MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto ? Contiene I.R. M A G A Z I N E ° 0 2n0 umero Viaggio alla scoperta delle spiagge più belle della costa maremmana IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XIX ? NUMERO 3 ? MAGGIO 2021 ? ? 3,50 Inoltre... Elena Nappi, il volto femminile del fare politica con impegno, passione e tanto entusiasmo Scarlino, il fascino del borgo medievale e della sua rocca Vermentino, che passione! Successo per il Grand Prix 2021 ?Primo Conti, le variabili del colore?, mostra evento alle Clarisse Morellino Classica, tutto pronto per il debutto della decima edizione Roselle e la via Clodia, in MTB sulle tracce degli Etruschi LA VOCE DEI LETTORI LA VOCE DEI LETTORI ?GRAZIE PER LE FINESTRE CHE APRI SULLA MAREMMA!? Grazie Celestino che tieni in vita questa nostra bella e impareggiabile TERRA DI MAREMMA. Siamo come reclusi ma TU apri le finestre su questo meraviglioso spettacolo della natura che DIO ci ha fatto in dono. Grazie. Abbi cura della tua salute con quello che viviamo. Io ne ho tanti di acciacchi giustificati dall?età e poi ci si mette anche il virus. Tu tieni sempre aperte le finestre? e fai entrare sempre tanto sole sulla nostra amata terra. Di nuovo grazie. Adriano Agostini ?È PROPRIO BELLA MAREMMA MAGAZINE!? Ciao Celestino, ti allego la copia del bonifico per l?abbonamento del 2021! Un abbraccione e speriamo in un anno più leggero? È proprio bella Maremma Magazine. Bravo, tanti complimenti! Luca Savorelli Grottaferrata (RM) UN NUMERO STUPENDO! Caro Direttore, ieri sera ho iniziato a sfogliare la rivista e ti devo confessare che hai costruito un altro numero stupendo con tanti articoli interessanti e particolari. Da oggi mi dedicherò alla lettura. Buon lavoro. Massimo Bambagini LEGGETE MAREMMA MAGAZINE! E REGALATE ABBONAMENTI! La rivista mensile ?MAREMMA MAGAZINE? è la più bella pubblicazione che esalta le eccellenze della nostra terra. La seguo da sempre con interesse e quando voglio fare un dono che sarà sicuramente gradito regalo il suo abbonamento. Leggetela e vi darà notizie e soddisfazioni. Roberto Occhipinti A CACCIA DI UN ARTICOLO SUL SILURIPEDIO DI PORTO SANTO STEFANO Gentili amici, sono un collega giornalista di Roma appassionato di memoria storica. Sto svolgendo una ricerca sul Siluripedio di Porto Santo Stefano. Consultando la vostra rivista sul web ho visto che nelle lettere al Direttore del numero pubblicato nel novembre 2017 (foto allegata) c?era un lettore che proponeva un articolo sull?argomento. Volevo chiedervi: è poi stato pubblicato in seguito tale articolo? Altrimenti potreste darmi un recapito del lettore? Grazie infinite, Lorenzo Grassi ?GRAZIE PER L?ATTENZIONE DEDICATA AL MIO LIBRO? Grazie all?amico e collega Celestino Sellaroli e alla redazione di Maremma Magazine per l?attenzione data al mio libro #seimaremmanosedici Un l?avete ancora comprato? Spicciatevi! Giacomo D?onofrio IL PRIMO ARTICOLO NON SI SCORDA MAI! Il primo articolo su carta stampata è come la prima foto sviluppata in camera oscura. Ho iniziato scrivendo (e fotografando) di uno sport che sempre mi ha affascinato, il pugilato, e della sua storia gloriosa in #maremma. Grazie a Maremma Magazine che mi ha accolto con le mie proposte, ai Conti Cavini per la grande disponibilità e a quei tori di Alessandro Scapecchi e Simone Giorgetti, passato e futuro del nobile sport. Michele Guerrini GLI ITINERARI CICLOTURISTICI SU MAREMMA MAGAZINE Grazie Celestino Sellaroli per l?ampio servizio sugli itinerari cicloturistici in Maremma FIAB (www.fiabgrosseto.it), pubblicato in questo numero di Maremma Magazine (numero di aprile, ndr). Un bel regalo di #pasqua2021 #cicloturismo #visittuscany - FIAB Italia, Biciviaggi FIAB Angelo Fedi Avete idee e consigli da darci, complimenti o critiche da fare, oppure più semplicemente volete commentare un articolo o dire la vostra su un certo argomento? Questo spazio è per voi. Scriveteci via mail all?indirizzo redazione@maremma­magazine.it Compa­ tibilmente con lo spazio a disposizione pubblicheremo il vostro intervento. 6 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 14 32 44 58 SOMMARIO VIVI 14 ...........Viaggio alla scoperta delle spiagge più incantevoli della costa maremmana 22 ...........Elena Nappi, il volto femminile del fare politica con concretezza impegno, passione e tanto entusiasmo 28 ...........Obiettivo: tutelare la Maremma da criminalità e infil? trazioni. La mission delle Fiam? me Gialle di Grosseto 32 ...........Morellino Classica, al via la decima edizione tra musi? ca, bellezza ed emozioni 36 ...........?Primo Conti, le varia? bili del colore?, mostra evento alle Clarisse 40 ...........Scarlino, il fascino del borgo medievale e della sua roc? ca nelle tavole di Massimo Tosi 44 ...........Buriano, i dintorni e il legame inscindibile con il suo Santo Patrono Guglielmo 50 ...........I Musei di Maremma si raccontano grazie ad izi.Travel, la visita guidata in tasca 54 ...........Roselle e la via Clodia, in mountain bike sulle tracce degli Etruschi 58 ...........Vermentino, che pas? sione! Successo per il Grand Prix 2021 che elegge la nuova Top Ten 62 ...........Economia Circolare, Enel X e Morellino di Scansano insieme per uno sviluppo soste? nibile 68 ...........Il baseball grossetano: passato, presente e? speriamo futuro di uno sport che ci ha fat? to sognare 72 ...........Pubblicate on line le memorie dei sopravvissuti alle stragi nazifasciste nell?Italia occupata L?arte di Ospitare | L?accoglien? za in Maremma 78 ...........Residenza ?Le Antiche Mura?, un luogo magico dove ci si sente ?a casa?. A Semproniano In copertina, la spiaggia di Cala Violina (Scarlino) Foto © Lorenzo Biagini SCOPRI C?è da vedere 82 ..........La Chiesa di San Giu? SOMMARIO ? 9 90 110 seppe a Grosseto: storia, architettura e segreti di un importante edificio di culto cittadino Briciole di Storia 86 ...........Camicie rosse in Maremma: l?oscura vicenda del? la spedizione Zambianchi Personaggi 90 ...........Lady Valerie Solti, addio ad una straordinaria figu? ra del panorama musicale mon? diale L?angolo del libro 94 ...........Il ?Viaggio in toscana? sulle tracce di Dante con le tavo? le di Massimo Tosi 96 ...........?Il ?fiore? della cucina toscana? nel racconto di Paolo Piazzesi Aziende al Top 98 ...........Internetfly, professioni? sti della comunicazione e del marketing GUSTA Vino e dintorni 102.........Ottimi riscontri negli Stati Uniti per i vini della Maremma Toscana DOC WINE NEWS 104.........È ufficiale: sull?etichet? ta dei vini Morellino di Scansa? no DOCG si può aggiungere la dicitura ?Toscana? 105.........Pasta Dante lancia un nuovo prodotto dal sapore anti? co: il tortello Antico Maremma? no 105.........?La Chiccheria? di Mari? na di Grosseto premiata con i ?Tre coni? del Gambero rosso Di vino in cibo 106.........La Maremma come laboratorio ?green? nel settore agricoltura: l?esperienza di Sequerciani Il vino del mese 10 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 112 110.........Monteverro, un vero premier grand cru maremmano da vitigni bordolesi classici A Tavola 112.........Ristorante ?La Taverna di Campagna?, il fiore all?oc? chiello della Famiglia Begnardi La ricetta 116.........Migliaccio e migliacci: una parola, tante declinazioni per un dolce da leccarsi i baffi LE NEWS 118.........La Notte visibile della cultura 2021 torna sulle Mura: il bando per partecipare 119.........?Lo sguardo della scuo? la? sulla pandemia: un corso di cinema che diventa un video 119.........Cala Violina, accesso con prenotazione online in esta? te 120.........Una mandibola di rino? 123 ceronte al Museo di storia natu? rale 120.........Nuovo sito web per il Giardino Viaggio di Ritorno a Castiglione della Pescaia 121.........Grosseto, un libro ad ogni nuovo nato 2021 122.........Artigianato, Grosseto sottoscrive la Carta Internazio? nale dell?Artigianato Artistico 123.........?Dalla natura all?am? biente?, una riflessione da parte di AdF per la Giornata Mondiale dell?Acqua 123.........La MTB nazionale gio? vanile protagonista a Scansano 124.........?Facciamo diventare tutta la Maremma Spighe Verdi 2021? 124.........Grosseto in Eurovisio? ne il giorno di Pasqua 125.........?Wild Tuscany?, lanciati i video promozionali dedicati alle Colline del Fiora L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli L?estate in Maremma al tempo del? coprifuoco? M a è davvero ipotizzabile un?estate all?insegna del coprifuoco alle 22? Si può immaginare una stagione balneare nella quale saremo tutti costretti a rientrare a casa entro tale orario, perché così è stato deciso dall?alto e perché i nostri ?cari? governanti non hanno saputo trovare soluzioni alternative alle chiusure e alle limitazioni delle libertà personali? Confesso che mi vengono i brividi anche solo ad immaginarla una situazione del genere. Figuriamoci nel caso dovessimo subirla sul serio? No, è impossibile dai! Eppure, da qualche giorno a questa parte, fino al momento in cui scriviamo (25 aprile, ma sicuramente il dibattito andrà avanti ancora per molto), non si parla d?altro. L?ultimo Decreto sulle cosiddette riaperture (che poi tanto riaperture non sono) l?ha previsto e messo nero su bianco, estendendolo fino al 31 luglio (sic!) e stabilendo che così è e dovrà essere. Punto! È vero: da qualche parte si aggiunge anche che ?Da giugno potrebbero essere rivalutate, con una delibera, le disposizioni sul coprifuoco (?) e a seconda dei risultati dell?analisi della situazione epidemiologica, la misura potrebbe slittare alle ore 23 o essere eliminata?. Ma allora, se così è, ecco che una domanda sorge spontanea: se la misura in questione verrà valutata in corso d?opera a seconda dell?evoluzione dei contagi, era così necessario stabilire da ora il termine del 31 luglio quale data di cessazione del coprifuoco? Ma non era meglio, se proprio si doveva accennare al tema, dire qualcosa del tipo: ?per adesso manteniamo la misura in vigore, ma valuteremo settimana per settimana cosa sarà il caso di fare in ordine all?orario di rientro a casa?, senza fissare un dies a quem (direbbero i latini) e dunque evitando di incartarsi in penosi tentativi per giustificare i motivi alla base del provvedimento? Eppure la comunicazione nel 2021 è importante. E quando è fatta male si creano inutili preoccupazioni e allarmismi, polemiche, divisioni, discussioni, proteste, rivolte, come se tutto quello che è successo fino ad oggi non fosse già abbastanza. E invece no! Piuttosto che provare a stemperare i toni, sembra che chi ha in mano le redini del nostro Bel Paese si diverta a fare di tutto per tenere tutti in tensione, per alimentare il caos, per drammatizzare, per complicare. Senza contare poi che annunciare in pompa magna, ad aprile, un coprifuoco alle 22 esteso fino al 31 luglio, non è propriamente uno spot pubblicitario in grado di aiutare il settore turistico in ginocchio da un anno. Tutt?altro. E infatti, come si pensa che possa essere recepito questo provvedimento (che oggi viene sbandierato come dato di fatto) nel resto del mondo? Come un incentivo a venire in vacanza in Italia? Come uno stimolo a prenotare da adesso un viaggio nella nostra meravigliosa penisola? Figuriamoci! Se il rischio è quello di essere costretti a rientrare in albergo o altra struttura ricettiva alle 22 nel mese di giugno e luglio, allora meglio organizzarsi in modo diverso altrove e magari iniziare a guardare già da adesso ad altre destinazioni turistiche sparse nel mondo meglio organizzate delle nostre, dove simili imposizioni non esistono. Insomma, proclami del genere, così inopportuni, improvvisati e limitanti, come si vede, hanno un?unica conseguenza: produrre danni (e parecchi) e gettare ancora di più nello sconforto tutti gli operatori del settore che proprio con l?arrivo della bella stagione speravano di risollevarsi, di tornare un po? a sorridere recuperando almeno una parte delle (ingenti) perdite subite. Mi si dirà: ecco uno che sottovaluta i problemi e mette davanti ai morti per Covid il profitto. No, il punto non è questo, ma semplicemente quello di evitare annunci boomerang, anzi senza senso, che potrebbero essere eliminati o quanto meno gestiti con più accortezza, cautela e lungimiranza. Perché aggiungere caos al caos, difficoltà a difficoltà, errori ad errori, comunicazioni errate a comunicazioni errate, non è utile (anzi è controproducente) e soprattutto non aiuta a risolvere i problemi. Sulla questione del coprifuoco alle ore 22 sono intervenuti in tanti, sottolineando quanto questa misura sia incomprensibile e incoerente con le stesse finalità che si propone in quanto comprime orari e favorisce comportamenti disordinati. ?Posticipare il coprifuoco di un?ora, consentendo ai locali di fare il doppio turno la sera ? si legge ad esempio in una nota di Confcommercio ? è importante, non tanto per ragioni di cassa ma per favorire attraverso l?allungamento dell?orario una distribuzione più ordinata e sicura dei clienti?. Ma il tema del coprifuoco e della sua comunicazione è solo una delle tante questioni che il Decreto riaperture si porta dietro. Un?altra è l?impossibilità di lavorare per i pubblici esercizi che non dispongono di spazi all?aperto. Pare siano moltissimi (anche più della metà in provincia di Grosseto) i ristoranti non dotati di aree esterne e dunque costretti a restare chiusi fino a giugno con conseguenze sempre più drammatiche. Insomma problemi a non finire di cui ci occuperemo un?altra volta. Intanto, ci fermiamo qua. Non prima però di segnalare che il numero in questo momento tra le vostre mani è il 200° nella storia di Maremma Magazine. Una bella avventura iniziata nel marzo 2003 ed ormai lanciata verso il ventennale, che ha ancora molte cose da raccontare e pagine da scrivere, per cui continuate a seguirci. E buona lettura! EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI TURISMO Viaggio alla scoperta delle spiagge più incantevoli della costa maremmana DI CRISTINA CHERUBINI Da Follonica a Capalbio attraversando spiagge bianche, acque cristalline, pareti scogliose, piccoli arcipelaghi, calette da favola, atolli, costruzioni storiche e molto altro ancora. Viaggio alla scoperta di alcune delle perle più preziose e particolari della costa maremmana che, Covid permettendo, con l?arrivo della bella stagione, meritano certamente una visita 14 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Foto © Lorenzo Biagini Cala Violina (Scarlino) I n attesa di poter tornare a visitare i tesori unici che il territorio maremmano cela, costruiamo un tour ideale grazie al quale percorreremo alcune delle spiagge più particolari del nostro litorale, assaporando ricordi e svelando posti non sempre conosciuti agli occhi esterni. Immaginiamo di munirci di una cartina, anche un po? sbiadita ma utile alla causa, e di posizionarci all?estremo nord della costa della Maremma grossetana, tracciando con una matita una linea sinuosa in armonia con le curve della costa fino a Capalbio, tenendo gli occhi aperti e il cuore pronto a meravigliarsi. Il litorale maremmano comprende una vasta eterogeneità di paesaggi ed ha la fortuna di accogliere habitat tra loro estremamente diversi ma pur sempre in maniera equilibrata e complementare; questa sua ricchezza gli consente di assumere un carattere unico ed invidiabile, che garantisce al visitatore di poter godere di differenti esperienze compiendo un solo viaggio. Spiagge bianche, acqua trasparente, pareti scogliose, piccoli arcipelaghi, calette da favola, atolli, costruzioni storiche e molto altro ancora, legato ed enfatizzato da attività sportive modulate da esperti, appositamente studiate per valorizzare i territori all?interno dei quali vengono esercitate e stimolare un contatto uomo-natura più veritiero e di maggior impatto. Iniziamo il nostro viaggio dal confine nord del territorio maremmano, toccando alcune delle località più spettacolari della zona di Follonica. Spiaggia bianca, fondale basso ed acqua trasparente, in un attimo sembra di poter chiudere gli occhi e trovarsi dispersi tra le onde di un mare straniero, recandoci semplicemente nel Parco Costiero della Sterpaia, dove si trova la Spiaggia della Carbonifera, al cui limite possiamo inoltre trovare un?altra spiaggia degna di attenzione, soprannominata di ?Torre Mozza?, dall?omonima struttura posta su di essa, in piedi dal 1500, grazie all?opera della famiglia Appiani, i quali avevano la necessità di monitorare e sorvegliare le tratte che trasportava- no i minerali dell?isola d?Elba sulla costa, oggi spettacolare relais di lusso, grazie al quale coloro che vi soggiornano possono dormire godendo di una impareggiabile vista mare, e se particolarmente fortunati, in serene giornate estive osservare in lontananza i profili delle isole, d?Elba e di Montecristo. Proseguendo lungo il percorso ideale delineato inizialmente, entrando nel territorio di Scarlino, incontreremo una serie di calette, ognuna delle quali dotata di peculiari caratteristiche. Prima fra tutte Cala Violina, alla quale è possibile accedere unicamente a piedi o avvalendosi di una bicicletta, ipotesi però consigliabile solo a ciclisti abbastanza esperti in quanto non mancano ripide salite e discese per arrivare alla spiaggia. Il visitatore dovrà munirsi di scarpe comode e non dovrà portare un carico ingombrante con sé, in quanto dal parcheggio privato a pagamento, ove dovrà lasciare la macchina, gli aspettano circa 20 minuti di cammino per arrivare alla caletta, e godere del fantastico paesaggio. Una strada sterrata ma facilmente percorribile, si staglia tra la vegetazione, che inizialmente non lascia scorgere l?entità primaria della location, che ad un tratto si biforca dando la possibilità al visitatore di recarsi alla spiaggia di Cala Violina o di virare verso Cala Martina, altrettanto bella e meritevole di essere esplorata, fino a giungere ad un tratto sul confine che dalla pineta si getta sulle pareti di una spiaggia incontaminata, ed incontra un mare cristallino. Acqua di un color verde splendente, sabbia fine e molto chiara, a sud di Cala Violina, incontriamo un?altra spiaggia fatata, sempre facente parte del Golfo di Follonica, Cala Civette. L?accesso a tale spiaggia è indubbiamente più semplice rispetto a Cala Violina, ma il visitatore dovrà comunque attraversare un piccolo ruscello per approdare nella famosa caletta. Il nome Cala Civette deriva da una torre bianca localizzata sulla spiaggia che dona un aspetto più storico al paesaggio riportando il visitatore ad una percezione del mondo per come esso PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI Foto Giancarlo Gabbrielli Le Rocchette (Castiglione della Pescaia) ???? Il litorale maremmano comprende una vasta eterogeneità di paesaggi ed ha la fortuna di accogliere habitat tra loro estremamente diversi ma pur sempre in maniera equilibrata e complementare; questa sua ricchezza gli consente di assumere un carattere unico ed invidiabile, che garantisce al visitatore di poter godere di differenti esperienze compiendo un solo viaggio 16 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 appariva in passato, cullandolo in una atmosfera fiabesca. Scendendo ancora più a sud si arriva all?estremo meridionale del Golfo di Follonica e si entra nel territorio di Castiglione della Pescaia, dove si incontra la zona di Punta Ala, caratterizzata da un armonioso alternarsi di scogliere mozzafiato e punti di attrazione, da esplorare. Divanetti bianchi sotto gazebi fatti con il bambù, caratteristici ombrelloni in scopo, Casetta Civinini, dona la possibilità al visitatore di godere, di una spiaggia attrezzata ma comunque immersa nella natura selvaggia, localizzata in una posizione strategica, grazie alla quale sedendosi sul bagnasciuga è possibile ammirare il cangiare dei colori del mare, incorniciato da uno sfondo ricco di piccole isolette. Tra le isolette che caratterizzano la frazione balneare di Punta Ala troviamo l?Isolotto dello Sparviero delimitato da una serie di piccoli scogli che affiorano perpendicolarmente quasi a formare una barriera, anche se discontinua, tra l?isolotto e la terra ferma. Tale barriera fatta di scogli, grazie alla forma estremamente particolare assunta dalle rocce, è stata battezzata, scogli porchetti, o anche scogli dei porcelli, mentre uno di essi in particolare, il primo a partire da sinistra viene invece definito ?Lo squalo?, in quanto assume le fattezze della pinna di uno di essi. Secondo la tradizione popolare, l?Isolotto dello Sparviero viene identificato come Isolotto della Troia, in quanto la disposizione degli scogli allineati su di un lato, ricorderebbe dei porcellini intenti a nutrirsi, cibandosi del latte della madre. Scendendo sempre verso sud merita una citazione una fortificazione costiera, Principina a Mare (Grosseto) risalente al 1562, costruita dai Pisani e ristrutturata dalla famiglia de? Medici, che si affaccia su una parete rocciosa, che termina in un mare profondo dai riflessi di blu profondo. La torre di Cala Galera, si trova infatti su un promontorio tra Castiglione della Pescaia e Punta Ala. Una rampa di scale che originariamente culminava con un ponte levatoio, che oggi invece serve unicamente a raggiungere il portale d?ingresso situato su un piano rialzato, una costruzione a sezione circolare, poggiante su un imponente basamento a scarpa cordonato, che offre al visitatore l?occasione di trovare nuovi punti di osservazione. Al confine tra Punta Ala e Castiglione della Pescaia troviamo una delle spiagge più amate e frequentate della Maremma, le Rocchette, caratterizzata da una lunga parete rocciosa, fatta di un?eterogenea compresenza di varie forme di scogli, dalle quali molti audaci si tuffano in un mare trasparente, e da un lungo bagnasciuga costellato di lidi e aree di libera balneazione. Siamo nella zona di Roccamare e Riva del Sole, splendide perle della costa maremmana particolarmente vocate all?accoglienza turistica. Continuando il tour ideale, si arriva a Castiglione della Pescaia, borgo marinaro ricco di storia e tradizione, caratterizzato da una fortezza che domina il paese sottostante, localizzata sul punto più alto del promontorio, da cui è possibile godere a pieno di una vista senza paragoni. Senza nulla togliere alla vicina Marina di Grosseto, località balneare dotata di spiagge adatte alle famiglie e alla pratica di sport su terra, come beach tennis e volley, vorrei soffermarmi invece sulla zona di Principina a Mare, in particolare andando ad esplorare la spiaggia delle capanne e dei tronchi, punto dal quale inizia l?oasi protetta del Parco della Maremma. Essa difatti è conosciuta per l?esuberante presenza di tantissimi tronchi, molti dei quali assemblati dai visitatori in modo da formare delle particolari capanne, ove è possibile sdraiarsi e ripararsi dal sole cocente nelle calde giornate estive. Una delle attrattive più interessanti della Maremma è sicuramente il Parco dell?Uccellina, il quale ha una superficie di 10.000 ha, e si estende da Principina a mare fino a Talamone, attraversando i territori dei comuni di Grosseto, Magliano in Toscana ed Orbetello. Una vera e propria oasi incantata, alla quale è possibile accedere attraverso le più svariate tipologie di esperienze. Vi sono difatti molti itinerari percorribili attraverso l?utilizzo di diversi mez- PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Le calette che si incontrano nel territorio del Parco sono dei veri e propri diamanti incontaminati, quali Cala di Forno, Cala salto del Cervo e Cala delle Cannelle Cala di Forno (Parco della Maremma) zi, quali ad esempio il cavallo, la carrozza, in bicicletta, o semplicemente a piedi, mentre alcuni luoghi sono visitabili esclusivamente per brevi periodi durante l?anno e solo passando dal mare. La sua natura selvaggia rappresenta ancora oggi l?aspetto più affascinante del Parco, il quale vanta tradizioni e segni storici appartenenti ad ogni era; è difatti un luogo ove la compresenza di stili, è ancor oggi testimone del passaggio di molteplici popoli provenienti da età storiche differenti. Alcuni dei luoghi più belli che è possibile visitare al suo interno sono sicuramente le varie Grotte. In particolare ad oggi se ne contano 20, di cui visitabili attraverso lo specifico itinerario A3, soltanto 3. Munendosi però di una imbarcazione, e quindi costeggiando la riva Bagno delle Donne (Talamone) 18 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 dal mare, vale la pena passare dalle Grotte che si trovano a pelo del mare, tra cui la Grotta la Casa, e godere di un bagno nelle sue acque cristalline. Le calette che si incontrano nel territorio del Parco sono dei veri e propri diamanti incontaminati, visitabili soltanto in determinati periodi dell?anno accompagnati dalle guide del Parco od avvalendosi di un imbarcazione, quali Cala di Forno, Cala salto del Cervo e Cala delle Cannelle. Essendo un luogo ricco di storia, su di esso aleggiano anche molte leggende, per cui tuffandosi nelle acque cristalline il visitatore potrà aspettarsi di... scorgere lo sguardo malinconico di Narba, lasciata annegare dal Sole turbato dell?attitudine della ragazza di ripararsi dai suoi raggi, e fatta poi salire di nuovo in superficie dalla Luna, che grazie all?aiuto del Dio del Mare la trasformò in una Medusa dotata di una scintillante ombrella. Camminando poi nella fitta vegetazione si potrà sperare di... intravedere la Bella Marsilia, Margherita Marsili, dai capelli rossi e i lucenti occhi viola, affacciarsi dalla sua torre? prima dell?arrivo dei corsari guidati da Barbarossa che dopo aver sterminato la sua famiglia la rapiscono per venderla al Sultano. Travalicando i confini del Parco, si giunge ad un piccolo paradiso, una spiaggia rocciosa a Talamone ? siamo già entrati nel territorio del comune di Orbetello ? sulla quale è stato costruito un lido che assume lo stesso nome del tratto di costa, il Bagno delle Donne. Esso è un luogo ideale per gli amanti degli scogli in quanto non vi sono aree sabbiose; tale peculiarità permette però di mantenere un colore limpido dell?acqua ed un habitat perfetto per la proliferazione di molte specie marine, garantendo agli appassionati di snorkeling e di immersioni subacquee un?esperienza senza paragoni. Proseguendo verso sud arriviamo infine nella zona di Orbetello, ove sicuramente una delle spiagge più belle è quella della Feniglia, ma vi sono dei piccoli tesori poco conosciuti che vale invece la pena di menzionare. Ansedonia ospita difatti una piccolissima spiaggia chiamata lo Spacco della Regina grazie alla forma che assume una parete rocciosa che si trova davanti VIVI ???? Un viaggio ideale da Follonica a Capalbio, volto a dar luce ad alcune delle perle più preziose di una terra ricca di paesaggi estremamente variegati, imbevuti di storia e tradizioni e di una bellezza devastante Cala del Gesso (Monte Argentario) ad essa. Tale attrazione è raggiungibile oltre che a nuoto o per mezzo del tradizionale pattino, avvalendosi di una tavola da sup, messa a disposizione dalla scuola di sup che ha prescelto tale luogo come base estiva. Costeggiando lo Spacco della Regina si arriva a visitare anche la Grotta dello spacco e lo Scoglio dei cormorani. Si giunge così nella zona di Monte Argentario ed in particolare di Porto Santo Stefano e di Porto Ercole, località che regalano scorci paesaggistici ricchi di fascino ed impreziositi da scogliere che alte e possenti si gettano su un mare Spiaggia di Capalbio blu intenso, alternate da costruzioni di antico fascino custodi di avvenimenti storici anche di rilievo. Alcune delle calette più belle della Maremma si trovano difatti proprio qui, a Porto Santo Stefano e a Porto Ercole. Parliamo di Cala Cacciarella, Cala Grande, Cala Moresca oltre che la forse più conosciuta Cala del Gesso; sempre a Porto Santo Stefano incontriamo anche Cala Piccola, Capo d?uomo, Cala del Purgatorio, e luogo da visitare per sentire il brivido dell?infinito, Torre delle Cannelle, in modo da poter acquisire una nuova prospettiva d?insieme e godere del panorama. Fino ad arrivare a Porto Ercole, per l?esplorazione del quale si consiglia l?uso delle tante piccole imbarcazioni e dei mini tour guidati organizzati dagli abitanti locali, pensati in modo da poter costeggiare la riva ed arrivare ad esplorare Cala dei Santi, entrare nella profondità della Grotta Azzurra ed ammirare l?alternarsi tra azzurro ceruleo e blu profondo delle acque che la delimitano e Cala Lunga. Senza dimenticarsi di fare una fermata nella spiaggia la Piletta, caratterizzata da piccoli sassi rotondeggianti dalla quale è possibile ammirare l?isolotto di scogli che domina il promontorio. Infine il tour si conclude nella zona di Capalbio, dove la spiaggia (tutta sabbiosa e per lo più libera, anche se non mancano ovviamente gli stabilimenti balneari) si estende per 14 km. tra il comune di Orbetello il confine con il Lazio. Tra i punti fermi abbiamo Macchiatonda in cui si trova anche la prima Oasi del WWF e scendendo più a sud in località Chiarone, l?Ultima Spiaggia uno degli stabilimenti balneari più famosi d?Italia, frequentato da giornalisti, politici ed imprenditori. Si chiude così questo viaggio ideale da Follonica a Capalbio, volto a dar luce ad alcune delle perle più preziose di una terra ricca di paesaggi estremamente eterogenei, imbevuti di storia e tradizioni e di una bellezza devastante. 20 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 VIVI L?INTERVISTA Elena Nappi, il volto femminile del fare politica con concretezza, impegno, passione e tanto entusiasmo Entusiasmo, voglia di fare, concretezza, soddisfazione per i risultati raggiunti in dieci anni di attività dedicata alla propria comunità, ma anche desiderio di proseguire il cammino intrapreso in vista delle prossime elezioni amministrative autunnali. È ciò che emerge dall?intervista esclusiva ad Elena Nappi, vicesindaco del Comune di Castiglione della Pescaia, il volto femminile, nobile e bello, della politica con la ?P? maiuscola 22 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Nella foto qui e a sin. Elena Nappi, vicesindaco e assessore all?Ambiente ed ai Lavori Pubblici a Castiglione della Pescaia È entrata in politica, dieci anni fa, con il proposito di ascoltare le esigenze della comunità, di mettersi al servizio del cittadino per cambiare in meglio il proprio paese. Elena Nappi è dal 2011 vicesindaco del Comune di Castiglione della Pescaia. Il suo nome è oggi fra quelli che nella tornata elettorale dell?autunno 2021 concorreranno alla candidatura a Sindaco di Castiglione della Pescaia. Si definisce esponente di quella politica non partitica ma che risponde al bene comune. Si è occupata per tanti anni di Ambiente e di Lavori Pubblici, ed è pronta a proseguire il percorso amministrativo per stare vicino alla sua gente, dedicandosi a tempo pieno a questo impegno lavorativo, credendo sempre fermamente in ciò che fa. In questi 10 anni quali sono stati i progetti più importanti portati a avanti in un settore come quello dell?Ambiente dove ancora, forse, c?è scarsa cultura da parte dei cittadini? È vero, la cultura ambientale nei cittadini è ancora poco radicata, ma in questi anni mi sono resa conto di aver raggiunto, come amministratore pubblico, grandi successi e importanti risultati. Abbiamo cercato di sensibilizzare al cambiamento, di dare maggiore consapevolezza lavorando in prima linea, spesso anche anticipando le normative nazionali ed europee collegate alle politiche e alle scelte ambientali. L?ambiente è un patrimonio che va tutelato e salvaguardato e l?uomo deve imparare a saper valorizzare il proprio territorio. Una buona amministrazione dovrebbe riuscire a far collaborare i propri cittadini nella progettualità, sostenendoli nell?attuazione delle iniziative proposte. E sono convinta di esserci riuscita. I traguardi raggiunti? Intanto le numerose certificazioni ambientali ottenute proprio per essere stati in grado di valorizzare il nostro territorio. Spesso sono stata definita ?la donna delle bandiere?! Castiglione della Pescaia vanta, infatti, la certificazione ambientale EMAS ed ISO 14001, la Bandiera Blu della Fee, le 5 Vele di Legambiente, e poi anche la bandiera FIAB dei Comuni Ciclabili, quella Lilla dell?accessibilità, le Spighe Verdi della Fee per i territori agricoli, la Bandiera Verde dei Pediatri per le spiagge a misura di bambino. Riconoscimenti non solo sulla carta ma che mostrano il nostro impegno concreto e le azioni compiute sul territorio. Dal gennaio 2019 Castiglione della Pescaia è anche il primo Comune Plastic Free in Toscana. Un grosso riconoscimento per la nostra amministrazione che, con quasi un anno di anticipo rispetto al resto d?Italia, ha applicato il divieto alla circolazione di prodotti usa e getta in plastica. C?è poi la realizzazione della Green Beach. Si tratta di una spiaggia, ecocompatibile e accessibile, a disposizione in forma gratuita, attrezzata con tutti i servizi necessari per persone con disabilità, ma non solo. È dotata di passerella che arriva fino al mare, ombrelloni di legno e paglia su pedane di sosta, servizi igienici accessibili, doccia e due cabine, un?isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti, in particolare per i mozziconi di sigaretta, defibrilla- PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI ???? Elena Nappi è entrata in politica, dieci anni fa, con il proposito di ascoltare le esigenze della comunità, di mettersi al servizio del cittadino per cambiare in meglio il proprio paese. Si definisce esponente di quella politica non partitica ma che risponde al bene comune tore per la sicurezza medica. Castiglione della Pescaia ha rappresentato l?Italia in questo progetto comunitario che è stato esportato in Europa e fatto conoscere su tutte le località costiere. Castiglione della Pescaia è principalmente una località di mare, come amministrazione cosa avete fatto per l?ambiente marino? Certamente, occupandomi di ambiente, non potevo tralasciare il mare! Abbiamo lavorato molto sulla tutela Elena Nappi con la Bandiere delle 5 Vele di Legambiente 24 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Elena Nappi con la bandiera FIAB dei Comuni Ciclabili dell?ambiente marino. Siamo entrati a far parte del Santuario dei Cetacei Pelagos che ha l?obiettivo di ridurre l?inquinamento marino da plastica proteggendo così i suoi abitanti; abbiamo un accordo con l?Associazione TartAmare per la cura e la nidificazione delle tartarughe marine; ci siamo impegnati nella protezione del Fratino, una specie a rischio estinzione, reinterrando e rinaturalizzando la duna, e nella salvaguardia del Falco Pescatore che ormai da anni Elena Nappi con la Bandiera Blu della Fee ha scelto la Diaccia Botrona per nidificare. Ci siamo adoperati nella lotta all?erosione costiera e nella darsena del porto abbiamo installato un Seabin, il cestino che rimuove i rifiuti galleggianti dall?acqua. Castiglione della Pescaia è uno dei 10 comuni italiani ad avere portato avanti questo progetto. Si tratta di un ?secchiello? galleggiante che risucchia e raccoglie i rifiuti dall?acqua, principalmente microplastiche che rappresentano una grave forma di inquinamento. È molto efficace nei porti, dove si accumulano tanti detriti. Il nostro obiettivo è di posizionarlo a breve anche nel porto di Punta Ala. Un progetto che mi rende particolarmente orgogliosa, è il Nucleo Ecologico Vab, del quale sono promotrice. Un gruppo di 30 persone che si sposta sull?intero territorio comunale andando a ripulire fossi, spiagge e pinete da ciò che ?inavvertitamente? la gente abbandona. Questo gruppo mostra quanto tengo al coinvolgimento della comunità in ciò che l?amministrazione fa per il territorio. Accompagnano l?azione di questi cittadini le GAV, guardie ambientali volontarie, che per primo il nostro comune ha istituito sul territorio e che ci aiutano a controllare e salvaguardare l?ambiente che ci circonda. Mi reputo davvero soddisfatta dell?atteggiamento che in questi anni Nella foto il nuovo lungomare di Via Roma a Castiglione della Pescaia abbiamo tenuto nei confronti dell?ambiente. Per quanto riguarda i Lavori Pubblici invece? Anche nel settore Lavori Pubblici abbiamo portato a compimento tanti progetti importanti. Intanto stiamo dando nuova vita al lungomare di Via Roma, che è la passerella principale del paese, nelle stesse modalità utilizzate per il restyling di quello di ponente realizzato qualche anno fa. Abbiamo pensato al risparmio energetico, dotando di impianti fotovoltaici il palazzo comunale e le scuole, predisponendo luci led in tutti gli edifici pubblici e dedicandoci all?efficientamento di tutta la pubblica illuminazione, che sarà completato a breve. Abbiamo pensato alla messa in sicurezza sismica degli edifici scolastici, inesistente prima del nostro intervento e che ora sono diventati fiore all?occhiello della cittadina. Per la scuola abbiamo rafforzato e innovato anche il servizio Scuolabus in modo che possa raggiungere e collegare tutte le frazioni, un aiuto importante alle famiglie. Abbiamo ristrutturato la passerella pedonale di Ponte Giorgini, smontato le vecchie cateratte ormai consumate e vorremmo anche rendere questo collegamento maggiormente fruibile per le biciclette creando una passerella in legno, quindi ecologica, proprio utiliz- zando i piloni, in modo da attraversarlo in sicurezza. Un grosso progetto, l?ultimo in ordine di tempo, e che riveste rilevanza internazionale, è il passaggio sul territorio comunale della Ciclovia Tirrenica. Si tratta di un progetto strategico per lo sviluppo integrato della mobilità e del turismo sostenibile che coinvolge tre regioni, Liguria, Toscana e Lazio. Un tracciato ciclabile che si snoda lungo la costa e che interessa circa 25 chilometri sul nostro comune, passando per Punta Ala fino alle Rocchette per arrivare poi a Marina di Grosseto. Un progetto di valenza europea collegato al cicloturismo che porterà sicuri benefici all?economia non solo locale, ma dell?intera provincia, e che ci consentirà di rendere agibile e sicure strade importanti come quella delle Rocchette e di Punta Ala, sulle quali grava un grosso indotto per il turismo del territorio. Su questo percorso ciclabile abbiamo voluto lasciare la nostra impronta green, posizionando le colonnine SOS Bike per la ricarica delle biciclette. Colonnine che a breve saranno installate in tutti i punti nevralgici del territorio e che faranno buona compagnia a quelle per le auto. Non vogliamo dimenticare poi le nostre frazioni, alle quali vogliamo dare invece maggiore respiro. Penso a Tirli, un gioiello tra i boschi e alla sua Nella foto la Ciclovia Tirrenica alla ricchezza enogastronomica, alla storia leggendaria di San Guglielmo che avvolge Buriano, a Vetulonia che con il museo e gli scavi è un importante punto di riferimento della culturale etrusca, a Punta Ala apprezzata per il mare cristallino, il golf e l?equitazione. Proprio per Punta Ala abbiamo approvato recentemente il progetto di ampliamento del porto per permettere l?accesso anche ad imbarcazioni di grandi dimensioni e dare nuova linfa vitale al territorio e stiamo lottando, insieme al tutta la comunità puntalina, per l?ampliamento e messa in sicurezza della S.P. 61. Insomma, vorremmo valorizzare ancora di più le frazioni del nostro comune, ognuna per le proprie caratteristiche e peculiarità. Un impegno notevole e tanti i progetti portati a termine. Prospettive per il futuro? Il mio impegno per il futuro si concentrerà su tre grandi progetti: il porto, il vecchio palazzo comunale e la ex Paoletti. Il porto è un indotto importante per Castiglione; nel porto convogliano diportisti e velisti, pescherecci e marinerie per i collegamenti con le Isole del comprensorio. Per fortificare questo indotto è necessario pensare ad un Piano Regolatore Portuale specifico per i servizi alle imbarcazioni e alla manutenzione creando un fondale più idoneo PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Ambiente e Lavori Pubblici: questi i settori di cui si è maggiormente occupata negli anni del suo mandato amministrativo che è pronta a proseguire per stare vicino alla sua gente, dedicandosi a tempo pieno a questo impegno lavorativo, credendo sempre fermamente in ciò che fa al pescaggio. Il vecchio palazzo comunale oggi non è completamente agibile ed è sottoutilizzato. Il nostro intento è quello di ristrutturare l?edifico dandogli nuova vita, valorizzandolo magari come struttura ricettiva. L?ex Paoletti, che negli anni Ottanta era il più grande polo industriale di Castiglione, oggi è un ecomostro. Il 26 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Green Beach nostro progetto prevede la rivalorizzazione della struttura con una serie di interventi come la realizzazione di una sala multimediale che possa accogliere dalle 400 alle 500 persone per iniziative di cinema, teatro, concerti ma anche congressi e meeting; la progettazione di un centro medicale e di servizi per gli anziani, che sono una fetta importante della popolazione; un incubatore d?impresa che possa dar vita a startup locali che facciano ripartire l?economia di tutta la nostra zona. Insomma qualcosa per il territorio e per la comunità. Naturalmente una grande struttura immersa nel verde, a impatto zero. Quindi, Elena Nappi è pronta a continuare l?avventura amministrativa per Castiglione della Pescaia? Con quali propositi? Sono pronta! Il mio proposito? Ascoltare sempre il parere delle persone che vivono il territorio. La politica deve prima ascoltare e poi mostrare la propria scelta, la decisione presa, che dovrà essere quella maggiormente condivisa. ?Chi non lavora non sbaglia? e a me piace lavorare e metterci la faccia. Credo di essermi adoperata tanto per questo territorio e naturalmente vorrei continuare a farlo. Castiglione della Pescaia è mare e agricoltura. Vorrei poter dare un?ulte- riore spinta al turismo dilatando l?offerta. Ogni frazione di questo comune, che è molto vasto e diversificato territorialmente, ha delle particolarità che devono essere valorizzate. Mi immagino percorsi enogastronomici che coinvolgano località come Pian D?Alma e Pian di Rocca; percorsi religiosi alla scoperta delle tante chiese di campagna ricche di arte e storia, oltre il classico pellegrinaggio all?eremo di San Guglielmo; e poi percorsi naturalistici in bicicletta, a cavallo o a piedi. Senza tralasciare il mare. Mi piacerebbe far crescere l?offerta dell?intero territorio, dall?entroterra alla costa. Vale sicuramente la pena impegnarsi per la propria terra. Certo non sarà facile gestire un?amministrazione post Covid. C?è da rimettere in piedi l?economia, oltre che comprendere e rispondere alle difficoltà psicologiche e socio-culturali che si sono create. Ma questo potrà essere realizzato solo costruendo una squadra solida, sulla quale poter fare sempre affidamento. Questa esperienza mi ha dato tanto, mi ha fatto capire meccanismi e regole complesse della macchina amministrativa che non avrei mai immaginato, è stata un?esperienza decisamente positiva che mi ha lasciato tanta consapevolezza. Ho giocato una lunga partita e vorrei continuare a giocare. VIVI L?INTERVISTA Obiettivo: tutelare la Maremma da criminalità e infiltrazioni. La mission delle Fiamme Gialle di Grosseto È un?attività decisamente importante ed intensa, che ha già dato e sta dando significativi frutti, quella che sta portando avanti il comando provinciale della Guardia di Finanza di Grosseto, guidato, dal settembre scorso, dal colonnello Cesare Antuofermo, impegnato a preservare sicurezza e legalità, in una terra incontaminata come la nostra bella Maremma DI CELESTINO SELLAROLI Cesare Antuofermo 28 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 L a bellezza di un territorio come la Maremma si deve a tanti plus, tra i quali si possono annoverare, tanto per citarne alcuni, il contesto ambientale, la natura incontaminata, la bassa antropizzazione, l?offerta multiforme (mare, collina e montagna) e la qualità della vita. Un indice quest?ultimo di vitale importanza rispetto al quale un ruolo importante lo giocano anche le Forze dell?Ordine, impegnate quotidianamente a garantire la sicurezza della collettività e a contenere criminalità, reati, delinquenza ed infiltrazioni. Al punto che se oggi, in questo angolo di Toscana, possiamo ancora parlare di un Eden molto lo si deve proprio a chi sul campo si prodiga affinché questo Eden venga preservato a beneficio della cittadinanza e di chi frequenta questi luoghi. Non solo nel presente, ma anche per il futuro. Questo incipit per introdurre la descrizione dell?attività operativa svolta nell?ultimo anno dalla Guardia di Finanza di Grosseto guidata a livello provinciale, dal settembre scorso, dal colonnello Cesare Antuofermo, proveniente dal Nucleo speciale entrate della Guardia di Finanza con sede a Roma ove ha ricoperto l?incarico di coman- dante del Gruppo investigativo. Nato a Roma nel 1975, Antuofermo è entrato nell?accademia della Guardia di Finanza nel 1995; ha frequentato il Corso superiore di Polizia tributaria nel 2013 ed è stato promosso all?attuale grado nel 2019. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all?Università di Roma - Tor Vergata, e in Scienze Politiche presso l?Università di Trieste, nonché il Master di Diritto Tributario Internazionale presso la Bocconi di Milano. Ha svolto docenze presso gli Istituti di formazione del Corpo. Lo abbiamo incontrato per approfondire tanti temi legati all?attività svolta nell?ottica della salvaguardia di quell?idea incontaminata che la Maremma si porta dietro, anche sul piano della sicurezza e del rispetto della legalità. Allora, Colonnello, partiamo dalla Maremma. Che idea si è fatto di questa terra? Confesso che non la conoscevo. Ma mi è bastato poco per rendermi conto che si tratta di una provincia dalle notevoli potenzialità, con tante sensibilità, dotata di un territorio meraviglioso che spazia dal mare alla montagna e con diverse eccellenze in tanti comparti: una significativa scoperta ed un vero accrescimento per me dal punto di vista personale e professionale. Come è organizzata la vostra attività? L?attività della Guardia di Finanza in provincia di Grosseto si sviluppa secondo direttive impartite a livello centrale, attuate localmente avuto riguardo sia alle caratteristiche peculiari del territorio, sia alla tipologia dei fenomeni illeciti che si manifestano in Maremma e che si intende contrastare e/o reprimere. Per concretizzare tale obiettivo, il Comando Provinciale di Grosseto dispone, nel capoluogo, di un Nucleo di polizia economico-finanziaria, di un Gruppo e di una Compagnia, mentre sul territorio provinciale agisce tramite le Tenenze di Follonica, Castiglione della Pescaia, Orbetello e Porto Santo Stefano. Quali sono i filoni sui quali si concentrano i vostri interventi? La strategia operativa si articola su tre macro obiettivi di primario interesse istituzionale: le ?entrate? fiscali, le ?uscite? (o settore ?spesa pubblica?) ed il generale comparto ?economico-finanziario? nel quale spiccano le attività a tutela del mercato dei capitali (attività PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? Cesare Antuofermo: ?La Maremma? Confesso che non la conoscevo. Ma mi è bastato poco per rendermi conto che si tratta di una provincia dalle notevoli potenzialità, con tante sensibilità, dotata di un territorio meraviglioso che spazia dal mare alla montagna e con diverse eccellenze in tanti comparti: una significativa scoperta ed un vero accrescimento per me dal punto di vista personale e professionale? antiriciclaggio), dei beni e servizi (tutela del Made in Italy, Made in Tuscany e dei marchi in genere) e l?azione di contrasto alla criminalità economica, anche di tipo organizzato, volta ad intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell?economia legale. A questi tre obiettivi primari si aggiunge un quarto obiettivo strutturale, che è l?attività di ?concorso alla sicurezza interna ed esterna del paese?, nell?ambito della quale la Guardia di Finanza opera sul territorio e su strada, nonché in mare e in cielo mediante la componente aeronavale per contrastare i traffici illeciti di ogni tipo. Su quali reati siete maggiormente concentrati? In Maremma siamo concentrati in particolare sullo spaccio di sostanze stupefacenti anche grazie all?impiego di cani antidroga. Una parte non trascurabile delle risorse viene impiegata per il controllo del territorio, su coordinamento dell?autorità prefettizia ed in collaborazione con le altre forze di polizia. L?anno appena trascorso, caratterizzato da una profonda crisi che ancora, purtroppo, perdura, sta avendo pesanti ripercussioni sul tessuto economico e sociale del paese e anche della provincia di Grosseto. Per cui sul piano generale l?attività del Corpo è orientata a sostenere e tutelare l?economia legale, tenuto anche doverosamente conto della vigenza dei provvedimenti di conteni- 30 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 mento della pandemia. In tal senso, l?attività ispettiva tipica di polizia tributaria ha subìto una necessaria rimodulazione verso quei fenomeni di illegalità più gravi e diffusi, nonché per contrastare ogni possibile strumentalizzazione dell?attuale congiuntura economica per finalità di profitto o di indebito vantaggio. Tenuto conto di tali aspetti, nell?ultimo anno l?azione del Corpo ha spostato il proprio baricentro dal settore delle ?entrate? a quello delle ?uscite?, ossia verso il contrasto agli illeciti in materia di spesa e finanziamenti pubblici. Proviamo a dare un po? di numeri I principali risultati del lavoro svolto nell?ultimo anno dalle Fiamme Gialle maremmane, nel comparto ?uscite?, sono stati raggiunti in ambiti diversi. In materia di ?appalti? sono state accertate somme oggetto di assegnazione irregolare per 5 milioni di euro. Sul fronte della ?responsabilità amministrativa? abbiamo riscontrato danni erariali per poco meno di un milione di euro (913.798 per la precisione). Significativa anche l?attività svolta nell??Anticorruzione?, dove il valore delle condotte corruttive accertate è stato pari a 112.960 euro e a 8.844 euro nel caso del reato di peculato. La nostra attività si è concentrata anche nel settore ?Prestazioni Sociali Agevolate - Reddito di cittadinanza?, ambito nel quale sono stati accertati venti casi di irregolare percezione di contributi per 147.617 euro, oltre che 20.417 euro di contributi richiesti e non riscossi. Sul filo conduttore rappresentato dagli ?Incentivi alle imprese e alle altre uscite nazionale e locali?, abbiamo eseguito nove interventi nell?ambito dei contributi a fondo perduto del c.d. decreto ?Rilancio? e nell?ambito dei finanziamenti garantiti dal c.d. decreto ?Liquidità?. Infine, segnalo l?accertamento di frodi ed importi indebitamente percepiti per 150mila euro in materia di ?politica agricola comune e politica comune della pesca? e per quanto riguarda ?Ticket sanitari? (cd. ?esenzioni?) i tredici casi di irregolarità per una frode consumata di 5.716 euro (farmaci e prestazioni mediche gratuite, ma non spettanti in base al reale tenore e possidenze riscontrate). Nel quadro pandemico che stiamo vivendo che rischi corre l?economia maremmana? In altri termini, in questo delicato momento, nel quale le aziende, soprattutto quelle che operano in alcuni settori, soffrono in modo particolare, su quali reati state tenendo particolarmente gli occhi aperti? In questo quadro estremamente delicato ed incerto, ci stiamo concentrando sull?obiettivo di prevenire e scongiurare che i bisogni di liquidità di famiglie ed imprese in difficoltà finanziarie possano accrescere i fenomeni di usura (quattro le persone arrestate l?anno scorso) o agevolino l?acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali; oltreché evitare che le misure pubbliche a sostegno di chi è in crisi diventino oggetto di malversazioni e/o appropriazioni indebite. In questa ottica la Guardia di Finanza, attraverso l?attività di intelligence sul territorio e lo sfruttamento del patrimonio informativo messo a disposizione dalle banche dati, agisce seguendo ed analizzando le movimentazioni di denaro e gli investimenti patrimoniali, monitorando i possibili interessi economici ed imprenditoriali della criminalità comune ed organizzata, sia autoctona che straniera. Infatti tali consorterie, in astratto, tentano sempre di rivolgere la loro ?attenzione? verso aree a vocazione turistica, agendo mediante prestanome e professionisti compiacenti che agevolano le infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale. La Maremma è una terra ?attenzionata? dalla criminalità organizzata? La Maremma, per le sue bellezze naturali e per gli ampi margini di sviluppo economico che è ancora in grado esprimere, è una zona sicuramente appetibile e non può perciò considerarsi immune dal rischio di infiltrazioni della criminalità economica. Tuttavia, ad oggi, il territorio sostanzialmente non risulta compromesso da tali fenomeni e, pur nelle recenti operazioni realizzate a livello nazionale, la provincia di Grosseto è risulta fortunatamente non coinvolta. Comunque il livello di attenzione della Guardia di Finanza resta altissimo, con particolare riguardo a quei contesti delinquenziali che, seppur non espressamente riconducibili al crimine organizzato, possono tuttavia costituirne un prodromo, una spia, un indizio di forme di accumulo di ricchezza illecita che si manifestano in primis a livello patrimoniale. In che modo operate per tutelare il territorio da questi possibili rischi? L?obiettivo dei reparti del Corpo è di individuare ed aggredire gli eventuali patrimoni di provenienza illecita, ricorrendo agli strumenti previsti dalla legislazione con riferimento ai soggetti connotati da pericolosità economico-finanziaria, vale a dire coloro che, per condotta/tenore di vita e per l?accertata commissione di reati, si ritengono vivere abitualmente con proventi di attività delittuose, comprese quelle di carattere societario, fallimentare (quattro soggetti denunciati per reati fallimentari responsabili di distrazioni patrimoniali per oltre 175 mila euro) e tributario (ventuno soggetti denunciati per reati tributari, in relazione ai quali sono stati sequestrati beni per quasi 400 mila euro ed avanzate proposte di sequestro per equi- valente per oltre cinque milioni di euro). Insomma, ci sembra di capire che l?attività delle Fiamme Gialle sia particolarmente intensa e che l?attenzione sia davvero alta. Esattamente. In questo particolare periodo connotato da problematiche socio-economiche legate al Covid-19, la Guardia di Finanza ha come principale obiettivo la tutela dell?economia legale e delle imprese sane ed operose, individuando e contrastando i fenomeni di illegalità economico-finanziaria maggiormente lesivi ed insidiosi, nonché proponendosi quale punto di riferimento a livello locale in ordine alle iniziative volte alla tutela del sistema economico. Proprio per questo l?attività operativa è e sarà sempre più orientata in modo mirato e selettivo su soggetti caratterizzati da elevati/concreti profili di rischi e sugli illeciti tributari che più danneggiano gli interessi erariali e le regole della concorrenza e del mercato, gettando di conseguenza cattiva luce su tutto il territorio. Un territorio, lo ripeto, che merita assolutamente di essere tutelato e preservato, perché la Maremma potrà crescere ed avere un radioso futuro solo se, anche grazie al diuturno lavoro delle Fiamme Gialle, continuerà ad essere un luogo sicuro, dove vivere nel rispetto delle regole e della natura, fare sana impresa e venire in vacanza. PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI MUSICA Morellino Classica, al via la decima edizione tra musica, bellezza ed emozioni Festeggerà quest?anno il suo decennale il festival Morellino Classica, un anniversario colmo di significato per ciò che la rassegna rappresenta per il territorio dove si svolge e per la musica più in generale. Un?edizione questa che sarà come sempre ricca di grande musica, bellezza, arte e sarà accompagnata da forti sentimenti, in primis per la sua dedica in memoria di Lady Valerie Solti, recentemente scomparsa Pietro Bonfilio DI ELISABETTA RUSSO Un festival apprezzato Con la presentazione ufficiale il 4 giugno del programma 2021 presso la Banca Tema a Grosseto e con il concerto d?inaugurazione il 12 giugno presso il Teatro Castagnoli di Scansano, che sarà tenuto dal direttore artistico Pietro Bonfilio e dal soprano Fatma Said, prenderà il via la decima edizione del festival Morellino Classica, un traguardo importante per questa rassegna musicale nata e cresciuta in Maremma, nel territorio del Morellino di cui porta il nome ed ormai riconosciuta dalla stampa specializzata tra le più importanti in Europa. Per citare alcuni dei riconoscimenti del Festival: è spesso ospite di Radio Rai 3, ne hanno parlato egregiamente in questi anni le più importanti riviste italiane del settore, tra cui Suonare News ad Amadeus, ed anche media stranieri come Amazon Prime USA e UK. È stato anche presentato in vari eventi nazionali ed internazionali come esempio di promozione del territorio, che la rassegna ha scelto di perseguire con la sua formula musica-vino-territorio, proponendo i concerti nei luoghi più affascinanti e ricchi di storia e bellezze naturali della Maremma, abbinando quindi la musica 32 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 e la cultura alla conoscenza delle eccellenze del territorio, il vino in primis. Questa edizione sarà speciale non solo per l?anniversario importante che festeggerà, ma anche per le particolari emozioni che l?accompagneranno. Il poter finalmente riprendere ad offrire la musica dal vivo, come ci si augura, situazione sanitaria permettendo, colmerà un vuoto molto sofferto negli ultimi mesi. E infatti la rassegna è attesissima dal suo pubblico e sicuramente lascerà il segno nel cuore di tutti. I luoghi Questa edizione toccherà, con i suoi venticinque concerti, diciotto luoghi in Maremma. Tra questi, alcuni ospiteranno la rassegna per la prima volta, come la Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano con due concerti, il 27 luglio e il 17 agosto, il giardino pensile del Palazzo Marchesi Giaquili Ferrini di inizio ?800 a Pereta il 2 luglio, il Resort l?Antico Casale di Scansano il 21 agosto e l?antica Sinagoga di Pitigliano (1598) il 29 agosto nella splendida città del tufo. L?omaggio a Lady Valerie Come detto questo sarà un Festival incentrato sulle emozioni, e proprio con profondo sentimento l?edizione di quest?anno sarà dedicata ad una persona da poco scomparsa, Lady Valerie Solti, di grande rilievo in Maremma nel mondo musicale e culturale, instancabile sostenitrice e promotrice della solidarietà e della musica e che ha creduto nel Festival, entrando a far parte del Comitato d?Onore sin da quando era soltanto un?idea. Il manifesto Altra nota di rilievo, la decima edizione del Festival avrà come manifesto simbolo un?opera disegnata apposta per l?occasione ed offerta agli organizzatori dal grande Maestro della trans-avanguardia e neo-espressionismo, Sandro Chia, anche grande appassionato della musica e del vino e da anni ammirato da Morellino Classica che promuove appunto il binomio e la sinergia tra questi due elementi, un binomio storico che trova le sue radici nei tempi più antichi della nostra storia. Con il dono del suo manifesto il Maestro Chia ha voluto esprimere il suo apprezzamento per il valore del Festival che porta in Maremma arte e cultura di grande livello, per Fatma Said Tommaso Starace Quartet Gordon Fantini Paola Camponovo Milano Saxophone Quartet PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI Nelle foto alcuni dei luoghi del festival ???? Simbolo dell?unione tra musica, bellezza ed arte che il Festival rappresenta sarà uno speciale manifesto d?autore con un?opera realizzata appositamente da Sandro Chia per questa decima edizione poi portare la Maremma alla ribalta internazionale grazie alla sua musica e alla sua idea progettuale. La prima Andiamo ora a parlare brevemente degli eventi del mese di giugno. Il programma dei concerti 2021 verrà presentato a Grosseto il 4 giugno, presso la sala Marraccini della Banca Tema Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, uno degli sponsor principali del Festival insieme al Consorzio Tutela del Morellino di Scansano. Saranno presenti i rappresentanti delle Istituzioni Musicali e Statali, della Chiesa Cattolica, gli Sponsor e il curatore delle opere di Sandro Chia, l?artista multimediale romano Francesco Patriarca. A conclusione della presentazione che verrà fatta anche attraverso video di repertorio e illustrazioni di indagini statistiche sui dieci anni musicali, seguirà un breve concerto del chitarrista Edoardo Leonardis con musiche di H. Villa Lobos, R. Dyens, A. Lauro. Il seguito del programma Il concerto di inaugurazione si terrà il 12 giugno presso il Teatro Castagnoli di Scansano con l?esibizione del direttore artistico il pianista Pietro Bonfilio e del soprano egiziano Fatma Said, considerata dalla critica una delle voci più belle del panorama mondiale. L?originalissimo programma musicale prevede musiche di C. Debussy, F. Poulenc, M. De Falla, L. Delibes, ma anche ?fuori programma? con musiche 34 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 arabe e dell?area del Mediterraneo tratte dal suo ultimo album ?El Nour? Warner Classics. E veniamo ora brevemente ai concerti del mese di luglio. Il programma ripartirà il 2 luglio nel giardino pensile di Palazzo Marchesi Giaquili Ferrini a Pereta con il Duo Vansisiem con Paola Camponovo, soprano e Alfredo Blessano, pianoforte, musiche di C. Debussy, G. Fauré, O. Respighi, G. F. Malipiero. Il 3 luglio ancora Pietro Bonfilio con il recital pianistico che si terrà nell?inusuale luogo della Barricaia di Val delle Rose, musiche di D. Shostakovic, G. Galinyn, F. Liszt, M. Ravel, S. Prokofiev. Il 4 luglio, nel castello della Marsiliana ci sarà l?Ottetto dell?Orchestra ?Vincenzo Galilei? della Scuola di Musica di Fiesole dir. Alexander Lonquich musiche di Franz Schubert. Si prosegue il 10 luglio nella Chiesa San Biagio di Montorgiali con il Quartetto Lumière con Gordon Fantini al fagotto, Ilaria Lanzoni al violino, Valentina Gasperetti alla viola e Patrizio Serino al violoncello. Musiche di W. A. Mozart e F. Devienne. L?11 luglio nella Chiesa San Giorgio di Montemerano sarà la volta del Sestetto d?Archi del Conservatorio ?G. Verdi? di Milano dir. Cristina Frosini, Tiziano Giudice e Simone Ceriani violini, Giacomo Lucato e Matilde Simionato viole, Andrea Cavalazzi e Alessandro Mauriello violoncelli, musiche di R. Strauss e J. Brahms. Ancora un altro appuntamento il 15 luglio nel Vescovado della Fortezza Orsini a Pitigliano con Pietro Bonfilio pianoforte, questa volta in Duo con Davide Alogna violino, musiche di W. A. Mozart, L. van Beethoven, B. Bartok, C. Debussy Il 17 luglio a Sasseta Alta di Scansano, Milano Saxophone Quartet con Damiano Grandesso, Stefano Papa, Massimiliano Girardi, Livia Ferrara, musiche di M. De Splenter, P. Ros, G. Lago. Il 18 luglio alla Tenuta dell?Ammiraglia di Magliano in Toscana, Contrametric Ensemble - Orchestra d?Archi diretta da Farhad Mahani, Giuseppe Andaloro Pianoforte, musiche di J. S. Bach, O. Respighi, D. Winkler. Ancora la Tenuta Val delle Rose il 25 luglio sarà il palcoscenico del Jazz di grande profile internazionale con una formidabile formazione guidata da Tommaso Starace al sax, Attilio Zanchi al contrabbasso, Michele di Toro al pianoforte e Tommaso Bradascio alla batteria, musiche di C. Corea, E. Morricone, S. Wonder, S. Jones, T. Starace, B. Timmons, P. Daniele. L?ultimo concerto di luglio, per poi riprendere il 15 agosto, si svolgerà martedì 27 alla Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano nel Comune di Monte Argentario, per la prima volta entrato nell?itinerario del Festival, con il concerto dei cantanti lirici della Georg Solti Accademia ? The Art Of Italian Opera, in Memoria di Lady Valerie Solti, sostenitrice del Festival, recentemente scomparsa. Degli appuntamenti di agosto avremo modo di riparlare. VIVI ARTE ?Primo Conti, le variabili del colore?, mostra evento alle Clarisse È dedicata a Primo Conti (Firenze 1900-1988) la mostra che verrà inaugurata il 22 maggio ? pandemia permettendo ? in Clarisse a Grosseto per proseguire fino a settembre. Curata dalle professoresse Anna Mazzanti e Susanna Ragionieri, l?esposizione è organizzata dal Polo Culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura e dal Comune di Grosseto DI MAURO PAPA* G uardate la foto del ?Ritratto con cappello e fiori?: è stato dipinto, nel 1913, da un ragazzo di 12 anni. La persona ritratta è la madre. Lo stesso ragazzo, a 13 anni, ha composto un?opera musicale (Romanza per violino e pianoforte) e, a 17 anni, è stato uno dei protagonisti dell?avanguardia futurista. Insomma, un ?ragazzo prodigio? spinto nel futuro da un?implacabile voglia di crescere e sperimentare modalità espressive: futurismo, metafisica, astrazione, nuova figurazione. Il nome di questo ragazzo era Primo Conti (Firenze 1900-1988). Questo bellissimo ritratto lo troverete in una mostra antologica dedicata a Primo Conti che inaugureremo il 22 maggio ? pandemia permettendo ? in Clarisse a Grosseto. Una mostra, curata dalle professoresse Anna Mazzanti e Susanna Ragionieri, organizzata dal Polo Culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura e dal Comune di Grosseto. La mostra presenta altri capolavori messi a disposizione dalla Fondazione Primo Conti e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Tra gli altri, Uomo col fiasco e Darsena di Viareggio (entrambi del 1915), e i preziosi dipinti futuristi La cocomeraia del 1917 e Strada di paese del 1918. Questa mostra è il nostro modo per rendere omaggio al pittore fiorentino e al suo legame con la Maremma: Primo Conti, nel 1925, aveva ritratto il cavaliere Luigi Ponticelli e la moglie Giuditta e, nel 1949, Giuliana Ponticelli, proprietaria della tenuta La Trappola. Inoltre, nel novembre del 1946 aveva espo- 36 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 sto i suoi dipinti nella Galleria La Chimera, sede degli ?artisti liberi? di Grosseto, che aveva preso posto nella sala del ?Sacrario? ? liberata dalle statue dei martiri fascisti ? dentro il Palazzo Littorio (oggi Palazzo della Finanza). Un artista libero nella Maremma liberata. Sua figlia, Maria Gloria, 30 anni dopo porterà in Maremma una comunità di artisti altrettanto liberi e aperti alla sperimentazione. Tra il 1972 e il 1976, Maria Gloria e il marito Giancarlo Bicocchi estesero l?esperienza pionieristica del loro laboratorio di video arte ?Art/tapes/22?, con sede a Firenze, alla loro residenza di Santa Teresa presso Follonica. La casa maremmana dei Bicocchi, così, ospitò regolarmente una comunità di artisti internazionali del calibro di Bill Viola, Kounellis, Acconci, Buren, Kosuth, Mario e Marisa Merz, De Dominicis, Boetti, Pistoletto, oltre ai critici d?arte più celebri dell?epoca. Le figure di Primo Conti e Maria Gloria Bicocchi testimoniano la presenza storica, in un territorio ?isolato? come quello maremmano, di esperienze Nella pagina a fianco il ?Ritratto con cappello e fiori?; qui sopra ed a seguire in senso orario: ?Uomo col fiasco?, ?Il canzoniere?, ?La medium?, ?Ritratto della signora Cozzi? e la ?Darsena di Viareggio? PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI La cocomeraia Strada di paese dalla morte di Bianciardi (il più grande scrittore grossetano del Novecento), la mostra dedicata a Primo Conti rientra in una manifestazione più generale dal titolo ?Il lavoro culturale? che si chiede cosa è rimasto ? in tempi di villaggio globale, di urbanizzazione e omologazione, di grandi immigrazioni e pandemie ? del mito della provincia come serbatoio di spontanee forze di rinnovamento e come motore di fenomeni culturali in grado di creare nuove identità e coesione sociale. sente e futuro. Per il ?passato?, sarà allestita la mostra dedicata al pittore Primo Conti (22 maggio-5 settembre); per il ?presente?, verrà organizzata la dodicesima edizione della manifestazione d?arte e animazione culturale urbana La Città Visibile (17-26 settembre) che, ogni anno, rende visibile la ?temperatura culturale? della città; per il ?futuro?, è prevista una sezione grossetana (25-26 giugno) del festival La città dei lettori, che presenterà progetti innovativi per creare in Maremma i primi parchi letterari e per favorire il collegamento tra lettura e sviluppo economico sostenibile. *Direttore del Polo Culturale Le Clarisse ???? La mostra presenta una serie di capolavori messi a disposizione dalla Fondazione Primo Conti e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, come il Ritratto con cappello e fiori del 1913, l?Uomo col fiasco e la Darsena di Viareggio (entrambi del 1915) e i preziosi dipinti futuristi La cocomeraia del 1917 e Strada di paese del 1918 culturali d?apertura e di avanguardia. La provincia, quindi, come luogo non marginale di produzione culturale. Lo diceva anche Bianciardi nel suo celebre pamphlet ?Il Lavoro culturale?, pubblicato nel 1957: ?La provincia, culturalmente, era la vera novità, l?avventura da tentare?. La provincia era la sfida da tentare perché in provincia i fenomeni erano diversi, decentrati e non colonizzati, privi delle lusinghe omologanti dell?industria culturale. In provincia, inoltre, la vicinanza tra le persone era presupposto per una relazione autentica e per la fiducia reciproca, elementi fondamentali dello sviluppo culturale e identitario di una comunità. Partendo da questo spunto, a 50 anni Questa manifestazione, finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, si articola in tre momenti distinti e multidisciplinari: passato, pre- Ritratto della madre La mostra in breve Titolo: Primo Conti / Le varia­ bili del colore Curatrici: Anna Mazzanti e Susanna Ragionieri Periodo: 22 maggio ­ 5 set­ tembre 2021 Luogo: Polo Culturale Le Cla­ risse / Via Vinzaglio 27 ­ 58100 Grosseto 38 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Per info, orario e prenotazioni: Tel: 0564 488066 ­ 067 ­ 547 Mail: collezioneluzzetti@gmail.com clarissearte@fondazionegros­ setocultura.it Sito web: www.clarissegrosseto.it VIVI ITINERARIO ARTISTICO Scarlino, il fascino del borgo medievale e della sua rocca nelle tavole di Massimo Tosi Il borgo antico di Scarlino, amena località maremmana che vanta sulla sua costa la ben nota Cala Violina ed un accogliente porto turistico, si erge su di una collina poco distante dal mare dominando dall?alto, con il suo castello, il golfo di Follonica. Il tipico borgo medievale e la sua affascinante Rocca meritano una visita. Oggi andiamo a scoprirli attraverso le tavole di Massimo Tosi DI ELISABETTA RUSSO L a zona di Scarlino è una delle località marine in Maremma molto frequentate dai turisti, basti citare in primis la famosa Cala Violina che attrae numerosissimi visitatori per la spettacolarità del suo mare e dei suoi colori, ed il porto turistico della Marina di Scarlino, sede di intensa attività velica, che quest?anno ospiterà un ricco programma di competizioni internazionali (di cui abbiamo parlato nello scorso numero, n.d.r.) portando in zona diverse migliaia di presenze. Il castello 40 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Ma Scarlino non è solo mare, anzi, una cosa che proprio non può mancare trovandosi in zona è la visita al suo borgo medievale, ancora intatto e ricco di storia e tradizione. Con il suo castello dominante sulla pianura ed il golfo sottostanti Scarlino ha avuto nei secoli un importante ruolo nel controllo del territorio e delle rotte commerciali sia terrestri che marittime, grazie anche al suo scalo marittimo, oggi accogliente e ben attrezzato porto turistico. Il porto di Scarlino, già esistente in epoca romana, rivestì un certo rilievo anche nel primo Medioevo, con il traffico commerciale di navigli che portavano minerale di ferro dall?Elba per caricare poi il grano e il sale prodotti localmente, oltre al metallo proveniente dalle Colline Metallifere e dalla città di Massa Marittima. Il castello Lasciandoci il mare alle spalle, con le tavole di Tosi saliamo lungo la collina e a soli 7 chilometri dalla costa andiamo a conoscere la parte medievale del paese, arroccata a 250 mt d?altitudine sul Monte Alma, con il suo suggestivo castello che all?epoca dominava l?ampio specchio d?acqua formatosi alla foce del torrente Pecora, una palude che si estendeva a coprire l?attuale pianura a nord dell?abitato. La zona, ancora oggi, porta il nome di ?palude di Scarlino?. Dalla posizione strategica del castello di Scarlino si potevano osservare le navi che partivano e arrivavano all?area portuale di Portiglioni/Puntone, oggi sede del moderno porto turistico. Le prime notizie dell?esistenza di un insediamento fortificato a Scarlino risalgono al X secolo ad opera dei Conti Alberti Di Mangona. Ugolino, figlio di Alberto IV, colui che in Valdelsa aveva creato la leggendaria città di Semifonte da contrapporre alla potenza di Firenze, Il borgo di Scarlino PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI Nelle tavole di Massimo Tosi la Rocca Pisana come è oggi e come doveva essere in origine come da ricostruzione dello stesso Tosi ???? L?originale struttura urbana e il panorama dall?alto che si gode dalla Rocca fanno di Scarlino, oltre che meta ambita per vacanze al mare, uno dei borghi medievali che meritano una visita in Maremma 42 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 incentrò sul castello di Scarlino un esteso dominio territoriale. L?aspetto attuale risale all?XI secolo, periodo in cui gli Aldobrandeschi ottennero il castello per via dinastica; successivamente la fortezza fu conquistata dai pisani che rafforzarono la rocca, infatti conosciuta anche come Rocca Pisana. La Rocca Pisana ?La rocca ? ci spiega Massimo Tosi ? ha una pianta irregolare con cinque lati ed è collegata alle mura urbane, che si congiungono ancora oggi all?angolo Nord-Est. I lati contigui alla città erano dotati di mura con merlatura e protetti da un fossato scavato nella roccia. Sono privi di torri, ma sussistono resti di beccatelli a testimonianza che le mura era- no dotate di apparato difensivo a sporgere. Nel disegno ricostruttivo (in alto a destra) compaiono, infatti, queste strutture formate da torrette lignee che si appoggiavano ai beccatelli. I tre lati volti al mare sono invece dotati di cortine murarie più elevate e difesi in ogni angolo da una torre: quella Sud-Est, quadrata e più alta da cui si vede il mare, aveva la funzione di Torre d?avvistamento e quella Sud-Ovest, a forma di cuneo, aveva una funzione di difesa. La sua sagoma, infatti, permetteva di sfruttare al meglio la possibilità di un tiro fiancheggiante dalle feritoie. Il torrione di Nord-Ovest è invece cilindrico e, anche se posteriore, conserva i resti dei beccatelli su cui poggiava l?apparato difensivo per il tiro piombante. Nel dise- gno ricostruttivo abbiamo messo in evidenza la possente macchina da guerra costituita dalla rocca che vede la presenza di un rivellino e del ponte levatoio con strutture difensive a sporgere. Abbiamo ipotizzato anche la presenza di abitazioni per il corpo di guardia con fienili e stalle?. Dalla Rocca partono anche le mura che inglobano tutto l?abitato, che colpisce per aver mantenuto ancora intatto il fascino tipico dei borghi medievali, fatti di vicoli, stradine e porte d?accesso, di cui ora andiamo a scoprire i dettagli urbanistici ed architettonici nella tavola dall?alto. Il borgo di Scarlino ?Il disegno a volo d?uccello ? illustra Tosi ? mostra la straordinaria forma avvolgente della struttura urbana intorno allo sperone roccioso che collega due poli: quello religioso in basso con la chiesa di San Donato e quello militare con la possente Rocca Senese. Un asse viario centrale, con andamento mosso, collega i due poli mentre vicoli secondari si innestano ortogonalmente dando vita a una complessa rete di vicoli e viuzze. In origine tutto il centro era racchiuso nelle mura che solo in parte ancora esistono, mura che si raccordavano in sommità del monte con la Rocca. La porta senese del 1255, nota anche come Porta della Fonte, si apre lungo le Mura nel tratto orientale. La Porta Pisana, nota anche come Porta a Mare, invece è ubicata lungo il tratto occidentale della cinta muraria, in pas- sato si accedeva a Scarlino solo utilizzando queste due porte. Interessante anche il Palazzo Pretorio edificato in epoca medievale, quando era sede sia del comune sia del tribunale. Veramente originale la sua struttura urbana e anche molto suggestiva nel rapporto con il territorio circostante; la veduta dall?alto presentata nel disegno ci consente di apprezzarne tutta la bellezza?. Proprio l?originale struttura urbana e il panorama dall?alto che si gode dalla Rocca fanno di Scarlino, oltre che meta ambita per vacanze al mare, uno dei borghi medievali che meritano una visita in Maremma. Un tour quindi a Scarlino, per chi si trova in zona, è sicuramente d?obbligo. PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI L?ITINERARIO DEL MESE Foto di Giovanni Rossetti Buriano, i dintorni e il legame inscindibile con il suo Santo Patrono Guglielmo DI DAVID BERTI Buriano È un viaggio tra le pieghe della storia, dove la realtà si contamina con la leggenda, quello che proponiamo questo mese alla scoperta degli angoli più nascosti della nostra incredibile terra. Un viaggio con partenza e arrivo in quel di Buriano, piccolo borgo del territorio del castiglionese, arroccato su un colle ad un?altezza di 184 metri con affaccio sulla piana di Grosseto e sul passato? I l sole brilla alto nel cielo turchese. Raggi primaverili riscaldano di nuovo la pelle dopo un lungo inverno. Profumo di fiori, d?erba, di terra risveglia i sensi. I colori sembrano esaltati da luce propria. Garriti di rondini. Cinguettii, argentini e polifonici. Gli animali si rivelano, inneggianti, spinti da una potente forza procreatrice, preludio di lotte e d?amori. Maria Antonietta di Borbone, principessa delle Due Sicilie, si avvicina a uno splendido cavallo maremmano: orecchie dritte, occhi vivaci, garrese robusto, muscolatura possente, mantello marrone con crini neri. Fiero. In lui 44 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 c?è qualcosa di nobile. Un?aristocrazia genuina, di sostanza, scevra di vuota apparenza. Quella bestia le assomiglia. Hanno fatto bene con il granduca, il suo amato Leopoldo, a venire in Maremma alla tenuta di caccia della Badiola. I lavori alla villa padronale si sono conclusi l?anno passato, ma non c?è mai stata possibilità di visitarla nel corso dei mesi precedenti. Mesi nefasti, i primi di quel 1838. Maria Teresa, il loro adorato angelo, li ha da poco lasciati. Mio dio, aveva solo due anni! Ma devono essere forti per gli altri figli. E tra poco nascerà un altro bambino. D?altronde, ha già imparato: la vita da una mano dà e dall?altra prende. Chiama lo stalliere e chiede di sellarle il cavallo. «Granduchessa, non credo sia una buona idea. È incinta». «Farò solo una passeggiata intorno casa». «Il cavallo è giovane. E i giovani sono imprevedibili». «Non accadrà nulla. Stia tranquillo». «Dovrei avvisare il granduca, avere il suo permesso» insiste l?uomo a disagio. «Eccolo là. Sta tornando dalla cacciata. Mi lasci andargli incontro». Montata in sella, si dirige verso Broncio. Pensando a quel soprannome onore di Guglielmo. Foto di Giuseppe Guerrini Foto di Giovanni Rossetti Chiesa di Santa Maria Assunta Buriano che i sudditi gli hanno affettuosamente affibbiato, le viene da ridere. In effetti, a causa del labbro inferiore sporgente, appare sempre un po? crucciato. Lo preferisce a quello di Canapone. Leopoldo è la cosa più bella che la vita le abbia donato. La sposò in seconde nozze dopo la morte della sua indimenticata Maria Anna Carolina di Sassonia. Anche se più vecchio di diciassette anni, era riuscito a divenire il suo grande amore. Un?anima bella, illuminata, gentile, capace d?amare. E soprattutto ancora molto vigoroso. Sorride. Un fruscio nella macchia. Il cavallo, al passo, muove nervoso le orecchie. Repentini spasmi disegnano fasce muscolari. All?improvviso balza fuori un capriolo. Il maremmano nitrisce e s?impenna. Si lancia in un forsennato galoppo. Il granduca si accorge di quanto sta accadendo. Grida, affonda gli speroni nella pancia del suo destrie- ro che parte all?inseguimento. Maria Antonietta viene disarcionata, rovinando a terra. Rimane immobile. Leopoldo le si inginocchia accanto. Nasconde il viso tra le mani. Lo stalliere e altri uomini accorrono. Il silenzio sembra avere avvolto la campagna e il tempo essersi fermato. La granduchessa si muove. Si sfiora la pancia e gli occhi vanno a cercare chiazze di sangue sul basso ventre. Non ci sono. Si tocca. Pare essere tutto a posto. Si getta nelle braccia del marito. «Miracolo. È stato San Guglielmo» esulta lo stalliere. Nei giorni successivi, i coniugi si fanno raccontare la storia del cavaliere divenuto santo eremita. Maria Antonietta ne rimane colpita. Convinta del suo intervento nello sventurato episodio, dona una pianeta d?oro finemente ricamata alla comunità locale affinché sia usata in occasione delle celebrazioni in Un gruppo di case abbarbicato su un impervio colle mi sovrasta. Sembra sfidare le leggi della fisica, non precipitando giù a valle. Sorge come punta di scoglio in un mare verde di olivi e querce. La forma e i colori degli edifici lo rendono simile a uno di quei paeselli che arricchiscono la scenografia dei presepi. Nel punto più alto svetta una rocca. Annuso l?aria per catturare l?essenza del luogo, di quella visione che incanta. Mi alzo sui pedali per affrontare i tornanti che mi porteranno a Buriano, posto a un?altezza di 184 metri sulla piana di Grosseto. Vedo un falco roteare sopra la mia testa. Buon segno: ogni volta che questo formidabile rapace si mostra, qualche singolare coincidenza pare attendermi. Forse un incontro, penso. Forse solo una stupida fissazione, obietto. Alla fine della salita mi accoglie una Chiesa. È la pieve di Santa Maria Assunta risalente al 1302. Nonostante la sobrietà architettonica, l?anima vibra sollecitata dalla proporzione e dall?armonia delle forme. È stata costruita con blocchi di arenaria e trachite che alternano l?avana al bianco. La facciata a capanna ha un elegante portale di legno. Delimitato da fasci di colonnine con capitelli, è sormontato da un architrave e da un archivolto aggettante internamente. Più in alto, al centro dei due spioventi del tetto, si apre, come un grande occhio, un oculo delimitato da un?ampia fascia a dentelli. Un massiccio campanile si erge sul retro della costruzione. Lego la bicicletta ed entro nella chiesa. Mi accoglie la penombra e un intenso odore di ceri e incenso. L?attenzione è catturata dall?affresco cinquecentesco della Natività e dalla vetrata istoriata di Boemia del XIV secolo. Il silenzio è denso, seda i pensieri. Crollo su una panca, abbandonandomi a un improvviso senso di pace. Sono distante da tutto, ma mai così vicino a me stesso. Il contrasto, tra la semioscurità della navata e la luce dell?esterno, è talmente marcato, che gli occhi faticano a restare aperti. Quando rimetto a fuoco ciò che mi circonda, scorgo un anziano seduto sul muricciolo adiacente la pieve. Si sistema la mascherina. Pare sorridermi. Il Covid, inducendo a coprire i volti, ha affinato la capacità d?interpretazione PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? Tra passato e presente nei luoghi cari prima a San Guglielmo e dopo a Leopoldo II Granduca di Toscana San Guglielmo di Malavalle uccide il drago, dipinto di Giuseppe di Mauro degli sguardi. Con il capo faccio un cenno di saluto e mi seggo a una certa distanza. Dopo qualche istante? «Oggi, è la seconda domenica dopo Pasqua, ci sarebbe dovuta essere la processione al romitorio di San Guglielmo». «Sì, ne ho sentito parlare» rispondo. «Quindi conosci la storia di Guglielmo?». «So che prima della conversione era stato un cavaliere francese appartenente alla famiglia ducale d?Aquitania. Per alcuni il duca stesso. Da giovane si dedicò ai tornei d?arme, alle battaglie, alla politica, alle belle donne, agli eccessi, ma anche alle arti». «Fu scomunicato dal Papa Eugenio III, ma l?incontro con San Bernardo di Chiaravalle lo portò a un ripensamento della sua vita. Dopo aver compiuto i tre grandi pellegrinaggi medioevali, Santiago di Compostella, Roma e Gerusalemme, abbracciò un?esistenza solitaria, dedita alla preghiera, alla contemplazione immerso nella natura». «Come arrivò in Maremma?». «Fu Buriano, il mio paese, ad accoglierlo. Lascia che ti racconti?». Al ritorno dalla Terrasanta, Guglielmo sbarcò a Pisa e si trasferì nei pressi del monte Serra. Insieme ad altri uomini, attratti dalla sua dottrina e dal suo carisma, allestì un ospedaletto per accogliere e curare i pellegrini lungo la Via Francigena. Imparò le proprietà curative delle erbe. Tuttavia, il gestire una piccola comunità, anche se dedita al sostegno dei bisognosi, portava a contrasti per imporre la disciplina. L?ego 46 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 riemerse, prendendo le forme di un paladino del bene. Capì che doveva andarsene per sconfiggere quel mostro interiore: un drago che faceva ardere l?anima. Giunse nei dintorni di Braccagni. Attraversò la piana paludosa e si fermò alle porte di Buriano, in un poggio dove ancora oggi sorge una fonte. La leggenda narra che lì si trovasse una grande sughera dal tronco cavo. Guglielmo la elesse a dimora. Un giorno, delle fanciulle, andate a prendere l?acqua, lo videro uscire dall?albero. Furono spaventate dal suo aspetto selvatico. Dopo averle tranquillizzate, chiese loro di recarsi dal signore del paese, il conte Goffredo, per riferirgli che desiderava incontrarlo. Mentre parlava, le aiutava a riempire d?acqua delle barlette. Quando le caricò capovolte sull?asino senza che nessuna goccia cadesse, le giovani gridarono al miracolo. La notizia si diffuse. Presto gli abitanti di Buriano iniziarono a recarsi alla sughera per ascoltare i suoi insegnamenti. Tra le altre cose, li istruì a utilizzare l?erba agrimonia per scacciare i serpenti e guarirne dai morsi. Tali fatti indussero il conte a donargli un terreno sul monte Pruno. Lì si ritirò immerso nella natura, cercando la fusione con Dio. Nel tentativo di varcare i limiti della mente, della propria identità, per divenire coscienza cosmica, sottoponeva il corpo a privazioni e sofferenze. Quasi a dire che lui non era quello. Dopo che la Madonna gli apparve, sempre più persone presero a fargli visita attribuendogli guarigioni miracolose. L?afflusso divenne così intenso da spingerlo ad abbandonare quel bosco per continuare le pratiche ascetiche. Fu così che si spostò a Malavalle. «Qui a Buriano, da piccoli, ci dicevano che i bambini nascono in una cavità di una sughera» esordisce l?uomo con occhi furbetti. «Immagino che la cosa sia legata alla leggenda di Guglielmo». «Quasi sicuramente. Ti puoi immaginare quando i ragazzini degli altri paesi affermavano che i neonati erano consegnati dalle cicogne. Li guardavamo come chi la sa lunga, ridendo della loro ingenuità. Come poteva quell?uccello sostenerne il peso? Tanto tanto un?aquila, ma una cicogna?» sorride sotto la mascherina. «In effetti». «Tornando alla processione, in quell?occasione è usanza portare le reliquie del santo». «Questa chiesa ne conserva veramente dei resti?» «Certo, nel medioevo si credeva che attraverso esse si potesse chiedere più efficacemente delle grazie e le comunità cristiane si adopravano in tutti i modi per ottenerle». «Sai molte cose. A proposito, non ci siamo ancora presentati. Io sono David». «Io Osvaldo, Osvaldo Barbetti». Inizia a descrivermi la processione. Il racconto è così appassionato e ricco di particolari da avere l?impressione di farne parte? Sono all?interno della pieve. C?è Foto di Giuseppe Guerrini Chiesa di S. NIccolò Panorama sulla Diaccia Botrona dal romitorio di San Guglielmo sulla Maremma: in basso si estende la Diaccia Botrona, con il fiume Bruna e Castiglione della Pescaia; oltre, il mare, dal quale si eleva maestosa l?isola di Montecristo. «Il 20 agosto 2002 è stata effettuata una ricognizione canonica sulle reliquie di Guglielmo conservate a Buriano. Purtroppo, i resti si sono rilevati alquanto recenti» riferisce Osvaldo scuotendo la testa. «Quindi non autentiche». «Però, in quell?occasione, furono analizzate anche quelle conservate nella chiesa di Sant?Andrea Apostolo a Tirli. E sorprendentemente, sono risultate risalenti all?epoca del santo e appartenenti a un unico individuo. Potrebbero essere vere». «Meraviglioso». «La leggenda dice che siano state rinvenute nel 1707 sotto l?altare maggiore dell?abbazia di Malavalle. Sono costituite da un cranio e da alcune costole». Osvaldo si offre di accompagnarmi alla rocca. Arrivati nel punto più alto del paese, si mostrano imponenti ruderi. La costruzione si sviluppa attorno a un cortile interno con strutture murarie rivestite in pietra. Rimango colpito da una monofora ben conservata con arco a tutto sesto e dai resti di torri a base quadrangolare. Mentre immagini di cavalieri affiorano alla mente, il mio cicerone mi racconta che la fortificazio- Foto di Giuseppe Guerrini molta gente. Vengono intonati canti sacri. Tre ragazzi si muovono verso l?esterno, recando con sé labari: La Capitana, La Sergentina e La Bandiera. Dietro, i festaioli con le armi, seguiti dal sacerdote con un prezioso reliquiario in argento cesellato a forma di braccio. Il corteo s?inerpica per la salita attraverso il paese: un sinuoso serpentone di giovani con zaini e anziani aiutati da bastoni d?orniello. Passato un arco, abbandoniamo il centro abitato. Sulla sinistra il panorama lascia senza fiato. Buriano sembra fluttuare sulla piana sottostante. Prendiamo un sentiero. Ci accoglie un bosco di sughere, cerri, lecci. Ora si procede in silenzio. Il canto degli uccelli e lo stormire delle foglie sono rotti solamente dall?affanno dovuto al pendio. Il verde ci avvolge come un utero materno. Viene recitato un rosario. Il brusio è ipnotico, pare trasportare in un?altra dimensione. Le piante si diradano e si apre la vallata: un mare smeraldo dove galleggiano pittoreschi borghi. Dopo circa 4 chilometri, una croce annuncia il luogo dove visse Guglielmo. Oggi vi sorge una chiesetta di forme rustiche, inserita in un complesso d?uso agricolo. Fu fatta erigere nel 1597 dal venerabile Padre Giovanni Nicolucci e venne completamente restaurata nel 1758 dai conti Alberti. Nel portico antistante l?edificio è allestito l?altare, dove il presbitero si reca a celebrare la messa dopo aver indossato una meravigliosa pianeta d?oro, dono della Granduchessa di Toscana Maria Antonietta per una grazia ricevuta. Quel santuario all?aperto mi regala una delle più belle viste Romitorio San Guglielmo La Rocca di Buriano PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ne fu edificata dagli Aldobrandeschi nel X secolo, i quali la lasciarono a una famiglia locale alleata, i Lambardi. Nel 1332 cadde sotto il dominio della Repubblica di Siena, per poi essere ceduta ai Pisani. Infine, fu conquistata dalla famiglia Appiani, entrando a far parte del Principato di Piombino fino al 1815, quando fu annessa al Granducato di Toscana. Tornando a riprendere la bicicletta, intravedo alcune gigantografie in bianco e nero affisse ai muri di una graziosa piazza. Immagini d?altri tempi, di vita ormai lontana. Forse parca, ma genuina e dai ritmi sostenibili. «Lo vedi quello scatto che ritrae un gruppo di ragazzi?» «Sì». «Uno di loro sono io. Sembriamo una squadra di calcio. Ma al massimo con il pallone ci giocavamo nei vicoli. Era- Foto di Giovanni Rossetti Monumento con la targa su cui sono incise le parole del Granduca di Toscana Leopoldo II all'entrata della tenuta della Badiola 48 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 La teca che conserva le reliquie di San Guglielmo nella chiesa di Sant?Andrea Apostolo a Tirli Foto di Giovanni Rossetti ???? Un itinerario fuori dal tempo, che si trasforma in uno straordinario mosaico capace di esprimere appieno l?essenza della Maremma Toscana tanto amata dal Granduca Leopoldo II no tempi duri, ma felici. La guerra si era da poco conclusa e Buriano era stato occupato dai tedeschi in ritirata». «Veramente?» «Ero un bambino, ma ricordo ancora quando ci vennero ad avvertire che i soldati nazisti stavano arrivando. Gli abitanti del paese presero quel poco che poterono e fuggirono nei boschi. Allestirono delle capanne dove si nascosero per alcuni giorni. Successivamente, cominciarono a rientrare nelle case con la promessa che non ci sarebbero state rappresaglie». «Fu così?» «Sì, ma alcuni ragazzi dovettero prestarsi a ripristinare strade e ponti danneggiati dai bombardamenti alleati per agevolare il loro ripiegamento verso nord. Fu in questa occasione che mi sono imbattuto per la prima volta con il volto della morte». «Cosa successe?» «Un giorno, il camion che trasportava questi giovani uscì di strada a un tornante appena fuori dal paese. Uno morì, altri rimasero feriti. Ho ancora davanti agli occhi il suo corpo rigido e insanguinato disteso su un tavolo». Ormai si è fatto tardi. Saluto Osvaldo, grato di avermi condotto in un viaggio fuori dal tempo, dove storia e leggenda si sono contaminate, creando uno straordinario mosaico capace di esprimere appieno l?essenza della Maremma Toscana. Sì, quella terra che tanto amò il Granduca Leopoldo II e alla quale dedicò parole di commiato toccanti, dopo l?abdicazione e la partenza per la Boemia. Frasi calde, che trasudano attaccamento, sentimento, nostalgia. Proprie di un padre per una figlia. Oggi, all?ingresso della tenuta della Badiola, sono incise su una targa affissa a una pietra di grandi dimensioni posta su un piedistallo piramidale: ?Dico addio alla Toscana, affetto del mio cuore,/ oggetto di ogni mia cura, pregherò il cielo per lei,/ ringrazio tutti quelli che nel lungo tempo che la governai/ mi mostrarono amore come a padre/ e quelli che in governare mi prestarono aiuto./ Vi raccomando la Toscana: la fortuna sua sia la vostra gloria;/ l?amore per lei premio alle vostre cure./ La Maremma la prima inferma, bisognosa di assistenza,/ bella e ricca di speranze./ Se tu, figlio, torni in quelle contrade/ poni in sulla via detta di Badiola, presso Grosseto,/ una pietra ed una croce sola, e siavi scritto:/ pregate per Leopoldo Secondo Granduca di Toscana?. DOVE, COME, QUANDO DEGUSTARE Le Mortelle Fattoria Le Mortelle si trova nel cuore della Maremma Toscana, a pochi chilometri eventi, anche privati, o anche semplicemente per degustare non solo un pro­ dotto ma una vera e propria emozione, immersi nel ver­ de, coccolati, in completo Le Mortelle MANGIARE Locanda La Luna Un vecchio podere del 1700 completamente ristrutturato dove l?atmosfera delle vec­ chie locande di un tempo è rimasta intatta. L?osteria La Luna, volendo unire la storia con il presente, o?re piatti sapientemente rivisitati della cucina tipica maremmana, La Luna ma rispettosi delle antiche tradizioni e della genuinità degli alimenti. Info e prenotazioni: Email: info@locandalaluna.com | Tel: 0564 945 854 | Indirizzo: Via del Podere 8, Castiglione della Pescaia, Tirli, Grosseto Ponti di Badia Il locale è a 5 km da Castiglio­ ne della Pescaia sulla strada Castiglionese, davanti alla riserva naturale della Diaccia Botrona. Ponti di Badia è caratterizzato dall?albergo recentemente ristrutturato, dallo storico ristorante­pizze­ ria e dal bar tabacchi. La struttura è dotata di un ampio parcheggio e di un parco giochi per bambini. Info e prenotazioni: Email: info@pontidibadia.com | Tel: 0564 944222 ­ 0564 944309 ­ 339 7208119 | Indi­ rizzo: Località Ponti di Badia, Castiglione della Pescaia (GR) da Castiglione della Pescaia, in una posizione straordinaria ed a?ascinante sia per la natura che per la storia dei luoghi che la circondano. L?azienda propone un percor­ so enologico e degustativo alla scoperta di un territorio di eccezionale bellezza, dove i colori della terra incontrano quelli del mare, immersi nella cantina ipogea, collocata sul­ la sommità della collina, in perfetta armonia con la cam­ pagna circostante. Per visite guidate, pranzo, aperitivi ed eventi è richiesta la prenotazione. Info e prenotazioni: Email: visite@lemortelle.it | Tel: 0564 944003 ­ 347 4610704 | Indirizzo: Loc. Ampio, Casti­ glione della Pescaia (GR) Azienda Vitivinicola Cacciagrande A soli 10 Km dal paese medievale e marittimo di Castiglione della Pescaia, in mezzo ai selvaggi e suggestivi colli di macchia mediterra­ nea, tra il borgo di Tirli e l?im­ portante sito etrusco di Vetu­ lonia, nel cuore della Marem­ ma Toscana, si trova l?Azien­ da Vitivinicola Cacciagrande. La sala degustazione dell?a­ zienda e la terrazza panora­ mica sui vigneti circostanti sono la location ideale per degustazioni guidate ed relax. L?azienda è aperta durante il periodo primaverile­estivo ogni giorno, esclusa la dome­ nica, dalle ore 15.30 alle ore 19.30 per degustazioni gui­ date e vendita diretta di vini, olio e grappa. Info e prenotazioni: Email: info@cacciagrande.com | Tel: 0564 944168 ­ 334 708 7056 | Indirizzo: Località Ampio, Tirli, Grosseto DORMIRE Hotel Vatluna Relais Sito nel paese etrusco di Vetulonia, l?hotel dispone di 10 camere finemente arre­ date e corredate di aria con­ dizionata, frigobar, tv led, cassaforte, asciugacapelli, wi­fi gratuito, a?acci e ter­ razze dalla vista mozzafiato. O?re ai propri clienti anche la possibilità di soggiornare in formula residence nel deluxe apartment di 65mq con vista mare. Il luogo idea­ le dove passare una vacanza romantica. Un nuovissimo centro SPA firmato Jacuzzi® completo di biosauna, sauna romana, sauna finlandese, hammam, tepidarium, calidarium, doc­ cia scozzese, idromassaggio e area relax con vista pano­ ramica è a disposizione dei clienti del relais. Nel ristorante dell?Hotel Vat­ luna Relais è possibile gusta­ re la tipica cucina maremma­ na nella suggestiva terrazza con una veduta che spazia dal Monte Amiata, all?Argen­ tario, al tipico paesaggio della macchia mediterranea, all?I­ sola del Giglio per arrivare fino all?Isola di Montecristo. La piscina e il giardino comple­ tano i servizi o?erti ai clienti. Info e prenotazioni: Email: info@hotelvatluna.com | Tel: 0564 949601 ­ 333 9304884 | Indirizzo: Piazza Stefani 12, Vetulonia (GR) La locanda Mossa Dei Barbari Immersa nella campagna della Maremma Toscana, la Locanda Mossa Dei Barbari o?re una terrazza solarium con vista panoramica e la connessione WiFi. Le camere sono climatizzate e sono dotate di ingresso pri­ vato, TV a schermo piatto e bagno con asciugacapelli. Il ristorante della struttura, ubicato sulla terrazza pano­ ramica, serve cucina classica della Maremma. È possibile rilassarsi in un ampio giardi­ no, arredato con sedie, letti­ ni e gazebo. Info e prenotazioni: Email: info@mossadeibarbari.it | Tel: 0564 900005 | Indirizzo: Via Del Romitorio, Buriano (GR) Locanda Mossa Dei Barbari PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI TURISMO I Musei di Maremma si raccontano grazie ad izi.Travel, la visita guidata in tasca La tecnologia sempre più al servizio del turismo, grazie ad izi.TRAVEL, la prima piattaforma multimediale dedicata ai viaggi e ai racconti d?arte e archeologia (accessibile in forma gratuita da qualsiasi smartphone attraverso apposita app scaricabile) che ora ospita anche le audio guide dei Musei di Maremma 50 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 U na guida turistica multimediale, accessibile gratuitamente da qualsiasi smartphone, grazie alla tecnologia gratuita offerta da izi.TRAVEL, la prima piattaforma multimediale dedicata ai viaggi e ai racconti d?arte e archeologia. È questo il futuro ma anche il presente, delle audio guide per il Sistema Musei di Maremma, un?app scaricabile da Appstore o Google Play Store, oppure dal sito web (www.izi.travel) e da quello dei musei (www.museidimaremma.it). Una volta scaricata i contenuti si possono ascoltare anche offline con le proprie cuffiette del telefonino. La realizzazione del progetto è stata curata dal Sistema Musei di Maremma come capofila e con la collaborazione di Ginevra Niccolucci di Prisma che ha curato l?assistenza e uniformato la grafica per ogni singolo museo. izi.TRAVEL è la principale piattaforma narrativa che mette in contatto i musei e i luoghi della cultura e del turi- smo con i visitatori di tutto il mondo. È gratuita sia per i fornitori di contenuto (in questo caso i musei) che per gli utilizzatori. Il fornitore di contenuti può creare il suo profilo e caricare i contenuti (testo, immagini, audio, video). La configurazione della piattaforma è multilingue, pertanto è possibile scegliere la lingua e caricare contenuti in tutte le lingue. I contenuti pubblicati vengono immediatamente resi disponibili nell?app, che può essere scaricata sul proprio dispositivo; non è tuttavia necessario scaricare la app in quanto i contenuti sono disponibili anche direttamente sul web; il vantaggio di scaricare l?app sta nel fatto che, essendo georeferenziata, consente a ciascun utilizzatore di visualizzare tutti i tour disponibili nell?area in cui si trova. All?apertura dell?app infatti l?utente viene geolocalizzato e gli vengono così proposti gli itinerari più vicini. Quindi il visitatore, in qualsiasi località della Maremma si trovi, potrà partire alla scoperta del territorio ascoltando o leggendo una tappa dell?itinerario che lo porterà nei musei a lui vicini. Il visitatore inoltre può decidere di seguire i percorsi audio oppure di leggere i testi, scegliendo la lingua di proprio interesse. Il sistema inoltre prevede la creazione automatica del QR code per ogni scheda; i QR code possono essere quindi stampati dai vari musei e applicati nei vari luoghi del percorso museale. I musei inoltre possono consultare statistiche dettagliate dell?utilizzo dei contenuti da parte dei visitatori. Un altro aspetto interessante è il collegamento diretto ai propri canali social che rende immediata la condivisione dei contenuti e valorizza la destinazione Maremma mentre anche i testi non solo si possono ascoltare, ma sono visualizzati in modo di risultare accessibili anche a persone con difficoltà di udito. A dire il vero contenuti digitali sui musei maremmani erano già presenti sulla piattaforma izi.TRAVEL quando PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Un servizio utile e allo stesso tempo divertente per tutti coloro che amano viaggiare e avventurarsi nei meandri delle città e borghi della Maremma alla scoperta dei tesori nei tanti musei del Sistema Musei di Maremma era stato sviluppato un itinerario sulla realizzando una scheda generale di introduzione al Sistema nel suo insieme, più le schede di presentazione di ogni 52 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Museo; le schede erano state registrate in italiano con la voce dei direttori e degli operatori museali, e in inglese e tedesco con il supporto di traduttori e speaker professionisti. Altri Musei invece disponevano di audioguide diverse, non su questa piattaforma, che sono state riversate tutte sulla piattaforma izi.TRAVEL oppure collegate ad essa con dei link. Ad esempio, il Museo di San Pietro all?Orto e la Miniera di Massa Marittima disponevano di audioguide in diverse lingue (perfino in russo) da utilizzare in loco: il Museo di San Pietro mediante i QR Code che si trovano accanto alle didascalie delle opere, la Miniera invece con apparecchi che venivano consegnati ai visitatori e che oggi sono decisamente superati non tanto dalla tecnologia quanto soprattutto dall?emergenza sanitaria. Queste audioguide sono state quindi riversate su izi.Travel, col grande vantaggio di essere consultabili non solo in sede anche da remoto e pertanto il visitatore può informarsi sul museo prima della visita in sede e col vantaggio anche che si sono potuti mettere definitivamente ?a riposo? i vecchi apparecchi delle audioguide della Miniera. Altre strutture, come i Musei dell?Amiata o l?area archeologica del lago dell?Accesa, avevano realizzato proprie audioguide on line non su piattaforma izi.TRAVEL, pertanto su questa piattaforma, nell?itinerario dei Musei di Maremma, è stato inserito il link per permettere al visitatore di utilizzare queste audioguide arrivandoci anche attraverso il sito dei Musei di Maremma. Con il nuovo progetto izi.TRAVEL si sono aggiunti sulla piattaforma nuovi contenuti in italiano e in inglese per accompagnare il visitatore anche all?interno dei musei, realizzando quindi un approfondimento per ciascuna realtà con una vera e propria guida/audioguida. Anche in questo caso i direttori e gli operatori museali, oltre a scrivere i testi in italiano, hanno prestato la propria voce per registrare la versione in italiano, mentre per l?inglese sono stati coinvolti traduttori madrelingua e speaker professionisti. In sintesi, il mondo in un app: Izi.TRAVEL è la perfetta dimostrazione di quanto possa diventare efficiente l?unione tra turismo, arte e tecnologia. Un servizio utile e allo stesso tempo divertente per tutti coloro che amano viaggiare e avventurarsi nei meandri delle città e borghi della Maremma alla scoperta dei tesori nei tanti musei del Sistema Musei di Maremma. VIVI CICLOTURISMO IN MAREMMA Roselle e la via Clodia, in mountain bike sulle tracce degli Etruschi DI ANGELO FEDI* Prosegue il viaggio alla scoperta degli itinerari turistici da percorrere in bicicletta sulle strade della Maremma grossetana, tratti dalla guida ?Cicloturismo in Maremma?, realizzata per l?Ambito Turistico Maremma Sud da FIAB Grosseto Ciclabile, in collaborazione con il Comune di Grosseto. Seconda tappa: Roselle e la via Clodia in MTB sulle tracce degli Etruschi L a Maremma Grossetana, come sottolineato nel numero scorso, offre ampi spazi e orizzonti mozzafiato, paesi antichi e borghi medievali, 54 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 testimonianze etrusche e aree naturalistiche di grande interesse, come il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, il Parco Regionale della Maremma, le Oasi WWF della Laguna di Orbetello e del Lago di Burano. I dolci saliscendi tra le colline dell?entroterra coltivate a vite L?ITINERARIO IN BREVE Titolo: Roselle e la via Clodia in MTB sulle tracce degli Etruschi e olivo, i sentieri che costeggiano le spiagge incontaminate e le strade secondarie a basso traffico ? in maggioranza a fondo asfaltato ? fanno della Maremma un?oasi felice per il cicloturista, che qui può coniugare sport e turismo, alla scoperta di gusti antichi e tradizioni millenarie. Prendendo come riferimento la guida ?Cicloturismo in Maremma?, realizzata per l?Ambito Turistico Maremma Sud Lunghezza: 31,5 km Altimetria: 427 m Tipo dì fondo: asfalto, sterrato, sen­ tiero da FIAB Grosseto Ciclabile (un?APS Associazione di Promozione Sociale che promuove la cultura e la pratica di un uso abituale della bicicletta), in collaborazione con il Comune di Grosseto, presentiamo la seconda tappa ?Roselle e la via Clodia in MTB sulle tracce degli Etruschi?, lunga una trentina di km. su fondo misto (asfalto, sterrato, sentiero), per biker esperti. Bici consigliata: esclusivamente mountain bike. Percentuale sterrato: 39% Di?coltà: medio (biker esperti) Bici consigliata: esclusivamente mountain bike Un itinerario ad anello che inizia ? come l?itinerario 1 suggerito nel numero scorso ? dalle antiche Terme Leopoldine di Roselle, ma a differenza del primo si spinge fin oltre l?area archeologica e comprende un tratto di sentiero single track che segue la traccia della Via Clodia censita nella RET (Rete Escursionistica della Toscana). Il percorso conduce all?ingresso dell?area archeologica dopo un ampio giro PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? Un itinerario ad anello da percorrere in mountain bike che inizia dalle antiche Terme Leopoldine di Roselle, si spinge fin oltre l?area archeologica, tocca Batignano e comprende un tratto di sentiero single track che segue la traccia della Via Clodia censita nella RET (Rete Escursionistica della Toscana) nella valle di Nomadelfia, lungo cui sarà possibile ammirare splendidi panorami, come quello che dalla terrazza naturale del borgo medievale di Batignano si apre sulla pianura grossetana. Come per tutti gli altri itinerari dedicati esclusivamente alla mountain bike, i continui cambi di direzione ? non segnalati sul territorio ? rendono indispensabile l?utilizzo del GPS. Per poter affrontare questo percorso è necessario: essere allenati, avere un?ottima padro- nanza del mezzo, poter contare su una bicicletta in ottime condizioni e, ovviamente, munirsi del casco protettivo. Imboccata via Batignanese si supera il bivio della SP 41 Sbirro e si prosegue sulla Strada dei Ruderi fino al sottopasso della E78 (km 3,500). Preso il sottopasso si seguono le indicazioni per Nomadelfia - Sementarecce e ci si immette nella Strada della Valle, via leggermente in salita che passa all?interno della valle di Nomadelfia e offre ampi scorci panoramici sulla zona archeologica di Roselle. Con un occhio sempre attento al GPS, al km 5,93 si lascia la strada asfaltata per impegnarsi nel guado di un torrentello in discreta pendenza. Al di là del guado la traccia prosegue a sinistra per ritrovare l?asfalto al km 7,40. A questo punto si gira a sinistra e poi a destra e si entra nel secondo tratto sterrato, compatto e veloce, che corre immerso nel verde della macchia. Approvato il protocollo per la ciclovia dei ?Due Mari? I ntanto la Giunta comunale di Gros­ seto ha approvato lo schema di ?Protocollo d?Intesa tra Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comu­ ne di Grosseto, Comune di Campagna­ tico, Comune di Civitella Paganico, avente ad oggetto la progettazione, la promozione e la realizzazione della ciclovia turistica regionale ?Due Mari?, nell?ambito territoriale della Provincia di Grosseto ? Itinerario cicloturistico della Maremma?. Lo schema di tracciato della ciclovia 56 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 dei ?Due Mari? riveste una valenza stra­ tegica nello sviluppo della rete ciclabile sia a livello regionale che nazionale, col­ legando trasversalmente, nell?area sud del territorio regionale, quattro direttri­ ci longitudinali, esistenti o in via di rea­ lizzazione, quali la ciclovia Tirrenica, la via Francigena, il sistema integrato del­ la ciclovia dell?Arno e della Bonifica (ciclovia del Sole) e la ciclovia Tiberina. I sottoscrittori del protocollo si impe­ gnano a sviluppare congiuntamente azioni per la valutazione della progetta­ zione e realizzazione dell?itinerario cicloturistico della Maremma, ricom­ preso all?interno della ciclovia turistica d?interesse regionale, come: condivide­ re strategie progettuali; collaborare ai fini della successiva progettazione degli interventi, anche in relazione all?indivi­ duazione dei tracciati, della stima dei costi, della tipologia dei materiali utiliz­ zati e della cartellonistica, che dovran­ no essere coerenti con la normativa e gli standard comunitari, nazionali e regionali, nonché posti in essere secon­ Al km 8,32 si tiene la destra e si prosegue fino al km 9,82, lungo strade solitarie delimitate da muretti a secco, tra gli oliveti e la macchia mediterranea. Al km 10,10 ritroviamo la strada asfaltata e dopo 500 m rientriamo nella SP Batignanese. Si consiglia la visita al borgo di Batignano all?interno del quale è conservata la pieve romanica di San Martino, la Chiesa barocca della Confraternita di San Giuseppe e, nella parte finale della suggestiva via di Mezzo, un loggiato a tre arcate costruito con colonne e capitelli romani di riuso. Da via della circonvallazione si può godere di uno splendido panorama: l?area archeologica di Roselle incastonala tra il poggio di Moscona a sinistra e quello di Nomadelfia a destra. Tornati sulla Provinciale si pedala in leggera salita fino al km 12,76. Qui la traccia si stacca dalla provinciale per deviare a destra in un?ampia strada sterrata che, aggirando il poggio di Montalti, ci porta rapidamente ad incrociare la E80, per poi tornare in direzione Batignano lungo un divertente sentiero che passa attraverso la macchia e i campi coltivati: tenete gli occhi aperti, qui incontrare irsuti abitanti a quattro zampe è tutt?altro che raro (si segnala in questo tratto la possibilità di trovare delle zone fangose). Ritrovata la SP di Batignano al km 17,22, sarà un gioco da ragazzi arrivare all?area Archeologica di Roselle; da lì inizia il tratto più impegnativo e appagante per gli appassionati della mountain bike: il sentiero in single track della Via Clodia. Il single track si affronta in discesa dal km 23,25, si sviluppa per 1200 m e presenta alcuni passaggi impegnativi per la presenza di pietre smosse e di un gradone in contropendenza. Se non siete biker esperti, si consiglia vivamente di scendere dalla bici e di godersi a piedi la discesa tra gli olivi seguendo la traccia di questa antica strada storica. Una volta usciti dal single track il tracciato non presenta ulteriori difficoltà tecniche, basterà seguire la traccia sul GPS e continuare a pedalare aggirando il poggio di Moscone, con il fondo che si alterna tra sterrato e asfalto ed il panorama che cambia ad ogni curva per ritrovarsi ad incrociare la SP Laghi al km 29,80. Poco dopo saremo di nuovo al punto di partenza di Roselle Terme. *Presidente FIAB Grosseto Ciclabile do una tempistica concordata e condivisa; promuovere lo sviluppo di un sistema coordinato di ospitalità e accoglien­ za, ristoro ed assistenza tecnica. ?Siamo felici ? sottolinea Antonfrancesco Vivarelli Colon­ na, sindaco di Grosseto ? di poter promuovere una nuova realtà atta all?incremento della mobilità dolce e della pre? senza turistica. Dobbiamo assolutamente continuare in questa direzione e perpetuare nello sviluppo del settore?. ?La nostra Amministrazione ? aggiungono Luca Agresti, vicesindaco e assessore con delega al Turismo, e Riccardo Megale, assessore con delega ai Lavori pubblici ? si è sem? pre dimostrata all?avanguardia, in tema di mobilità dolce e di promozione del turismo. Siamo convinti che la collabo? razione messa in campo, con altre realtà istituzionali, sarà un elemento imprescindibile per accrescere la presenza dei turisti, soprattutto sportivi, in tutto il territorio, generando e?etti positivi per molte attività locali?. VIVI ENOLOGIA Vermentino, che passione! Successo per il Grand Prix 2021 che elegge la nuova Top Ten DI REDAZIONE S ebbene siamo solo alla seconda edizione l?evento sta cominciando a prendere le forme di un appuntamento fisso sempre più atteso ed imperdibile. Stiamo parlando del Vermentino Grand Prix, la kermesse organizzata dal Consorzio Tutela Vini 58 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 della Maremma Toscana, finalizzata a valorizzare un vino ed un vitigno in fortissima ascesa nel panorama enologico nazionale e internazionale, che sta trainando anche la crescita della DOC Maremma Toscana, ovvero il sempre più apprezzato Vermentino. Dopo il bel successo scorso anno, il 17 aprile scorso è arrivato (nella splendica cornice della Tenuta Argentaia, dalle parti di Magliano in Toscana) il bis che ha confermato e migliorato il livello di gradimento registrato in occasione del debutto avvenuto neanche dodici mesi fa. Foto Federico Giussani Successo per la seconda edizione del Vermentino Grand Prix, la kermesse organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che ha visto la partecipazione di 67 vini. Tra questi, la giuria ? composta dai ristoranti stellati della provincia e dai delegati delle associazioni sommelier locali ? ne ha selezionati dieci adatto alla produzione di vini sia freschi sia invecchiati; questo ? unito ad un territorio ancora incontaminato e molto variegato, che va dalla fascia costiera fino alle Colline Metallifere e al Monte Amiata, e alle capacità dei singoli vitivinicoltori di esaltare in cantina le uve delle diverse zone ? fa si che si possa avere una produzione in continua crescita qualitativa e di grande appeal per il consumatore, come ci dimostra questa seconda edizione del Vermentino Gran Prix?. I numeri Con 832 ettari in produzione nel 2021 ? nel 2006 erano 138, passando dal 2,2 al 9,5% del vigneto grossetano ? il Vermentino è la prima varietà a bacca bianca della provincia di Grosseto e rappresenta oltre il 50% del Vermentino prodotto nell?intera Toscana. Nel 2020 la produzione di questa varietà ha rappresentato 1/3 dell?intera vendemmia della DOC Maremma Toscana, con 1.722.400 bottiglie prodotte, che hanno portato il Vermentino Maremma Toscana DOC ad essere la tipologia più imbottigliata (30% del totale) della DOC Maremma Toscana, superando il Rosso (28%). Vermentino, che passione! ?Sono sempre più convinto ? racconta Francesco Mazzei, presidente del Consorzio che da anni punta molto su questa tipologia ? che il Vermentino Maremma Toscana DOC abbia le carte in regola non solo per posizionarsi tra i grandi vini bianchi del mondo, ma anche per competere con i grandi vini rossi della Toscana, diventando una delle maggiori chiavi di volta della nostra Denominazione?. ?Si tratta ? continua il Presidente ? di un vitigno particolarmente versatile, L?edizione 2021 Il Vermentino Grand Prix coinvolge in giuria tecnici del settore e i ristoratori stellati della Maremma Toscana proprio perché si parte dall?idea che, per lanciare il brand Maremma con tutte le sue sfaccettature, vi sia l?esigenza di fare sistema. ?Vino, ristorazione, ospitalità ? spiega Mazzei ? sono più vincenti se si esaltano a vicenda valorizzando il denominatore comune che è il territorio. Solo così si può raccontare una storia che sa catturare e solo così si può ripartire dopo un momento particolarmente difficile soprattutto per questi settori?. Sessantasette i vini proposti, diversi tra loro in base all?areale di produzione, ai metodi di vinificazione utilizzati e all?annata. ?Poco più della metà dei vini presentati ? sottolinea il direttore del Consorzio Luca Pollini ? provengono dalla vendemmia 2020 e, come l?anno scorso, non mancano aziende che propongono Vermentini più maturi, talvolta affinati in legno, in cemento, anfora, PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI Nella foto, Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Maremma ???? Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana prosegue il suo progetto di valorizzazione del Vermentino che, per la prima volta, nel 2020 è stata la tipologia più imbottigliata della Denominazione cocciopesto e tra le varie etichette Vermentini in purezza oppure in blend con altri vitigni a bacca bianca, fino a un massimo del 15% come previsto dal disciplinare di produzione?. ?Proprio recentemente ? continua Pollini ? l?assemblea del Consorzio ha approvato l?inserimento nel disciplinare di produzione della categoria Vermentino Superiore per dare una casa a quei vini più importanti per struttura, complessità e longevità che nascono da selezioni e processi di vinificazione particolari, e non a caso per questa menzione è prevista l?immissione al consumo un anno più tardi?. La top 10 La ?top 10? 2021 dei Vermentini Maremma Toscana DOC va proprio in questa direzione ed è composta, in ordine alfabetico per azienda, da: Agricola del Nudo Nudo Bio 2019, Azienda Guido F. Fendi Chicca 2019, Belguardo Codice V 2019, Castelprile Prelius Bio 2019, Colle Petruccio Norcias 2019, I Cavallini Diaccio 2019, Monterò Monterò Bio 2019, Tenuta Dodici Vermentino 2019, Terre dell?Etruria Marmato 2020, Val delle Rose Litorale 2019. ?Si conferma ? evidenzia ancora Mazzei ? la tendenza della scorsa edizione: hanno prevalso i vini 100% Vermentino e quelli dell?annata precedente con affinamenti più prolungati, anche se erano in minoranza. Gli sforzi che i produttori stanno facendo su questo vitigno vengono quindi apprezzati e dobbiamo continuare a lavorare con un indirizzo definito in modo da far affermare la nostra Denominazione grazie alla qualità sempre più alta?. La giuria La giuria, presieduta dal giornalista Luciano Ferraro caporedattore del Corriere della Sera, era composta da Roberto Rossi (Ristorante Il Silene), Davide Macaluso (Trattoria BartoliniL?Andana), Andrea Menichetti (Ristorante Caino), Alessandro Rossi (Ristorante Gabbiano 3.0), Marianna Ciancarelli (Ristorante Il Pellicano), Antonio Stelli (Delegato AIS Grosseto), Maria Mecarozzi (Delegata FISAR Colline Maremmane), Claudia Bizzarri (Delegata ONAV Grosseto) Mirella Tirabassi (Delegata SES, Scuola Europea Sommelier Grosseto), Antonio Spurio, Consulente Tecnico del Consorzio. Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOC, oggi conta 284 aziende associate, di cui 97 aziende ?verticali? ? che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini ? per un totale di quasi 6 milioni di bottiglie prodotte all?anno. La DOC Maremma Toscana è al 3° posto per superficie vitata rivendicata tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico e vede impegnate nella produzione dei suoi vini tanti viticoltori locali piccoli e medi a fianco dei più blasonati nomi del panorama vitivinicolo nazionale. Info: www.consorziovinimaremma.it 60 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 VIVI ENOLOGIA Economia Circolare, Enel X e Morellino di Scansano insieme per uno sviluppo sostenibile DI REDAZIONE Al via la collaborazione tra il Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano DOCG ed Enel X che avrà l?obiettivo di promuovere best practice relative alla Circular Economy da applicare al territorio e alle attività nei vigneti, ai processi di produzione e alle lavorazioni accessorie che vengono svolte nelle cantine del territorio di produzione del Morellino di Scansano DOCG Il progetto Una decisa accelerazione lungo la strada che porta alla sostenibilità, all?interno di uno dei territori del vino tra i più sensibili nel Paese riguardo alle tematiche della green economy. È questo l?obiettivo dell?accordo, uno dei primi nel suo genere in Italia, tra il Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano DOCG ed Enel X, la business line glo- 62 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 bale del Gruppo Enel che offre servizi per accelerare l?innovazione e guidare la transizione energetica. La partnership promuove best practice relative alla Circular Economy da applicare al territorio e alle attività nei vigneti, ai processi di produzione e alle lavorazioni accessorie che vengono svolte nelle cantine del territorio di produzione del Morellino di Scansano DOCG. La collaborazione è stata presentata durante un evento digitale al quale hanno partecipato Stefania Saccardi, Vicepresidente e assessora all?agricoltura della Regione Toscana; Leonardo Marras, Assessore all?economia e al turismo della Regione Toscana; Augusto Raggi, Responsabile Enel X Italia; Nicola Tagliafierro, Responsabile Sostenibilità di Enel X; Bernardo Guicciardini Cala- zione e sensibilizzazione rivolte alle aziende consorziate sui principi e le opportunità offerte dalla Circulary Economy con focus su energia rinnovabile, efficientamento energetico, energy management; offrirà soluzioni di mobilità elettrica per gli spostamenti nei vigneti e in altri spazi interessati dall?iniziativa. Si tratta di attività che si aggiungono al Circular Economy Report, il sistema di analisi ideato da Enel X, che ha l?obiettivo di analizzare lo stato di maturità circolare delle aziende del Consorzio e di individuare gli eventuali gap e le opportunità da cogliere. Grazie a questa analisi verranno individuate ulteriori soluzioni misurabili e concrete che, una volta implementate, permetteranno alle imprese di ottenere un vantaggio competitivo proprio grazie alle numerose opportunità offerte dall?economia circolare. Enel X avrà anche un ruolo importante nello sviluppo del progetto ?Morellino Green?: un percorso di sostenibilità avviato dal Consorzio nel 2019 con l?obiettivo di promuovere e diffondere la mobilità elettrica sul territorio della denominazione, facendo diventare l?area del Morellino una delle prime DOCG ?EV friendly? d?Italia. Adesso l?obiettivo è di costituire un vero e proprio network di aziende dotate di stazioni di ricarica di Enel X per veicoli elettrici, garantendo una mobilità completamente ?green?. I commenti «Coniugare economia circolare e produzione di qualità ? ha dichiarato la vicepresidente e assessora all?agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi ? è la risposta ideale alle sfide della sostenibilità ambientale che siamo chiamati ad affrontare. Questo accordo è un esempio pilota e d?eccellenza che ancora una volta identifica la Toscana terra capace di guardare avanti e lontano, in grado di mettere in campo soluzioni concrete e all?avanguardia attente all?ambiente e all?agrodiversità di cui i vigneti del Morellino di Scansano rappresentano un esemplare di pregio». «L?accordo ? commenta Leonardo Marras, assessore al Turismo della Regione Toscana ? è uno spunto importante per la Maremma: una buona pratica di sostenibilità che potrà essere d?esempio per altre realtà. Un altro passo sulla strada tracciata già dalla Regione e Toscana Promozione Turistica con il progetto ?costa e isole toscane destinazione sostenibile?. L?obiettivo di un turismo sempre più green, attento a preservare e valorizzare le peculiarità naturali dei territori, resta per noi prioritario e oggi dalla provincia di Grosseto lanciamo un bel messaggio anche in vista della stagione che abbiamo davanti. Sarà un?estate ancora complessa, ma che vedrà il primo graduale ritorno dei turisti stranieri e la predilezione, confermata, per mete sostenibili, per vacanze all?insegna della natura, del relax e dell?enogastronomia. Tutti elementi incarnati pienamente dal territorio del Morellino». «La circular economy ? ha dichiarato Augusto Raggi, Responsabile Enel X Italia ? è un aspetto fondamentale della strategia di business di Enel X che offre ai partner soluzioni e servizi innovativi per affrontare le principali sfide poste dalla transizione energetica, un processo di cambiamento che interessa anche le attività produttive. L?accordo con il Bernardo Guicciardini Calamai mai, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano; Alessio Durazzi, Direttore del Consorzio Tutela Morellino di Scansano; Francesco Palumbo, Direttore di Toscana Promozione Turistica. Enel X svilupperà progetti di economia circolare tra le imprese, anche attraverso il coinvolgimento dei Comuni del territorio; realizzerà attività di forma- Alessio Durazzi PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano DOCG: «La partnership con Enel X darà uno slancio decisivo al nostro territorio e alle sue cantine, da tempo particolarmente sensibili ai temi della sostenibilità nel suo complesso» Consorzio Morellino di Scansano è un chiaro esempio in questa direzione e rappresenta uno dei primi casi concreti di sostenibilità integrata tra aziende e territorio. Un?iniziativa nella quale Enel X gioca un ruolo fondamentale, facendo da guida nel percorso di riutilizzo delle risorse, di efficientamento dei processi di produzione e di elettrificazione dei consumi finali, in un?ottica di sviluppo sostenibile». «La partnership con Enel X ? commenta Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano DOCG ? darà uno slancio decisivo al nostro territorio e alle sue cantine, da tempo particolarmente sensibili ai temi della sostenibili- tà nel suo complesso. Intendiamo preservare e valorizzare la biodiversità che la nostra denominazione ha la fortuna di custodire e per farlo abbiamo bisogno di strumenti concreti, come quelli che ci fornirà Enel X, che ci consentano di valutare il livello di maturità delle aziende del territorio nei confronti dei temi dell?economia circolare». «Rigenerazione, sostenibilità e accessibilità ? ha dichiarato Francesco Palumbo Direttore di Toscana Promozione Turistica ? sono al centro delle azioni di promozione turistica della Toscana, attraverso un dibattito e un continuo confronto tra le linee guida del turismo in Europa e gli stakeholder territoriali. Da tempo, con il Progetto Rosso Morellino, al via l?edizione 2021 in versione digital I ntanto è ai nastri di partenza la nuova edizione, in formato digital, di Rosso Morellino dedicata al turi­ smo e alla sostenibilità. Il turismo, con la sua capacità di tra­ smettere la cultura di un territorio, oltre ad essere una voce importante dell?economia italiana, è una delle risorse fondamentali da cui poter ripartire dopo la pandemia. È questo, uno dei temi principali della terza edi­ zione di Rosso Morellino, l?evento in programma lunedì 17 maggio a partire dalle ore 10. 64 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 L?annuale appuntamento organizza­ to dal Consorzio di Tutela del Morelli­ no di Scansano DOCG, quest?anno interamente in modalità online, sarà inoltre l?occasione per illustrare un importante progetto legato alla voca­ zione turistica del nostro territorio. Un?importante iniziativa che si sposa perfettamente con i temi della soste­ nibilità e della Green Economy, che proprio di recente è stato consolidato grazie all?accordo siglato con Enel X sull?economia circolare, di cui parlia­ mo nel servizio principale. ?Toscana Costa e Isole sostenibili?, che interessa 12 ambiti e 173 comuni, stiamo costruendo l?offerta attraverso soluzioni innovative per i servizi turistici e per il trasporto con una strategia che ci qualifica anche a livello internazionale. L?obiettivo infatti è quello di creare una piattaforma di offerta turistica sostenibile e competitiva, dalla quale sviluppare nuovi messaggi e motivazioni di viaggio. L?accordo di oggi crea una ulteriore consapevolezza diffusa ambientale e genera un virtuoso effetto moltiplicatore di buone pratiche in linea con le attività di promozione e le nuove sfide regionali nell?ambito dell?economia circolare». La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. VIVI STORIA Il baseball grossetano: passato, presente e? speriamo futuro di uno sport che ci ha fatto sognare Il baseball grossetano è uno sport che negli anni ha fatto vivere emozioni intense ai tifosi maremmani, al punto da diventare per un lungo periodo (anni ?80 e inizio del nuovo millennio) un fenomeno di massa in grado di coinvolgere tutta la cittadinanza, partecipe come non mai nei momenti storici ed indimenticabili in cui sono arrivati i successi e soprattutto scudetti e coppe? DI MICHELE GUERRINI Nella foto lo stadio ?Roberto Jannella?, in occasione della finale scudetto 2007 68 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Le origini Il baseball è lo sport nato dalla guerra. Del tutto sconosciuto in Italia fino all?invasione americana, prese piede nei territori che conobbero accampamenti statunitensi dove i GI Joe ritagliavano uno spazio per divertirsi in uno dei loro passatempi più amati. Così fu in Maremma, dove le prime tracce del batti e corri si trovano tra le storie di ragazzi e adolescenti incuriositi dalle mode e dalla cultura di questi soldati stranieri. Come accadde in altre città che hanno dato alla luce grandi squadre di baseball (Nettuno Livorno, Rimini) furono proprio gli americani a insegnare e diffondere le regole base del nuovo sport. Uno sport che non veniva capito se non da pochi appassionati. La tradizione locale esaltava i grandi personaggi del calcio, ciclismo e pugilato (ved. articolo su Maremma Magazine aprile 2021) e considerava questa disciplina alla stregua di una versione adulta del gioco dei 4 cantoni o della sassaiola. La nascita del Bbc Grosseto I bambini che osservavano avidamente le azioni dei soldati americani nel campetto sotto le mura di Via Mazzini, cominciarono presto a raccogliere mazze e palle per cimentarsi nel nuovo sport. Le prime partite ufficiali si tennero nel 1948, ma fu nel 1952 che nacque la sigla che segnò la storia del baseball maremmano e nazionale: il Bbc Grosseto. L?inizio di questa avventura fu come uno slancio incosciente, senza paure. La storia premiò il coraggio e già l?anno successivo la squadra si posizionava in serie B con giocatori esordienti ma dall?animo veterano. Tra questi sicuramente il ricevitore Gei fu un mito da ricordare: scambiato per un latino americano per la carnagione scura, non aveva avuto nessuna esperienza precedente, ma il carisma e l?abilità ne fecero una stella delle origini. Gli anni difficili Nonostante questa grandiosa energia i tempi difficili non mancarono. Non bastava mettere il cuore dentro le scarpe per andare avanti e non sempre sponsor e fondi arrivavano. I giocatori impararono a ingegnarsi per raccogliere i soldi per ogni trasferta e questa perseveranza li portò in serie A prima che la grande alluvione del 1966 distruggesse il territorio maremmano e con esso anche i campi di allenamento. La rinascita Nel 1969 arrivò il primo vero tecnico sportivo, Fausto Camusi, manager nettunese che decise di ripartire dalle basi fondamentali e rafforzare il potenziale già forte della squadra, che negli ultimi tempi aveva guadagnato nomi importanti come Beppe Massellucci e Riccardo Luongo. I frutti arrivarono presto, nel 1970 il Bbc era tornato nuovamente nella massima serie nazionale. Gli anni ?70 videro il baseball grossetano arricchirsi finalmente di nomi internazionali come John Self dai Phillies (USA) e successivamente, Jimmy Strong. Tra i due il primo è sicuramente ancora oggi il più ricordato dalla tifose- PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI Nella foto i festeggiamenti per la conquista della Coppa dei Campioni 2005 ???? Oggi lo sport del ?batti e corri? è erede di grandi maglie e di una camera dei trofei scintillante di ricordi e feste meravigliose. Pronta a ripartire, di nuovo e mai ferma, in serie A, sotto la guida di Claudio Banchi il presidente più vincente della storia del baseball grossetano ria storica, non solo per la sua vita eccentrica da amatore, ma soprattutto per record difficili da sorpassare come la media bombardieri da 1125 o le 57 basi intenzionali. Gli anni d?oro Sono questi gli anni in cui il baseball era cresciuto da essere un tesoro per pochi appassionati avventurosi ad un fenomeno che riusciva a coinvolgere tutta la cittadinanza. Complice anche l?inaugurazione dello stadio Roberto Jannella, le partite erano frequentate da un numero sempre maggiore di appassionati che aspettava- no di vedere le prodezze di Luongo, il già citato Massellucci (entrambi poi saliti alla nazionale olimpica) e nuovi ingressi dall?estero. Lo scudetto era ancora lontano ma intanto il Bbc faceva mangiare la polvere a squadre finaliste come il Cercosti Rimini e il Colombo Nettuno. In realtà era solo l?inizio della rincorsa per quel periodo d?oro che furono gli anni ottanta. Questi due lustri non solo videro la vittoria di ben due scudetti ma la trasformazione di questo sport in un fenomeno sociale che avvolgeva tutta la società: capace di paralizzare la città con migliaia di persone e macchine in festa e riempire treni per le trasferte. Le cheerleaders del coreografo romano Paolo Gozlino si muovevano frenetiche con i loro pon pon bianchi e rossi mentre sugli spalti dello Jannella intere famiglie mangiavano panini e hot dog sugli spalti. Nel 1982 la squadra era forte di nuovi arrivi spettacolari come il catcher Tom Mutz e Dave Morano: quest?ultimo rimasto famoso per le sue serpentine formidabili, che facevano avvitare a vuoto i migliori battitori. Il nuovo allenatore Joe Zavattaro infuse un tocco d?America nella squadra con trovate geniali unite a una forte disciplina. Beppe Massellucci Irving Homs 1975 70 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Nel 1983 la Federazione, riconoscendo il momento importante del baseball maremmano, decise di portare la sfida per la qualificazione olimpica e lo scettro continentale allo Jannella, un evento grandioso che si ripeterà di nuovo cinque anni dopo, nel 1988 per i Mondiali. Gli scudetti e le coppe Ma c?era fame di scudetto. Una fame pulsante che troverà soddisfazione nel 1986 con la vittoria conclusiva con il Rimini che vendicò tante occasioni perse e tanti sfottò subiti nei decenni precedenti. Grosseto aspettò fino a notte fonda l?arrivo dei suoi guerrieri per festeggiare in un unico abbraccio la gloria finalmente ottenuta. Una magia che si ripeterà pochi anni dopo, nel 1989, con il secondo scudetto tricolore. Uno scudetto definito ?della maturità? dalla squadra (forte ora Dwight Lowry e della bandiera parmense Stefano Manzini) che segnava la fuoriuscita da momenti di instabilità e incertezza e il sigillo di un?identità forte e ormai riconosciuta a livello nazionale, pronta per volare in Europa. Il piano di volo dovette fare i conti con i primi, difficoltosi, anni ?90 ma la rotta era ferma e nel 1997 fu conquistata la Coppa C.E.B, la Coppa Italia nel 1999, ma l?alba del nuovo millennio vide nuovamente scomparire (alla finale con la olandese Bussum) la Coppa delle Coppe. La tenacia e la perseveranza sono da sempre state caratteristiche fondanti del baseball grossetano. Dagli esordi del dopo guerra in cerca di pochi soldi per le trasferte e i materiali, attraverso cambi frequenti di dirigenza e sponsor, non è mai stata pronunciata la parola ?fine?. Con questa grande forza insita nel dna bianco rosso nel 2004 e nel 2007 tornarono i colori dello scudetto sugli spalti dello Jannella, e, finalmente, nel 2005 fu messo in bacheca l?allora più prestigioso d?Europa: la Coppa dei Campioni. Le nuove sfide Oggi lo sport del ?batti e corri? è erede di grandi maglie e di una camera dei trofei scintillante di ricordi e feste meravigliose. Pronta a ripartire, di nuovo e mai ferma, in serie A, sotto la guida di Claudio Banchi il presidente più vincente della storia del baseball grossetano. Claudio Banchi, il presidente più vincente della storia del baseball grossetano Quale è il ricordo più umano e intenso che conservi, ad oggi, del Baseball? Di sicuro la Coppa dei Campioni che è stato il raggiungimento più importante, a livello continentale, è una cosa che porterò sempre nel per te questa definizione? In verità secondo me il Baseball, che spesso viene accostato ironica­ mente al gioco dei 4 cantoni, è quello più vicino a quello degli scac­ chi. È un gioco che vedi prima, pre­ vedendo le mosse dell?avversario, Claudio Banchi cuore. Ma i due scudetti del 2004 e del 2007 mi hanno lasciato un ricor­ do indelebile. Quello del 2004, dopo 15 anni da quello del 1989, in particolare fu una cosa grandiosa. Fu il primo giocato e festeggiato in casa. Lo scudetto del 2007 fu anco­ ra più bello, dopo una serie meravi­ gliosa contro il Nettuno: 7 partite tirate con giocatori da major lea­ gue, pubblico straripante, una finale che si è conclusa all?ultimo out all?ultimo uomo dell?ultimo inning. Un ricordo che mi fa ancora oggi venire la pelle d?oca. Il baseball è definito spesso come ?batti e corri?, cosa significa quello che avverrà al lancio succes­ sivo e tenendo sempre la testa sul gioco. La nuova squadra che ripartirà, quali sono i nomi su cui vuoi scom­ mettere? Nonostante la situazione contin­ gente che abbiamo attorno, credo che tutto quello che stiamo prepa­ rando e tutti i giocatori che stiamo allenando siano accomunati dallo stesso obiettivo: riportare il base­ ball grossetano ai suoi livelli storici. Un obiettivo preciso che non vuole credere ovviamente in miracoli, ma che ci siamo prefissati sia nella testa che nel cuore. PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI PROGETTI Pubblicate on line le memorie dei sopravvissuti alle stragi nazifasciste nell?Italia occupata DI ROBERTA PIERACCIOLI Nella foto, esterno del cimitero di Castelnuovo Val di Cecina: la prima fossa comune dei 77 minatori di Niccioleta e dei 4 partigiani della banda di Ariano, agosto1944 - Fotografia di Corrado Banchi, Archivio Banchi - Biblioteca comunale Gaetano Badii di Massa Marittima; qui a fianco Cimitero di Castelnuovo Val di Cecina: donne in lacrime per i martiri fucilati, agosto 1944 - Fotografia di Corrado Banchi, Archivio Banchi - Biblioteca comunale Gaetano Badii di Massa Marittima 72 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Presentato on line sulla pagina FB del Comune di Massa Marittima in occasione del 25 aprile il progetto ?Le vittime italiane del nazionalsocialismo. Le memorie dei sopravvissuti. Conoscere, ricordare, diffondere? curato dal prof. Filippo Focardi dell?Università di Padova che raccoglie interviste ad oltre 100 sopravvissuti a stragi nazifasciste nell?Italia occupata ? Le vittime italiane del nazionalsocialismo. Le memorie dei sopravvissuti. Conoscere, ricordare, diffondere? è il titolo del progetto curato dal professor Filippo Focardi dell?Università di Padova e finanziato dal ?Fondo italo-tedesco per il futuro?. Focardi, docente di Storia contemporanea, conduce da anni ricerche sui rapporti fra Italia e Germania dall?Ottocento ad oggi, con particolare attenzione sulla memoria del fascismo e della seconda guerra mondiale in Italia, sulle politiche della memoria in Europa, sulla questione della punizione dei criminali di guerra tedeschi in Italia e della punizione dei criminali di guerra italiani. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici e diversi libri anche di divulgazione, tra i quali forse il più noto è Il cattivo tedesco e il bravo italiano (Laterza, 2013) incentrato sul tema della rimozione delle colpe della seconda Guerra mondiale e sui due principali stereotipi che hanno segnato la memoria di quel periodo. Il progetto ?vittime italiane del nazionalsocialismo? ha visto impegnati per due anni (2019/2020) sette giovani ricercatori (individuati mediante bando diffuso anche attraverso gli Istituti Storici della Resistenza in Italia) che hanno realizzato videointerviste su tutto il territorio nazionale a circa un centinaio di persone appartenenti ad ogni categoria di vittime: superstiti civili e militari dei massacri, vittime della deportazione razziale e politica, lavoratori coatti, internati militari, partigiani sottoposti ad arresto, torture, violenze, in sintesi cittadini e cittadine italiani sopravvissuti a PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Il progetto ha visto impegnati per due anni (2019/2020) sette giovani ricercatori che hanno realizzato videointerviste su tutto il territorio nazionale a persone appartenenti ad ogni categoria di vittime Niccioleta: lapide commemorativa posta nel 1945 sul luogo della fucilazione dei sei minatori - Fotografia di Riccardo Zipoli, 2020 qualsiasi atto di violenza perpetrato da nazisti e fascisti nel periodo della guerra civile e dell?occupazione tedesca (19431945). Tra gli obiettivi c?era anche quello di dare voce a chi non aveva mai rilasciato nessuna testimonianza pubblica della sua esperienza. Con le interviste i ricercatori hanno inoltre cercato di ampliare il focus delle testimonianze facendo emergere dalla memoria degli intervistati ricordi ed episodi che non riguardano solo strettamente la vicenda specifica della violenza subita, ma in generale la loro vita personale e familiare prima, durante e dopo la guerra, con le difficoltà del ritorno alla normalità anche nel loro ruolo di ?testimoni? e di custodi di una memoria da trasmettere alle più giovani generazioni. Altro aspetto caratterizzante e originale del progetto è stato quello di integrare il database di video-interviste con una ricognizione scientifica di quanto esiste fino ad oggi, ossia pubblicazioni, fondi audiovisivi, archivi orali privati, portali on-line creati da enti, fondazioni, associazioni e istituti e gruppi di ricerca che hanno condotto indagini affini; dove possibile, i ricercatori del gruppo di Focardi hanno anche acquisito materiale audiovisivo raccolto negli anni da realtà locali (biblioteche, comuni, etc) poco noto perché non facilmente reperibile, dando così maggiore visibilità a risorse esistenti rendendole raggiungibili per future indagini. Grazie a questo lavoro, pur con le difficoltà scaturite dall?emergenza sanitaria da marzo 2020 in poi, è stato raccolto un grande patrimonio di memoria sulle esperienze di persone travolte dalla violenza della guerra e dalle politiche criminali di repressione e sterminio del nazifascismo. Le interviste realizzate in questi due anni di attività vengono pubblicate in fasi successive nel sito https://memoriavittimenazismofascismo.it/ (accessibile previa registrazione); ognuna è arricchita da schede biografiche sul testimone e Un progetto editoriale dedicato alla comunità di Niccioleta R iccardo Zipoli, professore eme­ rito dell?Università Ca? Foscari di Venezia (dove ha insegnato fino al 2019 Lingua e Letteratura Per­ siana e Ideazione e produzione foto­ grafica) sta curando un volume che mira a ricostruire la storia della comu­ nità niccioletana dalla sua fondazione alla chiusura della miniera. L?idea del volume è nata in seno al progetto che prevede la realizzazione a Niccioleta di un Memoriale dedicato ai martiri dell?eccidio. Il lavoro di Zipo­ li non è specificatamente incentrato sull?eccidio ma, anzi, amplia il campo di interesse sulla vita della comunità 74 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 partendo dalle immagini fotografiche e dalle testimonianze dirette. Il pro­ fessore ha consultato archivi fotogra­ fici di famiglia e di Enti, ha intervistato molti degli appartenenti alla comunità di Niccioleta e, insieme a loro, ha riscoperto luoghi, storie, aspetti dimenticati di vita quotidiana, rappor­ ti sociali in una vera e propria ricostru­ zione della mappa di una comunità che, ad un certo momento della sua storia, è stata colpita dalla furia nazi­ fascista. Questo lavoro ha ottenuto il patro­ cinio e, in alcuni casi, anche il soste­ gno economico di vari Enti tra cui, ovviamente, il Comune di Massa Marittima, ma anche il Comune di Castelnuovo Val di Cecina, il Parco delle Colline Metallifere, l?Istituto Nazionale Ferruccio Parri, l?Università Ca? Foscari di Venezia. Il volume vedrà presto la luce e avrà come editore la Biblioteca comu­ nale Gaetano Badii di Massa Maritti­ ma. Chi avesse, nell?archivio familiare, fotografie relative alla vita quotidiana di Niccioleta dai suoi inizi sino agli anni ?70 e fosse disposto a pubblicarle nel volume può contattare il prof. Zipoli: zipoli@unive.it. Il Fondo Italo Tedesco per Futuro Nella foto Niccioleta: il tabernacolo con una lapide a ricordo degli 83 minatori fucilati, costruito fra il 1945 e il 1946 nei pressi del vecchio asilo - Fotografia di Riccardo Zipoli, 2020; in basso Castelnuovo Val di Cecina: un bacio al cippo commemorativo dell?eccidio, 1945 - Fotografia di Corrado Banchi - Archivio Banchi - Biblioteca comunale G. Badii di Massa Marittima da altri apparati (schede storiche, bibliografia) che ne facilitano l?utilizzo anche da parte di non specialisti, rappresentando così uno strumento didattico di grande valore scientifico anche per insegnanti e ragazzi delle scuole. Il prof. Focardi ha parlato del suo progetto lo scorso 23 aprile in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Massa Marittima, nell?ambito delle iniziative organizzate intorno al 25 aprile. L?intervista è stata poi pubblicata sulla stessa pagina ed è dunque sempre disponibile. L?occasione per invitare il prof. Focardi è nata (oltre che dalla volontà di ricordare la giornata della Liberazione) dalla pubblicazione, avvenuta pochi giorni fa sul sito del progetto, dell?intervista ad un testimone della strage di Niccioleta: Siliano Sozzi, figlio di Attilio Sozzi, fucilato il 14 giugno a Castelnuovo Val di Cecina. Siliano traccia senza retorica, seguendo il filo delle domande della ricercatrice che conduce l?intervista, i suoi ricordi, la sua esperienza, il suo dolore, la sua vita stravolta dall?uccisione del padre. Nelle prossime settimane saranno pubblicate nel sito anche le altre due interviste di testimoni della strage di Niccioleta: quella a Bruno Travaglini, autore di ?Un luogo un tempo? (Il Ponte Editore, 2003), un libro sulla sua esperienza di bambino a Niccioleta negli anni dell?eccidio, e quella a Mario Fata- N el novembre del 2008, in occasione del ?Vertice bila­ terale di Trieste?, i Governi di Italia e Germania, nel ribadire la loro fedeltà agli ideali di riconcilia­ zione, solidarietà e integrazione alla base del processo di costruzio­ ne europea, e contribuire alla costruzione di una cultura della memoria comune ai due Paesi, hanno stabilito di dare vita ad un organismo costituito da storici ita­ liani e tedeschi con il mandato di approfondire insieme il periodo della guerra italo­tedesco e in par­ ticolare la questione degli internati militari italiani, la cui vicenda era ancora relativamente poco nota ed il cui rifiuto di continuare a com­ battere fu una coraggiosa scelta di civiltà pagata con la deportazione, l?internamento, il lavoro forzato e, in tanti casi, con la vita. Tra gli storici coinvolti nella Com­ missione ricordiamo il prof. Paolo Pezzino, autore di uno dei primi studi organici sull?eccidio di Niccio­ leta (Storie di guerra civile. L?ecci? dio di Niccioleta, Il Mulino, 2001). Nel dicembre 2012 la Commis­ sione ha pubblicato il Rapporto finale dove, tra l?altro, sono ripor­ tate concrete raccomandazioni per la costruzione di una cultura della memoria comune tra i due popoli tedesco e italiano. Per mettere in pratica le raccomandazioni del Rapporto, il Governo Federale Tedesco ha stanziato un fondo (denominato ?Fondo italo?tedesco per il Futuro?) per finanziare pro­ getti indirizzati proprio ad appro­ fondire vari aspetti della storia di quel periodo. I progetti vengono scelti in stretta collaborazione con il Ministero italiano degli A?ari Esteri e della Cooperazione Inter­ nazionale. Il progetto del prof. Focardi è stato scelto per essere finanziato con questo Fondo. PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 VIVI ???? Tra gli intervistati, tre sopravvissuti all?eccidio di Niccioleta. Già on line l?intervista a Siliano Sozzi, figlio di Attilio, fucilato a Castelnuovo il 14 giugno Niccioleta: monumento commemorativo dell?eccidio eretto nel 2005 accanto al luogo della fucilazione dei sei minatori Fotografia di Riccardo Zipoli, 2020 rella, uno dei pochi prigionieri di Niccioleta tornati dalla deportazione in Germania. L?inserimento delle interviste a testimoni di Niccioleta nel progetto del prof. Focardi si deve a Riccardo Zipoli, professore emerito dell?Università Ca? Foscari di Venezia, da alcuni anni niccioletano di adozione, che ha intrapreso diversi mesi fa un lavoro di ricerca e di studio per ricostruire, sotto vari aspetti, la storia della comunità di Niccioleta dalla fondazione alla chiusura della miniera. Nelle sue ricerche, Zipoli ha incrociato gli studi di Focardi, al quale ha segnalato testimoni che lui stesso ha consultato e che sono dunque entrati a far parte del patrimonio di testimonianze raccolte nel progetto di Focardi. Nell?intervista del 23 aprile scorso il prof. Focardi ha dato la sua disponibilità a venire di persona a Massa Marittima a parlare del suo lavoro: l?occasione sarà quella della commemorazione annuale della strage di Niccioleta nel prossimo mese di giugno, se la situazione legata all?emergenza sanitaria lo permetterà. Un Memoriale per Niccioleta C oinvolgendo diverse professio­ nalità e competenze, il Comune di Massa Marittima ha in pro­ gramma di realizzare nei prossimi anni a Niccioleta un ?Memoriale? per mettere in evidenza e raccontare l?ec­ cidio del 13 e 14 giugno 1944, al momento ricordato da un semplice pannello con i nomi dei minatori ucci­ si. Per la progettazione è stata coinvol­ ta l?artista Maria Dompé, che per Massa Marittima ha già realizzato l?in­ stallazione permanente Sol Omnibus Lucet, il giardino d?arte adiacente le mura dedicato alla memoria di Norma Parenti, medaglia d?oro per la Resi­ stenza, uccisa dai nazifascisti pochi giorni dopo l?eccidio di Niccioleta. La prima bozza del progetto è stata 76 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 presentata a Niccioleta nel novembre 2019. Non si tratterà di museo ma di un ?memoriale di?uso?, organizzato in percorsi all?esterno che colleghe­ ranno tra loro i vari luoghi coinvolti nell?eccidio e nelle vicende precedenti e successive. Il punto principale del Memoriale sarà la Piazza di fronte al Dopolavoro, cuore del villaggio mine­ rario fin dalla sua fondazione a metà circa degli anni ?30 del Novecento, punto di collegamento tra le case degli operai e quelle degli impiegati, punto di aggregazione e di scambio ancora oggi in quanto ospita l?unico esercizio commerciale della frazione. La Piazza antistante rappresenterà lo spazio aggregativo all?aperto da cui si dipartiranno i percorsi del memoriale e potrà occasionalmente essere desti­ nata a concerti, rappresentazioni tea­ trali, conferenze all?aperto, mercato, spazio espositivo per installazioni. La realizzazione del memoriale per­ metterà al Comune di Massa Maritti­ ma di proporre l?inserimento di Nic­ cioleta nella rete dei Paesaggi della Memoria, ?una rete di Musei e luoghi della memoria dell?Antifascismo, della Deportazione, della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e della Liberazione in Italia che promuove confronti a attività di approfondimen? to e formazione e che rappresenta una mappa della memoria italiana ed europea capace di tutelare e promuo? vere presso l?opinione pubblica la conoscenza storica e la coscienza civi? le di cui tali luoghi sono portatori? (www.paesagidellamemoria.it). VIVI L?ARTE DI OSPITARE | L?accoglienza in Maremma Residenza ?Le Antiche Mura?, un luogo magico dove ci si sente ?a casa?. A Semproniano DI CELESTINO SELLAROLI Semproniano È davvero un luogo magico, dove niente è lasciato al caso e dove tutto è proiettato alla soddisfazione del cliente, quello che raccontiamo questo mese nello spazio ?L?arte di ospitare, l?accoglienza in Maremma?. Focus del servizio è la residenza ?Le Antiche Mura?, nel cuore dell?entroterra maremmano, meta ideale per chi ama la pace ed il relax S empre più spesso ormai si parla di turismo esperienziale (contrapposto al turismo di massa), in cui al centro, più che la destinazione, viene messo il desiderio di vivere, appunto, un?esperienza unica in grado di trasmettere emozioni e di rendere il viaggiatore protagonista della propria vacanza. E proprio perché l?esperienza conta, spesso ? prima di prenotare ? si vanno a leggere i commenti di chi è già stato in questa o in quella struttura e si fa molta attenzione anche al ranking di Booking. Un po? quello che abbiamo fatto noi prima di incontrare Marcello Refini, anima della residenza Le Antiche Mura nel cuore di Semproniano, nell?entroterra 78 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 collinare della provincia di Grosseto in una zona piena di pace e sempre più ricercata. E sempre più ricercata, proprio perché piena di pace. Con un punteggio su Booking.com che non ammette dubbi ? 9.8 su 10 ? la residenza si presenta con recensioni lusinghiere che viaggiano, tanto per citarne alcune, su questo calibro: «Posto molto bello. La struttura ha un?atmosfera magica. Cordialissimo e disponibile il proprietario». (Graziano, Italia) «Marcello è stato un padrone di casa eccezionale, oltre agli ottimi servizi offerti ci ha dato consigli e ci ha intrattenuti in interessanti conversazioni. Camere belle e ben curate, ottima colazione». (Gianluca, Irlanda) «Siamo stati solo una notte purtroppo, ma la casa è fantastica. Il proprietario è una persona molto accogliente e ogni angolo della casa riflette tutta la passione che ci ha messo per ristrutturarla. Sicuramente torneremo e la consiglio per più di una notte per vivere a pieno la casa e la zona (Semproniano e tanti altri paesini in vicinanza meritano tantissimo)». (Stefano, Italia) «Posto veramente incantevole, pulizia impeccabile, colazione varia e perfetta. Peccato essere stata solo una notte, appena potrò tornerò sicuramente. Marcello è una persona straordinaria, Il giardino Un?area comune L?esterno grazie per la bella chiacchierata». (Annalisa, Italia) Insomma, tanti bei biglietti da visita che invogliano e stimolano la curiosità. Andiamo a trovarli. Il luogo ideale per una vacanza in relax La residenza Le Antiche Mura si trova nel cuore di Semproniano, borgo storico dell?alta Maremma, situato tra le verdi pendici del Monte Amiata e l?area termale di Saturnia. Frutto di un restauro fondato sul rispetto di materiali e tecniche originali, è il luogo ideale per una vacanza che unisce il gusto per la tradizione ai più moderni comfort. Quattro camere che ripropongono l?eleganza delle decorazioni originali, recuperate interamente a mano. Ogni camera è dotata di bagno con doccia, aria condizionata, scrivania, armadio, TV e connessione internet wi-fi (garantita in tutta la struttura). A disposizione degli ospiti ci sono inoltre la cucina, la sala da pranzo, la sala del camino, un salotto, la biblioteca ed un accogliente giardino. La storia La struttura deriva il proprio nome dalla sua posizione: l?edificio, il cui nucleo originario risale al XV secolo, insiste sull?antica cerchia muraria del paese, in prossimità della pieve romani- ca di San Vincenzo. Il giardino, unico nel suo genere all?interno del borgo antico e non visibile dalla strada, si configura come un terrazzamento sostenuto dalle vecchie mura, affacciato sul paese e sulla campagna verso sud. La residenza ha una storia antica e prestigiosa, di cui restano segni evidenti: fu antico ospedale della comunità, ospizio dei trovatelli e recapito dei frati della Trinità. Un capitello antropomorfo tardo medievale ? in corrispondenza di quella che dovette essere una ?ruota? ? testimonia probabilmente dell?antica funzione di brefotrofio. L?edificio fu anche luogo importante nella storia ottocentesca di Sempronia- PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI ???? La struttura deriva il proprio nome dalla sua posizione: l?edificio, il cui nucleo originario risale al XV secolo, insiste sull?antica cerchia muraria del paese, in prossimità della pieve romanica di San Vincenzo no: vi furono fondate infatti la Società Filarmonica dei Perseveranti (1877) e la Società Operaia di Mutuo Soccorso (1882). La secolare storia della residenza è anche ricordata dall?antico stemma francescano sulla porta d?ingresso del giardino, cui i proprietari si sono ispirati per il loro logo. Il restauro «La residenza Le Antiche Mura ? sottolinea Marcello Refini ? è stata oggetto di un lungo e complesso restauro conservativo volto al recupero della struttu- Un?altra area comune ra nel rispetto dei materiali originali e delle caratteristiche architettoniche. Per quanto riguarda i materiali, di particolare pregio sono i pavimenti e i soffitti. È possibile ammirare il cotto originale, che è stato interamente recuperato: ogni singola mezzana è stata ripulita dagli strati di colore accumulati negli anni e riportata alla tonalità originale, con le piccole irregolarità del cotto antico e la ruvidità delle sue superfici. Similmente, è stato rimosso il colore che copriva le travi e i correnti del soffitto, che sono stati riportati a legno. Nello stesso spirito, si è conservata la scala in travertino che porta dal primo al secondo piano, i cui gradini testimoniano il passare del tempo. Durante il restauro, sono state rinvenute decorazioni ad affresco nelle camere del primo e del secondo piano. Si è provveduto a recuperare i fregi decorativi a mano libera nel rispetto dei disegni originali. Anche per il rifacimento degli infissi, interni ed esterni, ci si è attenuti ai modelli originali, rifacendoli in legno massello». Il giardino La cura dei particolari si vede in mille modi, come ad esempio, mostrando la massima attenzione verso la clientela o mettendo sempre al centro la qualità del soggiorno degli ospiti, anche attraverso la messa a disposizione di ambienti da dedicare al relax. Non a caso «il ripristino della nostra 80 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 struttura ? aggiunge Marcello Refini ? ha incluso il recupero dello spazio esterno, uno dei pochi giardini privati nel borgo antico di Semproniano. Lo spazio, a disposizione degli ospiti, è quieto e riservato. Piante aromatiche e rampicanti lo circondano, facendo del giardino un luogo ideale per riposare all?ombra dei nostri alberi: una quercia, una sughera ed un giuggiolo. Accessibile dal piano terra, il giardino è pensato come una prosecuzione dei nostri spazi comuni, ed è anche dotato di un ingresso indipendente dalla via della Pieve». Riservatezza e intimità Sempre nell?ottica di garantire il più ampio comfort possibile alla clientela vanno anche le dimensioni contenute della residenza. «Il numero limitato delle nostre camere (quattro, tutte con bagno) ? sottolinea ancora Marcello ? fa sì che il numero massimo degli ospiti presenti nella residenza sia esso stesso limitato, garantendo tranquillità e riservatezza. Le aree comuni ? salotto del primo piano e biblioteca studio, sala del camino e sala da pranzo al livello del giardino ? permettono agli ospiti di approfittare della residenza al di là della privacy garantita dagli ambienti privati. L?idea, finora molto apprezzata dai nostri visitatori, è quella di offrire un?ospitalità che unisca la tranquillità privata delle camere all?intimità domestica e accogliente degli spazi comuni». Una camera Impianti, eco-sostenibilità e sicurezza «Durante il restauro ? prosegue Refini ? si è optato per la messa a punto di impianti (idraulico ed elettrico) che seguono gli standard più avanzati in termini di eco-sostenibilità e sicurezza. Questi includono l?allestimento di un pannello solare per la produzione di acqua calda, e la coibentazione di pareti e pavimenti finalizzata al risparmio energetico. Anche gli impianti di condizionamento e climatizzazione nelle camere, così come il riscaldamento centralizzato con caldaia a condensazione, garantiscono massima efficienza e contenimento dei consumi energetici». La posizione La residenza Le Antiche Mura come detto si trova nel centro storico di Semproniano, posizione che offre ai visitatori la possibilità di raggiungere in pochi minuti i luoghi più significativi del borgo ? dalla pieve di San Vincenzo alla Rocca Aldobrandesca, dalla Piazzoletta alla Chiesa di Santa Croce, con vista panoramica a 360 gradi che spazia dall?Amiata alla valle del Fiora ? ma anche le più stupende mete di questo incredibile angolo di Toscana. «Approfittando della posizione strategica di Semproniano sui colli dell?alta Maremma, ci fa sempre molto piacere suggerire ai nostri ospiti possibili escursioni in varie direzioni: in meno di un?ora si raggiunge la vetta del Monte Amiata (m. 1.738 s.l.m.), con la possibilità di splendide passeggiate in montagna; a soli 30 minuti, il Monte Labro (m. 1.193 s.l.m.) ed il Parco Faunistico; per chi ama la natura, anche la Riserva Naturale del Monte Penna è una meta di grande interesse. Muovendo verso sud, a soli 10 minuti da Semproniano, si raggiungono le Terme di Saturnia, con la possibilità di accedere liberamente alle spettacolari Cascate del Mulino. Gli amanti dei borghi storici e dell?arte possono approfittare di luoghi straordinari come Montemerano, Sovana, Pitigliano, Sorano. Spingendosi un po? più lontano, ma sempre entro distanze ragionevolissime (1 ora / 1 ora 30 min.), chi ama il mare può raggiungere il meraviglioso tratto di costa toscana che dal Parco Naturale dell?Uccellina si estende fino al promontorio del Monte Argentario, passando per Talamone, la spiaggia di Giannella, Orbetello e la sua splendida laguna. Infine, per chi viaggia in motocicletta, offriamo gratuitamente la nostra autorimessa in paese. E per chi vuole esplorare la nostra zona in bicicletta, mettiamo a disposizione le nostre mountain bike». Ospitalità e tempi lenti La sintesi dell?accoglienza presso la residenza Le Antiche Mura sta tutta nella filosofia che si respira attraverso le ???? Marcello Refini: «La nostra idea di ospitalità si basa non solo sul desiderio di far sentire i nostri ospiti ?a casa?, ma anche sul piacere di offrire un?esperienza ?speciale?» parole di Marcello Refini: «La nostra idea di ospitalità si basa non solo sul desiderio di far sentire i nostri ospiti ?a casa?, ma anche sul piacere di offrire un?esperienza ?speciale?. Ci piace condividere il nostro spazio e il progetto che ne ha ispirato il recupero. Molti dei nostri ospiti hanno apprezzato la cura del dettaglio con cui gli ambienti sono stati ripristinati, e sono spesso incuriositi dai procedimenti di restauro utilizzati nel progetto. Ci piace anche offrire dei tempi ?lenti? ai nostri ospiti: da qui nasce l?idea degli spazi comuni, con oggetti ? per esempio i libri e la collezione di dischi e dvd ? che gli ospiti possano usare durante il loro soggiorno. La presenza della copertura internet wi-fi permette di restare sempre connessi, ma proviamo a far sentire a proprio agio anche chi avesse voglia di ?staccare? e prendersi il tempo per godere uno spazio autentico, confortevole, in cui si possa trovare il piacere di gustare momenti di calma e tranquillità». Contatti: Residenza Le Antiche Mura Via della Pieve 14-16, 58055 Semproniano (GR) Tel. 333 7895966 Mail: leantichemura@hotmail.com Web: www.leantichemura.org FB: facebook.com/leantichemurasemproniano PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire La Chiesa di San Giuseppe a Grosseto: storia, architettura e segreti di un importante edificio di culto cittadino Nella città di Grosseto, oltre alla chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, un?altra chiesa è dedicata espressamente al padre putativo di Gesù e castissimo sposo di Maria. Si tratta di un edificio religioso situato nella zona occidentale della città, lungo la via Nazario Sauro, circoscrizione Barbanella: la Chiesa di San Giuseppe DI TÌNDARA RASI L ?8 dicembre 2020, in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa Cattolica, fatta nel 1970 dal beato Pio IX il giorno dell?Immacolata, Papa Francesco ha dato alle stampe la Lettera Apostolica ?Patris Corde?, una lunga riflessione sulla figura di San Giuseppe, approvando un Decreto di Indulgenze speciali valido per l?anno in corso, proposto dalla Penitenziera Apostolica. San Giuseppe, ?Frumento degli eletti? oggi incluso infra Actionem durante la Santa Eucaristia, devozionalmente ha dei giorni a lui dedicati: il 19 di ogni mese e il mercoledì di ogni settimana. Ma il suo rapporto con il sacrificio eucaristico quotidiano, è oggi pienamente accettato, innestando definitivamente la sua figura nella Trinità celeste e in quella terrena. ?Per questo suo ruolo nella storia della salvezza ? dichiara papa Francesco nella ?Patris Corde? ? San Giuseppe è un padre che è sempre stato amato dal popolo cristiano, come dimostra il fatto che in tutto il mondo gli sono state dedi- 82 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 cate numerose chiese?. Le origini Nella città di Grosseto, oltre alla chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, che lo festeggia il 1 maggio, in occasione della festa dei lavoratori, un?altra chiesa è dedicata espressamente al padre putativo di Gesù e castissimo sposo di Maria. Si tratta di un edificio religioso situato nella zona occidentale della città, lungo la via Nazario Sauro, circoscrizione Barbanella. Questa chiesa, la prima delle chiese parrocchiali di Grosseto, sorse nel 1930 per volere del vescovo Paolo Galeazzi al fine di ovviare alle necessità spirituali degli abitanti residenti nella parte occidentale della città, al di là della ferrovia, che proprio in quei decenni conobbe una notevole espansione verso la zona periferica. Di stile neoromanico, con rosone, colonne, mura in mattoni rossi, e bifore tipiche dello stile in questione per illuminare le tre navate, venne progettata da Ernesto Ganelli negli anni ?30 (assieme a molte altre costruzioni religiose che l?ingegnere eresse in quegli stessi anni nella provincia), per ricordare gli ottocento anni dalla elezione, voluta nel 1138 da papa Innocenzo II, di Grosseto come ?città? (in precedenza aveva per titolo solo ?borgo? di Roselle). Nella chiesa, all?entrata sopra l?acquasantiera di destra, vi è affissa una lapide che ricorda il passaggio appunto di Innocenzo II qualche anno prima, nel 1133, a Grosseto, accompagnato da San Norberto di Magdeburgo e San Bernardo di Chiaravalle: il papa si accorse in tale occasione che Roselle, sede anche della diocesi, a quel tempo, risultava ormai in decadenza, mentre invece Grosseto rifioriva, e questo lo convinse a modificarne la titolatura con l?invio da Roma, il 9 aprile 1138, del documento ?Sacrosanta Romana Ecclesia? (oggi dovrebbe essere conservato a Siena, presso l?archivio della Curia Arcivescovile). A Grosseto, inoltre, proprio il 19 marzo 1133, mentre sostava in città, scrisse anche la bolla che sancì la pace tra pisani e genovesi, la ?Iustus Dominus?. Ecco perché, per commemorare L?esterno questo evento, si decise di erigere una chiesa dedicata proprio allo sposo di Maria, che la liturgia ricorda appunto il 19 marzo. Dopo la posa della prima pietra, i lavori portati avanti dall?impresa di Angelo Bocelli di Grosseto si protrassero dunque per cinque anni, concludendosi all?inizio del 1940. La Chiesa, costruita ispirandosi allo stile romanico, fu intanto eretta a Parrocchia il 19 marzo 1938, sebbene la dedicazione (consacrazione) di essa fu solennemente festeggiata solo il 14 aprile 1940, a lavori ultimati, alla presenza del Cardinal Tedeschini. I progetti e l?aspetto definitivo odierno Per la sua realizzazione furono realizzati due progetti, perché il primo, più innovativo, non fu approvato, ripiegando dunque su uno più tradizionale. La chiesa di San Giuseppe si presenta oggi in stile neoromanico, con una facciata a salienti (quello centrale sormontato da un coronamento ad archetti ciechi) e tre portoni. Struttura esterna Sul lato destro dell?edificio religioso si innalza il campanile, suddiviso in cinque ordini, ognuno dei quali presenta aperture proporzionali al piano, con colonnine ed archetti a tutto sesto; sulla parte sommitale che contiene la cella campanaria è presente una pentafora. La parte apicale è chiusa da un tetto a quattro spioventi lievemente inclinati. Le due campane sono del Fonditore Pasqualini, datate 1939. Nel campanile in stile lombardo che presenta bifore, trifore, quadrifore e pentafore, sono presenti anche altre due campane. Attualmente è dotato di un sistema campanario elettronico. La facciata è ripartita in tre ordini, corrispondenti alle tre navate interne, in ciascuno dei quali si apre un portale d?ingresso architravato, con lunetta decorata chiusa in alto da un arco a tutto sesto con archivolto intarsiato. Nella prima lunetta a sinistra vi è un mosaico di A. Cappelli raffigurante Papa Innocenzo II, nella seconda un altro raffigurante San Giuseppe e la scritta ?Ite ad Joseph?, sormontato da decorazioni di croci varie, nella terza l?ultimo che ritrae Pio XI. I tre portali di pietra hanno gli stipiti riccamente decorati a intaglio, con forme varie (foglie, pigne, croci, tondi, ecc.). La facciata centrale è più alta rispetto a quelle laterali, ed è illuminata da un rosone di forma circolare, posto sotto il coronamento sommitale, raffigurante Cristo benedicente (visibile controluce dall?interno). Nella parte esterna reca invece la vistosa iscrizione ?Paulus Galeazzi, Episcopo, anno jubilaei MCMXXXIV-XXXV (1934-35)?. Sui fianchi esterni corrispondenti alle due navate laterali è presente una doppia serie di bifore con colonnine ed archetti a tutto sesto che contribuiscono ad illuminare, dall?alto, la zona centrale interna. Sul lato sinistro è stata completata una rampa per disabili, poiché la chiesa presenta sette gradini più l?ultimo che corrisponde al rialzo del sagrato stesso. Gli interni della chiesa La chiesa, che sorge su pianta basilicale, ha infatti l?interno suddiviso in tre navate, divise tra loro da 12 colonne rea- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 83 SCOPRI ???? Di stile neoromanico, venne progettata da Ernesto Ganelli negli anni ?30, per ricordare gli ottocento anni dalla elezione, voluta nel 1138 da papa Innocenzo II, di Grosseto come ?città? (in precedenza aveva per titolo solo ?borgo? di Roselle) lizzate con conci di pietra trachite alternati con filari di marmo rosso e terminanti con capitelli decorativi in alto rilievo (su disegno di Tolomeo Faccendi) che danno l?appoggio alle arcate a tutto sesto. I capitelli riprendono temi artistici tipiche delle pievi della Toscana. Ognuna delle navate termina con un?abside semicircolare. Sul lato sinistro, entrando, vi è collocato il fonte battesimale, in cemento e legno, con la statua di San Giovanni Battista nella parte sommitale. In entrambi i lati delle navate laterali, erano posti i confessionali in legno. Le acquasantiere hanno vasche ottagonali con i lati esterni incisi: quella a sinistra, entrando, riporta la scritta ?Ganelli? e quella a destra ?G. Millanta?. L?interno Due capitelli decorativi in gesso, opera dello scultore maremmano Tolomeo Faccendi, insignito del Grifone d?oro nel 1967, sono posti sotto l?altare maggiore. Le vetrate decorative che ornano i rosoni tondi, ben integrate nell?impianto neoromanico, sono del XX secolo. Furono realizzate dalla ditta di Torino ?Janni?, con scene della passione di Cristo (XIV stazioni della Via Crucis). Alcune di esse furono rifatte in seguito da privati, poiché lesionate (dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale?). In esse, si trovano apposti i nominativi delle famiglie donatrici. Nell?abside, nel 2012 sono stati collocati quattro quadri di grande fattura, con dipinti Santa Teresina di Lisieux, San Le vetrate 84 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Guglielmo d?Aquitania, San Francesco e Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), anch?essi frutto di una donazione privata, con corrispettivi dipinti collocati nella parrocchia di San Rocco e della Beata Vergine del Carmine, a Marina di Grosseto. Dietro l?abside, illuminano la zona cinque vetrate artistiche, con al centro Cristo benedicente e la scritta sottostante ?Pater suaviss?; sul lato destro la Madonna (?Coriux castiss?), su quello sinistro San Giuseppe (?S. Joseph patron?); nella vetrata più esterna a destra, dono di Raffaella Socci nel 2000, vi è raffigura Madre Teresa di Calcutta (senza aureola perché non ancora canonizzata), il simbolo del giubileo 2000 e la scritta ?Mortis nos trae custos?; in quella a sinistra probabilmente Santa Caterina da Siena o di nuovo la Madonna nelle vesti di Madre della Chiesa (?S. Ecclesiae patron?). Le statue di Maria Santissima e di San Giuseppe sono frutto di donazioni private. Entrambe le statue sono collocate sopra altari che presentano incisioni a forma di croce patente. Dietro la statua di San Giuseppe, sul lato sinistro, le vetrate apribili, raffigurano San Michele, San Pietro, Sacro Cuore di Gesù, San Paolo, Santa Lucia, San Gabriele dell?Addolorata. Dietro quella della Madonna sono state invece collocate quelle di San Domenico Savio, San Francesco, Maria Regina del SS. Rosario, Santa Caterina, Santa Maria Goretti. Un quadro ad olio di San Giuseppe con il Bambino Gesù, del 1900, restaurato nel 1995, è collocato presso il lato sinistro dell?altare maggiore. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Camicie rosse in Maremma: l?oscura vicenda della spedizione Zambianchi Collegato alla Spedizione dei Mille è un fatto forse poco conosciuto che vide protagonista, nel maggio del 1860, il colonnello forlivese, vecchio compagno di battaglie di Garibaldi, Callimaco Zambianchi, il quale, su ordine dello stesso Garibaldi, partì da Talamone (dove le Camicie rosse, salpate da Quarto, avevano fatto tappa per fare rifornimento di armi) per andare alla conquista dello Stato Pontificio? DI DARIO CASTRIOTA C ome è noto, l?avventura dei «Mille» inizia con la partenza di Giuseppe Garibaldi dallo scoglio di Quarto, presso Genova, nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860. Le navi «Piemonte» e «Lombardo» si dirigono a Marsala. La spedizione ha lo scopo di appoggiare le rivolte scoppiate in Sicilia, far cadere il governo borbonico e consentire l?annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Stato Italiano. Agli ordini di Garibaldi ci sono 1.162 uomini, imbarcati in maniera piuttosto rocambolesca perché la partenza, come scrive lo storico Alfonso Scirocco (Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo, Laterza, 2007), «per quanto avvenuta sotto gli occhi delle autorità, ha dovuto avere l?apparenza della clandestinità». Del resto, annota Lorenzo Del Boca (Risorgimento disonorato, UTET-De Agostini, 2016), tutta l?avventura dei «Mille» è caratterizzata da una costante: la conoscenza da parte delle autorità di progetti che teoricamente avrebbero dovuto restare segreti. La mattina del 7 maggio il «Piemonte» e il «Lombardo» entrano nel porto di Talamone. L?obiettivo è fare rifornimento di armi e viveri, ma la sosta serve anche ad organizzare i volontari, che vengono registrati e divisi in otto compa- 86 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 gnie. Per Garibaldi la Maremma è una terra amica: nel 1849, dopo la caduta della Repubblica Romana, inseguito da ben cinque eserciti, era riuscito a fuggire grazie all?aiuto di alcuni patrioti maremmani, imbarcandosi a Cala Martina ? tra Follonica e l?odierna Punta Ala, non lontano da Cala Violina ? insieme a Giovanni Battista Culiolo, detto «Capitan Leggero». L?evento è ricordato da un monumento dello scultore Tolomeo Faccendi, collocato nei pressi della spiaggia. Ora, tornato in Maremma al comando dei «Mille», Garibaldi viene ospitato da Salvatore De Labar, comandante del forte di Talamone. Munizioni, carbone e provviste arrivano anche da Orbetello, grazie all?interessamento del colonnello Giorgini. Con il suo consueto stile, lontano da ogni retorica, Luciano Bianciardi (Da Quarto a Torino. Breve storia della spedizione dei Mille, Feltrinelli, 1960) racconta l?arrivo dell?eroe «dei due mondi» a Talamone: «Il villaggio di Talamone era un manipolo di casette, ammucchiate in cima a un breve promontorio: una chiesetta spoglia, un campanile sottile, un forte, un?unica osteria, con la frasca per insegna. La terra era poco ospitale, devastata dalla malaria, e ci abitavano meno di trecento persone, oltre a una dozzina di cannonieri, che formavano la sparuta guarnigione del forte. Non succedeva mai niente, e le notizie arrivavano sempre con gran ritardo. La mattina del 7 di maggio il sottotenente Salvatore De Labar, che a sessanta anni suonati s?era ridotto a comandare quella dozzina di cannonieri in quell?angolo sperduto di Maremma, scorse due vapori appressarsi alla bocca del porticciolo: guardò meglio col binocolo e vide che issavano bandiera tricolore, con al centro lo scudo sabaudo. Corse subito ad avvertire il collega Enrico Leno, capo dei servizi portuali di sanità: tutti e due si affrettarono ad indossare la grande uniforme, con le spalline argentate e la gran feluca gallonata. De Labar si affrettò a guidare la comitiva verso casa sua: li attendeva commossa la signora, che mise ogni cosa a disposizione del «sor generale». Purtroppo De Labar non poteva offrire quel che a Garibaldi serviva: polvere e piombo. Si limitò a vergare un biglietto per il colonnello Giorgini, che comandava la piazza di Orbetello». Giorgini e De Labar verranno in seguito processati per aver agito senza l?autorizzazione dei superiori, ma forniscono un valido supporto all?azione delle «camicie rosse». La Maremma dimostra, Nella foto la copertina del fumetto "Camicie Rosse a Scansano, tra realtà e leggenda" con testo di Roberto Dal Prà e disegni di Rodolfo Torti PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI ???? L?esito della spedizione, ostacolata dal governo piemontese, non fu quello sperato e si concluse malamente tra arresti e carceri dei protagonisti ancora una volta, di essere dalla parte di Giuseppe Garibaldi. Quello di Talamone, però, è solo apparentemente uno scalo tecnico: quando l?8 maggio il «Piemonte» e il «Lombardo» levano le ancore e ripartono per la Sicilia, alcuni garibaldini restano infatti a terra. Sono gli uomini della cosiddetta «spedizione Zambianchi» ? guidata dall?omonimo colonnello forlivese, vecchio compagno di battaglie di Garibaldi ? e hanno un?importante missione da compiere: devono attaccare lo Stato Pontificio. L?avventura di questi 64 uomini, che in una decina di giorni diventeranno più di 300, è considerata un episodio minore nell?ambito dell?impresa dei «Mille». Sulla spedizione pesa infatti l?immagine negativa del comandante Callimaco Zambianchi, «seguito da una fama sinistra per certi gravi episodi da lui perpetrati nel 1849, durante la difesa della Repubblica Romana», come scrive Angelo Biondi (La Colonna Zambianchi. Garibaldini verso Roma, Ufficio Comunicazione Provincia di Grosseto, 2011). Anche Bianciardi sottolinea la controversa figura del combattente forlivese: «Lo chiamavano colonnello Zambianchi, ed il grado se l?era preso da sé a Roma nel ?49. Non nascondeva a nessuno l?odio che nutriva in cuore contro i preti. Tutti sapevano ed andavano ripetendo che a Roma ?fucilava i preti per divertimento?. In verità ne aveva fucilati soltanto tre. Non preti, ma frati. Tre frati del convento di San Calisto. A lui Garibaldi affidava l?incarico di ?schioppetta- 88 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Giuseppe Garibaldi re i papalini?». La «cattiva stampa» della spedizione Zambianchi dipende inoltre dall?esito sfortunato dell?impresa, che indubbiamente stride con i contemporanei successi di Garibaldi in Sicilia. La missione affidata a Zambianchi e ai suoi uomini è però, come detto, della massima importanza. Biondi inquadra il contesto nel quale nasce l?iniziativa, illustrandone le implicazioni: «Le vere intenzioni di Garibaldi sono contenute nelle Istruzioni che il Generale il 7 maggio lasciò per scritto al Colonnello Zambianchi: egli doveva invadere il territorio dello Stato della Chiesa, provocando insurrezioni ovunque possibile. Zambianchi con i suoi doveva attraversare il Lazio settentrionale, dirigendosi verso Orvieto, Todi, Perugia e nelle Marche, suscitando rivolte nella convinzione che le popolazioni fossero pronte a ribellarsi. Questo piano rientrava in pieno nelle idee di Mazzini riguardo alla ?guerra di popolo? e il partito mazziniano sosteneva da tempo una risoluta azione contro lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. Ma questa azione destava però forti preoccupazioni in Cavour, che era deciso a stroncare ogni tentativo dei volontari contro lo Stato Pontificio». La spedizione non è quindi un semplice «diversivo», anche se alcuni la chiameranno «diversione Zambianchi», inquadrandola come una mossa strategica, finalizzata unicamente a distogliere l?attenzione dal reale obiettivo di Garibaldi, costituito dallo sbarco in Sicilia? Seguendo le istruzioni fornite da Gari- Callimaco Zambianchi baldi, l?8 maggio 1860 Callimaco Zambianchi lascia Talamone e si addentra con i suoi uomini nel territorio maremmano. L?area è ricca di boschi, poco popolata e scarsamente controllata. La Maremma è un territorio dove è facile nascondersi per sfuggire agli attacchi delle guardie pontificie. Un territorio che, non a caso, ospita numerosi briganti. Lorenzo Del Boca (Risorgimento disonorato, UTET-De Agostini, 2016) descrive l?aspetto di Zambianchi al momento della partenza da Talamone, aggiungendo qualche dettaglio economico non irrilevante: «Un fucile (a tracolla), due pistole (nel cinturone) e quattro pugnali (infilati nel bordo degli stivali) erano l?armamentario di Zambianchi che, alla partenza, sembrava Pancho Villa. Ma al comandante della spedizione venne anche consegnata una cassa di denaro, parte dei finanziamenti in ?nero? di cui disponevano i Mille». I garibaldini attraversano la parte meridionale della Maremma passando per Fonteblanda, Montiano, Scansano, Montemerano, Manciano e Pitigliano. Nel frattempo arrivano aiuti da Massa Marittima, da Grosseto e dall?Amiata. Il numero dei componenti della spedizione cresce rapidamente: alle 64 camicie rosse iniziali si aggiungono molti volontari provenienti dai paesi della zona, dal senese e anche dal Lazio. L?accoglienza è festosa: vengono creati comitati di sostegno che raccolgono armi, denaro e viveri. A Talamone sbarcano 78 volontari livornesi comandati da Andrea Sgarallino, che a Scansano si Talamone, targa commemorativa sulla casa che ospitò Garibaldi dal 7 al 9 maggio 1860 uniscono al resto del gruppo. A Pitigliano, Zambianchi può ormai contare su più di 300 uomini. La sosta si prolunga dal 14 al 18 maggio per organizzare al meglio l?attacco (il luogo, situato molto vicino al confine con lo Stato Pontificio, è un ottimo «osservatorio»), ma consente alle istituzioni di intervenire: Cavour, rompendo gli indugi, ordina di fermare la colonna. Il ministro Farini scrive a Ricasoli, governatore della Toscana, chiedendogli di «disperdere gli aggruppamenti». Gaspero Petruccioli, gonfaloniere di Pitigliano, contatta i garibaldini informandoli della posizione del governo. Tenta di convincerli a rinunciare all?offensiva, ma non ottiene risultati. Al conte Ferdinando Avogadro di Collobiano viene quindi affidato il compito di disarmare la colonna e arrestare Zambianchi. Ma ormai è tardi: le camicie rosse stanno per passare il confine. Il 18 maggio Zambianchi lascia Pitigliano e ? con circa 320 uomini, dimostrando di non essere superstizioso ? si avvia sulla strada che attraversa una località denominata «Sconfitta». I garibaldini entrano nello Stato Pontificio all?altezza di Latera. Il loro obiettivo è arrivare ad Orvieto, dove ritengono probabile una sollevazione popolare. A Latera prendono prigioniere le guardie doganali e poi si dirigono verso Grotte di Castro, dove sono accolti festosamente. Il 19 maggio giungono sul posto i gendarmi pontifici, agli ordini del nobile francese Georges de la Vallée de Rarecourt, marchese de Pimodan. Lo scontro è inevitabile, ma l?esito della battaglia ? che si svolge tra le vie del paese ? non è chiaro: secondo alcuni sono gli uomini di Zambianchi ad avere la meglio, mentre altri sostengono che il combattimento vede vittoriose le truppe papali. Lo scontro coglie comunque di sorpresa i garibaldini, che decidono di ripiegare puntando su Sorano, dove va in scena l?ultimo atto della breve e sfortunata storia della spedizione Zambianchi. Le truppe governative comandate dal capitano Collobiano raggiungono il paese. Inizialmente Zambianchi oppone resistenza e poi propone un accordo: le armi verranno consegnate se non ci saranno arresti. La trattativa va in porto: le camicie rosse depongono le armi, ma il patto non viene mantenuto. Nonostante siano protetti dalla popolazione, i volontari in fuga vengono inseguiti e catturati uno ad uno. Anche Zambianchi viene incarcerato. Alla fine del mese di maggio, però, quasi tutti gli arrestati tornano in libertà (qualcuno riesce perfino a raggiungere Garibaldi in Sicilia). Zambianchi è tra i pochi che restano in carcere. Uscirà nel 1861, per morire poco dopo in Argentina. Sulla sua fine le opinioni sono discordi: Del Boca, chiamando in causa addirittura i «servizi segreti» dell?epoca, afferma che Zambianchi scompare in circostanze piuttosto misteriose durante il viaggio verso l?America del Sud, ma alcune ricerche effettuate da Giuliano Oliva (Quel maledetto Zambianchi, Edizioni Di Mauro, 1981) sembrano invece provarne la presenza in Argentina fino Talamone, monumento a Garibaldi alla morte, avvenuta nel 1862. In ogni caso, restano valide le domande poste da Luciano Bianciardi nel suo libro Da Quarto a Torino. Breve storia della spedizione dei Mille (Feltrinelli, 1960): «Perché lo Zambianchi rimase per tanto tempo in carcere? Perché non lo liberarono come gli altri suoi compagni nella sciagurata avventura, i quali poterono raggiungere Garibaldi a Palermo? Se lo Zambianchi era reo di qualcosa, perché non gli si fece il processo? La diversione, dopo tutto, era stata ordinata da Garibaldi. E perché Garibaldi nelle sue memorie sorvola su questa impresa? Soltanto perché non c?era da gloriarsene? I motivi veri restano ignoti, e alquanto misteriosi, come misteriosa rimane l?oscura fine dello Zambianchi». La conseguenza più vistosa della spedizione Zambianchi è il prolungamento della permanenza delle truppe francesi a difesa dello Stato Pontificio. Allarmata dal tentativo di invasione, la Francia manterrà più a lungo i suoi soldati sul territorio laziale, ignorando la data del 1 luglio 1860, prevista per il rientro in patria. La conclusione della vicenda è tipicamente italiana: come si è visto, la missione affidata da Garibaldi a Zambianchi viene ostacolata dal governo piemontese e si conclude tra arresti e carceri, ma dopo qualche anno (tra il 1879 e il 1893, per la precisione, con vari provvedimenti legislativi) il parlamento concederà alle camicie rosse «maremmane» la stessa pensione e le stesse onorificenze attribuite ai garibaldini di Marsala. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 89 SCOPRI PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare Lady Valerie Solti, addio ad una straordinaria figura del panorama musicale mondiale Il mondo della cultura musicale è in lutto. Lady Valerie Solti è morta nella sua residenza londinese all?età di 83 anni lo scorso 31 marzo. Londra, Budapest, Chicago, Ginevra, Venezia e Castiglione della Pescaia ne celebrano l?importante figura. Il ricordo di Antonio Bonfilio, direttore artistico di Morellino Classica Festival DI ANTONIO BONFILIO* 90 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Lady Valerie Solti D i ritorno con mia moglie dalla passeggiata estiva che dalla fresca e ombreggiata pineta porta alla vasta spiaggia ventilata di Castiglione della Pescaia in località Roccamare, giungemmo infine nel giardino della casa dove ritrovammo Lady Valerie e Pietro, allora ancora un ragazzo, così come li avevamo lasciati, intenti a conversare amabilmente come due persone di famiglia, in confidenza, affettuosamente, come possono fare una nonna e il suo giovane nipote. Non fecero caso a noi e noi non li disturbammo, continuando così la nostra passeggiata. Si conoscevano da poche ore. Sì, perché Lady Valerie amava circondarsi di giovani musicisti a cui raccontare, spiegare, dare consigli e da cui ascoltare propositi, aspirazioni, per instradarli nell?arduo ma affascinante cammino musicale. Tra le tante immagini che ho di lei e che affiorano alla mente in questi giorni, questa è la più viva e la più emblematica. Una figura di grande rilievo quella di Valerie Pitts, venuta a mancare nella sua casa londinese pochi giorni prima di Pasqua all?età di 83 anni, dopo 24 anni dalla scomparsa di suo marito, il celebre direttore d?orchestra Sir Georg Solti che conobbe nel 1964 ? quando egli era direttore musicale della Royal Opera Covent Garden di Londra ? la cui straor- dinaria carriera marciava trionfalmente verso l?Olimpo della storia della musica. Sir Georg Solti fu uno dei più grandi protagonisti del ventesimo secolo, dall?esaltante carriera, celebrata, tra l?altro, con 33 Grammy Awards, il più prestigioso riconoscimento in ambito musicale, un record assoluto mai eguagliato nemmeno dalle star della musica rock. Direttore dal forte temperamento comunicativo raggiunse esiti memorabili soprattutto con le opere wagneriane, che gli permettono di occupare ancora oggi, dopo molti anni dalla sua scomparsa, una posizione dominante, sia nell?ambito interpretativo che in quello discografico, con un lascito di registrazioni storiche, incommensurabile per quantità, ma soprattutto per l?indirizzo di pensiero nell?ambito della direzione d?orchestra. E se, dunque, abbiamo in Sir Georg Solti una tale celebrità, d?altro verso in Lady Valerie Solti abbiamo un punto di riferimento del giornalismo culturale della sua generazione. Formatasi alla Royal Academy of Dramatic Art, personaggio pubblico, attrice, conduttrice e produttrice della BBC. Insignita, al pari del celebre consorte, del cavalierato dalla Regina Elisabetta II, la sua figura brilla di luce propria. Donna dall?innato fascino, dal sorriso luminoso e rassicurante, dai modi regali e dal cuore sempre aperto alla disponibilità. Infine, instancabile custode di un patrimonio musicale ineguagliabile. ?Dotata animi mulier virum regit?, dicevano i latini e dicevano bene, anche se ?dietro ogni grande uomo c?è sempre una grande donna?, rende meglio l?idea, proprio perché la vita di Sir Georg Solti e di Lady Valerie Solti è una storia esemplare di vita e di arte. Quasi cinque lustri sono passati da quando Lady Valerie rimase da sola a custodire quel prezioso patrimonio culturale-musicale, ma anche storico, considerata la travagliata vita di sofferenze subite dal grande maestro ungherese a causa delle persecuzioni razziali. Tanti anni trascorsi tra Londra, Ginevra, Budapest e Castiglione della Pescaia a ricordare, custodire e diffonderne la figura e l?opera. Ciascuno di noi, avendone la possibilità, quanti posti al mondo potrebbe scegliere per un proprio ritiro spirituale? Tantissimi, direi, il mondo ne è ricco. Ma agli inizi degli anni Sessanta i coniugi Solti scelsero l?Italia, la Maremma, Castiglione della Pescaia ed elessero questo incantevole luogo, eremo immerso e protetto dalla natura, a dimora preferita, assolata e isolata da tutto, tuttavia al centro del loro mondo creativo e spirituale, affinché potessero raccogliere le proprie energie, ritemprarsi dalle fatiche metropolitane, ritrovarsi armoniosamente con l?amore verso i propri figli, con la PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? Moglie del compositore e cittadino onorario di Castiglione della Pescaia Georg Solti, portava avanti l'accademia intitolata al marito Nella foto Lady Valerie Solti e Sir George Solti gioia dei propri nipoti, per creare, organizzare, riflettere nel fascino ombroso della pineta, nell?abbagliante silenzio della luce marina, nella pace della spiaggia autunnale. Per ripartire e ritornare ancora. La Maremma di allora non era dissimile da quella di oggi nella sua conformazione, laddove altre terre, vicine o lontane da questa, sono brutalmente modificate persino nei connotati naturalistici e storici, minacciate da continui, 92 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 gravi insediamenti. Era quasi ancestrale, misera, con il ricordo malarico vivo benché bonificata da poco, pre-urbanistica, pre-commerciale, pre-turistica. Forse terra per temerari, per pionieri, amanti della natura selvaggia e primordiale. Ma il bello, poiché di Bellezza con la ?B? maiuscola si tratta è che, in Maremma, la tutela e la conservazione della sua inestimabile ricchezza paesaggistica e il riscatto da parte della sua vera e laboriosa gente, è avvenuto e avviene, grazie a Dio, attraverso l?amore e il rispetto della propria terra che permette di sostenere il frenetico modificarsi dei tempi. Ebbene, non so quanto, in questo benigno cambiamento abbia contribuito la cultura musicale negli ultimi decenni, ma so per certo che il nome Solti ha reso Castiglione della Pescaia e la Maremma mete ancora più pregiate e ambite. La cittadinanza onoraria conferita al maestro e una piazza intitolatagli dal Comune, rappresentano un sincero atto di gratitudine verso la famiglia Solti che ha fatto di quella terra anche la propria terra. Dopo la scomparsa dell?illustre consorte, tutte le energie di Lady Valerie furono volte alla costituzione di numerose iniziative a sostegno dei giovani musicisti e della musica come ?ambasciatrice di pace?. Fu così che venne fondata a Ginevra The Solti Foundation, prose- guendo nella linea tracciata dal grande maestro, che aveva creato la World Orchestra for Peace. Formata da musicisti di fama, provenienti da ogni parte del mondo, l?orchestra che è stata diretta da Valery Gergiev, ha tenuto memorabili concerti a San Pietroburgo, Londra, Berlino, Pechino e Mosca. Lady Valerie ne testimoniò con la sua costante e attiva presenza lo spirito che la animava. Il 2004 è l?anno in cui Lady Valerie inizia a dedicarsi più da vicino alla Maremma musicale, ovvero a quelle realtà già attive sul territorio e ad altre che si preparano ad esserle, sostenendone l?attività. Tra queste ?Musica nel chiostro?, da un?idea dell?artista inglese Adam Pollock, a Batignano, nel suggestivo ex Convento di Santa Croce. Quello stesso anno, la Maremma, Castiglione della Pescaia, e soprattutto i giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo che sognano di calcare i palcoscenici dei più grandi teatri d?opera, diventano i destinatari e i beneficiari del lavoro di Lady Valerie con la costituzione della Georg Solti Accademia - The Art of Italian Opera oggi una delle più prestigiose scuole di perfezionamento di canto lirico. Lady Valerie in persona accoglieva i giovani cantanti che, solo dopo una severa selezione possono partecipare alle Il ricordo del sindaco Farnetani e dell?assessora Lorenzini L Nella foto un concerto dell?Accademia Solti a Castiglione della Pescaia masterclass estive dell?Accademia che si svolgono nel mese di luglio nella splendida cornice di Castiglione della Pescaia. Nei periodi primaverili o autunnali, invece, l?Accademia svolge i corsi a Venezia nel suggestivo scenario della Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini. Lady Valerie in questo enorme lavoro di ideazione, organizzazione e realizzazione ha saputo circondarsi dei più grandi nomi della lirica mondiale, il gotha del Belcanto. Negli anni si sono alternati nel ruolo di docenti, tra gli altri, Luciana Serra, Daniela Dessì, Richard Bonynge, Dennis O?Neill, Jeffrey Tate, Barbara Frittoli, Leo Nucci, Thomas Allen, José Carreras, Mariella Devia, Mirella Freni, Angela Gheorghiu, Kiri Te Kanawa. L?Accademia, ha sempre avuto in Candice Wood, direttrice esecutiva e in Jonathan Papp, direttore artistico, i pilastri su cui si fonda la preparazione dei cantanti, l?organizzazione dei corsi e, non meno importante, l?accoglienza, coadiuvati alla direzione da Jonathan Palmer Lakeland e da Roberta Biondi alla segreteria. Al termine dei corsi, ogni anno, si tengono alcuni concerti, divenuti appuntamenti attesi dal territorio che testimonia così l?affetto verso i coniugi Solti e verso la Lirica. Molto sentiti quelli dell?Hotel l?Andana della Tenuta la Badiola e Piazza Solti a Castiglione della Pescaia, cuore dell?Accademia. Il mio pensiero torna a quel lontano incontro a Roccamare, da cui via via negli anni prese forma il rapporto di collaborazione tra l?Accademia e Morellino Classica Festival che nel frattempo muoveva i primi passi in Maremma, con base a Scansano. Ebbi così l?onore, come organizzatore, di avere l?adesione di Lady Valerie al comitato d?onore del festival insieme ad altre due celebrità, Luis Bacalov e Robin Stapleton. Era il 2012, primo anno del festival, quando i cantanti dell?Accademia Solti tennero il loro primo concerto al teatro Castagnoli di Scansano. La collaborazione con l?Accademia e l?amicizia con Lady Valerie sono continuate negli anni. Il solo modo che io conosca per poter onorare la memoria di chi ha speso la propria vita per la musica è il modo della musica. Il prossimo 27 luglio, nella Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano, ricorderemo in un concerto a lei dedicato, con i cantanti della sua Accademia, la sua luminosa figura, la sua tenacia, il suo buon cuore. *Direttore Artistico Morellino Classica Festival ?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia esprime ai famigliari e alla Georg Solti Accademia il proprio cordoglio per la scomparsa di Lady Valerie Solti, che con dedi­ zione ha coltivato e condiviso con le nuove generazioni il sogno del marito, ed ha saputo donare a Castiglione della Pescaia musica, cultura, passione. Il sindaco Giancarlo Farnetani e l?assessora alla Cultura Susanna Lorenzini hanno inviato un mes­ saggio di condoglianze ai fami­ gliari di Lady Solti che con il mari­ to, cittadino onorario di Castiglio­ ne della Pescaia, amavano tra­ scorrere le vacanze nella loro vil­ la, acquistata nel 1962 a Rocca­ mare, dove negli anni scorsi si è sposata anche una delle loro figlie. «La preziosa eredità musicale lasciata dal musicista ungherese ? ricordano sindaco ed assessora ? è stata portata avanti da lady Solti e dall?Accademia che duran? te l?estate fa tappa a Castiglione della Pescaia, facendo diventare il nostro paese per circa un mese il luogo dove tutto il mondo dei migliori giovani cantanti d?opera destinati a grandi imprese teatra? li si ritrovano assieme a prestigio? si insegnanti per poi dare vita ad un concerto finale nella piazza del borgo medioevale dedicata al compositore». «Sarà triste non avere lady Valery come madrina dei nostri concerti organizzati con l?Accade? mia del Bel Canto ? conclude Susanna Lorenzini ? ma ci impe? gneremo a ricordarla sempre così come lei ha fatto con l?eccellente musica intitolata al grande mae? stro George Solti». PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria Il ?Viaggio in toscana? sulle tracce di Dante con le tavole di Massimo Tosi ?I Luoghi di Dante negli acquerelli di Massimo Tosi? è il titolo dell?ultimo libro del bravo illustratore ? il sesto della collana Viaggio in toscana della Federighi Editori ? dedicato in questo caso al genio del Sommo Poeta nell?anno in cui si celebrano con manifestazioni nazionali e internazionali i settecento anni dalla morte I l sesto volume della collana Viaggio in toscana di Massimo Tosi della Federighi Editori è dedicato al genio di Dante Alighieri nell?anno in cui si celebrano con manifestazioni nazionali e internazionali i settecento anni dalla morte. ?I Luoghi di Dante negli acquerelli di Massimo Tosi? è il titolo di quest?ultimo lavoro che si aggiunge agli altri già pubblicati con la stessa casa editrice: ?Toscana Medicea ? Ville e palazzi della grande famiglia negli acquerelli di Massimo Tosi?, ?I luoghi di Leonardo?, ?Castelli Toscani ? Itinerari romantici negli acquerelli di Massimo Tosi?, ?Centri storici fiorentini ? Itinerario illustrato negli acquerelli di Massimo Tosi?, ?Gli antichi spedali toscani nelle città e lungo la Via Francigena?. Firenze, Ravenna e le città che hanno lo hanno ospitato celebrano con convegni e mostre il sommo poeta. Il volume è pensato quindi per descrivere un aspetto importante della storiografia e del poeta stesso. La città che l?ha visto nascere e crescere, quelle che l?hanno accolto nel suo peregrinare da esiliato, i luoghi dei suoi viaggi e le dimore che l?hanno ospitato e visto morire sono trattati dall?autore con la consueta maestria, descritti con accurati disegni e ricostruzioni non privi di spunti artistici di grande livello. 94 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Non a caso Massimo Tosi nel 2018 è stato insignito del titolo di Accademico d?onore dell?Accademia delle Arti del Disegno; la più antica del mondo, fondata dal Vasari nel 1563, che ha annoverato importanti figure, primo fra tutti Michelangelo Buonarroti. Quali per vetri trasparenti e tersi Sappiamo poco, come è noto, della vita di Dante dai documenti, insufficienti e troppo lacunosi soprattutto per il periodo dell?esilio, dalla fine del 1301 fino alla morte, ossia per quei venti anni che furono decisivi per la composizione dei grandi trattati e della Commedia. Nato sotto il segno dei Gemelli (?li etterni Gemelli?, ?le gloriose stelle? di Paradiso XXII 152, 112), battezzato nel Battistero di Firenze, il ?bel San Giovanni?, dove vide i mosaici di Coppo di Marcovaldo che figuravano l?Inferno, e dove fino all?ultimo desiderò di ritornare poeta, e di prendere il ?cappello? della gloria poetica (Par. XXV 8-9), da quella città, sempre e furiosamente amata, Dante fu cacciato con ignominia, accusato di baratteria, ossia di corruzione nell?esercizio dell?attività politica, e costretto a una vita errante di difficoltà, dispersione umiliante, povertà (?Tu proverai sì come sa di sale/ lo pane altrui? Par. XVII 58-49), solo in ultimo risarcite dalla più quieta e riconoscente dimora ravennate. La geografia biografica di Dante è spesso incerta, pur se ancorata ad alcuni dati sicuri e documentati: la partecipazione in prima fila alla battaglia di Campaldino, nel sabato affocato e feroce di san Barnaba, l?11 giugno 1289; l?ambasceria a San Gimignano, e, ancora prima, il soggiorno bolognese, che dettò i versi sulla Garisenda (?No me poriano zamai far emenda?); dopo la condanna all?esilio, i luoghi della Toscana che accolsero le peregrinazioni dei primi anni errabondi, segnati davvero dalla povertà e dalla disperazione: la Lunigiana, dove nel 1306 Dante agì da intermediario per la pace di Luni; Lucca, dove ebbe lieta accoglienza, e dove peraltro un documento del 1308 ci certifica l?esistenza del quarto figlio, Giovanni; i luoghi della Romagna. Ma è soprattutto il Casentino (?Li ruscelletti che d?i verdi colli/ del Casentin discendon giuso in Arno,/ faccendo La tomba di Dante a Ravenna La casa di Dante a Firenze i loro canali fredi e molli? Inferno XXX 64-65; ?a piè del Casentino/ traversa un?acqua c?ha nome l?Archiano,/ che sovra l?Ermo nasce in Apennino? Purg. V 94-96), terra di acque e di verde, nel cuore di Dante: il Casentino di Romena, dei Conti Guidi, del Castello di Poppi, dove soggiornò più volte, da dove poteva vedere l?Arno giovinetto prima che curvasse per incamminarsi verso Firenze. Nei castelli e nella terra del Casentino, luoghi di avventurati incontri, Dante compose probabilmente una parte consistente del Purgatorio; e al centro della seconda cantica evocò la valle d?Arno con una impressionante serie di metamorfosi bestiali dei suoi abitanti, così che ?ben è che ?l nome di tal valle pèra? (Purg. XIV 30). I brutti porci casentinesi, i botoli ringhiosi aretini si trasformano nei lupi fiorentini e nelle volpi pisane: i lupi, che divorano gli agnelli innocenti. Le meravigliose tavole acquerellate di Massimo Tosi ci restituiscono i volumi, le strutture, i colori, le atmosfere dei luoghi di Dante, a cominciare dal sesto di Porta San Piero dove crebbe, imparò a leggere e scrivere, vide per la prima volta la Bice di Folco Portinari, in anni in cui Firenze cresceva, si arricchiva, preparandosi a diventare la metropoli finan- ziaria del primo Trecento, ma anche si dilaniava in guerre fratricide che avrebbero lasciato una scia ininterrotta di odi, sangue, crudeltà, distruzioni. Oltre Firenze, i luoghi di certa dimora negli anni dell?esilio, Verona e Ravenna; e altri, per i quali desidereremmo una documentazione più certa: ma per loro parlano i versi della Commedia, che non di rado ci danno una testimonianza così viva e vera che ? ribaltando il paradigma ? possono essi stessi assurgere al ruolo di fonte: l??arzanà de? Viniziani? col suo brulicare (Inf. XXI 7-15), o la Roma di Castel Sant?Angelo, di cui si evoca il gran traffico dei pellegrini nell?anno del giubileo (Inf. XVIII 2833). E ci sono poi luoghi dove vorremmo in ogni modo collocare Dante: per tutti, il cantiere di Assisi, in cui si svela e si realizza la rivoluzione di Giotto, o la Cappella degli Scrovegni di Padova, in colloquio con l?altro grande innovatore del linguaggio artistico fra fine Duecento e inizio Trecento. Grazie alla ricostruzione e alla reinterpretazione di Massimo Tosi, i nostri occhi si possono posare, con la nostra sensibilità di moderni, su edifici e luoghi che hanno ricevuto, sette secoli fa e più, lo sguardo di Dante: e questo prende vita grazie allo straordinario corto cir- cuito della Commedia, che parla a noi oggi con le parole di un fiorentino di allora, col sentire di un?anima e di un cuore grande, capace di esprimere un?idea del valore dell?uomo che può essere ancora nostra; gli occhi di Dante che infine si posarono sui mosaici delle basiliche di Ravenna, cercando e trovando in quelle trasparenze, in quegli ori, in quegli azzurri impensabili le idee e le parole per dare forma alle luci del Paradiso. Giovanna Frosini PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Il ?fiore? della cucina toscana? nel racconto di Paolo Piazzesi Dopo il primo volume uscito a dicembre, il compendio di Paolo Piazzesi sulla gastronomia regionale si completa con ?Il fiore della cucina toscana?, edito da Sarnus, un bel manuale compilato con serietà e competenza, ma anche uno stile elegante e quell?arguzia che è da sempre tipica della nostra regione ? Ritrovare il nucleo autentico della cucina toscana: selezionare, sfoltire, proporre un?offerta più rigorosa e meno pasticciata. Il fiore della nostra tavola. Recuperare la versione più affidabile e praticabile di ogni piatto, con le sue varianti. Se torniamo all?essenza genuina della nostra tradizione ? colta semplicità, generosa parsimonia, fantasiosa disciplina ? abbiamo soltanto da guadagnarci. E serve ripensare il modo di presentarla, ben oltre gli stereotipi banali della cosiddetta ?cucina povera?, rifacendosi all?esempio di maestri come Leo Codacci, Zenone Benini e, su tutti, Pellegrino Artusi. Maestri non solo di cultura e competenza, ma anche di raffinato, amabile garbo nell?esposizione e nel commento?. I principi a cui si riferisce il gastronomo Paolo Piazzesi sono quelli 96 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 su cui si basa il suo compendio intitolato Il fiore della cucina toscana, edito da Sarnus. Dopo la prima parte pubblicata lo scorso dicembre e incentrata su antipasti, primi piatti e ricette del campo e dell?orto, l?opera si completa adesso il volume dedicato a carni e selvaggina, pesci, anfibi e molluschi, dolci e biscotti (ill. col., pp. 168, euro 15). La ?ricetta? di Piazzesi, fiorentino classe 1949 con numerose importanti pubblicazioni alle spalle tra cui il Dizionario enogastronomico della Toscana del 2007, si rivolge certamente al mondo della ristorazione, proponendo un approccio con cui confrontarsi quando finalmente questa potrà riprendere a svolgere il suo ruolo insostituibile di veicolo della nostra gastronomia, ma anche a tutte le persone che condividono la gioia di cucinare e mettere in tavola cose buone e ben fatte. ?Ritrovare quelle sane, semplici abitudini che sono antidoto alla sovraesposizione al marasma di rubriche televisive, programmi di cucina più o meno seri, blog e siti web, gruppi social?. Alla base di tutto c?è l?attenzione alle materie prime, esaltando le numerose eccellenze toscane: ?Un patrimonio d?incommensurabile valore, assai più ricco e ampio di quanto si creda, che va tutelato come merita. Con maggiore attenzione e rigore da parte delle istituzioni preposte, talvolta generose nel validare certificazioni approssimative o arrangiate, ammettendo alla tutela prodotti che di tradizionale e di tipico non hanno niente?. ?Il fiore della cucina toscana? è un testo di gastronomia toscana che torna alle origini. Alle origini non solo dei piatti, recuperati nelle versioni più attendibili e fedeli alla tradizione, di facile esecuzione ed esito sicuro, ma soprattutto alle origini di un modo di presentarle sorridente, affabile e coinvolgente, in omaggio a quella che, sull?impronta di un titolo fondamentale per la cucina di casa nostra, possiamo definire ?civiltà della tavola toscana?. Ricette ragionate, dettagliate, commentate, corredate di varianti e notizie sui prodotti agroalimentari tipici. Una lettura che non annoia, un manuale pensato per agevolare la riuscita e la presentazione di ogni vivanda, un atlante che arricchisce la cultura di chi lo usa. Il volume racchiude le pietanze di terra, di mare e d?acqua dolce, spaziando dalle carni alla cacciagione e alle frattaglie, dai pesci agli anfibi e ai molluschi, per concludersi con l?ampia sezione dedicata a biscotti, dolci e altre leccornie. Il fiore della cucina toscana è un bel manuale di cucina compilato con serietà e competenza, ma anche uno stile elegante e quell?arguzia che è da sempre tipica della regione. SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Internetfly, professionisti della comunicazione e del marketing È una bella storia imprenditoriale quella di Fabio De Rosa e Christian Schisano fondatori di Internetfly, una tra le prime agenzie di comunicazione a nascere a Grosseto sul finire degli anni ?90 ed oggi formata da un gruppo di professionisti, che dalla ?casa della creatività?, come chiamano la loro nuova sede di via Topazio, fanno comunicazione e marketing per aziende ed enti pubblici in tutta Italia DI LINA SENSERINI ? Spesso le idee si accendono l?una con l?altra come scintille elettriche?. La celebre frase ?rubata? a Friedrich Engels, che di idee se ne intendeva, è la prima cosa che si legge entrando negli uffici di Internetfly, tra le prime agenzie di comunicazione a nascere a Grosseto, oggi la prima della provincia per fatturato, numero di dipendenti e clienti. E quale migliore citazione per ?raccontare? la filosofia e il lavoro di un gruppo di professionisti, che dalla ?casa della creatività?, così chiamano la loro nuova sede di via Topazio, fanno comunicazione e marketing per aziende ed enti pubblici in tutta Italia. Per Internetfly comunicare significa, appunto, creatività, incontro di idee, innovazione, passione, seguendo un filo indissolubile fatto di valori comuni collegati l?uno all?altro in armonia, come i ?personaggi? della celebre Danza di Matisse. Questo è ciò che si percepisce nell?open space, dove tutto ruota intor- 98 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 no alla grande sala riunioni multimediale a vetri e dove lavorano i due soci fondatori, Fabio De Rosa, originario di Napoli, e Christian Schisano, ligure di La Spezia, insieme a Patrizia Bonucci e Giulia Della Giovampaola, graphic e web designer, Lorenzo Scapecchi, designer e social media manager, Barbara Ciacci, marketing manager (nella squadra dal 2009). Dal 2020 l?agenzia si avvale anche della collaborazione di Alessandro Baglioni, professionista grossetano maestro della fotografia e consulente con esperienza trentennale nel campo della comunicazione. Intorno a loro, si muovono un gruppo di collaboratori esperti in settori strategici, che di volta in volta occorre mettere in campo per dare al committente il miglior risultato, con professionalità e puntualità. Niente è mai stato lasciato al caso e il risultato è, oggi, nel portfolio di clienti. Solo per citarne alcuni, Terna spa, Comune di Rimini, Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica, CNR- Christian Schisano Patrizia Bonucci Lorenzo Scapecchi Barbara Ciacci Fabio De Rosa Alessandro Baglioni Giulia Della Giovampaola PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI ???? L?agenzia ha alle spalle 24 anni di attività, poiché è nata nell?ottobre del 1997 dall?intuizione dei due soci De Rosa e Schisano, convinti che il futuro della comunicazione e del marketing passasse inevitabilmente dalla rete, che proprio allora cominciava ad affermarsi Consiglio Nazionale delle Ricerche, Città di Venezia, Comune di Trento, Comune di Venezia, Camera di Commercio di Verona, Parco Regionale dei Colli Euganei, Centro Interuniversitario Agora Scienza Torino, Comune di Pavia, Università degli Studi di Firenze, Comune di Cagliari, Università di Milano Bicocca, Università Ca? Foscari di Venezia, Unione dei Comuni di Fiesole, Provincia di Gorizia, Università di Siena, Provincia di Lucca, Protezione civile Regione Sicilia. Cui si aggiungono tante realtà locali. 100 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 L?agenzia ha alle spalle 24 anni di attività, poiché è nata nell?ottobre del 1997 dall?intuizione dei due soci De Rosa e Schisano, convinti che il futuro della comunicazione e del marketing passasse inevitabilmente dalla rete, che proprio allora cominciava ad affermarsi. Ha mosso i primi passi in uno scantinato in viale Monterosa, messo a disposizione gratuitamente dallo storico formatore di venditori, Sergio Borghesi, specializzandosi fin da subito nella creazione di siti web (allora sconosciuti ai più), nel marketing e nella stampa. ?La nostra agenzia è nata quando l?era digitale era ancora agli albori ? raccontano De Rosa e Schisano ? e ci siamo formati, come esperienza e know-how, in un periodo in cui, almeno a livello locale, il core business dei servizi di comunicazione non poteva prescindere dalla stampa tipografica. Per i nostri clienti, abbiamo progettato prevalentemente materiale che finiva sulla carta, per gli usi più diversi, dai set grafici, alla cartellonistica, dai cataloghi e depliant agli spazi pubblicitari per riviste e quotidiani, fino a materiali per fiere e promozioni. È stata un?esperienza che ci ha insegnato a mettere grande attenzione in quello che si fa, perché la stampa tipografica, diversamente dal mondo digitale e social, è molto meno tollerante con errori e distrazioni. Ecco perché nel nostro touch point, dove il cliente entra in agenzia, troneggia un vecchio mobile da tipografia che abbiamo recuperato e restaurato, conservandolo proprio come simbolo della cura e dell?attenzione con la quale trattiamo ogni singolo lavoro?. Come sono un simbolo i giganteschi mattoncini Lego all?ingresso della sede di via Topazio. Tutti sanno cosa sono e a cosa servono, indipendentemente dalla lingua con la quale vengono definiti, esempio concreto di linguaggio universale e allo stesso tempo di linguaggio emotivo. Quello che, secondo Internetfly, un messaggio efficace deve essere capace di intercettare. ?Come le cellule base dei mattoncini Lego con i quali si può dare forma alla fantasia sapendo che chiunque osservi il risultato della costruzione potrà riconoscerlo, allo stesso modo ? spiegano Fabio De Rosa e Christian Schisano ? ???? I punti di appoggio su cui l?agenzia ha edificato la propria meritata fama di serietà, professionalità e attenzione sono il segreto di una solidità costruita un passo alla volta, senza strafare un messaggio pubblicitario ben fatto deve essere costruito su cellule base facilmente comprensibili e riconoscibili, a prescindere dal contenuto che vogliono rappresentare?. Ma non è questo l?unico punto di forza dell?agenzia, in un mondo ? quello della comunicazione e del marketing ? in cui la concorrenza è spietata e non è facile mantenere equidistanza. ?Siamo sempre stati indipendenti, pungenti, veloci e affidabili ? ci tengono a precisare i due soci ? mai raccomandati o legati alla politica. Sono i risultati dei nostri lavori a portare nuovi clienti, così come il nostro obbiettivo è la creatività, è raggiungere la perfezione dei prodotti e dei servizi che facciamo. Ci piace sperimentare, studiare nuove soluzioni e lo facciamo in piena indipendenza, convinti che non si debba assecondare, ma consigliare e accompagnare il cliente verso il risultato atteso, senza snaturare la nostra professionalità. Lavoriamo così con tutto lo staff, poiché siamo insieme da molti anni e ci capiamo come una famiglia. La nostra fortuna è quella di aver costruito uno staff di persone speciali e senza turn over?. Assiomi, basi, fondamenta, comunque li si vogliano chiamare, i punti di appoggio su cui l?agenzia ha edificato la propria meritata fama di serietà, professionalità e attenzione sono il segreto di una solidità costruita un passo alla volta, senza strafare. La consacrazione sul mercato, infatti, arriva pochi anni dopo l?inizio dell?attività, con l?acquisizione di clienti ?pesanti?, come le profumerie La Gardenia e Il Tirreno con cui l?agenzia collabora per anni, imparando sul campo come muoversi a livello nazionale, acquisendo esperienza e velocità adeguate per rispondere a un mercato agguerrito e sempre alla ricerca di quel ?quid? che nella comunicazione fa la differenza. Poi, nel 2009 entra nello staff una delle migliori marketing manager del settore, Barbara Ciacci e con lei si rafforza il lavoro per aziende e clienti pubblici e privati in tutta Italia. L?agenzia cresce e si consolida grazie anche a ?un management di coerenza evolutiva?, come lo definiscono i soci fondatori. ?Il nostro fare impresa è un universo dove regnano flessibilità, allineamento e azioni, secondo una visione che è capace di misurarsi in maniera trasparente con il cambiamento e con la frequente trasformazione dei contesti. Sempre mantenendo la coerenza tra valori, visioni e obiettivi. Una scelta, questa, che ci permette non solo di lavorare, ma anche di vivere armonicamente la relazione con il nostro territorio, con noi stessi e con gli altri?, concludono Fabio De Rosa e Christian Schisano. Info: www.internetfly.com PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Ottimi riscontri negli Stati Uniti per i vini della Maremma Toscana DOC Un buon esordio: oltre 200 in tutto gli operatori e i giornalisti di settore che a Miami, Houston, New York e Chicago hanno potuto avvicinarsi alla Denominazione degustando una quarantina di etichette prodotte da una delegazione di aziende del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana B el successo per la degustazione a distanza che ha visto protagonista una delegazione di aziende del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. L?iniziativa ha offerto la possibilità di farsi conoscere, oltre oceano negli Stati Uniti ? a Miami, Houston, New York e Chicago ? ad 102 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 oltre 200 persone (tra operatori e i giornalisti di settore), che hanno avuto modo di avvicinarsi alla Denominazione degustando una quarantina di etichette. ?Anche se abbiamo ovviamente potuto partecipare solo virtualmente agli eventi negli Stati Uniti, è stato impor- tante vedere con quanta curiosità ed interesse gli operatori del settore si siano approcciati ai vini della Maremma e al territorio da cui provengono?, racconta il presidente del Consorzio Francesco Mazzei che assieme al direttore Luca Pollini ha ?guidato? gli ospiti durante le degustazioni presentate da GUSTA professionisti molto affermati, come Laura De Pasquale, Jeremy Parzen, Shawn Dore e Regina Rousseau. ?È stata una scommessa vinta ? continua Mazzei ? quella di voler ripartire in questo complicato 2021 da un Paese dove abbiamo ancora molto da fare e siamo solo all?inizio, la volontà è di aumentare la notorietà dei nostri vini e migliorarne il posizionamento, e l?entusiasmo da parte del pubblico coinvolto in queste quattro tappe ? sommelier, ristoratori, importatori, buyer e giornalisti ? ci fa intendere di aver intrapreso una giusta strada, su di un mercato in crescita continua?. La formula degli eventi ? organizzati in collaborazione con I.E.E.M. (International Event & Exhibition Management) e che si sono svolti tutti durante il mese di marzo ? è stata la stessa in tutte le tappe, una masterclass dedicata ad uno dei focus della Denominazione e un banco d?assaggio con circa 40 etichette. ?Sono piaciuti molto gli approfondimenti sui Bianchi, Rossi/Rosati Autoctoni e anche sui Rossi e Bianchi Internazionali oppure ancora sui Rossi ottenuti da Blend?, racconta il direttore del Consorzio Luca Pollini spiegando che ?il pubblico è rimasto colpito dalla varietà della proposta enologica che resta sicuramente un plus della Denominazione. Abbiamo presentato un ventaglio di tipologie diverse di vini, che anche quando hanno la stessa base ampelografica si propongono con espressioni molto differenti tra loro, grazie alla variabilità delle condizioni pedoclimatiche della zona di produzione. Questo è ciò che rende unica la Maremma e che affascina chi la scopre, riuscendo ad abbracciare un pubblico molto ampio di estimatori?. Le Aziende che hanno conquistato il grande interesse da parte di coloro che hanno partecipato a questo tour negli Stati Uniti ? circa 50 operatori selezionati in ogni città ? sono: Alberto Motta, Argentaia, Belguardo, Cantina ?I Vini di Maremma? S.A.C., Cantina LaSelva, Castelprile - Prelius, Fattoria di Magliano, Fattoria Il Casalone, Fattoria Mantellassi, Fattoria San Felo, I Cavallini, La Biagiola, Le Sode di Sant?Angelo, Podere San Cristoforo, Poggio Cagnano, Querciabella, Sassotondo, Sequerciani, Tenuta Casteani, Tenuta Montauto, Villa Pinciana. 104 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 WINE & FOOD NEWS È UFFICIALE: SULL?ETICHETTA DEI VINI MORELLINO DI SCANSANO DOCG SI PUÒ AGGIUNGERE LA DICITURA ?TOSCANA? Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 68 del 19 marzo 2021, la possibilità di poter inserire la dicitura ?Toscana? sull?etichetta dei vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) ?Morellino di Scansano? è ora ufficiale e pienamente operativa. L?iter che ha portato alla modifica del disciplinare di produzione per poter aggiungere questa indicazione facoltativa in etichetta è iniziato poco più di un anno fa con il voto favorevole da parte dell?assemblea del Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano. ?La modifica del disciplinare ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano ? è stata frutto di un intenso lavoro portato avanti dal nostro Consorzio di concerto con Regione Toscana, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e AVITO, l?Associazione Vini Toscani Dop e Igp. Ora tutti i produttori che lo desiderano potranno sfruttare la grande forza del brand ?Toscana?, molto conosciuto ed apprezzato sui mercati internazionali?. Il Morellino di Scansano è una denominazione storica, DOC dal 1978 e DOCG dal 2007. Con la modifica del disciplinare di produzione il nome geografico ?Toscana? dovrà seguire la denominazione Morellino di Scansano ed essere riportato al di sotto della menzione specifica tradizionale denominazione di origine controllata e garantita oppure dell?espressione dell?Unione europea denominazione di origine protetta. Inoltre, i caratteri del nome ?Toscana? dovranno avere un?altezza inferiore a quella dei caratteri che compongono la denominazione Morellino di Scansano e avere lo stesso font (tipo di carattere), stile, spaziatura, evidenza, colore e intensità colorimetrica. ?Abbiamo accolto fin dal primo momento, come Regione ? ha detto la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all?agroalimentare Stefania Saccardi ?, la proposta di modifica al disciplinare di produzione del Morellino di Scansano DOCG, che oggi trova finalmente compiuta definizione. Si tratta di un altro tassello che contribuirà a comporre quell?articolato mosaico che rappresenta il futuro di una delle più importanti filiere regionali. Un futuro che dovrà confrontarsi con le nuove sfide di sostenibilità ambientale e di resilienza ai cambiamenti climatici. Anche in questo senso il brand Toscana può rappresentare un formidabile driver per promuovere nei mercati di tutto il mondo la straordinaria ricchezza e l?agrodiversità dei nostri vini, e il Morellino di Scansano è uno di questi gioielli?. ?Siamo certi ? conclude il presidente del Consorzio ? che i produttori della nostra denominazione sapranno sfruttare al meglio questa possibilità?. PASTA DANTE LANCIA UN NUOVO PRODOTTO DAL SAPORE ANTICO: IL TORTELLO ANTICO MAREMMANO È un passo in avanti gastronomico nel percorso del mangiar bene. Pasta Dante con l?Antico Maremmano riscopre i sapori autentici e genuini dei grani antichi abbinati alla classica farcia di ricotta e spinaci. La sfoglia è realizzata con un mix di farine di grani antichi: grano tenero Verna tipo 2 macinata a pietra e semola di grano duro Senatore Cappelli biologica. Il Verna è un?antica varietà di grano di origine Toscana, il suo nome deriva dal monte Verna in Casentino, dove veniva coltivato in passato dai frati casentinesi. Molto apprezzata per le sue caratteristiche di grande rusticità, è stata dimenticata per lunghi anni, perché meno produttivo rispetto alle varietà moderne. Il suo basso contenuto proteico e in particolare di glutine, lo rende particolarmente adatto per i soggetti con intolleranze alimentari. Il Senatore Cappelli, creato all?inizio del Novecento dal genetista Nazareno Strampelli, è uno dei grani antichi più apprezzati per la pasta, perché ha un grande sapore ed è ricca di micronutrienti. Le farine provengono dai migliori molini toscani, Ponte a Elsa di Empoli per la farina Verna e Parri di Sinalunga per la semola biologica, che garantiscono prodotti a filiera certificata 100% italiana. Anche per il ripieno vengono scelte materie prime di altissima qualità, come la ricotta del caseificio Spadi di Follonica. Il risultato di questo incontro è un tortello maremmano molto gustoso, dal sapore rustico e deciso, distribuito in tutti i supermercati Conad dell?area nord/ovest (Toscana, Umbria e parte del Lazio) e poi anche nelle altre catene come Hurrà, Carrefour e Emi. Pasta Dante è un?azienda familiare da tre generazioni, che produce pasta fresca surgelata dal 1978 nella provincia di Grosseto. La produzione si trova all?Arcille nel Comune di Campagnatico, i suoi prodotti vengono commercializzati localmente ma anche nell?Italia centro/meridionale all?interno delle principali catene della grande distribuzione. Un?eccellenza che porta la tradizione gastronomica della Maremma e dell?Amiata oltre i confini territoriali. ?La Chiccheria? di Marina di Grosseto premiata con i ?Tre coni? del Gambero rosso Per il quinto anno consecutivo la gelateria ?La Chiccheria? di Marina di Grosseto ottiene il riconoscimento dei ?tre coni? del Gambero rosso. All?impresa grossetana i complimenti di Cna Grosseto È un gelato da premio quello della gelateria ?La Chiccheria? di Marina di Grosseto che, per il quinto anno consecutivo, ha ricevuto i tre coni della guida alle gelateria di Italia del Gambero Rosso. ?La gelateria ?La Chiccheria? ci ha abituato a questo tipo di riconoscimenti ? commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto ? ma l?emozione di sapere che una impresa nostra associata è riconosciuta tra le migliori del settore in tutta Italia è sempre tanta. Per questo faccio, a nome di tutta l?associazione, le nostre congratulazioni a Manuele Presenti, titolare della gelateria, insieme ai suoi familiari Luciano Presenti, Annamaria Grazioli e Brigitte Canins Presenti e a tutto il suo staff. Il nostro territorio è ricco di eccellenze e crediamo che anche la loro valorizzazione possa essere di buon auspicio per l?economia complessiva della provincia e per tanti artigiani che guardano con incertezza al futuro?. In questa quinta edizione della Guida alle migliori gelaterie di Italia del Gambero Rosso, presentata in occasione della giornata europea del gelato, si tiene conto anche delle nuove modalità di produzione, vendita e consumo del prodotto, rese necessarie proprio dalla pandemia. Come ad esempio il potenziamento dell?asporto, che ha visto i gelatai privilegiare l?uso di vaschette a maggior tenuta, con separatori per i gusti, molto spesso di materiali di scarto, per ridurre l?impatto ambientale, o ancora la destagionalizzazione del prodotto, con una intensificazione delle produzione di torte e semifreddi, ad esempio. E la Chiccheria rappresenta bene l?impresa dinamica, che si innova continuamente, senza dimenticare però la tradizione e puntando sempre sulla qualità delle materie prime che determinano, anche, l?eccezionalità del prodotto finale. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 105 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana La Maremma come laboratorio ?green? nel settore agricoltura: l?esperienza di Sequerciani DI DEBORAH CORON R ispetto dell?ambiente, transizione ecologica, economia circolare. Sono espressioni sempre più diffuse che sottolineano la volontà ? e forse anche la necessità ? di guardare al mondo che ci circonda e al futuro, con nuovi occhi, nuovi approcci, nuove strategie, tutte tese alla salvaguardia del nostro ecosistema sempre più fragile e delicato. Un tema, quello della sostenibilità, che non può rimanere avulso dal contesto economico, arrivando ad imporre anche rivisitazioni dei modelli di business delle imprese, soprattutto di 106 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 quelle che operano a contatto con la natura, come le imprese agricole. Ne sanno qualcosa presso l?azienda Sequerciani, incantevole realtà agraria, con appendici nel mondo dell?accoglienza e della ristorazione, situata nell?alta Maremma dalle parti di Tatti (Massa Marittima). Un luogo splendido modellato a partire dal 1992 da Ruedi Gerber che ha trasformato gli iniziali otto ettari di terra abbandonati a sé stessi in una piccola perla vocata alla tutela dell?ambiente e alla riscoperta di colture antiche e di sapori autentici. Oggi, la tenuta si estende su cento ettari coltivati seguendo i principi biodinamici, circondati da aree boschive per garantire la sostenibilità dell?ecosistema e per mantenere il terreno vivo, all?interno di un sistema naturale integrato. Qui crescono vitigni minori, olivi autoctoni e grani antichi; vengono allevate famiglie di api che generano miele millefiori. Il basso impatto strutturale e l?integrazione con il paesaggio, la raccolta delle acque piovane per evitare gli sprechi, l?utilizzo di energie rinnovabili: questi sono alcuni L?azienda agraria nell?epoca attuale può svolgere un ruolo importante anche su larga scala nell?ottica di quella mission che dovremmo avere tutti, tesa alla salvaguardia del pianeta. Un esempio concreto è quello che ci arriva da Sequerciani, splendida realtà maremmana che ha sposato la filosofia verde puntando sull?agricoltura biodinamica e sulla permacultura come sostenibilità ambientale, riscoperta di colture antiche e di sapori autentici dei principi adottati nell?ottica del massimo rispetto per l?ambiente. Insomma, un approccio decisamente green che merita un approfondimento con i protagonisti di questa svolta ecologica quanto mai in linea con una sensibilità ormai sempre più diffusa. Ne parliamo con il direttore dell?azienda Paolo Menichetti. Da cosa nasce questa sensibilità verso le tematiche green applicate all?impresa? Nasce dal desiderio di voler fare qual- cosa di concreto per proteggere la terra e dalla consapevolezza che siamo tutti parte di un medesimo ingranaggio che non ci possiamo permettere di inceppare. I cambiamenti climatici sono una realtà con cui fare i conti, ma ?fermare l?escalation? oggi non basta più. Occorre invertire la tendenza, contribuendo ognuno per la propria parte alla salvaguardia del nostro pianeta in pericolo. Prima ne prendiamo coscienza e meglio sarà: prendersi cura del mondo che ci circonda e delle risorse naturali che ci sostengono significa prendersi cura di noi stessi. Questa consapevolezza come si concilia con il fare impresa? Si concilia cambiando la logica che sta dietro all?impresa stessa. Purtroppo fino ad oggi questo approccio culturale e filosofico che guarda a ciò che ci circonda non interessa alla maggioranza degli individui, a partire dai poteri economici che hanno bisogno di successi veloci: il termometro di ogni azione a livello mondiale si racchiude nella parola ?profitto?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 107 GUSTA ???? La tenuta si estende su cento ettari coltivati seguendo i principi biodinamici, circondati da aree boschive per garantire la sostenibilità dell?ecosistema e per mantenere il terreno vivo, all?interno di un sistema naturale integrato Una nuova filosofia economica e sociale non è una rivoluzione: è un diverso approccio che continua a basarsi su fondamenta quali il diritto alla libertà di impresa o di mercato, ma con la consapevolezza che ciò non può stare, né al di sopra dei diritti sociali, e neppure al di sopra del rispetto dell?ambiente. L?attività delle imprese deve essere orientata alla consapevolezza di questi nuovi scenari, e la cultura imprenditoriale e manageriale deve essere una vocazione orientata a produrre ricchezza economica e sociale e a migliorare il mondo in cui tutti viviamo. L?economia rigenerativa o circolare come nuova frontiera dell?azione di un?impresa? Proprio così. Il vecchio modello economico lineare ?take-make-dispose? si 108 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 basa sull?accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo e ci troveremo ad operare. Si pone quindi come necessaria la transizione dal modello economico lineare a quello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi ? dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita ? sappia cogliere ogni opportunità per limitare il dispendio di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale. Quindi, assume un?importanza sempre maggiore la relazione esistente tra l?attività economica umana e l?ambiente in cui è inserita? Esattamente. Ed assume una tale rilevanza al punto che il danno a qualsiasi parte di questa relazione danneggia anche ogni altra parte. È la definizione di ricchezza olistica, cioè di una ricchezza che non è solo monetaria ma anche definizione e raggiungimento di benessere e prosperità condivisi, ottenuti attraverso l?armonizzazione di molteplici tipi di ricchezza o capitale, inclusi quelli sociali, culturali, abitativi ed esperienziali. L?insieme è forte solo quando è forte anche l?anello più debole. Fin qui abbiamo parlato in termini generali. Veniamo a Sequerciani. Come si traduce questa scelta green nella vostra realtà? Coerentemente con questo moderno approccio aziendale alle priorità di business ma al tempo stesso di ricchezza sociale ed ambientale, noi di Sequerciani ci stiamo provando con il progetto ?Sequerciani Green?, che si attua sinteticamente in tre direttrici. La prima attiene al miglioramento dei comportamenti quotidiani in chiave di risparmio energetico, riduzione dei rifiuti non riciclabili, riciclaggio e compostaggio, mobilità elettrica sostenibile. La seconda riguarda l?adozione di pratiche agricole biodinamiche e di permacultura che arricchiscano la biodiversità, riducano l?emissione di CO2, riducano il consumo idrico e migliorino la salubrità dei prodotti alimentari, tutti rigorosamente senza interventi di chimica di sintesi. Ed infine, la terza guarda alla riscoperta e valorizzazione di varietà autoctone dimenticate o a rischio di scomparsa (i cosiddetti ?autoctoni minori?) nella viticoltura, nella olivicoltura e nella cerealicoltura. Queste specie, ognuna nel proprio settore, possono costituire anche una qualificazione ed un arricchimento di produzioni tipiche del nostro territorio, oltre ad avere, ovviamente principi di resilienza e di adattabilità ai micro-climi maremmani. Entriamo nel dettaglio esaminando le azioni nei singoli comparti. Nella viticoltura abbiamo fatto del Pugnitello e del Fogliatonda le varietà principali alle quali abbiamo affiancato Ciliegiolo, Vermentino e Aleatico, tutte fortemente radicate alla Maremma. Non solo: con il progetto Vitarìum Sequerciani, l?azienda sta allevando 13 varietà a rischio estinzione, ma ad alto potenziale vinicolo, quali ? tra le altre ? il Nocchiarello, il Rossone di Roccatederighi, il Morellone, l?Orpicchio, il Brunelletto. Nella olivicoltura abbiamo intensificato l?impianto della specie di San Lazzero di Prata, una varietà di olivi diffusa nei secoli scorsi nelle Colline Metallifere ed ora praticamente scomparsa. Nella cerealicoltura, infine, dalla banca delle 32 specie di semi di grano duro e tenero, di farro e di orzo impiantati nei campi aziendali, speriamo di contribuire a selezionare specie, o mix di specie, che possano diventare una specificità della Maremma cerealicola. Queste specie si affiancano ad una produzione ormai consolidata di farine e paste da grani antichi (Senatore Cappelli per il duro e Verna per il tenero) che vengono ormai vendute in Italia e all?estero. Una filosofia la vostra, che sta cominciando anche a produrre dei riconoscimenti. Sì. Gli sforzi e la sensibilità alle tematiche hanno valso la nomina di Ambasciatore del territorio per Legambiente. L?azienda poi sta operando insieme alla Regione Toscana dalla quale ha ottenuto, nell?ambito del programma dell?Istituto del Germoplasma Toscano, la qualifica di Coltivatore Custode. Non solo. Con la Rete dei Semi Rurali sta lavorando al progetto ?Coltiviamo la diversità?, contribuendo a sviluppare ricerche per sementi o mix di sementi particolarmente adatte ai nostri territori. Siamo infine tra i promotori del costituendo Bio Distretto Rurale dei Colli della Pia. Il mondo di Sequerciani S equerciani è un?azienda a tutto tondo, fortemente vocata alla cul­ tura green, situata nelle campa­ gne circostanti il piccolo centro abitato di Tatti, dalle parti di Massa Marittima, nel cuore delle Colline Metallifere. Il fulcro è la parte agricola con il suo agriturismo, il bed and breakfast La Fattoria di Tatti e il ristorante Il Barri­ no di Tatti. Queste realtà, frutto della lungi­ miranza e degli investimenti pro­ mossi dall?imprenditore e regista sviz­ zero Ruedi Gerber, costituiscono l?ani­ ma dell?azienda, delle campagne cir­ costanti e del piccolo centro abi­ tato di Tatti. Il cuore da cui tutto è nato è la tenuta, 100 ettari di bosco, vigneti, oliveti, orto e seminativi destinati ai grani antichi di varietà Senatore Cap­ pelli e Verna, per la produzione di pasta e farina. Nei cinque ettari di vigna cui si aggiungono altri sette piantati di recente e ancora non in produzione, si coltivano vitigni autoctoni antichi, come il Pugnitello e il Foglia Tonda, accanto ai tradizionali Sangiovese, Ciliegiolo, Vermentino, Aleatico. Poi gli oliveti di cultivar Moraiolo, Fran­ toiano e Lazzero che cresce solo sulle colline di Tatti, la produzione di miele, di un orto in cui recuperare e coltivare antiche varietà locali di ortaggi. E su tutto la scelta dell?agricoltura biodinamica e naturale, di?cile da fare bene e da far capire, ma che qui tocca punte di vera eccellenza, come nei vini. E proprio il vino è il prodotto di punta di Sequerciani, circa 50 mila bottiglie all?anno, prevalentemente rosso che escono dalla cantina azien­ dale. Le etichette sono il Pugnitello, il Foglia Tonda, il Vermentino, il Ci­ liegiolo, il Libello, ottenuto da San­ giovese e Ciliegiolo, vendemmiati se­ paratamente, l?Aleatico, il Vermen­ t?oro. Infine l?ultimo nato, l?Ance­ strale, uno spumante naturale ro­ sato, ottenuto da uve rosse autoc­ tone, rifermentate in bottiglia se­ condo il metodo antico (ancestrale, appunto), ma senza la successiva ?sboccatura?. Gli altri prodotti ac­ quistabili anche on line sul sito dell?a­ zienda sono olio, pasta, farina, miele, grappa, che derivano tutte dalle ?materie prime? coltivate a Sequercia­ ni. Completano l?o?erta il ristorante Il Barrino di Tatti, espressione e pro­ prietà dell?omonimo borgo e della sua gente ed il B&B La Fattoria di Tatti, situato all?interno di un edificio storico Ottocentesco alle porte del paese. Info: www.sequerciani.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica Monteverro, un vero premier grand cru maremmano da vitigni bordolesi classici È un vino unico e speciale quello che porta il nome dell?azienda che lo produce dalle parti di Capalbio, nel cuore della Maremma Toscana: Monteverro, un vero premier grand cru maremmano, ottenuto dai vitigni bordolesi classici Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 35%, Merlot 15%, Petit Verdot 10%, ma con l?inconfondibile carattere della costa toscana La tenuta Monteverro si trova ai piedi del borgo medievale di Capalbio, nella parte più meridionale della Toscana, la Maremma, una regione nota per la sua autenticità e le sue tradizioni. La tenuta dista pochi chilometri dal mare e si contraddistingue per i suoi caratteristici pendii dal terreno sassoso di argilla rossa. Ma a rendere così unica Monteverro sono anche le persone. ?La nostra autentica passione per il vino ? sottolinea Julia Weber proprietaria della Tenuta ? ci impone di non scendere a compromessi quanto alla lavorazione manuale e alla selezione delle uve in fase di vendemmia, per portare infine ogni vitigno, ogni terroir e ogni annata alla sua massima espressione, con precisione e adottando tecniche di vinificazione innovative?. La tenuta di Monteverro si estende su tre colline su una superficie di circa 60 ettari, ad un?altezza tra 30 e 80 metri sul livello del mare. Dai vigneti è possibile vedere il Mar Tirreno: distante soli cinque chilometri, garantisce una brezza costante per tutto l?anno. A Ovest si staglia all?orizzonte l?imponente profilo del Monte Argentario, mentre a Sud-Est, a una decina di 110 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 chilometri, si trova il confine con il Lazio. Salendo sulle colline i vigneti cedono il passo alla ?macchia mediterranea?, la tipica vegetazione costituita da numerosissimi arbusti sempreverdi ed erbe aromatiche tra cui la lavanda, la ginestra, il rosmarino e il timo. Questo è anche l?habitat di diverse specie animali, il cui re incontrastato è il cinghiale. Ed è proprio a lui che Monteverro deve il suo nome: storicamente, ?verro? è la parola con cui in questa regione si indica il cinghiale, segno che la macchia circostante il piccolo comune di Capalbio è sempre stata (ed è ancora) dimora di molti cinghiali. Per permettere alla natura di svilupparsi il più possibile liberamente e favorire la biodiversità, solo 35 dei 60 ettari totali sono stati coltivati a vigneti, mentre i restanti sono stati lasciati agli ulivi e, appunto, alla macchia mediterranea. La tenuta comprende inoltre un lago naturale circondato da antiche querce da sughero. Anche guardando l?impianto costruttivo della tenuta ci si rende conto che a Monteverro la natura è protagonista: l?architettura, intenzionalmente costituita da edifici bassi, deve integrarsi il più possibile nel paesaggio e non dominarlo. Una parte della cantina è stata ricavata all?interno del versante, per sfruttare la naturale refrigerazione di una struttura interrata. ?Quando abbiamo costruito la cantina ? evidenzia ancora Julia Weber ?, il nostro obiettivo primario era una lavorazione delle uve ? e successivamente del vino ? il più possibile naturale e rispettosa dell?ambiente, sfruttando la forza di gravità: qui si integrano a vicenda agricoltura sostenibile, molto lavoro manuale e tecnologie all?avanguardia, al fine di sfruttare appieno il potenziale qualitativo che cresce nel vigneto?. I vini Sei le tipologie di vini prodotte: quattro rossi e due bianchi prodotti seguendo metodi biologici con una filosofia che mira alla qualità assoluta del prodotto finale scevra da mode e tendenze. Tra i bianchi abbiamo lo Chardonnay e il Vermentino di Monteverro. Tra i rossi: Terra di Monteverro, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, Tinata, prodotto con Syrah e Grenache, Verruzzo, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot con una piccola percentuale di Sangiovese ed infine il fiore all?occhiello dell?azienda ovvero il Monteverro, il vino del mese. Monteverro IGT Toscana rosso Monteverro è un vero premier grand cru maremmano, ottenuto dai vitigni bordolesi classici Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 35%, Merlot 15%, Petit Verdot 10%, ma con l?inconfondibile carattere della costa toscana. ?Un vino ambizioso sotto tutti i punti di vista ? spiega l?enologo Matthieu Taunay ?: le uve provengono esclusivamente dagli appezzamenti migliori delle nostre colline, sul versante che digrada dolcemente verso il mare, il vino affina circa 24 mesi in barrique dei migliori tonnelier (70-80% di legno nuovo) e quindi due anni in bottiglia. È così che raggiunge un?intensità e una complessità incomparabili, una freschezza e un?eleganza di rara nobiltà. L?incredibile varietà del suo bouquet dalle note fruttate e speziate si arricchisce di anno in anno?. Note sull?annata ?La stagione vegetativa 2016 ? aggiunge l?enologo ? è stata praticamente perfetta. Qualche pioggia durante l?inverno, seguita da una primavera relativamente calda, ha favorito una eccellente fioritura e allegagione prima delle pesanti piogge (75 mm) del 10 giugno, che hanno potuto colmare le riserve idriche del suolo prima ancora che iniziasse l?estate. In Luglio ed Agosto il clima è divenuto poi sempre più caldo ma non ha raggiunto i livelli d?intensità del 2015 garantendo un equilibrio qualitativo eccellente. Come sempre abbiamo iniziato la vendemmia del Merlot negli ultimi giorni di Agosto per poi spostarci sui Cabernet negli ultimi 15 giorni di settembre?. La degustazione Monteverro IGT Toscana Rosso si presenta con un colore rosso rubino intenso con tocchi di rosso ferrari e rosso violaceo sull?unghia. Al naso: profondo e concentrato, emergono note di frutta matura come cassis, more, amarena e sentori speziati di sigaro, cioccolato al latte e tartufo bianco. In bocca: ingresso denso e sericeo su una trama tannica fine e granulare con sentori di mirtilli, iodio, aghi di pino, rosmarino e violetta. Info: www.monteverro.com PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA A TAVOLA | il ristorante del mese Ristorante ?La Taverna di Campagna?, il fiore all?occhiello della Famiglia Begnardi Ristorante, azienda vitivinicola e agriturismo. È il bel mix che offre la Famiglia Begnardi in quel di Monte Antico (Civitella Paganico). Un progetto nato nel 1972 dal profondo legame che i proprietari hanno stretto con la loro terra ed oggi portato avanti dalla seconda e terza generazione. Fiore all?occhiello dell?offerta è ?La Taverna di Campagna?, il luogo ideale per chi ama assaporare la cucina tipica toscana nel più totale relax DI MARINA VALMARANA 112 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Il mondo dei Begnardi Ci troviamo a Monte Antico, una collina dalla quale si gode di un panorama spettacolare. L?azienda della famiglia Begnardi confina da un lato con il fiume Ombrone al di là del quale è possibile osservare le vigne del famosissimo Brunello di Montalcino. Dal lato opposto è presente la zona del Montecucco, denominazione della quale l?azienda fa parte. Girando un po? la testa ecco che si osserva il Monte Amiata e, in giornate favorevoli, è possibile vedere anche le colline di Scansano. È presente in azienda un casolare, ?Podere Pianaccine?, che fu ristrutturato per permettere ad ospiti provenienti da tutto il mondo di poter soggiornare in tranquillità circondati dalla natura. C?è poi l?Agricantina, cuore ed orgoglio dell?azienda. Prima semplice struttura per il riparo di trattori e macchinari, adesso, grazie a molti lavori di ristrutturazione ed adeguamento, ospita la sala degustazione e la vendita dei prodotti, oltre alla parte dedicata all?invecchiamento dei vini. La tettoia in legno e il giardino circostante permettono ai visitatori di osservare in tutta tranquillità degli splendidi tramonti, con in mano un calice di ottimo vino. Il ristorante Il mondo dei Begnardi, come detto, si trova a Monte Antico in un angolo di Maremma incontaminato nella zona del Montecucco, ed è davvero variegato, spaziando in vari ambiti: agricoltura, enologia, accoglienza e ristorazione. ?La Taverna di Campagna?, a soli 600 metri dall?azienda agricola, è il luogo ideale per chi ama assaporare la cucina tipica toscana nel più totale relax. Un luogo fermo nel tempo, dove è possibile apprezzare sapori unici, godendo di una vista rurale mozzafiato. Frequento spesso il ristorante, fiore all?occhiello della famiglia Begnardi, ma non mi sono mai domandata quando fosse iniziata la loro avventura? La storia ed i protagonisti Tutto nasce nel 1991, grazie a Irene, che dà vita ad un piccolo ?ritrovo?, tipico dei paesi di campagna. Un luogo di aggregazione dove tutte le generazioni si incontrano, chi per una ?partitella? a carte, chi per fare la spesa, le famiglie per pranzare la domenica, i ragazzi per comprare qualche caramella? Un luogo, come tanti in queste realtà, che diventa il centro della vita, senza avere una precisa identità: è un negozio, un bar e una trattoria contemporaneamente, però soddisfa tutte le esigenze. E così mamma Irene stava al banco a vendere i prodotti alimentari, poi serviva al bar, e ?di festa? faceva la pasta fresca per il ristorante! C?è anche Roberto (marito di Irene), profondamente legato alla sua terra, nonostante la sua età, è sempre pronto ad aiutare nelle vigne e negli oliveti. ?Devo salvaguardare il più bel posto del mondo? è solito ripetere. I tempi cambiano e lentamente il servizio si adatta diventando un ristorante a tutti gli effetti. Nel frattempo, affiancano Irene i figli Luca e Michele, poi arrivano Francesca (moglie di Luca) e Alessandro (figlio di Michele): tre generazioni con tanta passione e cultura dei prodotti. Un?esperienza unica a km 0 Sono infatti le materie prime, ancora oggi, uno dei punti di forza della Taverna di Campagna: il vino e l?olio sono prodotti in azienda, così come frutta e verdura di stagione che provengono dal grande orto curato direttamente da loro. Per tutto il resto, la filiera è cortissima. Infatti, vengono utilizzati solo prodotti di aziende locali. La pasta fresca, un fiore all?occhiello, è rimasta quella di una volta, quella di Irene? Nel ristorante la cucina tipica toscana si sposa perfettamente con la loro gamma di etichette: ?Potrete iniziare il vostro pasto ? sottolinea Luca ? stappando un buon Rosato fresco, da abbinare ad un antipasto con salumi e donzelle o magari un Bianco se desiderate qualcosa di più delicato, perfetto per una tartare. Passando al primo il Mon- PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? Il ristorante la Taverna di Campagna nasce dalla passione di due fratelli che non solo amano la buona cucina e il contatto con le persone, ma amano la terra e i suoi frutti. Infatti al ristorante è possibile godere della bontà dei loro vini e del loro olio, accompagnati ad una cucina tipica dell?alta maremma toscana tecucco Rosso si abbina perfettamente alla pasta fatta in casa servita nel ristorante. Con il secondo entrano in campo le nostre etichette migliori, Ceneo e Pigna Rossa. Con piatti a base di carne, come ad esempio la Fiorentina, e a base di selvaggina, come ad esempio il Cinghiale in umido, questi due vini sono pronti a mostrarvi le loro migliori caratteristiche. Per finire potrete accompagnare il dolce ed il caffè con la nostra Grappa classica o invecchiata?. ?È possibile, all?interno dell?azienda ? continua il suo racconto Luca ?, prendere parte a degustazioni dei nostri prodotti. Durante gli assaggi si può osservare e toccare con mano, stagione permettendo, l?uva del nostro vigneto principale, quello dal quale avviene la selezione delle uve destinate a divenire DOCG Montecucco Sangiovese Pigna Rossa Riserva. Essendo la nostra un?a- zienda a conduzione familiare, si può vivere l?esperienza di farsi servire i vini dagli stessi produttori che per tutto l?anno hanno avuto l?onere e l?onore di seguire tutto il processo di produzione, dalla potatura della pianta all?imbottigliamento, passando per la raccolta e la vinificazione?. I vini Luca poi con entusiasmo e passione mi descrive i vini: ?I nostri terreni aridi, ricchi di scheletro e difficili da lavorare, sono base imprescindibile per la qualità dei nostri prodotti. Spediamo tuttavia in tutto il mondo parlando direttamente con il cliente. Dopo un anno di lavoro puntualmente la nostra terra ci regala finalmente i primi frutti. Alla fine di Agosto giunge il momento della tanto attesa vendemmia, momento di grande fatica ma anche di impagabili soddisfazioni che arriveranno qualche mese dopo, quando il vino sarà finalmente pronto ed al sicuro nelle nostre cantine?. L?olio e le grappe Dell?olio e delle grappe mi parla invece Francesca: ?Finita la vendemmia ? sottolinea ? è ora di iniziare con le olive. I primi giorni di Ottobre viene iniziata la raccolta delle olive, ancora non completamente mature, sacrificando la resa delle stesse per ottenere una qualità eccellente, che permette di gustare un ottimo olio anche a distanza di alcuni anni dalla frangitura. Le olive vengono raccolte con l?ausilio di abbacchiatori manuali preferendoli a sistemi meccanizzati che potrebbero rovinare maggiormente la pianta. Ogni sera, finita la raccolta, le olive vengono frante, rigorosamente a freddo per I vini Montecucco Rosso: Doc Montecucco Rosso. 80% Sangiovese 10% Cabernet 10% Merlot. Raccolta manuale durante tutto il mese di Set­ tembre. Vinificato in botti di acciaio inox. Imbottigliato ad Aprile viene immesso alla vendita dopo un breve a?namento in bottiglia. Hastalis: DOC Maremma Toscana Bianco. 100% Vermentino. Rac­ 114 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 te le componenti gusto-olfattive proprie della vinaccia stessa. Nasce così la Grappa di Montecucco Sangiovese?. mantenere tutte le proprietà dell?olio, da ?Frantoio Franci S.R.L.?, frantoio pluripremiato di fama Mondiale. Le nostre vinacce, scarto necessario nella produzione del vino, vengono in parte restituite alla natura grazie ad uno spandimento in campo, la restante parte viene conferita presso una vicina distilleria conosciuta in tutto il mondo, Nannoni Grappe SRL, che ci permette di offrire ai nostri clienti un distillato, normale oppure invecchiato, di grande pregio. Terminata la fermentazione e la macerazione sulle bucce, queste ultime vengono separate dal vino con una lavorazione che prende il nome di ?svinatura?. Ecco che le bucce, chiamate a questo punto vinacce, sono dirette verso la distilleria. Le vinacce vengono distillate entro 48h dalla svinatura per garantire al distillato la presenza di tut- L?agriturismo La realtà dei Begnardi è a tutto tondo, non manca niente. Infatti all?interno dell?azienda si trova un casolare, ?Le Pianaccine?, meta di molti turisti, italiani e stranieri, che decidono di passare le proprie vacanze immersi nella natura. ?È molto richiesto in estate ? sottolineano Luca e Francesca ?, grazie anche all?ampia piscina ad uso esclusivo del casale. Ma è apprezzato anche durante i periodi autunnali e primaverili, merito soprattutto dei colori e dei profumi che la natura ogni anno è in grado di offrire. Il Podere Pianaccine si trova tra Monte Antico Stazione e Monte Antico Alto, affacciato sulla valle del fiume Ombrone. A meno di 1 km potete pren- colta manuale durante gli ultimi gior­ ni di Agosto nelle ore più fresche del­ la mattina. Vinificato in botti di acciaio inox. Imbottigliato ad Aprile è pronto per la vendita. Rosa al monte: IGT Toscana Rosato. 100% Sangiovese. Raccolta manuale durante gli ultimi giorni di Agosto. Vinificato in botti di acciaio inox. Imbottigliato ad Aprile è pronto per la vendita. Ceneo: DOC Montecucco Rosso. 100% Sangiovese. Raccolta manuale selezionata durante la seconda metà di Settembre. Vinificato in botti di acciaio inox. Imbottigliato a Settem­ bre viene immesso alla vendita dopo tre mesi di a?namento in bottiglia. Pigna Rossa: DOCG Montecucco Sangiovese Riserva. 100% Sangio­ vese. Raccolta manuale selezionata durante la seconda metà di Settem­ bre. Vinificato in botti di acciaio inox e successivo invecchiamento di 2 anni in botti di Rovere Francese. Imbottigliato ad Aprile viene immes­ so alla vendita dopo 6 mesi di a?na­ mento in bottiglia. dere il treno per Siena/Firenze ma anche Grosseto/Roma?. La mia visita finisce e ringrazio Luca e Francesca per la loro disponibilità, presto tornerò a degustare gli ottimi piatti, covid permettendo. Un piccolo suggerimento: non perdetevi il menù con il tartufo bianco di San Giovanni d?Asso, un vero capolavoro! Contatti Indirizzo: Sapori di Monte Antico Begnardi Vini - 58045 Monte Antico (Grosseto) Telefono: Alessandro: +39 389 846 3164 (Italiano - Inglese); Luca: +39 333 2013670 (Italiano); Michele: +39 366 869 2814 (Italiano) E-mail: info@begnardi.com - latavernadicampagna@begnardi.com Web: www.begnardi.com PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Migliaccio e migliacci: una parola, tante declinazioni per un dolce da leccarsi i baffi Sono decisamente tante le versioni del Migliaccio, al punto che non è possibile una codificazione univoca della ricetta, ma ogni zona, a volte ogni famiglia, ha la sua. Quella proposta in questo numero è relativamente recente, risale con tutta probabilità all?Ottocento, e merita certamente di essere sperimentata? DI ANDREA RICCHIUTI* I l migliaccio è una preparazione comune a diverse regioni italiane, quali l?Emilia-Romagna e la 116 ? Maremma Magazine ? Maggio 2021 Campania, dove assume accezioni e declinazioni diverse, persino all?interno della stessa Toscana. Anche nella nostra regione prende nomi diversi: baldino, polentino, roventino? a Firenze addirittura il nome indica il castagnaccio. Anticamente, forse già presso i Romani, era un piatto a base di acqua e farina di miglio (priva di glutine), donde appunto il nome di migliaccio, a cui nel tempo sono stati aggiunti ingredienti diversi, dal sangue di maiale all?uva passa, fino a sostituire completamente il miglio con la farina di grano turco o anche, più comunemente, di grano tenero. Per quanto concerne la cucina toscana si conservano due versioni nell?Epulario di Giovanni del Turco, compositore del XVII secolo, in cui vengono utilizzati sangue di maiale o pane bagnato con brodo, segno che già il nome si era esteso a qualsiasi preparazione prevedesse l?utilizzo di farina e venisse poi cotta in forma e servita come una torta (sia essa dolce che salata). Questa evoluzione, subita nel corso dei secoli, ci ha fatto pervenire molte versioni diverse di questo piatto, tanto che non è possibile una codificazione univoca della ricetta, ma ogni zona, a volte ogni famiglia, ha la sua ricetta. Quella proposta in questo numero è relativamente recente, risale con tutta probabilità all?Ottocento, e mi è stata fornita da mia zia, novantenne, che a sua volta le venne insegnata da una anziana signora del paese, a metà del secolo scorso, che si chiamava Marsilia. L?esecuzione è veloce e si presta ad essere un piatto unico, seppur povero come tutta la cucina maremmana quotidiana, da accompagnare magari con qualche erba di campo o salvia fritta. Ingredienti dosi per 8 persone 3 uova un pizzico di sale 150 g di farina 1 arancia grattugiata 1 l di latte Preparazione Lavorare le uova con un pizzico di sale e la scorza grattugiata dell?arancia, unire il tutto alla farina setacciata e poi aggiungere il latte. Versare in una teglia precedentemente imburrata e infarinata, del diametro di 24 cm, e cuocere a 180° per un?ora. A fine cottura risulterà sempre molto morbido, quindi verificare la cottura con uno stuzzicadenti al centro del dolce, che dovrà uscirne umido ma senza che l?impasto aderisca ad esso. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per info sui corsi scrivere a: corsidarteculinaria@outlook.com LE NEWS LE NEWS LA NOTTE VISIBILE DELLA CULTURA 2021 TORNA SULLE MURA: IL BANDO PER PARTECIPARE Le Mura medicee di Grosseto torneranno ad ospitare la ?Notte visibile della cultura?, manifestazione d?arte e animazione culturale urbana giunta alla nona edizione, promossa da Fondazione Grosseto Cultura in co-organizzazione con il Comune di Grosseto e con l?Istituzione Le Mura. L?appuntamento con la ?Notte visibile? ? evento clou della rassegna Città visibile, quest?anno dedicata a Luciano Bianciardi nel cinquantennale della morte ? è per sabato 25 settembre dalle 17 a mezzanotte, e anche l?edizione 2021 si conferma all?insegna della partecipazione. C?è tempo fino a sabato 12 giugno, infatti, per proporre (gratuitamente) una propria iniziativa culturale con la quale partecipare all?evento, in uno spazio da individuare nella zona delle Mura: una performance o una visita guidata, una mostra o una conferenza, un?installazione o una presentazione. Per aderire occorre scaricare e compilare il bando, disponibile con tutte le informazioni su www.fondazionegrossetocultura.it e www.clarissegrosseto.it, e inviarlo via mail a concorsocedav@gmail.com insieme con tutto il materiale necessario ad illustrare la propria proposta. Come nel 2020, edizione di grande successo, anche quest?anno la ?Notte visibile? troverà spazio in un percorso allestito sulla cinta cinta muraria di Grosseto, location che si è dimostrata 118 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Nelle foto La Notte Visibile della Cultura, edizione 2020 ideale per accogliere pubblico e artisti in massima sicurezza, evitando assembramenti. E il connubio con l?Istituzione Le Mura continua. «La Città visibile è uno dei principali eventi culturali della nostra città ? dichiarano il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti ? e per l?Amministrazione comunale è un dovere sostenerla, soprattutto in un momento particolare come questo. Mai come adesso il sostegno alla cultura dev?essere forte, nonostante i necessari impedimenti dovuti alla pandemia. La stessa candidatura di Grosseto a ?Capitale della cultura 2024? da noi fortemente voluta, va in questa direzione. E anche la Città visibile e la Notte visibile, con la partecipazione attiva dei cittadini, sono parte integrante del progetto: la cultura mai come adesso rappresenta una scommessa vincente per la crescita di un territorio». Principio cardine dell?evento è l?adesione dei cittadini. «Lo spirito della manifestazione sta proprio nella partecipazione attiva dei cittadini alle iniziative culturali ? spiegano il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari, e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa ? seguendo la medesima linea che da sempre guida la nostra azione di organizzazione e promozione di iniziative. La Notte visibile è un?occasione preziosa per mettere in mostra il proprio talento, offrire un contributo alla città e farne vivere il cuore. Ci aspettiamo, come di consueto, una grande partecipazione. Legando questa edizione al lavoro di Bianciardi, chiedendoci cosa rimane del mito della provincia come serbatoio di nuove e spontanee forze di rinnovamento». Un?unione, quella con l?Istituzione Le Mura, che va avanti dallo scorso anno e che ha portato i risultati attesi. «La città ha risposto con entusiasmo alla proposta della nuova location della Notte visibile ? spiega il presidente dell?Istituzione Le Mura, Alessandro Capitani ?: i animando le nostre storiche Mura e visitando mostre, assi- NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA stendo a performance, ascoltando musica. Nel 2021 l?obiettivo è replicare quel successo. Iniziative come questa sono il veicolo ideale per animare il monumento-simbolo della nostra città che deve tornare pienamente ad essere parte integrante della vita di tutti i grossetani». ?LO SGUARDO DELLA SCUOLA? SULLA PANDEMIA: UN CORSO DI CINEMA CHE DIVENTA UN VIDEO È incentrato su ?Lo sguardo della scuola?, il nuovo progetto cinematografico che è in corso di realizzazione al Tecnico Grafica e Comunicazione del Polo Bianciardi, con docenti di fama nazionale come il regista Francesco Falaschi e lo sceneggiatore Alessio Brizzi. Anche grazie ad un bando vinto del MIUR e del MIBACT, il progetto prosegue l?esperienza degli anni scorsi, nell?ambito del Piano Nazionale Cinema per la scuola. Quest?anno è iniziato a novembre 2020 e si è rivolto alle classi prime e seconde del Tecnico della Grafica e Comunicazione del Polo Bianciardi e sta procedendo attraverso una serie di visioni guidate (lungometraggi e cortometraggi), e di lezioni sul linguaggio delle immagini. ?Lo sguardo della scuola? parte dal presupposto che padroneggiare il linguaggio delle immagini sia indispensabile per le nuove generazioni: dopo una prima fase teorica di apprendimento, infatti, si sta esprimendo in un?attività praticotecnica in cui gli studenti sono pienamente coinvolti: dalle riprese al montaggio, dalla creazione di backstage fotografici e video, al missaggio del prodotto finito. Hanno affiancato il regista grossetano alcuni suoi ormai storici collaboratori: Alessio Brizzi, soprattutto per la sceneggiatura; Giancarlo Alessandrini, operatore e montatore; Francesca Papini per la produzione e organizzazione generale. Molti i docenti coinvolti, tra i quali il prof. Michele Ranieri durante le lezioni teorico pratiche e la prof. Bonaccorsi per il coordinamento. Durante il percorso formativo, nella fase dello studio del montaggio, gli studenti hanno avuto l?opportunità di seguire anche le lezioni di ospiti altamente qualificati come Edoardo Massie- Cala Violina, accesso con prenotazione online in estate Nell?estate 2021 alla spiaggia di Cala Violina si accederà solo su prenotazione on line attraverso un sito web che gestirà le richieste per il parcheggio e per l?accesso alla cala. Un contributo simbolico di 2 euro per accedere alla spiaggia. Ingresso gratis fino a 12 anni « Dopo l?esperienza dello scorso anno ? spiegano il sindaco Francesca Travison e l?assessore al Turismo Silvia Travison ? dovevamo necessariamente regolamentare l?ingresso a Cala Violina. Nonostante le normative anticontagio, nell?estate 2020 si sono verificati non pochi problemi di affollamento e di mancata cura del patrimonio naturale. Spesso abbiamo dovuto fare i conti con rifiuti abbandonati, falò abusivi e accessi non autorizzati con i cavalli. Cala Violina è un gioiello naturalistico da tutelare, è il nostro biglietto da visita più conosciuto e importante. Abbiamo così deciso di incrementare i servizi a fronte di una diminuzione del numero di bagnanti presenti sulla spiaggia. Ogni giorno potrà accedere alla spiaggia solo un numero limitato di persone. Per l?ingresso verrà chiesto, oltre alla prenotazione, un piccolo contributo di 2 euro: una quota minima utile a sensibilizzare i bagnanti e nel contempo a gestire al meglio la spiaggia. Saranno infatti presenti degli steward che controlleranno le prenotazioni e il corretto utilizzo della cala e dell?area boschiva. Il personale, formato proprio per accogliere i turisti, sarà di supporto a tutte le persone che vorranno trascorrere una giornata nella nostra spiaggia. Resta infine il pagamento del ticket per il parcheggio di Val Molina: la quota a giornata è pari a 10 euro. Sarà possibile prenotare anche solo l?accesso in spiaggia, quindi arrivando in bicicletta o a piedi dai vari accessi dislocati nell?area delle Costiere». Il sito sarà online prima dell?inizio della stagione estiva e l?accesso regolamentato a Cala Violina sarà attivo dal primo giugno fino al 10 settembre. «Abbiamo il compito di tutelare al meglio un patrimonio che ci invidiano in tutta Italia e non solo ? continuano il sindaco e l?assessore ?. Le regole anticontagio, che anche quest?estate dovranno essere rispettate, ci danno la possibilità di testare l?organizzazione al meglio. La scelta di creare un sito e non una App è stata presa in accordo con la società in house Netspring, che si occupa della creazione del portale, per rendere ancora più facile la prenotazione: l?utente non dovrà scaricare alcuna applicazione ma potrà semplicemente entrare sul sito, inserire i suoi dati, scegliere il giorno di arrivo e versare il suo contributo». Sul sito, poi, saranno inserite le regole da rispettare in spiaggia, come i divieti di abbandonare rifiuti, di fumare, di portare via sabbia, conchiglie e sassi, e il divieto d?accesso per i cani e i cavalli. LE NEWS ? 119 LE NEWS Una mandibola di rinoceronte al Museo di storia naturale Ritrovata ad Arcille (Campagnatico) e restaurata dalla Soprintendenza la mandibola di rinoceronte del Pleistocene si trova esposta al Museo di storia naturale a Grosseto. Un?attrazione in più per i visitatori quando la struttura riaprirà al pubblico A lla riapertura dei musei ci sarà da ammirare un reperto eccezionale in più per i visitatori del Museo di storia naturale della Maremma con sede a Grosseto. La struttura museale di Fondazione Grosseto Cultura diretta da Andrea Sforzi, infatti, ora ospita in una delle vetrine al secondo piano una mandibola di rinoceronte risalente al Pleistocene. Ma che ci faceva un rinoceronte in Maremma in quell?era geologica? «Nel tempo ? spiega il direttore del Museo di storia naturale della Maremma, Andrea Sforzi ? molte forme animali e vegetali diverse si sono susseguite nel territorio nel quale attualmente viviamo. Soprattutto nel Pleistocene la fauna esistente era molto simile a quella africana: c?erano iene, leoni e appunto rinoceronti. Per questo capita ogni tanto nel nostro territorio di trovare ancora reperti fossili molto importanti di queste specie. Proprio com?è accaduto recentemente nell?area di Arcille: su segnalazione di Riccardo Chessa, infatti, è stata ritrovata una mandibola di rinoceronte. Si tratta di Stephanorhinus etruscus, una specie nota nell?intervallo tra 2.6/2.5 e 1.7/1.6 milioni di anni fa. Era un rinoceronte di ambiente misto, probabilmente dotato di labbro prensile. Un po? un sostituto ecologico dell?attuale rinoceronte nero, Diceros bicornis, ma più leggero e scattante, con arti relativamente più slancia- 120 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 ti. Il reperto è stato affidato agli esperti della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Siena, Grosseto e Arezzo: il restauro è concluso e finalmente possiamo ospitare la mandibola nel nostro museo. Con la speranza di poterla presto mostrare al pubblico». La responsabile del recupero, per la Soprintendenza, è stata Simona Pozzi. «Mi sono occupata del restauro di questo magnifico reperto fin dal momento in cui è stato rinvenuto nei pressi di Arcille ? spiega Simona Pozzi ? e questo è stato senza dubbio un vantaggio per le operazioni di recupero. Avere un restauratore fin dai primi momenti è fondamentale per riuscire ad avere la migliore conservazione possibile. In seguito al ritrovamento, al laboratorio della Soprintendenza ci siamo occupati della ripulitura, della conservazione e dell?integrazione delle parti mancanti». E il risultato è già esposto in una vetrina del Museo di storia naturale della Maremma. In attesa che le disposizioni antiCovid permettano la riapertura delle strutture museali, è possibile ammirare la mandibola di rinoceronte e ascoltare la sua storia nell?ultimo video della serie ?Fondazione racconta? dedicato al Museo di storia naturale e a questo reperto, pubblicato sui canali social (Facebook e Instagram) di Fondazione Grosseto Cultura. ri, considerato il ?mago? del trailer italiano, premiato creatore di trailer di moltissimi film d?autore sia drammatici che commedie, e di Leonardo Moggi, docente di cinema e responsabile del progetto regionale Lanterne Magiche. ?La fase più coinvolgente di ?Lo sguardo della scuola? ? si legge in una nota ? è stata quella che ha messo in gioco in forma di laboratorio la creatività degli studenti, che stanno realizzando un video collettivo in modalità partecipativa. Il filmato si basa su idee raccolte proprio dai ragazzi mediante un questionario approntato insieme agli esperti. Il film racconterà l?esperienza personale, privata ma soprattutto scolastica, di un rappresentativo gruppo di studenti durante la pandemia, vissuta in un periodo cruciale come l?adolescenza. Ne sta emergendo il ritratto diretto e autentico di un percorso difficile, ma che ha dimostrato la grande capacità dei giovani di reagire con consapevolezza alle nuove modalità di lavoro imposte dalla DAD e, non ultimo, alle limitate possibilità relazionali dovute alla situazione d?emergenza. E infatti, proprio durante l?attuazione de ?Lo sguardo della scuola?, docenti e studenti sono riusciti a fare di necessità virtù, sia per le riprese in presenza, attuate secondo le norme anticovid, sia per il montaggio, reso possibile anche in remoto. Con i programmi di editing, sono stati realizzati, come esercitazione, degli efficaci trailer del film per Raicinema ?Ho tutto il tempo che vuoi? diretto da Falaschi insieme agli allievi della Scuola ?Storie di cinema?. I trailer saranno utilizzati per l?uscita sulle piattaforme Rai?. NUOVO SITO WEB PER IL GIARDINO VIAGGIO DI RITORNO A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Torna sul web con una nuova veste ?Viaggio di ritorno?, il giardino di arte contemporanea realizzato dall?artista e bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti, che nasce all?interno dello spazio naturale dell?agriturismo ?Podere - Il leccio? in loc. Buriano, nel Comune di Castiglione della Pescaia. La complessa situazione sanitaria che da ormai più di un anno ci affligge, non ha fermato Lacquaniti che ha proseguito nella creazione di nuove opere e ha lavorato affinché l?arte ambientale fosse sempre di più patrimonio di tutti. In questa ottica, ha rinnovato lo spazio virtuale dedicato al giardino, dando sempre più spazio alle immagini e al racconto, consentendo così ai visitatori virtuali di fare una vera e propria esperienza immersiva. L?artista fa sapere che le porte del giardino riapriranno a breve, non appena le disposizioni lo permetteranno, e che non mancheranno novità e proiezioni al futuro che a breve verranno svelate. ?Quello di ?Viaggio di ritorno? ? dichiara Rodolfo Lacquaniti ? è un progetto globale di espressione artistica che accomuna esperienze creative eterogenee legate ad un unico obiettivo: sollecitare l?uomo a prendere coscienza della propria natura vitale e primordiale, liberata dalle angosce e dalle sovrastrutture imposte da un ambiguo concetto di civiltà. Per questo, abbiamo ritenuto opportuno e necessario continuare a raccontare il giardino, anche a porte chiuse, consentendo ai visitatori che già ci conoscono e a quelli che ci raggiungeranno dalla primavera inoltrata di mantenere attiva la connessione con la nostra filosofia di vita e di arte. Chi conosce il giardino lo sa: tutte le installazioni sono realizzate con materiali di scarto e di recupero, permettendo agli oggetti che il ciclo produttivo ha escluso dalla comune concezione di pregio e di valore di continuare ad esistere. Ritengo ? prosegue Lacquaniti ? che opporsi fermamente al pregiudizio che riconosce come utile solo ciò che è funzionale al processo produttivo di consumo sia, anche in piena pandemia, un?azione da mettere in atto con forza. Sul nostro nuovo sito www.viaggiodiritorno.it abbiamo fatto esattamente questo, tessendo una tela fatta di opere, storie e immagini che raccontano non solo ciò che il giardino è ma anche e soprattutto cosa può diventare per ognuno di noi. Riapriremo presto ? conclude Lacquaniti ? con la presentazione del nostro nuovo spazio virtuale cogliamo l?occasione di comunicare a tutti i visitatori che, non appena possibile, forniremo tutte le informazioni per prenotare la visita e il soggiorno. La Maremma tornerà ad essere al centro della narrazione turistica del prossimo futuro, fare in modo che i visitatori vengano a conoscere una terra in cui l?ambiente è davvero al centro è un obiettivo verso cui tutti dovremmo tendere?. GROSSETO, UN LIBRO AD OGNI NUOVO NATO 2021 Prende il via il programma di promozione della lettura rivolto ai bambini nati nel 2021 e alle loro famiglie. Nell?ambito di Grosseto Città Che legge il Comune, Fondazione Grosseto Cultura e Fondazione Polo Universitario Grossetano collaborano con il Comitato Nazionale per il Centenario della nascita di Gianni Rodari, l?Accademia Drosselmeier di Bologna e Odeon Studio di Grosseto per questo importante progetto di promozione della lettura. Il libro scelto quest?anno per l?iniziativa è Castelli di Libri di Alessandro Sanna pubblicato in Italia da Franco Cosimo Panini e in Gran Bretagna dalla Tate Publishing. Il volume si distingue per la sua forza evocativa e per essere un?ode alla lettura e alle infinite possibilità che essa apre. L?autore e illustratore, noto per il suo lavoro a livello internazionale, è stato da pochissimo nominato Children?s Laureate 20202022, primo ambasciatore della lettura e della letteratura per ragazzi per il nostro paese, in dialogo con i Children?s Laurea- te di altre nazioni. ?La lettura è importantissima ? spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Agresti ? e questa iniziativa rappresenta un modo per promuoverla fin dalla più tenera età, con il coinvolgimento delle famiglie. Anche leggere ad alta voce ha un grande valore cognitivo e come Amministrazione vogliamo contribuire a favorire questo approccio. Ci teniamo a ringraziare tutti i soggetti coinvolti e anche i nostri uffici Anagrafe e Protocollo per la realizzazione pratica di questa iniziativa?. ?Donare libri ai bambini è uno dei gesti più benauguranti che si possano compiere ? commenta la presidente della Fondazione Polo Universitario Grossetano, Gabriella Papponi Morelli ? ispirando i genitori ad accompagnare la crescita dei ragazzi con il piacere della lettura; attraverso i libri essi potranno formarsi, specializzarsi, divertirsi e prepararsi ad essere cittadini sensibili e consapevoli. Sosteniamo con entusiasmo la promozione della lettura perché siamo convinti che rappresenti una delle basi dello sviluppo della persona?. ?Grosseto Città che legge, progetto del quale siamo fieri di essere partner, è una delle iniziative culturali più importanti di quest?anno ? dice il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari ? e inaugurare il programma di promozione della lettura donando un libro alle famiglie dei nuovi nati nel 2021 è sicuramente una scelta vincente che sosteniamo, perché l?amore per la lettura si costruisce fin da piccoli. Fondazione continuerà a fare la propria parte per diffondere il progetto sul territorio: le adesioni sono già molte e ci auguriamo che continuino a crescere?. L?iniziativa, istituita dall?Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi (Alir), si LE NEWS ? 121 LE NEWS avvale del sostegno della Bologna Children?s Book Fair, di Ibby Italia, dell?Associazione Italiana degli Editori e del Cepell. Tramite la Biblioteca Comunale Chelliana il libro di Sanna giungerà nelle case dei piccolissimi e sarà di ausilio ai genitori per avviare i propri figli alla scoperta del ?pianeta lettura? durante la loro crescita. ?Questa iniziativa rappresenta per noi la degna conclusione di un felice sodalizio ? commenta Grazia Gotti, presidente per il Comitato nazionale per il centenario della nascita di Gianni Rodari ? che ci vede impegnati su un fronte di comune interesse: la cultura e la promozione della letteratura a partire dai più piccoli?. ?Riceviamo costanti aggiornamenti sull?evolversi delle iniziative sul territorio grossetano ? afferma Petra Paoli per l?accademia Drosselmeier e per Odeon Studio ? quindi esprimiamo la soddisfazione del nostro lavorare insieme a questi progetti, augurandoci che sia solo l?inizio di una collaborazione efficace e gratificante. Siamo molto lieti di aver tessuto un filo ben saldo per questa importante sinergia?. GROSSETO SOTTOSCRIVE LA CARTA INTERNAZIONALE DELL?ARTIGIANATO ARTISTICO Grosseto è un territorio ricco di importanti attività artigianali e con una lunga tradizione di eccellenze locali. Da adesso anche questa porzione di Toscana e il suo grande patrimonio di saperi entrano nella Carta Internazionale dell?Artigianato artistico attraverso la sottoscrizione del Comune di Grosseto. Un percorso di valorizzazione promosso da Artex-Centro per l?Artigianato Artistico e tradizionale della Toscana insieme a Comune di Grosseto, CNA Grosseto e Confartigia- 122 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 nato Grosseto. Il 6 aprile scorso la firma che suggella la volontà di proseguire insieme nel progetto di tutela e promozione delle attività legate all?artigianato artistico tra il presidente Artex, Giovanni Lamioni, e il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Presenti nell?occasione anche l?assessore del Comune di Grosseto alle Attività produttive Riccardo Ginanneschi, il presidente di Cna Grosseto Riccardo Breda e il segretario di Confartigianato Grosseto Mauro Ciani. La Carta Internazionale dell?Artigianato Artistico è nata dieci anni fa da un lungo percorso di condivisione e confronto e si è affermata come una base comune per la costruzione di strategie per lo sviluppo, la valorizzazione, la tutela e la promozione dell?artigianato artistico a livello nazionale e internazionale. Negli anni la rete di soggetti coinvolti si è allargata e rafforzata: ad oggi la Carta è sottoscritta da 9 paesi, 15 regioni italiane, 3 regioni francesi, e 15 soggetti tecnici specializzati, nazionali e internazionali. Tra gli obiettivi del documento: una maggiore comunicazione e promozione; progetti specifici e personalizzati di internazionalizzazione e commercializzazione; percorsi di innovazione ad hoc; rapporti costanti e creativi con il mondo dell?istruzione e della formazione; rapporti sinergici con le altre risorse del territorio, come turismo e sistema culturale. Ora anche Grosseto e le sue attività artigianali entrano in questa rete. ?La parola artigiano ? affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore alle Attività produttive, Riccardo Ginanneschi ? deriva dall?ars latina, cioè dall?arte, ovvero dall?abilità di creare qualcosa di unico e originale con le proprie mani. Firmando la Carta Internazionale dell?Artigia- nato Artistico intendiamo tutelare questo saper fare e sostenere iniziative per la valorizzazione e lo sviluppo dell?artigianato artistico e tradizionale, entrando a far parte di una rete di soggetti che condividono valori e strategie per dare impulso al comparto. Parliamo di un tessuto produttivo costituito da microimprese, laboratori e piccole e medie imprese radicati anche nel nostro territorio e ringraziamo Artex, Confartigianto e Cna per aver creato questa sinergia?. ?L?artigianato artistico ? dichiara Giovanni Lamioni, presidente Artex ? caratterizza il territorio e ne segue lo sviluppo, raccogliendo e valorizzando le tracce che la storia vi ha lasciato E? un patrimonio vivo e in movimento, che va fortemente incentivato perché da solo rappresenta uno dei più importanti motori economici e occupazionali. In un momento così difficile, questo accordo assume un significato più alto, di prospettiva e lungimiranza, per uno sviluppo consapevole e sostenibile di realtà portanti del tessuto produttivo e sociale di questa area. Attraverso la Carta avviamo un nuovo percorso che si avvarrà di virtuose collaborazioni tra diversi soggetti, pubblici e privati?. ?Abbiamo accolto con piacere ? dice Riccardo Breda, presidente di Cna Grosseto ? l?invito a sottoscrivere la Carta internazionale dell?Artigianato Artistico. Si tratta di un settore talvolta, ingiustamente, sottovalutato che invece conserva nel tempo i tratti caratteristici dei mestieri artigiani: la manualità e la creatività, che diventa spesso vera e propria espressione artistica. Inoltre, l?artigianato artistico e tradizionale è un comparto particolarmente importante per il nostro territorio, collegato anche ad altri ambiti, primo tra tutti il turismo, che in questo momento così difficile per tutte le imprese artigiane, potrà godere di partnership e collaborazioni in grado di dare nuovo impulso al settore?. ?Tutto ciò che sostiene e supporta l?artigianato ? spiega il segretario di Confartigianato Grosseto Mauro Ciani ? deve essere accolto favorevolmente. Entrare a far parte della Carta Internazionale dell?Artigianato artistico attraverso la sottoscrizione del Comune di Grosseto ci consente di rappresentare con maggiore e rinnovata forza gli interessi generali delle piccole imprese artigiane artistiche valorizzare l?artigianato artistico significa valorizzare la nostra Storia e le nostre tradizioni, perché proprio da queste attività emergono antichi mestieri e saperi che ci identificano. L?artigianato artistico è una risorsa per la conservazione della nostra identità oltre che un ulteriore volano per creare nuove eccellenze. È il primo passo verso un rinnovato spirito imprenditoriale che oltre a dare supporto alla piccole e pic- colissime imprese del territorio farà conoscere le qualità e unicità del Made in Maremma?. ?DALLA NATURA ALL?AMBIENTE?, UNA RIFLESSIONE DA PARTE DI ADF PER LA GIORNATA MONDIALE DELL?ACQUA Fonte di vita e di benessere per l?umanità e per l?ambiente, elemento centrale e imprescindibile che la Terra ci dona. In occasione della Giornata Mondiale dell?Acqua (World Water Day) del 22 marzo scorso, AdF ha invitato a riflettere sull?importanza della risorsa idrica nelle nostre vite e in quella del pianeta. Una ricorrenza che, come lo scorso anno, è caduta in un momento di emergenza sanitaria globale durante il quale ci troviamo ad affrontare la precarietà e fragilità nostre e dell?ambiente che abitiamo: proprio per questo, siamo chiamati a rispettare le risorse che la natura ci mette a disposizione. ?Anche quest?anno ? ha sottolineato il presidente di AdF Roberto Renai ? la pandemia continua a stravolgere le nostre vite, portandoci a ripensare e rimodulare i nostri stili di vita. In uno scenario di profondi cambiamenti e collegandoci al concetto di ?Valorizzare l?acqua?, tema a cui in questo 2021 è stata dedicata a livello internazionale la data simbolo del 22 marzo, vogliamo stimolare una riflessione sulla centralità dell?acqua, per ricordarci quanto ogni forma di vita viene da essa e come sia importante rispettarla in ogni parte del suo ciclo?. ?L?acqua ? ha proseguito Renai ? è un dono della natura che ci viene prestato e che va gestito con cura, attenzione, responsabilità e sostenibilità. Noi di AdF la raccogliamo alla fonte, la forniamo sicura e pota- La MTB nazionale giovanile protagonista a Scansano Importante appuntamento di mountain bike nazionale giovanile domenica 9 maggio a Scansano cornice di una competizione off road, valida come prova del circuito del Gran Prix Centro Italia Giovanile e prova del Campionato Italiano Giovanile di società I l calendario del settore fuoristrada della Fci, propone, nella giornata di domenica 9 maggio, l?importante appuntamento del 1^ trofeo Città di Scansano. La competizione off road ? si parla ovviamente della specialità olimpica del cross country considerato che al via saranno impegnati biker delle categorie Esordienti (13/14 anni) ed Allievi (15/16) ? è valida come prova del circuito del Gran Prix Centro Italia Giovanile e prova del Campionato Italiano Giovanile di società. Si prospetta una presenza di circa 600 bikers in quel di Scansano, per una giornata importante anche per il territorio toscano, ed il movimento giovanile della zona. Scansano è un comune di circa 4500 abitanti della provincia di Grosseto ed è noto per aver conferito la denominazione al Morellino di Scansano, vino rosso DOCG prodotto nella zona. Tutto è pronto per il grande evento con il tecnico nazionale Enrico Martello che ha predisposto un tracciato di 3200 metri, che si snoda nelle pendici dell?Agriturismo ristorante Gli Olmi & La Poderina, struttura completamente a disposizione per l?organizzazione dell?evento. La manifestazione è sponsorizzata dalla locale amministrazione comunale, con il primo cittadino, Francesco Marchi (insieme alla sua giunta) che si è adoperato per portare questo evento nel suo paese. Ovviamente saranno messe in atto tutte le procedure per quanto concerne la sicurezza dei partecipanti, adottando le normative anti Covid, imposte dai vari enti competenti. In cabina di regia il Team Centro Italia scuola ciclismo Dario Cioni. ?In un momento così difficile, delicato ? sottolinea Pierangelo Brinchi presidente del comitato del Gran Prix Centro Italia Giovanile, vice presidente della Fci Lazio e presidente della società organizzatrice ? ho avuto la fortuna di trovare delle persone straordinarie: dagli sponsor che ringraziamo di cuore (con in testa la Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, nelle persone del presidente Benedetto Grechi e del direttore Sergio Bucci, Trasporti Cevolo, Legnami Confaloni), alla locale amministrazione comunale, dai volontari fino a coloro che fanno parte del nostro circuito e del mio team, che credono fortemente a questo evento. Praticare sport, organizzare eventi, in perfetta sicurezza, è sinonimo di vita e di ritorno alla normalità. Parliamo di giovani bikers che hanno voglia di divertirsi, di confrontarsi, di praticare la mountain bike. Dietro c?è un grande lavoro ? conclude Brinchi ? ma sono fiero ed orgoglioso di mettere in atto questa giornata nazionale giovanile?. LE NEWS ? 123 LE NEWS ?Facciamo diventare tutta la Maremma Spighe Verdi 2021? ?Facciamo diventare tutta la Maremma Spighe Verdi 2021?, la certificazione di Fee e Confagricoltura. È il messaggio che lancia Attilio Tocchi, presidente di Confagricoltura Grosseto nell?approssimarsi della scadenza per le candidature dei comuni alla edizione 2021 prevista per il 12 maggio ? Facciamo diventare tutta la Maremma ?Spighe Verdi? perché ne abbiamo tutte le caratteristiche?. È il messaggio che lancia Attilio Tocchi, presidente di Confagricoltura Grosseto nell?approssimarsi della scadenza per le candidature alla edizione 2021 di Spighe Verdi, il programma della FEE Italia, Foundation for Environmental Education, realizzato in collaborazione con Confagricoltura. Si tratta di un progetto nato sei anni fa per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all?ambiente e alla qualità della vita dell?intera comunità. ?Tutti i comuni maremmani, nessuno escluso ? sostiene Tocchi ? ha le possibilità di aderire a questo programma che rappresenta un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un?ottica di occupazione?. Ricordiamo che Massa Marittima è stato già insignito più volte di questo riconoscimento, come pure Castiglione della Pescaia, in quanto comuni rurali virtuosi nell?ambito della sostenibilità. Ma quali sono gli elementi che rendono una amministrazione ?Spighe Verdi?? ?L?agricoltura ha un ruolo determinante nel programma ? spiega il presidente di 124 ? Maremma Magazine ?Maggio 2021 Confagricoltura Grosseto ? perché è il settore in cui avviene la vera rivoluzione culturale. Assumono tra l?altro rilievo l?educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l?innovazione in agricoltura, la qualità dell?offerta turistica, l?esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell?arredo urbano e l?accessibilità per tutti senza limitazioni. L?iter procedurale, certificato ISO 90012015 ? conclude il presidente Tocchi ? guida da sempre la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di esperti il raggiungimento del risultato finale. Adesso tocca ai Comuni saper cogliere questa occasione che potrebbe far diventare tutta la maremma territorio d?eccellenza certificata Spighe Verdi?. Le amministrazioni comunali possono candidarsi direttamente iscrivendosi sul sito www.spigheverdi.net dal quale è possibile scaricare il Questionario 2021 e la Procedura Operativa 2021. I documenti relativi alla candidatura dovranno essere poi inoltrati entro il 12 maggio agli uffici di FEE Italia, in forma cartacea. bile alla comunità e la restituiamo pulita all?ambiente. È un ciclo, qualcosa che ci viene donato dalla Terra e che alla Terra deve tornare. Dalla natura all?ambiente?. Per la Giornata Mondiale dell?Acqua AdF ha sempre creato momenti di incontro con i bambini e i ragazzi nell?ambito dei progetti di educazione ambientale promossi nelle scuole del territorio. Quest?anno, vista l?impossibilità di fare iniziative ?in presenza?, l?azienda ha ideato ?AdF educational?, un ?luogo virtuale? di incontro, crescita e confronto sulle buone pratiche nell?uso dell?acqua e sulla sostenibilità ambientale. Una iniziativa in linea con i progetti dell?Onu, il quale ha recentemente sviluppato un videogioco per insegnare ai ragazzi l?importanza della sostenibilità, e con gli obiettivi fissati dall?Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. ?AdF educational? è un progetto collaborativo e partecipato, messo a disposizione non solo di docenti e alunni ma anche di chiunque voglia approfondire le tematiche dei nostri progetti educativi. Una sezione dedicata del sito www.fiora.it, disponibile all?indirizzo www.fiora.it/adfeducational.html, dove AdF offre una serie di contenuti suddivisi per fasce di età, con presentazioni e pdf scaricabili e utilizzabili in aula, online o a casa, a cui a breve si aggiungeranno test di apprendimento, giochi interattivi e video. Protagonista di tutti i materiali la nostra acqua, fonte di vita e di benessere per l?umanità e per l?ambiente, risorsa preziosa che viene dalla natura e che restituiamo pulita all?ambiente. GROSSETO IN EUROVISIONE IL GIORNO DI PASQUA La Chiesa evangelica battista di Grosseto, in via Piave 17, il 4 aprile scorso ha fatto da cornice in eurovisione su RAI 2 al Culto Evangelico di Pasqua. Il rito è stato presieduto dal pastore della comunità, Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Coordinamento musicale di Alberto Annarilli e Francesco Iannitti, Ministero musicale dell?Unione battista (UCEBI). Flauto: Jana Hildebrandt; violoncello: Michele Lanzini; pianoforte: Francesco Iannitti Piromallo. Soprano: Silvia Striato; contralto: Amanda Ferri; tenore: Matteo Bagni; baritono: Gabriele Spina. In esterna, hanno cantato elementi dell?Associazione Musicale Luigi Antonio Sabbatini di Albano Laziale e del coro Voices of Grace di Ariccia, diretti da Alberto Annarilli. Alle percus- sioni Matteo Martizzi. Nell?occasione sono stati trasmessi anche degli intercalari contenenti riprese all?aperto alle tombe di Vetulonia ed al parco archeologico di Roselle. ?WILD TUSCANY?, LANCIATI I VIDEO PROMOZIONALI DEDICATI ALLE COLLINE DEL FIORA ?Ricomincio da tre?: per far ripartire il turismo duramente colpito dalla pandemia e valorizzare un territorio di grande qualità.Tre comuni, Manciano, Pitigliano e Sorano, si sono messi insieme per un progetto di promozione dell?intero territorio delle Colline del Fiora. Una importante iniziativa che il sindaco di Manciano Mirco Morini spiega così: ?È la prima volta che tre Comuni limitrofi lavorano assieme per raggiungere lo stesso obiettivo, ovvero l?immediato rilancio turistico ed economico del territorio, prostrato da un lungo periodo di chiusure e da tutte le altre conseguenze della crisi pandemica?. Gli fa eco il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili: ?Il turismo è un settore strategico in tutta l?area del tufo e che sta subendo pesanti contraccolpi. Alcune aziende rischiano di non ripartire. Ecco perché occorreva un?iniziativa forte, una strategia ragionata e condivisa per evitare il peggio?. I primi importanti effetti di questa iniziativa sono stati lanciati in questi giorni. Si tratta di 4 video promozionali per l?estate 2021 ?Wild Tuscany?, che rappresentano il cuore della campagna di comunicazione turistica. In particolare, è stata realizzata la landing page Wild Tuscany in doppia lingua (italiano, inglese) https://www.wildtuscany.it/ dove sono on line i 4 video prodotti sui territori delle Colline del Fiora: un trailer dedicato ad ogni Comune ed uno che racconta tutte le Colline del Fiora. Gli elementi al centro dei video sono l?ambiente, i siti archeologici, il patrimonio storico e culturale, le terme e le eccellenze enogastronomiche. In programma anche la realizzazione di articoli, campagne facebook e instagram. Tutto il materiale prodotto sarà messo a disposizione degli operatori turistici. Strategia di promozione turistica. ?Insieme siamo più forti ? dichiarano i tre sindaci ? puntiamo su una strategia condivisa per promuovere con maggiore efficacia il nostro territorio. Questo è il senso del progetto ?Riparto da tre? e del lancio della campagna Wild Tuscany tesa a valorizzare la straordinaria bellezza delle Colline del Fiora. Ogni comune ha delle peculiarità che rappresentano un valore aggiunto per gli altri comuni che par- tecipano al progetto. Ogni comune aggiunge qualcosa di speciale. Uniti possiamo presentare al turista un?offerta davvero completa sotto tutti i punti di vista. Vogliamo dare una nuova energia al turismo delle Colline del Fiora per l?anno 2021 con questa campagna?. ?L?altro aspetto interessante ? aggiungono i sindaci di Manciano, Pitigliano e Sorano ? è che il materiale prodotto con Wild Tuscany, dai video alle foto, rappresentano un utile mediakit che i Comuni hanno realizzato con risorse proprie attraverso l?Unione dei Comuni delle Colline del Fiora e che mettono gratuitamente a disposizione di tutte le strutture ricettive, e più in generale di tutti gli operatori turistici del territorio, che hanno bisogno di contenuti di qualità per promuovere la loro attività mostrando la bellezza dei luoghi in cui operano. Ringraziamo i nostri assessori al Turismo, l?associazione Futuro e il consorzio Saturnia, che hanno realizzato il progetto, sottolineano infine i tre sindaci?. Ma il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni guarda anche oltre: ?Penso e, non da oggi, che il passo successivo dovrebbe essere la gestione unica da parte dei tre Comuni dei parchi archeologici e dei musei dell?intero territorio. So che è una scelta impegnativa ma dopo anni di gestioni separate e, dal mio punto di vista, non sempre adeguate, occorre cambiare decisamente rotta. La Regione potrebbe collaborare ad un progetto per molti aspetti innovativo che dunque dovrebbe assommare promozione e valorizzazione dei territori e gestione comune di quelli che sono veri giacimenti culturali. Il pubblico deve avere un ruolo importante in tutto questo assieme agli operatori turistici ed economici in genere?. Sicuramente una gran bella e originale iniziativa, utilissima e molto significativa. Bene hanno fatto questi tre sindaci, bene faranno anche altri sindaci a copiare queste proposte. Solo così potremo salvare i numerosi paesi collinari della nostra terra sia dal forte e progressivo spopolamento che dall?isolamento. Renzo Vatti LE NEWS ? 125 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane spa Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. 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