MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E Toscana Wine Architecture, il circuito di cantine di eccellenza e di design, con tante perle anche in Maremma IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XX ? NUMERO 9 ? NOVEMBRE 2022 ? ? 3,50 Inoltre... Musei di Maremma, ancora tante iniziative nelle prime domeniche del mese Follonica, si alza il sipario sulla stagione teatrale 2022/2023 Vendemmia 2022, ci sono le premesse per un?annata da ricordare! Dai ?Margini? della provincia al successo sul grande schermo ?Pipistrelli in Maremma nei disegni di Marcello Giacolini?, al via la mostra Il film ?Barabba?, Roccastrada e l?eclisse solare del 1961 14 30 20 58 SOMMARIO VIVI 14............Toscana Wine Archi? tecture, il circuito di cantine di eccellenza e di design, con tante perle anche in Maremma 20............Vendemmia 2022, ci sono le premesse per un?annata da ricordare! 26............Viaggio alla scoperta del vino e del vitigno Ansonica 30............?Pipistrelli in Marem? ma nei disegni di Marcello Gia? colini?, al via la mostra ad Albe? rese 35............?Donne?, l?omaggio all?universo femminile di Rodolfo Lacquaniti 38............Follonica, si alza il sipario sulla stagione teatrale 2022/2023 43............?Lettere da Occidente?, il ciclo di incontri che aiuta a riflettere sui grandi temi del? l?attualità 46............Musei di Maremma, ancora tante iniziative nelle prime domeniche del mese 50............Pierandrea Vanni, un amore chiamato Sorano 54............Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto 58............Dai ?Margini? della provincia al successo sul gran? de schermo, il volo di Niccolò Falsetti 62............Il film ?Barabba?, Roc? castrada e l?eclisse solare del 1961 68............Con le Giornate Fai d?Autunno alla scoperta di Montieri, il Castello dell?Argen? to 72............Grosseto, il periodo medievale della città nella rico? struzione grafica di Massimo Tosi 77............CNA Grosseto, presen? tati i risultati dell?indagine sul fabbisogno formativo, condotta su scuole ed imprese 82............?Hai cura di te e dei tuoi cari??, la campagna Tema In copertina, la barricaia di ColleMassari (Cinigiano), cantina di eccellenza e di design che fa parte del circuito regionale Toscana Wine Architecture CS Edizioni IN EDICOLAi cia d in provsin Gro seto ? 10,00 Un viaggio negli stati d?animo, nei ricordi, nei sentimenti, nell?anima dell?autrice Maria Giovanna Mussio ?Le isole, reali e della memoria, cui allude il titolo di questa raccolta segnano il solco di un?identità che si è costruita tra l?azzurro del cielo e il blu del mare della Maremma, fra i colori e i profumi di una terra antica e sincera, che pulsa e rivive tra le pieghe di testi lirici vibranti e mai retorici? - Francesco Petrocchi SOMMARIO ? 9 112 90 Vita attenta alla salute dei pro? pri soci SCOPRI C?è da vedere 86............Montepescali e Bracca? gni: due piccoli borghi tra arte, storia e tradizioni della Marem? ma L?itinerario del mese 90............Montemassi, l?assedio alla rocca del 1328 e Guidoric? cio da Fogliano Briciole di storia 99............Gavorrano e la quat? trocentesca pala d?altare del pittore senese Matteo di Gio? vanni Corrispondente n. 54 102.........Ottanta anni fa un incendio distrusse l?archivio del comune di Manciano L?angolo del libro 104.........La storia della Fattoria? Scuola Enaoli di Rispescia in un libro con le foto dei fratelli Gori 105.........?Entomania?, tutti i segreti degli insetti nel libro di Anaclerio 106.........?Atti e misfatti?, carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ?800 e ?900 GUSTA Vino e dintorni 108.........Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, una limited edition per i primi cin? quant?anni della cantina WINE NEWS 110.........Cantina di Pitigliano, chiusa la vendemmia 2022 con ottimi numeri 110.........Lo chef Duccio Frullani ha portato la Maremma al Salo? ne del Gusto 2022 111.........Successo per la serata in Distilleria per la solidarietà 10 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 118 111.........Francesco Mazzei con? fermato alla guida di A.VI.TO. Di vino in cibo 112.........?L?oro dello Zipe?, ovvero i mieli rari di Maremma di Nicola Zipeto Il vino del mese 116.........Mandriolo, DOC Maremma Toscana, il rosso per tutte le stagioni by Morisfarms La ricetta 118.........Il Pan dei Santi, una tipica specialità nel mese di novembre LE NEWS 120.........Massa Marittima ha reso omaggio al patrono San Cerbone 121.........Dominga Tammone fir? ma il Manifesto di Confartigia? nato Toscana 122.........Le Frecce Tricolori sul cielo di Castiglione della 126 Pescaia 122.........Violenza di genere, la mostra di Anarkikka è sbarcata sull?Amiata 123.........Cantori del Maggio di Civitella Marittima e Maggiaioli di Castiglione d?Orcia, un gemellaggio nel segno della tra? dizione 124.........Successo per la secon? da edizione della ?Maremma challenge? 124.........?Reperti & Materiali?, in corso la retrospettiva di Got? ta alla Galleria Eventi 125.........Ottanta immagini di Josef Konrad Siragna donate all?Archivio F.lli Gori 126.........Umorismo e? Materia protagonisti al Quadrivio 126.........La festa del cioccolato ha rivitalizzato il centro storico di Grosseto 127 ........Monterotondo Maritti? mo scommette sul cicloturismo ANCHE IN EDICOLA in provincia di Grosseto L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Ma Grosseto è davvero una città ai? ?Margini?? ? Grosseto è a due ore da tutto: due ore da Pisa, due ore da Roma, due ore da Firenze?. È uno dei passaggi chiave del film ?Margini? del regista grossetano Niccolò Falsetti, co-sceneggiatore insieme a Francesco Turbanti (anche attore protagonista) e Tommaso Renzoni. Un film che sta riscuotendo grandissimi consensi al cinema, da parte del pubblico e della critica. La pellicola, girata quasi interamente proprio nel capoluogo maremmano, è stata selezionata (unico lungometraggio italiano in concorso) all?interno della prestigiosa Settimana Internazionale della Critica alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto il Premio del pubblico, e recentemente ha partecipato anche al Festival Annecy Cinéma Italien, che si è tenuto ad Annecy dal 27 settembre al 27 ottobre scorsi. Dopo il debutto veneziano sono iniziate le proiezioni in tutta Italia e sono cominciati ad arrivare gli apprezzamenti, ampi e pressoché unanimi. ?Un piccolo capolavoro del cinema italiano contemporaneo?, qualcuno l?ha definito, un giudizio più che condivisibile considerando che si tratta di un?opera prima messa in piedi con budget non certo da kolossal. A Grosseto la programmazione, durata oltre un mese, ha fatto registrare sold out su sold out, al punto che non è stato semplice accaparrarsi i biglietti per andarlo a vedere. Un bel segnale, a maggior ragione se si considera il periodo complicato e le difficoltà che il mondo del cinema (ma ovviamente non solo) ha vissuto negli ultimi tre anni. Ma torniamo al film che, per inciso è prodotto da Dispàrte, Manetti bros. Film con RAI Cinema, con distribuzione affidata a Fandango e che, sempre per inciso, ci è piaciuto molto per l?originalità, sincerità e genuinità della narrazione. La storia, come si legge nella sinossi, è ambientata nel 2008 a Grosseto e vede protagonisti ?tre giovani amici, Edoardo (Emanuele Linfatti), Iacopo (Matteo Creatini) e Michele (Francesco Turbanti), che hanno formato una band punk. Fino a quel momento hanno suonato soltanto a sagre e feste dell?Unità, ma finalmente si presenta un?occasione d?oro: aprire il concerto dei Defense, gruppo punk hardcore americano, a Bologna. Quando il concerto viene annullato, però, i tre ragazzi non demordono e decidono di organizzare la data italiana dei Defense proprio a Grosseto. Il loro piano si rivelerà purtroppo difficile da attuare, soprattutto a causa dei paradossi della vita di provincia, che non solo comporta diversi imprevisti, ma trasforma anche ogni minima cosa in un grande problema, portando scompiglio nell?organizzazione e perfino nell?amicizia tra i tre ragazzi?. Fin qui il racconto, nudo e crudo. Ma non è di questo che in questa sede vogliamo parlare. Un ampio servizio di approfondimento sul film, con tanto di intervista al regista e al cosceneggiatore, è nelle pagine che seguono. Piuttosto qui vogliamo soffermarci sugli spunti di riflessione di più ampio respiro che il lavoro lascia neanche troppo velatamente trasparire. Cosa offre una città di provincia come Grosseto ai giovani? Che prospettive di lavoro dà ai nostri ragazzi quella che è, o almeno dovrebbe essere la ?Capitale della Maremma?, ma che in tanti continuano a chiamare ?paesone?? È ancora possibile costruirsi un futuro all?ombra di Canapone oppure l?unica possibilità è quella di cercare fortuna altrove? Esistono chance per chi non ha voglia di fare le valigie e preferirebbe mettere radici in questa terra o l?unico modo per affermarsi nella vita, come dice Iacopo in una scena, ?è cchiappà e andà vvia?? E poi ancora come ne esce Grosseto da questo film? Che immagine proietta all?esterno? La città è davvero così immobile, ferma, stantìa, chiusa su sé stessa, refrattaria alle novità ed incapace di dare risposte ai giovani come traspare dal film? Oppure certe problematiche, pur fondate (almeno in parte), sono state sottolineate e probabilmente esasperate solo per esigenze di copione, per dare ancor più risalto alla trama? Domande su domande, alle quali sarebbe bello poter dare delle risposte. Ma che in tutta evidenza meriterebbero ben altri consessi per essere trattate ed approfondite. ?Ma a Grosseto alla fine non si sta poi così male?, si sente dire spesso in giro, magari soprattutto da chi in questa città è arrivato da fuori. In fin dei conti è davvero, per tornare all?incipit, a due ore da tutto: due ore da Pisa, due ore da Roma, due ore da Firenze. In pratica parliamo di una città al centro di tutto, ma in realtà ai? Margini. E se invece fosse proprio questa dicotomia, questa contraddizione in termini, questa indefinita collocazione spaziale, ma anche identitaria, uno dei suoi punti di forza? Chissà. Lasciamo cadere qui la riflessione, perché il quesito è troppo complesso per ricevere una soluzione esaustiva in queste poche righe? Ma intanto già aver messo a fuoco la domanda è un passo avanti che può aiutare a trovare la risposta? EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI ARCHITETTURA Toscana Wine Architecture, il circuito di cantine di eccellenza e di design, con tante perle anche in Maremma DI DEBORAH CORON Rocca di Frassinello (Gavorrano) Bel successo per ?Architetto in cantina?, il grande evento collettivo e diffuso che lega paesaggio, arte e cultura enologica organizzato a metà ottobre da Toscana Wine Architecture, la rete di cantine di design. Veri e propri templi del vino, progettati dai grandi maestri dell?architettura contemporanea tra cui Mario Botta, Renzo Piano e Tobia Scarpa 14 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE L?iniziativa Sono state due giornate dedicate all?architettura, quelle del 15 e 16 ottobre scorso, organizzate dalla rete di cantine Toscana Wine Architecture: primo esempio in Italia a valorizzare vino, design, territorio e turismo. È tornato così ?Architetto in cantina? il grande evento collettivo e diffuso che lega paesaggio, arte e cultura enologica. A condurre le visite guidate delle cantine di design sono stati, eccezionalmente, gli architetti, in alcuni casi proprio coloro che hanno firmato i progetti. Degustare i vini là dove sono prodotti non solo è un?esperienza unica, ma arricchisce la conoscenza del territorio e, in questo caso, il senso del bello. Gli antichi Greci ricorrevano al concetto di ?kalokagathia? per sostenere la complementarità tra ?bello? e ?buono? che, nel caso di Toscana Wine Architecture, sono strettamente interconnessi, legati a doppio nodo da un filo verde: quello della sostenibilità. Veri e propri templi del vino, progettati dai grandi maestri dell?architettura contemporanea tra cui Mario Botta, Renzo Piano e Tobia Scarpa, oltre a essere perfettamente integrati con il paesaggio circostante, ne diventano un elemento imprescindibile di tutela nel momento in cui limitano al massimo il proprio impatto sull?ambiente. Un percorso tra i luoghi e i territori storici di produzione, in una delle regioni più vocate alla viticoltura, dedicato in maniera più mirata alla struttura e alle scelte architettoniche. Ogni cantina ha declinato il percorso in maniera personalizzata secondo il proprio stile: elementi comuni e costanti sono stati la visita guidata a cura di un architetto, la presentazione della rete di Toscana Wine Architecture, la degustazione dei vini e una particolare attenzione nel descrivere le pratiche ?green? adottate in azienda che, oltre che sull?ambiente, grazie al basso impatto ambientale e al risparmio energetico, si riflettono anche nel calice, favorendo la massima espressione del carattere del territorio. Dalla vinificazione ?per gravità? (che asseconda il movimento naturale della produzione, riducendo il consumo di energia e di pressione e una lavorazione Nella foto, la scala elicoidale de Le Mortelle (Castiglione della Pescaia) delle uve meno traumatica, che preserva l?equilibro del vino e l?estrazione di tannini) al mantenimento della temperatura ideale per l?affinamento in modo completamente naturale, sfruttando la termoregolazione delle rocce presenti nel sottosuolo o dell?acqua sorgiva, dall?utilizzo di materiali naturali, al recupero delle acque piovane, dall?utilizzo di energie rinnovabili ai giardini verticali, arricchimento estetico e beneficio energetico: l?eco-sostenibilità si riflette su ogni passaggio produttivo del nettare di bacco. Vigneto, territorio e cantina si integrano e si evolvono in simbiosi con la natura quasi fossero una suggestiva installazione di land art. Dietro ogni scelta architettonica è sottesa non soltanto un?attenzione estetica, ma una scelta etica legata al rispetto dell?ambiente e dell?uomo che ci lavora. Anche il vino non è frutto solo della terra e della sapienza dell?uomo, ma anche della cultura che lo ha prodotto. Per questo l?ambiente, inteso nel senso più ampio del termine, è così importante. Un viaggio unico in una Toscana contemporanea, capace di rispettare le sue radici più antiche e di coniugare il bello e il buono dentro un calice di vino. Toscana Wine Architecture è una rete, costituita nel 2017, che riunisce cantine di design che hanno fatto singolarmente investimenti significativi e hanno deciso PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? L?iniziativa ha visto protagoniste in Maremma nella provincia di Grosseto le aziende Rocca di Frassinello, Le Mortelle, ColleMassari, Tenuta Ammiraglia ? Frescobaldi e Petra di puntare su una strategia comune, per accogliere visitatori e appassionati da tutto il mondo. Il progetto è promosso da Regione Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana, Federazione Strade del Vino, dell?Olio e dei sapori di Toscana in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana. Ne fanno parte Antinori nel Chianti Classico, Caiarossa, Cantina di Montalcino, Castello di Fonterutoli, Fattoria delle Ripalte, Il Borro, Podere di Pomaio, Salcheto. In Maremma abbiamo Rocca di Frassinello, Le Mortelle, ColleMassari, Tenuta Ammiraglia e Petra. Le cantine maremmane L?iniziativa ha offerto l?opportunità di visitare, tra le altre realtà, Rocca di Frassinello a Gavorrano (Grosseto), l?unica cantina al mondo progettata da Renzo Piano accompagnati da una guida d?eccezione: l?architetto Chiara Quadraccia dello studio Alvisi Kirimoto che assieme allo studio Piano ha concorso alla realizzazione della Cantina nominata più volte da AD tra le più belle al mondo. Nell?occasione l?architetto Quadraccia ha raccontato la genesi del progetto, sottolineando le trovate architettoniche del genio di Renzo Piano che ha voluto realizzare non solo un?opera che fosse di grande impatto visivo, ma soprattutto uno spazio funzionale con una particolare attenzione alle pratiche ?green?, a 16 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Nella foto la barricaia de Le Mortelle (Castiglione della Pescaia) basso impatto ambientale, e al risparmio energetico. Tutte attenzioni che si riflettono nei vini di Rocca di Frassinello, favorendo la massima espressione di un territorio unico come la Maremma Toscana. La visita si è conclusa nella spettacolare barricaia, cuore pulsante della cantina, che richiama ogni anno migliaia di visitatori. A Rocca di Frassinello il processo di vinificazione non prevede uso di pompe: l?uva finisce nei tini di fermentazione per forza di gravità, attraverso delle finestrelle ricavate sul pavimento della grande terrazza in cotto che Renzo Piano ha battezzato il sagrato. Ciò consente non solo di non stressare le uve ma soprattutto di risparmiare energia. Inoltre sulla superficie del parcheggio coperto è stato installato un sistema di pannelli solari che produce energia utile ai fabbisogni della cantina. Tra le cantine ?maremmane? della rete un posto in prima fila merita Le Mortelle in località Ampio a Castiglione della Pescaia (Grosseto). Qui l?iniziativa ha offerto la visita della cantina ipogea realizzata all?interno della collina e abbracciata dai vigneti, in perfetta armonia con la campagna circostanza, a cura dello Studio Hydea. Partendo dall?area di ricezione delle uve, il percorso si è snodato percorrendo l?affascinante scala elicoidale fino a raggiungere il cuore della cantina: la suggestiva barricaia incastonata tra le rocce, dove sono stati degustati tre vini Maremma Toscana Doc de Le Mortelle, Vivia, Botrosecco e Poggio alle Nane. La sostenibilità è per Le Mortelle un approccio sano e rispettoso dell?ambiente, nella migliore tradizione agricola, unito alla ricerca e alla tecnologia. Il principio dell?eco-sostenibilità si riflette quindi su ogni passaggio della produzione del vino. In particolare la cantina è realizzata in modo tale da essere mimetizzata dalla vegetazione ed è stata concepita con una serie di soluzioni volte al risparmio energetico, dall?illuminazione fino a un sistema di fitodepurazione per il recupero dell?acqua. Anche la barricaia di affinamento nel piano interrato segue il principio del rispetto ambientale: costruita utilizzando materiali naturali, sfrutta la termoregolazione delle rocce presenti in profondità nel sottosuolo. Sempre in Maremma fa parte della rete Toscana Wine Architecture anche ColleMassari a Poggi del Sasso, dalle parti di Cinigiano. Arrivare a ColleMassari è ritrovarsi in un?oasi Toscana incontaminata di 1230 ettari, immersi nelle colline ricamate da olivi millenari e in vigne sapientemente allineate. L?azienda, che prende il nome dal Castello del 1300 ristrutturato dalla famiglia Tipa-Bertarelli, applica fin da subito i principi di agricoltura biologica certificata. Il tour ha portato alla scoperta della ColleMassari (Cinigiano) cantina, che segue i principi di bioarchitettura, disegnata dall?Architetto Edoardo Milesi: dalla ricezione delle uve, a tutte le fasi di vinificazione e affinamento. La visita, condotta proprio dall?Architetto Milesi, è proseguita nella suggestiva sala di degustazione per apprezzare il Vermentino Melacce, ColleMassari, una riserva, elegante, armonica e complessa e il cru Poggio Lombrone proveniente dall?omonimo vigneto di Vecchie Vigne. La cantina ColleMassari segue i criteri di bioarchitettura con l?organizzazione della vinificazione su più livelli con il sistema a gravità nel pieno rispetto dell?ambiente e del territorio. La barricaia, scavata ad una profondità che raggiunge i -18 metri, mantiene in modo naturale la giusta temperatura. A ColleMassari si raccolgono le acque piovane sia in cantina che nei laghi artificiali, acque che vengono successivamente riutilizzate in tutto il processo produttivo ed il raffreddamento della cantina stessa. La scelta dell?utilizzo del cedro rosso inoltre fa sì che in cantina non si formino muffe. Nessun particolare è lasciato al caso? nemmeno l?accorgimento studiato per non far entrare i moscerini nella sala imbottigliamento! Sin dall?origine, in tenuta vengono applicati i principi dell?agricoltura bio- logica certificata. E nei vigneti si pianta il sovescio, per rendere fertile il terreno. Inoltre è stato impiantato il primo campo madre e la successiva progenie di Sangiovese ultracentenari della provincia di Grosseto. Altra perla della rete è poi la Tenuta Ammiraglia - Frescobaldi in località La Capitana, a Magliano in Toscana (Grosseto) oggetto di una visita guidata dall?architetto Nathalie Grenon dello Studio Sartogo che ha condotto gli ospiti in un tour esplicativo alla scoperta del progetto creativo di questa innovativa Cantina nascosta nelle dolci colline del- ColleMassari (Cinigiano) PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Il progetto è promosso da Regione Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana, Federazione Strade del Vino, dell?Olio e dei sapori di Toscana in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana la Maremma Toscana. Ha fatto seguito la degustazione di 3 vini di Tenuta Ammiraglia abbinati a specialità gastronomiche. L?azienda adotta pratiche sostenibili quali l?utilizzo di pannelli solari e il recupero delle acque piovane con un bacino artificiale. Appena oltre il confine provinciale in quel di Suvereto (Livorno) abbiamo Petra, cantina realizzata su progetto di Mario Botta, all?interno di una tenuta che copre quasi trecento ettari di terreno in Val di Cornia nella Maremma Toscana. Tenuta Ammiraglia (Magliano in Toscana) L?edificio si connota come un grande fiore rivestito in pietra rossa di Prun, formato da un cilindro sezionato con un piano inclinato parallelo alla collina e due lunghi corpi porticati ai lati. Dalla maestosa bottaia, passando da una lunga galleria che penetra la montagna, i visitatori sono arrivati nel cuore della terra, dove hanno potuto ammirare la parete di roccia e il terreno ove le radici delle vigne, trovano dimora. Al termine del percorso l?esperienza si è conclusa con una degustazione guidata di 4 vini in abbinamento a un tagliere di specialità toscane. Petra (Suvereto) 18 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Petra conferma l?attualità di un principio che ha regolato la grande architettura di ogni tempo: il rapporto con l?ambiente e con le funzioni di lavoro e di vita, condizione fondante di un?architettura di qualità. La sostenibilità del progetto parte da questo punto essenziale e permea ogni scelta sia di disegno che di realizzazione. ?Il progetto ? dichiara Botta ? vuole essere una reinterpretazione delle antiche dimore di campagna toscane in cui il disegno delle coltivazioni, in questo caso i vigneti, era parte integrante del disegno architettonico?. Info: www.winearchitecture.it VIVI ENOLOGIA Vendemmia 2022, ci sono le premesse per un?annata da ricordare! DI REDAZIONE Siccità e caldo intenso prolungati hanno reso complicata la gestione dei vigneti un po? ovunque, ma ? grazie alla professionalità degli agricoltori e alle piogge a partire dalla seconda metà di agosto ? la vendemmia ha dato uve di ottima qualità. Il bilancio dei Consorzi di Tutela Vini della Maremma Toscana, Morellino di Scansano e Montecucco Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana Se il lungo caldo estremo e la persistente siccità di quest?anno saranno da mettere nei ricordi da dimenticare, al contrario la vendemmia 2022 si preannuncia tra quelle da ricordare per l?ottima qualità delle uve raccolte. ?Le aspettative ? spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ? sono alte perché, nonostante la difficile gestione, fin dalla primavera, di una situazione climatica eccezionale, i viti- 20 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 vinicoltori della zona di produzione della Denominazione hanno dimostrato competenza e professionalità all?altezza della situazione, arrivando alla raccolta ? anticipata di circa 10 giorni per tutte le varietà e ad oggi conclusa ? con uve sane e con un buon equilibrio chimico e organolettico. Vi sarà un calo produttivo a livello quantitativo (che può essere stimato attorno al 10%) ma ? dal lato imbottigliamenti ? lo scorso anno la DOC ha superato la soglia dei 50.000 hl, con un aumento del 16% rispetto all?anno precedente (con una media di aumento dell?imbottigliato in Toscana del 10%). Crescita dell?imbottigliato che ? come aggiunge Mazzei ? è proseguita anche nei primi sei mesi del 2022 confermando il trend positivo della Denominazione: l?incremento si attesta sul +3%, superiore alla media toscana che registra un -1% (fonte Avito); siamo sicuramente una tra le realtà più dinamiche della zona e la crescita dell?interesse anche da parte dei mercati esteri più importanti ? Nord Europa, USA, Canada ? nei confronti dei nostri vini, ci stimola positivamente?. ?Grazie ad una oculata gestione dei suoli e delle tecniche agronomiche ? aggiunge il Presidente ?, le uve hanno potuto svilupparsi in maniera adeguata e, per effetto della mancanza di precipitazioni, anche senza che si sviluppassero particolari fitopatie; da metà agosto, poi, le piogge cadute e l?allentamento del caldo con buone escursioni termiche tra giorno e notte hanno riportato la concentrazione zuccherina degli acini a valori nella norma contribuendo, al contempo, a mitigare il calo quantitativo, e consentendo lo sviluppo di polifenoli e terpeni, indispensabili per arricchire il quadro aromatico e il corpo dei vini?. ?La vendemmia ? spiega il direttore del Consorzio, Luca Pollini ? è andata molto bene per le varietà bianche, ma anche le uve a bacca nera sono riuscite a raggiungere un?ottimale maturazione fenolica, ma la misurazione dell?effettiva qualità l?avremo solo al termine della vinificazione con l?ottenimento dei primi vini di annata. Le uve sono sanissime e anche la vite ha reagito molto bene ad un periodo ? più lungo del con- sueto ? caratterizzato da mancanza di acqua e da prolungate alte temperature, segno che i viticoltori hanno saputo gestire bene l?attività vegetativa della pianta, adottando pratiche agronomiche oculate, mentre dal punto di vista quantitativo il quadro è senz?altro migliorato con le piogge sopravvenute dalla metà del mese di agosto, delle quali hanno beneficiato soprattutto le varietà a bacca nera?. ?È nelle annate fuori dalla norma ? conclude Mazzei ? che si vede la capacità di un territorio e di un ambiente PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? Per come si era messa la stagione sembrava che la vendemmia 2022 sarebbe stata assai complicata. E invece alla fine, grazie alle piogge di agosto, tutto si è risolto per il meglio garantendo un po? ovunque, buone performances in termini di quantità e qualità 22 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 particolare come la Maremma ? inteso non solo come vigneto ma anche come paesaggio, biodiversità ed ecosistema ? di produrre vini di qualità e i nostri produttori lo dimostreranno quest?anno. Tutti stanno crescendo, per trovare un proprio adeguato spazio di mercato e anche nella consapevolezza condivisa dell?importanza di dare forza complessiva all?immagine della nostra DOC, sempre più apprezzata sia per l?eccellenza sia per la varietà dell?offerta?. Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG Sulla stessa falsariga è il commento che arriva dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG a conclusione della vendemmia nel territorio della denominazione: per il Sangiovese della costa toscana, sempre più presente nel circuito Ho.Re.Ca. si prospetta una buona annata. Una vendemmia di qualità e un trend in crescita del posizionamento registrato anche in questa seconda metà del- l?anno, fanno del Morellino di Scansano DOCG una denominazione dinamica, coesa e sempre più affermata all?interno del panorama dei vini di qualità italiani. Sono queste in sintesi le considerazioni del board del Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG a pochi mesi dalla chiusura d?anno e i primi riscontri che lo stesso Consorzio ha raccolto tra i produttori a chiusura della campagna 2022. ?La raccolta delle uve in questo lembo di Maremma toscana ? spiega Alessio Durazzi, direttore del Consorzio ? si è conclusa da pochi giorni. In cantina sono arrivate uve particolarmente integre con ottime potenzialità aromatiche. Le rese per ettaro sono state superiori rispetto alle ultime annate: si preannuncia un millesimo con una qualità interessante. Le alte temperature del periodo estivo che hanno interessato anche il nostro territorio sono state mitigate dalle piogge di fine agosto e inizio settembre che hanno permesso alle piante di riprendere vigoria e concludere la piena maturazione dei grappoli in maniera ottimale. Le buone escursioni termiche tra il giorno e la notte hanno consentito un buon accumulo di polifenoli con lo sviluppo di un profilo aromatico che si delinea interessante. La vendemmia è iniziata regolarmente nella prima decade di settembre, con le uve perfettamente sane, un tenore zuccherino più elevato rispetto alla media degli ultimi anni e con una buona acidità. In particolare, l?ottimo rapporto polpa buccia fa presagire nei vini un colore dalla trama fitta e interessante e lo sviluppo di un corredo aromatico intenso?. Intanto, notizie positive continuano ad arrivare anche sul fronte del posizionamento, che vede il Morellino di Scansano sempre più presente nel circuito Ho.Re.Ca. e in particolare nelle carte dei vini dei ristoranti. Dai primi dati raccolti dall?Osservatorio del Consorzio emerge che la buona reputazione costruita negli ultimi anni, unita alla spinta nei canali distributivi innovativi, ha sostenuto la domanda del Morellino di Scansano anche in questa particolare congiuntura economica. ?In questo specifico momento caratterizzato da un?inflazione crescente ? spiega Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio ? non registriamo sostanziali perdite in valore. La tendenza dai dati che stiamo analizzando fa emergere che il rallentamento dei consumi sul versante della Gdo è stato compensato da una maggior presenza all?interno del circuito Ho.Re.Ca., dove siamo sempre di più premiati per via della crescita di notorietà di questi ultimi anni?. ?Il dato interessante emerge soprattutto nel circuito della ristorazione, dove le carte dei vini si riducono e si concentrano su una selezione di tipologie sulla base dei vitigni più conosciuti, con etichette premium provenienti dalle regioni più blasonate. Se a questa tendenza si aggiunge anche la ripresa con numeri da record del turismo nelle grandi città d?arte d?Italia, emerge anche che, a differenza di altre denominazioni, il Morellino di Scansano DOCG soffre meno i localismi delle carte dei vini. Si assiste quindi ad uno spostamento dallo scaffale ad una vendita sempre più specializzata che permette alla denominazione di essere presente in maggior misura in un settore che valorizza vini riconoscibili, dotati di caratteristiche peculiari proprie di uno specifico territorio?. Consorzio Tutela Vini Montecucco Soddisfatti anche i vertici del Consorzio Tutela Vini Montecucco. Sulle pendici del Monte Amiata, nell?areale di produzione dei vini DOC e DOCG Montecucco, la vendemmia 2022 non ha deluso le attese. ?In linea generale ? sottolinea Giovan Battista Basile alla guida del Consorzio Tutela Vini Montecucco ?, già da inizio luglio le aziende vitivinicole grandi e piccole si erano preparate ad affrontare la chiusura della stagione PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI ???? Uve sane e di qualità con una crescita della produzione: per il Morellino di Scansano è positivo il bilancio della vendemmia 2022. Per il Sangiovese della costa toscana, sempre più presente nel circuito Ho.Re.Ca. si prospetta una buona annata produttiva in un quadro molto complesso, rappresentato dall?incognita della siccità, che fino alla fine ha destato grandi preoccupazioni. L?arrivo delle precipitazioni nelle zone dell?Amiata delle tanto attese piogge che hanno dato tregua alla filiera agricola, sia pure soltanto a metà agosto, e l?auspicato calo delle temperature già a partire dalla prima settimana di agosto hanno determinato una fortunata inversione di rotta che ha riportato il periodo entro le medie stagionali ordinarie e contribuito enormemente a ripristinare la vitalità del 24 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 vigneto dopo il lungo stress termico e idrico iniziato già da maggio. ?Un andamento stagionale molto difficile ? aggiunge Basile ? che, fortunatamente e contrariamente alle previsioni di luglio, ci ha permesso di iniziare la vendemmia in serenità, con 10/15 giorni di anticipo rispetto alle medie e soprattutto nelle migliori condizioni climatiche, con le consuete escursioni termiche notturne che sono oscillate fino ai 13-15° C, fondamentali nella fase finale di maturazione dell?uva. Tra fine agosto e inizio settembre abbiamo iniziato a vendemmiare il Vermentino e le varietà più precoci; poi è stata la volta del Merlot e subito dopo del Sangiovese. Dal punto di vista quantitativo è stata registrata una leggera flessione rispetto al 2021 ? soprattutto nelle aree poco o non servite da irrigazione di soccorso ? ma ci aspettiamo sicuramente performance qualitative superiori alla precedente annata?. Molto ottimista anche Giuliano Guerrini, storico agronomo dell?azienda Collemassari: ?Nonostante il trend stagionale decisamente critico e preoccupante ? che ha sottoposto la vite ad un notevole stress e che ha causato un anticipo di maturazione, poi regolarizzata dall?arrivo delle piogge di agosto ? abbiamo portato in cantina uve spettacolari, dall?eccellente stato fitosanitario, senza alcuna traccia di peronospora né di oidio. Siamo entusiasti dei parametri chimici di maturità osservati, con un equilibrio tra grado zuccherino e acidità pressoché perfetto. Ci stupirà tanto il Vermentino, vitigno che non disdegna il grande caldo, tutt?altro, mentre hanno patito un po? di più l?andamento stagionale altre uve bianche a bacca più piccola, così come il Merlot, che infatti è stato vendemmiato con un bell?anticipo e di cui purtroppo soffriremo perdite più importanti, fino al 40/45% in meno nelle aree non servite da irrigazione. Ma sulla qualità ci aspettiamo grandissime cose. Per quanto riguarda il Sangiovese, prevediamo risultati da lungo invecchiamento. Un?annata che, sotto il profilo qualitativo, mi ricorda molto la bellissima 2012?. Molto bene per la DO Montecucco anche sul fronte degli imbottigliamenti, che, secondo il report statistico sulle principali denominazioni vitivinicole toscane di A.Vi.To, nel primo semestre del 2022 osservano una crescita del 27% sullo stesso periodo dell?anno precedente. Commenta Basile: ?Nonostante l?attuale situazione di difficoltà per il comparto causata soprattutto dall?aumento dei costi delle materie prime e di produzione, siamo riusciti a mantenere finora un trend più che positivo. Il mercato internazionale è in continua ricerca di novità nel panorama vitivinicolo globale, ma soprattutto di qualità, certezza ed affidabilità e il Montecucco risponde perfettamente a questa domanda e per la nostra DO i tempi sono maturi per rafforzare il posizionamento anche a livello nazionale?. VIVI ENOLOGIA Viaggio alla scoperta del vino e del vitigno Ansonica DI LINA SENSERINI Con il titolo ?Sfumature di Ansonica? si è svolta ad inizio ottobre ad Orbetello, nella ex Polveriera Guzman messa a disposizione dal Comune lagunare, una bella iniziativa ideata dalla delegazione grossetana dell?Associazione Italiana Sommelier (Ais) con l?intento di valorizzare il vino prodotto dall?omonimo vitigno, diffuso in particolare in Toscana e in Sicilia dove è conosciuto con il nome Inzoglia D i questo straordinario vitigno parla ?ufficialmente? per la prima volta Plinio il Vecchio, nel suo ?Naturalis Historia? nel I secolo dopo Cristo. In realtà, sarebbe arrivato sulle coste siciliane almeno 1.200 anni prima, introdotto dai Fenici. Altre ipotesi attribuiscono la sua diffusione ai Greci, come confermerebbe la sua parentela con i vitigni Rhoditis e Sideritis, o più avanti ai Normanni. Qualunque sia la sua origine, l?Ansonica è uno dei vitigni più importanti dell?atlante ampelografico italiano, registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1970 e oggi protagonista di un vero e proprio ?rinascimento?. La sua diffusione in Italia è limitata alla Sicilia, dove è conosciuto con il nome di Inzoglia, alla Calabria e alla Sardegna, ma soprattutto alla Toscana costiera. In particolare, si coltiva sulla 26 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Costa d?Argento, all?Isola d?Elba e all?Isola del Giglio, dove ha trovato un terroir e un microclima estremamente favorevole per esprimere al meglio le sue caratteristiche. Dal 1995, Ansonica Costa dell?Argentario è una delle 9 denominazioni della provincia di Grosseto, che comprende oltre al Giglio e al promontorio che dà il nome alla Doc, il territorio comunale di Orbetello, di Capalbio e di Manciano, fino a Marsiliana. Proprio all?Ansonica è stato dedicato il primo evento di ampio respiro organizzato dalla delegazione grossetana dell?Associazione italiana sommelier, dopo l?elezione della nuova delegata, Sabrina Diligenti. ?