei, generalisti e di set- tore, on e offline. Per questo motivo è già aperta la call diretta agli operatori turistici che possono iniziare a proporre le proprie offerte commerciali e beneficiare anche del traffico generato della campagna. Crocevia della campagna di promozione, infatti, sono le pagine tematiche del portale di destinazione visittuscany.com dove il pubblico troverà tutte le nuove proposte turistiche per tornare a viaggiare. La call è rivolta alle seguenti categorie di operatori del turismo della Toscana: agenzie di viaggio e tour operator; guide turistiche, ambientali o alpine; strutture ricettive; stabilimenti balneari; terme; operatori aderenti a Vetrina Toscana (ristoranti, produttori e botteghe alimentari); imprenditori agricoli singoli e associati; Strade del Vino; Cantine sociali o Consorzi; Consorzi di tutela DOP/IGP; associazioni di categoria. Numerosi i temi sui quali gli operatori possono proporre le loro offerte, anche in tedesco: la vacanza al mare; la disconnessione, outdoor e ricarica in natura; city quitting: ritorno ai borghi e ai sapori autentici; new wellness, relax e rigenerazione; smart working e long stay; living culture: cultura, eventi e creatività; alla scoperta delle città d?arte; LGBTQ+Friendly; la Toscana di Dante. Per proporre le offerte, gli operatori devono essere registrati su make.visittuscany.com, la piattaforma di inserimento delle offerte da associare alla campagna. Per qualsiasi dubbio o necessità di chiarimento, lo staff di visittuscany.com può essere contattato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 al Numero Verde 800 92 62 37 o scrivendo a offerte@visittuscany.com. I commenti ?La campagna ?Toscana, Rinascimento senza fine? sta per ripartire e adesso è il momento per gli operatori PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Crocevia della campagna di promozione sono le pagine tematiche del portale di destinazione visittuscany.com dove il pubblico troverà tutte le nuove proposte turistiche per tornare a viaggiare turistici di sfruttare l?opportunità di visibilità che offriamo con VisitTuscany ed inserire nel portale le proprie offerte per la prossima stagione ? commenta Leonardo Marras, assessore regionale al Turismo ?. In questo momento più che mai c?è bisogno di fare squadra ed impegnarsi insieme per rilanciare il turismo, noi stiamo lavorando da tempo in questa direzione attraverso i canali diretti di confronto con gli ambiti; un approccio condiviso che ha già portato i primi positivi frutti. Sono certo che gli operatori toscani sapranno valorizzare al meglio questa opportunità offrendo ai visitatori un quadro ampio e variegato di soluzioni per vivere la nostra bella 26 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Toscana?. ?È una opportunità importante per gli operatori turistici ? prosegue Francesco Palumbo direttore di Toscana Promozione Turistica ?, perché la campagna di promozione di cui beneficeranno si propone di raggiungere il grande pubblico dei viaggiatori europei, con un focus speciale sulla generazione Z e sui millennials poiché, in base alle nostre analisi, sarà questo il target disposto a ricominciare per primo a viaggiare. Inoltre la nuova campagna ?Toscana. Rinascimento senza fine? è rivolta al corto e medio raggio: Toscana, centro e nord Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Francia e Regno Unito?. ?Con questa iniziativa che ha il suo fulcro nel portale di destinazione visittuscany.com ? dichiara Paolo Chiappini direttore di Fondazione Sistema Toscana ?, confermiamo il sostegno agli operatori del turismo toscani offrendo loro una vetrina di visibilità internazionale. L?operazione si sposa con la campagna ?Toscana. Rinascimento senza fine? per curare fin da ora un legame di fiducia con i viaggiatori in vista della ripresa delle prenotazioni. È questo il senso dell?iniziativa, che non ha precedenti, ispirata al coraggio e alla tenacia dei nostri operatori turistici?. Il progetto ?Smart China? Intanto, Toscana e Cina sono sempre più vicine grazie all?ambizioso progetto ?Smart China? di Toscana Promozione Turistica che, dopo la fase di start up tra il 2019 e il 2020, ora è operativo con le prime azioni di contatto tra tour operator cinesi e operatori turistici italiani. L?obiettivo del progetto ?Smart China? è infatti quello di presentare la ricchissima offerta della Toscana, con le molte e diversificate destinazioni e i tantissimi prodotti turistici, al grande pubblico di tv, web e social media e di rendere facile la prenotazione dei pacchetti turistici sui canali commerciali di settore, ai turisti, ai visitatori potenziali, ad agenzie di viaggio e ai tour operator cinesi. Nello specifico la mappatura realizzata tra il 2019 e il 2020 ha coinvolto 480 strutture ricettive (tra alberghi, relais, resort, agriturismi ecc.), 90 società di ???? Intanto Toscana e Cina sono sempre più vicine con il progetto ?Smart China?: oltre 680 gli operatori del settore turistico coinvolti in varie azioni servizi e 118 tra tour operator, Destination manager organization (Dmo) e Destination manager company (Dmc), arrivando a 688 operatori toscani del settore che hanno manifestato il loro interesse verso il mercato cinese ed a partecipare alle varie fasi del progetto ?Smart China?. Tre le attività di promozione coordinate fra loro che sono state attivate per definire una unica strategia articolata e multicanale per un mercato enorme: dalla divulgazione alla comunicazione, dalla promozione alla commercializzazione. La prima con la tv di stato CCTV per far conoscere la cultura, la storia, il paesaggio e il patrimonio diffuso della toscana, le attività di sport cultura, eventi e shopping delle grandi firme e dell?artigianato di qualità. La seconda con la piattaforma multifunzionale WeChat e la terza con il portale turistico Ctrip Group, e che hanno preso il via in a febbraio. La prima attività di divulgazione e promozione con CCTV consiste nella co-produzione italo-cinese e la messa in onda di otto puntate di un documentario dedicato alla Toscana, che verrà trasmesso in chiaro e inserito nel palinsesto tv e sulle piattaforme nazionali e internazionali social e web del noto network tv. La seconda attività di promozione è stata rivolta ai 118 tra tour operator, dmo e dmc che sono stati invitati ad inviare le proprie idee ed esperienze di viaggio da presentare su WeChat grazie all?account ufficiale di Toscana Promozione Turistica: trenta gli addetti ai lavori che hanno aderito e circa cento le proposte tra ?pacchetti turistici? e ?idee di viaggio? divise in 4 sezioni che caratterizzano la vacanza in Toscana: natura ed outdoor, enogastronomia e paesaggi, benessere relax e terme, arte e cultura. La terza attività di promozione invece coinvolge tutti i 688 operatori e riguarda un collegamento diretto con il gigante dell?e-commerce turistico Ctrip Group, primo portale turistico cinese fornitore leader per il settore di prenotazioni di pacchetti turistici, con circa 300 milioni di utenti registrati. Gli operatori, ognuno per la propria tipologia di offerta, sono stati messi in contatto con la maggiore Ota ? Online Travel Agencies ? asiatica per proporre direttamente i propri servizi. In contemporanea quindi con la presentazione delle proposte turistiche su Wechat, attraverso l?account ufficiale di Toscana Promozione Turistica, è stato dunque avviato anche il lancio di una campagna di promozione sulla piattaforma di Ctrip Group attraverso una landing page. Oltre a queste iniziative seguiranno altre azioni di promozione attraverso i nuovi e i tradizionali strumenti di incontro come l?apertura di un secondo canale social ufficiale su ?Weibo?, webinar dedicati (il primo si è svolto l?8 marzo nell?ambito dei digital labs), workshop, b2b e fiere (anche on line) nonché le riprese della serie televisiva di 8 puntate sul lifestyle toscano che andranno in onda prossimamente e, a fine anno, un evento ufficiale di presentazione della destinazione Toscana sul mercato cinese. ?Smart China ? commenta Leonardo Marras, assessore al Turismo della Regione Toscana ? è un progetto ambizioso in cui crediamo convintamente e che mano a mano si sta articolando sempre di più. L?obiettivo è essere presenti e ben riconoscibili all?interno del mercato cinese che è uno dei più rilevanti per il nostro turismo e che sarà anche uno dei primi a ripartire a livello internazionale come mostrano i dati della timida ripresa, per il momento, interna al Paese. Rilevo con piacere la partecipazione, considerevole, degli operatori che hanno accolto la nostra offerta di collaborazione: insieme ricostruiremo l?immagine forte e attrattiva della Toscana nel mondo?. ?Un progetto ? dichiara Francesco Palumbo direttore di Toscana Promozione Turistica ? che è partito in un momento particolare per tutto il turismo internazionale, ma che ci vede sempre più forti e convinti nel contatto e dialogo con uno dei mercati da considerarsi strategici, quale quello cinese perché la Cina rappresenta sempre di più un modello futuristico, non solo per il turismo, ma anche per le tante imprese toscane che operano nel settore delle eccellenze. La risposta che abbiamo avuto dai nostri imprenditori e dal mondo degli operatori conferma che abbiamo intrapreso una direzione giusta e ci auguriamo proficua?. Info: www.toscanapromozione.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI CICLOTURISMO IN MAREMMA La Maremma grossetana, un ?paradiso? per gli amanti del cicloturismo. Provare per credere! DI ANGELO FEDI* 28 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 La Maremma Grossetana: un luogo ideale per il cicloturismo La Maremma Grossetana offre ampi spazi e orizzonti mozzafiato, paesi antichi e borghi medievali, testimonianze etrusche e aree naturalistiche di grande interesse, come il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, il Parco Regionale della Maremma, le Oasi WWF della Laguna di Orbetello e del Lago di Burano. I dolci saliscendi tra le colline dell?entroterra coltivate a vite e olivo, i sentieri che costeggiano le spiagge incontaminate e le strade secondarie a basso traffico ? in maggioranza a fondo asfaltato ? fanno della Maremma un?oasi felice per il cicloturista, che qui può coniugare sport e turismo, alla scoperta di gusti antichi e tradizioni millenarie. Parte con questo numero un viaggio alla scoperta degli itinerari turistici da percorrere in bicicletta sulle strade della Maremma grossetana, tratti dalla guida ?CICLOTURISMO IN MAREMMA?, realizzata per l?Ambito Turistico Maremma Sud da FIAB Grosseto Ciclabile (un?APS Associazione di Promozione Sociale che promuove la cultura e la pratica di un uso abituale della bicicletta), in collaborazione con il Comune di Grosseto Foto Mario Llorca Storia, natura e tradizioni In Maremma natura, storia e tradizioni si coniugano dando vita a itinerari che traggono la loro origine dai sentieri percorsi dagli Etruschi e dai Romani (Roselle, Vetulonia, Sovana, Sorano, Pitigliano, Ansedonia-Cosa), dalle antiche dogane percorse nei secoli dai pastori transumanti che scendevano nei pascoli maremmani dall?Appennino centrale, dalle piste costiere percorse dai cavalleggeri di Cosimo I de? Medici, che nel corso del XVI secolo istituì una linea di difesa costituita da decine di torri di avvistamento lungo la linea di costa del Granducato di Toscana. La Maremma crocevia del cicloturismo nazionale Il territorio della Maremma grossetana è attualmente al centro di progetti cicloturistici d?interesse nazionale e internazionale come la Ciclopista Tirrenica, l?itinerario a lunga percorrenza da Ventimiglia a Latina (Bicitalia 19) inserito dal MIT nelle dieci ciclovie del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, itinerario che trova un tassello fondamentale nel ponte ciclopedonale sull?Ombrone. Definita infrastruttura strategica già nella LR 27/2012, la Ciclopista Tirrenica è inserita nel progetto INTENSE, il programma comunitario ?Marittimo Italia-Francia? che coinvolge le coste della Corsica in Francia, e quelle di Liguria, Toscana e Sardegna in Italia. Nella frazione di Marina di Grosseto, trova origine la Ciclovia Grosseto-Fano PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI (Bicitalia 18), una infrastruttura riconosciuta strategica per lo sviluppo del turismo lento dalla Regione Toscana, che l?ha inserita nel Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIMM) dopo che FIAB ne ha predisposto lo studio di prefattibilità nel corso del 2014. Più a sud, e precisamente da Orbetello, origina infine la Ciclovia Argentario-Conero, altra grande direttrice della rete cicloturistica BICITALIA, della quale recentemente anche il Ministero delle Infrastrutture ha riconfermato la priorità come asse trasversale dell?Italia centrale. Foto Mario Llorca ???? Venticinque itinerari ad anello, di percorrenza media compresa tra i 20 e gli 80 km, per un totale di oltre 1500 km da percorrere in bici da strada, Mountainbike, Gravel, e-bike nella terra dei butteri, con una varietà di percorsi e difficoltà altimetriche che vanno dalla pianura alla collina... Pedalare in Maremma, la terra dei butteri Venticinque itinerari ad anello, di percorrenza media compresa tra i 20 e gli 80 km, che traggono origine dal progetto Greenways realizzato nel 2014 da FIAB Grosseto Ciclabile per la Provincia di Grosseto, dagli itinerari cicloturistici ideati in occasione del Cicloraduno nazionale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) che si è svolto in Maremma nel giugno 2016, e dal precedente progetto Cicloturismo in Maremma, messo in rete dalla ex APT nel 2009, di cui si ritrovano gli aggiornamenti di alcuni itinerari. Un totale di oltre 1500 km da percorrere in bici da strada, Mountainbike, Gravel, e-bike nella terra dei butteri, gli epici guardiani dei pascoli maremmani, con una varietà di percorsi e difficoltà altimetriche che vanno dalla pianura alla collina. Un approccio ciclo turistico rivolto alle varie tipologie di ciclista, che potrà scegliere l?itinerario che più lo interessa per vivere le emozioni di pedalare in una terra incontaminata, unica e selvaggia, nel cuore dell?Italia: la Maremma Grossetana. Integra il progetto, l?itinerario a tappe Gran Tour della Maremma. Da Grosseto risale la linea di costa addentrandosi tra le Colline Metallifere per poi risalire i contrafforti dell?Amiata, scoprire i misteri delle vie etrusche custodite nelle Città del Tufo, per tornare a Grosseto dopo 360 km e l?esclusivo passaggio dalla Costa d?Argento, in un viaggio esperienziale di alto livello sportivo ed emozionale. Quale bicicletta Pedalare in Maremma vuol dire essere pronti ad affrontare strade asfaltate e sterrate, dolci saliscendi e cambi di pendenza, a volte anche repentini. Ad esclusione della costa, la Maremma non è una terra piatta, e vi potrà capitare di dover mettercela tutta in qualche salita, ma vi assicuriamo che ne varrà la pena. È fondamentale, al di là della tipologia tecnica del mezzo, corsa, gravel, mountainbike, e-bike, pedalare sempre una bicicletta di qualità. 30 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Prima tappa: Roselle, sulle tracce degli Etruschi Lunghezza: 22 km Altimetria: 240 m Tipo di fondo: asfalto Percentuale sterrato: 0%. Di?coltà: facile Bici consigliata: turismo L?Itinerario Un itinerario ad anello adatto a tut­ ti, facile e breve, che parte dalle anti­ che Terme Leopoldine di Roselle. Dedicato a chi si avvicina al cicloturi­ smo senza troppa esperienza, il per­ corso consente di scoprire i tesori pae­ saggistici e archeologici che legano la Maremma grossetana alla cultura etrusca. Roselle venne urbanizzata dagli Etruschi nel VII secolo a.C. La scelta di quest?area per un insediamento orga­ nizzato non fu casuale: la posizione elevata permetteva di controllare l?in­ tera pianura dove attualmente sorge Grosseto e su cui all?epoca si estende­ va il Lago Prile, un?ampia laguna comunicante con il mare. Il percorso termina all?ingresso dell?area archeo­ logica dopo un ampio giro lungo la val­ le di Nomadelfia, lungo cui sarà possi­ bile ammirare splendidi panorami, come quello che dalla terrazza natura­ le del borgo medievale di Batignano si apre sulla pianura grossetana. cui prendono acqua le colture della valle. Sulla nostra destra scorre il tor­ rente Salica, lungo il quale si possono ancora scorgere i resti di antichi mulini ad acqua. Fate attenzione a seguire scrupolosamente la traccia: al km 5,5 piega a destra un po? bruscamente. Al km 9 le alte sughere che delimitano la strada lasciano intravedere su un?altu­ ra ? poco più a nord di Roselle ? il bor­ go medievale di Batignano, in posizio­ ne strategica per lo sfruttamento dei filoni metalliferi di rame e argento del territorio. All?interno delle sue mura il borgo conserva la pieve romanica di San Martino ? all?interno della quale sono visibili tracce di a?reschi di scuo­ la senese ?, la Chiesa della Confrater­ nita di San Giuseppe in stile barocco e, nella parte finale della suggestiva via di Mezzo, un loggiato a tre arcate costruito con colonne e capitelli roma­ ni di riuso. Da via della circonvallazio­ ne si può godere di uno splendido panorama: l?area archeologica di Roselle incastonata tra il poggio di Moscona a sinistra e quello di Noma­ delfia a destra. Tornati in sella scende­ remo a ruota libera lungo la SP Bati­ gnanese fino a ritrovare il sottopasso della E78 al km 14, per poi svoltare a sinistra sulla Strada dei Ruderi. Percor­ se poche centinaia di metri incontrere­ mo, sulla sinistra, le prime testimo­ nianze della civiltà etrusca che antici­ pano l?ampia zona archeologica a cui giungeremo dopo aver percorso, in una breve ma intensa salita, gli ultimi 600 m. Acquistate il biglietto al centro servizi e godetevi la visita del sito. La strada del ritorno non sarà faticosa, basterà lasciare scorrere le ruote per i 6 km che ci separano dalle Terme Leo­ poldine di Roselle, punto di partenza e di arrivo, facendo attenzione a non prendere troppa velocità sulla discesa iniziale dove è presente qualche avval­ lamento del manto stradale. Per saperne di più L?itinerario inizia dalle antiche Ter­ me Leopoldine di Roselle, oggi sede della Pro Loco. Imboccata via Batigna­ nese si supera il bivio della SP 41 Sbir­ ro e si prosegue sulla Strada dei Ruderi fino al sottopasso della E78 (km 3,500). Imboccato il sottopasso si seguono le indicazioni per Nomadelfia ­ Sementarecce e ci si immette nella Strada della Valle, via leggermente in salita che passa all?interno della valle di Nomadelfia e o?re ampi scorci panoramici sulla zona archeologica di Roselle, comprese le grandi mura etrusche e il Tino di Moscona. Tra i km 4 e 5 passiamo a valle del terrapieno che delimita il laghetto artificiale, da PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI Pitigliano Foto Mario Llorca ???? Pedalare in Maremma vuol dire essere pronti ad affrontare strade asfaltate e sterrate, dolci saliscendi e cambi di pendenza, a volte anche repentini Due parole sull?e-mtb, ovvero mountainbike a pedalata assistita, un tipo di bicicletta che sta rivelandosi sempre più la regina del mercato tanto da assorbire nell?ultimo anno, oltre il 65% delle vendite. Il perché è evidente: se già una mtb offre la possibilità tecnica di affrontare qualsiasi terreno, l?assistenza offerta dal motore elettrico e l?aumentata autonomia delle moderne batterie, rendono una e-mtb la vera bici universale, superando di fatto il vero scoglio che ha frenato, fino adesso, la diffusione del cicloturismo su itinerari collinari, l?insufficiente allenamento fisico necessario per il superamento dei tratti in salita. È ragionevole supporre quindi che, sia e-bike che e-mtb, saranno bici sempre più diffuse tra i privati e disponibili con maggior frequenza nei circuiti di noleggio, rendendo possibile, ad un maggior numero di persone, la percorrenza di itinerari fino ad oggi riservati a ciclisti esperti e allenati. Anche in Maremma sono ormai numerosi gli operatori del settore che mettono a disposizione il noleggio di e-mtb e, in considerazione di questo, in molti dei nostri itinerari troverete espressamente l?indicazione e-mtb come bicicletta consigliata. Istruzioni per l?uso Tutti gli itinerari che proporremo su queste pagine (a partire da questo numero) sono stati provati e testati. Ciononostante, questo non esclude la presenza di deviazioni o divieti di accesso non segnalati perché di più recente attuazione. Le strade provinciali, comunali o consortili, sono normalmente aperte al traffico. Per la sicurezza del cicloturista, sarà fondamentale il rispetto del Codice della Strada. Con esclusione del Gran Tour della Maremma, gli itinerari non sono segnalati sul territorio, ma è possibile scaricare la traccia GPS dal sito fiabgrosseto.it e trasferirla in una delle tante APP disponibili negli store per smartphone. Un ultimo consiglio: attenti ai cani! Il cane per eccellenza in queste zone è il 32 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 pastore maremmano e il suo compito è quello di seguire il gregge e proteggerlo, dunque state alla larga da pascoli recintati e fondi chiusi. Non abbiate invece paura di quelli che incontrerete lungo il margine della strada: abbaieranno, faranno il muso duro, ma difficilmente lasceranno il loro gregge per corrervi dietro. Nel dubbio sarà comunque sempre meglio fermarsi anziché scappare e, nel caso, tornare indietro con calma. FIAB Grosseto Ciclabile I percorsi sono stati realizzati per l?Ambito Turistico Maremma Sud da FIAB Grosseto Ciclabile, un?APS Associazione di Promozione Sociale che promuove la cultura e la pratica di un uso abituale della bicicletta. Grosseto Ciclabile aderisce a FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, e attraverso questa fa parte di ECF (European Ciclyst Federation). FIAB Grosseto Ciclabile organizza incontri, dibattiti, eventi culturali, ciclo passeggiate e propone il cicloturismo come mezzo ?lento? per la riscoperta del territorio e delle tradizioni della sua gente, sostenendo la mobilità dolce in alternativa all?uso dei mezzi a motore. Le tracce gps degli itinerari sono disponibili sui siti web: F.I.A.B. Grosseto www.fiabgrosseto.it COMUNE DI GROSSETO www.quimaremmatoscana.it *Presidente FIAB Grosseto Ciclabile VIVI EVENTI Ribolla ricorda la tragedia mineraria del 1954 con un mese di eventi Un mese di iniziative ed eventi per ricordare il 67esimo anniversario della strage mineraria di Ribolla, avvenuta il 4 maggio 1954 e costata la vita a 43 minatori. Come ogni anno, nella piccola frazione delle colline metallifere la memoria storica sarà al centro de ?La miniera a memoria?, ricchissimo cartellone di appuntamenti curato dal Comune di Roccastrada DI DEBORAH CORON M emoria storica e sociale e cultura tornano a unirsi a Ribolla, nel ricordo del 67esimo anniversario della strage mineraria di Ribolla del 4 maggio 1954 costata la vita a 43 minatori. Gli appuntamenti con il cartellone ?La miniera a memoria? si apriranno venerdì 4 maggio e andranno avanti fino a lunedì 28 maggio, promossi dal Comune di Roccastrada in collaborazione con Coeso SdS, Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, Fondazione Bianciardi e numerose associazioni locali. Nella foto, l?assessore Emiliano Rabazzi ed il sindaco Francesco Limatola 34 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 I fatti Ma cosa avvenne esattamente sessantasette anni fa? Proviamo a ripercorrere quei tristi fatti. La mattina del 4 maggio 1954, nella miniera di lignite della Montecatini a Ribolla (Roccastrada), poco dopo le 8.30 avvengono due esplosioni di grisou nella zona ?Camorra sud?, la parte più recente del bacino minerario. L?esplosione percorre le gallerie, con un?onda d?urto fortissima che distrugge tutto quello che incontra. Le fiamme divampano, la temperatura delle gallerie, normalmente intorno ai 40 gradi centigradi, sale intorno ai 100-110°. La nube di polvere che si crea rende difficoltosa la respirazione anche ai minatori degli altri reparti. L?esplosione costa la vita a 43 lavoratori: Dino Anselmi, Pietro Baldanzi, Enzo Benvenuti, Ledo Betti, Sirio Bonacchi, Ilo Borri, Giovanni Calabrò, Giotto Campanelli, Nello Castellani, Alisio Civilini, Alfredo Conti, Lucio De Marco, Francesco Femia, Gino Ferioli, Santo Ferrara, Inerio Gambarelli, Antonio Gasperoni, Marino Giovannelli, Amleto Luschi, Serafino Magnanelli, Silvio Monti, Giovanni Pallini, Antonino Passalacqua, Ferruccio Petri, Pietro Pietrini, Alideo Pineschi, Angelo Pretelli, Emilio Rossi, Igino Salvestroni, Licio Santucci, Cristoforo Sberna, Antonio Scapigliati, Primo Sebastiani, Silvano Simonelli, Orlando Sirianni, Giuseppe Stacchini, Mario Tani, Aurelio Taviani, Marcello Testini, Atlante Ticci, Rolando Tognozzi, Ildo Turacchi, Angelo Vannini. Una tragedia in parte annunciata, perché nei giorni precedenti ? come testimonia l?inchiesta aperta dalla Cgil subito dopo la tragedia ? alcuni segnali avrebbero dovuto mettere in allarme la Montecatini, proprietaria del giacimento. A seguito della riapertura di due gallerie, sigillate da quasi un anno a causa di un?esplosione che aveva provocato il ferimento di due operai, si verifica, il 3 maggio, un incendio, che la mattina del 4 non è ancora stato domato. Nonostante ciò, la direzione della miniera decide di far entrare regolarmente al lavoro la squadra di operai del primo turno. Per questo al momento della tragedia nel pozzo Camorra sono presenti 47 operai (4 dei quali inviati proprio per spegnere l?incendio) e solo 4 di questi si salvano. Nonostante non fosse la prima esplosione nella miniera di Ribolla, la Montecatini non è in grado di organizzare i soccorsi anzi, fino alle 10 non viene dato agli altri minatori l?ordine di abbandonare il lavoro. Gli operai ? anche provenienti da altre miniere o Nella foto un gruppo di minatori pronti per la gita PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ???? Iniziative dal 4 al 28 maggio fra memoria storica e cultura, nel 67° anniversario dell?esplosione che ebbe una vasta eco sulla stampa tanto da passare alla storia come la Marcinelle italiana cave della zona ? organizzano spontaneamente le prime squadre di soccorso, ma i ventilatori delle gallerie sono fuori uso e non ci sono autorespiratori a sufficienza. I soccorsi ?organizzati? iniziano con molto ritardo, nel primo pomeriggio, con l?arrivo dei vigili del fuoco e anche l?assistenza medica ai feriti avviene con lo stesso ritardo, fatta eccezione per un medico, il dottor Palazzesi, sul posto già dalle prime ore. Le prime vittime sono estratte intorno alle 17. L?opera di recupero dei cadaveri continua ininterrottamente nella notte e nei giorni seguenti: sono impiegati 70 uomini che si alternano in turni di 4 ore. 42 sono i Nelle foto alcuni momenti dei funerali che si tennero dopo la tragedia mineraria del 4 maggio 1954 minatori spirati nell?incidente; la quarantatreesima vittima muore a due mesi dallo scoppio. Per 37 dei 42 minatori viene allestita una camera ardente nella sala del cinema di proprietà della Montecatini. A solo un mese dalla tragedia la commissione incaricata dalla Camera del Lavoro di indagare sulla vicenda consegna alla Cgil nazionale un?inchiesta dal titolo ?Le responsabilità della Montecatini nel disastro minerario di Ribolla?, in cui si dimostra la responsabilità del gruppo Montecatini nella strage: le insufficienti misure di sicurezza messe in atto dalla direzione della miniera e la scarsa ventilazione sono individuate come le cause della tragedia. Per il numero di vittime, il coinvolgimento di un colosso dell?industria chimica italiana, la concomitanza con le manovre di sbarco della Nato sulle coste maremmane, che aveva attirato giornalisti di tutta Europa, e la presenza di oltre 50mila persone ai funerali ? tra cui il presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il deputato Amintore Fanfani e il direttore de L?Unità, Pietro Ingrao, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali ?, la strage di Ribolla ha una vasta eco sulla stampa. La Società e tutti gli imputanti, però, vengono assolti al processo di Verona del 1958, in cui emerge l?impossibilità di accertare le ragioni dello scoppio di grisou; responsabile della morte dei minatori risulta essere la ?mera fatalità?. Dalla tragedia inizia la smobilitazione del giacimento di Ribolla che sarà chiuso definitivamente nel 1959. Il ricordo della tragedia a 67 anni di distanza Le 43 vittime che persero la vita nell?esplosione del 4 maggio 1954 nella miniera di gas grisou di Ribolla saranno ricordate venerdì 4 maggio con un?intera giornata di celebrazioni che si aprirà alle ore 9.30 con la Santa Messa nella Chiesa dei Santi Barbara e Paolo apostolo. Alle ore 10.30 sarà deposta la corona al Monumento al minatore, alla presenza, fra gli altri, del sindaco di 36 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 ???? Le 43 vittime che persero la vita nella miniera di gas grisou di Ribolla saranno ricordate venerdì 4 maggio con un?intera giornata di celebrazioni Roccastrada, Francesco Limatola; del presidente del Consiglio regionale della Regione Toscana, Eugenio Giani; del Vescovo di Grosseto, Monsignor Rodolfo Cetoloni; del responsabile Cgil nazionale per la legalità, Luciano Silvestri e di altre autorità. Seguirà un omaggio in ottava rima per il 4 maggio a cura dell?Associazione Sergio Lampis, accompagnato da musica popolare e tradizionale. Alle ore 11.30 le celebrazioni si sposteranno al Pozzo Camorra e al Monumento ai Minatori, per la deposizione delle corone, prima del pranzo sociale presso gli impianti sportivi, organizzato da Cgil e Auser. La giornata di commemorazione riprenderà alle ore 16.45 alla Porta del Parco, con la presentazione dello studio per la realizzazione di un plastico del Pozzo 3 di Ribolla, a cura di Andrea Luschi, e alle ore 17, ancora alla Porta del Parco, sarà presentato il romanzo Notturno Italiano di Lino Pasquale Bonelli pubblicato on line dal collettivo Bianciardi 2022, a cura di Luca Bonelli e Adolfo Turbanti, con lettura di brani legati alla strage di Ribolla del 1954 e una mostra di documenti originali, suggestioni per una ricostruzione del clima storico-culturale della provincia grossetana anni 1960-1970. Il cartellone Gli appuntamenti con ?La miniera a memoria? torneranno domenica 6 maggio alle ore 8 con la Corsa podistica trofeo La Miniera a Memoria, percorso di 10 Km inserito nel circuito ?Corri nella Maremma?, mentre alle ore 9.30 sarà la volta della Passeggiata amatoriale di 4 Km con il cane, terza edizione della Walking Dog con guida narrativa, a cura della Porta del Parco. Il ricordo della storia mineraria della zona e della tragedia del 4 maggio 1954 andrà avanti fino al 28 maggio con presentazioni di libri, spettacoli teatrali, escursioni e passeggiate culturali e narrative nei luoghi minerari, appuntamenti sportivi, tradizioni e canti popolari. I commenti ?Ricordare quanto avvenne a Ribolla il 4 maggio 1954 e le 43 vittime ? afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada ? non è solo una semplice commemorazione, ma anche un modo per non dimenticare la storia del nostro territorio e i suoi valori sociali e di comunità. 64 anni fa abbiamo vissuto una delle pagine più drammatiche e ogni anno, grazie al cartellone ?La miniera a memoria? teniamo accesi i riflettori sul nostro passato ma anche sul nostro futuro affrontando temi attuali e importanti, come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il ricordo passerà anche da tante iniziative culturali e sociali, per le quali ringrazio tutti coloro che ogni anno collaborano con l?amministrazione comunale?. ?Come ogni anno ? aggiunge Emiliano Rabazzi, assessore alla cultura di Roccastrada ? ?La miniera a memoria? ricorderà il 4 maggio e proporrà numerosi eventi collaterali resi possibili dalla preziosa collaborazione con le nostre associazioni, che ringrazio ancora una volta per la sensibilità e per l?attenzione alla memoria della nostra identità territoriale guardando anche alla crescita sociale e culturale della comunità e del territorio?. Informazioni Per informazioni sul cartellone ?La miniera a memoria? è possibile contattare il Comune di Roccastrada al numero 0564 561229 oppure la Porta del Parco di Ribolla al numero 0564 578033. PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI EVENTI Morellino classica, approda al decennale il festival che unisce la grande musica alle bellezze del territorio Da 10 anni Scansano, Città del Morellino, è anche Città della Musica. Inserito dalla stampa specializzata tra le più importanti rassegne musicali d?Europa, il Festival ha arricchito la Maremma di cultura, di bellezza, di turismo, per le celebrità internazionali che vi hanno partecipato, per l?unicità dei luoghi e la spettacolarità dei suoi concerti DI ELISABETTA RUSSO A bbiamo incontrato il giovane direttore artistico del Festival, il pianista Pietro Bonfilio, per un bilancio circa il traguardo raggiunto, per avere qualche anticipazione e conoscere lo stato d?animo con cui ci si prepara, anche quest?anno in tempi di emergenza sanitaria, alla realizzazione di una edizione speciale. Partiamo dall?edizione dello scorso anno e dalle difficoltà contingenti causate dall?emergenza sanitaria. Lo scorso anno, come tutte le attività culturali e artistiche in Italia e nel mondo, anche Morellino Classica Festival è stato caratterizzato dalle tante difficoltà causate dall?emergenza sanitaria ma allo stesso tempo è stato accompagnato anche da forti sentimenti e motivazioni che ci hanno consentito di resistere con successo registrando, malgrado tutto, la rispondenza di un pubblico molto numeroso. 