MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E Il Giglio e Giannutri, scrigni e custodi di tesori e bellezze tutte da scoprire IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XXI ? NUMERO 7 ? SETTEMBRE 2023 ? ? 3,50 Inoltre... Maremma sempre più ciclabile, la bandiera gialla sventola su cinque comuni Al via a Sovana la mostra dedicata a Papa Gregorio VII Grosseto, gli anni ?60 tornano con La Città Visibile e La Notte della Cultura Musica da Ripostiglio: emozioni, spontaneità e tanta simpatia Girogustando in Maremma, riparte il tour enogastronomico nei ristoranti A tu per tu con Massimiliano Venturacci, alias il Conte Max 16 33 36 76 SOMMARIO VIVI 16............Maremma sempre più ciclabile, la bandiera gialla sventola su cinque Comuni del territorio 23............Grosseto, Alberese e Talamone finalmente unite da un itinerario ciclabile per mountain bike 27............Gli anni ?60 tornano a Grosseto con La Città Visibile e La Notte della Cultura 33............?Ego Gregorius Papa?, al via a Sovana la mostra dedi? cata a Papa Gregorio VII 36............Massa Marittima, esperti di etruscologia a conve? gno in onore di Camporeale 40............Proiezioni di film, Caravaggio e molto di più: sono ancora tanti gli appuntamenti della stagione culturale estiva a Capalbio 45............?Giorni Felici?, il festi? val di teatro tra onde e colli dedicato ad Eugenio Allegri 48............Girogustando in Maremma, riparte il tour eno? gastronomico nei ristoranti del? la provincia di Grosseto 52............Prodotti, ricette, consi? gli: viaggio nel gusto alla sco? perta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collabo? razione con Conad Grosseto 56............Semplificare il lavoro delle aziende vitivinicole? Si può, grazie al software Enolo? gia di GS Sistemi. L?esperienza di Morisfarms 60............?Artigiani del futuro?, il progetto di Cna a sostegno del lavoro e del territorio 64............Fabio Zappalorti: ?Più efficienza e trasparenza per i cittadini. Così abbiamo reso migliori i consorzi di bonifica? 68............A tu per tu con Massi? miliano Venturacci, alias il Con? te Max 73............Musica da Ripostiglio: emozioni, spontaneità, improv? visazione e tanta simpatia 76............Il Giglio e Giannutri, scrigni e custodi di tesori e bel? lezze tutte da scoprire 84............Sovana, le reliquie del Patrono San Mamiliano traslate nella Cattedrale 88............Con ?Ancora Giglio? alla scoperta degli angoli più belli di quella perla dell?arcipe? lago toscano chiamata Isola del Giglio 92............Bed & Breakfast ?Le In copertina, la Torre di Giglio Campese (Isola del Giglio) SOMMARIO ? 9 106 Poste di Simplicio?, un sogno diventato realtà sullo scoglio di Campese SCOPRI C?è da vedere 98............I romani nella Valle d?Oro dell?ager cosanus e la vil? la di Settefinestre Pillole di Storia 103.........La bonifica integrale in Maremma e le vie del riscatto grossetano Personaggi 106.........Castiglione della Pescaia con gli occhi di Italo Calvino: un itinerario tra natu? ra e letteratura L?angolo del libro 110.........?Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria?, il libro di Zipoli pre? miato a livello nazionale 112.........?Bianciardi? a fumetti, 124 la scommessa della Kleiner Flug Aziende al Top 114.........Edilpittura Costruzioni e Giuseppe Gozzi, sessant?anni di lavoro e di amore per la Maremma GUSTA Vino e dintorni 120.........Alberese e Scansano unite da un filo di colore ?Rosso Morellino? WINE NEWS 122.........Quinta rassegna?degu? stazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette, consegnati a Festambiente i riconoscimenti 123.........Un calice ad hoc per apprezzare il Vermentino 123.........Il Fiorino premiato con 18 stelle al Great Taste Awards Di vino in cibo 10 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 130 124.........Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, una bella e lunga storia che dura da 50 anni Il vino del mese 128 .........?Calasole? Maremma Toscana DOC, il Vermentino in purezza di Rocca di Montemassi A Tavola 130 .........Ristorante ?L?Etrusco? e l?esperienza sensoriale a tavola è servita, nel cuore di Grosseto La ricetta 134.........Un arrosto fiorentino dal sapore antico, l?arista con patate LE NEWS 136.........Rete Grobac, nel 2023 investiti 126mila per le biblio? teche e gli archivi della provin? cia di Grosseto 137.........In arrivo la riforma delle guide turistiche 136 138.........?Capsule Collection borse?, il progetto lanciato in distilleria 138.........Le cinque vele svento? lano sul mare di Capalbio 139..........Gaia, un?assistente vir? tuale per i visitatori del Museo di storia naturale della Maremma 140.........Costa maremmana, aumentano le spiagge dalla qualità certificata 140.........Grosseto, le gallerie pedonali del Bastione Maiano verso il restauro 141.........Torna a settembre a Pitigliano il Festival della Lette? ratura Resistente 141.........Record di Spighe Verdi in Maremma 142.........Gli ?Argomenti? di Cor? ridori in mostra a San Vincenzo 143.........www.investingrosse? to.it, il portale che collega l?Am? ministrazione comunale con le imprese del territorio L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Prove tecniche di dialogo per l?individuazione di politiche locali di sviluppo turistico I l dibattito che si è aperto nelle scorse settimane sui social sulla stagione turistica 2023 ? stagione che pare essere tutt?altro che brillante ? merita di essere approfondito perché sta offrendo spunti d?interesse e soprattutto perché sta evidenziando tutti i limiti del nostro sistema turistico provinciale e la necessità di adottare correttivi. Una stagione complicata Ma andiamo con ordine partendo in primis dall?analisi dei dati oggettivi. Ebbene da più parti sta emergendo un quadro non in linea con le aspettative di inizio anno. Ora, se da un lato è vero che i bilanci è sempre meglio farli alla fine (numeri alla mano), piuttosto che in corso d?opera, è altrettanto vero che il trend di questi ultimi mesi pare essere in controtendenza rispetto al boom del 2022. I motivi? Sono tantissimi e molti di questi hanno a che fare con questioni che passano sopra i singoli territori. Il ritorno alla normalità dopo il biennio pandemico, la riapertura delle frontiere (che ha riproposto tante mete estere come valide e concorrenziali alternative all?Italia), il caldo torrido di quest?estate portato da Caronte, il caro vita e l?inflazione alle stelle con conseguente riduzione della capacità di spesa del ceto medio, il prezzo della benzina fuori controllo, gli stipendi che non aumentano, ecc. ecc.: sono solo alcuni degli elementi che hanno inciso negativamente sulla stagione di moltissime destinazioni turistiche del Bel Paese. Maremma, ovviamente inclusa. La nostra provincia, infatti, di fronte ad un quadro generalizzato così complicato, quest?anno non ha brillato, non è riuscita ad affrancarsi rispetto alle difficoltà congiunturali ed ha sofferto, come del resto in sofferenza sono andati comunque anche tanti altri territori. La necessità di intervenire Dunque, il quadro che si va delineando non appare roseo, ma ecco la nota positiva, rappresentata dalla presa d?atto ufficiale che è necessario intervenire per migliorare il nostro sistema territoriale. Il deficit di governance in ambito turistico è ormai sotto gli occhi di tutti. La promozione dei singoli territori affidata a Toscana Promozione sta palesando dei limiti e anche la suddivisione della Maremma in 2 ambiti turistici territoriali (Area sud ed Area nord) ? 3 se consideriamo anche l?Amiata ? non aiuta ed in tanti stanno invocando una riforma sulla scorta soprattutto della banale considerazione che la Maremma grossetana è una e forse sarebbe preferibile promuoverla in maniera unitaria, anche per dare più forza al brand ?Maremma?, tema, di cui spessissimo si parla. Insomma, le cose da fare non mancano e di questo hanno cominciato a rendersi conto Confesercenti e Ascom Confcommercio Grosseto che in una nota congiunta hanno messo nero su bianco argomenti più che condivisibili. ?Follonica, Pitigliano, Marina di Grosseto, Saturnia, etc... sono solo alcuni dei territori della nostra Provincia ? si legge in una nota congiunta delle due associazioni di categoria ? dove iniziano a nascere spontaneamente ? da realtà ricreative, operatori, esercenti, cittadini ? richieste di confronto con gli amministratori locali, perché ci si interroghi sulle politiche locali di sviluppo turistico. L?attuale stagione estiva piuttosto al di sotto delle aspettative ? prosegue la nota ? (...) sta mostrando con tutta chiarezza i punti di forza ed i limiti della Maremma come destinazione turistica; e? innegabile infatti la necessita? di politiche turistiche di rete, che al momento gli ambiti turistici non sembrano aver colmato, ma semplicemente stimolato, mostrando ancor più l?urgenza di porre politiche di sviluppo attive, con la regia degli enti locali, ma in piena condivisione, confronto, e comunione d?intenti con il tessuto produttivo locale. Le due associazioni di categoria del commercio, turismo e servizi Confcommercio e Confesercenti ? prosegue la nota ? possono e devono svolgere un ruolo determinante in termini di proposte di progettualità utili, buone pratiche suggerite dalle nostre strutture regionali e nazionali, rafforzamento delle politiche di rete, intermediazione con le pubbliche amministrazioni?. La proposta Ed ecco la proposta finalizzata all?individuazione di nuovi percorsi di sviluppo in una logica sinergica pubblico-privato, da mettere in pista quanto prima. ?Nell?era della crisi della rappresentanza ? sottolinea ancora la nota delle due associazioni ?, e? necessario rendersi conto ogni giorno di più della necessita? di costruire una rete territoriale capillare ed allo stesso tempo sovracomunale per ottenere politiche utili ed efficaci di sviluppo turistico della Maremma, ed a tale ruolo sono preposte le nostre associazioni di categoria, nella speranza che tale consapevolezza collettiva sia patrimonio comune degli amministratori locali, dai quali ci aspettiamo un continuo coinvolgimento. Ad ogni stimolo, chiamata, richiesta, noi risponderemo presente, e non mancheranno anche iniziative in tal senso da parte nostra, secondo ogni stimolo ricevuto dagli imprenditori che rappresentiamo. La Maremma ? conclude la nota di Confcommercio e Confesercenti ? ha bisogno in questa era delle sue migliori energie, fra le quali siamo certi di poter annoverare le nostre associazioni di categoria, e sarà nostra intenzione ribadirlo incontrando in un meeting da fissare nel prossimo mese di Settembre, gli amministratori pubblici che riusciranno ad intervenire, per sigillare insieme una comunione d?intenti per lo sviluppo della Maremma?. Bene così. A questa ricerca di dialogo ci associamo anche noi, come testata giornalistica che parla spesso di Maremma e di turismo, con l?auspicio che inizi davvero un percorso collaborativo fra più soggetti finalizzato a far crescere la Maremma e a farla diventare sempre più attrattiva e vincente. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI TURISMO Maremma sempre più ciclabile, la bandiera gialla sventola su cinque Comuni del territorio DI ROBERTA FALASCA Sono cinque i Comuni della Maremma a cui è stata assegnata dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) la targa Comuni ciclabili. Si tratta di Massa Marittima, Follonica, Scarlino, Castiglione della Pescaia e Grosseto: un riconoscimento importante per l?impegno dimostrato dalle amministrazioni nella promozione di politiche a favore della mobilità ciclistica anche in ottica di contrasto alla crisi energetica e climatica S ventola la bandiera gialla su cinque comuni della Maremma: si tratta di Massa Marittima, Follonica, Scarlino, Castiglione della Pescaia e Grosseto, confermati anche nel 2023 dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), Comuni ciclabili, il riconoscimento che valuta l?impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile e che, in questi anni, ha coinvolto quasi 180 comuni italiani di ogni 16 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 dimensione, tra cui 9 capoluoghi di regione e 26 capoluoghi di provincia. Massa Marittima consolida anche quest?anno il riconoscimento con il punteggio di 1 bike-smile assegnato dalla Fiab all?amministrazione comunale, per l?impegno dimostrato nella promozione di politiche a favore della bicicletta. È il quarto anno consecutivo che nella città del Balestro sventola la bandiera gialla dei Comuni ciclabili. «Il Comune di Massa Marittima ? spiega il vicesindaco con delega allo Sport del Comune di Massa Marittima Maurizio Giovannetti ? ha visto accolta per la prima volta nel 2020 la richiesta di far parte dei Comuni ciclabili, entrando nel circuito delle città italiane a misura delle due ruote. Un riconoscimento che ci fa estremo piacere e sul quale gioca un ruolo importante il livello raggiunto da Massa Marittima in termini di offerta per il cicloturismo, con GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE gli oltre 500 chilometri di sentieri, da percorrere in mountain bike e in e-bike, la varietà dei percorsi proposti e dei servizi specializzati a disposizione dei ciclisti. Più complessa invece, per la morfologia di Massa Marittima, è la mobilità ciclabile in città, ma siamo comunque impegnati nella promozione di iniziative tese a incentivare l?uso della bici». «Per il Comune di Massa Marittima ? sottolinea più nel dettaglio Giovannetti ? la bandiera gialla è il simbolo di un percorso intrapreso in questi anni sulla mobilità ciclistica, che intendiamo portare avanti cercando di cogliere anche i suggerimenti che arrivano dalla federazione, per migliorare sempre di più, mettendo in campo iniziative bikefriendly che ci consentano nel tempo di mantenere questo riconoscimento. Massa Marittima in ambito sportivo e turistico si sta affermando come il paradiso dei bikers per l?ampia rete di percorsi ciclabili e di servizi dedicati a chi vuole visitare il territorio in bici. Percorsi semplici per neofiti, per le famiglie e percorsi tecnici off road, impegnativi, per i più esperti. Queste caratteristiche hanno portato Massa Marittima a diventare un punto di riferimento per le squadre nazionali di mountain bike di diversi stati d?Europa, ospitando allenamenti di giovani talenti e di grandi campioni. Stiamo collaborando con i Comuni dell?Ambito Territoriale Turistico su un?ambiziosa progettazione integrata della rete cicloturistica che, superando i singoli confini comunali, porti un altissimo valore aggiunto. Se il nostro punto di forza è il cicloturismo ? evidenzia ancora Giovannetti ? e ci viene riconosciuta una buona capacità di promozione degli eventi ludico sportivi, c?è ancora molto da impegnarsi sulla mobilità urbana in bicicletta, aspetto sul quale la conformazione stessa di Massa Marittima, non aiuta a trovare soluzioni efficaci per incentivare l?uso della bici come mezzo di trasporto quotidiano, riducendo l?uso delle auto. Questo limite, al momento, ci impedisce di innalzare il nostro livello di ciclabilità che ci viene riconosciuto dall?associazione. Fiab, nella valutazione finale, per migliorare da questo punto di vista ci consiglia di rendere permanente la sperimentazione di Pedibus (tutti a scuola a piedi o in bici) incentivando così un uso più frequente della bici da parte dei cittadini, PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Fiab ComuniCiclabili non è un premio ma uno strumento pensato e sviluppato per aiutare le amministrazioni a valutare quanto il proprio territorio sia realmente a misura di bicicletta per i residenti e per i turisti affinché si trasformi in una sana abitudine». Tra i cinque comuni bike-friendly c?è anche Follonica che si conferma Comune Ciclabile con 3 bike-smile per il sesto anno consecutivo. «Anche quest?anno ? commenta l?assessora alle Politiche ambientali e della sostenibilità del Comune di Follonica Mirjam Giorgieri ? abbiamo raggiunto l?importante obiettivo conferito all?interno della rete Fiab ComuniCiclabili e ne siamo molto orgogliosi. Si confermano i 3 bike-smile sulla bandiera gialla e anche quest?anno Follonica ha raggiunto l?importante obiettivo per l?impegno nella promozione e nella realizzazione delle infrastrutture. Non ci fermiamo qua, abbiamo altri obiettivi da raggiungere: stiamo lavorando al Piano urbano per la mobilità sostenibile e al collegamento ciclabile della città con Montioni, oltre che alla Ciclovia tirrenica». Stesso discorso per Scarlino comune maremmano che continua ad essere amico delle due ruote, per il quinto anno 18 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 consecutivo, con assegnazione di bandiera gialla e 4 bike-smile su cinque. Un?attestazione importante per le politiche di mobilità urbana attuate dall?amministrazione comunale. «Siamo orgogliosi di aver ottenuto ancora una volta un punteggio così alto dalla Fiab ? spiega il vicesindaco Luciano Giulianelli ? che ringraziamo perché ci affianca e stimola nello sviluppo della mobilità dolce e nel fondamentale percorso di sensibilizzazione verso la comunità, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Nei mesi scorsi fa abbiamo aderito ad un?iniziativa di Fiab rivolta agli studenti. I piccoli sono andati a scuola a piedi: esperienze come questa insegnano ai ragazzi e alle loro famiglie l?importanza delle buone pratiche. E continueremo su questa strada. In questi anni ci siamo occupati della manutenzione delle principali piste ciclabili del nostro territorio: adesso è tempo di nuove progettazioni che presto presenteremo alla cittadinanza. Non solo. Ricordo che il nostro Comune è capofila del protocollo della sentieristica, un accordo programmatico che coinvolge i Comuni delle Bandite di Scarlino (oltre a Scarlino, ci sono Follonica, Gavorrano e Castiglione della Pescaia) e le associazioni locali, che ha come obiettivo quello di uniformare i tanti sentieri presenti all?interno del territorio gestito dalle Bandite. Un progetto che sta andando avanti in modo concreto e che darà presto i suoi frutti. L?attenzione resta alta e continueremo a impegnarci: la mobilità lenta è una chance da sfruttare sia per il benessere comune che per lo sviluppo turistico?. Bandiera gialla della mobilità sostenibile con 3 bike-smile anche per Castiglione della Pescaia vessillo che la cittadina costiera si aggiudica dal 2018 confermandosi Comune Ciclabile. Quest?anno Fiab ha registrato variazioni positive in pagella sia nell?ambito del cicloturismo, sia nella comunicazione. Inoltre, la pedonalizzazione del lungomare corrispondente ad un tratto della Ciclovia Tirrenica e le nuove ZTL ha permesso di aumentare il punteggio: la promozione è ora a portata di mano. «Questa importante attenzione da parte di Fiab ? affermano Elena Nappi e Susanna Lorenzini, rispettivamente sindaca ed assessora al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia ? è il proseguo di un proficuo confronto che portiamo avanti in sinergia con l?associazione delle due ruote e con tutti gli stakeholder del territorio. La Federazione italiana ambiente e bicicletta annualmente verifica i progressi compiuti dal nostro Comune sulla mobilità urbana, sulle ciclabili locali e sulle infrastrutture, che dimostrano il nostro impegno nel portare avanti un?attenta comunicazione e promozione di questa tematica». «Castiglione della Pescaia ? sostiene Lorenzini ? si avvale di un gran lavoro di squadra che il Comune e il mondo dell?associazionismo sportivo e quello dell?accoglienza locale conducono stando al passo con i tempi». «Continuiamo a valorizzare la mobilità alternativa attraverso le nostre scelte sul paese ? prosegue l?assessora ? registrando un incremento dell?utilizzo della bicicletta: una tendenza piacevolmente riscontrata sia fra i castiglionesi, che tra i turisti amanti del nostro territorio». «La Federazione italiana ambiente e bicicletta ? aggiungono le amministratrici ? ha evidenziato il cammino che sta compiendo l?amministrazione comunale nella realizzazione della Ciclopista Tirrenica nel proprio tratto di competenza. Siamo stati il primo ente pubblico ad ottenere i finanziamenti dalla Regione Toscana per l?attuazione di questo tracciato ciclabile di interesse nazionale che si snoda lungo la costa, collegando Ventimiglia a Roma, che porterà indiscussi benefici sia alla comunità locale che per tutto l?indotto della provincia». «Stiamo vivendo un momento storico per quanto riguarda lo sviluppo del turismo attivo in Maremma, di cui quello in bicicletta rappresenta uno dei tasselli fondamentali ? concludono le amministratrici ? ed è quanto mai importante che i tanti soggetti interessati allo sviluppo dei territori in chiave sostenibile, primi tra tutti i Comuni e la Provincia di Grosseto, facciano rete per sostenere i finanziamenti statali e regionali». Cicloturismo in Maremma, ecco la terza edizione della guida L a Maremma cicloturistica dà spettacolo anche nella nuova pubblicazione ?Cicloturismo in Maremma?, giunta alla terza edizione e presentata il 2 agosto scorso in occasione della consegna della bandiera gialla di ComuniCiclabili FIAB al comune capoluogo. La guida presenta 25 itinerari cicloturistici, di uno o più giorni ? curati da Fiab Grosseto Ciclabile per il Comune di Grosseto e l?Ambito Turistico Maremma Sud, di cui Grosseto è capofila ? che traggono origine dai percorsi del Cicloraduno nazionale FIAB svoltosi in Maremma nel giugno 2016, e dall??Atlante Bike? pubblicato sul portale u?ciale della destinazione turistica della Toscana www.visittuscany.com lanciato nell?ottobre 2022. Oltre 1500 km nella terra dei butteri da percorrere in bicicletta, strada gravel o mtb, muscolare o a pedalata assistita, con una varietà di percorsi e di?coltà altimetriche che vanno dalla pianura alla collina. «Con questa raccolta ? commenta Angelo Fedi, presidente di Fiab Grosseto Ciclabile e Consigliere nazionale Fiab area cicloturismo ?, abbiamo voluto creare un luogo virtuale dove si possa­ no ritrovare le varie anime che spingo­ no le persone a inforcare una bicicletta, dallo sportivo al contemplativo, a chi interpreta la bici come terreno di sfida con sé stesso, a chi la trova il mezzo ideale per andare alla scoperta del ter­ ritorio in chiave sostenibile. La marem­ ma grossetana di storie da raccontare ne ha infinite, così come infinite sono le possibilità di scelta di itinerari tra i bor­ ghi millenari, le aree archeologiche, i parchi e le oasi di questa terra che si estende tra la costa tirrenica e il Monte Amiata. Abbiamo provato a dare un senso compiuto ad ogni percorso con un ultimo, lungo itinerario in sei tappe e 350 km che li racchiude tutti, è il Gand Tour della Maremma, un itinerario interamente segnalato sul territorio che inizia e si chiude a Grosseto dopo aver raggiunto le spiagge più belle delle Toscana, le meraviglie delle Colline Metallifere, i contra?orti del Monte Amiata, le terre della Civiltà del Tufo, la Costa d?Argento e il Monte Argenta­ rio». Le tracce gps di tutti gli itinerari della guida sono scaricabili dai portali www.visittuscany.com e www.fiabgrosseto.it Il territorio della Maremma grossetana è attualmente al centro di progetti cicloturistici d?interesse nazionale che fanno capo alla rete Bicitalia, come la Ciclopista Tirrenica (Bicitalia 19), o la Ciclovia Grosseto-Fano (Bicitalia 18), mentre dall?Argentario trova origine un nuovo itinerario coast to coast da Orbetello a Civitanova Marche proposto nella programmazione regionale di Toscana e Umbria. In ultimo, anche a Grosseto è stato assegnato il riconoscimento di Comune Ciclabile con 3 bike-smile per il sesto anno consecutivo. PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI ???? Il riconoscimento, che valuta l?impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile, in questi anni, ha coinvolto quasi 180 comuni italiani di ogni dimensione, tra cui 9 capoluoghi di regione e 26 capoluoghi di provincia «Il Comune di Grosseto ? commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Mobilità, Riccardo Megale ? si aggiudica anche quest?anno tre bike-smile: un riconoscimento importante di cui andare fieri e che, come amministratori, ci ripaga degli sforzi fatti sul fronte della mobilità dolce e sostenibile. Ringraziamo, ancora una volta, la Fiab che rappresenta per noi un?importante bussola sia sul settore della mobilità sia su quello turistico. Si tratta di un percorso al quale abbiamo aderito con entusiasmo e che ci impegna ad un costante e annuale miglioramento. Una sfida che si rinnova, dunque, e ci conferma in un trend di miglio- ramento. Di particolare rilievo, quest?anno, l?incremento delle infrastrutture ciclabili, l?adesione del progetto zona30 a attività di educazione e sensibilizzazione nelle scuole, la progettazione della futura Greenway Urbana di via De? Barberi che, attraverso i fondi del Pinqua e del Pnrr, incrementerà notevolmente la rete ciclopedonale urbana e tanto altro ancora. Azioni queste fortemente volute dall?Amministrazione Vivarelli Colonna da sempre attenta e sensibile all?ambiente e alla mobilità ciclica e sostenibile. Con le future operazioni che metteremo in campo puntiamo, per la prossima edizione, ad ottenere il punteggio massimo». «FIAB ComuniCiclabili non è un premio ? sottolinea Alessandro Tursi, presidente di FIAB ? ma uno strumento pensato e sviluppato per aiutare le amministrazioni a valutare, sulla base di precisi criteri, quanto il loro territorio sia realmente ?a misura di bicicletta? per i residenti e per i turisti, e ad accompagnarle in un percorso di costante miglioramento nel tempo. Nonostante il taglio dei finanziamenti, infatti, molti Comuni continuano, con lungimiranza, a lavorare sul tema della mobilità ciclistica, ben consci del potenziale della bicicletta quale soluzione chiave per contrastare, oggi più che mai, crisi energetica e crisi climatica». Il progetto in breve F IAB-ComuniCiclabili è un progetto di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta nato sei anni fa per stimolare le amministrazioni locali nello sviluppo di politiche di mobilità ciclistica: scelte fondamentali per il buon esito della transizione virtuosa delle nostre città. Il riconoscimento attribuisce ai territori un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di un?analisi oggettiva dei molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile. Le aree di valutazione sono quattro: mobilità urbana (ciclabili urbane/infrastrutture, moderazione tra?ico e velocità), governance (politiche di mobilità 20 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 urbana e servizi), comunicazione & promozione, cicloturismo. Punto di forza dell?iniziativa è la verifica diretta, da parte di esperti e tecnici di FIAB-ComuniCiclabili, delle dichiarazioni fornite dai comuni che si candidano. Questo permette di fornire una valutazione oggettiva del grado di ciclabilità del singolo territorio, ma soprattutto di instaurare una proficua relazione con l?amministrazione e accompagnare ogni comune in un virtuoso percorso di costante miglioramento. Il punteggio assegnato è indicato con il simbolo dei ?bike smile? sulla bandiera gialla di FIAB ComuniCiclabili consegnata al comune insieme al ?documento di valutazione? in cui, oltre alle motivazioni, sono riportati utili suggerimenti per l?amministrazione locale in merito a scelte da intraprendere e interventi da attuare per migliorare nel tempo il livello di ciclabilità già raggiunto. Ogni anno, infatti, FIAB verifica lo stato di tutti i comuni in rete e rinnova il punteggio assegnato, adeguandolo ai passi compiuti dalla singola amministrazione. Agli occhi dei cittadini e dei turisti, inoltre, il riconoscimento FIAB-ComuniCiclabili qualifica gli sforzi dal comune per rendere il proprio territorio adatto e sempre più appetibile ad essere vissuto e visitato in bicicletta. Info: www.comuniciclabili.it CICLOTURISMO Grosseto, Alberese e Talamone finalmente unite da un itinerario ciclabile per mountain bike Finalmente inaugurato nel Parco della Maremma il nuovo percorso ciclabile del Collecchio, un tratto mancante di appena 2 km. ma di grande importanza anche in chiave turistica, che unisce, attraverso una rete di ciclabili e strade poderali, Grosseto con Talamone, passando da Alberese ed il Collecchio DI ELENA VANTELLINO U n tratto di 2 km che costeggia la ferrovia attraversando la parte centrale del Parco della Maremma? sembra poca cosa ma in realtà è un?opera destinata a modificare radicalmente la percorrenza ciclabile del Parco e del territorio limitrofo. Questi 2 km erano infatti quelli che mancavano per connettere una vasta rete, già esistente, di ciclabili e strade poderali che collegano Grosseto con Alberese, Alberese con il Collecchio e da lì le strade poderali nel Comune di Magliano fino, in ultimo, a Talamone passando per la strada della Valentina. Un?opera che il Parco della Maremma, grazie anche al contributo della Fondazione CR Firenze, ha fortemente PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI ???? Un?opera che il Parco della Maremma, grazie anche al contributo della Fondazione CR Firenze, ha fortemente voluto, progettato e realizzato, anticipando quella che sarà in futuro la ciclopista tirrenica voluto, progettato e realizzato, anticipando quella che sarà in futuro la ciclopista tirrenica. Un tassello fondamentale che apre importanti possibilità di sviluppo turistico non solo per il Parco della Maremma, ma per l?intero sistema turistico e sportivo della costa. ?Il ciclo-turismo ? ha detto il presidente del Parco Simone Rusci, in occasione dell?inaugurazione del nuovo tratto ? costituisce una modalità eccezionale per la fruizione del nostro territorio, un?occasione importante per il turismo lento e sostenibile ed un volano per la destagionalizzazione dei flussi turistici. Con quest?opera ? ha aggiunto il presidente Rusci ?, mettiamo l?ultima tessera 24 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 in un mosaico vasto e bellissimo, che tocca in pochi chilometri alcuni dei luoghi più suggestivi della nostra costa?. ?La tutela dell?ambiente ? ha sottolineato il presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori ? è uno degli ambiti verso i quali la nostra istituzione sta intensificando i propri interventi anche nel territorio grossetano. Salutiamo dunque con grande soddisfazione questo nuovo percorso ciclabile che, siamo certi, incontrerà il favore dei tanti cicloturisti che, soprattutto in Toscana, sono particolarmente numerosi. Un percorso reso ancora più suggestivo dalla bellezza del Parco della Maremma?. Le opere, realizzate con risorse proprie dell?Ente Parco e con un contributo di 30.000 euro, erogato dalla Fondazione CR Firenze, sono consistite nella pulizia e nello spianamento del terreno, nella realizzazione di due ponti ciclabili, nella realizzazione e modifica dei sistemi di recinzione delle proprietà agricole e nelle opere di segnaletica del tracciato. Il percorso, lo ricordiamo, è sterrato, per mountain bike. Il tratto del Collecchio è stato inaugurato, come detto il 22 luglio scorso, con una sbiciclettata da Alberese fino alla Tenuta dell?Uccellina (circa 12 km complessivi tra andata e ritorno), dove il risultato raggiunto è stato festeggiato con frutta e bibite fresche. Il tracciato è aperto tutti i giorni ed è gratuito. EVENTI Gli anni ?60 tornano a Grosseto con La Città Visibile e La Notte della Cultura Puntuale come ogni anno a settembre torna a Grosseto La Città Visibile, manifestazione d?arte e animazione culturale urbana organizzata dal Polo Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura. Tantissime le iniziative in programma nei giorni tra il 15 ed il 24 settembre sul tema di fondo rappresentato dalla ?rivoluzione della modernità? che ebbe origine negli anni Sessanta DI MAURO PAPA* N el 2023 ?La Città Visibile?, manifestazione d?arte e animazione culturale urbana organizzata dal Polo Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura, giunge alla sua quattordicesima edizione. Dal 15 al 24 settembre il Comune di Grosseto sarà animato da decine di iniziative culturali dedicate alla ?rivoluzione della modernità? che ebbe origine negli anni Sessanta. Il tema di fondo Negli anni Sessanta del Novecento la Maremma grossetana portò infatti a compimento la radicale trasformazione fisica iniziata con le bonifiche settecentesche e con il risanamento del suo territorio paludoso. In quegli anni la riforma fondiaria completò la trasformazione del paesaggio e la popolazione residente aumentò, accentuando il processo di immigrazione che vide crescere le realtà urbane. PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI 28 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Culturalmente, il momento fu segnato dalla ?Postilla? (1964) al ?Lavoro culturale? (1957) di Luciano Bianciardi, nella quale venne evidenziata la rivoluzione portata, soprattutto sulla costa, dal fenomeno del nascente e dilagante turismo di massa. Grosseto vide l?urbanista e sociologo Gianfranco Elia diventare assessore alla Cultura e definire rapporti di collaborazione con il Museo Nazionale d?Arte Moderna diretto da Palma Bucarelli. Nel capoluogo aprirono inoltre le prime gallerie private d?arte contemporanea e arrivò Ico Parisi, architetto di fama nazionale, a progettare gli arredi per il nuovo e lussuoso Hotel Lorena. L?Argentario cominciò a essere frequentato assiduamente da artisti importanti (tra cui Mario Schifano), mentre a Saturnia si costruì una piccola dimora il celebre pittore Gastone Novelli e, vicino Punta Ala e a Roccamare, i più grandi architetti internazionali realizzarono ville per facoltosi committenti. La Maremma diventò terra di ?buen retiro? per creativi e intellettuali: nel 1965 vi acquistò una casa Pietro Citati, il cui esempio fu seguito nel 1968 da Carlo Fruttero e nel 1972 da Italo Calvino, oggi sepolto a Castiglione della Pescaia. Qualche anno dopo arrivò in Maremma, abitando le ?comuni? autogestite che sempre più si diffusero nel territorio rurale, anche Angelo Quattrocchi, autore nel 1968 del celebre ?E quel maggio fu rivoluzione?. La Maremma diventò quindi una terra aperta e di crocevia, percorsa da artisti e intellettuali che portarono idee nuove e rivoluzionarie: una terra nuova e finalmente moderna. I nuclei principali della manifestazione I nuclei principali della manifestazione, come sempre, saranno due: la mostra in Clarisse e la Notte Visibile della Cultura, che nel 2023 vivrà la sua undicesima edizione. La mostra in Clarisse, realizzata con il concorso delle opere pervenute da un bando pubblico, sarà dedicata agli anni Sessanta a Grosseto. Ci saranno più sezioni: la sezione ?Arte? comprenderà opere d?avanguardia di Gastone Novelli (che negli anni Sessanta si costruì una casa presso le cascate di Saturnia), opere astratte di Ettore Sordini (l?Ettorino più volte citato PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? I nuclei principali della manifestazione, come sempre, saranno due: la mostra in Clarisse e la Notte Visibile della Cultura, che nel 2023 vivrà la sua undicesima edizione da Luciano Bianciardi) e un dipinto degli Equipo Realidad (noti esponenti della pop art europea) che esposero in quegli anni a Grosseto. La sezione fotografica esporrà le fotografie degli archivi BF (I colorati anni ?60) e Gori relative agli anni Sessanta in Maremma, e una serie di cartoline provenienti dall?archivio privato di Vladimiro Capecchi. Inoltre, saranno allestite anche una sezione dedicata ai libri locali pubblicati negli anni Sessanta, curata dalla Biblioteca Chelliana di Grosseto, e una sezione video, a cura di Kansassity, con filmati d?epoca (come La mia città, 1964, di Gianni Bernardini) e filmati di famiglia. Infine, sarà presente anche una sezione di manifesti cinematografici (Colle- Una performance nella Notte della Cultura zione Mirko Guerrieri) e una sezione di arredi e indumenti con le opere prestate da Francesca Garofalo. La Notte Visibile della Cultura si terrà sabato 23 settembre e tornerà a colorare tutto il centro storico cittadino. Quasi tutte le strade e le piazze saranno animate da iniziative culturali e concerti. Solo per fare qualche esempio: nel Giardino dell?archeologia ci sarà uno spettacolo di luci e musica anni ?60 a cura di Cantiere Quattro? nella sede della Pro Loco uno spettacolo teatrale di Giacomo Moscato? in Piazza Indipendenza una manifestazione di street art e sport sociale (baskin)? nel Giardino del Museo di Storia Naturale una performance teatrale, narrativa e immersiva a cura del Teatro Studio? in Piazza Duomo una esibizione della corale Puccini? nelle sedi del Cassero senese e di Agaf una retrospettiva dedicata al pittore Bruno Dominici, che proprio negli anni Sessanta provò a imporsi nel panorama artistico romano. E poi ci saranno visite guidate, installazioni d?arte e mostre ?open air?. Riprenderà, infine, l?attesa tradizione del ?Passaporto dell?arte? che permetterà, visitando gratuitamente e timbrando le ?dogane dell?arte? ? cioè i tre musei cittadini ? di poter vincere importanti premi culturali come corsi di musica all?Istituto P.Giannetti, abbonamenti teatrali e tessere di Fondazione Grosseto Cultura. *Direttore Polo Culturale Le Clarisse ?La Città Visibile 2023?, il programma degli eventi Venerdì 15 settembre ore 18.00, Polo Le Clarisse INAUGURAZIONE della manifestazione e della mostra in Clarisse Sabato 16 settembre ore 21.00, Principina a Mare, Lido Oasi Inaugurazione DUNE Arti Paesaggi Utopie / Campus creativo di Arte nella natura Domenica 17 settembre dalle ore 7 alle ore 23, Principina a Mare, meeting point: Lido Oasi DUNE - Arti Paesaggi Utopie: presentazione al pubblico dei lavori prodotti dal Campus creativo di Arte nella Natura: performance, musiche, foto, 30 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 installazioni Martedì 19 settembre ore 16.00, Archivio di Stato di Grosseto La borghesia grossetana della secon­ da metà dell?800 Interventi di Eloisa Azzaro, Antonio Cosimini, Tamara Gigli, Simona Pozzi Mercoledì 20 settembre ore 18.00, Galleria d?Arte Pascucci, Piazza Valeri Inaugurazione della mostra di dipinti di Francesca Naso Mondi intermedi Giovedì 21 settembre ore 18.00, Polo Le Clarisse Laura Parlanti presenta il libro Patrizia 1965 di Francesco Serino Venerdì 22 settembre ore 18.00, Galleria d?Arte Ticci, Via Antonio Gramsci Visita guidata alla mostra Dagli anni ?60 ad oggi: le opere moderne della Collezione Ticci Sabato 23 settembre ore 18.00, Piazza Baccarini INAUGURAZIONE DELLA NOTTE VISIBILE DELLA CULTURA Info: tel. 0564/488066-067-547 poloculturaleclarisse@gmail.com clarissearte@fondazionegrossetocultura.it www.clarissegrosseto.it EVENTI ?Ego Gregorius Papa?, al via a Sovana la mostra dedicata a Papa Gregorio VII Tutto pronto a Sovana (Sorano) per il via alla mostra ?Ego Gregorius Papa? che presenta ? nella cattedrale dei SS. Pietro e Paolo dal 9 settembre al 4 novembre ? testimonianze e reperti di Gregorio VII nell?Europa del Medioevo, attestando ancora una volta lo stretto legame fra l?illustre Papa, Sovana, dove nacque, e Sorano Sovana A CURA DI RENALDO FASANARO Premessa Dal 9 settembre al 4 novembre la Cattedrale di San Pietro a Sovana accoglie la grande mostra ?Ego Gregorius Papa? che arriva da Salerno dove è stata inaugurata ed esposta, per iniziativa di quella Arcidiocesi, nel maggio scorso, presente anche il sindaco di Sorano. Ed è stato proprio il Comune di Sorano a volerne la significativa presenza a Sovana (la Mostra proseguirà poi per Canossa) per testimoniare ancora una volta lo Nella foto a fianco il curatore della mostra durante le ricerche su papa Gregorio VII nella biblioteca della basilica di pontificia di San Paolo fuori le Mura stretto legame fra San Gregorio VII Papa, Sovana, dove nacque, e Sorano. Questo quando ricorre il 950° anniversario dell?ascesa al soglio di Pietro del grande Papa, che ha lasciato una traccia profonda nella storia della Chiesa e dell?Europa del Medioevo. La mostra, che ha il patrocinio della Regione Toscana, è resa possibile grazie alla disponibilità della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello e alla collaborazione di diverse associazioni ed enti. PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI ???? Trenta pannelli espositivi analizzano l?identità spirituale e materiale del Papa Santo, dando priorità alla ricerca nei territori della contea degli Aldobrandeschi governata da Ildebrandino IV (998-1047), compresi nel territorio della diocesi di Sovana Il curatore della Mostra, architetto Fasanaro ha scritto per Maremma Magazine questo testo. La mostra La mostra ?Ego Gregorius Papa? viene presentata nella cattedrale dei SS. Pietro e Paolo della città di Sovana dal 9 settembre al 4 novembre negli spazi monumentali interni, con l?esposizione di reperti e testimonianze di eccezionale importanza che rendono omaggio alla figura di papa Gregorio VII. Per spiegare il significato e i motivi di questa ricerca, voluta dal sindaco Pieran- drea Vanni del Comune di Sorano e dalla Direzione dell?Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, dobbiamo tornare indietro di mille anni: siamo nella metà dell?XI secolo quando Ildebrando di Sovana, Pietro Damiani e Umberto di Silva Candida attuarono un piano per il rinnovamento della chiesa di Roma attraverso un?azione programmatica fondata sulla ?Libertas Ecclesiae?. Il progetto di riforma non trovò accoglienza nelle alte gerarchie Imperiali della dinastia Salica. La disputa accelerò gli eventi quando Ildebrando di Sovana, il 22 nell?aprile 1073, venne eletto Papa con il nome di Gregorio VII. Il pensiero del papa toscano fu quello di subordinare ogni potere secolare all?ecclesiastico e, nello stesso tempo, assicurare il governo incondizionato del Papa all?interno della Chiesa di Roma. Sulla base di questi principi canonici Gregorio VII riprese la lotta contro l?investitura laica tra il papa e l?impero germanico che continuava nelle nomine ecclesiali. Il concordato di Worms nel 1122, dopo quasi cinquant?anni mise fine a questa lunga e stressante lotta. Su questa linea storica si fonda cronologicamente la mostra Ego Gregorius Papa che ripercorre con una lettura inedita il cammino di Ildebrando di Sovana nell?Europa del Medioevo. Trenta pannelli espositivi analizzano l?identità spirituale e materiale del Papa Santo, dando priorità alla ricerca nei territori della contea degli Aldobrandeschi governata da Ildebrandino IV (998-1047), compresi nel territorio della diocesi di Sovana. Il cardinale Pandolfus Pisanus, nell?opera ?La vita dei papi da Gregorio VII (1074) a Onorio II (1125)?, colloca località e data di nascita (1015-1020) del monaco benedettino Ildebrando. Negli spazi della cattedrale insieme a due grandi ritratti di Gregorio VII e Matilde di Toscana trovano visibilità reperti, resoconti e documenti dell?incontro avvenuto nei giorni 24-28 gennaio del 1077 nel castello di Canossa e nelle roccaforti adiacenti. Testimonianze di una profonda e lacerante crisi tra Impero e Papato che durerà fino alla presa di Roma del 1084 e terminata con il sacco di Roma da parte delle truppe di Roberto il Guiscardo con la deposizione e fuga di Gregorio da Castel Sant?Angelo e l?esilio di Salerno. Con l?illustrazione di quest?evento si chiude il viaggio sulle strade di Gregorio papa: modello di un?identità culturale e spirituale ?europea? che la mostra, grazie ad un?attenta gestione della storia, della cultura e dell?ambiente del Comune di Sorano, riscopre e valorizza. Nell?immagine a sinistra la ricostruzione del ritratto di Matilde di Canossa esposto nella mostra; sopra la lastra marmorea della donazione dell'XI secolo di Matilde a Gegorio VII nelle grotte vaticane; nella pagina a destra la locandina della mostra con in primo piano la ricostruzione del più antico ritratto di Gregorio VII risalente al 1087 34 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 VIVI EVENTI Massa Marittima, esperti di etruscologia a convegno in onore di Camporeale DI ELEONORA ZANNERINI Tutto pronto a Massa Marittima per l?ormai tradizionale appuntamento annuale con le ?Giornate in onore di Giovannangelo Camporeale? in programma nei giorni 16 e 17 settembre incentrate quest?anno sul convegno intitolato ?Pastori d?Etruria, animali e prodotti, lavorazione e consumo? (il 16) e sulla visita al sito archeologico di Poggio Civitella a Montalcino (il 17) Il convegno I massimi esperti di etruscologia si incontrano a Massa Marittima per il convegno nazionale dal titolo ?Pastori d?Etruria, animali e prodotti, lavorazione e consumo? che apre la settima edizione delle Giornate in onore di Giovannangelo Camporeale, in programma sabato 16 settembre, alle ore 9, alla biblioteca comunale di Massa Marittima, in piazza XXIV Maggio. L?attenzione sarà rivolta non solo agli indicatori archeologici che forniscono importanti informazioni sulla pastorizia in età etrusca, ma anche a tutti i prodotti da essa derivanti, come, ad esempio, i tessuti, il formaggio ed il latte. 36 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Interverranno i principali archeologi esperti del settore provenienti da tutta Italia con interventi che proporranno riletture di reperti o siti archeologici alla luce di nuovi dati e presenteranno anche nuove scoperte archeologiche, come quelle emerse nell?estate 2022 dal sito di San Casciano dei Bagni (Si). Sono state inoltre coinvolte nel convegno eccellenze operanti sul territorio nel settore della caseificazione, per proporre interessanti paralleli tra le tecniche di produzione antica e quella tradizionale e contemporanea. Nel dettaglio il programma del convegno prevede alle ore 9.30 l?apertura della giornata con i saluti istituzionali. Inter- verranno Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima? Irene Marconi, assessora comunale alla Cultura? Maddalena Sanfilippo, assessora alla Cultura di Montalcino? Adriano Maggiani, vicepresidente dell?istituto nazionale di Studi Etruschi e Italici. Nella sessione della mattina, che andrà avanti fino alle ore 13, si susseguiranno i seguenti interventi: ?Quando la tradizione incontra l?innovazione: pascolamento e caseificazione oggi? a cura di Angela Saba dell?azienda Saba Formaggi e a cura di Enrico Bonari della Scuola Universitaria Superiore Sant?Anna di Pisa? Jacopo Tabolli ed Edoardo Vanni dell?Università per Nella foto, affibbiaglio di bronzo; rinvenuto nell'anno 1983 dal team del professor Camporeale in una tomba nell'area boschiva al Lago dell'Accesa e conservato al Museo archeologico di Massa Marittima, questo reperto è diventato il logo scelto dalla Regione Toscana per le Giornate degli Etruschi che si svolgono in tutto il territorio regionale Nella pagina a fianco un momento del convegno organizzato in occasione delle Giornate in onore di Camporeale dello scorso anno Stranieri di Siena parleranno del ?Santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni e i percorsi di transumanza nella valle del Paglia?, mentre Rosaria Avella dell?Università di Napoli Federico II parlerà di ?Vasi a listello interno e coperchi salvalatte in Etruria nella protostoria?. Seguirà l?intervento dal titolo ?La pastorizia nell?Agro Falisco: tentativo di ricostruzione storica attraverso un approccio multidisciplinare? a cura di Laura Ambrosini, dell?Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR. La sessione del pomeriggio inizierà alle 14 e proseguirà fino alle ore 18 per parlare dei seguenti argomenti: ?Un uomo e le sue mandrie: riflessioni su un?urna volterrana del Museo Guarnacci? a cura di Adriano Maggiani, vicepresidente dell?Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. A seguire: ?Indicatori della lavorazione della lana in Etruria: i pesi da telaio? a cura di Alessan- dra Parrini, PHD Università di Pisa/Firenze, Ass. Iasos di Caria? ?Sulle tracce della transumanza in Toscana dalla Preistoria ad oggi: indicatori archeologici e approccio interdisciplinare? a cura di Giovanna Pizziolo, Nicoletta Volante, Fabio Mugnaini, Andrea Zagli, Chiara De Marco e Matteo Penco del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell?Università di Siena. Claudia Minniti dell?Università La Sapienza di Roma parlerà di ?Allevamento, sviluppo e variabilità dimensionale dei caprovini in Italia centro-meridionale durante l?età del Ferro: le evidenze archeozoologiche?, mentre Barbara Arbeid della direzione regionale dei Musei della Toscana, Museo archeologico nazionale di Firenze affronterà il tema ?Animali... tra pratiche alimentari e religiose a cura?. Alle ore 18 le conclusioni a cura di Stefano Bruni, dell?Università di Ferrara. La visita guidata al sito archeologico Il giorno successivo, domenica 17 settembre, sarà dedicato come è consuetudine alla visita di un sito archeologico. Quest?anno, in particolare, partirà da Massa Marittima alle ore 8, l?autobus in direzione Montalcino, per un?escursione all?area archeologica di Poggio Civitella, a cura del professor Luigi Donati, Lucumone dell?Accademia Etrusca di Cortona, che illustrerà le importanti scoperte archeologiche che hanno portato all?istituzione del parco. Seguirà la visita alla collezione archeologica di Montalcino e rientro a Massa Marittima alle 17. Il costo, comprensivo di trasporto, ingresso ad aree archeologiche e musei, light lunch, è di 50 euro a persona al netto di eventuali riduzioni. Il ritrovo per la partenza è in via XXIV Maggio, davanti al Museo di San Pietro all?Orto. L?evento di Massa Marittima rientra nell?ambito delle Giornate degli Etruschi che il Consiglio regionale PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? L?attenzione sarà rivolta non solo agli indicatori archeologici che forniscono importanti informazioni sulla pastorizia in età etrusca, ma anche a tutti i prodotti da essa derivanti, come, ad esempio, i tessuti, il formaggio ed il latte della Toscana promuove con l?intento di sostenere iniziative sui territori finalizzate ad incrementare la conoscenza della civiltà etrusca ed in particolare del patrimonio etrusco della Toscana. Le presentazioni ?Quello di Massa Marittima ? sottolineano il sindaco Marcello Giuntini e l?assessora alla Cultura Irene Marconi ? sta diventando uno degli appuntamenti più importanti dell?etruscologia in Italia, sia per i temi trattati, che per il prestigio dei relatori e la continuità garantita dal Comune, che ha reso l?evento permanente tagliando quest?anno il traguardo della settima edizione. Quest?anno il convegno vedrà la partecipazione dell?assessora alla Cultura di Montalcino, Maddalena Sanfilippo, mentre nelle pre- cedenti edizioni c?è stato uno scambio con Cortona e questo dimostra come le Giornate in onore di Giovannangelo Camporeale siano una importantissima occasione per mettere in relazione territori che hanno in comune la presenza della civiltà etrusca, con benefici in termini scientifici, di scambio di buone pratiche e di promozione turistica?. ?Uno degli aspetti che è maggiormente apprezzato della Giornate in onore di Giovannangelo Camporeale ? aggiunge Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei di Massa Marittima ? è la celerità con cui vengono pubblicati gli atti del convegno: un anno si svolge il convegno e l?anno successivo la presentazione degli atti. Gli argomenti vengono definiti sempre da un comitato scientifico che raccoglie i nomi più illustri dell?etrusco- logia, come ad esempio il professor Giuseppe Sassatelli, presidente dell?Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici (ruolo ricoperto per molti anni da Camporeale). E poi il professor Luigi Donati, Lucumone dell?Accademia Etrusca di Cortona e tra gli altri il professor Stefano Bruni, dell?Università di Ferrara, che è stato allievo e collega del professor Camporeale e che si è impegnato sin dalle prime edizioni per aiutarci nella costituzione del comitato scientifico. Il professor Bruni, tra l?altro, edizione dopo edizione ospita gli atti del convegno di Massa Marittima nella prestigiosa collana Mousai di cui è direttore, per la casa editrice ETS di Pisa?. Info e prenotazioni per convegno ed escursione allo 0566 906525, oppure accoglienzamuseimassa@gmail.com Giovannangelo Camporeale G iovannangelo Camporeale, noto etruscologo italiano del XX secolo, professore emerito di Etruscologia e Antichità Italiche all?Università di Firenze, ha dedicato la sua vita agli scavi sul Lago dell?Accesa, che gli hanno consentito di riportare alla luce un intero centro abitato etrusco tra i più rilevanti dell?Etruria, in quanto posto a controllo dei giacimenti minerari delle Colline 38 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Metallifere. Con le sue ricerche ha fatto conoscere Massa Marittima in giro per il mondo e per questi meriti scientifici nel 2014 il Comune gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Inoltre, nel 2019, due anni dopo la sua scomparsa, il Comune ha deciso di intitolargli il museo archeologico cittadino, istituito per volontà dello stesso Giovannangelo Camporeale che riteneva importante custodire i reperti archeologici nel luogo in cui sono stati ritrovati. Le Giornate in onore di Camporeale nascono nel 2017 per rendere omaggio a questa figura che ha dato un importante contributo allo studio della civiltà etrusca e ha mantenuto un legame particolare con il territorio. Con questa edizione, dal 2017 ad oggi, sono stati realizzati quattro convegni in occasione delle Giornate di Camporeale e tre pubblicazioni. La prossima uscirà nel 2024 e sarà relativa al convegno del 2023. VIVI EVENTI Un festival cinematografico, Caravaggio e molto di più: sono ancora tanti gli appuntamenti della stagione culturale estiva a Capalbio DI DEBORAH CORON Il mese di settembre vedrà il territorio di Capalbio assoluto protagonista con tanti eventi che spazieranno dal cinema alla musica, dal teatro allo show equestre. Il clou sarà dal 14 al 17 settembre, in occasione della prima edizione del Capalbio film festival, con la direzione artistica di Steve Della Casa e di Daniele Orazi e con Margherita Buy in qualità di madrina della kermesse E ntra nell?ultimo mese (ma resta sempre nel vivo) la stagione culturale del 2023, promossa dal Comune insieme a Fondazione Capalbio e con il sostegno di molte associazioni e attività produttive del territorio. Capalbio film festival Tra gli eventi più rilevanti si terrà, dal 14 al 17 settembre, la prima edizione del Capalbio film festival, con la dire- 40 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 zione artistica di Steve Della Casa e di Daniele Orazi e con Margherita Buy in qualità di madrina della kermesse, con un calendario ricco di appuntamenti. ?Siamo molto soddisfatti ? commenta Gianfranco Chelini, sindaco del Comune di Capalbio ? di poter ospitare un festival così articolato e suggestivo. Grazie all?ottenimento di risorse esogene al bilancio, abbiamo potuto riqualificare e valorizzare la Sala cinema Tir- reno di Borgo Carige, consegnando a tutta la comunità una struttura polivalente e funzionale allo sviluppo culturale del territorio che anche dopo il festival continuerà a svolgere il suo compito. Altro grande motivo di soddisfazione è quello di offrire una rassegna ricca di appuntamenti di alto profilo qualitativo e di riuscire sempre più a coinvolgere il territorio capalbiese e la sua gente. Tra le tante pellicole presentate ci sarà Gianfranco Chelini e Patrizia Puccini Maria Concetta Monaci e Gianfranco Chelini Capalbio anche quella di ?Margini?, il film diretto dal grossetano Niccolò Falsetti, che ha riscosso un successo di critica di livello nazionale a partire dalla scorsa edizione del Festival di Venezia. Per noi maremmani essere consapevoli dei talenti del nostro territorio è un atto di doverosa attenzione che dobbiamo alle nostre eccellenze locali?. La kermesse sarà impreziosita dal progetto ?Capalbio. Map (star) red carpet? dell?artista Vincenzo Marsiglia: una dedica al cinema, al territorio capalbiese e alla comunità che sarà incentrato sulla convergenza tra il linguaggio artistico e quello cinematografico, con l?utilizzo di installazioni di varia natura e performance di realtà virtuale, con particolare attenzione al patrimonio paesag- gistico maremmano. ?In occasione della rassegna ? prosegue il sindaco Gianfranco Chelini ? sarà anche assegnato il premio per la sceneggiatura, evidenziando ancora una volta il grande rapporto tra il nostro territorio, qualificato anche con il titolo di ?Città che legge?, con la scrittura?. ?Abbiamo creduto fortemente ? dichiara Patrizia Puccini, assessore con delega alla Cultura del Comune di Capalbio ? nella valorizzazione dell?arte cinematografica e dei suoi spazi. Da quest?anno, infatti, possiamo anche mettere a completa disposizione la Sala cinema Tirreno, protagonista assoluta del Capalbio film festival, della comunità, con tanti appuntamenti che si terranno anche nei mesi successivi al periodo estivo. Un passo in avanti davvero importante perché funzionale non solo alla cultura e alla crescita intellettuale dei cittadini, ma anche perché costituirà un luogo di confronto, di socializzazione, di arte e di dialogo per le generazioni più giovani?. ?Credo molto in questa manifestazione ? precisa Steve Della Casa, direttore artistico del Capalbio film festival ? perché punta molto sui contenuti, sulla bellezza e sulla ricchezza del territorio. Non sarà dunque una sfilata di nomi, anche importanti, che vengono solo a fare una passerella, ma sarà un?occasione per stare insieme, per crescere e per discutere. Si parlerà molto di spettacolo, di cinema, di televisione e di sostenibilità, ovvero di tematiche cen- PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI Nella foto la sala cinema Tirreno di Borgo Carige ???? Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio: ?Anche quest?anno abbiamo allestito un calendario ricco di appuntamenti che ha toccato varie forme espressive, come la letteratura, la musica, il teatro, il cinema e la danza? trali anche nel dibattito quotidiano. Credo che il mio impegno, insieme a questa bella squadra che si è formata, sarà proprio quello di portare al massimo tutte le possibilità di questo territorio nell?essere un centro importante per quanto riguarda il dibattito culturale?. Gli altri eventi Giovedì 7 settembre, invece, al Circolo Cavalcanti di Capalbio, alle ore 21.30, si terrà lo spettacolo con musica dal vivo de ?I Krognola?, mentre sabato 9, alle ore 18, nella suggestiva Pieve San Nicola ci sarà la lectio magistralis ?Caravaggio amante di Roma? con don Andrea Lonardo. Sempre il 9, alle ore 21.30, al Circolo Cavalcanti si terrà lo show equestre ?Criniere sotto il castello? e domenica 10, alle ore 16.30, alla Galleria ?Il Frantoio? sarà consegnato il Premio Gastone Franci e alle ore 18, all?Anfiteatro del Leccio l?associazione culturale ?Confine zero? presenterà lo spettacolo ?Nuvole? tratto da Aristofane. Da ricordare, infine, che dal 6 al 10 settembre, al Circolo Cavalcanti di Maremma si terrà la cinquantottesima edizione della sagra del cinghiale con ottime pietanze locali. ?Anche quest?anno ? spiega Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio ? abbiamo allestito un calendario ricco di appuntamenti che ha toccato varie forme espressive, come la letteratura, la musica, il teatro, il cinema e la danza. L?offerta culturale si è concentrata sui vari gusti e sensibilità del pubblico, coinvolgendo i cittadini e i visitatori del territorio. Ovviamente, se tutto questo è stato possibile, è perché abbiamo potuto contare su una grande collaborazione di tutti i soggetti in causa, lavorando con tantissimi professionisti che non hanno mai perso l?occasione di dimostrare, attraverso il loro impegno, il loro forte legame con il territorio capalbiese?. ?Certi di quanto l?arte sia un importante veicolo di stimoli costruttivi ? conclude Maria Concetta Monaci ? ricordo che, nel già ampio calendario, si terrà anche l?inaugurazione della mostra collettiva ?Il Frantoio?, sabato 9 settembre, e l?annuale percorso eno-artistico Arte&vino, giunto al traguardo della decima edizione, che si svolgerà sempre dal 9 settembre?. Premio internazionale Capalbio ?Piazza Magenta?, i vincitori I ntanto sabato 26 agosto si è svolto il Premio internazionale Capalbio ?Piazza Magenta?. La giuria, presieduta da Giacomo Marramao e Mirella Serri, ha individuato come vincitori Massimo Ammaniti con il suo ?Passoscuro? (edito da Bompiani), Miguel Gotor e il suo saggio storico ?Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982? (edito da Einaudi), Andrea Graziosi con ?Occidenti e modernità? (edito da Il Mulino), Francesco Rutelli con il sag- 42 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 gio politico ?Il secolo verde? (edito da Solferino) e Giulia Sissa con ?L?errore di Aristotele? (edito da Carocci). Il Premio speciale della giuria per la narrativa è stato assegnato a Livia Manera Sambuy per ?Il segreto di Amrit Kaur? (edito da Feltrinelli), mentre il Premio per il territorio è andato ad Alessandro De Carolis Ginanneschi per ?Il liberalismo questo illustre sconosciuto? (edito da Ergo sum). Il Premio Fondazione Capalbio per l?opera tradotta è stato assegnato a Monica Pareschi con la traduzione di ?Piccole cose da nulla? di Claire Keegan, edita da Einaudi. Le altre opere finaliste, presentate alla Giuria di qualità, presieduta dalla scrittrice Emmanuelle De Villepin, erano ?I piaceri e i giorni? di Marcel Proust, nella nuova traduzione dal francese di Mariolina Bertini e Giuseppe Girimonti, edito da Mondadori, e ?Salvo il crepuscolo? di Julio Cortàzar, nella traduzione dallo spagnolo di Marco Cassini, edito da Sur. EVENTI ?Giorni Felici?, il festival di teatro tra onde e colli dedicato ad Eugenio Allegri Inaugurata il 20 agosto con l?omaggio a Giorgio Albertazzi per il centenario dalla nascita la terza edizione del festival ?Giorni Felici? proseguirà a settembre con interessanti proposte teatrali, di scena a Follonica e Gavorrano (Miniera di Ravi-Marchi) i due comuni che supportano la bella rassegna, organizzata anche con il patrocinio del Comune di Roccastrada ed il sostegno del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane DI ELENA VANTELLINO Lo spettacolo inaugurale È stato lo spettacolo Un perdente di successo a dare inizio alla terza edizione del festival ?Giorni Felici?? l?evento, andato in scena il 20 agosto presso il Resort La Pescaia a Sticciano Scalo (Roccastrada), ha visto Mariangela D?Abbraccio, Laura Marinoni, Elisabetta Pozzi ? tre tra le maggiori attrici italiane che hanno condiviso l?esperienza sul palco con Giorgio Albertazzi ? nel ricordo del grande attore nel Centenario dalla nascita (?Un perdente di successo? è la sua autobiografia). Ad accompagnarle sul palco Gianluca Casadei (fisar- monica) e Musica da ripostiglio (Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli e Emanuele Pellegrini), già collaboratori di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Giorgio Tirabassi e molti altri. Il Festival Ma saranno molti gli artisti e le compagnie coinvolte in questa nuova veste della manifestazione, in programma dal 20 agosto al 23 settembre: Roberto Abbiati, Laura Curino, Leonardo Capuano, Chiara Migliorini, FrosiniTimpano e ancora la Societas Raffaello Sanzio, Zaches Teatro, i giovanissimi talenti Fettarappa Sandri e Guerrieri. La rassegna, nata nel 2021 grazie all?idea e alla volontà di Eugenio Allegri, sua la direzione artistica nella prima edizione, è tornata anche nel 2023, ricordando il grande attore e regista prematuramente scomparso nel 2022, con l?organizzazione di Associazione M.Arte, diretta da Lorenzo Luzzetti e Federico Babini. Il festival, anche per questo anno, conferma la propria natura eterogenea e diffusa, contando sul supporto e il contributo del Comune di Follonica e del PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione ???? La rassegna, nata nel 2021 grazie all?idea e alla volontà di Eugenio Allegri, sua la direzione artistica nella prima edizione, è tornata anche nel 2023, ricordando il grande attore e regista prematuramente scomparso nel 2022, con l?organizzazione di Associazione M.Arte, diretta da Lorenzo Luzzetti e Federico Babini comune di Gavorrano, oltre che sul patrocinio del Comune di Roccastrada e il sostegno del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, facendolo rientrare quindi a pieno diritto in un festival maremmano doc. Una rassegna dalle molte anime, per una scelta che si rispecchia non solo nella sua natura itinerante e diffusa ma anche nel programma, ampio, vario e che rispecchia lo stato di buona salute del teatro italiano. ?Giorni felici? è organizzato da Associazione M.Arte con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Follonica, Comune di Gavorrano e Parco nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, il patrocinio del Comune di Roccastrada e il contributo di Fondazione CR Firenze. 46 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Le presentazioni ?Per il terzo anno consecutivo portiamo avanti con soddisfazione l?idea di rassegna teatrale estiva voluta da Eugenio Allegri nel 2021 ? commenta Barbara Catalani, assessore alle Politiche culturali, educative e giovanili del Comune di Follonica ? una delle iniziative di punta del Settembre Culturale del Comune di Follonica all?interno del grande progetto Parade a cura del Cantiere Cultura, un progetto che, per il secondo anno consecutivo, fa da trait d?union tra le attività estive e l?inizio della nuova stagione invernale, soprattutto per le attività teatrali. Parade nasce da un?idea composita e complessa che cerca di dare luce e voce alle molteplici realtà presenti sul territorio, di professionisti e non, inserendole in un con- testo complessivo e corale di confronto e scambio che lo scorso anno è stato apprezzato e premiato dal pubblico presente. Giorni Felici quindi si interseca a pieno titolo e in modo naturale in questa prospettiva e in questa idea di spettacolo e cultura?. ?Giorni Felici è un festival, e un titolo, nati nel 2021 da una visione positiva di Eugenio Allegri ? dichiara Lorenzo Luzzetti, direttore M.Arte Aps ? fiducioso, dopo il periodo di pandemia, in una ripresa dell?attività teatrale e del suo benefico effetto sulle persone: un teatro che emozioni e faccia riflettere, che ?spiazzi?, anche, e stimoli idee. È a lui, che ha lasciato un?impronta precisa in questa rassegna, che dedichiamo l?edizione 2023 e le molte che speriamo seguiranno. Con Giorni Felici vorrem- mo dare spazio a nuovi linguaggi teatrali e giovani compagnie, autori e attori che si sono fatti notare per la qualità del loro lavoro a livello nazionale ed internazionale?. I prossimi appuntamenti Dopo l?evento del 20 agosto nel segno di Albertazzi, la rassegna è proseguita il 23 agosto, alla Miniera Ravi-Marchi con ?Circo Kafka?, lo spettacolo tratto dal ?Processo? di Franz Kafka, diretto da Claudio Morganti e con la partecipazione di Roberto Abbiati. Il 31 agosto il Teatro Fonderia Leopolda di Follonica ha fatto da cornice ad ?Artemisia, Caterina, Ipazia? e le altre? (spettacolo presentato nell?ambito della rassegna ?Riprendiamoci la scena - Teatro e musica in giro per la Toscana? promossa da CESVOT), scritto e interpretato da Laura Curino, con l?ideazione e la regia di Consuelo Barilari. Il programma prosegue, sempre a Follonica, domenica 3 settembre (ore 21.15) con un testo ormai cult del teatro italiano come ?Aldo Morto?, scritto, diretto e interpretato da Daniele Timpano con la collaborazione artistica di Elvira Frosini (aiuto regia, aiuto drammaturgia: Alessandra Di Lernia). Il 6 settembre (ore 21.15) si torna alla Miniera di RaviMarchi insieme a Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri per lo spettacolo generazionale ?Apocalisse Tascabile?. Gli ultimi tre appuntamenti chiudono il festival al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica: il 9 settembre (ore 21.15) sarà in scena Leonardo Capuano con ?Sistema Nervoso?? il 15 e il 17 settembre, con una doppia replica giornaliera alle 17 e alle 19 (spettacolo per un massimo di 60 spettatori alla volta) in entrambe le giornate, la Chiara Guidi e Societas Raffaello Sanzio presenteranno ?La terra dei lombrichi? (dall?Alcesti di Euripide? spettacolo per adulti e bambini dai 7 anni in su) concepito secondo il ?Metodo errante?, ovvero una relazione d?arte tra attori, educatori e bambini sul terreno delle arti performative per invertire, errando, la dinamica didattica, andando da ciò che si conosce a ciò che non si conosce, una forma teatrale aperta che ha bisogno dei bambini per comporsi e per compiersi. Ultimo spettacolo in programma, il 23 settembre, ?Edda. Ascesa e caduta di una figlia ribelle?, pièce su Edda Mussolini interpretata da Chiara Migliorini per la regia di Gianfranco Pedullà. Lo spettacolo ?La terra dei lombrichi? sarà la restituzione finale di un laboratorio organizzato da Chiara Guidi e Societas in collaborazione con Zaches Teatro? l?attività dal titolo ?Il metodo errante: il lavoro dell?attore agli occhi di un bambino? sarà organizzata nei giorni 12, 13 e 14 settembre (dalle 14 alle 20) presso il Teatro Fonderia Leopolda di Follonica e si rivolge a un massimo di 17 partecipanti. Il metodo errante di Chiara Guidi è una pratica che mette in gioco i due fronti della rappresentazione, l?azione e la ricezione, includendo lo sguardo dei bambini e la loro tendenza spontanea a prendere iniziative: i partecipanti al laboratorio saranno dunque coinvolti in una struttura drammaturgica essenziale, messa in scena successivamente con l?intervento attivo dei bambini. Il costo del laboratorio è di 100 euro ed è richiesta la partecipazione a tutti i giorni di lavori. Info e prevendite: https://marte.18tickets.it Ufficio turistico I.A.T. di Follonica: via Roma 49, tel. 0566 52012. VIVI ENOGASTRONOMIA Girogustando in Maremma, riparte il tour enogastronomico nei ristoranti della provincia di Grosseto Ci siamo. L?attesa per Girogustando in Maremma è finita. Il tour enogastronomico che mette in contatto i ristoratori locali con chef di altre parti d?Italia, per menù a quattro mani che costituiscono un incontro tra culture culinarie differenti, è pronto a decollare con un programma ricco ed articolato che si svilupperà tra il 5 settembre ed il 16 novembre DI SUSANNA GUALTIERI 48 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 La rassegna Pizza e panino gourmet e poi una cooking lesson per scoprire tutti i segreti del tortello maremmano. Girogustando torna a settembre ed è più ricco che mai. Otto cene, una delle quali, per la prima volta, ospiterà un ristorante ligure per un confronto tra piatti di mare, due cooking lesson dedicate agli studenti dell?istituto Alberghiero e infine una lezione per insegnare come si fanno i tortelli maremmani. Questo, dei tortelli, è tra l?altro un progetto molto importante di Confesercenti che vuole arrivare al riconoscimento dell?Igp. Agli studenti, invece, gli chef spiegheranno come riprodurre due piatti presentati durante le serate. La rassegna Girogustando in Maremma è un tour enogastronomico nei ristoranti della provincia di Grosseto. L?iniziativa mette in contatto i ristoratori locali con chef di altre parti d?Italia, per menù a quattro mani che costituiscono un incontro tra culture culinarie differenti. Il format prevede un ristorante ospite, quello locale, e uno chef da fuori provincia. L?obiettivo è quello di valorizzare i prodotti locali di qualità e, assieme ad essi, tutto un territorio e le eccellenze che esprime: dai vini (ogni serata vede protagoniste due cantine del Consorzio tutela vini di Maremma), ai produttori a filiera corta con i relativi prodotti come l?olio di Seggiano, i legumi, la castagna, il pescato e la carne locale. Si tratta di un vero e proprio tour nella gastronomia per valorizzare la dieta mediterranea. I vini nell?occasione vengono serviti e spiegati nelle loro proprietà dai sommelier Ais che sono presenti alle serate. L?iniziativa è realizzata da Cat Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove il turismo enogastronomico, con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana. Le novità Tra le novità più gustose ci sono la pizza e il panino gourmet. Questo perché la cucina è in continua evoluzione e l?intento è quello di rivolgersi ad un pubblico sempre più vario che abbraccia ogni fascia d?età. «Anche quest?anno Confesercenti ? sottolinea Marco Di Giacopo ? s?impegna con Girogustando a dare un valore aggiunto alle attività di ristorazione ed al nostro territorio. Grazie al contributo di Unioncamere e di Regione Toscana a sostegno di questa manifestazione riusciamo non solo a riproporre la for- PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ???? L?iniziativa è realizzata da Cat Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove il turismo enogastronomico, con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana mula vincente degli scorsi anni, ma anche ad ampliare il perimetro di Girogustando, inserendo nuovi format come la serata dedicata al panino gourmet (Centro storico di Grosseto, 16 novembre Pub 13 Gobbi) o rafforzando buone pratiche di successo come le cooking lesson». Tra l?altro per il primo anno verrà valorizzata anche l?offerta enogastronomica dei ristoranti all?interno degli stabilimenti balneari. Girogustando oltre che sul territorio maremmano si svolge anche nelle province di Siena e Livorno. «La finalità di questa iniziativa ? afferma il presidente provinciale Confesercenti Giovanni Caso ? è duplice: veicolare l?enogastronomia che si inse- 50 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 risce nel prodotto turistico della destinazione Maremma, ma anche la ristorazione di qualità e le produzioni agroalimentari e vitivinicole del territorio». Il programma Girogustando a settembre partirà il 5 con una cena al ristorante dello stabilimento Moby Dick di Marina di Grosseto che ospiterà Saporè di Prato. Quindi, il 15 settembre spazio alla cooking lesson sul tortello maremmano al ristorante Casa Livia di Grosseto. Poi si tornerà sul mare, quello di Castiglione della Pescaia: il 25 settembre appuntamento al ristorante Il 13 con ospite l?Osteria della Corte di La Spezia. Infine, il 27 settembre Torre d?Argento, ristorante del boutique hotel Tor- re di Cala Piccola di Monte Argentario ospiterà il Particolare di Siena. A ottobre il programma proporrà il 5 una tappa sull?Amiata presso il ristorante Fatt?ammano di Santa Fiora che ospiterà l?Oliosteria La Terrazza di Greve in Chianti. Si proseguirà il 6 ottobre a La Vecchia Osteria di Gavorrano che accoglierà l?Antica Porta di Levante di Vicchio. Il 12 ottobre la Tavernetta di Follonica incontrerà Le note di Guido di Arezzo. Il 18 ottobre Il Gallinaccio Restaurant del Guadalupe Tuscany Resort di Grosseto aprirà le porte a Dal falco di Pienza. Infine, il 16 novembre arriverà la novità del panino gourmet ai 13 gobbi di Grosseto con Apetito di Livorno. E grazie a Confesercenti il tortello maremmano diventerà Igp Confesercenti Grosseto al lavoro per valorizzare, attraverso il riconoscimento dell?Igp indicazione geografica tipica, il tortello maremmano ovvero uno dei simboli della gastronomia grossetana: avviato il percorso I l tortello maremmano sarà il re di molte serate della stagione 2023/2024 di Girogustando. Non solo nei menù: a lui sarà dedicata una cooking lesson al ristorante Casa Livia di Grosseto, il 15 settembre. Ma l?attenzione per il tortello va oltre, Confesercenti sta infatti lavorando per ottenere l?indicazione geografica tipica protetta per quello che è uno dei simboli della gastronomia maremmana. «Con il nostro progetto Girogustan­ do, realizzato da Cat Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Marem­ ma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il programma di Regione e Unioncamere Toscana che promuove il turismo enogastronomico, con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana, sono ormai due decenni ? sottolinea Andrea Biondi, direttore provinciale Confesercenti ? che contri­ buiamo alla crescita ed alla valorizza­ zione dell?enogastronomia locale, e sulla pasta fresca fatta a mano abbia­ mo organizzato anche un convegno solo pochi mesi fa». Adesso è il momento di un ulteriore step da condividere con gli enti locali e non solo. «Il percorso ? prosegue Biondi ? è complesso, e l?ultima parola spetta all?apposita commissione dell?Unione Europea, ma la volontà è di partire. Per questo ci stiamo già rapportando con l?assessore al Turismo del Comune di Grosseto, Riccardo Megale, che ha mostrato per primo interesse verso la proposta, pronti ad ampliarla agli altri soggetti, istituzionali e non, del terri­ torio, in un?ottica di collaborazione e condivisione di intenti». In cosa consiste il progetto? Secondo la normativa, il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con l?acronimo Igp, identifica un prodotto originario di un determinato luogo, regione o paese, alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità, la reputazione o altre caratteristiche e la cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata. Attualmente c?è un consorzio fra produttori del tortello maremmano e come prima cosa andrà ampliato, coinvolgendo altri attori del territorio. Poi andrà creato e depositato in Camera di commercio un disciplinare di produzione, che sia abbastanza ampio da salvaguardare le piccole differenze che esistono fra le varie zone della Maremma, ma che, al tempo stesso, ne tuteli le caratteristiche principali, e che sia condiviso con produttori e ristoratori. È previsto un comitato promotore, in cui coinvolgere le aziende che appartengono alla filiera di produzione. Il Ministero analizzerà la nostra richiesta fino al possibile riconosci- mento da parte della Commissione europea. Tutto questo a garanzia del consumatore, ma anche a tutela e arricchimento del nostro territorio, valorizzando la qualità della produzione maremmana. «Il tortello maremmano ? precisa Andrea Biondi ? ha tutte le carte in regola per avere il riconoscimento, e questo porterebbe enormi benefici a tutta la Maremma, specialmente in termini di turismo, anche perché il turista è spesso alla ricerca e scoperta dei sapori locali; tra l?altro i viaggiato­ ri gastronomici spendono il 30% in più in ristoranti, botteghe alimentari e altre attività gastronomiche rispetto ai turisti generici». «La valorizzazione dell?enogastro­ nomia e dei prodotti tipici della Maremma sono una nostra priorità. Confesercenti, come associazione di categoria ? conclude Biondi ?, si pro­ pone di svolgere un ruolo determinan­ te, sia sul territorio sia governando questo progetto che porterà nuovi vantaggi alla nostra terra e alle imprese». PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Prodotti, ricette, consigli: viaggio nel gusto alla scoperta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collaborazione con Conad Grosseto Prosegue con questo numero il viaggio nel gusto in collaborazione con Conad Grosseto, da sempre attenta e vicina alle aziende enogastronomiche del territorio. Un viaggio a puntate, finalizzato a presentare ricette firmate da chef (ma non solo) di ristoranti maremmani, realizzate con i prodotti del territorio, acquistabili ovviamente nei punti vendita Conad di Grosseto La ricetta: Benedica che zucca! 52 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 La chef: Sacha Naldi - Fatt?ammano, Santa Fiora S i chiama ?IL BUONO. Maremma e Amiata: prodotti, ricette e consigli? ed è una guida che dà lustro alle aziende ed ai prodotti del territorio attraverso una serie di ricette interpretate da chef, barman, pasticceri, cuoche e sommelier. L?ha realizzata Conad Grosseto da sempre attenta a quelle piccole produzioni agroalimentari al centro ormai da tempo di un progetto di valorizzazione di particolare rilievo ed interesse. Ebbene, prendendo spunto proprio da questa guida ogni mese pubblichiamo una ricetta ?firmata?, realizzata con uno o più ingredienti acquistabili nei punti vendita Conad di Grosseto. BENEDICA CHE ZUPPA! Ricetta di Sacha Naldi Fatt?ammano Santa Fiora Sacha Naldi è l?anima del bistrot Fatt?ammano, nel cuore di Santa Fiora. La sua passione per la cucina nasce quando ancora era bambina, tra le pentole e i fornelli del ristorante della nonna. Gusto, leggerezza e attenzione per la salute, insieme alla scelta di prodotti freschi di stagione, caratterizzano il suo modo di interpretare tutti i sapori della tradizione, che troviamo, nel suo Fatt?Ammano Bistrot, in una versione più leggera e salutare. In questa ricetta Sacha propone una straordinaria insalata croccante di farro dicocco, cece nero e lenticchie su crema di patate allo zafferano, brunoise di pane di grano duro triticum turanicum e chips di pancetta di cinta senese. La ricetta Ingredienti per 4 persone Per l?insalata di farro e legumi: 50 grammi di cece nero, 50 grammi di lenticchie, 50 grammi di farro dicocco, Olio extravergine d?oliva, peperoncino rosso di Siloe, uno spicchio di aglio, sale. Per la crema di patate: 2 patate di montagna a pasta bianca? olio extravergine d?oliva, sale, zafferano purissimo in stimmi. Per il pane: 1 chilogrammo di farina di grano duro triticum turanicum di Siloe, 550 grammi di acqua, un cucchiaino di miele, 20 grammi di sale e 7 grammi di lievito di birra disidratato. Per le chips di pancetta: 30 grammi di pancetta di cinta senese. Procedimento Ammollare 12 ore prima i ceci e poi cuocerli per circa 2 ore, salare a fine cottura. Cuocere le lenticchie per circa 30 minuti dal bollore, salare a fine cottura. Cuocere il farro per 8 minuti in acqua salata e abbattere o trasferire in una teglia per 5 minuti in congelatore. Quando saranno tutti e tre cotti e raffreddati, saltarli separatamente con un filo d?olio, aglio in camicia e peperoncino. Cuocere le patate con la buccia per circa 40 minuti e comunque fino a che non si forano facilmente con una forchetta. Sbucciare e frullare a impulsi col mixer, aggiungendo olio a filo, lo zafferano precedentemente ammollato in acqua tiepida e, se necessario, acqua di cottura, salare e conservare al caldo con pellicola a contatto. Il giorno precedente fare il pane: sciogliere il lievito e il miele nell?acqua a circa 25 gradi, quando il lievito galleggia aggiungere la farina e lavorare con forza per circa 15 minuti, lasciare riposare l?impasto per 30 minuti in un contenitore con coperchio e quindi aggiungere il sale, lavorare ancora fino a che il sale non è incorporato e poi lasciar ripo- PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI ???? E per chi volesse sperimentare le ricette a casa, si segnala che i prodotti utilizzati sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto sare per 2 ore. Sfogliare l?impasto, incidere il pane e lasciar riposare coperto da un canovaccio per almeno un?ora, poi infornare in forno preriscaldato a 200°, avendo cura di posizionare in camera di cottura un pentolino con acqua. Cuocere a fuoco lentissimo la pancetta fino a che non sarà completamente croccante, scolare la pancetta su di un foglio di carta assorbente e utilizzare il grasso della pancetta per tostare il pane. Una volta che il pane è cotto e perfettamente raffreddato, preparare mezza fetta a commensale di circa un centimetro di spessore, ridurre la fetta in brunoise di un centimetro e saltare in padella a fuoco basso, con il grasso della pancetta fino a completa tostatura. Impiattare la crema di patate con insalata di legumi, aggiungere pane e chips di pancetta, guarnire con aghi di rosmarino. Difficoltà: media. Preparazione: 2 giorni se consideriamo il pane preparato il giorno precedente. Costo: medio I prodotti dei monaci di Siloe, Poggi del Sasso Tra preghiera e lavoro nei campi, nella bellezza nascono prodotti eccellenti Un monastero è sempre un?anomalia, ancor più se nasce nel secondo millennio nell?agro di un piccolissimo paese dell?entroterra maremmano. Eppure, proprio lassù oltre al Monastero, viene recuperato un castello e costruito un 54 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Il prodotto e l?azienda: I prodotti dei Monaci Monastero di Siloe - Poggi del Sasso, Cinigiano auditorium e le campagne sono attraversate da persone provenienti da tutto il mondo. Su un alto colle che domina la valle dell?Ombrone, a Poggi del Sasso, nel Comune di Cinigiano, c?è un monastero che si ispira all?architettura cistercense, progettato in materiali ecocompatibili, dove da oltre venti anni vive e opera la comunità dei monaci di Siloe, che seguono la Regola di San Benedetto. La storia della comunità inizia nel 1996 quando i primi monaci, provenendo da una precedente esperienza monastica, arrivarono sulle colline maremmane. L?anno successivo il vescovo di Grosseto Monsignor Giacomo Babini riconobbe ufficialmente la comunità. Una signora donò loro undici ettari di terreno in parte ad oliveto, in un luogo chiamato Pescine, dove era presente una sorgente d?acqua. Da qui il rimando alla storica piscina di Siloe in Gerusalemme, menzionata sia nell?Antico che nel Nuovo Testamento da cui è scaturito il nome Monastero di Siloe. In questi anni i monaci hanno messo in piedi un?azienda agricola che produce olio, vino, miele, peperoncino, zafferano, legumi e cereali, rispettando i dettami del biologico e della biodiversità. Dalle materie prime lavorate artigianalmente nascono la pasta di Siloe, ma anche i sughi e le farine, tutti prodotti da agricoltura biologica. I monaci di Siloe nei campi intorno al monastero sono inoltre impegnati nel recupero di varietà vegetali antiche e autoctone, come il Ciliegiolo, un vitigno che un tempo era molto diffuso in Maremma? il cece nero, un legume ormai in via di estinzione. E poi il grano duro triticum turanicum, un cereale antichissimo originario della Mesopotamia. E il farro, che era l?alimento base al tempo degli antichi romani. Nei supermercati Conad di Grosseto è possibile scoprire alcuni di questi prodotti a marchio Monastero di Siloe: l?olio extravergine di oliva da agricoltura biologica? il vino La Grangia DOC Maremma Toscana a base di ciliegiolo, dal colore rosso rubino? le tagliatelle e le penne biologiche di grano turanicum macinato a pietra? le tagliatelle e le penne di farro biologico macinato a pietra? il sugo al pomodoro e il sugo piccante, realizzati con pomodori coltivati con metodo biologico e lavorati freschi? il peperoncino biologico macinato? i preparati biologici per le zuppe: chicchi di grano turanicum, farro, lenticchie e cece nero. Questi i prodotti acquistabili nei supermercati Conad di Grosseto: Vino BIO La Grancia; Olio EVO BIO; Miele; Confetture BIO; Pasta secca BIO; Salsa pomodoro fresco BIO; Ceci neri lessati BIO; Lenticchie lessate BIO; Zuppe vari legumi BIO; Peperoncino macinato; Grano Triticum integrale e farina; Farro dicocco e farina. GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto A Grosseto il Conad diventa main sponsor di tutti gli eventi organizzati dal Centro Commerciale Naturale A Grosseto il Conad diventa main sponsor di tutti gli eventi promossi e organizzati dal Centro Commerciale Naturale nel 2023. È questo il frutto dell?accordo economico tra CCN e Clodia Commerciale, la società proprietaria dei negozi Conad di Grosseto. Conad ha assicurato il proprio sostegno a tutti gli eventi che saranno organizzati dal Centro Commerciale Naturale di Grosseto durante l?anno, dagli eventi estivi agli eventi del Natale, con possibilità di rinnovare la collaborazione. ?Conad ? dichiara Paolo degli Innocenti, proprietario e socio di Clodia Commerciale, la società proprietaria dei negozi Conad di Grosseto ? ha a cuore tutti i centri storici e le attività presenti al loro interno, perché sono l?anima di ogni comunità e come tali vanno asso­ lutamente tutelati e valorizzati. Per questo rinnoviamo la nostra collabora­ zione e il sostegno economico al Centro Commerciale Naturale di Grosseto diventando lo sponsor principale di tutti gli eventi organizzati nel 2023. Questo è il nostro modo di contribuire alla cre­ scita equilibrata e alla vitalità del cen­ tro cittadino?. ?Ringrazio Conad per la fiducia accor­ data al nuovo CCN del centro storico ? a?erma Agata Renzo, presidente del CNN di Grosseto ?. Avere uno sponsor come Conad ci permetterà sia di miglio­ rare e sponsorizzare l?immagine del cuore della nostra città, sia di creare una serie di eventi gratuiti per i grosse­ tani e i turisti. Noi associati ci impegne­ remo al massimo per o?rire il miglior servizio possibile e ciò avverrà anche grazie all?accordo preso con Conad. Auspico una collaborazione duratura nel tempo e sempre più proficua coin­ volgendo le associazioni di categoria e naturalmente in condivisione con l?am­ ministrazione comunale.? ?Per la nostra Amministrazione ? commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alle Attività Produttive Bruno Ceccherini ? è fondamentale valorizzare al meglio il centro storico, sia da un punto di vista commerciale che culturale. Il CCN rap­ presenta, in questo senso, un elemento strategico grazie al quale la nostra città riesce a investire sul territorio e sulle sue potenzialità attrattive. Ringraziamo Conad per la generosità da sempre dimostrata nel sostenere eventi e inizia­ tive finalizzate ad animare Grosseto e a renderla più appetibile ai cittadini e ai turisti?. Nelle Conad di Grosseto il Granchio... è Blu Arrivano in pescheria i crostacei che stanno invadendo la laguna di Orbe­ tello. Quando una specie aliena diven­ ta un ottimo ed economico pasto (solo ? 7,80 al kg) Il gambero blu o reale da invasore delle coste toscane diventa un ottimo cibo da mettere in tavola. Questa specie si sta di?ondendo rapidamente da Orbetello a Marina di Pisa e rischia di danneggiare l?ecosistema delle nostre aree costiere. Hanno il pregio di essere una specie ottima in tavola e, quindi, sono oggetto di cattura per poi arrivare nei menù. I Pescatori di Orbetello si sono immediatamente organizzati per prelevare i granchi che stanno popolando la Laguna e Conad di Grosseto ha deciso di o?rirli a un prezzo molto interessante per i clienti dei supermercati di Grosseto: ? 7,80. Il Gambero blu è molto buono e la sua carne è pregiata. Può essere cucinato ripieno, in insalata oppure nei sughi per paste di ogni tipo. Le preparazioni sono semplici, perché dopo un buon lavaggio basta scottare o grigliare il gambero per poi utilizzare la polpa nelle varie preparazioni. PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ENOLOGIA Semplificare il lavoro delle aziende vitivinicole? Si può, grazie al software Enologia di GS Sistemi. L?esperienza di Morisfarms Per le aziende vitivinicole c?è un gestionale in grado di semplificare l?organizzazione del lavoro e mettere in connessione i vari reparti, dalla campagna all?amministrazione. Si tratta di Enologia la soluzione software ERP (Enterprise Resource Planning, pianificazione delle risorse d?impresa) sviluppata da Sistemi SpA specificatamente per il mondo enologico. L?esperienza di Morisfarms DI REDAZIONE 56 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Chi è GS Sistemi Partner di Sistemi SpA, GS Sistemi è una azienda di informatica composta da persone altamente qualificate, che propone ai propri clienti soluzioni complete per la digitalizzazione delle aziende e studi professionali, composte da software gestionali integrati che sono progettati specificatamente per ogni realtà e corredati con servizi di avviamento, formazione del personale ed assistenza postvendita capillare ed immediata. Tra i principali core business di GS Sistemi spicca il settore vitivinicolo: nel territorio toscano, l?azienda guida oltre 60 imprese vitivinicole verso la digitalizzazione delle proprie cantine, semplificando l?organizzazione del lavoro e mettendo in connessione i vari reparti, dalla campagna all?amministrazione. Enologia: ERP per il mondo vitivinicolo L?obiettivo di integrare tutti i processi aziendali in un unico sistema si concretizza grazie a Enologia, la soluzione software ERP (Enterprise Resource Planning, pianificazione delle risorse d?impresa) sviluppata da Sistemi SpA specifi- catamente per il mondo vitivinicolo. ?Con Enologia ? sottolinea il management di GS Sistemi ? le cantine possono gestire in modo centralizzato tutte le attività amministrative, produttive e distributive dell?azienda vitivinicola. La soluzione consente anche di gestire altri aspetti legati al mondo vitivinicolo: dagli adempimenti normativi previsti dal Mipaaf e dall?Agenzia Delle Dogane, al controllo dei costi con la valorizzazione in modo preciso del costo industriale dei prodotti, fino all?integrazione con la Power BI, l?innovativo strumento Microsoft di Business Intelligence per trasformare i dati del gestionale in informazioni utili e guidare così le imprese verso decisioni aziendali strategiche. L?integrazione di Enologia con il MES (Manufacturing Execution System) garantisce una comunicazione diretta e costante con i macchinari di produzione, in ottica ?Industria 4.0?. Questo consente alla cantina di gestire e pianificare al meglio i processi di produzione e di imbottigliamento, tenendo sotto controllo tempi, costi e il corretto funzionamento dei macchinari. Il processo di imbottigliamento e con- fezionamento è inoltre perfettamente integrato con il Piano dei controlli vini DOP/IGP. Altra integrazione riguarda la gestione dell?anticontraffazione, della tracciabilità e della logistica avanzata grazie all?utilizzo della tecnologia RFID/NFC. Enologia consente anche la gestione della Etichetta Ambientale Digitale EAD, tramite la quale è possibile identificare i componenti del packaging, le regole di smaltimento locali e il prodotto tramite il suo barcode o QR code?. L?esperienza di Morisfarms I vantaggi di Enologia all?interno di un?azienda vitivinicola sono molteplici, ma per raccontarne al meglio i benefici, il modo migliore è quello di far parlare un?azienda che da 10 anni sceglie e utilizza quotidianamente la soluzione: MorisFarms, importante realtà vitivinicola del territorio maremmano. Chi è Morisfarms Trecento anni fa, la famiglia Moris partì dalla Spagna per raggiungere la Maremma toscana. È proprio in queste campagne che il loro amore per il vino PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI ???? Con Enologia le cantine possono gestire in modo centralizzato tutte le attività amministrative, produttive e distributive dell?azienda vitivinicola trova il suo ambiente ideale. Dopo tre secoli e diverse generazioni, Morisfarms è oggi uno dei principali produttori di vino della Maremma Toscana, con due aziende e quattro punti vendita dove, accanto alla vendita diretta dei loro vini, si accompagna la vendita di alcuni prodotti locali. Nel 2021, accanto a uno di questi punti vendita e nel cuore dell?azienda agricola, nasce ?Terrazza Moris?, un punto ristoro dove la degustazione del vino diventa un?esperienza a 360°: qui, infatti, gli ospiti possono degustare vino e prodotti locali, affacciati sugli incantevoli panorami della Maremma e sfiorati dalla brezza marina. Morisfarms: la scelta di passare a ENOLOGIA Morisfarms si rivolge a GS Sistemi, di cui è cliente da oltre 10 anni, quando si rende conto che l?attuale gestionale non riesce più a rispondere alle loro esigenze. ?Venivamo da un gestionale non verticale che aveva problemi di personalizzazione, non aveva niente di specifico per il mondo del vino e non era facile da aggiornare per seguire le nuove normative? racconta Giulio Parentini, amministratore delegato di Morisfarms. Uno dei punti di forza di Enologia è 58 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 infatti il costante aggiornamento normativo. ?Sicuramente uno degli aspetti di cui abbiamo maggiormente beneficiato ? continua Parentini ? riguarda gli adempimenti normativi relativi all?invio dei documenti per l?esportazione e il registro telematico obbligatorio previsto dal ministero. Questo è senza dubbio un gran vantaggio, in particolare perché con Sistemi il processo è fluido e facile da gestire?. Logistica a Punti Vendita Le avanzate funzionalità logistiche di Enologia hanno inoltre consentito a Morisfarms di gestire al meglio la movimentazione dei prodotti e delle relative giacenze. ?La gestione di tutti i nostri magazzini e dei punti vendita ? spiega il CEO di Morisfarms ? è adesso sotto controllo. Abbiamo a disposizione la visione di quante bottiglie sono giacenti in ogni negozio e in ogni nostra sede: sia in quella del Morellino di Scansano DOCG che in quella dove produciamo tutti gli altri vini, dall?Avvoltore al nuovo bianco denominato Amor. Questa organizzazione ci ha permesso così di offrire più annate degli stessi vini, dando la possibilità ai clienti ? ristoratori o privati ? di acquistare direttamente da noi delle verticali del- l?Avvoltore, il nostro vino più rappresentativo. Nei punti vendita, con il semplice utilizzo dei codici a barre, si riescono a vendere con facilità annate diverse a prezzi diversi, mantenendo allineato e corretto il magazzino?. Ma le sfide non finiscono qua. ?Uno dei prossimi obiettivi a cui stiamo lavorando ? spiega Luca Verni, commerciale di GS Sistemi ? è offrire a Morisfarms un CRM integrato con gli ordini di vendita. Il CRM, oggi, è uno strumento fondamentale per le aziende, in quanto porta con sé moltissimi vantaggi commerciali e marketing. Nel caso specifico delle aziende vitivinicole, non vuol dire solo conoscere i dati anagrafici dei propri clienti, ma soprattutto conoscere i loro gusti e le loro abitudini di acquisto, così da predisporre campagne marketing mirate?. GS Sistemi & Morisfarm Srl: dieci anni di soddisfazione e fiducia Come nella vita, una relazione a lungo termine funziona solo se tra le due parti c?è soddisfazione e fiducia. ?Collaboriamo con GS Sistemi ? racconta Parentini ? dall?agosto 2013, anno in cui abbiamo iniziato la migrazione dal vecchio gestionale per passare a Sistemi. Nonostante gli anni di esperienza, può capitare che si presentino delle difficoltà, ad esempio a causa dei continui cambiamenti normativi. In questi casi abbiamo sempre trovato in GS Sistemi delle persone gentili e disponibili in grado di aiutarci a risolvere con celerità gli eventuali ostacoli?. Info: sito web: www.sistemigs.com, mail: commerciale@sistemigs.com VIVI ARTIGIANATO ?Artigiani del futuro?, il progetto di Cna a sostegno del lavoro e del territorio È un progetto di ampio respiro volto a sostenere i giovani, il lavoro, l?economia e più in generale tutto il territorio provinciale quello portato avanti da Cna Grosseto con ?Artigiani del futuro?. Un?iniziativa che si muove su più direttrici e che è partita da una approfondita analisi della situazione, realizzata in collaborazione con la Simurg Ricerche DI MICHELE GUERRINI Il progetto ?Artigiani del futuro? è il nome del progetto ideato da Cna Grosseto con l?obiettivo di tutelare il ricco patrimonio di imprese artigianali della provincia e, allo stesso tempo, far conoscere ai più giovani il mondo dell?imprenditoria artigiana, per creare nuove occasioni di lavoro e di sviluppo per il territorio. ?Un progetto ambizioso ? spiega il direttore di Cna Grosseto Anna Rita Bramerini ?, che desidera contribuire alla tenuta del sistema economico della provincia di Grosseto e aspira a contrastare la tendenza di invecchiamento della popolazione, provando a creare un sistema che dia ai giovani occasioni di lavoro e dando visibilità alle opportunità di occupazione che, sul territorio, sono presenti?. Un?iniziativa, quindi, che si muove su più direttrici e che è partita da una approfondita analisi della situazione, realizzata in collaborazione con la Simurg Ricerche. ?La conoscenza puntuale di una serie di fattori, in particolare dei bisogni occupazionali delle imprese e delle aspettative per il futuro dei più giovani ? prosegue Bramerini ? sono fondamentali per capire quali sono le reali esigenze, in particolare quelle formative dei ragazzi e quelle di specializzazione degli imprenditori?. Con queste conoscenze, infatti, potranno essere progettati e creati percorsi formativi ad hoc con le scuole del territorio e con l?Università, ma anche corsi di formazione per adulti, che intendono specializzarsi ed ottenere particolari qualifiche. ?Facendo ricorso ? spiega Elena Dolci, responsabile di Cna Servizi e del progetto ? anche alla nostra agenzia formativa che, durante tutto l?anno, propone una variegata offerta, anche in collaborazione con altre istituzioni?. Anna Rita Bramerini e Riccardo Breda L?incrocio tra domanda ed offerta di lavoro Accanto a questo percorso, che ha visto la luce da pochi mesi, ma che è destinato a durare nel tempo e che coinvolgerà, nei prossimi mesi, anche nuovi istituti scolastici della provincia di Grosseto, ?Artigiani del futuro? si propone di favorire l?incrocio tra la domanda e l?offerta di lavoro, mettendo a disposizione delle imprese che ricercano personale o che attendono un passaggio di testimone, i propri canali di comunicazione. ?Capita sovente ? aggiunge Bramerini ? che imprese solide siano costrette a chiudere perché non è facile trovare qualcuno disposto a rilevare l?azienda e, spesso, questo avviene per la difficoltà di trasferire l?informazione su questi temi. Noi abbiamo deciso di metterci a disposizione per far incontrare domanda e offerta, ovviamente offrendo una vetrina, che può vantare già un pubblico ampio, fatto dai nostri circa 2mila 800 associati: spetterà poi agli interessati approfondire e fare tutti gli accordi del caso?. ?Non si tratta di un servizio di mediazione ? precisa Dolci ? perché non intendiamo sostituirci ai soggetti preposti a questo, ma piuttosto di un?occasione di visibilità e di promozione?. Ecco, quindi che sui canali di Cna Grosseto gli imprenditori interessati potranno pubblicare i propri ?appelli?? le persone che lo desiderano potranno, poi, contattare l?azienda e sarà proprio l?impresa a valutare le candidature arrivate e portare avanti l?eventuale trattativa. Per informazioni è possibile scrivere a: e.dolci@cna-gr.it Tra passaggi generazionali e ricerca di personale Secondo Fabrizio Noferi il futuro è dei giovani. Per questo, dopo anni di lavoro, sta cercando qualcuno con la sua stessa passione cui affidare la sua impre- sa. Un?azienda solida, che ha sede a Paganico, e che vanta una clientela fissa e affezionata. Specializzata in elettrotecnica, impianti elettrici e idraulici, prodotti per il bosco e il giardinaggio, l?azienda di Noferi aspetta un nuovo titolare che la possa condurre nei prossimi anni (per informazioni: 0564 905549, mail fabrizio.noferi@virgilio.it) Passaggi generazionali a parte sono molte le imprese del territorio che stanno cercando personale da inserire nel proprio organico. La Fam Tecnologie intende assumere due addetti alle vendite che possano accogliere il cliente, dare supporto nella scelta dei materiali, avere capacità di gestione (per candidarsi questa è la mail: c.bragaglia@famgroup.it). E due sono le persone necessarie anche a Fedeli commerciale: l?azienda grossetana cerca un falegname e un lavoratore dell?acciaio, anche da formare, che abbiano voglia di avviare un per- PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI ???? ?Artigiani del futuro? si propone anche di favorire l?incrocio tra la domanda e l?offerta di lavoro, mettendo a disposizione delle imprese che ricercano personale o che attendono un passaggio di testimone, i propri canali di comunicazione corso duraturo (info ai numeri 334 6281732 - 0564 21960). Una persona ambiziosa e appassionata, anche senza esperienza specifica, è quella che andrà a lavorare con la Roberti Design, impresa specializzata nella progettazione e nella realizzazione di complementi d?arredo in vari materiali: dal legno all?acciaio, passando per il marmo, la pietra, il ferro (per informa- Elena Dolci zioni: 389 8529974, mail robertidesigngr@gmail.com). Due operai per i lavori di termoidraulica andranno ad aumentare l?organico di Termobenessere, impresa attiva, tra le altre cose, nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti idrosanitari, di climatizzazione e di riscaldamento (info: Michele 338 3141871, Giulio 347 6692660). Foto © Michele Guerrini 62 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Occasioni di impiego anche sul Monte Amiata, dove l?albergo ?Le Macinaie? cerca un cameriere/a per le pulizie nelle camere (0564 959001, mail enrico@lemacinaie.it). Gli imprenditori che vogliono aderire al progetto e contribuire a creare gli ?Artigiani del futuro? possono farlo scrivendo a marketing@cna-gr.it chiamando il numero 0564 452909. I giovani hanno voglia di fare impresa: lo dice un?indagine di Simurg Ricerche per CNA La prima indagine condotta da Simurg Ricerche per conto di Cna, per ideare nuove strategie che mettano in relazione il mondo del lavoro con quello delle scuole, evidenzia tra le altre cose che tante imprese sono alle prese con il delicato tema del passaggio generazionale e che i giovani sono interessati a diventare imprenditori I l 50% delle imprese che hanno partecipato all?indagine promossa da Cna ha appena a?rontato, o è in procinto di a?rontare il passaggio generazionale; il 62% degli studenti che hanno risposto al questionario si dichiarano interessati, dopo il diploma, a diventare imprenditore. Sono solo due dei dati emersi con la prima fase del progetto ?Artigiani del futuro?, lanciato dall?associazione grossetana degli artigiani e della piccola e media impresa e realizzato da Simurg Ricerche per ideare nuove strategie che mettano in relazione il mondo del lavoro con quello delle scuole. ?Questi due dati, che sono solo una minima parte delle informazioni che abbiamo raccolto con questa prima parte di indagine ? commenta il direttore di Cna Grosseto Anna Rita Bramerini ? sembrano in controtendenza rispetto a quanto si registra di fre­ quente nella nostra provincia: la di?­ coltà di far sopravvivere la propria impresa, spesso sana e in salute, quando per il titolare si avvicina l?età della pensione?. ?Numeri che dimostrano ? aggiunge il presidente Riccardo Breda ? che il nostro lavoro va nella giusta direzione e che il problema non è la mancanza di giovani interessati all?attività imprenditoriale, ma forse le poche occasioni di dialogo, confronto e lavo­ ro condiviso tra il mondo dell?impresa artigianale e quello della scuola. Un elemento che, se a?rontato corretta­ mente, può contribuire a superare il gap, che da anni il nostro paese a?ronta di mancanza di manodopera qualificata e percentuale di giovani che non trovano occupazione?. Un altro elemento degno di nota è che i ragazzi hanno voglia di migliorarsi e sono interessati a progetti, anche di alternanza scuola-lavoro o di percorsi per le competenze trasversali e l?orientamento (ptco) che possano indirizzarli in modo concreto nell?acquisizione di nuove competenze e nelle scelte future. Lo studio realizzato fotografa, infat- quelle di stage in azienda (il 58%). D?altro canto, gli studenti danno anche una serie di suggerimenti per migliorare ancora; tra questi quello di avere una preparazione specifica prima dello stage, organizzare più ptco durante l?anno, aumentare le ore di attività fuori dalla scuola. Dal lato imprese è importante rilevare come il 59% degli intervistati non ti, una realtà in cui il 38% dei ragazzi intervistati giudica molto positive le esperienze di alternanza scuola-lavoro o pcto realizzate, mentre il 46% abbastanza, e il 50% delle risposte raccolte sottolinea come l?esperienza svolta sia coerente con il percorso di studi. Le esperienze più gradite sono abbia avuto rapporti con le scuole, ma il 33% si dichiara interessato ad avviarli. Numeri che parlano di un dialogo possibile, quindi, che il progetto di Cna intende sostenere e contribuire a realizzare, favorendo tutte le iniziative che vadano in questo senso. PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI TUTELA DEL TERRITORIO Fabio Zappalorti: ?Più efficienza e trasparenza per i cittadini. Così abbiamo reso migliori i consorzi di bonifica? Dal ruolo degli enti per la difesa dal rischio idraulico agli obiettivi per il prossimo anno e mezzo, passando per l?importanza degli invasi sul Gretano, sul Lanzo e di San Piero in Campo. Sono alcuni dei temi affrontati, in questa nostra intervista, dal direttore generale del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud Fabio Zappalorti DI MICHELE GUERRINI Il dg Fabio Zappalorti nel suo ufficio a Cb6 64 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Il direttore generale e il presidente Fabio Bellacchi a un evento di Cb6 insieme ai dipendenti L a strada verso un consorzio di bonifica ancora più efficiente e vicino alle esigenze del cittadino è stata imboccata dalla Toscana il 27 dicembre 2012. Ormai più di dieci anni fa: con la legge regionale numero 79/2012 veniva istituita una nuova disciplina in materia di consorzi di bonifica, successivamente integrata con le leggi regionali 80 del 2015 e 70 del 2018. Chi alla stesura di quella legge ha contribuito, partecipando poi al dibattito per le successive modifiche, oggi è alla guida del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, con il ruolo di direttore generale: Fabio Zappalorti, architetto di 60 anni, ha una lunga esperienza dirigenziale negli enti pubblici, nei settori ambiente e lavori pubblici. Prima nei Comuni di Scarlino e Castiglione della Pescaia, poi in Regione Toscana: per dieci anni è stato capo di gabinetto dell?assessore all?ambiente ed energia, Anna Rita Bramerini. Zappalorti dal 2015 è direttore generale di Cb6, un incarico assunto ? come prescrive la norma ? su proposta del presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, Fabio Bellacchi, d?intesa con l?allora presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. L?anno successivo ha poi assunto lo stesso incarico anche ad Anbi Toscana. Anbi è l?associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue che in Toscana, come nel resto d?Italia, unisce, rappresenta e coordina il lavoro dei consorzi di bonifica. Il direttore generale è stato poi confermato nei due incarichi per un secondo mandato. Direttore Zappalorti, quali erano le finalità della legge 79? ?Fino alla riforma i consorzi tendevano a ragionare da aziende private. La volontà del legislatore è stata quella di incanalare la loro gestione nell?alveo di un ente pubblico. Fare questo significava non solo organizzare in maniera diversa il lavoro, ma soprattutto garantire trasparenza ai cittadini e programmazione delle attività?. Ritiene che quell?obiettivo sia stato raggiunto? ?Perfettamente raggiunto. Non soltanto dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, ma da tutti i consorzi della Toscana. La razionalizzazione è stata efficace: prima c?erano 27 enti a gestire la bonifica in Toscana, adesso soltanto sei. Una scelta ponderata?. Aver accorpato le Asl è visto spesso come un indebolimento della sanità territoriale, perché per i consorzi vale il contrario? ?Perché mentre l?accorpamento della sanità si basa su elementi di tipo amministrativo, quello dei consorzi su confini fisici, ovvero i bacini idrografici. Che il bacino idrografico del fiume Ombrone sia tutto nel perimetro di intervento di Cb6 permette una gestione più efficace del corso d?acqua. E perché quella legge ha voluto uniformare e accorpare gli enti per garantire, anche attraverso economie di scala, un livello minimo omogeno di manutenzione a tutta la Toscana. Mi faccia poi aggiungere un aspetto chiave?. Prego. ?Quella legge è stata davvero innovativa e direi quasi visionaria, perché ha capito quanto fosse fondamentale tenere in ordine il reticolo idrografico assegnando ai consorzi la manutenzione ordinaria dei corsi d?acqua in gestione. Per quanto siano importanti le opere idrauliche da progettare e realizzare, prendersi cura del reticolo lo è altrettanto e la Toscana lo ha capito prima di tutti. E altre regioni, a distanza di anni, stanno seguendo quell?esempio?. Di cosa si occupavano i consorzi di bonifica fino al 2012? ?I consorzi nascono e si sviluppano come enti che gestiscono l?irrigazione e il reticolo di bonifica, ovvero i canali costruiti per bonificare il territorio. In Maremma possiamo fare gli esempi dei canali e delle idrovore della piana capalbiese o di Barbaruta. La legge 79 ha cambiato quell?impostazione consegnando ai consorzi un compito davvero fondamentale: ecco perché è stata ampliata la contribuzione, un tributo che tutti i cittadini proprietari pagano per finanziare la manutenzione ordinaria?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI Zappalorti a una conferenza di Anbi Toscana, della quale è direttore generale ???? Il direttore generale di Cb6 guida anche Anbi Toscana: ?I lavori vanno fatti e le procedure possono essere facilitate per difendere il suolo, tutelare l?ambiente e sostenere l?irrigazione? Chi si occupa della manutenzione ordinaria fuori dalla Toscana? ?Altri enti come le Regioni o le Province. Il fatto che ci siano i consorzi ad occuparsi in via esclusiva di questo, ovviamente con il coordinamento della Regione, rappresenta sicuramente un valore aggiunto in termini di sicurezza per i cittadini toscani?. Dalla manutenzione ai progetti. Perché in questa fase storica di manifestazioni meteo estreme in cui per tutti è necessario fare i lavori, è così difficile vederli iniziare? ?Tutti sappiamo che eseguire un?opera pubblica in Italia è complesso, perché ci sono tante leggi, procedure laboriose, competenze di enti diversi che s?intrecciano. E tutti sappiamo anche che sarebbe utile snellire queste procedure. Io ritengo però che pensare a uno snellimento delle procedure svincolando il concetto di responsabilità non sia pensabile?. Detto in altre parole: la procedura può essere snellita, ma alla fine serve 66 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 sempre una persona che si prenda la responsabilità di firmare quell?atto. ?Esattamente?. Qual è la soluzione? ?Che le procedure si possono invece facilitare. Se, ad esempio, per completare una valutazione d?impatto ambientale oggi servono 360 giorni, accorciare le tempistiche attraverso una maggiore collaborazione tra enti potrebbe aiutare. Credo che un maggiore impegno di tutte le Istituzioni possa risolvere molto?. Non sempre è facile eseguire gli interventi, sia per i limiti previsti dalla legge che per il rapporto con il mondo dell?associazionismo ambientalista. ?Ritengo che dovrebbe esserci maggiore sensibilità. Una buona manutenzione è possibile e auspicabile nell?interesse di tutti, anche nelle aree protette, garantendo la tutela della biodiversità?. Parliamo dei tanti progetti in corso per Cb6. ?Stiamo cercando di portare avanti un piano di opere che abbiano come obiettivo la difesa del suolo, il sostegno all?irrigazione e la tutela dell?ambiente?. Quali opere ritiene più strategiche? ?Tutti gli interventi sono importanti, ma è chiaro che gli invasi sul Gretano, sul Lanzo e di San Piero in Campo saranno ancora più preziosi per il futuro del nostro territorio. Permetteranno di regolare le piene, di accumulare acqua per fini irrigui e idropotabili e, aspetto altrettanto importante, garantire il deflusso minimo vitale dei corsi d?acqua in tempi di siccità, che ci aspettiamo essere sempre più gravi e prolungati. E questo è un messaggio che mi sento di lanciare anche al mondo ambientalista?. È una sfida per tutti. ?Non esistono interventi senza impatto sull?ambiente. Ma è cosa saggia soppesare anche i servizi ecosistemici futuri. Che l?acqua vada usata nel modo migliore possibile e che non possano esserci più sprechi è scontato. Ma quando questo non basta gli invasi possono aiutare, come possono aiutare anche gli interventi di ricarica delle falde?. Le resta un anno e mezzo di lavoro al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Che ente vorrebbe lasciare? ?Sono soddisfatto del lavoro che tutti insieme stiamo portando avanti. In questo senso vorrei ringraziare il presidente Bellacchi, tutti gli amministratori del Cb6 con i quali si è costruita una visione comune e tutti i dipendenti, sempre disponibili, con una grandissima professionalità e un raro attaccamento al lavoro. Se guardo al 2025 immagino un consorzio ancora più strutturato, motivato, trasparente e nel quale ogni singolo operaio o impiegato sappia esattamente qual è il suo ruolo e come comportarsi per offrire un servizio migliore ai cittadini?. VIVI PERSONAGGI A tu per tu con Massimiliano Venturacci, alias il Conte Max Artista poliedrico, comico e cantante. Massimiliano Venturacci, alias il Conte Max, è un po? di tutto questo. Un personaggio dalla simpatia strabordante, sempre più conosciuto ed apprezzato e sempre più innamorato della sua terra, la Maremma, che riesce a raccontare con grande ironia nelle sue canzoni, siano esse cover o anche inediti, spesso e volentieri diventate virali? DI CRISTINA CHERUBINI 68 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 M assimiliano Venturacci, meglio conosciuto come Conte Max ha assunto negli ultimi anni un ruolo molto importante per la Maremma. È diventato, infatti, uno dei suoi più grandi sostenitori. Artista poliedrico, comico e cantante si è riscoperto per caso durante una serata a parlare con gli amici di sempre, portavoce del dialetto della Maremma e delle sue tradizioni popolari. ?Conte Max Venturacci? non è un titolo nobiliare, ma un soprannome ancor più prezioso, perché dato a Massimiliano dagli amici del bar che in anni passati si trovavano con lui i pomeriggi a giocare a carte, una prassi ? quella di ribattezzare automaticamente tutti coloro che entravano a far parte della combriccola ? in uso all?epoca? nel suo caso era stato preso spunto dal film ?Amici Miei?, mettendo in ballo il personaggio interpretato da Ugo Tognazzi il ?Conte Mascetti?. Gli inizi Massimiliano, pur essendo un vero e puro maremmano, come anche a lui piace sottolineare, non spicca il volo fin da subito nella sua terra. Inizia nel 1996 come intrattenitore da piano bar, insieme alla sorella Manola Venturacci, cominciando ad interpretare le canzoni del momento, le hit estive più conosciute, girando per le discoteche del posto. Una spinta propulsiva arriva però nei primi anni 2000 quando viene chiamato in Sardegna dove si sposta tra i villaggi turistici più famosi dell?isola, iniziando anche a sperimentare nuove sfumature della sua carriera d?artista, e coltivando anche esperienze come presentatore. Dopo un breve periodo di stop nel mondo dell?intrattenimento e della musica dovuto a diverse scelte imprenditoriali, torna sulla scena nel 2016 sfondando qualsiasi porta ed andando oltre ogni limite che poteva essersi posto. Il successo ?Il Reppe Maremmano? primo singolo nasce, come le migliori idee, dal caso, durante una serata tranquilla tra amici, seduto al bar con Riccardo Giusti, il ?Sirpe?, che da quel momento diventa per lui un personaggio costante in molti dei suoi lavori, in Piazza del Sale a Grosseto. ?Abbiamo iniziato ad elencare molte parole del dialetto maremmano ? racconta Max ? le abbiamo messe tutte insieme e così dal nulla è nato il primo singolo?. Autoprodotto e con una tape molto casalingo, il video del ?Reppe Maremmano? diventa virale dal primo giorno in cui viene pubblicato sulle piattaforme online, e da quel momento tutti iniziano a parlare del Conte Max Venturacci. Le conferme Negli anni successivi il Conte Max riesce ad emozionare ancora, interpretando le hit più ascoltate del momento, e creando delle cover che permettono agli ascoltatori di assaporare il dialetto e le tradizioni della Maremma. ?Mi sono sempre chiesto ? aggiunge il Conte ? e se le canzoni più famose fossero state scritte da un maremmano come sarebbero state?!?. Non solo cover. Massimiliano riesce infatti a reinventarsi costantemente, dando seguito a moltissimi progetti, a livello televisivo e digitale, e perfezionando le sue qualità di content creator. ?Produzzzione Maremma?, volutamente esasperata nella pronuncia della ?z? ? parodia di una famosa trasmissione nella quale due personaggi percorrevano in auto un viaggio tra una città ed un?altra ?, diventa per il Conte Max l?occasione di fare interviste ad alcune persone tra le più in vista a Grosseto e provincia portandole dal capoluogo fino a Marina di Grosseto, tra canti e domande scomode. Avendo riscontrato un gran successo dell?iniziativa inizia a pensare di voler trasformare il viaggio in auto in un?occasione per far conoscere il territorio, e così nasce ?500 km in 500?, sull?auto serigrafata con il simbolo della Maremma, il ?cinghiale?, gentilmente prestata da Eugenio Fagnoni, attraversando l?entroterra, visitando tutti i paesini del territorio maremmano. Tornando poi ad esplorare la costa con il VespaVlog Maremmano, in sella ad una vespa anch?essa serigrafata percorre tutto il litorale da Capalbio a Follonica, passando anche dall?Isola del Giglio. Oltre ai tour a spasso per la Maremma il Conte Max partecipa ad alcune trasmissioni molto apprezzate, come ?Attenti a quei tre? con Carlo Sestini e Argia, e ?Quanto basta? con Rita Martini. ?Voglio ringraziare Carlo e Rita ? confessa Max ? perché mi hanno insegnato tantissime cose sul mondo televisivo, devo loro molto, sono due grandi professionisti?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? Il successo è arrivato grazie alla reinterpretazione delle hit più ascoltate del momento, attraverso cover che permettono agli ascoltatori di assaporare il dialetto e le tradizioni della Maremma. Intanto recentemente è uscito l?ultimo singolo inedito dal titolo ?Ricordi d?estate? Gli inediti Durante il periodo del lockdown dovuto alla pandemia causata dalla diffusione del Covid, nasce il primo singolo inedito, intitolato ?Maremma Impestata?. ?Mi piace definirla con leggerezza la Maremma Amara 2.0 ? racconta Max ? e mi capita di chiedermi se tra molti anni sarà anch?essa ricordata come monito di un altro momento difficile che ha passato la nostra Maremma, e non solo?. Ed è proprio abbandonandosi ai ricordi che nasce l?ultimo singolo inedito dal titolo ?Ricordi d?estate? in collaborazione con BigBadBeats. ?Stavolta ho dato vita ad un progetto molto più strutturato ? racconta il Conte ? il video infatti non è autoprodotto, ma è stato realizzato da dei professionisti, e la qualità ne dimostra l?efficacia. Inoltre ho lavorato molto sui dettagli, passando non so quanti giorni a cercare uno zaino appartenente agli anni 80?. Una storia d?amore, quella tipica estiva, che tutti hanno provato almeno una volta nella vita, con la ragazza che veniva da lontano, a volte da un altro paese, intensa ma passeggera. Il Conte Max con il suo ultimo singolo vuole far rivivere a tutti, quelle emozioni spesso ormai riposte in un cassetto. ?Voglio ringraziare ? ci tiene a sottolineare Massimiliano ? Simone Salvatore e Enrico Barile che si sono occupati della regia e del montaggio, Andrea Flaminio della CMM Grosseto per il mixing audio, Mimmo Saracino per la coreografia e le sue bellissime ballerine, oltre al main Sponsor Sprizzolona quindi Valentina Bambagioni e Emanuele Fommei?. In sole due settimane il video ha raggiunto più di 31.000 visualizzazioni, cosa mai successa nemmeno nel caso della cover ?Maremmano?s Karma? che è stata in tendenza per diverso tempo ed è anche il video che attualmente conta più visualizzazioni in assoluto sul canale youtube del Conte. Nel video ?Ricordi d?estate? sono presenti molti dei personaggi più amati dal pubblico e che hanno accompagnato la carriera del Conte in questi anni. L?immancabile Tore, sempre a fianco del Conte Max ormai imprescindibile, una spalla comica e legata indissolubilmente al personaggio di Massimiliano. Appare in una scena anche la ?zia nazionale? Marco Galliani, e come special guest è stato coinvolto anche il sindaco del comune di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. ?Inizialmente il sindaco doveva comparire nella scena con Tore e Marco ? racconta il Conte ? però poi con gli autori abbiamo deciso di improvvisare anche quella che oggi è diventata la scena più controversa del video, il ballo in spiaggia?. Un turbinio di emozioni, sprizzante allegria, e una cornice che parla di Maremma. ?Ho scelto Marina di Grosseto perché a mio avviso rappresenta la tipica spiaggia degli anni 80 ? racconta Max ? è il mare della gente comune, con ampie spiagge, ombrelloni colorati e lidi ricchi di persone che volevano divertirsi e staccare la spina dalla vita d?ufficio?. I progetti futuri Molti progetti per il futuro, tante occasioni ancora per potersi esibire e confrontarsi con il suo pubblico, fatto anche di bambini. ?La soddisfazione più grande che ho avuto in questi anni ? confessa Max ? è stata sentire le persone cantare le mie canzoni insieme a me, non le cover di altri artisti, ma quelle scritte da me. I bambini poi, sono fantastici. Non pensavo che avrei avuto così tanti piccoli fan, ed è assolutamente meraviglioso?. Grazie al Conte Max è sempre estate, tutto l?anno, e insieme a lui, ed ai suoi video possiamo goderci la nostra Maremma e scoprire sempre nuove sfumature della sua maestosa bellezza. 70 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 MUSICA Musica da Ripostiglio: emozioni, spontaneità, improvvisazione e tanta simpatia DI LETIZIA BAMBAGINI Basta assistere una volta ad un loro spettacolo per capire che i primi a divertirsi sono proprio loro, ovvero quel gruppo di amici formato da Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli e Emanuele Pellegrini che insieme formano i Musica da Ripostiglio, ovvero ? come recita il titolo ? emozioni, spontaneità, improvvisazione e tanta simpatia? allo stato puro? B asta parlare di swing per pensare al famosissimo, a livello nazionale, gruppo Musica da Ripostiglio, nato a Grosseto nel 2009, 7 album pubblicati di cui uno live. Sono Luca Pirozzi, leader, voce, chitarra, banjo, Luca Giacomelli, chitarra, Raffaele Toninelli, contrabbasso, Emanuele Pellegrini, batteria e percussioni, quattro amici legati da una stessa motivazione, hanno grinta da vendere, sono determi- nati e coraggiosi mentre suonano all?unisono nei loro spettacoli provocando pura magia. E sono pure simpatici? Cantano e suonano swing, jazz con contaminazioni folk, di musica francese e musica da ballo greca. Sono un master nell?improvvisazione e nella spontaneità. Davanti a un caffè freddo shakerato ho intervistato l?ideatore del gruppo Luca Pirozzi che ci ha raccontato aneddoti e curiosità. Quando hai capito: io nella vita voglio fare questo? Alle superiori, in un periodo di incoscienza totale, ho scelto di raccontare storie con la musica. Scappavo dalla forma mentis del ?posto fisso? ed ero propenso a vivere un lavoro ?incerto?. Sapevo che avrei voluto intrattenere, far divertire e divertirmi. Non rinnego questa scelta, fatta 25 anni fa, che rifarei. Sulla cresta dell?onda dal 2013, PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Nato a Grosseto nel 2009, con 7 album all?attivo, di cui uno live, il gruppo propone swing, jazz con contaminazioni folk, di musica francese e musica da ballo greca ed ha il pregio di trasformare ogni spettacolo in magia e divertimento avete realizzato show interessanti e collaborazioni artistiche anche con il regista toscano Giovanni Veronesi e con l?attore Pierfrancesco Favino, tanto per citarne alcuni, con i quali il rapporto di amicizia si è ormai consolidato. Sì, vero, ci vediamo anche al di fuori dal lavoro. Ieri sera eravamo a cena insieme a Giovanni. Tempo fa abbiamo cenato con Pieraccioni e Ceccherini. La vostra musica abbraccia anche classici italiani, mi vengono in mente artisti quali Celentano, Conte, Carosone, immagino cari anche a te. Quale è l?artista italiano che ti ha ispirato più di altri e perché? Fred Buscaglione per via della sua grande preparazione tecnica sul jazz. La nostra missione è portare leggerezza che, attenzione, non è superficialità, ad 74 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 un gruppo eterogeneo di ogni età che ha gusti diversi. Ci mettiamo nei panni di tutto il pubblico a cui vogliamo arrivare. Ti sarebbe piaciuto vivere negli anni 20 nell?America swing e frequentare personaggi come Miles Davis, John Coltrane, Billie Holiday? Sì, a livello poetico e immaginifico avrei voluto conoscerli, ma sono contento di essere nato qui e in questo periodo perché se lo sono c?è un motivo. L?unico mio posto è questo e non lo cambierei mai. Dalle coreografie e testi originali e ilari vi presentate sui vostri social così: Musica da Ripostiglio? perché da camera ci sembrava eccessivo che è anche il nome di uno dei vostri spettacoli. Chi ha pensato questa battuta? Io, per prendere in giro il concetto della musica da camera. Noi abbiamo pochi elementi musicali e arrangiamo brani che piacciono. A partire dal 2013 fino al 2016 siete stati il gruppo di punta nello spettacolo teatrale ?Servo per due? per la regia di Pierfrancesco Favino. E da questa esperienza avete spiccato il volo. Nell?estate 2016 vi siete occupati delle musiche per le letture di ?Una favola in Campania? collaborando con attori famosi quali Claudio Santamaria, Vincenzo Salemme, Giuliana De Sio, Leo Gullotta e Isabella Ferrari, un cast di eccezione. Che tipi sono? Intelligenti, presenti. Santamaria, appena conosciuto, ha subito voluto suonare con noi. È un uomo di grande cultura musicale. Ognuno porta con sé un grande bagaglio di conoscenze e noi abbiamo avuto la fortuna di acquisire nozioni ed esperienze. Nel 2017 siete la band protagonista nello spettacolo ?A ruota libera? per la regia di Giovanni Veronesi con grandissimi attori: Sergio Rubini e Rocco Papaleo? dal 2021 in scena con ?Maledetti amici miei? al fianco di Sergio Rubini. Lavorare con Rubini ed essere stato chiamato da lui per me è stato come avverare un sogno che non credevo possibile si realizzasse. Sono sempre stato suo grande fan. Non solo teatro per voi, anzi, avete anche preso parte al film cinematografico del 2020 per la regia di Giovanni Veronesi Tutti per 1- 1 per tutti al fianco di Pierfrancesco Favino e Rocco Papaleo. Sì, all?inizio dovevamo solo fare una cover della Cura di Battiato, poi il regista ci ha messo quattro parrucche e abbiamo rappresentato dei musicisti reietti che suonavano nella taverna. È stato uno sketch molto divertente. Avete raggiunto risultati impagabili. Complimenti. Quali sono, secondo voi, le caratteristiche vostre che sono piaciute di più e che hanno catturato questi attori e registi? Sicuramente ha colpito il lato umano e di profonda coesione fra di noi. Siamo in quattro ma pensiamo con una testa sola, nel senso che nessuno vuole prevalere o mettere davanti questioni personali che possano portare a delle difficoltà. Siamo tranquilli, lavoriamo bene e veloci, questo è un aspetto fondamentale in questo lavoro. Ripeto non c?è nessun ego che vuole prevalere, valorizziamo il ruolo dell?altro. Il nostro è come un matrimonio a quattro, abbiamo profondo rispetto reciproco. Il vostro sarcasmo vi ha mai portato nei guai? Per ora no perché il nostro è un tipo di sarcasmo leggero. Da martedì 5 settembre accompagnerete Alessandro Haber e Nino Frassica al teatro in piazza a Montevarchi nello spettacolo ?Tre maledetti amici? diretto dal regista Giovanni Veronesi. Siete pronti per questo nuovo capitolo? Quante prove fate per essere carichi al punto giusto? Sì, certo, siamo prontissimi. Non ci crederai. Zero prove. Ci è stato vietato provare. È tutto estemporaneo. Veronesi fa regia in diretta. Avete calcato anche il teatro San Carlo di Napoli, cantando i vostri successi, evento andato in onda su rai 1. Il San Carlo è considerato fra i più antichi e più belli teatri europei. Avete sentito il peso della storia che il teatro si porta dietro una volta saliti sul palco? Sì, abbiamo proprio sentito questo peso. Un?emozione incredibile e bellissima, sentivo il sangue freddo. I vostri pezzi sono irriverenti, ironici, ricchi di emozione e recentemente abbiamo avuto l?occasione di sentirli dal vivo durante le date del vostro tour: il 3 agosto a Val delle Rose in provincia di Grosseto con ?Volevo essere un truffatore?, a Mantova il 5, a Forlì il 12 con ?Perché da camera ci sembrava eccessivo? alla Fattoria La Principina il 15 con lo stesso format, a Sticciano (sempre in provincia di Grosseto) con ?Festa per Giorgio Albertazzi?. Nel mese di settembre, il 6, sarete a Poggibonsi (Si) con ?Volevo essere un truffatore? mentre il 17 sbarcherete con la vostra prima data oltre oceano a Salt Lake City in Utah negli Stati Uniti. A chi è venuta l?idea di fare ingresso negli Stati Uniti? Ci hanno chiamato. È la prima volta negli Stati Uniti, ma non all?estero. Infatti, siamo stati in tournée in Brasile 10 anni fa, ci siamo esibiti in Perù dove abbiamo fatto delle gag con gesti scenici teatrali. Ci siamo affidati alla mimica, faremo lo stesso anche a Salt Lake City. Luca Pirozzi e Luca Giacomelli il 2 agosto si sono esibiti a Festambiente con Bobo Rondelli con ?Forse che si, forse che no?. Siete molto legati a Festambiente. Sì, ci esibiamo sempre tanto volentieri a Festambiente perché c?è l?atmosfera che si respira a casa. Io ci sono cresciuto là, ci andavo a vedere i gruppi che mi piacevano. Emozioni, spontaneità, improvvisazione e tanta simpatia, questo sono i Musica da Ripostiglio. VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Il Giglio e Giannutri, scrigni e custodi di tesori e bellezze tutte da scoprire DI GIADA RUSTICI 76 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 ?L?Itinerario del mese?, a settembre, si sposta alla scoperta di due isole dell?Arcipelago Toscano: il Giglio e Giannutri, due splendide perle della collana della Dea Venere che proprio a settembre propongono due appuntamenti imperdibili: la Festa del Patrono San Mamiliano il 15 e la Festa dell?Uva e delle Cantine a fine mese I n tutta la costa, da Livorno all?Argentario, non esiste giornata al mare durante la quale non si provi, almeno una volta, a ricordare il nome delle isole che vediamo aleggiare all?orizzonte: Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, nate, secondo la leggenda, quando la Dea Venere, emergendo dalle acque del Mar Tirreno, lasciò cadere dalla collana che portava intorno al collo sette perle che, una volta in mare, diventarono le sette isole dell?Arcipelago Toscano. Oggi le preziose perle sono tutte protette nell?ambito di uno dei parchi marini più grandi del mondo, il Parco Nazionale dell?Arcipelago Toscano istituito nel 1980. Tra queste, due sentinelle del Monte Argentario, l?isola del Giglio e l?isola di Giannutri, sono le sorelle diverse, ma complementari. Due isole, due anime differenti legate dall?incresparsi del mare: vivace e leziosa, piena di negozietti e vita, oltre che di storia e paesaggi la prima? totalmente indomita, con servizi ridotti all?osso, ma spettacolare per la natura rigogliosa e le acque più limpide e ricche dell?Arcipelago e con importanti testimonianze del passato, la seconda. L?Isola di Giannutri I greci la chiamavano ?Artemisia?, i romani ?Dianium?, in onore alla dea Diana, ispirati dalla sua forma a falce lunare come il diadema della Dea, l?isola di Giannutri, la più a sud, emerge dal mare come una mezzaluna di calcare che custodisce 11 chilometri di costa rocciosa, fondali ricchissimi di biodiversità e una vegetazione rara: il regno dei delfini, delle balenottere e di una miriade di uccelli che raggiungono l?Europa per nidificare. Nota come Isola dei Gabbiani, appellativo che si riferisce alla presenza di una consistente colonia di gabbiani reali del Mediterraneo, Giannutri è un Giannutri, Villa romana Giglio Porto PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 A VIVI ???? Due isole diverse, ma complementari: vivace e leziosa, piena di negozietti e vita, oltre che di storia e paesaggi il Giglio; totalmente indomita, con servizi ridotti all?osso, ma spettacolare per la natura rigogliosa e le acque più limpide e ricche dell?Arcipelago e con importanti testimonianze del passato, Giannutri paradiso piccolo senza macchine, strade e senza grandi strutture ricettive: l?unico elemento antropico sono le poche ville seminascoste nella vegetazione. Una perla che ogni anno richiama migliaia di subacquei per la straordinaria diversità biologica e la presenza di relitti che rendono unici i suoi fondali. L?isola fu di sicuro già abitata nella preistoria come testimoniano i numerosi ritrovamenti di armi e utensili e fu frequentata da Etruschi e Romani: giacciono ancora sui fondali di questo tratto La baia del Campese Giglio Porto di mare alcuni relitti di navi mercantili, testimoni di antichi traffici marittimi. I romani, probabilmente appartenenti alla famiglia dei Domizi Enobarbi, hanno anche lasciato in eredità all?isola i resti di un antico porto alla Cala dello Spalmatoio e una villa mozzafiato costruita in località Cala Maestra nella prima metà del II secolo d.C. La Villa Domizia fu edificata tra il 90 e il 100 d.C. per iniziativa della casa imperiale, in cui erano confluite le proprietà dei Domizi Enobarbi, la famiglia di Nerone: rappresentò una vera e propria sfida per la famiglia in quanto l?isola era priva di acqua potabile, aveva un terreno difficile e non vi erano materie prime. Edificata in una posizione privilegiata, era il luogo perfetto dove la famiglia poteva riposare dalle fatiche del commercio e in poco tempo divenne simbolo della loro ricchezza e potenza. Il complesso comprendeva gli alloggi della famiglia imperiale, quartieri per gli schiavi, terme e annessi. Villa Domizia è il punto centrale dell?isola da cui poi si diramano pezzi di storia: capitelli romani, scalinate, resti del vecchio porto sono tutti elementi connessi e che permettono di avere un?idea di continuità quando si passeggia nei sentieri. Difficile da raggiungere, ormai quasi impossibile da visitare in autonomia, Giannutri è quindi un paradiso esclusivo protetto, non più accessibile gratuitamente e visitabile solo dietro pagamento di un biglietto, che dà diritto a percorrere solo il tratto di sentiero lungo 600 metri che collega Cala Spalmatoio con Cala Maestra, e di guida, che invece consente di visitare anche la villa romana o accedere agli altri sentieri dell?isola. L?Isola del Giglio A poca distanza da questo paradiso incontaminato, si staglia la seconda iso- 78 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 ???? Oggi l?isola del Giglio, insieme a Giannutri, vanta di essere uno dei patrimoni naturalistici più rilevanti del territorio la più grande dell?Arcipelago Toscano, il Giglio: il nome, che rievoca l?antica presenza di capre non più attuale, deriverebbe infatti dal greco Aigylion, che significa appunto ?capre?. Il territorio fu abitato in epoca preistorica e frequentato da etruschi e romani? nel Medioevo l?isola fu dominata da Pisa, ma nel corso del 1400 entrò nell?orbita fiorentina. La minaccia di attacchi barbareschi rimaneva comunque costante, tanto che nel 1544 settecento abitanti furono deportati come schiavi e successivamente l?isola fu ripopolata chiamando contadini senesi. Oggi l?isola, insieme a Giannutri, vanta di essere uno dei patrimoni naturalistici più rilevanti del territorio. Le principali spiagge dell?Isola del Giglio sono: la spiaggia dell?Arenella, delle Cannelle e delle Caldane lungo la costa est, mentre a nord-ovest si trova Campese, la spiaggia più ampia. Le acque dell?isola, particolarmente limpide, e i fondali ricchi e pescosi permettono ai turisti e agli appassionati di diving di vivere un mare incontaminato in una cornice incantevole e non troppo battuta. Lungo i fondali dell?isola, ricchi di praterie di Posidonia fino a profondità inusuali, è possibile vedere il raro cavalluccio marino, mentre a profondità maggiori si possono osservare pareti verticali ricoperte di spugne azzurre e gorgonie rosse e gialle, intorno alle quali le acque brulicano di vita. L?isola del Giglio ospita tre centri abitati dove la popolazione si concentra: Giglio Porto, Giglio Castello e Campese. Giglio Porto è un pittoresco porticciolo adagiato su un?insenatura racchiusa da due moli e dal retrostante anfiteatro collinare terrazzato a vigneti. Da qui una strada stretta e tortuosa sale a Giglio Castello, che ha conservato il suo aspetto di borgo fortificato, cinto da alte mura medievali munite di torri, ed è costituito da un dedalo di vicoli sormontati da archi, sottopassaggi, ripide scalinate scavate nella roccia e vecchie case addossate le une alle altre, dominate dalla Rocca. Sulla costa occidentale dell?isola c?è Campese, località principalmente vacanziera posta al centro di una baia orlata da un?ampia spiaggia dorata, impreziosita dalla presenza di un?imponente Torre eretta ai tempi di Ferdinando I. Giglio Castello PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI Le Caldane ???? Settembre all?Isola del Giglio significa fare un tuffo nel passato: il 15 settembre è una data significativa perché Giglio Castello festeggia il Santo Patrono Mamiliano San Mamiliano 80 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Settembre all?Isola del Giglio Settembre all?Isola del Giglio significa fare un tuffo nel passato: il 15 settembre è una data significativa perché Giglio Castello festeggia il Santo Patrono Mamiliano. Secondo la tradizione popolare san Mamiliano visse nel V secolo, al tempo delle invasioni barbariche e fu vescovo di Palermo all?epoca in cui i Vandali arrivarono fino alla Sicilia: in quell?occasione fuggì per mare fino ad approdare all?isola di Montecristo, dove condusse una vita solitaria. Mamiliano pensava di aver trovato qua finalmente la pace, dopo l?orrore della persecuzione, ma, secondo la leggenda, quella piccola isoletta era gelosamente custodita da un feroce drago. Ne scaturì una battaglia furibonda, che avrebbe visto Mamiliano vittorioso. Dall?uccisione del drago ne sarebbero derivati un favoloso tesoro e una fonte di acqua purissima. Dopo la morte, il corpo del santo fu trasportato al Giglio. Si narra che una notte, un gruppo di elbani e di genovesi abbia tentato di trafugarne il corpo: ne seguì una violenta rissa che provocò la divisione del corpo tra le mani dei vari contendenti. Ai gigliesi rimase il braccio, che oggi si venera in tutta l?isola. Secondo la tradizione, la reliquia avrebbe salvato gli abitanti dall?invasione turca del 18 novembre 1799. Una leggenda narra che proprio in quell?anno, quando i pirati turchi stavano per assalire l?isola, la popolazione collocò la preziosa reliquia sulle mura del castello: subito si scatenò una bufera, che impedì alle navi di attraccare. Dopo quel prodigioso accadimento, san Mamiliano fu nominato patrono dell?isola del Giglio e venne istituita una processione in suo onore il 15 settembre. Si tratta di un evento a cui partecipa tutta la popolazione e che allieta i turisti per il clima festoso e devozionale insieme. In questa occasione si tiene una delle più importanti manifestazioni: il Palio dei Ciuchi che consiste in una corsa a dorso d?asino per le strette vie del borgo, nella quale a sfidarsi sono i rioni di Casamatta, Centro, Cisterna e Rocca. L?evento è accompagnato dalla Sagra del Coniglio, da una sfilata in costumi medievali e da danze in piazza, come la mitica Quadriglia. Da qualche anno poi nell?ultimo weekend di settembre ? per il 2023 dal 28 al 30 ? viene organizzata anche la Festa dell?Uva e delle Cantine: in ogni angolo del borgo di Giglio Castello si può degustare le eccellenze enogastronomiche dell?isola del Giglio e le serate vengono animate con la musica itinerante. Protagonista della festa è il vino Ansonaco, o Ansonico, realizzato con l?omonimo vitigno autoctono. Nelle cantine, le ?grotte del gusto?, è possibile degustare piatti tipici locali: la zuppa del bracconiere, la grigliata di carne, baccalà con le patate, il coniglio selvatico e i formaggi toscani per chiudere con i dolci tradizionali, tra cui il panficato. Non resta dunque che assaporare il fascino di queste terre speciali, tra atmosfere festose, sapori deliziosi ed allettanti scenari naturali incontaminati, per perdersi in un viaggio tra natura e tradizioni. I nostri consigli DOVE MANGIARE CAPITAN BEPPINO Bar Pizzeria Via provinciale snc Giglio Campese Isola del Giglio (Gr) Tel. 371 1887470 Il Bar Pizzeria Capitan Beppino è situato a Giglio Campese, un?incantevole baia incorniciata dal Faraglione sulla sinistra e dalla punta del Fenaio sulla destra: posizio- nato vicino alla chiesa all?inizio del paese, con i suoi tavoli all?aperto e le candele, il locale offre un?atmosfera molto carina e romantica, oltre che una naturale tranquillità e rilassatezza, sensazioni agevolate anche dal simpatico proprietario e da tutto il personale che serve in sala. Appena entrati nel locale si respira subito un?aria di familiarità, accolti in uno spazio esterno accogliente e gradevole, con un servizio e una gestione familiare con sorriso e pazienza, allietato dalle note del piano-bar che accompagna deliziosamente e con discrezione la cena. Il Bar Pizzeria Capitan Beppino è diventato un?istituzione locale, soprattutto per il suo Sfilatino, punta di diamante del menù: un rotolone di pasta di pizza, ben lievitato e altamente digeribile, stracolmo di un gustoso ripieno, tra cui ad esempio prosciutto cotto, mozzarella, pomodori, stracchino, e generosamente condito ed accompagnato da un?insalatina fresca e pomodori, che viene servito su un bel tagliere di legno. Generalmente è da dividere tra due persone, ma su richiesta è disponibile anche la misura ridotta. Da Capitan Beppino anche la pizza è ottima, con un impasto davvero notevole e il condimento generoso, anche con abbinamenti di gusti particolari, come quello tra pere e gorgonzola. Un?originale esperienza gastronomica assolutamente da non perdere, a pochi passi dal mare. BAR MONTI Lounge Bar Via Umberto I Giglio Porto Isola del Giglio (Gr) Tel. 340 1257729 Nella frazione più vivace e pittoresca dell?Isola del Giglio, Giglio Porto, con l?antica torre di avvistamento, le botteghe colorate lungo la passeggiata e le terrazze sul mare, è situato il Bar Monti Lounge Bar, inaugurato in una nuova veste, ma sempre nella stessa location, il 25 marzo scorso. Si è accolti in un locale che si prende cura del cliente dalla mattina alla tarda sera, per tutta la giornata: la gestione infatti mette a disposizione una ricca fascia di colazioni con i migliori prodotti di pasticceria fresca non industriale; per una gustosa pausa pranzo il locale offre i Daily Special e dopo un pomeriggio che accompagna ai colori di un tramonto sul mare, arriva l?ora del ricco e speciale aperitivo che allieta i clienti con la qualità dei cocktail e dei gustosi finger food, preparati e serviti con cura da prestigiosi professionisti. L?offerta però non si ferma perché il locale, una volta calata la notte, anima i dopo cena gigliesi con musica live, djset e after dinner, ospitando tipologie musicali per tutti i gusti, in un connubio perfetto tra divertimento e qualità, in una splendida location. Il Bar Monti Lounge Bar mette a disposizione un ambiente giovane e vivace, fronte mare, con personale competente e simpatico, offrendo anche un?interessante scelta di liquori di qualità e cocktail inusuali come il loro Black Mojito. Sicuramente una meta da non perdere, adatto a famiglie, coppie, amici, per festeggiare un evento o passare anche solo una bella serata all?insegna di una buona bevuta ed un ottimo intrattenimento. LA FONTE Rosticceria Pizzeria Via Provinciale 7 Giglio Castello Isola del Giglio (Gr) Tel. 351 7535833 Come in una cartolina, Giglio Castello è uno dei borghi più belli e versatili, che offre ai visitatori la possibilità di immergersi in un contesto socio-culturale e paesaggistico tra i più particolari della zona. Qua storia e paesaggi mozzafiato si fondono insieme sprigionando emozioni. Giglio Castello non è però solo questo; anche la gastronomia rende questo borgo una meta imperdibile e in questo la Rosticceria Pizzeria La Fonte non sbaglia un colpo: il cliente viene accolto in un ambiente familiare, colorato e intimo, travolto da un turbinio di profumi. Appena fuori Giglio Castello, prima dell?entrata principale e di Piazza Gloriosa, per una pausa veloce durante le escursioni sull?isola, la Rosticceria Pizzeria offre un?ampia scelta per tutti i PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI gusti: all?ingresso si è subito attratti dall?esposizione del banco di pietanze di rosticceria, con un mix di pollo arrosto, diverse varietà di pizza, specialità croccanti e saporite dei fritti, pasta, verdura, o l?immancabile pesce dell?isola che deliziano i palati dei clienti che qua troveranno la qualità e il gusto necessari per una perfetta pausa veloce. Difficile non trovare qualcosa che faccia al proprio caso, perché la Rosticceria Pizzeria La Fonte si prende cura dei più variegati palati, venendo incontro a moltissimi gusti diversi. Non è una semplice rosticceria, ma una cucina casalinga fatta con amore. Al bancone ci si fa un?idea di cosa c?è e al volo è possibile scegliere tra i moltissimi prodotti; il locale però effettua anche consegne a domicilio, con possibilità di ordinazioni telefoniche. DOVE DORMIRE HOTEL CAMPESE Via della Torre 18 Giglio Campese Isola del Giglio (Gr) Tel. 0564 804003 349 7620779 www.hotelcampese.com Nella splendida cornice dell?isola del Giglio, dove la natura la fa ancora da padro- na, sorge l?Hotel Campese, affacciato direttamente sulla spiaggia del versante occidentale dell?isola. La struttura nasce nel 1953 e da allora ? quest?anno ricorre il settantennale ? viene gestita direttamente dai proprietari: inizialmente i Signori Rossi, poi la figlia ed ora i nipoti, mettendo a disposizione ben tre generazioni di esperienza turistica nel settore alberghiero. I clienti sono accolti in un ambiente ricercato e confortevole, in cui il personale è a completa disposizione affinché gli ospiti possano conoscere da vicino tutto l?incanto dell?Isola del Giglio. L?Hotel Campese propone diverse soluzioni alloggiative: 8 camere Superior che dispongono di terrazza vista mare con panoramica sullo splendido Golfo di Giglio Campese; 39 camere con servizi privati, arredate con ogni comfort. Il ristorante, aperto anche agli ospiti esterni, ed il ?chiringuito? sono due punti di forza della struttura; la cucina si distingue sia per le proposte dei piatti principali che per la pasticceria, mentre il bar esterno propone aperitivi e bevande da gustare dalla mattina al tramonto. L?hotel è inoltre dotato anche di un servizio spiaggia grazie al quale è possibile il noleggio 82 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 di ombrelloni e lettini. Animali domestici ammessi. ANIMOSQUE FAMILY Ristorante - Bed & Breakfast Loc. Ischiaiola 33 Isola di Giannutri (Gr) Tel. 334 109 30 45 www.animosque.com In un paesaggio da cartolina come quello dell?Isola di Giannutri, una tra le più selvagge e impervie, un?oasi incontaminata e circondata da acque cristalline, si trova Animosque, che non è solo un Bed & Breakfast e risto- rante, ma anche un luogo dove poter vivere delle esperienze uniche e dove la natura regna sovrana. Il B&B è situato in una dimora storica, all?interno di una location esclusiva con un giardino ben curato; il ristorante, dall?atmosfera calda e raffinata, si trova invece all?ombra di un ginepro secolare, in un luogo in cui concedersi una pausa rilassante e gustare ottimi piatti cucinati con prodotti di prima qualità all?interno di una cucina fresca e nuova, condita da un?aria familiare e un sorriso costante dello staff. Il menù è a base di pesce rigorosamente locale e quindi varia in base alla disponibili- tà. Tutto ben realizzato e ben presentato. Imperdibile l?aperitivo al tramonto con una quinta scenica di rara bellezza: lo sfondo di Giglio, Montecristo, l?Elba e la Corsica dove il sole si tuffa nel mare, accompagna cocktail perfetti e stuzzichini di livello, il tutto gustato sul pavimento di mosaico di 2000 anni fa. Il ristorante Animosque è il luogo ideale per tutti coloro che vogliono compiere un viaggio sensoriale: Francesca, la chef, saprà condurre i suoi ospiti in una nuova storia e raccontare, attraverso i suoi piatti, una Giannutri inaspettata. Tutto all?aperto tra luci soffuse e ginepri, in un?ambientazione raffinata che stupisce se pensata all?interno di un?isola con uno stile così selvaggio. PRODOTTI TIPICI FRATELLI BARTOLETTI GINGIGLIO Punto vendita c/o ?Alimentari Gello? Via Roma, 2 Isola del Giglio (Gr) Tel. 348 0110232 www.fratellibartoletti.it Trasformare una grande pas- sione in un progetto imprenditoriale è possibile e ne sono la prova i fratelli Bartoletti, Aldo e Gervasio, che dal 2017 danno forma ai loro sogni: l?odore del mare e gli aromi dell?isola del Giglio racchiusi nelle bottiglie dei loro prodotti, ereditando dalla mamma Felicita la passione di distillare e di mettere in infusione. Prima la birra artigianale, poi la birra ?Ficata?, nata dall?utilizzo di uno dei frutti più presenti all?Isola del Giglio, il fico, poi ancora il mirto e infine, nel 2021, quasi per caso, arriva il gin ?GinGiglio?. L?idea nasce da un?intuizione di Gervasio che, in una giornata di caccia, mentre stava camminando per i sentieri dell?isola del Giglio, si imbatte in un luogo pieno di alberi di ginepro. Da qua il passo è breve: ne raccoglie una piccola quantità per poter realizzare un gin tutto gigliese. Frutto di un connubio fra l?isola e la terraferma, tutto questo non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione della famiglia Jacobelli, proprietaria di un rinomato liquorificio a Capalbio. Con il suo carattere puro e fresco, insieme ad un ricercato mix di botaniche del territorio che lo rendono uno scrigno di aromi mediterranei, il GinGiglio regala un?esperienza inconfondibile: un modo di promuovere il territorio anche valorizzando produzioni particolari come quella di bacche spontanee che possono dare vita a prodotti d?eccellenza, in una combinazione perfetta tra tradizione e innovazione. Per tutti coloro che desiderano rivivere questa storia di passione, dedizione e maestria è possibile acquistare i loro prodotti artigianali, visitando il punto vendita situato presso l?Alimentari Gello a Giglio Castello. CANTINA CASTELLARI Via dell?Allume 29 Isola del Giglio Tel. 3715656175 www.castellarigiglio.com Vino e luoghi unici a strapiombo sul mare all?Isola del Giglio. Castellari Isola del Giglio è la realizzazione di un sogno, che ha come scopo la valorizzazione di una terra Toscana unica, di antichissima tradizione vitivinicola. La storia di quest?azienda è originalità, passione e poesia. Tutto parte dal Giglio, un?isola fatta di granito, vento e macchia mediterranea. Da qui prende vita la produzione di un vino ottenuto da uve provenienti da appezzamenti diversi, in modo da conferire maggior complessità e originalità al prodotto. Così nasce il vino Calzo della Vignia: 100% Ansonica, 100% Passione. E per chi volesse approfondire la conoscenza di questa bella azienda vitivinicola gigliese il consiglio è quello di andarli a trovare per la degustazione di ?Un calice d?Ansonaco in Vigna? che significa ?vivere con noi ? fanno sapere da Cantina Castellari ? l?emozione di assaggiare un prodotto autentico nella meravigliosa terra in cui nasce, con una vista mozzafiato sopra la baia di Campese con Montescristo che si erge come fosse un guardiano del mare, Corsica ed Isola d?Elba a fare da cornice?. CANTINA PARASOLE Via Vittorio Emanuele 23 Giglio Castello Isola del Giglio (Gr) Tel. 331 4583866 www.cantinaparasole.it Nel meraviglioso scenario dell?Isola del Giglio, dove piccole realtà familiari producono vino Ansonaco seguendo le tradizioni isolane, si ritaglia il suo posto d?onore la Cantina Parasole, una piccola azienda vitivinicola creata da Milena Danei inseguendo il sogno di una vita: tornare all?Isola del Giglio, dopo aver girato il mondo per dar voce alla propria passione, coltivare le vigne e produrre un vino genuino. L?azienda, così chiamata in ricordo del nonno Scipione, detto ?Parasole?, nasce nel 2018 e conta antiche vigne, alcune di oltre 30 anni, prima gestite dal padre di Milena, che oggi vengono curate con la stessa dedizione e le stesse tecniche utilizzate dalla sua famiglia da decenni. Prodotti esclusivamente autoctoni, le viti crescono su terrazzamenti strappati al granito, realizzati costruendo chilometri di muretti a secco, pietra su pietra e riempiendo le conche così ottenute col terreno presente sul posto. La coltivazione segue la tradizione; le lavorazioni sono esclusivamente manuali, evitando prodotti chimici. Il sogno di Milena e di tutta la sua famiglia prende all?inizio la forma di Strulli: la prima vigna che il padre le ha affidato e che dà il nome al vino. Situata sul versante ovest dell?isola, vedendo il sole tramontare nel mare, la vigna si divide principalmente in due parti: una con viti di oltre 50 anni e una rinnovata nel 2014. Nel 2021 arriva il secondo vino, Dolce Cote, un uvaggio misto di uve rosse e bianche prelevate dalle vigne di oltre 30 anni. La qualità unica del terreno e la brezza marina consentono ai vini di Milena Danei di esprimere al meglio tutte le caratteristiche qualitative dell?Ansonaco e di questa piccola meravigliosa isola: in ogni sorso rivive il Giglio più autentico ed ogni sorso ha il sapore delle tradizioni, delle passioni e dei sogni che si avverano... PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI STORIA Sovana, le reliquie del Patrono San Mamiliano traslate nella Cattedrale Con una solenne cerimonia svoltasi a fine maggio a Sovana sono state traslate le reliquie di San Mamiliano, patrono della Diocesi sovanese insieme a San Gregorio VII, dall?antica cripta della Cattedrale alla sua urna posta nella navata destra della stessa Cattedrale sotto l?antico altare un tempo della Comunità di Sovana DI ANGELO BIONDI 84 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Reliquie di San Mamiliano prima della traslazione L?antica urna di San Mamiliano; a fianco la figura giacente di San Mamiliano I l 25 maggio u.s., festa del grande pontefice sovanese San Gregorio VII, si è celebrata nella splendida Cattedrale di Sovana la Santa Messa solenne con il vescovo mons. Giovanni Roncari e la partecipazione della maggior parte del clero della Diocesi di Pitigliano-SovanaOrbetello e numerosi fedeli. In tale occasione è avvenuta la cerimonia di traslazione delle reliquie di San Mamiliano, patrono della Diocesi sovanese insieme a San Gregorio VII, dall?antica cripta della Cattedrale alla sua urna posta nella navata destra della Cattedrale stessa sotto l?antico altare un tempo della Comunità di Sovana. Nel corso della cerimonia, avvenuta alla presenza del sindaco di Sorano Pierandrea Vanni e dell?assessore Rossi in rappresentanza del sindaco dell?Isola del Giglio, nonché del clero e del popolo presenti, è stato letto il verbale della ricognizione effettuata sulle spoglie del Santo, che è stato poi depositato nella cassetta insieme alle reliquie. L?urna in travertino di San Mamiliano, proveniente dalla chiesa intitolata al Santo da tempo sconsacrata ed ora divenuta Museo, presenta sul coperchio la bella figura giacente di San Mamiliano in abiti vescovili, variamente intarsiati, con le mani guantate e ingemmate e la mitra sulla testa, la quale posa su due cuscini? l?urna si regge all?esterno su due piedi a zampa e ali di grifo, mentre la parte interna è addossata al muro, ed al centro presenta una scritta in latino: HIC IACET CORPVS SANCTI MAMILLIANI PANORMENSIS ARCHIEPISCOPI (?qui giace il corpo di San Mamiliano arcive- scovo di Palermo?). Dunque, la scritta accoglie un?antica versione secondo cui San Mamiliano nella seconda metà del III secolo d.C. sarebbe stato vescovo di Palermo, esiliato in Africa e fuggito per mare a causa di una persecuzione insieme ad altri compagni? nel suo viaggio sarebbe giunto poi all?isola del Giglio e di qui a Talamone, dove avrebbe avuto la visione prodigiosa di una grotta con un albero di pino, posta a Sovana, dove il Santo si sarebbe spostato, cominciando a predicare il Vangelo e convertire gli abitanti, diventando così il primo evangelizzatore dei sovanesi. Tra le varie leggende agiografiche riguardanti San Mamiliano, un racconto inserito in un testo del XII secolo, appare il più attendibile. Se ne può ricavare che il Santo fuggì dall?Africa per una persecuzione del clero cattolico, probabilmente da parte dei Vandali nel V secolo, si diresse con altri profughi prima in Sardegna e poi all?isola di Montecristo, dove si dette a vita eremitica inserendosi in quel movimento monastico esistente all?epoca nelle isole tirreniche, che avevano dato rifugio a molti monaci e profughi di fronte alle invasioni barbariche. San Mamiliano morì a Montecristo, ma fu seppellito all?isola del Giglio e la sua sepoltura fu oggetto di venerazione da parte degli isolani. Però nel IX secolo il rischio sempre più incombente di profanazione della sua tomba per i continui assalti e razzie dei pirati saraceni musulmani, indusse nell?anno 848 a trasferire il corpo di San Mamiliano nel capoluogo diocesano di Sovana, posta nell?entroterra e perciò al sicuro, ma una piccola parte delle sue reliquie venne portata a Civitavecchia e a Porto Romano. Per accogliere degnamente il corpo del Santo a Sovana fu costruita una chiesa, a lui intitolata, posta sulla piazza principale della città? l?edificio ha una caratteristica particolare: la sua parte absidale, corrispondente alla cripta, è l?unico manufatto in pietre e ciottoli di fiume della città, mentre il resto della chiesa e tutti gli altri edifici di Sovana sono costruiti in blocchetti di tufo. Forse la cripta fu la primitiva chiesetta che accolse il corpo di San Mamiliano quando giunse dall?isola del Giglio alla metà del IX secolo. Questa chiesa, ampliata successivamente, divenne poi parrocchia e quando la città di Sovana sotto il dominio senese fu divisa in Terzi, divenne il riferimento del Terziere di Tufeta come la Cattedrale di San Pietro e la chiesa di Santa Maria divennero riferimento dei Terzieri omonimi. La città di Sovana, passata dagli Aldobrandeschi agli Orsini e poi alla Repubblica di Siena in mezzo a guerre continue e colpita infine dalla malaria, dal XV secolo rimase spopolata e poi ripopolata più volte con cambio frequente dei suoi abitanti. Queste burrascose vicende fecero quasi scomparire il culto di San Mamiliano, delle cui spoglie si era persa la traccia, ma nel giugno 1490 queste vennero ritrovate nella sua chiesa demolendo un altare, che le conteneva al suo interno. PRIMO PIANO ? VIVI ? 85 VIVI ???? Nel corso della cerimonia, avvenuta alla presenza del sindaco di Sorano Pierandrea Vanni e dell?assessore Rossi in rappresentanza del sindaco dell?Isola del Giglio, nonché del clero e del popolo presenti, è stato letto il verbale della ricognizione effettuata sulle spoglie del Santo, che è stato poi depositato nella cassetta insieme alle reliquie La cripta del Duomo di Sovana Probabilmente l?urna con la figura giacente del Santo in abiti vescovile risale a questi anni. A dimostrazione che il culto del Santo si era ravvivato a Sovana pochi anni dopo nella chiesa sovanese di Santa Maria, vicina a quella di San Mamiliano, in una nicchia fu dipinta la Madonna con Bambino tra Santi e nell?imbotte a destra venne raffigurato San Mamiliano in abito pontificale con il pastorale e un libro in mano? la pittura è datata al 1508 e una scritta ne indica il committente: ?Queste figure affatte fare Giovanni de Valentino per suo patre?. Anche nella vecchia cappella (ora sacrestia), posta sul fianco della stessa chiesa, vi sono alle pareti pitture dello stesso periodo, che rappresentano una Madonna con Bambino e una serie di Santi, tra i quali non manca San Mamiliano. Tuttavia sempre per le suddette vicende, che ridussero la città in condizioni disastrose, le reliquie di San Mamiliano scomparvero di nuovo finché nell?aprile 1659 il curato della chiesa a lui intitolata le rinvenne dentro una cassetta di legno, nascoste nell?incavo di una finestrella dietro l?altar maggiore. Il ritrovamento rinfocolò la devozione verso il Santo non solo a Sovana, ma anche all?isola del Giglio, dove circolavano oralmente tra la popolazione i racconti riguardanti San Mamiliano, morto a Montecristo, ma seppellito al Giglio. Pochi mesi dopo fu organizzato un 86 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 pellegrinaggio a Sovana per visitare le spoglie del Santo e il 22 aprile 1660 giunsero nella città ben 120 gligliesi, che ascoltarono devotamente la Santa Messa celebrata dal Vescovo insieme a molti altri fedeli accorsi dai paesi dei dintorni, portando poi con sé corone e medaglie benedette in quella occasione. Addirittura, un gigliese, Domenico Miliani per la devozione a San Mamiliano volle restare a Sovana per il resto della sua vita come eremita presso la chiesa del Santo. Nel 1722 grazie ai buoni uffici di mons. Olimpo Miliani, insigne prelato gigliese presso papa Innocenzo XIII, fu possibile ottenere per la chiesa dell?isola del Giglio il ?Santo Braccio? di San Mamiliano, che venne conservato in una bella teca d?argento a forma appunto di braccio. Proprio questo ?Santo Braccio? fu portato sulle mura di Giglio Castello, quando avvenne nel 1799 l?ultimo assalto di pirati tunisini al Giglio? secondo i gigliesi il Santo Braccio di San Mamiliano dette tanto coraggio agli assediati e atterrì gli assalitori, che furono posti in fuga nonostante il loro numero? da allora i gigliesi oltre alla tradizionale festa di San Mamiliano il 15 settembre, celebrano una seconda festa in onore del Santo a ricordo dell?episodio nella sua ricorrenza il 18 novembre, festa detta ?San Mamiliano dei Turchi?? in tale occasione viene portato solennemente in processione il ?Santo Braccio? e alcune armi dei pirati, ancora conservate nella chiesa di Giglio Castello. Nel 1786 il vescovo di Sovana mons. Pio Santi, essendo crollato il tetto della chiesa di San Mamiliano, trasferì le preziose reliquie nella Cattedrale di Sovana sotto il nuovo altar maggiore appena costruito. Questo trasferimento fornì al Vescovo l?occasione per risolvere una spinosa questione, dovuta alla proibizione del Granduca di Toscana di tributare nel suo Stato il culto a San Gregorio VII, che era all?epoca patrono della città e Diocesi di Sovana. Così nel 1790 mons. Pio Santi fu costretto a sostituire a San Gregorio VII il nuovo patrono San Mamiliano, fissandone la festa al 27 aprile. Recentemente le reliquie di San Mamiliano erano state depositate nella cripta della Cattedrale sovanese in una urna dorata foderata con stoffa rossa con cristallo, che consentiva la visione delle ossa principali del corpo del Santo. In occasione della traslazione del 25 maggio 2023 è stato portato a Sovana anche il ?Santo Braccio?, conservato all?isola del Giglio, anche perché nella circostanza è stata effettuata una ricognizione delle spoglie di San Mamiliano, che ne ha stabilito l?autenticità. La traslazione effettuata è da considerare un ritorno delle reliquie di San Mamiliano nella sua sede naturale ossia l?antica urna, che lo raffigura sul coperchio e che costituisce la più antica immagine del Santo finora conosciuta. VIVI TURISMO Con ?Ancora Giglio? alla scoperta degli angoli più belli di quella perla dell?arcipelago toscano chiamata Isola del Giglio DI LINA SENSERINI Per chi vuole andare alla scoperta degli angoli più belli dell?Isola del Giglio c?è solo una cosa da fare: affidarsi alla professionalità e competenza di ?Ancora Giglio?, società di servizi che ha trasformato la passione per l?isola e per il mare di Ilaria ed Angelo in un lavoro incentrato sull?attività di noleggio di barche e gommoni, scooter e auto, moto, navetta per la spiaggia delle Caldane, giro dell?Isola 88 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 L?Isola del Giglio Con i suoi 23 chilometri quadrati di bellezza, circondati da acque cristalline dai fondali ricchi e pescosi, l?Isola del Giglio è a ragione ritenuta la perla dell?arcipelago Toscano. Un luogo ideale in cui trascorrere una vacanza fuori dai ritmi indiavolati dell?estate, godendosi le splendide calette, la grande spiaggia di Campese, i colori e la vitalità di Giglio Porto, la maestosità del Castello che offre una vista impareggiabile su tutta l?isola e sul ?continente?, il vicino Argentario e il litorale maremmano. E come non fare una passeggiata sui tanti sentieri e le mulattiere, che si inerpicano nella parte più alta dell?isola, dove tra la vegetazione mediterranea si fanno largo i terrazzamenti dei vigneti ?eroici?? Qui l?uva di Ansonaca produce un vino unico, forte e profumato come la terra su cui la vite affonda le radici. Ma come tutte le isole di piccole dimensioni, andare in giro se non si ha un mezzo proprio può risultare complicato. Così come raggiungere via terra le spiagge delle Caldane, delle Cannelle, dell?Arenella. Meglio poter usufruire di una barca o di un gommone, che consentono di arrivare anche dove non ci son percorsi a piedi. Quando una passione diventa un lavoro A questo hanno pensato, tra le altre cose, Ilaria Orlandini e il compagno Angelo, dando vita, nel 2017, all?azienda ?Ancora Giglio?. Hanno trasformato la loro passione per l?isola e per il mare in un lavoro, offrendo ai turisti un servizio a tutto tondo per rendere la vacanza Ilaria Orlandini un momento di vero riposo e di relax, ma anche divertimento: spostamenti, servizio navetta per le spiagge, noleggio di auto e motorini, ma soprattutto tour dell?isola con sosta alla spiaggia delle Caldane, gestita dalla famiglia di Ilaria. La spiaggia delle Caldane La spiaggia delle Caldane è la più piccola è anche la più bella delle cale gigliesi. Conosciuta anche come ?la selvatica? perché per raggiungerla o si va via mare o si deve affrontare un sentiero abbastanza lungo e tortuoso. Ma la bellezza del posto merita: chi arriva dal mare vede una lingua di spiaggia dorata bagnata dal mare turchese, chi invece decide di arrivarci ?via terra? scopre dall?alto un piccolo angolo di paradiso. E una volta lì può godere dei servizi che Ilaria ha approntato per gli ospiti. Non solo il noleggio di ombrelloni e lettini, ma anche di pedalò, canoe, sup, jet sky. Se proprio disconnettersi è impossibile, c?è il wifi gratuito e se stare fermi a crogiolarsi al sole non è nel programma, ci sono giochi acquatici e fitness. Il tutto reso ancora più cool dal bar galleggiante. Ancora Giglio offre la possibilità di raggiungere Le Caldane via mare con un servizio navetta in gommone in pieno comfort e sicurezza. E la spiaggia è la sosta per chi decide di godersi il giro dell?isola con una delle barche di Ilaria e Angelo. Le Caldane PRIMO PIANO ? VIVI ? 89 VIVI ???? Ancora Giglio offre ai turisti un mix di attività a tutto tondo per rendere la vacanza un momento di vero riposo e di relax, ma anche divertimento: spostamenti, servizio navetta per le spiagge, noleggio di auto e motorini, ma soprattutto tour dell?isola La filosofia Le Caldane sono solo un esempio di come è stato impostato il lavoro. La filosofia di questa dinamica realtà sta tutta nel nome che hanno dato all?azienda: ?Ancora Giglio?, perché chi va sull?isola ci torna. Ancora e ancora. «In realtà il nome è un gioco di parole tra l?avverbio ancòra e il sostantivo àncora ? precisa Ilaria, 30 anni e un?energia travolgente ? perché l?ancora è il simbolo del lavoro con il mare. Io vengo da una famiglia gigliese dalla quale ho ereditato questa passione. A partire dal mio bisnonno, Stefanino, che ha fatto il marinaio per tutta la vita, per arrivare ai miei nonni e ai miei genitori. Tutti noi abbiamo tratto dal mare ciò che ci dà da vivere. E al mare ci piace rendere omaggio». Un amore, dunque, che ha travolto anche Angelo, 40 anni, arrivato al Giglio da Napoli e qui rimasto. Per amore, naturalmente, della sua Ilaria, con la quale condivide la vita oltre che il lavoro. Dalla loro unione e dalla 90 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 comune passione, nel 2017 è nata l?avventura di ?Ancora Giglio?, che li impegna sette giorni su sette da aprile a ottobre. Ilaria è un vulcano: corre da una parte all?altra, gestisce la spiaggia delle Caldane e le gite in barca, altro fiore all?occhiello dell?attività. Angelo segue la sede di Giglio Porto, dove si concentra il lavoro di noleggio di barche, auto, moto e da dove partono i gommoni e i gozzi per i trasferimenti o le gite intorno all?isola. «Abbiamo deciso di puntare su ciò che meglio conosciamo ? spiega Ilaria ? il mare e tutto quello che può offrire. Prima di avviare questa attività ci siamo chiesti: che cosa vorremmo trovare su un?isola come questa per una vacanza ideale? La risposta è venuta da sola, ma l?azienda si è sviluppata con il lavoro, è frutto di amore per il territorio e per il mare, di ricerca del particolare, del dettaglio che fa la differenza per chi si rivolge a noi per i nostri servizi». I diversi modi di godere il Giglio dal mare Dettagli studiati e dedicati a chi sceglie di fare il tour full day intorno all?isola, in versione classic, luxury e vip, su un tradizionale gozzo in legno. Tre modi diversi di godere del Giglio dal mare, tuffarsi al largo, fare snorkeling sotto costa. Nel primo caso, per chi ha poco tempo, la versione classic del tour prevede un giro di mezza giornata con rientro alle 13 al porto e aperitivo a bordo. «La gita è molto confortevole, su barche in legno organizzate per ogni esigenza ? dice Ilaria ? e per gruppi ristretti fino a 8 persone». Ma sono le gite di un giorno che fanno la differenza, tanto da chiamarsi ?luxury?. Anche in questo caso per non più di 8 persone. Se poi si sceglie la versione vip, la barca e lo skipper sono a disposizione del cliente. «Ideali per coppie, famiglie ed eventi ? spiega Ilaria ?, per queste tipologie di escursioni vengono usate eleganti barche in legno, ???? Pezzo forte di Ancora Giglio sono le gite di un giorno denominate ?luxury? per massimo 8 persone che tocca tutti i punti più belli e suggestivi, dove le leggende e le storie più antiche si intrecciano alla cronaca più recente... ristrutturate per questo genere di servizio. Il tour prevede alcune soste per il bagno, aperitivo a bordo con stuzzichini e sosta di mezza giornata alla Caldane, dove gli ospiti hanno a disposizione lettini e ombrelloni». «Abbiamo scelto di organizzare queste gite di un giorno per offrire qualcosa di nuovo, ma soprattutto un punto di vista diverso per godersi l?isola». Il tour, infatti, tocca tutti i punti più belli e suggestivi, dove le leggende e le storie più antiche si intrecciano alla cronaca più recente, dove grotte e insenature invitano a tuffarsi e dove gli appassionati di snorkeling possono godersi la vista di fondali unici. Il relax alle Caldane nella seconda parte della gita prepara al rientro alla vita del porto. «Puntiamo molto su questo servizio ? dice Ilaria ? che rappresenta a nostro parere il modo più completo di conoscere il Giglio». Gli altri servizi di Ancora Giglio Ilaria e Angelo non hanno trascurato anche attività più tradizionali, come il servizio navetta con il gommone. Non solo per la loro spiaggia attrezzata alle Caldane, ma anche per le altre cale dell?isola, con orari che vanno dal primo viaggio alle 9 del mattino, all?ultimo di rientro la sera intorno alle 19. I trasferimenti dal porto sono brevi e le corse offrono molte possibilità di orario per le diverse esigenze. Ma c?è anche la possibilità di noleggiare una barca e un gommone per visitare l?isola da soli in piena libertà. «Le nostre barche sono nuovissime, comode e sicure. Sono dotate di tendalino, prendisole, scalette di risalita, mappa dell?isola e su richiesta borsa-frigo con ghiaccio. Forniamo maschere e boccagli, ma anche braccioli e ciambelle per i bambini. Ma soprattutto si guidano facilmente e senza patente nautica», spiega Ilaria. Ancora Giglio ne mette a disposizione 7, di cui tre gommoni e due gozzi. Su richiesta, è possibile fare un giro di prova per prendere confidenza con il mezzo. Il Giglio ?via terra? Ilaria e Angelo hanno pensato anche a chi desidera visitare l?isola dall?interno e hanno deciso di noleggiare anche scooter 125 sui cui si può viaggiare in due, per raggiungere i percorsi panoramici e muoversi agevolmente per le strade strette dell?isola. Oppure, per chi non vuole rinunciare alla comodità della macchina, ci sono le Fiat 500 rosse a disposizione. «Alla base del nostro mestiere ? conclude Ilaria ? ci sono la qualità, la gentilezza, la professionalità e la sicurezza. Un cliente soddisfatto è il miglior biglietto da visita». Contatti Ancora Giglio Via Umberto I, 40, Giglio Porto Angelo +39 333 9846129 Ilaria +39 347 6968649 Contatto preferibilmente via Whatsapp Sito internet: www.ancoragiglio.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 91 VIVI L?ARTE DI OSPITARE | L?accoglienza in Maremma Bed & Breakfast ?Le Poste di Simplicio?, un sogno diventato realtà sullo scoglio di Campese È una bella storia, fatta di fatica e sogni, di perseveranza e amore per la propria terra quella che nel tempo ha scritto Luisa Rossi che ha coronato il sogno del padre Giovanni Maria e del nonno Simplicio, di trasformare la vecchia dimora utilizzata per le vacanze situata a Giglio Campese in un Bed & Breakfast: un sogno che si è avverato DI GIADA RUSTICI 92 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Un?isola per tutte le stagioni L?isola del Giglio è un autentico spettacolo naturale: mare straordinario, bellissimi fondali e la rigogliosa macchia mediterranea. Non esiste una sola stagione per visitare il Giglio: in ogni momento dell?anno è possibile trovare un?accoglienza diversa, odori e situazioni diverse, ognuna vale la pena a suo modo. Le dimensioni dell?isola e il numero degli abitanti rendono questo posto un microcosmo molto particolare, dove il senso di comunità è molto forte e dove i ritmi di vita scorrono diversi dal resto del mondo: è come se varcato il mare ci si immergesse in un universo sganciato dalle convenzioni e abitudini della vita di tutti i giorni. Una vacanza qui vale doppio, contro il logorio della vita moderna. In posti come questi l?accoglienza è una certezza: le strutture ricettive non mancano di certo e vanno incontro alle più disparate necessità, ma poche di queste sono quelle che hanno veramente un?anima. Forse sembrerà strano, ma anche quattro mura, quando si parla di ospitalità, possono avere un?anima: sono specialmente quelle realtà piccole, a conduzione familiare, dove soggiornare significa per gli ospiti entrare dentro una memoria storica fatta di sogni e fatiche, quasi un percorso a ritroso dentro un album di ricordi, costruito nel corso delle generazioni, attraversando gli anni. Giglio Campese È questo il caso di una piccola perla arroccata su uno scoglio a Giglio Campese: il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio, dove tutto ha il sapore dei sogni che diventano realtà. Non è possibile programmare una vacanza all?Isola del Giglio senza pianificare un passaggio a Campese: centro abitato più recente dell?isola, è caratterizzato dalla sua splendida spiaggia e dai tramonti di rara bellezza, che permettono di godere delle ultime luci del sole che svaniscono dietro la lontana isola di Montecristo. Il piccolo golfo di Campese è delimitato da una parte dal Faraglione, il dito del gigante, uno scoglio verticale, e dall?altra dalla torre medicea della fine del XVII secolo, una torre di avvistamento per le continue incursioni dei pirati tunisini, che la storia dice furono scacciati definitivamente nel novembre 1799. Qui, al centro della splendida Baia di Campese, in una posizione esclusiva, sorge il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio, situato sul promontorio granitico denominato ?Aglialochi?. Un sogno che si è avverato È qua, dunque, sopra uno scoglio di granito circondato da un mare limpido e pescoso, ricco di storia e tradizioni, che prende avvio la storia de Le Poste di Simplicio: una storia antica, fatta di fatica e sogni, di perseveranza e amore per la propria terra. Simplicio, uno dei numerosi figli di Giovanni e Maria Rossi, nasce agli inizi del ?900 all?Isola del Giglio. Vive con tutta la famiglia nella casa paterna, su al Castello e ogni giorno scende a piedi fino al Campese per lavorare nella miniera di zolfo e pirite. Alla fine di ogni turno, prima di risalire al Castello, Simplicio faceva sempre le stesse tappe fondamentali: arrivava sopra il suo scoglio al Campese e, prima, portava avanti i lavori per la costruzione di una casetta (un appoggio sul posto vicino alla miniera), poi si fermava ad ammirare il mare e a coltivare, tra il granito e la poca terra, l?Ansonaco, la vite caratteristica del Giglio, facendosi spazio in mezzo a quei piccoli terrazzamenti, per dirla alla maniera gigliese, in mezzo alle sue ?póste?. Quella stessa vite che ha attraversato gli anni, quasi a creare un ponte tra passato e presente, e di cui ne rimane ancora oggi una pianta: un pezzo di storia. La vita però è spesso imprevedibile e la vecchia casetta tra le ?póste? rimase solo un privilegio per le generazioni successive in tempo di vacanza. Simplicio se l?è goduta poco, mentre il figlio, Giovanni Maria, gigliese DOC, è stato PRIMO PIANO ? VIVI ? 93 VIVI ???? La struttura veglia dall?alto del suo scoglio, ma scendendo 30 scalini è possibile accedere direttamente alla spiaggia: è un luogo lontano dalla quotidianità, un posto magico che trasmette tranquillità e bellezza costretto a lasciare l?isola a 16 anni per trasferirsi per motivi di lavoro a Poggibonsi, dove ha conosciuto la donna che sarebbe successivamente diventata sua moglie. Impiantato nel senese, a Giovanni Maria restava però un sogno nel cuore: trasformare la vecchia casa in cui la famiglia tornava comunque in vacanza in un Bed & Breakfast in modo tale che tutti potessero godere degli splendidi panorami ed innamorarsi dell?isola così come geneticamente ne era innamorata tutta la sua famiglia. Galeotta fu la determinazione della figlia Luisa che pur di rendere felice il padre, 10 anni fa, cambiò radicalmente la sua vita: «Io avevo il mio lavoro a tempo indeterminato, però questo era il sogno di mio babbo. Così mi sono licenziata e adesso sto al Giglio 7 mesi all?anno». Era nato ufficialmente il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio. In onore al nonno e al padre, la vittoria di tutta la famiglia. Un luogo magico La struttura veglia dall?alto del suo scoglio, ma scendendo 30 scalini è possibile accedere direttamente alla spiaggia: è un luogo lontano dalla quotidianità, un posto magico che trasmette tranquillità e bellezza. 94 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 A disposizione dei suoi ospiti il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio offre 6 bellissime camere con bagno, ognuna dotata di tutti i moderni comfort: con una dimensione di circa 14mq, le camere, tutte con bagno, ingresso esterno indipendente e accesso privato al mare, sono arredate in maniera semplice e moderna, con letto matrimoniale, armadio, una piccola scrivania con sedia pieghevole, un comodo stendibiancheria e mensole porta oggetti. Ogni camera ha anche climatizzazione indipendente, frigo bar, tv, connessione internet wi-fi, ma soprattutto gode di un esclusivo spazio esterno vista mare, completo di doccia, sedie, tavoli, lettini prendisole. Fiore all?occhiello: la colazione servita direttamente nella veranda privata della camera, godendo così di un orizzonte senza eguali e iniziando la giornata sorseggiando caffè rivolti verso il mare, ammirando la grandezza dell?Isola d?Elba, il Faraglione e uno spicchio di Corsica. A fine giornata, poi, dopo aver goduto delle bellezze dell?isola, è possibile gustare un aperitivo servito anch?esso sul terrazzo privato della camera e ammirare il sole che ogni sera si tuffa tra le onde, regalando tramonti incantevoli. La vista è mozzafiato, l?aria è perfetta: una pace per gli occhi e il cuore. Infine, un?ultima notazione: presso la struttura è possibile celebrare matrimoni civili, essendo dallo scorso anno diventata casa comunale. Le tante attività collaterali Soggiornare presso il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio è sicuramente un?esperienza che travolge e che rimane impressa nel cuore. Altrettanto stupefacente però è abbandonarsi alle disparate attività che mette a disposizione la zona, soggiornando nella struttura. Primo fra tutti il diving e lo snorkeling: l?Isola del Giglio è infatti bagnata da un mare cristallino con fondali suggestivi ricchi di flora e fauna, visitabili sia dalla superficie con attività di snorkeling, sia con immersioni subacquee? il B&B, per offrire ai propri clienti una gamma di attività più ampia possibile, si è convenzionato con un diving, situato a pochi passi dalla struttura, in grado di offrire ogni tipo di assistenza tecnica e logistica, per immersioni da sogno a prezzi agevolati. Altra alternativa interessante, spesso messa in secondo piano da un mare da sogno come quello del Giglio, è quella che riguarda i trekking sull?isola. Sembra incredibile quanti sentieri è possibile percorrere? se ne contano 29, tutti ben segnalati e più o meno impegnativi. Ci sono sentieri che iniziano proprio ai piedi della struttura mentre per altri è consigliabile raggiungere il punto di partenza in auto o bus: in ogni caso, attraverso questi sentieri è possibile raggiungere spiagge o calette dove godersi in assoluta solitudine ed intimità il mare ed il sole, anche nei periodi di maggior presenza turistica. Un?altra esclusiva occasione di trekking per gli ospiti della struttura è data dai sentieri geomineralogici, primi ed unici nel loro genere in Italia, che offrono l?opportunità di capire attraverso le rocce la morfologia di quest?isola tutta da scoprire. ???? A disposizione dei suoi ospiti il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio offre 6 bellissime camere con bagno, ognuna dotata di tutti i moderni comfort Si capisce, allora, come il Bed & Breakfast Le Poste di Simplicio sia un luogo magico, che fa bene agli occhi e al cuore, dove potersi addormentare col sottofondo della risacca del mare. Il consiglio è quello di prendersi del tempo e restare ad ascoltare Luisa, che riesce a far rivivere la storia della sua famiglia, una storia di rispetto, passione e sogni, dalla quale prendere esempio, perché collegata a doppio filo ad una terra già potente di suo, ma che diventa ancora più travolgente se accostata al nome della famiglia Rossi. Info: www.lepostedisimplicio.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 95 SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Luoghi da visitare e bellezze da scoprire I romani nella Valle d?Oro dell?ager cosanus e la villa di Settefinestre La Maremma è davvero piena di testimonianze storiche che riportano all?epoca degli Etruschi prima e dei Romani dopo. Una zona particolarmente ricca di tracce del passato è quella compresa tra Talamone e Capalbio, dove era fiorente la Valle d?Oro che si prestava per le colture estensive di vino e olio, o anche di cereali, in numerose ville romane potenzialmente a conduzione schiavistica, come ad esempio la villa di Settefinestre DI TÌNDARA RASI D a un lato Talamone, dall?altro Cosa, tra Capalbio e Ansedonia. Erano questi i due grandi porti per le rotte commerciali di epoca etrusca e poi romana. Talamone era dotato di una sua insenatura naturale dove far approdare in sicurezza le navi dei commercianti di Vulci e Caletra, ma per questioni di sicurezza la città etrusca, Tlamu, non sorgeva sul mare, bensì sull?altura detta oggi Talamonaccio, luogo di ritrovamento di uno splendido esempio di frontone etrusco di epoca ellenistica. Nel III secolo a.C. vi fu una graduale romanizzazione di molti territori dell?Etruria che investì anche quest?area. Roma difendeva sanguinosamente i propri confini, ampliati con frequenti e importanti operazioni belliche. Nelle vicinanze, proprio l?attuale Fonteblanda fu territorio di scontro tra celti e romani durante la battaglia di Campo Regio nel 225 a.C. Risparmiata in quell?occasione, Talamone venne comunque distrutta nel?87 a.C. a causa delle rivalità tra 98 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Mario e Silla. Verso Capalbio fioriva nel frattempo la Valle d?Oro. Anche questa fascia terriera apparteneva prima a Vulci, città etrusca dell?entroterra che aveva ramificazioni fino appunto a Talamone. Quando Vulci fu sconfitta dall?avanzata romana nel 280 a.C., la Valle d?Oro di sua pertinenza venne inclusa nell?Ager Cosanus, capeggiato dall?attuale acropoli di Cosa. Situata in cima al promontorio di Ansedonia, al confine tra Grosseto e il Lazio, Cosa era una colonia romana di diritto latino istituita nel 273 a.C. con intenti precisi. Fu depredata come Talamone nel I secolo, ma l?ager circostante continuò a mantenere la propria supremazia economica e commerciale. Dotata di cisterna e di impianto termale autonomi, la colonia era interessata da due vie principali, la via Sacra che collegava il Foro con l?Arce, e la via che conduceva alla Collina Orientale. Nella zona del Foro vi erano edifici civili, come la Basilica, eretta nello stesso periodo di altre a Roma, o anche il Comizio, la Curia, il Carcer. Non mancavano il tempio della Concordia, e un sacello forse dedicato a Liber Pater, dio della fecondità e del vino. Nella zona dell?Arce, adibita espressamente a culto, si trovava invece il tempio di Iuppiter sul promontorio roccioso di Ansedonia, il Capitolium con le tre celle per la triade capitolina della religione romana, e infine il tempio dedicato a Mater Matuta, la dea del Mattino e dell?Aurora. Il tempio ?E? era invece situato nella Collina Orientale. Molte le abitazioni importanti: la Casa di Diana, corredata di una statua della dea Diana, forse con accesso libero per gli abitanti, e tabernae a lato per la vendita del vino? la Casa del Tesoro, definita così perché lì fu rinvenuto un tesoretto di 2004 monete? la Casa degli Uccelli, nome che rimanda ai dipinti molto colorati rilevati sulle pareti? e la Casa dello Scheletro, dove fu rinvenuto un corpo di individuo di sesso maschile. Nelle foto la Villa di Settefinestre In una tomba a cappuccina della Necropoli è stato ritrovato anche un altro scheletro, quello di una giovane fanciulla morta per deperimento. Cosa non era una colonia improduttiva e per questo era dotata di possenti mura, rafforzate da 18 torri. Era autonoma e al tempo stesso efficentista: veniva sfruttata anche l?adiacente laguna, dove era stata creata una industria peschiera con allevamento intensivo. Ma, soprattutto, a Cosa si coniavano le monete Cozano o Cosano, per Roma. Nel Museo Archeologico annesso si conservano reperti di piccola e grande statuaria, epigrafi, bolli su laterizio, e reperti numismatici interessanti. Visibili anche le anfore per il trasporto di olio e vino, e un tipico esempio di mestolo per il vino del I secolo, fatto interamente di vetro blu, chiamato simpulum. Il commercio dei prodotti locali era potenzialmente favorito dalla dislocazione geografica del territorio circostante, e dunque per questo Cosa non rappresentava solo un ottimo avamposto militare per il controllo territoriale, ma aveva anche una grande validità a fini economici. L?acropoli di Cosa era non a caso dotata di due porti, il Portus Cosanus, vicino allo spacco della Regina, e a Nord il Portus Feniliae, sul tombolo della Feniglia, corredati di opere idrauliche ingegnose come la Tagliata Etrusca che ha un sistema di contro-corrente per la captazione delle acque e dell?arenile a salvaguardia del porto, e lo Spacco della Regina. La retrostante Valle d?Oro era già stata coltivata in passato dagli abitanti e, con opportuni accorgimenti di bonifica delle zone paludose, si prestava per le colture estensive di vino e olio, o anche di cereali, in quanto rigogliosa e sufficientemente vicina a Roma stessa. Grazie all?impianto di numerose ville romane potenzialmente a conduzione schiavistica, l?area di quella Valle annessa all?ager cosano, fu dunque sfruttata per produrre eccedenze alimentari ulteriori. I prodotti delle ville del posto erano infatti trasportabili con poco dispendio economico e rapidità eccezionale, grazie alla loro favorevole collocazione lungo la via consolare Aurelia o tramite le navi commerciali attraccate nei due porti di Cosa, a pochissimi chilometri di distanza. Un esempio significativo di tali luoghi di produzione è la villa di Settefinestre, villa perfecta di tipo presumibilmente varroniano, appartenuta al ricco proprietario cosano Lucio Sestio, secondo quanto riportano le iniziali L.S. ritrovate su alcune tegole bollate. Si tratta di una tipica villa per famiglie senatoriali, strutturata a pianta quadrata 45 metri per 45, con pars urbana dedicata ad abitazioni e ai momenti di svago, come attesta l?impianto termale di epoca successiva? e pars rustica dedicata alla produzione agricola, con orti, pascoli, frutteti, stalle, magazzini, edifici funzionali alle attività stesse. La villa è tutt?ora ben individuabile e visibile grazie alla presenza di mura dotate di torrette attorno all?abitazione, orientate PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI ???? La villa di Settefinestre è una tipica villa per famiglie senatoriali, strutturata a pianta quadrata 45 metri per 45, con pars urbana dedicata ad abitazioni e ai momenti di svago, come attesta l?impianto termale di epoca successiva; e pars rustica dedicata alla produzione agricola, con orti, pascoli, frutteti, stalle, magazzini, edifici funzionali alle attività stesse verso la valle sottostante. Intorno all?atrio vi erano dislocate le stanze per il fattore e per il custode, arricchite da pavimento a mosaico nero e bianco. In un?altra ala, attorno al peristilio con doppio colonnato, si trovavano invece le stanze affrescate con prospetti teatrali, tipici della fase II stile pompeiano, destinate ai padroni della villa e con vista gradevole verso la campagna sottostante. La villa era dotata di una elegante sala ricevimenti e banchetti, l?oechus corintius, con ornamento marmoreo in opus sectile, formato da splendidi cubi bianchi, verdi e grigi. Nel I secolo Settefinestre venne dotata di un criptoportico e fortificata, mentre nel XV secolo fu trasformata in una villa vera e propria. Oggi è affiancata da una struttura edilizia per l?accoglienza turistica. Adibita a produzione alimentare, con magazzini di frangitura per l?olio dotati di mola e torchi di legno con sistema a ?vite senza fine?, preposti alla produzione del vino, la villa commercializzava via mare i prodotti tramite l?uso di anfore di tipo Dressel I, ma per fini personali coltivava anche cereali vari, piante da orto e da frutteto, curando allo stesso tempo numerosi allevamenti di animali da cortile. Successivamente l?allevamento si orientò su maiali e selvaggina, con costruzioni murarie specifiche. Gli scavi dell?area sono stati condotti negli anni Settanta dall?archeologo e studioso Andrea Carandini. Nel sito, 100 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Villa delle Colonne sono stati ritrovati molti reperti archeologici di attrezzi agricoli, e i dati sono interessanti per gli studiosi dei metodi agricoli romani. I resti della villa sono visitabili gratuitamente e meritano un sopralluogo per chi si ferma al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, o sulle spiagge della Feniglia e di Ansedonia. Il sito si può raggiungere uscendo dalla strada statale Aurelia tra Capalbio e Ansedonia, e imboccando la strada Pedemontana o la strada Torba Settefinestre. Le torri della cinta muraria si intravedono perfettamente superando la collina adiacente e si raggiungono sia a piedi, scendendo lungo la strada bianca non asfaltata accanto a un uliveto, sia percorrendo in auto la valle sottostante, cogliendo, in questo caso a distanza, la maestosità di questo antico luogo fortificato. Il percorso a piedi non è di durata e percorrenza impegnativa, e si presta anche ad una passeggiata in compagnia di bambini. Altra villa probabilmente appartenuta anch?essa alla famiglia dei Sestii come la precedente, è la Villa delle Colonne, situata in località Giardino, sempre vicino Capalbio. Anche in questo caso la villa era adibita alla produzione di vino. Lungo una strada pianeggiante percorribile in automobile, è tutt?ora visibile il muro con le torri, mentre il resto è inglobato in un?abitazione privata, allineato secondo i parametri della centu- riazione romana. Nelle zone circostanti è possibile visitare anche altre ville romane, a testimonianza di quanto l?area fosse intensivamente sfruttata a fini personali ed economici. La Villa di Monte Alzato ha una torretta isolata e attorno sono state rilevate varie tombe protostoriche o etrusche, mentre la Casa Colonica Repubblicana di Giardino Vecchio, dotata di un torchio antico, è stata oggetto di ricognizioni archeologiche negli anni Ottanta. Nella vicina località La Corsa a Orbetello, altri resti di villa romana hanno consegnato ulteriori reperti di anfore per la commercializzazione del vino. Presso la località Le forane e Le Colonnette, sono presenti infine i resti di un acquedotto romano, mentre sempre nella Valle d?Oro si individuano i segni della centuriazione di Cosa, con un decumano conservato tutt?ora come muretto a secco per la delimitazione di terreni, e l?altro andato distrutto. Questi sono solo alcuni esempi dell?interesse romano verso i territori di Valle d?Oro e Cosa. La zona agricola interessata dall?edilizia delle ville a conduzione padronale presso cui era situata anche Settefinestre, si spopolò durante l?Alto Medioevo. Ma resta la cultura vinicola e olearia che in Maremma continua ad essere fiorente, dagli Etruschi ai Romani, dal Medioevo fino ad ora. BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu La bonifica integrale in Maremma e le vie del riscatto grossetano DI DOMENICO SARACENO La trasformazione della Maremma grossetana da zona malarica e ostile a ?paradiso terrestre? così come lo conosciamo adesso, parte da molto lontano ed in particolare dalla seconda metà del ?700 con Pietro Leopoldo I (prima bonifica idraulica) per proseguire con il nipote Leopoldo II detto Canapone (bonifica per colmata) e completarsi nella prima metà del ?900 (bonifica integrale) La bonifica lorenese La bonifica maremmana ha inizio nella prima metà del Settecento anche se le opere più significative del periodo lorenese si devono al Granduca Leopoldo II e all?impegno tecnico-politico di Vittorio Fossombroni e Alessandro Manetti con la scelta della colmata. Come sappiamo, con i riassetti dinastici che interessano nella prima metà del ?700 l?intera Europa, si ha l?arrivo in Toscana degli Asburgo Lorena, casa regnante illuminata, proiettata verso riforme radicali, che trae spunti dalle realtà agricole più avanzate del nord Europa. Insieme alla bonifica, con Pietro Leopoldo I fin da subito si pensa infatti all?allivellamento delle terre, per promuovere una riforma fondiaria volta a favorire l?insediamento di una classe di piccoli proprietari finalizzata alla costituzione di una proprietà diffusa, in grado di radicarsi nelle campagne e prendersi cura di un territorio bisognoso di essere redento dall?opera dell?uomo. Pietro Leopoldo I e poi suo nipote, Pietro Leopoldo II, detto Canapone, furono molto attivi: è con loro che in Maremma, a metà del ?700, ha inizio lo studio della prima bonifica idraulica, che si concretizzerà poi nel secolo successivo con la seconda bonifica, quella per colmata. Il programma lorenese era ampio, articolato, lungimirante e non soltanto legato alle opere di bonifica idraulica o sanitaria, facendo fin da allora trasparire quel concetto di bonifica integrale che formalmente troverà la sua compiuta definizione soltanto nel 1933. L?Accademia dei Georgofili, nata a Firenze nel 1753, in questo difficile cammino fornisce ai Lorena un supporto scientifico costante e insostituibile, in un?epoca densa di riforme che vanno concretizzandosi attraverso la lotta alla PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 SCOPRI ???? Successivamente, con l?unità d?Italia, gradualmente si rafforzerà l?idea della necessità dell?intervento pubblico dello Stato nell?opera di bonifica, giustificato dal precipuo scopo antimalarico manomorta e agli usi civici, la promozione di grandi opere di bonifica idraulica, dissodamenti, appoderamenti e conseguente incremento delle produzioni granarie. In quel periodo le opere di bonifica vengono promosse in vari altri Stati, dal Veneto alla Lombardia, dal Piemonte alle pianure bolognesi, ferraresi e del ravennate, mentre rimane irrisolto il grave problema delle bonifiche dell?agro romano, così come quello di vaste aree del meridione, caratterizzato da infernali situazioni la cui risoluzione viene affrontata con tentativi di bonifica saltuari e sporadici, condizioni che si sarebbero poi rivelate in tutta la loro disastrosa gravità nel secolo successivo. Riguardo a queste terribili condizioni, comuni anche alla Maremma (si parlerà infatti della Maremma come di una questione meridionale toscana) giova ricordare come i pastori transumanti, che si spostavano in inverno dall?Appennino Tosco Emiliano Romagnolo verso le pianure malariche costiere, trasferendosi nel grossetano, venissero con tale pratica messi di fronte ad un progressivo imbarbarimento delle loro condizioni di vita, già molto disagiate anche nel periodo estivo. Sallustio Bandini e Leonardo Ximenex nel corso del 1700 iniziano a studiare le condizioni economiche della Maremma, fra malaria e paludismo, analizzando le problematiche sanitarie e idrauliche che affliggevano il territorio e ne impedivano la colonizzazione e lo sviluppo agricolo. Nei loro trattati descrivono puntualmente la realtà arretrata e difficile dei luoghi: il Bandini nel 1737 scrive il famoso Discorso sopra la Maremma di Siena; lo Ximenes nel 1769 scrive lo studio Della fisica riduzione della Maremma senese. Come detto, dopo i primi tentativi di bonifica per prosciugamento e regolazione dei flussi idraulici durati circa sessant?anni, con Leopoldo II si passa alla tecnica della colmata con l?escavazione del primo canale diversivo le cui acque, in esso dirottate dall?Ombrone tramite la paratia detta steccaia, venivano poi scaricate in mare attraverso tre emissari, il Bilogio, il San Leopoldo e il San Rocco, scavati appositamente e dotati di cateratte. Canapone inizia così la seconda fase della bonifica della pianura grossetana? contemporaneamente vengono aperte nuove strade, eseguite opere di manutenzione straordinaria di larga parte del territorio grossetano ed in questa politica di bonifica il Granduca, dando il buon esempio, viene seguito anche da alcuni possidenti locali. Vengono inalveati numerosi fossi, modificato e restaurato il tratto della via Emilia-Aurelia tra Cecina e Grosseto (1840) riuscendo così, con grande dispendio di risorse umane ed economiche, a dare una svolta decisiva alla sistemazione di questo difficile territorio. La Bonifica dopo l?unità d?Italia Successivamente, con l?unità d?Italia, gradualmente si rafforzerà l?idea della necessità dell?intervento pubblico dello Stato nell?opera di bonifica, giustificato dal precipuo scopo antimalarico, introducendo così il concetto di bonifica igienico sanitaria, inteso come intervento d?interesse sociale compiuto per il benessere delle popolazioni e per il risanamento ambientale e solo indirettamente connesso agli aspetti economico 104 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 produttivi? per questo motivo vengono anche trasferite le competenze in materia di bonifica dal Ministero dell?Agricoltura e Foreste a quello dei Lavori Pubblici. L?operatività della bonifica è garantita dai consorzi di bonifica volontari, costituiti liberamente fra privati, che potevano essere trasformati in consorzi obbligatori in caso di necessità. Tuttavia, nonostante gli sforzi ed i progressi in tema di bonifica del nuovo Stato unitario e l?intensa attività precedentemente svolta dai Lorena, il territorio grossetano ai primi ?900 appariva sempre trascurato e in preda ai mali atavici: la malaria, ancora molto diffusa, il prevalere dell?allevamento allo stato brado di numerosi animali d?ogni specie, che con il loro pascolamento provocavano il ripetuto danneggiamento delle opere di bonifica, intralciando in tal modo lo sviluppo dell?agricoltura moderna e lasciando vigenti sistemi agronomici di coltivazione dei terreni arretrati e sempre sacrificati al pascolo. La bonifica integrale Parimenti, in quegli anni, nell?Italia liberale si andava formando una classe di studiosi che si poneva il problema dello sviluppo agricolo del paese, nell?ottica molteplice di dare risposte ad una serie di legittime istanze provenienti dal mondo rurale, rappresentante ancora la principale risorsa economica nazionale. Si compiono attente scelte di politica agraria e, subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, lo Stato si attiva alacremente sul tema della bonifica, intesa ora come bonifica integrale. Uno dei protagonisti di queste vicende è il bolognese Arrigo Serpieri, laureato in agraria a Milano nel 1900, il quale dedicherà l?intera vita alle questioni economico agrarie: sarà il padre dell?estimo ma anche della bonifica integrale, Ordinario nella facoltà di Scienze Agrarie di Firenze, Ateneo del quale diverrà anche Magnifico Rettore. Le norme del Serpieri iniziarono ad essere efficaci nel 1922, per culminare nel 1933 con la legge definitiva sulla bonifica integrale. Il 30 dicembre 1923 con la Legge n.3256 (detta anche la Leggina) dal titolo Paludi e terreni paludosi s?iniziano a introdurre nella legislazione italiana i concetti della bonifica integrale e nasce anche un sottosegretariato alla bonifica integrale, affidato alla guida dello stesso Serpieri: tutte azioni che preludono al definitivo R.D. del 13 novembre 1933 n. 215, recante Nuove norme sulla bonifica integrale, promulgato nell?ottica e nel contesto delle politiche rurali autarchiche dell?epoca. Si arriva così ad unificare la bonifica idraulica e la bonifica igienico sanitaria progredendo verso il nuovo concetto di bonifica integrale, con l?inclusione delle opere di bonifica agraria delle singole aziende agricole (regimazione idraulico agraria dei campi, appoderamento, rotazioni colturali, confinamento degli animali con il regime di allevamento stallino, miglioramenti fondiari con impianti di arboreti, realizzazioni dei servizi e logistica, diffusione dell?istruzione tecnico agraria, ecc.) proiettandosi in tal modo verso la tanto invocata riforma fondiaria, che spetterà poi portare avanti allo Stato repubblicano a partire dal 1950, riforma in linea generale tardiva e rimasta incompiuta, che interessò solo alcuni territori italiani fra i quali, in modo significativo, l?area grossetana con l?istituzione dell?Ente Maremma. SCOPRI PERSONAGGI | Figure di oggi e di ieri da ricordare Castiglione della Pescaia con gli occhi di Italo Calvino: un itinerario tra natura e letteratura Castiglione della Pescaia ed Italo Calvino, un legame solidissimo durato decenni ed oggi reso ancora più forte dalle celebrazioni per il centenario della nascita che ricorre proprio quest?anno e che stanno facendo da prologo alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria postuma in programma ad ottobre DI GIADA RUSTICI Italo Calvino Castiglione della Pescaia 106 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Nella foto uno scorcio della costa castiglionese tra Roccamare e Le Rocchette O rmai è risaputo che la Maremma è inaspettata, un caleidoscopio di paesaggi che quasi disorientano: dal mare, alla collina, dalle infinite distese di campi coltivati, alla natura più brulla e selvaggia. Ma non solo: la sua storia è una miscellanea di tradizioni che vedono camminare di pari passo culture e personaggi più variegati, che mescolano mito e storia. Coloro che transitano su questi territori non hanno idea di cosa aspettarsi e rischiano, così, di rimanere infangati nel turbinio di colori e abitudini: è assolutamente comune, in Maremma, camminare per la campagna più viva ed imbattersi in ruderi maestosi e scoprire che là dentro c?è stato qualcuno che ha incontrato il Destino? o ancora, godersi una giornata al mare ai piedi di una scogliera, senza probabilmente sapere che nella grotta, che a mala pena si vede, c?è stato un tempo in cui c?era (o c?è ancora) un tesoro e che una delle più grandi regine Etrusche scomparve proprio là dentro, assetata di ricchezza? o ancora, di nuovo, visitare una piccola chiesa, in un borgo arroccato, scoprendo che al suo interno è custodito l?osso di un drago. Si potrebbe continuare così all?infinito. Seguendo questa scia, è assolutamente usuale in Maremma camminare per il Cimitero di Castiglione della Pescaia ed imbattersi in una lapide, una tra tante, e leggervi sopra Italo Calvino. Lo scrittore che da Santiago de Las Vegas de La Habana, a Cuba, passando per i libri di scuola di generazioni, scelse Castiglione della Pescaia come luogo del suo ?buen retiro?. Non appena si entra nel borgo, la strada si impenna, si sale verso il Castello e si capisce perché questi luoghi entrarono nel cuore di Calvino: lo scrittore amava i luoghi chiusi in se stessi, circondati da una natura protettiva e qua, con i suoi promontori e la sua pineta a fare quasi da muro di cinta al mare, trovò tutto questo. Si prosegue, poi, prendendo a destra, sotto l?arco, e trovandosi davanti a un immenso panorama di luce e acqua: quello che si apre è, in qualche modo, il golfo di Calvino. Due tombe molto semplici, circondate da fiori di campo, vicine, discrete, poca retorica, una a fianco dell?altra con i loro nomi appena incisi: Italo Calvino ed Esther Judith Singer, sua moglie. Calvino arrivò a Castiglione della Pescaia nel 1972, a Roccamare precisamente, su invito dell?amico Pietro Citati, noto scrittore e critico letterario. Da quel momento ne rimase innamorato. Un amore, quello per la Maremma, nato quasi per caso: forse in queste terre aveva trovato appagato il suo amore per la natura, coltivato sin da bambino, seguendo le orme del padre? forse perché Castiglione, con le sue spiagge, le insenature, le vie del borgo medievale, rievocava i luoghi liguri dove Calvino aveva abitato durante la sua giovinezza. Nel 1973 venne ultimata la Villa a Roccamare e, da quel momento, trascorrerà qua tutte le estati, insieme alla famiglia. È tutto silenzioso intorno, un posto adatto alla concentrazione, con gli alberi che proteggono e l?orizzonte cullato dal mare. In questo labirinto di pineta il pensiero scorre libero, ci si concentra con più facilità: è qui che, parola dopo parola, la produzione di Calvino si arricchiva. È in quest?angolo di Toscana che si svolge l?intero capitolo ?Le vacanze di Palomar?, all?interno dell?opera Palomar? è tra le mura della villa di Roccamare che prese vita parte dell?opera postuma Lezioni Americane. Un luogo adatto per uno scrittore. Anche se oggi, protette da una sbarra, sono tutte ville private. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 SCOPRI ???? Lo scrittore da Santiago de Las Vegas de La Habana, a Cuba, passando per i libri di scuola di generazioni, scelse proprio Castiglione della Pescaia come luogo del suo ?buen retiro?. Ed è qui, nel piccolo cimitero del borgo costiero, che è sepolto insieme alla moglie Esther Judith Singer Nella foto la tomba di Italo Calvino nel cimitero di Castiglione della Pescaia Oltrepassata Porta Urbica, la strada si inerpica per via del Recinto, mentre la visuale, a poco a poco, si allarga: ecco in fondo i monti dell?Uccellina, di là la riserva naturale della Diaccia Botrona. Al tramonto, nelle belle giornate limpide, si possono vedere il Monte Argentario, le isole del Giglio, Montecristo, l?Elba. E dietro, un lungo tratto di costa: timidamente, quasi una visione evanescente appare quella Corsica tanto cara a Calvino, che durante gli anni in Liguria descriveva così: ?Al mattino presto si vede la Corsica: sembra una nave carica di montagne sospesa laggiù sull?orizzonte. Se si fosse in un altro paese ne sarebbero nate delle leggende; da noi no: la Corsica è un paese povero, più povero del nostro, nessuno ci è mai andato e nessuno ci ha mai pensato. Quando di mattina si vede la Corsica è segno che l?aria è chiara e ferma e non accenna a piovere?. Cambiano i luoghi, ma i panorami sono gli stessi: gli anni sono passati, ma quella visione della Corsica accompagnava Calvino anche da Castiglione, quasi come un filo conduttore tra passato e presente, tra la vita e l?ignoto. Ecco perché Calvino scelse proprio questo angolo di Maremma: qua il paesaggio è meno severo, lo sguardo non si imbatte in ripidi versanti rocciosi, ma può spaziare senza interrompersi bruscamente. Guardando verso destra, addirittura sembrerebbe quasi il paesaggio ligure, con il roccioso promontorio de Le Rocchette e il castello sulla cima. Qua si riesce ad essere un po? come il Barone Rampante che rinuncia ad alcune cose, per scoprire il pregio di guarda- Diaccia Botrona 108 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 re tutto dall?alto, ma non solo. Si può decidere di provare a scendere nel mondo e vedere che cosa c?è al di là del mare, oltre l?apparenza, e raggiungere in giornata l?isola del Giglio o Giannutri, oppure l?Elba. È possibile anche plasmarsi con la natura, come fece Calvino nei giorni di scrittura, e dedicarsi a lunghe passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta nei sentieri che si addentrano tra muschio e aghi di pino? o anche inoltrarsi nel cuore della riserva naturale protetta di Diaccia Botrona, una tra le aree più importanti della Toscana per la sosta e la nidificazione di numerose specie di uccelli. Nei dintorni, si può pensare, persino, di perdersi tra la storia e le tradizioni con la necropoli Vetulonia, una delle più importanti città etrusche? Tirli, dove è facile capire com?era un tempo la vita nella Maremma. Da qua poi, tornare sulle cime, come il Barone Rampante, e godersi Buriano, col suo castello medioevale e una spettacolare vista panoramica sulla Maremma. Dopo aver trascorso un po? di tempo in questa terra dolce, aver camminato, aver letto all?ombra di un albero e nuotato nel suo mare spesso cristallino, tutto a un tratto, come un?epifania, si capisce come mai Italo Calvino fosse così legato a questi luoghi, così come i suoi abitanti che il giorno del suo funerale lo salutarono così: ?la terra di Palomar, col suo mare, le sue onde, i suoi boschi, i suoi silenzi, così meravigliosamente cantati dal Maestro rende l?ultimo, sincero, affettuoso, sentito omaggio a Italo Calvino?. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria?, il libro di Zipoli premiato a livello nazionale Il volume ?Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria?, curato da Riccardo Zipoli ed edito dalla biblioteca comunale di Massa Marittima, si aggiudica il premio nazionale AIPH per il miglior progetto di Public History P restigioso riconoscimento per la pubblicazione ?Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria?, curata da Riccardo Zipoli, professore emerito dell?Università Ca? Foscari di Venezia, edito dalla biblioteca comunale di Massa Marittima. Il volume ha vinto il primo premio del concorso nazionale bandito nel 2023 dall?associazione italiana di Public History (AIPH) per il miglior 110 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 progetto di public history realizzato in Italia nell?anno precedente. ?Vincere un concorso nazionale con un progetto come questo che ha coinvolto in modo attivo l?intera comunità di Niccioleta ? afferma il sindaco di Massa Marittima, Marcello Giuntini ? è per noi motivo di grandissima soddisfazione. Possiamo considerarlo un?opera monumentale, un patrimonio che poche comunità vantano. Desidero ringraziare di cuore il professor Zipoli e complimentarmi con lui per il grande lavoro svolto con professionalità e dedizione a servizio del territorio, riuscendo ad instaurare con la popolazione locale un rapporto di amicizia e di stima reciproci. È un progetto a cui teniamo molto perché contribuisce alla ricostruzione della storia del villaggio minerario?. Il primo premio è stato assegnato a questo progetto per ?il rigore e l?ampiezza di un?analisi storica che ha coinvolto in ogni suo passaggio, fin dalla fase progettuale, la popolazione e le istituzioni, in una rete virtuosa di pratiche partecipative. Il lavoro storico si è avvalso di un ricco ventaglio di fonti che ha avuto come esito la ricostruzione del profilo storico-sociale della comunità, scrivendone un passato ignoto e consentendole di immaginare un nuovo futuro. Questa operazione corale si traduce in percorsi di condivisione attraverso canali di comunicazione e tecnologie diversificate, in un progetto complessivo di valorizzazione del territorio?. Le oltre 600 immagini fotografiche presenti nella pubblicazione provengono in gran parte dall?analisi di 54 album familiari ma anche da diversi archivi. ?Sulla miniera esistono da tempo numerosi lavori ? spiega il professor Riccardo Zipoli ? mentre l?eccidio è stato a lungo trascurato divenendo oggetto di attenzione solo negli ultimi vent?anni. Mancavano invece del tutto le indagini sulla vita sociale del villaggio, prima e dopo l?eccidio. Era un aspetto di cui si intuiva la ricchezza e che si intrecciava con le vicende della miniera e dell?eccidio delle quali costituisce l?imprescindibile sfondo. Abbiamo quindi deciso di intraprendere uno studio proprio sulla vita sociale di Niccioleta, mettendola in relazione con Villaggio minerario di Niccioleta l?attività della miniera e con la tragedia dell?eccidio. Sono stati tre anni di lavoro intenso durante i quali abbiamo strettamente collaborato con molti abitanti di Niccioleta, di varia età, invitandoli a descrivere i lati noti e meno noti della vita nel villaggio, dagli inizi sino ai giorni d?oggi. La ricostruzione degli inizi è stata la più problematica ma è stata resa possibile grazie alla longevità di testimoni ultranovantenni e persino centenari. Siamo così riusciti a mettere a fuoco e a recuperare aspetti importanti del patrimonio sociale e culturale che correvano il rischio di scomparire. La pubblicazione del libro non è un?iniziativa isolata essendo stata di stimolo per l?avvio di altri progetti di valorizzazione di Niccioleta?. ?Si tratta di un libro scientifico di grande rilievo ? aggiunge Roberta Pieraccioli direttrice della Biblioteca comunale ? che studia la comunità di Niccioleta dalla sua fondazione alla chiusura della miniera, compreso il periodo successivo. La biblioteca comunale è editrice di questo volume che è molto apprezzato e richiesto in diverse sedi universitarie italiane, ed ha ricevuto il patrocinio di vari enti tra i quali, il Parco nazionale delle Colline Metallifere, che insieme al Comune è anche uno sponsor economico, e poi l?Isgrec, l?istituto Ferruccio Parri, l?università Ca? Foscari di Venezia in cui Zipoli è professore emerito e il Centro diaristico di Pieve Santo Stefano?. Riccardo Zipoli (Prato, 1952) dal 2019 è professore emerito di Lingua e letteratura persiana presso l?Università Ca? Foscari di Venezia, dove ha insegnato Lingua e letteratura persiana (1975-2018) e Ideazione e produzione fotografica (2010-2018). Ha organizzato le sue prime mostre fotografiche all?Institute of Contemporary Arts di Londra (1976), alla galleria Il Diaframma di Milano (1977) e alla XIV Biennale di San Paolo (1977). Nel 1978 ha conseguito il diploma in regia e in direzione della fotografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Le sue ultime mostre includono quella al Museo di Arte Contemporanea di Teheran (2008) e quella alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2009). La sua mostra ?Venezia alle finestre? è stata ospitata in varie città greche, rumene e bulgare (2013-2016). Nel 2018 l?Università Ca? Foscari lo ha incaricato di pubblicare un volume fotografico per i 150 anni dell?ateneo (In Domo Foscari, memorie e immagini di un ateneo, Marsilio, Venezia 2018). Con questo libro ha vinto il premio Hemingway 2019 per la fotografia. Recentemente ha pubblicato Metafisiche, fotografie dalla quarantena veneziana, Postcart, Roma, 2021 e curato il volume Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria, Biblioteca Comunale Gaetano Badii, Massa Marittima, 2022. Un?antologia delle sue fotografie si trova in www.riccardozipoli.com PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 111 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Bianciardi? a fumetti, la scommessa della Kleiner Flug Niccolò Testi e Giulio Ferrara, con il volume a fumetti intitolato ?Bianciardi? raccontano in maniera inedita la storia dello srittore, traduttore, giornalista, critico televisivo e attivista Luciano Bianciardi, scegliendo una narrazione profonda e intimista È dedicato a Luciano Bianciardi il libro ? ?Bianciardi? il titolo ? realizzato con il contributo della Fondazione a lui intitolata, uscito nelle librerie il 3 febbraio scorso. Niccolò Testi, motivato dalla superficialità del ricordo generale di Bianciardi, ha sceneggiato per Giulio Ferrara, fumettista attento nel cogliere la personalità, il lato quotidiano, quello dietro i ruoli che ha svolto, del grande scrittore: semplicemente l?uomo Luciano. Ma chi era e cosa ha rappresentato questo importante autore grossetano? Scrittore, traduttore, giornalista, critico televisivo e attivista, Luciano Bianciardi è stato questo e infinitamente altro: un genio della letteratura italiana del dopoguerra, che non si è fatto scrupoli a difendere i propri ideali. Artista eclettico, autore di un capolavoro della narrativa italiana come ?La 112 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 vita agra?, Luciano Bianciardi contribuisce significativamente al fermento culturale nazionale negli anni del boom economico. Collabora con varie case editrici, riviste e quotidiani, caratterizzando sempre di più la sua opera narrativa con punte di ribellione contro la realtà culturale dell?epoca e un?attenta analisi del contesto sociale a lui contemporaneo. Lucido, amaro e irriverente, conteso tra Grosseto e Milano, da una parte la gabbia e dall?altra una giungla, Luciano Bianciardi è prima di ogni altra cosa un uomo alla continua ricerca del suo posto nel mondo e nella società italiana postbellica. Il libro è uscito per i tipi della Kleiner Flug (Piccolo Volo), una casa editrice che propone, con le sue collane, di far conoscere città, vita e opere di personaggi illustri attraverso il linguaggio del fumetto. Le collane sono: Viaggi fra le Nuvole? Prodigi fra le Nuvole? Teatro fra le Nuvole? Narrativa fra le Nuvole? DOUbLe SHOt. La distribuzione è a cura di Fumetterie: Manicomix Distribuzione, Via IV Novembre 14, 25010 San Zeno Naviglio (BS), distribuzione@manicomix.it Info: info@kleinerflug.it SCOPRI AZIENDE AL TOP| Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Edilpittura Costruzioni e Giuseppe Gozzi, sessant?anni di lavoro e di amore per la Maremma È stato un amore a prima vista quello che è sbocciato nell?ormai lontano 1962 tra Giuseppe Gozzi e la Maremma. Un amore che lo ha portato proprio in quegli anni a trasferirsi, con moglie e figlia, da Bologna a Grosseto, e a dar vita alla sua impresa edile ? la Edilpittura Costruzioni ? che proprio quest?anno festeggia i 60 anni di attività DI LINA SENSERINI 114 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Q uella di Giuseppe Gozzi per la Maremma è una storia d?amore. Non per una donna, che quell?amore c?era già ed era la moglie Anna, ma per una terra che lo ha sorpreso, incantato, ammaliato fin dal primo momento in cui ci ha messo piede. Ed è qui che, esattamente 60 anni, fa è arrivato da Bologna e ha fondato la propria azienda: la Edilpittura, 4 anni dopo diventata Edilpittura Costruzioni. Il 9 maggio del 1963, infatti, Gozzi si iscriveva alla Camera di commercio di Grosseto, iniziando un viaggio che lo ha condotto ad essere ancora oggi, a 82 anni, al timone della propria impresa uninominale, a capo di una squadra di 7 persone, con la vivacità, la voglia e il piacere di lavorare che lo ha sempre contraddistinto. Glielo si legge negli occhi vivissimi e luminosi, nel sorriso franco e aperto, nel racconto senza fronzoli che fa della propria vita. un?azienda locale, e avevo imboccato la strada di una vita di lavoro dipendente e tranquillo in una città che, in quegli anni, viveva il boom economico e attraeva tantissima gente dalle campagne e dalle aree urbane vicine». L?azienda aveva molto lavoro. In quel periodo era in partenza il miracolo della riviera romagnola, dove venivano costruiti alberghi e palazzi, utilizzando peraltro materiali all?avanguardia, soprattutto per le facciate e le rifiniture esterne. Ed è proprio per questo che Giuseppe Gozzi venne inviato dal suo capo a Follonica, a dipingere la facciata della Torre Azzurra, il grattacielo simbolo della città e del golfo. «In quegli anni ? riprende ? in Maremma venivano usati prodotti tradizionali, come la calce, che non andava- no bene per le zone costiere, soprattutto pensando a un grattacielo e per di più proprio davanti al mare. Per questo venne chiamata la ditta per cui lavoravo e io venni scelto per pitturare insieme ad altri la facciata della Torre Azzurra». Un amore a prima vista Era il 1962. «Era novembre, a Bologna pioveva e c?era la nebbia. Non posso dimenticare il momento in cui il treno è arrivato a Livorno ed è passato sulla scogliera del Romito. Era un giorno di tramontana e davanti ai miei occhi si spalancò il mare in tutta la sua bellezza, con il cielo azzurro come solo può esserlo nei giorni di vento freddo dal nord. E il bello doveva ancora venire, perché più il treno andava avanti più si aprivano ai miei occhi paesaggi selvagFollonica,Torre azzurra Galeotta fu la Torre Azzurra A dire la verità, però, prima ancora della Maremma, è stata Livorno, anzi la scogliera del Romito che ha trafitto il cuore del signor Giuseppe. Poi l?arrivo a Follonica ha fatto il resto. Lo racconta lui stesso, tradendo l?emozione nel ricordare il momento in cui ha deciso di cambiare la propria vita: «Nel 1958 mi ero trasferito da Camposanto (Modena) a Bologna ? racconta ? dove lavoravo come dipendente di una grande impresa che si occupava di rifiniture interne ed esterne in edilizia. Avevo conosciuto mia moglie, impiegata in PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 115 SCOPRI ???? Giuseppe Gozzi ha perso il conto dei lavori che ha fatto in tutta la Maremma, mettendo sempre a disposizione dei clienti una squadra di persone formate e capaci Giuseppe Gozzi gi e bellissimi, che io non avevo mai visto. Così, alla prima cabina telefonica che mi capitò a Follonica, chiamai mia moglie e le dissi che avevo trovato un posto per cambiare vita. E lei mi seguì. Lasciò il lavoro e partimmo con mia figlia Mirella, alla volta della Maremma. Il mio pensiero era quello di trasferirci a Follonica, ma Anna preferì Grosseto e, dato che l?avevo praticamente sradicata dalla sua terra, lei è ferrarese, l?accontentai di buon grado». La famiglia partì, con 150.000 lire in tasca, a tanto ammontavano le liquidazioni di Giuseppe e Anna, e la voglia di costruire un nuovo futuro. Gli inizi Fu una scelta decisamente azzardata, lo riconosce Giuseppe Gozzi, forse anche con un pizzico di incoscienza, perché la Maremma di quegli anni non era l?Emilia. Grosseto era allora la Kansas City di Bianciardi, ?aperta ai venti e ai forestieri?. E forse proprio per questo pronta ad accogliere chi decideva di avviare un?impresa. Il lavoro c?era, la città cominciava a crescere e anche la provincia offriva impiego nell?edilizia. E Giuseppe Gozzi portava in dote l?esperienza accumulata negli anni di Bologna. Tant?è che il primo importante intervento di finitura di interni lo ha fatto alla Corte dei Butteri, l?hotel lungo l?Aurelia che era un fiore all?occhiello della costa maremmana. «Da quel momento ? aggiunge Gozzi ? ho iniziato a farmi conoscere, mi sono inserito nell?ambiente locale e ho cominciato ad avere commesse per molti lavori. Ma non nascondo che i primi 10 anni sono stati duri. Avevo due figlie, nel frattempo era nata Miria, c?era da mettere su casa. Insomma, quello che molte altre famiglie come la mia hanno vissuto e sperimentato. A quel tempo per comprare un appartamento ci volevano dai 7 agli 8 milioni di lire, che non era una cifra banale. Ma non ci siamo mai arresi e oggi posso dire di aver raggiunto quello che volevamo». E alla fine, Giuseppe ha costruito la casa per la sua famiglia a Grosseto, dove ancora oggi vive con la moglie, al piano di sopra la figlia Mirella e, nella mansarda, una sorella che lo ha raggiunto dall?Emilia. E sotto, l?ufficio e il magazzino, il cuore dell?azienda e il suo regno, tra foto, riconoscimenti e ricordi. Un?azienda fondata sulla qualità «Oggi la Edilpittura Costruzioni ha 7 dipendenti, ma in passato ne ha avuti 20, 30 e anche di più», dice Giuseppe Gozzi. Che peraltro ci tiene a precisare di non essere un costruttore, ma di aver lavorato sempre su commissione. Non 116 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Il team di Edilpittura Costruzioni per vendere, ma concentrando l?attività essenzialmente sulle rifiniture interne ed esterne, più che sulla realizzazione della struttura pur essendosi dotato delle maestranze e dell?attrezzatura necessaria. Ed è lui che incontra i clienti, fa i preventivi, segue i cantieri, controlla che i lavori vengano fatti come si deve. «La mia filosofia di lavoro ? sottolinea Gozzi ? è sempre stata improntata alla qualità del risultato. Il cliente deve essere soddisfatto, da qui non si scappa. E se ci sono errori il lavoro si rifà. La responsabilità è la mia e ci tengo a mantenere ancora oggi questo sistema, nel rispetto del cliente, della mia azienda e anche della sana concorrenza». «I lavori si fanno e si consegnano a regola d?arte, garantendo qualità e affidabilità ? precisa Giuseppe ? e devo dire che questa scelta è stata ripagata da 60 anni di impegno in ambito di edilizia civile e industriale». Giuseppe ha perso il conto dei lavori che ha fatto in tutta la Maremma, mettendo sempre a disposizione dei clienti una squadra di persone formate e capaci. fognature, fino alla pulizia finale del cantiere quando viene smontato. E Giuseppe segue tutto di persona. Certamente non sale sulle impalcature, ma il suo occhio è quello che più di ogni altro riconosce la qualità. Del resto, lui per primo ci mette la faccia. E lo fa da 60 anni. Senza manifestare alcuna intenzione di smettere. «Andrò avanti fino a che mi sarà possibile e fino a quando le mie condizioni me lo permetteranno». Non pensa e non vuole parlare di quello che sarà il futuro della sua azienda, ma si capisce che ha già delle idee e molto chiare. «Per ora ci sono io. E mi ???? L?azienda si occupa di finiture di interni e di esterni, ristrutturazioni, recupero di strutture in cemento armato, restauro conservativo e strutturale, rifacimento dei tetti, pavimenti e fognature, fino alla pulizia finale del cantiere quando viene smontato piace», conclude. Citando Steve Jobs, che aveva ripreso il concetto da Confucio, e il suo celeberrimo discorso agli studenti dell?università di Stantford, «il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l?unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro». E Giuseppe Gozzi ama il suo lavoro... ma prima viene la famiglia... e la Maremma, ?una terra ? chiosa ? che non smetterò mai di amare e ringraziare per il calore con il quale mi ha accolto e perché in fondo mi ha dato la possibilità di realizzare tutti i miei sogni?. Il presente ed il futuro Edilpittura Costruzioni si occupa di finiture di interni e di esterni, ristrutturazioni, recupero di strutture in cemento armato, restauro conservativo e strutturale, rifacimento dei tetti, pavimenti e PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 117 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Alberese e Scansano unite da un filo di colore ?Rosso Morellino? RAMA Spa e Consorzio Tutela Morellino di Scansano hanno inaugurato ad Alberese (Grosseto) nel cuore del Parco della Maremma il secondo totem con assistente virtuale targato Visit Morellino (il primo è a Scansano) e hanno dato vita ad una nuova route, un itinerario, per adesso digitale, che collega Scansano con il mare I l 21 luglio scorso, grazie all?inaugurazione del secondo totem completamente dedicato a Visit Morellino, RAMA Spa e il Consorzio Tutela del Morellino di Scansano hanno ufficialmente compiuto il primo passo verso la nascita di un itinerario, per adesso digitale, che vuole collegare il territorio del Morellino di Scansano con la costa, permettendo di conoscere al meglio sia il vino che, soprattutto, le zone di produzione e tutte le esperienze che queste Nella foto, da sinistra Alessio Durazzi e Guido Delmirani 120 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 offrono. L?installazione di questo totem rappresenta, inoltre, un passo fondamentale per RAMA Spa nella realizzazione della mission aziendale: creare l?infrastruttura ed un ecosistema digitale a favore della mobilità leggera nella provincia di Grosseto. Grazie alla nascita dell?itinerario digitale Rosso Morellino (che vede come capolinea i totem posizionati rispettivamente all?Enoteca Rosso Morellino a Scansano e nell?area di RAMA Spa in via del Bersagliere ad Alberese), RAMA Spa inizia a trasformare quello che per adesso è un semplice parcheggio in un vero e proprio punto di interesse dedicato alla promozione del territorio, al turismo lento, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. «L?inaugurazione del secondo totem dedicato a Visit Morellino, e la creazione di questo collegamento digitale che unisce il mare e l?entroterra, rappresentano ? dichiara Guido Delmirani, presidente di RAMA Spa ? una preziosa opportunità per la promozione del nostro territorio e un maggiore sviluppo del turismo lento. In più, la sinergia con una realtà di rilevanza territoriale come il Consorzio Tutela del Morellino di Scansano conferma e incentiva la volontà di RAMA Spa di operare su tutto il territorio della provincia e di stabilire uno standard per l?accoglienza in Maremma. Uno standard che ha come metri di giudizio l?attenzione all?ambiente, la sostenibilità e la digitalizzazione». «Il Morellino ? dichiara Alessio Durazzi, direttore del Consorzio ? è l?espressione della sua terra; un territorio meraviglioso, dal mare dell?Argentario alle pendici del Monte Amiata, in grado di donare a questo vino caratteristiche uniche. Il Consorzio sta lavorando ormai da alcuni anni su progetti enoturistici, come il portale VisitMorellino.com e l?enoteca Rosso Morellino. Adesso, grazie alla partnership con RAMA spa siamo orgogliosi di poter offrire uno strumento innovativo come il totem, in grado di interagire con il turista e supportarlo nella scoperta di questo magnifico territorio e del suo vino più rappresentativo. Con l?installazione dei due totem Visit Morellino a Scansano ed Alberese abbiamo collegato idealmente il mare con l?entroterra, obiettivo prioritario per garantire sviluppo e crescita alla denominazione». La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 45 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. GUSTA WINE & FOOD NEWS QUINTA RASSEGNA-DEGUSTAZIONE NAZIONALE DEI VINI DEI PARCHI E DELLE AREE PROTETTE, CONSEGNATI A FESTAMBIENTE I RICONOSCIMENTI Nell?ambito di Festambiente, il festival nazionale di ecologia e pace di Legambiente che si è svolto a Rispescia (GR) dal 2 al 6 agosto, dedicata alle aree protette e alla tutela della biodiversità, spazio anche alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti assegnati nell?ambito della 5^ rassegna-degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette organizzata in collaborazione con il corso di laurea in viticoltura ed enologia dell?Università di Pisa e con la media partnership de La Nuova Ecologia. Esaminati e valutati, previa anonimizzazione dei campioni da una Commissione formata da tecnici ed esperti degustatori presieduta da Giuseppe Ferroni, agronomo DISAAAa Università di Pisa, i vini sono stati protagonisti dell?evento ?Parchi a tavola?, un?occasione preziosa in cui i produttori delle bottiglie selezionate hanno avuto l?opportunità di presentarle alle partecipanti e ai partecipanti alla cena, tra degustazioni e momenti di approfondimento. ?La rassegna-degustazione nazionale dei vini dei parchi e delle aree protette ? ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore di Festambiente e componente della segreteria nazionale di Legambiente ? è un tassello importante del grande mosaico di Festambiente. Lo ripetiamo spesso: la 122 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 transizione passa dall?azione virtuosa dei singoli. Quando le buone pratiche individuali incrociano la strada della salvaguardia del territorio la loro forza diventa ancor più importante e impattante. La serata ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che i Parchi e le aree protette sono strategiche per sostenere le produzioni di qualità, tutelare la biodiversità e dare spazio a un?economia green. La direzione è quella giusta.? Da parte dell?associazione anche un ringraziamento speciale ai sommelier AIS per aver contribuito all?ottima riuscita della serata. Questi i vini selezionati: Vini Bianchi ? Parco Nazionale del Vesuvio - Nocerino Vini, Cataluna Catalanesca del Monte Somma IGP 2022 - Somma Vesuviana (NA) ? Parco delle Colline Metallifere - Az. Agr. La Cura di E. Corsi, Falco Pescatore Maremma Toscana Vermentino DOC 2022 Biologico - Massa Marittima (GR) ? Parco dei Castelli Romani - Az. Agr.Vil- la Simone, Villa dei Preti Frascati Superiore DOCG 2022 - Monte Porzio Catone (RM) ? Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Az. Agr. San Salvatore 1988, Pian di Stio Paestum Fiano IGP 2022 Biologico - Giungano (SA) ? Parco Regionale dei Monti Lattari Az. Agr. Biologica R. Palma, Puntacroce Costa d?Amalfi DOP 2015 Biologico Maiori (SA). Vini Rossi ? Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri - Azienda Gualtieri, Ormeasco di Pornassio Sup. DOC 2021 - Rezzo (IM) ? Parco Regionale della Maremma Cantina I Vini di Maremma S.A.C., Tramonto di Maremma Toscana Ciliegiolo IGT 2021 - Marina di Grosseto (GR ? Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine - Amastuola Soc. Agr. S.S., Lamarossa Puglia Primitivo IGP 2020 Biologico - Massafra (TA) ? Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu - Cantina del Mandrolisai Soc. Coop.Arl, Kent?annos Mandrolisai Sup. DOC 2020 - Sorgono (NU) ? Parco Nazionale dell?Alta Murgia ? Cantine Torrevento Srl, Fili d?Erba Puglia Nero di Troia IGT 2019 Biologico Corato (BA) ? Parco Naturale del Conero - Casa Vinicola G.Garofoli Spa - Grosso Agontano Conero DOCG Riserva 2019 Loreto (AN). Vini Dolci ? Parco Nazionale delle Cinque Terre Az. Agr. Possa, Cinque Terre Sciacchetrà DOP 2021 - Riomaggiore (SP) ? Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Az. Agr. Scairato, Curato Vino da uve passite 2022 Castel San Lorenzo (SA) ? Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - Soc. Agr. Pasetti, Gesmino Abruzzo Bianco Passito DOP 2021 - Francavilla al Mare (CH). UN CALICE AD HOC PER APPREZZARE IL VERMENTINO Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, nell?ultima edizione del Vermentino Grand Prix, ha trovato nel calice di Italesse ?T_made 55? il perfetto alleato per valorizzare le caratteristiche dei vini Vermentino della DOC Maremma Toscana; questo calice è stato scelto non solo per le sue linee eleganti ma soprattutto per le sue caratteristiche tecniche come il fondo piatto e la coppa affusolata, fondamentali per valorizzare le caratteristiche del Vermentino. Freschi, sapidi e minerali i vini Vermen- tino della Maremma Toscana si stanno sempre più facendo apprezzare sia nelle loro versioni immediate, di facile beva, sia in quelle più importanti dove si va incontro a periodi di affinamento più lunghi per ottenere vini complessi e longevi, alla pari dei grandi rossi. Per completezza questa la ?Top 10? Maremma Toscana DOC Vermentino del 2023, in ordine alfabetico: Belguardo - Belguardo ?V? 2021, Bruni - Perlaia 2021, Castelprile - Bianco Riserva 2021, Podere Cirene - Cirene 2021, Santa Lucia - Brigante 2022, Tenuta Agostinetto - La Terrazza 2021, Tenuta Dodici Solo 2021, Terenzi - Balbinvs 2021, Terre dell?Etruria - Marmato 2022, Val delle Rose - Cobalto 2020. Il Fiorino premiato con 18 stelle al Great Taste Awards Il Caseificio maremmano con sede a Roccalbegna conquista 18 stelle al Great Taste Awards, il concorso internazionale dedicato al food and drink. Tre stelle per il Cacio di Afrodite, conferme sia per i grandi classici che per le novità S e vincere è d i ffi c i l e , rivincere lo è ancora di più. Ma i formaggi de Il Fiorino continuano a mietere successi nei più prestigiosi contest internazionali dedicati all?arte casearia. Gli ultimi riconoscimenti sono arrivati dal Great Taste Awards, l?evento della storica organizzazione inglese Guild of Fine Food riservato ai prodotti di qualità di tutto il mondo. L?azienda maremmana guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni ha conquistato 18 stelle: tre per il Cacio di Afrodite, due per la Riserva del Fondatore, la Riserva Special Edition, il Cacio di Caterina, il Cacio di Venere, la Grotta del Fiorini, una stella per il Pecorino Toscano DOP stagionato, il Fior di Natura bio, il Semistagionato del Fiorini, il Cacio di Giove, il Fior di Cardo. Dalla partecipazione al primo concorso, nel 1964, ad oggi l?azienda maremmana è migliorata costantemente, anno dopo anno, ottenendo oltre 200 riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Il Premio. A giudicare cibi e bevande provenienti è una giuria selezionata di oltre 500 esperti, composta da chef, giornalisti, rivenditori e acquirenti. I lavori si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. ?L?importanza di questo risultato ? spiega Angela Fiorini ? non è solo nella quantità di stelle ottenute, ma nella qualità dei giudizi espressi dai giudici nei confronti dei nostri pecorini. Giudizi che descrivono una crescita dei nostri formaggi, che ci gratifica e ci spinge a migliorarci ancora, con umiltà e dedizione?. I formaggi premiati. Il Cacio di Afrodite, tra le ultime creazioni de Il Fiorino, ha conquistato il palato dei giudici, così come il Caterina, il Grotta, il Venere e la Riserva. ?Il Great Taste ? aggiunge Simone Sargentoni ? è uno dei premi più selettivi e competitivi, basti pensare che solo il 2 per cento dei prodotti in lizza ricevono tre stelle e solo il 10 per cento due stelle. Quest?anno solo tre aziende italiane hanno ottenuto tre stelle e solo Il Fiorino nel settore della produzione casearia. Un risultato che significa come, da anni, ci stiamo migliorando, rendendo sempre più unica e distintiva la nostra produzione?. ?La dedica di queste 18 stelle ? conclude Angela Fiorini ? va a tutte le persone che ci seguono e ci vogliono bene e a tutta la famiglia de Il Fiorino. E poi, come sempre, dedichiamo questo successo a una terra meravigliosa: la Maremma, perché i nostri formaggi sono espressione di questo territorio?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 123 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, una bella e lunga storia che dura da 50 anni È una storia lunga cinquant?anni quella che sta scrivendo la Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, una realtà enologica di grande importanza per la Maremma tutta che ha festeggiato questo significativo traguardo con diverse iniziative nel corso dell?anno, con il coinvolgimento dei soci e dei dipendenti, ma anche di tutto il territorio DI DEBORAH CORON 124 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Nella foto Benedetto Grechi e Sergio Bucci F ondata a dicembre del 1972, la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano ha compiuto i suoi primi cinquant?anni. Un traguardo importante e non scontato, soprattutto quando ci si arriva con energia e successo. Nel corso di questi 50 anni, con un?accelerazione soprattutto negli ultimi dieci anni circa, la Cantina è passata da 93 soci, un dipendente, zero agenti e un fatturato di 220 milioni di lire, a 170 soci, 29 dipendenti, 80 agenti e un fatturato di 15 milioni di euro. È per questo che il management della Cantina ha deciso di festeggiare il traguardo dei 50 anni non con una sola festa, ma con molteplici eventi nel corso dell?anno, eventi che hanno visto il coinvolgimento dei soci e dei dipendenti ma anche di tutto il territorio. La limited edition dedicata a Il Sole Il via è stato dato già alla fine del 2022 con un?iniziativa di successo che ha visto la nascita di un?etichetta dedicata al cinquantesimo anniversario e realizzata insieme a una bellissima realtà maremmana, la Fondazione Il Sole. La limited edition di Morellino di Scansano Docg Roggiano inizialmente ha avuto una ?tiratura? di 3.000 bottiglie a cui, vista la risposta entusiasta del pubblico si sono aggiunte altre 1.500 bottiglie. ?Ci ha fatto molto piacere ? ha spie- gato Benedetto Grechi, presidente della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, presentando il progetto ? aver inserito questo progetto tra le iniziative per celebrare i cinquant?anni della nostra realtà. Pur avendo tolto da tempo la parola ?sociale? dallo statuto della Cantina, in quanto rischiava di essere associata a standard qualitativi che non ci rispecchiano, la nostra azienda ha sempre avuto tale vocazione e iniziative come questa ne hanno rappresentato una prova ulteriore?. La Cantina da oltre dieci anni è legata alla Fondazione il Sole e con l?occasione ha voluto rafforzare questo legame coinvolgendo direttamente i ragazzi. L?immagine riportata in etichetta infatti è stata scelta tra le opere create dopo la visita in cantina dei ragazzi disabili della Onlus, che hanno dato forma all?esperienza realizzando degli elaborati capaci di raccontare la giornata e di rappresentare quei valori di cooperazione e condivisione che uniscono le due realtà. Oltre al disegno riportato in etichetta, anche gli altri lavori dei ragazzi della Fondazione Il Sole sono PRIMO PIANO ? GUSTA ? 125 GUSTA Nella foto Benedetto Grechi insieme al consulente Enzo Ercolino e ai professori Domenico De Masi e Franco Achilli Nella foto un momento dell?evento con gli 80 agenti che rappresentano i vini della Cantina in giro per l?Italia ???? Nel corso di questi 50 anni, con un?accelerazione soprattutto negli ultimi dieci anni circa, la Cantina è passata da 93 soci, un dipendente, zero agenti e un fatturato di 220 milioni di lire, a 170 soci, 29 dipendenti, 80 agenti e un fatturato di 15 milioni di euro visibili sul sito della cantina. ?La speranza ? ha detto Sergio Bucci, direttore della Cantina ? è che un?iniziativa del genere possa sensibilizzare il nostro pubblico e i clienti sull?attività della Fondazione e sull?importanza di sostenere progetti come questo?. L?obiettivo della Fondazione Il Sole per i prossimi anni è realizzare una rete di appartamenti diffusa nella città di Grosseto, dove più persone con disabilità possano vivere autonomamente all?insegna dell?autodeterminazione e della scoperta delle proprie capacità, inserite in un sistema che le tuteli e le metta in condizione di poter avere una buona qualità della vita, nel segno della dignità e dell?auto-realizzazione. La festa con i soci alla Sala Eden I primi 15.000 euro sono stati consegnati al presidente della Fondazione Massimiliano Frascino a dicembre 2022, con una cerimonia all?interno della Festa dei 50 dedicata ai soci che si è svolta a dicembre presso la Sala Eden di Grosseto. Nella stessa serata, oltre a raccontare il percorso di qualità fatto dalla Cantina in mezzo secolo, sono stati premiati anche Agostino Rossi e Maurizio Guidi, tra i soci che nel dicembre del 1972 costituirono la cooperativa ed è stato presentato anche il primo Bilancio di Sostenibilità Ambientale, perché, come ha detto il presidente della Cantina Benedetto Grechi, ?non possiamo limitarci a celebrare la storia della Cantina ma Nella foto un momento della festa in piena estate, assieme a soci, dipendenti, clienti, fornitori 126 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 dobbiamo sempre guardare al futuro?. I festeggiamenti nell?anno in corso Ma i festeggiamenti sono continuati anche durante il 2023. Tra la primavera e l?estate, infatti, sono stati coinvolti in un primo evento gli 80 agenti che rappresentano i vini della Cantina in giro per l?Italia e che hanno contribuito alla sua crescita nella ristorazione e nelle enoteche durante gli ultimi dieci anni. In questa occasione sono intervenuti anche i professori Domenico De Masi e Franco Achilli che hanno portato uno sguardo più ampio, dalla sociologia al design, e tanti spunti per continuare a crescere. Non è mancato poi il coinvolgimento dei Consorzi e dei produttori maremmani, che sono intervenuti in Cantina a maggio per parlare, tra le altre cose, dell?importanza di unire le forze e fare squadra al fine di valorizzare insieme i vini e il territorio della Maremma, un?attitudine alla cooperazione che fa parte del DNA della Cantina. Per finire, già in piena estate, c?è stata anche un?altra festa assieme a soci, dipendenti, clienti, fornitori e tutti quelli per cui la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano fa parte della quotidianità. Anche per questo evento sono state coinvolte alcune realtà locali, un valore a cui da sempre la Cantina dà grande importanza. Sono state infatti coinvolte anche altre quattro cooperative: la Cooperativa Agricola Pomonte, il Caseificio di Manciano, il Consorzio del Latte Maremma e la Cooperativa I Pescatori di Orbetello, quattro realtà con cui da tempo la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano collabora e che hanno portato i loro prodotti in degustazione. E intanto per i vini fioccano i riconoscimenti internazionali N egli ultimi dieci anni, la Cantina ha iniziato a investire sempre di più anche nei mercati esteri, per portare oltre i confini italiani il Morellino di Scansano e gli altri vini che fanno parte della sua produzione. Ma per crescere serve anche quel biglietto da visita indispensabile che solo un riconoscimento da un concorso di fama internazionale può dare. Ecco quindi che la Cantina si è messa in gioco anche con le giurie e i più importanti opinion leader del vino mondiale. E i risultati sono arrivati. Solo quest?anno la Cantina ha ricevuto 93 punti dal famoso giornalista americano James Suckling al Sicomoro Morellino di Scansano Riserva DOCG 2019, 91 punti al Vigna Fiorini Maremma Toscana Vermentino DOC 2022, 91 punti al Vermentino Scantianum Toscana IGT 2022 assegnati da Vermentino Trophy Falsta? 2023 e ancora la Medaglia d?Oro al San Rabano Maremma Toscana DOC Brut e al Vigna Fiorini Maremma Toscana DOC 2022 assegnate dal 3° Concorso Enologo Nazionale ?Vermentino? Quartu Sant?Elena, un riconoscimento non da poco se si pensa che è arrivato dalla Sardegna, terra d?elezione del Vermentino. E ancora sono arrivate da Berlino, le medaglie d?oro al Maremma Toscana DOC Capoccia Riserva 2020, al Morellino di Scansano Roggiano Riserva DOCG 2020 e al Morellino di Scansano Riserva Sicomoro DOCG 2019 assegnate dal Berlin Wein Trophy 2023 e la tripletta di medaglie d?oro arrivate da Mundus Vini 2023, sempre in Germania, al Capoccia Rosso Maremma Toscana DOC Riserva 2020, al Morellino di Scansano Roggiano Riserva DOCG 2020 e al Morellino di Scansano Riserva Sicomoro DOCG 2019. Per finire, una medaglia d?oro è arrivata al Sicomoro Riserva anche al The Global Sangiovese Masters 2023 della rivista drinks business. Insomma, il lancio dell?Edizione Speciale dei 50 anni dedicata alla Fondazione Il Sole è stato solo il primo di tanti momenti di celebrazione della grande crescita della Cantina. ?E a tal proposito, visto che bisogna sempre guardare al futuro, è in arrivo ? chiosano Benedetto Grechi e Sergio Bucci ? una nuova iniziativa benefica che vedrà il coinvolgimento di un?altra onlus maremmana che condivide con la Cantina gli stessi valori di cooperazione. I dettagli verranno annunciati a breve?. Info: www.vignaiolidiscansano.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 127 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica e non solo ?Calasole? Maremma Toscana DOC, il Vermentino in purezza di Rocca di Montemassi È un gran bel Vermentino in purezza quello prodotto, con il nome di ?Calasole?, da Rocca di Montemassi, articolata Wine Farm situata nel territorio del comune di Roccastrada nella quale coesistono e si integrano perfettamente viticoltura, produzione di legumi e cereali, allevamento, ospitalità e valorizzazione della coltura maremmana, nel più completo rispetto dell?ambiente R occa di Montemassi, sinonimo di terra assolata, è un?azienda che si trova ai piedi del borgo storico di Montemassi. Adagiata nella Toscana meridionale, tra la costa del Mediterraneo e le colline metallifere, la tenuta rappresenta una sintesi perfetta di cielo, terra e mare che la circondano. L?architettura della struttura è imponente ma capace di fondersi benissimo con i delicati colori di questa terra. Quest?ultima appunto, irradiata dal sole per gran parte dell?anno, è fonte di nutrimento per la grande diversità di colture presenti nei 430 ettari di proprietà. A Rocca di Montemassi coesistono e si integrano perfettamente viticoltura, produzione di legumi e cereali, allevamento, ospitalità e valorizzazione della coltura maremmana, nel più completo rispetto dell?ambiente. 128 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 È dalla comunione di questi intenti che prende vita il concetto di Wine Farm, ovvero un luogo dove il costante lavoro di donne e uomini fa sì che tutte queste attività si incontrino e uniscano nella creazione di un?economia circolare. È un concetto questo, che è possibile ritrovare ad esempio nella possibilità di produrre in modo del tutto autonomo il favino, utilizzandolo per la pratica agronomica in vigneto del sovescio, (interramento della coltura allo scopo di mantenere e aumentare la fertilità del terreno) oppure nella capacità di riutilizzare le acque piovane per l?irrigazione dei campi grazie ad un efficiente sistema di raccolta. Rocca di Montemassi ispira il proprio operato ai principi dello sviluppo sostenibile, redigendo annualmente un bilancio di sostenibilità che ha garantito sia la Certificazione Equalitas nel 2018, che l?en- trata a far parte delle aziende Biologiche. All?interno di questa Wine Farm i visitatori possono imbattersi nel Museo della Civiltà Rurale, un luogo pensato per raccontare la cultura contadina maremmana con oltre 3000 pezzi di diversi periodi storici, dal 1700 alla Seconda Guerra Mondiale e nel monumento in memoria dei caduti della tragedia nella miniera di lignite di Ribolla del 4 maggio 1954. Fortemente voluto dalla proprietà, l?opera raffigura tre carrelli da miniera posizionati verticalmente al terreno, per onorare la memoria di coloro che perirono al di sotto della terra su cui oggi sorgono i vigneti dell?azienda. Per i tanti visitatori che ogni anno giungono in questo angolo di paradiso della Maremma Toscana, l?azienda offre un?ampia scelta di percorsi da seguire: la stili, dalle espressioni più leggere e vivaci a quelle più complesse che possono anche affinare per del tempo in bottiglia, rendono quest?uva una delle più versatili di tutta la costa. Con una vinificazione che avviene in vasche di acciaio Inox preceduta da una vendemmia manuale negli ultimi giorni di agosto, il Vermentino Calasole 2022 si presenta di un colore giallo paglierino brillante e profumi intensi di fiori bianchi, agrumi ed erbe aromatiche. Il sapore consistente e fresco con note minerali, lo portano ad essere perfettamente abbinato sia con crostacei che con triglie ed orate cotte in crosta di patate o al sale. Rocca di Montemassi nutre una profonda connessione con la natura e la storia locale. L?azienda ha intuito l?importanza che ricopre la Vacca Maremmana per questa terra, custodendola con cura da veri Butteri per contrastare quanto più possibile il rischio di estinzione. I terreni nella proprietà rappresentano l?habitat ideale per questi splendidi capi, liberi di pascolare e di nutrirsi dell?erba nei prati. Questo impegno che si è presa carico l?azienda si riflette con orgoglio nell?etichetta del Calasole a partire dall?annata 2022. È stata rimossa la grafica precedente, per dar spazio all?immagine di questo splendido animale, facilmente riconoscibile dalle sue lunghe corna color avorio e dal manto grigio. Questo gesto è un tributo al legame profondo che la Wine Farm ha con la terra e la cultura della Maremma Toscana. passeggiata all?interno dell?area agricola, il tour delle cantine e la degustazione dei tanti vini prodotti da uve Sangiovese, Syrah, Viognier, Merlot, Cabernet Fanc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. È però da una vinificazione in acciaio che prende vita ?Calasole?, un 100% Vermentino dal colore giallo paglierino vivace. Con un nome che richiama la brezza marina che si alza al ?calar del sole?, quest?uva trova sia nella costa Toscana che a Rocca di Montemassi in particolare, il suo habitat ideale. Le condizioni climatiche qui, caratterizzate da influenze marine e temperature miti, contribuiscono alla maturazione equilibrata dell?uva, amplificando al contempo la sua freschezza e vitalità. La possibilità di creare una vasta gamma di PRIMO PIANO ? GUSTA ? 129 GUSTA A TAVOLA| Il ristorante del mese Ristorante ?L?Etrusco? e l?esperienza sensoriale a tavola è servita, nel cuore di Grosseto Cucina semplice e raffinata, buon bere, competenza e professionalità di tutto lo staff, gradevolezza dell?atmosfera che si respira nel locale. Sono i plus del ristorante L?Etrusco situato nel centro storico di Grosseto in via dell?Unione, una bella proposta di ristorazione curata dallo chef e titolare Jacopo Schisano coadiuvato da un affiatatissimo team Foto © Alessandro Baglioni DI LINA SENSERINI Jacopo Schisano 130 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 Foto © Alessandro Baglioni Nella foto Jacopo Schisano con tutto lo staff del ristorante ?L?Etrusco? Foto © Alessandro Baglioni C ?è un posto nel cuore del centro storico di Grosseto dove una cena può diventare un?esperienza sensoriale, dove il gusto per il cibo e per il vino si sposa con la cucina semplice e raffinata a base di carni nazionali e internazionali. Innaffiate con vini selezionati con cura tra le migliori etichette in prevalenza di rossi, ma anche di bollicine, bianchi e rosati. È il ristorante L?Etrusco, un piccolo locale con la cucina a vista, che in inverno offre un?atmosfera intima e racchiusa, mentre nei mesi più caldi si apre all?esterno, su via dell?Unione, la strada in cui si affaccia l?entrata principale, e regala agli ospiti il piacere di fresche serate estive. Atmosfera, persone e ambiente Proprio come nella migliore tradizione del popolo etrusco, che la storia ci insegna sapesse apprezzare la cucina raffinata, il buon bere, la buona compagnia, insieme alla gradevolezza e ai profumi del luogo, anche qui il piacere del cibo e del vino si fondono con l?atmosfera del locale. Non a caso al ristorante L?Etrusco è stata fatta la scelta di offrire alla vista il lavoro della cucina. Ciò permette apprezzare la preparazione di un piatto, prima ancora di gustarlo, mentre il cuoco e titolare del ristorante, Jacopo Schisano, insieme a Carlos, sua insostituibile spalla, si muove tra i fornelli e manda in tavola vere prelibatezze. Ad accogliere gli ospiti, il sorriso di Olimpia e di Alex, che gestiscono la sala (Olimpia anche la cantina) e guidano la scelta di piatti e vini con professionalità e competenza. Insieme a Jacopo e Carlos sono il cuore e il motore de L?Etrusco. Una squadra giovane e preparata che fa la differenza tra i tavoli e in cucina. L?ambiente è curato nei dettagli. Ricavato in un edificio storico della città, ha mantenuto dove era possibile gli archi in mattoni, affidando ai colori caldi delle pareti intonacate il compito di rendere lo spazio accogliente e allo stes- so tempo raffinato. A terra il rosso del cotto, si declina nel tono del marrone dell?arredamento in legno, dei tavoli e delle sedie di fattura antica. La cucina a vista, il regno dello chef Jacopo La voglia di sedersi e mangiare arriva appena varcata la soglia, perché il locale si apre sulla cucina a vista, che Jacopo ha voluto così proprio per rendere la preparazione dei cibi un tutt?uno con l?assaggio. Separata dalla sala da pranzo da una vetrata appoggiata su una base di legno, è il punto di forza del ristorante, la prima cosa che sorprende gli ospiti. Lo sguardo si posa subito sulle linee essenziali dell?acciaio di pensili, utensili, forni e frigo, incorniciate da un arco in mattoni. All?interno regnano la pulizia e l?ordine, esaltato dalla geometria dell?arredamento tecnico. Guardare Jacopo e Carlos all?opera è come assistere ad un film, tra la sugge- PRIMO PIANO ? GUSTA ? 131 GUSTA Foto © Alessandro Baglioni ???? Un bel locale che in inverno offre un?atmosfera intima e racchiusa, mentre nei mesi più caldi si apre all?esterno, su via dell?Unione, la strada in cui si affaccia l?entrata principale, e regala agli ospiti il piacere di fresche serate estive stione dei fuochi e il rapido movimento delle padelle sulle quali si immagina lo sfrigolare dell?olio, mentre lo chef salta le tagliatelle o rifinisce un taglio di carne. Un?idea vincente che anticipa con la vista il piacere del palato e del naso. Lo chef e titolare «Questo è il mio spazio riservato, non voglio intromissioni a parte Carlos. Così l?ho pensato e voluto, per avere io 132 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 stesso il contatto, seppur visivo, con gli ospiti ai tavoli. E poi, ammettiamolo, mi piace mostrare come nasce un piatto, come si trasforma un taglio di carne, come acqua e farina possano trasformarsi in pasta fatta in casa e uscire da qui in un?elegante impiattatura. Sono un convinto assertore del motto che il cibo si mangia anche con gli occhi. Dunque anche mentre lo si prepara». Jacopo, infatti, ha un?autentica passione per la cucina, che gli deriva dalle origini liguri. Dai nonni che vivevano in Liguria, appunto, ha imparato tante cose. Poi ha sviluppato il mestiere lavorando. Si è fatto le ossa nelle cucine di diversi ristoranti all?Isola del Giglio, ma si è perfezionato tra i forni e i fornelli nella cucina del Giacosa, lo storico ristorante, bar e pasticceria fiorentino dove è nato il cocktail Negroni. Poi a Palazzo Strozzi. Nel capoluogo toscano, Jacopo ha appreso tanti trucchi del mestiere che si è portato in Maremma. «Non mi piace lasciare niente al caso ? riprende ? e per questo scelgo personalmente i prodotti per la cucina, dai salumi, ai formaggi, agli aromi che fanno bella mostra di sé nei vasi sulla finestra della cucina. Ogni mattina faccio la spesa e preparo salse e sughi freschi, dolci e contorni. Un?attenzione che i miei collaboratori definiscono maniacale, ma solo così sono certo di mettere sulla tavola dei clienti qualcosa di speciale. In più prediligo il menù stagionale, almeno su alcuni piatti, perché la Maremma è una terra davvero ricca e generosa di materie prima di alta qualità, a km 0, che permettono variazioni in base ai prodotti freschi di stagione». Il menù e le carni Il menù si basa su ricette e piatti della tradizione, rivisitati secondo il gusto giovane e dinamico dello chef, ma senza rinunciare al rigore che la lavorazione di ogni buon piatto richiede. Dunque un?ampia scelta di antipasti, con immancabili salumi e formaggi, e di primi piatti. Un?occhiata al menù sul sito, aggiornato in base alla stagione, già racconta la cura meticolosa e la scelta dello chef. Ma il pezzo forte che rende il ristorante L?Etrusco unico è la carne: una selezione dei migliori tagli nazionali ed esteri, con una prevalenza della maremmana, ovviamente, proposta in piatti semplici come la piastra o rivisitati dalla fantasia dello chef. La cottura alla brace è senza dubbio Foto © Alessandro Baglioni ???? Pezzo forte del locale è la carne, nazionale ed internazionale, innaffiata con vini selezionati con cura tra le migliori etichette in prevalenza di rossi, ma anche di bollicine, bianchi e rosati uno dei metodi migliori per gustare alcuni tagli di carne. E se un cliente ha voglia di documentarsi sul tipo di carne da provare e il genere di cottura che meglio ne esalta le caratteristiche, sul sito internet del ristorante sono raccolte tutte le informazioni sulla razza da cui provengono i tagli, le caratteristiche organolettiche, la migliore tipologia di cottura, fino a un ampio approfondimento su tagli, definizioni e termini tecnici. Il menù offre una scelta fissa di razze bovine, cui si affiancano altre tipologie che entrano in carta solo quando è possibile acquistare il prodotto di qualità. Eccole: Black Angus, un?antichissima e pregiata razza scozzese? la Fiorentina di Maremmana, ottenuta da bovini bradi allevati in Maremma? la manzetta Prussiana, con una particolare marezzatura che la rende paragonabile al maschio Kobe? il Sashi finlandese, un taglio particolarmente pregiato che si ottiene da bovini nati, allevati e macellati in Finlandia e alimentati solo a erba? la Rubia Gallega, allevata in maniera naturale nei pascoli della Galizia, in Spagna? il Tomahawk di Maremmana? la manzetta Piemontese? il Minhota portoghese? il Wagyu giapponese. La cantina La cantina invece è il regno di Olimpia. Esperta e competente al tavolo nel consigliare il vino migliore da accompagnare al piatto, gestisce la carta dei vini con fantasia e ricercatezza. La cantina si trova dall?altra parte della strada, di fronte al ristorante, arredata con gusto, semplicità e funzionalità, per garantire le migliori condizioni di conservazione dei vini. La scelta prevalente cade sui rossi, che meglio si accompagnano alla maggior parte dei piatti cucinati da Jacopo, ma non mancano bianchi, rosati e bollicine. Le etichette sono per lo più locali e toscane, con alcuni prestigiosi vini nazionali e champagne. La carta è organizzata in modo da accontentare il più possibile gusti e le tasche. Non tutti possono permettersi un blasonato Supertuscan, un Sassicaia, un Guado al Tasso, un Ornellaia, un Tignanello, che pure fanno bella mostra di sé nella cantina di Olimpia. Senza rinunciare alla qualità, la carta dei vini offre una scelta tra etichette toscane e nazionali di pregio che sono alla portata di ogni cliente. La vendita on line di vini Ma c?è anche una novità che riguarda proprio i vini. L?Etrusco ha attivato in ?corner virtuale? per la vendita online. Si chiama L?Etruscovini.it. Qui si trovano ben 188 etichette di rossi, rosati, bianchi e bollicine, provenienti da 74 cantina locali, regionali, nazionali e internazionali, divisi per categoria, ciascuno con la propria scheda tecnica. Etichette e cantine blasonate, accanto a nomi meno noti ma che producono vini di alta qualità. Peraltro disponibili nella carta del ristorante, per gustarli, su consiglio di Olimpia, insieme a uno dei prelibati piatti di Jacopo... e decidere poi di acquistarli per prolungare a casa il piacere di un buon calice. O magari offrirne in omaggio per un regalo di sicuro effetto. Contatti L?Etrusco ristorante si trova in via dell?Unione 17 a Grosseto. È possibile prenotare telefonando al nr. 329 4198528 oppure anche on line sul sito www.letruscoristorante.it o via mail scrivendo a: letruscogrossetoprenotazioni@gmail.com PRIMO PIANO ? GUSTA ? 133 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Un arrosto fiorentino dal sapore antico, l?arista con patate La ricetta del mese di settembre è l?Arista con patate, un piatto che deve il nome a faccende un po? complesse e, per certi versi, oscure e frammiste di leggenda. Può essere servita sia calda che fredda, anzi l?Artusi scriveva: ?si usa mangiarla fredda, essendo assai migliore che calda?. Tradizionalmente l?arrosto viene cotto in forno, ma si può anche eseguire la cottura sul fornello DI ANDREA RICCHIUTI* C on la parola arista si designa sia una pietanza che, seppur impropriamente, un taglio di carne. Infatti, anche se non contemplato nella sezionatura internazionale, capita spesso di sentire nelle macellerie toscane le signore che, rivolgendosi al macellaio, 134 ? Maremma Magazine ? Settembre 2023 chiedono: ?mi dà un pezzo di arista, grazie?. Ma a quale taglio ci si riferisce? Si tratta di una parte della lombata (o lombo), corrispondente al dorso, con l?osso, formata dal filetto e dal controfiletto? oggi spesso viene fatta disossare, per questioni di praticità, ma mantiene comunque il proprio nome. Da dove derivi questo nome è una faccenda un po? complessa e, per certi versi, oscura. Come la maggior parte delle preparazioni non esiste una sola storia e rintracciare il filone giusto risulta, talvolta, davvero complicato specie laddove per anni ha prevalso la leggenda. La prima versione della storia, quella che nei secoli ha avuto più successo ma che ha caratteri più leggendari e pochi riscontri storiografici, fa riferimento ad un anno ben preciso, il 1439. In quell?anno si svolgeva a Firenze un Concilio Ecumenico della Chiesa romana e greca, che durò diversi anni nel corso dei quali i rappresentanti della chiesa ortodossa ebbero modo di assaggiare e apprezzare la cucina fiorentina. Tra le tante prelibatezze preparate per alti prelati ci fu anche l?arrosto di maiale che, tanto era buone e piacque, da far esclamare ?aristos!? che in greco vuol dire ?il migliore?. Da qui in poi, secondo la leggenda, l?arrosto di maiale mutò il suo nome in arista. La fortuna di questa storiella è dovuta anche al fatto che, uno dei sostenitori di quest?origine, è il celeberrimo Pellegrino Artusi. La versione più plausibile, anche se non dirimente per la questione storica, è quella secondo la quale l?etimologia sia sempre di origine greca ma l?appellativo veniva usato dai greci, giunti a Firenze nel XIII secolo, per fabbricare profumi e acque odorose. Questi greci si erano infatti stanziati nei pressi di Piazza S. Firenze, che da loro prese il nome di Borgo de? Greci. Probabilmente gli osti fiorentini, sentendo elogiare la loro carne con quel nome, decisero di adottarlo. Di fatto le fonti scritte attestano l?uso del termine anche in alcuni documenti del 1200, così come nel ?Quaresimale fiorentino? di Giordano da Pisa, scritto nel lontano 1305. L?arista può essere servita sia calda che fredda, anzi l?Artusi scriveva: ?si usa mangiarla fredda, essendo assai migliore che calda?. C?è chi stecca il lombo con l?aglio ed i rametti di rosmarino, chi aggiunge chiodi di garofano. Tradizionalmente l?arrosto viene cotto in forno, ma si può anche eseguire la cottura sul fornello (in questo caso potrebbe occorrere un po? di vino o brodo per cuocere la carne). ARISTA con le patate Dosi per 6 persone 1,5 kg di lombata di maiale (arista disossato) 3 spicchi d?aglio 4 rametti rosmarino Sale e pepe q.b. 1 kg di patate sbucciate e tagliate a pezzi (oppure tornite) Olio d?oliva q.b. Preparazione Legare il pezzo di carne con spago da cucina, affinché mantenga la propria forma durante la cottura. In una teglia scaldare un po? d?olio, quindi mettere la carne e farla rosolare da tutti i lati. Tenere la carne da parte, eliminare l?olio e metterne di nuovo, unire l?aglio ed il rosmarino, quindi l?arista, salare e pepare. Mettere in forno caldo a 160° per circa un?ora e mezza, girando l?arrosto almeno una volta. Dopo circa 40/50 minuti unire le patate. Una volta cotto attendere 15 minuti, poi slegare la carne e affettarla? servire con le patate ed il fondo di cottura filtrato. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS RETE GROBAC, NEL 2023 INVESTITI 126MILA PER LE BIBLIOTECHE E GLI ARCHIVI DELLA PROVINCIA DI GROSSETO Il presidente Rabazzi: ?Il senso della nostra Rete è proprio questo: conservare, tutelare, custodire il nostro patrimonio e mettere in campo i migliori servizi per i cittadini?. In arrivo in autunno una serie di eventi dedicati al romanzo moderno, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Manzoni Catalogare le opere presenti, garantire il funzionamento del prestito interbibliotecario, riordinare, inventariare e digitalizzare gli archivi e organizzare decine di eventi in tutta la provincia di Grosseto: sono queste alcune delle attività portate avanti nel 2023 dalla Rete delle Biblioteche di Maremma che, tra le risorse regionali che rappresentano circa il 70% dell?investimento, e le quote erogate dai soggetti di rete, hanno stanziato per l?anno un investimento di oltre 126mila euro. ?Con la commissione di sistema di Rete ? commenta il presidente Emiliano Rabazzi ? abbiamo di recente fatto il punto sui primi sei mesi di attività e il lavoro portato avanti in questo periodo ha dato importanti frutti e anche le attività che abbiamo avviato in questo anno, compresi gli investimenti messi in cantiere lo dimo- Elena Nappi ed Emiliano Rabazzi 136 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 Emiliano Rabazzi, presidente della Rete Grobac strano: grazie alle risorse regionali e alle quote dei soggetti di rete, possiamo destinare 126mila al miglioramento del nostro patrimonio e ai servizi dedicati ai cittadini. È questo, infatti, il senso della nostra Rete, che si estende su tutta la provincia e che è sempre aperta a nuovi ingressi: da un lato conservare, tutelare, custodire e dall?altro promuovere e avvicinare alla lettura con i mezzi più diversi. Per questo ringrazio l?impegno di tutte le istituzioni, direttori e gli operatori che, ogni giorno, si dedicano a queste attività?. Gli investimenti sostenuti e in programma nel 2023 sono ingenti: ?Perché quest?anno ? spiega l?assessore alla Cul- tura del Comune di Grosseto Luca Agresti ? oltre alle attività consuete, la Biblioteca Chelliana, che è centro di Rete, doveva seguire le procedure per migliorare il sistema di gestione informatica del nostro patrimonio e assegnare il servizio di catalogazione, strumenti indispensabili per il buon funzionamento del nostro sistema?. Tra le iniziative che vedranno la conclusione nell?anno in corso, una parte molto importante la ricopre il lavoro di gestione dell?archivio che viene portato avanti, per conto della Biblioteca comunale della Ghisa di Follonica, referente di Rete per questo tipo di attività, dall?Istituto storico grossetano della Resistenza e dell?età contemporanea (Isgrec). ?Si è concluso da poco il lavoro sull?archivio storico di Roccastrada e su quello storico postunitario presente alla Biblioteca di Follonica e si stanno avviando i percorsi ? spiega Barbara Catalani, assessora alla Cultura del Comune di Follonica ? che porteranno al riordino dell?archivio pre-unitario di Scansano, del fondo comitato provinciale di Liberazione nazionale di Grosseto, custodito all?Isgrec, e del fondo associazione nazionale combattenti e reduci, conservato a Palazzo Nerucci a Castel del Piano. In questo modo le preziose testimonianze raccolte in questi fondi saranno a disposizione della comunità scientifica e non solo?. La Commissione di sistema di Rete ha anche fatto il punto sui numerosi eventi che sono stati organizzati in questi mesi ?? e che hanno saputo ? commenta la NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi ? attirare pubblico, non solo nelle biblioteche, ma anche in luoghi del nostro territorio spesso poco conosciuti, come è avvenuto con la nuova edizione del Festival ?I luoghi del tempo?. Crediamo che anche la promozione del nostro patrimonio architettonico e paesaggistico sia uno dei compiti delle istituzioni culturali?. Inoltre, dopo aver celebrato i centenari di Luciano Bianciardi e di Italo Calvino, con una serie di iniziative che hanno permesso di esplorare le opere dei due grandi scrittori, la Rete Grobac si prepara, in autunno, a una serie di eventi pensati per ricordare i 150 dalla nascita di Alessandro Manzoni e il ruolo del romanzo moderno nella letteratura italiana. ?In particolare ? aggiunge Irene Marconi, assessora alla Cultura di Massa Marittima ? la nostra biblioteca che coordina per la Rete le attività di promozione alla lettura su questo tema, sta lavorando per mettere a punto un programma che metta in relazione il romanzo storico manzoniano con le opere di alcuni, importanti, autori locali?. IN ARRIVO LA RIFORMA DELLE GUIDE TURISTICHE Favilli: ?Finalmente un giusto riconoscimento alla nostra professione? Importanti novità in vista per le guide turistiche: il Governo ha approvato il ddl con la riforma della professione. Tra le novità, sono previsti un esame di Stato unico con cadenza almeno annuale e un elenco nazionale delle guide turistiche abilitate. ?Personalmente ? commenta Fabiola Favilli, presidente Confguide Confcommercio Grosseto ? sono molto contenta che, dopo dieci anni di attesa, di limbo, di mancato riconoscimento dell?urgenza di normare la nostra professione, finalmente uno specifico disegno di legge sia passato in Consiglio dei Ministri?. ?Con un elenco nazionale ? continua Favilli ? la nostra professione potrà quindi essere riconosciuta nell?intero sistema turistico-culturale italiano con criteri di accesso uniformi e tutele univoche sull?in- Riparte la stagione delle mostre al ?Quadrivio? L?Associazione Devices Club il 16 ed il 17 settembre, Lucia Giochi con la sua mostra personale di pittura dal titolo ?Cartoline da Fuocoparadiso? al via il 26 settembre (fino all?8 ottobre): queste le due iniziative in programma alla Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? D opo la consueta pausa estiva la Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? con sede a Grosseto in viale Sonnino 100, riapre a settembre con importanti mostre e nuove iniziative, tra cui letture e corsi d?arte tenuti da noti docenti. Il via a metà mese, il 16 e 17 con il FESTIVAL 2023, appuntamento annuale dell?Associazione Classic Devices Club incentrato sull?esposizione computer sul tema principale ?Simulati di guida? (inaugurazione sabato 16 settembre alle ore 10 con orario continuato fino alle 18 e prosecuzione domenica 17 stesso orario). Quindi il 26 settembre (taglio del nastro alle ore 18) spazio alla mostra personale di pittura dal titolo ?Cartoline da Fuocoparadiso? di Lucia Giochi che potrà essere visitabile fino all?8 ottobre in orario 17-19,30. In esposizione una serie di opere, ?che partendo dalla pittura acrilica e spaziando fino alla foglia d?oro e alla grafite ? si legge nelle note di presentazione ?, accom- pagnano il visitatore in un percorso nel mondo fantastico dell?artista popolato da fuochi magici e misteriose creature. Un viaggio che mostra all?osservatore sensibile i diversi significati che ruotano intorno all?opera pittorica, veicolo di ornamento, ma anche di suggestioni e di avventura; un viaggio che invita a spegnere display e notifiche per riappropriarsi del proprio spazio/tempo attraverso l?osservazione attiva e consapevole; un viaggio con l?immaginazione alla scoperta dell?invisibile visibile. Per la prima volta, l?artista grossetana, che ha ideato e curato l?intero progetto, espone al pubblico le tele e i disegni frutto della sua maturità artistica e personale; con il supporto di testi costituenti parte integrante della narrazione, il visitatore può sbirciare Fuocoparadiso attraverso frammenti che ne riproducono colori e atmosfere, così come una cartolina che qualcuno ha spedito da lontano racconta di un luogo sconosciuto». Info: tel. 339 2357824. Lucia Giochi LE NEWS ? 137 LE NEWS ?Capsule Collection borse?, il progetto lanciato in distilleria Nella bella cornice della distilleria Nannoni Grappe a Paganico è stato ufficialmente presentato il progetto ?Capsule Collection? borse Creavi per Libertacreativa© una collezione di borse artigianali realizzate con materiali di recupero, firmata Marzia Fidanza e Dominga Tammone I l 20 luglio scorso, un evento organizzato dai Giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Grosseto per parlare delle reti di imprese, moda sostenibile e imprenditoria femminile presso Nannoni Grappe srl, in località Aratrice a Paganico, ha fatto da cornice al lancio della nuova ?Capsule Collection?, borse Creavi per Libertacreativa©, una collezione di borse artigianali firmata da Marzia Fidanza e Dominga Tammone che è uno dei tanti esempi di ciò che può nascere proprio dall?incontro tra due giovani imprenditrici. ?L?obiettivo di questo incontro ? ha detto Dominga Tammone, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Grosseto ? è quello di promuovere le reti di imprese raccontando le opportunità che possono nascere dalla collaborazione tra professionalità diverse. Stare dentro un?associazione come Confartigianato Imprese Grosseto è un modo per entrare in contatto con le altre realtà imprenditoriali, facendo rete, creando occasioni di sviluppo e di crescita a beneficio di tutto il territorio?. ?Capsule Collection ? ha aggiunto Marzia Fidanza ? è un progetto sartoriale di moda sostenibile: le borse sono create e confezionate artigianalmente utilizzando vari tipi di materiali e tessuti di recupero come vecchi jeans e sono personalizzabili con il tocco creativo delle illustrazioni di Dominga Tammone?. La collezione comprende tre linee: ?art attack?, arte astratta ottenuta anche con materiale di riciclo; ?caricature gentili?, borse personalizzabili con ritratti; e ?grafiche personalizzate? mostrini, borse da abbinare ai propri amici a 4 zampe. Ogni borsa è un pezzo unico personalizzabile al 100%. La presentazione della Capsule Collection è stata preceduta dalla visita guidata della distilleria accompagnati da Priscilla Occhipinti, master distiller. A seguire il giornalista Giancarlo Capecchi ha condotto un talk su rete tra imprese, valorizzazione dell?artigianato e imprenditoria femminile, sostenibilità aziendale. In mostra le tavole originali di Capsule Collection. Aperitivo finale con degustazione di distillati e cocktail Nannoni. Nella foto, Marzia Fidanza titolare del laboratorio e scuola di sartoria Creavi e Dominga Tammone, illustratrice (Libertacreativa), content creator ed educatrice ambientale 138 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 tero territorio nazionale?. Parliamo di figure strategiche per lo sviluppo economico del nostro Paese che meritano di essere difese da un dilagante abusivismo. ?La guida turistica ? commenta Favilli ? è e deve essere considerata come il vero anello di congiunzione tra turismo e cultura; è la figura chiave per una reale e concreta valorizzazione, fruizione e soprattutto promozione dell?immenso patrimonio storico, artistico e culturale italiano?. Secondo ConfGuide Confcommercio Grosseto, però, sull?attuale testo della riforma non mancano alcune criticità, per esempio per ciò che riguarda il riconoscimento dell?abilitazione delle guide straniere, in quanto in alcuni Paesi l?iter per ottenere il patentino sarebbe molto più semplice rispetto a quanto richiesto in Italia. ?Temi, questi, che sicuramente sono già al vaglio del nostro sindacato nazionale ? conclude Fabiola Favilli ? che certamente farà di tutto per tutelarci e valorizzarci, facendo in modo che questo ddl si tramuti in Legge nella migliore forma possibile. Ricordiamoci sempre che il mercato culturale e turistico è profondamente cambiato ed è in continuo mutamento, sia nella domanda che nell?offerta. Pertanto, a mio avviso, la guida turistica dovrà essere pronta ad incrementare la richiesta di servizi. Le riforme devono servire non solo per riempire i vuoti normativi, ma anche per porre le basi del futuro?. LE CINQUE VELE SVENTOLANO SUL MARE DI CAPALBIO Il vicesindaco Ranieri: ?Siamo soddisfatti. Vogliamo continuare a valorizzare la nostra costa? Anche quest?anno Capalbio ha ottenuto le Cinque vele di Legambiente e Touring club italiano, evidenziando il buono status di salute del mare. L?amministrazione comunale, con la presenza di Giuseppe Ranieri, vicesindaco e assessore all?Ambiente, ha ritirato il 2 agosto scorso, la certificazione a Festambiente.?Siamo davvero soddisfatti ? ha dichiarato nell?occasione Giuseppe Ranieri ? della conferma del riconoscimento. Ancora una volta il nostro mare, grazie anche ai progetti promossi dalla nostra amministrazione, si rivela un luogo sano, attento alla mobilità dolce e all?ambiente. Ovviamente dobbiamo con- tinuare a lavorare in questa direzione, valorizzando la costa a vantaggio dei cittadini capalbiesi e dei turisti e favorendo una balneazione virtuosa, attenta al paesaggio e al rispetto della natura?. Le Cinque vele sono il riconoscimento che Legambiente attribuisce alle migliori aree costiere, in base a criteri che spaziano dalla qualità delle acque e delle spiagge, fino alla cura del patrimonio storico e artistico alla qualità delle strutture di accoglienza. ?Ringrazio ? ha concluso Ranieri ? tutti quei soggetti pubblici e privati che puntualmente collaborano anche con la nostra amministrazione per la valorizzazione, la tutela e la salute della costa capalbiese?. GAIA, UN?ASSISTENTE VIRTUALE PER I VISITATORI DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DELLA MAREMMA Informazioni, prenotazioni e accessi più efficienti grazie alla tecnologia interattiva Per il Museo di storia naturale della Maremma è stata una svolta tecnologica. A servizio della struttura museale di Fondazione Grosseto Cultura è arrivato un totem interattivo con un?assistente virtuale ? Gaia ? al servizio dei visitatori. Un progetto a cura di Rama, a capo dell?associazione temporanea d?imprese che dall?inizio dell?anno gestisce il museo, che verrà presto sviluppato anche nell?area di proprietà di Rama davanti al centro visite del Parco naturale della Maremma: le due realtà saranno quindi accomunate da una rete di ultima generazione che arricchisce così strutture già unite dalla tutela e valorizzazione naturalistica e paesaggistica. Il totem, dotato di schermo touch screen e multi touch, è installato in prossimità dell?ingresso del Museo di storia naturale della Maremma, in piazza della Palma, nel pieno centro storico di Grosseto. L?assistente virtuale Gaia è multilingue (intanto l?italiano e l?inglese, ma con la possibilità di ?parlare? fino a nove lingue) e fornisce tutte le informazioni sul museo: dagli orari di apertura al calendario degli eventi, dal costo dei biglietti alle prenotazioni, oltre a mostrare piccole anteprime (ad esempio video e foto) di ciò che i visitatori possono trovare all?interno della struttura museale. Ma non solo: il totem, attraverso una tecnologia di ultima generazione e grazie ad una telecamera ad alta risoluzione, sarà in grado anche di interagire verbalmente con i passanti nel raggio di 3 metri. E tutto ciò indipendentemente dagli orari di apertura del museo, consentendo così di prenotare il biglietto anche quando il personale interno non è in servizio. Inoltre, il servizio Voip abbinato al totem è programmato per interfacciarsi direttamente con il centralino del museo: così l?assistente virtuale è in grado di rispondere agli utenti che contattano telefonicamente il museo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. «Questo totem di ultima generazione ? dichiarano il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e l?assessore alla Cultura Luca Agresti ? non rappresenta soltanto una nuova modalità per scoprire i tesori raccolti all?interno del museo cittadino di storia naturale, ma anche una soluzione per aiutare tutti coloro che scelgono di addentrarsi nelle sue sale. In questo modo la tecnologia si unisce alla cultura, promuovendola e mostrandola in una luce del tutto nuova. Ci auguriamo che questo strumento possa attrarre i più giovani così da favorire un maggiore afflusso di visitatori». «I nostri musei ? dichiara il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari ? continuano a crescere dal punto di vista della qualità dell?offerta e dei servizi ai visitatori: grande attenzione in questo caso viene dedicata alla tecnologia, rendendo il Museo di storia naturale della Maremma ancora più efficiente e di conseguenza più attrattivo. Il salto di qualità tecnologico era proprio uno degli obiettivi che ci eravamo posti per il 2023 e la realizzazione di questo progetto contribuisce a raggiungerlo. Il nostro Museo di storia naturale della Maremma, che già rappresenta un punto di riferimento nazionale e internazionale per la comunità scientifica e in particolare nell?ambito della Citizen science, è così ulteriormente valorizzato». «L?offerta culturale e didattica del nostro museo ? dichiara il direttore del Museo di storia naturale della Maremma, Andrea Sforzi ? merita di essere fruita dal pubblico più ampio possibile. Accogliamo perciò con il massimo favore la dotazione tecnologica che Rama ci mette a disposizione. Il totem digitale renderà il sistema delle prenotazioni ancora più efficace, andando inoltre a rafforzare anche gli strumenti di promozione della nostra struttura: consentirà infatti di attirare l?attenzione in maniera ancor più immediata su ciò che offre il museo, invitando e informando i visitatori attraverso immagini, video e tutte le informazioni utili sul contenuto delle sale e sugli eventi che organizziamo, ospitiamo e promuoviamo. Un servizio a disposizione dell?intera comunità, dai grossetani ai turisti». «L?installazione del totem con assistente Nella foto, la presentazione dell?assistente virtuale Gaia all?ingresso del Museo di storia naturale della Maremma LE NEWS ? 139 LE NEWS virtuale al Museo di storia naturale della Maremma ? dichiara il presidente di Rama, Guido Delmirani ? è un ulteriore step che compie Rama spa per creare un?infrastruttura logistica e digitale a servizio del territorio nella provincia di Grosseto. Infatti, dopo l?acquisizione dell?area davanti al centro visite del Parco Naturale della Maremma ad Alberese, in cui Rama spa sta sviluppando un progetto di ?Punto di interesse territoriale? a favore dell?interscambio modale e della mobilità leggera, i Totem con assistente virtuale saranno un elemento cardine per fornire agli utenti, ai turisti ed ai cittadini, le informazioni più importanti del territorio in cui si trovano». COSTA MAREMMANA, AUMENTANO LE SPIAGGE DALLA QUALITÀ CERTIFICATA Anche per la stagione 2023, si è concluso positivamente, con la visita dell?Istituto Giordano in veste di ente di certificazione accreditato, con il supporto della società di consulenza Safety & Quality di Follonica (GR), il percorso di certificazione ISO 13009 di altri 7 stabilimenti balneari della costa maremmana. I nuovi stabilimenti che hanno deciso di certificarsi volontariamente sono: Bagno Africa (Follonica), Bagno Tropicana Beach (Follonica), Bagno Oasi (Follonica), Bagno La Conchiglia (Follonica), Bagno Aloha Beach (Follonica), Bagno Gabbiano (Follonica) e Bagno Mamai Beach (Scarlino). Realtà, queste ultime, che si aggiungono ai sette stabilimenti che hanno mante- 140 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 nuto la certificazione conseguita lo scorso anno: Giardino Beach (Follonica), Ultima Spiaggia (Follonica), Eden Beach (Follonica), Bagno Pineta (Follonica), la società Geomare Srl per la gestione del Maremma Beach (Scarlino) e la società Meria s.r.l. con lo stabilimento Balugano ed il suo Parco Acquatico ?Splash? (Scarlino), Baia Toscana (Torre Mozza ? Piombino). ?La norma ISO 13009 ? si legge in una nota stampa di Safety & Quality ? si configura come il riferimento internazionale degli operatori che gestiscono stabilimenti balneari e fornisce linee guida, concordate a livello internazionale, per una gestione della spiaggia sostenibile e in grado di offrire servizi di qualità. Affronta inoltre aspetti molto puntuali della gestione dei litorali, come la sicurezza delle spiagge, delle acque e la loro pulizia: inoltre si valuta sia l?adeguatezza delle infrastrutture, sia la qualità del servizio offerto. Le strutture balneari e chi le gestisce, si sono impegnate in questo percorso da prima della loro apertura per garantire ai propri clienti uno standard elevato di qualità e sicurezza del servizio e della struttura, dimostrando ai turisti e ai residenti una gestione sostenibile della spiaggia. La Safety & Quality, società di consulenza con sede a Follonica (GR), si è dimostrata partner attivo e puntuale, dalla progettazione dell?intervento di consulenza delle aziende certificate, occupandosi di seguire l?intero rapporto delle stesse con l?ente certificatore fino al supporto nel giorno della valutazione ed il rilascio del certificato con validità trien- nale con Audit di mantenimento annuali per ben 15 strutture balneari in totale?. GROSSETO, LE GALLERIE PEDONALI DEL BASTIONE MAIANO VERSO IL RESTAURO 390 metri quadrati di pavimentazione in cemento architettonico; 150 metri quadrati di grigliato in acciaio corten per permettere la vista delle fondamenta; 32 luci a pavimento e 24 metri di luci lineari. Un intervento di recupero puntuale, incisivo e strategico per la valorizzazione delle nostre Mura Medicee. Nelle prossime settimane partiranno i lavori di restauro delle gallerie del Baluardo Maiano che, entro la fine dell?anno, restituiranno ai grossetani un camminamento sotterraneo che collegherà il centro storico cittadino con Piazza Nassiriya e Piazza Esperanto (Piazza del mercato). Quasi 200 mila euro l?investimento complessivo per il recupero delle gallerie; una cifra intercettata dall?Istituzione ?Le Mura? e dal Comune di Grosseto che insieme si sono aggiudicati il bando regionale ?Città murate?, a cui si è comunque resa necessaria l?aggiunta di un cofinanziamento integrativo messo a disposizione dall?Amministrazione comunale. ?Siamo orgogliosi ? ha dichiarato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto ? di avviare i lavori di questo importante cantiere che mira ad una riqualificazione efficace del monumento più rappresentativo della città. I cunicoli sono affascinanti già nella situazione attuale, recuperati dalla sporcizia e dal degrado, anche sanitario, che fino a poche settimane fa affliggevano l?intera area. Nei primi giorni del prossimo anno la città tornerà ad offrire una permeabilità pedonale che valorizzerà ancora di più il centro storico?. Soddisfatto anche l?assessore Luca Agresti che ha evidenziato la possibilità di valorizzazione aggiuntiva degli spazi interni alle gallerie a scopo culturale. ?Il passaggio pedonale, non solo migliorerà la viabilità della città, ma permetterà di recuperare la bellezza delle nostre Mura e dei suoi spazi che potranno essere utilizzati per eventi di rilievo culturale e di promozione del territorio. Un doveroso ringraziamento va all?Amministrazione comunale e agli uffici dell?Istituzione Le Mura, che si impegnano costantemente nella valorizzazione della cinta muraria?. L?assessore Riccardo Ginanneschi ha voluto evidenziare gli aspetti tecnici del progetto, soffermandosi sul recupero della pavimentazione e sull?illuminazione a terra e sulle volte. Un intervento importante che si aggiunge a quelli di riqualificazione del Cassero Senese e del Bastione Cavallerizza. Infine, il presidente dell?Istituzione ?Le Mura? Alessandro Capitani ha evidenziato come l?intervento consentirà il collegamento di via Saffi alla parte esterna della città; in particolare sul lato dell?attuale Piazza Nassirya dove, negli anni?50, i giocatori del Grosseto Calcio utilizzavano le gallerie come spogliatoi. Al contrario, sull?altro accesso, sarà possibile attraversare gli spazi dell?antico laboratorio di ceramica Soldateschi, per poi uscire in Piazza Esperanto. TORNA A SETTEMBRE A PITIGLIANO IL FESTIVAL DELLA LETTERATURA RESISTENTE Tutto pronto per il Festival della Letteratura Resistente, ideato da Marcello Baraghini, in programma a Pitigliano dal 7 al 10 settembre. Lo organizza l?Associazione Strade Bianche in collaborazione con la Biblioteca Comunale ?F. Zuccarelli?, il Centro culturale ?Fortezza Orsini? APS, la Fondazione Marco Pannella, Radio Radicale, Coscionilab e Proloco ?L?Orso? di Pitigliano nella cornice della Libreria Strade Bianche e in Località Macerie sul tema di fondo ?Nuovi e vecchi diritti civili? ?In un?epoca, la nostra, di Diritti Civili conquistati e rimessi in discussione per deperirli e di evidente e arrogante ostilità per nuovi diritti civili, come la maternità surrogata che ormai viene considerata un reato universale il focus del 22° festival ? si legge nelle note di presentazione ? sarà il tema ?Nuovi e vecchi diritti civili ? la condizione carceraria, il carcere ostativo, il 41 bis? a partire da quelli che hanno contraddistinto tutta la vita di Marco Pannella?. Il recupero di memoria avrà come protagonista Alfio Cavoli scrittore e saggista d?eccellenza deceduto nel 2008, che sarà rappresentato dalla figlia Daniela, curatrice di un volume di 440 pagine contenente tutti gli Record di Spighe Verdi in Maremma Sono 4 i comuni rurali maremmani dei 9 toscani insigniti delle Spighe Verdi di Confagricoltura e FEE Italia. Oltre agli storici come Castiglione della Pescaia e Massa Marittima e la più recente acquisizione di Grosseto, da quest?anno anche Orbetello potrà fregiarsi del vessillo dei comuni rurali. Questa edizione della ?Spiga Verde ? è il commento a caldo del presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi ? è stata un vero successo per la Maremma. Ricordiamo che questo riconoscimento è l?equivalente della bandiera blu per le località turistiche e balneari, ma la cosa più peculiare è che tre « risorse naturali e culturali, anche in un?ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell?Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agrico- dei comuni insigniti hanno ottenuto entrambi i vessilli a testimonianza della valenza che essi attribuiscono all?ambiente e alla agricoltura sostenibile». Spiga Verde è infatti un programma nazionale della FEE Foundation for Environmental Education, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all?ambiente e alla qualità della vita dell?intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. «Spighe Verdi ? continua Tocchi ? è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di le, alla sua realizzazione. Ricordo ? chiosa il presidente di Confagricoltura Grosseto ? che non è automatico l?ottenimento della Spiga per l?anno successivo. Devono essere rispettati criteri e indicatori, a detta di una commissione di valutazione che ha vagliato le candidature. Come sistema Maremma abbiamo dimostrato di voler migliorare continuamente e colgo con soddisfazione che l?appello lanciato negli anni scorsi è stato colto dalle amministrazioni comunali. Ciò ha portato la Toscana a essere la seconda regione in Italia e Grosseto la prima provincia in Toscana per numero di ?Spighe Verdi?. Ma possiamo fare ancora meglio. Conto che altre amministrazioni aderiscano al programma e avanzino le loro candidature, perché l?agricoltura ? conclude ? è parte del nostro dna. Non può essere diversamente. Sogno una maremma territorio di ?Spighe Verdi?.» LE NEWS ? 141 LE NEWS Gli ?Argomenti? di Corridori in mostra a San Vincenzo Si intitola ?Argomenti: il nudo, il volto, lo sguardo e il mare? ed è la mostra delle opere di Pietro Corridori, proposta a fine agosto negli spazi espositivi della Torre pisana di San Vincenzo (Li) per iniziativa del Comune e calendarizzata negli eventi estivi proposti alla cittadinanza e ai turisti N ell?ambito del contenitore di eventi artistici denominato ?Argomenti? di scena nell?estate 2023 a San Vincenzo, le sale della Torre Pisana dal 24 agosto al 3 settembre hanno ospitato la mostra ?Argomenti: il nudo, il volto, lo sguardo, il mare? con opere di Pietro Corridori a cura di Daniele Govi. L?esposizione, pensata specificatamente per la cittadina costiera della Val di Cornia, è ruotata intorno al tema del mare e delle spiagge della costa degli etruschi. ?Il mare ? si legge in una nota di presentazione ? è raccontato nel volgere delle stagioni e nei vari momenti della giornata. Le spiagge sono in taluni momenti desolate e autunnali, mentre in altri si popolano e si animano lentamente di figure. Figure che in altre opere compaiano Pietro Corridori 142 ? Maremma Magazine ?Settembre 2023 nude. I brani di paesaggio si alternano ai ritratti, ai disegni di nudo e alle incisioni. I modelli sono osservati da punti di vista inusuali, le tecniche grafiche e pittoriche spaziano dalla pittura ad olio, alle tecniche miste, alla pittura su sabbia, al pastello, all?incisione. La figura umana, elemento centrale delle ricerche pittoriche dell?artista, lascia lo spazio dello studio o delle stanze, ove solitamente il pittore ritrae i suoi modelli, e si muove nello spazio esterno, nella luce delle spiagge e nelle onde del mare. Lo studio del nudo e del volto rimangono elemento cardine della ricerca pittorica, tuttavia la materia cromatica si sfalda e giunge in taluni momenti all?astrazione?. I testi critici sono stati curati da Marcella Parisi e Giuseppina Scotti. Catalogo stampato per i tipi di Edizioni Effigi. interventi del padre, nelle più svariate occasioni e su tematiche di ampio e variegato contenuto più che mai attuale. Valter Vecellio e Marcello Baraghini presenteranno ?Pannella racconta, Pannella scrive? che raccoglie suoi articoli, interventi e vari scritti, tutti di denuncia sociale e sempre di estrema attualità. A cavallo tra la presentazione di Daniela Cavoli e i ?Corti d?autore?, l?autore Jonathan Giustini insieme a Enzo Eric Toccaceli, introdurrà il poeta Elio Pecora per presentare il Millelire a lui dedicato ?Camminato dentro, la leggenda del poeta che canta? con QRcode dal quale si potranno ascoltare le più note composizioni napoletane cantate per la prima volta da Elio Pecora. Maria Antonietta Farina Coscioni insieme a Marcello Baraghini dibatteranno su ?Nuovi e vecchi diritti civili?, tema presente anche nel libro di Sandra Berardi ?Un mondo senza galere è possibile?. Francesca De Carolis, giornalista e scrittrice presenterà in anteprima il suo ultimo libro ?Storie randagie, il graffio del Gatto per restare umani? una serie di interventi, riflessioni, articoli, racconti, che toccano i più svariati argomenti d?attualità.?Con uno sguardo particolare alle periferie dell?anima anche, con incursioni qua e là, per narrare l?indicibile e sollevare la polvere nascosta sotto i tappeti. Pagine strappate al diario di un metaforico gatto randagio?. Ci sarà inoltre Irene Testa che presenterà il suo scottante libro ?Azadi ? Libertà in Iran? dove l?autrice ?affronta l?indifferenza dell?Occidente davanti alle cocenti rivendicazioni di ragazze e ragazzi che urlano al diritto di una vita libera, nei modi e nell?esprimersi?. Si analizzerà il tema della controinformazione con Bruno Panebarco e il suo ?Il buon divulgatore con l?adesivo ? Fare controinformazione?, tema onnipresente anche nel libro ?Balla coi libri. 50 anni di controcultura fra passato e presente. Marcello Baraghini si racconta a Daniela Piretti?. Una biografia inedita del fondatore della controcultura editoriale italiana, ricca di aneddoti e storia degli ultimi 50 anni. Verrà proposta, a grande richiesta, la seconda edizione dei ?Corti d?autore? curata dal regista Niccolò Gentili e presentata da Daniela Piretti, preceduta dal corto di Giovanni Cioni ?Prologo per un?Iliade?. A chiudere il Festival le performance di Corrado Re, che presenterà il suo nuovo EP ?Attimi? e del giovane musicista e scrittore Pieralberto Valli, centrata sulla sua opera letteraria inedita ?L?irrilevanza del vero?, introdotto e accompagnato da Puca Jeronimo Rojas Beccaglia. Come da tradizione nell?arco dei quattro giorni si svolgeranno laboratori per bambine e bambini aperti ai genitori, mentre verranno proposte due mostre: una dedicata a BENITO JACOVITTI nel centenario della nascita, a cura di Massimo Benucci, e l?altra ai disegni di Mario Trudu, detenuto ostativo e scrittore. Si segnala infine che tutti gli incontri dei primi due giorni del Festival saranno ascoltabili in diretta su Radio Radicale. ridefinizione di un?offerta territoriale attrattiva. Invest in Grosseto intende valorizzare gli elementi di maggiore competitività del territorio e consolidare il dialogo tra imprese e la pubblica amministrazione, agevolando il confronto con gli uffici comunali che nel corso del tempo hanno maturato valide competenze in materia di programmazione e sostegno alle attività economiche. Il progetto prevede la realizzazione di un portale dedicato (www.investingrosseto) nel quale sarà veicolata l?offerta materiale e immateriale del territorio e nel quale sarà messa in evidenza anche l?offerta di aree a destinazione produttiva e /o commerciale. Nel portale si intende infatti dare spazio agli operatori pubblici e privati che detengono terreni, capannoni o edifici potenzialmente di interesse per eventuali investimenti e che possono arricchire l?offerta territoriale. Il portale è stato lanciato attraverso una conferenza stampa alla quale hanno partecipato le associazioni di rappresentanza del territorio, contattate in precedenza attraverso incontri dedicati, al fine di raccogliere input, proposte e suggerimenti. Il portale, infatti, nella sua funzione di ?vetrina? delle opportunità del territorio, sarà una piattaforma aperta anche agli stakeholder territoriali, per veicolare progetti di investimenti e mettere in evidenza i punti di forza del territorio dal punto di vista della presenza imprenditoriale. ?Invest in Grosseto ? commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco Bruno Ceccherini ? vuole essere una vetrina per il nostro territorio, un contenitore di notizie e di curiosità in grado di focalizzare al meglio le caratteristiche della zona. Siamo alla vigilia dell?adozione del piano strutturale, poi partiremo con l?avvio del procedimento del piano operativo. Azioni queste di promozione del territorio che testimoniano che stiamo andando nella direzione giusta per rendere Grosseto un territorio ambito in cui fare impresa. Anche in questo caso, gli incontri con le associazioni territoriali coinvolte si sono dimostrati essere uno strumento vincente. Consolidare e rafforzare la concertazione con le associazioni di categoria è un focus di questa Amministrazione per conoscere e, di conseguenza rispondere, alle esigenze della collettività e dei nostri imprenditori?. Soddisfatta anche Annalisa Giachi, responsabile ricerche Promo P.A. che commenta: ?Il nuovo servizio vuole essere un punto di riferimento per gli imprenditori che intendono rapportarsi con l?Amministrazione. Oggi, con il lancio del portale, festeggiamo un punto di arrivo importante per noi, parte di un percorso su cui Fondazione ha lavorato da tempo, andando a costruire un piano strategico, un modello con una visione di ampio respiro e aperto al confronto con i cittadini?. Nella foto, Bruno Ceccherini, Annalisa Giachi ed Antonfrancesco Vivarelli Colonna WWW.INVESTINGROSSETO.IT, IL PORTALE CHE COLLEGA L?AMMINISTRAZIONE COMUNALE CON LE IMPRESE DEL TERRITORIO Il Comune di Grosseto, in collaborazione con Promo P.A. Fondazione, ha avviato un progetto di potenziamento dei servizi a supporto delle imprese interessate a investire sul territorio grossetano. Il progetto, denominato Invest in Grosseto, prevede la ristrutturazione delle attività di attrazione, accompagnamento e assistenza alle imprese, oltre che la LE NEWS ? 143 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE David Berti, Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Michele Guerrini, Sara Landi, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Andrea Ricchiuti, Elisabetta Russo, Giada Rustici, Lina Senserini, Dianora Tinti, Antonella Vitullo CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. Campo Morino - 01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.711040, sito web www.tipografiaambrosini.it, email info@tipografiaambrosini.it ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti a CS Edizioni srl - Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - 349 2872103 - Fax 0564 1979133, inviando anticipatamente l?importo pari al doppio del prezzo di copertina, mediante assegno bancario non trasferibile intestato a CS Edizioni srl o bollettino sul conto corrente postale n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto ABBONAMENTI PREZZI: una copia euro 3,50; abbonamento annuale (10 numeri): euro 30,00 per l?Italia ed euro 140 per l?estero. L?abbonamento decorrerà dal primo numero disponibile (prima della spedizione mensile in abbonamento postale) e potrà avere inizio in qualsiasi periodo dell?anno. Per il rinnovo attendere l?avviso di scadenza. MODALITÀ DI PAGAMENTO: Gli importi indicati potranno essere versati: ? tramite bonifico sull?IBAN: IT 36 Y 08851 143020 00000212815 intestato a CS Edizioni srl; ? mediante bollettino postale sul conto corrente n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante carta di credito. SUGGERIMENTI Le informazioni inserite in questo numero sono state raccolte in anticipo rispetto alla programmazione definitiva degli eventi. Suggeriamo pertanto ai lettori di verificare sempre, telefonicamente, se non siano intervenuti cambiamenti nelle date, negli orari. La redazione di Maremma Magazine non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda l?effettiva attuazione delle iniziative elencate nelle pagine precedenti, né per eventuali cambiamenti di programma. PER CONTATTI Gli enti, le associazioni, le pro loco, i privati che volessero inviarci i calendari delle varie manifestazioni possono farlo: ? per fax al numero 0564 1979133; ? per posta ordinaria all?indirizzo Maremma Magazine c/o CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? per e-mail sulla casella: redazione@maremma-magazine.it oppure maremma.magazine@virgilio.it N.B. I programmi degli eventi devono tassativamente pervenire in redazione entro il 20 del mese precedente a quello nel quale andranno a svolgersi. Eventuali collaborazioni sono libere e gratuite. © 2023 COPYRIGHT CS EDIZIONI SRL Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l?autorizzazione scritta dell?Editore. Questo periodico è associato all?USPI Unione Stampa Periodica Italiana e all?A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata