Maremma Magazine - Novembre 2020 - 3_Maremma Magazine 27/10/2020 14:37 Pagina 1 Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XVIII ? NUMERO 9 ? NOVEMBRE 2020 ? ? 3,50 Maremma, estate col botto ma adesso Parco della Maremma, flusso turistico Quando l?ingegner Temistocle Sadun tornano le paure e le incertezze eccezionale anche ai tempi del Covid portò nel 1898 la luce a Pitigliano Inoltre... Castiglione della Pescaia tra i protagonisti della terza edizione del G20s Obiettivo: promuovere DOC e Maremma Toscana nel mondo Croce Rossa Italiana, oltre un secolo di storia e di vita LA VOCE DEI LETTORI LA VOCE DEI LETTORI MAREMMA MAGAZINE? COMPRATELA! NE VALE LA PENA! Cara Redazione, forse tutto ciò che è successo con il Covid, i malati, i morti, la quarantena ha avuto almeno un risvolto positivo (ma naturalmente, tutti noi NON avremmo voluto il Covid e le sue drammatiche conseguenze sulla salute e sull?economia): far riscoprire - anche e soprattutto a noi Italiani - le tantissime bellezze della nostra splendida Italia. Ogni regione offre arte, cultura, bellezze paesaggistiche e naturalistiche, specialità enogastronomiche che tutto il mondo ci invidia! Cominciamo a viaggiare, a scoprire e ri-scoprire la nostra bella Italia, il nostro fantastico ?stivale?. E dopo, solo dopo, visitiamo i Paesi esteri. Last but not least, non dimentichiamo/dimenticate di visitare, viaggiare, sostare e passeggiare nella fantastica Maremma - della quale sono la prima fan, avendo anche un piccolo buen retiro. E Maremma Magazine, la bellissima creatura del bravo Celestino Sellaroli è uno strumento perfetto per guidarci in questo viaggio di scoperta di una terra antica, autentica e genuina che offre a tutti ricchezze in ogni settore. Compratela! Ne vale la pena! Michela Scomazzon Galdi I RINGRAZIAMENTI DI MARCO BRANDI Nel mese di ottobre, già da oggi, troverete in edicola il giornale Maremma Magazine con una mia intervista e tan- anni! Sono molto contento ed emozionato della realizzazione dell?articolo, decorato con moltissimi miei scatti, e della professionalità di Celestino Sellaroli e Cristina Cherubini che ringrazio di nuovo! Spero che molti di voi trovino 5 minuti per leggerla e magari farmi sapere cosa ne pensano. Nell?articolo vengono citati mio zio Bruno Parisotto, da dove tutto è cominciato, e amici conosciuti nel tempo che mi hanno insegnato molte tecniche di scatto come Maurizio Berni e Nello Ollen Alberti! Marco Brandi te foto! Ringrazio la redazione per avermi contattato. Marco Brandi Su Maremma Magazine di ottobre troverete la mia prima intervista che tratta molti argomenti: dal mio esordio, ad oggi, con tutte le tappe raggiunte negli DAI SOCIAL Preso Donatella Battistini Lo seguo e leggo Rita Alpini Bello e interessante come sempre! Loreno Martellini Che spettacolo Antonio Pettinari Giovanni Desiderio GRAZIE PER QUESTA RIVISTA! Salve, sono un viaggiatore per lavoro e questa terra mi ha subito affascinato per la sua bellezza incontaminata con dei tratti complicati. Spero di riuscire a stabilirmi qui in modo permanente. Grazie per questa rivista che mi sta aiutando a conoscerla in ogni sua sfaccettatura. Un saluto da Grosseto. Giovanni Desiderio Avete idee e consigli da darci, complimenti o critiche da fare, oppure più semplicemente volete commentare un articolo o dire la vostra su un certo argomento? Questo spazio è per voi. Scriveteci via mail all?indirizzo redazione@maremma-magazine.it Compatibilmente con lo spazio a disposizione pubblicheremo il vostro intervento. 6 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 14 28 SOMMARIO VIVI 14...........Maremma, estate col botto ma adesso tornano le paure e le incertezze 20...........Parco della Maremma, flusso turistico eccezionale anche ai tempi del Covid 24...........Castiglione della Pescaia tra i protagonisti della terza edizione del G20s, il summit delle principali località balneari italiane 28...........Si illumina l?inverno del Monte Amiata: un itinerario alla scoperta degli antichi riti del fuoco 32...........Quando l?ingegner Temistocle Sadun portò nel 1898 la luce a Pitigliano 36...........Obiettivo: promuovere la DOC e la Maremma Toscana su scala nazionale e mon- diale 40...........Metti un tour itinerante in giro per cantine negli angoli più belli della Toscana del sud 44...........Aiutare le imprese vitivinicole a lavorare meglio: la mission di GS Sistemi per il comparto enologico 48...........Il nuovo Carrefour Express aperto a Grosseto, nel cuore della città 52...........Croce Rossa Italiana, oltre un secolo di storia e di vita, sempre al fianco delle persone 58...........Il Convento di San Pietro al Petreto in quel di Scansano, un gioiello storico nella ricostruzione grafica di Massimo Tosi 64...........Colori d?autunno: a spasso in mezzo al suggestivo 36 foliage dell?anello Monte Amiata 70...........Il progetto ?Via delle città Etrusche? è realtà: 173 km di percorsi culturali e ambientali tra Maremma e Toscana 74...........Vivo d?Orcia, AdF e Comune al lavoro su nuova sede e Museo dell?Acqua 78...........Caravaggio è... tornato a Porto Ercole per l?ultimo atto, interpretato da De Majo 83...........?Quadrivio?, doppio evento a novembre... Covid permettendo SCOPRI 86 In copertina, una vacca maremmana nella cornice del Parco della Maremma Foto © Giancarlo Gabbrielli C?è da vedere 86...........Metti una visita al Parco delle Biancane con la speciale audioguida. A Montero- SOMMARIO ? 9 108 tondo Marittimo Briciole di Storia 90...........Storie di ossa senza pace, ovvero reliquie sacre medievali in alta Maremma Personaggi 94...........?Giovanni Chelli, sacerdote e cittadino italiano? e soprattutto acceso patriota! L?angolo del libro 98...........?Picinate e scemmarate?, nel libro di Antonio Becherini (?Ntognu Bberni) rivive il vernacolo pitiglianese 100 ........?Maybe?, l?ultimo romanzo fantasy di Adriano Lorenzo Poletto 101 ........?Arcidosso nel XIX e XX secolo? il libro di Giorgio Fatarella 102 ........?L?influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale? 112 118 Aziende al Top 104 ........IDEOGRAM, cinquant?anni di storia di un?attività artigianale e artistica GUSTA Vino e dintorni 108 ........Volumi in calo, qualità alta: più che positivo il bilancio della vendemmia per il Morellino di Scansano WINE NEWS 110 ........La cipolla rossa della Selva: è buona e fa bene! 110 ........Scalandrino di Fattoria Mantellassi alla Wine Week 2020 di Milano 111 ........Scansano, inaugurato il lounge bar ?Il Ripostiglio? Di vino in cibo 112 ........Claudio Tipa: è lui il vignaiolo dell?anno secondo la guida di Luca Gardini e Lucia- 10 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 no Ferraro Il vino del mese 116 ........Oltreconfine, il mitico Grenache in purezza dell?azienda Bruni premiato anche quest?anno con i ?Tre Bicchieri? La ricetta 118 ........Il Polpettone con... sorpresa, una ricetta universale che lascia spazio alla fantasia LE NEWS 120 ........?Inverno? di Giulio Mastromauro vince la terza edizione del Saturnia Film Festival 121 ........UNIVERSAL MUSIC punta sul duo grossetano dei KYMYA 122 ........Un gran bel successo per la ?Città visibile? 2020 122 ........Castiglione della Pescaia, firmato l?accordo di colla- 120 borazione per la gestione del complesso di San Guglielmo 123 ........Lo sfratto dei Goym consegnato a Liliana Segre 123 ........Massa Marittima, installata al lago dell?Accesa la nuova cartellonista con percorsi naturalistici e archeologici 124 ........Confindustria Toscana Sud, varata la road map per il futuro delle imprese 125 ........Artigianato, Lamioni confermato presidente Artex 125 ........Le Giornate FAI d?Autunno a Campagnatico ?Dieci secoli di arte e paesaggio? 125 ........Fa centro il progetto ?Mare per tutti 2020? 126 ........Covid, stanziati 70 mln per sostenere i musei non statali 127 ........Una nuova maglia per accompagnare l?Us Grosseto in Lega Pro L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli U Un incubo? n incubo. Non ci viene termine migliore per iniziare questo Editoriale del mese di novembre. Un incubo, dal quale pensavamo di essere usciti, ma che in realtà aveva solo allentato la presa, per poi tornare a terrorizzarci con l?arrivo dell?autunno. Tutto secondo copione? Probabilmente sì. Erano in tanti ? come sottolineavamo anche nel numero scorso ? che parlavano di seconda ondata. E la seconda ondata, a quanto pare, è arrivata e con essa le misure restrittive ?necessarie? a fermare il contagio, con gli effetti che le stesse produrranno. Effetti, peraltro, ancora tutti da decifrare, sia sul fronte sanitario (Ci sarà l?auspicata inversione di tendenza? Si riuscirà a scongiurare un altro blocco totale dell?Italia? Chissà), sia in ambito più strettamente sociale ed economico (qui i danni invece per le imprese colpite dal secondo lockdown parziale o settoriale saranno invece certi). Nel momento in cui scriviamo (27 ottobre) è stato appena varato un nuovo DPCM Decreto del Presidente del Consiglio (che rimarrà in vigore fino al prossimo 24 novembre) con tutta una serie di norme e divieti, che se da un lato nascono con il preciso intento di interrompere l?impennata dei contagi, dall?altro dimostrano tutta la loro schizofrenia, illogicità e forse anche insensatezza. Non si spiegano altrimenti i provvedimenti che impongono a ristoranti e bar di chiudere alle 18 e lasciarli aperti invece a pranzo, come se il virus si divertisse a circolare tra i tavoli solo la sera e andasse a riposarsi all?ora del banchetto di mezzodì. E non si spiegano altrimenti le chiusure di teatri e cinema, quando, stando ai dati ufficiali forniti da AGIS Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, pare che, dal giorno della riapertura avvenuta il 15 giugno fino agli inizi di ottobre, su 2.782 spettacoli andati in scena con 347.262 spettatori complessivi, con una media di 130 persone a spettacolo, soltanto un individuo sia stato contagiato mentre assisteva ad una rappresentazione. Senza contare poi l?assenza di misure prese sul fronte dei trasporti, tra le cause, se non la causa, che forse ha determinato la forte impennata dei contagi nel mese di ottobre. Insomma, le storture di quest?ennesimo DPCM non mancano. Speriamo che vi siano interventi correttivi che nel momento in cui scriviamo non è dato sapere, speriamo che le imprese e le attività maggiormente colpite dalle restrizioni siano risarcite, magari in tempi più umani di quelli fatti registrare in occasione del precedente lockdown. E soprattutto speriamo che produca i risultati auspicati. Ora, lungi da noi voler andare alla ricerca delle responsabilità. Che la situazione sia complessa è innegabile, che i problemi ce l?abbiano in tanti in Europa (ma non solo), è altrettanto incontrovertibile. Più difficile da capire è come mai in Italia, ovvero il Paese? eletto in primavera, secondo qualcuno, a modello virtuoso nel mondo (ma dove?), ci siamo fatti sorprendere allo stesso modo rispetto ad inizio anno. La prima volta ci poteva stare: la pandemia ha colpito tutti all?improvviso con una virulenza assai maggiore di quella attuale. Ma oggi ritrovarsi nella stessa identica situazione di febbraio-marzo, quando fu deciso il lockdown totale, è sicuramente più difficile da accettare. E infatti, non a caso, la reazione, soprattutto da parte delle categorie più colpite dalle ultime misure, si sta rivelando molto forte e decisa. Se a marzo ci affacciavamo ai balconi a cantare o imperversavano gli hashtag #iorestoacasa e/o #celafaremo, oggi il quadro è assai diverso. Sono subentrati sentimenti negativi come l?isteria e la rabbia, difficili da controllare quando all?improvviso senti mancarti sempre più la terra sotto i piedi, ma da condannare sempre ? senza se e senza ma ? soprattutto quando sfociano nella violenza. Cosa aspettarsi per il futuro? Difficile fare previsioni, a maggior ragione per il fatto che siamo in autunno e dopo l?autunno arriva l?inverno, ovvero le stagioni in cui i Coronavirus ? e il Covid-19 o Sars-Cov-2 a tale famiglia appartiene ? imperversano. Di certo, non possiamo augurarci che la situazione migliori soltanto a primavera dell?anno prossimo, quando il virus molto verosimilmente tornerà, per così dire, ad affievolirsi e a fare meno danni. Sarebbe una tragedia immane, da cui sarà impossibile rialzarsi. E non crediamo neppure che si possa andare avanti a colpi di lockdown parziali o totali che siano, perché pure quelli hanno effetti devastanti a livello economico e sociale. Dunque, urgono azioni concrete e strategie urgenti perché il quadro è diventato esplosivo. Secondo Einstein ?Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose?. Ovvero è pura follia adottare gli stessi comportamenti ed aspettarsi risultati diversi. E allora chi deve fare faccia. ?Molte persone usano più energie per parlare dei problemi di quante non ne utilizzino per risolverli? (Henry Ford) Comunicazione di servizio Per quanto ci riguarda, dal punto di vista dei contenuti, siamo stati costretti ad eliminare anche in questo numero ? come già successo in primavera ? l?intera sezione dedicata all?Agenda con gli appuntamenti. L?ultimo DPCM ha introdotto restrizioni e troppe sono le incertezze circa lo svolgimento dei vari eventi in calendario (molti dei quali sono stati cancellati), per cui gioco-forza abbiamo dovuto tagliare quella sezione che speriamo di poter reinserire a dicembre. Magari! Sarebbe un segnale di buon auspicio... Intanto, godetevi quest?altro ricchissimo numero. Buona lettura! EDITORIALE ? 13 VIVI PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA TURISMO Maremma, estate col botto ma adesso tornano le paure e le incertezze DI CELESTINO SELLAROLI È più che positivo, anzi quasi sorprendente il bilancio della stagione turistica estiva per la Maremma. Le paure e le incertezze di inizio anno ? dettate dall?emergenza Covid-19 ? progressivamente hanno lasciato spazio a numeri importanti ed impensabili sia sul fronte delle presenze che dei fatturati soprattutto lungo la costa e nelle località balneari. Ma adesso è di nuovo caos... 14 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE C e ne siamo occupati nell?Editoriale del nr. di settembre, ma ritorniamo volentieri sul tema perché il bilancio della stagione turistica estiva appena trascorsa merita un approfondimento. A maggior ragione considerando le difficoltà del momento contingente che stiamo attraversando nel quale non si parla d?altro che di positivi, contagi, seconde andate, mascherine, chiusure paventate e/o reali e? chi più ne ha più ne metta? Un incubo che credevamo di esserci messo alle spalle, ma con il quale ? a quanto pare ? dobbiamo purtroppo ancora fare i conti. Ecco allora che prima di gettare lo sguardo verso il ?caldo? autunno-inverno che ci attende, torniamo a parlare dell?estate appena trascorsa. Lo facciamo facendo parlare alcuni rappresentanti delle istituzioni ed operatori turistici in prima linea nel settore dell?accoglienza in Maremma. Saturnia, Cascate del Gorello ?La stagione estiva ? sottolinea Luca Agresti, vice sindaco ed assessore con delega la Turismo del Comune di Grosseto ? seppur partita in netto ritardo, è riuscita a sorprenderci in maniera assolutamente positiva, recuperando tantissimo rispetto a ciò che era stato previsto. Anche perché la crisi sanitaria, relativa del Covid-19, è stata una durissima prova per tutto il Paese, così come per la nostra amata Maremma. Ciò nonostante, abbiamo ottenuto un risultato di cui andare assolutamente fieri. Questo perché abbiamo la fortuna di poter contare su tantissimi elementi in nostro favore: in primis, la professionalità e la passione di coloro che lavorano nel settore turistico, dagli alberghi ai ristoranti, passando dagli stabilimenti balneari fino ai campeggi e non solo; dobbiamo poi ricordarci che la nostra Maremma, dalle colline al mare, è un territorio rigoglioso di bellezze, tradizioni e cultura, perfettamente in grado di richiamare un grande numero di turisti, sia italiani che stranieri. È anche vero, inoltre, che godendo di spazi particolarmente vasti, immaginiamoci l?ampiezza delle nostre spiagge, i vacanzieri hanno potuto sentirsi decisamente più al sicuro, rispetto ad altri luo- ghi. Infatti, le regole relative alle normative anti Covid sono state rispettate e anche il comportamento virtuoso dei grossetani ci ha permesso di limitare al minimo il rischio di contagio. Possiamo dire ? continua Luca Agresti ?, seppur con cautela, che la stagione estiva, alla luce delle terribili e catastrofiche previsioni iniziali, si è chiusa con un voto positivo. Posso dire, inoltre, e questa volta con assoluta certezza, che l?ottenimento dei vari riconoscimenti per il nostro territorio sono, oltre che un motivo di grande orgoglio, anche una garanzia di sicurezza e di qualità che sempre di più turisti ricercano. Cito, per esempio, la Bandiera Blu, per la salubrità delle nostre acque; la Bandiera Verde, per le spiagge ideali a misura di bambino; il riconoscimento di Comune ciclabile e le Cinque Vele di Legambiente-Touring Club. Ricordo, inoltre, il settimo posto ottenuto da Grosseto qualche mese fa, su centosette capoluoghi, per la qualità del tempo libero, secondo Il Sole 24 Ore. Mi sento poi di sottolineare un altro fattore molto importante, nonché virtuoso e in linea con gli obiettivi green e di tutela della salute dell?ambiente: le nostre piste ciclabili. Investire in questo ambito, credere in questi valori, è sempre la scelta giusta. Tant?è che, oltre ad abbassare le soglie di inquinamento ed a decongestionare il traffico cittadino e non, siamo riusciti a costruire un nuovo sistema di mobilità, assolutamente più sano e sicuro, divenuto anche un forte richiamo per il turismo sportivo. Concludo dicendo che un altro ruolo chiave lo ha giocato la campagna promozionale ?Maremma, sicura per natura?, promossa dall?Ambito Maremma Toscana Area Sud. Il suo obiettivo era quello di promuovere le bellezze del territorio maremmano in larghissima scala, ovvero sia sul piano nazionale che internazionale, ricordando che la salute e la sicurezza, qui, sono sempre al primo posto. Penso che il messaggio sia davvero arrivato?. Sulla stessa lunghezza d?onda è anche l?assessore al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia, Susanna PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? I commenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni (assessori al Turismo dei diversi comuni della provincia di Grosseto) e degli operatori turistici Torre Mozza (Follonica) Lorenzini che così sintetizza ciò che è successo nei mesi scorsi sul territorio del piccolo, ma quotatissimo borgo costiero maremmano. ?La stagione estiva ? commenta ? è andata oltre le più rosee previsioni ipotizzate all?inizio del periodo di emergenza COVID. In molti infatti hanno scelto Castiglione della Pescaia come destinazione delle proprie vacanze, forse anche perché abbiamo da subito lanciato il messaggio che il nostro comune è in grado di offrire spazi ampi e sicuri, dove è possibile fare vacanze slow, in tutta tranquillità, e godere anche di un mare incontaminato, certificato dalle più ambite bandiere e contemporaneamente di un entroterra ricco di storia e di cultura. Certamente non è stato facile coordinare il numero elevato di presenze con le norme anticovid, ma, grazie alla condivisione e alla collaborazione di tutti gli attori del turismo, siamo riusciti a gestire la situazione e oggi esprimiamo soddisfazione per i risultati conseguiti?. Decisamente soddisfatto per l?andamento della stagione turistica 2020 è anche l?assessore al Turismo del Comune di Capalbio Gianfranco Chelini. ?Abbiamo avuto buoni risultati nonostante l?emergenza sanitaria ? commenta l?assessore ? e le stime sulle presenze turistiche lo confermano. Se nel 2019 le presenza complessive registrate sul territorio sono state 176mila, concentrate, in modo particolare, nel periodo aprile-settembre, quest?anno, a cau- 16 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 sa della pandemia, i numeri sono cambiati. Nonostante la crisi sanitaria, dalla stima che abbiamo fatto di concerto con gli operatori turistici abbiamo ottenuto importanti risultati che, nei mesi di luglio, agosto e settembre, ci hanno permesso di recuperare buona parte delle visite perse nel periodo del lockdown e in quello immediatamente successivo e registrare, nei tre mesi centrali dell?estate, un aumento rispetto allo scorso anno di almeno il 10%. I numeri definitivi della stagione attuale si conosceranno tra un paio di mesi, ma il Comune ha effettuato una stima, utile per analizzare già da ora l?andamento delle presenze. Infatti, analizzando i dati, emerge come nel mese di luglio 2019 si fosse registrata una presenza di 45mila turisti (39mila Italia e 6 mila stranieri), mentre quest?anno, nello stesso mese, hanno scelto il territorio di Capalbio circa 50mila persone, principalmente provenienti dal resto di Italia; ad agosto 2019 le presenze furono oltre 50mila 500 (distribuite tra 45mila turisti italiani e 5600 stranieri) e nello scorso mese di agosto si ritiene che il flusso turistico sia arrivato a raggiungere le 55mila persone; comparando i mesi di settembre si passa dalle 17mila presenze del 2019 (suddivise tra 13mila turisti italiani e 4mila stranieri) alle circa 20mila nel 2020, anche in questo caso provenienti principalmente da altre località italiane. Dati che ci fanno comprendere come questo sia un momento decisivo per le politiche turistiche e di promozione e ci motivano a continuare a lavorare intensamente nel settore?. ?Il 2020 ? aggiunge Chelini ? è stato un anno davvero significativo per le presenze turistiche nonostante la crisi sanitaria, perché, anche se abbiamo perso il periodo di aprile e maggio che, come nel resto di Italia, ha sofferto di un blocco dei flussi turistici, attraverso il turismo domestico e di prossimità abbiamo potuto comunque riempire le strutture nel pieno della stagione. Sappiamo, inoltre, che la permanenza nelle seconde cose è stata più lunga e più strutturata e questo ha generato un importante indotto anche per la ristorazione e altri servizi, che avevano sofferto pesantemente gli esiti del lockdown. Ci siamo resi conto, così, che la grande presenza di turisti provenienti soprattutto dall?alto Lazio e dal resto della Toscana è un valore per Capalbio, ma non dobbiamo fermarci: è necessario procedere con un percorso di internazionalizzazione importante, che avrà il suo momento clou nella presentazione della mostra su Niki De Saint Phalle che speriamo possa avvenire il prossimo anno, compatibilmente con l?andamento dell?emergenza sanitaria nel Paese. Intendiamo incrementare la presenza estera, perché sappiamo che il turista straniero ha una propensione di spesa importante, circa il 30% in più rispetto a quella del visitatore domestico. Quindi per non rischiare che una eventuale crisi economica nel Paese porti a un calo delle presenze dei turisti italiani, noi vogliamo puntare ???? Luca Agresti, vice sindaco ed assessore al Turismo del Comune di Grosseto: ?La stagione estiva seppur partita in netto ritardo, è riuscita a sorprenderci in maniera assolutamente positiva, recuperando tantissimo rispetto a ciò che era stato previsto? Cala del Gesso (Monte Argentario) in maniera significativa su percorsi di internalizzazione e promozione del nostro territorio all?estero. Nei prossimi mesi, quindi, il Comune di Capalbio ? conclude Chelini ? continuerà a lavorare sulle politiche turistiche con la speranza che questa situazione di emergenza sia, in estate, solo un brutto ricordo?. ?A maggio, appena avute le notizie della riapertura delle attività, nonostante i giustificati timori, avevo dichiarato come il nostro territorio possedesse tutte le caratteristiche per avere un?ottima stagione in fatto di presenze, nonostante il Covid, e le mie aspettative sono state più che soddisfatte?. Chi parla è l?assessore al turismo ed al commercio del Comune di Monte Argentario Francesca Ballini. ?La stagione per nostra fortuna e nonostante un po? di maltempo, si è protratta anche a settembre grazie ai turisti, sia Italiani che Stranieri, che hanno frequentato l?Argentario, portando ancora molto lavoro a tutte le attività commerciali. Proprio per questo abbiamo deliberato con la giunta un periodo chiamato ?L?estate d?inverno? che è iniziato il 9 ottobre e si concluderà il 7 gennaio e che darà la possibilità a bar e ristoranti di mettere strutture e gazebi esterni per allungare la stagione lavorativa. Inoltre è da sottolineare come ancora tanti bellissimi yachts, di grandi dimensioni, stazionano nei nostri porti e nelle nostre rade, a Porto Ercole come a Porto S.Stefano. La banchina della Pilarella, in gestione alla società Argentario Approdi e Servizi, ha visto quest?anno davvero una bella affluenza: se a maggio si temeva una grande crisi della nautica con un vistosissimo calo delle presenza, abbiamo invece potuto riscontrare che il capillare lavoro di promozione e propaganda fatto in precedenza ha sortito positivi risultati tanto è vero che, in termini di presenze complessive, è stato registrato un aumento di circa il 43%. Questo incremento si è avuto soprattutto nella lascia che va da 30 a 50 metri, per quelli yacht, cioè, che sviluppano economia e ricchezza, che lasciano un positivo segno nelle nostre attività. E ancora, importanti sono stati anche gli scali delle navi da crociera che hanno inserito l?Argentario come tappa dei loro tour: il turismo croceristico è infatti per noi una vetrina per far conoscere ai turisti ospiti ed alle compagnie di navigazione quanto di bello c?è all?Argentario e nel nostro comprensorio, affinché già a partire dalla prossima stagione possano stabilmente inserire i porti di Porto S. Stefano e Porto Ercole nelle loro mete abituali?. ?E allora ? conclude Francesca Ballini ? dobbiamo essere soddisfatti del lavoro che è stato fatto da tutti gli operatori turistici e commerciali ma, anziché riposarci sugli allori, dobbiamo da subito metterci a lavorare per programmare ed organizzare la prossima stagione?. Dai rappresentanti delle istituzioni agli operatori turistici, a partire da Stefania Marconi, Hotel Manager del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola a Monte Argentario. ?La stagione turistica estiva 2020, nonostante sia partita in ritardo, ha fatto registrare un trend molto positivo, specialmente nell?altissima stagione. Anche il fine mese di agosto si è riempito a cascata. Così come bene sono andati i mesi di settembre ed ottobre. La nazionalità degli ospiti per luglio e agosto si è confermata, come previsto, di quasi soli italiani che hanno premiato le località di mare come la nostra, dotata di ampi spazi e immersa nel verde. I soggiorni, soprattutto di agosto, sono stati più lunghi degli anni scorsi e i nostri ospiti hanno privilegiato l?utilizzo dei servizi interni, come il ristorante e l?aperitivo nel giardino panoramico davanti allo spettacolo del tramonto. Il ristorante, in particolare, essendo dotato di spazi e distanze di sicurezza adatte, è stato una conferma per il numero di adesioni e feedback positivi. Il canale di prenotazione telefonico quest?anno è stato uno degli strumenti più usati dagli italiani, diversamente dagli altri anni. Il mercato estero invece si è confermato molto ridotto nei numeri. Gli unici clienti stranieri sono stati europei a ridosso del confine italiano, mentre il mercato intercontinentale è stato pressoché inesistente?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 ???? Susanna Lorenzini, assessore al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia: ?La stagione estiva è andata oltre le più rosee previsioni ipotizzate all?inizio del periodo di emergenza (?). Certamente non è stato facile coordinare il numero elevato di presenze con le norme anticovid, ma, grazie alla condivisione e alla collaborazione di tutti gli attori del turismo, siamo riusciti a gestire la situazione e oggi esprimiamo soddisfazione per i risultati conseguiti? VIVI Sullo stesso tenore le dichiarazioni di Gian Luca Gozzo, direttore dell?Hotel Baia d?Argento a Porto Santo Stefano, nonché assessore all?Ambiente e al governo del territorio al Comune di Monte Argentario. ?È stata una stagione oltre le aspettative ? ci dice soddisfatto ?. Magari non a tutti farà recuperare quanto perso in aprile e maggio, però nessuno avrebbe potuto prevedere numeri così importanti. All?Argentario i mesi di luglio e agosto hanno fatto registrare hotel pieni (come spesso accade) e vale anche per l?Hotel Baia d?Argento. 18 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Siamo stati presi d?assalto dalle richieste, anche last second. Non possiamo aumentare il numero di posti letto, quindi alla fine le percentuali di miglioramento sono minimali, mentre il ristorante ha incrementato le presenze provenienti dai non ospiti dell?hotel. Rarissimi gli stranieri, ma abbiamo lavorato nel senso di mantenere la voglia di Italia agli italiani anche dopo il Covid?. Dalla costa all?entroterra la situazione non cambia e la soddisfazione è palese, come si evince dalle parole di Marcello Refini titolare della residenza Le Antiche Mura in quel di Semproniano. ?Che dire? La stagione per noi è andata molto bene, meglio degli anni precedenti, con un incremento del 30%. La maggior parte degli ospiti continuano a passare di qui fermandosi una sola notte, ma ci sono state anche permanenze più lunghe. Nel complesso, meno stranieri, anche se ne abbiamo avuti, e più italiani, con visitatori provenienti da zone d?Italia più varie del solito. La mia impressione è che molti abbiano optato per vacanze in Italia e più specificamente lontano dalle città e in zone meno battute. Per molti ? stando a quello che mi dicono e scrivono nelle recensioni ? la nostra zona è stata una piacevole scoperta, e molti lamentavano di non aver pianificato soggiorni più Castiglione della Pescaia lunghi?. Sempre in zona entroterra maremmano abbiamo raccolto il commento di Marco Zanaboni e Marta Bolognato, titolari dell?agriturismo Le Piccole Macìe in loc. Montiano (Magliano in Toscana) che così si esprimono in merito all?estate appena trascorsa: ?Al netto del fatto che abbiamo navigato a vista, con pochissime eccezioni ? prenotazioni anticipate sempre di pochi giorni, salvo le due settimane centrali di agosto ? nel complesso direi che la stagione è andata bene viste le premesse. Moltissime richieste, pochissimi stranieri (due o tre) e 85% contatto diretto. Noi abbiamo lavorato il doppio della scorsa stagione?. Chiudiamo con le parole di Anna Barberini titolare di BeVedetta - RelaisTownhouse-Lodges strutture ricettive nel territorio del Comune di Scarlino. ?Per chi, come me, è nato all?indomani dalla crisi del 2008, questa estate è stata la prima nella quale ho potuto dedicarmi totalmente alla cura dei clienti in casa, senza dover impiegare forti energie e impegni economici pesanti sulla promozione. È stato un flash back agli anni ?80!?. Insomma, che dire: l?estate ha sorpreso tutti per come è andata. Incrociamo le dita per il futuro? VIVI TURISMO Parco della Maremma, flusso turistico eccezionale anche ai tempi del Covid DI DEBORAH CORON S ono stati presentati a metà settembre, nella sala del consiglio del Parco regionale della Maremma, i risultati della stagione estiva ormai conclusa. Presenti la presidente del Parco, Lucia Venturi, il direttore Enrico Giunta e la Pro Loco Alborensis che ha svolto un importante ruolo di supporto per gestire i flussi dei visitatori che intendevano usufruire del servizio navetta per raggiungere la spiaggia di Marina di Alberese. ?Non possiamo che ritenerci soddisfatti, sia per i numeri registrati all?in- 20 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 terno del parco, sia per il resto del territorio ? ha dichiarato Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma ?. Il grande lavoro fatto durante il periodo del lockdown per promuovere l?area protetta si è dimostrato assai utile per la ripresa, con numeri assolutamente superiori ad ogni aspettativa ed un incremento del 16% rispetto allo scorso anno; possiamo senza dubbio affermare che il Parco rappresenta un volano per la Green Economy di questo territorio?. ?Dopo la chiusura alla fruizione turistica del 12 marzo ? ha aggiunto Lucia Venturi ?, le visite agli itinerari sono state riaperte dal 20 maggio per rispettare le disposizioni sanitarie imposte dall?emergenza causata dal Covid 19. Un lungo periodo di chiusura, che ha comportato la perdita di tutte le presenze caratteristiche dei ponti primaverili ma che è stato comunque impiegato per svolgere una intensa attività di promozione territoriale che ha coinvolto anche le aziende presenti all?interno del parco, per mantenere il contatto con i visitatori e per far crescere l?interesse e la voglia di frequentare il nostro territorio, non appena fosse stato possibile. La promozione, realizzata soprattutto Foto Giancarlo Gabbrielli Risultati superiori alle attese per il Parco della Maremma nella stagione turistica estiva 2020 appena archiviata: boom di visitatori (+16,4% di presenze rispetto allo scorso anno) sugli itinerari, in spiaggia e sui percorsi ciclabili. Soddisfazioni anche per l?indotto con in testa i ristoranti e gli agriturismi che hanno fatto registrare il ?tutto esaurito? attraverso i social, ha fatto registrare un incredibile numero di richieste: la customer care attiva sulla pagina Facebook ha ricevuto dal 1 giugno al 1 settembre di quest?anno 4.367 messaggi di richiesta informazioni contro le 1.859 dello stesso periodo dello scorso anno, ed il sito istituzionale da gennaio ad agosto ha registrato un aumento delle visite (179.750 contro le 137.740 nello stesso periodo dello scorso anno)?. ?Anche lo sforzo per realizzare un servizio alternativo all?uso dell?auto privata per raggiungere la spiaggia di Marina di Alberese, per quanto abbia fatto registrare all?inizio delle criticità ? ha dichiarato il direttore Enrico Giunta ? si è rivelato vincente e ringraziamo la Pro Loco di Alberese che non ci ha fatto mancare il supporto per gestire i momenti di maggior afflusso?. Nonostante le difficoltà per garantire i parametri di sicurezza delle misure antiCovid e le ridotte risorse economiche per i mancati introiti nel periodo Marzo-Maggio è stata, infatti, garantita la possibilità di raggiungere la spiaggia di Marina di Alberese, con un servizio di navetta realizzato grazie alla collaborazione dell?azienda di trasporti Tiemme ed il contributo del Comune di Grosseto. I numeri registrati sugli itinerari, sulle piste ciclabili, alle iniziative e in spiaggia confermano e superano infatti i risultati attesi con un +16,4% di presenze e hanno creato un indotto positivo sull?economia locale con l?offerta di servizi, quali il noleggio di biciclette, il servizio guida, la ristorazione locale ed i pernottamenti negli agriturismi, che hanno fatto registrare un tutto esaurito nei mesi di luglio, agosto e settembre e, in qualche caso anche per ottobre. PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? Lucia Venturi, presidente del parco della Maremma: ?Non possiamo che ritenerci soddisfatti, sia per i numeri registrati all?interno del parco, sia per il resto del territorio. Il grande lavoro fatto durante il periodo del lockdown per promuovere l?area protetta si è dimostrato assai utile per la ripresa, con numeri assolutamente superiori ad ogni aspettativa? Vediamoli nel dettaglio: Ingressi sugli itinerari Dal 1 giugno alla seconda settimana di settembre il numero dei visitatori sui diversi itinerari è stato pari a 26.635, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2019 pari a +16,07 % (i visitatori nel 2019 erano stati 22.947). Considerando che già lo scorso anno era stato particolarmente positivo per i flussi registrati, e data la situazione di emergenza Covid non ancora terminata, possiamo dire che la stagione estiva al Parco della Maremma è stata davvero un grande risultato. Il fatto poi che la fruizione degli itinerari del Parco nel periodo di alta pericolosità di incendi è possibile solo accompagnati da una guida, ha creato un indotto positivo per i servizi di guida ambien- 22 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 tale: nel periodo estivo sono state impiegate 20 guide delle due cooperative con cui il Parco ha un accordo a seguito di gara, che erano in cassa integrazione nel periodo precedente l?apertura. I numeri delle biciclette Da agosto dello scorso anno è stato installato un conta-biciclette in prossimità della sbarra di Vaccareccia, da cui si accede al parcheggio per Marina di Alberese. Questo dispositivo registra il passaggio delle biciclette in entrata (che fa riferimento al transito delle biciclette lungo la pista ciclabile che collega Alberese con marina di Alberese) ed in uscita (che fa riferimento anche alle biciclette entrate dalla strada degli Olivi (itinerario a pagamento) ed uscite utilizzando la strada della Pinastrellaia e la ciclabile di Marina di Alberese). Dal 1 gennaio al 31 agosto (considerando anche il periodo di chiusura per il lockdown) sono state registrate 40.477 biciclette in ingresso e 51.3014 biciclette in uscita. Nel mese di agosto 2019 i dati erano pari a 11.678 in entrata e 14.781 in uscita. Numeri che confermano che la strategia della mobilità ciclabile, cui è stata rivolta particolare attenzione nel corso degli ultimi anni, sta dando ottimi frutti e rappresenta anche un importante indotto per le aziende che noleggiano le biciclette sul territorio. Navetta e parcheggio per Marina di Alberese La navetta per Marina di Alberese, attiva nei mesi di luglio ed agosto e poi prorogata sino al 13 settembre, è stata utilizzata da circa 21.500 persone, a dimostrazione del gradimento dei turisti nei confronti del collegamento tramite bus per la spiaggia di Marina di Alberese. Mentre le soste auto e moto al Parcheggio nel periodo che va dal 23 maggio al 14 settembre sono state pari a 36.882 (erano 32.695 nello stesso periodo del 2019), che dimostrano l?interesse dei turisti per le spiagge naturali presenti all?interno dell?area protetta. Anche la spiaggia di Principina, per cui non è altrettanto possibile quantificare il numero delle soste, ha visto un?enorme affluenza di bagnanti. VIVI TURISMO Castiglione della Pescaia tra i protagonisti della terza edizione del G20s, il summit delle principali località balneari italiane Dopo una stagione difficile, ma positiva, le più importanti spiagge italiane, riunite sotto l?insegna del marchio G20s, si sono incontrate a Vieste insieme a ENIT per programmare il futuro dell?intero comparto balneare. Tra i partecipanti anche Castiglione della Pescaia, da sempre in prima linea sulle questioni che ruotano attorno ai temi del turismo Castiglione della Pescaia 24 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 S Nella foto i sindaci G20s durante l?edizione 2019 svoltasi a Castiglione della Pescaia i sono svolti a Vieste (FG) il 30 settembre ed il 1° ottobre scorsi, i lavori della terza edizione del G20s, il summit delle principali località balneari italiane. La sfida delle 26 spiagge più visitate d?Italia ? tra le quali figurano anche tre importanti comuni di Maremma come Castiglione della Pescaia, Orbetello e Grosseto ? era ambiziosa: identificare l?ambito giuridico all?interno del quale inserire lo status di ?Città Balneare?. Anche quest?anno ENIT ha partecipato attivamente ai tavoli di lavoro, dando seguito dunque al protocollo d?intesa tra G20s e ENIT firmato l?anno scorso a Castiglione della Pescaia. Nel 2019, questo appuntamento fu ospitato a Castiglione della Pescaia e nella tre giorni che si tenne all?interno del villaggio di Riva del Sole i partecipanti, affrontarono le tematiche comuni di queste località: sostenibilità ambientale, accessibilità, competitività e gestione delle spiagge, fiscalità comunale e promozione, sviluppo del turismo sostenibile e accessibile. L?edizione 2020 del G20s si è svolta in presenza, fattore su cui hanno insistito i sindaci del G20s per dare un segnale forte a tutto il comparto. Naturalmente c?