38 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Da alcuni anni il programma del Festival viene presentato dagli studi di Roma di RAI Radio3. I maggiori quotidiani nazionali e le riviste di settore dedicano al Festival servizi e interviste. Nel 2020 è stato definito dalla stampa ?Il Festival dei coraggiosi? in quanto tra i primi 5 Festival in Italia a ripartire subito dopo la chiusura forzata per l?emergenza sanitaria, portando poi a termine il programma completo della stagione. Continuiamo a credere fermamente nella insostituibilità della musica dal vivo e nonostante le incertezze del lungo e difficile momento che ancora persiste, vogliamo continuare a lavorare con determinazione per offrire in sicurezza, in ottemperanza delle norme sanitarie, ciò di cui abbiamo tutti bisogno: il contatto umano attraverso l?esecuzione della musica dal vivo. Essa non può prevenire il dolore quotidiano tuttavia può lenire lo sgomento e farci ritrovar la strada. Quella strada iniziata dieci anni fa allorché decidemmo di contribuire ad arricchire musicalmente un territorio come la Maremma, virtuoso dal punto di vista naturalistico, ma carente di occasioni culturali. Adagiare la musica nella natura e nella storia del territorio e del suo prodotto d?eccellenza, il vino, è stata l?idea su cui realizzare il nostro Progetto. Prima di addentrarci nel programma dei concerti vorremmo dare ai nostri lettori qualche elemento più specifico circa i luoghi, gli sponsor, i musicisti, le collaborazioni e i riconoscimenti di cui il Festival si è avvalso in questo decennio. Tutti i concerti hanno la piacevole caratteristica di svolgersi d?estate in un ambiente dal clima ideale. Il Festival è un itinerario incantevole fatto di musica, incontri, sapori tra le dolci colline che dall?Amiata vanno verso il mare; unisce la bellezza della grande musica allo Nella foto il direttore artistico Pietro Bonfilio splendore di una natura incontaminata, al mistero dell?archeologia dei siti Etruschi, al fascino della storia di castelli, chiese, conventi, casseri, antiche nobili tenute, piccoli teatri ottocenteschi e persino di una cava ? memorabile il concerto alla Cava di Marmo di Montemerano ? fino ad avveniristiche Cantine d?Autore create da famosi architetti. Come avviene la scelta dei luoghi? Quali sono le caratteristiche richieste? Sempre più frequente è l?offerta di luoghi che ci vengono proposti; valutiamo volta per volta in base alla tipologia del luogo stesso che naturalmente deve presentare caratteristiche di particolare pregio dal punto di vista paesaggistico o storico o architettonico. Solo i luoghi più affascinanti della Maremma diventano teatri di Morellino Classica Festival. Per esempio le cosiddette Cantine d?Autore di cui accennavo, create da famosi architetti, sono luoghi di raro stu- pore dove l?arte del vinificare si sposa alla perfezione con la musica, l?archeologia, la natura. In Italia ce ne sono una decina, la maggior parte di queste sono in Toscana, alcune di esse sono palcoscenici del Festival. Inoltre noi stessi siamo sempre alla ricerca di luoghi nuovi e significativi e quest?anno, possiamo mostrarne tre: il Palazzo Giaquili Ferrini di Pereta di inizio ?800, la Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano del 1520 e il Resort Antico Casale di Scansano, struttura-villaggio a vocazione ambientalistica, immersa nella rigogliosa campagna maremmana. Intanto mi fa piacere evidenziare il corposo elenco degli oltre 30 luoghi, situati in ben 13 Comuni della provincia di Grosseto, che hanno visto la presenza del Festival nel suo decennale itinerario musicale: Sito etrusco di Ghiaccio Forte, Castello di Montepò (1300 circa), Piazza di Massa Marittima (1100), Chiesa di San Biagio di Montorgiali (1540), Convento del Petreto (1274), Teatro Castagnoli (1852), Santuario di San Giorgio di Montorgiali (1200 circa), Castello di Potentino (1150), Chiesa romanico-gotica di Roccalbegna (1300 circa), Chiesa di San Giorgio di Montemerano (1340), Castello di Manciano (1118), Piazza del Castello di Montemerano, Cassero Senese di Roccalbegna, Castello della Marsiliana di epoca medievale, Cassero Senese di Grosseto, Duomo di Grosseto, Teatro degli Industri di Grosseto (1819), Cattedrale di Sovana (VIII sec.), Vescovado della Fortezza Orsini di Pitigliano (1250), Sinagoga di Pitigliano (1598), Castello Aldobrandesco di Arcidosso (1100), Monte Labro Torre Giurisdavidica nel Parco Faunistico del Monte Amiata, Hotel Il Pellicano, Fattoria Le Pupille, Azienda Val delle Rose Famiglia Cecchi, Tenuta dell?Ammiraglia Frescobaldi, Teatro sull?Acqua di Sasseta Alta, Viveterna Panoramic Terrace di Casti- PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI Nelle foto alcuni dei musicisti ospiti di Morellino classica festival ???? Pietro Bonfilio: ?Di fondamentale importanza è il supporto dei due principali soggetti imprenditoriali e finanziari del territorio, Banca TEMA e Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, entrambi sponsor principali del Festival, che fin dall?inizio hanno creduto nel nostro progetto di promozione territoriale attraverso la musica? glione della Pescaia. Il Festival lega la sua denominazione al vino Morellino. Quanto è importante questo abbinamento? Di fondamentale importanza è il supporto dei due principali soggetti imprenditoriali e finanziari del territorio, Banca TEMA e Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, entrambi sponsor principali del Festival, che fin dall?inizio hanno creduto nel nostro progetto di promozione territoriale attraverso la musica. A loro va tutta la nostra gratitu- dine (vedi box in basso, ndr). Morellino Classica Festival è supportato anche dalle antiche famiglie toscana che hanno messo radici nei secoli in Maremma come Marchesi de? Frescobaldi, Conte Ferdinando Guicciardini, Principe Corsini, Jacopo Biondi Santi, Cinelli Colombini de? Barbi. Due prestigiosi marchi internazionali, Ricola e Mercedes-Benz Ugo Scotti Grosseto, sostengono da alcuni anni la rassegna. I concerti sono sempre accompagnati da degustazioni di vini Morellino e pro- dotti agroalimentari Azienda La Selva, in collaborazione con Scuola Europea Sommelier, Associazione Italiana Sommelier, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino. Parliamo dei riconoscimenti che in dieci anni di attività non sono mancati. Il Festival è stato presentato come esperienza significativa nel campo della promozione territoriale a due importanti manifestazioni internazionali: nel 2017 Forum Invention Talent In Open World I due sponsor principali: il Consorzio Tutela del Morellino di Scansano e Banca Tema I l festival è sostenuto da due spon­ sor principali, Banca TEMA e Con­ sorzio di Tutela del Morellino di Scansano, che fin dall?inizio hanno cre­ duto nel progetto di promozione terri­ toriale attraverso la musica contenuto nella manifestazione. A tale proposito riportiamo le dichiarazioni dei vertici dei due sog­ getti in questione. ?Siamo felici ? sottolineano Bernar­ do Guicciardini Calamai e Alessio Durazzi rispettivamente presidente e direttore del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano ? di aver accompagnato nel suo percorso di cre? scita il Festival, che nel 2021 raggiunge un traguardo importante, quello dei 10 anni. Il periodo che ci troviamo ad a?rontare sta mettendo tutti noi alla 40 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 prova ed in grande di?coltà, diamo grande merito al Festival che nel 2020 è riuscito comunque a svolgere i propri concerti, un segnale importantissimo di presenza e volontà, nella speranza che la stagione 2021 possa svolgersi in un contesto in progressiva normalizza? zione, per poter godere a pieno del piacere della musica che Morellino Classica porta nel nostro territorio?. Parole importanti arrivano anche dai vertici di Banca Tema. ?Abbiamo sostenuto il Festival ? dichiara il Presidente Valter Vincio ? sin dalla prima edizione, credendo nel progetto artistico e condividendo il messaggio di promozione del nostro territorio. Lo abbiamo visto crescere ogni anno, con un programma sempre più ricco ed un pubblico sempre più numeroso. Per questo crediamo che sia necessario, oggi più che mai, rinno? vare la nostra partnership ad un pro? getto culturale che da sempre punta a valorizzare le eccellenze della nostra terra?. ?In un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo ? prosegue il direttore generale Fabio Becherini ? , noi continuiamo a lavorare ogni gior? no per dare forma al futuro e concre? tezza ai progetti che reputiamo meri? tevoli. Morellino Classica Festival è una manifestazione che da 10 anni unisce le eccellenze del nostro territo? rio con i maggiori talenti della musica nazionale ed internazionale, favoren? do così uno scambio che alimenta la crescita culturale ed economica delle nostre comunità?. Nelle foto alcuni dei luoghi del festival PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI Nelle foto le grandi Orchestre del Festival 2021 ???? Per la sua ramificazione nella vasta area del pregiato Morellino di Scansano, da cui prende il nome, il Festival ha reso quello stesso territorio luogo riconosciuto della grande musica Bordeaux-Grosseto e nel 2018 è stato tra i relatori della masterclass Food Wine e Co. organizzato dalla facoltà di Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell?Università di Roma Tor Vergata. Nell?ambito delle iniziative di scambio culturale tra le Nazioni, nel 2018 il Festival è stato protagonista di due eventi musicali in collaborazione con l?Ambasciata della Thailandia in Italia e nel 2019 con l?Ambasciata e l?Istituto di Cultura della Corea del Sud e con l?Accademia Musicisti Coreani in Italia di Roma. È del 2020 l?uscita su Amazon Prime USA e UK del video The Winery, che promuove la Toscana nel mondo, in cui il Festival è l?unica realtà musicale inserita. Per quanto riguarda gli aspetti musicali della rassegna, è evidente come l?attenzione e gli sforzi degli organizzatori, siano sempre stati rivolti verso la qualità artistica, a partire dal Comitato d?Onore formato da tre celebrità come Lady Valerie Solti, Robin Harry Stapleton, Luis Bacalov (recentemente scomparso). Notevoli anche le collaborazioni, giusto? Esattamente. Di notevole importanza è il coinvolgimento delle Istituzioni didattiche attraverso la collaborazione con prestigiose accademie internazionali tra cui l?Accademia Chigiana di Siena, Georg Solti Academy di Castiglione della Pescaia-Londra-Ginevra, Conservatorio ?Giuseppe Verdi? di Milano, Scuola di Musica di Fiesole, Conservatorio ?Santa Cecilia? di Roma, Conservatorio ?Rinaldo Franci? di Siena, Conservato- 42 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 rio ?Luigi Boccherini? di Lucca, Cidim - Comitato Nazionale Italiano Musica di Roma membro dell?IMC - International Music Council, Organizzazione Internazionale Non Governativa dell?UNESCO. Da giovane musicista so quanto è importante cimentarsi e farsi conoscere da un pubblico sempre più numeroso e competente. I giovani musicisti dei corsi di perfezionamento trovano nel Festival occasione di esibirsi accanto a celebrità internazionali. Recentemente il Festival è stato prescelto per accogliere, nella programmazione 2022, il concerto-premio del vincitore del prestigioso Concorso Pianistico Ettore Pozzoli di Seregno Milano. Decisamente massiccio è ovviamente il numero di musicisti che il festival ha ospitato negli anni. In dieci anni, abbiamo realizzato oltre 200 concerti, toccando ogni settore della grande musica quali la musica antica, barocca, sinfonica, da camera, lirica, corale contemporanea, solistica, liederistica, jazz, etnica, offrendo inoltre agli ascoltatori connessioni con letteratura, pittura, teatro, danza. Hanno partecipato al Festival più di 1200 musicisti tra cui gli illustri Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Boris Belkin, Giovanni Sollima, Bruno Canino, Valery Voskobojnikov, Michail Utkin, Beatrice Rana, Fabio Armiliato, I Solisti dei Berliner Philharmoniker, Camerata Royal Concertgebouw Orchestra, Guy Braunstein, Davide Alogna, Giuseppe Andaloro, Stefano Di Battista? e tanti altri, l?elenco sarebbe lunghissimo. Nel 2019 il Festival è stato invitato a svolgere due concerti nell?ambito di importanti eventi culturali, ce li vuole ricordare? In occasione dell?esposizione esclusiva in Italia, a Castiglione della Pescaia, di alcuni dipinti di Francisco Goya provenienti dal Museo del Prado, sono stato onorato di eseguire in prima assoluta una partitura musicale inedita composta dallo stesso Goya e ritrovata nel retro del dipinto ?Cristo Crucificado?, un?emozione incredibile. L?altro evento è stato il Concerto Solenne eseguito dall?Orchestra Rossini di Pesaro, diretta da Gabriele Pezone, pianista Daniel Ciobanu, nella cattedrale romanica di Sovana in occasione delle celebrazioni del Millenario della nascita di San Gregorio VII Papa, nato a Sovana. Infine una nota sul pubblico. Il Festival ha visto, negli anni, una crescente partecipazione di pubblico proveniente sia dal territorio che da altre regioni e un?alta percentuale di turisti stranieri, soprattutto dalla Germania e dall?Inghilterra. Negli ultimi anni preCovid, abbiamo registrato una media di circa 5.000 persone ogni anno. Concludiamo l?intervista a Pietro Bonfilio con il suo saluto e l?invito per i nostri lettori ai concerti di Morellino Classica Festival 2021. Voglio rivolgere a tutti l?augurio di ritrovare presto la necessaria condizione per poter vivere in serenità e poter operare guardando al futuro. Siamo determinati nel voler realizzare una decima edizione da portarci sempre nel cuore per qualità, amore e gioia, per poter ricambiare con la nostra musica il sostegno e l?affetto del nostro pubblico. Morellino classica festival 2021, il programma musicale Al via il prossimo 12 giugno, con Fatma Said, la decima edizione di Morellino classica festival proseguirà nel periodo estivo con tantissimi appuntamenti nei luoghi più belli del territorio maremmano. Presvisti anche due concerti invernali L a 10° edizione del Festival inizierà con il concerto di inaugurazione il 12 giugno al Teatro Castagnoli di Scansano con l?esibizione del soprano egiziano Fatma Said, considerata dalla critica una delle voci più belle del pano­ rama mondiale, richiesta dai più impor­ tanti teatri d?opera, primo fra tutti La Scala, e dai più grandi direttori d?orche­ stra. Fatma Said, che nel 2016 è stata insignita dalla BBC del premio New Generation Artists, oggi incarna il pre­ sente e il futuro della Lirica. Il suo tour in Europa toccherà l?Italia al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dove si esi­ birà con l?Orchestra del Maggio diretta da Riccardo Muti per cinque repliche del ?Don Giovanni? di Mozart. Sottolinea il maestro Bonfilio: ?Il celebre soprano ha accettato il nostro invito e ci concederà, in esclusiva, il con? certo d?inaugurazione. Con immenso piacere sarò io ad eseguire in Duo con Fatma un originalissimo programma musicale che contempla C. Debussy, F. Poulenc, M. De Falla, L. Delibes, ma anche dei fuori programma con musi? che arabe e dell?area del Mediterraneo. Il programma entrerà poi nel vivo a partire da luglio con un cartellone anco? ra più ricco di grandi nomi del panora? ma musicale internazionale e di talen? tuosi giovani che ne rappresentano l?avvenire?. Saranno, infatti, proprio i giovani musicisti ad iniziare con l?Ottetto del? l?Orchestra ?Vincenzo Galilei? della Scuola di Musica di Fiesole il cui diret­ tore è Alexander Lonquich, musiche di F. Schubert. Proseguirà il Sestetto d?Ar? chi dell?Orchestra del Conservatorio di Milano la cui direttrice è Cristina Frosi? ni, musiche di R. Strauss e J. Brahms. Chiuderà la rassegna l?enfant prodige proveniente da Tel Aviv, la quindicenne violoncellista Nahar Eliaz, nella Sinago­ ga di Pitigliano, musiche di J. S. Bach, A. Asharov, G. Cassado. Saranno 23 i concerti della Stagione in 18 luoghi diversi. Ne segnaliamo solo alcuni. Nella Piazza del castello di Arcidosso gli Archi dell?Orchestra della Toscana ORT e il violinista Davide Alogna, ese­ guiranno un programma incentrato sul­ le Quattro Stagioni di Astor Piazzolla, nel Centenario della sua nascita. Il pia­ nista Giuseppe Andaloro si esibirà nella Tenuta Ammiraglia Frescobaldi con Fatma Said l?Orchestra Contrametric diretta dal giovane direttore iraniano Farhad Mahani, musiche di J. S. Bach, O. Respi­ ghi. Nell?imponente Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano Argentario, ancora in onore di Astor Piazzolla, si potrà ascoltare il violoncellista argentino Jor? ge Bosso nel ?Bosso Concept: l?ultimo tango, l?ultima coppa?. Per concludere il ricordo verso il grande compositore argentino, nella piazza del castello di Montemerano, si esibirà il quartetto di Fisarmoniche ?Aires?. Nella Chiesa romanica di San Giorgio sempre a Montemerano, potremo ascoltare il Trio d?Archi Shugaev, for­ mato da tre solisti provenienti dalla Russia e dalla Danimarca, musiche di L. van Beethoven, G. Klein, J. Francaix. Nel Resort Antico Casale di Scansano sarà la volta del Jazz con una formazione di musicisti eclettici e virtuosi con il con­ trabbassista Ares Tavolazzi, musiche di T. Monk, D. Ellington, J. Lennon/P. McCartney. Il recital pianistico del direttore artistico del Festival Pietro Bonfilio si svolgerà nell?inusuale luogo della Barricaia di Val delle Rose, musi­ che di D. Shostakovic, G. Galinyn, F. Liszt, M. Ravel, S. Prokofiev. Nella sug­ gestiva cattedrale romanica di Sovana, sarà di scena la musica barocca con l?ensemble Il Groviglio diretto da Mar? co Angioloni, musiche di A. Vivaldi, T. Albinoni, A. Scarlatti, G. F. Handel. Il maestoso Castello di Potentino ospiterà il ?Progetto Shostakovich? con la presentazione della nuova biografia sulla figura del grande compositore curata dal musicologo russo Valery Voskoboinikov, che illustrerà l?ambien­ te artistico di quell?epoca con racconti inediti e personali ed esempi musicali. Il concerto prevede l?esibizione di Pie? tro Bonfilio e di Mikhail Utkin, celebre violoncellista del ?Trio di Mosca?. Sono previsti 2 concerti invernali: il concerto di Fine Anno al Teatro Casta­ gnoli di Scansano con l?Orchestra Ensemble Etruria Barocca diretta da Dimitri Betti con l?esecuzione in prima assoluta di ?Si dice in Italia? per Voci Liriche e Orchestra, del compositore americano Lawrence Siegel che sarà presente. Il concerto del Nuovo Anno si svolgerà nell?Auditorium di Banca TEMA di Pitigliano e sarà tenuto, dal direttore artistico in un recital pianisti­ co con musiche di C. Debussy, D. Sho­ stakovich, P. Mussorgsky. PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Un tour alla scoperta di Montepescali, il falcone della Maremma Montepescali, panorama che offre il borgo Altro giro, altra corsa. Dopo il tour sul Monte Amiata del mese scorso i nostri viaggi (reali o virtuali) in giro per la Maremma, ci portano a scoprire Montepescali, piccolo borgo del grossetano, arroccato su un colle ad un?altezza di 222 metri da cui si vede un panorama mozzafiato, non a caso soprannominato il ?falcone della Maremma? TESTO DI DAVID BERTI - FOTOGRAFIE DI GIOVANNI ROSSETTI U n colle si eleva deciso dalla piana della Maremma Toscana. Rude e gentile allo stesso tempo, come una barba vigorosa su un volto dai lineamenti delicati. È avvolto da ulivi che emanano riflessi argentei e da guerce miste a bassa macchia mediterranea. Sempre verde in tutte le stagioni, come a declamare un?eterna giovinezza. Un borgo ne segue il crinale. Vi è adagiato con sensuale grazia. Sulle costru- 44 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 zioni, cinte da tratti di antiche e robuste mura, svettano impavidi due campanili e un?elegante torre, in un fiero slancio verso il cielo così azzurro e profondo da provocare una vertigine. Sono al cospetto di Montepescali, il Falcone della Maremma. Ho lasciato la vecchia Aurelia. Ora la strada sale dolce e sinuosa. L?orizzonte sulla piana si espande, mentre lo skyline del paese si avvicina. Sono con Nan- ni, il Brigante d?istantanee. I suoi occhi scintillano e, ogni volta che si chiudono, sembrano fare uno scatto. Ha passato i settanta, ma mostra l?entusiasmo di un bambino di fronte a una torta. È il miracolo della passione, del fare ciò che amiamo anche senza un compenso, del coraggio di ascoltare il cuore. Ho visto giovani alla deriva nel soffocare le loro vocazioni. Lottate ragazzi, perché se è vero che i sogni fanno mangiare poco, Nella foto il borgo di Montepescali visto dalla pianura sottostante aiutano a vivere meglio! Dove un tempo c?era un lago? Abbiamo un appuntamento a Montepescali. Ci aspettano due signore che hanno promesso di svelarci i segreti del borgo. Ma non ho fretta di arrivare. Sono concentrato sulla bellezza che mi circonda. Sì, perché il viaggio alla scoperta di luoghi, anche se vicini, porta con sé qualcosa di sacro. Deve essere sempre intrapreso come una sorta di pellegrinaggio vagabondo fuori dal tempo; come un?immersione in una fiaba dove la magia illumina ogni cosa. Parcheggiamo appena fuori dal paese. Una terrazza panoramica ci dà il benvenuto. È ricavata sulla sommità di un bastione a tre punte. Richiama la forma di un teatro greco con gradinate per sedersi. Al posto del palco, l?immenso. Da un?altezza di 222 metri, si estende ai nostri piedi la vasta pianura circondata su tre lati dalle colline. A ovest, il mare con le isole dell?arcipelago. Chiudo gli occhi. Torno indietro nel tempo. La terra della piana si liquefa. Un golfo bagna la base del colle. Lo vedo, con il passare dei secoli, trasformarsi in una laguna a causa dei detriti portati dai fiumi Bruna e Ombrone. Si crea un tombolo di dune che la separa dal mare, ma con il quale resta collegata da due accessi: uno all?altezza di Castiglione della Pescaia e uno più a sud. Questa distesa d?acqua salmastra prendeva il nome di lago Prile. È solcata da navi etrusche cariche di stagno proveniente dalla Sardegna e dirette a Vetulonia e Roselle; altre invece stanno salpando dai loro porti con i metalli delle Colline Metallifere. Le lancette del tempo scorrono ancora velocemente in avanti. Siamo intorno al X secolo. Pescatori gettano reti poco lontano dal promontorio di Montepescali. Mi desto da questa magnifica visione? «Nanni, lo sai da dove deriva il nome del paese?» «Bah, dimmi un po?!? » «Da mons montis, a indicare l?alto colle, e da piscator piscatoris, ossia pescatore. Quindi in origine era il Monte dei Pescatori». «Naturalmente lo sapevo. Volevo vedere se tu fossi preparato», sorride coprendosi il volto con la sua Nikon alla ricerca di uno scatto. «Ma va?!?» Quando Montepescali era un libero Comune Ci spostiamo nella piazzetta accanto. Anziani, seduti su panchine, ci guardano curiosi. Indossano mascherine in modo sui generis: alcune coprono solo la bocca, altre penzolano attaccate a un orecchio, altre ancora proteggono il pomo d?Adamo. Vedendo dei forestieri, PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? I segreti di questo piccolo e suggestivo paesino situato a due passi dal capoluogo maremmano svelati da Fabiana e Luisella, le ragazze del Circolo Culturale di Montepescali, due gentili signore di mezz?età che hanno accompagnato cronista e fotografo nella visita si sentono in dovere di darsi un certo bon ton: se le sistemano alla meglio, scambiandosi silenziose occhiate che parlano. Un mio distensivo saluto è ricambiato con accenni di sorrisi. Fabiana e Luisella ci vengono incontro. Sono le ragazze del Circolo Culturale di Montepescali, due gentili signore di mezz?età. Ci conducono in quella che dovrebbe essere la biblioteca. Scaffali con libri catalogati, servizi igienici e quant?altro non bastano per ottenere i permessi per farle svolgere le sue funzioni. Ma si sa, i libri creano più charm impolverati! Come prima cosa, ci riferiscono con orgoglio che il loro paese si costituì a libero e democratico Comune nel 1147, ben 57 anni prima di Grosseto. Questo grazie a un?astuta mossa degli abitanti che chiesero la protezione della Repubblica di Siena, costituitasi nel 1125 e in forte ascesa. Le sue mire espansionistiche verso la Maremma, per il controllo delle saline del lago Prile, avevano ridimensionato il potere degli Aldobrandeschi. Giocare di anticipo significò avere dei vantaggi sui paesi vicini. Ma questo implicò di versare annualmente una somma di denaro e di accettare che il podestà fosse designato dai senesi: un professionista della politica, esperto sia in ambito amministrativo che militare, il quale, quando s?insediava in un comune, portava con sé una squadra di 46 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Palazzo dei Priori governo composta da notai, giuristi, giudici, segretari e uomini d?arme. Tuttavia, i montepescalesi potevano eleggere i membri del Consiglio Maggiore e di quello Minore, scelti tra le varie corporazioni dei mestieri della comunità. Inoltre, si poterono dotare di uno statuto ritenuto tra i più belli e ben redatti dell?epoca. I tesori di Montepescali Ma le ragazze smaniano, sono impazienti di farci vedere i tesori che cela il borgo. Ci inoltriamo tra vicoli disegnati da palazzi di sobria e antica bellezza, ai cui muri sono affisse targhe di nobili famiglie. Camminiamo in silenzio, solo il ritmico rumore dei passi. Pare che il paese stia dormendo: nessuno in giro. Qualche persiana si dischiude timidamente, dietro alla quale è possibile immaginare anziani occhi curiosi. Tutto è avvolto da un?immobile atmosfera senza tempo. La luce filtra tra i tetti creando giochi d?ombre, mentre passiamo sotto archi che collegano abitazioni. Un gatto si stira e sbadiglia. Nanni ogni tanto rimane indietro, arrischiandosi in improbabili posizioni alla ricerca dell?inquadratura perfetta. Siamo nel punto più alto di Montepescali, al centro di una graziosa piazza, rapiti da una costruzione di raro splendore. Una scalinata porta a un loggiato armonioso. Una bifora si apre al suo lato. Più in alto una piccola finestra, quasi a creare un occhio al centro del triangolo formato dalle pendenze del tetto. L?edificio è realizzato con un equilibrato alternarsi di mattoni e pietre tendenti al rosso-marrone. Luisella si gode l?ammirazione disegnata sui nostri volti, poi ci dice che si tratta del Palazzo dei Priori. Di origini medioevali, era la sede del Libero Comune. Sul lato opposto ci indica un complesso architettonico che costituiva il convento Benedettino. Gli Aldobrandeschi lo trasformarono in rocca, mentre i senesi prima in Cassero, poi in Palazzo di Giustizia. Ma ciò che più ci colpisce è la Torre dell?Orologio ricavata dal vecchio campanile. L?orologio è una copia dell?originario che fu razziato nel 1555, quando truppe mercenarie occuparono Montepescali al comando del Capitano di ventura Chiappino Niccolò Vitelli di Città di Castello. Lo storico e scrittore montepescalese Giotto Minucci lo rintracciò a Ginevra nel 1977, conservato nel Museo d?Arte e di Storia. Oggi, il prezioso cimelio è esposto in giro per il mondo in occasione della Rassegna della Tecnica dell?Orologeria antica. Percorrendo via Corsi Salviati, arriviamo in un?altra piazza ben curata. Una chiesa romanica si manifesta in tutta la sua avvenente estetica. È San Niccolò, un gioiellino architettonico. «Il bello deve ancora venire» prean- Torre dell'Orologio nuncia Fabiana. «Ma prima devo narrarvi alcuni fatti...» La chiesa fu eretta tra l?XI e il XII secolo. Nel 1940 fu colpita da un fulmine che causò il crollo del tetto. Cadde in stato di degrado e, al posto dei fedeli, fu frequentata da pecore e capre. Ma tutto il male non vien per nuocere. La pioggia e l?umidità staccarono parti d?intonaco, portando alla luce degli stupendi affreschi. Si scoprì che risalivano al Trecento e che erano di scuola senese. Intorno agli anni Sessanta, iniziò il magistrale restauro della struttura che la rese di nuovo agibile nel 1977. Oggi è possibile ammirare queste opere d?arte in tutto il loro splendore. Entrati rimaniamo incantati. Alle pareti immagini di santi e scene tratte dai vangeli. A metà della navata, sulla sinistra, è collocata una stupenda Pala di Matteo di Giovanni del XV secolo: una pittura a tempera su una grande tavola ad arco, che ritrae la Madonna in trono con veste di broccato d?oro. Dietro l?altare, in alto, si staglia un pregevole crocifisso ligneo. Portato via per il restauro, fu successivamente posto nel Duomo di Grosseto. I montepescalesi ingaggiarono una disputa con il vescovo per riaverlo. «Fu dura, ma l?avemmo vinta!» sottolinea Fabiana fiera. Nanni si apposta sotto il crocifisso, scatta delle foto. Poi mi viene incontro. Nel display della Nikon zuma su un particolare del Cristo. Sul braccio sini- Chiesa di S. NIccolò stro s?intravede una benda bianca che avvolge il gomito. Rivolgo uno sguardo perplesso alle ragazze. Un po? imbarazzate ci dicono che, nel ricollocarlo al suo posto dopo la trasferta grossetana, ci si accorse di una piccola crepa e si cercò di contenerla. Fisso Nanni disorientato. «Forse le sofferenze del Signore non bastavano. Serviva una frattura per rendere più intensa la passione» commento ironico. «Però c?