È la prima volta che, in provincia di Grosseto, viene organizzata un?iniziativa interamente dedicata all?Ansonica prodotto in Maremma, che apre un focus su un vino tra i più rappresentativi della varietà ampelografica del territorio?, ha commentato Diligenti. ?Nell?occasione, è stato messo a confronto con vini Ansonica provenienti da altre province e regioni, in una giornata che ha risposto alle esigenze di esperti e addetti ai lavori, ma anche di appassionati desiderosi di conoscere meglio questo particolarissimo vino. Come delegazione abbiamo ritenuto importante organizzare una giornata su uno dei vitigni a bacca bianca storicamente più rappresentativi della Maremma. Dando così modo ai produttori locali di presentare i propri vini e confrontarsi con produttori provenienti da altre realtà. Oltre a offrire a chi ha preso parte alla masterclass, a chi ha visitato i banchi di assaggio e ha gustato gli abbinamenti con i prodotti del territorio, un?occasione unica di conoscenza?. Ventuno le aziende che hanno aderito all?iniziativa e che hanno portato i loro vini in degustazione, insieme alle eccellenze enogastronomiche maremmane, rappresentate da I Pescatori di Orbetello, Corsini Biscotti di Castel del Piano, il salumificio Subissati di Roccastrada, il forno di Porto Santo Stefano, La Parrina che ha portato in assaggio alcuni dei formaggi prodotti nel caseificio aziendale, l?oleificio di Ilario Veronesi. ?Sfumature di Ansonica? questo è il titolo dell?evento andato in scena il 2 ottobre, in un ambiente di raro prestigio: i locali dell?ex Polveriera Guzman, a Orbetello, proprio sulle rive della Laguna. Peraltro in un contesto che lega il vino alla tradizione e alla storia antica, dato che il museo archeologico ospitato alla Guzman, ha aperto i battenti nell?occasione, per una visita guidata all?area espositiva, incentrata sul mondo del vino. La giornata, peraltro, si è aperta con un seminario con tre produttori di altrettante aree della Toscana al tavolo dei relatori, che hanno illustrato le caratteristiche dei vini prodotti da questo straordinario vitigno: Antonio Camillo (Vigneti Giole) per l?Ansonica di Maremma, Giovanni Rossi (azienda Fontuccia) per l?Ansonica dell?Isola del Giglio, e Antonio Arrighi (azienda Arrighi) per quello dell?Isola d?Elba. Seguito dalla masterclass, con la degustazione guidata di 8 Ansonica provenienti dalla zona di Suvereto, dall?Isola d?Elba e dalla Sicilia. Un vero e proprio panel di confronto per la varietà maremmana. Deus ex machina di tutta l?organizzazione, Emiliano Leuti ?The Winecoach?, sommelier, relatore e degustatore Ais, esperto di questo vitigno e dei vini che produce, ciascuno con le particolari caratteristiche legate alla terra che lo esprime. ?Il sogno ? spiega Leuti ? è quello di vedere i vini Ansonica sempre più affermati sui palcoscenici mondiali delle cronache di settore per la sua qualità e ricercatezza?. ?Con questo evento, infatti, vogliamo dare voce a una tipologia di vino spesso presente nelle carte dei ristoranti, ma del quale poco o nulla sappiamo veramente. I temi centrali sono stati il lavoro, la passione ed i sacrifici: quelli dei produttori visionari e stoici, che meritano sempre più un caloroso ed affettuoso approfondimento?. L?area di interesse di ?Sfumature di Ansonica? è stata ristretta al Giglio, all?Argentario, a Capalbio e alle aree limitrofe, per la storia che le accomuna e per il trascorso di commerci tra popo- PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI ???? L?evento è nato da un?idea di Emiliano Leuti ?The Winecoach?, sommelier, relatore e degustatore Ais, esperto di questo vitigno e dei vini che produce, ciascuno con le particolari caratteristiche legate alla terra che lo esprime lazioni di diversa origine ed estrazione. ?In questi territori ? riprende Leuti ? l?Ansonica vive all?ombra del retaggio di una cultura contadina che ha fissato nella memoria del grande pubblico i canoni di un vino dai toni scuri, quasi tannici, con pochi profumi e molto alcool. Verità innegabile, ma che appartiene a un tempo ormai lontano. Con la tecnologia e l?esperienza tutto questo oggi è superato e l?Ansonica può cimentarsi anche in eleganti versioni macerate in stile orange wine?, aggiunge Leuti, spiegando le caratteristiche della lavorazione che oggi rendono l?Ansonica un vino di alta qualità. A partire dal controllo della temperatura in fase di pigiatura e fermentazione, ?che estrae nuance che richiamano la macchia mediterranea e le piante officinali come mirto, rosmarino, mentuccia e salvia. Una piacevole spalla acida ben accompagnata da corpo e struttura completa il quadro. Talvolta si utilizzano contenitori di legno, in cui realizzare la fermentazione malolattica e contenitori di terracotta?, spiega. A giudicare dal successo di pubblico di ?Sfumature di Ansonica?, intorno a questo vino prodotto in Maremma si sta consolidando l?interesse, soprattutto degli addetti ai lavori, come ristoratori, gestori di enoteche, produttori incuriositi dai risultati raggiunti da alcune tipologie di Ansonica. Non a caso era presente al seminario anche Luca Pollini, direttore del Consor- zio Tutela Vini della Maremma toscana. ?La Doc Maremma tiene molto a questo vitigno ? dice Pollini ? che rappresenta storicamente il territorio della Maremma, nella sua parte costiera e insulare, dove tocca punte di vera eccellenza. Molte aziende del Consorzio stanno producendo ottimi Ansonica, che hanno ottenuto importanti punteggi a livello internazionale e che stanno riscontrando il gradimento dei consumatori dentro e fuori Italia. Considerando la complessità di questo vitigno, indubbiamente più difficile da coltivare e da vinificare rispetto ad altri, vedere tante aziende che producono etichette Doc, di alta qualità, è il segno che i tempi sono maturi per trovare un nuovo slancio dell?Ansonica sul mercato?, conclude Pollini. Le aziende che hanno partecipato all?evento Per la masterclass: Tuarita, Moris Farms, Tenuta Casadei, Azienda Arrighi, Azienda Agricola Allori, Taschetta Vini, Tenute Cuffaro, Principi di Butera, Cantine Dilegami. Per i banchi d?assaggio: Azienda Il Ponte, Cantina Santa Lucia, Antica Fattoria La Parrina, Terre dell?Etruria ? Il Poderone, Il Cerchio, Fontuccia, Le Spighe, Altura Vigneto, Cala Grande, Cantina Parasole, Le Formiche, Vigneti Giole, Fattoria Mantellassi, Vignaioli del Morellino di Scansano, Celestina Fè, Azienda Provveditore, Fattoria di Magliano, Poggio Brigante, Castellari Isola del Giglio, Danei, Capalbio Fattoria. 28 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 VIVI EVENTI ?Pipistrelli in Maremma nei disegni di Marcello Giacolini?, al via la mostra ad Alberese È stata inaugurata il 1° ottobre scorso, per proseguire fino al prossimo 28 febbraio, la mostra ?Pipistrelli in Maremma nei disegni di Marcello Giacolini? allestita presso il centro visite del Parco della Maremma, in via del Bersagliere 7 ad Alberese (Grosseto) e dedicata alla passione di una vita dell?architetto e professore grossetano Marcello Giacolini 30 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Nella foto un pannello della mostra ? Pipistrelli in Maremma nei disegni di Marcello Giacolini? è il titolo della mostra inaugurata il 1° ottobre, nel Parco della Maremma, al Centro Visite di Alberese. In esposizione 24 riproduzioni fedeli, in scala 1:1, delle tavole realizzate dall?architetto grossetano Marcello Giacolini alla fine degli anni ?60, per rappresentare i pipistrelli con la tecnica del puntinato a china su lucido, che utilizzava anche nella sua professione di architetto. Una tecnica difficile e minuziosa, che all?epoca veniva ampiamente impiegata nel disegno naturalistico perché in grado di restituire con eccezionale raffinatezza i volumi, le superfici e l?anatomia dell?animale. Insegnante, uomo coltissimo e pieno di interessi, Marcello, classe 1934, è scomparso nel 2015 dopo una lunga malattia. È stato per 30 anni professore all?istituto tecnico per geometri di Grosseto e con il fratello gemello Mario e Giuseppe Guerrini, ha contribuito al primo allestimento del Museo di Storia Naturale di Grosseto in via Mazzini, con l?acquisto di materiale che è ancora oggi esposto nella nuova sede, in piazza Pacciardi. La mostra al Parco della Maremma è arricchita da pannelli informativi e da un video che raccoglie approfondimenti sul mondo dei pipistrelli, a cura dei chirotterologi del Museo Naturalistico Archeologico dell?Appennino Pistoiese, Gianna Dondini e Simone Vergari. E poi l?intervista all?ingegner Mario Giacolini, che racconta la grande passione condivisa con il suo gemello per le scienze naturali; la testimonianza della figlia di Marcello, Clarissa Giacolini, che è veterinaria, presidente dell?Ordine dei medici veterinari della provincia di Grosseto e ha ereditato dal padre e dallo zio la passione per i pipistrelli. Infine, un approfondimento sulla tecnica del puntinato e sull?utilizzo in campo scientifico, a cura del disegnatore naturalista Sandro Sacchetti. È inoltre possibile ammirare anche uno dei disegni originali di Marcello, su foglio lucido, custodito in una teca. La mostra rimarrà visitabile fino al 28 febbraio 2023 con ingresso libero. Per le scuole vengono organizzate delle attività didattiche e laboratori di interesse naturalistico e grafico. L?evento è realizzato dal Parco della Maremma con il patrocinio dell?ordine degli ingegneri, l?ordine degli architetti, il collegio dei geometri, l?ordine dei veterinari, la cassa nazionale dei Biologi, la Fondazione Grosseto Cultura, il Museo di Storia Naturale e la Provincia di Grosseto. ?La mostra ? spiega il presidente del Parco della Maremma, Simone Rusci, che ha fortemente voluto e promosso questo evento espositivo ? è prima di tutto un atto di affetto e un riconoscimento del contributo artistico e scientifico di due appassionati ricercatori naturalistici grossetani. Quella dei gemelli Mario e Marcello Giacolini è una grande storia in una piccola provincia italiana. Studiosi enciclopedici ed eclettici, hanno dedicato la loro vita a uno studio personale, quasi intimistico, senza finalità professionali né economiche; senza confini disciplinari, senza ostentazioni. Una storia rimasta per molto tempo ?segreta? e sulla quale intendiamo fare un po? di luce. Mario e Marcello ci raccontano un modo di vivere la cultura che forse oggi sta scomparendo, un interesse ampio verso tante materie che ci riporta a una formazione di tipo rinascimentale, a un?idea dell?uomo detentore di tanti saperi che porta avanti tecnica, innovazione e scienza. Quindi il focus della mostra non è solo sui pipistrelli e sui disegni di Marcello, ma anche sulla storia dei fratelli Giacolini, che vogliamo far conoscere ai grossetani. Il Parco è stato il collettore di tanti saperi esperti che hanno consentito di realizzare questa mostra. Il ruolo del Parco della Maremma per il territorio dovrà essere sempre più anche questo: fare ricerca, attrarre studiosi attorno a progetti che consentano di riportare alla luce storie e saperi PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI ???? La mostra offre l?opportunità di riconoscere il contributo artistico e scientifico di due appassionati ricercatori naturalistici grossetani, i gemelli Giacolini, ed è un modo per portare all?attenzione di un pubblico vasto, il mondo dei chirotteri, un ordine di mammiferi molto numeroso, eterogeneo, complesso e dalla grande importanza ecologica utili a ricostruire il patrimonio culturale di Grosseto e a divulgarlo?. I gemelli Mario e Marcello Giacolini nascono nel 1934, a Grosseto. Entrambi studenti al liceo scientifico, vengono divisi dalla madre dopo un primo anno accademico infruttuoso ad ingegneria a Pisa. Marcello si laurea in architettura a Firenze, Mario in ingegneria a Bologna. Dopo la laurea esercitano la professione di ingegnere e architetto firmando importanti opere e partecipando a numerose Commissioni edilizie. Ma il lavoro più importante per entrambi diventa l?insegnamento: per 30 anni sono professori dell?istituto tecnico per geometri di Grosseto. Mario insegna tecnologia e Marcello costruzioni, contribuendo alla 32 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione della mostra formazione di almeno tre generazioni di tecnici. Contemporaneamente, fin da piccoli, coltivano la grande passione per le scienze naturali. Crescendo acquistano libri in tutta Europa fino a comporre una biblioteca privata, che conta oltre 10mila volumi, dal 1500 ad oggi, con le prime edizioni dei più grandi studiosi di storia naturale, da Gessner ad Aldobrandi. Il giorno lavorano e la sera si ritrovano seduti al tavolo del loro studio di casa, per dedicarsi alla passione delle scienze naturali, con particolare attenzione alla tassonomia dei mammiferi. Mario Giacolini racconta che quando erano piccoli erano indistinguibili. Marcello più silenzioso e riflessivo, ascoltava, Mario amava parlare. Marcello in particolare aveva sviluppato la passione per i pipistrelli e quando era insegnante aveva portato anche alcuni suoi alunni nelle grotte per catturarli con il retino. Poi Marcello cominciò a disegnarli affinando sempre più la tecnica del puntinato e diventando un disegnatore naturalistico autodidatta molto bravo. Ci sarebbe tanto da scrivere sulla vita di Mario e Marcello, un modo per scoprirla è quello di visitare la mostra allestita al Parco della Maremma. L?esposizione come detto è visitabile fino al 28 febbraio 2023, tutti i giorni, con orario 8.30-13.30. Ingresso libero. Info: Centro Visite, via Bersagliere, 7/9 - Alberese (Grosseto) Tel. +39 0564 393211 E-mail: info@parco-maremma.it Web: www.parco-maremma.it EVENTI ?Donne?, l?omaggio all?universo femminile di Rodolfo Lacquaniti Inaugurata a metà settembre a Castiglione della Pescaia, la mostra ?Donne? a cura di Rodolfo Lacquaniti, ultima tappa del 2022 della Biennale dello Scarto ideata dallo stesso artista. L?esposizione rende omaggio a tutte le donne, dal Rinascimento ai nostri giorni, attraverso un?installazione tra video-art, sculture, luci e musica Eleonora di Toledo U ltima tappa del 2022 della Biennale dello Scarto di Rodolfo Lacquaniti si è tenuta il 17 settembre scorso a Castiglione della Pescaia, all?interno di Palazzo Centurioni, l?inau- gurazione della mostra ?Donne?. A 500 anni dalla nascita dell?illuminata Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo dei Medici, ?Donne? è un omaggio dell?artista a tutte le donne, dal Rinascimento ai nostri giorni, raccontate attraverso un?installazione tra video-art, sculture, luci e musica. Il volto della mostra è dedicato a un quadro del Bronzino raffigurante Eleo- PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ???? Il volto della mostra è dedicato a un quadro del Bronzino raffigurante Eleonora di Toledo, moglie illuminata di Cosimo dei Medici, a 500 anni dalla nascita, insieme ad un mutante di The Garbage Revolution nora di Toledo insieme a un mutante di The Garbage Revolution. All?inaugurazione sono intervenuti: Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia, Eugenio Giani presidente della Regione Toscana, Rodolfo Lacquaniti bio-architetto artista. ?Abbiamo voluto inaugurare la Biennale dello Scarto a Grosseto ? afferma l?artista Rodolfo Lacquaniti ? con una passeggiata lenta per la pace, tutti vestiti di rosso, uomini e donne insieme, per ribadire che ci sono 57 guerre nel mondo che portano dolore, morte, distruzione e inquinamento. Se vogliamo difendere il futuro del pianeta dobbiamo vivere in armonia con l?ambiente e con gli altri esseri che abitano la Terra. Queste guerre sono provocate tutte da uomini assetati di potere e denaro, e non certo dalle donne, che dentro lo Elena Nappi e Rodolfo Lacquaniti 36 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 spazio sacro del loro ventre, conoscono il miracolo della vita e sanno quanto grande possa essere il dolore, per la perdita di un figlio a causa di una guerra. La mostra di Castiglione della Pescaia è interamente dedicata proprio a loro, all?universo femminile. Due video da me realizzati invitano ad osservare le donne sotto un altro aspetto, non puramente visivo, ma simbolico ed energetico. Un video è composto da interviste a donne di tutte le estrazioni sociali, l?altro è un collage di immagini che assumono un sapore particolare, attraverso la videoart, per mostrare l?energia che sprigionano le donne, quelle famose e meno famose, da Madre Teresa di Calcutta alla Regina Elisabetta, dalle donne che hanno lottato per i diritti umani, alle donne comuni ma altrettanto speciali, comprese quelle della mia famiglia. È un personale tributo a tutto l?universo femminile che sprigiona energia. Siamo dentro ad un progetto più grande di noi, dobbiamo prenderne pienamente coscienza. Invitiamo tutti ed in particolare le donne a visitare questa mostra perché continueremo a fare interviste, per creare un nuova installazione di videoart?. ?La mostra ?Donne? allestita a palazzo Centurioni ? aggiunge la sindaca Elena Nappi ? è la tappa finale delle installazioni dedicate a Castiglione della Pescaia, che rientrano in un lavoro notevole che l?artista Rodolfo Lacquaniti, attraverso la Biennale dello scarto ha portato fuori dal suo ?Giardino viaggio di ritorno? di Piatto Lavato, a pochi chilometri da Buriano. Le sue opere inserite nelle location più suggestive di Castiglione della Pescaia, hanno riscosso apprezzamenti sia da castiglionesi e turisti, ma anche da parte di autorevoli addetti ai lavori, tutti concordi sul perfetto abbinamento fra i luoghi e le opere proposte, diventate immediatamente veicoli e strumenti di armonia e con questa sua ultima creazione, anche di pace, necessaria ad annullare l?odio, la violenza e a parlare di parità di diritti?. All?inaugurazione è stato offerto un aperitivo dai Supermercati Conad di Grosseto. La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio 2023 con i seguenti orari: tutti i martedì dalle 15 alle 18. Gli organizzatori ringraziano per la preziosa collaborazione l?associazione Mosaico di Castiglione della Pescaia e la Commissione cultura del Comune di Castiglione della Pescaia. La Biennale dello Scarto è promossa dall?associazione culturale Giardino Viaggio di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti con il patrocinio della Regione Toscana, Vetrina Toscana e Toscana Promozione Turistica, della Provincia di Grosseto e il patrocinio e la collaborazione dei Comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia e di Legambiente. Sono inoltre coinvolti la Fondazione Grosseto Cultura e l?Istituzione Le Mura, i Musei di Maremma, il Monastero di Siloe, Assicoop, We-Rad e Chi Ama. VIVI EVENTI Follonica, si alza il sipario sulla stagione teatrale 2022/2023 Count down iniziato per il debutto della Stagione teatrale 2022/2023 al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica, cornice dal 15 novembre di una ricca offerta che porterà sul palco, tra gli altri, Franco Branciaroli, Elio Germano e Theo Teardo, Paolo Rossi e Milena Vukotic in perfetta continuità con la direzione di Eugenio Allegri I l teatro Fonderia Leopolda si prepara ad alzare il sipario. Prenderà il via ufficialmente martedì 15 novembre la stagione teatrale follonichese, con un calendario ricco di proposte non solo per la stagione teatrale canonica, ma anche con una serie di progetti di altri percorsi e di appuntamenti per i più piccoli, con la rassegna ?Famiglie a teatro?. In continuità con la direzione artistica di Eugenio Allegri, recentemente scomparso, l?obiettivo è quello di fare del Teatro Fonderia Leopolda un luogo aperto alla città e strettamente connesso ad essa. Dopo le difficoltà incontrate nelle fasi più difficili dell?emergenza Covid, quindi, la stagione teatrale, voluta dall?amministrazione comunale e realizzata da Ad Arte Spettacoli, aggiudicatrice del bando di gara, prenderà il via per tutti gli appassionati che potranno tornare a frequentare la ex Fonderia leopoldina. Intanto dal 14 ottobre scorso gli abbonati delle ultime due stagioni (2019/2020 ? 2021/2022) possono rinnovare il proprio abbonamento con un diritto di prelazione. Il cartellone principale Sono otto gli spettacoli proposti da metà novembre fino a domenica 23 aprile, che spaziano dai grandi classici del teatro, come ?Il mercante di Venezia? di William Shakespeare con Franco Branciaroli, opera che aprirà la stagione come detto il 15 novembre, passando per altri tipi di proposte come ?Paradiso 38 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 XXXIII? di e con Elio Germano e Theo Teardo il 28 novembre, lo spettacolo di parole e musica di Paolo Rossi ?Scorrettissimo me. Per un futuro, immenso repertorio?, in calendario per il 2 marzo, o lo spettacolo cult di Carrozzeria Orfeo ?Thanks for Vaselina?, con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Carlotta Crolle in programma il 27 gennaio. O ancora ?Accabadora?, dal romanzo di Michela Murgia con Anna Della Rosa, per la regia di Veronica Cruciani in scena il 15 dicembre, Completano il cartellone ?Addio fantasmi?, da un?idea di Chiara Lagani e Luigi De Angelis, con Anna Bonaiuto e Valentina Cervi il 16 febbraio, ?Così è se vi pare? di Luigi Pirandello con Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato, per la regia di Geppy Gleijeses il 16 marzo e ?Feste? con Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, per la regia di Michael Vogel in chiusura di stagione, il 23 aprile. ?Famiglie a teatro? Sarà ricca e originale anche la programmazione per la rassegna ?Famiglie a teatro?, che esordisce domenica 27 novembre con ?Out?, proposto dalla compagnia Unterwasser; prosegue il 18 dicembre con ?Il fiore azzurro? della compagnia Burambò, di e con Daria Paoletta; ?Rumori nascosti?, ispirato al libro ?I lupi nei muri? di Neil Gaiman sarà messo in scena dal Teatro del Buratto l?8 gennaio; conclusione con ?Trucioli? di Coppelia Theater il 29 gennaio. Sono previste, poi, per alcuni spettacoli una serie di repliche mattutine, dedicate alle scuole, con l?obiettivo di avvicinare al teatro i ragazzi in età scolastica. ?Altri percorsi? Accanto alle due stagioni teatrali è in programma la rassegna ?Altri percorsi?, che propone una serie di appuntamenti con spettacoli di qualità, pensati per aprire il Teatro Fonderia Leopolda a nuovi linguaggi e giovani compagnie (costo del biglietto, posto unico, 12 euro). Si parte venerdì 9 dicembre, con ?Nives?, tratto dal romanzo dell?autore follonichese Sacha Naspini e portato in scena da Giorgio Zorcù, mentre il 12 gennaio salirà sul palco la compagnia Proxima Res con ?Poetica? di Tindaro Granata, una mappa ?umanografica? dei paesi italiani, che prende le mosse dalle poesie di Franco Arminio, il ?poeta paesologo?. Domenica 12 marzo, invece, arriva ?Pinocchio?, di Zaches Teatro, adattamento originale e ironico della favola di Carlo Collodi, per arrivare venerdì 31 marzo allo spettacolo ?Calcinculo?, candidato ai premi Ubu come miglior novità italiana e messo in scena da Babilonia Teatri. Zaches Teatro, la compagnia residente Una novità di quest?anno è la presenza della compagnia residente Zaches Teatro, specializzata in teatro e danza e Franco Branciaroli - foto di Simone di Luca Anna Della Rosa - foto di Marina Alessi Milena Vukotic Elio Germano - foto di Zani-Casadio Paolo Rossi - foto di Monique Carrozzeria Orfeo - foto di Laila Pozzo PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI ???? In calendario anche una serie di altri spettacoli e appuntamenti nell?ambito delle rassegne ?Famiglie a teatro? e ?Altri percorsi? e progetti per le scuole Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale attiva dal 2007, sostenuta dalla Regione Toscana, che darà vita a una serie di progetti collaterali all?attività teatrale, come laboratori e altre esperienze formative, che prenderanno vita per favorire il collegamento del Teatro Fonderia Leopolda, con le scuole della città e con altre istituzioni, come il Museo Magma, ad esempio. Fanno parte del gruppo Luana Gramegna (coreografa, regista, drammaturga, formatrice), Francesco Givone (scenografo, mascheraio e light designer, docente di trucco, maschera teatrale e scenografia), Stefano Ciardi (compositore, musicista e sound designer), Enrica Zampetti (performer, formatrice e project manager), Gianluca Gabriele (performer, musicista, formatore). L?eterogeneità delle competenze permette di creare un gruppo creativo compatto e trasversale, in cui ognuno è chiamato a dare contributi specifici in costante dialogo con gli altri. Fin dalla sua fondazione, Zaches Teatro è interessata a indagare il connubio tra differenti linguaggi artistici: la danza contemporanea, i mezzi espressivi del teatro di figura, l?uso della maschera. I commenti ?Anche quest?anno il Teatro Fonderia Leopolda ? sottolinea il sindaco Andrea Benini ? torna a presentare un grande lavoro culturale, iniziato dal maestro Eugenio Allegri. Proprio lui ci ha inse- 40 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 gnato quanto il teatro debba essere considerato come elemento irrinunciabile della comunità civile, di donne e di uomini che formano la società. E a Follonica, adesso, stiamo portando avanti questa lezione?. ?La proposta di stagione che la società Ad Arte ha presentato ? commenta Barbara Catalani, assessore alla Cultura del Comune di Follonica ? è un lungo viaggio nel teatro italiano e internazionale, che riporta in città alcuni artisti simbolo delle precedenti stagioni. Quasi a voler celebrare i momenti più felici e apprezzati delle rassegne passate. Siamo molto contenti dell?esito del bando che vedrà la presenza della compagnia Zaches, a cui saranno affidate formazione ed educazione, progetti speciali e innovativi?. ?Il calendario di proposte che abbiamo elaborato per il Teatro Fonderia Leopolda ? spiega Lorenzo Luzzetti, di Ad Arte Spettacoli ? si pone in continuità e porta avanti il lavoro avviato con la direzione di Eugenio Allegri: un calendario che mette al centro il Teatro e la sua magia, con proposte che vanno dal teatro classico al teatro di figura e con un approfondimento sulla drammaturgia contemporanea e le giovani compagnie italiane, con la rassegna ?Altri Sguardi??. ?La nostra idea di teatro ? aggiunge Federico Babini, di Ad Arte Spettacoli ? è quella di un luogo aperto alla comu- nità e anche in questo senso rientrano le contaminazioni e i progetti che realizzeremo con la compagnia residente Zaches Teatro, che sono pensati per portare altri pubblici in teatro o per contaminare con lo spettacolo spazi diversi. Una sorta di teatro-piazza, dunque, dove i cittadini possono incontrarsi, avvicinarsi all?arte e vivere l?antica Fonderia appieno?. ?È un grande onore per me e per tutta la compagnia ? evidenzia Luana Gramegna, direttrice artistica Compagnia Zaches Teatro ? poter collaborare con il Comune di Follonica e con Ad Arte Spettacoli a questa stagione teatrale. Abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di conoscere Eugenio Allegri e seguendo il suo esempio abbiamo costruito la nostra proposta artistica. Una proposta che vuole far pensare, riflettere ed emozionare, rivolta alle famiglie e incentrata su un percorso di spettacoli adatti a pubblici diversi?. Biglietti I biglietti singoli hanno un costo di 24 e 20 euro (intero e ridotto nel primo settore) e 19 e 15 euro (intero e ridotto per il secondo settore). Le riduzioni sono valide sotto ai 25 anni e sopra i 65. Gli acquisti possono essere effettuati allo Iat (ufficio informazioni turistiche) di Follonica, in via Roma 49 (tel. 0566 52012) o online su www.leopolda.adarte.18tickets.it. CULTURA ?Lettere da Occidente?, il ciclo di incontri che aiuta a riflettere sui grandi temi dell?attualità Nella foto, Franco Fazzi (a destra), con l'ospite del primo incontro, il generale Marco Bertolini È un ciclo di incontri sulle grandi questioni legate all?attualità quello ideato e condotto dal giornalista Franco Fazzi e promosso da Fondazione Grosseto Cultura, con l?intento ?di affrontare anche nella nostra città ? come sottolinea il presidente Giovanni Tombari ? le tematiche fondamentali della geopolitica mondiale? U na serie di incontri sulle grandi questioni di attualità. È ?Lettere da Occidente?, la nuova rassegna di Fondazione Grosseto Cultura, ideata e condotta dal giornalista Franco Fazzi. Come si pone l?Occidente di fronte ad una Storia tutt?altro che ?finita?? È la domanda alla quale il curatore degli incontri cerca di rispondere. «Lettere da Occidente ? argomenta Fazzi ? intende metterci di fronte ad uno specchio, in modo da riconoscere la nostra cultura e la nostra tradizione, oggettivamente deformate da un terzomondismo di eccessiva maniera e da un politicamente corretto, che talvolta sfio- ra il grottesco. Nelle grandi università anglo-americane, oltre a profanare le statue di Colombo e perfino di Churchill, si è arrivati a sospendere alcuni corsi tradizionalmente molto frequentati, come Introduzione al Rinascimento italiano, perché ritenuti offensivi nei confronti di altri contesti sociali, diciamo, meno affluenti. Si tratta di fenomeni assai pericolosi, almeno a parere di chi provi a leggere la storia, guicciardinianamente, come mezzo che delinei il fine, e che rischiano di condannare al cupio dissolvi la nostra tradizione grecoromana e giudaico cristiana, la quale, quanto meno, ha avuto il pregio di riformarsi sistematicamente, superando i dogmi del proprio tempo». Nel primo incontro di ?Lettere da Occidente?, domenica 28 agosto all?Hotel Terme Marine Leopoldo II a Marina di Grosseto, con ospite il generale Marco Bertolini, è stato affrontato il complesso argomento della crisi russo-ucraina, mettendo in evidenza sia le implicazioni geo politiche della guerra, che quelle economiche e umanitarie. Il prossimo incontro, sabato 19 novembre all?Hotel Granduca, sarà dedicato ad un?altra zona particolarmente sensibile e determinante dello scacchiere internazionale, il Vicino Oriente, dove il conflitto arabo-israeleliano è PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI Nella foto, Giovanni Tombari (a sinistra) con Franco Fazzi ed il generale Marco Bertolini ???? Un format che mancava e che nell?auspicio degli organizzatori dovrebbe diventare un appuntamento fisso, a cadenza regolare nel corso di tutto l?anno, nell?ambito del panorama culturale grossetano solo uno degli elementi di criticità dell?area, come dimostrato dal violentissimo conflitto in Siria, costato dieci anni di stragi e distruzioni. Se ne parlerà con lo scrittore milanese Niram Ferretti, autore ? tra gli altri ? del best seller ?Il Sabba intorno a Israele? e saggista per Progetto Dreyfus, Italia Atlantica, La Voce Repubblicana, nonché direttore editoriale della collana ?Ricerche sull?antisemitismo? edito da Salomone e Belforte, la più antica casa editrice ebraica italiana. Ferretti vanta una lunga carriera giornalistica, grazie alle sue interviste ai più autorevoli tra gli studiosi di storia di Israele, islamismo e jihad, tra i quali Benny Morris, Daniel Pipes, Robert Spencer e Matthias Kuntzel. Tra i prossimi argomenti della rassegna non potrà mancare il dolorosissimo 44 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 capitolo della persecuzione dei cristiani nel continente africano e soprattutto in Oriente, dove il genocidio armeno prosegue da oltre mezzo secolo nell?indifferenza di Europa e Stati Uniti. Indifferenza violata occasionalmente dal Vaticano, e subito messa a tacere dalle vibranti proteste della nostra ?alleata? Turchia. Un altro argomento che ?Lettere da Occidente? intende affrontare è quello della comunicazione globale, come potenziale mezzo di implementazione di straordinarie possibilità di crescita, ma anche come pericoloso strumento di asservimento delle masse, oltre che terreno virtuale di conflitto politico economico tra gli Stati, la cosiddetta cyberwar. Di tutt?altro sapore, poi, sarà l?incontro dedicato al ?Cammino di Santiago?, inteso come potente elemento identitario occidentale, che storicamente ha assolto alla funzione di arteria di alimentazione culturale della penisola iberica, impedendo che l?Europa venisse schiacciata e forse cancellata dall?Impero turco ad est e dal Califfato andaluso ad ovest. «Alla base di questa iniziativa ? spiega il presidente della fondazione, Giovanni Tombari ? c?è la volontà di affrontare anche nella nostra città le tematiche fondamentali della geopolitica mondiale, risultando ormai chiaro a tutti che le matasse della storia sono tutt?altro che dipanate, nonostante il periodo relativamente pacificato e i processi di globalizzazione. Processi che non necessariamente, lo vediamo proprio in questo periodo di crisi energetica, riescono ad eliminare frizioni e controversie tra gli stati. Abbiamo voluto riflettere su questi temi proprio con un ciclo di incontri legato all?attualità che ci auguriamo possa diventare un appuntamento fisso, a cadenza regolare nel corso di tutto l?anno, nell?ambito del panorama culturale grossetano. Il primo appuntamento con il generale Bertolini ha già ottenuto un buon riscontro di pubblico e questo fa ben sperare per il proseguimento dell?iniziativa. È un format che prima d?ora mancava nell?ambito degli eventi offerti da Fondazione Grosseto Cultura e ringraziamo il giornalista Franco Fazzi per avercelo proposto: nei prossimi mesi porteremo a Grosseto grandi nomi a livello nazionale e internazionale del giornalismo, delle istituzioni e della cultura. Per l?arricchimento dell?intera comunità». VIVI MUSEI DI MAREMMA Musei di Maremma, ancora tante iniziative nelle prime domeniche del mese Dopo il successo registrato nella prima domenica di ottobre torna il 6 novembre ed il 4 dicembre l?iniziativa denominata ?Domenica nei Musei di Maremma?. Nell?occasione, ogni museo della Rete provinciale organizza attività, eventi, conferenze, laboratori didattici e tanto altro ancora. Tutto con ingresso libero e gratuito DI DEBORAH CORON È entrata nel vivo l?iniziativa inaugurata ad ottobre dal titolo ?Domenica nei Musei di Maremma? che offrirà anche nelle giornate di domenica 6 novembre e domenica 4 dicembre l?ingresso libero dalle 10 alle 18 in tutti i musei aderenti e tanti eventi come incontri, conferenze, laboratori didattici, visite guidate e presentazioni di libri. La proposta, in parallelo con l?apertura gratuita dei musei statali le prime domeniche del mese, si presenta con l?intento di stimolare, fuori dal periodo turistico più intenso, la frequentazione dei musei soprattutto da parte dei cittadini che vivono in Maremma. Per conoscere i musei che hanno aderito all?iniziativa e tutti gli eventi che sono stati organizzati basta cliccare sul sito www.museidimaremma.it oppure consultare le pagine Facebook e Instagram del Sistema Musei di Maremma. Di seguito alcune delle iniziative in programma a novembre e dicembre neiMusei di Maremma. A Grosseto, il MuseoLab (in via Vinzaglio 27), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell?Università di Siena, Fondazione e Polo Universitario Grossetano, proporrà nelle ultime due dome- niche rimaste ? 6 novembre e 4 dicembre, dalle ore 16 alle 19 ? ?Nei campi e in miniera... ?Racconti? tattili-olfattivi sulla vita e il lavoro in Maremma tra ieri e l?altro ieri?. L?iniziativa prevede l?allestimento di un percorso espositivo ispirato alle antiche pratiche agricole e minerarie documentate dalla attività di ricerca del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali nel territorio della Maremma, che oltre ad avere costituito, nel tempo, importanti risorse economiche, sono divenute elementi identitari del territorio. Info: museolab@unisi.it; tel.0564 441110. Sempre a Grosseto, il Museo di Storia ScArti, l?arte del riciclo nei Musei di Maremma I ntanto ha preso il via il progetto ScArti finalizzato a valorizzare l?arte del rici­ clo e del recupero dei materiali di scar­ to partendo dall?esperienza della Bienna­ le dello Scarto, ideata e lanciata dall?arti­ sta Rodolfo Lacquaniti. L?iniziativa è pro­ mossa dal Sistema dei Musei di Marem­ 46 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 ma, con capofila il Polo Culturale Le Cla­ risse di Grosseto, e si articola in una serie di appuntamenti come conferenze, dibat­ titi e laboratori didattici e creativi. Nove musei aderenti alla Rete dei Musei di Maremma ospiteranno un evento itinerante di didattica, informa­ zione e promozione strutturato in tre parti: un laboratorio didattico gratuito sull?arte del riciclo rivolto ai ragazzi di età 8­12 anni; una conferenza­dibattito sull?arte del riciclo tenuta da Rodolfo Lacquaniti artista e creatore del Giardino d?arte ?Viaggio di Ritorno? e della mani­ Grosseto, mostra al Maam Castiglione della Pescaia, Giardino Viaggio di Rodolfo Lacquaniti Vetulonia, mostra al MuVet Scarlino, Museo Maps Naturale della Maremma proporrà due visite guidate: la prima con focus sul percorso sonoro domenica 6 novembre, la seconda con focus sul percorso sensoriale domenica 4 dicembre. Info: 0564 488571. All?iniziativa ha aderito anche il Museo Isidoro Falchi di Vetulonia che oltre a proporre le aperture con ingresso gratuito nelle prime domeniche di novembre e dicembre, ha messo a punto con lo staff del MuVet, guidato del direttore scientifico Simona Rafanelli, uno speciale calendario di iniziative. Nel dettaglio, il 6 novembre alle ore 11:00 il Museo ospiterà ?ScArti?, la conferenza-dibattito sull?arte del riciclo e il festazione ?Biennale dello scarto?, ed eventualmente da altri artisti del territo­ rio che lavorano con il riciclo, segnalati dai musei di riferimento; un intervento del direttore del Polo delle Clarisse e del museo Collezione Gianfranco Luzzetti di Grosseto, Mauro Papa, per spiegare le modalità di adesione al censimento pro­ vinciale degli artisti Regesto 2022. Dopo le tappe al Polo culturale le Cla­ riciclo nell?arte, tenuta dal bio architetto Rodolfo Lacquaniti, artista e creatore del giardino d?arte ?Viaggio di Ritorno? e della ?Biennale dello scarto?, e Mauro Papa, direttore del Polo culturale Le Clarisse e del Museo collezione Gianfranco Luzzetti di Grosseto. ?ScArti? è un progetto promosso dal Sistema dei Musei di Maremma, un evento itinerante di didattica, informazione e promozione legato al tema della sostenibilità ambientale, che si incentra sull?arte del riciclo e del recupero dei materiali di scarto. Sempre alle ore 11:00 i bambini potranno prendere parte al laboratorio didattico e creativo a cura di Clan. Infine, domenica 4 risse, il 30 settembre e al Museo di prei­ storia e protostoria di Manciano il 25 ottobre, il progetto approderà: al Museo archeologico di Vetulonia, il 6 novembre alle ore 11.00 in coincidenza con l?inizia­ tiva Domenica nei Musei di Maremma; al Museo di Palazzo Nerucci di Castel del Piano, il 15 novembre, alle ore 16:00; al Museo di San Pietro Orto di Massa Marittima, il 4 dicembre, ore 11:00, dicembre alle ore 11:00 e alle 15:00 il MuVet festeggerà l?inizio del periodo natalizio con ?Il Museo dei Piccoli?: due laboratori rivolti ai giochi e al Natale. Attività per bambini 6-12 anni. Info e prenotazioni: tel. 0564 927241 - 0564 948058, mail museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it A Follonica domenica 6 novembre il MAGMA darà vita a partire dalle 16.30 ad un?iniziativa per grandi e piccini incentrata su un laboratorio per bambini (età 6-12 anni) ?Getta la tua forma? e la visita guidata per adulti alla scoperta della chiesa di San Leopoldo. Stesso schema domenica 4 dicembre quando il sempre in coincidenza con l?iniziativa Domenica nei Musei di Maremma; alla Pinacoteca Civica di Follonica, il 13 dicembre, ore 16:00; al Polo culturale Pietro Aldi di Saturnia, il 17 gennaio, ore 16:00; al Museo archeologico di Orbetel­ lo, il 24 gennaio ore 16:00. Info e prenotazioni dei laboratori: prenotazioni.clarisse@gmail.com, tel. 0564 488066­067­547. PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? Un?occasione speciale per riscoprire il patrimonio storico, artistico e archeologico della Maremma doppio appuntamento proporrà il laboratorio per bambini (età: 6-12 anni) ?Scatti in fabbrica? e la visita guidata per adulti tra gli edifici che hanno fatto parte del villaggio fabbrica. Info: tel. 0566 59027 (dalle 15.30 alle 19.00 dal martedì alla domenica) e-mail: frontoffice@magmafollonica.it A Massa Marittima il programma proporrà domenica 6 novembre la visita guidata, alle ore 11.00, alla mostra fotografica tratta dall?archivio Banchi allestita al Miniera della Miniera (con focus sulla storia di Corrado Banchi); alle ore 15.00 al Museo di San Pietro all?Orto il Massa Marittima, Museo San Pietro all?Orto prof. Bagnoli presenterà ?Stefano di Giovanni detto Il Sassetta?, mentre alle ore 17.00 al Museo Archeologico G.Camporeale si parlerà de ?L?Oreopithecus Bamboli una storia tutta maremmana? nel corso di una visita guidata con focus sulla storia del ritrovamento della mandibola di Oreopiteco sul monte Bamboli. La prima domenica di dicembre, il 4, si aprirà invece con una serie di visite guidate al Museo della Miniera. Nel pomeriggio spazio alle ore 15.00 a ?I maestri del medioevo? visita guidata al San Pietro all?Orto? con il prof. Alessandro Bagnoli e alle ore 17.00 alla visita guidata alla mostra Giuntoli o alla mostra ?Ultimi Re di Vulci? al Museo Archeologico G. Camporeale. Info, tel. 0566 906525, mail: accoglienzamuseimassa@gmail.com A Scarlino domenica 6 novembre alle ore 10.30 presso il Centro di Documentazione degli Etruschi è prevista l?apertura straordinaria del museo per la presentazione del volume ?La vita quotidiana degli Etruschi a Scarlino. Risorse, ingredienti e paesaggio?, che raccoglie gli interventi presentati in occasione dell?incontro divulgativo organizzato a Scarlino per la ?Giornata Al via il corso di formazione sull?utilizzo dei social media C ome si usano i social media, conoscendo le loro peculiarità attuali e come si stanno evol­ vendo secondo le ultimissime tenden­ ze, in modo da poter formare gli ope­ ratori museali e non solo, ad un miglior utilizzo di questi strumenti per la conoscenza dei musei e dei loro contenuti storici, artistici e culturali. È questo l?obiettivo del corso online organizzato dal Sistema Musei di Maremma, in collaborazione con il Parco delle Colline Metallifere, che ha preso il via il 10 ottobre con una serie di appuntamenti che proseguiranno fino al 23 novembre con la docenza di Simone Moretti social media manager del Museo Archeologico e d?Arte della Maremma e il coordinamento della Cooperativa Sociale Zoe. Al corso, della durata complessiva 48 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 di 18 ore diviso in lezioni di 3 ore, han­ no aderito ben 45 tra operatori museali e degli u?ci turistici del terri­ torio (in pratica tutti i posti disponibi­ li), e prevede tre moduli: il primo dedicato al primo approccio ai social network, caratteristiche, pubblico di riferimento, strategie comunicative; il secondo sul tema delle linee guida alla creazione di contenuti social come i post, le storie e video mentre nel terzo modulo si a?ronta la perso­ nalizzazione dei profili e la strategia comunicativa in modo da ottimizzare l?e?cacia dei contenuti. ?Con questo corso ? spiega Irene Lauretti presidente del Sistema Musei di Maremma ? ra?orziamo il nostro impegno nella formazione e siamo soddisfatti che abbia riscosso un importante successo. Viviamo in un costante periodo di cambiamento. I social network, oltre a essere la nuova e rilevante frontiera comunicativa e di promozione di prodotti e servizi, stan? no assumendo un ruolo fondamentale anche per le istituzioni culturali. Non basta attrarre visitatori ? prosegue ? ma occorre trovare il modo per comu? nicare il proprio patrimonio in un modo nuovo, che lo renda più prossi? mo alle esigenze di conoscenza ed esperienza di cittadini e turisti, e que? sto vale in particolare per un territorio come il nostro dove ogni museo, anche il più periferico, rappresenta una ricchezza che deve essere valoriz? zata al meglio. Un processo ? conclu­ de Irene Lauretti ? che può essere favorito da una adeguata formazione degli operatori che devono essere pronti per questa nuova sfida?. degli Etruschi 2021?. Al termine si terrà la visita guidata al museo. Nel pomeriggio spazio ad una passeggiata nell?area archeologica della Rocca e visita guidata al museo con ritrovo alle ore 15.30 presso il Centro di Documentazione del Territorio Riccardo Francovich. Stesso schema nella giornata di domenica 4 dicembre con al mattino alle 10.30 ancora nella cornice del Centro di Documentazione del Territorio Riccardo Francovich la presentazione della nuova sala espositiva del Tesoro di Scarlino, eccezionale ripostiglio con 100 monete d?oro databili al XV secolo, rinvenuto durante gli scavi alla Rocca Pisana e nel pomeriggio la passeggiata nell?area archeologica della Rocca e nel centro storico di Scarlino, con visita guidata al museo (Centro di Documentazione del Territorio Riccardo Francovich, ore 15.30). Info e prenotazioni: tel. 339 7544894, mail info@pastexperience.it Chiudiamo con Arcidosso. L?iconico paese amiatino, dopo le proposte di ottobre, celebrerà i musei ed i maestri artigiani anche nelle prime domeniche di novembre e dicembre con un cartellone di iniziative promosso dalla ProLoco e dall?Unione dei Comuni Amiatini in collaborazione con il Comune di Arcidosso, volto alla valorizzazione dell?intero centro storico medioevale perfettamente conservato come realtà di interesse culturale, poiché al suo interno sono presenti sia quattro musei comuali (il Museo del Medioevo, delle Armi, di Davide Lazzeretti e di Arte e Cultura Orientale, tutti presso il Castello Aldobrandesco) che due musei privati (il Museo Etnografico La casa dei Secchi e dei Triachi, una straordinaria raccolta di attrezzi, oggetti ed immagini che raccontano la vita quotidiana sull?Amiata dalla metà dell?800 alla metà del ?900, creata ed allestita da Carlo Morganti e Susanna Nanni e la Galleria Museo GaMu Artereastra, museo che accoglie l?intera opera psicodidattica di Maurizio Pizzetti, un contenitore artistico che nasce nel 1982 con 5 percorsi, per poi divenire ?il viaggio? con 12 fermate), nonché botteghe artigiane che offriranno l?opportunità ai visitatori di assaggiare le produzioni tipiche locali o di vedere all?opera chi distilla, chi produce e decora ceramica, chi fa cesti con i polloni di castagno. Info: 366 7472612 (anche whatsapp), mail locoarcidosso@yahoo.it Il mondo scientifico ha ricordato i 150 anni dell?Oreopiteco di Montebamboli S i intitola ?Oreopithecus150 International Conference? il convegno che ha riunito giovedì 20 ottobre nell?Aula Magna dell?Uni­ versità di Firenze studiosi di fama internazionale (paleontologi, antro­ pologi e naturalisti) per fare il punto degli studi dopo 150 anni dalla sco­ perta dell?Oreopiteco di Montebam­ boli in Maremma. Una piccola scimmia vissuta 8 milioni e mezzo di anni fa i cui resti fossili sono stati ritrovati in una miniera di lignite a Montebamboli vicino Massa Marittima nel 1862 mentre risale al 1872 la pubblicazio­ ne scientifica con la definizione di questa specie a cura del paleontolo­ go francese Paul Gervais. L?importanza dell?Oreopiteco è che in questo primate si ritrovano tutti i tratti evolutivi di una scimmia antro­ pomorfa a stazione eretta e priva di coda, 4 o 5 milioni di anni prima rispetto alle caratteristiche dei primi ominidi ritrovati in Africa che traccia­ rono il percorso evolutivo che hanno poi portato alla razza umana. Per que­ sto motivo gli studiosi da anni stanno portando avanti importanti ricerche per svelare questo mistero scientifico. Hanno fatto parte del Comitato organizzatore di questo importante evento anche: il Museo Archeologico di Massa Marittima, riferimento del territorio in cui è stato scoperto l?O­ reopiteco e dove attualmente è esposto lo scheletro quasi completo di un secondo esemplare scoperto nel 1958 a Baccinello; il Parco Nazio­ nale delle Colline Metallifere che tutela il patrimonio minerario del ter­ ritorio (infatti i due ritrovamenti sono stati fatti tutti nelle miniere); il Museo di Storia Naturale della Maremma, centro di riferimento per questo tipo di ricerche (che poi ha proprio nel suo logo l?Oreopiteco), e dove è visibile una sua ricostruzione grafica. Venerdì 21 ottobre i conve­ gnisti poi si trasferiti a Montebamboli per visitare i luoghi del ritrovamento e il Museo Archeologico di Massa Marittima. Nella foto scattata a Firenze da sinistra Roberta Pieraccioli direttrice dei Musei di Massa Marittima, Alessandra Casini direttrice del Parco delle Colline Metallifere, Andrea Sforzi direttore del Museo di storia naturale e Paola Talluri collaboratrice del museo PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI L?INTERVISTA Pierandrea Vanni, un amore chiamato Sorano Fare il sindaco di un piccolo comune di provincia collocato nell?entroterra maremmano non è certo impresa facile. Pandemia, crisi energetica, spopolamento, burocrazia e chi più ne ha più ne metta sono problematiche che scoraggerebbero chiunque. Ma a Pierandrea Vanni, ?primo cittadino?, ormai di lungo corso, di Sorano piacciono le sfide ed è mosso da un amore sconfinato per il suo paese natìo. Un amore che si riflette nella sua attività quotidiana al servizio della propria comunità Pierandrea Vanni DI RENZO VATTI P ierandrea Vanni, giornalista professionista, per quasi quaranta anni a La Nazione nella sede di Firenze dalla quale è uscito per andare in pensione come caporedattore centrale, dedica da molti anni le sue energie a Sorano. È stato sindaco dal 2004 al 2014, poi vice sindaco con Carla Benocci ottima cittadina, e di nuovo sindaco dal 2019. A lui abbiamo rivolto alcune domande sulla sua esperienza di sindaco e sulle maggiori difficoltà incontrate in questi difficili anni. Quali sono stati i momenti più brutti e più belli di questi tre anni del suo terzo mandato? I più brutti? Sicuramente il primo caso di Covid nel Comune e quando, all?inizio del lockdown con l?autoparlante della macchina dei vigili urbani abbiamo girato frazioni e borghi per chiedere di restare a casa. In quei momenti vivevo l?angoscia di chi mi ascoltava e che era anche la mia. Il più bello? Quando ci è stata annunciata dal direttore generale della Usl, presente il presidente della Regione Giani, che l?Usl avrebbe finalmente riaperto il reparto di medicina dell?ospedale di Pitigliano. Si concludeva un lungo confronto, a volte aspro, mai facile, che non ho portato avanti da solo, 50 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 fondato sul diritto dei cittadini delle aree cosiddette disagiate di avere almeno un minimo di assistenza e sicurezza sanitaria sul territorio. Ma non si è mai pentito di questa sua dedizione per Sorano e non si è mai stancato? Pentito non direi proprio, nemmeno quando ho dovuto affrontare due pesanti passaggi giudiziari che mi hanno ferito, ma non annientato. La fatica è stata ed è tanta, ma la fiducia che gli elettori mi hanno dato va rispettata e onorata. Anche commettendo errori e io sicuramente ne ho commessi. E non è un modo di dire. Perché questa scelta di scendere in politica e di impegnarsi a Sorano e per Sorano? Una premessa. Io ho le mie idee politiche, sono un inguaribile moderato e centrista anche se il centro purtroppo è scomparso, ma mi sento prima di tutto un amministratore. So che quello che dico è obsoleto e tuttavia mi considero al servizio dei cittadini, non di un partito e meno che mai di una ideologia. Sono nato a Sorano, ma quasi subito sono stato portato a Firenze dove vivevano i mei genitori. Di Sorano erano i miei nonni paterni. La nonna mi parlava spesso del paese nel quale era nata e della figura di Manfredo Vanni che ho sempre amato. Nel mio ufficio in Comune ci sono le foto di Manfredo Vanni l?ultima volta che venne a Sorano e quella del nonno Eliso. Ho deciso un giorno di tornare dove ero nato. Poi in anni molto lontani mi fu chiesto da amici che non ci sono più ? ricordo fra tutti Aladino Maggi e Aldo Marcucci ? di dare una mano, e da allora, pur continuando a lavorare e a vivere a Firenze, sono entrato nei banchi del consiglio comunale. Che cosa significa fare oggi il sindaco e farlo in un piccolo paese della provincia di Grosseto? La pandemia, la guerra e la crisi energetica hanno cambiato profondamente ciascuno di noi. Hanno reso e rendono tutto molto più difficile, anche fare il sindaco. Le risorse sono poche, le bollette sempre più care mettono in gravi difficoltà le famiglie, le imprese e anche i Comuni. È banale ricordarlo ma ci aspetta un inverno duro e con molte incognite. In questa situazione guidare un piccolo paese che ha sulle spalle problemi cronici e ora conosce nuove difficoltà è, se possibile, ancora più impegnativo. I comuni dell?entroterra, chi più chi meno, sentono la necessità di un rapporto maggiore con gli altri territori soprattutto della provincia, rapporto che significa collaborazione, capacità di affrontare insie- PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Instancabile e sempre pieno di nuove idee, il sindaco Pierandrea Vanni va avanti e con successo per il suo amatissimo Comune e per la sua gente che gli vuol bene e lo stima moltissimo Sorano me, quando possibile, alcune problematiche. Probabilmente non si tornerà indietro da certe scelte regionali come l?Ato rifiuti che comprende oltre cento comuni e la Usl Sud Est che comprende tre province, ma servirebbero almeno dei correttivi, occorrerebbe consentire ai comuni di svolgere un ruolo più incisivo anche nell?ambito di ciascuna provincia. Occorre stabilire una volte per tutte se, per esempio, come è accaduto nel passato, Ato rifiuti è espressione autentica dei comuni o magari è un terzo soggetto, oltre ai comuni e al gestore del ciclo dei rifiuti. Aggiungo che le scelte regionali per gli ambiti turistici non hanno dato grandi risultati. In questo settore, secondo me, sarebbe stato meglio un ambito provinciale, con o senza l?Amiata grossetano in base alle richieste di quel territorio. Per una realtà come la nostra, il forte ridimensionamento delle province ha fatto venir meno un ente importante di collegamento e coordinamento fra i comuni. 52 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Parliamo appunto di turismo. Come sta andando questa stagione che non sembra finire? Con chiari e scuri; è ripreso in maniera notevole il turismo straniero, ma è diminuito anche se non in modo sensibile quello italiano. Sono andate bene le Terme e il parco archeologico della città del Tufo ma credo che dovremmo fare tutti, e tutti insieme, un salto di qualità. Anticipo la domanda: in che modo? Da tanto tempo penso che i tre comuni delle Colline del Fiora, cioè Sorano, Pitigliano e Manciano, dovrebbero dar vita ad una sorta di circuito che comprenda tutta la loro straordinaria offerta di beni culturali e ambientali. Un circuito del genere, da valorizzare e promuovere, assieme all?imprenditoria significherebbe offrire pacchetti turistici che, per la qualità e la varietà delle proposte, sarebbero molto competitivi e favorirebbero soggiorni di più giorni. Una proposta troppo impegnativa la mia? Si potrebbe iniziare con un biglietto unico per un certo numero di aree archeologiche e di musei. Dove non arriva l?Aot possiamo e dobbiamo arrivare noi. È un impegno che proverò a portare avanti come presidente della Unione dei Comuni, convinto che una scelta del genere avrebbe ricadute positive anche sulle attività di produzione e trasformazione agricole. Dal Pnrr stanno arrivando risorse che possano aiutarvi a fronteggiare la crisi? Condivido la posizione di quegli amministratori locali che considerano molti bandi del Pnrr confezionati soprattutto per le città medio grandi. Abbiamo presentato numerosi progetti, per ora abbiamo avuto riscontri positivi soprattutto da quelli relativi alla digitalizzazio- ne. Il progetto sul bando ?Attrattività dei borghi storici? del Ministero della Cultura si è ottimamente piazzato ma non è stato finanziato perché i fondi disponibili sono esauriti. Per ora il Pnrr ha prodotto ben pochi risultati concreti e molte speranze per ora sono disattese. Qual è il male più grave che penalizza le aziende e i cittadini? Sicuramente la burocrazia, le difficoltà che si incontrano anche per le pratiche più semplici. A qualunque ente ci si rivolga ? e questo può valere anche per i comuni che hanno però una sensibilità ben maggiore nei confronti delle necessità dei cittadini ? ci si sente inevitabilmente rispondere che hanno poco personale, pochissimi fondi a disposizione, a volte sono indietro nei procedimenti telematici. Spesso c?è una tendenza all?autoreferenzialità a non voler accettare, non voglio dire capire, le opinioni degli altri. Anche sotto questo punto di vista con la pandemia, ma non è l?unica responsabile, le cose sono peggiorate. Ci sono state scelte sbagliate a livello di governi nazionali e regionali che hanno complicato le cose. cito solo lo scioglimento della Sovrintendenza Archeologica della Toscana che funzionava decentemente. Attaccare le competenze archeologiche alla Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto non ha certo migliorato le cose. La provincia di Grosseto meriterebbe molto di più. Non è questione di campanilismo, ma solo di dati obiettivi. Il sindaco Pierandrea Vanni, instancabile e sempre pieno di nuove idee, va avanti e con successo per il suo amatissimo Comune e per la sua gente che gli vuol bene e lo stima moltissimo. VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto Prosegue il viaggio nel gusto tra Maremma e Monte Amiata, in collaborazione con i punti vendita Conad di Grosseto, da sempre attenti alle eccellenze del territorio. Un viaggio a puntate, alla scoperta di piccole perle di una filiera produttiva locale assolutamente da valorizzare. La nona tappa si sposta nell?entroterra alla scoperta delle aziende Ugo Contini Bonacossi (Roccalbegna), Libero Conti (Roccalbegna) e Ludovico Chiarotti (Rocchette di Fazio) UGO CONTINI BONACOSSI, ROCCALBEGNA BRÓC, LA BIRRA AGRICOLA TOSCANA In un antico frantoio di un paese medievale, un giovane si inventa birraio e produce birra agricola toscana Vale la pena soffermarsi in questo paese e scendere dove una volta era il vecchio frantoio a due passi dalla chie- sa romanico-gotica del XIII-XIV secolo dedicata ai Santi Pietro e Paolo La BRÓC è una birra speciale per diverse ragioni: prima di tutto perché dietro c?è la storia di un sogno che diventa realtà. Il sogno in questione è quello di un giovane imprenditore agricolo, Ugo Contini Bonacossi, che dopo essersi laureato in viticoltura ed enolo- gia, nel 2011 lascia le colline di Carmignano, in provincia di Prato, dove è vissuto nella storica azienda vitivinicola di famiglia, per trasferirsi a Roccalbegna, caratteristico borgo medievale ai piedi del Monte Amiata. Acquista cinque ettari di terreno incolto e inizia a liberare i campi dalla fitta vegetazione che aveva preso il Ugo Contini Bonacossi (Roccalbegna) 54 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Libero Conti (Roccalbegna) sopravvento in anni di incuria. Poi decide di riutilizzare i locali dell?antico frantoio e di iniziare la produzione di una birra agricola a produzione artigianale, la BRÓC. Il termine agricola o agribirra indica una birra che viene prodotta da un agricoltore con l?impiego di almeno il 51% di orzo coltivato nella propria azienda. La BRÓC è realizzata con il 75% di orzo e frumento coltivati con metodo biologico. A questi ingredienti vengono aggiunti solo i migliori luppoli europei e le spezie. L?ottima qualità dell?acqua di montagna gioca un ruolo altrettanto importante sul risultato finale. La BRÓC è una birra ad alta fermentazione, leggermente speziata, che richiama lo stile belga. Il colore è ambrato, non limpido, per via dell?assenza di filtratura. La schiuma è persistente. Corpo e rotondità vengono dati dalla presenza dei lieviti sul fondo della bottiglia. La birra non subisce nessun trattamento di pastorizzazione. Anche il nome BRÓC è decisamente piacevole e facile da memorizzare. Un suono breve ma deciso, che nasce dalla sintesi delle parole Birra e Roccalbegna. Ugo Contini Bonacossi produce e imbottiglia anche vino naturale da agricoltura biologica, senza aggiunta di agenti di fermentazione e coadiuvanti enologici. PRODOTTI DEL TERRITORIO Birra agricola toscana BROC in bottiglia e fusto. DOVE: 46 Km da Grosseto Via XXIV Maggio, 95/99 - Roccalbegna Tel. 345 1560808 info@ugocontinibonacossi.com www.ugocontinibonacossi.com LIBERO CONTI, ROCCALBEGNA IL BISCOTTO SALATO L?arte fornaia in un biscotto salato che si abbraccia e ti abbraccia Roccalbegna è un luogo sospeso nel tempo dove incontrare uno storico panificio, quello di Libero Conti e sua sorella Francesca. Dopo i biscotti, quassù ci sono da vedere le gole dell?Albegna, il Museo d?arte sacra che conserva opere di pregio, salire il sasso, attraversare la riserva naturale del Bosco di Rocconi con le sue orchidee. Libero Conti, nato e cresciuto in questo affascinante borgo della Maremma, tra boschi e l?aria pulita ai piedi del monte Labro e dell?Amiata, conosce molto bene la ricetta originale del biscotto salato, che ha imparato dai nonni. La ricetta originale nel 2016 è riuscita ad ottenere la chiocciola di Slow Food, dopo un lungo percorso che ha coinvol- to la pro loco e il Comune, con il sostegno di Conad Grosseto. Libero Conti, realizza il Biscotto Salato di Roccalbegna, secondo il disciplinare del presidio Slow Food che stabilisce quali siano le regole di produzione. Gli ingredienti sono pochi e semplici: semi di anice, vino bianco, olio extravergine di oliva, farina di grano tenero toscano, un pizzico di lievito. La preparazione avviene nel rispetto della tradizione: al panificio Conti, la sera gli anici vengono messi a bagno nel vino bianco locale, che serve per rinfrescarli. La mattina si procede lavorando farine toscane e olio extravergine di oliva. L?impasto viene spezzato in bastoni da 200 e 100 grammi e poi lavorato a mano, dando al biscotto, la tipica forma a 8 con le dita. Una volta preparati, i biscotti vengono cotti in acqua salata bollente e tolti quando salgono a galla, proprio come avviene per i tortelli. Poi vengono asciugati in forno a 250 gradi per 45 minuti. Si chiama biscotto perché è cotto due volte. Il Panificio Conti produce anche il Biscotto Salato di Roccalbegna con farine di grani antichi. PRODOTTI DEL TERRITORIO Biscotto Salato di Roccalbegna PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI Ludovico Chiarotti (Rocchette di Fazio) DOVE: 46 Km da Grosseto Via XXIV Maggio, 105 - Roccalbegna Tel. 0564 989025 - 340 9426260 panaiodiroccalbegna@virgilio.it LUDOVICO CHIAROTTI, ROCCHETTE DI FAZIO MIELE E OLIO DI QUALITÀ ECCELSA La scommessa vincente di un giovane che ha creduto nella sua terra Ludovico Chiarotti è un giovane apicoltore che ha deciso di investire in primis su sé stesso e poi sulla sua terra dedicandosi alla sua grande passione: le api. Lui è come i suoi prodotti: fresco, genuino e sincero! Un ragazzo del territorio, che ha fatto dell?amore per la Maremma il suo lavoro. L?azienda nasce nel 2017 al confine tra la Maremma e le pendici del Monte Amiata e vanta 250 alveari ed un migliaio di olivi. Siamo a Rocchette di Fazio, un piccolo borgo a due passi da Semproniano, una zona bellissima e incontaminata nell?alta valle dell?Albegna, ideale per le produzioni enogastronomiche di qualità, come ad esempio il miele. Ed il suo è davvero un grande miele ? a disposizione di tutti quelli che cercano un prodotto originale, sano e di qualità ? prodotto in diverse varianti, grazie alla posizione e alla significativa varietà di infiorescenze che quell?angolo puro e intatto di Maremma è in grado di esprimere: dal classico Millefiori, passando per quello di Trifoglio, di Cardo, di Castagno, per arrivare al più richiesto e particolare, ovvero il Miele di Marruca, un arbusto spinoso molto presente nei terreni più duri della nostra provincia. Ludovico ha fatto della sua passione per le api e per il miele il proprio lavoro, riuscendo nell?intento di costruirsi un futuro nella terra natìa. Un?impresa certo non facile, ma fortemente voluta e centrata grazie a quel magico mix fatto di impegno, coraggio, determinazione in grado di farti raggiungere obiettivi a prima vista impossibili. I sacrifici non sono mancati e non mancano, ma fanno parte del gioco e quando si è consapevoli che rappresentano il prezzo da pagare per arrivare al risultato, diventa tutto più semplice e alla fine neanche li vivi più come tali. Poter racchiudere in ogni barattolo di miele ambiente, territorio, lavoro, passione e perché no anche futuro (il proprio futuro) rappresenta un privilegio. E lui lo sa bene e ne va molto fiero. Negli scaffali Conad è possibile trovare il Miele di Rocchette Millefiori, Trifoglio e Marruca e un Olio Extra Vergine di Oliva straordinario. PRODOTTI DEL TERRITORIO Miele di Rocchette Millefiori, Trifoglio e Marruca e Olio Extra Vergine di Oliva Dove: 57 km. da Grosseto Piazza Fazio Cacciaconti, 4 Rocchette di Fazio (Semproniano) Tel. 345 335 7127 Email: ludovicochiarotti@libero.it ???? E per chi volesse conoscere più da vicino queste tre belle realtà enogastromiche del nostro territorio, si segnala che i loro prodotti sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto 56 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto Conad Grosseto e FISAR Colline Maremmane insieme per promuovere i produttori di vini del territorio Il mondo del vino torna ad essere pro­ tagonista di un viaggio di conoscenza che condurrà i clienti Conad alla scoper­ ta di un segmento molto importante dell?agricoltura della Maremma e del­ l?Amiata. FISAR Colline Maremmane nel supermercato di via Scansanese a Gros­ seto o?rono un percorso alla scoperta della cultura e della ricerca che serve per realizzare un buon vino. Ogni saba­ to a partire dal 22 ottobre scorso nel Conad di via Scansanese i sommelier FISAR accolgono e a?ancano i clienti in un incontro completo con i vini presenti nella ?cantina? del supermercato. Le cantine che hanno aperto il percorso di degustazione sono state: Cantina di Piti­ gliano, Colle Massari e Poggio al Gello. ?Conad e FISAR, in questa iniziativa ? a?erma Maria Mecarozzi, Delegata FISAR Colline Maremmane ? uniscono intenti e ideali mettendo al centro pro? dotti, territorio e persone. I supermerca? ti Conad di Grosseto da sempre valoriz? zano e promuovono i prodotti tipici e di eccellenza enogastronomiche locali e FISAR interpreta la sua funzione come mediazione professionale tra il mondo dei produttori vinicoli locali fatto di per? sone ricchissime di conoscenza, innamo? rati del territorio, ambasciatori di una visione di sviluppo equilibrato e rispetto? so dell?ambiente e i consumatori.? Conad Grosseto e FISAR Colline Marem­ mane, in oltre 10 appuntamenti hanno l?obiettivo di far conoscere il ricco pano­ rama di vini locali presenti nei super­ mercati Conad, ma anche di coinvolgere in un rapporto nuovo e più consapevole i consumatori e le persone del vino. ?La cantina dei vini ? commenta Alessio degli Innocenti, socio di Clodia Com­ merciale che gestisce i negozi Conad di Grosseto ? non è uno sca?ale ?norma? le? nei supermercati Conad di Grosseto. È importante da sempre ed è frutto del? la ricerca costante e attenta nel territo? rio che ha prodotto oggi una vasta e qualificata scelta di etichette. Il partico? lare rapporto che in questi anni è matu? rato con i produttori vinicoli locali è una ricchezza per Conad che vogliamo con? dividere con i nostri clienti consapevoli di o?rire una complessiva qualità?. Conad fornisce alla Bottega di solidarietà Caritas di Grosseto merce per 3.000 euro Un grande e proficuo rapporto unisce ormai da tempo il mondo della solidarie­ tà alle persone con i supermercati Conad. La fase di di?coltà che anche la comunità di Grosseto sta vivendo ha suggerito di rinnovare un?iniziativa di sostegno che Conad, già in passato, aveva attivato. A partire da ottobre ogni mese fino a dicembre dal negozio di via Scansanese partiranno merci per il valore di 1.000 euro per la Bottega della solidarietà del­ la Caritas di via Pisa. La selezione dei prodotti verrà gestita direttamente dai volontari dell?associazione. Il contributo complessivo sarà di 3.000 euro. ?L?iniziativa Conad ? commenta Alessio Degli Innocenti socio di Clodia Commer­ ciale, società che gestisce i negozi Conad di Grosseto ? è un atto semplice, utile, concreto. Insieme alle campagne di raccolta promosse dalle varie orga? nizzazioni sociali garantisce un flusso di prodotti e un approvvigionamento costante. Purtroppo, infatti, i bisognosi in questo momento sono strutturali nel? la nostra comunità e farsene carico, prenderne cura, migliora tutta la comu? nità compresa anche la grande distribu? zione. La nostra collaborazione con Cari? tas garantisce serietà e controllo della solidarietà?. ?Indispensabile il sodalizio, tra Conad e Caritas ? a?erma Alberto Del Porto, coordinatore Caritas Diocesana Grosse­ to ? dopo le proficua raccolta di San Lorenzo, si sta pensando all?autunno. I beni primari, questa donazione, da con? tinuità al bene comune e da speranza agli ultimi?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI CINEMA Dai ?Margini? della provincia al successo sul grande schermo, il volo di Niccolò Falsetti Sta riscuotendo un successo straordinario, forse al di là di ogni più rosea aspettativa il film ?Margini? diretto da Niccolò Falsetti ed ambientato a Grosseto. Una storia che è solo un pretesto, anche se autobiografico in molti punti, per raccontare un momento di vissuto semplice e onesto ed uno spaccato di vita di provincia, forse davvero ai margini da tutto? DI MICHELE GUERRINI Nelle foto alcune scene del film 58 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Q uesti anni stan correndo via/ Come macchine impazzite, li senti arrivare/ Ti volti e son già lontani/ (Ti chiedi cosa è successo) ti chiedi cosa è successo - Kina/Questi anni. Tre giorni di sold out, poi una programmazione allungata permettendo a centinaia di persone di tornare in quel posto che sembrava ormai destinato all?estinzione ?il cinema?. Nell?epoca post covid dello streaming totalizzante, vedere centinaia di persone fare la fila per prendere il biglietto e condividere insieme un momento di comunione è meraviglioso, e solo uno dei tanti pregi di questa opera realizzata da due grossetani: Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti. Premiati dalla settimana della critica di Venezia hanno portato sul grande schermo una storia piccola, piccolissima, come la provincia in cui sono cresciuti e da cui sono partiti per inseguire le proprie aspirazioni artistiche. Una storia ambientata tra monolocali, sale di prova improvvisate, terrazzi e parcheggi di periferia, per un tour de force in macchina alla ricerca di... una strada per sfogare un?energia. Una grande energia, artistica e umana, che rischia di rimanere soffocata dalla ?normale? vita di provincia. Viene presentato come un film su un gruppo punk e sulla sua avventura per portare a suonare in città uno dei maggiori gruppi hardcore americani. Una storia che è solo un pretesto, anche se autobiografico in molti punti, per raccontare un momento di vissuto semplice e onesto. I conflitti generazionali che emergono, i dialoghi surreali, la mimica e il linguaggio mai censurato, sono elementi di forza di questo film che è riuscito a portare la piccola storia della provincia maremmana sui palchi di grandi festival come Venezia e in giro per tutta la penisola. Se la trama sembra semplice e aperta a facili giochi di ironia e tragicommedia, questa opera è invece leggibile su più livelli a seconda dello spettatore che l?affronta. Niccolò e Francesco nascono dal mondo che vogliono rappresentare e hanno seminato lungo il percorso della narrazione cliché, giochi di parole, e riferimenti chiari a chi ha vissuto quell?epoca e quel mondo. Per chi invece non ha avuto contatti con la scena punk hardcore italiana, con il concetto del DIY (Do it yourself) americano, è un ottimo spunto per capire le sue complessità ma soprattutto per vedere come anche la vita quotidiana della provincia è straordinaria, tragica, comica e piena di vita. Intervista agli autori (senza spoiler) Margini è un termine che indica un confine, una linea anche frastagliata che divide due realtà. Quali sono? Niccolò Falsetti: ?Esattamente, è una linea fra tante cose. Una distanza tra periferia e centro, tra provincia e il resto del mondo, età giovanile ed età adulta. Anche il fatto che l?abbiamo ambientato nel 2008 è una scelta ponderata, lo riconosciamo come momento di confine tra due epoche mentali che si riflettono anche nei comportamenti delle persone, delle istituzioni?. Quanto è durata la ?gestazione? della sceneggiatura? Quali difficoltà ha trovato lungo il percorso? Niccolò Falsetti: ?All?inizio la nostra idea era di fare un adattamento di ?Costretti a sanguinare? di Marco Philopat, opera emblema della cultura punk italiana, ma pian piano capivamo che la nostra generazione aveva difficoltà ad avvicinarsi e rappresentare una situazione complessa come quella degli anni ?80 in cui c?erano le occupazioni del Virus a Milano. Abbiamo scelto di raccontare una storia vicina a noi, passando da una rete di aneddoti e spunti autobiografici, a un plot vero e proprio, ricco di energia, PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI ???? Premiata dalla settimana della critica di Venezia la pellicola porta sul grande schermo una storia piccola, piccolissima, come la provincia in cui due amici Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti sono cresciuti e da cui sono partiti per inseguire le proprie aspirazioni artistiche contraddizioni e vita reale. Il finale è stato ovviamente un punto di grande tensione, perché volevamo portare a termine un cambio drastico e ineluttabile nelle scelte dei personaggi; poi abbiamo deciso invece di rispettare le loro personalità e tenerli sulla strada della coerenza, nonostante potesse essere amara e difficile?. Quali sono i personaggi propriamente biografici? Quelli che hanno ripreso più di tutti dalla vostra esperienza e che avete lasciato puri? Francesco Turbanti: ?Molti personaggi e molti avvenimenti del film parlano di cose vissute, da noi in prima persona, dal collettivo di gruppo punk che avevamo costruito l?As On Crew. Ma non sono veramente del tutto biografici, grazie al lavoro di sceneggiatura, dell?aiuto di Tommaso Lorenzoni (terzo sceneggiatore), siamo riusciti a crea una visione più distaccata che li rendesse indipendenti da noi, dei personaggi veri e propri che camminano con le proprie gambe e fanno le loro scelte, difficili e sbagliate che fossero?. Inoltre è interessante notare come, pur essendo il più adulto del gruppo, Michele è anche il più anarchico e 60 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 genuino, a costo di non piacere. Niccolò Falsetti: ?Esatto. Anche se all?inizio è questa la genuinità che cercavamo nei personaggi: un?attitudine indipendente che portasse a delle conseguenze proprie della loro identità. Che li portasse dritti contro un muro?. L?Eden è il simbolo della Grosseto ?vecchia? e immobile. L?avete ricostruito partendo da quali elementi e da quali ricordi? Francesco Turbanti: ?Ci piace come definizione! Sì è un simbolo che univa tanti ricordi personali e non, dalla discoteca delle medie, alle assemblee liceali, ai primi concerti durante i compleanni, ai concerti dei nostri genitori che lì hanno visto Guccini, gli Intillimani, e poi la visitavano per le serate danzanti. Un mix senza senso che ci affascinava. L?abbiamo ricostruita in un locale di Abbadia San Salvatore, come un feticcio, riprendendo il più possibile dall?estetica dell?epoca?. Andati via da Grosseto per seguire i vostri obiettivi artistici e professionali, siete tornati per dare forma a una storia legata al passato. Quanto del passato è ancora presente a Grosseto, secondo voi? Niccolò Falsetti: ?A Grosseto abbiamo lasciato amici, famiglie, legami forti che nascono solo in quel mondo unico che è la provincia. A volte proprio nei posti in cui ?non accade niente? i legami sono più forti, perché condividi ancora di più le sfumature della vita quotidiana. Nonostante abbiamo vissuto molti luoghi e realtà consideriamo il nostro gruppo, i PEGS, un gruppo grossetano. Immaginati un cordone ombelicale molto elastico che a un certo punto, quando sei da troppo tempo lontano, ti riporta con amore a casa. E noi non vogliamo reciderlo?. La locandina di Zerocalcare, i gruppi, la colonna sonora, il film è anche il grande abbraccio che il mondo punk e non solo verso questo progetto. Francesco Turbanti: ?Noi continuiamo a dire, e ci teniamo molto, che questo non è un film sul punk. Abbiamo solo aperto uno spioncino su questo ambiente, attraverso gli occhi dei nostri personaggi. Questa piccola grande storia ha comunque affascinato artisti, band, professionisti legati a quel mondo che si son sentiti comunque rappresentati in maniera onesta. È stato un vero abbraccio, fatto di doni materiali (locandina, colonna sonora), emotivo e logistico?. VIVI LA MAREMMA SUL SET Il film ?Barabba?, Roccastrada e l?eclisse solare del 1961 A distanza di ormai oltre 60 anni parliamo di un film colossal che ha fatto storia ovvero ?Barabba? e lo facciamo per ricordare che fu girato per la maggior parte a Cinecittà, tranne che per la scena della Crocefissione, per la quale invece si decise di spostare il set cinematografico in Maremma, nella zona di Roccastrada, proprio in concomitanza con il verificarsi dell?evento straordinario dell?eclisse totale di sole del 15 febbraio 1961 DI MARIA GIOVANNA MUSSIO 62 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 D urante gli anni ?50 e ?60 del Novecento furono girati e prodotti, negli Stati Uniti e in Italia, vari film di genere epico e storico, i cosiddetti ?colossal?, con edificanti intenti didattico-didascalici, oltre che a fini di intrattenimento e divertimento popolare. Tra i più famosi, rimasti nella storia del Cinema mondiale, ricordiamo: ?Quo vadis ??, regia di Mervyn LeRoy, ?Ulisse?, regia di Mario Camerini, ?I Dieci Comandamenti?, regia di Cecil B. De Mille, ?Ben Hur? regia di William Wyler, ?Spartacus? regia di Stanley Kubrick, ?Il Re dei Re? regia di Nicholas Ray, ?Barabba? regia di Richard Fleischer, ?Cleopatra? regia di Joseph L. Mankiewicz, ?La Bibbia? regia di John Huston, etc? Molti di questi film furono girati soprattutto a Roma e a Cinecittà, ma anche in altri luoghi d?Italia, ai tempi d?oro del cinema italiano, quando grandi attori, importanti registi e sceneggiatori di fama mondiale giungevano in Italia, insieme alle più fulgenti star di Hollywood, dando luogo, fra il 1950 e fino a poco dopo il 1970, a quei fenomeni di produzioni cinematografiche, di moda e di costume che verranno chiamati ?Hollywood sul Tevere? e ?La dolce Vita?, magistralmente rappresentata da Federico Fellini nell?omonimo film, e descritti, fra gli altri, da Ennio Flaiano, Enzo Siciliano, Eugenio Scalfari e altri, nei loro articoli e libri; uno fra tutti: ?La sera andavamo in via Veneto?, scritto, appunto, da Scalfari. In questo periodo furono girate molte pellicole di grande successo, fra cui anche ?Barabba?, tratto dall?omonimo romanzo scritto da Par Lagerkvist e sceneggiato, tra gli altri, da Diego Fabbri, Ivo Perilli e Salvatore Quasimodo, quest?ultimo vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1959. Il cast del film includeva interpreti e attori di bravura e fama internazionali come: Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Valentina Cortese, Jack Palance, Arnoldo Foà, Ernest Borgnine, etc? Anche il costo del film fu eccezionale: ben dieci milioni di dollari. Erano gli anni del boom economico e della corsa alla conquista dello spazio, iniziata dai russi nel 1957 con il lancio in orbita della cagnetta Laika a bordo della capsula sovietica Sputnik 2, seguito, nel 1961, dal decollo della navicella Vostok 1, sulla quale si trovava Juri Gagarin, primo astronauta a volare nello spazio cosmico. Nella competizione seguirono, subito dopo, gli Stati Uniti, con l?invio di una serie di razzi e missioni spaziali, fra cui la più famosa rimarrà l?impresa di Apollo 11, con l?astronauta Neil Armstrong che sarà il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare, il 21 luglio del 1969. Il mondo della Scienza e gli astrofisici da tempo avevano preannunciato che il 15 febbraio del 1961 si sarebbe verificato l?eccezionale e raro evento astronomico dell?eclisse totale di sole, visibile solo, per quanto riguardava l?Italia, in una ristretta fascia di territorio geografico, limitata tra Modena e Grosseto. Il produttore cinematografico Dino De Laurentiis insieme al regista Richard Fleischer, decisero di girare la scena più importante e saliente del film ?Barabba?, cioè quella della Crocefissione e morte di Cristo, proprio nel momento in cui si fosse verificata l?eclisse totale di sole, per sottolineare l?eccezionalità e la drammaticità dell?evento che andava a verificarsi, sincronicamente, con la straordinarietà del fenomeno celeste, in sintonia anche con i testi evangelici che testimoniano proprio il contemporaneo oscurarsi del sole e il rabbuiarsi del cielo, in coincidenza con il momento cruciale della morte di Gesù Cristo ?Luce del Mondo? (Gv 8, 12). PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Il sito prescelto fu quello del Podere ?Le Tombarelle?, allora di proprietà del Geom. Domenico Bernabei con cui la produzione stipulò un contratto per il temporaneo affitto del luogo in cui si sarebbero svolte le riprese Nella foto Anthony Quinn nei panni di Barabba Perciò, mentre la maggior parte del film era stata girata a Cinecittà, per la scena della Crocefissione, invece, si decise di spostare il set cinematografico in Maremma, nella zona di Roccastrada, proprio in concomitanza con il verificarsi dell?evento straordinario dell?eclisse totale di sole del 15 febbraio 1961. Accadde così che la produzione cinematografica cercò un luogo vicino al paese di Roccastrada che apparisse consono allo svolgimento della vicenda; il sito prescelto fu quello del Podere ?Le Tombarelle?, allora di proprietà del Geom. Domenico Bernabei con cui la Nella foto la scena della Crocifissione di Gesù girata in Maremma nel momento dell?eclissi di sole del febbraio 1961 64 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 produzione stipulò un contratto per il temporaneo affitto del luogo in cui si sarebbero svolte le riprese. Inoltre, per girare alcune scene minori e collaterali del film, fu scelto un sito diverso, quello del ?Volpaio?, allora di proprietà di Giuseppe Bernabei, nonno materno della scrivente; anche con lui la produzione cinematografica stipulò un contratto. Ricordo che mio Nonno raccontava con ironia di aver conosciuto personalmente sia Dino De Laurentiis, ?affarista (!...)?, sia la Sig.ra Mangano, definita ossequiosamente ?gran bella Signora??. Diversi testimoni raccontano che, fra gli abitanti di Roccastrada, furono scelte alcune tra le ?persone più alte e più belle? del paese, che avrebbero dovuto fare da comparse e apparire come figuranti in alcune scene del film; il regista Richard Fleischer in persona individuò i roccastradini Silvano Pierucci, per svolgere il ruolo di un centurione, e Sergio Pizzetti, per interpretare la parte di uno dei due ladroni condannati e posti uno a destra e l?altro a sinistra di Gesù Crocifisso. Era il mattino presto del 15 febbraio 1961 quando, sul cielo di Roccastrada, si verificò lo straordinario fenomeno dell?eclisse totale di sole e la tempera- tura segnava meno tre gradi sotto lo zero: in tali condizioni si svolsero le riprese della scena cruciale della Crocefissione e morte di Gesù, rimasta famosa nella storia della cinematografia. In contemporanea con l?uscita del film ?Barabba?, fu pubblicato un numero del settimanale ?Epoca?, allora diretto da Enzo Biagi e stampato da Mondadori, che dette molto risalto, con foto, servizi e articoli, sia al film sia all?eclisse, mostrando, in copertina, una bellissima e suggestiva foto blu che ritraeva simultaneamente sia il luogo della scena, con i massi e le tre Croci sul Golgota, sia l?evento astronomico straordinario dell?eclisse totale del sole oscurato, ma pur sempre irradiante nel buio. Quanto al personaggio di Barabba, c?è da osservare che, nella lingua ebraica antica (> aramaico), l?etimo del nome Barabba > Bar-Abba letteralmente significa ?figlio del padre?, tuttavia, anche Gesù, nei Vangeli, viene spesso definito ?Figlio del Padre?. Questa affinità di senso, questa consonanza di significati, può apparire ?strana? in due personaggi così diversi e contrapposti, come risulta anche dalle vicende stesse narrate nei Vangeli. Ma, se si riflette più attentamente, Barabba è il ?figlio del padre? che si ribella al potere politico mondano e tenta una sommossa con un gruppo di rivoltosi che arrivano a spingersi fino all?omicidio per contrastare e modificare un potere temporale e terreno. Il Vangelo secondo Marco infatti racconta (15, 7) che «un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio», sottolineando quindi «l?appartenenza a un gruppo insurrezionale, responsabile collettivamente di omicidio, secondo la prassi dei sicari zeloti, che organizzavano tumulti per uccidere romani o ebrei traditori, per poi dileguarsi tra la folla». Il Vangelo secondo Luca (23, 19) afferma: «Costui (Barabba) era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio». Gesù Cristo, invece, è il ?Figlio del Padre? che esprime, con mite fermezza, un ?combattimento spirituale? che consiste nella volontà di liberarsi dal Potere del male, di affrancarsi dalla Signoria diabolica e divisiva della prepotenza, dell?egoismo e del peccato che si annidano dentro al Cuore di ogni uomo e di ogni donna; tutti mali che soffocano l?Anima e rendono l?Uomo cieco, violento, schiavo di sé stesso. Gesù è il ?Figlio del Padre? che scuote le anime, proponendo un messaggio di purificazione e di trasformazione interiore, per la conquista e l?affermazione dell?Uomo Nuovo, il ?Giusto?, il ?Nuovo Adamo?. La ?trasmutazione della Coscienza?, la ?Trasfigurazione sul Tabor?? Uomini e donne non più schiavi del maligno e dei propri peccati, ma finalmente liberati, trasformati e quindi rinati e risorti a Vita Nuova. Donne e Uomini Nuovi, proiettati verso la non facile conquista di un ?Altro Regno?: quello spirituale di eterna beatitudine, in pace con sè stessi, con gli altri e quindi soprattutto con Dio. Come in Cielo così in Terra. VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Con le Giornate Fai d?Autunno alla scoperta di Montieri, il Castello dell?Argento Hanno portato alla scoperta di Montieri, il Castello dell?Argento, le Giornate Fai d?Autunno organizzate dalla delegazione Fai di Grosseto. Un appuntamento ormai tradizionale che in questo caso ha svelato un suggestivo borgo di Maremma situato nella zona delle Colline Metallifere, le sue bellezze, il suo centro storico e molto altro? Montieri DI REDAZIONE 68 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 S i sono svolte a Montieri, il più antico castello minerario della Toscana, le Giornate Fai d?Autunno organizzate dalla delegazione Fai di Grosseto. L?appuntamento è andato in scena a metà ottobre, con le visite guidate alla scoperta del borgo e delle sue bellezze: l?antico castello di Montieri, le sue vie, il suo centro storico, recentemente riqualificato in occasione della realizzazione del teleriscaldamento geotermico. La storia antica di Montieri è indissolubilmente legata all?attività metallurgica, prima argentifera, proseguita poi con l?estrazione del rame ed infine con la pirite per la produzione di acido solforico. La ricchezza del sottosuolo ha modellato le strutture del castello che, ancor oggi, mantiene intatto un fascino antico e rimanda, con le sue case torri, il cassero ed alcuni palazzi signorili, ai fasti dei tempi che furono e ad un?antica magnificenza e ricchezza. Oggi Montieri è un?eccellenza eco europea, comune 100% rinnovabile dal 2015, finalista del Regiostars Award a Bruxelles nel 2017, all?interno di un geoparco Unesco, il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, in un contesto ambientale e paesistico di incredibile valore. ?Montieri ? commenta Maria Pia Vecchi, capo delegazione del Fai della Provincia di Grosseto ? è da considerare un?eccellenza eco europea che ha cominciato a lavorare in tempi non sospetti a temi attualissimi sulla sostenibilità ambientale e sulle fonti energetiche rinnovabili. Come nel passato, anche oggi Montieri ci detta una via da seguire per coniugare in modo armonioso il rapporto dell?uomo con l?ambiente. Fin dall?antichità e per tutto il Medioevo ha fatto della ricchezza del sottosuolo, rame ed argento, lo strumento principale del suo prospero sviluppo economico ed è stato sempre considerato il più antico castello minerario della Toscana. Oggi Montieri e i suoi abitanti hanno rinnovato l?antico patto di amicizia e di mutuo soccorso tra uomo e ambiente. Per questo motivo, la delegazione di Grosseto ha scelto con le Giornate FAI di contribuire a diffondere conoscenza e rispetto dell?habitat che ci circonda narrando la storia di Montieri attraverso l?esperienza e l?impegno della Fondazione nell?educazione della collettività nella difesa dell?ambiente?. ?Si tratta di un orgoglio e di una grande soddisfazione ? afferma il sin- daco di Montieri, Nicola Verruzzi ? oltreché di un?enorme operazione di marketing territoriale. Abbiamo con entusiasmo risposto alla proposta della delegazione FAI di Grosseto concertando un programma che non si limitasse alla visita di singoli luoghi ma che offrisse una narrazione, uno spaccato del territorio partendo dalle sue origini di castello minerario più antico della Toscana e bacino argentifero, fino ai giorni nostri con le politiche ambientali e sulla sostenibilità energetica mediante lo sfruttamento delle rinnovabili di cui questo territorio è da anni pioniere senza trascurare le migliori energie o i progetti più caratterizzanti che in qualche modo abbiamo cercato di coinvolgere e far risaltare. Un connubio tra passato e futuro nel quale la terra, il sottosuolo, costituisce il fil rouge ma anche il motore, da sempre, di sviluppo di quest?area?. ?Si è partiti ? prosegue Verruzzi ? dalla straordinaria Canonica di San Niccolò per proseguire con la chiesa di San Giacomo nella quale la voce struggente della viola da gamba in omaggio all?omonimo festival di Gerfalco ha accompagnato la visita e la storia di Giacomo Papocchi all?interno della PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? La storia antica di Montieri è indissolubilmente legata all?attività metallurgica, prima argentifera, proseguita poi con l?estrazione del rame ed infine con la pirite per la produzione di acido solforico cripta che ospitò gli anni della sua espiazione e redenzione. Eccezionalmente è stato aperto il palazzo Papi Mattii, per la prima volta, ove soggiornò il granduca Leopoldo così come eccezionalmente sono state visitate le roste, i calanchi rossi sul Merse grazie alla preziosa collaborazione di Eni Rewind la cui visita ha dato modo di annunciare, con soddisfazione, che a valle di un interminabile iter e dopo un lavoro instancabile da parte del comune e delle altre istituzioni in breve prenderà il via la prima tranche di bonifiche minerarie nell?area. Questo e molto altro il territorio ha offerto ai visitatori Fai. È stata un?esperienza stimolante che ha esaltato un territorio che vanta millenni di gloriosa storia ma anche un presente virtuoso ed importanti progetti per il futuro?. Il percorso è iniziato con la visita del borgo: l?antica via delle fonderie, laddove nel medioevo sorgeva la zecca, poi il cassero, quindi si sono percorse a piedi le strade acciottolate del centro storico. accompagnati da ciceroni locali e volontari del Fai. Dame e popolani in costume hanno allietato la visita. Una visione in 3d realizzata durante le campagne archeologiche svoltesi in occasione dei lavori per il teleriscaldamento ha calato i visitatori nella realtà della Montieri medievale, com?era e come si viveva nel 1200. Il tour è proseguito con il bus navetta fino ai resti della canonica di San Niccolò, unico esempio di chiesa con pianta a 6 petali in Italia, un complesso religioso recentemente venuto alla luce ma aperto al pubblico soltanto lo scorso anno. Ad accompagnare i visitatori è stato uno degli archeologici che hanno condotto gli scavi nei quattro anni di campagne concluse nel 2014. Quindi il viaggio è approdato alla chiesa di San Giacomo da cui è possibile ammirare un panorama incredibile e in compagnia di alcuni cavalieri con spada e mantello è stata riproposta l?epopea di Giacomo Papocchi, visitando- ne la cella dove espiò le proprie pene. Papocchi è il montierino più illustre, poi divenuto Beato e soprattutto protagonista di una storia incredibile. Subito dopo è stato visitato il monumento ai minatori realizzato ai piedi della via che conduce alla chiesa di San Giacomo, realizzato dall?artista Enzo Arduini. Presso la pieve dei Santi Michele e Paolo i visitatori hanno potuto vedere il più antico organo della provincia di Grosseto. Solo per i soci Fai è stato anche possibile visitare per la prima volta l?interno di Palazzo Matii accompagnati dal proprietario. Nel pomeriggio il tour ha portato a Le Roste di Boccheggiano, sito chiuso alla metà degli anni `90. Ad accompagnare i visitatori è stata Alessandra Casini, direttrice del Parco delle Colline Metallifere. Il sito è l?unica testimonianza al mondo del metodo di Raimondo Conedera, famoso per aver inventato un metodo che porta ad una maggior produzione di rame ricavato da minerali estratti, grazie al quale l?industria mineraria toscana visse un periodo molto florido. Le Giornate Fai d?Autunno a Montieri sono state promosse dal Fai con il patrocinio della Provincia di Grosseto e la preziosa collaborazione del Comune di Montieri e delle associazioni locali. Il Fai ringrazia: famiglia Paradisi, Croce Rossa Italiana, Alessandra Casini di Parco Colline Metallifere, Eni Rewind, Alessandro Pierini di Festival delle Viole, Associazione culturale La Meria Montieri, La Parrocchia di Montieri, L?Opera Beato Giacomo, la Cooperativa Itinera. 70 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 VIVI ITINERARIO ARTISTICO Grosseto, il periodo medievale della città nella ricostruzione grafica di Massimo Tosi Le tavole a china acquerellata di Massimo Tosi ci guidano in questo numero alla visita degli angoli medievali di Grosseto, importanti testimonianze del periodo storico che ha contraddistinto la crescita della città e meta di un tour, virtuale o reale (a seconda delle esigenze), sulle tracce della storia, dell?arte, della bellezza TESTO DI ELISABETTA RUSSO - TAVOLE DI MASSIMO TOSI Il Cassero Senese e le Mura Medicee 72 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Porta Vecchia I l viaggio alla scoperta delle diverse località di Maremma con l?ausilio delle tavole di Massimo Tosi, questo mese ci porta a parlare di Grosseto ed in particolare di alcuni dei luoghi architettonici più significativi di questa bella città, luoghi che risalgono al suo periodo medievale. E lo facciamo sempre attraverso gli acquarelli di Tosi, con il quale stiamo percorrendo da diversi mesi un affascinante tour in giro per la Maremma. Il Cassero Senese e le Mura Medicee La visita a Grosseto Medievale non può che incominciare dal ?simbolo della città?, il Cassero Senese e le Mura Medicee che circondano il centro storico e che, pur con modifiche ed adattamenti nel tempo, sono giunte a noi quasi complete, uno dei pochi esempi in Italia, come ben si vede nella tavola a volo d?uccello di Tosi che ci parla brevemente della storia di questa costruzione: ?Della Grosseto medievale è rimasto poco, l?antica cinta muraria è completamente scomparsa. Rimane il Cassero Senese risparmiato durante i lavori di costruzione della nuova cinta muraria della seconda metà del cinquecento. Tale costruzione è un massiccio torrione a pianta rettangolare rivestito in travertino con terrazza coperta in sommità con parapetto in mattoni. Conserva ancora elementi che rimandano alla città di Siena come lo stemma bianco e nero e il tipico arcone alla senese, con due archi, esterno a sesto acuto e interno a sesto ribassato. Questo imponente arcone costituiva la Porta di Santa Lucia, uno degli accessi alla città della cinta difensiva medievale. Le mura medievali comprendevano ben quattro porte: la Porta Vecchia a sud che ancora esiste, la Porta nuova a nord e la Porta di San Michele a ovest, demolita per consentire l?ampliamento della cerchia in epoca cinquecentesca. Il disegno a volo d?uccello mostra l?inserimento del cassero nel Bastione cinquecentesco, una vera e propria macchina difensiva progettata da Baldassarre Lanci. Cosimo I de? Medici commissionò i lavori per la riqualificazione dell?antica cerchia, la città fu racchiusa da possenti mura esagonali in laterizio tuttora conservate dotate di garritte e cannoniere?. Una bella e lunga passeggiata sui bastioni, interamente percorribili, è da non perdere, così come si può gradevolmente godere dell?accoglienza presso il Cassero in occasione dei molti eventi espositivi e culturali spesso ospitati presso la struttura, ideale palcoscenico PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Il Cassero Senese e le Mura Medicee, Porta Vecchia, la chiesa di San Pietro e la Cattedrale di San Lorenzo i luoghi interessati dal tour naturale. Porta Vecchia Ci soffermiamo ora sulla sopra citata Porta Vecchia, elemento di rilievo storico-architettonico, attraverso la quale si accede al centro storico passando per la cosiddetta Piazza del Sale (in passato Piazza d?Armi). È la più antica porta delle mura di Grosseto, faceva parte dell?antico circuito murario medievale, risale al XIV secolo ed era l?accesso meridionale alla città, popolarmente chiamata anche Porta Cittadina. La porta era dotata di un cassero, una fortificazione turrita con tanto di apparato a sporgere e merli a scopo difensivo. ?Nel disegno ? spiega Tosi ? si vede ancora l?antico arco a sesto acuto sotto l?arco basso e tozzo della nuova cinta muraria, l?antica porta risulta quindi inglobata nelle mura medicee. Ribattezzata 74 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 La chiesa di San Pietro Porta Reale fu l?unico accesso per oltre duecento anni; la torre difensiva fu abbattuta e la struttura sporgente delle mura adiacenti fu demolita per migliorare l?accesso e creare una piazzetta antistante. Il primo sobborgo fuori delle mura si andò costruendo proprio di fronte alla porta chiamato appunto sobborgo di porta vecchia?. Attraverso Porta Vecchia possiamo accedere al centro storico, passando per la cosiddetta Piazza del Sale, per andare a vedere i due importanti edifici dell?epoca medievale rappresentati nelle prossime tavole di Tosi, la Chiesa di san Pietro e la Cattedrale di san Lorenzo. La chiesa di San Pietro Citata nella bolla di Papa Clemente III del 1188, è il più antico edificio religioso della città di Grosseto. La struttura originaria pare esistesse già nell?VIII secolo. L?edificio odierno risale al XII secolo con interventi risalenti al XVI e XVII scolo. Il campanile poggia su basamenti di epoca romanica, ma la cella campanaria e la cupoletta di copertura risalgono al 1625. È probabile che la chiesa sia stata eretta come chiesa stazionale plebana lungo il tratto della via Aurelia. L?asse viario dell?antica consolare romana attraversava infatti il centro cittadino e le più antiche chiese prospettavano sull?importante arteria. ?La parte stilisticamente più apprezzabile ? illustra Tosi ? risulta essere l?abside che conserva i caratteri dell?architettura romanica. Il disegno illustra la scansione dello spazio semicircolare con l?inserimento di lesene che si concludono nella sequenza di tre archetti pensili. Il rivestimento dell?abside e delle fiancate risulta essere di Cattedrale di San Lorenzo travertino. Blocchi di travertino finemente lavorati sono presenti nel paramento murario inferiore della facciata. Adornano il prospetto quattro bassorilievi di epoca altomedievale: uno raffigura elementi vegetali, su un altro è scolpita una figura umana, mentre gli altri due si caratterizzano per una serie di animali. L?interno della chiesa ha una sola navata, poco riconoscibili gli elementi stilistici originari a seguito dei massicci interventi di ristrutturazione che si sono susseguiti nel tempo?. Cattedrale di San Lorenzo La Cattedrale è situata in Piazza Dante, piazza dalla caratteristica forma trapezoidale e su cui affacciano i palazzi più significativi della città. La chiesa fu costruita per trasferirvi la sede vescovile da Roselle e ?può a prima vista ? commenta Tosi ? far pensare di essere di fronte ad un monumento del periodo gotico, infatti nella chiesa sono presenti tutti gli elementi che caratterizzano tale stile a partire dalla bicromia biancorossa dai tre portali archiacuti strombati con loggette, l?ampio rosone e il timpano finale. In realtà si tratta di un?opera neomedievale, stile architettonico che nel periodo romantico andava per la maggiore. Quindi niente di medievale se non qualche scultura sopravvissuta della prima fase costruttiva nel rosone e i simboli dei quattro evangelisti posti sulla cornice marcapiano?. La prima cattedrale di San Lorenzo risaliva infatti al periodo gotico e fu riedificata sul luogo di una preesistente pieve intitolata a Santa Maria. L?edificazione si deve all?architetto senese Sozzo di Rustichino tra 1294 e il 1302. È il luogo di culto più importante della città di Grosseto e nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni in senso rinascimentale e barocco. ?Il volto odierno corrisponde all?ultimo rifacimento eseguito in un periodo che va da 1840 al 1865. La parte più attinente allo stato originario ? spiega Tosi ? sembra essere il fianco destro che prospetta su Piazza Dante con due finestre gotiche a bifora. Molto interessante la parte scultorea del portale laterale e delle finestre. Alla bottega di Agostino di Giovanni si deve la trecentesca statua di San Lorenzo posta fra le due finestre. Al 1402 risale il campanile posizionato sul fianco sinistro?. Concludiamo qui il nostro tour virtuale, come sempre con l?augurio di una piacevole visita alla Grosseto medievale, e non solo, e con l?appuntamento alla prossima meta che Massimo Tosi ci farà scoprire. PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 LAVORO CNA Grosseto, presentati i risultati dell?indagine sul fabbisogno formativo, condotta su scuole ed imprese Nelle foto alcuni momenti del convegno Il 50% delle imprese sta per affrontare il passaggio generazionale e il 62% degli studenti è interessato a diventare imprenditori: sono solo due dei dati emersi con la prima fase del progetto ?Artigiani del futuro? pensato per favorire il dialogo tra scuole e imprese e creare di crescita per il territorio ? Le aziende artigiane di fronte alle sfide del futuro: relazione con il territorio e con il sistema dell?istruzione, fabbisogni professionali e transizione generazionale?, sono stati questi i temi al centro del convegno organizzato a fine settembre, da Cna Grosseto al Polo universitario Grosseta- no. Alla presenza di numerosi relatori, istituzioni e delle scuole, l?associazione degli artigiani e della piccola e media impresa grossetana ha presentato i risultati di un?indagine avviata nel mese di aprile scorso, in collaborazione con Simurg Ricerche, che ha coinvolto centinaia di imprese, studenti ed insegnanti degli istituti tecnico professionali della provincia, per capire quali sono i bisogni e progettare modalità di formazione innovativa per incrociare al meglio la domanda e l?offerta di lavoro. Anche per questo l?evento ha visto il supporto della Fondazione Polo universitario grossetano e dell?ufficio scolastico pro- PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Perché anticipare i bisogni significa scommettere sul futuro, seguire la direzione dello sviluppo, sapere su quali scenari professionali conviene investire, quali interventi promuovere vinciale. Obiettivo dell?iniziativa è quello di lavorare su progetti che possano mappare i bisogni delle imprese, creare proposte formative ad hoc e far incontrare il mercato del lavoro e i giovani. Accanto a questo Cna intende creare un osservatorio permanente sull?analisi del fabbisogno formativo ed impostare azioni finalizzate a favorire il ricambio generazionale delle imprese. *** Ebbene, il 50% delle imprese che hanno partecipato all?indagine promossa da Cna ha appena affrontato, o è in procinto di affrontare il passaggio generazionale; il 62% degli studenti che hanno risposto al questionario si dichiarano interessati, dopo il diploma, a diventare imprenditori. Sono solo due dei dati emersi con la prima fase del progetto ?Artigiani del futuro?, lanciato come detto dall?associazione grossetana degli artigiani e della piccola e media impresa e realizzato da Simurg Ricerche per ideare nuove strategie che mettano in relazione il mondo del lavoro con quello delle scuole. ?Questi due dati, che sono solo una minima parte delle informazioni che abbiamo raccolto con questa prima parte di indagine ? commenta il direttore di Cna Grosseto Anna Rita Bramerini ? sembrano in controtendenza rispetto a quanto si registra di frequente nella nostra provincia: la difficoltà di far sopravvivere la propria impresa, spesso sana e in salute, quando per il titolare si avvicina l?età della pensione?. segue a pag. 80 78 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Premio Cambiamenti, sul podio tre aziende attente all?ambiente, al recupero delle risorse e ai prodotti tipici del territorio Scelte per la selezione regionale la SienaBioActive, il Borgo della Canapa e Passione Toscana. A loro vanno anche i voucher offerti da Cna Grosseto per un valore complessivo di mille euro P rodurre da scarti risorse, favorire il riuso per tutelare l?ambiente, incentivare l?utilizzo di elementi naturali e sfruttare le potenzialità del territorio, dal punto di vista delle produ­ zioni locali, per la crescita economica: sono questi i punti che accomunano le tre aziende scelte da Cna Grosseto come finaliste per il Premio Cambia­ menti e come vincitrici del contest ter­ ritoriale. Cambiamenti è il premio al pensiero innovativo delle giovani imprese italia­ ne ed è un?iniziativa che Cna promuo­ ve a livello nazionale da tempo, per Michele Agostini Giovani Imprenditori CNA sostenere, anche con investimenti in denaro, le start up e le imprese nate dopo il 1° gennaio 2018. In ogni edizione, quindi, le associazio­ ni territoriali, come Cna Grosseto, sono chiamate a selezionare tre imprese da inviare alla finale regionale; da qui, poi, saranno fatti tre nomi per ogni regione d?Italia, che si sfideranno alla selezione nazionale. In palio, tra gli altri premi, anche 20mila euro per la prima classifi­ cata e 5mila euro per la seconda e la terza, oltre a una serie di opportunità di formazione e crescita messe in campo da Cna e dai partner dell?iniziativa. Nella foto, le imprese partecipanti con i rappresentanti di Cna Grosseto Ebbene, ad aggiudicarsi quindi il pri­ mo posto, nel corso della finale provin­ ciale che si è tenuta mercoledì 19 otto­ bre nella sala conferenze del Polo Cla­ risse a Grosseto, è stata l?impresa Sie­ naBioActive, seguita, al secondo posto da Il borgo della canapa e al terzo da Passione Toscana. ?Tre imprese innovative che ? sottoli­ nea Michele Agostini, presidente dei Giovani imprenditori di Cna Grosseto ? pur operando in ambiti diversi, hanno alcuni tratti comuni come il rispetto dell?ambiente e la volontà di reimpiega? re le risorse di cui disponiamo, anche quelle che apparentemente possono essere considerate scarti, e di sfruttare le potenzialità del territorio, in termini di produzioni locali di eccellenza, come ele? mento di crescita economica e sociale?. ?Ma il nostro plauso ? aggiunge il presidente di Cna Grosseto Riccardo Breda ? va a tutti i partecipanti perché, ancora una volta, hanno dimostrato che sul territorio c?è voglia di fare impresa, di mettersi in gioco, di spendere le pro? prie competenze, conoscenze e creativi? tà per realizzare qualcosa che possa contribuire alla crescita dell?economia provinciale, nonostante le di?coltà?. Durante l?evento, che ha visto altre imprese del territorio raccontare la pro­ pria esperienza e al quale hanno parte­ cipato anche rappresentanti delle scuo­ le, proprio per rinsaldare il lavoro che Cna sta portando avanti con e per i gio­ vani, sono stati consegnati i riconosci­ menti ai vincitori. Tutte le imprese che si sono candida­ te al Premio Cambiamenti hanno diritto alla tessera gratuita di Cna per un anno, che permette di accedere a una serie di servizi che l?associazione mette in cam­ po per gli artigiani associati. Ai primi tre, inoltre, sono stati conse­ gnati dei voucher del valore complessi­ vo di 1000 euro, rispettivamente, di 500, 300 e 200 euro da spendere in ser­ vizi presso l?associazione o presso tutte le imprese a?liate a Cna. Le imprese sul podio Ecco chi sono i vincitori. Al primo posto SienaBioActive, impresa nata come spin o? dell?Univer­ sità di Siena dai risultati della ricerca sullo sviluppo sostenibile e sulla bioeco­ nomia. L?impresa, che ha sede sull?A­ miata, trasforma il riccio della castagna igp, certificata dall?associazione per la valorizzazione della castagna del Monte Amiata in una linea di biocosmetici der­ mofunzionali ed eco sostenibili. Seconda classificata Il borgo della canapa, impresa di Roccastrada, atten­ ta all?economia circolare e green, spe­ cializzata nella produzione della canapa che ha l?obiettivo di dare vita a una nuova filiera nazionale, organica e pro­ duttiva, pensata in modo solidale e non competitivo. Il borgo della canapa lavo­ ra all?estrazione al confezionamento di prodotti come olio extra­vergine, farina, latte e burro, ottenuti da semi e inflore­ scenze della canapa, da usare nel setto­ re alimentare e cosmetico. Al terzo posto Passione Toscana, il portale online di riferimento per tutti gli amanti della Toscana che intendono assaporare a 360 gradi tutte le eccellen­ ze della regione con un attenzione par­ ticolare all?enogastronomia. Tramite l?e­commerce, Passione Toscana può fornire a clienti privati e aziende di tutto il mondo le eccellenze prodotte in regione e a breve sarà possibile anche prenotare esperienze, alloggi, degusta­ zioni, attraverso una piattaforma a cui la società sta lavorando. Le altre partecipanti Si sono candidate al Premio Cambia­ menti altre giovani realtà del territorio: la cooperativa di comunità della Maremma ?Le vie?, il laboratorio odon­ totecnico di Emiliano Fiorenzano, la cooperativa di comunità ?Il Borgo?, Scarpini group srl, 4 Mura srl, Bico snc, Tk1 Fire, Nouvelle Esthetique, Piccola Peste Toilette: tutte loro potranno godere di un anno di a?liazione gratui­ to a Cna Grosseto. PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI ???? L?iniziativa ha visto il sostegno della Fondazione Polo universitario grossetano e dell?ufficio scolastico regionale e la presenza di numerosi relatori tra istituzioni, locali e regionale, ed esperti, oltre che di molti studenti e loro insegnanti ?Numeri che dimostrano ? aggiunge il presidente Riccardo Breda ? che il nostro lavoro va nella giusta direzione e che il problema non è la mancanza di giovani interessati all?attività imprenditoriale, ma forse le poche occasioni di dialogo, confronto e lavoro condiviso tra il mondo dell?impresa artigianale e quello della scuola. Un elemento che, se affrontato correttamente, può contribuire a superare il gap, che da anni il nostro paese affronta di mancanza di manodopera qualificata e percentuale di giovani che non trovano occupazione?. Di questo e di molto altro si è parlato al Polo universitario grossetano in occasione del convegno ?Le aziende artigiane di fronte alle sfide del futuro: relazione con il territorio e con il sistema dell?istruzione, fabbisogni professionali e transizione generazionale?, che ha visto, oltre al sostegno della Fondazione Polo universitario grossetano e dell?ufficio scolastico regionale già citati, la presenza di numerosi relatori tra istituzioni, locali e regionale, ed esperti, oltre che di molti studenti e loro insegnanti. Al centro dell?incontro la presentazione dell?indagine svolta nelle imprese del territorio e nelle scuole della provincia, che ha coinvolto insegnanti e studenti, con l?obiettivo ambizioso di creare un osservatorio permanente sull?analisi del fabbisogno formativo ed impostare azioni finalizzate a creare proposte formative ad hoc, fare incontrare il mer- 80 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Nella foto il tavolo dei relatori in occasione del convegno ?Le aziende artigiane di fronte alle sfide del futuro: relazione con il territorio e con il sistema dell?istruzione, fabbisogni professionali e transizione generazionale? cato del lavoro e i giovani e, dove possibile, favorire il ricambio generazionale trasmettendo il patrimonio di saperi e competenze di cui le imprese dispongono e che può essere arricchito dalle competenze dei giovani. Sì perché un altro elemento degno di nota, è che i ragazzi hanno voglia di migliorarsi e sono interessati a progetti, anche di alternanza scuola-lavoro o di percorsi per le competenze trasversali e l?orientamento (ptco) che possano indirizzarli in modo concreto nell?acquisizione di nuove competenze e nelle scelte future. Lo studio realizzato fotografa, infatti, una realtà in cui il 38% dei ragazzi intervistati che ha realizzato esperienze di alternanza scuola-lavoro o pcto le giudica molto positive, mentre il 46% abbastanza, e il 50% delle risposte raccolte sottolinea come l?esperienza svolta sia coerente con il percorso di studi. Le esperienze più gradite sono quelle di stage in azienda (il 58%). D?altro canto, gli studenti danno anche una serie di suggerimenti per migliorare ancora; tra questi quello di avere una preparazione specifica prima dello stage, organizzare più ptco durante l?anno, aumentare le ore di attività fuori dalla scuola. Dal lato aziende è importante rilevare come il 59% delle imprese intervistate non abbia avuto rapporti con le scuole, ma il 33% si dichiara interessato ad avviarli. Numeri che parlano di un dialogo possibile, quindi, che il progetto di Cna intende sostenere e contribuire a realizzare, favorendo tutte le possibili iniziative che vadano in questo senso. Per questo motivo l?indagine statistica sarà riproposta nelle prossime settimane, estendendo il campione dei partecipanti e incrementando quindi i dati raccolti, così da coprire il nuovo ciclo di studi degli istituti superiori. La sperimentazione, che si è svolta da aprile a settembre, è partita coinvolgendo gli istituti tecnici superiori, ma l?obiettivo è indagare anche le aspettative e le richieste degli studenti e degli insegnanti degli altri istituti superiori. Al convegno, moderato dal giornalista Alfredo Faetti, hanno preso parte, oltre ai rappresentanti di Cna Grosseto, Moreno Toigo, di Simurg Ricerche, che ha illustrato i risultati dell?indagine, Alessandra Nardini, assessora regionale all?Istruzione alla Formazione e al Lavoro, Cristina Grieco, presidente Indire, Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto, Teresa Madeo, per l?Ufficio scolastico regionale, Leonardo Marras, assessore regionale alle Attività produttive, Marco Baldi, responsabile Area studi e ricerche Cna nazionale, Andrea Piccaluga, Scuola superiore Sant?Anna di Pisa, Luca Tonini, presidente Cna Toscana. Le conclusioni sono state affidate ad Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto. VIVI SALUTE ?Hai cura di te e dei tuoi cari??, la campagna Tema Vita attenta alla salute dei propri soci Rimborso del 50% dei costi di visite specialistiche, analisi del sangue, diagnostica strumentale e cure fisioterapiche. È l?aiuto concreto a beneficio dei propri soci messo in pista da Tema Vita, la Mutua di Banca Tema, con la campagna ?Hai cura di te e dei tuoi cari?? al via il 1° novembre fino al prossimo al 31 dicembre DI REDAZIONE 82 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 Il contesto Dopo gli anni di incertezza e difficoltà legati alla pandemia da covid-19, le famiglie italiane si trovano oggi ad affrontare una crisi forse ancora peggiore, in cui si intrecciano gli effetti di una guerra alle porte dell?Europa, dagli sviluppi imprevedibili compresa la minaccia nucleare, una crisi energetica indubbiamente peggiorata dal conflitto in corso e una crisi ambientale che, per troppo tempo ignorata, sta mostrando i suoi effetti con catastrofi di vario tipo ed entità. Le conseguenze di un tale scenario si stanno purtroppo evidenziando sempre più chiaramente in questo autunno che vede un?inflazione mai così elevata negli ultimi anni, un rischio di contrazione economica ed effetti pesanti sulle famiglie italiane. Del resto la tutela della salute e del benessere fisico e mentale è un tema entrato in crisi già al momento dell?inizio della pandemia quando, un inevitabile concentrarsi dell?attenzione sulla necessità di arginare l?espandersi del covid-19 ha portato, sia i singoli che le strutture di cura, a rimandare se non tralasciare tutte le attività di prevenzione delle malattie se non le cure vere e proprie di problematiche che sembravano al momento ?minori?. E se nell?ultimo anno si era registrata una certa normaliz- zazione su questo fronte, l?incedere delle nuove crisi e soprattutto l?aumento dei costi, sta inducendo le famiglie a contrarre di nuovo le spese mediche se non a rinunciare proprio alle cure. La campagna A fronte di una simile situazione, il Consiglio di Amministrazione di Tema Vita, la Mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore e che ha tra le proprie finalità statutarie la tutela del benessere dei propri associati con particolare attenzione alla cura della salute, ha voluto dare ai propri soci un aiuto concreto e utile. A partire dal 1° novembre, infatti, e fino al 31 dicembre 2022, tutti i soci dell?associazione potranno ricevere un rimborso pari al 50% del costo della prestazione ricevuta, sia essa una visita specialistica, esami di diagnostica strumentale, analisi del sangue o cure fisioterapiche, eseguiti in una qualsiasi struttura pubblica o privata. Rientrano quindi nelle prestazioni rimborsabili al 50% anche quelle pagate con ticket sanitari presso ospedali o distretti della Asl del Sistema Sanitario nazionale. Inoltre, nel caso che la prestazione venga effettuata presso uno dei centri/medici convenzionati, il socio può beneficiarie di uno sconto sul prezzo praticato dalla struttura sanitaria. ?Un aiuto concreto e importante ? sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini ? che abbiamo voluto con forza promuovere per sostenere tutti i nostri soci e le loro famiglie in questi anni così difficili?. ?Per avere diritto al rimborso sarà sufficiente essere Soci della Mutua e, eccezionalmente per questa campagna, si avrà accesso ai rimborsi immediatamente dal giorno stesso in cui si sceglie di associarsi (mentre normalmente sono previsti 30 giorni di attesa). L?invito è quindi ad associarsi quanto prima, per avere accesso a questa campagna eccezionale e per farlo sarà sufficiente recarsi presso una delle 53 filiali di Banca Tema ed essere cliente o socio della BCC. Sarà possibile utilizzare il rimborso anche per figli minorenni?. I dettagli della campagna e le modalità di richiesta dei rimborsi, sono consultabili sul sito www.temavita.it. La storia di Tema Vita Da oltre 10 anni impegnati nella tutela della salute e del benessere dei propri soci. Quella di Tema Vita, l?attuale cassa mutua che vede come socio sostenitore Banca Tema Terre Etrusche di Valdichiana e di Maremma Credito Cooperativo, è una storia ormai radicata che viene da lontano. PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI ???? Gli anni di crisi che stiamo attraversando rischiano di indurre a trascurare il benessere fisico e mentale. La Mutua, che vede Banca Tema come socio sostenitore, ha tra le proprie finalità prioritarie la promozione della salute dei soci Nella foto il Polo ?Pietro Aldi? a Saturnia Il progetto nasce dalla fusione due esperienze forti, importanti e pionieristiche: Amici per sempre, cassa mutua nata nel 2011 per volere della allora Banca Valdichiana Credito cooperativo ToscoUmbro e Tema Vita, nata nel 2016 come evoluzione della Mutua della Maremma (fondata nel 2014 per volere della Banca della Maremma Credito Cooperativo di Grosseto) a seguito della fusione della Banca della Maremma con la BCC di Pitigliano e la Banca di Saturnia e Costa d?Argento. Amici per sempre e Tema Vita sono state tra le prime Casse mutue a nascere in Toscana ed a credere nell?importanza di queste iniziative con l?obiettivo di espletare al meglio le priorità statuarie di ogni Banca di Credito Cooperativo. Tema Vita oggi, numeri e servizi Tema Vita è una Cassa mutua che conta attualmente oltre 4.000 soci e opera in un territorio compreso tra le regioni Toscana (province di Arezzo, Grosseto e Siena), Umbria (provincia di Perugia) e Lazio (provincia di Viterbo). Una realtà importante che interviene: a tutela della SALUTE con sconti, sussidi e contributi per spese sanitarie presso strutture convenzionate e non solo (come nel caso della campagna in corso), la possibilità di adesione a campagne di prevenzione e la realizzazione di iniziative orientate alla prevenzione con incontri e conferenze; a sostegno della FAMIGLIA con sussidi al socio ed alla sua famiglia per le spese di acquisto di materiale scolastico e sconti in strutture convenzionate o in alcuni casi sull?iscrizione ad attività sportive e altro; a promozione della CULTURA con eventi, viaggi, incontri e anche attraverso le attività della struttura museale Polo culturale Pietro Aldi, di proprietà di Banca Tema ma gestito da Tema Vita. Tema Vita aderisce inoltre al COMIPA, Consorzio tra Mutue Italiane, e questo garantisce ai soci la Carta mutuasalus che permette di accedere a sconti e rimborsi in una serie di strutture convenzionate nel territorio nazionale e non solo. Le quote associative variano da: 20 euro annui per i ragazzi under 30 se soci di Banca Tema e 25 euro se solo clienti, 40 euro per i soci di Banca Tema over 30 e 48 euro se solo clienti. Il Polo Culturale Pietro Aldi F iore all?occhiello di Tema Vita è il ?Polo Culturale Pietro Aldi?, pinacoteca, di proprietà di Banca TEMA che si trova a Saturnia (Mancia­ no, Grosseto) gestito proprio da Tema Vita, nell?ambito delle sue finalità di promozione culturale. Il museo, creato nel 2016, conserva ed espone la maggiore collezione esistente di opere dell?omonimo pittore mancia­ nese, un patrimonio culturale di rilievo che l?Istituto di credito mette a disposi­ zione della comunità gratuitamente. Pietro Aldi (Manciano, 1852­1888) 84 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 nella seconda metà dell?800 ha rap­ presentato con e?cacia la grande sto­ ria, compresa quella della neonata nazione italiana anche dipingendo paesaggi e volti della sua amata Maremma. All?interno del Polo è presente una Biblioteca, attrezzata per attività didattiche per bambini e ragazzi. Il Polo promuove e aderisce a molte iniziative culturali, come ad esempio l?iniziativa ?Domenica nei Musei di Maremma?, promossa nell?autunno 2022 dalla Rete museale della Provin­ cia di Grosseto che prevede visite gra­ tuite ed iniziative speciali nella prima domenica dei mesi di ottobre, novem­ bre e dicembre. Sempre presso il Polo è in corso di svolgimento la mostra ?Gastone Novelli ­ Saturnia, le origini, la magia del segno? (9 aprile 2022 ­ 8 gennaio 2023) dedicata al noto artista operan­ te negli anni ?60 nell?ambito dell?avan­ guardia che, arrivato a Saturnia in vacanza, se ne innamorò e vi prese una casa che divenne laboratorio cul­ turale e artistico. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Montepescali e Braccagni: due piccoli borghi tra arte, storia e tradizioni della Maremma DI GIADA RUSTICI Prosegue il viaggio alla scoperta delle frazioni del Comune di Grosseto. Dopo Batignano e Roselle, Marina di Grosseto e Principina a Mare, Rispescia ed Alberese, Istia d?Ombrone, a novembre il tour tocca altri due piccoli borghi a due passi dal capoluogo maremmano, pieni di storie da raccontare: Montepescali e Braccagni M aremma, luogo di pace e tranquillità, dove è facile perdersi nel ventaglio di sfumature della natura: non è solo mare, ambienti naturali mozzafiato e destinazioni turistiche, ma è soprattutto una terra di arte e cultura, grazie all?imponente patrimonio storico, artistico e archeologico dei tanti borghi medievali rimasti intatti nel tempo, che testimoniano tutta la grandezza e bellezza di un?area che probabilmente non ha eguali in tutta la penisola italiana. Uno di questi borghi è Montepescali, ?Balcone della Maremma?, situato ad una manciata di chilometri da Grosseto, che conta poco meno di 300 abitanti, 86 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 posto su una collina a 222 metri di altezza, un tempo nei pressi del lago Prile, dalla quale è possibile ammirare tutta la costa dell?Arcipelago toscano e persino la Corsica. La storia di questo borgo, che deve il suo nome all?attività che principalmente lo sostentava, la pesca, trova la prima documentazione nel 1080 per poi ricomparire nei primi anni del 1300 sotto il controllo di Siena: proprio durante la guerra fra i Senesi e gli Aldobrandeschi, Montepescali fu occupato dall?esercito senese ma la comunità locale, pur sottomettendosi, mantenne una buona autonomia, emettendo addirittura un proprio statuto comunale nel 1427. In qualità di punto strategico, quale effettivamente era, il castello evidenzia un ampio sviluppo espandendosi come dimostrano le quattro o cinque cerchie di mura che lo recingeranno, con la cinta più tarda datata XVI secolo. Se la cinta medievale era caratterizzata da torri quadrate, ben 12, quella ultima fu adattata alla difesa legata alla scoperta della polvere da sparo. Nel 1627, poi, Montepescali entrò a far parte definitivamente del Granducato di Toscana, fino a quando fu concesso in feudo ai conti d?Elci e da questi passò poi ai Tolomei, ai Guadagni ed infine ai Federighi. A seguito di ciò Montepescali Montepescali passò sotto i Medici, rimanendo Comune fino al 1783, fu poi aggregato a Roccastrada ed infine, nel 1905 diventò una Frazione del Comune di Grosseto. Con la Legge 1766 del 27 giugno 1927, però, Montepescali riacquistò la sua autonomia amministrativa e i Diritti di Uso Civico usurpati dai governi medicei e asburgo-lorenesi, atto che fa di questo paese un Comune nel Comune. Ancora oggi il borgo mantiene il suo aspetto medievale, con stradine coperte da volte a botte, scalinate e palazzi in pietra, fra i quali spicca il Palazzo dei Priori, sede dell?antico comune, che conserva buona parte della cinta muraria Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo di forma ellittica con la semicircolare Torre del Belvedere e la quadrangolare Torre del Guascone, i resti del Cassero Senese sovrastato dalla Torre dell?Orologio con la sua curiosa storia: la torre fu dotata di un orologio a ruote nel XV secolo che però fu perso durante le lotte contro Firenze e sostituito nel 1874. Ed è a questo punto che la storia si inerpica: un determinato studioso di storia locale, Giotto Minucci, si ingegnò per ritrovarlo e riuscì finalmente a rintracciarlo a Ginevra nel Museo d?Arte e Storia dove è ancora esposto a dare mostra del suo antico meccanismo. Nelle mura si aprivano la Porta Vec- chia, di origine medievale e crollata nell?Ottocento, lungo il lato occidentale delle mura, poco a sud rispetto alla Torre del Belvedere e la Porta Nuova, costruita tra il Cinquecento e il Seicento, posta all?estremità settentrionale della cerchia muraria, vicino alla Torre del Guascone. Completa la cinta muraria il Baluardo a tre punte, fortificazione aggiunta in epoca cinquecentesca all?estremità meridionale, che interventi di ristrutturazione del secolo scorso hanno trasformato in una scenografica terrazza panoramica. Montepescali è impreziosito dalla presenza di due chiese. Nella parte alta del borgo si trova la PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI ???? Se c?è una cosa che abbiamo imparato in Maremma è che essa rappresenta una culla intrisa di segreti e tradizioni, immersi in un universo di storia che si insinua negli angoli più remoti. E Montepescali e Braccagni ne sono certamente un esempio Braccagni chiesa di San Niccolò, una vera e propria galleria d?arte che ha restituito, dopo restauri effettuati nel Novecento, affreschi di scuola senese del Trecento. La parte più interessante, disposta alla sinistra dell?ingresso, raffigura l?Annunciazione, Lo Sposalizio della Vergine, la Natività, la Presentazione al Tempio, attribuibile alla bottega di Bartolo di Fredi di Siena. L?opera più importante è la Pala d?Altare attribuita a Matteo di Giovanni, pittore di scuola senese del XV secolo: è situata lungo la parete sinistra della navata, ricollocata in San Niccolò dopo essere stata più volte spostata nei periodi di degrado strutturale della Chiesa. Si tratta di un?opera di indubbio interesse anche perché ritrae San Guglielmo di Malavalle, importante figura legata alle tradizioni religiose e popolari della Maremma, fondatore dell?ordine eremitico dei Guglielmiti. L?opera riporta in basso gli stemmi di Montepescali a prova del fatto che il Pittore fu incaricato di dipingere il quadro pro- 88 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 prio per la comunità di Montepescali. Nella parte meridionale del centro storico si trova invece la Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo con bel campanile quadrato e alcune opere d?arte di pregio, come un affresco tardogotico di scuola senese raffigurante l?Assunzione della Vergine, un antico fonte battesimale e un altare in stucco con riprodotto l?autentico stemma dell?antico comune. Non lontano dal ?Balcone della Maremma?, nascosto tra la campagna maremmana, in direzione Grosseto, risiede silente un altro borghettino, Braccagni, la cui storia si intreccia con quella di Montepescali, che veglia dall?alto. La nascita di questa frazione viene fatta risalire al 1846, quando il montepescalino Giuseppe Braccagni aprì lungo la strada Aurelia una stazione di posta con osteria, nota comunemente come il Braccagni. Nel 1864, con l?apertura della ferrovia Tirrenica e la realizzazione di una stazione ai piedi della collina di Montepescali, iniziò a formarsi il primo nucleo del paese, intorno alla posta del Braccagni; nel 1911 venne realizzato un secondo nucleo, il Braccagni Nuovo o Braccio della Stazione, con il palazzo Pieraccini, un mulino ed un?osteria. Il progetto prevedeva che, a partire dal 1 luglio 1923, il nuovo paese avrebbe preso il nome di Montepescali Stazione, proprio a sancire la stretta dipendenza dal borgo, ma tale cambiamento non avvenne mai. A partire dal 1940, con la costruzione della chiesa, dedicata San Guglielmo d?Aquitania Penitente, primo Apostolo della Maremma, del distributore di benzina, della scuola elementare e del campo sportivo, Braccagni assunse definitivamente l?aspetto e l?identità di un moderno paese rurale. La zona Braccagni è ormai rinomata per il CentroFiere del comune di Grosseto, cornice, tra i vari eventi, della Fiera del Madonnino, la più importante manifestazione espositiva dei macchinari agricoli in Toscana di scena da oltre quarant?anni; un evento sempre particolare atteso e seguito che dedica ampio spazio anche alla zootecnia, al vivaismo, al giardinaggio e all?enogastronomia. Ma non solo. Braccagni è anche considerata la ?capitale del maggio?: nel suo scenario, quasi fuori dal tempo e dalla frenesia della città, ogni anno si celebra una tradizione antichissima in Maremma, la festa del Maggio. In questa occasione squadre di ?maggerini? provenienti da tutte le parti della Maremma si riuniscono nel pomeriggio del 1 maggio nella suggestiva cornice dell?oliveto di San Rocchino, ai piedi della collina di Montepescali: un?occasione conviviale per rivivere tempi dal sapore antico. SCOPRI L?ITINERARIO DEL MESE| Storie di borghi da raccontare Montemassi, l?assedio alla rocca del 1328 e Guidoriccio da Fogliano DI DAVID BERTI Montemassi Altro giro, altra corsa. Sempre in viaggio alla scoperta della Maremma e delle mille storie che questo angolo di Toscana custodisce. In questo caso il tour approda in quel di Montemassi, sulle tracce di Guidoriccio da Fogliano noto per essere stato raffigurato da Simone Martini in un celebre dipinto oggi custodito nella sala del Mappamondo del Palazzo pubblico di Siena che ha impresso nella memoria e coscienza collettiva l?assedio alla rocca del borgo maremmano P iove. Una cinerea coltre di nuvole copre le cime delle montagne. Altre più basse, sfilacciate e solitarie, corrono trasportate dal vento a mezza costa nella valle. Gocce gli sferzano il viso e rigano giù. Grigia la giornata, grigio l?umore. Ma lui è dritto sul cavallo: il portamento nobile. Non importa se gli zoccoli perdono aderenza su pietre bagnate e scivolose, non importa se il peso che ha nel cuore lo vorrebbe curvo. Sputa di lato; sputa a quel sordo dolore. Cercavano un capitano di guerra capace di guidare il loro esercito: un professionista, un esperto. Disposti a pagarlo 20.000 lire all?anno pur di saziare l?appetito di terre, aveva accet- 90 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 tato. In fondo, quello era il suo mestiere e la sua vocazione. In fondo, stessa la fame di gloria. A Siena, lo avevano accolto come l?uomo della provvidenza. E lui, non li aveva delusi. La Maremma e l?Amiata volevano, e la Maremma e l?Amiata ebbero. Sorride. Un raggio di sole si insinua tra i nembi, mentre il pensiero vola all?assedio di Montemassi: la prima vera battaglia alla guida dell?esercito senese, il primo grande successo; fondamentale per Siena, epico per lui. Una campagna militare impeccabile, una lectio magistralis impartita al più formidabile condottiero di quei tempi. Non lasciò niente al caso, ogni mossa fu pianificata con lucidità. Guardò in faccia la passione, l?impulsività, l?impazienza e le sedò. Fallita ogni soluzione diplomatica con i Cappucciani, Signori di Sticciano, alla guida della rivolta ghibellina del castello, lo cinse d?assedio. Rinforzò l?accampamento con una torre di legno, eresse steccati a circondare il forte, costruì un grande trabucco. Non importava quanto maestosa e inaccessibile potesse essere la rocca, sarebbe bastato solo aspettare. Gli insorti avrebbero capitolato per sete. Era primavera, ma d?estate? Tuttavia, il destino aveva in serbo una sorpresa. Una settimana dopo, arrivarono in soccorso degli assediati 400 cavalieri di Castruccio Castracani, Duca di Lucca. Un nome che incuteva timore. Una vita pirotecnica, la sua, con una carriera da condottiero strepitosa. Chiunque alla vista del suo esercito sarebbe caduto nel panico. Lui, Guidoriccio da Fogliano, no. Nonostante la superiorità numerica, evitò lo scontro diretto. Fece ritirare le truppe verso Roccastrada e lasciò pochi uomini a presidiare il battifolle. Così, fu facile per Castruccio entrare in Montemassi. Tuttavia, l?occupazione lucchese ebbe vita breve: Pistoia in rivolta, li richiamò. E lui non perse tempo, tornò con l?esercito a stringere d?assedio la rocca. Sembrava fatta, quando il condottiero si presentò di nuovo dopo aver riconquistato Pistoia ed essersi impadronito di Pisa. Ancora una volta mantenne la calma. Ripiegò verso l?alta Maremma fino a raggiungere un luogo propizio e, lì, l?esercito senese e lucchese si scontrarono. Castruccio fu sconfitto e solo due giorni dopo Montemassi capitolò. Era il 27 agosto del 1328. Gli si accapponò la pelle a quel pensiero e il cavallo nitrì, come attraversa- Foto © Giuseppe Guerrini Maremma Magazine - Novembre 2022 - 3_Maremma Magazine 26/10/2022 15:16 Pagina 91 to da corrente elettrica. Lui, Guidoriccio da Fogliano, aveva sconfitto l?invincibile. Quella notte, a Siena, furono organizzate fiaccolate. Dall?alto, la città sembrava percorsa da sinuosi serpenti di fuoco. Oltre le mura, il suo nome osannato era brusio che si diffondeva arcano nell?oscurità senza luna. Sì, un popolo celebrava il suo comandante e la presa di un imponente castello. Ma pur sempre solo un castello. Dietro c?era qualcosa di più: quella coreografia e quel giubilo erano manifestazione di speranza di gloria, di libertà e ricchezza. Se avevano debellato Castruccio, il duce che aveva più volte piegato i fiorentini, Firenze non rappresentava più un?insuperabile potenza ostile alla loro sopravvivenza ed espansione. Guidoriccio continua a riflettere, a soppesare ricordi. Altre immagini. Ancora un raggio di sole a lacerare il tappeto plumbeo. Ancora un sorriso. Dopo Montemassi, espugnò Sassoforte, Arcidosso, Massa Marittima, Giuncarico. Nel giro di cinque anni consegnò gran parte della Maremma e dell?Amiata nelle mani di Siena. Era divenuto una celebrità, icona dell?irresistibile forza senese. Nel 1330 fu commissionato a Simone Martini un grande affresco che lo ritraeva a cavallo all?assedio di Montemassi. E quell?opera non fu realizzata in un posto qualunque, ma all?interno del Palazzo Pubblico, nella Sala del Consiglio, dove il Governo dei Nove prendeva le più importanti decisioni. Come a dire che lui, anche se non fisicamente, era lì e ci sarebbe stato per lungo tempo. Forse, una presenza che diventò troppo ingombrante. Sputa di lato. Il suo crescente prestigio avrebbe potuto mettere a rischio l?autorità dei Nove e, chissà, tramutare la Repubblica in una signoria. Meglio allontanarlo da Siena con una scusa, anzi un?accusa! Magari anche infamante, per metterlo in cattiva luce agli occhi del popolo: ?non aveva attaccato con sufficiente energia i nemici in alcune circostanze?. Ride e subito dopo sputa. Niente più raggi di sole, solo una fitta allo stomaco. Per utilità, gli uomini dischiudono una mano per dispensare onori, mentre nell?altra serrata nascondono infamia e colpa da presentare al momento opportuno, quando non si è più convenienti. Sa bene queste cose, è uomo di mondo. Viene pagato dai potenti per servirli e dai potenti può venire licenziato. Fa parte del gioco. Ma quell?accusa gli brucia, non era necessaria. Altresì, cercava la gloria nelle gesta militari e l?aveva ottenuta. Nessuno può cancellare la storia. Un arcobaleno al di là dell?Appenino, in direzione della sua Reggio. Lì, la famiglia; lì, una città che ha bisogno del suo valore; lì, o anche oltre, una nuova avventura? La strada, dritta come la traiettoria di un proiettile, segna la piana: dieci chilometri d?asfalto che portano alla base di colline. Avamposti di Sassoforte, un rilievo di 800 metri che si staglia irto e imponente alle loro spalle. Su una di queste, già a distanza, si intravede una poderosa rocca appoggiata su una grezza rupe dalla sommità alquanto livellata. Le pareti scoscese, ispide, compatte, ne fanno quasi un monolite. E lei, la rocca, ne sembra un?estensione modellata dal genio militare dell?uomo. Ai piedi di PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? ?Sono nella Sala del mappamondo, al primo piano del Palazzo Pubblico di Siena. (?) dove il grande Simone Martini (?) è stato capace nel suo Guidoriccio da Fogliano di tatuare l?assedio alla rocca del borgo maremmano nella memoria e coscienza collettiva? questa sorta di acropoli marziale, un gregge raccolto e a lei serrato di case di pietra dai tetti color corallo. Impossibile staccare gli occhi da questo suggestivo borgo che rappresenta un?opera d?arte foggiata dalla natura e dall?umana solerzia in un?esemplare sinergia e sostenibile contaminazione. Alla fine, devo rallentare. Sempre lì lo sguardo, appiccicato a quel grigio litico sospeso tra il verde di boschi e macchia mediterranea. Abbasso il finestrino. Ai lati, olivi carichi e vigne. Nell?aria odore d?olio e di mosto: forse, plagio dell?emozione, forse, reali essenze trasportate dal vento dai vicini frantoi e cantine. L?ottobrata rinnega l?autunno ritardandone i colori: solo qualche striatura di giallo qua e là. Defibrillato dalla bellezza che mi circonda, sento il cuore dare segni di vita. Lo voglio aiutare a riprendersi, metto su un pezzo di Chris Isaak, Wicked game. A un bivio prendo a sinistra. Ombre di alberi si allungano sulla strada che inizia a salire: prima dolce, poi più decisa. Montemassi si avvicina. Dopo tre chilometri lascio la macchina appena fuori dal paese. Nel raggiungere le prime case sento di entrare nella storia, quella con la S maiuscola. La mente mi porta al giorno precedente? Sono nella Sala del mappamondo, al primo piano del Palazzo Pubblico di Siena. Entrarvi è stupore, commozione, estasi. Summa creazione artistica e architettonica del talento umano che 92 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 L?affresco Guidoriccio da Fogliano nel palazzo pubblico di Siena richiama a una bellezza trascendente d?ispirazione divina. Un ambiente monumentale in cui ci si sente piccoli, fortunati spettatori di un incanto che penetra l?anima e porta oltre. E forse, fu questo l?intento del Governo dei Nove nel commissionare la sala agli inizi del Trecento. Il maestoso vano, ricoperto da un pregevole soffitto ligneo, prende luce da ampie finestre gotiche. Le pareti sono rivestite di affreschi d?eccelsa fattura, opera di celebri artisti. Ma io, mi trovo lì per uno in particolare: quello del grande Simone Martini che ha legato Montemassi alla storia della Repubblica di Siena, ma ancora di più alla fama internazionale. Pittore considerato insieme a Giotto tra i più rappresentativi del suo tempo, è stato capace nel suo Guidoriccio da Fogliano di tatuare l?assedio alla rocca del borgo maremmano nella memoria e coscienza collettiva. È lì, in alto, sulla parete dove sovrastava il rinomato mappamondo di Ambrogio Lorenzetti, oggi andato perduto e che il Vasari considerò una cosmografia perfetta, secondo que? tempi. Guidoriccio da Fogliano, è al centro della rappresentazione. Cavalca di profilo. Il procedere dell?equino è nobile e leggiadro. Il condottiero indossa un abito decorato a rombi neri; lo stesso tessuto che riveste il cavallo. Sulla testa, un cappello dalla forma elaborata. Una mano alla redine, uno scettro nell?altra. Il volto, anche se austero, non è plastificato, inespressivo, anzi caldo, vivo, fosse solo per il ciuffo di capelli che esce dal copricapo e cade sulla guancia. Si sta celebrando un uomo, ma non ci può essere glorificazione senza un?impresa straordinaria. Ed ecco, su un?impervia rupe dietro di lui, una poderosa rocca unita a un abitato cinto da alte mura. Audace pensare di conquistarla. Lo spessore titanico dell?azione condotta dal capitano è dato dall?imponente e turrito battifolle di legno costruito per l?assedio; sul quale si eleva il braccio di un fenomenale trabucco. E poi ancora: l?accampamento senese con tende e grandi padiglioni, il recinto con lance appuntite a chiudere tutta l?area. Insomma, un immane sforzo bellico non poteva essere riservato a una roccaforte che non fosse considerata inespugnabile e in posizione strategica. Un?opera di superlativo livello artistico resa ancora più suggestiva dal cielo blu cobalto che spezza il paesaggio ocra. Alcuni critici hanno messo in dubbio che l?affresco sia opera di Simone Martini. Non sta a me avvalorare o screditare questa tesi. Ma una certezza l?ho, quel castello è Montemassi. Le prime case si sono serrate a farsi borgo. Uno slargo, un bivio, una scelta. Due vie, entrambe in salita. Prendo quella meno certa, senza indicazione per il baluardo che sovrasta imperioso con una torre dalla base a scarpa e due grandi finestre che paiono occhi. Occhi come sentinelle che ti seguono, ti scrutano. Li senti addosso. Non ho ripensamenti: potrei allungare, perdermi in vicoli ciechi, ma è proprio quando ti perdi che inizia il viaggio e scopri angoli segue a pag. 95 Foto © Giuseppe Guerrini Porta di accesso al borgo del XXIII con la meridiana Chiesa di S. Andrea apostolo nascosti. Tutto è pietra, il selciato su cui poggio i passi, l?alto muro di terrazzamento sulla sinistra, gli edifici ben ristrutturati sulla destra. Il silenzio è calato. Un silenzio che sussurra storie trasportate dal vento. Un tornante mi conduce al cospetto di una porta ad arco tondo risalente al XIII secolo. È uno degli antichi varchi d?ingresso che si aprivano sull?antica cinta muraria, nel corso dei secoli divenuta parte di abitazioni e su cui fanno capolino, a tratti, lignee persiane verdi. Su una parete al lato, una grande immagine in piastrelle di ceramica riproduce la sezione del quadro di Simone Martini che ritrae Montemassi. Mi avvicino. Vi sono riportati numeri, linee all?apparenza criptiche e una citazione di Seneca: Omnia aliena sunt, tempus tantum nostrum est che tradotta diviene nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro. Alla fine, tutto si svela, è una meridiana. Sicuramente originale e di buon gusto. Scalinate compaiono improvvise tra i vicoli. Si inerpicano tra la roccia che si alterna agli edifici. Scalini che si dipanano elicoidali, scalini che accorciano il fiato, ma che invitano all?ascesa. Tutto è pietra: quella grezza dei massi, quella in conci delle abitazioni. La trachite?, dal greco trachis che significa ruvido. Una roccia di origine vulcanica diffusa nel territorio comunale di Roccastrada. Dura, sebbene facile da lavorare, caratterizza l?impianto urbanistico di molti borghi medievali della zona. Bella non tanto nel particolare architettonico, ma nel peculiare impatto visivo d?insieme: una stupefacente assonanza cromatica con l?ambiente circostante. E ancora, viuzze lastricate che s?insinuano come gallerie tra palazzi. Tunnel, dove imbarcati solai in cotto posano su centenari travi di legno. Fiori e piante grasse in vasi agli usci, solitari olivi e tenaci cipressi in fazzoletti di terra. Un anziano è seduto su una sedia di paglia. Occhi che parlano silenti, i suoi. Hanno un riverbero eredità degli avi. Narrano di uomini segnati dalla miseria, dalla sofferenza, dalla lotta; uomini, fino all?inizio dell?800, braccianti di latifondi paludosi della piana; uomini, vittime di malaria; uomini, manodopera di miniere. Già, la lignite. Nel 1892, a 4 chilometri da Montemassi, nei pressi della futura Ribolla, si scoprirono nuovi giacimenti di carbone ed ebbe inizio un loro sistematico sfruttamento. La miniera raggiunse l?apice con il suo acquisto da parte della Montecatini nel 1914. Tra il 1938 ed il 1947 gli occupati passarono da 1.597 a 3.537. Tuttavia, il colosso minerario e chimico, dopo tale periodo, si mostrò sempre meno interessato all?estrazione del carbone soppiantato dai più economici combustibili liquidi. Presero il via i licenziamenti e si esasperò la produttività degli operai riducendo le misure di sicurezza nel sito. Nel 1954 si verificò una delle più gravi sciagure della storia mineraria italiana: un?esplosione di grisou a 260 metri di profondità provocò la morte di 43 minatori. Mogli, bambini, da quel 4 maggio, non potero- no più riabbracciare quegli uomini che avevano rappresentato non solo il sostegno economico, ma soprattutto l?amore e le rimembranze di una fanciullezza in quel giorno spezzata. Mi dirigo verso la chiesa di Sant?Andrea Apostolo. La piazzetta antistante è una terrazza panoramica. Lo sguardo vola sulla pianura sottostante: un verde telo di biliardo leggermente increspato ai piedi del colle; solo dolci grinze, ricoperte da uliveti, vigne e filari di cipressi. La piana è racchiusa in un semicerchio di rilievi dai fitti boschi e dai quali emergono borghi fiabeschi. Sospesi, sembrano mirare il mare che riluccica in lontananza. Il sacro edificio si presenta a forma di croce, le cui braccia sono due piccole cappelle dedicate a san Feriolo e a sant?Antonio. Un solido campanile si eleva sul retro. Le prime notizie sul tempio risalgono a un documento dell?XI secolo, ma nel 1322 fu integralmente ricostruita grazie a un lascito previsto nel testamento del conte Nello di Inghiramo Pannocchieschi. Questo nome! Mi porta via, sulle orme di un?altra storia di Maremma? Nel 1271, Nello partecipò all?assedio di Prata, retta dalla famiglia ghibellina degli Alberti. Dopo la resa, continuando le rivolte all?autorità di Siena, si propose per una soluzione diplomatica. E lui la trovò: convinse Toldo degli Alberti a divenire guelfo e a unirsi in matrimonio con la giovane Pia Malavolti di nobile casato senese. Le nozze avvennero per procura e lui stesso ne fu il procuratore. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI Per questo servizio alla Repubblica e per altri in cui dimostrò capacità militari e politiche, divenne signore del Castel di Pietra. Una volta morto Toldo, si senti in dovere di prendersi cura della povera Pia rimasta vedova e la sposò in seconde nozze. Una mossa generosa, ma soprattutto conveniente. Legandosi ancor più a Siena, dette prova di essere un fedele alleato in Maremma. Ne derivarono benefici. Nel 1292, morì Guido di Monfort marito di Margherita Aldobrandeschi, la quale gli aveva portato in dote la Rocca di Montemassi. Il conte era stato garanzia d?influenza senese su quel territorio. Non avendo avuto eredi maschi, la donna sarebbe potuta tornare a governare facendo gli interessi della propria famiglia. Certo, vicina a Siena e altrettanto guelfa, ma il fil rouge che le univa era intriso di celata ostilità. Nello avrebbe desiderato immolarsi di nuovo per il bene della Repubblica, prendendo in sposa anche questa vedova. Quale signore di Montemassi sarebbe stato più fidato di lui? Purtroppo, era impegnato. Ma se la Pia fosse venuta a mancare? Magari avrebbe potuto far circolare voci sulla sua infedeltà. Chi di fronte a un tradimento non avrebbe compreso uno scatto d?ira, un litigio furibondo al termine del quale una spinta l?avesse fatta cadere accidentalmente da una finestra del Castel di Pietra? Un uxoricidio colposo, non certo doloso, avrebbe avuto delle attenuanti. E se queste non fossero bastate alla potente famiglia d?origine della donna? Be?, sicuramente il Governo dei 96 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 Particolare della Rocca con panorama Foto © Giuseppe Guerrini ???? ?Ma ora, è arrivato il momento di salire al castello. (...) Ora l?immensità si apre davanti a me in una visione a 360 gradi. Piccola e distante, ogni cosa in basso. Grande e prossima, la bellezza del disegno d?insieme.? Nove avrebbe mediato appellandosi all?interesse della Repubblica: il suo futuro matrimonio con Margherita avrebbe garantito stabilità al loro dominio nella zona. Fatto sta che la Pia morì defenestrata e Nello si unì con la nobile aldobrandesca, da cui ebbe il figlio maschio tanto desiderato e naturalmente i diritti sulla rocca di Montemassi. Chissà se Dante, fine conoscitore delle vicende politiche del tempo, non si riferisse proprio alla Pia Malavolti nei suoi criptici versi del V canto del Purgatorio. Una donna vittima della ragion di stato, ma ancor più dell?ambizione di un uomo. Alzo lo sguardo: sempre lei, la rocca. Non ti abbandona mai. Un?entità di cui senti la presenza anche quando sei distratto da un particolare, anche quando ti scordi di lei. Entità, ma anche identità. Quella di un paese, di una comunità. Nel raggiungere la chiesa di Santa Maria delle Grazie, noto lungo il percorso alcune pietre a forma di botticella del peso di circa 50 chili. Si pensa siano gli antichi proiettili lanciati dalla grande catapulta durante l?assedio senese del 1328. Ecco la pieve. A pianta quadrata con abside semicircolare, è preceduta da un portichetto a tre archi. Piccola cappella nel 1200, fu oggetto di importanti interventi di ristrutturazione nel corso del XVII e XX secolo che l?hanno portata al grazioso aspetto attuale. Ma ora, è arrivato il momento di salire al castello. Le case lasciano il posto a solidi e imponenti massi. Le basi delle torri, che si avvicinano maestose, paiono fuse nella roccia. Ai piedi delle sue alte mura, comprendo come questo castello rappresenti un importante esempio di architettura gotica in Maremma. Entro. Mi accoglie un ampio cortile, sul quale, a nord, dà il mastio. Numerose finestre con ampia apertura fanno pensare a una sua funzione abitativa e non strettamente militare. Vi si trovano ancora le tracce delle travature dove appoggiavano i solai di legno. Al suo fianco i resti di una torre poligonale. A sud, un altro torrione, ma questo quadrangolare e con feritoie. Lo raggiungo. Dentro, avanzi di volte in muratura e peducci ben lavorati. Una scala di metallo conduce alla sommità. Un cartello indica divieto di accesso, ma ho un permesso speciale. Salgo con cautela. Ora l?immensità si apre davanti a me in una visione a 360 gradi. Piccola e distante, ogni cosa in basso. Grande e prossima, la bellezza del disegno d?insieme. Talmente prossima, da fondermi in essa disgregando la coscienza. Mi siedo in silenzio. Aspetto che il sole cali. Nell?aria, lontani cinguettii di uccelli che salutano il giorno, nel cuore, amore per questa terra di Maremma. Penso. Mi sforzo di pensare perché solo vicino ai cinquant?anni sono divenuto consapevole di questo sentimento per lei. Poi, forse una risposta: possiamo vivere a stretto contatto con una persona, trovarla bella, simpatica, gentile, ma è solo conoscendone la storia che possiamo comprenderla e quindi iniziare ad amarla. BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Gavorrano e la quattrocentesca pala d?altare del pittore senese Matteo di Giovanni Gavorrano DI FRANCO BALLONI Si deve alla studiosa e ricercatrice Sandra Cardarelli di origini gavorranesi l?identificazione di Gavorrano come luogo originale di appartenenza della quattrocentesca pala d?altare di Matteo di Giovanni (c. 1486) raffigurante i Santi Cosma e Damiano con accanto S. Sebastiano e S. Giuliano e al centro la Madonna col bambino. Una devozione, quella per i Santi Cosma e Damiano in questi luoghi, attribuita dalla stessa Cardarelli ai rapporti della famiglia magnatizia dei Malavolti di Siena, Signori di Gavorrano, con i Medici di Firenze, grandi fedeli dei santi-medici Q uella del 29 giugno 2019 può essere considerata una data storica per Gavorrano. Una data che segna una riscoperta eccezionale. Nell?occasione venne organizzato un convegno a Gavorrano da parte dell?Amministrazione Comunale sugli studi e ricerche condotte da Sandra Cardarelli, prestigiosa ricercatrice e studiosa della storia dell?arte di origini gavorranesi presso l?Università di Aberdeen (Scozia). La Cardarelli è una discendente di una storica famiglia gavorranese, appunto i Cardarelli, che ha avuto nella storia maremmana figure prestigiose quali: Romualdo Cardarelli, insigne ed erudito storico di letteratura antica e moderna, fondatore con Antonio Minto dell?Istituto degli Studi Etruschi e del periodico mensile ?Maremma?, poi confluito nel Bollettino della Società Storica Maremmana e di Don Socrate Cardarelli parroco in Montepescali e penitenziere presso il Duomo di Grosseto. La studiosa si è concentrata soprattutto sull?opera quattrocentesca del pittore senese Matteo di Giovanni che raffigurava i Santi Cosma e Damiano con accanto San Sebastiano e San Giuliano e al centro la Madonna col bambino, pala d?altare che si trova attualmente presso la Pinacoteca di Siena e viene denominata Pala 432. Dagli studi meticolosi e certosini della Cardarelli, veniamo a sapere che tale opera venne commissionata al pittore senese dalla nobile famiglia dei Malavolti di Siena nel 1400 in quanto proprietari del castello di Gavorrano. Proprio a Gavorrano c?è la chiesina-oratorio dedicata ai Santi Cosma e Damiano, una delle poche in Toscana e unica nella Maremma grossetana. Insieme a Laura Fenelli, ha eseguito delle ricerche concentrate in particolar modo sulla vita di questi Santi che sono PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI La Pala d?altare di Matteo di Giovanni (c. 1486) ???? L?opera, denominata Pala 432, ora si trova presso la Pinacoteca di Siena. Recentemente nel luogo originario dove l?opera era stata apposta, ovvero la chiesa Arcipretale di S.Giuliano Martire a Gavorrano, è stata collocata con una cerimonia pubblica una riproduzione fotografica del capolavoro in questione sfociate in una prestigiosissima pubblicazione dal titolo ?Saints, Miracles an the Images?. Il lavoro prodotto ha avuto un proseguo particolarmente interessante. Dato che la pala d?altare si trova in una sede che non è la sua, si è fatto in modo che almeno una copia potesse essere collocata nel luogo di origine. Così, grazie all?interessamento dello storico gavor- 100 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 ranese Piero Simonetti, della Diocesi di Grosseto, dell?Amministrazione Comunale di Gavorrano, si è venuta a creare una sinergia d?intenti che ha prodotto il risultato prefissato. Nei mesi scorsi ? era il 3 aprile 2022 ? con una bellissima e partecipata cerimonia, una riproduzione fotografica della pala d?altare è stata scoperta sulla parete destra, accanto all?ingresso della sacrestia nella chiesa Arcipretale di San Giuliano Martire a Gavorrano. La cerimonia ha visto la presenza di sua Eccellenza Vescovo di Grosseto Mons. Giovanni Roncari, del proposto del Capitolo della Cattedrale di Grosseto Mons. Franco Cencioni, del parroco di Gavorrano, Don Anselmo Taborda, del sindaco di Gavorrano Andrea Biondi, della stessa Sandra Cardarelli assieme ai familiari. Davanti alle associazioni C.R.I e AVIS e alla prestigiosa corale diretta dal Maestro Carlo Piva, che ha intonato i canti liturgici in maniera impeccabile, tale opera è stata benedetta dal Vescovo Roncari, suscitando nei presenti apprezzamento, felicità e condivisione, partecipazione per un pezzo di storia ritornato alla comunità gavorranese. La strada per riavere l?originale sarà ancora lunga, ma intanto c?è la riappropriazione di un?opera della quale si erano perse le tracce e alla Cardarelli va il merito di aver ottenuto grazie alla sua incredibile tenacia e perspicacia un risultato così importante e ragguardevole. Nel pomeriggio la Cardarelli ha presentato il suo libro ?Matteo di Giovanni? a Gavorrano, nella sala consiliare del Comune alla presenza del sindaco Andrea Biondi, di Mons. Franco Cencioni, dell?assessore alla Cultura Claudio Saragosa e dell?editore di Effigi Mario Papalini. Il tour de force della Cardarelli è proseguito nella città di Grosseto, dove la ricercatrice ha tenuto presso la Sala Friuli del convento di San Francesco, una conferenza stampa sull?itinerario di Matteo di Giovanni parlando delle sue opere commissionate e da lui realizzate per le chiese di Gavorrano appunto, Massa Marittima, Tirli, Caldana, Ravi, Buriano, Vetulonia, Montepescali, Grosseto, Paganico. Un itinerario che potrebbe diventare nel tempo un ipotetico percorso turistico-culturale nell?arte alla riscoperta di questo grande pittore senese che soggiornò a lungo in Maremma. SCOPRI CORRISPONDENTE N. 54 | Pagine a cura di Daniela Cavoli Accadde il giorno di Capodanno 1902 OTTANTA ANNI FA UN INCENDIO DISTRUSSE L?ARCHIVIO DEL COMUNE DI MANCIANO Il sinistro, che si ritenne doloso, cancellò la storia del paese dal XV secolo all?Unità d?Italia MANCIANO, 1 gennaio 1982 ? ?I dati e le notizie essenziali concernenti il gravissimo incendio che il 1° corrente, tristissimo principio d?anno, in brevi due ore, ha distrutto gli archivi del Comune e della Pretura consumando il lavoro di centinaia d?anni e di uomini e cancellando quasi la storia di un Comune, si contengono nel telegramma che ebbi l?onore di spedire alla S.V., la sera stessa del funesto capo d?anno ed in quello che ieri gli feci seguire. Oggi, sopravvenuta un po? di calma negli spiriti e mitigata l?ambascia in cui il grande infortunio ci aveva immersi, posso trasmettere alla S.V. su di esso una più ampia e precisa relazione?. Con questa premessa, il sindaco del 102 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 tempo, Ulderico Ricci, inviò al prefetto di Grosseto un lungo e circostanziato rapporto circa l?incendio che esattamente ottant?anni fa, il 1° gennaio 1902, divampò nell?attuale sede municipale di Manciano con risultati disastrosi per la storia del paese. Si trattò di un fatto di enorme gravità che trasformò in cenere tutti i documenti così detti storici, databili cioè dal secolo XV al 1859, compresi i fascicoli consiliari dell?antico comunello di Saturnia, i contratti riguardanti il patrimonio comunitario e gli statuti in carta pecora di Manciano e Montemerano. Si salvò dal rogo soltanto una parte dei registri concernenti le delibere dei consigli postunitari e gli atti di nascita e di morte sempre riferiti allo stesso periodo. Le cause del sinistro non furono mai accertate, ma da molti indizi si ebbe l?impressione che l?incendio fosse di origine dolosa. Pur ricorrendo la festività di Capodanno, gli uffici comunali avevano funzionato regolarmente fino a pochi minuti prima di mezzogiorno. Gli impiegati erano usciti lasciando aperto il portone, dato che all?interno del palazzo civico si trovava una cisterna d?acqua di uso pubblico. Fu una donna, Amina Macelloni, a dare l?allarme verso le ore 14,30, facendo accorrere il cancelliere della Pretura Luigi Tolomei, il guardiano delle carceri Giuseppe Nardini e i carabinieri, che allora avevano la caserma in Piazza Garibaldi, sopra l?attuale garage della Misericordia. Fu immediatamente fatta suonare la campana ma per alcuni minuti non accorse quasi nessuno perché la gente era tutta in via Marsala dove il corpo filarmonico diretto dal maestro Eber Chiti teneva l?annuale concerto. Quando la popolazione si precipitò in massa a dare man forte ai primi intervenuti (il fabbro Andrea Borgognoni e il bracciante Lorenzo Toccaceli) il fuoco si era talmente diffuso in vari ambienti dell?edificio che a nulla valsero le centinaia di secchi d?acqua gettati sulle fiamme col sistema della catena (passamano). ?Pareva che da quei piccoli getti il fuoco acquistasse più forza e violenza?, scrisse il sindaco Ricci nella sua relazione. Fatto sta che l?incendio si placò soltanto allorché, crollati alcuni soffitti, non aveva praticamente più nulla da ardere e da distruggere. Alla vana opera di spegnimento, oltre al primo cittadino e ai consiglieri Pericle Rosatelli, Giuseppe Leoni, Pietro Detti, Andrea Taschini, Aldo Aldi (ingegnere, fratello del pittore Pietro), Giovanni Ponticelli, Origene Lendini e Clodoveo Giannotti, partecipò anche una squadra di montemeranesi corsi a Manciano al seguito dei rappresentanti comunali di quella frazione. Non mancarono alcuni feriti, soprattutto fra coloro che, vistisi minacciati seriamente dalle fiamme trovarono scampo calandosi a terra lungo i fili del para-fulmini. Ustioni piuttosto gravi riportò il giovane diciannovenne Nelio Leoni di Pasquale. Oggi, a causa del gesto insensato di un delinquente che con ogni probabilità aveva interesse o ?a nascondere tracce di errori commessi?, o a far scomparire documenti dai quali gli sarebbe potuta ALFIO CAVOLI Alfio Cavoli (Manciano, 22 agosto 1927 ? Roma, 30 settembre 2008) è sta­ to insegnante di scuola media, anche con incarichi direttivi, consigliere comu­ nale e assessore alla cultura. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Il Telegrafo/Il Tirreno, Paese Sera, Toscana Qui e numerose altre testate. Responsabile per più di un decennio del Notiziario di Radio Grosseto Interna­ tional, ha scritto, pubblicati da una deci­ na di editori, molti volumi di argomento prevalentemente maremmano (storia, archeologia, brigantaggio, pirateria, arte, folklore, paesaggio, ambiente, bio­ grafie). È stato ispettore onorario per la con­ servazione degli oggetti di antichità, consigliere del Distretto Scolastico e del­ la Comunità Montana. Membro della Società Storica Maremmana, ha collaborato al suo Bol­ lettino. Ha partecipato a numerose tra­ smissioni radiofoniche e televisive nazionali, fra cui Arcobaleno (1987) e La storia siamo noi (2001). Consulente storico dei film ?Briganti della Maremma tosco­laziale dell?800? di Sergio Rossi (1986) ? del quale ha scritto anche il commento ? e Tiburzi di Paolo Benvenuti (1996), girati entrambi per la RAI, per Le case della memoria in Toscana, prodotto nel 2004 dalla Giunta Regionale, ha scritto il testo e commen­ tato in video il filmato su David Lazzaret­ ti di Arcidosso. Nel 1993 gli è stato assegnato il Grifo­ ne d?Oro, massimo riconoscimento della città di Grosseto e della Maremma. Alfio Cavoli ? Corrispondente n. 54 de Il Telegrafo/Il Tirreno dal 1949 ? ha visto pubblicati vari libri che hanno raccolto i suoi pezzi di terza pagina (per i lettori più giovani, la terza, era, una volta, la pagina dedicata alla cul­ tura in ogni quotidiano), ma, quasi mai, gli articoli considerati minori per­ ché riferiti alla cronaca, allo sport loca­ le, alle vicende quotidiane e supposte marginali. Tutte quelle cosucce che, però, testimoniano lo scorrere della vita dei luoghi senza storia maggiore conclamata se non per particolari eventi che li coinvolgono nella Storia studiata anche a scuola: le guerre, ad esempio. Negli anni di attività giornalistica, dal 1974 da pubblicista, Alfio Cavoli ha seguito a?ettuosamente ? mi permet­ to di dirlo, sapendolo ?, anche quelle piccole vicende che il suo paese natale ? Manciano ?, la Maremma, l?Amiata gli hanno raccontato, gli hanno fatto condividere e osservare cercando, poi, di non lasciarne alcuna senza due ? spesso, di più ? righe scritte. Nel leggere i suoi articoli minori riem­ piono gli occhi gli sguardi, i sorrisi di persone da molti dimenticate, per molti mai esistite, che hanno contri­ buito con il loro ingegno e le loro atti­ vità a costruire la fisionomia delle varie epoche nei borghi in cui vivevano. Da queste constatazioni è nato il desi­ derio di riproporre alcuni pezzi che raccontano di individui, di eventi e di libri, che fanno riemergere, insomma, il tessuto profondo dei luoghi attra­ verso il filtro della penna di Alfio Cavo­ li, il cui inchiostro è stato rinnovato di volta in volta dall?agire degli attori in scena in quel determinato momento. La proposta a Celestino Sellaroli di far diventare il desiderio realtà sulla sua rivista, ha riscosso un immediato con­ senso. Si incomincia, dunque, da questo arti­ colo, a ri?raccontare la vecchia Maremma, soprattutto, a favore della Maremma nuova. Daniela Cavoli «Il n?ya pas d?argent pour parier sur l?avenir d?un peuple qui n?a aucun respect pour son passé.» Paul Valery derivare qualche grave conseguenza, Manciano non possiede la documentazione storica del suo passato, se non di quello più recente, compreso in un arco di tempo poco più ampio di un secolo. ALFIO CAVOLI PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria La storia della Fattoria-Scuola Enaoli di Rispescia in un libro con le foto dei fratelli Gori Presentato la scorsa estate in occasione dell?ultima edizione di Festambiente il libro ?La fattoria-scuola Enaoli? di Maria Enrica Monaco Gorni e di Adelaide Gorni che raccoglie le testimonianze di numerosi ex allievi del collegio Enaoli, arricchito di 42 foto in bianco e nero dell?Archivio fratelli Gori F estambiente a Rispescia è ormai un appuntamento di cultura, eventi e sensibilizzazione sociale sui temi dell?ambiente. Ma vista la particolare location, non viene mai trascurata la storia locale, caposaldo del territorio maremmano e del suo sviluppo. Per questo la kermesse di Legambiente è stata anche la sede naturale per la presentazione del libro ?La fattoriascuola Enaoli? di Maria Enrica Monaco Gorni e Adelaide Gorni. Si tratta di un libro che raccoglie le testimonianze di numerosi ex allievi del collegio Enaoli, arricchito di 42 foto in bianco e nero dell?Archivio fratelli Gori che, con le loro immagini, testimoniano scene di vita quotidiana degli allievi che studiano, fanno sport, lavorano nell?azienda agraria, curando particolarmente anche l?allevamento bovino. 104 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 Il volume è stato presentato da Maria Enrica Monaco Gorni insieme ad Angelo Gentili, coordinatore di Festambiente e membro della segreteria nazionale di Legambiente, che ha detto: ?Raccontare l?Enaoli è per me motivo di grande orgoglio e autentica emozione. Tra le mura di questo edificio sono cresciuto e con me è cresciuta una parte significativa dell?associazione di cui faccio parte. I primi passi che ho mosso nei corridoi della struttura erano quelli di un giovane idealista, convinto di poter cambiare il mondo. Con me c?erano tanti giovani, amici e amiche del circolo Legambiente di Grosseto, come Giovanni Gori, Lucia Venturi e Luca Urbani. Eravamo tutti pronti a rimboccarci le maniche per cercare di lasciare a chi sarebbe venuto dopo di noi un mondo migliore, meno inquinato e più acco- gliente ed inclusivo. Devo dire che, a pensarci oggi, il coraggio di questi giovani è stato un motore potente e prezioso, attraverso il quale siamo riusciti a dare vita ad una comunità vivace unica come Festambiente. E Festambiente, quella che conoscete adesso, non sarebbe la stessa senza l?Enaoli, senza le stanze che erano state frequentate in passato da tanti giovani ragazzi, protagonisti del progetto fattoria-scuola di Rispescia. Una bellissima comunità viva e ricca di valori, sia sotto il profilo educativo che rispetto alla dimensione umana e sociale.? Una testimonianza preziosa è stata quella di Giuseppe Lattanzi, che ha spiegato l?ispirazione della legge istitutiva del 1941 nata come ente di assistenza agli orfani di lavoratori morti per infortunio sul lavoro e come il collegio ?Entomania?, tutti i segreti degli insetti nel libro di Anaclerio U Nella foto da sin. Giovanni Gori, Maria Enrica Monaco Gorni, Angelo Gentili, Giuseppe Lattanzi di Rispescia, inaugurato nel 1953, che poteva beneficiare come le altre strutture similari in Italia dei premi del 2% incassati dall?Inail, sia stato in grado di formare fino al 1979 (quando venne dichiarato ente inutile) figure professionali di esperti nel campo della vivaistica e dell?agricoltura in generale. ?Non tutte le strutture Enaoli ? ha aggiunto il dottor Lattanzi ? hanno avuto la fortuna di incontrare Festambiente che qui a Rispescia ha rivitalizzato la struttura, e l?Archivio fotografico dei Fratelli Gori che l?ha riassunta egregiamente in un libro. Io quando passo da Porta Garibaldi, che è una struttura fotocopia del collegio di Rispescia, vedendola in completo abbandono, chiudo gli occhi con immensa tristezza?. Presente all?evento anche l?avvocato Giovanni Gori, che ha ricordato di aver scoperto l?Enaoli alla fine degli anni Ottanta. ?Un complesso immobiliare che si presentava decadente ed in stato di abbandono, popolato solo dal custode, da qualche famiglia di senza casa e da cani semi randagi. Al di là di questo, il luogo era fantastico; ai piedi di una collina di ulivi si affacciava sulla piana di Alberese ed il mare: una terrazza sul parco della Maremma! Fu così che nell?estate del 1989 prese vita la Festa dell?Ambiente. Ci accampammo in undici nella struttura semi fatiscente, la sanificammo dopo dieci anni di incuria e grazie alla solidarietà delle aziende agricole dell?interno riuscimmo ad aprire un ristorantino vegetariano e biologico circondato da tavoli di ping pong, amache e oratori di pura fede ambientalista ed antinucleare.? Anche Annetto Batzu, già allievo dell?Enaoli e poi dipendente regionale, ha rivendicato anche il secondo periodo dell?Enaoli, ovvero quello conseguente alla sua soppressione. ?Con la chiusura, il collegio passò al Comune e l?azienda agraria alla Regione. È doveroso dire che la parte agricola ha funzionato bene, tanto da avere un?accresciuta coltivazione di vigneti, diventando socia dell?oleificio Olma di Braccagni e contribuendo alla nascita della cantina del Cristo e del Morellino di Scansano.? Fra gli interventi di rilievo anche quello di Enrico Pompeano, già educatore dell?Enaoli e poi direttore didattico, oltre naturalmente a Maria Enrica Monaco Gorni che, mentre sullo schermo scorrevano le immagini della fattoria scattate dai Gori, ha svelato l?origine del progetto: ?Nel giugno del 2021 è venuto nella sede dell?Archivio Fotografico Fratelli Gori Mario Monaci che, visionando alcune delle nostre immagini, si è riconosciuto in uno dei giovani ragazzi residenti nella Fattoria-Scuola ed ha espresso la volontà di raccontare la sua esperienza: da qui la nostra idea di realizzare un libro fotografico a testimonianza dell?importante storia di questo Ente, ancora troppo poco conosciuto in Italia.? n viaggio tra le vite di dieci illustri scienziati per scoprire tutti i legami tra l?uomo, gli insetti e il progresso scientifico. È il tema del libro ?Entomania ? Storie di uomini, insetti e progresso scien­ tifico? di Nicola Anaclerio, presenta­ to l?8 ottobre scorso nella sala con­ ferenze del Museo di storia naturale della Maremma, alla presenza del­ l?autore. «Gli insetti ? spiega Andrea Sforzi, direttore del Museo di storia natu­ rale della Maremma ? svolgono un importante ruolo all?interno dell?e? cosistema, ad esempio nell?impolli? nazione o nella degradazione della sostanza organica. Tuttavia nell?im? maginario collettivo sono spesso c o n s i d e r a ti animali repel? lenti e danno? si. Eppure il loro studio ha avuto impor? tanti ricadute sul progresso dell?umanità: da Giovanni Battista Gras? si, che scoprì il ruolo vetto? re delle zan? zare nella trasmissione della mala? ria, a Thomas Hunt Morgan, che individuò la posizione dei geni sui cromosomi; da Rachel Carson, che per prima denunciò i danni dei ddt sull?ambiente, a Karl von Frisch, che svelò lo straordinario linguaggio simbolico delle api e decodificò la loro ?danza?». Di tutto questo si è parlato con Nicola Anaclerio, autore del libro ?Entomania?, un viaggio a?ascinan­ te tra dieci biografie di illustri scien­ ziati per scoprire i segreti legami tra uomo, insetti e progresso scientifi­ co. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Atti e misfatti?, carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ?800 e ?900 Presentato il 9 ottobre scorso in occasione delle Domeniche di Carta il catalogo della mostra ?Atti e misfatti. Carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ?800 e ?900? allestita presso l?Archivio di Stato di Grosseto. L?esposizione ha l?intento di evidenziare la particolarità del materiale documentario che i procedimenti dei tribunali spesso offrono L iti tra vicini, amori disperati, minacce, falsificazioni, proteste sociali? Non è una rassegna della nostra cronaca quotidiana, ma la lista di alcuni degli argomenti che, insieme ad altri, l?Archivio di Stato di Grosseto ha voluto affrontare nella mostra ?Atti e misfatti. Carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ?800 e ?900?, di cui è stato presentato il catalogo in occasione de le Domeniche di Carta il 9 ottobre scorso. La Domenica di Carta 2022, come ogni anno promossa dal Ministero della Cultura per valorizzare il patrimonio documentale degli Archivi Statali offre la possibilità di visionare un campione di documenti della cronaca nera della provincia di Grosseto tra ?800 ed i primi 106 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 anni del 1900. ?Questi documenti ? ha commentato la direttrice dell?Archivio di Stato Eloisa Azzaro ? sono una finestra sulla società del tempo, un modo per toccare con mano la storia della Maremma che leggiamo sui libri o abbiamo sentito raccontare dai nostri nonni. La mostra rappresenta un punto d?arrivo del lavoro svolto fin qui, ma è anche un punto di partenza, perché c?è ancora tanto da scoprire e sono ancora molte le carte ?dormienti? che aspettano solo di essere riportate alla luce, per raccontarci nuove storie?. L?esposizione ha l?intento di evidenziare la particolarità del materiale documentario che i procedimenti dei tribunali spesso offrono. Dalla polvere degli scaffali ecco emergere proiettili, coltelli, lettere d?amore, di sofferenza e di odio, monete e banconote, ma anche manifesti, radiografie, stoffe e disegni che per le più varie ragioni hanno avuto una qualche parte determinante in un processo penale o civile, e con la loro presenza hanno pesato sul destino di qualcuno. Uno spazio tra le vicende che sono state raccontate è stato riservato alla sicurezza nei luoghi di lavoro, un concetto poco diffuso nell?Ottocento delle miniere. ?Gli archivi giudiziari conservati in Archivio di Stato ? ha aggiunto la Direttrice ? sono tra i più ricchi e consisten- ti; basti pensare che soltanto per il periodo postunitario, su cui si concentra la mostra, si conservano 3619 unità tra registri e buste senza contare i fascicoli provenienti dalle Preture. Una grande novità negli archivi giudiziari è il versamento della Procura della Repubblica avvenuto nel gennaio 2020, con il quale l?Archivio di Stato ha acquisito, tra gli altri documenti, i registri generali dei reati, fondamentali per la ricostruzione degli iter procedurali. Questa enorme mole di documenti, fino ad oggi pressoché sconosciuta al grande pubblico, ha subìto proprio negli ultimi tre anni numerosi interventi. Le operazioni svolte dal personale dell?Archivio di Stato hanno consentito di schedare tutti i processi penali e di schedare e censire alcune altre serie, tra cui i Profitti di regime, i Verbali in materia civile, gli Atti istruttori. Iniziare a conoscere il fondo archivistico ? ha concluso la direttrice Eloisa Azzaro ? è certamente il primo passo per poter restituire ai ricercatori, studiosi e a tutta la cittadinanza il prezioso contenuto di queste carte?. Alla presentazione del catalogo ha fatto seguito la visita guidata alla mostra. ANCHE IN EDICOLA in provincia di Grosseto GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, una limited edition per i primi cinquant?anni della cantina È un?etichetta di Morellino di Scansano Docg Roggiano davvero speciale, quella presentata recentemente dalla Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano. Oltre ad essere dedicata al cinquantennale della Cooperativa, la sua particolarità sta nel fatto che la vendita delle bottiglie finanzierà il progetto Dopo di Noi della Fondazione il Sole Onlus C antina Vignaioli Morellino di Scansano compie cinquant?anni e per festeggiare l?importante traguardo ha realizzato insieme alla Fondazione il Sole un?etichetta speciale, dedicata proprio all?anniversario della cooperativa. Si tratta di una limited 108 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 edition di 3.000 bottiglie di Morellino di Scansano Docg Roggiano, il cui ricavato delle vendite andrà a favore del progetto Dopo di Noi, che mira a garantire alle persone con disabilità una vita piena e dignitosa una volta che le famiglie non potranno più farsene carico. L?immagine riportata in etichetta è stata scelta tra le opere create dopo la visita in cantina dei ragazzi con disabilità della Onlus, che hanno dato forma all?esperienza realizzando degli elaborati per raccontare la giornata e rappresentare quei valori di cooperazione e con- divisione che uniscono le due realtà. Si potranno vedere i disegni realizzati nel sito della cantina o scansionando il QR Code presente sull?etichetta della bottiglia. ?Siamo molto felici ? spiega Benedetto Grechi, presidente della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano ? di inserire il progetto tra le iniziative per celebrare i cinquant?anni della nostra realtà. Pur avendo tolto da tempo la parola ?sociale? dallo statuto della Cantina, in quanto rischiava di essere associata a standard qualitativi che non ci rispecchiano, la nostra azienda ha sempre avuto tale vocazione e occasioni come questa ne sono una prova ulteriore?. ?Da oltre dieci anni ? continua il direttore della Cantina Sergio Bucci ? diamo supporto alla Fondazione il Sole: con l?anniversario abbiamo deciso di fare qualcosa di più, attraverso un progetto mirato e con un?etichetta dedicata che, oltre alla donazione, ci ha permesso di accogliere in cantina alcuni dei ragazzi seguiti dalla Onlus. Confidiamo inoltre che questo sia anche un modo per sensibilizzare il nostro pubblico e i clienti sull?attività della Fondazione?. ?La scelta fatta dalla Cantina dei Vignaioli di Scansano ? conclude Massimiliano Frascino, presidente della Fondazione il Sole ? ci ha sinceramente emozionati perché si tratta di un riconoscimento implicito per il lavoro che quotidianamente facciamo a sostegno delle persone con disabilità psichica, intellettiva, relazionale e multi-disabilità, oltre che delle loro famiglie. Il progetto dell?etichetta ha un grande valore educativo, che genera legami umani ed esperienze formative che contribuiscono ad aumentare l?autostima e la motivazione di chi è coinvolto?. L?obiettivo della Fondazione il Sole per i prossimi anni è realizzare una rete di appartamenti diffusa nella città di Grosseto, dove più persone con disabilità possano vivere autonomamente all?insegna dell?autodeterminazione e della scoperta delle proprie capacità, inserite in un sistema che le tuteli e le metta in condizione di poter avere una buona qualità della vita, nel segno della dignità e dell?auto-realizzazione. La limited edition del Morellino di Scansano Docg Roggiano è in vendita a 10 euro in esclusiva nel wine shop della Cantina e nello store online www.thewinenet.com PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA WINE & FOOD NEWS CANTINA DI PITIGLIANO, CHIUSA LA VENDEMMIA 2022 CON OTTIMI NUMERI Si è chiusa ufficialmente la stagione di raccolta 2022 per le uve della Cantina di Pitigliano. Come ogni anno i soci della cooperativa pitiglianese hanno conferito le proprie uve in un periodo che si è leggermente prolungato causa il maltempo dei giorni scorsi, ma che pone il 2022 al centro dell?attenzione come annata piuttosto interessante sia qualitativamente che quantitativamente. Partendo da qualche numero emergono i primi dati incoraggianti come sottolinea l?enologa della Cantina Katia Guerrini, dopo un avvio un po? inaspettato: ?La stagione non era iniziata benissimo, con il grande caldo le piante erano andate un po? in difesa, poi con la pioggia ha aiutato la pianta e ha velocizzato il tutto. A livello quantitativo siamo molto soddisfatti, i numeri ci mostrano un deciso miglioramento rispetto allo scorso anno. Se guardiamo la qualità anche qui possiamo ritenerci soddisfatti anche se naturalmente siamo solo nella fase primaria dove si inizia a capire lo stato delle uve. Per ora emergono sicuramente dei merlot sani e buoni e dei trebbiami estremamente interessanti?. Una menzione particolare per il lavoro svolto in tutto il periodo e per la qualità delle uve conferite la merita sicura- 110 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 mente l?agronomo della Cantina Alessandro Delogu: ?Alessandro ha svolto un lavoro fondamentale ? prosegue l?enologa ? sempre disponibile con tutti i nostri soci li ha assistiti uno ad uno fin dall?inizio della stagione guidandoli in una raccolta precisa e più consapevole?. Ora, abbandonati i vigneti l?attenzione si sposta in cantina dove sono giorni importanti per la sistemazione delle uve e le prime svinature dei mosti: ?Adesso la palla passa a noi ? conclude l?enologa Guerrini ? la stagione ci ha dato una materia prima interessante facilitandoci un po? il lavoro. Dobbiamo essere bravi a valorizzare al massimo il prodotto. Mi piace parlare al plurale perché oltre che del mio lavoro e di quello dell?agronomo, la Cantina è fatta di gente in tutti i reparti. Parlando della vendemmia dietro i prodotti finali c?è una squadra di ragazzi giovani che ha lavorato e lavorerà bene con impegno, sacrificio e serietà, senza di loro nulla sarebbe stato possibile?. LO CHEF DUCCIO FRULLANI HA PORTATO LA MAREMMA AL SALONE DEL GUSTO 2022 La nuova edizione di Terra Madre ? Salone del gusto 2022, organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino, si è tenuta a settembre a Parco Dora, nella città della Mole. È questo uno degli appuntamenti interna- Duccio Frullani zionali più importanti del settore enogastronomico che, ogni due anni, riunisce professionisti dell?agroalimentare provenienti da tutto il mondo, coinvolgendoli in conferenze, forum, laboratori, degustazioni guidate e lezioni di cucina. Quest?anno tra i protagonisti ha primeggiato anche la Maremma, grazie alla partecipazione del giovane chef Duccio Frullani del ristorante La Ciottolona, a Boccheggiano, nel Comune di Montieri. Classe 1994, Frullani è membro dell?Alleanza Slow Food, il patto fra cuochi e piccoli produttori che promuove i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e tutela la biodiversità: non solo filosofia, ma pratica, che ogni giorno lo chef ventottenne applica nella sua cucina e che è stata premiata dal pubblico con il premio Traveller?s Choice di TripAdvisor 2021. Nei piatti de La Ciottolona la tradizione culinaria toscana si reinventa, puntando sulla creatività e sulla ricerca di prodotti quanto più locali e di qualità. Non a caso, lo stesso chef definisce il raggio della sua ricerca ?Km Duccio?. A 30, massimo 40 kilometri da casa, ci sono contadini, allevatori, casari, pescatori e viticoltori selezionati capaci di offrirgli il meglio di terra e mare: dai formaggi di Angela Saba ai frutti dell?orto di Daniele e Jolanta, dai vini di Ampeleia a quelli dell?azienda agricola Valentini. La scelta di Duccio Frullani di valorizzare un piccolo borgo minerario e la diversità e la ricchezza agroalimentare che gli fanno da corolla si è sposata perfettamente con il tema della rigenerazione proposto dal Salone del gusto 2022, secondo il quale una reale transizione agroecologica può e deve partire dal cibo, migliorando le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo e dando voce ai piccoli produttori, ai più fragili e alle realtà che hanno sofferto in questo periodo di crisi, nelle città come nei paesi. In occasione della manifestazione, Frullani ha presentato e preparato per il pubblico di Terra Madre il piatto Bottoni ripieni di capocollo di maiale grigio ? della società agricola Tommaso Giordana di Magliano in Toscana ?, crema di patate, olio al finocchietto e salsa d?arrosto. SUCCESSO PER LA SERATA IN DISTILLERIA PER LA SOLIDARIETÀ Sono stati Francesca Ciardiello, giornalista di Tv9, e Max Gentilesca i protagonisti del concerto in favore della Farfalla Odv: un tributo omaggio a Barry White e non solo andato in scena presso la Distilleria Nannoni a Paganico. Il tutto con la degustazione di grappe e gin della stessa Distilleria. L?evento è stato sostenuto dall?associazione culturale Letteratura e Dintorni e da Tv9 con l?intento di raccogliere fondi per l?associazione che si occupa della cura e dell?assistenza, anche a domicilio, di malati oncologici. ?Ringrazio per la fiducia Priscilla Occhipinti maestro distillatore che mi supporta in molte iniziative culturali e solidali ? ha affermato Francesca Ciardiello ? e Max Gentilesca per aver partecipato a questa vera e propria festa di fine estate. Un modo per accendere i riflettori verso il mondo del volontariato che, in questo momento storico, sta subendo in maniera particolare gli effetti dei rincari energetici vari. Un pensiero va poi a tutte le persone che si trovano a fare i conti con il male del secolo e ad affrontare situazioni che mettono davvero a dura prova gli affetti da patologie importanti e le loro famiglie?. Francesco Mazzei confermato alla guida di A.VI.TO. Nelle scorse settimane si è tenuta a Firenze l?Assemblea elettiva di A.VI.TO, Associazione Vini Toscani Dop e Igp, in cui è stato confermato all?unanimità l?attuale presidente Francesco Mazzei, alla guida del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ? Ringrazio i colleghi per la fiducia ? ha esordito Mazzei ? È assolutamente necessario portare avanti la linea intrapresa dall?Associazione e continuare a lavorare in maniera sinergica, non solo per dar voce a quella pluralità di esperienze che è il patrimonio della viticoltura toscana ma anche, in questo particolare momento, per affrontare tematiche delicate che si stanno e si potrebbero riflettere con conseguenze gravi sulla filiera. L?Associazione deve schierarsi compatta in difesa della viticoltura di fronte alla guerra all?alcol portata avanti dall?OMS, che non tiene conto della cultura che sta dietro al prodotto vino e dei risvolti che tali provvedimenti avrebbero sull?economia di molti Paesi come l?Italia. Bisogna inoltre agire per difendere le imprese dalla deriva speculativa sui prezzi di produzione, aggravati da quelli del settore energetico; vanno concordate azioni per affrontare il cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova le vigne, aggiungendosi alle criticità causate dalla fauna?. Questi i temi principali da affrontare per l?Associazione ? nel cui Consiglio d?Amministrazione risiedono tutti i presidenti dei Consorzi associati ? che rappresenta tutta la Toscana vitivinicola, dalle realtà più grandi a quelle più piccole, delineando un percorso comune tra organizzazioni che per decenni hanno curato interessi legati alle singole denominazioni e ai singoli territori. ?Dobbiamo lavorare ? ha concluso Mazzei ? per proporre soluzioni condivise, è necessario accelerare anche la sburocratizzazione del comparto se si vuole puntare sull?innovazione per poter competere con successo sui mercati internazionali?. Costituita nel 2016, l?Associazione Vini Toscani DOP e IGP è il primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità. L?Associazione si propone di collaborare con le Istituzioni ? a tutti i loro livelli ?, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività e migliorandone il posizionamento sui mercati di tutto il mondo. Al momento hanno aderito ad A.VI.TO. 24 Consorzi di Tutela in rappresentanza di circa 6.000 imprese, per una produzione annua di circa 285 milioni di bottiglie, con un giro di affari stimato in oltre un miliardo di euro e una quota export superiore al 60%. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana ?L?oro dello Zipe?, ovvero i mieli rari di Maremma di Nicola Zipeto Una piccola attività imprenditoriale a conduzione familiare nata da poco che produce mieli rari e di elevata qualità nel massimo rispetto delle api e della biodiversità. Parliamo dell?azienda agricola Nicola Zipeto, una giovane realtà artigianale in cui le parole d?ordine sono passione, dedizione, cura dei particolari e amore. In primis per le api! DI CELESTINO SELLAROLI 112 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 La famiglia Zipeto I l miele, alimento prezioso fin dall?antichità, quando veniva considerato il cibo preferito dagli dei, è oggi uno dei prodotti tipici più apprezzati della terra di Maremma. Un cucchiaino del corroborante liquido ambrato unisce l?utile al dilettevole. Dire infatti che esso può essere un valido sostituto dello zucchero è riduttivo, in realtà è un vero e proprio tesoro, che si presta a molteplici usi: dalla cucina, alla cosmesi, all?erboristeria, alle terapie casalinghe contro i malanni di stagione, ottimo per preparati di bellezza, ma anche come ricostituente per sportivi ed anziani e fonte di energia per i bambini in età scolare. Ricchissimo in nutrienti, tra cui sali minerali, vitamine, enzimi, proteine e naturalmente zuccheri, il miele si rivela così, facilmente digeribile ed integrabile senza difficoltà in un programma di sana alimentazione quotidiana. Per comprendere quanto esso sia prezioso, occorre ricordare il mito secondo cui Giove, fu nutrito con latte e miele dalle ninfe Amaltea e Melissa: queste ultime, come premio della loro generosità furono trasformate, l?una in capra, l?altra in ape. Nel mondo antico, l?ape era infatti tra gli insetti più amati, perché operosa, laboriosa, solidale, produttrice del cibo degli dei: la divina ambrosia e il succoso nettare. L?alveare era conside- rato come una comunità dove vigevano le regole della solidarietà e dell?instancabile lavoro. La ninfa Melissa aveva inoltre insegnato ad Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene, ad allevare le api ed a ricavare il miele, arte che egli tramandò agli uomini. Tante sono dunque le tradizioni, le leggende ed i miti favolistici legati all?immagine dell?ape e tanti sono i tipi di miele ed i prodotti dell?alveare. Ciò che differenzia le molteplici varietà di miele è dovuto alla differenza di climi e di ambienti di cui consta l?Italia, così da avere, di conseguenza, diverse varietà di fiori nei vari periodi dell?anno, senza dimenticare l?importanza della sinergia tra ambiente, annata e flora. In Maremma, a due passi da Grosseto ? e per la precisione in località Casotto dei Pescatori ? abbiamo recentemente scoperto una piccola azienda a conduzione familiare nata da poco che produce mieli rari e di elevata qualità nel massimo rispetto delle api e della biodiversità. Si tratta dell?azienda agricola Nicola Zipeto, una giovane realtà artigianale in cui le parole d?ordine sono passione, dedizione, cura dei particolari e amore. Proprio così, amore, in primis per le api, poi per il lavoro intrapreso quasi per caso, ma diventato parte integrante di tutto il gruppo familiare che ormai vive quasi in simbiosi con quelle piccole e laboriose creature impegnate a produrre quel frutto così prelibato e salutare di cui si parlava all?inizio, ovvero il miele. Basta scambiare due parole con Nicola e con la moglie Laura, per rendersi conto di quanto siano coinvolti, anche emotivamente, in questa attività in cui niente è lasciato al caso. Oggi l?azienda con il marchio ?L?oro dello Zipe? produce mieli particolari, in certi casi rarissimi, per non dire unici come ad esempio il miele di Paulownia. Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall?inizio. Già in attività come azienda agricola, il progetto relativo al miele prende vita nel 2019. Nicola Zipeto partecipa ad un corso organizzato dall?Arpat (associazione regionale produttori apistici toscani) e scoppia la scintilla che lo porta ad immergersi nel mondo delle api e a dedicarsi anima e corpo a queste piccole creature fondamentali per il pianeta intero. ?Sono partito con tre arnie ? sottolinea Nicola ? e dopo un anno erano già diventate dieci e ad oggi sono quasi 30?. Ovviamente apicoltori non si nasce, ma si diventa con il tempo. ?Nonostante le nozioni base e la teoria ? aggiunge ? la pratica si impara sul campo giorno dopo giorno, attraverso il confronto con altri apicoltori, facendo tesoro degli PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? Oggi l?azienda con il marchio ?L?oro dello Zipe? produce mieli particolari, in certi casi rarissimi, per non dire unici come ad esempio il miele di Paulownia errori e con tanta volontà di riuscire?. Non sempre però tutto fila liscio. Dopo gli inizi arrivano le prime difficoltà, come ad esempio la gelata primaverile del 2021 che brucia ogni tipo di fiore e toglie alle api la materia prima su cui lavorare per produrre miele. Ma Nicola e Laura non si scoraggiano. Vanno avanti per la loro strada, consapevoli del fatto che ormai il dado è tratto e bisogna rimboccarsi le maniche per centrare i risultati e crescere. Così facendo quest?anno mettono a frutto un?ottima produzione. ?Attraverso la pratica del nomadismo, ovvero dello spostamento degli alveari seguendo le fioriture, siamo riusciti a fare ben 9 tipi di miele: rosma- 114 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 rino, acacia, marruca, facelia, paulownia, trifoglio bianco, eucalipto, castagno e girasole?. E non mancano le rarità che qui assumono le forme di autentiche perle, più uniche che rare. ?Il nostro fiore all?occhiello ? sottolineano con orgoglio Nicola e Laura ? è il miele di Paulownia, al punto che siamo forse gli unici in Italia a produrlo. La Paulownia è un albero di origine orientale a rapida crescita che viene piantato solitamente per la produzione di legname. Questa pianta però regala anche una fioritura esplosiva nei mesi di marzo-aprile ed è il primo miele che produciamo. Nella nostra azienda abbiamo circa 7.600 piante di Paulownia. L?albe- ro di questa specie è noto come albero delle principesse considerato come una pianta sacra simbolo di felicità e prosperità; basti pensare che la sua immagine è raffigurata in alcune monete del Giappone. Il miele di Paulownia ha un sapore con retrogusto e note floreali tipici dei fiori della pianta. Realizziamo anche delle confezioni con tre vasetti di miele ed un porta vasetto, fatto proprio con legno di Paulownia. Produrre questo miele non è semplice poiché la fioritura è precoce e le api devono essere pronte già per metà marzo quindi è fondamentale lavorare bene durante l?inverno?. Non solo miele di Paulownia, potremmo dire, perché le rarità sono anche altre. ?Un altro prodotto particolare che produciamo è il miele di Facelia. La Facelia è una pianta erbacea i cui fiori sbocciano tra maggio e giugno e che noi coltiviamo in modo da poter mettere a disposizione delle api una fioritura in periodi in cui le fioriture sono scarse. La Facelia viene coltivata non solo perché pianta mellifera ma anche per la sua elevata produzione di polline e nettare che permette la biodiversità, riequilibra i sistemi agricoli ed è un salvavita per le api. Il miele di Facelia è un miele raro ha un colore ambra chiaro ed un aroma delicato e piacevole?. L?amore per il proprio lavoro si evince, come si diceva prima, dalla cura dei particolari che in questo caso non può non tradursi anche nel benessere delle stesse api. ?Nella nostra azienda ? sottolinea in questo senso Nicola ? durante il periodo invernale seminiamo rape miste a senape proprio per fornire alle api una fioritura ed una fonte di nutrizione anche durante i mesi freddi dell?inverno, dove c?è scarsità di fiori e polline. Cerchiamo il più possibile di farle nutrire naturalmente senza dover intervenire con candito o sciroppi?. Il benessere delle api poi si riflette inevitabilmente sulla qualità della produzione che qui è seguita davvero nei minimi dettagli. ?La nostra è una piccola azienda che mira più alla qualità che alla quantità. Non a caso spostiamo gli alveari nel periodo di massima fioritura a scapito della produzione che sarà sì inferiore ma di qualità eccellente ed è per questo che riusciamo a garantire il prodotto mono flora. Anche se non siamo certificati Bio utilizziamo per i trattamenti obbligatori solo prodotti consentiti nel Bio ed utilizziamo sempre cera nuova per garantire un elevata qualità?. Le diverse tipologie di miele ?L?oro dello Zipe? Di seguito le diverse tipologie di miele che l?azienda produce, alcu­ ne delle quali davvero rare: ? Miele di Paulownia (miele raro) Miele rarissimo dal sapore dolce con note floreali tipiche di questa pianta. Ottimo antisettico ed anti­ batterico. Lenta cristallizzazione. ? Miele di Facelia (miele raro) Miele raro di colore ambra chiaro, aroma delicato e piacevole, ricco di vitamine, proteine e sali minerali, ideale per thè e tisane e per prepa­ razione di dolci. ? Miele di Rosmarino (miele raro) Miele tipicamente fine, odore ed aroma di debole e media intensità, colore giallo paglierino che tende al bianco avorio quando cristalliz­ zato. ? Miele di Marruca (miele raro) Miele che cristallizza poco, colore rosso chiaro ambrato, sapore deli­ cato che si sposa perfettamente con i formaggi. Forti proprietà rico­ stituenti ed antinfiammatorie. ? Miele di acacia Miele dal colore molto chiaro, tra­ sparente e consistenza liquida, bassa cristallizzazione. Aroma e sapore delicato con il retrogusto di vaniglia. ? Miele di Trifoglio Bianco Colore molto chiaro quasi traspa­ rente quando è liquido, tendente al bianco quando si cristallizza. Sapore ed aroma delicato con una nota floreale e vegetale. ? Miele di Castagno Miele dal colore molto scuro, dall?odore pungente e sapore deci­ so e forte. Antinfiammatorio natu­ rale ricco di vitamine B e C con ele­ vate capacità antiossidanti. Perfet­ to con i formaggi. ? Miele di Girasole Miele delicato, gentile nei profumi e negli aromi; poco persistente e leggermente fruttato dal colore giallo vivo a rapida cristallizzazione. ? Miele di Eucalipto Sapore intenso e particolarmente balsamico dal colore ambrato a rapida cristallizzazione e dal sapore non eccessivamente dolce. Chiudiamo il servizio con una breve riflessione di Nicola che racchiude in poche righe il senso del loro viaggio nel miele: ?Il mondo delle api è un universo immenso; è un lavoro che si può fare solo se hai passione ed amore per queste piccole e laboriose creature. E a noi tutto questo non manca?. Info: Az. Agr. Nicola Zipeto, loc. Casotto dei Pescatori 638, Grosseto, tel. 329 1639787, mail zipe73@gmail.com, web maremmaavventura.it/ilmieledellozipe PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica e non solo Mandriolo, DOC Maremma Toscana, il rosso per tutte le stagioni by Morisfarms Nella variegata gamma di produzioni dell?azienda vitivinicola Morisfarms, con sedi vicino a Massa Marittima e Grosseto, un posto speciale merita il Mandriolo rosso, un vino Doc Maremma Toscana di facile beva che si presta bene al consumo quotidiano abbinato sia a piatti di carne che di pesce. Provare per credere! M orisfarms è una delle aziende vitivinicole più storiche della nostra terra. Un?azienda con alle spalle, come amano sottolineare proprio i protagonisti di questa bella realtà enologica, ?duecento anni di tradizione ed amore per la Maremma?. La proprietà si estende su due tenute: una a Massa Marittima dove c?è la sede principale, l?altra a pochi passi da Grosseto, in località Poggio La Mozza, per un totale di circa 480 ettari di cui 70 a vigneto. La prima, ovvero la tenuta Poggetti, situata su una collina ad appena 10 minuti dal Golfo di Follonica, è l?azienda più datata, potremmo dire secolare, 116 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 della famiglia Moris nella Maremma Toscana. Qui si producono vini dalle denominazioni IGT Toscana e DOC Maremma Toscana, Olio Extra Vergine d?Oliva e cereali. Nella Tenuta Poggetti si trovano 37 ettari di vigna piantati su suoli argillosi, con un?altitudine che varia dagli 80 ai 100 metri sul livello del mare, esposti a Sud-Ovest. Grazie alla vicinanza al mare i vini bianchi della Morisfarms beneficiano di una piacevole salinità e mineralità. I vini rossi dell?azienda sono invece caratterizzati da un tannino ricco e grande personalità. Nelle vicinanze si trova ? raggiungibile anche a piedi ? Santa Laura, l?ele- gante agriturismo della famiglia Moris, un Paradiso per chi cerca una fuga nella campagna Toscana. Immerso fra le soleggiate colline di Massa Marittima, con i suoi grandi spazi selvaggi e silenziosi e il suo ambiente tradizionale offre un?ospitalità riservata e signorile nel cuore della Maremma. I lunghi viali di cipressi che collegano le varie residenze sono un invito a passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta. La sua posizione è un ottimo punto di partenza per visitare la Toscana etrusca e medievale, le grandi città d?arte e vivaci porti della costa con le isole vicine. La seconda tenuta della famiglia zione vinicola dall?enologo Attilio Pagli che ha curato la crescita dell?attività vitivinicola sin dai suoi primi passi. L?azienda produce circa 350.000 bottiglie all?anno di vini rossi, bianchi e rosati. Vanta un?ampia gamma di prodotti che abbracciano tre denominazioni: DOC Maremma Toscana (Barbaspinosa rosso, Mandriolo rosso, Santa Chiara bianco e Rosamundi rosato raffinato ed elegante, così come il suo nome stesso suggerisce, prodotto con Sangiovese in purezza, Vermentino bianco e Amor bianco Ansonica), DOCG Morellino di Scansano (rosso, classico e riserva), IGT Toscana (Avvoltore rosso). Molti di questi vini hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti nel corso degli anni, riconoscimenti che riempiono un?intera parete della sede storica dell?azienda. Moris è quella di Poggio La Mozza acquistata nel 1971. Dei sui 55 ettari 35 sono dedicati a vigneti esclusivamente di uva rossa per la produzione del Morellino di Scansano DOCG. A Poggio la Mozza si trova anche la grande barricaia dove affinano in centinaia di botti di rovere francese i migliori vini di entrambe le aziende. Poggio La Mozza è situata interamente nella DOCG del Morellino di Scansano. Questa tenuta è visitabile solo previo appuntamento. Nata e cresciuta con l?attività agricola, l?azienda Morisfarms entra con determinazione nel mondo vitivinicolo intorno al 1970. Oggi è gestita dai due cugini, Ranieri Luigi Moris e Giulio Parentini, i quali, cosa spesso poco comune in realtà complesse ed articolate e con una storia di gestione familiare, operano in grande sintonia nella gestione e sulle scelte strategiche. Sono supportati per la produ- In questa variegata gamma di produzioni un posto speciale merita il Mandriolo rosso, un Doc Maremma Toscana di facile beva che si presta bene al consumo quotidiano abbinato sia a piatti di carne che di pesce. Il vino è a base di uve Sangiovese (80%) e Cabernet Sauvignon (20%). La prima annata prodotta è del 2008; successivamente entra nella nuova DOC Maremma Toscana. La vendemmia si svolge durante la seconda e la terza settimana di Settembre, in base ai vari vitigni. La fermentazione avviene in vasche di cemento vetrificato a temperatura controllata con rimontaggio due volte al giorno per un periodo di macerazione di 15 giorni. Il vino viene poi imbottigliato e lasciato riposare per altri tre mesi prima del suo lancio sul mercato. La degustazione Nel calice il Mandriolo si presenta con un colore rosso trasparente vivo. Al naso si apprezza un bouquet di profumi freschi di amarena, marasca, lampone. In bocca è pieno, caldo, con una buona persistenza. Si fa apprezzare per la sua freschezza e armonia. Servito intorno ai l6°C si abbina bene ad antipasti, paste e carni. Ottimo con il cinghiale in umido. Di sicuro successo anche con il pesce, sempre in umido. Info: www.morisfarms.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Il Pan dei Santi, una tipica specialità nel mese di novembre Un pane arricchito di zucchero, noci, uvetta, talvolta fichi secchi, e pepe nero. È il Pan dei Santi o Pan coi Santi o anche Pan dei Morti: sono tante le denominazioni di questa particolare specialità, molto semplice da preparare, diffusa nelle province di Siena e Grosseto, nella ricorrenza di tutti i Santi e dei defunti DI ANDREA RICCHIUTI* I l pane è sempre stato il fulcro della tavola, specie durante le festività: si ritrovano infatti pani tipici pasquali, altri natalizi ed altri ancora per ricorrenze minori, come per la festa di Ognissanti. Nelle province di Siena e Grosseto, 118 ? Maremma Magazine ? Novembre 2022 nella ricorrenza di tutti i Santi e dei defunti, è usanza preparare un pane arricchito di zucchero, noci, uvetta, talvolta fichi secchi, e pepe nero. La preparazione è molto semplice; un tempo usando della pasta di riporto, quella avanzata dalla panificazione per inten- derci, veniva arricchita con gli ingredienti sopracitati. Come tutte le ricette ci sono delle piccole varianti: alcuni soffriggono le noci nell?olio, altri aggiungono semi di anice, altri ancora nocciole, mandorle tritate e fichi secchi; ci sono anche delle differenze nella for- ma che può essere come una pagnotta oppure leggermente schiacciato sopra, decorata talvolta con gherigli di noci ed uva passolina. Per quanto riguarda il nome vi sono diverse declinazioni: pan dei Santi, pan coi Santi ed anche pan dei morti. Il nome deriva anzitutto dal periodo in cui esso viene preparato e consumato; ma anche dal fatto che tutta la frutta secca presente nella pasta sia numerosa come lo sono i Santi (in questo senso infatti si intende pan COI santi). A Siena la tradizione di questo pane è particolarmente sentita e ancora fortemente perpetrata, lo si può facilmente acquistare nei forni o ricevere in dono da qualche amico. È anche un?attrazione per i turisti, poiché suscita curiosità per la particolarità dei suoi ingredienti che danno un connubio perfetto: la dolcezza dell?uvetta fa da contrappunto alla nota del pepe, il tutto avvolto dal sapore delicato delle noci. A proposito di dolcezza, lo zucchero all?interno del pane in genere non è molto (anche se le quantità variano da una tradizione familiare all?altra), ed a volte questo pane, abbrustolito, accompagna anche gli arrosti. Scriveva il Righi Parenti, farmacista senese e grande esperto di gastronomia: «il Pan co? Santi va gustato ben freddo, meglio se raffermo di qualche giorno e si unisce ad un fresco vinello non invecchiato». Anticamente sembra che questo pane venisse preparato con il mosto. Infatti la ricetta qui proposta vuole essere una rievocazione di quella antica. Sicuramente non era una pasta brioche, anche se taluni lo producono così. PAN COI SANTI (dosi per quattro pani) Ingredienti: 750 g di farina 00 o 0 300 g di noci 500 g di uvetta 80 g di zucchero 100 g di acqua 300 g di mosto d?uva oppure vino rosso 200 g di olio extravergine d?oliva 1 cucchiaino di sale 1 cucchiaino di pepe nero di mulinello 50 g di lievito compresso (di birra) Preparazione Sciogliere il lievito nell?acqua tiepida e impastare insieme alla farina, unendo il vino rosso, lo zucchero, il pepe, l?olio ed il sale. Coprire e far lievitare. Intanto lavare l?uvetta e tenerla in bagno in acqua tiepida, scolarla ed asciugarla. Spezzettare grossolanamente le noci. Riprendere l?impasto, unire le noci e l?uvetta, amalgamarli delicatamente, senza lavorare troppo la pasta. Formare quattro panetti, metterli nelle teglie ed incidere sopra una croce, coprire e far lievitare. Spennellare i pani con l?uovo sbattuto insieme ad un po? d?acqua ed infornare a 190° per 40-45 minuti. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS MASSA MARITTIMA HA RESO OMAGGIO AL PATRONO SAN CERBONE Il 10 ottobre scorso a Massa Marittima si sono rinnovati i festeggiamenti in onore di San Cerbone, patrono della città. Una festa, quella del santo patrono, che combina profondi valori religiosi e civili, dove la funzione osservante e la manifestazione folcloristica spesso si intrecciano riportando alla luce, attraverso i riti e i simboli, la storia, la tradizione e la cultura dell?intera comunità. Una festa che ha riunito i massetani e richiamato al tempo stesso fedeli provenienti dai territori limitrofi, essendo San Cerbone il patrono di tutta la Diocesi. Cerbone nacque da genitori cristiani intorno all?anno 493 d. C. sulle coste dell?Africa settentrionale. Giunto in Toscana per sfuggire alle invasioni dei Vandali nel Mediterraneo, divenne vescovo di Populonia. Nel 573 fu di nuovo costretto alla fuga in seguito alle devastazioni dei longobardi nell?area di Piombino e si rifugiò all?Isola d?Elba, dove morì il 10 ottobre. Le reliquie del Santo sono conservate nell?Arca di Goro di Gregorio all?interno della cattedrale di Massa Marittima. La Festa vede l?intreccio tra celebrazioni religiose (come i vespri solenni presieduti dal vescovo, l?ufficio delle letture e lodi cantate presso l?Arca di San Cer- Nella foto un momento della Festa in onore di San Cerbone bone, la celebrazione eucaristica) e situazioni più folcloristiche. Uno dei momenti più spettacolari della ricorrenza è il trofeo di San Cerbone, una gara di tiro con la balestra, alla sua 28esima edizione. La particolarità del Trofeo San Cerbone, ben diverso dal Balestro del Girifalco, è che il bersaglio rappresentato dal cosiddetto ?corniolo? viene posto sul sagrato del Duomo anziché sulla facciata di un edificio al fianco del Comune come avviene con il Balestro. L?evento inizia con il corteo storico, formato da circa 150 figuranti in costumi medievali. Ci sono gli ufficiali, gli sbandieratori, i musicanti e i balestrieri. Altra particola- Nella foto da sinistra Gregorio Noci maestro d?armi, il rettore Angelo Soldatini, Emanuele Stanghellini vincitore del torneo e il sindaco Marcello Giuntini 120 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 rità è il fatto che tirano più balestrieri contemporaneamente. Ebbene ad aggiudicarsi il Trofeo ? che ha visto la partecipazione di 43 balestrieri ? è stato Emanuele Stanghellini del terziere di Borgo salito sul podio più alto al 41esimo tiro sfidando la teoria che sostiene che i primi tiratori sono favoriti. Secondo si è classificato Sandro Grosoli del terziere di Cittavecchia e terzo Sandro Manetti per il Terziere di Cittanova. La proclamazione è stata fatta sul sagrato del Duomo, mentre la premiazione all?interno della Cattedrale nel contesto della cerimonia del dono del censo e del cero. Insieme a Stanghellini sono stati premiati tutti i 15 balestrieri campioni d?Italia e il maestro delle balestre Gregorio Noci. Inoltre, sono stati premiati Francesco Manetti per aver vinto una gara a Lucca e Fabio Fidanzi per aver vinto il tricorniolo a San Marino. L?ultimo premio assegnato della stagione riguarda il ?lupino d?argento? che è andato al Terziere di Cittavecchia. Oltre al premio, il Terziere si potrà fregiare di un bel collare che il capitano indosserà in ogni manifestazione. Sempre nel pomeriggio, dopo l?intervento del vescovo Carlo Ciattini, i saluti del sindaco Marcello Giuntini e del rettore Angelo Soldatini, le bandiere sono tornate a volare in cielo e i tamburi a rullare con l?esibizione della Compagnia NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA Sbandieratori e Musici della Società dei Terzieri Massetani che hanno intrattenuto un numeroso pubblico in piazza Garibaldi portando a 26 il numero delle manifestazioni effettuate quest?anno. La giornata si è conclusa con un incontro conviviale offerto dalla Società dei Terzieri. Nell?occasione il rettore Angelo Soldatini ha ringraziato balestrieri, sbandietatori, musici, figuranti e gruppo comunale e gli stessi Terzieri per l?impegno che hanno assolto a favore della Società e al tempo stesso ha esortato tutti ad accrescere il senso di appartenenza e dare sempre di più la loro disponibilità per sostenere la Società in ogni suo aspetto. Nella giornata è stato reso noto anche che l?assemblea della Società ha respinto all?unanimità le dimissioni del rettore rinnovandogli stima e fiducia ed esortandolo a rimanere al suo posto. Il rettore Angelo Soldatini ha ringraziato ed ha ritirato le proprie dimissioni date il 31 luglio affermando che alle parole dovranno seguire fatti concreti per superare le diversità di opinioni emerse recentemente. ?I festeggiamenti in onore del Santo Patrono ? ha detto il sindaco Marcello Giuntini ? sono uno dei momenti più importanti dell?anno per la città di Massa Marittima. Una ricorrenza popolare in cui si intrecciano la sacralità del culto religioso con gli eventi del folclore. Nell?occasione abbiamo dato vita ad un fine settimana ricco di iniziative interessanti non solo per i cittadini, ma anche per i turisti che hanno avuto modo di visitare Massa Marittima, in uno speciale contesto di festa?. ?Negli ultimi anni la Festa in onore di San Cerbone ? ha aggiunto Giuntini ?, sta assumendo una valenza sempre maggiore. Abbiamo iniziato il sabato con Sport in Poggio, proseguito domenica 9 ottobre con Farina del tuo sacco, il mercato enogastronomico e dell?hobbistica, e concluso lunedì con il momento clou dei festeggiamenti religiosi e della tradizione. Questi tre giorni sono stati davvero un bel modo per vivere appieno la nostra Dominga Tammone firma il Manifesto di Confartigianato Toscana Presentato in Regione a Firenze il Manifesto dei giovani imprenditori di Confartigianato Toscana. Manifesto che porta la firma di Dominga Tammone presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Grosseto I giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Toscana, al termine di un percorso di incontri ed approfondimenti che si sono svolti nelle sedi territoriali, hanno elaborato un Manifesto che è stato presentato il 3 ottobre alla Presidenza della Regione. In rappresentanza del territorio grossetano ha preso parte all?incontro Dominga Tammone, presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Grosseto che del manifesto ha curato le illustrazioni e la progettazione grafica. Insieme a lei Paolo Martino, Marzia Fidanza e Andrea Burgio del gruppo Giovani Grosseto. ?Il Manifesto ? spiega Dominga Tammone ? sintetizza i valori essenziali e le esigenze di cui si fa portavoce il Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Toscana che coinvolge circa 3.500 imprese gestite da imprenditori sotto i 40 anni di età. Alla base delle richieste dei giovani imprenditori: un welfare che aiuti la conciliazione tra la vita lavorativa e quella personale, incentivi all?acquisto dei beni strumentali, alla digitalizzazione, all?economia circolare, finanziamenti per la formazione, aiuti finalizzati alla costituzione e allo sviluppo di imprese giovanili?. ?È fondamentale in questo momento ? dichiara Giancarlo Mannini, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Toscana ? sostenere i giovani imprenditori, il loro talento e la loro intraprendenza. La pandemia, la guerra e la crisi energetica hanno penalizzato tante imprese giovanili e per questo è importante riflettere sui valori comuni, sulle azioni necessarie a creare un ambiente favorevole al fare impresa e rafforzare le nostre competenze per affrontare i cambiamenti. Il Manifesto che presentiamo è frutto della riflessione di un gruppo rappresentativo delle imprese giovanili della nostra Regione?. ?È stato davvero importante ? conclude Giancarlo Mannini ? incontrarsi, dialogare e riflettere sui problemi che incontriamo, sulle nostre visioni del fare impresa e sulle azioni che riteniamo necessarie per affermare un modello di sviluppo che promuova la crescita personale e imprenditoriale delle giovani generazioni?. LE NEWS ? 121 LE NEWS Le Frecce Tricolori sul cielo di Castiglione della Pescaia Una spiaggia super affollata, decine di migliaia di persone con il naso all?insù. La prevista grande affluenza di pubblico ha testimoniato il successo della prima edizione di ?Castiglione della Pescaia Air Show?, che si è svolta sul litorale della cittadina balneare L a pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori ha solcato i cieli di Castiglione della Pescaia nel pomeriggio di domenica 9 ottobre, quando si è svolto il ?Castiglione della Pescaia Air Show?. L?evento, all?esordio nella cittadina costiera, è stato visto da migliaia di persone sistemate lungo i due lungomare con il punto centrale della manifestazione nei pressi del faro blu sul molo di levante. La kermesse ha offerto l?esibizione dei velivoli civili, seguiti da quelli acrobatici, dagli elicotteri della Guardia di Finanza e da quelli della Capitaneria di Porto che hanno simulato anche salvataggi in mare, ed infine, è stata la volta della PAN (pattuglia acrobatica nazionale). «Uno spettacolo ? dice soddisfatta la sindaca Elena Nappi ? che è stato visibile su tutta la costa, dal confine con Marina di Grosseto fino alle Rocchette. Sul cielo di Castiglione della Pescaia per circa due ore abbiamo potuto assistere all?esibizione di velivoli acrobatici e della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori dell?Aeronautica Militare italiana. 122 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 Dal pubblico c?è stato un susseguirsi di scroscianti applausi fin dall?inizio, quando gli aerei civili, seguiti da quelli acrobatici, gli elicotteri della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto che hanno simulato salvataggi in mare, con il clou della Pan (pattuglia acrobatica nazionale) ha eseguito forme e figure in cielo che ricorderanno le migliaia di persone giunte a Castiglione della Pescaia per questa occasione». «Sono orgogliosa come sindaca e per me è un onore ? conclude Nappi ? aver offerto a residenti e ospiti momenti così speciali, ma Castiglione della Pescaia è già pronta per dare nell?immediato futuro ancora grandi emozioni a partire dall?inverno per proseguire con gli eventi sportivi ed estivi 2023». Il Castiglione della Pescaia Air Show 2022 è stato realizzato in perfetta sinergia fra l?amministrazione comunale, i rappresentanti del Ministero della difesa, dell?Aereonautica Militare, l?Aereoclub Ali Maremma, gli addetti ai lavori dell?accoglienza turistica del paese e il mondo dell?associazionismo locale del volontariato del centro turistico. festa?. ?Una festa ? ha puntualizzato Giuntini ? che ha anche corrisposto con la prima uscita ufficiale del rettore dopo che l?assemblea della Società dei Terzieri ha respinto le sue dimissioni. Il rettore ha ripreso a lavorare alacremente e ad impegnarsi appieno come è solito fare. La giornata si è conclusa con una cena a cui hanno partecipato oltre 100 persone in rappresentanza dei Terzieri di Massa Marittima. Questo è lo spirito giusto con cui celebrare una festa e il modo di operare corretto per tramandare le nostre tradizioni divertendosi. Ringrazio le cuoche di Borgo che hanno cucinato per tutti, è stato un piacevole momento di condivisione?. VIOLENZA DI GENERE, LA MOSTRA DI ANARKIKKA È SBARCATA SUL MONTE AMIATA ?Non chiamatelo raptus? è il titolo della mostra dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza di genere in corso ? dopo l?anteprima ad Arcidosso (dal 14 al 23 ottobre scorsi) ? a Castel del Piano fino al prossimo 25 novembre (dal 25 ottobre). ?Si parla troppo poco di violenza di genere, soprattutto nelle realtà di paese come le nostre ? commentano le organizzatrici ?, con questa mostra vogliamo smuovere qualcosa. Il nostro obiettivo, come diciamo nel sottotitolo dell?esposizione, è offrire uno spazio d?arte e di riflessione sulla violenza: abbiamo scelto le vignette di Anarkikka perché colpiscono nel segno, parlano della società in cui viviamo in modo semplice e chiaro. E proprio il linguaggio è tra i focus del suo progetto artistico e sociale: in molte vignette, ad esempio, la penna rossa cancella le parole di odio dal racconto mediatico dei femminicidi?. La mostra si compone di poco meno di 40 pannelli che raccontano le difficoltà, gli abusi, le discriminazioni delle donne narrando episodi di cronaca noti, ma anche la routine quotidiana della casa e del lavoro. Nel mese di ottobre, dal 14 al 23, è andata in scena ad Arcidosso, nelle sale del Castello Aldobrandesco. In occasione del finissage è intervenuta l?autrice, Stefania Spanò che ha presentato il libro ?Smettetela di farci la festa?. ?Ringraziamo Stefania che sin da subito è stata disponibile ad ascoltarci e condividere con noi questa idea ? proseguono ? . Il 23 ad Arcidosso abbiamo presentato il suo libro, una raccolta di illustrazioni e vignette tra cui molte presenti nell?esposizione, ed è stata l?occasione per condividere con lei storie, prospettive e sogni! Un grazie di cuore ? aggiungono ancora ? lo dobbiamo anche al Comune di Arcidosso e alla Coop Unione Amiatina che ci hanno permesso di utilizzare il bellissimo spazio del Castello e quello del negozio di Castel del Piano per allestire la mostra?. Dal 25 ottobre, infatti, l?esposizione si è spostata a Castel del Piano, nei locali adiacenti al negozio Coop dove resterà esposta fino al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L?AUTRICE. Stefania Spanò, in arte Anarkikka, è autrice, vignettista, illustratrice, ma soprattutto femminista. Fotografa con ironia il disagio, ponendo l?accento in particolare sulle problematiche femminili, ed è autrice di progetti illustrati che raccontano di diritti negati e sofferenze umane. Realizza campagne sociali attraverso l?ideazione e la realizzazione di slogan, illustrazioni, video, manifesti. Pubblica i suoi lavori online nella pagina facebook.com/anarkikka e sul blog dell?Espresso anarkikka.blogautore.espresso.repubblica.it IL LIBRO. «?Smettetela di farci la festa? ? si legge nelle note di presentazione ? racconta di donne per parlare di società e della cultura in cui ognun* di noi cresce, ingabbiat* in ruoli stereotipati funzionali a quel sistema di potere alla base delle relazioni umane che alimenta discriminazioni, disparità e violenza. Maschilismo, sessismo, molestie sono riflesso di uno stesso squilibrio che pone gli uomini in posizione di privilegio e le donne in condizione di perenne affanno nella lotta per la parità. Uno squilibrio che è manifesto nell?educazione che riceviamo, nelle discriminazioni sul lavoro e negli studi, nella differenza di retribuzione, nel linguaggio, nelle violenze di genere, nei femminicidi. ?Smettetela di farci la festa? approfondisce quindi il tema della violenza e del linguaggio che usiamo nel raccontarla. Linguaggio che si fa complice perché veicola e rafforza una narrazione sbagliata della sopraffazione, che abbiamo tutt* interiorizzato. Un linguaggio assolutorio, che nell?assolvere il criminale minimizza il crimine, nel relegare alla follia individuale deresponsabilizza una comunità che non fa i conti con la propria identità e i propri valori, con il proprio sistema di significati». CANTORI DEL MAGGIO DI CIVITELLA MARITTIMA E MAGGIAIOLI DI CASTIGLIONE D?ORCIA, UN GEMELLAGGIO NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Il borgo di Civitella Marittima nel pomeriggio del 2 ottobre scorso ha ospitato un evento particolare all?insegna della tradizione del ?Maggio? che è sicuramente la tradizione più antica e più diffusa nel territorio della Maremma. Protagonisti i Maggiaioli di Castiglione d?Orcia che si sono incontrati con i Cantori di Civitella Marittima per dar luogo ad una sorta di gemellaggio fra i due gruppi. ?Cantare Maggio? è una consuetudine antica con la quale, il 30 di aprile di ogni anno si celebra la primavera, la rinascita della natura legata ai riti agrari, alla fertilità della terra che proprio in Toscana e in particolare in Maremma si è caratterizzata con cerimonie di canti di questua presenti in varie forme e modalità. A far gli onori di casa un comitato di ricevimento composto dai Cantori del Maggio di Civitella, da alcuni figuranti in costume con lo stendardo della Rocca degli Ardengheschi ed il tamburino che, all?arrivo degli ospiti, ha iniziato a rullare il tamburo mentre una voce scandiva le parole d?accoglienza: ?il Conte e la Contessa degli Ardengheschi dà il benvenuto ai Maggiaioli di Castiglion d?Orcia?. Il canto di benvenuto è iniziato con una strofa del Maggio di Civitella: Siam venuti a cantar Maggio/ mentre a voi il Maggio si canta/ pien di rose e fior si ammanta/ nel domestico e nel selvaggio...?, al quale è seguita, come un?eco, la risposta dei maggiaioli di Castiglione d?Orcia: ?Ecco maggio che ritorna/ col profumo dei suoi fiori/ l?arcipresso si nasconde/ perché non puol cambiar sua foglia/ ecco maggio che ritorna...? e qui i fiati della ?banda? hanno suonato un brano musicale della memoria remota, ancora conservata dai maggiaioli. Durante il giro del paese, che ha visto i paesani seguire con affetto i due gruppi, gli itineranti hanno cantato in più posti e addirittura una strofa dei due testi è risultata identica. Ecco la strofa: ?Se ci date del prosciutto/ pregheremo quel porcello/ che diventi grasso e bello/ e che la ghianda sia per tutto...?. Sono i versi che si usano per chiedere in cambio del proprio canto, un dono che in passato erano uova, vino, formaggio, prosciutto ecc. che oggi più frequentemente si risolve con il regalo in denaro. Subito dopo, presso la sede degli Usi Civici si è tenuto un incontro fra gli esperti della tradizione con la partecipazione di Corrado Barontini, Mauro Chechi, la ricercatrice Grazia Tiezzi, il giornalista Giancarlo Capecchi e Gianfranco Franceschini dei cantori di Civitella. In rappresentanza dei Maggiaioli di Castiglione d?Orcia è intervenuto Rossano Giomarelli. Una nota di colore è stata offerta dal graditissimo dono della pittrice Marina Quattrini che ha voluto regalare due sue grandi opere dipinte ai gruppi di Civitella e di Castiglione d?Orcia. Questo incontro ha riportato l?attenzione sulla proposta, sostenuta già nel 2019, di realizzare un Convegno sul Nella foto un momento del gemellaggio tra i Cantori del Maggio di Civitella Marittima e i Maggiaioli di Castiglione d?Orcia LE NEWS ? 123 LE NEWS tema dei ?Maggi?, avviando un rapporto di collaborazione con le Università (Pisa, Siena, Firenze...) con i vari studiosi, ma anche con le altre realtà toscane (come Buti, la Garfagnana ecc.) consentendo di dare un assetto scientifico alla raccolta dei documenti ed un seguito istituzionale in grado di creare un ?circuito regionale del Maggio? che faccia dialogare i Gruppi della tradizione fra loro e con le istituzioni per conoscere ulteriormente l?usanza e non disperdere questo importante patrimonio della memoria popolare. La serata si è conclusa con una bella tavolata all?aperto tutti insieme organizzata dalla Proloco di Civitella Marittima che i commensali hanno particolarmente gradito e che si è conclusa nel modo migliore con un assaggio di grappe di Brunello e di gin offerti dalla distilleria Nannoni sempre particolarmente vicina, sensibile ed attenta nei confronti di chi si impegna per il mantenimento delle tradizioni nel territorio. SUCCESSO PER LA SECONDA EDIZIONE DEL GRAND TOUR ?MAREMMA CHALLENGE? L?iniziativa ha offerto 5 giorni in bicicletta alla scoperta del territorio grossetano Atleti stranieri e italiani sono arrivati a Massa Marittima per percorrere circa 500 chilometri in bicicletta alla scoperta del Grossetano. Il grand tour è durato cinque giorni, da domenica 9 a giovedì 13 ottobre, con tappe a Castel del Piano, Sorano, Porto Santo Stefano, Castiglione della Pescaia e Massa Marittima. 124 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 È andata così in archivio la seconda edizione del 2022 della ?Maremma Challenge Bosch ePowered?, la manifestazione sportiva dedicata agli appassionati della bicicletta organizzata dal team del Bike Garage & More di Massa Marittima e dall?imprenditore Ernesto Hutmacher, con il supporto dell?ideatore dell?iniziativa, Giovanni Pettinari, responsabile del settore cicloturismo della Uisp Grosseto e presidente dell?associazione ?Maremma.Me?. Gli atleti sono arrivati a Massa Marittima per prepararsi alla sfida che li ha impegnati nella giornata di domenica. Con loro anche tre ospiti speciali: la bike blogger, Paola Brazioli che, sul sito www.bikehabits, racconta la sua passione per le due ruote consigliando viaggi, esperienze e molto altro ancora, Shirley Klauer del team Bosch e Arianna Hutmacher dell?associazione ?Ride like a girl project?. La partenza è avvenuta domenica 9 ottobre dalla sede del ?BikeGarage & More?, in via Butigni 4 a Massa Marittima: i bikers hanno attraversato tutta la Maremma, dalla montagna alla costa. «Dopo il primo appuntamento a giugno aperto a tutti gli amanti della bicicletta ? spiegano Ernesto Hutmacher, Carlotta Poggiaroni e Valentina Fedele del team Bike Garage & More ?, abbiamo organizzato un emozionante ultra trail alla scoperta della Maremma Toscana dedicato a chi ha una buona preparazione fisica. Il tracciato ad anello, 500 chilometri con un dislivello di 10.000 metri, da Massa Marittima si è snodato tra incantevoli borghi medievali, suggestive aree naturali protette come il Par- co della Maremma, le faggete del Monte Amiata, le straordinarie Città del Tufo, i tantissimi scorci mozzafiato del promontorio dell?Argentario, passando da Castiglione della Pescaia e Punta Ala. Anche questa volta si è trattato di un?avventura dedicata a chi ama scoprire il territorio e i suoi tanti sentieri, senza classifiche o premi». Per conoscere tutti i dettagli della manifestazione che sarà organizzata anche il prossimo anno è a disposizione il sito: www.maremmachallenge.com ?REPERTI & MATERIALI?, IN CORSO LA RETROSPETTIVA DI GOTTA ALLA GALLERIA EVENTI È in corso dal 27 ottobre e lo sarà fino al 6 novembre, presso la Galleria Eventi nel centro storico di Grosseto (in via Varese 18), la retrospettiva di Roberto Gotta ?Reperti & Materiali?. Nato a Parigi ma milanese doc, musicista jazz, restauratore e pittore Roberto Gotta ha vissuto gli ultimi quindici anni in Maremma, tra Manciano e Poggio Murella, affinando il suo lavoro di ?artista degli scarti?. Anche se detestava essere chiamato artista, preferiva definirsi un artigiano? Approdato a Milano dopo Parigi e Francoforte ? suo padre era un vagabondo per lavoro ? ha vissuto gli anni Settanta con allegria e passione, frequentando il gruppo libertario di Brera e il Movimento studentesco. Comincia a dipingere, ma lo cattura anche la musica jazz: inizia con Gaetano Liguori, segue il corso di contrabbasso al Conservatorio di Milano. Il suo lavoro si inserisce nella scuola dell?arte povera, con particolare attenzione all?uso degli oggetti consumati e dimenticati. I legni di recupero, i materiali elettronici, che reinventa e fa rivivere in composizioni a metà tra pittura e scultura. Comincia con piccoli totem realizzati con pezzi come accendini, chiavi, vecchi giocattoli, lampadine. Un omaggio agli scarti della vita quotidiana, quelli di cui parla la critica d?arte Lea Vergine nel suo Quando i rifiuti diventano arte (Skira editore): ?Non succede lo stesso anche a noi? Più o meno ogni giorno dobbiamo ritrovare, raccattare o ricomporre frammenti di noi stessi?. Dai totem passa alle composizioni a tema, dove gli scarti servono a raccontare su una base pittorica più elaborata ? composta di tempera e smalto, sem- Ottanta immagini di Josef Konrad Siragna donate all?Archivio F.lli Gori plici matite e collage di carta ? le storie che ci riguardano: tra i tanti, la comunicazione (Omaggio a Orwell), il lavoro (Thyssen Krupp), i migranti (Zattera), il sogno (Galassie). I legni levigati dal mare si accostano alle ruote di bicicletta e alle perline di vetro, le opere si fanno grandi come il totem ad altezza d?uomo che realizza per la Fiera di Scandicci o i portali ricavati da vecchi arredi, ma anche piccolissime come le miniature nelle mascherine delle prese elettriche o le spille una diversa dall?altra. Ha esposto a Milano e in giro per la Toscana: a Pitigliano la sua prima mostra maremmana, nello spazio Le strade bianche di Marcello Baraghini, e poi al Cortilone di Sorano, alla Polveriera Guzman di Orbetello, a Grosseto alla Galleria Eventi e in occasione de La Città Visibile. A Manciano, dove risiedeva dal 2009, aveva aperto una bottega nel centro storico: l?Ex Merceria era diventato un luogo dove trovare un oggetto vintage, presentare un libro, o fare semplicemente musica. Così lo ricorda Vincenzo Cottinelli, anche lui un lombardo diventato maremmano, ex magistrato e oggi fotografo: ?Roberto Gotta era un uomo speciale, un creatore di bellezza. Fu un bizzarro incontro: mia moglie Maria cercava un falegname e trovò lui, fuori da quel capannone che non era più falegnameria ma magazzino, atelier, museo, luogo di creazione, pieno di cose meravigliose.Tornammo a visitarlo e trovammo un amico che ci riempì di doni, poi comprammo tante sue opere: ci vantiamo di essere suoi buoni collezionisti. Abbiamo pareti a Brescia e Montecavallo, già molto piene, ma lui occhieggia qua e là. Scherzavamo dicendogli che avremmo dovuto comprare nuovi locali per metterci le nuove meraviglie esposte nella sua galleria vicino alla Posta di Poggio Murella, sua deliziosa creatura, una piccola Ufficializzata il 15 ottobre scorso nel chiostro della chiesa di San Francesco la donazione delle opere fotografiche realizzate in Maremma dall?Ing Josef Konrad Siragna a partire dagli anni ?80 che la moglie Rachele Teresa Pancotto ha voluto effettuare in favore dell?Archivio fotografico dei fratelli Gori. ? Sognando la Maremma: un lungo viaggio? è il titolo della raccolta di immagini a colori che proprio nel Chiostro di San Francesco furono allestite in una mostra fotografica inaugurata il 21 marzo 2015 e che i fratelli Francescani hanno custodito fino ad oggi. Nato in Cecoslovacchia da padre Italiano, durante la guerra Josef Konrad Siragna si trasferì a Zurigo ed a partire dagli anni ?70 iniziò a frequentare l?Italia, ove nel 1974 convolò a nozze con Thea Pancotto ed iniziarono i lunghi soggiorni italiani a Marina di Grosseto. Da qui si muoveva nella sua ricerca fotografica di immagini della Maremma: nell?entroterra ed a Roccamare, Castiglione della Pescaia, Punta Ala, Porto Santo Stefano e isola del Giglio, ricerca concentrata sui dettagli naturalistici e sul paesaggio. Scomparso nel 2013, assecondando il suo desiderio la moglie ha riportato le sue spoglie mortali in Maremma, dove riposa nel cimitero di Sterpeto. Con un passato di giornalista a Zurigo che le ha permesso di intrattenere pubbliche relazioni internazionali e diplomatiche nell?arte, nella comunicazione e nell?organizzazione di eventi internazio- nali, Thea Pancotto ha condiviso con il marito la passione per la Maremma tanto da farla determinare a lasciare a Grosseto ed all?Archivio fratelli Gori il patrimonio di immagini scattate dal marito. ?Dopo il lascito della famiglia Barbieri ed i preziosi album fotografici donatici da Franca Lodovichi ? fanno sapere dall?Archivio ?, è con grande piacere ed orgoglio che l?Associazione ARCHIVIOFOTOGORI riceve questa importante collezione di cui si prenderà cura e che renderà consultabile al pubblico. Grazie al sostegno finanziario della Fondazione CRF ed al contributo del Comune di Grosseto, delle associazioni di categoria ed imprenditori privati stiamo procedendo spediti nella digitalizzazione del nostro archivio e prima della fine dell?anno contiamo di rendere consultabili pubblicamente oltre 20.000 immagini già scansionate. L?acquisizione, conservazione e valorizzazione di altri fondi fotografici costituisce l?altro grande tema su cui stiamo lavorando ed investendo le nostre risorse perché crediamo che debbano costituire un patrimonio collettivo della Maremma che non deve andare disperso?. LE NEWS ? 125 LE NEWS Umorismo e? Materia protagonisti al Quadrivio Prima dal 2 al 13 ?SatiLeaks? umorismo e satira in 50 sfumature di colore di Gianfranco Colella, quindi dal 16 al 27 ?Emergere nella materia, opere in cammino 2002-2022? di Maria Pellini. Sono le due mostre in programma a novembre alla Galleria ?Il Quadrivio? L a Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? in viale Sonnino 110 a Grosseto, ospita dal 2 al 13 novembre la mostra di vignette e mini storie a fumetti ?SatiLeaks? umorismo e satira in 50 sfumature di colore di Gianfranco Colella, apprezzato fumettista che collabora oggi con la rivista mensile ?Mediterraneo e dintorni? edita da Mediano Editore, in cui cura la rubrica ?Satira e dintorni?, realizzando mini storie a fumetti. Da quasi due anni collabora anche con il mensile ?Candido?, giornale fondato nel 1945 da Giovannino Guareschi, in cui pubblica vignette politiche. Paesi Arabi e in Europa; nel 1999 esordisce nel mondo dell?arte con una propria ricerca personale, operando su superfici lisce creando ?orizzonti? e ?corpi? immersi nella poetica del colore. ?Solo nel 2002 ? si legge nelle note di presentazione ? si dedica al meraviglioso e potente mondo della materia, sentendo l?esigenza di esternare il proprio sentire su temi sociali, legati soprattutto alla condizione della donna e della ?confusione umana?. Inizia a lasciare una forma figurativa accademica, in modo tale da acquisire maggiormente l?importanza della materia. Con queste tele l?artista Gianfranco Colella Maria Pellini ?I 60 lavori esposti ? spiega l?autore ?, rappresentano semplici momenti di svago e leggerezza, la lettura in chiave ironica di avvenimenti che quotidianamente incrociano e condizionano la nostra esistenza?. Subito dopo sarà la volta di Maria Pellini che dal 16 al 27 novembre proporrà la mostra ?Emergere nella materia, opere in cammino 2002-2022?. Maria Pellini, nata il 6 febbraio del 1963, diplomata in arte del tessuto presso l?Istituto d?Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia inizia ad operare come decoratrice in ambito grafico-pittorico nel settore di giostre tradizionali a cavalli per luna Park esportate principalmente nei 126 ? Maremma Magazine ?Novembre 2022 dimostra una straordinaria capacità di esprimere e trasformare in poesia figurativa differenti stati d?animo. Sono la juta, il cemento e lo stucco che parlano e narrano sensazioni, sollecitando l?osservatore a pensare e riflettere e dare una sua personale interpretazione. Nell?anno 2018 la ?materia? assume un nuovo volto; lasciando la juta. La materia diventa più fluida creando opere che esprimono non più temi sociali ma temi intimi, che abbracciano la bellezza di un vivere. Ultima esposizione ?5 opere sull?Amore? con testi scritti da Maria?. Le due mostre potranno essere visitate nei giorni indicati con orario 16.30-19.30. passione, pochi metri, tanta bellezza, realizzata con la stessa gioia del gioco che metteva nel produrre le sue opere. Fantasia in continuo movimento: ogni oggetto, comune o bizzarro, nuovo o usato, cercato o trovato o abbandonato, le sue mani e i suoi occhi lo facevano rinascere. Era felice di parlarne, di condividere e annunciare nuove idee?. Roberto Gotta ci ha lasciato a 69 anni il 21 febbraio, a Milano. Ed è tornato in Maremma, nel piccolo cimitero di Poggio affacciato sulle colline. Ora le sue opere sono a Poggio Murella ad ArtGallery in via della Posta. La mostra a Grosseto presso la Galleria Eventi potrà essere visitata fino al 7 novembre, tutti giorni dalle 17 alle 20. Sabato dalle 17 alle 22. LA FESTA DEL CIOCCOLATO HA RIVITALIZZATO IL CENTRO STORICO DI GROSSETO È stato un successo Chocomoments, la prima festa del cioccolato artigianale che si è svolta il mese scorso in piazza Dante a Grosseto. La festa, che è stata organizzata da Confesercenti Grosseto con il patrocinio del Comune, ha visto la presenza tra gli stand di molti cittadini, oltre a tante scuole che hanno approfittato dei laboratori gratuiti sulla storia e la lavorazione del cacao tenuti dai maestri cioccolatieri. «Sono stati tre giorni importanti ? afferma il presidente provinciale Confesercenti Giovanni Caso ?, che hanno contribuito a portare in centro molti cittadini che non solo hanno assaggiato e acquistato cioccolato, ma hanno colto l?occasione per una passeggiata tra le vie del centro storico e si sono concesse qualche acquisto nei negozi». «Il nostro obiettivo ? aggiunge Caso ? è anche quello di rivitalizzare il centro storico della città, sostenendo quelle attività che sono un vero e proprio presidio contro lo spopolamento di quello che dovrebbe essere il salotto buono della città». La manifestazione ha visto un?ottima collaborazione tra i maestri cioccolatieri e le realtà locali consentendo di creare il primo cioccolatino allo zafferano. Infine Caso ringrazia l?amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio «Comprendendo, pur essendo la prima edizione, che si trattava di un?iniziativa utile alla rivitalizzazione del centro storico e ricono- scendo il valore dell?operato della nostra associazione di categoria». MONTEROTONDO MARITTIMO SCOMMETTE SUL CICLOTURISMO Il Comune di Monterotondo Marittimo si candida a diventare una destinazione di riferimento per il cicloturismo. Pochi mesi fa, nel centro cittadino, sono finiti i lavori per un circuito pump track, uno spazio dedicato agli amanti della mountain bike con salite, discese e curve paraboliche. A novembre, nel Parco delle Biancane, verranno aperti un nuovo sentiero, un info point ed è in programma la creazione di altri sentieri e di collegamenti con i Comuni dell?entroterra e della costa. Nasce così la Trail area di Monterotondo Marittimo. L?Amministrazione comunale, con un investimento di circa 300mila euro, scommette sul turismo lento e sostenibile, creando le basi per sviluppare un nuovo indotto economico per tutto il territorio. La Trail area è un punto di partenza per inserire il Comune di Monterotondo Marittimo tra le mete preferite da chi ama scoprire un territorio in sella a una bicicletta, che sia una mountain bike o una e-bike con pedalata assistita. «Siamo un territorio fortemente industrializzato ma sono ormai anni che stiamo cercando di sviluppare anche il settore turistico. Oggi il cicloturismo è in forte ascesa ? afferma il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine ? e promuove anche uno stile di vita sano e attivo, il nostro territorio peraltro offre grandi opportunità visto il patrimonio ambientale che abbiamo. Stiamo lavorando sulla valorizzazione della sentieristica in sinergia con gli altri Comuni e l?Unione di Comuni montana ? Colline Metallifere, inoltre grazie all?investimento fatto su Bike Garage & More saremo davvero un Comune ?bike destination?. Sabato 5 novembre è in programma un evento per presentare il progetto alla cittadinanza. Per aver costruito questo progetto con Bike Garage & More mi preme ringraziare l?assessore Emi Macrini ed il consigliere Eugenio Giglioni oltre a tutto il gruppo di maggioranza con cui c?è stato un confronto serrato e propositivo». La Provincia di Grosseto rappresenta un territorio perfetto per il cicloturismo. «Diversi Comuni stanno investendo sul cicloturismo ? dichiara il presidente della Provincia Francesco Limatola ? con un gran numero di piste ciclabili e percorsi di vario genere che garantiscono alla Maremma Toscana di essere ormai una meta turistica riconosciuta e scelta dagli appassionati della bici. Ospitiamo importanti gare e gli allenamenti degli atleti. La Provincia di Grosseto, inoltre, è impegnata nella realizzazione della ciclovia Tirrenica. Il circuito pump track e la Trail area sono elementi che consentono di creare ulteriore valore a Monterotondo Marittimo e a tutta l?area delle Colline Metallifere, rafforzando l?immagine di territorio attento all?ambiente e vocato allo sport e al turismo sportivo». A supportare il Comune di Monterotondo Marittimo è la Bike Garage & More, società di consulenza che progetta e sviluppa destinazioni bike friendly (mete attrattive e adatte a soddisfare le esigenze e i desideri dei cicloturisti e degli amanti di turismo outdoor): l?azienda, rappresentata da Ernesto Hutmacher, Carlotta Poggiaroni e Valentina Fedele, ha sviluppato un progetto suddiviso in tre fasi. «Siamo partiti dalla creazione di un percorso all?interno del Parco delle Biancane, che fa parte del Parco nazionale delle Colline Metallifere, Geoparco inserito nella rete mondiale dell?Unesco ? spiega Ernesto Hutmacher ? che si collega con un vecchio sentiero oggi ripristinato, e che termina nelle vicinanze della pump track in zona Lagoni, e dall?apertura di un bike center-info point, gestito dalla nostra società, che sarà un punto di ritrovo per chi vuole ricevere informazioni sui tour, sulle attività da fare nel territorio, con la possibilità di affidarsi a guide esperte. E non solo. Al suo interno ci saranno un?officina, il noleggio delle biciclette e di dispositivi di sicurezza Lifepass, e spazi dedicati al lavaggio dei mezzi e alla ricarica delle ebike». Il secondo step riguarderà la creazione di altri tre percorsi all?interno del Parco delle Biancane: i sentieri avranno difficoltà differenti proprio per accontentare tutti gli appassionati delle due ruote, dai meno esperti ai professionisti. Infine, l?ultima fase del progetto, riguarderà il collegamento tra la Trail area di Monterotondo Marittimo e i Comuni vicini dell?entroterra e della costa. «L?obiettivo è quello di far diventare nei prossimi anni ? sottolineano dalla Bike Garage & More ? Monterotondo Marittimo una bike destination di riferimento per tutti i settori della bicicletta (mtb, emtb, road, gravel) e attrarre nuovi segmenti di mercato, dalle famiglie ai professionisti. Sarà un parco unico per lo straordinario patrimonio naturalistico e per la qualità e la varietà dei percorsi». A realizzare la Trail area è stato il team della Tasso Trail Solution di Emiliano Pinsi: la società, nata nel 2021, si è occupata della realizzazione del parco Amiata Freeride bike resort, dei sentieri enduro nel Monte Amiata, della Trail area nella zona di Castagneto Carducci, e di tanti altri progetti per enti pubblici e privati dedicati al mondo bike in varie regioni italiane. «Quella di Monterotondo Marittimo ? dichiara Pinsi ? sarà una Trail area di nuova generazione: la componente riding (la fruibilità del ciclista), la manutenzione e il rispetto dell?ambiente sono al centro del progetto». LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE David Berti, Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Michele Guerrini, Sara Landi, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Andrea Ricchiuti, Elisabetta Russo, Giada Rustici, Lina Senserini, Dianora Tinti, Antonella Vitullo CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. 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