è stata anche la possibilità di assi- stere alle dirette streaming sui canali social del G20s. Il G20s è la rete nazionale delle destinazioni balneari, che ha come obiettivo quello di supportare le principali destinazioni marine per definire al meglio il futuro delle coste italiane, in un contesto di cambiamento sempre più rapido. «Il summit ? hanno sottolineato il sindaco Giancarlo Farnetani e gli assessori Susanna Lorenzini e Walter Massetti, presenti nella cittadina del Gargano ? è stato incentrato sul riconoscimento dello status giuridico di ?Città Balneare? per le nostre località, che da poche migliaia di abitanti, d?estate accolgono milioni di persone e proprio per questo abbiamo lavorato per elaborare un documento condiviso da presentare al Governo per il riconoscimento di questo status». «Un Comune balneare di 10 o 20mila abitanti nel periodo estivo deve fare i salti mortali per garantire servizi, sicurezza, gestione dei rifiuti, traffico e trovare, come si presentano, le giuste soluzioni ai problemi. Per questo lo status di ?Città Balneare? è un aspetto chiave, tanto quanto le problematiche legate all?erosione costiera e alla promozione di gruppo del turismo balneare». «Il G20s ? hanno aggiunto ? è stata una prova complessa ma indispensabile per presentare al Governo le istanze di un settore fondamentale per la nostra economia capace di attrarre più di 70 milioni di turisti all?anno. Adesso però deve iniziare l?iter per il riconoscimento giuridico delle peculiarità delle realtà turistiche balneari». «Durante il summit abbiamo evidenziato dei punti fermi da cui partire. Il percorso poi seguirà i tempi della politica, ma noi come G20s iniziamo già da oggi a fare pressione perché sia il più veloce possibile». «Una ?città balneare? ? hanno puntualizzato Farnetani, Lorenzini e Massetti ? è una città che ha un numero ridotto di residenti, mediamente meno di 15.000, ma che è caratterizzata da una elevata presenza turistica, più di 1 milione di presenze annue secondo i parametri del G20s e il punto centrale di questo inedito status giuridico è la sperequazione tra residenti stabili e presenze turistiche. Altri elementi fondanti sono l?elevato numero di chilometri balneari di costa e il forte pendolarismo concentrato in momenti precisi. La caratteristica stagionalità, infine, aumenta il fattore di rischio imprenditoriale e la percezione di questi fenomeni». PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Individuati i punti fondamentali per avviare l?iter per il riconoscimento del nuovo status giuridico di ?Città Balneare?: fiscalità, sostenibilità ambientale, sicurezza e semplificazione amministrativa. Ora si apre una nuova fase Nella foto il sindaco di Castiglione della Pescaia Giancarlo Farnetani e gli assessori Susanna Lorenzini e Walter Massetti Nei loro interventi Giorgio Palmucci e Giovanni Bastianelli, rispettivamente presidente e direttore di Enit, hanno sottolineato come il comparto balneare sia un asset fondamentale per turismo italiano, specificando che la domanda turistica in Italia nel 2019 aveva segnato un numero di notti complessive trascorse nelle strutture ricettive pari a un picco di quasi 437 milioni (+1,8%), e circa il 30% di queste notti sono rilevate negli esercizi ricettivi costieri. «La tendenza per l?estate 2020 è complessivamente positiva ? hanno confermato Palmucci e Bastianelli ? anche se ancora non ci sono i numeri ufficiali per fare un bilancio. Per un comparto così determinante è strategico un tavolo di coordinamento, quanto mai sostanziale ora per scuotere il mercato e coordinare attività sistemiche per tutto il settore». «Lo status giuridico ? ha tenuto a precisare ancora Giancarlo Farnetani ? permetterà alle realtà che compongono il G20s di investire più risorse in relazione all?effettiva presenza sul territorio, che non può essere limitata ai residenti per ovvi motivi ed è indispensabile rivedere la fiscalità per usufruire di un maggior residuo fiscale e di maggio- ri trasferimenti. Due, tra le proposte emerse ai tavoli del G20s, sono quelle di intervenire sul Fondo perequativo Imu e sulla possibilità di trattenere in tutto o in parte i canoni demaniali. Queste maggiori risorse aprirebbero scenari inediti e permetterebbero una gestione migliore di tutto il comparto, con ricadute positive per l?intero territorio». Il sindaco di Castiglione della Pescaia, ha evidenziato nel suo intervento oltre le problematiche collegate alla fiscalità locale, gli obbiettivi sullo status di ?Citta Balneare? e si è soffermato sulla sostenibilità ambientale, Nella foto i sindaci al G20s di Vieste (Fg) 26 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 tenendo a precisare che: «Questo è un tema centrale per il Paese e non soltanto per le località balneari e sarà il tema dei prossimi anni. Con maggiori fondi potremmo intervenire per garantire una sostenibilità duratura a fronte dei continui fenomeni di erosione. Il climate change sta modificando gli equilibri, si vedano le forti mareggiate degli ultimi anni, e non può essere contrastato con le attuali risorse. L?arenile è il bene primario delle città balneari, un filo rosso comune che unisce tutte le realtà del nostro Paese. Soltanto con interventi sistematici e di lunga durata può essere preservato. Per farlo ? ha concluso Farnetani ? però servono risorse, visione e nuove forme di collaborazione tra comuni, regioni e stato». Tantissimi i temi aperti sul tavolo del G20s delle Spiagge Italiane dunque. Da oggi inizia il percorso per arrivare al riconoscimento dello status giuridico di ?Città Balneare? attraverso un dialogo e un confronto aperto con la politica. Appuntamento al 2021 a Jesolo (VE) per il prossimo G20s. Intanto l?assemblea dei sindaci ha nominato il coordinamento nazionale del G20s composto dal primo cittadino di Castiglione della Pescaia Giancarlo Farnetani, dalla sindaca di Riccione Renata Tosi, dalla sindaca di Cavallino Treporti Roberta Nesto e dai sindaci di San Michele al Tagliamento Pasqualino Codognotto, Lignani Sabbiadoro Luca Fanotto e Vieste Giuseppe Nobiletti. La rete nazionale delle destinazioni balneari è nata nel 2018 grazie a un?idea del Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione e Castiglione della Pescaia. I 20 Comuni più visitati riescono ad attrarre più di 62 milioni di turisti; considerando le ulteriori 6 spiagge si arriva a quasi 70 milioni, un impatto enorme sul turismo nazionale da Nord a Sud. Queste le località che fanno parte delle rete: Rimini, Cavallino Treporti, San Michele al Tagliamento - Bibione, Jesolo, Caorle, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Cervia, Cesenatico, Sorrento, Comacchio, Bellaria - Igea Marina, Vieste, Cattolica, Chioggia, Castiglione della Pescaia, Grado, Forio, San Vincenzo, Ischia, Arzachena, Orbetello, Rosolina, Grosseto, Viareggio, Taormina. Le politiche ambientali del Comune di Castiglione della Pescaia promosse dalla Comunità Europea Elena Nappi: «La Bureau veritas Italia ha valutato positivamente quanto sta portando avanti l?amministrazione comunale in ambito ambientale assegnandoci la certificazione Emas» L ?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia si è sottoposta volontariamente, anche in questo anno particolare, alla verifica della Bureau veritas Italia Spa, un organismo della Comunità europea che valuta le prestazioni ambientali fornite al pubblico dagli enti locali, superando l?esame e ottenendo il rinnovo della certificazione ambientale Emas. «Questo riconoscimento ? dice soddisfatta Elena Nappi, vicesindaca che segue le politiche ambientali ? certifica che il Comune sta lavorando nella giusta direzione. Il nostro comportamento è stato esaminato in ogni suo aspetto per verificare la sostenibilità delle azioni messe in campo ed abbiamo dimostrato di superare a pieni voti le fasi analizzate. Ci misuriamo annualmente mettendoci in gioco in questa sfida rientrando fra quei Comuni che vogliono migliorarsi e confrontarsi con regole rigorose e impegnative in materia di tutela dell?ambiente, del territorio, del verde pubblico, dello smaltimento dei rifiuti». «I criteri per l?ottenimento dell?Emas ? prosegue Nappi ? consistono nel promuovere evoluzioni continue delle prestazioni dell?ente, anche mediante l?in- troduzione e l?attuazione di un sistema di gestione ambientale con un?informazione attenta verso la popolazione grazie a un costante dialogo. Il risultato raggiunto corona ancora una volta un?importante sinergia fra cittadini e pubblica amministrazione». «Ripartire dopo un lockdown impegnativo ? afferma la vicesindaca Nappi ? raccogliendo i risultati di un importante lavoro che gli uffici hanno portato avanti anche durante la pandemia da Covid-19 è un altro degli obbiettivi centrati da questa Giunta». «L?impegno del Comune di Castiglione della Pescaia in ambito ambientale ? conclude Elena Nappi ? è dimostrato dai numerosi premi e riconoscimenti che l?amministrazione ottiene ormai da molti anni e che costituiscono oggettivi elementi di eccellenza: la ?Bandiera Blu? rilasciata dalla Fee e le ?Cinque Vele? di Legambiente e Touring Club sono quelli più noti al grande pubblico e si affiancano alla certificazione Iso 14001 e alla registrazione Emas. Una testimonianza che questo Ente ha scelto di gestire sempre migliorando le attività che hanno o possono avere impatto sull?ambiente». Elena Nappi PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI TRADIZIONI Si illumina l?inverno del Monte Amiata: un itinerario alla scoperta degli antichi riti del fuoco Dalla Focarazza di Santa Caterina in programma il 24 novembre alla Fiaccolata di Santa Fiora del 30 dicembre, passando per le Fiaccule di Abbadia San Salvatore della vigilia di Natale: sono solo alcuni dei riti del fuoco che ogni anno vanno in scena, ormai da secoli (nel 2020 Covid permettendo), nel periodo invernale sul Monte Amiata con cerimoniali consolidatissimi trasmessi di generazione in generazione L DI GIADA RUSTICI ?arrivo del periodo invernale sul Monte Amiata profuma di una tradizione antichissima: come un ponte sospeso tra passato e presente, i paesi amiatini si preparano a celebrare un antico rito del fuoco, svelando il volto più intimo e affascinante di questa montagna che racconta saperi ancestrali e profuma di sapori senza tempo. Sono le fiaccole e i focolai i protagonisti indiscussi dell?inverno amiatino, che celebrano una delle più antiche feste del fuoco, apice di una tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata: non a caso gli amiatini sono ?figli del fuoco?, figli di una montagna vulcanica che, come una presenza sacra, veglia silenziosa e possente e che, come in una storia suggestiva, vede legati indissolubilmente uomo e natura. Il rituale è sempre lo stesso: appena cala la notte vengono accese le carboniere e le faville del fuoco, auspicatrici di buona sorte, danzano libere verso il cielo scuro della notte, riscaldando gli spettatori nel freddo crepuscolo invernale, in un vortice di suggestioni continue. Per scoprire questo magico culto del fuoco è d?obbligo intraprendere un itinerario alla scoperta 28 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 delle principali sfaccettature del Monte Amiata e abbandonarsi alle emozioni che solo la tradizione sa offrire. È il 24 novembre e la prima tappa di questo viaggio si disperde nel paese di Santa Caterina, nel territorio di Roccalbegna, nel giorno dedicato proprio a Santa Caterina d?Alessandria. Qui, la preparazione comincia sin dalla mattina quando il paese si dedica alla ricerca, nei boschi circostanti, di rami da unire in fascine, il tradizionale ?Scopo?, e di un grande tronco di Cerro che diventerà lo ?Stollo?, l?albero ?sacro? simbolo del rituale. Lo Stollo viene poi innalzato e conficcato nel terreno sulla sommità di Poggio Le Forche, collina che domina le contrade, e tutt?intorno viene rivestito da fascine di scopi in forma di pagliaio. Il rito comincia al calare del sole, verso le 18:00, quando il parroco termina di recitare la messa nella vicina Cappella e guida la processione di fedeli fin sulla cima del Poggio dove benedice la focarazza. Da questo momento è tutto un crescendo di suggestioni: ad illuminare il Poggio, investito dall?oscurità, saranno solo le fiamme che bruciano le fra- sche secche, mentre lo Stollo, però, rimane intatto. È a questo punto, quasi a rompere il silenzio del fuoco, che alcuni paesani iniziano ad allontanare la brace saltandovi sopra e, prima ancora che le fiamme si spengano completamente, cercano di liberare lo Stollo dal fuoco, in uno sforzo comune. Presto però quella che sembra una contemplazione verso il fuoco vivo, tra lo stupore di chi non sa, si trasforma in una vera e propria sfida. C?è un?unica regola: portare lo Stollo nella propria contrada e per farlo non ci sono regole. Decine di contradaioli, aggrappati al palo annerito dalle fiamme, corrono nella campagna buia travolgendo ogni ostacolo, attraversando fossi, infrangendo siepi. La contesa finirà solo quando lo Stollo verrà appoggiato al muro di un edificio all?interno di una delle contrade, quella vincente: da questo momento lo Stollo è intoccabile e secondo la tradizione, quest?ultimo verrà bruciato nelle case della contrada vincitrice e le sue ceneri sparse nei campi con chiaro segno di buon auspicio. Arriva finalmente il momento della festa che ripaga della difficile corsa alla vittoria: l?abitato vincitore offrirà a tutti i parte- Santa Caterina, Focarazza PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? Tutto il periodo invernale, prima e durante il Natale, è magico per i paesi amiatini: è quel periodo in cui le tradizioni e il passato tornano protagonisti, dove lo spettacolo diventa sinonimo di un momento in cui celebrare il senso di appartenenza ad un territorio a cui questi popoli devono molto; è un periodo costellato di eventi che hanno la forza di evocare qualcosa che va ben oltre il clima festivo cipanti biscotti salati, panini, dolci e vino a volontà, tra canti, all?aperto o in una cantina locale. Il giorno seguente la festa riacquista l?immagine sacra: al mattino la processione attraversa le contrade con la statua della Santa e il suono della banda musicale omaggia lo Stollo. Sulla scia del tempo, arriviamo al 24 dicembre, quando un?antica tradizione si perde nel tempo ed Abbadia San Salvatore torna a vivere una delle sue feste più importanti: è la notte delle Fiaccole che non è solo un momento in attesa del Natale, non è solo il rinnovarsi di liturgie tramandate di padre in figlio, di nonno in Abbadia San Salvatore, Fiaccule 30 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Santa Fiora, Fiaccolata nipote, ma l?apice di una tradizione senza tempo che è radicata nel cuore di ogni badengo. La comunità celebra per un intero mese l?evento delle Fiaccole di Natale con ?Abbadia Città delle Fiaccole?: durante questo periodo le Fiaccole vengono innalzate giorno dopo giorno, accompagnate da eventi, spettacoli, mercatini e moltissime altre iniziative che in questi giorni trasformano il paese in un autentico villaggio natalizio e che, come un calendario dell?avvento, si preparano all?evento finale, in un crescendo di emozioni. Tale tradizione sembra essere ben più antica del paese stesso: sembra che la storia dell?origine di questa festa millenaria si perda nella storia, risalendo al periodo successivo alla fondazione del monastero (742 d.C.), quando per celebrale la vigilia di Natale gli abitanti dei villaggi vicini si riunivano intorno alla chiesa e davano fuoco a delle cataste di legna che bruciavano per tutta la notte. La cerimonia si svolge ogni anno con un rituale tradizionale ed estremamente affascinante: la celebrazione inizia alle ore 18, nel momento intimo della Cerimonia di Accensione con la ?Benedizione del Fuoco? che segna l?inizio della festa, accompagnato dalla banda che intona canti natalizi e quando la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il primo fuoco sacro. Ecco il segnale: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole, pire di legna alte fino a sette metri, disseminate nel centro storico e in tutto il resto del paese: tra canti e musiche popolari, in una tradizione che si trasmette da migliaia di anni, le Fiaccole iniziano a bruciare illuminando la notte e rendendo il Natale ad Abbadia San Salvatore un momento magico. Uno spettacolo carico di poesia e suggestione. L?intero paese poi si riversa nelle strade a celebrare, non solo il Natale, ma una tradizione antichissima, mentre le cataste di legna bruciano fino all?alba e piccoli chioschi, organizzati accanto ai fuochi, offrono dolci tipici e vin brulé. Il nostro itinerario approda, la notte del 30 dicembre, in un altro paese simbolo della tradizione amiatina: siamo a Santa Fiora. Nei terzieri di Borgo, Montecatino e Castello, viene allestita una carboniera di tronchi di castagno, alla quale viene dato fuoco al calar del sole: gli enormi falò bruceranno fino al 1 Gennaio per celebrale, in maniera propizia, la luce del nuovo anno. Un tempo l?accensione avveniva la sera prima del Natale e rappresentava una forma rituale di iniziazione giovanile. Oggi, le fiaccole si illuminano ogni 30 dicembre, rappresentando un momento estremamente suggestivo ed emozionante. Punti di ristoro e degustazione di prodotti tipici, curati da associazioni paesane, vengono allestiti lungo le vie del paese per allietare i partecipanti durante la grande festa, il tutto accompagnato da tanta musica e balli. A Santa Fiora la manife- stazione della fiaccolata si snoda sotto gli occhi sognanti del pubblico come un corteo di fiaccole ardenti che si dipana, secondo le gestualità tradizionali, partendo dalla piazza principale del paese per le strette strade e i vicoli degli antichi terzieri, tutti corredati dalle caratteristiche carboniere, fino a confluire sotto il Portone di Palazzo Sforza, dove iniziano i festeggiamenti con la distribuzione della tipica polenta dolce, preparata con farina di castagne, che diventa simbolo di un?intera comunità. Le sue origini risalgono all?epoca medievale, quando le fiaccole erano utilizzate per illuminare i sentieri che conducevano alla Pieve di San Giovanni, posta fuori le mura, in occasione della messa di mezzanotte della vigilia di Natale: il rito però si colloca, più in generale, tra le feste del fuoco, simbolo del Sole, proprio nel periodo della sua massima crisi del solstizio invernale, per incoraggiarne la luce e il calore nella stagione dell?oscurità e del freddo. Queste sono solo alcune delle tappe del magico percorso sul Monte Amiata: ogni anno, nel periodo invernale, ogni paese si illumina in ogni suo angolo a celebrare secondo la propria tradizione e secondo le proprie modalità questo antico rito del fuoco. Il consiglio è quello di perdersi tra le vie paesane per godere pienamente di questa atmosfera incantata. Tutto il periodo invernale, prima e durante il Natale, è infatti magico per i paesi amiatini: è quel periodo in cui le tradizioni e il passato tornano protagonisti, dove lo spettacolo diventa sinonimo di un momento in cui celebrare il senso di appartenenza ad un territorio a cui questi popoli devono molto; è un periodo costellato di eventi che hanno la forza di evocare qualcosa che va ben oltre il clima festivo. I riti del fuoco, infatti, ricevono il proprio vigore nelle radici da cui prendono vitalità e si fanno portatori di una tradizione antichissima che è sempre, e da sempre, in grado di affascinare chiunque. È così che, un po? per leggenda, un po? per tradizione, la storia del nostro territorio si lega alla storia di un rito antico e significativo che si fa spazio tra generazione e generazione, contribuendo all?esaltazione di un territorio che ha ancora molto da raccontare e molto da scoprire: qui la natura e la storia si sono fuse e si fondono ancora tutt?oggi armoniosamente. Santa Caterina, torna (forse) l?antico rito della Focarazza Nel paese è possibile visitare anche il singolare Museo che racconta questa antica tradizione del Monte Amiata T utto pronto (Covid permettendo) a Santa Caterina, frazione del Comune di Roccalbegna (Gr), sul Monte Amiata, per il rito della Focarazza che si svolge come vuole la tradizione ogni 24 novembre cioè alla vigilia del giorno di Santa Caterina d?Alessandria. Un grande fuoco purificatore che viene accesso la sera denso di significati tra sacro e profano. I preparativi iniziano sin dalla mattina, quando gli uomini del paese si recano a raccogliere nei boschi i rami di erica da unire in fascine ed alla ricerca di un grande palo di cerro, albero considerato sacro. Al tramonto, intorno alle ore 17, il parroco guida la processione sul poggio che sovrasta il centro di Santa Caterina, dove sorge la cappella dedicata alla santa patrona, e benedice la catasta formata dalle fascine, in mezzo alla quale è conficcato il palo di cerro, chiamato stollo. Al termine della cerimonia religiosa, prevista alle ore 18, si appicca il fuoco alla catasta e si lascia che le fiamme si alzino al cielo ad illuminare una campagna ormai avvolta nell?oscurità della sera. Quando il fuoco diminuisce d?intensità entrano in azione gli uomini di Santa Caterina, divisi in gruppi a seconda della contrada d?appartenenza. Ogni partecipante s?impegna, in una sorta di ancestrale rito purificatore, a sfidare il calore e il fumo per tentare di impadronirsi dello stollo e portarlo nel proprio rione. In questa singolare lotta, gli spettatori sono testimoni di uno spettrale girovagare per le stradine del paese di uomini, anneriti e accecati dal fumo e dal fuoco, che si aggrappano a quel tronco di legno in un procedere a balzelli, ora in una direzione ora in un?altra, fino a quando il gruppo più robusto riesce a fiaccare la resistenza degli altri e può alzare il pesante legno in un vicolo del proprio rione. Dopo la lotta per il possesso, iniziano i festeggiamenti con l?allestimento dei banchetti offerti dagli abitanti del paese a tutti i presenti. La festa continua poi il giorno successivo, il 25 novembre, festa patronale di Santa Caterina, con la processione che attraversa il paese alle 10.30. Per raccontare la storia di questo rito che affonda le sue radici nella notte dei tempi a Santa Caterina si può visitare il Museo della Focarazza inaugurato nel 1987 e rinnovato nel 2005, che fa parte del Sistema Museale dell?Amiata e della rete Musei di Maremma e ospitato in una ex fucina di fabbro. Un museo etnografico che ha come scopo sia quello di documentare il lavoro e le tradizioni del territorio locale, ma soprattutto la ritualità del fuoco con al centro lo stollo, la lunga pertica in legno, che sintetizza la festa della Focarazza. Le suggestive fasi della festa sono illustrate anche attraverso una ricca documentazione fotografica. Il museo è aperto su richiesta. Info e prenotazioni: tel. 3471915174 oppure, 0564 965220. PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI EVENTI Quando l?ingegner Temistocle Sadun portò nel 1898 la luce a Pitigliano La centrale di Acquadalto Con una cerimonia pubblica con annessa apposizione di una targa nel piazzale presso la chiesa della Madonna delle Grazie è stato ricordato ad inizio ottobre a Pitigliano l?ingegner Temistocle Sadun, che sul finire dell?Ottocento molto precocemente sfruttò l?energia idraulica per portare la luce elettrica a Sorano e a Pitigliano DI ANGELO BIONDI L ?Amministrazione Comunale di Pitigliano il 2 ottobre u.s. ha inaugurato una targa-ricordo dell?ingegner Temistocle Sadun, che molto precocemente sfruttò l?energia idraulica per portare la luce elettrica a Sorano e a Pitigliano. La targa, che funge anche da postazione fotografica, è stata collocata nel piazzale presso la chiesa della Madonna delle Grazie, luogo da cui si gode lo spettacolare e fantastico panorama dell?abitato di Pitigliano, scaglionato mirabilmente sullo scoglio di tufo, con le case che si innalzano a picco sulla rupe nello sfondo del cielo, che assume tonalità delicate all?alba e infuocate nei bellissimi tramonti; ancor più stupefacente è la vista indotta dall?illuminazione notturna, che fa risaltare nettamente il profilo dell?abitato sullo sfondo scuro della notte; pare di essere improvvisamente calati in un mondo fiabesco e senza tempo. L?idea di porre qui la targa dedicata a Temistocle Sadun si collega infatti alla visione notturna di Pitigliano, quasi che il pioniere che portò la luce nella cittadina abbia anticipato gli sviluppi dell?attuale straordinaria illuminazione nottur- 32 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 na dell?abitato. Ma c?è anche un altro importante motivo per l?apposizione della targa; si tratta infatti di una sorta di riparazione morale del Comune di Pitigliano nei confronti dell?ing. Temistocle Sadun, uno degli ebrei più in vista della locale Comunità, il quale progettò e realizzò l?attuale Municipio e poi al momento dell?inaugurazione nel 1939, fu messo da parte e completamente ignorato a causa delle leggi razziali appena emanate. Ecco il contenuto della targa: POSTAZIONE FOTOGRAFICA IN MEMORIA DI/ TEMISTOCLE SADUN/ L?INGEGNERE CHE L?11 SETTEMBRE 1898/ ILLUMINO? PITIGLIANO CON/ LA LUCE ELETTRICA/ PROGETTO? L?ATTUALE PALAZZO COMUNALE E/ CONTRIBUI? ALLA COSTRUZIONE DI ALTRE/ IMPORTANTI OPERE PUBBLICHE L?AMMINISTRAZIONE COMUNALE 2019 In effetti il Comune aveva predisposto questa targa fin dall?anno passato, poi vari intoppi e il coronavirus hanno fatto andare per le lunghe l?inaugurazione, che è avvenuta solo il 2 ottobre u.s.. Alla cerimonia dello scoprimento della targa hanno partecipato il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili, l?assessore alla Cultura Irene Lauretti, il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni, il consigliere Vincenti, la signora Elena Servi presidente dell?Associazione ?La Piccola Gerusalemme?, i nipoti dell?ing. Sadun e un folto pubblico. D?ora in poi l?ingegnere ebreo, finora ignorato e dimenticato, susciterà la curiosità dei tanti turisti, che si fermeranno ad ammirare il paesaggio fantastico di Pitigliano e a fotografarlo e non potranno fare a meno di chiedersi chi fosse questo personaggio. **** Temistocle Sadun nacque a Manciano nel 1873 da Benedetto ed Enrichetta Pergola, ebrei di Pitigliano emigrati a Manciano per motivi di lavoro. Negli anni intorno all?Unità d?Italia la Comunità ebraica di Pitigliano raggiunse la massima fioritura sia demografica che economica e culturale; Pitigliano però non poteva offrire a tutti spazi commerciali e possibilità di lavoro, così gli intraprendenti ebrei nel corso del- Nella foto la targa-ricordo sullo sfondo di Pitigliano l?Ottocento avevano aperto botteghe ed avevano preso domicilio nei paesi dei dintorni sia in Toscana che nel vicino territorio laziale, mantenendo però un forte legame con la Comunità ebraica di Pitigliano, di cui continuavano a far parte e ad usufruire delle sue istituzioni (sinagoga, cimitero, scuola ecc.). In sostanza si era creata una sorta di ?Comunità diffusa? sul territorio, che continuava ad avere il suo centro religioso e culturale a Pitigliano. Manciano, allora in espansione, fu uno dei luoghi dove maggiormente si indirizzarono famiglie ebraiche pitiglianesi (compresa quella di Temistocle Sadun), aprendo attività commerciali e artigianali. Inoltre la parificazione avvenuta con il nuovo Regno d?Italia aprì nuovi orizzonti agli ebrei come la possibilità di accedere ad impieghi e incarichi pubblici e di esercitare professioni liberali. Così troviamo ebrei pitiglianesi che esercitarono la funzione di Segretario comunale e altri che furono eletti perfino alla carica di Sindaco come Aristippo Sadun proprio a Manciano nel 18981899 e Azzaria Lattes al Comune di Monte Argentario nel 1905-1906, un fatto impensabile fino al 1860. Tra gli ebrei pitiglianesi che intrapresero gli studi superiori ed universitari ci fu anche il giovane Temistocle Sadun, che studiò a Torino conseguendo la laurea di ingegnere, perfezionandosi poi all?estero dove apprese nuove tecniche d?avanguardia nell?uso della forza idraulica per creare elettricità. I suoi studi gli consentirono di progettare la produzione di energia elettrica nel territorio pitiglianese, utilizzando la più consistente cascata del fiume Lente: quella di Acquadalto vicina a Sorano. In poco tempo venne realizzata una centrale sul fiume presso la cascata e l?energia elettrica fu portata a Sorano e a Pitigliano in un periodo in cui molte grandi città ne erano sprovviste. Per la gestione di questa risorsa l?ingegner Sadun creò una Società, che nel tempo trasformò in centraline i vari mulini sparsi nella valle della Lente sotto Sorano. Temistocle Sadun rimase proprietario dell?Officina Elettrica di Acquadalto e nel luglio 1897 ottenne l?appalto per cinque anni del servizio di illuminazione notturna del capoluogo di Sorano con l?accensione di 30 lampadine; lo stesso avvenne a Pitigliano e il servizio cominciò effettivamente nel settembre 1898. Grande fu la meraviglia e l?entusiasmo dei soranesi e dei pitiglianesi, ben lontani da ritenere che una simile opera si potesse realizzare in questi luoghi marginalizzati, distanti da grossi centri e serviti da cattive strade. L?iniziale scetticismo del popolo fu raccolto in versi dal noto poeta dialettale Antonio Becherini nella poesia ?La luce lettrica?, inserita nella raccolta ?Picinate e scemmarate?, edita nel 1896: Donque per mezzo d?acqua e d?un rotone/ E ?n par di fin di ferro su le ?ntenne/ Dichi che si fa un lume ch?arisplenne/ Più che pietrogliu drento d?un lampione?/ Finchè si scherza, ti darò raggione/ Ma coll?acquaccia, mi? che ci s?accenne?/ Sta flottula, Francè, no? mi si venne/ Ma che m?hai preso tie pe? babbalone?..... Ma quando si arrivò ad inaugurare l?illuminazione con la luce elettrica, tutti si ricredettero e grande fu l?entusiasmo della popolazione. Ecco il manifesto che fu emesso dall?Amministrazione Comunale di Pitigliano per l?inaugurazione dell?11 settembre 1898: PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI ???? Alla cerimonia dello scoprimento della targa hanno partecipato il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili, l?assessore alla Cultura Irene Lauretti, il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni, il consigliere Vincenti, la signora Elena Servi presidente dell?Associazione ?La Piccola Gerusalemme?, i nipoti dell?ing. Sadun e un folto pubblico COMUNE DI PITIGLIANO Concittadini! Siamo lieti di annunciarvi che stasera s?inaugura la illuminazione della nostra città col mezzo della luce elettrica. Il compimento di un?opera sì bella e importante, quasi insperata, concepita e tradotta in fatto entro brevissimo tempo, è tale un avvenimento che noi dobbiamo salutare col più vivo entusiasmo. La Luce Elettrica, radiante di splendore per le piazze e per le vie, mentre recherà alla popolazione, in confronto della illuminazione a petrolio, un beneficio incomparabilmente maggiore, renderà più gaio e decoroso l?aspetto della nostra città. La elettricità, questa misteriosa sovrana potenza della natura che riempie di stupore co? suoi grandiosi effetti, che - mercè l?ausilio della scienza e del- 34 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Nella foto il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili e l?assessora Irene Lauretti con i nipoti dell?ing. Sadun; sotto il manifesto per l?inaugurazione della luce elettrica l?arte - da vita a svariate industrie e che è destinata a soppiantare in gran parte la forza del vapore nelle ferrovie stesse, circola oggi anche fra le nostre mura e ci apre l?animo ad altre liete speranze. Concittadini! Esultiamo di questa nostra partecipazione al beneficio di un tanto progresso dei tempi e trionfo della scienza, rendiamo onore al merito del valente ingegnere sig. Temistocle Sadun che primo concepì la idea stupenda di tale opera e ne diresse poi felicemente l?attuazione, e da sì fausto evento si traggano auspici di un sempre migliore avvenire per la nostra città. Pitigliano 11 settembre 1898 La Giunta Municipale ing. Francesco Petruccioli Sindaco A Sorano poi, in occasione dell?inaugurazione della luce elettrica c?era stato chi si era lasciato andare a lodi esagerate nei confronti del Sadun: ?Onore a Volta che inventò la pila, onore a Edison che inventò la lampadina, ma maggior onore all?ing. Sadun che ha portato la luce a Sorano?. Nel 1903 l?ingegner Sadun portò ?la luce? anche a San Quirico, la frazione più grossa del Comune di Sorano e nel 1906 l?energia elettrica prodotta a Sorano arrivò anche oltre il confine laziale: a Latera, così da permettere la ripresa della miniera di zolfo, fino ad allora abbandonata. Nel 1903 Temistocle Sadun sposò a Ferrara Emilia Pirani e prese definitivamente la sua residenza a Pitigliano, dove già da tempo esercitava la sua professio- ne anche per i Comuni vicini. Il Comune di Sorano gli affidò infatti la progettazione della fonte di San Quirico e la direzione dei lavori dell?acquedotto delle Porcarecce, che serviva le frazioni soranesi da Montevitozzo a San Quirico e fu portato a termine nel 1914. Il Sadun operò altre importanti trasformazioni con l?applicazione del vapore per i mulini di Pitigliano, come il Mulino Foschetti, realizzò una centralina sul fiume Fiora a servizio di Manciano e si distinse pure in campo edilizio con varie realizzazioni private e pubbliche, sia a Pitigliano che in altri Comuni della Toscana (Sorano, Manciano ecc.) e della vicina Provincia di Viterbo (Latera, Gradoli ecc.). Temistocle Sadun fu anche presidente della Comunità ebraica pitiglianese, allora ancora fiorente, sebbene in diminuzione per l?emigrazione di molti ebrei verso le città più grandi. Nella vita privata la famiglia di Temistocle Sadun fu colpita da un grave lutto con la perdita della piccola figlia Carla. A lei il padre volle erigere una tomba, su cui venne scolpita la figura della bambina defunta, che si appoggia su due cuscini. La tomba si può ancora vedere nel cimitero ebraico di Pitigliano come un aspetto insolito in quanto la religione ebraica vieta le immagini. Tra le numerose opere pubbliche (strade, fonti, linee telefoniche ecc.), all?ingegner Sadun affidate per la progettazione e per la direzione dei lavori, spicca il progetto e la costruzione nell?attuale piazza Garibaldi del nuovo Municipio di ???? D?ora in poi l?ingegnere ebreo, finora ignorato e dimenticato, susciterà la curiosità dei tanti turisti, che si fermeranno ad ammirare il paesaggio fantastico di Pitigliano (e a fotografarlo) e non potranno fare a meno di chiedersi chi fosse questo personaggio Nella foto il Palazzo Municipale di Pitigliano Pitigliano, la cui facciata costituisce un notevole esempio dell?uso sapiente dei due principali materiali da costruzione della zona: il tufo e il travertino. Infatti in questo edificio di sapore classicheggiante si sposa mirabilmente il caldo colore del tufo con il bianco del travertino locale usato per il balcone, per le modanature dei portali e nelle cornici delle finestre. Ma l?inaugurazione dell?edificio, avvenuta nel 1939, fu un brutto episodio di quel periodo, contrassegnato dalle leggi razziali del Regime emanate nel 1938, che discriminavano gli ebrei e li privavano di elementari diritti. Così l?inaugurazione del nuovo Municipio avvenne senza la presenza del suo autore: l?ing. Temistocle Sadun, che per opportunità politica non venne neppure nominato ed egli ne rimase profondamente offeso e mortificato. Il dispiacere e ancor più il clima pesante che si stava creando a Pitigliano per gli ebrei, lo spinsero ad andarsene, emigrando con la famiglia a Roma, dove risulta già trasferito nel settembre 1939. Ma appena un anno prima, nel 1938, su richiesta del Vescovo mons. Stanislao Battistelli, l?ingegner Sadun aveva assunto la progettazione e la direzione di lavori di una nuova ala del Seminario di Pitigliano, che doveva servire a completare e adeguare l?edificio alle nuove esigenze. Il Sadun, che rinunciò ad ogni compenso per questo lavoro, lasciò la direzione l?anno successivo 1939, emigrando a Roma, come già detto, a causa delle leggi razziali; per fortuna il fabbricato era arrivato alla copertura e così fu possibile completarlo anche in mancanza di una guida tecnica. La scelta del Vescovo di affidare il completamento del Seminario ad un ingegnere ebreo, che lavorò a tal fine gratuitamente, mette in evidenza gli eccezionali rapporti esistenti a Pitigliano tra gli ebrei e i cristiani e nel caso specifico, anche con il clero. In un simile ambiente non potevano essere accolte a cuor leggero le leggi razziali, purtroppo applicate con rigore e zelo eccessivo da gerarchi venuti da fuori ed estranei al contesto di Pitigliano. Proprio a lato del Seminario, sull?attuale via Giovanni XXXIII, si trova un?altra costruzione dell?ingegner Sadun: Villa Pinelli, appartenente ad una famiglia piemontese, radicatasi in questa zona con l?acquisto della grossa tenuta delle Pergolacce in territorio di Manciano. Egli, emigrato a Roma, riuscì a scampare alle retate degli ebrei da parte dei nazisti nei difficili anni 1943-1945; morì nel 1947 per un incidente con un tram. L?ingegner Temistocle Sadun ben rappresenta una classe dirigente locale, adeguata all?epoca ed aperta alla modernità, pronta a dare importanti contributi di miglioramento e di progresso a Pitigliano e nel territorio maremmano; a tale classe dirigente parteciparono significativamente e alla pari vari intraprendenti personaggi della Comunità ebraica, in continuità con la lunga esemplare convivenza a Pitigliano tra cristiani ed ebrei. Nella foto la tomba della bambina Carla Sadun PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ENOLOGIA Obiettivo: promuovere la DOC e la Maremma Toscana su scala nazionale e mondiale DI CELESTINO SELLAROLI È questa la mission che si è dato Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana dal 2018, sin dal momento della sua nomina. Una mission sempre viva nonostante le difficoltà che il comparto ha attraversato e sta attraversando a causa dell?emergenza Covid che non accenna ad allentare la presa P ragmatismo, concretezza e voglia di fare. Sono i tratti caratteriali che emergono quando hai modo di parlare con Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, ma anche presidente di A.VI.TO. l?Associazione Vini Toscani DOP e IGP, fondata nel 2016, che rappresenta 22 Consorzi vitivinicoli della Toscana e un fatturato totale di quasi 1 miliardo e mezzo di euro (11% del nazionale), di cui i 2/3 all?export, e quasi 100.000 addetti. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata a 360° per capire la situazione del comparto enologico, in 36 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 questo difficile momento, con un occhio in primis alla Maremma e poi anche al contesto regionale. Allora Mazzei, partiamo dalla Maremma ed in particolare dalla vendemmia 2020. Come è andata la raccolta di quest?anno? Direi bene nel complesso. In diverse zone della provincia la vendemmia è praticamente giunta a conclusione, confermando l?ottima qualità delle uve, generalmente sane, con un calo della produzione tra il 15 e il 20% (con punte anche maggiori in certe zone), calo più evidente nella varietà Sangiovese a seguito delle gelate di marzo e alla siccità di luglio e agosto che, in particolare in certe aree della provincia, ha determinato un calo del peso dei grappoli, comunque di ottima qualità. Tutto sommato la cosa più importante di questa vendemmia è l?ottimo livello qualitativo, considerato il tendenziale aumento delle scorte in cantina dovuto al rallentamento delle vendite a causa del Covid. Il calo della produzione, considerando la situazione contingente e le giacenze 2019 determinate dall?emergenza sanitaria del 2020, forse non è Francesco Mazzei neanche una brutta notizia. Che ne pensa? L?aumento delle giacenze dei vini della nostra Denominazione è dovuto principalmente ad un deciso aumento della produzione riferita alla vendemmia 2019. È tuttavia evidente che le difficoltà incontrate dal canale ho.re.ca. a seguito dell?emergenza epidemiologica e del lockdown non hanno certamente aiutato il mercato a diminuire l?impatto delle giacenze che, ad ogni buon conto, sono sotto controllo. Va anche considerato, infatti, una sorta di equilibrio naturale che si attiverà a seguito di una vendemmia piuttosto scarsa come la 2020, che andrà a compensare l?eccesso di scorte. Il Consorzio non ha adottato misure specifiche ma si è attivato da subito, in coordinamento con le altre Organizzazioni del settore, per proporre l?adozione delle misure necessarie a fronteggiare la crisi, facendo da tramite con la propria base sociale. Tutti noi speriamo in una normalizzazione della situazione nel 2021, in modo da poter ripartire e dare un deciso slancio alla crescita. Il Consorzio intende investire sulla internazionalizzazione della nostra Denominazione e spingere ulteriormente sulla tipologia Vermentino. Recentemente il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ha partecipato alla Milano Wine Week scommettendo sulla piazza milanese per ripartire, con cautela, anche nel mondo degli eventi. Come è andata? Tre masterclass e un banco d?assaggio dedicati agli addetti ai lavori e al grande pubblico. Sono state queste le iniziative che abbiamo proposto nella settimana dedicata alla Milano Wine Week, unico evento realizzato durante il 2020 per il settore vitivinicolo con pre- senze fisiche e digitali, prima che scattassero le nuove restrizioni. La ?Toscana alternativa? del vino (che attrae sempre più l?interesse del mercato e della critica), proposta dai vini DOC Maremma Toscana, ha riscosso un grande successo nel pieno rispetto delle norme vigenti. Anche se la situazione è molto delicata abbiamo lavorato per portare in scena i vini delle aziende consentendo degustazioni sia di persona sia in digitale in collegamento con New York. Il settore sta vivendo un momento davvero particolare, ma abbiamo riscontrato da parte di operatori e wine lovers un concreto interesse nei confronti dei nostri Rossi autoctoni e internazionali oltre che per il Vermentino, sempre più richiesto. Il Consorzio è stato protagonista di tre significative degustazioni guidate che si sono tenute presso Palazzo PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? Recentemente il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ha partecipato alla Milano Wine Week scommettendo sulla piazza milanese per ripartire, con cautela, anche nel mondo degli eventi Bovara. Parliamone. Gli appuntamenti hanno trattato focus differenti, a partire dal ?Viaggio tra i Rossi autoctoni della Maremma Toscana?, un vero e proprio itinerario guidato da Alessandro Torcoli per conoscere i vini rossi da vitigni autoctoni. Si è scoperto così che la Toscana oltre che un territorio ricco di storia, vanta anche un?antica tradizione viticola dalla notevole biodiversità, dove non esiste solo il Sangiovese. È seguito l?appuntamento guidato stavolta da Filippo Bartolotta dal titolo ?Otto motivi per apprezzare i grandi vitigni rossi internazionali della Maremma Toscana?, terra di tradizione certamente, ma dove un terzo della superficie vitata è impiantata con varietà rosse da vitigni internazionali, utilizzate poi in purezza o in blend per dare vita ai 38 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 super Tuscan. Infine, l?ultima masterclass coordinata da Aldo Fiordelli è stata dedicata ad uno dei protagonisti dell?estate 2020. ?Il fenomeno Vermentino: alla scoperta della TOP 10 del Vermentino Grand Prix 2020?. Un vitigno che è diventato l?emblema dei vini bianchi della Maremma Toscana. A luglio si è tenuta la prima edizione del Vermentino Grand Prix e questa è stata l?occasione per scoprire la fantastica Top Ten dei Vermentini DOC Maremma. L?appuntamento si è svolto in un orario serale per consentire anche il collegamento con New York dove sono intervenuti una trentina di soggetti, tra buyer, importatori, esperti di settore e giornalisti, che hanno molto apprezzato la TOP TEN del Vermentino Grand Prix proposta loro nella circostanza. Oltre agli eventi su invito per la stampa e gli addetti ai lavori, la Maremma Toscana si è raccontata anche ai wine lovers con un banco d?assaggio al Babila Building ? in Corso Venezia 2 ? dove è stato possibile degustare i vini raccontati durante le masterclass. Il tema della promozione rientra certamente tra le vostre priorità. Quale valenza può essere data alla partecipazione a questa vetrina milanese? Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ? nato nel 2014 ? conta oggi 279 aziende associate delle quali circa un terzo vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini ? per un totale di circa 6 milioni di bottiglie prodotte all?anno. E tra i suoi obiettivi ha anche quello di promuovere la qualità dei suoi vini. Nel calendario 2020 la Milano Wine Week è stata indubbiamente uno strumento funzionale: alla sua terza edizione si è trasformata in una Digital Wine Fair con un incremento di contenuti e con l?obiettivo di connettere professionisti e buyers di tutto il mondo. La partecipazione all?evento da parte del Consorzio, in veste di unico rappresentante consortile della Toscana del vino, è stata ancora più significativa. Mazzei, lei oltreché presidente del Consorzio DOC Maremma è anche presidente di A.VI.TO. l?Associazione Vini Toscani DOP e IGP, fondata nel 2016, che rappresenta 22 Consorzi vitivinicoli della Toscana e un fattura- ???? Francesco Mazzei: ?La situazione del comparto è complicata: lavoriamo in sinergia per far fronte all?emergenza? to totale di quasi 1 miliardo e mezzo di euro (11% del nazionale), di cui i 2/3 all?export, e quasi 100.000 addetti. Nei giorni scorsi c?è stata la nomina della Giunta della Regione Toscana con l?investitura di Stefania Saccardi al ruolo di assessore all?Agricoltura. Che messaggio si sente di mandarle? La nomina di Stefania Saccardi al ruolo di assessore all?Agricoltura, all?Agro-alimentare, alla Caccia e alla Pesca della Regione Toscana è indubbiamente l?occasione per far risentire la voce corale del settore vitivincolo al quale occorre dare la giusta priorità, in questa situazione che si presenta straordinaria più che mai. Vogliamo fin da subito dare un segnale di benvenuto e di incitamento all?Assessore Saccardi che siamo sicuri saprà gestire al meglio la situazione straordinaria in cui anche il comparto vitivinicolo si trova al momento, È nostro interesse instaurare prima possibile un dialogo che sappia essere proficuo per il settore più strategico dell?agroalimentare della Regione ? con un valore di quasi un miliardo e mezzo pari a più di un terzo di tutto il comparto ? che ?porta? la Toscana in giro per tutto il mondo facendola spiccare per la sua eccellenza. Siete preoccupati per la situazione critica che a quanto pare sta di nuovo palesandosi all?orizzonte in merito al Coronavirus? Sì lo siamo. E siamo consapevoli che non possiamo stare fermi ad aspettare che la situazione migliori perché, gli ultimi dati in merito alla cosiddetta seconda ondata del Coronavirus, non lasciano presagire nulla di buono con le nuove restrizioni previste per esempio per tutto il mondo Horeca in primis. Abbiamo bisogno che l?assessorato all?Agricoltura tenga alta l?attenzione su quelle che sono le priorità del nostro settore che genera un introito diretto molto importante e un notevole indotto legato soprattutto all?enoturismo; sono sicuro che consorzi, aziende e istituzioni, lavorando in sinergia, potranno fare in modo che la Toscana del vino continui a rappresentare un modello di riferimento anche in questa situazione così complessa e vogliamo dare sicuramente seguito alla collaborazione che si è instaurata negli anni tra A.VI.TO e la Regione. Quali sono le principali criticità del comparto vitivinicolo toscano anche di fronte all?emergenza sanitaria che stiamo attraversando? In Toscana la viticultura svolge un ruolo strategico, è un settore vitale dell?agricoltura e dell?economia regionale, con una presenza diffusa su tutto il territorio, alta intensità occupazionale e un importante indotto. La Toscana è fin dagli anni ?70 uno dei motori trainanti della vitivinicoltura italiana e vanta un ruolo riconosciuto da protagonista nel mondo enologico internazionale, ciò nonostante è importante ricordare che la viticoltura della Regione è dominata da piccole imprese che dispongono di limitate risorse finanziarie e organizzative. Si tratta di un comparto certamente non in grado di sopportare ulteriormente ? e senza il necessario sostegno da parte delle Istituzioni ? la crisi dovuta all?emergenza sanitaria che ha caratterizzato questo 2020 e di cui se ne subiranno i danni, a livello economico, almeno per tutto il prossimo anno. Le Aziende della Toscana del vino devono riuscire a sopravvivere, e la situazione attuale fa presupporre che per farlo siano necessari interventi ancora più mirati rispetto a quelli messi in campo fino ad ora, per poi farsi trovare ?pronti? per ripartire con forza e con un nuovo slancio ? anche promozionale ? continuando sempre più ad attrarre l?interesse dei consumatori di tutto il mondo. PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI ENOLOGIA Metti un tour itinerante in giro per cantine negli angoli più belli della Toscana del sud Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico e Tenuta Belguardo. E poi ancora Monteverro e Poggio Cagnano. Sono le tappe di un viaggio itinerante alla scoperta della Maremma e della Toscana, tra panorami magnifici, luoghi da visitare e cantine dove degustare i migliori ?nettari di Bacco? e gustose prelibatezze tradizionali I l clima è ancora mite, le giornate sono fresche al punto giusto, la folla registrata nei mesi estivi è svanita con la fine della stagione calda, l?apertura delle scuole ed il ritorno alla routine di tutti i giorni, e la natura in questo autunno ormai inoltrato regala nuovi profumi e colori. Ecco alcune mete uniche per un viaggio itinerante alla scoperta della Maremma e della Toscana, di magnifici panorami, luoghi da visitare, cantine dove degustare i migliori ?nettari di Bacco? e Castello di Fonterutoli 40 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 gustose prelibatezze tradizionali, magari in certi casi soggiornando in esclusivi e raffinati relais. MARCHESI MAZZEI, TRA CHIANTI CLASSICO E MAREMMA TOSCANA Per chi ama la pace, il silenzio e la tranquillità, la prima tappa è il Castello di Fonterutoli ? Cantina, B&B e Osteria ? in una delle location più suggestive del Chianti Classico, nel cuore della Toscana. Di proprietà della famiglia Mazzei, il B&B Castello di Fonterutoli è, infatti, la scelta giusta per un break indimenticabile in un borgo medioevale dove trascorrere momenti tra natura, grandi vini e una cucina territoriale d?autore. Con i suoi 5 appartamenti e le sue 17 camere incastonate nelle diverse zone del piccolo borgo e totalmente ispirate ai colori del Chianti consente di fare un break lontano dai ritmi frenetici della città. All?interno un arredamento accogliente e di charme con pavimenti in cotto antico, le travi a vista, gli antichi mobili della famiglia, tutt?intorno la splendida campagna collinare del Chianti. Fonterutoli si trova nel cuore della Toscana, nelle vicinanze dei maggiori luoghi di interesse, come Firenze, a soli quarantacinque minuti di distanza, Siena a quindici minuti, e altre località come Volterra, San Gimignano e Pienza. Tante le attività a cui ci si può dedicare a partire dalle degustazioni nella spettacolare Cantina che si sviluppa su tre livelli di profondità e custodisce un?ampia barricaia dove dimorano oltre 3000 fusti di rovere. La Cantina, realizzata da Agnese Mazzei, fa parte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine d?autore e di design, firmate dai grandi maestri dell?architettura contemporanea. Da settembre è possibile fare un tour nei vigneti per scoprire i segreti della vendemmia ma si può optare anche per lezioni di cucina con ricette dedicate proprio al tema vendemmia protagonista in questi mesi, fino alle visite ai borghi circostanti Gaiole, Castellina, Radda e Greve e alle loro botteghe artigiane. Le Strade Bianche che si ramificano nell?area sono lo scenario ideale per passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta in mezzo alla natura incontaminata. Qui gli appassionati delle due ruote si riuniscono ogni anno in autunno ? ad ottobre ? per l?Eroica, uno degli eventi sportivi più affascinanti e romantici del mondo. All?Osteria di Fonterutoli, tra gli ulivi e i vigneti, si può assaporare un?imperdibile esperienza gourmet, magari abbinata a una verticale dei vini di Castello di Fonterutoli, proposta dallo Chef Lorenzo Baldacci che utilizza solo prodotti locali, stagionali e selvaggina di zona. Si possono prenotare i gazebo dedicati oppure si può approfittare del dehors e dell?ampia terrazza in mezzo alla natura, in totale relax e sicurezza. Per un pranzo veloce o per un aperitivo a base di un?attenta selezione di prodotti toscani, si può invece optare per la Società Orchestrale di Fonterutoli. Sempre della famiglia Mazzei è anche un?altra azienda, situata nel cuore della Maremma toscana, sulle colline tra Grosseto e Montiano e in prossimità del mare Tirreno, la Tenuta Belguardo una delle realtà vitivinicole più importanti della zona. Acquistata a metà degli anni ?90, la proprietà copre una superficie complessiva di 70 ettari, di cui circa la metà destinata a vigneti specializzati. Un ?terroir? molto speciale, frutto di una lunga ricerca, sul quale è stato avviato immediatamente dopo l?acquisto un intenso programma di reimpianto dei vigneti, con una precisa scelta delle varietà e dei cloni. I wine tour & tasting e le visite guidate si effettuano su prenotazione, dal lunedì al sabato: enoteca@belguardo.it oppure telefonando allo +39 0564 406003. Info: www.mazzei.it MONTEVERRO, LA MAREMMA ELEGANTE Per gli amanti delle vacanze ?radical chic?, l?appuntamento è da Monteverro, la Cantina dolcemente adagiata sulla Costa D?Argento, a poca distanza da Capalbio, la ?piccola Atene?. Qui immersi nel verde delle colline della Maremma del Sud, si possono degustare i vini di questa Cantina, piccolo gioiellino: 50 ettari, 35 vitati, 6 etichette, 4 rossi e due bianchi che ben si destreggiano tra blend internazionali come il vino di punta, il Monteverro, ottenuto dai vitigni bordolesi classici Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, ma con l?inconfondibile carattere maremmano, all?autoctono Vermentino, il vitigno bianco per eccellenza della costa Toscana. In questa Tenuta ? di proprietà tedesca, Julia e Georg Weber, marito e moglie che proprio nella chiesetta di Capalbio hanno suggellato il loro patto d?amore tra loro e anche con la terra che li ha fatti innamorare ? si potrà godere dei racconti di Matthieu Taunay, enologo appassionato, francese di origine, giramondo per vocazione e maremmano d?azione che ben racconta i vini che crea. Lavoro certosino in vigna e in cantina, regimo biologico e grandissima attenzione alla Bio diversità. Degustazioni in cantina, giro delle vigne e visita alla splendida Barricaia, per conoscere la vera maremma. Info: www.monteverro.com Belguardo PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI Monteverro ???? L?enoturismo come fenomeno da sperimentare in alcune belle realtà vitivinicole del Chianti Classico e della Maremma Toscana Poggio Cagnano 42 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 POGGIO CAGNANO, LA WINERY BOUTIQUE NELLA TOSCANA ?SEGRETA? Come ultima tappa alla scoperta della Maremma Toscana più segreta vi proponiamo una visita di Poggio Cagnano che sorge a Manciano (Grosseto): artigiani del vino e custodi di un piccolo vigneto biologico che sorge a 500 metri di altezza e guarda verso il mare dell?Argentario. Un podere abbandonato da 30 anni che nel 2005 ?rinasce? grazie a un importante intervento che lo trasforma in un piccolo gioiello della Maremma. Una filosofia aziendale che crede in una produzione limitata di vini del territorio di altissima qualità che puntano su finezza ed eleganza. Dopo dieci anni di lavoro e impegno ora si producono tre rossi DOC Maremma Toscana, il bianco Vermentino e il Rosato, frutto di rese molto basse che danno origine ad una produzione totale di 10.000 bottiglie-anno. Per veri appassionati alla ricerca di novità in limited edition da degustare. Intorno tante bellezze storiche e artistiche dai borghi di Manciano e Montemerano fino alle Necropoli Etrusche passando per le famose Terme di Saturnia. Per una sosta gourmet non mancano certo trattorie e ristoranti tipici dopo una piacevole degustazione in Cantina. Info: www.poggiocagnano.it VIVI ENOLOGIA Aiutare le imprese vitivinicole a lavorare meglio: la mission di GS Sistemi per il comparto enologico Semplificare la vita alle aziende vitivinicole aiutandole a lavorare meglio, in maniera precisa, efficace ed ottimamente organizzata: è la mission di GS Sistemi, azienda informatica maremmana che per il settore enologico rappresenta un importante punto di riferimento grazie al software ENOLOGIA, oggi integrato da AUTENTICO G S Sistemi, azienda informatica della Maremma, da anni rappresenta un importante punto di riferimento per il mondo vitivinicolo regionale e nazionale. Insieme ad Autentico ? startup specializzata nell?identificazione e tracciatura di prodotti nel mercato ? ha da poco sviluppato un innovativo progetto di integrazione che coniuga il controllo di gestione della cantina con la tracciabilità del proprio vino. Grazie a dei Road Show dedicati, il progetto è già stato presentato ad alcune tra le principali cantine vinicole del ter- 44 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 ritorio, che hanno avuto la possibilità di vedere dal vivo il funzionamento dell?intera tecnologia. Il momento è inoltre molto propizio, grazie al bando pubblicato da Artea che prevede un rimborso a fondo perduto del 40% degli investimenti effettuati dalle cantine vinicole in macchinari e tecnologia. GS Sistemi ? Chi Siamo Partner di Sistemi SpA, GS Sistemi è un?azienda informatica composta da esperti del settore e professionisti nel mondo dei dottori commercialisti, con- sulenti del lavoro e delle aziende. Con un team di collaboratori specializzati e appassionati, GS SISTEMI propone ai suoi clienti soluzioni complete, composte da software e servizi di avviamento, formazione del personale e assistenza capillare e immediata. Per il settore vitivinicolo, GS SISTEMI rappresenta un importante punto di riferimento grazie ad ENOLOGIA (Sistemi SpA), la soluzione software per gestire in modo completo e integrato le attività amministrative, produttive e distributive di un?azienda vitivinicola. Enologia Enologia è il software gestionale che semplifica notevolmente la gestione del vigneto e della cantina, dal ciclo produttivo alla logistica. ?Un?impresa del vino ? spiega GS Sistemi ? deve pianificare, gestire e controllare costantemente l?andamento della sua attività. Essenziale è fare vino di qualità, ma il successo passa anche attraverso fattori di carattere gestionale, dove l?organizzazione può fare la differenza. Enologia è la risposta più concreta ed efficace alle esigenze delle aziende vitivinicole: è la soluzione software completa e integrata per gestire le attività amministrative, produttive e distributive del settore vitivinicolo, disponibile anche in Cloud. I nostri clienti ? continua GS Sistemi ? ci raccontano che grazie al Controllo di gestione di Enologia riescono ad avere sempre sotto controllo l?intero processo produttivo, monitorando le risorse interne impiegate, i carichi di lavoro e le materie prime. Oltre a questo, i processi produttivi forniscono importanti dati della Contabilità Industriale dai quali è possibile ricavare, tra le altre cose, anche il costo bottiglia?. Il gestionale si rivolge a tutte le tipologie di aziende del settore: aziende vitivinicole, liquorifici e distillerie, birrifici, depositi fiscali di importatori e sdoganatori. L?integrazione Enologia&Autentico Enologia&Autentico è una piattaforma integrata software e hardware per le cantine che hanno l?esigenza di controllare in tempo reale l?imbottigliamento, le giacenze e la distribuzione. ?L?uso della tecnologia RFID (radiofrequency identification) e NFC (near field communication) ? spiega GS Sistemi ? consente, infatti, di soddisfare le esigenze di tracciabilità e anticontraffazione, aprendo le porte a una serie di potenti strumenti marketing. Rispetto ai gestionali tradizionali la caratteristica principale della piattaforma è la tracciabilità di ogni bottiglia: dal momento dell?imbottigliamento fino alla vendita a scaffale. Con Enologia&Autentico, la Cantina Vinicola marca univocamente con RFID/NFC ogni bottiglia, scatola e pallet. In questo modo si ottiene un magazzino in tempo reale e, soprattutto, è possibile identificare ogni singola bottiglia PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? Enologia&Autentico è una piattaforma integrata software e hardware per le cantine che hanno l?esigenza di controllare in tempo reale l?imbottigliamento, le giacenze e la distribuzione, attraverso l?uso della tecnologia RFID (radio-frequency identification) e NFC (near field communication) in carico al distributore. L?integrazione consente inoltre al consumatore di verificare l?autenticità della bottiglia di vino: avvicinando lo smartphone alla bottiglia, una semplice App comunica con il Tag NFC appartenente alla Cantina, informandolo sul prodotto che sta leggendo. Tutti i processi ? dall?imbottigliamento alla logistica ? sono gestiti per mezzo di una serie di moduli e funzionalità specifiche, tra loro completamente integrate. L?applicazione dei tag RFID e la rilevazione delle scatole e delle bottiglie, avviene tramite specifici macchinari RFID/NFC che possono essere installati direttamente all?interno della catena di produzione. Per piccoli lotti è possibile fornire contrassegni già personalizzati?. Logistica e Magazzino La piattaforma garantisce un controllo completo di tutte le fasi di lavorazione delle cantine vinicole, compresa l?ottimizzazione della logistica interna. Infatti, se Enologia permette di avere una gestione completa dei flussi di entrata/uscita delle materie prime e dei materiali, Autentico consente di avere un controllo di tutta la produzione in 46 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 uscita, grazie alla tecnologia Rfid applicata a bottiglie, scatole e pallet. L?integrazione delle due piattaforme, pertanto, consente di conoscere in tempo reale la situazione delle giacenze, delle disponibilità e le loro allocazioni fisiche nei vari magazzini per ogni tipologia di articolo, sia per i magazzini aziendali che per quelli di terzi. Anticontraffazione e Tracciabilità ?Enologia&Autentico ? sottolinea ancora GS Sistemi ? fornisce al produttore una soluzione per convertire il proprio magazzino in RFID ai fini di poter controllare la distribuzione e garantire l?autenticità dei prodotti. L?integrazione con la Tecnologia RFID consente infatti di tracciare l?intero percorso del prodotto ? dalla produzione allo scaffale ? e avere così sotto controllo tutta la rete distributiva (lotta al mercato grigio e mercati paralleli). Il fatto che ogni Tag NFC sia univoco e non clonabile, rende inoltre possibile prevenire e combattere la contraffazione delle proprie bottiglie?. Marketing L?integrazione Enologia&Autentico non si ferma alla sola fase di produzione, ma diventa un potente strumento di marketing, che consente al produttore di entrare in contatto diretto con il consumatore finale. ?L?inserimento di un Tag su ogni bottiglia consente di monitorarne l?intero percorso, individuando e definendo in maniera univoca la posizione del consumatore finale. Grazie a un ventaglio di call to action inseribili all?interno del Tag, la customer journey oltrepassa i confini della semplice degustazione del prodotto ed apre le porte a numerosi strumenti di fidelizzazione. Un semplice link attivo che rimanda l?utente ad una pagina di registrazione all?interno del sito internet del produttore, può già ad esempio far scaturire specifiche campagne marketing. Alcuni esempi? L?invio di newsletter, l?accesso a wine club dedicati, concorsi a premi? e molto altro ancora!?. Per chi volesse conoscere meglio l?azienda o ricevere maggiori informazioni sulla piattaforma Enologia&Autentico, consigliamo di visitare il sito www.sistemigs.com oppure inviare una mail a commerciale@sistemigs.com VIVI COMMERCIO Il nuovo Carrefour Express aperto a Grosseto, nel cuore della città È senza dubbio una bella notizia l?apertura nel cuore del Centro storico di Grosseto del nuovo Carrefour Express, supermercato della rete di Etruria Retail, che si sviluppa su un?area di vendita di oltre 200 metri quadrati con 2.500 prodotti. Il negozio ha portato opportunità di lavoro e offerto nuovi servizi per quanti vivono e lavorano nel cuore del capoluogo maremmano 48 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 E truria Retail rafforza la sua presenza a Grosseto aprendo un nuovo Carrefour Express nel cuore della città. Il negozio di via Montebello segna un nuovo capitolo della storia imprenditoriale dell?azienda che, nel capoluogo maremmano, può contare su 12 punti vendita e, nel territorio provinciale, su altri 28 negozi. Il supermercato è stato inaugurato il 24 settembre scorso, con una cerimonia del taglio del nastro a cui hanno preso parte Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail; Maurizio Nicolello, direttore commerciale di Etruria Retail; Mauro Balani, direttore del personale di Etruria Retail; il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e gli assessori del Comune di Grosseto, Riccardo Ginanneschi e Fabrizio Rossi, con delega, rispettivamente, alle attività produttive e all?urbanistica, e tutto lo staff del negozio. Nuovi posti di lavoro e nuovi servizi per la città Nel nuovo supermercato, che si sviluppa su un?area di vendita di oltre 200 metri quadrati ed offre circa 2500 pro- dotti, lavora una squadra di otto dipendenti. Il supermercato fa parte della rete di vendita di Etruria Retail che nella provincia di Grosseto è presente con 40 negozi. Il nuovo Carrefour Express ha portato opportunità di lavoro e offerto nuovi servizi per quanti vivono e lavorano nel cuore del capoluogo maremmano. Va in questa direzione la scelta ?strategica? degli orari del negozio, che è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 14 e dalle ore 16.30 alle ore 20.30 e la domenica dalle 9 alle 13. Servizi, valori e plus Tra i servizi offerti dal nuovo supermercato ci sono quelli di consegna a domicilio o ritiro in negozio. La consegna è prevista nel centro storico, oppure è possibile passare a ritirare la spesa direttamente nel punto vendita. Tra i plus del negozio ci sono l?innovazione del reparto ortofrutta ? improntato al valore della qualità e della freschezza ? con il servizio di frutta e verdura fresca, tagliata e preparata nel punto vendita il giorno stesso. Un?offerta sempre più flessibile e articolata sulle esigenze di spesa del cliente. Qui è pos- sibile trovare minestroni, verdure già tagliate e pronte da mettere in pentola, ma anche macedonie e frutta pronte da mangiare o da portare a casa, a scuola o in ufficio. L?alta qualità dei prodotti e una selezione di eccellenze provenienti da aziende maremmane, tutte eccellenze del territorio, sono l?altro punto di forza del negozio. Frutta, formaggi, carni, miele, salumi vengono consegnati direttamente nel nuovo Carrefour Express da imprese del territorio che portano così alla città i migliori prodotti delle campagne circostanti. Il nuovo Carrefour Express è un ulteriore passo in avanti nella strada intrapresa dall?azienda: aiutare i produttori locali. Anche nel supermercato di via Montebello, infatti, l?impegno è sostenere le piccole e medie aziende locali, offrendo la miglior tradizione agroalimentare toscana e maremmana e garantendo qualità, freschezza a prezzi sempre convenienti. Oltre all?attenzione e alle tante offerte legate al territorio, il nuovo supermercato propone molti prodotti a marchio Carrefour per tutti i gusti e per tut- PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ???? L?alta qualità dei prodotti e una selezione di eccellenze provenienti da aziende maremmane tra i punti di forza del negozio situato in via Montebello te le esigenze: da chi cerca le eccellenze gastronomiche italiane, alla selezione d?ingredienti raffinati per ricette originali, fino alla gamma bio, no gluten o ai prodotti pensati per una vita sana ed equilibrata. Inoltre, aspetto da sottolineare, gli oltre 200 metri quadrati su cui si sviluppa il negozio sono stati pensati per venire incontro alle persone ipovedenti. Lungo tutto il negozio, infatti, è stato allestito un percorso dedicato per identificare i diversi reparti. I commenti ?L?apertura del punto Carrefour Express ? affermano il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Riccardo Ginanneschi, assessore alle attività produttive ? rappresenta, per il 50 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 nostro centro storico, un valore aggiunto non solo per chi qui ci abita, ma anche per chi lavora e per i numerosi turisti che ogni estate frequentano il nostro bellissimo territorio. Il nuovo supermercato sarà, infatti, in grado di soddisfare tutte le esigenze, mettendo a disposizione dei cittadini un ambiente innovativo, ma soprattutto attento ai produttori e ai prodotti locali. Si tratta di un?attività perfettamente in linea con la volontà dell?amministrazione di valorizzare e dare nuova linfa vitale agli spazi del centro storico, agevolando nuovi servizi nel cuore della città. Con Carrefour ci lega un ottimo rapporto consolidato nell?ambito del Nucleo Fenice, la cabina di regia promossa dal Comune di Grosseto per la ripresa delle attività post Covid?. ?Il nuovo Carrefour Express di Grosseto ? sottolinea Graziano Costantini, dg di Etruria Retail ? riassume quello che ormai da anni cerchiamo di realizzare con la nostra presenza capillare sul territorio. Massima attenzione alla qualità dei prodotti, alla convenienza, attenzione ai clienti, nuovi servizi. Un impegno che coinvolge i produttori locali e che cerca di dialogare, giorno dopo giorno, con la comunità, ascoltandone esigenze e cercando di offrire sempre il meglio su tutti i fronti?. Info utili Il Carrefour Express di via Montebello a Grosseto è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 14 e dalle ore 16.30 alle ore 20.30 e la domenica dalle 9 alle 13. VIVI SOCIALE Croce Rossa Italiana, oltre un secolo di storia e di vita, sempre al fianco delle persone È un?attività davvero intensa ed encomiabile, a maggior ragione in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo, quella svolta dalla Croce Rossa Italiana in generale e nel nostro caso da parte del Comitato di Grosseto, guidato ormai da venticinque anni dal presidente Hubert Corsi che abbiamo intervistato DI LORENZO MANTIGLIONI Nella foto il gruppo del Comitato CRI Grosseto il giorno dell?inauguarzione della sede operativa presso il Centro commerciale Aurelia Antica 52 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Nella foto il taglio del nastro della sede operativa con: Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa e della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa; Francesco Capone presidente del Comitato regionale CRI della Toscana; e Hubert Corsi, presidente del Comitato CRI di Grosseto ? [...]Mi scuso per la lunghezza, ma mi sembrava doveroso offrirlo a chi ha guardato con gratitudine alla quotidiana, faticosa e gratuita testimonianza dei nostri Volontari a favore della Comunità grossetana. Tutto è avvenuto e avviene ogni giorno senza grandi clamori o pubblicità, ma con la discrezione e l?impegno imposto dalla gravità della situazione. Ecco perché la scelta di aiutarci è stata e sarà particolarmente importante. Sostiene un cammino di solidarietà, incoraggia testimonianze di umanità, indica ai nostri giovani il percorso da seguire verso un mondo migliore. La speranza è di uscire presto, tutti insieme, da questo incubo. E insieme magari ritrovarsi a una manifestazione CRI (Croce Rossa Italiana, ndr) in cui darsi la mano e abbracciarsi non sia più proibito, ma rappresenti il gesto semplice e cordiale di un?amicizia consolidata sotto le temperie di una feroce minaccia globale, nel segno della solidarietà.? Così si conclude la lettera di ringraziamento che Hubert Corsi, presidente del Comitato di Grosseto della Croce Rossa Italiana dal 1995 (?Con alcune interruzioni ? ha precisato ? dovute a incarichi nazionali durante i quali sono stato egregiamente sostituito dall?Ing. Antonio Ludovico, dal Dr. Vincenzo Errico e dal Dr. Giuseppe Di Santi?), ha inviato alle persone che spontaneamente avevano inviato donazioni al Comitato per sostenerne l?azione. Una lettera che, per ovvie ragioni, non può contenere oltre un secolo di storia e di vita, sempre al fianco delle persone. Capace, però, di custodire la crisi del Covid-19. Una pandemia che, mentre imperversava su tutto il territorio italiano, veniva combattuta ? ogni giorno, ogni ora ? da schiere di volontari (giovani e meno giovani) che, senza cedere alla paura o al mero spirito di autoconservazione, hanno fornito un servizio prezioso. I numeri, solo nel periodo del lockdown, sono impressionanti: 2701 famiglie grossetane hanno usufruito del servizio ?pronto spesa? e ?pronto farmaco?; il servizio di aiuti con prodotti alimentari e l?igiene della persona e della casa ha riguardato ben 1077 famiglie (circa 4300 persone) per quasi 35 mila chili di alimenti. Non bisogna poi dimenticare tutte le attività che sono state compiute per la prevenzione e il supporto: trasporto di materiali elettromedicali (come i respiratori), servizio di consegna delle mascherine alla popolazione, servizio d?informazione e di ?buone pratiche?, consegna dei pc portatili e dei tablet per gli studenti fuorisede, indagine di sieroprevalenza Istat, servizio di telecompagnia e molto altro. A tal proposito abbiamo rivolto le nostre domande a Hubert Corsi, presidente di Croce Rossa Italiana ? Comitato di Grosseto, cercando di comprendere al meglio ciò che è avvenuto e di come evitare che la situazione si aggravi nuovamente. Com?è stato, dal punto di vista della Croce Rossa Italiana di Grosseto, affrontare la crisi sanitaria relativa al Covid-19? La Croce Rossa ha partecipato, sia a livello locale che nazionale, in maniera massiccia, potremmo dire. Abbiamo veramente messo in campo tutte le nostre risorse, ottenendo dei risultati notevoli. Abbiamo messo a disposizione della ASL un?ambulanza riservata ai malati affetti da Covid-19, fornendo ai nostri soccorritori tutti i presidi del PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI ???? Il Comitato di Grosseto è oggi una realtà che può contare su 564 volontari impegnati in numerose attività, suddivise in sei macro Aree: salute, sociale, emergenze, principi e valori, giovani e sviluppo caso. Abbiamo gestito, per conto della Protezione Civile un?ambulanza a biocontenimento riservata ai malati a rischio che dovevano essere trasferiti dagli ospedali nelle varie province toscane o tra regione e regione. I nostri volontari, insieme ai nostri dipendenti, hanno veramente svolto una mole di lavoro altissima. Ad essi si sono aggiunti decine di giovani che si sono voluti mettere a disposizione per la Croce Rossa nel periodo dell?emergenza, aiutando le famiglie indigenti o comunque che versavano in situazioni di fragilità. Dobbiamo ringraziarli due volte: per il generoso servizio offerto ma anche per il coraggio che hanno dimo- Nella foto un gruppo di volontari strato, vincendo la paura del Covid per aiutare gli altri. C?è stato dunque un surplus di partecipazione nel periodo del lockdown? Assolutamente sì. I giovani che si sono avvicinati alla nostra realtà affrontando anche un corso di formazione accelerato, hanno mostrato un senso di responsabilità, spirito di sacrificio, sincero altruismo, aprendo il cuore alla speranza e fornendo un?immagine assai diversa dal cliché di irresponsabilità che molti confezionano loro addosso. Alla luce degli impressionanti numeri relativi ai vostri interventi e servizi (con o senza lockdown), secon- Nella foto il presidente nazionale Francesco Rocca con le Crocerossine grossetane 54 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 do lei la vostra realtà ? e dunque la vostra indubbia importanza ? è fisiologica oppure patologica, dunque figlia di un?assenza di Stato? L?insegnamento che ci fornisce la pandemia è che né l?economia di Stato né l?economia di mercato siano in grado di rispondere in maniera soddisfacente ai problemi e ai bisogni delle persone. La pandemia è l?incidente inatteso e globale che ha messo a nudo le insufficienze dei sistemi di protezione a tutela dei cittadini. Siamo indubbiamente ad un momento di svolta. Basti guardare alla revisione critica che stanno svolgendo molti famosi economisti che, nelle loro elaborazioni, cominciano a guardare al Terzo Settore con maggiore interesse. La parola chiave è solidarietà come fattore di progresso sociale e economico. Al di là dei vari commenti che vengono fatti sui vari Dpcm che si sono susseguiti nell?ultimo anno, secondo la sua esperienza, cos?è davvero importante fare ? nel nostro quotidiano ? onde evitare che la situazione peggiori in modo irreversibile? È chiaro che la legge non è sufficiente. Per quanto possa essere rigorosa e dura, se non facciamo un passo in avanti dal punto di vista culturale arrivano gli inevitabili aggiramenti. Invece bisognerebbe pensare che rispettare le regole, soprattutto oggi, è una forma di altruismo. Dovrebbero passare dei messaggi chiari e autorevoli che rafforzino il senso di appartenenza ad una comunità perché frutto di elaborazioni di riconosciuto Nelle foto il gruppo dell?ippoterapia al Ce.Mi.Vet. Centro Militare Veterinario alto livello. Se prevale l?esibizione rispetto alla riflessione, poi non ci si può lamentare se l?esibizionismo diventa la cifra devastante di comportamenti irresponsabili. Ciò detto, è fondamentale comportarsi in maniera virtuosa. Portare la mascherina deve essere considerato un atto di altruismo nei confronti delle persone più fragili, un dovere morale prima che un obbligo di legge. Le sembra che la comunità grossetana si stia comportando in maniera virtuosa, oppure vede tanti piccoli comportamenti della quotidianità che denotano ancora un?incapacità nel comprendere ciò che è successo e ciò che potrebbe riaccadere? Noi abbiamo un elemento che ci aiuta: la vastità del territorio della nostra provincia e la connessa scarsa densità di popolazione permette un distanziamento quasi del tutto naturale e fisiologico. Inoltre, ad essere sinceri, non ho notato, salvo eccezioni, comportamenti pregiudizialmente contrari. Anzi, ho potuto apprezzare gli sforzi di tanti imprenditori e aziende per adattarsi alle nuove normative. Certamente ci sono stati degli errori, soprattutto inizialmente, figli di impreparazione e superficialità. Complessivamente mi pare che la comunità si stia comportando in maniera adeguata e consapevole. Lei è presidente della Croce Rossa Italiana di Grosseto dal 1995 (con qualche intervallo): è questa la crisi più grande che ha dovuto affrontare? Sì, senza dubbio. In questi anni abbiamo affrontato varie situazioni di emergenza, come il naufragio della Concordia o l?alluvione di Albinia, per esempio. Ma quella del Covid-19 è sicuramente la crisi più grande che abbiamo dovuto fronteggiare. Anche perché ha comportato un supplemento di riflessione da parte dei nostri volontari. Basti pensare che generalmente il nostro intervento avviene, in un certo senso, dall?esterno quando un fatto (magari catastrofico) è già avvenuto, come un terremoto. Ma nel caso della pandemia, i nostri volontari erano e sono immersi nel rischio Covid-19 come le persone da aiutare e soccorrere. Quando chiesero a Goethe che cosa è il coraggio lui rispose con una frase rimasta famosa: ?Bussarono alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.?. Dopo l?esperienza Covid mi piace parafrasare il grande poeta tedesco: ?Bussarono alla porta. Il coraggio andò ad aprire e trovò il sorriso di due giovani della Croce Rossa che avevano vinto la paura per andare a confortare la sua solitudine?. È nel senso del dono gratuito e generoso che parla il linguaggio della solidarietà, la passione che muove i nostri ragazzi. E, in questo momento, quasi epico ? se mi viene passato il termine ? ho visto una passione infinita, la grande forza della solidarietà in tanti piccoli e grandi gesti di Nella foto un?esercitazione sulla spiaggia degli O.P.S.A. Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? La pandemia del Covid-19, che ha messo a dura prova tutto il Belpaese, è stata caratterizzata dalla silenziosa battaglia che tanti volontari (dal grande cuore e coraggio) della Croce Rossa Italiana di Grosseto hanno compiuto ogni giorno, fornendo un servizio esemplare quotidiana umanità. Alla luce dei nuovi contagi e del nuovo (possibile) giro di vite, è preoccupato? Credo che sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati. Ovviamente, sulla base dell?epidemia passata, la speranza è quella di ottenere dalle cure dei risultati assolutamente migliori rispetto a quelli della prima ondata. Purtroppo però la velocità di trasmissione del virus è molto elevata, al di là del numero di tamponi che viene effettuato. Questo ovviamente preoccupa molto, perché le nostre strutture sanitarie potrebbero non risultare adeguate. La speranza è che arrivi prima possibile un vacci- I Nella foto un momento dell?inaugurazione della sede operativa della CRI di Grosseto presso il Centro commerciale Aurelia Antica con Stefania Ricci (a destra), in occasione della dedica al padre Romelio della sala della formazione, alla presenza dei presidenti Rocca, Capone e Corsi e del vicepresidente del Comitato di Grosseto Luciano Latini no per debellare questa minaccia. Si può dire, senza ombra di dubbio, che è necessario un forte intervento delle istituzioni politiche nel mondo della Sanità, indipendentemente dalla crisi relativa al Covid-19? Assolutamente sì. La salute deve venire prima di tutto e ciò comporterà una profonda rivisitazione critica del nostro sistema sanitario che non deve essere considerato un?azienda, ma un servizio alle persone. La nostra Sanità, sia a nord che al Centro e al sud, non era assolutamente preparata ad un?emergenza quale quella che stiamo vivendo. Per recuperare il tempo perduto occorreranno molti fondi compresi quelli europei, grandi competenze e capacità amministrative e un?inversione di rotta che veda al centro la persona e i suoi bisogni. In quest?ottica sarà importante la ridefinizione dei rapporti con il Terzo Settore. Così come sarà importante una riflessione approfondita sulla Società della Salute che presenta forti criticità ordinamentali e operative che si traducono in inefficienze a danno delle fasce più deboli della popolazione.? E la Croce Rossa Italiana di Grosseto ci sarà sempre accanto alla comunità? Certo. Continueremo ad essere al servizio della gente, mettendo a disposizione tutte le nostre energie. Il Comitato CRI di Grosseto l Comitato di Grosseto è oggi una realtà che può contare su 564 volontari impegnati in numerose attività, suddivise in sei macro Aree: salute, sociale, emergenze, principi e valori, giovani e sviluppo. Negli ultimi anni il numero di volontari è in continuo aumento, segno di un dinamismo del Comitato di Grosseto e della voglia di fare di tante donne e uomini che scelgono di mettersi al servizio del prossimo diventando volontari. A supporto del personale volontario prestano servizio 12 dipendenti. Il personale è accuratamente formato, a partire dal percorso di accesso all?interno dell?Associazione, a cui seguono periodici aggiornamenti valutativi (e non) sul gra- 56 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 do di preparazione tecnica e sanitaria. Ogni Volontario possiede una formazione di base in materia di primo soccorso ed è in grado di rispondere alle varie necessità che si potrebbero incontrare durante i servizi. Garanzia e guida delle azioni di ogni volontario e dipendente di Croce Rossa sono i Sette Principi fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ? adottati nella 20esima Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell?ottobre del 1965 ? che ne costituiscono lo spirito e l?etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Dal Comitato CRI di Grosseto dipen- dono le delegazioni presenti: ad Alberese (referente: Simona Mancioppi), Braccagni-Montepescali (referente: Nadia Rossi), Roccalbegna (referente: Laura Cavezzini), Semproniano (referente: Fabio Parenti), Sticciano (referente: Iolanda Macrì), Magliano (referente: Luciano Latini), Montieri (referente: Paolo Marchi). Chi volesse sostenere l?attività della Croce Rossa Italiana ? Comitato di Grosseto può farlo attraverso la destinazione del 5xmille della dichiarazione dei redditi nella la propria dichiarazione dei redditi firmando nel riquadro ?sostegno delle associazioni di promozione sociale? ed inserendo il codice fiscale 92081240530. VIVI ARTE Il Convento di San Pietro al Petreto in quel di Scansano, un gioiello storico nella ricostruzione grafica di Massimo Tosi Iniziamo questo mese, con il Convento di San Pietro al Petreto a Scansano, un affascinante viaggio alla scoperta di luoghi ed edifici storici della Maremma studiati ed illustrati graficamente in tavole a china acquerellata, tecnica ormai rarissima, da Massimo Tosi, architetto toscano, docente di Storia dell?Arte e maremmano d?adozione DI ELISABETTA RUSSO Massimo Tosi e le sue ricostruzioni grafiche Prima di entrare nell?argomento dell?articolo, che è il primo di una serie a seguire nei prossimi numeri della rivista, faccio un passo indietro, che ci porta a conoscere Massimo Tosi, l?autore delle bellissime tavole di cui parleremo, e la peculiarità della sua attività. Massimo Tosi è una persona speciale, che ho conosciuto casualmente e in totale anonimato in piscina a Scansano dove Massimo, architetto toscano di Certaldo e storico dell?arte, e la moglie, Francesca Allegri, scrittrice e saggista, trascorrono ormai da più di 30 anni il periodo estivo, entrambi profondamente innamorati 58 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 della Maremma e attenti conoscitori e promotori del territorio e delle sue eccellenze. Dicevo che ho conosciuto Massimo Tosi in piscina, dove ha attratto la mia attenzione perché dopo il piacere di un bel bagno si ritirava sotto una pergola a disegnare? La prima volta che mi avvicinai per vedere cosa stava facendo rimasi letteralmente a bocca aperta di fronte ad una tavola che ricostruiva, in quel caso, una chiesa di Genova, casualmente la mia città natale. Di fronte a questo lavoro così interessante e di qualità unica, iniziammo a parlare e potei così scoprire ciò che si nascondeva dietro di lui, un?attività quasi unica ormai di ricerca e ricostruzione grafica fatta a mano di edifici storici e territori della nostra Italia, che ha l?obiettivo di far conoscere queste realtà di grande valore per il nostro paese e valorizzarle perché possano essere preservate nel tempo. Questo è in poche parole Massimo Tosi, un architetto che ad un certo punto della sua vita ha deciso di dedicarsi all?attività artistica-storica-culturale di ricostruzione grafica di luoghi della Toscana in primis ma anche del resto del paese, e che ad oggi vanta più di 1500 tavole di queste ricostruzioni fatte a mano. Usa per le riproduzioni una tecnica ormai rarissima in Italia, rimpiazzata dall?uso del computer ma non con lo stesso risultato, tecnica che si basa sull?utilizzo di acquarelli e china: Massimo parte dallo studio accurato del luogo da rappresentare, che spesso richiede una ricerca storica e architettonica, dall?analisi della pianta e delle sezioni del luogo, coadiuvata da una documentazione fotografica sul posto, per arrivare a realizzare prospetti che rappresentano non solo la realtà attuale ma anche ricostruzioni storiche, spesso con visuali a ?volo d?uccello? che illustrano anche l?interno con gli spaccati. Come esempio di questo ?volo d?uccello? vedete in questo servizio (a pag. 62) una tavola del Duomo di Siena. Come detto, ormai l?uso del computer ha sostituito la tecnica a mano, ma qual è la differenza? Sicuramente il computer permette una riproduzione fedele e dà una visione esatta, ma scarna, manca la parte artistica, è più fredda. A mano c?è il ?colore?, ovvero ci sono quelle sfumature che solo la mente e la mano dell?artista possono realizzare. È come la differenza tra l?ascolto di una musica suonata dal computer rispetto alla musica interpretata da un pianista, con tutti i colori, le pause, le modulazioni che solo il pianista può esprimere. ?Questo tipo di rappresentazione, che si rifà ai grandi disegnatori francesi dell?Ottocento ? ci spiega Massimo ? è praticamente scomparsa in Italia, mentre è molto comune nel mondo anglosassone, dove è usata tanto nelle pubblicazioni turistiche quanto nei testi scolastici. A rilanciarla anche da noi è stata la rivista Bell?Italia, con cui collaboro?. Un patrimonio quindi quello prodotto da Tosi da ammirare e preservare: andremo pertanto per sua gentile concessione a conoscere nei prossimi numeri della rivista diversi suoi lavori che rappresentano luoghi di Maremma, iniziando oggi dal Convento di San Pietro al Petreto di Scansano. Il Convento di San Pietro del Petreto: storia e progetto architettonico Le due bellissime tavole di Tosi che trovate qui sopra e nella pagina a seguire PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 ???? Le due bellissime tavole di Tosi rappresentano il portico e una visione dall?alto dell?intero complesso dove si vede anche il chiostro interno del Convento, un edificio risalente al 1500 e di significativo valore storico per Scansano rappresentano il portico e una visione dall?alto dell?intero complesso dove si vede anche il chiostro interno del Convento, un edificio risalente al 1500 e di significativo valore storico per Scansano. Con l?aiuto di Massimo, che per ogni luogo da lui rappresentato svolge un?accurata ricerca storico-architettonica, ripercorriamo un po? della storia di questo edificio e andiamo a capire meglio i suoi elementi costruttivi. ?Il Convento - racconta Massimo ? fu costruito dalla comunità dei francescani osservanti con il sostegno economico di Guido Sforza conte di Santa Fiora. Siamo nel 1507 e sul luogo esistevano già in epoca medioevale un oratorio e resti di un castello, vestigia ancora visibili nella parte posteriore con murature fortemente scarpate e un portale con arco gotico senese. Abbiamo notizie della predicazione di San Bernardino avvenuta nel 1422. A memoria di tale evento era stato posto l?orifiamma di Bernardino sul piccolo pulpito sporgente dal portico della facciata. La presenza del portico prospiciente la chiesa denuncia l?appartenenza al movimento francescano osservante il quale aveva elaborato per i suoi insediamenti uno schema progettuale unico. Questi conventi, posti rigorosamente fuori dai centri abitati, avevano sempre il porticato in facciata della chiesa; spesso contornati da filari di cipressi, ispiravano semplicità e severità nella loro architettura priva di elementi decorativi. Il movimento infatti si distaccò dall?ordine francescano ricercando una vita osservante delle primitive regole di semplicità e povertà cantata da Francesco. I materiali costruttivi delle colonne variano da luogo a luogo, mentre le VIVI 60 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 pareti sono sempre intonacate. La chiesa è sempre a navata unica provvista di sagrestia ed è presente il chiostro generalmente a sinistra del loggiato. Altri ambienti al piano terreno erano: la sala capitolare, la libreria, il refettorio, l?infermeria, la barberia, le canove e le dis- pense per la conservazione dei cibi. Gli architetti erano quasi sempre gli stessi frati che costruivano materialmente il convento con il supporto dei fedeli. Alcuni conventi vedono la partecipazione anche di eminenti personalità artistiche come Michelozzo nel Bosco ai Frati in Mugello e San Gerolamo a Volterra e Francesco di Giorgio a Sargiano (Arezzo). Per il convento di Scansano è ipotizzata la figura di Antonio da Sangallo proprio per i rapporti con gli Sforza di Santa Fiora, ma non esistono documenti che attestino questa eventualità. È senza dubbio il convento più originale e stilisticamente più pregevole della Maremma. Il bosco che lo attornia è un unicum per la varietà delle essenze e la razionalità dell?impianto. Viali e vialetti, radure alternate a muri a secco con soluzioni geometriche, sedili in pietra attestano la volontà dei frati di valorizzare la natura trasformando il bosco in un vero e proprio parco naturale. Teniamo presente che la Maremma nel Cinquecento e nel Seicento era infestata dalla malaria e considerata luogo ai margini della civiltà spesso inteso come luogo di confino. PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI ???? Petreto è senza dubbio il convento più originale e stilisticamente più pregevole della Maremma Nel disegno il Duomo di Siena a volo d?uccellocon spaccati Il convento aveva a quel tempo una ventina di frati votati alla povertà, ma già nel Settecento divenne il seminario della provincia di Grosseto, progetto che ebbe una vita breve. Con Pietro Leopoldo si iniziarono le bonifiche e arrivarono famiglie provenienti dagli altri stati italiani che si dedicarono al governo del territorio con fattorie ed esperimenti proto industriali (miniere, zolfiere). Si racconta che la famiglia dei Vannuccini insegnasse agli scansanesi a fare il vino, tanto che in un solo anno nel 1812 si arrivò alla produzione 5540 ettolitri di vino. Nel 1872 divenne colonia agricola per giovani aspiranti agricoltori e anche per disadattati, esperienza che finì nel T oscano, nativo di Certaldo (Firenze) nel 1949, Massimo Tosi è architetto e docente di Storia dell?Arte. Collabora con soprintendenze, enti culturali, musei e come illustratore con riviste a diffusione nazionale ed estere: Bell?Italia, Medioevo, Archeo, Archeologia Viva etc. Grazie al sapiente uso della prospettiva, descrive con accuratezza i monumenti e le 62 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 1878. Tornarono i frati per un breve periodo che si concluse con l?acquisto nel 1967 da parte dello scultore scansanese Paladino Orlandini dell?intero complesso a eccezione della chiesa.? Oggi il convento diviso in sei proprietà è stato risanato a cura dei nuovi proprietari che hanno svolto opera di valorizzazione degli ambienti e del bosco circostante. In estate presso il Convento si svolgono concerti, iniziative culturali e nella chiesa recentemente restaurata cerimonie e matrimoni. E proprio nel convento Massimo Tosi trascorre con la moglie il periodo estivo e svolge la sua attività, in quest?angolo di speciale tranquillità ed MASSIMO TOSI città, unendo un non comune senso artistico all?uso del colore. Le sue tavole illustrano anche il territorio con spettacolari e accattivanti vedute a volo d?uccello. Abita in Toscana tra Certaldo e la Maremma. È anche autore di saggi sul restauro e la conservazione dei monumenti. Sue ricostruzioni illustrano saggi di eminenti storici e anche libri di testo per ispirazione. ?Questo mio lavoro di ricostruzione grafica ? conclude Tosi ? ha segnato la mia vita e mi assorbe per giornate intere regalandomi soddisfazioni incredibili. Quello che faccio adesso è qualcosa che si colloca a metà strada fra la pittura, l?architettura e la storia. Il mio lavoro mira alla valorizzazione dei beni storici del nostro Paese, perché possano essere conosciuti e salvaguardati?. Godiamo quindi delle belle tavole del Convento del Petreto, in attesa di un?altra bellezza maremmana da scoprire prossimamente sempre con la rappresentazione grafica di Massimo Tosi. la scuola primaria e secondaria. Tosi lavora per la rivista Bell?Italia, case editrici, enti locali, agenzie di turismo, soprintendenze. È recente la sua nomina a membro onorario dell?Accademia delle arti del Disegno. Nell?ambito delle manifestazioni del cinquecentenario della morte ha pubblicato il volume i Luoghi di Leonardo presentato a Vinci alla presenza del Presidente Mattarella. Nel 2020 è stata la volta del volume Toscana Medicea e attualmente sta preparando per le celebrazioni dantesche del 2021 i Luoghi di Dante. VIVI TREKKING Colori d?autunno: a spasso in mezzo al suggestivo foliage dell?anello del Monte Amiata DI GIADA RUSTICI 64 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Foto Tommaso Zannerini In tempi complicati e stressanti come quelli che stiamo vivendo il consiglio da dare è quello ? almeno fino a che sarà possibile ? di evadere, di staccare dalla routine quotidiana e dai messaggi negativi che continuamente ci arrivano, per immergersi nella natura, magari quella del Monte Amiata, di straordinaria bellezza proprio nel periodo autunnale C on l?arrivo dell?autunno, la natura mette in scena il suo spettacolo migliore: i paesaggi si caricano di colori caldi, prendendo le sembianze di una tavolozza in cui le foglie assumono le tonalità della terra, dall?ocra al marrone passando per il rosso, prima di staccarsi dagli alberi in vista dell?inverno. Questo spettacolo naturale è uno dei fenomeni più fotografati al mondo: dal verde cangiante i colori diventano più caldi, creando un caleidoscopio di sfumature chiamato foliage, uno degli spettacoli più belli da ammirare in autunno in Toscana, dove passeggiare nei boschi che si tingono di mille colori è un?esperienza unica. Tra le varie destinazioni che il nostro territorio offre per potersi immergere in questo quadro dipinto sicuramente una delle più significative è il Monte Amiata, che risuona di sapori e colori del bosco. Famosa località sciistica in inverno, ma meta perfetta anche per godere della natura in altre stagioni, il Monte Amiata offre l?opportunità di immergersi nei suoi colori e nei suoi profumi grazie alle passeggiate e ai trekking da fare sia a piedi, che in bici o a cavallo, seguendo diversi sentieri, che si snodano lungo tutto il territorio. L?anello del Monte Amiata, lungo circa 30 chilometri, arriva a percorrere il perimetro della montagna, attraverso boschi di castagno, faggio e querce, passando tra i 1000 e 1300 metri di quota, offrendo percorsi da fare a piedi per godere delle bellezze naturali. Nel paniere delle cose da fare prima del torpore invernale c?è dunque l?abbandonare la città e addentrarsi in uno dei percorsi montani per immergersi nei colori della natura. Uno dei sentieri grazie al quale spingersi tra le calde pennellate autunnali è denominato Capomacchia e ripercorre la vecchia mulattiera che transitava ai piedi del Corno di Bellaria per poi arrivare fino alla Vetta dell?Amiata. Il sentiero ha una lunghezza di 2,6 chilometri e parte a quota 1239 metri dal bivio che si incontra sul percorso che dal podere della Cipriana porta alla fonte delle Metatelle; oltrepassato il confine di proprietà si entra nel territorio della Macchia Faggeta: proseguendo, si raggiunge Pian della Piscina. Il tracciato attraversa la parte più nascosta del versante est del Monte Amiata e circa a PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI ???? L?anello del Monte Amiata, lungo circa 30 chilometri, arriva a percorrere il perimetro della montagna, attraverso boschi di castagno, faggio e querce, passando tra i 1000 e 1300 metri di quota, offrendo percorsi da fare a piedi per godere delle bellezze naturali metà, ben nascosta dagli occhi indiscreti, si può con fatica notare l?unica testimonianza della presenza umana in quei luoghi: il rudere di una capanna per il riparo del Capomacchia, il vigilante del territorio della Macchia Faggeta. L?ultima parte del tracciato è particolarmente impegnativa ma di grande bellezza: diversi tornanti si rincorrono per scalare più di 100 metri di quota in meno di 700 metri lineari. Il percorso si conclude al Pian della Piscina immersi nell?incanto della natura. Il turbinio dei colori conduce presso un altro sentiero, il prolungamento del precedente, denominato Scalettaia, che parte dalla Strada Provinciale che dal Prato della Contessa raggiunge la Vetta dell?Amiata in località Pian della Piscina, ripercorrendo il tratto finale della vecchia mulattiera. Il sentiero, con un dislivello di 154 metri, abbastanza impegnativo, ha una lunghezza di 1 km che arriva alla Madonna degli Scouts, monumento collocato il 9 luglio 1961 nel territorio della Società Macchia Faggeta, per iniziativa dello scoutismo grossetano. I colori sfumano ancora e si fanno protagonisti di un altro sentiero: la pista di fondo del Primo Rifugio che è la più vecchia delle due piste realizzate sul Monte Amiata a partire dagli anni ?50. Il tracciato della pista da fondo, utilizzata nell?inverno per lo sci nordico, nelle altre stagioni diventa un sentiero per- 66 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 corribile senza difficoltà che si snoda sotto l?imponente faggeta dell?Amiata. L?anello della pista da fondo si imbocca dal piazzale del Primo Rifugio e viene percorso in senso antiorario per una lunghezza complessiva di 5,35 chilometri. Nel percorso dell?anello lungo della pista da fondo si incontra la deviazione per raggiungere la sorgente di Fonte Barbara e il collegamento con il sentiero di Rigale che porta fino alla vetta del Monte Amiata. Il sentiero di Rigale, denominato anche Fanfani, invece, ripercorre per un lungo tratto il vecchio tracciato realizzato tra gli anni ?50 e ?60 dagli operai che lavoravano nei cosiddetti Cantieri Fanfani. Il sentiero ha una lunghezza di 5,3 chilometri, parte a quota 1223 metri dalla strada provinciale che sale alla Vetta all?altezza del fosso Rigale e raggiunge il Pian della Piscina a quota 1576 metri: il percorso attraversa numerosi fossi del versante est dell?Amiata come il Fosso Colombo, il Fosso dell?Ermeta e il Fosso dell?Acqua Gialla, immergendosi in una delle faggete più incontaminate d?Europa regalando suggestioni ed emozioni uniche, in un silenzio quasi surreale. Quella tavolozza di colori caldi che è l?Amiata in autunno, ci conduce infine ad un ultimo sentiero denominato Sasso de? Merchi che prende il nome da un?incisione scolpita sulla roccia, Caccia e pesca riservata a Luigi Cervini, datata 1876 e sempre leggibile, che rappresentava il confine tra le proprietà dei Conti Cervini di Vivo d?Orcia e la proprietà della Macchia Faggeta: la frase è testimonianza del fatto che le terre dell?Amiata erano ricche di cacciagione. Il sentiero è un anello lungo 2,8 chilometri che parte e arriva al piazzale del Primo Rifugio percorrendo la zona più bassa della faggeta e giungendo al confine Nord. Il tracciato, dopo aver percorso la zona del Pian dei Renai, risale verso il Primo Rifugio transitando accanto alla sorgente Fonte Barbara. Ma questi sono solo alcuni esempi dell?infinito caleidoscopio di sentieri di cui si può godere. Di altrettanto impatto è infatti uno dei sentieri intorno Arci- dosso che parte e arriva a Capannelle Grappolini: una volta arrivati ad Arcidosso, allo spartitraffico dove si trova il distributore di carburante, si prosegue in direzione Bagnoli. Dopo 900 m c?è un bivio: si prosegue a sinistra in direzione Capannelle; subito dopo questa diramazione è possibile parcheggiare la macchina sulla destra dietro la chiesa di Santa Mustiola: qui inizia il sentiero su asfalto in direzione Capannelle-Grappolini. Una volta passato il paesino continuare fino al bivio e quindi mantenersi sulla destra, finché non si trova un pan- PRIMO PIANO ? VIVI ? 67 VIVI ???? Come tutto ciò con cui entriamo in contatto, anche la natura e i colori producono determinati effetti sulla nostra mente. Nel caso di paesaggi dov?è possibile ammirare il foliage autunnale il beneficio è ancora maggiore Foto Tommaso Zannerini nello con la descrizione della ?Strada della Castagna?; si prosegue per circa 400 m fino a raggiungere l?insegna di uscita del paese Piane. A questo punto lasciare la strada asfaltata per seguire la strada a sterro sulla sinistra. Questo sentiero permette di immergersi in un meraviglioso castagneto dove si può ammirare anche un antico seccatoio che serviva per l?essiccazione delle castagne. Una volta usciti dal bosco folto dei castagni, ci si trova di fronte a un meraviglioso panorama: quello ad Ovest è Arcidosso. Da qui il sentiero scende fino a che non si arriva a lasciare il bosco, proseguendo per Via Del Peperino fino a raggiungere Via della Montagna e quindi svoltare a sinistra. Per questa strada si gira intorno al paesino per poi raggiungere di nuovo l?incrocio da 68 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 cui si era partiti. Cambia la zona, ma lo spettacolo della natura vestita d?autunno rimane ugualmente strabiliante: siamo nei pressi di Roccalbegna dove si delinea un itinerario per risalire il letto del torrente Albegna, tra il suono delle cascatelle e salti d?acqua e i massi giganteschi. L?Albegna nasce sulla sponda meridionale del Monte Buceto, rilievo montuoso che costituisce la parte sud-occidentale del cono vulcanico del Monte Amiata assieme ai più settentrionali Monte Aquilaia e Poggio all?Olmo. Il fiume scende inizialmente a valle in direzione sud, passando prima dall?abitato di Roccalbegna e scorrendo successivamente nella parte occidentale del territorio comunale di Semproniano a valle di Rocchette di Fazio, traversando la Riserva naturale Bosco dei Rocconi, dove il Fiume Albegna e del Torrente Rigo hanno creato stretti orridi lame di roccia ed anfratti. Più a valle il Fiume Albegna ha scavato un affascinante canyon chiamato ?Strette?, dove in autunno scorrono acque impetuose. Le pareti calcaree hanno la prerogativa di creare un microclima più caldo rispetto all?ambiente circostante e di non trattenere l?acqua, per cui vi possono vegetare soltanto piante che resistono a difficili condizioni ambientali. Come tutto ciò con cui entriamo in contatto, anche la natura e i colori producono determinati effetti sulla nostra mente. Nel caso di paesaggi dov?è possibile ammirare il foliage si nota come la combinazione tra la natura e le tinte dell?autunno sia particolarmente vincente: infatti, se già di norma camminare in piena tranquillità tra prati, boschi e foreste aiuta a respirare un?aria migliore rispetto a quella cittadina, a rilassare la mente e a scaricare tensione e stress, passeggiare in mezzo agli alberi dai colori autunnali amplifica ancora di più questo effetto. Molto probabilmente la spiegazione a tutto ciò è da ricercare nelle tinte calde assunte dalle piante: il giallo, il rosso, l?arancione e il marrone sono tonalità calde per eccellenza e il modo in cui si mostrano sulle foglie fa sì che distendano ancora di più la nostra mente. In una realtà frenetica come quella moderna, questa esperienza è un autentico toccasana per lo spirito e non solo. VIVI PROGETTI Il progetto ?Via delle città Etrusche? è realtà: 173 km di percorsi culturali e ambientali tra Maremma e Toscana Presentazione ufficiale ? il 24 settembre scorso a Gavorrano (Gr) ? per il progetto ?Via delle città Etrusche?, un itinerario culturale sulle Colline Metallifere che prevede il recupero di oltre 170 km di antiche strade immerse nella natura che collegheranno questa zona con Vetulonia, Populonia, Roselle, Volterra e Siena e che saranno percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta L a nuova frontiera del turismo lento e sostenibile in Maremma si chiama ?Via delle città Etrusche?, una serie di percorsi che si snoderanno per 173 km sulle Colline Metallifere e che saranno collegati alle città etrusche di Vetulonia, Roselle, Populonia e Volterra e il resto degli itinerari culturali della Regione Toscana grazie al recupero di antiche strade immerse nella natura. Un progetto ambizioso ma ricco di opportunità che arriva a compimento dopo un intenso lavoro da parte degli otto comuni coinvolti: Roccastrada capofila e poi Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Scarlino, e del Parco Nazionale delle Colline Metallifere che ha svolto il ruolo di referente tecnico. Nelle scorse settimane si è svolta la presentazione del progetto nella sede del Parco a Gavorrano alla presenza della presidente del Parco Lidia Bai, della direttrice Alessandra Casini, dell?assessore alla cultura del Comune di Roccastrada Emiliano Rabazzi. Presenti anche il sindaco di Gavorrano Andrea Biondi, il vicesindaco di Massa Marittima Maurizio Giovannetti, l?assessore al turismo del Comune di Scarlino Silvia Travison e Sandro Vannucci ex giornalista Rai e presidente dell?associazione antica Via Clodia cammini Etruschi che ha pro- 70 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 mosso l?iniziativa. Un progetto che punta a far tornare questo territorio quello che era nel passato, un ?crocevia? che collegava l?Etruria meridionale con quella settentrionale e l?entroterra. Questo sarà possibile rendendo fruibili per i viaggiatori, a piedi a cavallo o in bicicletta, una serie di percorsi già esistenti che collegheranno al loro interno le varie emergenze storiche e ambientali delle Colline Metallifere ma che a loro volta collegate con le antiche città etrusche e il sistema dei Cammini Storici e degli Itinerari Culturali della Regione Toscana come la Via Clodia e la Via Francigena. I percorsi sono stati prescelti tenendo conto della evoluzione degli insediamenti e della trasformazione del paesaggio e saranno adattati alle esigenze dello sviluppo turistico del territorio e alla presenza di viabilità pubbliche. Una forte necessità è quella di inserire i centri storici all?interno degli itinerari, elevandoli al ruolo di tappe intermedie per valorizzare al massimo i borghi medievali ancora abitati e inserirli in un processo di sviluppo legato al turismo lento. Inoltre, oltre a collegare Vetulonia e Roselle, si connettono tra loro i principali insediamenti etruschi delle Colline Metallifere (forni etruschi per la riduzione del ferro di Rondelli - Follonica, necropoli etrusca di San Germano, necropoli etrusca di Santa Teresa, necropoli etrusca di Poggio Tondo, abitato etrusco del Lago dell?Accesa, miniere antiche di rame e di argento di Serrabottini - Fenice Capanne, miniere antiche di rame e di argento di Montieri). ?Il collegamento tra le città etrusche con i loro approdi e le aree di estrazione mineraria, che è la caratteristica peculiare del nostro territorio ovvero una delle aree minerarie più importanti d?Europa ? ha spiegato la direttrice Alessandra Casini ?, è legato alla lavorazione fin dall?antichità del rame, argento e ferro. L?innesto di questa realtà con la via di comunicazione tra le città di Populonia e Volterra è il cuore della nostra proposta?. Il progetto, approvato dai comuni, è già stato presentato alla Regione Toscana e inserito in un bando dedicato a questo tipo di iniziative con ottime possibilità di essere finanziato. Entro la fine dell?anno sarà ultimato il progetto esecutivo e nel 2021 inizieranno i lavori di sistemazione e recupero dei sentieri e di tutta la viabilità e la realizzazione della cartellonistica per vedere i lavori completati nel 2022. ?Abbiamo creduto a questo progetto ? ha detto Lidia Bai presidente del Parco delle Colline Metallifere ? perché rientra a pieno titolo nelle nostre finalità PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI ???? All?incontro sono intervenuti Lidia Bai e Alessandra Casini, rispettivamente presidente e direttore del Parco delle Colline Metallifere, ed i rappresentanti degli otto comuni coinvolti: Roccastrada capofila del progetto, Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo e Scarlino che sono quelle della promozione e sviluppo sostenibile del territorio, inoltre lo cofinanzieremo con 20 mila euro che si sommeranno alle risorse regionali?. ?Questo progetto nasce dal basso ? ha aggiunto Emiliano Rabazzi assessore del Comune di Roccastrada capofila ? grazie alla sollecitazione di Sandro Vannucci che ci ha raccontato cosa succedeva sul tema dei cammini e del turismo lento. Insieme a lui, alle associazioni e agli enti del territorio abbiamo quindi pensato cosa si poteva fare visto che la Maremma non fa parte della rete dei cammini nazionali e nemmeno di quelli regionali. Con la Via delle città Etrusche ? ha sottolineato ? abbiamo la grande occasione di rientrare in questo tipo di turismo ma anche di collegarci ai 72 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 grandi cammini nazionali mettendo in campo il valore aggiunto rappresentato dal nostro territorio ricco di emergenze storiche, culturali e ambientali?. ?Abbiamo fatto nostro questo progetto ? ha ribadito Silvia Travison assessore al turismo del Comune di Scarlino ? perché metterà in collegamento i nostri centri storici e aumenteremo la qualità dell?offerta turistica?. ?Sarà questo il nostro biglietto da visita per il futuro ? ha tenuto a dire Maurizio Giovannetti vicesindaco del Comune di Massa Marittima ? un progetto che dimostra quanto sia importan- te fare sistema e che ci darà quella visibilità che ci mancava sul fronte dei grandi itinerari culturali?. Per il sindaco di Gavorrano Andrea Biondi ?La via delle città etrusche? dimostra come sia importante per il territorio avere un ente come il Parco delle Colline Metallifere capace di portare a casa un risultato insieme ai comuni. Infine ha parlato anche l?ex giornalista Rai Sandro Vannucci ricordando che i ?cammini sono un patrimonio culturale che stiamo perdendo e che è sempre più necessario e importante il loro recupero?. A Gavorrano il Forum della CETS Carta Europea del Turismo Sostenibile Tanti i progetti portati avanti dal Parco delle Colline Metallifere su questo tema. «La sostenibilità e una dimensione internazionale sono fattori determinanti per il nostro territorio», ha dichiarato la presidente Lidia Bai I l 29 settembre scorso nella sede del Parco Nazionale delle Colline Metallifere a Gavorrano si è svolto il Forum del CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile). Davanti ad una folta partecipazione composta dai rappresentati dei Comuni, operatori turistici del territorio (agriturismi, guide ambientali e esperti di marketing e comunicazione), aziende agricole e associazioni culturali, l?incontro è servito a fare il punto delle attività del Parco sui progetti in corso, in particolare sulla sentieristica e web mapping, e sull?avanzamento delle azioni previste dalla Carta nel 2020. In totale sono 39 su 79 i progetti già realizzati dal Parco e dagli altri attori CETS nell?ambito del nuovo piano di azione 2019 ? 2023. «Il Parco delle Colline Metallifere è sempre interessato al sostegno del turismo sostenibile e all?ecoturismo ? ha dichiarato la presidente Lidia Bai ? e con le numerose azioni messe in campo si rafforza sempre di più il nostro impegno su questo fronte determinante per la crescita economica del territorio nel segno della sostenibilità». Durante i lavori è stato inoltre presentato il progetto del nuovo cammino La Via delle Città Etrusche e il portale www.visitmaremma.net per la commercializzazione dei prodotti turistici e delle esperienze nel Parco. E ancora il progetto GEOFood (rete tra Geoparchi UNESCO per valorizzazione prodotti enogastronomici, locali sostenibili e di qualità), e il bilancio del Progetto DestiMed (Destinazione Mediterraneo) che ha visto l?adesione del Parco dal 2017 al 2019 con un bilancio del tutto positivo. Infatti il Parco delle Colline Metallifere è stato valutato come una delle tre migliori tra le 13 Lidia Bai aree protette partecipanti al progetto situate in Spagna, Francia, Croazia, Albania, Grecia e Italia. Quello grazie anche al fatto che sull?aspetto della sostenibilità ambientale i pacchetti turistici organizzati all?interno del Parco hanno ottenuto un valore molto basso di impatto ambientale (in termini di calcolo di Impronta di Co2 calcolata dal Global Foot Print Network, una delle agenzie di analisi tra le più autorevoli al mondo su questo tema), tanto che il Parco delle Colline Metallifere sarà coinvolto come testimonial per diffondere le buone pratiche nel progetto DestiMED II che coinvolge nuovi Parchi e Aree Protette tutte afferenti alla rete MEET - Mediterrannean Experience of Eco Tourism. «La nostra dimensione è quella di essere uno strumento al servizio del territorio e dei Comuni ? ha ribadito Lidia Bai ? con l?obiettivo di collocare le Colline Metallifere in un ambito nazionale e internazionale. Questi riconoscimenti ci riempiono di orgoglio e ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta». È stata anche ribadita la volontà, da parte del Parco, di riproporre ogni anno interventi formativi indirizzati agli operatori delle Porte del Parco e info point, agli operatori privati del turismo (tra questi albergatori e ristoratori ecc.), per far conoscere loro meglio i siti e le porte del Parco nell?ottica di una più ampia promozione del territorio. PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI PROGETTI Vivo d?Orcia, AdF e Comune al lavoro su nuova sede e Museo dell?Acqua 74 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Prende forma a Vivo d?Orcia, nel cuore del Monte Amiata, il progetto che porterà alla realizzazione del Museo dell?acqua. Oltre 300mila euro per la riqualificazione delle ex scuole medie, dove nascerà uno spazio espositivo, uffici e il primo sportello remoto di AdF per essere sempre vicini alle necessità dei cittadini Il Museo dell?Acqua Nascerà a Vivo d?Orcia, nel cuore del Monte Amiata, il Museo dell?acqua. La sinergia tra l?amministrazione comunale di Castiglione d?Orcia e AdF ? Acquedotto del Fiora darà vita ad uno spazio espositivo dedicato al distretto idraulico del Vivo: sarà il punto di partenza per le visite guidate che conducono a svelare la magia della sorgente dell?Ermicciolo e da qui verranno mossi i primi passi alla scoperta dei bellissimi territori alimentati da tale sorgente. Grazie alla riqualificazione delle ex scuole medie, con oltre 300mila euro di investimento interamente a carico di AdF, verrà realizzata negli spazi recuperati anche un?area uffici che ospiterà il primo sportello remoto, una novità comoda e pratica per essere sempre vicini alle necessità dei clienti coniugando innovazione e prossimità. Il progetto è stato presentato nel corso di un?assemblea pubblica a cui hanno partecipato il sindaco Claudio Galletti, il presidente di AdF Roberto Renai, l?amministratore delegato di AdF Piero Ferrari, il responsabile svi- luppo infrastrutture di AdF Sergio Rossi e l?architetto Sauro Mambrini. ?Oggi presentiamo un progetto importantissimo ? afferma il sindaco Claudio Galletti ? e coroniamo un sogno atteso da anni: la nascita nelle ex scuole di uffici di AdF e del Museo dell?Acqua, un traguardo storico per la nostra comunità e per il nostro Comune. Ringrazio il presidente Renai, l?amministratore delegato Ferrari e tutta AdF per questo investimento che valorizza ancora di più la risorsa idrica e il nostro territorio, anche dal punto di vista turistico e culturale?. ?La montagna è il cuore pulsante di tutta la nostra rete idrica ? spiega il presidente Roberto Renai ? lunga più di 8 mila km e al servizio di 55 comuni. Essere oggi al Vivo, insieme al sindaco Claudio Galletti e all?amministrazione comunale con cui vi è un ottimo rapporto di collaborazione, è la realizzazione di un sogno: il Museo dell?acqua non poteva che sorgere qui, dove nasce l?acqua e quindi la vita. Oltre al museo i nuovi uffici di AdF, per essere sempre di più al servizio della comunità e del PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 VIVI ???? Sarà il punto di partenza per le visite guidate che conducono a svelare la magia della sorgente dell?Ermicciolo e da qui verranno mossi i primi passi alla scoperta dei bellissimi territori alimentati da tale sorgente territorio?. ?AdF ? sottolinea l?amministratore delegato Piero Ferrari ? punta sull?innovazione per garantire sempre più attenzione alle esigenze dei propri clienti. Dall?esperienza maturata in questi mesi di cambiamenti e novità, che hanno visto nascere servizi come AdF per te, la videochiamata e gli AdF Point, sorgerà proprio qui al Vivo il primo sportello remoto: intuitivo, smart e completo, accorcerà ancora di più la distanza con i cittadini per essere presenti sul territorio grazie alle nuove tecnologie?. Il Museo dell?acqua sarà strutturato in ambienti aperti e continui tra loro: l?allestimento seguirà un percorso didattico-informativo fatto di pannelli, 76 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 foto, proiezioni di immagini e video ed esposizione di manufatti. L?obiettivo è valorizzare il distretto idrico del Vivo e la sorgente dell?Ermicciolo e sensibilizzare i visitatori a un uso consapevole dell?acqua. La parte museale sarà separata dallo spazio dedicato agli uffici di AdF, che offriranno ai cittadini una inedita opportunità: lo sportello remoto. Grazie ai consistenti investimenti in innovazione e alla continua attenzione al cliente e alle sue esigenze, l?azienda ha messo a punto una particolare postazione dove, grazie a una piattaforma collaborativa, i clienti che necessitano di effettuare operazioni commerciali saranno assistiti dagli operatori di AdF da remoto, in video-comunicazione, attraverso un client di controllo sui servizi e sui dispositivi hardware. AdF Business Hub, il lavoro diventa agile Intanto, AdF porta il futuro dentro casa: non solo spazi aperti e coworking al posto dei vecchi uffici, ma una nuova filosofia di lavoro per l?intera azienda. Ha aperto le sue porte il 15 ottobre scorso il nuovo ?AdF Business Hub?, un ambiente di lavoro altamente innovativo che mette al centro le persone, le idee, la capacità di fare squadra e il benessere individuale e collettivo. Un luogo aperto e condiviso, totalmente ripensato negli spazi, nelle funzioni e nei tempi secondo le soluzioni e le esperienze più avanzate di nuova organizzazione del lavoro. Ad inaugurare la nuova sede ?agile? di AdF l?assessore Giacomo Cerboni in rappresentanza del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, la sindaca di Scarlino Francesca Travison, Giuseppe Gola e Giovanni Papaleo, rispettivamente amministratore delegato e direttore operativo di Acea, insieme a Roberto Renai e Piero Ferrari, presidente e amministratore delegato di AdF. ?Sostenibilità ed innovazione ? fa sapere il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? rappresentano il motore vitale che permette alle aziende di affrontare periodi storici difficili come quello che stiamo attualmente vivendo. Con questa iniziativa, AdF dimostra di essere una realtà all?avanguardia, e una preziosa risorsa per il nostro territorio?. ?Questo è un nuovo punto di partenza per AdF ? aggiunge la sindaca di Scarlino Francesca Travison ? che rappresenta una realtà fondamentale per il nostro territorio?. ?AdF accetta la sfida del cambiamento ? illustra il presidente di AdF Roberto Renai ?, facendo crescere quanto sperimentato e implementato sul versante delle nuove metodologie di lavoro nell?ultimo anno anche grazie alla spinta innovatrice imposta dall?emergenza sanitaria. La risposta dell?amministrazione aziendale alle misure adottate dal Governo per fronteggiare il Covid-19 è stata reattiva e lungimirante: nel marzo 2020, nel giro di poche settimane, AdF ha garantito a 250 dipendenti la possibilità di smart working con le necessarie dotazioni e sicurezze?. ?In un mondo in rapida trasformazione ? spiega l?ad di AdF Piero Ferrari ? abbiamo provato ad anticipare il futuro sperimentando nuovi approcci e assetti e dando vita a nuove progettualità smart. Dall?emergenza è nata una strategia di resilienza e rilancio che ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità: da qui l?introduzione, per la prima volta in AdF, dei metodi agile e scrum, con relativa formazione interna e partenza dei primi gruppi di lavoro, di cui oggi possiamo apprezzare i risultati ottenuti in team. Ora, con grande soddisfazione, inauguriamo questa nuova sede per una nuova vision, basata su semplicità, adattabilità e condivisione?. ?Con questo nuovo approccio al lavoro ? prosegue Giovanni Papaleo, Direttore Operativo del Gruppo Acea ? l?azienda toscana diventa un laboratorio di idee che ha già introdotto team che operano in modalità agile con un approccio trasversale alle differenti aree di business. In questo senso anche la ri-progettazione degli spazi aziendali è il chiaro segnale di un cambiamento concreto che porterà Acquedotto del Fiora a sviluppare progetti innovativi per diventare sempre più un punto di riferimento per i territori in cui opera?. Il premio Best Water 2020 a Nuova Solmine Durante la mattinata è stato consegnato il premio Best Water 2020 all?azienda Nuova Solmine, nelle mani del suo presidente Luigi Mansi. Il premio, giunto alla seconda edizione, ha l?obiettivo di valorizzare persone e/o aziende che si sono contraddistinte su innovazione, sostenibilità e crescita economica a favore del territorio. L?azienda chimica con sede a Scarlino (GR), leader nel suo settore e tra le società più grandi del territorio servito da AdF, in questi anni ha investito per migliorare i processi produttivi al fine di ridurre sempre di più l?impatto ambientale, ma anche sulla sicurezza e a favore del ricambio generazionale, puntando su giovani capaci e competenti. Nell?occasione dell?apertura della nuova sede sono stati presentati anche i nove progetti Agile 2020 di AdF, a cui hanno lavorato in team diverse professionalità interne all?azienda in modalità agile e scrum, con approccio intersettoriale e trasversale alle diverse aree di interesse e competenza. Una novità che potrà crescere nei nuovi spazi di via Giordania, che da sede territoriale diventa business stream hub: postazioni coworking con prenotazione smart, open space, aree tematiche flessibili polifuzionali. Un nuovo modo di lavorare, lo smart working, per un nuovo modello organizzativo, il business agility. VIVI TEATRO Caravaggio è... tornato a Porto Ercole per l?ultimo atto, interpretato da De Majo È stato un viaggio immaginifico nella vita e nell'opera del pittore maledetto Michelangelo Merisi, il rivoluzionario artista vissuto a cavallo tra '500 e '600, il monologo multisensoriale di teatro e video art proposto a Porto Ercole sul finire dell?estate da Stefano De Majo attore poliedrico e brillante, in grado di rendere vividi, tangibili e concreti i personaggi interpretati dal suo estro e competenza DI FRANCESCA COSTAGLIOLA N ella magia del paesaggio incantato del promontorio dell?Argentario, a Porto Ercole dove 410 anni fa moriva Caravaggio, l?attore teatrale ternano Stefano De Majo e lo scrittore e poeta pugliese Franco Leone il 21 agosto scorso, in piazza Santa Barbara, hanno messo in scena un evento per celebrare questo importante anniversario. De Majo ha vestito i panni di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e tra colpi di spada, di spatola e di pennello ha interpretato la sua vita rocambolesca, fra le luci della sua arte eccelsa e le ombre della sua esistenza raminga fatta di intrighi con prostitute, delinquenti, mendicanti, scugnizzi? Attraverso la sua voce sono riecheggiati l?impeto e il dramma del pittore lombardo che, a causa di un omicidio commesso il 28 maggio del 1606 a Roma, fu costretto perennemente alla fuga per evitare la pena capitale: una fuga da tutto e tutti? una fuga forse 78 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 anche da sé stesso. Finita a quanto sembra proprio a Porto Ercole il 10 luglio 1610. Leone invece ha messo in scena la luce di Caravaggio attraverso immagini ad alta definizione su maxischermo, entrando nello spazio tridimensionale dei dipinti plasmato e costruito da bagliori, penombre e chiaroscuri. Quindi, presentando il suo libro Caravaggio Poesia della Luce (Secop edizioni), ha interpretato gli spartiti musicali rappresentati in alcuni quadri e da lui stesso in un caso decodificati, riproponendo l?ascolto delle note di quella musica antica dipinta. *** Un Caravaggio autentico, vibrante, irruente, veemente, sopra le righe del buon costume imperante e sommerso nei bassifondi della Roma papalina stretta tra i vincoli della Controriforma è quello presentatoci da Stefano de Majo, attore poliedrico e brillante, in grado di rendere vividi, tangibili e concreti i personaggi interpretati dal suo estro e competenza, dalla profonda conoscenza di chi decide di raccontare, con una semplicità disarmante, ma ricca di rotunditas e priva di inutili orpelli. Stefano De Majo Laureato in Giurisprudenza, autore e attore teatrale umbro, si è formato alla scuola di recitazione di Anna D?Abbraccio. Notevole è il suo background acquisito progressivamente nel mondo del palcoscenico. È stato diretto da Gastone Moschin, nel triennio 2004/2006 prendendo parte a rappresentazioni in cartellone nella stagione del Teatro Stabile dell?Umbria, e nelle stagioni del Teatro dell?Orologio di Roma e del Teatro Tirso di Roma con ?Ma non è una cosa seria? di Pirandello e ?Piccola Città? di Thorton Wilder. In teatro ha recitato tra gli altri con Edoardo Siravo e Vanessa Gravina (2009) in ?Don Giovanni?, con Francesco Salvi e Fabio Bussotti (2010) in ?Francesco, giullare di Dio? e una collaborazione con Ben Gazzara (2012) in ?Ascolta! Il nemico non tace?, con Riccardo Leonelli ?Gli Innamorati? di Goldoni, ?Sull?amore e nient?altro?, ?Ecce Sketches?, ?Gli amanti di Roma?. È stato Romeo in ?Giulietta e Romeo? (2001) di Shakespeare, Laerte in ?Amleto? (2007) di Shakespeare, Lisandro in ?Pene d?amor perdute? di Shakespeare, il conte Roberto ne ?Gli Innamorati? di Goldoni, coprotagonista in ?Nera Marmora? (2012 e 2015), Ulisse in ?Odissea tossica? (2012), l?imperatore Adriano in ?Gli Amanti di Roma? (in scena dal 2013 al 2014). Ma è dal vivo che se ne evince la carica pasionaria, la mimica, la fisicità scenica, il dinamismo, la rapidità dei movimenti che conferiscono un ritmo incalzante all?esibizione. Un intellettuale libero e affabile, appassionato del mestiere, tanto da divulgare il teatro nelle scuole, coinvolgendo i ragazzi in lezioni tutt?altro che accademiche e pedanti. Un teatro quello di Stefano de Majo che diventa metateatro, un?esperienza coinvolgente, alla maniera di Pirandello o di Dario Fo, entrambi Nobel, entrambi uomini del proprio tempo, seppur vissuti in momenti diversi del XX secolo, in circostanze comunque in cui l?individuo ha mostrato crisi e incertezze, di quel Novecento detto il Secolo breve, serrato tra guerre, depressioni economiche, genocidi e segnato dalla psicanalisi, dalla profonda indagine della mente sempre più irrequieta, preda di alienazione, scissione, inettitudine come testimoniano pagine di letteratura e tele dalle atmosfere enigmatiche e dalle pose inquiete. Lo spettacolo Nella cornice suggestiva di piazza Santa Barbara l?ultimo atto di un genio, un pittore, artista, ma in primis un uomo lacerato tra luci ed ombre, tra l?assunzione agli altari della gloria e del prestigio, alle tenebre di vorticosi precipizi: quel chiaroscuro che avviluppa lo spazio, quel chiarore che come una lama fende l?oscurità delle sue tele disvelando sguardi lascivi, l?orrore di gesti funerei, volti emaciati, ma anche la tenerezza soave dell?abbraccio tra la Vergine e Gesù, o più semplicemente tra una madre ed il proprio bambino. Istanti che diventano eternità. Caravaggio è eterno e ri-nato quel 18 luglio 1610 nelle acque di Porto Ercole. Autore del naturalismo più parossistico, eviscerato fin nelle pieghe più recondite del peccato, dei sobborghi maleodoranti, dei lupanari affollati, dei miseri della strada. Uno sguardo privo di pietismo, un po? come il Verga osserva da lontano i propri umili. È lì tra gli ultimi, gli infimi, gli infidi che Caravaggio scorge l?infinito, un afflato di vita vera, di respiro. Anche Umberto Saba ricerca nel popolo del quartiere vecchio di Trieste, PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI ???? Attraverso la voce di De Majo sono riecheggiati l?impeto e il dramma del pittore lombardo che, a causa di un omicidio commesso il 28 maggio del 1606 a Roma, fu costretto perennemente alla fuga per evitare la pena capitale: una fuga da tutto e tutti? una fuga forse anche da sé stesso che si concluse proprio nel borgo argentarino l?area portuale più fatiscente, stretta nella morsa di odori penetranti di cibo e di botteghe all?aperto, la tensione verso un alto-altro che si eleva dal basso, scorge il Signore tra quelle creature della vita e del dolore. ?Sono tutte vittime di questo mondo? canta De Andrè in un?altra Città vecchia, quella dei caruggi genovesi, dove ?Il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, ha già troppi impegni per scaldar la gente d?altri paraggi?. Ma è soprattutto Pier Paolo Pasolini a investigare tra le borgate romane per trovare la purezza e l?autenticità. Un 80 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 Pasolini che in un dopoguerra travolto dal consumismo e omologazione coltiva la speranza utopistica di un candore primitivo nei giovani romani che vivono ai margini. Anche Pasolini è ri-nato quel 2 novembre 1975 nelle acque di Ostia. Stefano de Majo è riuscito a far incontrare due anime inquiete, due talenti fuori dal comune, ostili al perbenismo e ad una vita di facili conquiste, perché l?esistenza è scissa tra pulsioni contrastanti e dirupi angusti. Due anime profondamente cristiane, di un cristianesimo votato ai più deboli, ai diversi, ai fragili, in apparenza provocazione e sfrontatezza, in sostanza un rigore, una tensione etica all?insegna del riscatto e della catarsi. La catarsi propria del teatro fin dal mondo greco, in questo caso dell?individualismo euripideo che ben si addice a Caravaggio e Pasolini e che De Majo ha messo in luce con un pathos struggente e malinconico, sferzante e icastico insieme, suggellando attimi di piena suspence in cui scendere e risalire i meandri labirintici dell?emozione. La passione, la ferinità, la cruda e inevitabile realtà con cui scontrarsi in un?ottica immutabile ed eterna che ritorna oggi ed è più vivida che mai e che urla l?umanità di Caravaggio e Pasolini, troppo spesso inani personaggi, quasi mai uomini. E questo ha saputo fare de Majo renderli umani, vicini a noi, presenti, al di là di un sipario, senza che alcunché di umano sia da loro alieno. In fondo sono le emozioni e sentimenti a rendere-ci vivi al di là della vanitas, la mera vanità destinata a dissolversi come una parvenza illusoria, del tempo fugace, del gioco degli specchi e delle luci artificiali che cristallizzano la vita rendendola fittizia e vuota alla stregua di Narciso o del mondo borghese descritto dall?arguta lungimiranza di Alberto Moravia e già smascherato nelle radicate ipocrisie da Luigi Pirandello e dal celebre strappo nel cielo di carta del teatrino delle marionette. Così è se vi pare. ARTE ?Quadrivio?, doppio evento a novembre... Covid permettendo Prima una collettiva di pittura, fotografia e scultura dal titolo ?In-fluire?, con protagonisti Carla Moscatelli, Emanuela Bianconi, Valerio Radi, Elena Casanova e Pierluigi Vanni, poi una personale dedicata a Co.Vi. Cosimo Vitale. Queste le due mostre in programma nel mese di novembre alla Galleria d?Arte Il Quadrivio a Grosseto C ovid permettendo saranno anche questo mese due le mostre in programma presso la Galleria d?Arte Il Quadrivio in viale Sonnino 100 a Grosseto. Il bello spazio espositivo creato da Patrizia Zuccherini che ormai da qualche anno sta movimentando il panorama artistico maremmano con mostre ed incontri di spessore nel mese di novembre ospiterà dapprima una collettiva e successivamente una personale. La prima dal 3 al 15 novembre vedrà protagonista la pittura di Carla Moscatelli, la fotografia di Emanuela Bianconi e Valerio Radi, la scultura di Elena Casanova e Pierluigi Vanni. ?In-fluire?, questo il titolo della mostra multiforme viene così presentata dagli organizzatori: ?Nei labirinti della creazione ci sono strade che si incontrano per caso percorrendo sentieri diversi; e nella casualità dell?incontro questi artisti propongono una ricchezza di linguaggi che raccontano il loro mondo interiore e la realtà che li circonda?. Con il suo inconfondibile stile di ?realismo poetico? Carla Moscatelli presenta una serie di opere del 2019 che rappresentano ?la sua gente? l?anima della Maremma, coloro che hanno defi- nito questa terra così amara: dai contadini ai minatori. I ritratti dell?anima della Maremma sono lavorati a carboncino e acrilico su cartone tutti con misura 100x70. La ricerca artistica di Emanuela Bianconi si appoggia sulla coesistenza di realtà storiche emotive e sociali che confluiscono nella produzione di immagini fotografiche visionarie e fortemente suggestive. Valerio Radi presenta alcuni scatti realizzati in Bretagna, nelle sue fotografie si enfatizza il fenomeno delle basse maree tipico del luogo, attraverso varie prospettive e punti di vista elaborandoli PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI ???? Prosegue il calendario espositivo dell?attivissimo spazio culturale creato da Patrizia Zuccherini che ormai da qualche anno movimenta il panorama artistico maremmano con mostre, eventi ed incontri Covi - Cosimo Vitale con una personale sensibilità di colori e luci. Artista eclettica, Elena Casanova, nei suoi racconti emozionali ci presenta opere scultoree e pittoriche che attraversando tempi e luoghi immaginari, ispirandosi alle tradizioni popolari, si trasformano in attuale materia poetica. Nelle sculture di Pierluigi Vanni il ?Volo? si fa espressione della libertà di ognuno di noi, un forte richiamo alla necessità di elevarsi e diventare persone migliori che si esprime nelle sue opere tramite la purezza delle forme realizzate in legno e resina poliacrilica. Inaugurazione 3 novembre 2020 ore 16:30. Orario mostra: 16.30-19.30. Info: 339 2357824 La seconda mostra in programma dal 18 al 29 novembre è invece dedicata all?artista CO.VI. Cosimo Vitale che presenterà la personale dal titolo ?COVIarte?. 84 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 COVI COSIMO VITALE, pittore colorista figurativo tendente all?astratto fino all?informale, nasce a Siderno (R.C.). Dopo tre anni di studi in medicina all?Università Milano, ritorna alla sua passione giovanile arte figurative, completando le discipline artistiche con maestri contemporanei. La sua amicizia con un allievo di un?allieva di Annigoni lo portano alla conoscenza del chiaro scuro maturando la sua abilità al ritratto. Dopo vari studi e ricerche che durano da quarant?anni presta la sua attenzione all?arte contemporanea creando nuove forme e nuovi colori che si sostituiscono alla natura diventando essi stessi natura. Così il critico Paolo Pisani, perito del Tribunale per la pittura contemporanea presenta l?arte di Co.Vi.: ?Ali per volare, radici per tornare, motivi per rimanere. A volte la Natura, ?regala? agli uomini, preziosi ?strumenti? con cui realizzare valenti opere d?ingegno. ?Doni naturali?, che debbono essere però coltivati ed aiutati a gemmare e fruttificare. Ebbene, uno di questi congeniti ?doni?, quello della maestria grafico pittorica, è andato a Cosimo Vitale in arte Covi. Un artista magistrale, nelle discipline più diverse: dall?acquerello, all?olio, alla sanguigna, al disegno, attraverso paesaggi, volti, figure, nature morte, con vis possente e decisa, ma anche sfumata e sognante. Tutto, attraverso una tavolozza ricca di suggestioni, quelle suggestioni che sono parte del suo caleidoscopio di emozioni che vivificano il Covi ?faber?! Una polivalenza artistica, una poliedrica creatività, una fantastica proposizione di opere visive, insomma, in un mondo artistico spesso ?truccone? ed approssimativo, qualcuno che riesce a mantenere ed a trasmettere, il ?profumo ed il sapore delle cose buone?!?. Info: tel. 338 5918221, www.coviarte.it SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Metti una visita al Parco delle Biancane con la speciale audioguida. A Monterotondo Marittimo Parco naturalistico Le Biancane Il Parco delle Biancane a Monterotondo Marittimo è il primo in Toscana ad aver adottato le audioguide a conduzione ossea con realtà sonora aumentata. Si tratta di dispositivi innovativi che consentono di visitare il Parco in totale libertà ascoltando le spiegazioni in modo non invasivo e con un piacevole effetto sorpresa 86 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 A L?audioguida Monterotondo Marittimo l?innovazione tecnologica è a servizio della cultura. Grazie ad un investimento del Comune, il Parco delle Biancane è oggi il primo in Toscana ad aver adottato le speciali audioguide con realtà sonora aumentata, tramite conduzione ossea, progettate dall?azienda Mezzo Forte, per garantire al visitatore un?esperienza più ricca e autentica, alla scoperta di questo straordinario sito dedicato ai fenomeni geotermici. I contenuti sono in 5 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, con possibilità di muoversi in totale libertà all?interno del Parco, ascoltando sia i rumori che provengono dall?esterno, sia la spiegazione che fornisce l?audioguida. Il tutto in modo non invasivo e con un piacevole effetto sorpresa: la voce narrante, infatti, si attiva automaticamente passando davanti a un luogo, a una pianta o ad un fenomeno geotermico di particolare interesse, che richiede una spiegazione o un approfondimento. ?Il Mubia e il Parco delle Biancane ? afferma il sindaco Giacomo Termine ? sono il simbolo del rapporto stretto tra Monterotondo Marittimo e l?energia geotermica che ha sempre caratterizzato questa straordinaria terra e sono il simbolo del nostro modo di vedere il futuro, con un?attenzione costante del Comune sull?innovazione tecnologica che sta alla base dello sviluppo sostenibile. Il Comune ha messo il Parco delle Biancane e il Mubia al centro della propria strategia turistica, consapevole del grande valore che hanno in ambito geologico e non solo. Abbiamo fatto uno sforzo immane, anche in termini di investimenti, per realizzare il Museo Mubia, dotarlo delle migliori tecnologie e per migliorare la fruibilità del Parco. Le audioguide sono in questo senso una importantissima innovazione che presentiamo con orgoglio. Desideriamo raccontare perché in questa terra fuoriescono i vapori e lo vogliamo fare nella maniera più piacevole possibile?. ?Abbiamo spinto sull?innovazione ? aggiunge Emi Macrini, assessore comunale al Turismo ? e sull?ampliamento delle lingue, perché al Parco delle Biancane arrivano turisti da tutta Europa e vogliamo accoglierli nel migliore dei modi. Il progetto non finisce qui: il Comune investirà anche sulla Rocca degli Alberti per valorizzarla attraverso la realtà aumentata e su altri punti di interesse storico del nostro territorio?. Ma come funzionano le audioguide a conduzione ossea? ?Si parla di realtà sonora aumentata ? spiega Andrea Gozzi, cofondatore di Mezzo Forte, musicologo e musicista di Follonica ? nel senso che si ascolta un altro strato di realtà sonora. La conduzione ossea, infatti, attraverso un archetto posizionato attorno all?orecchio, consente di non bloccare il canale uditivo, come invece avviene con delle normalissime cuffie. Quindi, l?orecchio continua a percepire i suoni che provengono dall?ambiente esterno, mentre le informazioni dell?audioguida vengono trasmesse per vibrazione direttamente nella coclea. Per rendere l?idea di come si percepisce un suono proveniente dall?interno, possiamo fare l?esempio di ciò che sentiamo quando si sgranocchiano delle patatine. Grazie alla tecnologia sviluppata da Mezzo Forte, tramite hotspots che lavorano su Gps, gli utenti sono liberi di muoversi all?interno delle Biancane e di scegliere il percorso. L?audioguida si attiverà automaticamente al momento opportuno, passando davanti ad un punto di particolare interesse. Si tratta di una tecnologia non invasiva che diventa uno strumento straordinario per la visita di un Parco all?aperto, in cui l?elemento sonoro è importante tanto quanto quello visivo, per garantire una percezione piena del luogo. Questo dispositivo rispetta, tra l?altro, gli altri visitatori del parco che non percepiranno l?effetto fastidioso dei suoni provenienti dagli altoparlanti?. I contenuti dell?audioguida vanno dalle nozioni di carattere storico, alle informazioni sulla vegetazione e ovviamente sulle principali manifestazioni geotermiche visibili all?interno del parco, e non mancano le citazioni letterarie di Dante e Lucrezio che hanno scritto di questi luoghi nel passato. I materiali provengono da tesi di laurea sulle Biancane e da PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI ???? Le audioguide sono disponibili in 5 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo pubblicazioni di studiosi. Indirettamente ha collaborato al progetto anche Orano Pippucci, ex assessore recentemente scomparso, memoria storica del paese: la figlia Alice, infatti, ha fornito all?azienda tutti i contenuti che erano stati raccolti dal padre. E la voce narrante si chiama proprio Alice, in suo onore. Le audioguide si potranno richiedere al Mubia semplicemente pagando 3 euro, che è il costo del biglietto di ingresso al museo, mentre l?ingresso alle Biancane è libero e gratuito. Al visitatore verrà fornito un archetto e un apposito cellulare, che andranno restituiti a fine visita. Quando il MUBIA è I chiuso e non sarà possibile fare l?esperienza con le audioguide, si potrà comunque accedere ai contenuti dal proprio cellulare, collegandosi al link riportato nei nuovissimi pannelli di legno presenti nel Parco. All?interno del Mubia, le audioguide a conduzione ossea, svolgono un?altra funzione: saranno utilizzate per la traduzione dei contenuti in francese, tedesco e spagnolo che si andranno così ad aggiungere alle lingue già utilizzate: l?italiano e l?inglese. Intanto, in tutto il Parco delle Biancane il Comune di Monterotondo Marittimo ha provveduto ad aggiornare la car- tellonistica, implementando le informazioni a disposizione del turista per rendere più piacevole e completa la visita. Il Parco naturalistico delle Biancane rappresenta una delle principali attrazioni turistiche di Monterotondo Marittimo con le sue manifestazioni geotermiche ben visibili. È sempre aperto, con ingresso gratuito. Grazie alla recente apertura del Mubia, Geomuseo della Biancane, la visita può essere arricchita attraverso la conoscenza delle cause sotterranee che provocano i fenomeni geotermici in superficie. Info: tel. 0566 906350, www.mubia.it Il Parco Le Biancane premiato da Tripadvisor mportante riconoscimento per il Parco naturalistico delle Biancane a Monterotondo Marittimo: grazie alle recensioni dei viaggiatori ottiene il Premio Travellers? Choice 2020 su Tripadvisor, un certificato di eccellenza che attesta il gradimento diffuso e continuo da parte dei visitatori. Tripadvisor attribuisce il Travellers? Choice ogni anno a quelle attrazioni o strutture turistiche che ottengono recensioni molto positive dai viaggiatori in modo costante, classificandosi nel 10% delle migliori strutture su Tripadvisor. Soddisfazione per il Premio viene espressa dall?amministrazione comunale di Monterotondo Marittimo che 88 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 in questi anni ha investito sulla valorizzazione e la promozione del Parco, riconosciuto elemento centrale e strategico dello sviluppo turistico dell?area delle Colline Metallifere. Il Parco Naturalistico delle Biancane è un?area naturale ricca di manifestazioni geotermiche e per questo paragonata alle terre d?Islanda. Passeggiando al suo interno si possono ammirare soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole. Il nome Biancane deriva dal bianco delle rocce: le emissioni di idrogeno solforato causano la reazione chimica con il calcare trasformandolo in gesso. Il vapore esce dalle fratture della roccia ad una temperatura di circa cento gradi centigradi. In corrispondenza degli sbocchi di vapore si formano cristallizzazioni di zolfo. Tutte le rocce si presentano alterate dalla circolazione dei fluidi geotermici con la comparsa di colori meravigliosi e assolutamente unici. Il Parco Le Biancane è sempre aperto, a ingresso libero. Al Mubia, geomuseo delle Biancane, con il biglietto di ingresso, possono essere richieste le innovative audioguide a realtà sonora aumentata per visitare il Parco ascoltando i rumori esterni e la spiegazione della voce narrante. Le audioguide sono disponibili in 5 lingue: italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Storie di ossa senza pace, ovvero reliquie sacre medievali in alta Maremma Il culto delle reliquie, il loro commercio nei secoli, i loro poteri, sono da sempre oggetto di studi e approfondimenti non sempre convergenti e spesso ammantati da lampi di fede, frammisti a leggenda o anche a superstizione. Nell?alta Maremma ?ossa senza pace? furono quelle dei due vescovi di Populonia san Regolo e san Cerbone DI MASSIMO SOZZI Massa Marittima, Cattedrale di San Cerbone 90 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 Lucca, Cattedrale di S.Martino. Lunetta con il martirio di san Regolo ? Ossa senza pace? è il curioso titolo di un interessante libro scritto da James Bentley sulla storia delle reliquie sacre e profane dall?antichità ai giorni nostri, edito in Italia da SugarCo Edizioni nel 1985. Nel testo l?autore effettua un?analisi molto approfondita di quelle che sono state le origini del culto delle reliquie, del loro commercio nei secoli, dei loro poteri, asserendo che alla base di tutto ci sia sempre stata, come ovvio, una buona dose di superstizione. Sembra che per quanto riguarda quelle sacre, siano state proprio le spoglie dei primi martiri cristiani a iniziarne la tradizione del culto, tanto che molti di loro erano più contesi da morti che da vivi. In un primo momento le loro ossa vennero sepolte e venerate ma, ben presto, furono riesumate e fatte a pezzi per essere trasmesse ad altri luoghi di culto cristiano. Infatti, fin dalla fine del III secolo dopo Cristo la gente iniziò a vedere nelle ossa dei santi dei veri e propri talismani da tenere e custodire privatamente e al tempo dell?imperatore Valentiniano III i vescovi e i sacerdoti erano addirittura considerati dei veri e propri predatori di tombe. Uno dei primi martiri ad essere oggetto di questo tipo di attenzione da parte dei cristiani fu proprio Santo Stefano protomartire. A questo proposito Bentley afferma che «nel dicembre del 415 un sacerdote cristiano di nome Luciano affermò che gli era stata rivelata in sogno l?esatta ubicazione della salma» del santo. Il corpo fu riesumato e trasferito a Costantinopoli con le pietre che si diceva fossero servite per la sua lapidazione. Da Costantinopoli le spoglie furono traslate a Roma «ma ormai le reliquie di Santo Stefano avevano acquisito una tale fama che ne erano stati staccati molti frammenti per adornare altri centri cristiani di tutto il mondo. Alla fine, le reliquie del santo pervennero in non meno di tre grandi cattedrali francesi: Bourges, Sens e Tolosa, tutte dedicate a lui». A parere di Bentley l?adorazione delle reliquie non viene trasmessa al cristianesimo dal giudaismo, religione da cui nasce, in quanto gli ebrei ritenevano che chiunque venisse in contatto con le ossa dei morti fosse impuro e dovesse sottoporsi a un complicato rituale di abluzioni per purificarsi. Nel libro dei Numeri si legge infatti: «Chiunque avrà toccato un morto sarà impuro per sette giorni». Si era considerati impuri anche se si toccavano per caso le ossa di un morto, ad esempio durante l?aratura dei campi, o se si inciampava sulla sua tomba o addirittura solo se si entrava San Cerbone nella tenda in cui era morta una persona. Le stesse parole di Gesù sembrano avvalorare la cattiva fama di cui godevano le ossa dei morti presso il popolo eletto, infatti riguardo agli ipocriti egli riferisce che sono «simili a sepolcri imbiancati, i quali, visti dal di fuori, paiono splendidi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e d?ogni putredine». Sembra invece che la tradizione delle reliquie cristiane trovi continuità e origine nel culto delle spoglie degli eroi pagani, del resto i santi sono da sempre considerati gli eroi del Cristianesimo. Ecco la spiegazione che ne dà Bentley nel suo libro: «Forse i cristiani, prendendo man mano le distanze da quell?educazione ebraica che avrebbe aborrito un simile comportamento, erano sempre più influenzati dal culto pagano degli eroi? Esistono innegabili analogie fra le mitiche imprese degli eroi pagani e le leggende dei santi. Nel mondo antico le città si contendevano le tombe San Cerbone sul rovescio del Grosso da 20 denari coniato a Massa nel 1317-18 PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? Secondo Don Vittorio Burattini il motivo dell?associazione dei due santi nella leggenda (san Regolo e san Cerbone) «dovrebbe essere stato il ricordo della prossimità delle tombe, all?interno della medesima cattedrale populoniese» degli eroi e, se uno moriva all?estero le sue spoglie venivano riportate trionfalmente in patria. [?] Verso la metà del V secolo, l?apologeta cristiano Teodoreto, vescovo di Cirro, paragonò esplicitamente i due tipi di culto. Dio, scrisse Teodoreto, aveva sostituito gli eroi coi martiri; ed esattamente come i pagani costruivano templi sui sepolcri dei loro eroi, ora i cristiani edificavano chiese sulle reliquie dei santi». Ovviamente, secondo Bentley, Cirro però non avrebbe mai ammesso che le reliquie cristiane e quelle pagane avessero lo stesso valore, malgrado nel mondo antico abbondassero leggende sul potere taumaturgico di quest?ultime. Nell?alta Maremma ?ossa senza pace? furono quelle dei due vescovi di Populonia san Regolo e san Cerbone. Don Vittorio Burattini afferma che Massa Marittima, Cattedrale. Statua di San Cerbone sulla parete interna della facciata 92 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 Massa Marittima. Arca di San Cerbone (Goro di Gregorio, 1324) motivo dell?associazione dei due santi nella leggenda «dovrebbe essere stato il ricordo della prossimità delle tombe, all?interno della medesima cattedrale populoniese».1 In seguito, quando la sede episcopale si spostò da Populonia alla Val di Cornia, le spoglie mortali di san Regolo furono traslate nel Distretto Cornino. Don Enrico Lombardi, a questo proposito, afferma quanto segue: «Il corpo di S. Regolo, nella prima metà del secolo VIII, era conservato nella chiesa vicino al Frassine nel luogo che ancora mantiene il nome del Santo. Questa Chiesa appare contemporaneamente come proprietà dei Vescovi lucchesi che devoti a S. Regolo ne propagarono il culto nella loro città. Tra questi si distinse il Vescovo Giovanni di Lucca, il quale fu devoto al Santo fin dalla fanciullezza».2 Nel 781 le ossa del santo furono prelevate e portate a Lucca proprio dal vescovo Giovanni. Su questo episodio don Lombardi riferisce quanto segue: «Accompagnato dal suo clero si recò in Val di Cornia, o Gualdo del Re, dove trascorse tre giorni di preghiera e di digiuno, dopo dei quali fece aprire il sepolcro del Santo. Il Santo corpo fu trovato intatto come se fosse stato seppellito allora e fragrante di soavissimo odore. Trasportato a Lucca, con grande solennità, fu riposto in Cattedra[l]e in una cappella sotterranea ricca di marmi e di bronzi. Accanto a S. Regolo fu sepolto anche il cadavere del suo Arcidiacono Pascenzio».3 Le spoglie di san Cerbone, come ritenuto da molti studiosi, furono invece traslate a Massa di Maremma, l?odierna Massa Marittima, più tardi, in seguito al trasferimento della cattedra episcopale, e qui gli fu intitolata la cattedrale che ancora oggi porta il suo nome. Afferma don Lombardi: «Erano quelli i tempi in cui una Cattedrale senza il corpo di un Santo, Patrono e simbolo della Diocesi, sarebbe stata privata di un elemento indispensabile per arricchirsi di una cripta con un altare destinato a custodire le sacre reliquie e divenire un sacrario, donde partisse l?ardore religioso e collegasse spiritualmente tutta la famiglia diocesana. Tali furono le reliquie di S. Cerbone per Massa».4 Nel Medioevo infatti ogni città aveva il suo santo protettore (san Giovanni a Firenze, san Donato ad Arezzo, san Ciriaco ad Ancona, san Cerbone a Massa di Maremma, solo per ricordarne alcuni) ai quali, trattandosi di repubbliche indipendenti, era demandata la salvezza e la protezione della patria. Note 1 V. Burattini, Il cristianesimo nella Maremma grossetana dalle origini al Medioevo, in ?Guida agli edifici sacri?, a cura di C. Citter, Siena, Nuova Immagine Editrice, 1996. 2 E. Lombardi, Due santi in Val di Cornia. S. Regolo Vescovo e Martire. S. Potente Eremita di Lustignano, in AA.VV. ?Quindici secoli di fede in Maremma?, Massa Marittima, Centro Studi Storici ?A. Gabrielli?, 2002, pp. 39-64. 3 Ibid.. 4 E. Lombardi, Massa Marittima, Firenze, Tellini, 1986. SCOPRI PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare ?Giovanni Chelli, sacerdote e cittadino italiano? e soprattutto acceso patriota! Giovanni Chelli È stato un personaggio davvero di prim?ordine del pre-Risorgimento battendosi per i suoi ideali di libertà ed indipendenza, contribuendo non poco alla redenzione d?Italia, in contrapposizione alla restaurazione Lorenese e ricevendo in cambio, come era naturale che fosse, esilio e dispiaceri. Parliamo di Giovanni Chelli, sacerdote e cittadino italiano e soprattutto acceso patriota. Terza parte: l?amicizia con il canonico Federigo Riccioli e con l?avvocato Angiolo Fabbrini M A CURA DI GIORGIO BONFIGLIOLI olto importanti nella vita del Chelli furono anche due legami di amicizia. L?affetto, la stima, la fiducia che il Chelli nutriva verso il canonico Federigo Riccioli furono davvero grandi così come Angiolo Fabbrini 94 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 l?amicizia che lo legò all?avvocato dottor Angiolo Fabbrini. Da loro il Chelli ricevette sempre sincero sostegno. L?Avvocato Dottor Angiolo Fabbrini Nell?opera assidua e appassionata il direttore Chelli spese energie a sollecitare in ogni modo la generosità pubblica e privata a favore della sua Biblioteca e l?avvocato Angiolo Fabbrini, suo vero amico, divenne attore politico e legale oltre che donatore tra i più cospi- Federigo Riccioli ne eternata la memoria e fu sovrapposta alla porta della Stanza di giurisprudenza, una inserzione marmorea col motto di Stanza Fabbrini. L?antico ritratto fotografico di Angiolo Fabbrini, risale al periodo compreso tra il 1860 e l?anno della sua morte il 1865. Venne realizzato a Firenze dal fotografo Enrico Andreotti, attivo nel decennio 1860-1870. cui. Il Dottor Angiolo Fabbrini d?agiata famiglia, traeva i natali dal Casentino; la sua educazione fu sostenuta con diligenza e liberalità. Dal seminario di Siena dove apprese le belle lettere fece passaggio a quella università; quindi all?altra di Pisa dove frequentò con uomini che si distinsero nelle vicende politiche del tempo. La sua mente sveglia e poetica, piena di fuoco e di cognizioni fu indirizzata verso il sistema della istruzione legale e in Firenze iniziò la carriera. Cresciuto in fama, gli vennero affidati importanti lavori dal Casentino, dalla Maremma e da altre province. Sposò Urania Mutti, figlia di un commendatore Capitolino, avvocato Regio. Divenne padre di due figlie, Isabella e Giulia, ma rimase presto vedovo. Veniva spesso in Grosseto, per l?amministrazione dei suoi beni, per vicende agrarie e risorgimentali. La figlia Giulia fu sposa dell?avvocato Porzio Porciatti figlio del noto Architetto Lorenzo. Angiolo Fabbrini fu uomo generoso, affabile, di animo forte e strenuo propugnatore dell?italico Risorgimento a cui fece non pochi servigi. Vi sono numerose lettere che provano il legame fraterno tra il Fabbrini e il Chelli, rapporto epistolare che tratta temi diversi su come agire in politica, del ruolo dei nuovi preti italiani, del come sbrigare la donazione della Biblioteca allo Stato o al Comune, dei semplici affari personali. Angiolo Fabbrini donò la sua ampia e scelta libreria legale alla Biblioteca Chelliana di Grosseto, essa comprendeva molte opere giuridiche, tra cui numerose cinquecentine, più di 1600 volumi. Per volere del Chelli, in Biblioteca, ne ven- Il Canonico Federigo Riccioli Figlio di Domenico Riccioli, senese di Montepulciano e domiciliato a Grosseto come possidente-tabaccaio e di Maddalena Rondini donna di casa, nasce il 2 marzo 1823 e viene battezzato come Federigo Celestino Angelo. Il canonico Federigo Riccioli, di 14 anni più giovane del Chelli, nasce e muore a Grosseto nella stessa casa, in via Cavour 4. Nel 1846 viene ordinato sacerdote. Anch?esso attratto dalle idee liberali e contrario alla monarchia leopoldina si trova presto in sintonia con le vedute progressiste del Chelli e tra essi si instaura un?amicizia sincera. Sono entrambi accumunati da un?attività inesauribile in favore della liberazione italiana dal giogo straniero e verso il progresso della comunità grossetana. Liberazione che li vedeva impegnati anche contro l?assolutismo della Chiesa cattolica per avviarla verso i fondamentali principi della democrazia. L?8 maggio 1860 Federigo Riccioli accompagna da Grosseto a Talamone ben otto dei volontari per la spedizione di Garibaldi. Incontra personalmente il Generale, per venire incontro al quale negli anni non si risparmiò né in opera né in dolori. Nel 1866 partecipa alla terza guerra per l?indipendenza nel Ser- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI Biblioteca Chelliana Grosseto ???? A lui si deve il lascito della proprietà della sua ben avviata Biblioteca-MuseoPinacoteca al Municipio di Grosseto e la nascita della Biblioteca Chelliana vizio Sanitario dell?Armata dei volontari italiani. L?ideale del Riccioli, da buon prete e cittadino, era di vedere presto compiuta l?unità d?Italia. Federigo rimase accanto al fraterno amico Chelli aiutando il fondatore in quella titanica intrapresa che portò al primo Istituto di Cultura della Maremma e poco prima della morte del Chelli, avvenuta nel 1869, gettò il primo seme P di una Biblioteca Popolare Circolante associata alla Società Operaia. Alcuni anni dopo, nell?ottobre 1882, lega il suo nome alla prima Biblioteca scolastica di Grosseto, concretizzando così, altra parte del progetto con cui i due amici identificavano la Biblioteca: strumento culturale per la crescita sociale dei cittadini e del territorio. Spese la sua opera all?interno dell?Ar- ciconfraternita della Misericordia, fu Direttore delle Scuole elementari, Presidente della Società del Tiro a Segno, Direttore della Croce Rossa e sub-economo dei Benefizi Vacanti. Il Canonico Federigo Riccioli esempio di generose azioni e di uomo leale, muore il 2 novembre 1902, ben 33 anni dopo Giovanni Chelli. Fine terza e ultima parte ?Giovanni Chelli, sacerdote e cittadino italiano? er chi volesse approfondire i variegati aspetti della personalità di questo illustre personaggio del 19esimo secolo segnaliamo il volume ?Giovanni Chelli, sacerdote e cittadino italiano?, a cura di Giorgio Bonfiglioli, pubblicato lo scorso anno per i tipi della Innocenti Editore (sito web www.innocentieditore.com) ?La ricerca ? sottolinea l?autore ? ha permesso di inserire nel libro alcuni veri inediti: la fotografia originale del canonico Chelli e la sua datazione; i due decreti firmati dal Re Vittorio Emanuele II in favore del Chelli (Cavaliere, 1860, p. 132 ? Ufficiale, 1864, p. 143) a riconoscimento delle opere risorgimentali e civili; la particolareggiata descrizione del 1867, riportata in due articoli dal Giornale delle Biblioteche di Genova, relativa al complesso Biblioteca-Museo-Pinacoteca di Grosseto (pp. 147-153); un busto in gesso 96 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 del Chelli donato nel 1872 dallo Scultore fiorentino Luigi Cartei, collocato nel Museo nel 1874 e ancora rintracciabi- le in sede nei primi anni del ?900 (pp. 24-25); una fotografia che ritrae Mons. Antonio Cappelli (p. 112); la fotografia del canonico Federigo Riccioli in famiglia (p. 169); quella dell?avvocato Angiolo Fabbrini (p. 162); il Testamento Segreto del Chelli con i suoi lasciti e sentimenti personali (pp. 175-180). Inoltre, la lista dei nomi, a firma del direttore Aladino Vitali, di coloro (ben 75) che nell?alluvione del 4 novembre 1966, in Grosseto, collaborarono al salvataggio del patrimonio bibliografico della Chelliana (pp. 193195). Oltre agli inediti, di un certo rilievo è la descrizione scritta interamente dal Mons. Antonio Cappelli della Grosseto risorgimentale e i suoi rapporti con la Chiesa del tempo (pp. 41-102)?. Il libro riporta anche un?intervista immaginaria dell?autore con Giovanni Chelli (p. 183). SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Picinate e scemmarate?, nel libro di Antonio Becherini (?Ntognu Bberni) rivive il vernacolo pitiglianese È una nuova edizione di ?Picinate e scemmarate?, libro ormai introvabile di Antonio Becherini (?Ntognu Bberni) quella appena pubblicata dalla casa editrice Laurum, curata da Corrado Barontini e Lucio Niccolai e presentata a Pitigliano in occasione della XIX edizione del Festival Internazionale di Letteratura Resistente DI MARIANGELA SERRA L a Laurum, casa editrice di Pitigliano condotta dai tipografi/editori Davide e Fiorella Bisconti, ha pubblicato una nuova edizione di un libro ormai introvabile: Picinate e scemmarate di Antonio Becherini (?Ntognu Bberni). Nato a Pitigliano nel 1858, versatile 98 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 autodidatta, musicista e avido lettore di giornali, Becherini fu, dapprima, commesso dell?Ufficio Telegrafico, poi, gestore dell?Appalto delle Imposte Dirette. È proprio in questa sua condizione lavorativa, che implicava lunghe ore di attesa e frequenti contatti con la gente del popolo, che cominciò a elaborare i suoi «poveri versi abborracciati senz?alcuna pretesa, frutto dello sterile mio ingegno, privi della corroborazione di qualsiasi studio, e gettati là alla rinfusa nelle ore di un ozio forzato», come ironicamente scrive nell?introduzione della sua prima raccolta di versi in ?vernacolo pitiglianese?, edita dalla tipografia Soldateschi di Pitigliano nel 1893, con il primo titolo di Du? bbocconi a la casareccia. Il libro fu positivamente accolto dal pubblico (andando presto esaurito) e dalla critica (una ?bella recensione?, a firma F.S., apparve su «La Lente», il settimanale diretto da Osvaldo Paggi di cui Becherini era un assiduo collaboratore con lo pseudonimo di ?Ntognu Bberni) tanto da rendere necessaria, in breve tempo, una nuova ristampa. Con il nuovo e definitivo titolo di Picinate e scemmarate la raccolta, «accresciuta e corretta», fu pubblicata nel 1896 dallo stabilimento tipografico La Lente, dello stesso Osvaldo Paggi (che nel frattempo, chiuso il settimanale, aveva cominciato a sviluppare la sua attività di editore), con un?introduzione di Manfredo Vanni, che probabilmente intendeva impreziosire, con una firma autorevole, il volume (Vanni, in realtà, mostra scarso apprezzamento per i versi di Bberni, ne rimane distante e distaccato, forse a causa dei suoi preconcetti contro l?uso del dialetto). Anche questa edizione andò presto esaurita, ma, nel frattempo, Paggi spostava la sua attività a Firenze e Becherini, che morì nel 1907 a soli 49 anni, non ebbe la possibilità di vedere altre ristampe dei suoi testi, mentre anche le occasioni di scrittura, dopo la chiusura del settimanale «La Lente» (1894), si erano inevitabilmente ridotte, seppure ?Ntognu continuasse a comporre e cantare stornelli e serenate, di cui, però, si è persa la testimonianza scritta. Dovettero passare 50 anni, due guerre mondiali, l?avvento e la caduta del fascismo perché, finalmente nel 1947, uscisse, per i tipi degli stabilimenti romani Etruria, una nuova edizione curata dal nipote Luigi. Nel corso degli anni se ne succedono altre, anche arricchite da saggi interpretativi, nuove introduzioni e studi sul dialetto: nel 1972 una curata sempre da Luigi Becherini e stampata dalla ATLA di Pitigliano; nel 1982 un?edizione destinata alle scuole maremmane pubblicata per iniziativa dell?Amministrazione Provinciale di Grosseto; nel 2003 quella della Laurum di Pitigliano. Il merito di questa nuova edizione, curata da Corrado Barontini e Lucio Niccolai, è, non solo quello di riproporre il corpus più o meno integrale della produzione poetica del Becherini, ma, anche e soprattutto, quello di fornire un apparato di testi e di informazioni che difficilmente si ritrovano in maniera integrale nelle edizioni precedenti. In particolare sono state riunite la presentazione originaria dell?autore alla prima versione di Du? bbocconi a la casareccia e la recensione pubblicata da «La Lente» e mai riproposta nelle edizioni precedenti; le diverse introduzioni e i saggi interpretativi che hanno accompagnato le varie ristampe, in particolare quello di Luigi Becherini, La tavolozza e i suoi colori, che cerca di mettere in luce «...da quale originalissimo ambiente l?autore abbia tratto soggetti e macchiette, e quanto a formarlo influissero usi e costumanze della colonia ebraica con la quale i pitiglianesi vivevano in promiscuità». Tutti elementi utili per favorire la lettura dei testi in ?vernacolo?, di cui si può gustare l?ironia, il sarcasmo, i bozzetti di vita quotidiana ? una loro più puntuale contestualizzazione, attraverso un corredo critico, filologico e cronologico che meglio consente al lettore di comprendere e apprezzare il senso più profondo di una produzione poetica legata a un popolo, alle sue tradizioni e alla sua terra, in uno specifico periodo storico e culturale. Il volume è stato presentato nell?incontro del 25 agosto 2020 all?interno del programma del XIX Festival Internazionale di Letteratura Resistente promosso da Marcello Baraghini e dalle edizioni Strade bianche di Stampa alternativa. Oltre l?editore, erano presenti i due curatori del libro e due componenti della compagnia de ?I Giubbonai?: Luigi Bisconti e Dario Desideri che hanno interpretato, nel tipico vernacolo pitiglianese, alcune poesie del libro e reso testimonianza di quanto tale vernacolo sia ancora patrimonio della comunità. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Maybe?, l?ultimo romanzo fantasy di Adriano Lorenzo Poletto Il protagonista, un marinaio senza passato, si ritrova in mare aperto per l?affondamento della nave sulla quale prestava servizio e finisce spiaggiato su una strana isola lontana da ogni rotta? Parte da qui ?Maybe? l?ultimo romanzo a firma di Adriano Lorenzo Poletto appena pubblicato per i tipi di Book Sprint Edizioni. Un libro fantasy pieno in cui niente è lasciato al caso? S i intitola ?Maybe? ed è l?ultimo romanzo a firma di Adriano Lorenzo Poletto appena pubblicato per i tipi di Book Sprint Edizioni. Milanese di nascita, grossetano di adozione Poletto è autore di sei romanzi di genere alternato storico/fantascientifico, uno dei quali ?La laguna dei mulini? ? pubblicato nel 2006 dalla casa Editrice Ex-Cogita di Luciana Bianciardi, e un altro ?Theos? ? pubblicato nel 2014 dalla Editrice Caosfera. Ha pubblicato anche una raccolta di sette racconti cui se ne aggiungeranno altri due, nonché una raccolta poetica di circa duecento componimenti in stile generalmente ermetico, dal 1974 ad oggi, alcuni dei quali premiati/segnalati a Grosseto, Livorno, Firenze, Venezia e Roma. Nell?ultimo suo lavoro il protagonista è un marinaio senza passato che si ritrova in mare aperto per l?affondamento della nave sulla quale prestava servizio e finisce spiaggiato su una strana isola lontana da ogni rotta. È un luogo identico a tanti altri, in apparenza, ma ben presto il nuovo arrivato capisce che la sua popolazione è divisa fra persone reali giunte sull?isola e mai più ripartite e creature reali solo a metà, ovvero reincarnazioni dei sogni frustrati degli ospiti. Sull?isola l?uomo incon- 100 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 tra una coppia ormai anziana che si spaccia per i suoi reali genitori ed essendo cresciuto in orfanotrofio non sa cosa pensare... Non aggiungiamo altro per non svelare troppo di questo libro, di cui peraltro ci parla ? attraverso due righe introduttive e di presentazione ? lo stesso Autore. «Come un altro romanzo presentato a suo tempo su queste pagine (Theos, Caosfera Editore 2014) ? sottolinea Poletto ? Maybe nasce da un sogno. Girovagando senza mèta nei meandri senza sbocco di me stesso incontravo due coniugi attempati che sostenevano essere i miei genitori. Tuttavia, a differenza del protagonista di questo romanzo scritto dieci anni prima di Theos, i miei genitori li conoscevo molto bene e non sapevo spiegarmi il sogno. Non ci sono mai riuscito del tutto ma il suggerimento, lo spunto per una narrazione del tipo fantasy è frutto senza dubbio di questo sottile disagio. Forse in modo inconscio, o forse per pigrizia mentale, molti personaggi di questa vicenda fantastica sono reali. Li conoscevo già mentre stavo scrivendo e li ho calati nelle pagine di Maybe quasi senza accorgermene. Il giovane e disilluso Franz è cugino di un mio col- lega e carissimo amico, anche se vive lontano e ignora tutt?oggi di chiamarsi Franz. Marina l?ho conosciuta al campeggio delle Marze che verso la fine degli anni ?70 apriva per la sua stagione inaugurale, ed era esattamente come la descrivo, anche se da quella lontana estate non mi risulta sia più tornata in Maremma. In Giulio, intorno al quale ruota l?intero romanzo, ho fermato per sempre un giovanissimo apprendista pizzaiolo che incontravo andando in ufficio. La stessa sorte è toccata a una giovane studentessa che vedevo ogni mattina sotto le Logge di piazza del Duomo, di solito all?altezza della farmacia Severi. Allo stesso modo ho sottratto al tempo altre persone che conoscevo di vista, che ho perso di vista da diversi anni e delle quali ignoro tutto. Quando passo dietro il Duomo mi aspetto sempre di veder rispuntare l?arcigna figura di Zeokos, il Greco. Ne percepisco ancora la frustrazione, il ?Arcidosso nel XIX e XX secolo? il libro di Giorgio Fatarella Adriano Poletto N furore di una senilità scontenta che l?uomo sembrava irradiare come un?onda termica insieme all?afrore del vino. Mi chiedo ancora chi fosse e come si chiamasse realmente. A quei tempi ? aggiunge Poletto ? molte figure simili abitavano il centro storico e forse avrebbero avuto anche loro qualcosa da raccontare, se qualcuno li avesse ascoltati. Ma erano gli anni in cui il futuro inghiottiva tutto e già allora non restituiva nulla. L?altro giorno, dovendo vergare una dedica, ho scritto che Maybe può offrire un viaggio nell?ignoto più ignoto, ovvero quello che ci portiamo dentro. A questo proposito non posso fare a meno di ricordare le parole di un personaggio non mio, il dottor Chris Kelvin protagonista di ?Solaris?, noto romanzo di Stanislaw Lem tradotto più volte sul grande schermo. A un certo punto quest?uomo del lontano futuro si domanda che senso abbia esplorare l?universo se portiamo in noi stessi un universo del tutto inesplorato. A distanza di anni mi chiedo a mia volta, poeticamente, quale peso, quale attrazione gravitazionale esercitino sulla quotidiana vita concreta le sterminate, insospettate solitudini che giacciono dentro ognuno di noi, quali venti e quali correnti possano giungere da quelle lontane regioni per influenzare le nostre scelte, quante domande cui non abbiamo risposto si aggirino fra le loro nebbie come le figure di un romanzo incompiuto, quello che ogni persona potrebbe nascondere nel proprio riposto più inaccessibile. In fondo, e senza alcuna ambizione di confronto, è la domanda che si poneva anche Italo Svevo, giusto un secolo addietro. Soffermarsi ad ascoltare un sottile dispiacere, come cantava Lucio Battisti nella sua indimenticabile ?Emozioni?. Scoprire cosa può scaturirne per trasmetterlo a chi leggerà. Vedere riflessa in uno specchio la persona che abbiamo trascurato più di tutte, forse l?unica autentica ambizione della quale Maybe matura il frutto. È con questo spirito ? conclude l?Autore ? che auguro una buona lettura a chi vorrà concedermi un poco del suo tempo libero, anche se capisco bene che in questo momento ne abbiamo davvero poco da dedicare all?evasione. Chi fosse interessato può recarsi da domani stesso alla libreria Palomar in piazza del Duomo, che i vecchi Grossetani ricordano come l?Olmi, il primo negozio di articoli musicali in Grosseto dove chissà quante volte i miei personaggi mi saranno passati accanto prima ancora che iniziassi a scrivere». on esiste un paese che non ha storia: senza storia non ci sarebbe identità e neppure consapevolezza per andare avanti e migliorare. E anche Arcidosso, ovviamente, ha la sua storia: quella relativa al periodo medievale ben descritta nel libro ?Il Castello di Arcidosso e la Valle dell?Ente? di Nello Nanni; quella ?più generale? narrata da Gustavo Contri nel suo testo ?Storia di Arcidosso? del 1890; quella riferita da Gino Ambrogi ?Arcidosso e i Conti Aldobrandeschi? del 1928 ed altro. A tutto questo dobbiamo aggiungere la storia orale: una sto- ria tramandata da padre e figlio, trasmessa di bocca in bocca, di generazione in generazione, alla quale, spesse volte, si sono aggiunti particolari, fatti o vicende non del tutto corrispondenti alla realtà. Purtroppo non sempre i fatti o le vicende tramandante oralmente corrispondono alla verità storica, pur avvicinandosi molto alla stessa. Su questo filo conduttore si muove il libro ?Arcidosso nel XIX e XX secolo? di Giorgio Fatarella da poco pubblicato dalla casa editrice: Edizioni Effigi. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?L?influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale? Presentato a fine settembre a Grosseto il volume dal titolo ?L?influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale?. Il testo di Francesco Cutolo edito nel 2020 dall?Istituto storico della Resistenza di Pistoia parla della pandemia del 1918-1919 che colpì l?Italia, l?Europa e altre parti del mondo con effetti devastanti? È stato presentato il 26 settembre in p.za Pacciardi (ex p.za della Palma) il volume ?L?influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale? di Francesco Cutolo, edito nel 2020 dall?Istituto storico della Resistenza di Pistoia. Ne hanno discusso con l?autore Giovanni Contini Bonacossi (Associazione italiana di storia orale) e Ilaria Cansella (ricercatrice Isgrec). «Si muore senza medici, senza preti, senza suono di campane, senza visita di parenti per paura di infettazione. Speriamo che cessi altrimenti quando vieni a casa non troverai più nessuno abitante». Sono le parole utilizzate da un contadino molisano per descrivere l?infierire della ?spagnola?. Sono scene dram- 102 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 matiche che si ripetono in altre parti d?Italia, d?Europa e del globo. La pandemia del 1918-1919 ha effetti devastanti sulla popolazione mondiale, già provata dalla Grande Guerra. La quotidianità di donne e uomini viene sconvolta, i morti nel mondo sono 100 milioni, secondo alcune stime, in gran parte ventenni e trentenni. Eppure, l?influenza ha lasciato flebili tracce nella memoria pubblica e ancor più deboli nella storiografia. «Le cifre della ?spagnola? sono incomparabilmente superiori ? ha scritto Roberto Bianchi nel saggio introduttivo, alle statistiche di altre tragedie novecentesche ? mentre le pagine dedicate all?umanità colpita dalla pandemia di un secolo fa restano nettamente inferiori. La quantità è anche qualità. Quella lunga ?fila di zeri? attende giustizia in sede storica. Il libro di Francesco Cutolo serve anche a questo». Presente nell?occasione il Presidente Isgrec Luca Verzichelli. «L?attività dell?Istituto ? dice Verzichelli ? nonostante le difficoltà degli ultimi mesi legate non solo alla pandemia, non si è mai fermata; molti i progetti che hanno trovato il loro sviluppo o la loro conclusione on line. Con questa presentazione riprendiamo le attività ?in presenza? e siamo soddisfatti di farlo con libro importante, scritto da un giovane storico, che fa luce su una delle più grandi tragedie ?dimenticate? del Novecento, una catastrofe umanitaria sulla quale è caduto l?oblio per cent?anni». Info: ISGREC tel. 0564 415219. SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma IDEOGRAM, cinquant?anni di storia di un?attività artigianale e artistica È una bella storia quella che hanno scritto negli anni Aulo e Maria, precursori, esattamente cinquant?anni fa, di un?attività imprenditoriale nel settore della serigrafia, grafica, pubblicità che ancora oggi porta il nome IDEOGRAM. Un?attività che arriva dal passato, profondamente cambiata nel tempo, e tutt?ora gestita, nel presente, dai figli Francesca e Guido, sempre più proiettati verso il futuro? DI CORRADO BARONTINI 104 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 Aulo Guidi Maria Crescioli L?inizio Nell?anno 1970, a Grosseto, venne aperto, in via Lombardia 32, lo ?Studio artistico? con annesso un laboratorio di serigrafia, dove tutt?ora si trova quell?attività che, allora come oggi, si chiama IDEOGRAM. Fra le mansioni professionali del tempo quell?iniziativa era assolutamente nuova, tanto che per l?iscrizione alla Camera di Commercio dovettero precisare che non si trattava di una tipografia, bensì di una stamperia artigianale che faceva uso di tecniche di stampa attraverso telai in seta. Fu così che Aulo Guidi, con la moglie Maria Crescioli, 50 anni fa iniziarono una loro attività serigrafica (usata inizialmente come supporto alla grafica) dove venivano stampati poster, locandine, etichette, adesivi, t-shirt ecc. Tuttavia la Ideogram, dopo poco tempo inizia importanti collaborazioni con artisti locali ed altri di fama nazionale e internazionale; fra questi Ugo Nespolo, Mauro Staccioli, Mino Trafeli, Fabio De Santis, Igino Balderi, Giorgio Bagnoli, Francesco Teodoro, Salvatore Esposito. Aulo realizzerà anche proprie serigrafie, sfruttando la fotografia, con creazioni fotomeccaniche stampate, oltre che su carta, anche su supporti per l?epoca innovativi quali vetro, specchio, lastre fotosensibili. Gli sviluppi successivi Negli anni ?80 lo studio si dedica con maggiore attenzione alla progettazione grafica, mantenendo comunque come supporto la serigrafia. È soprattutto Aulo a progettare idee per la comunicazione aziendale creando marchi per aziende, consorzi ecc, o manifesti nel settore dello sport e dello spettacolo, che in qualche caso divengono delle vere e proprie icone. La sua preparazione, unita ad una naturale sensibilità per l?arte, gli permettono di dare ai progetti di quegli anni un?impronta assolutamente originale e riconoscibile. La passione artistica, alimentata da una costante e mai venuta meno curiosità, gli hanno consentito di percorrere una lunga strada professionale, legata profondamente alla sua terra adottiva, la Maremma, per la quale si è sempre pre- stato per renderla attraente nei progetti da lui realizzati. Le sue fotografie e le sue numerose idee grafiche raccontano il carattere, la bellezza e la storia di questa terra. Il passaggio generazionale Le passioni e le curiosità di Aulo, insieme alla competenza di Maria nell?arte della stampa, sono state trasmesse ai figli, Francesca e Guido, che li hanno affiancati sin da ragazzi ed hanno portato avanti le attività dello studio grafico con l?entusiasmo, la professionalità e disponibilità che ancora contraddistinguono questa impresa della quale da poco sono i titolari. Francesca ha aggiunto le proprie competenze, acquisite attraverso gli studi per la Laurea in Architettura, e Guido, diplomato al liceo artistico, si è specializzato nella fotografia ed è diventato pilota di drone autorizzato ENAC. Presente e futuro Alla grafica tradizionale, per stare al passo con i tempi, hanno aggiunto nuove tecniche di comunicazione in un ambito, quello del design e della pub- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI ???? Le passioni e le curiosità di Aulo, insieme alla competenza di Maria nell?arte della stampa, sono state trasmesse ai figli, Francesca e Guido, che li hanno affiancati sin da ragazzi ed hanno portato avanti le attività dello studio grafico con l?entusiasmo, la professionalità e disponibilità che ancora contraddistinguono questa impresa della quale da poco sono i titolari Francesca Guidi blicità, che è in continua evoluzione, cercando di migliorarsi e di essere all?avanguardia con le varie realtà del territorio. Attraverso la grafica digitale, il web e i social, oltre la fotografia, l?offerta prevede anche la realizzazione di video professionali realizzati attraverso l?uso dei droni. Mezzo secolo di attività è un importante traguardo, che costituisce il frutto di un lavoro portato avanti con passione e con una tenace dedizione tanto da riuscire ad attraversare due generazioni rappresentate proprio dai figli che di quella esperienza hanno raccolto il ?testimone? continuando con orgoglio l?attività paterna. ?Si tratta di guardare avanti ? dicono i due imprenditori ? con lo sguardo rivolto alla necessità di intercettare nuove opportunità per far fronte al futuro...?. La loro proposta è disegnata in un segnalibro/calendario di quest?anno dove viene riprodotta una vivace distesa di colori depositati sulla tavolozza che rappresentano il passato dal quale esce il loro programma di lavoro e la loro aspirazione: ?Guidiamo idee in punta di matita?. 106 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 In questo modo i 50 anni di attività non sono solo un punto di arrivo, ma diventano un nuovo punto di partenza. Aulo Guidi, l?artista design Il designer Aulo Guidi nasce a Volterra nel 1939 dove frequenta la ?Scuola d?Arte?. Trasferitosi nella provincia grossetana sin dal 1960 per l?insegnamento di Educazione artistica a Castel del Piano, successivamente insegna a Scansano e a Grosseto al Liceo Scientifico, all?Agrario e nella Scuola Media. Avendo lavorato in gioventù l?alabastro, nei laboratori artigiani di Volterra, fa tesoro di questa esperienza prendendo parte a vari concorsi e partecipando, a Londra, ad una iniziativa della Regione per presentare la lavorazione artigiana dell?Alabastro. È lui ad ideare negli anni sessanta la ?civetta tonda? in alabastro con le varie espressioni degli occhi, riprodotta in migliaia di copie che fanno il giro del mondo. Tale progetto gli ispira l?idea della civetta, con l?impronta del suo pollice, che dagli anni ottanta diventa il segno di riconoscimento spiritoso (umoristico) dello studio grafico. Partecipa a varie esposizioni fotografiche e grafiche sviluppando con arte l?elaborazione fotomeccanica di oggetti di consumo tanto da farli diventare il tema della propria ricerca artistica. ?La grafica di Aulo Guidi ? scrive nel 1979 Roberto Ferretti ? racconta la storia di oggetti e del loro rapporto con gli uomini e l?ambiente. Cercare tra i rifiuti e le scorie di questo mondo, significa tentare di capirne i significati ed i simboli, sfuggire agli slogan ed ai miti del presente cogliendo il nesso del passato, gli interrogativi del futuro...?. Aulo realizza mostre personali in gallerie di Milano, Firenze, Bergamo e in Svizzera ottenendo lusinghieri apprezzamenti. A Grosseto, alla galleria Bompiani, nel 1985, presenta le Serigrafie d?Autore, realizzate nel proprio laboratorio. La sua preparazione tecnica, unita ad una straordinaria sensibilità per l?arte, gli permettono di trasformare una passione in una vera e propria attività. In ogni suo progetto si coglie la capacità e la competenza che diventano la risposta e la sfida ai prodotti stereotipati e freddi realizzati con il computer. Negli anni, grazie alla serigrafia, collabora con i maggiori artisti italiani contemporanei, trovando nella fotografia e nelle numerose espressioni grafiche l?elemento centrale della propria creatività Nella foto Guido Guidi; sotto il lavoro di livello internazionale di Aulo Guidi su NANNETTI (il matto di Volterra noto anche come N.O.F.4), rispetto al quale Aulo ha contribuito, con grande professionalità, a rilevare (disegnandoli e decifrandoli) i graffiti che sono confluiti nella mostra Svizzera e nella pubblicazione artistica. Legato alle tradizioni popolari, stabilisce una sincera amicizia con Morbello Vergari (poeta e scrittore della Maremma) e fa parte del Gruppo dei Maggiaioli di Poggio La Mozza insieme al poeta estemporaneo Francesco Benelli e a Salvo Salviati (autore di ?Questa è la terra mia?). Nell?ultimo periodo della sua vita partecipa alla realizzazione della mostra ?NANNETTI colonel astral? che si svolge a Losanna in Svizzera dal 13 marzo al 30 ottobre 2011. Il lavoro di Oreste Fernando Nannetti, che per nove anni incide, con la fibbia del suo gilet, i muri dell?ospedale psi- chiatrico di Volterra dove era internato, diviene oggetto di studio tanto che gli viene dedicata una mostra internazionale. Parole, frasi e segni scolpiti sulla parete sono salvati dall?oblio da Pier Nello Manoni, che fotografa i ?graffiti? del detenuto geniale, prima della chiusura del manicomio. Con uno studio meticoloso ed approfondito, durato più di un anno, Guidi traduce, attraverso i suoi disegni, la disposizione originale del testo, permettendo così di osservare anche l?uso della scrittura bustrofedica usata da Nannetti. Aulo Guidi viene a mancare nel settembre del 2012. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Volumi in calo, qualità alta: più che positivo il bilancio della vendemmia per il Morellino di Scansano Si è conclusa da poco nell?areale del Morellino di Scansano Docg la vendemmia 2020 e c?è ottimismo tra i produttori. La siccità ha ridotto di almeno il 20% le rese, ma le uve sono sane e consentono di nutrire ottime aspettative sull?annata. Il bilancio del Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG U n calo dei volumi importante, ma ottime prospettive sul fronte della qualità. Si è conclusa da poco nell?areale del Morellino di Scansano Docg la vendemmia 2020 e c?è soddisfazione all?interno del Consorzio di Tutela dopo aver ascoltato le prime impressioni di buona parte dei produttori della denominazione. ?Questo 2020 ? afferma il direttore 108 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 del Consorzio Alessio Durazzi ? ha messo alla prova tutti noi, con scenari che solo un anno fa erano inimmaginabili. La denominazione ha saputo mantenere le proprie quote di mercato, nonostante tutto. La natura sembra averci ascoltato in questa annata, compensando le rese ridotte con una qualità che si prospetta alta?. La principale causa del consistente calo di produzione è da attribuire ad un mese di agosto sostanzialmente siccitoso. La svolta è arrivata nel mese di settembre, a ridosso della vendemmia. ?A fine agosto e poi per tutto il mese di settembre le piogge hanno permesso alle viti di riequilibrarsi e l?uva si è indirizzata verso una maturazione praticamente perfetta, aspetto fondamentale ? conclude Durazzi ? per ottenere una PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA qualità di livello superiore?. Tutte le zone di produzione dei sette comuni che fanno parte della denominazione ? Scansano, Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna, Semproniano ? grazie al finale di stagione equilibrato dal punto di vista meteorologico sono riuscite a vendemmiare uve perfettamente mature e con un ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità. ?Quella di quest?anno ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio ? si configura come un?annata di eccellente livello qualitativo. È un risultato che ci ripaga degli sforzi che tutti noi produttori, sia in vigna che in cantina, abbiamo dovuto affrontare a causa del delicato momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, adeguando strutture e organizzazioni interne alle normative in atto. Siamo certi che il mercato, a fronte di volumi deficitari rispetto al solito, saprà apprezzare e soprattutto valorizzare un?ottima vendemmia. Le uve ? conclude il presidente ?hanno un grande potenziale grazie al raggiungimento di una maturazione fenolica ottimale; i vini di annata, avranno grande intensità olfattiva che li renderà appaganti sin dall?inizio della loro commercializzazione, mentre per le Riserve ci sono tutte le premesse per ottenere vini di struttura, equilibrio e longevità?. La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano è nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. Info: www.consorziomorellino.it 110 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 WINE & FOOD NEWS LA CIPOLLA ROSSA DELLA SELVA: È BUONA E FA BENE! ?Sui dolci e assolati pendii, ferme sono le radici di Selva. Il tepore del sole, la purezza dell?acqua, la soda terra e l?antica mano, senza l?uso di prodotti chimici, rendono unico questo bulbo e gli donano dolcezza e digeribilità impareggiabile. Soltanto la fatica di quelle braccia fertilizza gli orti e i campi di coltivazione della nostra cipolla. Ogni ?frutto? è un piccolo decanter di vino rosso perlaceo che, fresco o cotto, può accompagnarsi a tutte le combinazioni della tua cucina.? Questo è l?incipit del nuovo volantino che, insieme alla recente notizia che la cipolla rossa, simbolo della Selva di Santa Fiora, sarebbe un ottimo antivirale ? perfino come inibitore specifico del Coronavirus ? ridona forza e vigore ai coraggiosi coltivatori/custodi. Dagli studi emerge infatti che ?la quercetina, contenuta in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall?uomo?. Già negli anni scorsi infatti uno studio sulla cipolla rossa della Selva da parte dell?Ivalsa - Cnr aveva messo in risalto il fatto che ?grazie ad un suolo di origine vul- canica, la zona del Monte Amiata è caratterizzata da un?ampia escursione termica che fornisce una base agronomica interessante per produzioni di nicchia dalle peculiari qualità chimiche ed organolettiche che fa risultare la capacità antiossidante, a parità di zuccheri, superiore di 24 unità rispetto ai campioni commerciali. L?alto potere antiossidante in grado di liberare i radicali liberi e di proteggere l?organismo dalla loro azione negativa fa di questa varietà un prodotto più salutare rispetto alle cipolle commerciali?. Tanto di cappello quindi, per la dedizione di questo gruppo di volontari, lavoratori ed imprese che con impegno e fatica, anche in questo anno pieno di difficoltà, hanno messo a dimora migliaia di piantine con l?intento di offrire ai migliori negozi dell?Amiata e della Maremma un prodotto salutare e genuino. ?Una grande soddisfazione ? chiosano i coltivatori ? lavorare ad un progetto di valorizzazione che seppur in fase iniziale riscuote un grande apprezzamento da parte dei consumatori ed anche da chef rinomati. In conclusione: mangiate la cipolla perché fa bene?. SCALANDRINO DI FATTORIA MANTELLASSI ALLA WINE WEEK 2020 DI MILANO La prestigiosa etichetta, nella top ten del Vermentino maremmano, tra i protagonisti della Masterclass e del Banco d?assaggio È stata una settimana di brindisi, di degustazioni e di eventi che hanno coinvolto tutta la città. La Wine week che si è svolta a Milano dal 3 all?11 ottobre si è presentata con una terza edizione progettata ad hoc per segnare la ripartenza di un settore che la pandemia ha fortemente penalizzato, mettendo in crisi la distribuzione vinicola e la ristorazione. Gli appuntamenti più istituzionali hanno avuto come sede Palazzo Bovara, in corso Venezia, zona non solo strategica per la sua posizione centrale, ma altresì elegante e prestigiosa. Qui si sono svolti masterclass, seminari, lanci di nuove etichette e walk around tasting mentre aperitivi, cene e degustazioni hanno visto impegnati locali in vari distretti della città. Protagonisti eccellenti della kermesse anche chef stellati tra cui Moreno Cedroni, Davide Oldani, Alessandro Negrini, Andrea Berton ed Eugenio Roncoroni. Insomma, una grande ripartenza per l?eccellenza del made in Italy. Dato il momento difficile, ci sono stati anche collegamenti importanti fruibili da remoto, in streaming o on demand, nel rispetto delle norme vigenti per la sicurezza. Fattoria Mantellassi è stata, con il suo Scalandrino, uno dei protagonisti della ?Masterclass Consorzio tutela vini della Maremma Toscana - Il fenomeno Vermentino - Alla scoperta della top 10 del Vermentino Gran Prix 2020?, che si è svolta il 5 ottobre scorso su invito esclusivo, presso Palazzo Bovara. Inoltre ha partecipato al Banco d?assaggio, il 7 ottobre presso il Babila Building, Corso Venezia 2. Scalandrino,Vermentino in purezza 100% della zona d?origine, è un vino dal corpo morbido e dal bouquet fruttato e persistente. Le sue uve vengono accuratamente selezionate e, dopo una soffice pressatura, viene posto in botti di rovere francese dove avviene la fermentazione. L?elevazione nel legno si prolunga per cinque mesi. Un procedimento che fa sì che i profumi del vitigno vengano esaltati dal leggero tocco del rovere. L?evento Masterclass si è svolto in diretta streaming in collegamento diretto con New York, dove erano presenti 25 esperti tra operatori, distributori, buyer e giornalisti. Scansano, inaugurato il lounge bar ?Il Ripostiglio? Inaugurato in via della Botte 1 a Scansano Il Ripostiglio, un lounge Bar ricavato all?interno di una vecchia cantina dai soffitti a volta del 1600. Un luogo di ritrovo dove poter passare delle serate in compagnia di buona musica dal vivo assaporando cocktails rancesco Mastrocinque e Raffaele Lindini sono stati i perfetti padroni di casa in occasione dell?inaugurazione de Il Ripostiglio, un lounge Bar che ha aperto le proprie porte l?8 ottobre a Scansano in Via Botte 1. ?L?intento ? spiegano i due soci titolari ? è quello di dar vita ad un locale, che ci auguriamo possa rappresentare per la provincia di Grosseto un F cocktail raffinati e curati in ogni minimo dettaglio. Alessandro Golini, direttore artistico del Ripostiglio, ex violinista di Massimo Ranieri, Gianni Togni, Albertazzi e tanti altri cantanti italiani, selezionerà le band, programmando e pianificando le 8 serate di ogni mese fra Jazz, Indy, Pop e Rock. Dalle ore 21.00 del Venerdì e Sabato di ogni settimana, grandi Band si esibi- luogo di ritrovo dove poter passare delle bellissime serate in compagnia di buona musica dal vivo ed accurati cocktails. In particolare vorremmo creare un ambiente molto ?industrial? all?interno di una vecchia cantina dai soffitti a volta del 1600 realizzata curando ogni piccolo dettaglio e mantenuta in modo eccelso. Il Ripostiglio, questo il nome del locale (l?idea di un luogo dove si custodiscono tutti quegli oggetti a noi più cari da cui difficilmente ci si vuole separare) offre ai propri ospiti un happy-hour pomeridiano servito al tavolo dalle ore 18.30 alle ore 21.00 accompagnato da ranno sul nostro palco raccontandosi e condividendo insieme a noi e ai nostri ospiti, momenti di gioia e ricordi...?. Per la serata d?inaugurazione, è stato organizzato un ?Festival della Musica? dove gli ospiti del Ripostiglio hanno potuto ascoltare dieci (10) tra le band che si alterneranno nei mesi successivi, tutti riuniti per un evento che ha rappresentato l?inizio di un grande percorso di buona musica per la provincia di Grosseto. A tagliare il nastro del Ripostiglio è intervenuto il Sindaco di Scansano. Info: Il Ripostiglio - Via della Botte 1 - Scansano, tel. 393 9393614 PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Claudio Tipa: è lui il vignaiolo dell?anno secondo la guida di Luca Gardini e Luciano Ferraro DI LINA SENSERINI Importante riconoscimento per Claudio Tipa patron del domaine in Toscana che comprende le aziende Castello di ColleMassari, Grattamacco, Poggio di Sotto e Tenuta San Giorgio. È lui il vignaiolo dell?anno per il 2021, secondo la guida ?I migliori 100 vini e vignaioli d?Italia?, a firma del sommelier Luca Gardini e del critico enologico Luciano Ferraro 112 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 H a messo la sua firma sul blasonato supertuscan Grattamacco di Bolgheri. Sui Brunelli delle cantine Poggio di Sotto e Tenuta San Giorgio, suoi infine i notevoli rossi Montecucco Doc e Docg di ColleMassari. Claudio Tipa è il vignaiolo dell?anno per il 2021, secondo la guida ?I migliori 100 vini e vignaioli d?Italia?, edita dal 2013 ed in edicola con il Corriere della Sera fino al 30 novembre. Il prestigioso riconoscimento, assegnato ogni anno dal sommelier Luca Gardini e dal critico enologico Luciano Ferraro, arriva in Maremma con il patron del Gruppo ColleMassari, che 22 anni fa ha eletto le colline ai piedi dell?Amiata nel comune di Cinigiano come luogo di vita e di lavoro, fonte di ispirazione della sua passione per il vino. E che non è nuovo a prestigiosi riconoscimenti, dato che nel 2014, ColleMassari ha ottenuto il premio Cantina dell?anno del Gambero Rosso. La nuova edizione della guida ?I migliori 100 vini e vignaioli d?Italia?, si legge sul sito del Corriere della Sera, insieme alla descrizione di cento personaggi del vino, riporta la classifica dei cento migliori vini dell?ultima annata con i punteggi di Luca Gardini. Nella parte riservata alla descrizione dei personaggi, inoltre, è stato chiesto a ogni cantina di indicare anche un?azione che testimoni il proprio impegno per la sostenibilità. Il risultato è un piccolo catalogo di pratiche che dimostrano come in molti vignaioli sia sempre più forte e radicata la consapevolezza che il cambiamento climatico richiede contromisure urgenti. L?altra novità è un elenco di produttori di vini naturali, valutati anche in questo caso da Luca Gardini. In questo olimpo del vino siede Claudio Tipa, una vita ?avventurosa? legata alle vicissitudini storiche ed economiche dell?Italia degli anni CinquantaSessanta, che ha visto lo spostamento della famiglia dalla Tunisia, dove è nato e dove il padre occupava una posizione privilegiata e i nonni possedevano una proprietà con vigneti e oliveti, fino al rientro in Italia. Era l?inizio degli anni Sessanta e per il futuro imprenditore c?era tutto da ricostruire. La curiosità e la passione per le tecnologie lo hanno spinto nel mondo dell?elettronica e delle telecomunicazioni, dove ha realizzato la sua fortuna professionale ed economica. Fino al cinquantesimo anno di età quando ha deciso di mollare tutto e dedicarsi alla prima e più forte delle sue passioni, maturata proprio tra le viti e gli olivi dei nonni materni a Hammamet: la vigna e il vino. E da lungimirante imprenditore ?di razza? quale è, non poteva che farlo in grande stile, proseguendo nella sua carriera costellata di successi. È arrivato così in Toscana, che nell?ultimo decennio del Novecento vedeva nascere nuove zone di frontiera dell?enologia di qualità. È sbarcato prima in Maremma dove si è innamorato del Castello di ColleMassari trasformandolo negli anni in un punto di riferimento per la futura giovane Docg Montecucco, nata nel 2011, che ha contribuito a costruire giorno dopo giorno, portando avanti un progetto di qualità sul Sangiovese. Quindi, si è spostato, poco dopo, verso la zona di Bolgheri, patria dell?omonima prestigiosa DOC, nota in tutto il mondo grazie al Sassicaia, con l?acquisizione di Grattamacco una delle più storiche aziende del comprensorio (oggi 29 ettari di vigneto) fondata alla fine degli anni 70. Infine, l?approdo alcuni chilometri a nord est, rispetto a ColleMassari ? fulcro di tutta l?attività ? nella terra del Brunello, a Montalcino, dove insieme alla sorella Maria Iris, madre di Ernesto Bertarelli ? il patron del team svizzero Alinghi che si è aggiudicato la Coppa America nel 2003 e nel 2007, imprenditore del farmaco ? ha acquistato Poggio di Sotto e successivamente la Tenuta San Giorgio. Tra l?altro la prima Coppa America di Alinghi, nel 2003, in Nuova Zelanda fu celebrata proprio con le bottiglie della prima vendemmia, quella del 2000, di ColleMassari. Un momento che lo stesso Tipa racconta come indimenticabile. Due delle sue più grandi passioni sul tetto del mondo. Uomo colto e raffinato, appassionato di sport e di vela, mecenate dell?arte e PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? Il prestigioso premio arriva in Maremma, conferito al Gruppo ColleMassari e a Claudio Tipa in particolare, che 22 anni fa ha eletto le colline ai piedi dell?Amiata nel comune di Cinigiano come luogo di vita e di lavoro, fonte di ispirazione della sua passione per il vino della musica (a ColleMassari con la sorella Maria Iris Tipa Bertarelli ha fatto costruire un futuristico auditorium da 300 posti, nato per ospitare la manifestazione Amiata Piano Festival, teatro di spettacoli di altissimo livello, nonché scenario di eleganti degustazioni) è impegnato nella solidarietà, nei progetti sul sociale e in ambito culturale. Con la Fondazione Bertarelli contribuisce alla crescita del territorio su un piano diverso da quello occupazionale (il suo Gruppo dà lavoro a 120 persone) ed economico, restituendo quello che il territorio stesso offre alla sua azienda in termini di qualità dei prodotti: portano il sigillo di casa Tipa, solo per fare qualche esempio il progetto ?Scuola senza zaino?, il cofinanziamento per la piazzola dell?elisoccorso a Cinigiano nel 2016; il contributo per l?acquisto di ambulanze e per il progetto defibrillatori in rete promosso dalla Misericordia di Cinigiano. Numerosi i progetti di riqualificazione urbana per le frazioni sostenute dalla Fondazione Bertarelli, ma anche il sostegno per la campagna di scavi archeologici a Santa Marta. Nel 2017, il Comune di Cinigiano ha conferito la cittadinanza onoraria a Tipa e alla moglie Maria Ascension Astorga Barea per il loro impegno, insieme alla Fondazione Bertarelli. Claudio Tipa, dal 2008 è anche presidente del Consorzio tutela vini di Montecucco, che segue con passione e impegno, nella consapevolezza 114 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 della qualità del territorio e dei suoi prodotti. L?azienda Castello di ColleMassari, cuore della Doc Montecucco (nata nel 1998, poco prima che Tipa acquistasse i terreni) e della Docg Montecucco Sangiovese si estende per circa 1200 ettari. Colline morbide e argillose, a volte aspre e ciottolose, a 300 metri sul livello del mare, simili per alcuni aspetti alle ?cugine? della vicina Montalcino, ancora brulle e ?selvatiche? per molti altri. Un tempo a rischio spopolamento, come avvenuto per Scansano e l?entroterra maremmano in generale, oggi sono tra le zone più ambite dai produttori di vino e non solo. I vigneti occupano 120 ettari dell?azienda, grande produttrice anche di olio con i suoi 90 ettari di oliveto e le 18 mila piante, in entrambi i casi coltivati a conduzione biologica, favorita da una cintura di bosco demaniale che protegge la produzione da ogni possibile, accidentale contaminazione. Altri 400 ettari sono, invece, destinati al seminativo. Sui vitigni rossi, domina incontrastato il Sangiovese, con minime percentuali di Ciliegiolo, Montepulciano e Cabernet Sauvignon, mentre sui bianchi è il Vermentino a farla da padrone, con un 15 per cento di vigna dedicata al Greco bianco. Il cuore produttivo dell?azienda è la cantina, una struttura verticale, svilup- pata su quattro livelli per consentire la movimentazione delle uve e del mosto solo per caduta, senza l?ausilio di mezzi meccanici. Concepita come un grande laboratorio sotterraneo di oltre 6 mila metri quadri, si basa sui principi della bioarchitettura e dell?ingegneria biodinamica, del risparmio energetico e della qualità del posto di lavoro per i dipendenti. Ma il simbolo di ColleMassari è l?omonimo castello, la cui struttura ricorda un borgo fortificato o una grangia, fondata dai monaci cistercensi e dall?ospedale di Santa Maria della Scala di Siena nell?VIII secolo. È in questo periodo che fu istituito un sistema organizzativo agricolo tra Siena e la Maremma costituito da ventidue grange, da cui deriva il nome ?Massari?, riferito al massaro, il rappresentante dell?organizzazione agricola. La filosofia di produzione, affidata alla tradizione, senza correre dietro alle mode del momento si è rivelata vincente. Le sei etichette, due bianchi, un rosato e tre rossi, cui si è aggiunto lo Scosciamonache, un vinsanto occhio di pernice, incontrano il gusto degli intenditori e dei consumatori. E per il Poggio Lombrone Montecucco Sangiovese Riserva Docg anche i 3 Bicchieri Gambero Rosso 2021, assegnati anche al Grattamacco Bolgheri Rosso Superiore Doc 2017 e il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto 2015. Tre vini per... ?Tre bicchieri? La qualità come filosofia e must aziendale ha trovato conferma quest?anno con il riconoscimento dei ?Tre bicchieri? del Gambero Rosso 2021 a tre etichette: Poggio Lombrone 2016, Grattamacco 2017 e Poggio di Sotto Brunello 2015 L e tre etichette del Gruppo ColleMassari che hanno ottenuto il riconoscimento dei ?Tre bicchieri? della guida Gambero Rosso, possono definirsi la summa della qualità del vino toscano, dalla tradizione antica del Brunello dell?etichetta 2015 dell?azienda Poggio di Sotto, alla più giovane Docg del Montecucco Sangiovese con il Poggio Lombrone 2016, al taglio bordolese del Grattamacco, premiato che con quest?annata 2017 celebra la sua 35esima vendemmia. Il Poggio Lombrone Montecucco Sangiovese Docg Riserva, è un cru che nasce da una selezione di uve Sangiovese della omonima vecchia vigna, 300 metri sul livello del mare, con terreni caratterizzati da arenarie e argille calcareo-marnose. La vigna ha un?età media di 50 anni, biologica, vendemmiata a mano. La fermentazione spontanea avviene in piccoli tinelli di legno, l?uva è follata a mano mentre la fermentazione malo-lattica si è svolta in botti di rovere di Slavonia da 40 ettolitri dove l?affinamento è proseguito per 30 mesi. Vino complesso e profondo, con note terrose e minerali e sentori di fiori appassiti, con struttura gustativa avvolgente e persistente. Abbinamenti gastronomici con cacciagione e selvaggina, si sposa perfettamente alle preparazioni locali a base di cinghiale, a brasati e umidi di carne rossa, ottima con formaggi a pasta dura di media stagionatura. Il Grattamacco Bolgheri Superiore 2017, viene prodotto da vigne di età media 25 anni, situate tra 100 e 200 metri sul livello del mare, con clima temperato e caratterizzato da brezze marine. Anche in questo caso la viticoltura si basa su metodi rispettosi dell?ambiente, l?uva è raccolta a mano e scrupolosamente selezionata. La fermentazione spontanea avviene in tinelli di legno aperti con follature manuali. Il vino viene poi affinato per 18 mesi in barriques. L?uvaggio è 65% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 15% Sangiovese. Il vino è caratterizzato da note balsamiche di macchia mediterranea e sentori vegetali di buona maturità. Abbinamenti gastronomici con cacciagione e selvaggina, si sposa perfettamente con le preparazioni locali a base di cinghiale, a brasati umidi di carne rossa, ottimo con formaggi a pasta dura di media stagionatura. Il Brunello di Montalcino Docg 2015 di Poggio di Sotto viene prodotto da vigneti situati nella zona di Castelnuovo dell?Abate, nella vallata del fiume Orcia. Le uve sono raccolte a mano, selezionate più volte nella vigna e ripassate con una seconda selezione ? sempre manuale ? in cantina. La vinificazione avviene in tini di legno, con fermentazioni spontanee e macerazioni molto prolungate, con rimontaggi all?aria. Affinato in botti di rovere da 30 ettolitri per 40 mesi. Da un?annata di forte impronta calorica, seppur mitigata da alcune piogge estive, sono risultate uve di elevata matrice estrattiva e di intensa complessità aromatica. La vendemmia, iniziata il 2 e conclusa il 16 di settembre, è servita a conservare questi caratteri di spiccata ricchezza espressiva. Ne è derivato un Brunello di notevole freschezza, eleganza e persistenza. Abbinamenti gastronomici con carni rosse arrosto e brasate, cacciagione e formaggi stagionati. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica Oltreconfine, il mitico Grenache in purezza dell?azienda Bruni premiato anche quest?anno con i ?Tre Bicchieri? Prodotto dall?azienda Bruni con sede tra Montiano, Magliano in Toscana e Fonteblanda (Orbetello), davanti al mare di Talamone, l?Oltreconfine è un rosso Doc Maremma Toscana, Grenache in purezza, che da cinque anni consecutivi è premiato con i ?Tre bicchieri? del Gambero Rosso. L?ultimo riconoscimento, per l?annata 2018, conferito a metà ottobre P arlare dell?azienda Bruni è semplice e per certi versi anche affascinante, perché ti imbatti nella storia di una famiglia che ha superato difficoltà enormi, senza mai scoraggiarsi, fino ad arrivare ad essere oggi una realtà storica tra le più importanti per la produzione di Morellino di Scansano e di vino Doc Maremma Toscana. Perché quando la vita ti mette davanti degli ostacoli devi avere la forza, la volontà e la capacità di superarli. E loro lo hanno fatto con determinazione, coraggio, pas- Moreno Bruni 116 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 sione, unione, rimboccandosi le maniche. Quelle di due fratelli (gemelli), Moreno e Marco, che nel 1995 a vent?anni si sono ritrovati senza il padre, Paolo, venuto a mancare in seguito ad un incidente sul lavoro. Sostenuti dalla sorella maggiore (di 9 anni), Paola, che ancora oggi lavora in azienda e si occupa della parte amministrativa, e soprattutto dalla madre Elsa Seravalle ? che da quel momento ha assunto anche il ruolo di padre ?, iniziano un percorso di crescita tutt?ora in corso che li ha portati ad essere un?affermata azienda vitivinicola in ambito nazionale ed internazionale. Già perché, attualmente vengono prodotte circa 400 mila bottiglie di vino all?anno, destinate per il 55 per cento al mercato italiano (grande distribuzione, ristorazione, enoteche) e il 45 per cento al mercato estero. La fetta più importante riguarda gli Stati Uniti, che assorbe il 35 per cento del vino destinato ai Paesi esteri, mentre il resto del mercato è in Europa (Germania, Lussemburgo, Norvegia e Danimarca), in Australia, in Giappone e in minima parte anche in Cina. L?azienda si estende per circa 90 ettari: 45 di vigneti, cui se ne aggiungono altri in affitto per un totale di superficie vitata che supera i 60 ettari, con vitigni di Sangiovese, Syrah, Alicante Grenache (di cui parleremo più avanti) e Bouschet, Petit Verdot, per le uve a bacca rossa, Vermentino e Viognier per le uve a bacca bianca. L?azienda possiede anche 700 piante di olivi, per la produzione di olio Igp Toscano. Siamo nel cuore dell?entroterra collinare tra Montiano, Magliano in Toscana e Fonteblanda (Orbetello), davanti al mare di Talamone, che naturalmente da quelle colline si vede. Sono molte le etichette prodotte negli anni dall?Azienda Bruni. Tra quelle più importanti ne indichiamo sei. In primis il Laire, un Morellino di Scansano Doc riserva, da Sangiovese e Syrah, imbottigliato dopo 12 mesi di affinamento in botti di rovere francese, prodotto dal 2000, in circa 12 mila bottiglie all?anno. Poi il Perlaia Igt Maremma, Vermentino vendemmia tardiva e Viognier (20%), affinato in acciaio e sei mesi in barrique, prodotto dal 2004 in circa 4 mila bottiglie, premiato per sette anni come il miglio Vermentino italiano nella Guida dei vini d?Italia di Luca Maroni. Sempre con il Vermentino, vitigno nel quale sin da subito scommise anche il padre di Moreno e Marco, viene prodotto anche uno spumante (il Plinio Cuvee), un Vermentino classico affinato in acciaio (il Plinio) e un muffato dolce (il Muffato), da uve 100% Vermentino muffite in pianta. Quindi abbiamo il Marteto, Morellino di Scansano Docg, Sangiovese, Alicante Oltreconfine Doc Maremma Toscana, la degustazione B ellissima tonalità rosso rubino lucente. Compatto, il ventaglio olfattivo è intenso e variegato, presenta profumi di frutta matura, ciliegia, mora, mirtillo, un omaggio floreale di viole e rose rosse, ma anche liquirizia, tabacco dolce, un soffio balsamico. Al gusto è ricco, potente, strutturato, con tannino setoso e ottimamente integrato, finale di estrema piacevolezza e continuità nei sentori fruttati e floreali. Servitelo in ampi calici di cristallo o vetro-cristallo ad una temperatura di 16/18 gradi, accompagnatelo ai grandi piatti di carne della tradizione toscana, tortelli maremmani con ragù di carne, brasati, stracotti, cacciagione in umido, formaggi stagionati, ma anche in compagnia di un ottimo sigaro toscano, fumato intero, alla ?maremmana?, ricordando sempre che non soltanto nel bicchiere avete un capolavoro dell?uomo, ma avete la fortuna di degustare un opera d?arte liquida, dinamica. Antonio Stelli Delegato AIS Grosseto e Syrah, il primo Morellino prodotto, che prende il nome dalla località in cui ha sede l?azienda, La Marta, appunto (affinato in acciaio e in botti di rovere, viene fatto dal 1995, attualmente in 200 mila bottiglie). Ed infine il vino Oltreconfine Doc Maremma, Grenache in purezza, testimone della tradizione familiare, prodotto dal 2013 in 4 mila bottiglie. Ed è proprio questa l?etichetta di cui parliamo nel nostro consueto spazio dedicato a ?Il vino del mese?. L?Oltreconfine è un rosso Doc Maremma Toscana, Grenache in purezza, che da cinque anni consecutivi è premiato con i ?Tre bicchieri? del Gambero Rosso per le annate 2013, 2015, 2016, 2017 e 2018 ed è stato il primo della Doc a ottenere questo riconoscimento. Le vigne sono ad un?altimetria di 50/80 m.s.l.m., la resa per ettaro è pari 60 q.li/ha, il sistema di allevamento è il cordone speronato con una densità di impianto pari 4.600 piante per ettaro. L?epoca della vendemmia è fine settembre, la durata di fermentazione 25 giorni sulle bucce, la gradazione alcolica è 14% vol. «Oltreconfine Grenache ? sottolineano Moreno e Marco ? è la celebrazione della nostra 40esima vendemmia, che si fa testimone della nostra tradizione familiare. Frutto che ha saputo toccare e unire culture e popoli, nell?espressione dello spirito e del calore mediterraneo. Vino di grande struttura, dai profumi e sapori di mora, spezia e balsamico. Grenache: testimone assoluto del nostro spirito di ?mediterraneità?». Questa la motivazione che è accompagnato nella guida del Gambero Rosso 2021 l?assegnazione per il quinto anno consecutivo, dei ?Tre Bicchieri? al vino Oltreconfine: ?La cantina dei fratelli Marco e Moreno Bruni non solo è significativa per la solida costanza qualitativa dei suoi vini, declinati impeccabilmente, ma anche per le scelte compiute in una prospettiva non banale. La più rilevante è quella di puntare su un alicante in purezza, ovvero un grenache o cannonau o, per riannodare i fili della storia enologica maremmana, un vino ottenuto da ?uva Spagna?. È l?Oltreconfine, esordito con l?annata 2013 e maturato nelle prime versioni in barrique: oggi è maturato in legno grande e mostra sempre più una cifra stilistica fine e bilanciata. Ormai solido punto di riferimento per i rossi maremmani, l?Alicante Oltreconfine raggiunge la vetta assoluta dell?eccellenza anche con la versione 2018, dimostrandosi un prodotto raffinato e dall?esecuzione ineccepibile. Merita un plauso particolare anche il Perlaia ?19, Vermentino di stile originale e centrato, a maggior ragione in considerazione della zona calda. Pienamente convincente il Morellino Laine Riserva ?17?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Il Polpettone con... sorpresa, una ricetta universale che lascia spazio alla fantasia Questo mese la ricetta è il polpettone al forno? con sorpresa, una ricetta universale che si prepara in poco tempo e lascia spazio alla fantasia per la varietà di ingredienti che si possono utilizzare per il ripieno, quali uova sode, mortadella. O anche, come nel nostro caso, finocchiona e coppa. Una bontà in tavola tutta da gustare! A DI ALISSA MATTEI ttingendo ancora nel libro di mia sorella questa volta propongo una ricetta universale che si prepara in poco tempo e lascia 118 ? Maremma Magazine ? Novembre 2020 spazio alla fantasia per la varietà di ingredienti che si possono utilizzare. La storia delle polpette e del polpettone ha veramente origine lontana, già dal ?400 Mastro Martino da Como conia il termine polpetta che potrebbe derivare da paupière, perché ricorda le palpebre: si trattava di carne tagliata al coltello e farcita con erbe e spezie più varie. Ma già dalla fine del 700 la carne tritata costituisce un must della cucina italiana. Riguardo alla etimologia sembra anche plausibile la derivazione dallo spagnolo albondinga, mutuato dall?arabo, che ancora oggi significa ?polpetta?, trasformato con gli anni in ?albondinghito? e infine in ?mondeghilo?. Artusi dice che le polpette sono ?un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a darne il modello al genere umano?, spesso preparate con carne avanzata ma anche con carne cruda e arricchite come nel nostro caso con uova sode collocate all?interno. Anche in Toscana c?è l?uso delle polpettone detto alla fiorentina: è un piatto tipico regionale, caratterizzato dal riempimento con mortadella. Si può cuocere in forno o in tegame con aggiunta di vino; realizzeremo il polpettone in forno che implica minor accortezza sulla sua integrità (spesso si apre cuocendo sul fuoco). Ingredienti per 6 porzioni Carne macinata di manzo Uova Pecorino/parmigiano pistacchi mortadella o prosciutto cotto pane latte prezzemolo evo sale noce moscata 1/2 Kg 3 sode+ 1 crudo 100 g 50 g 100 g 4 fette 2 tazze qb qb qb qb Preparazione Mettere in una ciotola la carne macinata, aggiungere un uovo, il formaggio, il prezzemolo, il sale, la noce moscata e le fette di pane bagnate nel latte e strizzate. Mescolare bene e mettere il composto su un foglio di carta da forno bagnata, spianandola volendo anche con il mattarello, mettere sopra la mortadella, i pistacchi e le uova sode. Per la verità avevo in casa finocchiona e coppa ed ho usato questi salumi con buon risultato. Con delicatezza ruotare il polpettone fino a chiuderlo, aiutandosi con la carta da forno, formando un cilindro assicurandosi che sia ben chiuso. Prima di chiudere definitivamente il polpettone nella carta da forno formando come una caramella, massaggiare la superficie con olio extra vergine di oliva. Mettere in forno a 180-200°C per 30-40 minuti circa. Lasciare raffreddare e tagliare a fette che metteranno in risalto la presenza delle uova, ponendole in un vassoio di portata arricchito con vari contorni (patate, insalata, verdure). Si conserva per diversi giorni, si può mangiare anche freddo o passato nella salsa di pomodoro. LE NEWS LE NEWS ?INVERNO? DI GIULIO MASTROMAURO VINCE LA TERZA EDIZIONE DEL SATURNIA FILM FESTIVAL Il cortometraggio ?Inverno? di Giulio Mastromauro, un racconto poetico che segna il momento cruciale della formazione di un bambino, tra il paradosso di crescere in un mondo quasi incantato come potrebbe apparire quello della vita dei giostrai e il peso di dover imparare a comprendere il mondo adulto, si è aggiudicato il premio ?Miglior Regia?, della terza edizione del Saturnia Film Festival, il festival internazionale dei cortometraggi, la cui cerimonia si è tenuta il 26 settembre al cinema Nuovo Moderno di Manciano (Grosseto). Il premio Miglior Regia ? che consiste nel Premio Ninfa, una statua in bronzo, raffigurante una ninfa, simbolo della nascita delle acque, opera dello scultore Arnaldo Mazzanti e in euro 1500 euro ? è stato assegnato dalla giuria composta da Paolo Orlando, presidente di Giuria e direttore della Distribuzione Medusa Film; Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e dei Premi Nastri d?argento; Francesco Montanari, attore; Mirella Cheeseman, produttrice presso WILDSIDE SRL; Manuela Rima di Rai Cinema; Alessandro Amato e Luigi Chimienti, fondatori della società di produzione Dispàrte. ?Una regia ? si legge nella motivazione della giuria ? che sposa l?estetica alle emozioni con sicurezza tanto più evidente nella direzione degli attori. L?autore affida alle 120 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 Nella foto, Inverno di Giulio Mastromauro, giuria, Alessandro Grande da sinistra e Antonella Santarelli da destra immagini l?atmosfera di un racconto intimo e personale?. ?Inverno? si è aggiudicato, inoltre, anche il premio come miglior corto della sezione Fiction Italia. Il festival, ideato da Antonella Santarelli (architetto, regista e organizzatrice di vari eventi cinematografici), con la direzione artistica del regista Alessandro Grande, nasce con l?intento di valorizzare il territorio attraverso la magia del cinema. ?Il maltempo ? ha detto Antonella Santarelli ? ci ha portato ad andare in un cinema al chiuso ed è stato bellissimo tornare ?in sala?, riassaporare la magia delle ?seggioline? e vedere lo schermo con il fascio di luce del proiettore. Tornare al cinema è stata una speranza e una grande emozione. Grazie alla magia dei cortometraggi che ci hanno fatto emozionare e grazie a chi crede nel film festival: istituzioni pubbliche e private del territorio per questa opportunità?. ?Un ringraziamento particolare ? ha spiegato Alessandro Grande, direttore artistico del festival ? agli autori che ci hanno permesso di diffondere le loro bellissime opere provando una formula nuova, ci siamo avvicinati allo streaming, dando l?opportunità a tutti di poter vedere i nostri film, ma non abbiamo abbandonato la tradizione del Saturnia Film Festival, che si basa sull?esperienza di condivisione live. Sono rimasto favorevolmente colpito dalla forte presenza di pubblico e dal rispetto che c?è stato nel seguire le norme, dimostrando che si può tornare in sala e non perdere la magia che solo questo luogo sa offrire?. Durante la cerimonia di premiazione è stata consegnata una targa del Saturnia Film Festival edizione 2020 alla giornalista Laura Delli Colli ?per l?impegno e la promozione della cultura cinematografica nel Mondo?. Il premio per la Miglior Animazione è andato Lost & Found di Andrew Goldsmith (Australia) ?per essere riuscito a raccontare in pochi minuti e in maniera delicata e tensiva, una storia coinvolgente e curata nel dettaglio?. Il premio al Miglior Documentario è andato a ?Supereroi senza super poteri? di Beatrice Baldacci ?per aver saputo utilizzare sapientemente immagini di repertorio, NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA raccontando una storia intima e autobiografica che porta lentamente lo spettatore a vivere una profonda emozione?. Exam di Sonia K. Hadad (Iran) si è aggiudicato il Premio ?Miglior Fiction Internazionale?. ?La regista in soli dodici minuti riesce a trasportarci in un mondo lontano ? recita la motivazione ? e al contempo vicino, denunciandone un?asfissiante condizione sociale, attraverso un ritmo serrato senza mai abbandonare l?emotività della sua protagonista?. Il premio come Miglior Attrice è andato a Sadaf Asgari protagonista del cortometraggio ?Exam?, ?per aver inabitato il personaggio di una teenager in un momento di stress inimmaginabile, in modo sottile ma palpabile, con un magnetismo che ci cattura sin dal primo sguardo?. Il riconoscimento del festival al Migliore Attore a Danilo Arena per il corto ?L?oro di Famiglia? di Emanuele Pisano, ?per una performance ricca ti tensione e sfumature imprevedibili che rivela un protagonismo di assoluta novità?. Per la sezione Speciale ?Donne nel cinema?, una delle novità di quest?anno, si aggiudica il miglior premio ?I Am Mackenzie? di Artemis Anastasiadou (United States). ?Per la capacità empatica di una recitazione vera e profonda. Come anche una profondità d?immagine e gestione della regia e della luce intelligente e sensibile. Analizza in modo delicato e mai scontato una tematica sensibile, riuscendo a mantenere le innumerevoli sfaccettature di una situazione complessa?. La giuria ha assegnato, inoltre, la menzione speciale alla regia a Your Rider di Alberto Utrera (Spagna) ?perché trasforma una commedia degli equivoci dai colori Almodovariani nella perfetta suspense di un film di genere che tiene alta la temperatura della tensione fino alla fine?. La menzione della giuria per il soggetto è andata a ?La ricetta della mamma? di Dario Piana ?perché ? si legge nella nota diffusa ? nell?intreccio tra commedia e triller non si può dimenticare l?originalità della scrittura di un autore che ci ha conquistato anche con il noir come Giorgio Faletti?. La cerimonia è stata presentata dall?attore Matteo Nicoletta. Tra gli eventi speciali della serata di premiazione la presentazione in anteprima del trailer di ?B33, diario di un viaggio straordinario? di Sabrina Paravicini, attrice e regi- UNIVERSAL MUSIC punta sul duo grossetano dei KYMYA I KYMYA, ovvero il duo grossetano, composto da Luigi Cirianni e Alessandro Posati, tornano a far parlare di sé grazie all?interessamento della Major Internazionale ?UNIVERSAL MUSIC? che ha deciso di puntare su di loro come gruppo emergente a livello nazionale? Intanto è in arrivo un nuovo singolo, ?Smemo? opo il successo di ?Amore tic toc? che ha visto più di 300.000 streaming complessivi sulle varie piattaforme digitali, il duo grossetano, composto da Luigi Cirianni e Alessandro Posati, è stato notato dalla Major Internazionale D questa occasione si è arricchito con l?aggiunta di un pizzico di EDM (Electronic Dance Music)». UNIVERSAL MUSIC, inoltre, ha aperto per loro un canale VEVO, visibile su YouTube, (KYMYAVEVO), https://www.youtube.com/watch?v=48 ?UNIVERSAL MUSIC? che ha deciso di puntare su di loro come gruppo emergente a livello nazionale e quindi curare la distribuzione dell?ultimo brano ?Smemo?, quarto brano originale dei KYMYA e seconda traccia dell?album ?It?s not the same? in uscita nei prossimi mesi. «?Smemo? ? spiegano Cirianni e Posati ? è un brano che porta un mood spensierato all?interno dell?album, ironizzando sui vuoti di memoria che alla fine fanno parte di ognuno di noi. Arrangiamento, come sempre, misto di generi in mYYxNJfAs, dove è stato caricato il video del brano, curato nella regia e scenografia dal promettente regista Edoardo Taddei in collaborazione con il fotografo Francesco Pontarelli. La Produzione è sempre a cura di Sergio Mari, Manager del duo e proprietario dell?etichetta discografica ?Hit Beat Records?, l?attività di Publishing è affidata al Gruppo G Comunicazione s.r.l. di Alessandro Marino, entrambi convinti che di questo inedito progetto musicale si sentirà molto presto parlare come ?fenomeno nazionale?. LE NEWS ? 121 LE NEWS Un gran bel successo per la ?Città visibile? 2020 In migliaia sul circuito delle Mura medicee, in centinaia nei musei. La nuova formula della ?Notte visibile? andata inscena a settembre, nonostante le inevitabili complicazioni dovute alle misure di sicurezza anti-Covid, è stata apprezzata dal pubblico. Le prospettive ieci giorni di eventi culturali nel centro storico di Grosseto, con il clou di un?intera notte sulle Mura. ?La città visibile? 2020 è stata un successo: nonostante le inevitabili complicazioni dovute alle misure di sicurezza anti-Covid, e le condizioni meteo non proprio ottimali in alcune giornate, i numeri e le reazioni confer- D ? era quello di offrire una manifestazione di assoluta qualità, come sempre all?insegna della partecipazione, senza rinunciare alla sicurezza. Possiamo dire di esserci riusciti in pieno. Il circuito allestito sulle Mura ha permesso di adempiere a tutte le misure anti-contagio e ha confermato che il principale monumento della nostra città, anche grazie al nuovo sistema di illu- mano la piena riuscita della manifestazione d?arte e animazione culturale urbana organizzata dal Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura, in co-organizzazione con il Comune di Grosseto e l?istituzione Le Mura, e con il patrocinio della Provincia e della Regione Toscana. I numeri, appunto: l?evento clou della ?Città visibile?, ?La notte visibile della cultura? di sabato 19 settembre, ha fatto registrare almeno tremila presenze nel circuito delle Mura medicee, una soluzione del tutto inedita adottata quest?anno per adempiere alle misure di sicurezza anti-Covid. Novità che il pubblico ha dimostrato di gradire. «L?obiettivo ? confermano il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari, e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa minazione realizzato dall?amministrazione comunale, è una risorsa potenzialmente viva e preziosa. La collaborazione con l?istituzione Le Mura è stata proficua: si ripeterà in altre occasioni. Intanto ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato all?ottima riuscita della manifestazione». Ma la ?Città visibile? non è stata solo ?Notte visibile?: il cartellone degli eventi ha proposto anche l?eco-pista di ghiaccio in piazza San Francesco (in questo caso il divertimento continua: resta in attività fino a novembre), mostre e visite guidate nei musei con centinaia di presenze, i cortometraggi dell?Hexagon Film Festival, la musica della rassegna Scriabin Concert Series nella Chiesa dei Bigi, altri concerti, reading e performance. L?appuntamento con la ?Città visibile? è al 2021. 122 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 sta tra gli ospiti della serata, sulla ?malattia e cura come punto di partenza per ritrovare la propria identità?. Tutti i premi sono stati consegnati ai registi e attori presenti dalla giuria. Dopo la cerimonia è seguito il party di chiusura offerto dal Parco Piscine Terme di Saturnia Spa&Golf Resort del Comune di Manciano (Gr), dove inizialmente doveva svolgersi le premiazioni. CASTIGLIONE DELLA PESCAIA, FIRMATO L?ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LA GESTIONE DEL COMPLESSO DI SAN GUGLIELMO Firmato dal sindaco di Castiglione della Pescaia Giancarlo Farnetani e dal presidente dell?Amministrazione separata beni di uso civico (Asbuc) di Tirli Enzo Montalti, l?accordo di collaborazione per la gestione e valorizzazione della porzione di demanio collettivo denominato ?Complesso di San Guglielmo?, dove è presente l?Eremo di Malavalle. «Potenzieremo l?utilizzo pubblico di questa area ? spiegano gli assessori al Turismo e alla Cultura Susanna Lorenzini e Walter Massetti che segue la valorizzazione delle aree archeologiche ? sia effettuando d?ora in poi le necessarie manutenzioni, sia mettendo in risalto, in tutte le forme possibili, questa preziosa area del patrimonio archeologico che è presente sul nostro territorio». «L?accordo di collaborazione tra Comune e Asbuc di Tirli ? anticipano Lorenzini e Massetti ? ha proprio questo obiettivo, voler ulteriormente utilizzare al meglio la bellezza di quei luoghi, che sono inseriti in un contesto paesaggistico di particolare pregio e lo faremo dando vita a iniziative promozionali turistiche e culturali da svolgersi in quella location». «A nome dell?Asbuc ? ha detto Enzo Montalti ? esprimo il ringraziamento della collettività di Tirli al sindaco e agli amministratori del Comune per il raggiunto accordo di collaborazione che, sulla scia di quanto avviato due anni fa per il completamento dei lavori di ripristino, apre la via a ulteriori recuperi e maggior valorizzazione dell?intero complesso». «L?Eremo ? ricorda l?assessora Lorenzini ? che custodisce il ricordo della presenza di San Guglielmo e della prima cellula dell?Ordine monastico dei Guglielmiti, nato proprio a Malavalle dopo la morte del santo avvenuta nel 1157 è stato oggetto fra il 2001 e il 2005 di un importante lavoro di restauro, consolidamento, indagini e scavi archeologici da parte della Soprintendenza prima dell?interruzione a causa della man- canza di finanziamenti». «In tempi recenti ? conclude l?assessore Massetti ? e fortunatamente prima dell?inizio del lockdown la situazione è migliorata, arrivando a riaprire questo luogo, che oggi ricade su un territorio di proprietà dell?Asbuc di Tirli». L?area del complesso di San Guglielmo, che copre una vasta superficie ed è situata all?interno di fitta boscaglia, è costituito da una chiesa in stile romanico risalente al XIII secolo e dai ruderi dell?antico convento di cui si distinguono le celle dei monaci e una parte di chiostro. LO SFRATTO DEI GOYM CONSEGNATO A LILIANA SEGRE Lo Sfratto dei Goym, dolce tipico della tradizione ebraica diffuso nei comuni di Pitigliano e Sorano e Presidio Slow Food, è stato donato alla senatrice Liliana Segre nel corso della sua ultima testimonianza pubblica ai giovani, che si è tenuta ad Arezzo, nel borgo medievale di Rondine cittadella della Pace. ?Il dolce simbolo della nostra comunità, che nasce dall?incontro fra gastronomia ebraica e maremmana ? afferma il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili ?, è stato regalato a questa donna straordinaria e ne siamo onorati. Anche attraverso la nostra cucina tipica con i suoi prodotti d?eccellenza possiamo promuovere il territorio. Complimenti a Nicola dell?osteria Ottava Rima di Sorano che ha preparato con le sue mani lo sfratto consegnato a Liliana Segre?. ?Gli sfratti hanno un valore simbolico ? aggiunge Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano ? che si richiama a pagine lontane di storia, dai significati sempre attuali. È bello che siano stati donati a Liliana Segre, che ha speso la sua vita per affermare la cultura della memoria, della dignità umana e del rifiuto di ogni persecuzione. Fa molto piacere che l?iniziativa di Slow Food veda impegnato un giovane e bravo ristoratore che ha creato nel nostro centro storico un locale di alta qualità. Sorano è stata sede di una piccola comunità ebraica e anche per questo è importante il piccolo legame fra gli sfratti e Liliana Segre?. L?origine dello sfratto è legata alla decisione di Cosimo II Medici, nei primi anni del 1600, di far convergere tutti gli ebrei di Pitigliano in un unico quartiere. Gli ebrei venivano sfrattati dalle loro abitazioni e l?intimazione di sfratto era compiuta da un messo che batteva con un bastone sulla porta della casa, lo sfratto appunto. Di qui, la forma del biscotto: una sorta di grande sigaro (lungo 20, 30 centimetri e dal diametro di tre centimetri), farcito con un ripieno di noci tritate, miele, scorza di arancia, noce moscata e un involucro molto sottile di pasta non lievitata. Per preparare il ripieno dello ?sfratto? si deve inizialmente cuocere il miele, avendo cura di mescolarlo bene, poi si aggiungono gli altri ingredienti. La sfoglia dell?involucro viene fatta impastando farina di grano tenero, zucchero e vino bianco e spennellata di olio. Si ottiene un dolce compatto, dalla forma stretta e allungata e dal ripieno ricchissimo, che deve essere servito in fette sottili. MASSA MARITTIMA, INSTALLATA AL LAGO DELL?ACCESA LA NUOVA CARTELLONISTA CON PERCORSI NATURALISTICI E ARCHEOLOGICI Le rive intorno al lago dell?Accesa a Massa Marittima si arricchiscono di nuovi pannelli informativi e di una nuova modalità di visita. Questo specchio d?acqua è una delle aree naturalistiche più interessanti della Maremma, da molti anni insignita dalla bandiera con le cinque vele blu di Legambiente e del Touring Club Italiano che segnalano le località marittime e lacustri italiane di eccellenza. La presentazione della nuova pannellistica si è svolta sabato 26 settembre, una data che ha coinciso con la Giornata in onore di Camporeale, un evento organizzato ogni anno dal Comune per ricordare il grande etruscologo dell?Università di Firenze scomparso nel 2017 che, grazie alle sue campagne di scavo sull?abitato etrusco scoperto sulle rive del lago, ha fatto conoscere Massa Marittima in tante università italiane e internazionali e ha reso possibile la nascita del Museo Archeologico che porta il suo nome. I nuovi pannelli sono sistemati nei punti nodali lungo le sponde del lago e sono dotati di contenuti con i testi in italiano e inglese. Con la loro installazione si introduce un doppio percorso di visita da fare a piedi o in bicicletta: naturalistico-ambientale e storico-archeologico. Infatti nell?occasione sono state organizzate visite guidate per la parte archeologica con l?etruscologo Stefano Giuntoli e per quella naturalistica con l?esperto Marco Porciani, guida ambientale del Parco delle Colline Metallifere. Proprio per questo ultimo aspetto la peculiarità è che la visita presenta percorsi divisi anche per stagioni, quindi pensati per una fruizione del lago e delle sue sponde pensata per 365 giorni l?anno e non più esclusivamente per la stagione estiva quando molti si recano all?Accesa solo per fare il bagno. In questo senso è molto importante la prossima riqualificazione dell?area archeologica etrusca che sarà una delle tappe del progetto del cammino ?Via delle città Etrusche? portato avanti dal Comune di Massa insieme a Follonica, Montieri, Roccastrada capofila, Scarlino, Gavorrano, Monterotondo Marittimo, Castiglione della Pescaia e dal Parco delle Colline Metallifere che vedrà la luce entro il 2022. Tra breve sarà disponibile anche una app che sarà possibile scaricare su ogni smartphone gratuitamente che si attiverà avvicinandola ad alcuni dei pannelli già installati al lago dell?Accesa. Grazie a questa applicazione, dal nome ?Accesa+?, sarà possibile ottenere sul telefonino Nella foto, pannelli al Lago dell?Accesa LE NEWS ? 123 LE NEWS numerose altre informazioni sempre aggiornate (mappe, foto e testi), utili non solo per le visite sul lago ma anche dei dintorni in particolare per i musei e gli altri punti d?interesse architettonici e ambientali. L?installazione dei pannelli informativi completano il progetto di riqualificazione del lago dell?Accesa avviato dal Comune costato 137 mila euro grazie ad un finanziamento regionale ottenuto attraverso il PSR (Piano Sviluppo Rurale) che ha visto, tra i vari interventi, la sistemazione dei punti di accesso alle sponde e delle pedane, il miglioramento dell?accessibilità e l?arrivo, durante il mese di agosto, del punto di ristoro mobile del Melosgrano. ?Con l?installazione dei nuovi pannelli ? sottolinea Irene Marconi assessore alla cultura e turismo del Comune di Massa Marittima ? abbiamo mantenuto un impegno preso con la famiglia Camporeale, infatti il professore era uno studioso che riconosceva l?importanza della divulgazione, era lui stesso un grande divulgatore. Con questo progetto il Comune ha voluto in qualche modo prendere il testimone per proseguire questa attività e far conoscere nel miglior modo possibile la storia e la natura di questo luogo straordinario?. CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD, VARATA LA ROAD MAP PER IL FUTURO DELLE IMPRESE Una road map, tra valutazioni e proposte, per il futuro delle imprese. È stato il tema dell?assemblea annuale di Confindustria Toscana Sud, che si è svolta il 7 ottobre scorso al Centro fiere e congressi di Arezzo, cui hanno partecipato ? insieme con il presidente dell?associazione, Paolo Campinoti, e il presidente nazionale Carlo Bonomi ? ospiti prestigiosi come il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, il direttore generale di Banca d?Italia, Daniele Franco, il neopresidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l?ex ministro Paolo Cirino Pomicino. È intervenuto anche il presidente della delegazione di Grosseto, Francesco Pacini, che ha condiviso la visione espressa da Campinoti. Una posizione che riparte dal documento programmatico presentato da Confindustria Toscana Sud alla vigilia delle elezioni regionali, con dieci obiettivi e trenta azioni possibili per il futuro economico della Toscana. «Abbiamo voluto ribadire ? ha detto Francesco Pacini ? l?importanza delle istanze delle imprese, che mai come in questo momento storico rischiano il tutto per tutto. E dalle stesse imprese dipende la tenuta economica e sociale a livello nazionale e comunitario. Noi di Confindustria Toscana Sud in questi anni abbiamo dato un vigoroso esempio di coesione, perché siamo convinti che solo uniti si vince: per questo serve un?unica Toscana, non più una regione con territori costretti a viaggiare a velocità diverse. È la base sulla quale la nuova squadra di governo regionale deve lavorare. Lo sviluppo è la cura d?urto per la nostra economia e tutti, dalle istituzioni, ai sindacati, alle imprese devono fare la loro parte con lealtà e senso civico per il bene comune». Sfruttando potenzialità che esistono. «Tanti imprenditori ? ha ricordato Pacini ? danno quotidianamente testimonianza delle loro eccellenze produttive. Uomini e donne che ogni giorno hanno al centro del loro Nella foto Francesco Pacini, Presidente Confindustria Toscana Sud Delegazione di Grosseto 124 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 impegno la dedizione nel fare bene impresa e la difesa delle radici territoriali, e nello stesso tempo la capacità di guardare in grande al mondo, perché solo così si può crescere e rimanere competitivi. Insieme possiamo e dobbiamo essere una voce sempre più forte e rappresentativa, capace di attrarre capitali di finanziamento stranieri che contribuiscano a far crescere, sviluppare, modernizzare le nostre realtà economiche e renderle sempre più competitive nella sfida dei mercati internazionali». Perché lo scenario non è solo regionale. «La posizione di Confindustria ? ha ribadito il presidente della delegazione di Grosseto, Francesco Pacini ? è chiara: molte delle istanze degli imprenditori della Toscana del Sud si inseriscono nelle richieste e necessità globali del Paese. Tutte le imprese, in tutta Italia, vivono un momento di fragilità e attendono una svolta che può arrivare dall?impiego serio e strutturato del Recovery fund, dalle riforme in tema di politica industriale e giuslavoristica, dallo sviluppo legato alla tecnologia, dall?impulso concreto alle infrastrutture. Da qui passa la vita della nostra economia, passano le nostre vite di imprenditori». Intanto quella del 7 è stata per Confindustria Toscana Sud una giornata importante non solo per la sua Assemblea Generale, ma anche per un traguardo raggiunto all?interno del sistema nazionale confindustriale. È stata infatti premiata a Roma quale ?Brand Ambassador 2020? per i significativi risultati di marketing raggiunti nel corso dell?anno 2019. Il prestigioso riconoscimento, conferito a Confindustria Toscana Sud e ad altre 7 associazioni Territoriali, è stato attribuito sulla base di cinque indicatori?chiave che hanno guidato la classifica nazionale: numero di unità locali acquisite nel 2019, numero dei loro dipendenti, flusso dipendenti (acquisizioni meno perdite), variazione percentuale 2019/2018 dei dipendenti totali, rapporto percentuale KPI2 su KPI1 (dipendenti da acquisizionidipendenti totali). ?Un traguardo ? ha commentato il Direttore Generale di Confindustria Toscana Sud Antonio Capone ? raggiunto grazie al forte impegno e alla grande determinazione di tutto il nostro team e che servirà a spronarci anche per il futuro. La nostra Associazione ha dimostrato in un momento comunque complesso della vita del Paese di sapere essere punto di riferimento qualificato per le imprese associate; l?intenso lavoro è proseguito poi durante il 2020, affrontando il drammatico periodo del lockdown?. Il prestigioso premio colloca Confindustria Toscana Sud ai vertici del sistema nazionale per qualità dei servizi e capacità di intercettare i bisogni delle imprese, favorendo in questo modo lo sviluppo dei territori di Arezzo Grosseto e Siena. ARTIGIANATO, LAMIONI CONFERMATO PRESIDENTE ARTEX Riconfermato il Consiglio di amministrazione di Artex - Centro per l?Artigianato artistico e tradizionale della Toscana. L?assemblea dei soci ha così rinnovato la fiducia al presidente Giovanni Lamioni, alla vicepresidente Sara Biagiotti e ai consiglieri Andrea Giannecchini e Fabrizio Fantappiè. ?Ringraziamo i soci per l?apprezzamento ricevuto sui risultati fin qui ottenuti ? è il commento del Cda Artex ? Le sfide che si aprono davanti a noi sono difficili, ma non impossibili da vincere. La crisi economica senza precedenti e il blocco del turismo hanno messo in ginocchio molte attività artigianali e a rischio il patrimonio di tradizioni e professionalità che appartiene a tutti noi. È nostro compito, in questo nuovo mandato, proseguire con attività di promozione e valorizzazione ancora più incisive e capillari sul territorio, puntando su innovazione e garantendo sostegno e supporto alle aziende. Particolare attenzione dobbiamo poi prestare alle attività più giovani e quindi più fragili, per preservarle e garantire il vitale ricambio generazionale. Insieme, attraverso la collaborazione dei soci e delle istituzioni, potremo superare questo momento e rilanciare un settore chiave della nostra economia?. LE GIORNATE FAI D?AUTUNNO A CAMPAGNATICO ?DIECI SECOLI DI ARTE E PAESAGGIO? Le Giornate FAI d?autunno quest?anno hanno raddoppiato per permettere a tutti di poter usufruire delle visite in sicurezza seguendo il protocollo anticovid sottoscritto dal FAI. Nei week end del 17/18 e 24/25 ottobre, i riflettori si sono accesi su: Campagnatico, dieci secoli di arte e paesaggio. L?edizione 2020 della Giornate FAI d?Autunno Fa centro il progetto ?Mare per tutti 2020? Ha fatto centro anche quest?anno il progetto ?Mare per tutti? che consente nel periodo estivo alle persone diversamente abili, residenti e non, di usufruire per una settimana al mese di una postazione gratuita in numerosi stabilimenti di Principina a Mare e Marina di Grosseto rande successo per la 22esima edizione di ?Mare per tutti?. Dal 28 giugno al 13 settembre l?iniziativa ha consentito alle persone diversamente abili, residenti e non, di usufruire per una settimana al mese di una postazione gratuita in numerosi stabilimenti di Principina a Mare e Marina di Grosseto. ?Le adesioni sono state 87 ? commenta il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? nel 2019 erano state 111, ma G ma di disabilità certificata. Quest?anno sono arrivati in maggioranza vacanzieri da fuori provincia, venuti a conoscenza del progetto tramite internet e proprio in rete hanno lasciato ringraziamenti per la cortesia e l?accoglienza negli stabilimenti partecipanti. ?Anche quest?anno ? dichiarano il vicesindaco e assessore al Turismo Luca Agresti e l?assessore alle Politiche sociali Mirella Milli ? ringraziamo la responsabile dello sportello Infohandicap dell?Urp va sottolineato che l?edizione di quest?anno è partita con un mese di ritardo a causa del Covid-19 e che gli stabilimenti hanno dovuto affrontare varie problematicità legate al rispetto delle distanze e delle igienizzazioni. Ritengo, dunque, che il bilancio sia positivo e che ancora una volta siamo riusciti a veicolare un messaggio concreto di inclusività per tutte quelle persone con disabilità che con forza e coraggio affrontano la vita di tutti i giorni. La sinergia tra cultura, sociale e turismo ha reso Grosseto capitale del mare integrato gratuito per persone disabili?. La postazione, composta da un ombrellone e due lettini (o sdraio), è stata offerta ai possessori di un?invalidità totale riconosciuta o di una grave for- del Comune, Lorella Ronconi, per l?impegno con il quale porta avanti progetti di così alto valore sociale, i gestori degli stabilimenti, la società cooperativa il Melograno e l?associazione Balneari Grosseto. ?Mare per tutti? riesce a garantire un?occasione di svago e di relax in tutta sicurezza e tranquillità?. Di seguito l?elenco degli stabilimenti che hanno aderito al progetto in questa stagione: le Nazioni, Grifomare beach, Bertini, Tropical, Kursaal, Gabry, la Rotonda, Nettuno, Gondoletta, Moderno, Paperino, Oscar, il Faro, Sirena, il Lido, Rosmarina, Moreno beach, Moby Dick, Miramare, Cral Poste, Gabbiano Azzurro, Pineta, Stella, Ricci di Mare, Vacanze. LE NEWS ? 125 LE NEWS Covid, stanziati 70 mln per sostenere i musei non statali Aumentano di 20 milioni di euro che si aggiungono ai 50 del fondo emergenza imprese e istituzioni culturali, istituito dal Decreto Legge Rilancio, le risorse a sostegno dei musei e dei luoghi della cultura non statali italiani, per un totale di 70 milioni di euro Nella foto il Centro Documentazione etrusco di Frassinello I l ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha annunciato il 7 ottobre scorso di aver aumentato di 20 milioni di euro le risorse a sostegno dei musei e dei luoghi della cultura non statali italiani, risorse che si aggiungono ai 50 milioni di euro del fondo emergenza imprese e istituzioni culturali, istituito dal Decreto Legge Rilancio, stanziati con lo stesso obiettivo a fine giugno. In questo modo il totale disponibile per sostenere queste realtà museali è di 70 milioni. «In questo modo ? ha spiegato il ministro in una nota ? si potranno sostenere quasi integralmente le esigenze manifestate e permettere a queste istituzioni culturali di poter proseguire nella loro fondamentale attività». Un finanziamento importante destinato ai tanti musei civici, ai musei diocesani e agli altri musei e luoghi della cultura non statali pubblici o con personalità giuridica (solo in Toscana sono 497 secondo i dati Istat 2018), che hanno fatto domanda. Le risorse saranno ripartite in misura proporzionale ai minori introiti derivanti dalla vendita di biglietti nel periodo che va dal 1 marzo al 31 maggio 2020 rispetto all?analogo periodo 126 ? Maremma Magazine ?Novembre 2020 del 2019, in particolare sulle mancate visite scolastiche e delle festività pasquali e ponti primaverili. Soddisfazione per questa notizia è stata espressa da Irene Lauretti presidente della rete Musei di Maremma che riunisce 50 tra musei, aree archeologiche e centri espositivi pubblici e privati della provincia di Grosseto. «L?aumento delle risorse da parte del ministero è un fatto molto positivo ? ha commentato ? e darà un aiuto ai nostri musei, tutti non statali, in proporzione alle perdite economiche subite nel periodo del lockdown. Voglio ricordare che nello scorso mese di maggio i Musei di Maremma, insieme a Fondazione Musei Senesi, e all?Associazione Nazionale Case della Memoria, avevano inviato al ministro un appello ? sottoscritto da altri sedici sistemi museali toscani ? e avevano promosso una petizione pubblicata su Change.org (che ha ottenuto oltre 1.200 firme) proprio per sollecitare un interesse a favore dei musei non statali. Il nostro appello è stato ascoltato e l?auspicio è che questo provvedimento ? conclude Irene Lauretti ? possa diventare una misura permanente a supporto delle attività che questi musei svolgono, regolarmente e con continuità e indipendentemente dai flussi turistici, a servizio delle loro comunità locali». è stata dedicata a Giulia Maria Crespi, la fondatrice del FAI, scomparsa lo scorso luglio. ?Campagnatico ? commenta Maria Pia Vecchi, capodelegazione provinciale del FAI ? è per gli amanti della commedia luogo d?eccellenza della geografia dantesca è al centro di uno dei canti più famosi del Purgatorio, nel cuore di un incontro che non si dimentica, quello con Omberto Aldobrandeschi, noto per l?antico delitto consumato in battaglia, nella piazza del Cassero. Ma Campagnatico non è solo Medioevo: la Bella Epoque, l?ultimo giro di valzer della borghesia europea, è arrivata fin quassù. Sono stati, quindi, tantissimi gli stimoli di queste Giornate Fai d?Autunno, durante le quali, tra l?altro è stato possibile visitare, in via del tutto eccezionale, due ville private, una speculare all?altra: il meraviglioso giardino all?italiana di villa Bellaria, realizzato da colui che è considerato il più grande architetto paesaggista italiano del Novecento, Pietro Porcinai. E di fronte, la splendida villa Rossi con il giardino all?inglese riservata esclusivamente ai soci FAI. Casa Rossi, costruita nel 1880, non ha subito modifiche, e quindi si sono potuti ammirare ancora gli affreschi delle camere stile Liberty con al primo piano ben riconoscibile la sala da ballo. Si è potuto ammirare la selleria e la scuderia, con le carrozze, le selle e i finimenti che risalgono al 19201930. Nel week end del 24 e 25 ottobre, tra l?altro, è stato possibile visitare anche Montorsaio?. ?Ringrazio il FAI ? afferma il sindaco Luca Grisanti ? per aver scelto Campagnatico per le sue giornate d?Autunno. È la dimostrazione che i nostri borghi rappresentano dei tesori spesso nascosti. Questa iniziativa contribuisce a farli venire alla luce del sole, ma soprattutto dimostra ai residenti, ancora più che ai turisti, che a volte basta allontanarsi di poco dalla città per scoprire delle realtà di grande pregio che, spesso, non si conoscono o si danno per scontate. Invece meritano attenzione. Da qui il mio plauso al Fai per un?attività che va in questo senso e che è sicuramente da apprezzare?. Le Giornate FAI d?Autunno a Campagnatico sono state organizzate dalla delegazione provinciale del FAI su proposta dell?associazione Maremma Toscana, con la preziosa collaborazione del Comune di Campagnatico, della proloco di Campagnatico, degli usi civici di Montorsaio e della Misericordia di Campagnatico. Il FAI ringrazia per la disponibilità la proprietaria di villa Bellaria, signora Luisa Querci della Rovere e la proprietaria di villa Rossi, signora Silvana Rossi Passani. Tre sono stati gli itinerari proposti: ?Campagnatico: dieci secoli di arte e paesaggio? con la visita della Pieve di San Giovanni Battista, il Cassero senese, l?ex Pieve di Sant?Antonio Abate, il teatro comunale Silvio Rossi, il Parco di villa Bellaria, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie; ?Campagnatico: dieci secoli di arte e paesaggio? e villa Rossi, la selleria e la scuderia (questo itinerario che comprendeva anche villa Rossi è stato riservato ai soci FAI). E solo nei giorni 24/25 ottobre oltre a Campagnatico è stato proposto anche l?itinerario ?Montorsaio?. Non sono mancati gli eventi collaterali come l?intervento teatrale sulla donna della Belle époque di Giacomo Moscato a Villa Rossi oppure la presentazione del libro sul santuario con la partecipazione del vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, con a seguire una visita guidata a cura di Alessio Caporali, autore del testo. O ancora gli interventi di teatro musicale a cura di Paolo Mari e Giacomo Postiglione, al teatro Rossi. UNA NUOVA MAGLIA PER ACCOMPAGNARE L?US GROSSETO IN LEGA PRO È stata presentata a metà ottobre, nella sala consiliare del Comune di Grosseto, la nuova maglia dell?Us Grosseto 1912. È Ecopolis srl il nuovo main sponsor che accompagnerà anche sulla maglia il Grifone nel campionato di Lega pro 2020/21. Un accordo importante per entrambe le società che, con la sottoscrizione di questo nuovo accordo, saranno fianco a fianco in questa nuova sfida. L?azienda Ecopolis, presente da oltre trent?anni sul territorio, si occupa di vendita, assistenza e noleggio di autospazzatrici stradali, oltre che di attrezzature per il trasporto e la raccolta di nettezza urbana. Un?esperienza importante nel settore che garantisce soluzioni personalizzate per ogni necessità. ?Siamo fieri ? affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Fabrizio Rossi, assessore allo Sport ? di accompagnare la squadra cittadina in questa nuova prestigiosa avventura. Abbiamo a cuore il successo dell?Us Grosseto, per cui come Amministrazione ci siamo subito attivati per trovare uno sponsor che potesse sostenere la squadra nell?impegnativo percorso in Lega Pro e per adeguare lo stadio della città secondo gli standard dettati dal regolamento della FIGC. Oggi più che mai, siamo pronti a tifare con orgoglio i nostri campioni che con passione e forza rappresentano la nostra città nel calcio che conta?. ?Siamo felici ? spiega Mario Ceri, presidente dell?Us Grosseto 1912 ? di poter intraprendere questo cammino insieme, nonostante le difficoltà incontrate e che incontreremo, perché solo insieme possiamo mettere le basi per costruire qualcosa di duraturo e di molto importante. La risposta che Ecopolis ha dato, non solamente a noi ma a tutta la città, va nella giusta direzione per sviluppare collaborazioni che possano far crescere il territorio e possano portare in alto il nome di Grosseto?. ?Sono onorato come imprenditore e cittadino ? spiega Leonardo Lazzerini, di Ecopolis ? di aver dato un contributo importante alla città e alla nostra squadra di calcio. Sono convinto che, oggi più che mai, per raggiungere risultati importanti ci sia bisogno dei fatti più che delle parole e noi per questo vogliamo essere al fianco del Grosseto calcio per portare più in alto possibile il nome della nostra città. Mi auguro che, nonostante le tante difficoltà dovute al covid, questo possa essere davvero un anno ricco di soddisfazioni?. Intanto, nelle scorse settimane all?US Grosseto 1912 è stato conferito il Premio In-Arch 2020 che viene assegnato alla miglior opera della Toscana per l?anno 2020, con un costo inferiore ai 5 milioni di euro. Il premio ritirato, nel è un riconoscimento per la realizzazione del Centro sportivo di Roselle, progettato dall?ingegnere Angelo Lupo e inaugurato lo scorso ottobre. ?Siamo davvero felici di questo premio ? spiega Simone Ceri, vicepresidente Us Grosseto ? perché come tutti sanno il nostro progetto parte proprio dal settore giovanile e, quindi, dalla casa dei nostri ragazzi. Il Centro sportivo di Roselle non è soltanto il punto di riferimento per tutta la provincia ma anche un?opera di grande bellezza dove i nostri ragazzi possono allenarsi beneficiando delle diverse strutture e anche di ben quattro superfici diverse quali l?erba, l?erba sintetica, il cemento e la sabbia. Il riconoscimento ottenuto da In Arch è l?ennesimo stimolo che ci rende orgogliosi e che vogliamo condividere con tutta la città di Grosseto?. ?Ci siamo iscritti a questo premio quasi per scherzo ? spiega Angelo Lupo, l?ingegnere che ha progettato il Centro sportivo ? per vedere se gli apprezzamenti ottenuti in città potevano essere condivisi anche da una giuria qualificata. La vittoria di questo premio è un riconoscimento al nostro lavoro nel quale abbiamo creduto e per il quale dobbiamo ringraziare la famiglia Ceri, per la fiducia incondizionata che ci ha concesso. Un ringraziamento anche all?impresa Fidia, di Grosseto, che ha resto possibile la realizzazione del Centro. Siamo orgogliosi di questo premio che vogliamo dedicare all?Us Grosseto e alla città?. A ritirare il premio nel palazzo ducale di Urbino sono stati l?ingegnere Angelo Lupo e gli architetti Giulio Basili e Arianna Festelli. Adesso il Centro sportivo dell?Us Grosseto passerà alla selezione nazionale del premio In Arch, nato nel 1962 con l?obiettivo di mettere in risalto la qualità dell?architettura come processo complesso che coinvolge tutti i passaggi della filiera produttiva. LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane spa Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. Campo Morino - 01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.711040, sito web www.tipografiaambrosini.it, email info@tipografiaambrosini.it ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti a CS Edizioni srl - Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - 349 2872103 - Fax 0564 1979133, inviando anticipatamente l?importo pari al doppio del prezzo di copertina, mediante assegno bancario non trasferibile intestato a CS Edizioni srl o bollettino sul conto corrente postale n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto ABBONAMENTI PREZZI: una copia euro 3,50; abbonamento annuale (10 numeri): euro 30,00 per l?Italia ed euro 140 per l?estero. L?abbonamento decorrerà dal primo numero disponibile (prima della spedizione mensile in abbonamento postale) e potrà avere inizio in qualsiasi periodo dell?anno. Per il rinnovo attendere l?avviso di scadenza. MODALITÀ DI PAGAMENTO: Gli importi indicati potranno essere versati: ? tramite assegno non trasferibile intestato a CS Edizioni srl, da inviare a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante bollettino postale sul conto corrente n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante carta di credito. SUGGERIMENTI Le informazioni inserite in questo numero sono state raccolte in anticipo rispetto alla programmazione definitiva degli eventi. Suggeriamo pertanto ai lettori di verificare sempre, telefonicamente, se non siano intervenuti cambiamenti nelle date, negli orari. La redazione di Maremma Magazine non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda l?effettiva attuazione delle iniziative elencate nelle pagine precedenti, né per eventuali cambiamenti di programma. PER CONTATTI Gli enti, le associazioni, le pro loco, i privati che volessero inviarci i calendari delle varie manifestazioni possono farlo: ? per fax al numero 0564 1979133; ? per posta ordinaria all?indirizzo Maremma Magazine c/o CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? per e-mail sulla casella: redazione@maremma-magazine.it oppure maremma.magazine@virgilio.it N.B. I programmi degli eventi devono tassativamente pervenire in redazione entro il 20 del mese precedente a quello nel quale andranno a svolgersi. Eventuali collaborazioni sono libere e gratuite. © 2020 COPYRIGHT CS EDIZIONI SRL Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l?autorizzazione scritta dell?Editore. Questo periodico è associato all?USPI Unione Stampa Periodica Italiana e all?A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10