è del gusto artistico. Potevano metterci dello scotch, ma hanno preferito una garza per rendere l?immagine più suggestiva». «Nanni, mi sorprendi. Non ci avevo pensato!» Navata della chiesa di S. Niccolò Crocifisso ligneo del XV secolo all'interno della chiesa di S. NIccolò PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? ?Tutto è avvolto da un?immobile atmosfera senza tempo. La luce filtra tra i tetti creando giochi d?ombre, mentre passiamo sotto archi che collegano abitazioni. Un gatto si stira e sbadiglia.? Palazzo Guicciardini Corsi-Salviati del XIII sec. Tante piccole perle da scoprire Proseguiamo seguendo il perimetro delle mura a pianta ellittica. Furono costruite in epoca medioevale e rafforzate a metà del XVI secolo dai senesi su progetto dell?architetto Anton Maria Lari. In origine avevano 11 torri, 7 a sezione quadrangolare e 4 a sezione semicircolare. Solo alcune si sono mantenute pressoché intatte; tra esse spiccano la Torre del Guascone e la Torre del Belvedere. Nel raggiungere quest?ultima, la nostra attenzione è catturata da un elegante edificio. Ci viene spiegato che il palazzo apparteneva all?Ospedale di S. Maria della Scala di Siena, il più antico d?Europa, di cui porta Chiesa dei S. Stefano e Lorenzo 48 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 ancora lo stemma sulla facciata. Il sole sta calando. Una luce ocra ingentilisce i colori. La mente, sedata da stille di bellezza, lascia lo spirito espandersi. In questo stato d?animo, si fa largo la poesia. Le ragazze ci riferiscono che ogni anno il Circolo Culturale di Montepescali organizza il Premio Nazionale di Poesia Elisabetta Fiorilli: un concorso arrivato alla XXVI edizione a cui partecipano centinaia di poeti. La cerimonia di premiazione rappresenta un momento importante per la comunità, non solo perché in quei giorni il paese accoglie una piccola folla di turisti, ma soprattutto perché il trait d?union è la cultura. Diretti all?ultima tappa, notiamo una lapide che riporta un?iscrizione in latino con una Croce Patente. Rimango meditabondo. Fabiana, intuendo cosa quel simbolo abbia evocato in me, ci informa che, dove oggi sorge la scuola elementare, si trovava la chiesa di San Leonardo. La dedizione a questo santo lascia supporre l?originaria presenza di un annesso spedale che poteva fare capo ai cavalieri templari. Il tour si conclude alla chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo. Risale al XIII secolo. La facciata, costruita con blocchi di pietra quadrati, si presenta armoniosa con al centro un rosone. A sentinella, un campanile anch?esso in pietra concia ricamato da mattoni finemente lavorati. All?interno del sacro edificio a pianta cruciforme, sono colpito da un altare in stucco con ai lati lo stemma del paese, da un fonte battesimale ricavato da un unico blocco litico, ma soprattutto da un affresco raffigurante la Madonna Assunta in cielo con ai piedi un cinghialetto a indicare la principale caccia che si praticava a Montepescali. Tradizione che ancora sopravvive. Un paese baciato dalla Provvidenza Nel salutarci, Fabiana e Luisella ci dicono che il loro paese è protetto da una forza benevola. In procinto più volte di essere distrutto, una mano invisibile ha sempre agito per salvaguardarlo; come in un episodio durante la Seconda guerra mondiale. In quel frangente, le truppe tedesche in ritirata volevano insediarsi nell?abitato, ma grazie all?opera di persuasione della popolazione e, in particolare, di un ufficiale della guardia di finanza in pensione, furono convinti che Roccastrada rappresentasse un luogo più sicuro, capace di offrirgli migliori vie di fuga. Morale della favola, fu pesantemente bombardata dagli americani. Sulla strada del ritorno ripenso al fatto: più che la Provvidenza, fu la scaltrezza e la volontà dei Montepescalesi a incidere sulle sorti del borgo. In fondo, la loro sagacia la dimostrarono già secoli prima chiedendo la protezione onerosa della Repubblica di Siena. Forse il suo soprannome, il falcone della Maremma, non deriva solo dalla posizione dominante sulla pianura, ma anche dalla determinazione dei suoi abitanti. Sorrido a Nanni, mentre le ultime luci del tramonto creano un?aura luminosa sulle lontane cime delle colline. DOVE, COME, QUANDO DORMIRE B&B Il Barbagianni Un palazzo d?epoca immerso nel verde e nella storia che o?re una piscina stagionale all?aperto. Tutte le sistema­ zioni sono dotate di aria con­ dizionata. Indirizzo: Braccagni, località Versegge (GR) Guadalupe Tuscany Resort Un Resort SPA situato nel cuore della Maremma, all?in­ terno dell?azienda agricola Guadalupe certificata Biolo­ gica. Composto da 16 case con logge esterne e terrazze e una suite con vista panora­ mica, questo speciale Resort è stato ristrutturato e arre­ dato con uno ?stile nuovo? che ripercorre la tradizione toscana. Indirizzo: Strada Provinciale, 72 loc. Bozzone ­ Braccagni (GR) MANGIARE Ristorante Bernasconi Un ristorante accogliente che sa regalare ai propri clienti il gusto della cucina casalinga e dei piatti tipici maremmani, nell?atmosfera rilassante della sua taverna. Indirizzo: Via Lapini, 1­3, 58100 Braccagni GR Ristorante Pizzeria Il Frantoio Il ristorante è situato a Stic­ ciano Alto, un paesello arroc­ cato su una collina dove il tempo sembra essersi fer­ mato. Arrivando al tramon­ to, si può godere di uno spet­ tacolo indescrivibile dalla terrazza panoramica in cui sono disposti i tavoli. È possibile degustarvi piatti tipici maremmani o buonissi­ me pizze. Indirizzo: Piazza Vittorio Ve­ neto, 1, Sticciano (GR) Osteria del Mugnaio Simpatica e assolutamente da sperimentare osteria a Grilli, nel comune di Gavor­ rano, a pochi passi dall?abi­ tato etrusco di Vetulonia, dove l?amore per la cucina si intreccia con la storia di un vecchio mulino e di un non­ no pastaio, Antonio Donati che sul finire dell?Ottocento sfornava pasta di ogni gene­ re e formato: spaghetti, pen­ ne, fusilli ecc... venduti a peso per gli abitanti dei poderi limitrofi e spediti in tutta la provincia. Oggi del mulino­pastificio rimane so­ lo la ciminiera, imponente esempio di archeologia in­ dustriale che domina il pae­ se, ma l?eredità e l?arte del ?fare la pasta a mano? è pas­ sata a Daniela, discendente diretta della famiglia Donati che insieme al figlio Simone, esperto pizzaiolo, ha creato nel 2003 l??Osteria del Mu­ gnaio?. Un bel locale con giardino orlato di glicine, arredato con gusto, dove i materiali e colori esprimono l?amore per la nostra terra: tinte cal­ de alle pareti, cotto e legno, tanti quadri, fiori e una pic­ cola esposizione di oggetti trovati nell?antico mulino. All?osteria si possono gusta­ re un?infinità di tipi di pizze e focacce e un ampio menù di terra dove, dall?antipasto al dolce, arriva in tavola la tra­ dizione toscana più verace: taglieri di salumi e formaggi, crostini con la milza, sforma­ tini alle verdure e sott?olio fatti in casa; tra i primi piatti un posto d?onore va ovvia­ mente alla pasta fatta a mano come tagliolini, lasa­ gne tortelli e gnocchi; tra i secondi spiccano il cinghiale alla cacciatora, il coniglio alle etrusca con le olive nere, la trippa, lo spezzatino con le patate, il baccalà e lo stocca­ fisso; e per finire tra i dolci si gustano la mousse di ricotta, la torta di mele, la crostata ai mirtilli freschi oltre ai clas­ sici tiramisù e torta al cioc­ colato fatti in casa. D?estate il menù si amplia con piatti di pesce fresco come l?insa­ lata di polpo di scoglio, i tagliolini all?astice, gli gnoc­ chi alla coda di rospo. Insomma, un locale da gode­ re tutto l?anno, super consi­ gliato. Indirizzo: via Grossetana 57, Grilli (GR), tel. 0566 887201. DEGUSTARE Tenuta Rocca di Montemassi Una wine farm incastonata in un angolo incantato di Maremma. O?re l?opportu­ nità di visitare le cantine e il Museo della Civiltà Rurale, concludendo con una degu­ stazione guidata degli eccel­ lenti vini prodotti. Indirizzo: Strada Provinciale Pian del Bichi, Montemassi (GR) Tenuta Dodici La Tenuta Dodici o?re a tutti gli appassionati l?opportuni­ tà di visitare la cantina e degustare i vini direttamen­ te nel cuore della produzio­ ne. È possibile acquistare le sue prestigiose bottiglie nell?elegante wine shop. Indirizzo: Gobbo 15/A Grilli, Località Poggio, Gavorrano (GR) PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ITINERARIO ARTISTICO Talamone, incantevole borgo marinaro dalla storia millenaria! Una perla della Maremma TESTO DI ELISABETTA RUSSO - TAVOLE DI MASSIMO TOSI Talamone spicca a chiusura della costa nord del Golfo dell?Argentario, con la fortezza medievale protesa sul mare e l?accogliente porto che testimoniano una storia marinaresca millenaria. Attraverso le tavole di Massimo Tosi andiamo a conoscere questa affascinante località della Maremma Toscana, al confine del Parco dell?Uccellina, ricca di storia e di bellezze naturali, una meta che merita una visita T alamone, una delle più ridenti cittadine della Maremma nel Comune di Orbetello, accoglie il visitatore con il suo ospitale porto ed il pittoresco borgo medievale che lo sovrasta, offrendo un?incantevole cornice al mare cristallino ed al ?buon vento? del golfo, forte attrazione per gli appassionati del mare e degli sport velici che riempiono l?orizzonte con le loro vele colorate. Con il Parco Naturale dell?Uccellina (Parco della Maremma) alle spalle, Talamone è certamente uno dei luoghi da non perdere in una visita in Maremma per immergersi nella bellezza 50 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 della natura. Ma non solo, la storia più che millenaria di questo luogo ne fa una meta ancora più affascinante. La zona di Talamone vanta una lungo passato legato al mare, cha va dalla civiltà etrusca a quella medievale fino a giungere al Risorgimento. Fu uno strategico polo per traffici marittimi, con un importante porto per le flotte che solcavano il Mediterraneo. La storia etrusca (fu la potente città Tlamun, chiamata dai latini Talamo) è testimoniata dai resti sulla collina di Talamonaccio, tra cui quelli di un tempio a cui apparteneva il ?Frontone di Talamone?, che rappresen- ta la storia del mito greco dei ?Sette contro Tebe? (di cui si è parlato nel numero di Marzo 2021 della rivista, ndr). In epoca romana la zona ha visto la decisiva battaglia in mare e a terra tra i romani e i galli diretti a Roma, fermati dall?eroico Atilio Regolo. In tempi più recenti il nome di Talamone è legato a quello di Giuseppe Garibaldi e dell?eroica impresa dei Mille, le cui navi si fermarono al porto per caricare munizioni e cannoni prima di partire alla volta della Sicilia. A memoria del centennale di questo storico evento si trova nell?omonima piazza il monumento eretto a Giuseppe Gari- baldi dal popolo di Talamone. Veduta del porto Un porto quindi che per le tante storie marinare vissute nei secoli merita a pieno onore di introdurci alla visita di Talamone, tramite la prima tavola: ?La veduta ? commenta Tosi ? mostra l?ameno porto turistico con lo storico abitato sul fondo, uno dei porti più belli della costa toscana?. Salendo dal porto si arriva alla parte alta del borgo di Talamone, attraverso i suoi vicoli con negozi e ristoranti caratteristici si giunge alla fortezza medievale in cima alla collina. La vista dall?alto è semplicemente strepitosa, con il mare cristallino sottostante e spesso verso l?orizzonte barche a vela, surf e kitesurf che scelgono Talamone per la presenza di vento adatto, in ogni periodo dell?anno, agli allenamenti ed alle competizioni. Il borgo abitativo fu danneggiato nella seconda guerra mondiale; molte delle antiche dimore successivamente ricostruite conferiscono alla cittadina il volto odierno. Facciamo allora un salto indietro nel tempo, e vediamo in un affresco della libreria Piccolomini di Siena del Pinturicchio un?interessante raffigurazione di Talamone degli inizi del 1500: i riquadri della libreria, affrescati da Pinturicchio e aiuti, tra cui era il giovane Raffaello, raccontano le vicende della vita del Papa; uno di questi raffigura proprio la partenza di Enea Silvio Piccolomini dal porto di Talamone per il Concilio di Basilea. La raffigurazione pittorica della città, pur contenendo spunti di fantasia, comprende elementi riscontrabili nella realtà, come la collocazione sul promontorio proteso sul mare, la presenza delle mura con porta e rivellino, la disposizione dei fabbricati su lotti paralleli e la rocca che dall?alto domina l?abitato. L?insediamento di Talamone, dopo un periodo di abbandono in epoca medievale, vide una vera e propria ?rinascita? quando diviene feudo degli Aldobrandeschi e degli Orsini e cresce ancora quando, nel 1303, il territorio fu acquistato dalla Repubblica di Siena con lo scopo di aprire uno sbocco al mare per consentire i commerci allora monopolio delle città di Pisa e di Genova. Citiamo al riguardo di questo progetto di Siena che Dante menziona Talamone nel Purgatorio, ricordando e deridendo l?ambizione dei senesi con questi versi: ?E cheggioti, per quel che tu più brami/ se mai calchi la terra di Toscana/ che a? miei propinqui tu ben mi rinfami./ Tu li vedrai tra quella gente vana/ che spera in Talamone, e perderagli/ più di speranza ch?a trovar da Diana;/ ma più vi perderanno li ammiragli?. Così nel Purgatorio, Canto XIII, versi 148-54, Dante immortalò Talamone nel- PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Oggi Talamone è una bellissima località balneare e porto turistico. L?abitato, dominato dalla possente rocca, si estende sul promontorio roccioso proteso sul mare racchiuso ancora nelle mura medioevali che rimandano a una lunga storia legata alla civiltà etrusca, a quella medioevale fino a giungere al Risorgimento la sua Divina Commedia. La senese Sapia contesta la pretesa dei suoi concittadini di competere con le Repubbliche Marinare, utilizzando Talamone come porto per i commerci marittimi. Fu proprio per contrastare le incursioni piratesche e rendere più sicura quest?area, che furono erette fortificazioni e torri di avvistamento, proprio come Torre Talamone, adesso diventata una splendida villa a picco sul mare. Pianta ricostruttiva al 1824 ?La tavola ? illustra Tosi ? rappresenta la situazione urbanistica di Talamone nel 1824. Siena progettò un vero e proprio piano regolatore per la costruzione e il ripopolamento del paese, piano che prevedeva la costruzione 52 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 della chiesa, abitazioni, cisterne e fornaci, protette da una cinta muraria difesa da torri merlate e rafforzava la rocca costruita dagli Aldobrandeschi verso la metà del XIII secolo con tre torri angolari raccordate al possente maschio. Una vera e propria terranova che insieme ad altri centri come Paganico e Roccalbegna lo stato senese dispose a difesa del territorio e delle vie di comunicazione. Comune ai centri citati il circuito murario rettangolare e la disposizione razionale dei lotti con vie principali parallele, collegate con strade ortogonali, oltre alle porte fortificate con antiporti e come nel caso di Talamone di rivellini. La fortificazione fu potenziata dagli spagnoli nel corso dei secoli XVI e XVII?. Veduta a volo d?uccello della città murata Completiamo la nostra escursione su Talamone con la veduta a volo d?uccello della città murata. ?Il disegno ? spiega Tosi ? mostra Talamone come si presenta oggi con l?antico circuito murario ancora presente e con le torri e alcune porte, dominato come nell?antichità dalla possente rocca degli Aldobrandeschi posta nel punto più elevato del promontorio. Anche il razionale impianto urbano, formato dalla rete di viabilità ortogonale, è percepibile nel disegno insieme alla rocca: punto di riferimento visivo del golfo maremmano. Il disegno mostra anche la struttura del promontorio compreso fra due insenature marine, che nell?antichità isolavano la città. Quella della porta a mare è stata interrata per creare la banchina odierna e il porto turistico quindi il mare non la lambisce più. Rimane uno dei centri più belli e ricchi di storia della Maremma, un vero e proprio gioiello urbano?. Concludiamo ringraziando Massimo Tosi per i suoi contributi a questa ?visita? a Talamone, cittadina che rimane nel cuore a chi l?ha visitata per il suo ancora tipico carattere di borgo marinaro, per la spettacolarità delle vedute dalla sua fortezza, per la godibilità del suo mare cristallino per gli amanti dello snorkeling, per il suo ?buon vento? per gli appassionati di sport velici e per la bellezza della natura circostante. Augurandoci che si possa godere appieno a breve di queste bellezze, vi diamo appuntamento alla prossima visita di un altro luogo maremmano da scoprire. Per saperne di più Giuseppe Guerrini, Torri e castelli della provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1999. Aldo Mazzolai, Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura, Le Lettere, Firenze, 1997. Giovanni Targioni-Tozzetti, Relazioni d?alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana, Vol. 9, 1776. Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995. Enrico Guidoni - Laura Pieroni, Atlante storico delle città italiane Talamone, Buonsignori editore, Roma, 1994 Paolo Cammarosano - Vincenzo Passeri, I castelli del Senese, Nuova Immagine, Siena 2006 Giulio Ciampoltrini - Paola Rendini, Porti e traffici nel tirreno settentrionale fra IV e III secolo a.C. contributi da Talamone e dall?Isola del Giglio, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, 1992 Roberto Farinelli - Michele Pellegrini, Casseri e fortezze senesi a Grosseto e in altri centri della Toscana meridionale (secc. XIII-XIV), Cherasco, Centro Int. di studi sugli insediamenti medievali, 2009 PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI CULTURA I Musei di Maremma si raccontano con i video In momenti complicati come quelli che stiamo vivendo è necessario adeguarsi e stare al passo con i tempi. Ed è ciò che hanno pensato di fare i Musei di Maremma. Grazie ad un bando della Regione Toscana è nato il progetto: ?Verso i Musei digitali diffusi: strategie di implementazione tecnologica per la fruizione dei Musei di Maremma?, con l?obiettivo di investire in prodotti multimediali (con i video in testa) utili a farsi pubblicità e a farsi conoscere come sistema La premessa La Regione Toscana con il bando Sistemi Museali 2020 ha impostato le richieste di progetto sulla costruzione di proposte innovative, omogenee, sostenibili che rispondessero alle reali e urgenti necessità dei musei e delle loro comunità, in un momento difficile e particolare come quello che stiamo vivendo. La crisi sanitaria ed economica innescata dal Covid-19 ha minato e mina il 54 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 futuro di molti musei, la sicurezza delle loro collezioni, il lavoro di molti professionisti e la sopravvivenza dell?ecosistema culturale, sociale ed economico che si regge attorno a questi istituti che, nonostante tutto, continuano a credere nell?importanza della loro presenza sul territorio, come centri di comunità e di riferimento. Partendo da questo presupposto la Rete Museale della provincia di Grosseto (Musei di Maremma) ha pensato di mettersi in gioco e sfruttare l?opportunità che la Regione ha messo in atto per investire in una vera ripartenza, capace di cogliere le reali opportunità di cambiamento ed innovazione che la crisi ha portato con sé. Il bando sistemi 2020 si è così concentrato sull?utilizzo delle nuove tecnologie digitali, mezzi ricchi di potenziale per poter ridefinire i musei e aprire le porte a numerosi nuovi modi per entrare in contatto con i visitatori. Il progetto Da questa esigenza e convinzione è nato il progetto: ?Verso i Musei digitali diffusi: strategie di implementazione tecnologica per la fruizione dei Musei di Maremma?, con l?obiettivo di investire in prodotti multimediali utili a farsi pubblicità e a farsi conoscere come sistema. La programmazione ha previsto oltre ai video, visite guidate on-line e on-site (percorsi da Museo a Museo, contenuti visite guidate app IZI TRAVEL) per tutto il sistema. I brevi video-visite guidate ai Musei, di cui parliamo, sono stati strutturati con sottotitoli in italiano e in inglese e traduzione LIS, per includere, incuriosire e stimolare alla visita un pubblico più vasto e variegato possibile. Dei piccoli documentari, attrattori per la visita, da poter diffondere attraverso canali social, siti web, piattaforme digitali con uscite calendarizzate e programmate volte alla realizzazione di una struttura- ta campagna promozionale. In totale sono 40 i video e comprendono immagini delle strutture e interviste ai direttore o responsabili. Si parla del museo ma anche del suo contesto storico e culturale, aneddoti e curiosità senza dimenticare la realtà locale. Entro la fine di aprile i video saranno ultimati e saranno diffusi sul canale Youtube dei Musei di Maremma secondo i loro ambiti territoriali. Si comincia a fine aprile con la zona del Tufo, Piti- PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? Il progetto si articola in 40 video (ma non solo) sui musei della Rete, dove si parla oltreché della struttura anche di storie e frammenti di vita di uno dei territori più affascinanti d?Italia. I video saranno diffusi sui social gliano, Sorano e Sovana, poi le Colline dell?Albegna e l?Argentario, Grosseto e Castiglione della Pescaia, il Monte Amiata e infine le Colline Metallifere. Un progetto quindi che rafforza la dinamica e la collaborazione di rete tra musei. Di questa tranche di lavori si è fatto capofila del coordinamento il Museo Archeologico e d?Arte della Maremma con la sua direttrice Chiara Valdambrini, mentre della regia, delle riprese e della realizzazione la Gomma&Colla Productions, nelle persone di Luca Deravignone e Francesco Rossi. I commenti «L?obiettivo della progettualità 2020 ? sottolinea Irene Lauretti presidente Sistema Musei di Maremma ? è stato quello di mettere tutte le realtà del sistema Musei di Maremma nelle condizioni di avere un prodotto video che ne raccontasse la storia e le finalità espletando appieno lo scopo delle reti culturali ovvero quello di intervenire in modo coordinato e razionale laddove il singolo, per ovvi motivi, non può provvedere. Tali contenuti diventano strumento di conoscenza ma anche di promozione nei vari canali social del sistema museale della Maremma e ci consentono in una fase di chiusura, speriamo la più breve possibile per i nostri musei, di far conoscere e divulgarne i preziosi tesori custoditi». «Il bando 2020 della Regione Toscana ? aggiunge Roberta Pieraccioli coordinatrice Sistema Musei di Maremma ? è stato molto stimolante perché è andato in linea con quanto i Musei hanno iniziato a fare in occasione del lockdown, ossia promuoversi e tenere i contatti con i visitatori attraverso i social. Non tutti i Musei erano pronti e non tutti i Musei, se non i più strutturati, avevano a disposizione competenze e tecnologie adeguate per creare contenuti di qualità. Grazie al bando regionale, abbiamo potuto realizzare un progetto di Sistema che ha fornito anche ai Musei più piccoli materiale adeguato. C?è stato un grande lavoro da parte di tutti i direttori». Dal Mibact 103 mila euro ai Musei di Maremma per compensare le perdite causate dell?emergenza Covid S ono tanti i musei che fanno parte del Sistema Musei di Maremma ammessi al bando governativo ?Erogazione MiBACT a sostegno dei musei e dei luoghi della cultura non statali?. In totale di tratta di una cifra complessiva di 103.841 euro. Un con­ tributo elargito dal Ministero per i Beni e le attività culturali ed il Turi­ smo, per sostenere, musei non statali, quindi degli enti locali o delle istituzio­ ni culturali private, fortemente dan­ neggiati dall?emergenza sanitaria in particolare durante il periodo del pri­ 56 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 mo lockdown. Un fondo calcolato sulle mancate entrate in termini di vendita di biglietti per i mesi di marzo, aprile e maggio. ?Siamo soddisfatti di questo impe? gno del Ministero nei confronti dei musei non statali ? commenta Irene Lauretti presidente del Sistema Musei di Maremma ? che aiuta molte delle nostre realtà. Voglio ricordare che nel? lo scorso mese di maggio i Musei di Maremma, insieme a Fondazione Musei Senesi, e all?Associazione Nazio? nale Case della Memoria, avevano inviato al Ministro un appello ? sotto? scritto da altri sedici sistemi museali toscani ? e avevano promosso una petizione pubblicata su Change.org (che ha ottenuto oltre 1.200 firme) proprio per sollecitare un interesse a favore dei musei non statali. Il nostro appello è stato ascoltato e l?auspicio è che questo provvedimento ? conclude Irene Lauretti ? possa diventare una misura permanente a supporto delle attività che questi musei svolgono, regolarmente e con continuità e indi? pendentemente dai flussi turistici, a ?On the road? tra i Musei di Maremma E veniamo a chi ha realizzato sul campo i video. «Tra i nostri numerosi difetti ? sottolineano i videomaker Luca Deravignone e Francesco Rossi ?, ci teniamo a metterne in evidenza soprattutto un paio: siamo curiosi e ci piace il nostro lavoro. Con premesse di questo tipo come non potevamo essere felici di fare un viaggio ?on the road?, da un angolo all?altro della provincia di Grosseto, per raccontare le 40 realtà della rete Musei di Maremma? Dal centro cittadino alle faggete dell?Amiata, dalle miniere delle Colline Metallifere agli abitati rupestri scavati nel tufo, siamo diventati in un certo senso ?turisti? della nostra terra che, anche per chi ci abita da sempre, riserva ancora bellissime sorprese. Telefonate, appuntamenti, zaini carichi di attrezzatura (mascherine!): ripresa dopo ripresa ecco che ha preso forma una serie di piccoli documentari che non vogliono essere una replica della visita al museo, ma talvolta un approfondimento, talvolta un dietro le quinte, a cavallo tra aneddoti e storia. Un aspetto che ci ha sempre accompagnati ? aggiungono ? è stata la varietà che caratterizza la Maremma e che si rispecchia anche nei suoi musei: all?aperto, al chiuso, d?arte, di scienza, ognuno con le sue peculiarità e il suo modo di raccontarle. Perché i musei saranno stati anche chiusi al pubblico, ma hanno continuato e continuano a lavorare tutti i giorni, creando contenuti, raccontandosi in mille modi, alcuni più tradizionali e altri più innovativi, preparandosi alle riaperture e pianificando le prossime mostre. Una delle cose più belle è stata proprio incontrare tanti direttori e operatori museali appassionati di ciò che ci raccontavano, e che proprio per questo riescono a trasmettere la loro passione, a noi come al visitatore. Più che interviste, abbiamo fatto delle chiacchierate, cercando di raccontare in forma leggera anche argomenti normalmente ?ostici?, e creando una serie di video che speriamo piaccia a tutti, maremmani e non». servizio delle loro comunità locali?. Per i musei del Sistema Musei di Maremma che sono stati ammessi, questa è la ripartizione nel dettaglio dei fondi ottenuti: (Fonte Mibact) Grosseto, Museo di Storia Naturale della Maremma, 5.730 euro; Follonica Museo Magma, 2.432 euro; Massa Marittima: Torre del Cande­ liere, 6.756 euro, Museo della Miniera, 2.916 euro, Museo Archeologico Giovannangelo Camporeale 1.252 euro, Museo degli Organi di Santa Cecilia, 790 euro Museo di San Pietro all?Orto, 606 euro; Pitigliano: Museo Ebraico, 29.592 euro, Museo Palazzo Orsini, 9.034 euro, Museo Civico Archeologico all?aperto Alberto Manzi, 799 euro, Museo Civico Archeologico della civiltà etrusca Enrico Pellegrini, 620 euro; Sorano: Area Archeologica e necropoli Etrusca di Sovana, 30.749 euro, Museo Civico Archeologico, 3.752 euro, Museo di San Mamiliano a Sovana, 1.781 euro; Castiglione della Pescaia: Museo Civi­ co Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, 4.411 euro; Sistema Museale Amiata (che comprende 12 musei), e che rientra nei Musei di Maremma, 2.621 euro. VIVI ENOLOGIA Morellino di Scansano, un vino che piace. In Italia e nel mondo! C?è anche il Morellino di Scansano, vino simbolo del sud della Toscana tra le eccellenze assegnate dalle più importanti guide del vino italiano e tra i giudizi delle più autorevoli riviste internazionali. È positivo il bilancio dello scorso anno del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano nell?analisi dei premi ottenuti in Italia e all?estero 58 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 C ?è anche il vino simbolo del sud della Toscana tra le eccellenze assegnate dalle più importanti guide del vino italiano e tra i giudizi delle più autorevoli riviste internazionali. Il 2020 è stato un anno sicuramente positivo per quanto riguarda i riconoscimenti che il Morellino di Scansano è riuscito a conquistare. ?Anche nel 2020 ? commenta il direttore del Consorzio Tutela Vino Morellino di Scansano Alessio Durazzi ? la critica nazionale e internazionale ha dedicato attenzione ai nostri vini sia nelle versioni Riserva che in quelle più giovani d?annata. Il Morellino è l?espressione peculiare del Sangiovese sulla costa toscana e riesce ad esprimere il proprio carattere in entrambe le tipologie, offrendo la possibilità di assaporare, ad ogni sorso, il nostro territorio e la nostra storia?. Le principali Guide italiane hanno premiato con il massimo riconoscimento più di un?etichetta della denominazione: il Gambero Rosso con il premio dei Tre Bicchieri, la Guida Vini Buoni d?Italia del Touring Club con le Corone, DoctorWine di Daniele Cernilli con il Faccino, la guida Vitae dell?Associazione Italiana Sommelier con le Quattro Viti, Slowine dell?associazione Slow Food con i Top Wine. ?Il percorso di crescita dei vini della denominazione ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano ? ha permesso di raggiungere livelli di eccellenza. L?unicità del Morellino può essere riconosciuta nel suo essere un vino ?popolare?, nell?accezione positiva del termine, ed al tempo stesso saper esprimere grande qualità e caratteristiche uniche, che ne fanno un perfetto interprete del proprio territorio?. Tra le pubblicazioni internazionali, Gardini Notes, redatta dall?omonimo e famoso sommelier e wine consultant italiano, ha menzionato ben 25 Morellino di Scansano oltre i 90 punti, un risultato simile presente anche nelle tasting notes on line di quest?anno di James Suckling, tra i più influenti e stimati wine writer a livello mondiale, così come sul sito del celeberrimo guru mondiale Robert Parker. Non mancano, inoltre, ottimi punteggi riservati ad alcune etichette di Morellino di Scansano anche da testate molto famose nel settore come le americane Wine Enthusiast, Wine Spectator e Vinous. ?Sono attestati ? conclude il direttore Alessio Durazzi ? che ci gratificano e spingono a continuare sulla strada della qualità e della tipicità che stiamo percorrendo da tempo. Il legame indissolubile e forte con il nostro territorio sempre più caratterizzerà le azioni che, come Consorzio, metteremo in campo. Il Morellino e la sua terra guardano con ottimismo alle sfide future, puntando con decisione verso sostenibilità e enoturismo?. Vino e due ruote: binomio perfetto! Intanto, a metà febbraio, nella sede del Consorzio Morellino di Scansano, è stata siglata l?inedita partnership tra il Consorzio e BMC, azienda svizzera leader a livello mondiale nella produzione di biciclette ed e-bike. Una partnership che lega il vino e le due ruote in un binomio sempre più inscindibile, all?insegna di un turismo sostenibile e rispettoso dell?ambiente. L?ufficializzazione della nuova collaborazione è arrivata a seguito di un lungo percorso di contatti avviati già da diversi mesi, che intendono qualificare e distinguere ancora di più gli obiettivi di promozione della denominazione e le collaborazioni sinergiche con i diversi partner. In un anno in cui vi sono buone prospettive di ripresa degli spostamenti e in cui attività come cicloturismo, enoturismo, sport all?aria aperta e turismo enologico potranno sviluppare sul lungo periodo diverse potenzialità a livello PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI Nella foto, da sin. Orso Francardo, Sales Manager di BMC Italia, Alessio Durazzi, Direttore del Consorzio Morellino di Scansano e Andrea Gurayev, Regional Sales Manager di BMC Italia ???? Intanto vino e mobilità sostenibile vanno sempre più a braccetto: siglata la partnership tra Consorzio Morellino di Scansano e l?azienda svizzera BMC, una collaborazione nata tra due eccellenze con l?obiettivo di promuovere un turismo sostenibile in un territorio con tante ricchezze da assaggiare e da scoprire nazionale ed internazionale. ?L?accordo raggiunto ? commenta Alessio Durazzi, Direttore del Consorzio Morellino di Scansano ? apre una prospettiva su scenari finora inesplorati da parte della nostra realtà, che si concretizzerà già nelle prossime settimane in progetti volti alla conoscenza della nostra eccellenza e della terra in cui nasce. La partnership con BMC si inquadra in un progetto più ampio volto a valorizzare e far conoscere le bellezze e le attrattive che il nostro territorio ha da offrire. Quando parliamo di Morellino di Scansano, infatti ? conclude Durazzi ? ci riferiamo anche a una storia, a una cultura e a un?etica produttiva che saranno sempre più amplificate dalla vicinanza del nostro Consorzio a un?azienda di riferimento nel campo della mobilità sostenibile, la quale con- divide con noi i medesimi valori fondanti?. ?La partnership con il Consorzio Morellino ? aggiunge Orso Francardo, Sales Manager di BMC Italia ? ha una doppia valenza per BMC: oltre a sviluppare il progetto di presenza sul territorio, già iniziato con l?HUB Saturnia Bike, manteniamo una tradizione, nata dal fondatore Andy Rihs, frutto del suo amore per il buon vino e le biciclette oltre alla soddisfazione di aver legato un?azienda svizzera ad un territorio unico, aprendo le porte ad una serie di iniziative future che valorizzeranno l?area della Maremma?. Parole d?ordine: sostenibilità e valorizzazione Un?iniziativa quest?ultima tutt?altro che isolata, che si inserisce nel contesto La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano R iconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è sta­ to fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza interna­ zionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Con­ trollata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. 60 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Attivo in questa opera di promo­ zione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo grup­ po di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad acco­ gliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria eti­ chetta di Morellino di Scansano sul mercato. delle attività sempre più orientate ai temi della sostenibilità e della valorizzazione e promozione del territorio, attività che vivrà il suo clou con la partecipazione e organizzazione (Covid permettendo) di diversi eventi, a partire dalla nuova edizione di Rosso Morellino (in fase di organizzazione). Il desiderio di ricominciare le attività del 2021 anima i lavori di inizio anno del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano. ?La volontà di guardare al prossimo futuro con speranza è più forte delle incertezze del momento che stiamo vivendo? afferma il direttore del Consorzio Tutela Vino Morellino di Scansano Alessio Durazzi. ?Ci siamo lasciati alle spalle un anno complicato, ma ora l?obiettivo è portare avanti alcuni progetti strategici che contribuiranno a mantenere alta l?attenzione e l?interesse verso la nostra denominazione e i suoi vini?. Morellino Green, il progetto realizzato dal Consorzio nel 2019 e lanciato durante la manifestazione Rosso Morellino, sarà al centro di un intenso programma di sviluppo nel corso del 2021. ?Siamo stati tra le prime DOCG EV friendly in Italia dotandoci di stazioni di ricarica per veicoli elettrici all?interno di alcune aziende del nostro territorio. Nel corso dell?anno ? conclude il direttore del Consorzio ? l?attenzione ai temi della sostenibilità, attraverso progetti concreti, crescerà ulteriormente grazie a nuove collaborazioni, tutte orientate a rendere la nostra denominazione un punto di riferimento per chi ama vivere in sinergia con la natura e le sue bellezze?. VIVI STORIA Il pugilato in Maremma: storia di un?epopea che elesse Grosseto a capitale della boxe Forse non tutti sanno che Grosseto dagli anni ?20 fino ai ?60 del ?900 è stata culla della boxe, una vera e propria fucina di campioni di carattere nazionale ed internazionale. Un periodo storico diventato epopea che è bene non lasciare all?oblio della memoria ma tramandare anche alle nuove generazioni. Perché è nella boxe che forse è possibile rinvenire il vero spirito maremmano... TESTO E FOTO DI MICHELE GUERRINI 62 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Nelle foto momenti di allenamento alla Società Pugilistica Grossetana P arlare di pugilato in Maremma significa rendere onore a un unicum italiano. Basti pensare che quando nacque la società pugilistica grossetana, nel 1912, non esisteva alcuna federazione a livello nazionale. Di conseguenza per un certo periodo la neonata boxe fu affiliata all?Unione ginnico sportiva Grossetana, nata nello stesso anno, e conosciuta oggi come Us Grosseto 1912. Un?eccezione e un primato che non rimasero unici a definire la storia della nostra boxe. Un percorso fatto di strade brulle e accidentate, di allenamenti estenuanti, di una fame che nasceva da una patria ancora arretrata e povera di prospettive. I nostri ?torelli? hanno saputo ergersi a simbolo di una volontà ferrea. Non poteva che partire da questo sudore un omaggio alla storia sportiva di una Grosseto da riscoprire. La storia di una scommessa raccolta da Azeglio Battigalli, primo vero maestro del nobile sport, che di ritorno dai campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale portò a Grosseto la passione e le tecniche apprese dai suoi camerati francesi, inglesi e americani durante i momenti di tregua dietro la linea del fronte. In un famoso articolo del 1933 di Nino Cappelletti pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, Battigalli venne descritto così: ?Battigalli non vuol coc- coloni tra i piedi, né gente fiacca. I principianti che hanno bisogno di troppe comodità o troppi incoraggiamenti non fanno per lui. [?] I suoi ragazzi si capisce che sono stati fatti da lui. Fanno una boxe rude, paesana, ma viva e logica che è un ritratto di Battigalli. Maremmani tutti, nella compagnia e maremmano tutto ciò che li riguarda [...]?. Fabbroni, Ballerini, Cortonesi, Marconi, Polidori (e moltissimi altri): questi i nomi dei ragazzi di paese che Azeglio raccolse attorno a sé. Nomi ancora oggi ricordati, che dalla prima grande riunione del 20 marzo 1927 al Baluardo della Cavallerizza di Grosseto PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Fabbroni, Ballerini, Cortonesi, Marconi, Polidori (e moltissimi altri): questi i nomi di alcuni dei ragazzi di paese che in una città di poche decine di migliaia di abitanti si dedicarono alla nobile arte (2.000 partecipanti per una città che ne contava poco più di 20.000) raggiunsero l?onore di partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932. Non ci furono grandi vittorie per i giovani torelli ma il sogno di venir riconosciuti superando le prove preolimpiche e di volare oltre l?atlantico li portò su un nuovo e più alto livello. Dal 1934 in poi numerosi grossetani salirono sul trono pugilistico italiano, tra i dilettanti e professionisti, primi tra tutti due stelle sempre più luminose: Cortonesi e Polidori. Poi la guerra. La Seconda Guerra Mondiale non uccise la fame del pugilato. Nonostante Alessandro Scapecchi le avversità continuarono i combattimenti e gli allentamenti. Quella fame di competizione, onore e combattimento, che trasudava da pugili provenienti da campi coltivati con mezzi di fortuna o arretrati, sopravvisse e regalò, tra il 1953 e il 1960, alla pugilistica grossetana la sua epoca d?oro. Come descrive il giornalista Maurizio Caldarelli nel suo ottimo ?Il pugilato in Maremma? (1996, I Portici Editore): ?Questo sport trovò terreno fertile tra quei giovani che vedevano nella boxe la possibilità di guadagnare due lire per un pacchetto di sigarette [?]. Il pugilato era qualcosa più di una semplice moda; i grossetani lo Nella foto da sin. Simone Giorgetti e Alessandro Scapecchi; a fianco il monumento al Pugile inaugurato a Grosseto il 15 gennaio 1994 opera di Beatrice Sgherri 64 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 avevano nel sangue. I più giovani avevano imparato ad amarlo dai genitori o dai nonni, che seguivano, nonostante le tasche fossero sempre al verde ed in città continuasse a regnare una certa miseria, con assiduità le riunioni che venivano periodicamente organizzate.? Una fiducia ben riposta che vide, all?inizio del 1953, Lorenzo Polidori guadagnarsi il titolo italiano dei Piuma dopo 12 tiratissime riprese, nel 1954 la sorpresa di vedere Grosseto ospite dei Campionati Italiani Dilettanti e infine nel 1955 fregiarsi di due campioni d?Italia: Marconi e Polidori. Una catena di successi e splendore che sembrava inarrestabile. Nel 1960, mentre il boom economico attraversava la penisola, i nostrani Umberto Branca e Dino Fontana misero al collo la medaglia d?oro di campione toscano. Successi significativi che rendevano tributo alle radici maremmane della boxe. Una fame che in quegli anni sembrò scomparire: mentre il PIL nazionale aumentava a dismisura calava il fascino nelle nuove generazioni per una disciplina basata sul sacrificio, sul dolore fisico e poco sponsorizzata dalla sempre più diffusa rete televisiva. Iniziano così quelli che Caldarelli chiama ?gli anni della crisi? della boxe maremmana. Un periodo lungo, non privo di soddisfazioni e medaglie, ma travagliato a causa di una struttura organizzativa deficitaria, con pochi fondi e una direzione non ben chiara. Si dovrà aspettare il 1981 per una svolta decisa. Quella data fu segnata dall?ingresso di un nome che poi divenne leggenda nel campo della boxe non solo nostrana ma nazionale e internazionale, quello di Umberto Cavini e di sua moglie Rosanna Conti. Da qui inizia una nuova e lunga storia che quest?anno compie 40 anni. Un tragitto che vede ergersi nomi come il famoso Alessandro Scapecchi che già nel 1982 chiuse un?annata senza sconfitte e portò a Grosseto il titolo italiano dei Leggeri. Questo fu l?inizio di una serie grandiosa di successi durata fino al 1987, anno del ritiro dai combattimenti (che lo vide competere per la conquista di ben 7 titoli italiani e 3 europei) e passaggio alla dimensione di istruttore. Altri nomi non furono da meno come il giovane Massimo Pieri che nel 1981 riportò nella nostra terra il titolo di Campione d?Italia Dilettanti. I nomi continuano ad aumentare, di pari passo con gli onori, di boxeur che portano con orgoglio la bandiera del nobile sport nella Maremma Toscana. Una terra che si è trasformata, come i suoi guerrieri. Ha saputo conservare uno fuoco combattivo puro e affamato e al tempo stesso diversificarlo in nuovi visi e nuove sembianze. Rosanna Conti Cavini, la signora della Boxe Quando si parla di boxe a Grosseto è impossibile non citare i Conti Cavini, organizzatori internazionali per quarant?anni del nobile sport. Intervista a Rosanna Conti Cavini, la signora della Boxe C he successe nel 1981? Cosa ebbe inizio per lei come orga­ nizzatrice di match? Dopo il 1981 io ho dato gli esami di organizzatrice da pugilato. Da essere completamente al di fuori da quell?ambiente, sono diventata la prima e unica donna a organizzare riunioni di boxe. Un percorso di?cile che mi ha visto la prima richiesta rifiutata in quanto donna, ma che mi ha regalato grandi soddisfazioni. Sia­ mo partiti con Alessandro Scapecchi, grossetano, che è stato il nostro pri­ mo vero pugile professionista e oggi crediamo in nuovi talenti come Simone Giorgetti, che vediamo arde­ re dello stesso spirito combattivo. Un professionista che ci darà sicura­ mente grandi soddisfazioni. La filosofia del pugile è cambiata nel corso del tempo, dalle sue origi­ ni ad oggi? La filosofia è cambiata tantissimo. Un tempo si saliva sul ring con uno spirito profondo, che nasceva dal sacrificio. Un sacrificio consapevole, che nasceva dalla povertà, da una terra arretrata ma orgogliosa. Oggi le comodità moderne hanno cam­ biato molto la mentalità delle nuove generazioni ovviamente, ma è sem­ pre una meraviglia vedere i nuovi aspiranti rimanere folgorati alla vista del ring e di quelle 12 corde. Il pugi­ lato è uno sport fondato su un pro­ fondo senso del rispetto e alla fine di ogni match, smessi i guantoni, ci si abbraccia tra sfidanti. La pandemia non ha fermato la passione? Oggi non ci fermiamo assoluta­ mente. Nonostante la situazione di pandemia riusciamo, adeguandoci alle normative, a portare avanti un calendario intenso sia nazionale che internazionale. Quale è il ricordo più vivido di 40 Rosanna Conti Cavini anni di attività? Il ricordo più forte è ovviamente mio marito, Umberto. Una presenza sempre forte, costante, di aiuto accanto a me che continua a simbo­ leggiare un?etica e una visione ben precise nelle nostre attività. Un maremmano di quelli sanguigni, puro nella sua forza, che continua a ispirare il lavoro mio, di mia figlia Monia, che segue il lavoro di procu­ ratore sportivo e di mio genero Fabrizio Corsini che ha preso in mano la gloriosa Pugilistica Grosse­ tana. PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI PROGETTI Obiettivo: recuperare, tutelare e valorizzare la storia mineraria amiatina 68 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Con l?intento di recuperare, salvaguardare e promuovere la storia mineraria amiatina nel suo complesso assieme alle altre risorse turistiche e culturali del territorio è da poco nato il coordinamento delle associazioni ex minatori dell?Amiata e amici delle miniere, uno strumento di aggregazione e discussione per le associazioni e per chi è a vario titolo interessato al mondo minerario amiatino E ssere una fucina di iniziative comuni per tutta la zona del Monte Amiata e fare da ?pungolo? per gli enti locali e per il Parco Nazionale sui temi minerari. Con questa mission è da poco nato il Coordinamento delle associazioni e degli enti interessati allo sviluppo turistico e alla conservazione dei siti ex Minerari amiatini. ?Con una serie di incontri, a cavallo tra 2019 e 2020 e quindi, dopo la pausa per la pandemia, in modalità protetta negli scorsi giorni ? fanno sapere gli ideatori ? ha preso corpo, in maniera del tutto informale, un laboratorio permanente delle associazioni e dei soggetti interessati alla conservazione e allo sviluppo in senso turistico dei numerosi siti minerari amiatini. Esso si presenta come uno ?spazio aperto? dove chiunque sia interessato a dare un contributo è ben accetto. Partendo dalla rilevanza sociale che le miniere hanno rappresentato per l?Amiata il Coordinamento si pone l?obiettivo di valorizzare ciò che rimane di questa storia, incrementando le attività didattiche che coinvolgono le nuove generazioni ma attraendo sempre più anche visitatori e appassionati nel nostro comprensorio, proprio sfruttandone al meglio le importanti realtà di archeologia industriale. Il principale soggetto, istituito proprio con finalità di tutela e promozione ? aggiungono dal Coordinamento ? è sicuramente il Parco Nazionale Museo delle Miniere dell?Amiata, nato nel febbraio 2002, che comprende i comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell?Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano per la Provincia di Grosseto ed Abbadia San Salvatore, Castiglione d?Orcia, Piancastagnaio e Radicofani per la Provincia di Siena. Purtroppo al momento il Parco è pressoché paralizzato per vari motivi e nei suoi 19 anni di attività non è riuscito a produrre il ?Master Plan per la valorizzazione del paesaggio minerario?, strumento base per la tutela dei siti di archeologia industriale di propria pertinenza. Ad oggi molti dei 27 siti individuati inizialmente versano in stato di abbandono e appaiono sempre più difficilmente recuperabili?. ?Come coordinamento ? sottolineano gli ideatori ? vogliamo porre l?attenzione su questo tema, sollecitare le isti- PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? L?intento è quello non solo di conservare la memoria ma anche riuscire a sfruttare meglio l?eredità del passato per creare valore, turismo e posti di lavoro tuzioni locali e nazionali affinché si crei una struttura Parco efficiente ed efficace che possa esprimere concretamente e compiutamente le prerogative del Parco Nazionale: la valorizzazione e la conservazione delle emergenze di archeologia industriale mineraria. Il punto di partenza dovrebbe essere finalmente la stesura delle linee-guida di conservazione e valorizzazione e la nomina di rappresentanti legati al territorio e soprattutto ai temi minerari. Se i comuni, le province, la Regione e infine il governo stesso saranno in grado di costruire un Parco funzionante, potremo auspicabilmente riuscire a dare al nostro territorio e alla sua storia mineraria, il giusto valore e la meritata promozione?. Il fine di questa importante operazione di recupero, valorizzazione e promozione rimane certamente quello di trasmettere alle nuove generazioni la memoria di questo patrimonio di cultura e di valori condivisi, ma anche quello di creare e potenziare un indotto socio economico, basato su un incremento del turismo, che veda al centro il circuito ambientale e museale delle ex Miniere del Monte Amiata. ?In questa ottica ? evidenziano dal Coordinamento ? avremmo voluto proporre sin da subito una serie di iniziative comuni volte alla valorizzazione delle Miniere del Monte Amiata. Come la presenza dell?Amiata mineraria al 70 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Bologna Mineral Show del prossimo marzo (se non verrà annullata a causa COVID altrimenti alla prossima edizione), dove potremmo essere presenti con uno spazio espositivo e con materiale promozionale. Altre occasioni saranno la stesura di un programma di attività condivise, auspicabilmente già per la prossima estate e collaborazioni fattive fra le varie entità per ricerca, reperimento materiali e valorizzazione dei siti. Nella prossima riunione del Coordinamento, oltre a preparare un cartellone di eventi e iniziative da svolgersi in tutti i paesi minerari che vorranno partecipare, inviteremo le amministrazioni comunali interessate, le associazioni che operano nel settore del turismo e chiunque voglia dare un contributo attivo al progetto al fine di instaurare un dialogo propositivo e produttivo e, possibilmente riuscire ad esprimere una strategia territoriale. Stiamo inoltre seguendo con molta attenzione, soprattutto grazie all?impegno del Direttore del Museo Minerario di Abbadia San Salvatore, Daniele Rappuoli, che ne è soggetto attivo, l?attività che l?ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sta svolgendo, attraverso il Progetto ReMi - Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani, che ha come obiettivo principale la valorizzazione del patrimonio minerario nazionale dismesso. La ReMi conta oltre 40 soggetti istituzionali aderenti ed una sessantina di siti minerari presenti in rete. Le attività della ReMi sono visibili sul sito internet (www.isprambiente.gov.it) e di recente è stato pubblicato un volume ?Viaggio nell?Italia Mineraria? dove grazie all?impegno di Rappuoli siamo presenti con il Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore, il Museo delle Miniere di Santa Fiora e la Galleria Ritorta del Cornachino?. ?Insomma, l?attività del Coordinamento di questo gruppo di associazioni ed enti interessati, dovrà essere un?azione di coordinamento fra le varie realtà locali, fintantoché il Parco Nazionale Museo delle Miniere dell? Amiata non sarà pienamente in grado di farlo a sua volta. Il Coordinamento cercherà di proporre iniziative, studi e ricerche in grado di porre gli enti locali in condizione di fare le scelte necessarie per valorizzare e facilitare la fruizione dei beni culturali minerari dell?Amiata. Ci vogliamo infatti porre ? conclude la nota del Coordinamento ? come un valido mezzo di sostegno, oltreché come pungolo, per coloro che credono a queste tematiche. Non cerchiamo solo di conservare memoria ma vorremmo che il nostro territorio riuscisse a sfruttare meglio l?eredità del passato per creare valore, turismo e posti di lavoro?. Fanno parte del Coordinamento delle Associazioni ex Minatori dell?Amiata e Amici delle Miniere: Associazione Amici del Museo Minerario di Abbadia S. Salvatore (Abbadia S.Salvatore), Amici delle Miniere Castell?Azzara (Castell?Azzara), Associazione Culturale no profit ?La Piazzoletta? (Semproniano - Gestisce il Museo Mineralogico di Semproniano), Associazione Ex Minatori del Siele e dell?Argus (Piancastagnaio - Gestisce l?Esposizione Documentale nella propria sede), Associazione Ex Minatori di Selvena (Selvena), Associazione ?Minatori per il Museo? (Santa Fiora - Gestisce il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata). VIVI PROGETTI ?Storie e itinerari delle bonifiche maremmane?, illustrato lo studio per recuperare la memoria DI ROSSANO MARZOCCHI Il tema delle bonifiche maremmane è stato al centro di un convegno al Polo Universitario grossetano, per presentare i risultati di uno studio, condotto nell?ambito della Fondazione guidata dalla professoressa Gabriella Papponi Morelli, teso ad individuare dei possibili itinerari, ragionati, illustrati con le aggiornate risorse multimediali anche attraverso appropriate elaborazioni Q uando si parla di Maremma non si può non parlare di bonifica, che è stata un ambito di sperimentazione avanzata per conquistare la terra integrando i grandi investimenti del Granducato e rispondendo alle esigenze del sistema economico dell?epoca. Una manovra, quella dei Lorena, talmente forte da resistere e imporsi anche ai regimi e ai governi successivi, obbligati a mantenere ciò che era stato fatto e a proseguire lungo la strada tracciata. Il tema della bonifica è stato recentemente (il 26 febbraio scorso) affrontato 72 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 alla Fondazione del Polo Universitario Grossetano (seguita via web da oltre 200 partecipanti) nel convegno dal titolo ?Storia ed itinerari delle bonifiche maremmane - Agricoltura e salute ambientale governando alluvioni?. Lo studio, condotto nell?ambito della Fondazione guidata dalla professoressa Gabriella Papponi Morelli, che ha portato il suo saluto, è teso ad individuare una serie di itinerari lungo i quali i nodi del percorso siano riconoscibili tramite un insieme di informazioni basate sulle fonti storiche e l?applicazione di aggior- nate metodologie di comunicazione. Il convegno è stato organizzato in collaborazione delle Società Hera ed Acas 3D e con il patrocinio degli ordini professionali degli agronomi e forestali, degli ingegneri, architetti, dei geologi e i collegi dei geometri, dei periti agrari e industriali. Il grande patrimonio delle opere pubbliche realizzate a partire dal 1828 da Leopoldo II di Lorena col sistema delle colmate, è stato oggetto di approfondimento da parte di qualificati esperti che hanno studiato la possibilità di valoriz- Ponte nuovo Ponte Tura Casa Rossa Steccaia zare ulteriormente, sia il territorio, che le imponenti infrastrutture che lo compongono in vista della definizione di nuove potenziali modalità di utilizzazione e fruizione. Di fatto i relatori sono intervenuti, ciascuno per le proprie competenze, con lo scopo di elaborare maggiori informazioni sulla bonifica, proponendo l?applicazione di nuove e mirate tecnologie, la formazione di archivi in chiave storica e funzionale, la formazione di itinerari sulle aree di pertinenza e per strutturare una forma di musealità diffusa sul terri- torio possibilmente dematerializzata. Quest?insieme dovrebbe consentire la strutturazione della storia integrale della bonifica territoriale e sanitaria in chiave interdisciplinare che non è mai stata scritta e quindi rendere maggiormente fruibile quest?immenso patrimonio. Il convegno è stato egregiamente coordinato da Domenico Saraceno che ha spiegato come ciò che è stato realizzato in Maremma, ?sia un bene dell?umanità. Le volontà dei Lorena e le intenzioni del gesuita Leonardo Ximenes, di Alessandro Manetti e di Vittorio Fossombroni e le opere di regimazione idraulica realizzate o soltanto progettate da questi scienziati possono essere materia estremamente interessante per comprendere dal vivo cos?è una bonifica integrale.? Il primo dei relatori è stato Antonio Ludovico (ingegnere libero professionista, docente universitario, nonché curatore del progetto) che, dopo aver riassunto gli scopi e le origini del gruppo di studio, si è soffermato sulla tenuta del Centro Militare Veterinario insediatosi nell?area di colmata in via Castiglionese PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? La condizione attuale delle opere a suo tempo realizzate per il grande progetto della bonifica integrale grossetana richiede l?attenzione degli studiosi e degli organismi competenti che ne hanno oggi la responsabilità allo scopo di non disperdere il significato della loro funzione e considerare le possibilità di rivitalizzazione delle infrastrutture e dei manufatti in vista della definizione di nuove potenziali modalità di utilizzazione e fruizione nel 1870. Ludovico ha mostrato affascinanti filmati con riprese dall?alto e carte topografiche, spiegando l?importanza dei canali: la Fiumara di Castiglione, l?emissario di san Leopoldo, il canale di san Rocco e quello di essiccazione di Alberese, la funzione delle idrovore di drenaggio per il sollevamento delle acque di Cernaia, Barbaruta e san Paolo e poi La Steccaia e Ponte Tura. Marco Bisdomini (imprenditore, esperto di rilievi topografici e architettonici), ha spiegato le nuove tecniche di rilevamento cartografico, le operazioni di ripulitura delle carte e la digitalizzazione dei vari reperti incluse le strutture immobiliari evidenziando numerosi particolari architettonici sì da poter creare Idrovora Cernaia una banca dati in cui risalti il dettaglio dei vari aspetti. Carlo Rispoli (veterinario, noto anche tra gli appassionati di fumetti per i suoi disegni e la sua creatività, che lo contraddistinguono nel settore e lo rendono uno dei migliori illustratori a livello nazionale) ha mostrato i disegni dei personaggi del periodo ottocentesco attinenti alla bonifica, il granduca Leopoldo II di Lorena, l?architetto Alessandro Manetti, i festeggiamenti al teatro di Grosseto, mettendo in evidenza anche i cavalli, le divise militari e certi particolari delle uniformi indossate. Il sindaco e presidente della Provincia, nonché imprenditore agricolo, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha Nella foto da sin. Antonio Ludovico, Domenico Saraceno e Marco Bisdomini 74 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 ricordato l?arrivo del suo bisnonno in Maremma e le condizioni in cui la trovò: una terra inospitale e quasi deserta. Ma seppe cogliere l?epicità dell?impresa, acquistò 4.000 ettari di terreno oltre a diverse migliaia ettari di bosco, privilegiando la mezzadria, dissodando i terreni e progettando case comode e igieniche per i suoi occupanti, ricercò l?acqua potabile, si impegno per la costruzione di acquedotti, pozzi e strade, ovvero il sistema vitale per far nascere e sviluppare un territorio, anticipando di fatto la riforma agraria. Il presidente del Comitato tecnico scientifico del Polo Universitario, Claudio Cosimo Pacella, ha riassunto compiutamente il grande motore della bonifica integrale, mosso originariamente dalla Signoria fiorentina e poi dai Lorena, che non si è fermato con l?età moderna. Sulle terre di bonifica sono nate le nuove economie della Maremma: l?edilizia, il turismo, il terziario. Qui si è sviluppata la città di Grosseto e i centri abitati circostanti. Le aree ?salvate? alla bonifica ed ancora allo stato naturale rappresentano oggi non più zone da risanare, ma una ricchezza culturale e ambientale da difendere. Ecco come un elemento di crisi si sia potuto trasformare in un?opportunità, ragion per cui oggi si può guardare con occhi diversi il nostro territorio, dalle arre urbane a quelle naturali, tipiche della Maremma. VIVI ATTUALITÀ Alessia Bonari, è grossetana l?infermiera diventata simbolo della lotta alla pandemia È grossetana e si chiama Alessia Bonari la giovane infermiera diventata famosa per la foto che lo scorso anno in pieno lockdown fece il giro del mondo al punto da essere eletta come uno dei simboli della lotta alla pandemia. Dopo la sfilata sul Red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia a settembre è arrivata la partecipazione all?ultima edizione del Festival di Sanremo È passato un anno dall?immagine simbolo dell?emergenza Coronavirus e del primo lockdown, quella del volto stanco, livido e solcato dai segni della mascherina di una giovane infermiera di Milano, dopo ore di lavoro. La protagonista di quel selfie, così spontaneo e diretto, diventò in un attimo l?emblema dei sacrifici dei sanitari impegnati nella lotta alla pandemia. Da allora questa ragazza l?abbiamo vista ospite dei principali eventi pubblici e mediatici, perché con la sua autenticità è riuscita a trasmettere il senso di quanti, con semplicità e naturalezza, si impegnano ogni giorno per curare i nostri malati. Ma chi è la protagonista di quella foto? La domanda, ovviamente, è retorica, perché ormai lo sappiamo tutti. Ma certe cose, specialmente quando rappresentano delle iniezioni di positività, è bene ribadirle. Chi è la giovane infermiera Si chiama Alessia Bonari ed è di Grosseto, dove nasce il 12 novembre 1996 da Alessandra Perosi e Andrea Bonari, nomi stimati in città per le attività imprenditoriali nei settori del commercio, turismo e artigianato. Seconda di quattro figli (sorella di Federica, Cecilia e Didi), Alessia cresce nel capoluogo maremmano, dove frequenta il liceo artistico, si laurea poi in Scienze infermieristiche a Siena e si traAlessia Bonari sferisce infine in Lombardia per lavoro. In questi mesi è stata cercata e chiamata dalle principali trasmissioni televisive nazionali, per una sua testimonianza diretta. È stata invitata da Bruno Vespa su Rai Uno e da altri giornalisti; a settembre l?abbiamo ammirata, elegantissima, sul Red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è stata premiata come ?Personaggio dell?anno?, ma soprattutto lo scorso 2 marzo è stata ospite nella prima serata del Festival di Sanremo dove con spontaneità, e bellissima in abito da sera, ha voluto mandare un messaggio, semplice ed essenziale, al grande pubblico: ?Non bisogna abbassare la guardia?, perché la situazione è sempre la stessa. Ma Alessia ha lanciato anche un messaggio di speranza: ?Bisogna continuare a stare attenti e uniti, tutti insieme ce la faremo.? Concetti semplici eppure essenziali, quelli di attenzione, unità e fiducia, che insieme possono fare la differenza in ogni difficoltà, non soltanto nella lotta al Coronavirus. La foto simbolo e il post Oggi la foto simbolo di Alessia, col volto segnato sul naso, sugli zigomi e sulla fronte, sembra lontanissima eppure è così vicina, perché nonostante l?arrivo dei vaccini non possiamo rilassarci. Un anno fa Alessia non credeva certo che il suo selfie avrebbe fatto il giro del web. ?Ho solo un migliaio di follower su Instagram, è stato inaspettato? dichiarò allora. Questo, a maggior 76 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 M PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Oggi la foto simbolo di Alessia, col volto segnato sul naso, sugli zigomi e sulla fronte, sembra lontanissima eppure è così vicina, perché nonostante l?arrivo dei vaccini non possiamo rilassarci ragione, significa che il suo messaggio colpì al cuore e alla testa moltissime persone. Anche perché, non dimentichiamolo, la foto era accompagnata da un post schietto e diretto. ?Sono stanca fisicamente ? aveva scritto Alessia ? perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e Alessia Bonari a Venezia innamorata del mio lavoro. Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore.? Ecco, un messaggio tuttora valido, perché con le varianti e i vaccini che ancora non sono decollati, il pericolo non è cessato. La famiglia e la Maremma Alessia, per quello che fa e per la semplicità con cui si è posta anche di fronte ai media, è orgoglio di tutti noi maremmani, ma soprattutto dei suoi familiari, peraltro molto conosciuti a Grosseto. Chi non ricorda la tipografia ?La Commerciale? in via Bonghi, di Giancarlo e Pierluigi Bonari, quest?ultimo nonno di Alessia, che insieme alla moglie Anna Maria introdusse a Grosseto il tiro con l?arco. Anna Maria, fra 78 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 l?altro, è stata la prima governatrice donna del distretto del Panathlon Club, incarico non casuale, dato che tra gli anni Settanta e Ottanta è stata campionessa azzurra di tiro con l?arco. Gli altri nonni, anch?essi molto conosciuti, sono il dottor Giuliano Perosi, contitolare della Concessionaria Fiat e poi della Sas Giuliano Perosi Obi-BricolageGiardinaggio entrambe a Grosseto, e la moglie Paola, celebre insegnante di ragioneria all?istituto Commerciale a Grosseto. La speranza Ma oggi è Alessia ad aver raggiunto la notorietà, anche se da buona maremmana è una ragazza con i piedi ben piantati per terra, tanto che dopo le ultime presenze in televisione ha detto: ?Bellissimo, ma domani torno alla mia vita, al mio lavoro?. E così è stato, segno di sano realismo e serietà, ma soprattutto esempio per tutti quei giovani che ancora sottovalutano la gravità dell?emergenza Covid. E allora ricordiamolo ancora il messaggio della nostra concittadina: tutti insieme ce la faremo. Una speranza, un obiettivo da raggiungere. Alessia Bonari, dal liceo artistico grossetano al Festival di Sanremo Dal Liceo Artistico di Grosseto alla lotta al Covid in corsia, fino al palco di Sanremo: l?arte che educa alla sensibilità. Intervista ad Alessia Bonari E ssere per qualche minuto show­ girl e ?presentatrice? sul Palco del Festival di Sanremo: un?esperien­ za straordinaria quella di Alessia Bonari, la ex alunna del Liceo Artistico Bianciar­ di di Grosseto, che ha studiato poi Scienze Infermieristiche a Siena ed è diventata il simbolo della lotta al Covid, durante la prima pandemia, postando la foto del volto emaciato e segnato dalle irritazioni causate dalla mascheri­ na indossata per ore e ore durante gli estenuanti turni nell?ospedale milanese in cui lavora. ?L?emozione è stata tantissima, così come il timore della famosissima scali? nata, ma la gentilezza e la simpatia di Amadeus, Fiorello, Matilda De Angelis, mi hanno aiutato a gestire l?ansia e mi hanno fatto sentire a mio agio. È stata una bellissima esperienza che ho vissuto sul palco, ma anche un po? dietro le quinte, come fan dei più importanti can? tati della musica italiana.? Quando eri una studentessa del liceo artistico, forse non ti saresti mai aspettata di finire a Sanremo, ma già immaginavi di lavorare come infermie­ ra, con passione e impegno, tanto da diventare il simbolo di un terribile momento storico e ti tutti coloro che in prima linea lottano per superarlo? ?Non pensavo di intraprendere una professione sanitaria, è stata una deci? sione maturata dopo il diploma, ma cre? do che ci sia un filo conduttore tra il Liceo Artistico e la mia professione: l?ar? te è anzitutto una questione di sensibili? tà, emozione, empatia verso l?altro? il liceo artistico mi ha educato all?arte e questi valori oggi li metto in campo ogni giorno in corsia, anche e soprattutto nei periodi duri come questo.? Una ragazza riflessiva e responsabile, con i piedi ben saldi a terra, che non si è certo montata la testa solo perché ha solcato il palcoscenico della kermesse musicale. Ha infatti dichiarato che que­ sto momento di notorietà non l?ha cam­ biata, che continua a vivere come prima di quel famoso selfie, lavorando in cor­ sia con rigore e rispetto per i malati, incontrando gli amici e praticando sport. A pochi anni dal diploma, cosa ti è rimasto nel ricordo del Liceo Artistico? ?Sono stati gli anni più belli della mia vita, perché abbiamo fatto tantissime esperienze indimenticabili. Con i compa? gni di classe ho avuto un bellissimo rap? porto e ci frequentiamo tuttora, ho avu? to insegnanti bravissimi e importanti nel mio percorso di vita, come la profes? soressa De Felice, che è stata il punto di riferimento della nostra classe di scultu? ra, ma anche la professoressa Piani, la professoressa Parisi? e tutti gli altri? a cui penso ancora con tanto a?etto?. Ad Alessia vanno le congratulazioni di tutti noi, non tanto e non solo per le belle esperienze da personaggio famo­ so (oltre a Sanremo ha partecipato a Porta a Porta e ha sfilato sul Red Carpet del Festival di Venezia), ma soprattutto per il suo lavoro, fondamentale oggi più che mai, che ogni giorno svolge con orgoglio e passione. Vogliamo rassicu­ rarla che noi, dal canto nostro, come ci ha suggerito lei dall?Ariston, non abbas­ siamo la guardia e ci impegniamo, insie­ me, perché il peggio passi presto. PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI NAUTICA Vento in poppa alla Marina di Scarlino: sarà un anno di grandi eventi di livello internazionale 80 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Tutto è pronto, naturalmente Covid permettendo, alla Marina di Scarlino per l?intensa stagione velica a cura dello Yacht Club Isole di Toscana. Da aprile a ottobre le acque del Golfo di Follonica, antistanti il porto, ospiteranno sette eventi di portata internazionale. Attese oltre seimila presenze in 25 giorni di regate A l porto turistico Marina di Scarlino si danno appuntamento armatori e atleti di grande fama. Nato nell?ottobre 2020, lo Yacht Club Isole di Toscana si appresta ad affrontare una intensa stagione velica: da aprile a ottobre saranno numerose le manifestazioni che vedranno diverse classi di imbarcazioni monotipo e derive tra le più prestigiose al mondo sfidarsi nelle acque maremmane. Il rispetto delle norme sanitarie rappresenta il primo requisito che vede il team dello Yacht Club già al lavoro per individuare procedure e protocolli, da declinare in base alle norme vigenti. L?attenzione all?ambiente e l?impegno a organizzare eventi eco-sostenibili rappresentano l?altro grande presupposto della stagione 2021. Alla Marina di Scarlino tutto è pronto per accogliere eventi velici di alto livello internazionale. ?Una stagione come quella che ci accingiamo ad ospitare ? spiega il General Manager di Marina di Scarlino Stefan Neuhaus ? è la riconferma dell?ottimo lavoro svolto negli ultimi anni, grazie alla sinergia tra il Comune di Scarlino, il cantiere Nautor?s Swan Global Service e la Marina di Scarlino con il suo Resort. Siamo lieti che lo sport della vela rappresenti un elemento fondamentale per lo sviluppo economico locale e per la crescita dei flussi turistici internazionali di qualità? L?anno agonistico della compagine scarlinese prenderà avvio con un fine settimana dedicato agli Swan One Design (9-11 aprile), in occasione dei quali circa venti equipaggi tra ClubSwan 50 e ClubSwan 36 testeranno le loro capacità tecniche nel golfo, di fronte alla Marina di Scarlino, per prepararsi al circuito The Nations League 2021, che vedrà il proprio inizio nelle stesse acque. Il calendario proseguirà con la prima tappa delle Melges World League, che da quest?anno vedrà le tre classi di punta del cantiere Melges riunite in un unico evento. Melges 32 (15/17 aprile), Melges 20 (16/18 aprile) e Melges 14 (17/18 aprile) attrarranno nutrite flotte di velisti da tutta Europa. Sono attese una 50ina di imbarcazioni, divise nelle tre classi. A chiudere un intenso mese di aprile, la selezione per i Campionati Mondiali PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? General Manager di Marina di Scarlino Stefan Neuhaus: ?Una stagione come quella che ci accingiamo ad ospitare è la riconferma dell?ottimo lavoro svolto negli ultimi anni, grazie alla sinergia tra il Comune di Scarlino, il cantiere Nautor?s Swan Global Service e la Marina di Scarlino con il suo Resort? della classe Optimist (23-25 aprile) che vedrà darsi battaglia 160 agguerriti giovani atleti verso la conquista dell?ambita qualificazione. Il mese di maggio rappresenterà il clou dell?attività dello Yacht Club, che vedrà dal 25 al 29 l?organizzazione dello Swan Tuscany Challenge, tappa del circuito The Nations League, che per la terza volta ha scelto le acque di questo meraviglioso golfo della Maremma. Le due classi ClubSwan 50 e ClubSwan 36 attrarranno alla Marina di Scarlino circa 30 equipaggi, schierando sulla linea di partenza i velisti più celebri al mondo. Nel periodo estivo lo Yacht Club Isole di Toscana si dedicherà all?organizzazione di attività di avviamento alla vela dedicate ai giovani del territorio e ai turisti, integrando l?offerta turistica all?insegna dello sport e del tempo libero nel rispetto dell?ambiente. Il golfo sarà di nuovo sotto i riflettori a settembre, quando sarà la volta di due tappe consecutive dell?attesissimo circuito TF35. Si tratterà dell?esordio su acque salate dei catamarani su foil di ultima generazione, che saranno in grado di regalare emozioni e adrenalina, sfidandosi ?volando? sulle acque maremmane. I due eventi si svolgeranno il 9/12 e 23/26 settembre. Il programma 2021 non poteva finire meglio che con una tappa dell?ambito circuito 44 Cup. Le straordinarie imbarcazioni RC44, classe che vede schierati armatori e velisti di altissimo livello, si contenderanno la Scarlino 44 Cup dal 6 al 10 ottobre, regalando immancabile spettacolo e un grandioso fine di stagione. Lo Yacht Club Isole di Toscana può godere del supporto del Comune di Scarlino, di Marina di Scarlino, Nau- tor?s Swan Global Service Scarlino e Resort Baia Scarlino. ?Lo sport rappresenta un volano importante per l?economia del territorio scarlinese ? dichiara il sindaco di Scarlino Francesca Travison ? in questo periodo così difficile, il calendario di eventi dello Yacht Club Isole di Toscana rappresenta una boccata d?ossigeno e ci fa ben sperare per il futuro. Siamo certi che ogni iniziativa sarà organizzata nel rispetto puntuale delle norme anti-contagio?. Ad affiancare la stagione del Club, il consolidato rapporto con l?azienda di eccellenza Rigoni di Asiago, con la quale la passione per il mare, l?ambiente e le energie pulite sono valori condivisi. Per consultare il Calendario Regate nel dettaglio questo il link www.yachtclubisoleditoscana.com/it/regate/regate2021/ IL CALENDARIO?2021 9­11 aprile ­ Swan One Design 15­18 aprile ­ Melges World League 23­25 aprile ­ Selezione per i Campionati Mondiali della classe Optimist 25­29 maggio ­ Swan Tuscany Challenge 9/12 e 23/26 settembre ­ TF35 6>10 ottobre ­ Circuito 44 Cup 82 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 VIVI ECONOMIA AdF Acquedotto del Fiora, ?lavoriamo per il benessere del territorio e della comunità che serviamo? 84 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Ufficialmente presentato il Piano industriale di AdF Acquedotto del Fiora per il 2021, un anno quello appena iniziato che per l?azienda che si occupa della gestione del servizio idrico integrato, nelle province di Grosseto e Siena, sarà determinante nel percorso di transizione ecologica delineato dal piano triennale S ostenibilità, innovazione e infrastrutture, investimenti tesi a garantire un servizio sempre più efficace ed efficiente e la salvaguardia della risorsa idrica. Questi gli impegni ribaditi dal presidente e dall?amministratore delegato di AdF, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano industriale. Il 2021 per l?azienda che si occupa della gestione del servizio idrico integrato, nelle province di Grosseto e Siena, sarà un anno determinante nel percorso di transizione ecologica delineato dal piano triennale. ?Fino al 2031, AdF ? spiega il presidente, Roberto Renai ? ha in concessione la gestione del servizio idrico integrato nelle province di Grosseto e Siena. La società investirà 373milioni di euro, diventando la prima stazione appaltante del territorio. Lo farà con una grande attenzione all?ambiente e alla qualità del servizio idrico, restituendo alla natura la risorsa, in un?ottica di economia circolare?. Il 2020 è stato chiuso da Adf con 37milioni e 400mila euro di investimenti, pari a una media di 96 euro per abitante. Sono state ridotte le perdite di rete del 2,5% con le tecniche del rilievo acustico, ?ascoltando? oltre 5mila chilometri di condotte, su una rete di 10mila chilometri, che si conferma come una delle più estese d?Italia. Nel 2021 il piano industriale prevede ulteriori 38 milioni di euro di investimenti per mantenere efficiente il servizio idrico, sfiorando i 100 euro ad abitante, una delle medie più alte in Italia, in linea con i Paesi del nord Europa. ?Il 2021 sarà un anno importante per la transizione ecologica di AdF ? prosegue il presidente Roberto Renai ? sarà l?anno dei depuratori dell?acqua tra i 200 e i 2000 abitanti equivalenti: ne realizzeremo 22. E sarà l?anno dell?installazione delle casine dell?acqua, ne realizzeremo 35. Abbiamo già inaugurato il depuratore di Capalbio e tra qualche settimana inaugureremo quello di San Giovanni, a Grosseto, che lavorerà sul riuso dei materiali e sarà alimentato con l?energia del biogas. Ricerca e innovazione rappresentano il nostro più grande alleato nella tutela dell?ambiente: gestiremo Acquedotto del Fiora in chiave smart city investendo sugli applicativi che consentono l?analisi di data driven per capire i gusti, le abitudini e gli orari dei nostri citta- PRIMO PIANO ? VIVI ? 85 VIVI Nella foto Paolo Prisciandaro, Roberto Renai e Piero Ferrari ???? Il Piano industriale di AdF prevede nel 2021 investimenti per 38 milioni di euro, tra cui 3 milioni di euro sui contatori intelligenti, 3 milioni di euro per il miglioramento della qualità delle condotte; 2 milioni di euro per l?innovazione tecnologica e informatica dini. Questo permetterà di immettere in rete la quantità di acqua di cui c?è realmente bisogno e di attivare gli impianti di depurazione quando necessario, in modo da ridurre il consumo di energia elettrica, migliorare le performance delle reti e preservare la risorsa. Per quanto riguarda le politiche di business costruiremo due nuove società: la prima che si chiama rigenera 5.0, lavorerà sul recupero e il riuso di materiali e la seconda sulla formazione delle nuove professionalità dell?idrico che sta cambiando. Questa seconda azienda si 86 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 occuperà anche di innovazione e 5G e sarà un acceleratore di start up?. Il Piano industriale di AdF prevede nel 2021 investimenti per 3 milioni di euro sui contatori intelligenti, 3 milioni di euro per il miglioramento della qualità delle condotte; 2 milioni di euro per l?innovazione tecnologica e informatica. ?AdF non si è mai fermata neppure con la pandemia ? afferma Piero Ferrari, amministratore delegato ? siamo un?azienda ad alta specializzazione che investe in tecnologie avanzate nell?area tecnica e commerciale. Il 2020 è stato un anno difficile che ci ha motivati ancora di più a migliorare l?organizzazione del lavoro, costruendo un rapporto più maturo con i nostri clienti. Abbiamo introdotto nuovi strumenti per poter dialogare con loro, come la chat, la possibilità di avere un cassetto virtuale delle proprie pratiche, la bolletta digitale per ridurre lo spreco di carta, la possibilità di pagare con i tanti mezzi che ci mette a disposizione la tecnologia. Nel 2021 proseguirà questo nostro impegno nella digitalizzazione di servizi e dei processi. Saremo sempre più connessi con i nostri clienti e sempre più attenti verso i loro bisogni?. ?La depurazione vedrà AdF protagonista ? prosegue Piero Ferrari ? con la realizzazione di impianti di depurazione che applicano le migliori tecnologie disponibili sul mercato per garantire l?elevata qualità dell?acqua restituita alla natura e il riuso dei fanghi di depurazione. Siamo consapevoli di operare in territori di elevatissimo pregio ambientale. Daremo il nostro contributo alla tutela della risorsa idrica mettendo in campo tutte le azioni possibili, dalla diagnostica, alla distrettualizzazione, alla capacità di intervenire in tempi rapidi sulle rotture. Il nostro slogan è lavorare per il benessere del territorio e della comunità che serviamo. AdF si conferma così volano di crescita economica, fornendo un contributo importante al PIL di questa splendida regione, la Toscana?. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Acquapendente, un magico borgo del viterbese tutto da scoprire C?è tanta storia, arte e cultura in quel di Acquapendente, suggestivo borgo del viterbese vicino al Lago di Bolsena, proprio al confine tra Toscana, Lazio ed Umbria. Un borgo esplorato attraverso un itinerario turistico-cultural-religioso, sulle tracce, tra le altre cose, della Via Francigena l?antica via percorsa dai pellegrini che si recavano a Roma? DI GIORDANO SUGARONI I n epoca pandemica i viaggi virtuali, attraverso la fantasia magari sollecitata dalle letture, sono diventati purtroppo la regola. Una triste regola che ci auguriamo possa essere spazzata via con il ritorno alla normalità. Così, in attesa di poter riprendere le escursioni reali in giro per il Bel Paese ecco un itinerario turistico-cultural-religioso ? sulle tracce, tra le altre cose, della Via Francigena ? alla volta di Acquapendente, piccolo borgo appena oltre il confine toscano, in provincia di Viterbo. Un tour dove architettura e religione si intersecano con punti di ristorazione di prodotti tipici locali, attività commerciali ed artigianali di una volta? Il percorso prende il la dalla ?Porta della Ripa? luogo dove in età medievale i Pellegrini che venivano dal nord entravano ufficialmente nel territorio dopo aver percorso la lunghissima Via Francigena che ebbe un peso determinante sullo sviluppo urbano. Lo sforzo di percorrere circa cinque minuti di tratto in salita, si placa alla 88 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 vista dello stupendo Monastero di Santa Chiara. Costruito nel 1.333, è visitabile solo nella parte esterna. Ma è bello sapere che al suo interno clarisse di clausura pregano e lavorano, come autentiche professioniste, nella realizzazione di finissimi lavori di ricamo, confezioni di arredi sacri, lavori di uncinetto e rammendi. Non trascurando né pregevoli lavori di disegno e trascrizione quanto la confezione delle ostie per la zona pastorale. Recuperato il fiato lungo la discesa, ci immergiamo in un tour facile da percorrere: basta andare sempre diritti linearmente. Merita sicuramente una visita la Chiesa di San Francesco dove si respira un?aria di ?cultura toscana doc?. Consacrata nel 1149 dal Vescovo di Orvieto Aldobrandino, presenta all?esterno il campanile eretto su progetto di Raffaele da Prato ed, all?interno, quattordici statue lignee di ottima fattura intagliate nel 1751 da Giovanni Bulgarini di Piancastagnaio rappresentanti a grandezza naturale i dodici apo- stoli più San Giuseppe e San Giovanni Battista. Goduta la bellezza di una Madonna di anonimo fiorentino del XV secolo, si percorre lo stupendo chiostro annesso. Quindi si può prenotare una visita guidata alla pinacoteca (tel. 0763 730246, Cooperativa Ape Regina) per ammirare una quadreria (circa 40 opere) dipinte in maggior parte tra la fine del 1400 ed il 1800 da artisti provenienti da scuole pittoriche fiorentine e senesi. Proseguendo nel cammino lo sguardo non può che posarsi su Palazzo Viscontini la massima architettura civile rinascimentale aquesiana. Costruito da Ippolito Scalza di Orvieto e Taurello Taurelli Salimbeni di Acquapendente il palazzo è dotato all?interno di un grande giardino in cui Alessandro Antonaroli Feliziani nel 1871, costruì in legname e muratura un anfiteatro dedicato a Girolamo Fabrizio. Pochi passi per arrivare alla Galleria Falzacappa Benci, vero e proprio caleidoscopio culturale in cui si incontrano mostre pittoriche, sculture, espo- photo by Cesare Goretti Acquapendente (Vt) Porta della Ripa Chiesa San Francesco Chiostro di San Francesco Pinacoteca di Acquapendente PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 89 SCOPRI ???? Davvero tanti i luoghi da scoprire e visitare in questo angolo laziale pieno di cose da vedere sizioni di ogni tipo. Proseguendo diventa obbligatoria una doppia tappa religiosa: le chiese di Sant?Agostino e Santa Caterina, una sorta di unicum. Nella prima fondata nel 1209 si possono ammirare oltre che numerose tele che ornano le sei cappelle laterali, l?organo costruito nel 1760 da Giovanni Alati sia l?immagine della Madonna delle Grazie. La seconda con facciata ad opera dell?architetto Guglielmo Meluzzi, contiene al suo interno una statua lignea della Madonna di Loreto, la cappella in onore di San Rocco, la statua di Sant?Antonio Abate, Cripta della Basilica del Santo Sepolcro l?immagine di Santa Caterina vicino alla ruota, simbolo del suo martirio. A metà percorso il Palazzo Vescovile di Acquapendente con il suo stupendo Museo Civico Diocesano (per prenotazioni visita tel. 0763 730246 Cooperativa Ape Regina). Sede episcopale dal 1649 al 1986, traccia il passaggio di artisti come Maestro di Marradi, Sano di Pietro, Alessandro Algardi, Girolamo di Benvenuto dal Guasta. È davvero stupendo perdersi tra ceramiche arcaiche e rinascimentali, oggetti di arte lignea, preziosi dipinti e manufatti lapidei. Torre Julia de Jacopo 90 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 ?Dulcis in fundo? con la Basilica del Santo Sepolcro e la Torre Julia de Jacopo. Nella prima fondata da Matilde di Westfalia (895-968) si possono ammirare gli stupendi Pugnaloni (mosaici floreali realizzati ogni metà maggio da gruppi di giovani locali), il busto di Papa Innocenzo X costruito nel 1652 da Alessandro Algardi, i bassorilievi dell?Arcangelo San Michele, una pala di terracotta invetriata di Jacopo Beneventano, i pregevoli stalli lignei del coro commissionati tra il 1685 ed il 1688 allo scultore Matteo Mansù. Ed infine la cripta originaria della seconda metà del X secolo con la presenza, nel tabernacolo interno, di pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue di Cristo durante la Passione. Per chiudere, tappa presso la Torre o Porta del Santo Sepolcro che sorge in prossimità del Torrente Quintaluna, comunemente definita Torre Julia de Jacopo con una storia davvero particolare. La porta che difendeva la città di Acquapendente deve, infatti, il suo nome al coraggioso gesto di una fanciulla che il 18 gennaio 1550, durante l?attacco delle truppe pitiglianesi del conte Nicola IV Orsini, accorse prima degli altri alle grida d?allarme lanciate dalle sentinelle e riuscì a chiudere il portone lasciato semiaperto dai soldati di guardia, malgrado fosse sotto il tiro degli archibugieri nemici. Adesso la struttura ospita il punto informativo e commerciale della Cooperativa Ape Regina. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Quando «Campo Regio» divenne teatro di una cruenta battaglia nell?anno 225 a.C. DI DARIO CASTRIOTA C hissà se i turisti che nella stagione estiva accorrono numerosi sulle spiagge della Costa d?Argento sanno che proprio qui, nel 225 a.C., a poca distanza da Talamone, ebbe luogo una delle battaglie più sanguinose dell?intera storia romana. Nei pressi delle alture di Poggio Ospedaletto, infatti, a soli due chilometri da Poggio Talamonaccio, le legioni dei consoli Gaio Atilio Regolo e Lucio Emilio Papo sconfissero le truppe galliche, guidate dai re Concolitano e Aneroesto, ma decine di migliaia di morti restarono sul terreno. Secondo Sebastiano Lambardi, gonfaloniere della comunità di Monte Argentario, la battaglia fu «memorabile» e liberò Roma «dal terrore dei Barbari», mentre Gabriele D?Annunzio, in Elettra, celebra la Maremma «tinta del sangue gallico». Sul finire dell?Ottocento e nei primi decenni del secolo successivo, il conflitto viene ampiamente utilizzato dalla retorica nazionalista, diventando il simbolo dell?orgoglio italico. Gualtiero Della Monaca, nel libro Talamone 225 a.C. (Effigi, 2013), spie- 92 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 ga come si arriva allo scontro: «La conquista romana della penisola italica era ormai un obiettivo a portata di mano: solo i territori posti a nord dell?Etruria sfuggivano al controllo di Roma, essendo ancora in mano ai Galli. La costituzione di colonie latine come Sena Gallica (Senigallia), Ariminum (Rimini) e Aesis (Jesi) aveva allargato i confini della Repubblica fino alle falde settentrionali dell?Appennino tosco-emiliano. La ferma volontà dei Romani di spostare il confine settentrionale dagli Appennini alle Alpi era sempre più evidente, dato che quelle catene montuose costituivano un vero e proprio baluardo naturale in grado di scoraggiare qualsiasi tentativo di invasione. I Galli cercarono in ogni modo di contrastare l?ambizioso progetto, ben sapendo come la posta in gioco fosse la loro stessa sopravvivenza». I Galli, che nel III secolo a.C. sono stabilmente insediati nella parte settentrionale della penisola italiana, corrispondente alla cosiddetta «Gallia Cisalpina», non hanno dunque alcuna intenzione di assecondare le mire espansio- Campo Regio è un angolo di Maremma, situato dalle parti di Talamone, nei pressi delle alture di Poggio Ospedaletto, a soli due chilometri da Poggio Talamonaccio. Qui nel 225 a.C. venne combattuta una memorabile quanto cruenta battaglia, fra i Celti della Gallia Cisalpina invasori e gli eserciti romani dei consoli Gaio Atilio Regolo e Lucio Emilio Papo nistiche dei Romani. Decidono, quindi, di giocare d?anticipo: allestiscono un esercito composto da 70.000 combattenti e partono alla volta di Roma, pronti a marciare sulla città eterna. Lo storico greco Diodoro Siculo descrive il loro aspetto in un modo che ricorda molto da vicino i personaggi di Asterix (chi conosce la celebre serie a fumetti di Goscinny e Uderzo non potrà non concordare): «I Galli sono di taglia grande, la loro carne è molle e bianca; i capelli sono biondi. Alcuni si radono la barba, altri la lasciano crescere con moderazione; i nobili portano dei baffi lunghi e pendenti al punto che coprono loro la bocca. Si vestono con abiti stravaganti, delle tuniche colorate dove si mescolano tutti i colori e dei pantaloni che chiamano braghe. Vi agganciano sopra dei sai rigati di stoffa, a fitti quadrettini colorati di tutte le gradazioni». I Galli, appartenenti al gruppo etnico dei Celti, sono divisi in numerose comunità tribali. La spedizione contro i Romani viene promossa dai Boi, prontamente appoggiati dagli Insubri, dai Taurisci, dai Lingoni, dai Liguri e dai PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI ???? Il combattimento passato alla storia come «la battaglia di Campo Regio» (dal nome dell?accampamento dei due re celtici) è tornato di attualità nei primi anni del Novecento, quando alla foce del fiume Osa, a poca distanza dal luogo degli scontri, venne scoperto un sepolcreto Reti. Dalla «Gallia Transalpina» (ovvero dai territori corrispondenti all?odierna Svizzera) giungono anche i temibili Gesati. Tutto è pronto. Roma sta per essere colpita. La notizia, però, percorre la penisola. Il Senato romano proclama lo stato di tumultus, che dà il via libera alla leva di massa. In pochi mesi, i Romani mobilitano 150.000 uomini. Rispondono compatti all?appello i Latini, i Sabini, gli Umbri, i Sarsinati, i Veneti, i Sanniti, i Volsci, gli Apuli, i Messapi, i Lucani, i Marsi, i Marrucini, i Falisci, gli Equi, i Piceni, i Peligni, gli Ausoni, gli Aurunci, gli Irpini, i Caudini, i Campani, i Siculi, gli Enotri, e molte altre popolazioni. 94 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 Le legioni del console Lucio Emilio Papo si dirigono su Rimini, mentre Gaio Atilio Regolo conduce le sue truppe in Sardegna, dove è appena scoppiata una rivolta. Roma non si aspetta che i Galli puntino sull?Etruria, ma questo è esattamente ciò che avviene. Nell?estate del 225 a.C. i comandanti celtici Concolitano e Aneroesto danno l?ordine di partire. Giunti a Kalousion (nei pressi dell?odierna località di Doganella, tra Magliano e Albinia), i Galli incontrano le prime resistenze, ma hanno la meglio: uccidono circa 6.000 nemici e proseguono il cammino. Nel frattempo, gli uomini di Lucio Emilio Papo sopraggiungono da nordest. I Galli decidono allora di puntare verso il mare, ma non sanno che Gaio Atilio Regolo, terminata la missione in Sardegna, è appena sbarcato a Pisa. Sta percorrendo la costa verso sud per rientrare a Roma. Con lui ci sono decine di migliaia di soldati. Nemmeno il console romano immagina di incontrare il nemico, e quando avvista i Galli è il primo a rimanere sorpreso. Come spesso accade, la casualità gioca un ruolo decisivo. A Poggio Ospedaletto avviene il primo scontro. I Romani ne escono vittoriosi, ma a caro prezzo: Gaio Atilio Regolo muore, insieme a 3.000 dei suoi uomini. La battaglia continua. Stretti tra le truppe di Lucio Emilio Papo e quelle di Gaio Atilio Regolo, i Galli sono obbligati a combattere su due fronti e presto soccombono. Nelle mani dei Romani finiscono 10.000 prigionieri, compreso il re Concolitano. L?altro condottiero gallico, Aneroesto, si uccide sopraffatto dal disonore. Alla fine, i morti tra i celtici saranno circa 40.000. La vittoria dei Romani, con i «barbari» accerchiati da due eserciti, non sembra particolarmente difficoltosa, anche se alcuni storici, tra i quali Polibio, per dare il massimo risalto all?impresa tenteranno di sostenere il contrario. L?esito dello scontro, in ogni caso, apre la strada alla conquista delle regioni settentrionali, che negli anni seguenti finiscono, una dopo l?altra, sotto il controllo romano. Il combattimento passa alla storia come «la battaglia di Campo Regio» (dal nome dell?accampamento dei due re celtici) e torna di attualità nei primi anni del Novecento, quando alla foce del fiume Osa, a poca distanza dal luogo degli scontri, viene scoperto un sepolcreto. A pochi passi dal mare vengono trovati numerosi resti umani, appartenenti a più di 2.000 individui, tutti con evidenti tracce di ferite. La scoperta viene subito messa in relazione con la battaglia del 225 a.C., come già avvenuto per i ritrovamenti di armi (tra il XIX ed il XX secolo nella stessa zona vengono alla luce lance, giavellotti e spade). Oggi per arrivare a Poggio Ospedaletto bisogna aggirare concessionari d?auto e capannoni adibiti al rimessaggio delle barche. Camminando lungo il nastro d?asfalto che si arrampica sul colle tra agriturismi, villette, uliveti e campi arati, è difficile immaginare che qui, in un tempo ormai lontano, l?aria sia stata lacerata dalle urla di guerra e dal rumore delle spade. Nessun monumento ricorda l?evento. La campagna è immersa nel silenzio. Due chilometri più in là, sulla spiaggia dell?Osa, i turisti svizzeri, lontani parenti dei feroci guerrieri gallici di Concolitano e Aneroesto, prendono pacificamente il sole insieme agli italici discendenti di Lucio Emilio Papo e Gaio Atilio Regolo. Come scrisse padre Alex Zanotelli, verrà un giorno in cui le guerre saranno soltanto un ricordo remoto. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare Calvino e quel non-inferno, anzi un vero e proprio amore, chiamato Castiglione della Pescaia È stato un legame intenso e profondo quello tra Italo Calvino e Castiglione della Pescaia e soprattutto la frazione di Roccamare immersa in un?ampia pineta. Qui, l?autore delle ?Cosmicomiche? si rifugiava, lontano dal frastuono della città. E qui strinse amicizia con Carlo Fruttero, sodale di discussioni e chiacchiere sulla letteratura e sull?esistenza DI FEDERICO MIGLIORATI ? L?inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n?è uno, è quello che è già qui, l?inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l?inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all?inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio?. Castiglione della Pescaia 96 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 (Italo Calvino, Le città invisibili) Ciò che non è inferno Calvino lo trovò nei vicoli di Castiglione della Pescaia, sugli acciottolati scivolosi di una città visibile ma come sospesa sulla terraferma, negli antri di un antico maniero dai quali la vista spazia sulla distesa d?acqua sino all?orizzonte. Nelle calde estati in cui frequentava il piccolo borgo, amava osservare le lucertole sguscianti dalle fessure riarse dal sole presso cui sostavano prima di riprendere, adocchiate dal furtivo sguardo dello scrittore, percorsi ignoti agli umani. Nella lontananza dalla rena bagnata percepiva l?odore misto di salsedine e pitosforo che raggiungeva le sue narici con afflati a volte intensi a volte più tenui, mentre ridiscendendo lungo strade ormai conosciute s?attardava costeggiando ora il fianco del cimitero-giardino, là dove oggi lo sappiamo sepolto, ora alti tigli digradanti verso il paese. Nella sua mente prendevano forma Italo Calvino PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 97 SCOPRI Nella foto uno scorcio del borgo di Castiglione della Pescaia ???? Il celebre scrittore scoprì questi luoghi verso la metà degli anni Settanta del secolo scorso e se ne innamorò fino al punto di trovare, nel piccolo cimitero del borgo costiero maremmano, la sua dimora eterna irreali personaggi fantasiosi, presto avrebbe ricreato il mondo di Palomar ?dividendone? il suo tempo in blocchi parigini, romani, extraeuropei, castiglionesi. Palomar che studiava le onde del mare era lui, narratore-scienziato dal gioco combinatorio nello scritto, un sé e Altro da sé che si rifletteva in uno specchio a forma di onda. Oltre il fiume Bruna il suo sguardo coglieva l?ampia riserva naturale della Diaccia Botrona, popolata di strane creature in via di estinzione, alcune quasi una proiezione di visioni oniriche o, chissà, di bruschi pensieri che viravano verso il fantascientifico. Si perdeva, giunto nel cuore dell?abitato, nel turbinìo di voci di donne e uomini impegnati chi a curiosare nei negozi, chi a narrare di improvvise cadute finanziarie in Borsa, altri ancora di insuperabili momenti felici trascorsi in calde spiagge dei mari del Sud. Con le mani dietro la schiena, lo sguardo sfuggente, gli occhi lucenti e timidi, si portava ad un passo dal lungomare che sembrava, visto dal molo, quasi infinito, quasi come a sperare di Castiglione della Pescaia e Italo Calvino Q uell?odore di rosmarino inebria il camposanto. Non sembra neppure di camminare in un cimitero, ma in un luogo di vita, di luce. Quella privilegiata terrazza sul mare che dal 1985 ospita le spoglie dello scrittore Italo Calvino è oggi un luogo di pace e di meditazione per molti. Impossibile non passare di lì e annu­ sare quel profumo intenso e persisten­ te mentre lo sguardo si rivolge al mare, lontano ma presente. E poi fermarsi 98 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 per un po?, respirare e pensare alla vita che si trasforma in cultura. Quasi come se i flutti delle onde sbattessero su quella pietra che da oltre trentacinque anni è la sua casa e il rumore del vento facesse da messaggero di speranza. Calvino morì a soli 62 anni, all?ospedale di Siena il 19 settembre 1985, a causa di un ictus che lo aveva colpito qualche giorno prima nella sua villa di Roccama­ re. Nel corso dell?anno molti sono gli ammiratori dei suoi libri ed i turisti che si recano in una sorta di lento e compo­ sto ?pellegrinaggio? nel giardino­cimi­ tero di Castiglione della Pescaia, pro­ prio per visitare la tomba dello scrittore e rendergli omaggio, magari appog­ giando sulla lapide una piantina, oppu­ re un sassolino, una piccola colomba di ceramica o dei bigliettini. La moglie Esther Judith Singer, detta Chiquita, scomparsa nel 2018, ha vissuto a lungo a Roccamare, nel ricordo del suo com­ Nella foto la tomba di Italo Calvino nel cimitero di Castiglione della Pescaia rinchiudere anche la pineta a lui cara che lo proteggeva dal calore e dal rumore continuo dell?estate locale, quasi a rinchiudere l?insieme ordinato del suo mondo di allora che aveva l?odore della salsedine e del pitosforo ed il canto delicato della risacca. Un non-inferno che egli cercò di far durare, a cui diede spazio, prima del tonfo, della caduta a terra, lassù in quella colombaia in cui si rinchiuse per scrivere con furia le sue Lezioni Americane, un cervello frenetico, instancabile, matematico, quasi perfetto. Poi fu il silenzio, la speranza, il dolore e infine la morte, a Siena. Castiglione della Pescaia, e in particolare la frazione settentrionale di Roccamare immersa in un?ampia pineta, fu per Calvino il buen retiro nel periodo estivo, ?scoperto? quasi per caso a metà anni Settanta. Il merito fu dell?amico Pietro Citati che gli suggerì di prendervi dimora. Qui l?autore delle ?Cosmicomiche? si rifugiava, lontano dal frastuono della città, di Roma in particolare dove risiedé dal 1980 al termine del suo pagno di vita conosciuto durante un ciclo di incontri a Parigi nel 1962. Alla fine del 1985, subito dopo la sua scomparsa, per ricordarlo, alcuni suoi amici, tra cui Natalia Ginzburg, Norber­ to Bobbio, Lalla Romano, Cesare Segre e Massimo Mila, fondarono il Premio Italo Calvino. Dedicato alle opere prime di narrativa, il Premio si è a?ermato negli anni come il più importante in Ita­ lia per autori italiani inediti. Nel 1995, in occasione del decennale della sua morte, all?Avana sorse il comi­ tato promotore (detto dei ?calvinisti?) Pro­Fondazione­Calvino, sponsorizzato dall?Arci Nazionale di Roma e dall?Am­ basciata Italiana all?Avana. Tale Fonda­ zione nel 1996 dette vita al Premio Let­ terario Biennale Italo Calvino, riservato a giovani talenti cubani, per teatro, poesia, narrativa e saggistica. Entrambi i suddetti Premi (in Italia e a Cuba) sono tuttora esistenti. Nel 2000 (ma anche nel 2003, 80º anniversario della sua nascita) nel Castillo del Morro dell?Avana, il governo cubano ha espo­ sto una mostra fotografica bilingue (ita­ lo­spagnola) dedicata alla vita di Italo Calvino, e nel 2013 ha dichiarato l?anno 2013 ?Anno di Italo Calvino a Cuba?, in occasione della sua ?Festa del 90º com­ pleanno?. periodo parigino. Strinse amicizia con Carlo Fruttero, sodale di discussioni e chiacchiere sulla letteratura e sull?esistenza: proprio quest?ultimo volle essere seppellito vicino all?amico, nel cimitero di Castiglione. La tomba di Italo è quasi completamente invasa dal profumato rosmarino, quella di Carlo totalmente anonima. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Sei maremmano se dici...?, il libro che racconta i modi di dire di Maremma Curata dal giornalista Giacomo D?Onofrio, la pubblicazione ?Sei maremmano se dici...? è dedicata ai detti, ai proverbi alle parole e alle abitudini di chi vive nella nostra terra. Parte del ricavato sarà devoluto alla Caritas per il progetto della nuova sede. Il libro è edito dal IlGiunco.net, il quotidiano della Maremma È uscito a metà dicembre ?Sei maremmano se dici?, il libro dedicato ai detti, ai proverbi alle parole e alle abitudini di chi vive in Maremma. Edito da IlGiunco.net (Il 100 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 quotidiano online della Maremma, diretto da Daniele Reali) e curato dal giornalista Giacomo D?Onofrio, il libro nasce dall?esperienza della rubrica che ogni settimana, da ormai due anni, viene pubblicata sul quotidiano della Maremma. Il progetto grafico e la stampa sono stati curati da Toscana Oggi. «Questo libro ? spiega il direttore de IlGiunco.net Daniele Reali ? non è altro che la naturale evoluzione di un progetto che grazie all?impegno di Giacomo D?Onofrio ha avuto sin dall?inizio l?ambizione di raccogliere modi di dire, parole ed espressioni dialettali per non perderne la memoria. Non solo. L?obiettivo di ?Sei maremmano se dici?, così si chiama la rubrica e così si intitola il libro, è anche quello di restituire una certa dignità alle parole del linguaggio di tutti i giorni e della tradizione della nostra terra per affermare quanto, in alcuni casi, le parole utilizzate da una comunità, in modo gergale e, a volte, storpiate rispetto alle forme regolari della lingua italiana, siano più adatte a descrivere situazioni e accadimenti che ogni giorno ci troviamo ad affrontare». Ottanta pagine che raccolgono i modi di dire, più o meno conosciuti, scelti tra le oltre cento puntate della rubrica: da ?Misammillanni? ad ?Acquetta? per un viaggio interessante e a tratti divertente nella nostra cultura popolare, fatta di saggezza ed esperienza contadina, ma anche di tagliente ironia. «Questi brevi scritti ? spiega l?autore ?, con cui commento a modo mio le espressioni gergali che via, via scelgo, raccontano molto di me, della mia infanzia, del contesto in cui sono cresciuto, ma sono anche un modesto tentativo di contribuire a cementare un senso di appartenenza a questa terra, troppo spesso schiaffeggiata da chi la vive tutti i giorni e che invece è generosa e genuina, ruvida ? sì ? ma schietta e scanzonata, ironica e pungente senza far male. È la Maremma di cui mi piacerebbe che i miei figli si innamorassero». Il libro, uscito proprio a pochi giorni dalle ultime festività natalizie, ha anche un?importante finalità sociale. Parte del ricavato infatti sarà devoluto alla Caritas per contribuire così alla realizzazione del progetto della nuova sede. Per il momento si può trovare il libro in questi punti della città di Grosseto: Redazione de IlGiunco.net (via Giordania, 225), Redazione di Toscana Oggi (Corso Carducci, 11), Edicola di Porta Corsica (via Gramsci), Librerie Paoline (vicolo del Duomo). Per informazioni e prenotazioni si può scrivere info@ilgiunco.net o chiamare il numero 334 5212000. ?ARGENTARIO - Storie di persone, di pietre e di mare?, il libro più bello sul Promontorio L ?Argentario raccontato attraver­ so la sua gente, le sue tradizioni, i suoi mestieri, i personaggi che ne hanno animato la vita in tempi antichi e più recenti, l?Argentario visto attraverso le sue bellezze più preziose, quelle emozionanti e talvol­ ta commoventi che costituiscono il suo patrimonio umano, storico, cul­ turale e artistico: tutto questo lo rac­ conta il prezioso volume ?Argentario ­ Storie di persone, di pietre e di mare? degli autori Cosmo Milano ed Enrico Bistazzoni edito dalla Casa Edi­ trice Europolis di Paolo Bracci e Andrea De Maria, con il progetto gra­ fico di Claudia Aversa. Nel libro la grande tradizione della pesca, cui è stata dedita fino a non molti anni fa la maggior parte degli abitanti argentarini, i velieri che dal secolo scorso hanno reso più sugge­ stivo lo scenario dell?insenatura di Porto Santo Stefano, le splendide for­ tezze e le antiche mura di Porto Erco­ le, insieme a tutto questo, un altro Argentario, meno consueto all?imma­ ginario comune ma non meno pre­ sente nella storia, quello della sua ?agricoltura da scoglio?, del lavoro delle donne, degli artisti che ne han­ no ritratto scorci di paesaggio o ne hanno scolpito le pietre. Senza dimenticare gli eventi culturali ? dalle prestigiose rassegne teatrali ai premi letterari ? che soprattutto negli anni Sessanta ebbero luogo all?Argentario, o i contributi di scrittori che ne hanno colto, nelle diverse espressioni, i trat­ ti di bellezza, tra gli altri, Guelfo Civi­ nini e Pier Paolo Pasolini. Nelle 264 pagine del libro le imma­ gini, più che una semplice documen­ tazione fotografica, costituiscono un racconto parallelo e un viaggio a?a­ scinante e quasi totalmente inedito, volti, luoghi della memoria, scene di vita e di lavoro che riportano ai primi del Novecento e a fine Ottocento. Foto provenienti da collezioni pri­ vate o da quella altrettanto ricca e preziosa di Cosmo Milano, da sempre appassionato cercatore e documen­ tatore della storia e della gente del­ l?Argentario e autore di libri, ultimo in ordine di tempo, ?Porto Santo Ste­ fano, paese martire?, 2013. L?Argentario appare una sorta di ?isola ideale?. Un viaggio e un rac­ conto i cui testi dello stesso Cosmo Milano e di Enrico Bistazzoni, che ha redatto quelli su Porto Ercole, voglio­ no essere un sentito omaggio di due dei tanti innamorati dell?Argentario. Daniele Busetto PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Poveri toscani?, il viaggio di Maria Concetta Salemi alla scoperta della cucina ?povera? È dedicato alla cucina cosiddetta ?povera?, ma ben radicata nella tradizione regionale il nuovo saggio di Maria Concetta Salemi intitolato ?Poveri toscani? (pp. 144, euro 12), uscito da qualche mese per l?editrice Sarnus nella collana «La Cuccagna» I n un passato segnato da ristrettezze e penuria alimentare, qualcuno ha saputo mostrare tanto estro da trasformare la scarsa materia prima a disposizione in veri e propri capolavori della tavola: così sono nati tanti celebri piatti toscani, oggi rinomati in ogni angolo del globo. Pici all?aglione, cibreo, acquacotta, cacciucco, polente più o meno condite, stufati e bolliti, mille torte dolci e salate: la cosiddetta cucina ?povera?, ben radicata nella tradizione regionale, ci ha regalato manicaretti oggi ricercati e celebrati, dai locali come dai turisti. A queste specialità e alla loro origine è dedicato il nuovo saggio di Maria Concetta Salemi intitolato Poveri toscani (pp. 144, euro 12), uscito lo scorso anno per l?editrice Sarnus nella collana «La Cuccagna». L?autrice, studiosa di cultura del cibo con moltissime pubblicazioni all?attivo tra cui il recente Mangiare nel Medioevo (2018), si concentra adesso sull?arte di trasformare la scarsità in ricette straordinarie. ?I poveri toscani di cui mi occupo ? spiega ? sono in realtà quelli che potevano esercitare la loro abilità gastronomica trasformando il poco che avevano in veri capolavori, frutto di una cucina sana, leggera, a volte persino avara, fondata sulla naturalezza e la semplicità?. Una cucina che si affidava all?olio ?bono?, di colore scuro e sapore intenso, ai profumi dell?orto, alle erbe selvatiche, ai prodotti del bosco e della palude, al pane bigio e compatto da utilizzare fino all?ultima briciola, ai tagli di carne meno costosi se non addirittura al meraviglioso ?quinto quarto? (le frattaglie), ai pescetti liscosi rimasti sul fondo delle reti. Il libro è un gustoso viaggio nella cucina povera che prende le mosse dalla geografia, mostrandoci il territorio toscano col suo bagaglio di storia e tradizioni, per passare poi alle ricette: una selezione di manicaretti di cui l?autrice ci mostra origine ed etimologia, varianti storiche e declinazioni territoriali. Senza però dimenticare la preparazione, poiché anche la gola vuole la sua parte. Info: www.leonardolibri.com IN BREVE Autore: Maria Concetta Salemi Titolo: Poveri toscani! L?arte (e il genio) di trasformare la scarsità in ricette straordinarie Editore: Sarnus, 2020 Pagine: 144 Caratteristiche: ill. b/n., br. ISBN: 978-88-563-0273-8 Collana: La Cuccagna | La ricerca della felicità in cucina Settore: TL1 / Enogastronomia Prezzo: 12 ? 102 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Paolo Gori, l?esperienza al servizio del cliente nei settori assicurazioni ed investimenti E qui, nella storia imprenditoriale di Paolo Gori, di esperienza sul campo ce n?è davvero tanta. Oltre trent?anni vissuti intensamente sempre al passo con i tempi con un?unica grande mission: offrire le migliori soluzioni con i più idonei strumenti assicurativi e finanziari alla propria clientela. Un consulente a tutto tondo cui rivolgersi se si vuole mettere al sicuro il proprio futuro, economico, familiare e di salute attraverso una risposta personalizzata e che attinge a diverse possibilità DI LINA SENSERINI La filosofia ?Io metto a disposizione dei miei clienti le mie capacità, non un prodotto. Sarebbe troppo limitante?. La filosofia aziendale di Paolo Gori si riassume in queste poche parole, che pur nella loro semplicità, raccolgono l?esperienza di una vita, di un lavoro maturato negli anni, ?scartando? via via quello che era superfluo per arrivare a costruire quello che oggi è ?Paolo Gori ? Consulenza, assicurazioni, investimenti?. ?Sono un consulente esperto di assicurazioni e di gestione del risparmio ? si presenta ? e la mia professione è quella di aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi di salvaguardia dagli imprevisti in merito alla salute, ai beni, alle attività, oltre a gestire al meglio i loro risparmi. Lo faccio per avvicinare le persone al mondo delle assicurazioni e degli investimenti, mostrando loro nuove opportunità che aggiungono valore alla vita quotidiana 104 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 in modo semplice, veloce e possibilmente economico. Fornire la bussola per orientarsi nel mondo della prevenzione, della gestione del risparmio, della previdenza, individuando le aree di rischio, analizzandole per scegliere le giuste soluzioni con i più idonei strumenti assicurativi e finanziari?. Dunque, molto più di un agente assicurativo ? peraltro plurimandatario ? meglio definirlo un consulente a tutto tondo cui rivolgersi se si vuole mettere al sicuro il proprio futuro, economico, familiare e di salute attraverso una risposta personalizzata e che attinge a diverse possibilità. Guai, però, a definire ?prodotto? ciò che Gori offre ai suoi clienti, si rischia di farlo arrabbiare. Per uno che oggi è agente per Groupama Assicurazioni spa, Tutela legale spa, Allianz Direct, che collabora con importanti broker assicurativi (grossisti e non), iscritto all?Albo dei Consulenti finanziari dal 2002 con mandato della società di intermediazione mobiliare (Sim) indipendente Sol&Fin Sim spa, ?prodotto? è riduttivo. La definizione giusta per il risultato del suo lavoro è ?soluzione?, quella più adatta per il cliente, raggiunta offrendo il servizio di valutazione del rischio, ricerca, analisi e confronto delle diverse opportunità presenti sul mercato assicurativo e finanziario. Anni ed anni di esperienza Per arrivare a questo risultato professionale non ci si improvvisa, ci vuole esperienza sul campo, bisogna saper costruire la squadra di collaboratori, fare scelte in controtendenza se serve, osare e rischiare. Soprattutto lavorare, imparare dai più bravi per coglierne i talenti e cercare di imitarli, ma anche dai meno bravi per non ripeterne gli errori, essere consapevoli di come si deve fare un percorso, avendo visto anche come non si deve fare. ?Ho mosso i primi passi in questa professione nel 1989 ? racconta ? e mi Paolo Gori sono subito appassionato al mondo delle assicurazioni. Avevo 26 anni, mi ero diplomato già da un po?, avevo fatto il militare 18 mesi in Marina, mi ero divertito a lavorare in estate facendo il bagnino, ma sentivo il bisogno di mettere, lavorativamente parlando, la testa a posto. Così, ho iniziato nel ramo assicurativo, che a quei tempi in molti provavamo a fare. Sfido a trovare qualcuno della mia generazione che non abbia provato o almeno valutato questo lavoro. È cominciata così la mia avventura con Phenix-Soleil assicurazioni, qui a Grosseto?. Per Paolo Gori è una vera e propria scoperta, che si accompagna alla curiosità, al desiderio di imparare, trasformandosi presto in passione per il settore assicurazioni, ma anche investimenti. In principio, si occupa di sinistri e viene affiancato ai liquidatori. ?Ce n?erano di veramente bravi ? racconta ? e da loro ho imparato i segreti delle polizze, mi sono formato stando dalla parte della compagnia, ovvero da quella di chi ?paga?, ho appreso come funzionano i contratti e come potevo fare per evitare sorprese ai miei clienti, in fase di liquidazione. Se il rischio è ben individuato e la polizza è completa, infatti, le aspettative di risarcimento sono sempre rispettate. Per questo oggi ritengo di poter meglio tutelare i miei clienti, perché conosco bene come operano le assicurazioni?. Nel frattempo, Gori continua per altri cinque anni a fare anche il bagnino, finché nel 1994, a 31 anni, decide che è giunto il momento di investire sul proprio futuro in maniera più solida e si dedica al lavoro di assicuratore a tempo pieno. ?Sono stato agente per Phenix-Soleil Assicurazioni spa, Phenix-soleil Vita spa, Gan Italia spa, Gan Italia Vita spa, Groupama Italia spa, Groupama Italia Vita spa, Tutela Legale spa, ma fino al 2012 non ho mai cambiato compagnia. I nomi diversi sono solo una nuova ragione sociale. Il mio è stato un percorso, per così dire, classico per chi voleva lavorare nel campo: subagente fino al 2000, poi agente per Groupama, un?ottima compagnia, che mi ha affidato l?agenzia di Grosseto?. L?incontro con il mondo finanziario Poi, nel 2002, l?iscrizione all?Albo dei Consulenti finanziari e l?incontro con il mondo dell?intermediazione che, non essendo in conflitto con Groupama, gli apre le porte della collaborazione per una Sim indipendente, la Sol&Fin, una scelta che si rivelerà fondamentale per il cambio di passo del 2012. La Sol&Fin, peraltro, è la prima Sim indipendente in Italia, fondata da Gianfranco Cassol, un guru della finanza che già dal decennio precedente aveva spinto in questa direzione. Dal suo esempio, Paolo Gori apprende molto sulla gestione del risparmio. ?Essere indipendenti significa disporre di più possibilità da PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI Il team ???? La storia imprenditoriale di Paolo Gori, agente per Groupama Assicurazioni spa, Tutela legale spa, Allianz Direct, che collabora con importanti broker assicurativi (grossisti e non), iscritto all?Albo dei Consulenti finanziari dal 2002 con mandato della società di intermediazione mobiliare (Sim) indipendente Sol&Fin Sim spa 106 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 offrire al cliente nel campo del risparmio, ma per fare questo non si può essere monomandatari, avere cioè una compagnia alle spalle che offre prodotti standard personalizzabili fino a un certo punto. Quando nel 2012 ho avviato la mia nuova esperienza di agente plurimandatario e consulente finanziario, ho esteso la filosofia appresa da Cassol al ramo assicurativo. Il mio obiettivo era, ed è, dare al cliente le soluzioni di cui ha bisogno?. Gori continua a lavorare con Groupama, ma si apre alle possibilità offerte da altre compagnie senza il limite del mandato di una sola. Grazie anche a broker grossisti, che operano esclusivamente con intermediari, e che vanno a trattare direttamente con le compagnie, Paolo Gori trova le migliori soluzioni per i propri clienti. ?Mi ero stancato di dire al cliente ?così non si può fare? o ?questi tipi di polizze non si fanno?. La mia aspirazio- ne, oggi pienamente realizzata, era diventare il consulente che trova le soluzioni per tutti i casi. Non al cento per cento, questo non è possibile, ma con questo sistema si soddisfa almeno l?85 per cento delle richieste dei clienti?. La svolta La svolta definitiva arriva nel 2014 e nasce, come spesso avviene per le scelte migliori, da un momento difficile. Un improvviso cambiamento per cui Gori si trova all?improvviso a gestire tutta una parte di attività di cui fino al quel momento non si era occupato. ?C?era solo una cosa da fare: trovare qualcuno che potesse occuparsene al posto mio. Così, in una fase in cui il mercato era fermo e più che assumere si licenziava, mi sono messo a cercare personale. Mi ci sono voluti diversi mesi, ma ho scelto bene e, da allora, le quattro persone che ho selezionato mi affiancano nel- La sede l?attività, formando una squadra perfetta. Tre di loro peraltro erano completamente a digiuno di assicurazioni, ma avevano le capacità e le doti giuste. Io sono stato bravo a scegliere, loro a crescere professionalmente. Abbiamo costruito un clima perfetto di lavoro, perché condividiamo la stessa filosofia. Ovvero, non vendiamo prodotti validi una tantum, non cerchiamo di vendere polizze, ma per i nostri clienti troviamo soluzioni che durano nel tempo e che sono adatte a un continuo rinnovamento?. Il team Oggi, il team di Paolo Gori è composto da Rita Iezzi, l?unica che aveva già esperienza nel ramo e che oggi si occupa di cauzioni, fidejussioni, vita e investimenti, Raffaella Ambrosio (Rc auto, garanzie accessorie auto, front office), Beatrice Makarovic (piattaforme di preventivazione, amministrazione, front office) e Glenda Truzzi (compliance di agenzia, amministrazione, sinistri, front office), cui si aggiungono tre collaboratori esterni. ?Quello che faccio quando mi rapporto con un nuovo cliente è capire chi ho davanti, analizzare il rischio, valutarlo misurando la garanzia assicurativa, la messa in sicurezza. Il passo successivo è pensare anche alla consulenza finanziaria. E per fare bene questo, ci metto tutta la mia esperienza?, conclude Gori. opera a Grosseto e provincia) è in via Senese, 12 a Grosseto (telefono 0564 28529, fax 0564 22860), la sede distaccata è a Manciano, in via Marsala, 74 (telefono 333 1012980). Orari di apertura 9-13, 16-18.30 (chiusi il sabato). Contatti Mail: info@paologoriassicurazionieinvestimenti.it - paolo.gori@pec.it WhatsApp: +39 348 2427406 Sito web: www.paologoriassicurazionieinvestimenti.it/ I servizi Consulenze, assicurazioni e gestione del risparmio, con tutte le declinazioni che è possibile trattare: dalla RC obbligatoria per i veicoli, alla casa, alle assicurazioni vita e salute, alla previdenza. Dall?assistenza alle aziende a ai professionisti, dalle cauzioni e fidejussioni, alla gestione del risparmio. La sede principale dell?agenzia (che PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Cambio al vertice del Consorzio del Montecucco: Giovan Battista Basile è il nuovo presidente Cambio al vertice per il Consorzio Tutela Vini del Montecucco: Giovan Battista Basile titolare della Azienda Agricola Biologica che porta il suo nome, è il nuovo presidente. ?Sono estremamente lieto della fiducia accordatami dai Consiglieri e raccolgo con entusiasmo la responsabilità di questa Denominazione che porto nel cuore?: le sue prime parole 108 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Giovan Battista Basile È Giovan Battista Basile il nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco. Il cambio al vertice è stato deliberato a fine febbraio a seguito del Consiglio di Amministrazione, che ha dato il benvenuto anche ai nuovi membri Giorgio Patrizi di Tenuta Piani Rossi, Giampiero Pazzaglia di Collemassari, Claudio Vigni di Società Agricola Maciarine e Marco Salustri dell?Azienda Salustri, mentre riconferma Patrizia Chiari di Tenuta L?Impostino, Marco Innocenti di Peteglia, Daniele Rosellini di Agricola Campinuovi e Leonardo Sodi di Azienda Agricola Parmoleto. Vanno invece a formare il nuovo Collegio Sindacale Gionni Guerrieri, alla Presidenza, Stefano Alessandri dell?Azienda Agricola Rigomoro e Silvio Mendini di Podere Montale. Napoletano ?naturalizzato? maremmano, Giovan Battista Basile si trasferisce con la famiglia a Cinigiano (GR) alla fine degli anni ?90, nel cuore del Montecucco e proprio nel momento in cui la Do muoveva i primissimi passi nel mondo delle Denominazioni. Qui acquisisce un terreno incolto per avviare, da zero, quella che oggi è la sua Azienda Agricola Biologica. Laureato in legge, non ha mai praticato la profes- sione di avvocato, poiché, proprio dopo gli studi, si è innamorato di questa terra speciale che lui stesso ama definire ?selvaggia e ancora tutta da scoprire?, capace di regalare espressioni uniche sia nella proposta enologica sia in quella turistica. ?Sono estremamente lieto della fiducia accordatami dai Consiglieri e raccolgo con entusiasmo la responsabilità di questa Denominazione che porto nel cuore? dichiara il neoeletto Presidente Basile che aggiunge: ?Sono soprattutto onorato di raccogliere un?eredità importante lasciata da Claudio Tipa che ringrazio sentitamente per aver creduto e per continuare a credere nella nostra Do, per averla fatta crescere, per averci aiutato a portarla nel mondo e, non ultimo, per essere stato dal 2006 un vero e proprio faro per tutti noi produttori. I nostri obiettivi sono molto chiari ed in linea con il precedente mandato, ma lavoreremo soprattutto per rafforzare il senso di collegialità e di partecipazione. Il nuovo Consiglio si troverà ad affrontare un momento congiunturale difficilissimo, per il comparto in generale e per la nostra filiera in particolare, che dialoga quasi esclusivamente con il canale ho.re.ca e che è in trepida attesa di una ripartenza, fre- nata purtroppo dai ritardi della campagna vaccinale. Sarà certamente un mandato che io ed il nuovo Consiglio svolgeremo con grande attenzione e cautela, impegnandoci a fidelizzare maggiormente il mercato domestico e il consumatore italiano, soprattutto quello locale - che dovrebbe essere il nostro primo sostenitore - e aumentando l?impegno nelle attività PR tradizionali e digital, ma anche sfruttando momenti di confronto online con i professionisti del settore e i media internazionali, fino a quando non torneremo, si spera presto, al ?faccia a faccia? con il pubblico?. Gli asset fondamentali del Consorzio restano senz?altro la sostenibilità, elemento caratterizzante della DOC e DOCG che registra circa il 70% di produzione biologica, l?unicità del Sangiovese ? il re della Denominazione, dalla personalità ben distinguibile e di livello e potenziale molto elevati ? e, non ultimo, il territorio del Montecucco e il suo marchio collettivo. ?Sono questi i punti di forza che ci permetteranno di consolidare il trend positivo registrato negli ultimi anni e di rafforzare ulteriormente la nostra presenza nei mercati mondiali, a partire dall?Italia?, conclude il Presidente. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA Il Montecucco ed il Consorzio Il Montecucco prende vita laddove le morbide forme della Maremma Toscana lasciano rapidamente il passo alle pendici del Monte Amiata, incastonandosi tra le Docg del Brunello di Montalcino e del Morellino di Scansano. Nasce dalle uve coltivate nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. Dalla sua fondazione nel 2000 - relativamente recente, ma con una storia e un patrimonio di saperi che affondano le radici nei secoli - il Consorzio Tutela Vini Montecucco si occupa della tutela, della vigilanza e della valorizzazione della denominazione Montecucco. Oggi il Consorzio raggruppa 68 aziende produttrici e si conferma come uno dei principali referenti delle istituzioni nazionali e internazionali per il settore vitivinicolo. L?intera filiera, dalla produzione delle uve all?imbottigliamento, è sottoposta ad un accurato sistema di tracciabilità, che permette ai consumatori di tutto il mondo di verificare in ogni momento la provenienza delle bottiglie acquistate. Il Consorzio attua inoltre un controllo adeguato sul prodotto confezionato già presente nei canali di vendita. Un?altra non meno importante attività svolta è la ricerca in ambito agronomico ed enologico in collaborazione con prestigiosi istituti locali e nazionali. Il Consorzio raggruppa oltre 500 ettari di vigneto su una superficie vitata di 750/800 ettari e oltre 1,2 milioni di bottiglie su una produzione complessiva di 1,8 milioni l?anno. Numeri destinati a crescere, visto che il potenziale produttivo del Montecucco, se tutti i vigneti fossero dedicati alla Doc e alla nuova Docg, sfiorerebbe i 5,5 milioni di bottiglie. La capacità di essere quotidianamente al fianco dei produttori, l?attività di promozione del marchio, l?attenzione posta alla qualità del prodotto finito, sono tutti elementi che hanno permesso al Consorzio di conquistare la fiducia delle aziende locali più importanti, alle quali si sono aggiunte con il tempo alcune delle principali case vitivinicole nazionali. Info: www.consorziomontecucco.it 110 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 WINE & FOOD NEWS I VINI DELLA MAREMMA TOSCANA IN TOUR NEGLI STATI UNITI Ventuno aziende del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana sono volate ?virtualmente? negli Stati Uniti con l?obiettivo di raccontare ? agli operatori del settore e alla stampa specializzata ? la ?giovane? DOC che rappresenta ?un?altra Toscana del vino? e che si propone sul mercato con una scelta davvero ampia, come il territorio in cui cresce. Gli appuntamenti, organizzati in collaborazione con I.E.E.M. (International Event & Exhibition Management), si sono svolti ? nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti ? in diverse città: prima a Miami il 1° marzo nell?ambito del ?Simply Italian Great Wines?, poi a Houston l?8 marzo, a New York il 15 marzo con gran finale a Chicago il 22. ?Nel 2020 l?Italia è tornata ad essere il primo fornitore di vino per il mercato degli Stati Uniti*, nonostante l?anno sia stato estremamente difficile anche per il nostro settore a causa della pandemia, oltreoceano si è provato a continuare a lavorare con risultati soddisfacenti e gli USA si confermano come destinatari più che promettenti per il vino domestico? spiega Francesco Mazzei produttore e Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che aggiunge: ?La nostra Maremma Toscana ha scelto gli Stati Uniti per ripartire con la promozione nel 2021 proprio perché vogliamo aumentare la notorietà dei vini prodotti e vogliamo trovare il giusto posizionamento su una piazza così importante?. La Toscana è una terra di grandi Rossi ben affermati in tutto il mondo ma ?vi è ancora spazio sui mercati per i vini della Maremma, con le loro peculiarità legate ad un territorio estremamente variegato dove vitigni autoctoni e varietà internazionali convivono all?insegna della sostenibilità?, ne è convinto Mazzei. La formula degli eventi è stata la stessa in tutte le tappe, una masterclass dedicata ad uno dei focus della Denominazione e un banco d?assaggio in cui sono state presentate circa 40 etichette: dai vini Bianchi Autoctoni (con il Vermentino che sta vivendo un momento di grande ascesa e con vitigni che destano sempre maggiori curiosità come l?Ansonica), ai Rossi/Rosati sempre Autoctoni (Alicante, Ciliegiolo, Sangiovese), passando per i Rossi e Bianchi Internazionali (Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Syrah, Merlot, Viognier e Sauvignon blanc) fino ai Rossi ottenuti da Blend tra vitigni autoctoni (in primis il Sangiovese) e varietà internazionali o tra diversi vitigni internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon e franc, Petit Verdot). Un vero viaggio enologico tra le tante zone della Maremma Toscana: dalle Colline Metallifere alla costa dell?Argentario passando per le zone del Tufo di Pitigliano e Sovana fino alle pendici del Monte Amiata. Una degustazione che ha rispettato le peculiarità di questa Denominazione nata nel 2011. Le aziende che hanno proposto i loro vini e rappresentative di questa ?alternativa frontiera? del vino toscano sono: Alberto Motta, Argentaia, Belguardo, Cantina ?I Vini di Maremma? S.A.C., Cantina LaSelva, Castelprile - Prelius, Fattoria di Magliano, Fattoria Il Casalone, Fattoria Mantellassi, Fattoria San Felo, I Cavallini, La Biagiola, Le Sode di Sant?Angelo, Podere San Cristoforo, Poggio Cagnano, Querciabella, Sassotondo, Sequerciani, Tenuta Casteani, Tenuta Montauto,Villa Pinciana. *Fonte Osservatorio Vinitaly-Nomisma BANCA MPS, AL VIA IN MAREMMA IL PROGETTO AGROALIMENTARE È stato inaugurato il 1° marzo a Grosseto un nuovo centro dedicato alle aziende agroalimentari con esperti di settore e soluzioni mirate per creare network, sviluppare sinergie, individuare opportunità, stimolare il confronto ed elevare le competenze specialistiche. Sono questi gli obiettivi di MPS Agroalimentare, il nuovo progetto di Banca Monte dei Paschi di Siena per la valorizzazione delle imprese del settore agrifood che prevede 12 centri specialistici dislocati nei principali distretti delle eccellenze italiane. Il settore agroalimentare si trova ad affrontare un?importante transizione, da un lato come conseguenza dei cambiamenti dei mercati e dei consumi nel contesto pandemico mondiale, dall?altro nello scenario generato dalle nuove strategie internazionali che chiameranno le imprese ad allinearsi con gli obiettivi individuati per essere competitive. In questo contesto, Banca Mps ha ritenuto fondamentale offrire anche a Grosseto il proprio supporto per accompagnare le imprese agroalimentari verso il cambiamento, proponendosi come un interlocutore di riferimento con soluzioni mirate all?innovazione e alla sostenibilità. L?obiettivo di MPS è quello di lavorare a stretto contatto con le imprese del territorio per offrire servizi finanziari su misura e un supporto strategico costante. Il centro MPS Agroalimentare della Maremma, aperto presso l?Agenzia 8 di Grosseto, via Daniele Manin 11, prevede la presenza di personale specializzato che, grazie ad un percorso formativo strutturato dalla Banca, ha maturato competenze specialistiche in materia. Etruria Retail: ?Sapori & Valori? si arricchisce con due eccellenze maremmane Il Caseificio Il Fiorino e Sfera Agricola entrano a far parte di ?Sapori & Valori? la linea di prodotti d?eccellenza di Etruria Retail, azienda leader nella grande distribuzione organizzata del Centro Italia S ostenere le produzioni locali, valorizzare le eccellenze del territorio e consolidare il legame con l?economia locale. È questo lo spirito alla base di ?Sapori & Valori?, la linea di Etruria Retail che comprende oltre 2900 prodotti in totale, di cui oltre 2000 freschi, provenienti da 200 fornitori riconoscibili per il logo ?Sapori & Valori?, presentata l?11 febbraio, nel Carrefour Market Superstore di Grosseto in via Scansanese, con due nuovi testimonial: il Caseificio Il Fiorino di Roccalbegna una delle massime espressioni casearie mondiali e Sfera Agricola di Gavorrano un?azienda che produce pomodori, lattughe ed erbe aromatiche. ?Il legame con il territorio ? spiega Maurizio Nicolello direttore commerciale di Etruria Retail ? è un elemento centrale della storia di Etruria Retail. Una storia fatta di persone e di fornitori con i quali abbiamo costruito anche questo progetto. Etruria sviluppa più del 20 per cento del proprio fatturato alle casse con i fornitori locali, quindi questo è un valore che dobbiamo portare avanti e, se possibile, implementare. Abbiamo oltre 200 fornitori riconoscibili con il logo ?Sapori & Valori? con più di 2mila prodotti freschi. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare sempre più le peculiarità di ogni sin- golo punto vendita e di ogni territorio?. ?Diamo una mano ai produttori locali ? sottolinea Graziano Costantini direttore generale di Etruria Retail ? è il titolo della campagna che spiega il senso profondo del progetto ?Sapori & Valori?. Attraverso questa linea, infatti, riusciamo a valorizzare, da un lato la qualità dei prodotti locali seguendo tutta la filiera dal campo al carrello e, dall?altro, possiamo concretamente sostenere i fornitori che ogni giorno lavorano nei territori dove siamo presenti?. ?Apprezziamo con entusiasmo ? hanno affermato il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore Riccardo Ginanneschi ? il percorso promosso da Etruria Retail. Come Amministrazione comunale stiamo portando avanti numerose iniziative, tra cui ?Maremma Nel Cuore?, il cui scopo è proprio quello di valorizzare i prodotti tipici maremmani e supportare il tessuto dei produttori locali, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria che ancora si fa sentire. L?auspicio è che, aiutati da una solida realtà radicata sul territorio qual è Etruria Retail, si possa diffondere in maniera sempre più decisa il valore di una spesa consapevole che premia i piccoli produttori e la bontà delle materie prime del territorio?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Mantellassi, oltre sessant?anni di storia, vita e passione di una grande Famiglia di viticoltori È una bella storia, semplice e genuina come il vino che producono, quella che sta scrivendo dal 1960 la Famiglia Mantellassi nel mondo enologico maremmano e non solo. Una storia che quest?anno viene raccontata da Andrea Zanfi in un libro celebrativo dal titolo ?La scommessa del Morellino? appena pubblicato 112 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 Nella foto Giuseppe e Aleardo Mantellassi UNA STORIA DI SUCCESSO Era il 1960 e, in Maremma, finalmente, l?agricoltura, attraverso la Riforma Agraria, stava cambiando grazie alle opere di bonifica che avevano trasformato quei terreni un tempo paludosi in zone fertili. Per quanto incomprensibile, però, i giovani si allontanavano comunque dalle loro terre in cerca di altre occasioni, sperando di migliorare la loro vita. Per Ezio Mantellassi, capostipite di quella che oggi è un?azienda vinicola di successo, quel momento rappresentò invece una scelta per andare controtendenza. Lui stesso lo racconta così: ?Una volta, avendo qualche soldo da parte, ero indeciso se comprare casa o comprare terra. Ma te sei matto ? mi disse il mio babbo ?, se cade una bomba la tira giù. La terra, invece? nel buco della terra io ci pianto l?olivo??. Chissà, forse fu proprio questa saggia spiegazione a chiarire le idee a Ezio tanto che, in quell?anno, con la moglie Silvana, prese la decisione di lasciare l?attività di albergatore sulla riviera ligure e di tornare in Maremma. È così che comprano il podere ?La Banditaccia? (dalle parti di Magliano in Toscana), per piantarci la vigna. Una vera scommessa per il futuro. La forza di volontà che li aveva accompagnati anche nell?attività ligure era più viva che mai e, con lei, era tornata anche la grande la vecchia passione per il vino. Sì, perché, i ?vecchi? Mantellassi, originari del pistoiese, erano stati sempre dediti all?attività di potini e di innestini, oltre che gestori di una piccola trattoria. Producevano anche un po? di vino, destinato per lo più alla famiglia e agli amici. Il ritorno di Ezio in Maremma segnò un periodo di grande lavoro, di fatica, di sacrifici ?Quando sono venuta qua ? racconta la signora Silvana ?, non era mica così. C?era la casa vecchia, non c?era né la luce né l?acqua in casa e a dormire si andava con la candela? Io avevo sposato l?albergatore, mica il campagnolo, ma mio marito ha saputo coinvolgermi in tutto?. L?AZIENDA OGGI Oggi, Ezio non c?è più ma, a prendere in mano le redini del glorioso passato sono stati i figli, Giuseppe e Aleardo, oltre alla sempreverde mamma Silvana. I primi quattro ettari di vigneto sono diventati ben 215, distribuiti su alcuni dei tanti colli della Fattoria Mantellassi. Tanti i vitigni, dal Sangiovese all?Alicante, al Cabernet, al Sauvignon, al Morellino, al Merlot, alla Malvasia nera, al Ciliegiolo, al Trebbiano toscano, al Vermentino Bianco, all?Ansonica, allo Chardonnay. A predominare è la coltivazione del Sangiovese, vitigno base del Morellino di Scansano DOCG, etichetta di eccellenza dell?azienda di Magliano in Toscana. Infatti, Fattoria Mantellassi è stata una delle prime aziende della zona a decidere di imbottigliare il Morellino di Scansano e fu anche una di quelle che lottò con grande determinazione per ottenere, nel 1978, il riconoscimento prima della DOC e poi, nel 2007, la riacquisizione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita. I vini, partendo dai rossi, spaziando dal San Giuseppe, al Mentore, da Punton del Sorbo, al Mago di Oz (quest?ultimo, in realtà, si chiama Mago di 03 ed è un vino realizzato senza solfiti aggiunti). Fino ai più corposi e maturi Querciolaia e Le Sentinelle, vini dagli eccellenti caratteri organolettici. Tra i bianchi, ecco il Lucumone, fresco e fruttato, o il premiatissimo Scalandrino, Vermentino DOC 100% della Maremma Toscana. Il gusto in ?rosa?, PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? L?azienda oggi è guidata dai fratelli Aleardo e Giuseppe Mantellassi che controllano direttamente tutti i settori e processi produttivi della stessa: i vigneti, la cantina, la commercializzazione, le pubbliche relazioni invece, appartiene a Maestrale, un vino che sprigiona gli aromi di fiori e di frutti di sottobosco. Per chi ama le bollicine abbiamo il frizzante Oblò vinificato con metodo charmat, 50% Vermentino e 50% Chardonnay. Senza dimenticare il ricercatissimo Alì Alè, un passito nato agli inizi di Fattoria Mantellassi quando furono piantati, oltre all?Alicante e al Morellino, anche due filari di Aleatico (da qui il nome). Il motto ?Labor omnia vincit? che capeggia all?entrata della Fattoria, continua ad essere un monito importante per i fratelli Giuseppe e Aleardo, attuali proprietari. Sono loro a condurre direttamente tutti i settori: vigneti, cantina, commercializzazione, pubbliche relazioni, avvalendosi di uno staff di grande esperienza che, con loro, condivide i valori della tradizione senza tuttavia ignorare l?innovazione e le tecnologie più sofisticate che permettono loro di portare nel mondo l?alta qualità del made in Italy. Era il 1960. Sessantuno anni sono passati e il 2020 era atteso come un anno di festa, ricco di eventi, di novità, di idee in movimento. Il Covid ha dato uno stop, anche se sono state organizzate degustazioni in sicurezza che hanno, ancora una volta, riempito il bicchiere con le eccellenze di Fattoria Mantellassi. Momenti di prestigio, come, ad esempio, la sfilata al Don Lisander durante la settimana milanese della moda o la partecipazione alla Wine Week. Ma, appunto, solo uno stop perché, in fondo, i ?60? rimangono un grande traguardo e, dunque, non solo la storia ma anche la festa continua? IL LIBRO CELEBRATIVO Ed a proposito di festa che continua ecco che quest?anno arriva un libro celebrativo dal titolo ?La scommessa del Morellino? scritto da Andrea Zanfi, il famoso scrittore, esperto in enogastronomia, per celebrare appunto i 60 anni di attività di Fattoria Mantellassi. No, non si tratta di un semplice libro che parla di dati, di vitigni, di aromi, di marketing? è molto di più. È un viaggio che vince un?altra scommessa: quella di appassionare non solo gli intenditori di 114 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 vino ma anche tutta quella parte di pubblico che ama scoprire cosa c?è ?dietro le quinte? di un prodotto. E, in queste pagine, il coinvolgimento è ricco di emozioni, di vita vissuta, di traguardi raggiunti con grandi sacrifici, con tanta voglia di lavorare. Una storia di famiglia tra le tante che, negli anni ?60, si davano da fare per ricostruire un paese segnato dalla guerra, per aiutarlo a crescere. Nonostante siano stati definiti gli anni del ?boom economico?, le opportunità per l?agricoltura erano poche e le imprese famigliari che se ne occupavano non navigavano certo nell?oro. Ezio, il fondatore di quella che negli anni sarebbe diventata Fattoria Mantellassi, aveva però una grande passione: la terra. Quella terra di Maremma in cui tornava ogni anno dalla Liguria, dove svolgeva un?attività alberghiera, e che gli fece tornare la voglia di farla diventare rigogliosa e forte. Ed è proprio da qui che parte ?la scommessa?, fatta di fatica e di rinunce ma così ricca di passione che oggi, con la conduzione dei figli Aleardo e Giuseppe, ha fatto di Fattoria Mantellassi un leader internazionale tra coloro che producono il Morellino D.O.C.G. ?Labor omnia vincit?, aveva fatto scrivere Ezio all?entrata della Fattoria, e loro, da veri figli d?arte, quel lavoro continuano a farlo con la stessa passione del padre, guardando al futuro con grinta e determinazione, eredi di una tradizione che non hanno mai tradito. Info: www.fattoriamantellassi.it Mantellassi, una vita dedicata al vino nel racconto di Andrea Zanfi Andrea Zanfi ha fatto parlare proprio loro, gli eredi di una storia che si annuncia sempre più grande. E proprio all?autore, abbiamo fatto una breve intervista, spinti da quella grande sensibilità che traspare dalle pagine del suo libro. Eccola. L a lettura de ?La scommessa del Morellino? ci ha indubbiamente coinvolti e appassionati. Si tratta di un libro­viaggio emozionale e a?a­ scinante nella Maremma di Fattoria Mantellassi e, dal suo racconto, ci sono nate alcune curiosità. Come è riuscito ad entrare così empatica­ mente nell?animo dei due ?protago­ nisti? dell?azienda, Giuseppe e Alear­ do Mantellassi? L?empatia è qualcosa che non si spiega facilmente; molti sostengono sia la facilità con la quale ci si pone in maniera immediata con l?altro, aven­ do la sensazione che il suo stato d?ani­ mo e il suo stesso modo di vivere la vita che gli è stata fatta dono di vivere, non sia altro che lo spaccato di quella che avresti voluto vivere tu, magari solo per un breve periodo, ma certa­ mente in sua compagnia. Con la Fami­ glia Mantellassi, non è un caso che scriva la parola Famiglia con lettera maiuscola, sono entrato in contatto decenni addietro e l?ho fatto in punta di piedi, scoprendo che i membri di quel nucleo non avevano impalcature o infrastrutture culturali, ma erano meravigliosamente schietti come il vino che continuano a produrre. Quella che lei ha scritto è una sto­ ria lontana dai numeri e dal business comunemente intesi e a?rontati quando si parla di realtà economiche. Le sue, invece, sono parole e ricordi che rivelano una grande condivisione e che rendono vivi il pensiero e gli obiettivi dei due fratelli. Sembrano scaturire da una conoscenza di vec­ chia data. È così? Sì, è così, ma il lavoro svolto è stato quello di incatenare le parole al fine che io, come narratore, e loro, come narrati, fossimo il più vicino possibile. Un gioco per non ripercorrere solo un viaggio nel tempo scadenzato da eventi, da date di compleanni e anni­ versari, di cui non gliene frega niente a nessuno; un gioco letterario per evi­ tare l?autocelebrazione di un EGO capace di prendersi troppo sul serio e o?uscare la realtà. Ho voluto fotogra­ fare il vero, il sincero, il reale di un sistema famigliare. Spero che il risulta­ to sia percepito anche da chi leggerà questo libro. Il mondo del vino è quello del pia­ cere da gustare ma, nel suo libro, diventa anche un piacere da leggere. Quanto influisce, nei suoi scritti, la sua cultura su etichette e vitigni e quanto la sua esperienza più che ven­ tennale con i produttori? Cosa ha imparato da loro? Per me il vino non è mai stato rile­ vante, figurarsi un?etichetta. Entrambi sono strumenti di un?evoluzione e simboli di un?idea da narrare; elemen­ ti che, dopo anni, possono far sì che un frutto divenga qualcosa di diverso: storia, essenza, mito, leggenda e anche un risultato economico. Ma, come è facile comprendere, io non scrivo di economia, non scrivo di numeri e pur rispettandoli e ritenen­ doli necessari faccio sì che il vino mi apra la porta di casa di chi dedica la propria vita al VINO. Nella chiusa del suo libro si legge: ?Così, con loro, il vino diventa storia, rispecchiando l?anima di chi lo ha prodotto. I Mantellassi sono un altro prezioso filo del gomitolo con cui la Andrea Zanfi storia ha costruito l?arazzo che ra?­ gura il mondo vinicolo nazionale?. Parole importanti che esprimono ammirazione per il loro buon fare. Se dovesse sintetizzare questa ammira­ zione cosa direbbe di questa meravi­ gliosa Famiglia? I Mantellassi conoscono la mia fran­ chezza, la mia trasparenza intellettua­ le e sanno bene cosa penso di loro. Ad avvalorare questo possono testimo­ niare la mia cocciuta volontà di conti­ nuare a spronarli nel loro lavoro. La loro azienda è parte di un sistema più grande, nel quale, guarda caso, emer­ gono le persone che hanno cose da dire. Nel loro il silenzio ha funzionato oltre all?altro elemento che coinvolge il ?fare?. Non nutro ammirazione, non trovandomi avanti a qualcosa di mera­ vigliosamente bello e a?ascinante, ma a qualcosa di concreto tanto da prova­ re compiacimento nel constatare come il lavoro e i sacrifici paghino nel tempo. Questo ha contribuito ad arric­ chire il senso di grande stima, amicizia e a?etto che nutro per questa Fami­ glia. Con queste parole di Andrea Zanfi non aggiungiamo altro alla presenta­ zione de ?La scommessa del Morelli­ no? se non una raccomandazione: se il vino chiede di essere centellinato, questo libro merita di essere letto ?tutto d?un fiato?! PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica Nebula Gialla, il Vermentino in purezza (e che Vermentino!) di Poggio Cagnano È un progetto imprenditoriale e di vita decisamente importante quello che sta portando avanti Alessandro Gobbetti, ?artigiano del vino?, con l?azienda vitivinicola Poggio Cagnano in quel di Manciano. Insieme alle altre etichette aziendali (Altaripa, Arenario, Selvoso e Nebula Rosa) spicca il Nebula Gialla, un gran bel Vermentino in purezza. Purtroppo per pochi... DI NICOLA ALOCCI F in da quando ho avuto modo di conoscere Alessandro Gobbetti e di degustare i suoi vini mi ero fermamente ripromesso di andarlo a trovare in azienda. Così é stato. In una bella mattinata di questo schietto inizio di primavera mi sono recato a Poggio Cagnano per saper di più di Alessandro e conoscere da vicino il suo progetto. Ci troviamo nel comune di Manciano, vicino alle Terme di Saturnia, Poggio Cagnano é il toponimo del colle dove 116 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 l?azienda si distende. Partiamo subito da questa fortunata collocazione. Si tratta di un?area che si trova a 500 metri sul livello del mare accarezzata costantemente da favorevoli e non violenti venti freschi e secchi, lo sguardo si perde tra il Monte Amiata ed il mare. Tutto giace su di un blocco bello compatto di pietra arenaria. Durante la passeggiata in vigna Alessandro mi ha raccontato che ha abbandonato la professione in campo cinematografico ed internazionale per dedicarsi, dal 2005 assieme al padre, interamente a questo progetto nato dalla sconfinata passione per la terra. Nel tragitto tra i filari mi ha descritto l?attento e rigoroso rispetto del territorio messo in atto, dalla conduzione biologica certificata al sistema di potatura Simonit e Sirch che preserva lo stato di salute della vite rispettando la sua naturale crescita e ne allunga il ciclo della vita. Addirittura si sperimentano trattamenti a base di prodotti omeopatici, insetti amici e nuovi formulati naturali per diminuire rame e zolfo. Ma non è tutto. Precedentemente questa zona era una tenuta con podere abbandonata da trenta anni, un ripristino totale ha dato una nuova vita: dalla decadenza ad una vera e propria rinascita territoriale nel recupero e rispetto del territorio. La sintesi è facile, si è trattato più che di una sfida: produzione limitata e grande focus sull?alta qualità attraverso una speciale posizione data dall?altitudine, un microclima più che ideale, qualità dei terreni, accurata conduzione e grande sostenibilità. Attorno alla manciata di ettari vitati, ancora un plus valore, si sviluppa un polmone boschivo. Un?azienda dalle caratteristiche uniche che trasportate nel calice danno origine a vini dotati di mineraltà, freschezza, eleganza e complessità. Per concludere con questa introduzione, minimi sono gli interventi in cantina dove non mancano importanti sperimentazioni in anfore di terracotta, cemento e su botti di vari volumi nonché collaboratori di gran caratura, competenze specifiche ed impiego di sistemi innovativi che completano il quadro. Poggio Cagnano assume significato grazie ad una modernità custode del territorio e rappresenta un modello che guarda molto avanti attraverso sostanza e concretezza. Alessandro ama definirsi un ?artigiano del vino?. Fin da subito risultati eccellenti non hanno faticato ad arrivare. Al termine della chiacchierata vengo guidato in una sala dove ad attenderci ci sono i vini. In vista della bella stagione tratteremo Nebula Gialla, il vermentino in purezza. La degustazione Nebula Gialla è un vermentino in purezza che arriva da cloni Corsi ed acini piccoli. Effettua 48 ore di macerazione e sosta sulle fecce nobili per 6 mesi. Viene vinificato in cemento ed anfora ed affinato in cemento. Poco più di 2000 le bottiglie prodotte e devo dire la verità, in assoluto tra i migliori vermentini degustati, un gran vino. Si presenta tra il giallo paglierino ed il dorato con leggere sfumature verdoline. Il naso è ricco e subito emerge una complessa salinità, erbe aromatiche e tocchi amaricanti di macchia mediterranea scivolano assieme, al centro emergono cenni agrumati di cedro candito e fiori leggeri. Al palato il sorso é solido e secco quasi pastoso e si incontra subito la strut- tura sostenuta dalla bella acidità salivante. Sapidita e freschezza scalpitano assieme, ma quello che colpisce è il corpo quasi denso, gessoso e minerale, molto netto con una frutta gialla succosa, anche esotica, che richiama la beva. In fondo un tocco di frutta secca. Molto elegante, lungo e pieno di energia nel finale. Il ricordo Non posso che pensare alla vista che mi ha accolto. Nebula Gialla sa il fatto suo e ricorda il sole ed il mare che si vedono in lontanaza, la collina che circonda l?azienda e quel mediterranean perfume che rende tutto piacevole. Inoltre questo vino con la sua cremosità mi ricorda, in qualche modo, certi reisling che adoro, quegli accenni marcati di pietra focaia, smalto, idrocarburi, sulfurea... Sarà quel blocco bello compatto di pietra arenaria? L?abbinamento Per andare sul semplice un gran spaghetto alle vongole, meglio con bottarga di Orbetello, fatto a mestiere, ma essendo complesso e di gran personalità non disdegna portate di pesce piu strutturate e carni bianche della cucina tipica e gourmet. Le altre etichette Concludo indicando le altre etichette aziendali: Altaripa Maremma Toscana Rosso Doc 100% sangiovese, Arenario Maremma Toscana Doc 100% cabernet, Selvoso Maremma Toscana Rosso DOC ciliegiolo e sangiovese, Nebula Rosa Maremma Toscana Rosato Doc 100% sangiovese. Alessandro Gobbetti PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Il Pane di ricotta, un lievitato tipico del periodo pasquale Un pane (che in verità tale non è) che si addice al periodo pasquale e primaverile e che in passato era considerato un lusso che le famiglie si concedevano solo in determinate occasioni, come appunto le festività religiose. Parliamo del Pane di ricotta a base di uovo, lievito, strutto e appunto ricotta, ingredienti che riportano tutti alla festa di Resurrezione DI ANDREA RICCHIUTI* I l pane di ricotta è un lievitato tipico del periodo pasquale che rievoca la primavera. Certamente, nel secolo scorso, questo pane rappresentava un lusso (insieme agli altri cibi) che le famiglie si concedevano solo in determinate occasioni, come appunto le festività religiose. Sono state queste ultime ad aver scandito, per secoli, la dieta dei popoli: i tempora della Chiesa, che erano quattro, stabilivano periodi di grasso e di magro così che, nel tempo, sono venuti a crearsi preparazioni adatte al giusto momento del calendario ecclesiastico. Questo pane (che in verità tale non è) 118 ? Maremma Magazine ? Aprile 2021 è, come la maggior parte delle specialità maremmane, comune anche ad altre zone della Toscana; infatti è sicuramente assimilabile alla Panina aretina, se non altro per lo scopo a cui entrambi sono destinati: accompagnare il capocollo o l?uovo benedetto nella colazione di Pasqua. Gli ingredienti che lo compongono riportano alla festa di Resurrezione. La ricotta, che è l?ingrediente caratterizzante, era abbondantemente usata durante la settimana Santa anche per la preparazione delle Schiacce di Pasqua, della immancabile crostata di ricotta rosa e dei tortelli di bietole o spinaci. Lo stesso vale per le uova che, se durante l?anno erano usate con parsimonia, qui venivano impiegate abbondantemente ovunque, persino in questa preparazione che doveva essere un pane, per arricchire e dare sapore e colore. Si trova presente anche un grasso animale, lo strutto ricavato dal grasso sottocutaneo del suino. Il suo uso è consentito, e giustificato, dal fatto che finiva il tempo di magro e digiuno, per di più conferisce una consistenza diversa all?impasto. C?è infine la presenza del lievito ? è nota a tutti la sua analogia con la rinascita (così come la simbologia dell?uovo), dato anche il largo uso che ne fa Gesù nelle sue parabole ? del quale non stupisca la quantità impiegata (rispetto ai lievitati di oggi), dal momento che questo pane doveva lievitare in poco tempo, essendo le donne che lo preparavano impegnate anche negli altri lavori domestici (ricordiamoci infatti che non tutti avevano l?acqua corrente e che gli elettrodomestici erano davvero pochi, se non del tutto assenti), e che quindi non potevano avere molta cura di quella preparazione. Nella ricetta qui proposta ci sono, come spezie, il pepe e la cannella alle quali, secondo il gusto e la tradizione familiare, si possono aggiungere (o sostituire) semi di anice e noce moscata; anche l?uso delle spezie ricorda la tradizione medievale, quando venivano impiegate sia come conservante che quale segno della ricchezza del panificatore. Non è richiesto l?impiego di una farina particolarmente forte, dal momento che un tempo la farina era unica destinata a tutti gli scopi. Sovente il pane, come anche le Schiacce e le crostate, venivano portati al forno del paese per essere cotti: c?era una vera e propria processione nella settimana pasquale presso queste botteghe ed ogni donna metteva un segno di riconoscimento sui cibi per poterli distinguere da quelli delle altre famiglie. Le vie del paese, ma anche le stanze delle case, erano quindi inondate da profumi come anice, cannella, noce moscata e non ultimo, lievito. Ingredienti dosi per due pagnottelle da 500 g 500 g di farina 0 250 g di ricotta di pecora (scolata) 100 g di strutto 1 uovo 12 g di sale 25 g di lievito di birra 100 ml di acqua tiepida pepe e cannella q.b. inoltre: 1 tuorlo 3 cucchiai d?acqua Preparazione Sciogliere il lievito nell?acqua tiepida. Mescolare la ricotta con l?uovo, lo strutto precedentemente fuso, l?uovo, il sale e le spezie; aggiungere l?acqua in cui è stato sciolto il lievito ed iniziare ad unire la farina. Lavorare bene l?impasto su una spianatoia, dividerlo in due e formare due panetti da circa 500 g l?uno, metterli in una teglia foderata di carta forno, coprirli con una panno bianco e lasciarli lievitare in un luogo tiepido (occorreranno circa 2 ore). Mescolare il tuorlo con l?acqua, passarli attraverso un colino e, quando i pani sono lievitati, spennellare la superficie e poi inciderla con un coltello formando una croce oppure un reticolo. Cuocere in forno caldo a 180 per 45 minuti circa. Servire con capocollo e uova sode. *Insegnante di cucina AICI - Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per info sui corsi scrivere a: corsidarteculinaria@outlook.com LE NEWS LE NEWS IL TONDO DI BOTTICELLI HA LASCIATO GROSSETO DOPO CINQUE MESI PER TORNARE DAL PROPRIETARIO GIANFRANCO LUZZETTI Dopo cinque mesi a Grosseto il Tondo di Botticelli ha lasciato il Polo culturale Le Clarisse che l?ha ospitato dal 23 ottobre. Lunedì 22 marzo ? a museo chiuso ? si è conclusa la mostra ?La bellezza svelata? a cura di Mauro Papa e Giovanni Gazzaneo, organizzata dalla Diocesi di Grosseto in occasione della ?Settimana della bellezza? 2020 in collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura, che ha visto esposto un Tondo realizzato dall?autore della ?Primavera? e della ?Nascita di Venere?, con il contributo degli allievi della sua bottega, raffigurante la Madonna, Gesù bambino, san Giovannino e un angelo. Un?opera che il pubblico ha potuto ammirare ? nei giorni in cui il museo è rimasto aperto ? grazie al collezionista Gianfranco Luzzetti, che ne è il proprietario e l?ha messa a disposizione per la prima volta dopo averla acquistata nel 1985 a un?asta di Christie?s a Londra per la propria collezione privata e conservata per tutti questi anni nella sua casa-museo fiorentina. Una mostra da primato che ha fatto registrare oltre mille paganti in soli 28 giorni di apertura, in media 40 visitatori al giorno. Un successo, considerando gli accessi contingentati e l?assenza di turisti a causa della pandemia. L?emergenza sanitaria, infatti, ha complicato non poco uno dei principali eventi della stagione culturale: basti pensare che i giorni di apertura sono stati 10 a ottobre, 2 a novembre, 8 a gennaio e febbraio. La mostra doveva concludersi il 10 gennaio ed è stata poi prorogata al 21 marzo, ma 120 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 attualmente i musei restano chiusi per l?emergenza sanitaria e una programmazione è impossibile alle attuali condizioni. Ecco dunque la ? sofferta ? decisione di ?restituire? l?opera a Luzzetti. «Le restrizioni legate alla pandemia ? dichiara il vescovo Rodolfo Cetoloni ? ci hanno fatto assaporare con ancora maggiore intensità il bisogno di una bellezza vera, che parli non solo ai nostri occhi, ma anche alla nostra interiorità. L?opportunità grande di avere a Grosseto il Tondo di Botticelli, grazie alla generosità sensibile di Gianfranco Luzzetti, è tra i doni ricevuti in questi mesi non facili per nessuno. L?augurio è che tutti coloro che hanno potuto sostare dinanzi a questo Tondo esposto in Clarisse custodiscano nel cuore il sussulto che ha generato in loro e lo restituiscano, in gesti di bellezza, di generosità, di donazione, di servizio a questa comunità». L?intenzione è quella di ripetere l?iniziativa ogni anno con la mostra di un capolavoro custodito nella casa-museo di Luzzetti. E il collezionista ha già annunciato la volontà di donare, alla sua morte, il Tondo Botticelli al Polo Le Clarisse. «Siamo davvero grati a Gianfranco Luzzetti ? dice il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, con il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti ? per questo ulteriore regalo alla nostra città: dopo la donazione delle opere che ci hanno permesso di allestire una collezione permanente e realizzare così il nuovo museo, ci ha dato la possibilità di ammirare un?opera unica. Purtroppo la pandemia non ha permesso a tutti di goderne appieno, ma tutti noi speriamo che questa occasione possa ripresentarsi presto». A testimonianza della mostra resta il catalogo ?Sandro Botticelli. La bellezza svelata. Le opere sacre e il tondo Luzzetti?, con testi di Alessandro Beltrami, Giovanni Gazzaneo, Mauro Papa, Timothy Verdon. «La risposta dei visitatori in questi mesi è stata davvero buona ? dicono il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari, e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa ?, segno che le iniziative culturali di grande qualità riescono sempre a emozionare e coinvolgere il pubblico. Più che mai in questo caso, considerando che si trattava di un?opera straordinaria, e siamo orgogliosi che sia stata esposta per la prima volta in assoluto nella nostra struttura. Per questo ringraziamo Gianfranco Luzzetti e la Diocesi». Pandemia permettendo, la cultura non si ferma. E il Polo culturale Le Clarisse è pronto ad ospitare le prossime mostre in NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA IL CUORE VERDE DI UNICOOP TIRRENO La rotatoria di piazza Volturno a Grosseto ha un nuovo volto grazie ad Unicoop Tirreno e al progetto ?Cuore Verde?, promosso dal Comune in collaborazione con le aziende locali. Nelle scorse settimane alla rotatoria sono intervenuti alla presentazione il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna con l?assessore ai Lavori pubblici Riccardo Megale, l?amministratore di Sistema srl Mauro Squarcia e Federico Cagnani, Responsabile Area gestione annonaria e valorizzazione immobiliare in rappresentanza di Unicoop Tirreno. Il Comune, tramite Sistema srl, si occuperà della manutenzione delle corone delle numerose rotatorie presenti sulle intersezioni della rete viaria grossetana, la cui spesa viene pagata tramite un contributo da parte dell?azienda, sottoscrivendo un contratto di sponsorizzazione. Grazie all?incentivo privato sarà così possibile per l?Amministrazione implementare significativi interventi di valorizzazione funzionale ed estetica per rendere le strade cittadine ancora più ordinate e accoglienti. L?iniziativa che vuole valorizzare le aree verdi della città trova in Unicoop un prezioso alleato. La Cooperativa è infatti da sempre attenta a sostenere processi di sviluppo ecosostenibili ed iniziative ad impronta ?green?: proprio recentemente Unicoop Tirreno ha piantato 500 nuovi alberature nel Parco della Maremma grazie alla lodevole iniziativa ?Un nuovo socio, un nuovo albe- Il sito web Manciano Promozione si rifà il look Nuovo servizio gratuito di promozione turistica del Comune di Manciano rivolto sia alle aziende del turismo (strutture ricettive del territorio comunale) e dell?enogastronomia, sia agli amanti della nostra terra. Il nuovo sito sarà pronto per la nuova stagione estiva N uova grafica e maggiori contenuti del sito internet dedicato alla promozione turistica. L?amministrazione comunale sta lavorando al rifacimento del sito web ?mancianopromozione.it?, che sarà pronto per la nuova stagione estiva, per una comunicazione immediata ed efficace sia per le strutture ricettive e di categoria, sia per i turisti e utenti del settore. La grande novità è che l?intenzione dell?amministrazione è quella di riservare, all?interno del sito internet, uno spazio qualificato per tutte le strutture turistiche del nostro territorio. Ogni azienda avrà a disposizione una pagina, correttamente indicizzata con il nome commerciale e le descrizioni indicate, contenente quattro foto della struttura ed una descrizione in italiano e in inglese. Ad ogni struttura è stata (o verrà) inviata una e-mail con la richiesta di alcune informazioni per poterle inserire nel sito: in ragione della massima otti- mizzazione dei tempi saranno richieste da subito 4 foto che rappresentino al meglio l?azienda nei confronti dei visitatori del sito, i contatti da indicare (compreso l?indirizzo di posta elettronica e il link al sito web personale) e qualsiasi altra informazione utile a qualificare la propria impresa. ?La collaborazione tra imprese e ente ? spiega l?assessore comunale al Turismo, Valeria Bruni ? è fondamentale per avviare solide basi per guardare al futuro. Con il rifacimento del sito internet di Manciano Promozione e con l?implementazione dei contenuti offriamo un servizio importante a tutte le strutture del territorio comunale affinché possano distinguersi e nello stesso tempo ?arrivare? fuori dei confini regionali, grazie alla potenza del web e della comunicazione di qualità. Diamo l?opportunità, così, a tutte le imprese del settore turistico e agroalimentare di avere una finestra sul mondo, gratuitamente e di alto livello professionale?. Foto: Comune di Manciano © programma. LE NEWS ? 121 LE NEWS È nata l?Associazione Tartufai della Maremma grossetana Per gli amanti del tartufo c?è una bella novità. Si è da poco costituita l?Associazione Tartufai della Maremma grossetana sodalizio presieduto da Luca Giustarini e formato da 13 tartufai, con l?intento di salvaguardare e sviluppare il patrimonio Tartufigeno della Maremma e della Provincia di Grosseto G razie all?impegno di 13 tartufai, con l?intento di salvaguardare e sviluppare il patrimonio tartufigeno di tutto il territorio grossetano, anche con il coinvolgimento delle Amministrazioni locali, il 23 febbraio scorso è ufficialmente nata in Provincia di Grosseto l?Associazione Tartufai della Maremma grossetana. Il consiglio direttivo è composto dal presidente Luca Giustarini, dal vicepresidente Pietro Guarguaglini, dalla segretaria e tesoriera Renza Gabbrielli, e dai consiglieri Davide Armentaro, Cristiano Salvini, Pericle Manni, Pamela Rustici, Paolo Cicerchia, Massimo Tropi, Danilo Biagioli, Michele Lafavia, Francesco Postiferi e Roberto Reali. Tra gli obiettivi ci sono: organizzazione di corsi di formazione, seminari divulgativi e conferenze per diffondere tutte le norme che regolano la raccolta di questo prezioso prodotto della terra, realizzazione di manifestazioni per diffondere la conoscenza e la cultura del tartufo e per sensibilizzare alla tutela delle zone 122 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 tartufigene, collaborazioni con i privati per la conduzione e/o l?acquisto di terreni su cui creare nuove tartufaie o di tartufaie già esistenti per implementarle. Da pochi giorni è aperta la campagna di adesione all?associazione per i tartufai della Provincia di Grosseto. Il Tartufo è un fungo ipogeo a forma di tubero, che vive sotto terra in simbiosi con le radici di alcune piante, quali, per esempio, la quercia, il pino, il leccio, il nocciolo, il carpino e il pioppo. Tra i più importanti tipi di tartufo della provincia di Grosseto troviamo il ?bianchetto?, detto anche ?marzuolo? dal nome del mese di massima maturazione. È possibile trovarlo nell?entroterra o nelle pinete del litorale Maremmano, da Principina a Castiglione della Pescaia, salendo fino a Follonica. Nell?entroterra si può trovare anche il tartufo nero ?estivo? detto anche ?scorsone? sotto qualche roverella o leccio in macchie poco fitte o boschi alto fusto. Info: tartufaidimaremma@gmail.com, tel. 331 9516836 - 331 2972826 - fb: @tartufaimaremma ro?, dimostrando grande sensibilità verso la salvaguardia dell?ambiente. MONTEROTONDO MARITTIMO: ECCO COME SARÀ LA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE, APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO La nuova biblioteca comunale di Monterotondo Marittimo nascerà negli spazi dell?ex Frantoio, in collegamento con l?info point turistico già presente nella struttura. Sarà uno spazio culturale moderno e dinamico, adibito non solo alla consultazione dei volumi, ma anche alle attività e agli eventi culturali. All?ultimo piano si troverà la caffetteria della biblioteca, con un bel terrazzo dotato di sedute e tavoli, che si affaccia direttamente sulla suggestiva Rocca degli Alberti. Il Comune ha approvato il progetto esecutivo che darà il via alla fase successiva di elaborazione del bando per l?affidamento dei lavori. Nel progetto è prevista anche la costruzione di una rampa sul terrazzo della caffetteria per consentire l?accesso diretto alla Rocca degli Alberti, dall?info point e dalla biblioteca. Inoltre uno spazio speciale sarà dedicato alle Stanze di Fucini, concepite come centro studi espositivo sulla figura del poeta, nato a Monterotondo Marittimo e come luogo speciale di raccolta dei volumi del Premio letterario ad esso dedicato. Sarà una biblioteca accessibile: oltre alle scale sarà realizzato un ascensore che dal piano terra dell?ex Frantoio salirà fino alla caffetteria all?ultimo piano e quindi alla terrazza da dove poter accedere alla Rocca degli Alberti. ?La realizzazione della nuova biblioteca comunale di Monterotondo Marittimo è frutto di un impegno preso da tempo con la popolazione locale ? afferma il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine ? e ribadito nel nostro programma elettorale. L?esigenza era quella di valorizzare l?area dell?ex Frantoio e la vicina Rocca degli Alberti e al tempo stesso ampliare gli spazi a disposizione della biblioteca comunale per potenziarne le attività culturali. Per tutte queste ragioni abbiamo fatto un ulteriore investimento, acquistando l?immobile adiacente all?ex Frantoio, in cui tra l?altro saranno realizzate le Stanze di Fucini, e dal quale sarà possibile raggiungere con facilità la Rocca degli Alberti, valorizzando così questo monumento e migliorandone l?accessibilità?. ?Vogliamo per Monterotondo Marittimo una biblioteca concepita nella più moderna accezione ? prosegue il sindaco ? Nella foto il rendering della nuova Biblioteca di Monterotondo Marittimo come spazio dinamico, dotato di un allestimento leggero che all?occorrenza può essere spostato per ospitare eventi pubblici, come la presentazione di libri o l?ascolto di buona musica. Una biblioteca dalle diverse ?anime?, in grado di dialogare con la comunità, con gli altri servizi presenti nell?edificio e con il contesto urbano in cui si inserisce?. Il progetto è firmato dagli architetti Barbara Catalani e Marco del Francia. L?ingresso alla biblioteca sarà autonomo rispetto all?info point da via del Poggiarello. Le due strutture saranno comunque messe in comunicazione dall?interno, con un?apertura a vetro, chiudibile all?occorrenza, nei giorni in cui sarà attivo solo l?info point e non la biblioteca. L?arredamento dialogherà con il sapiente recupero dell?ex Frantoio che è stato effettuato negli anni precedenti e con gli oggetti del passato presenti nella struttura, come la vecchia macina, che rimarrà al suo posto. Al piano terra sono stati pensati gli spazi collettivi, mentre nel mezzanino si troveranno le aule del silenzio, luoghi più appartati dove poter studiare indisturbati. La sala voltata dell?info point ospiterà lo spazio ludico per i più piccoli. Previsto anche uno spazio ?morbido? arredato con pouf a sacco, dove sedersi comodamente per ascoltare musica. La biblioteca avrà delle postazioni multimediali perché oggi il sapere non può fare a meno della rete internet come strumento al servizio della conoscenza. La relazione con la Rocca è fondamentale nel progetto: ad oggi l?accesso a questo bellissimo monumento è decentrato rispetto ai tracciati principali della città e il suo percorso si innesta lungo via Solferino. Benché sia di grande suggestione, risulta scomodo e quindi poco frequentato. L?idea di poter accedere alla Rocca direttamente dall?info point e dalla biblioteca diventa così strategica per l?accessi- bilità alla fortificazione medievale. L?apertura del varco di collegamento potrebbe riguardare un secondo stralcio, alla luce del sistema vincolistico della Soprintendenza. CICLOTURISMO: A MONTEROTONDO MARITTIMO ARRIVANO LE BIKE BOX, STAZIONI PER LA RICARICA E IL NOLEGGIO DI BICI ELETTRICHE A PEDALATA ASSISTITA Monterotondo Marittimo punta sul cicloturismo e diventa sempre più green: da fine marzo è possibile visitare il territorio noleggiando una delle nuovissime mountain bike elettriche a pedalata assistita di proprietà comunale. Grazie alla partecipazione al bando per la mobilità sostenibile della Regione Toscana, infatti, il Comune di Monterotondo Marittimo ha ottenuto un contributo a fondo perduto di 30mila euro che è stato destinato al progetto Brick Bike Box, ovvero all?installazione di una ciclostazione per il noleggio e la ricarica di mountain bike elettriche a pedalata assistita. La ciclostazione sarà ubicata in via Giacomo Matteotti, in prossimità del Palaz- zetto dello Sport, e sarà dotata di 8 box o stalli per bici. Di questi, due stalli rimarranno vuoti e saranno destinati ad ospitare bici elettriche di proprietà privata per il tempo necessario alla ricarica. Gli altri 6 stalli saranno invece tutti dotati di mountain bike elettriche a pedalata assistita, utilizzabili a noleggio. Assimilabile ad un distributore automatico di biciclette, il brick bike box prodotto e installato per Monterotondo Marittimo dalla società Green Action srl, garantirà a fronte di un ingombro minimo, un ambiente protetto, al riparo da intemperie e da atti vandalici, per la ricarica delle bici di proprietà privata e per le mountain bike di proprietà comunale destinate al bike sharing. ?Con questo nuovo intervento green che si unisce ai precedenti, Monterotondo Marittimo fa un passo in avanti nella valorizzazione turistica del territorio in chiave sostenibile ? afferma il sindaco Giacomo Termine ? Guardiamo con estremo interesse alla mobilità elettrica che abbiamo già scelto nel 2018, con l?installazione della colonnina di ricarica per le automobili, entrando a far parte della rete di stazioni di ricarica nazionale, nell?ambito del piano per la mobilità elettrica di Enel X. Brick Bike Box è una soluzione ecologica ed economica in quanto la struttura è dotata di pannelli solari e di particolari accumulatori di energia solare. Tali sistemi garantiscono il funzionamento e l?autosufficienza della stazione, che non ha bisogno di alcun allaccio alla rete elettrica. Il progetto Brick Bike Box è un tassello importante del percorso di sviluppo del cicloturismo e di valorizzazione della rete di suggestivi sentieri del nostro territorio, che ci vedrà impegnati anche nella realizzazione nel 2021 della mappatura dei sentieri di trekking e del cicloturismo con la georeferenziazione?. LE NEWS ? 123 LE NEWS ?Lo scopo del progetto ? aggiunge l?assessore Emi Macrini ? è quello mettere a disposizione dei visitatori il servizio di noleggio e ricarica così da permettere al cicloturista di spostarsi sui sentieri tra Monterotondo Marittimo, Massa Marittima e Montieri senza il supporto di autoveicoli. Parallelamente il Comune realizzerà altri due progetti per lo sviluppo complessivo del turismo verde collegato al cicloturismo: un trail center - pump track, adiacente al luogo di installazione dei brick box, ovvero un circuito di curve per divertirsi con la bici. Il secondo progetto riguarda la realizzazione di nuovi sentieri ed anelli con due sbocchi di collegamento al mare, in modo da intercettare anche il turismo balneare. Infatti dall?area di Monterotondo i sentieri si collegano con i parchi della Val di Cornia e conducono direttamente sulla costa al sito di Carbonifera nel comune di Piombino; mentre dal lato di Massa Marittima, si ricollegano alla città di Follonica e ai sentieri del Parco di Montioni. Tra l?altro nel 2022 sarà realizzato anche il progetto dall?Unione dei Comuni per creare la ciclovia delle tre M, permettendo il collegamento bidirezionale tra i capoluoghi dei tre Comuni con percorsi più accessibili a tutti, anche ai ciclisti che sono alle prime armi?. CENTO ANNI DALLA MORTE DI RENATO FUCINI: MONTEROTONDO MARITTIMO SI PREPARA AD UNA EDIZIONE SPECIALE DEL PREMIO DEDICATO AL GRANDE POETA Il 25 febbraio 1921 a Empoli si spengeva Renato Fucini poeta e scrittore toscano noto con lo pseudonimo di Neri Tanfucio, nato a Monterotondo Marittimo l?8 aprile del 1843. Era figlio di Giovanna Nella foto il busto di Renato Fucini a Monterotondo Marittimo 124 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 Nardi e David Fucini, un medico della commissione governativa delle fabbriche malariche. Fucini esordì come poeta nel 1872 con la pubblicazione dei ?Cento sonetti in vernacolo pisano? a cui seguirono ?Cinquanta nuovi sonetti?, fino alla scrittura dei popolari racconti ?Le veglie di Neri? e ?All?aria aperta?, ambientate prevalentemente in Maremma e dedicate ad avvenimenti e personaggi tipici del mondo rurale. Fucini scrisse anche un reportage giornalistico nel 1878 ?Napoli a occhio nudo? e i volumi di ricordi ?Acqua passata? e ?Foglie al vento? usciti postumi nel 1921, ottenendo nel corso della sua vita onorificenze e riconoscimenti da parte della critica contemporanea. Fu anche Accademico della Crusca. Monterotondo Marittimo, il comune che ha dato i natali al poeta, ed è la sede del prestigioso Premio Nazionale Renato Fucini, quest?anno si prepara ad una edizione speciale. ?Renato Fucini, grazie alle sue opere, è il simbolo di una delle visioni della Maremma più diffuse a livello nazionale ? spiega il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine ? il Premio letterario promosso e organizzato dal Comune di Monterotondo Marittimo e dal Dipartimento di Filologia e Critica dell?Università di Siena, in collaborazione con la pro loco, nasce in memoria del nostro illustre concittadino, con l?obiettivo di valorizzare le due forme letterarie da lui predilette: il racconto e il sonetto. Edizione dopo edizione le opere in concorso hanno messo in evidenza la grande ricchezza della produzione narrativa e poetica italiana, con la partecipazione di scrittori affermati e gio- vani autori emergenti. Il 2021 per il Premio sarà un anno molto importante a cui teniamo particolarmente, poiché ricade la ricorrenza dei 100 anni dalla morte di Renato Fucini. Per questo il Comune si è già messo al lavoro per garantire un?edizione speciale. Il bando per partecipare sarà pubblicato nei prossimi mesi sul sito del Premio www.premiorenatofucini.it? MANCIANO PRIMO COMUNE BIKEFRIENDLY DELLA MAREMMA Il comune di Manciano è ufficialmente bikefriendly. È stata presentata alla presenza del ciclista campione del mondo Alessandro Ballan, della voce di Eurosport Riccardo Magrini, di Andrea Gurayev responsabile del progetto bikefriendly di Saturnia e dell?assessore al Turismo del Comune di Manciano Valeria Bruni la nuova segnaletica volta a sensibilizzare gli autisti al distanziamento di sicurezza nei confronti dei ciclisti. Un incontro simbolico avvenuto qualche giorno fa in piazza Garibaldi a Manciano in cui è stato dedicato un momento all?autografo del cartello e allo scambio della maglia iridata da parte di Alessandro Ballan per il paese di Manciano. I cartelli saranno posizionati nelle prossime settimane su tutto il territorio comunale, portando Manciano ad essere il primo vero comune bikefriendly della Maremma. La giornata si è conclusa con la pedalata dei due campioni Riccardo Magrini e Alessandro Ballan fino a Poggio Murella, a distanza di 6 mesi dal passaggio della Tirreno Adriatico. ?Sono soddisfatta ? afferma l?amministratrice di SaturniaBike Karin Bernardi ? della serie di iniziative sul settore bike che sono legate al progetto del Muro di Pantani. Fondamentale il rapporto stretto con il Consorzio Morellino di Scansano, con Terme di Saturnia Natural Destination e con il Comune di Manciano: tutto questo significa aver colto un?ottima opportunità per il mondo bike, considerando quanto questo territorio sia adatto a pedalare tutto l?anno e quanto sia affine alle altre attività presenti a Manciano?. ?Il nostro obiettivo ? spiega l?assessore al Turismo Valeria Bruni ? è quello di collegare tre grandi risorse che abbiamo: turismo, sport e agroalimentare. Un circuito sul quale stiamo investendo perché il futuro economico e sociale del nostro territorio è legato indissolubilmente a questi tre macro settori che rappresentano l?eccellenza in tutta la Maremma. Le nostre strade sono naturalmente vocate a ospitare gli amanti della bicicletta: percorsi immersi nel verde, di diverse pendenze e intrise di tradizione ciclistica, grazie alla ?presenza? di Marco Pantani e dei grandi amici campioni come Max Lelli. Insieme alle associazioni locali, alle associazioni sportive della bicicletta, ai consorzi e alle realtà imprenditoriali vogliamo far diventare Manciano la capitale del cicloturismo. A questo grande settore è legato inseparabilmente il food, il wine e il comparto turistico a 360 gradi: dalle terme al mare, dalla collina alla cultura dei borghi. Stiamo lavorando a un progetto ambizioso per portare il nome di Manciano fuori dei confini regionali?. ?Il ciclismo ? afferma l?assessore allo Sport del Comune di Manciano Roberto Bulgarini ? ha sempre fatto parte della nostra tradizione: ha origini lontane, da quando nacque 60 anni fa ?Il pedale mancianese? ed è legato ai campioni che hanno fatto grande questo sport nel resto del mondo e a Manciano. Oggi, l?amministrazione Morini punta a valorizzare e a espandere ciò che naturalmente offre il nostro territorio e si impegna a realizzare un piano che metta insieme le grandi risorse che più ci rappresentano: il comparto turistico del quale vive la maggior parte della nostra popolazione, l?enogastronomia famosa a tutti i livelli e lo sport che vogliamo sviluppare e accrescere. È stato aggiunto un altro tassello al progetto del Muro del Pirata con l?integrazione della segnaletica, facilitando quindi tutti gli appassionati di bike a raggiungere il traguardo in sicurezza?. FONDAZIONE GROSSETO CULTURA 2021: PROGETTI, EVENTI, OBIETTIVI Il Progetto culturale 2021 di Fondazione Grosseto Cultura è online. Sul sito www.fondazionegrossetocultura.it è possibile consultare e scaricare il programma completo delle iniziative per l?anno in corso delle strutture gestite da Fondazione: l?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti?, il Museo di storia naturale della Maremma e il Polo culturale Le Clarisse con il Museo collezione Gianfranco Luzzetti. Inevitabile una premessa: il 2021, con molta probabilità, riproporrà (in tutto o in parte) le medesime difficoltà del 2020. Di conseguenza non è possibile sapere se gli eventi in calendario saranno tutti realizzati: alcuni potranno essere tenuti in forma diversa, ad esempio in streaming, una soluzione adottata in tante occasioni negli ultimi tempi. La stessa premessa vale per i vantaggi e le agevolazioni assicurati dalla ?Grosseto Card?, la tessera socio di Scientia iuris, presentato il Premio di Laurea Antichi La Fondazione Polo Universitario Grossetano è impegnata in importanti iniziative nell?ambito giuridico, una delle quali è il Premio di Laurea Antichi, presentato recentemente in conferenza stampa rivolto ai giovani laureati in Giurisprudenza dell?Università di Siena, con votazione non inferiore a 108 S cientia Iuris, il Dipartimento di Giurisprudenza dell?Università degli Studi di Siena e la Fondazione Polo Universitario Grossetano comunicano l?istituzione del ?Premio di Laurea Antichi? rivolto ai laureati in Giurisprudenza. La partecipazione è aperta ai laureati in Giurisprudenza dell?Università di Siena, con votazione non inferiore a 108, che hanno discusso o discuteranno una tesi nel settore del Diritto Commerciale o nel settore della Storia del Diritto versitario Grossetano Gabriella Papponi Morelli, a cui ha fatto seguito la dichiarazione della prof.ssa Maura Mordini, docente di Storia del Diritto Romano e Storia del Diritto Medioevale e Moderno del Dipartimento di Giurisprudenza dell?Università di Siena: ?Sottolineo l?importanza del premio per i neolaureati, poiché rappresenta un rilevante incentivo nella delicata fase tra il completamento degli studi accademici e l?inizio del praticantato o dell?attività lavorativa vera e propria?. Nella foto la conferenza stampa di presentazione; da sin. l?avv. Giovanni Niccolò Antichi di Scientia Iuris, la Presidente della Fondazione Polo Universitario Gabriella Papponi Morelli e la prof.ssa Maura Mordini dell?Università di Siena Medievale e Moderno, nel periodo 1° gennaio 2020-31 luglio 2021. L?iniziativa si colloca nell?ambito del progetto Scientia Iuris, start up grossetana nata per sviluppare progetti di formazione giuridica professionale e promuovere eventi in ambito giuridico, economico e sociale. ?Siamo orgogliosi che a Grosseto start up come Scientia Iuris valorizzino l?impegno dei laureati in Giurisprudenza, dato che nel nostro territorio c?è una lunga tradizione di giuristi che si sono distinti in modo significativo nello studio e nell?interpretazione del Diritto?, ha affermato la Presidente della Fondazione Polo Uni- ?Con il ?Premio di laurea Antichi? vogliamo puntare l?attenzione dei laureati in giurisprudenza dell?Università di Siena sui giuristi grossetani per promuoverne la conoscenza. Ringraziamo il Dipartimento di Giurisprudenza e la Fondazione Polo Universitario Grossetano per la massima disponibilità che ci è stata accordata: stiamo già lavorando ad altri eventi al fine di far convergere sempre più il mondo del lavoro con quello accademico?, ha concluso Giovanni Niccolò Antichi di Scientia Iuris. È possibile scaricare il bando dal sito dell?Università di Siena e trovare le informazioni sul sito www.scientiaiuris.org. LE NEWS ? 125 LE NEWS Intour riparte da Banca Tema con gli incontri sul turismo Martedì 9 marzo, si è svolto il primo Incontro Digitale info-formativo organizzato dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea con Banca Tema dedicato agli imprenditori del settore turistico. L?evento ha registrato grande interesse, con la partecipazione di oltre 200 utenti collegati. A l centro dell?appuntamento online ci sono state le soluzioni finanziarie e i servizi innovativi offerti dal Gruppo Iccrea per la ripresa del settore e per lo sviluppo tecnologico delle strutture ricettive. L?incontro si è aperto con il saluto del Direttore Generale ? Fabio Becherini ? il quale ha rinnovato la presenza costante di Banca Tema al fianco degli albergatori, svolgendo il suo ruolo di banca del territorio in una zona altamente turistica come quella maremmana. ?Il nostro impegno a fianco degli operatori del settore turistico ? ha detto Becherini ? è costante per valorizzare i nostri luoghi, migliorare i servizi e favorire lo sviluppo economico locale. In un contesto di incertezza nel quale tutti ci troviamo oggi ad operare, noi vogliamo comunque guardare con ottimismo al futuro, proponendo soluzioni innovative e progetti ecosostenibili da realizzare in sinergia con tutti gli attori presenti nel sistema turistico ed istituzionale. Grazie al supporto di Iccrea Banca nel mettere a disposizione un sistema integrato per l?offerta turistica che spazia dai servizi di promozione e gestione delle strutture, alla monetica e ai finanziamenti, oggi possiamo essere ancora più efficaci nella nostra azione?. La parola è passata al Responsabile 126 ? Maremma Magazine ?Aprile 2021 Prodotti e Servizi Iccrea Banca ? Carmine Daniele ? che ha illustrato le ?Soluzioni per il Turismo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea? lasciando poi l?approfondimento sull?accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e Iccrea Banca, volto a facilitare l?accesso al credito delle imprese italiane che lavorano nel settore turistico, a Fabio Carrarini di Iccrea Banca. L?accordo consiste nella concessione di un finanziamento a lungo termine da parte di Cassa Depositi e Prestiti per 250 milioni di euro per supportare le PMI e Mid-Cap operanti nel settore turistico. In chiusura sono intervenuti i partner tecnologici di InTour Rete d?impresa ? Titanka spa ed Albergatore Pro ? con un focus sull? equilibrio tra fatturato e marginalità, ovvero come e dove investire in termini di comunicazione per massimizzare i ricavi. Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, da sempre a supporto dello sviluppo dei territori e delle diverse realtà, conferma la collaborazione con le BCC del territorio per proseguire la serie di ?Incontri Digitali InTour? che puntano al supporto di tutta filiera turistica italiana, dal ricettivo all?esperienziale, soprattutto in un momento decisivo per la ripresa del settore come quello che stiamo vivendo. Contatti info@intour.bcc.it Fondazione Grosseto Cultura: il pacchetto resta invariato, con la volontà di arricchirlo ulteriormente, ma anche in questo caso la possibilità di usufruire dei vantaggi dipende dall?andamento della pandemia. «Affrontiamo il 2021 ? dice il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari ? con la speranza di poter ripartire dopo un anno che ha cambiato le nostre vite. La cultura è uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ma non ripartiamo da zero. Penso per esempio alla candidatura di Grosseto a ?Capitale italiana della cultura 2024?: una grande opportunità. Il 2021 segna anche la fine del mio mandato: sono orgoglioso dei risultati che siamo stati capaci, uniti, di raggiungere in quattro anni. Il principio cardine che ho sempre voluto seguire è stato quello di estendere il più possibile a tutti l?opportunità di fruire della cultura. Perché credo fortemente che proprio la cultura, soprattutto in un periodo di crisi globale, rappresenti una risorsa economica importante per una comunità». Sono davvero tanti i progetti e i grandi eventi in programma. Un ?museo diffuso? per Grosseto, cioè un contenitore pubblico e libero per valorizzare l?arte contemporanea e arricchire il tessuto urbano, la tappa della 1000 Miglia e ?Grosseto Città che legge? per diffondere tra i cittadini la passione per la lettura. E poi i programmi dei tre istituti di Fondazione Grosseto Cultura. L?Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti? diretto da Antonio Di Cristofano ha in calendario ? tra gli altri appuntamenti ? la prima edizione del Concorso internazionale per direttori d?Orchestra ?Kussewitzky?, il Premio internazionale pianistico Scriabin (quest?anno a giugno), la Festa della musica alla Cava di Roselle e il Concorso ?Giannetti? a giugno in teatro. Il Museo di storia naturale della Maremma, diretto da Andrea Sforzi, punta forte sullo streaming: il BioBlitz, il convegno nazionale ?BioDiv? e l?EUCS day un progetto europeo per la promozione della citizen science. Inoltre il museo ha accolto la donazione da parte dell?Asl di materiali tecnici e documentali, attrezzature, testi, riviste scientifiche e reperti entomologici che presto saranno a disposizione di esperti e studenti. Il calendario 2021 del Polo culturale Le Clarisse diretto da Mauro Papa prevede ? oltre agli appuntamenti tradizio- nali come i corsi o le mostre negli spazi di via Vinzaglio 27 ? la celebrazione dell?Anno dantesco con l?esposizione di Tono Zancanaro, la mostra ?Dinamica ? La scultura monumentale di Sauro Cavallini? nel centro storico di Grosseto da fine marzo a settembre, il progetto ?Il lavoro culturale ? Il mito della provincia a 50 anni dalla morte di Luciano Bianciardi? e ancora la mostra della ?Settimana della bellezza? in collaborazione con la Diocesi di Grosseto con l?esposizione di un?opera della Collezione Gianfranco Luzzetti. «Ovviamente ancora tanto, tantissimo, c?è da fare ? conclude il presidente Tombari ?. Mi auguro che ciascuno possa comprendere quanto importante è il contributo che può offrire». ?MARGINI? CON GROSSETO AL CENTRO La Giunta comunale ha deliberato la concessione del patrocinio oneroso, collaborando con Disparte S.r.l, per lo svolgimento delle riprese del film dal titolo ?Margini? del regista Niccolò Falsetti che sarà interamente girato nel territorio comunale di Grosseto, indicativamente dal primo di aprile al 15 luglio 2021. Il Comune di Grosseto collabora alla realizzazione delle riprese cinematografiche, effettuate dal Disparte S.r.l., con la messa a disposizione delle vie e piazze pubbliche richieste, con la disponibilità da parte della Polizia municipale e della Protezione civile di garantire un servizio d?ordine, con l?apposizione dell?opportuna segnaletica e non solo. Le riprese, inoltre, dovranno essere effettuate nel pieno rispetto dei protocolli anti Covid-19. Il film girato interamente nel territorio comunale di Grosseto parla di tre amici che hanno l?occasione della vita: suonare a Bologna al concerto della loro band punk preferita. Poco prima di partire, però, lo spettacolo viene annullato. I tre amici, seppur molto dispiaciuti, non si danno per vinti e decidono di organizzare un concerto nella loro città, ovvero Grosseto, scontrandosi però con diversi ostacoli che metteranno alla prova anche la loro amicizia. ?Continua la promozione della cultura e dell?arte da parte della nostra Amministrazione ? hanno dichiarato Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, e Luca Agresti, vicesindaco ed assessore con delega alla Cultura ?. Siamo felici che la nostra Grosseto sarà il set del film ?Margini? e ovviamente speriamo che l?opera di Niccolò Falsetti possa riscuotere un grande successo?. GIROLAMO CANNONI, UN GROSSETANO TRA I MILLE. POSATA LA TARGA COMMEMORATIVA PER IL 160º ANNIVERSARIO DELL?UNITÀ D?ITALIA Si è tenuta il 17 marzo, in occasione del 160° Anniversario dell?Unità d?Italia, la cerimonia di posa della targa commemorativa dedicata a Girolamo Cannoni, componente della spedizione dei Mille di Marsala. Il garibaldino, nato nel capoluogo maremmano il 26 febbraio del 1842, si imbarcò volontario l?8 maggio 1860 a Talamone su uno dei due piroscafi che avrebbero condotto l?Eroe dei due mondi alla conquista del Regno delle Due Sicilie. Distintosi nelle operazioni belliche e restando ferito, fu congedato come sottufficiale. Alla cerimonia, tenutasi nel giardino pubblico all?incrocio tra via Nino Bixio e via Ciro Menotti ha partecipato il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. ?Sono veramente orgoglioso ? ha detto il sindaco di Grosseto ? di celebrare la figura di Girolamo Cannoni, un uomo che con il suo coraggio, mosso da sentimenti profondi di amore e responsabilità verso il Paese, ha contribuito a formare la nostra splendida Italia così come la conosciamo oggi. Trovo doveroso quindi ringraziare David Berti, tris nipote del Garibaldino, tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della cerimonia e l?assessore Fabrizio Rossi che ha fortemen- te voluto questo evento.? La cerimonia ha visto inoltre l?attrice teatrale Laura Sbrana Adorni leggere un componimento Risorgimentale a cui è seguita la benedizione impartita da Don Roberto Nelli, parroco della chiesa del Santissimo Crocifisso. In chiusura il musicista Roberto Foschi ha eseguito l?Inno Italiano. ?Mi sono imbattuto nella storia del mio antenato ? afferma David Berti, trisnipote di Girolamo Cannoni ? nel corso di una ricerca bibliografica su David Lazzeretti. In verità, avevo sentito parlare in famiglia che il bisnonno di mia madre avesse partecipato alla Spedizione dei Mille di Marsala, ma non vi erano documenti che lo testimoniassero. Quando ho trovato delle fonti che dimostravano la partecipazione di alcuni Maremmani all?impresa di Garibaldi, ho cominciato a scavare. Sono entrato in possesso della Gazzetta Ufficiale del Regno d?Italia del novembre del 1871 che riporta l?elenco dei partecipanti alla spedizione a fini pensionistici. E sorpresa? ecco comparire il nome di Girolamo Cannoni. In seguito, grazie all?archivio della Curia Vescovile e alla disponibilità e professionalità di Don Jarek Migus, sono risalito al certificato di battesimo avvenuto nella cattedrale di Grosseto. Da lì, sono emersi episodi avvincenti di un uomo in cui era radicata una profonda fede, ma convinto e pervaso allo stesso tempo dagli ideali risorgimentali?. LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane spa Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. Campo Morino - 01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.711040, sito web www.tipografiaambrosini.it, email info@tipografiaambrosini.it ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti a CS Edizioni srl - Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - 349 2872103 - Fax 0564 1979133, inviando anticipatamente l?importo pari al doppio del prezzo di copertina, mediante assegno bancario non trasferibile intestato a CS Edizioni srl o bollettino sul conto corrente postale n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto ABBONAMENTI PREZZI: una copia euro 3,50; abbonamento annuale (10 numeri): euro 30,00 per l?Italia ed euro 140 per l?estero. L?abbonamento decorrerà dal primo numero disponibile (prima della spedizione mensile in abbonamento postale) e potrà avere inizio in qualsiasi periodo dell?anno. Per il rinnovo attendere l?avviso di scadenza. MODALITÀ DI PAGAMENTO: Gli importi indicati potranno essere versati: ? tramite assegno non trasferibile intestato a CS Edizioni srl, da inviare a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante bollettino postale sul conto corrente n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante carta di credito. SUGGERIMENTI Le informazioni inserite in questo numero sono state raccolte in anticipo rispetto alla programmazione definitiva degli eventi. Suggeriamo pertanto ai lettori di verificare sempre, telefonicamente, se non siano intervenuti cambiamenti nelle date, negli orari. La redazione di Maremma Magazine non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda l?effettiva attuazione delle iniziative elencate nelle pagine precedenti, né per eventuali cambiamenti di programma. PER CONTATTI Gli enti, le associazioni, le pro loco, i privati che volessero inviarci i calendari delle varie manifestazioni possono farlo: ? per fax al numero 0564 1979133; ? per posta ordinaria all?indirizzo Maremma Magazine c/o CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? per e-mail sulla casella: redazione@maremma-magazine.it oppure maremma.magazine@virgilio.it N.B. I programmi degli eventi devono tassativamente pervenire in redazione entro il 20 del mese precedente a quello nel quale andranno a svolgersi. Eventuali collaborazioni sono libere e gratuite. © 2021 COPYRIGHT CS EDIZIONI SRL Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l?autorizzazione scritta dell?Editore. Questo periodico è associato all?USPI Unione Stampa Periodica Italiana e all?A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata