Maremma Magazine - Giugno 2020 - 3_Maremma Magazine 27/05/2020 10:48 Pagina 1 Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto ? Contiene I.R. M A G A Z I N E Che estate sarà per la Maremma? IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XVIII ? NUMERO 4 ? giugno 2020 ? ? 3,50 Nucleo Fenice, presentati i risultati: azioni dal valore di 38 milioni di euro Inoltre... ?Ripensiamo Castiglione della Pescaia?, pronta una manovra da 2,8 milioni di euro? Coronavirus, tra linee guida e nuove regole la Maremma prova a ripartire La Maremma nella Divina Commedia raccontata dal Sommo Poeta Morellino Classica Festival, ecco la nona edizione Le Bandiere Blu sventolano in quattro comuni della Maremma LA VOCE DEI LETTORI LA VOCE DEI LETTORI SCATTA UNA FOTO CON MAREMMA MAGAZINE! Scatta una foto con la rivista Maremma Magazine e partecipa al nostro contest. Sei un lettore di Maremma Magazine? Apprezzi la nostra rivista? La compri abitualmente in edicola? Allora, scatta una foto in cui sia visibile la copertina del nuovo numero di Maremma Magazine e partecipa al nostro contest. Lo scatto può essere inviato in redazione via mail a redazione@maremma-magazine.it oppure pubblicato sui social (FB e Instagram) con il tag ?Maremma Magazine? e l?hastag #contestmaremmamagazine. Ogni mese premieremo la foto più carina e/o simpatica. Il vincitore (decretato ad insindacabile giudizio della redazione) sarà reso noto ogni mese direttamente sul magazine cartaceo. In palio eccellenti vini maremmani, abbonamenti on line o cartacei annuali al nostro magazine, libri, CD, biglietti per concerti, pranzi o cene al ristorante. La Redazione COMMENTI DAL WEB E DAI SOCIAL Acquisto effettuato, una bella lettura sul mio PC, complimenti! Antonio Stelli Bellissima. Maremma Alberto Ottonelli Finalmente stamani ho di nuovo tra le mani Maremma Magazine di maggio! Grazie Celestino per aver superato quelle che immagino grandi difficoltà. Franco Minucci Sto riflettendo sul piacere che sto provando nel leggere su carta il nuovo Maremma Magazine di maggio! Come non condividere l?editoriale del suo direttore al quale auguro di superare questo momento di sconforto e difficoltà! La passione per il suo lavoro e l?amore per la sua Maremma risulteranno sicuramente vincenti! Grazie direttore per averci ridato Maremma Magazine... sfogliare il suo giornale è come fare una bella passeggiata su un territorio unico, meritevole di sempre maggiori fortune! Franco Minucci Stupenda come sempre la copertina che ci ha ricollegati alla natura splendida di questa terra meravigliosa, ci ha illuminato questa esistenza strana e ci ha ricondotto fuori: un merito grande il tuo e validissimo come sempre il tuo grande impegno verso tutti, anche con la generosa offerta del coupon. Dovremmo essere noi a venire incontro alle necessità di un editoria certamente in sofferenza e allora faremo almeno in modo di sollecitare tanti all?acquisto di questa rivista che parla di tutto, di tutti nel nostro territorio, portandone lontano il nome, le bellezze e le capacità umane. Grazie carissimo, ancora grazie per tutto quello che ci doni. Giuseppina Scotti Avete idee e consigli da darci, complimenti o critiche da fare, oppure più semplicemente volete commentare un articolo o dire la vostra su un certo argomento? Questo spazio è per voi. Scriveteci via mail all?indirizzo redazione@maremma-magazine.it Compatibilmente con lo spazio a disposizione pubblicheremo il vostro intervento. 6 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 14 32 SOMMARIO ViVi 14...........Si riparte! Ma che estate sarà per la Maremma toscana? Se lo chiedono in tanti... 22...........Pragmatismo e concretezza, i cardini dell?azione della Camera di Commercio per fronteggiare l?emergenza 28...........Nucleo Fenice, presentati i risultati: azioni dal valore di 38 milioni di euro 32...........?Ripensiamo Castiglione della Pescaia?, pronta una manovra da 2,8 milioni di euro 36...........Coronavirus, tra linee guida e nuove regole la Maremma prova a ripartire 40...........Hotellerie e Ristorazione: ansie, difficoltà e prospettive di due settori messi in ginocchio dal Coronavirus 44 ............Negozi e pubblici esercizi, in tanti hanno riaperto i battenti. Ma c?è anche chi ha deciso di aspettare tempi migliori 48...........?Noi ci siamo?, Morellino Classica Festival è pronto per la sua nona edizione 52...........?Più tutele, siamo un patrimonio straordinario da valorizzare?, l?appello dei piccoli musei al ministro Franceschini 56...........Le Bandiere Blu sventolano in quattro comuni della costa maremmana 60...........L?Abbazia di San Galgano: un luogo mistico, carico di storia, significati e? magia 68...........Tra ansie e voglia di rinascere: un itinerario alla scoperta prima di tutto di noi stessi? 56 72...........Il ?Villino Pastorelli?, una piccola perla nel cuore della città di Grosseto 76...........Subterraneo, il nuovo museo dedicato alla storia mineraria della città di Massa Marittima 80...........La Maremma nella Divina Commedia? raccontata dal Sommo Poeta 84...........AdF - Acquedotto del Fiora sempre più green al servizio del territorio 88...........Il lockdown non ha fermato il Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud 68 In copertina, un tramonto sulla costa maremmana Foto Federico Giussani SCoPRi C?è da vedere 92...........Parco Archeominerario di San Silvestro, un tuffo SOMMARIO ? 9 108 nella storia Briciole di storia 96...........Roccalbegna durante la guerra tra vicende tragiche e bizzarre Chicche di Maremma 100 ........?Panorama etrusco?, una bella esperienza giornalistica di oltre cinquant?anni fa che merita di essere ricordata L?angolo del libro 104 ........?La via Francigena in Toscana?, viaggio tra cultura, luoghi, storia e sapori a cura di Fausto Filidei 105 ........L?Argentariana, un altro numero da non perdere! 106 ........?L?ultima battaglia per la Divisione Acqui? raccontata da Caroppo e Vanni guSTA Vino e dintorni 116 118 108 ........AAA Morellino, consegnati in diretta streaming i premi d?eccellenza ai produttori WINE NEWS 110 ........InCantina ?Home edition?: in Toscana le cantine hanno accolto ?on line? i winelovers 111 ........Coronavirus, l?appello di Fedagripesca: ?Se il mondo del vino toscano non si allea, questa volta non usciremo dalla crisi? 111 ........Fattoria La Maliosa apre lo shop on line Di vino in cibo 112 ........ITS EAT, la fondazione con sede a Grosseto che forma specialisti nell?agroalimentare Il vino del mese 116..........AMOR, l?omaggio all?Ansonica e ad un bel vitigno autoctono, dell?azienda Morisfarms 10 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 La ricetta 118 ........La Pizza di scarola, una bontà a tavola, perfetta per tutte le occasioni LE nEWS 120 ........Grosseto, riaperta la Biblioteca Chelliana 121 ........Ombrone e sport binomio della fase due a Grosseto 121 ........Nuova illuminazione sulla pista ciclabile GrossetoMarina 122.........Banca Tema, c?è l?Help Desk per Turismo e Agricoltura 122.........Tema Vita, rinviato l?addebito delle quote associative 122 ........L?Argentario nella rete nazionale delle ciclovie 123 ........Saturnia, aperte le Cascate del Gorello 123 ........Fase-2 e Città visibile: ecco come cambia la rassegna 124 in programma a settembre 124..........Riaperti il parco archeologico di Baratti e Populonia e il Museo archeologico di Piombino 124.........Artemare Club: con Garibaldi in mille dal mare per la libertà 125 ........Nuova Solmine per i nosocomi di Grosseto e Piombino 126 ........Un matrimonio da favola con Angelo Garini. C?è il contest! 126 ........Turismo, ?Riparto da tre?: Pitigliano, Sorano e Manciano hanno convocato il tavolo tecnico 127 ..........Castiglione della Pescaia, riaperta la Biblioteca Comunale Italo Calvino di Piazza Garibaldi 127 ........Vivere d?istanti: Piombino pronta per il turismo che verrà L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Voglia di resistere e di tornare, per quanto sarà possibile, alla normalità! C he estate sarà per la Maremma? È la domanda, forse un po? retorica, che ci poniamo in copertina, ben sapendo che dare una risposta ad un simile quesito è, ad oggi, stante la complessità della situazione, praticamente impossibile. Ci provano nelle pagine che seguono alcuni operatori del settore turistico, dell?accoglienza, del commercio, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, costretti come sono a fare ricorso ad auspici ed immaginazione, perché di certezze ? almeno nel momento in cui scriviamo (27 maggio) ? ne abbiamo, tutti, veramente poche. Troppe, infatti, sono ancora le variabili che incidono in questo complicatissimo inizio 2020, un anno terribile che ci ha segnato e ci segnerà profondamente ancora per molti mesi, al punto che in tanti hanno deciso di considerarlo come un inciampo, un anno di transizione, e sono proiettati già al 2021. La botta, in effetti, è stata grossa e ci vorrà tempo, molto tempo per assorbirla. Sempre che questo possa avvenire, perché c?è anche chi sostiene ? e chi scrive è tra questi ? che il Coronavirus ci abbia proiettato improvvisamente in un?altra dimensione, dove niente sarà più come prima. Insomma, questa pandemia mondiale ha tracciato una netta linea di demarcazione tra un prima ed un dopo, dove tutti piano piano ? tra mille difficoltà ? stiamo entrando con cammino incerto, sguardo preoccupato e disorientamento generalizzato. L?aspetto che più angoscia, di questo nuovo mondo, in cui siamo stati catapultati, è quello di capire quanto il Covid-19 è riuscito a cambiarci dentro, nel profondo dell?animo. Quanto è riuscito a modificare le priorità di ognuno di noi, le abitudini, la voglia di socializzare, di frequentare luoghi, di consumare, di seguire le proprie passioni, ecc. E quanto, tutti questi cambiamenti si rifletteranno sulle dinamiche economiche e sociali del vivere quotidiano. A prima vista, se facciamo riferimento a ciò che ci raccontano le cronache di questi primi giorni post lockdown, sembra di vedere una società che ha solo voglia di tornare alla normalità e che dunque pare essere stata poco condizionata da ciò che è successo. Non potrebbero essere lette diversamente le immagini della movida che ci vengono propinate ? spesso e volentieri ? con toni allarmistici da un?informazione sempre pronta a demonizzare, a puntare il dito contro qualcuno o a cavalcare i trend che fanno audience e indignano, perché, si sa, dare ampio risalto a notizie preoccupanti e fare leva sulle paure dell?essere umano è da sempre la naturale tendenza dei media contemporanei. Ma questa è un?altra storia che magari approfondiremo un?altra volta. In realtà, movida a parte, la sensazione è che il Covid-19 ci abbia profondamente cambiati e che ci abbia tolto, in pochi mesi, dosi industriali di fiducia e serenità e forse anche un bel po? di anni di vita. C?è poco da girarci intorno. Oggi, a dominare gli stati d?animo di chi non vive di posto fisso e/o stipendio sicuro, ma deve fare i conti con la precarietà dell?economia, dei mercati e dei consumi, è la preoccupazione per il domani che viene ancora prima delle difficoltà del presente. Viviamo quasi in sospensione immersi in sentimenti non certo positivi che si chiamano ansia, apprensione, inquietudine, talvolta sconforto e rassegnazione. Un clima di incertezza e sfiducia che, unito alle problematiche economiche incontrate, rende tutto ovattato e di difficile lettura. Almeno in prospettiva. Dunque, per tornare alla domanda iniziale: che estate sarà per la Maremma? Ma, forse, sarebbe il caso di allargare il tiro e chiedersi: che futuro ci attende? La risposta si fa ancora più difficile, al punto che ci viene solo da dire che lo scopriremo solo vivendo, considerando che già esserci è un dono? Al resto penseremo giorno per giorno, con la consapevolezza di Soren Kierkegaard secondo il quale «La vita può essere capita solo all?indietro, ma va vissuta in avanti». E allora viviamola al meglio, impegnandoci alla stremo per centrare obiettivi, vecchi e nuovi! Del resto per chi fa impresa le sfide sono quotidiane ed ottimamente sintetizzate in un celebre discorso di Luigi Einaudi che affermava: «Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l?orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi». Tutto vero, come vera è la voglia di resistere e di tornare, per quanto sarà possibile, alla normalità! EDITORIALE ? 13 VIVI PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA EMERGENZA CORONAVIRUS Si riparte! Ma che estate sarà per la Maremma toscana? Se lo chiedono in tanti... Dopo quasi tre mesi di lockdown, finalmente, torniamo a parlare di futuro e a vivere il nostro presente. Ci aspettano, purtroppo, dei mesi complessi, vissuti tra la voglia di ripartire e le misure di sicurezza. In questa situazione, inoltre, persiste quella sensazione che non tutte le regole siano chiare e che la coscienza e l?educazione di ognuno di noi giochi un ruolo chiave F DI LORENZO MANTIGLIONI ase 2, fine lockdown, Italia. Potremmo iniziare così per descrivere la quotidianità riconquistata (?) dal nostro Belpaese. Partendo da lì, poi, dovremmo passare al domandarci quale sia il nuovo significato di ?quotidianità?, post Covid-19. ?Benvenuti nel nuovo mondo, signori! In un mondo dove il distanziamento sociale, le mascherine e la cultura del sospetto sugli infetti, è la legge!?, verrebbe da dire. Ecco, pensandoci bene, oggi rischiamo di restare prigionieri del classico stallo alla messicana: la paura minaccia l?economia, l?economia (se non riparte) minaccia la salute, la salute (se non garantita e protetta) minaccia di accrescere la paura. In mezzo a tutto questo, come ormai sappiamo da molte settimane, ci siamo noi. Tra la Fase 2, le riaperture, le insicurezze, l?autocertificazione sì o l?autocertificazione no, il metro di distanziamento che in Toscana diviene di quasi due, ma poi si ridimezza di nuovo, ci siamo noi. Noi che, da una vita, siamo commercianti, imprenditrici, poeti ed inse- 14 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 gnanti. Ecco, alla fine della fiera, detto tutto e il contrario di tutto, siamo noi che dobbiamo andare avanti e salvare il nostro futuro (partendo dal presente). Quindi, voi (noi!), avete capito tutto? Ogni ombrellone deve avere dieci metri quadrati d?isolamento, le attrezzature (come lettini e sdraio) vanno disinfettate ad ogni cambio di persona e se qualcuno ha per caso intenzione di fare un tuffo, si ricordi che la respirazione bocca a bocca non sarà possibile e che bisognerà trovare delle soluzioni per il contatto bagnino-annegante; per le strutture ricettive, gli ospiti devono sempre tenere la mascherina (e se non lo fanno?); nei ristoranti, bisogna sempre mantenere un metro di distanziamento tra i clienti, i buffet sono vietati ed è fortemente consigliato lo strumento delle prenotazioni. Se, per caso, a qualcuno viene il dubbio che la vita dei ristoratori, degli stabilimenti balneari e degli albergatori (tanto per fare qualche esempio) sia fortemente compromessa, la risposta sarà sempre la solita: Fase 2, fine lockdown, Italia. IL SETTORE BALNEARE Per cercare di capire che tipo di stagione turistica sarà quella che si sta per inaugurare abbiamo intervistato in primis due rappresentanti del comparto balneare: Enrico Franceschelli, Presidente provinciale e vice Presidente regionale Sib, nonché proprietario dello stabilimento balneare Agua Fria, a Castiglione della Pescaia e Simone Guerrini, Presidente Fiba e proprietario dello stabilimento balneare Moby Dick, a Marina di Grosseto. Enrico Franceschelli, cosa possiamo dire delle nuove regole relative al Covid-19? Sono generiche in molti casi e questo può portare ad avere varie interpretazioni. Ad esempio, in tema di distanziamento degli ombrelloni: è fondamentale capire tutte le misure corrette da mettere in pratica perché c?è il rischio, anche solo conteggiando male pochi centimetri tra due postazioni, di perdere molto spazio. Noi ci auguriamo, ovviamente, che ci sia un?interpretazione chiara e univoca da parte delle Istituzioni. Anche perché, GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? La voce di alcuni operatori del settore (balneare, accoglienza, servizi al turista) in vista della ormai imminente stagione estiva 2020 che si preannuncia assai complicata come tutti sanno, le autorità che effettueranno i controlli saranno molteplici. Molti stabilimenti rischieranno di perdere un numero sensibile di ombrelloni? In alcuni casi si perderà fino al sessanta per cento degli ombrelloni. È chiaro che le spiagge molto ampie, subiranno un po? meno questa situazione, magari sfruttando quelle aree che erano destinate alle attività sportive. Discorso diverso, invece, per quelle realtà in cui il centimetro può inficiare molto, in 16 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 ragione della capienza più ridotta della spiaggia. Vi siete sentiti, come categoria, tutelati dalle Istituzioni? Purtroppo devo segnalare che non siamo stati affatto interpellati per la formazione delle norme. Alla fine sono arrivate delle regole che noi non abbiamo né condiviso, né sollecitato. Secondo la nuova regolamentazione, i clienti che si troveranno sotto l?ombrellone, per raggiungere il mare, dovranno indossare la mascherina. Ma quando arriveranno sulla riva, dove potranno depositarla? E com?è quella storia dei salvataggi in mare per chi rischia di affogare? Toccherà mettere dei guardaroba, stile discoteca, lungo la battigia (ride). Purtroppo, restando seri, questa è una questione da chiarire. Per il tema dei salvataggi in mare ? sperando che non ce ne sia bisogno ? abbiamo un doppio problema: la respirazione bocca a bocca non potrà essere fatta e pure il contatto fisico sarà fortemente limitato. Comunque, anche in questo caso, aspettiamo delle soluzioni e delle regole precise e risolutive. Sul tema abbiamo sentito pure Simone Guerrini, Presidente Fiba e proprietario dello stabilimento balneare Moby Dick, a Marina di Grosseto. Sembrano chiare le nuove regole? Alcune cose sì, altre no. Per esempio: tra un ombrellone e l?altro deve essere garantito almeno un metro di corridoio per il passaggio delle persone oppure no? Stesso discorso per gli interventi dei bagnini. Quanto pesa l?ipotesi che, semmai la situazione dovesse peggiorare, si potrebbe chiudere tutto? Senza dubbio quest?anno bisognerà vivere la giornata. La regola principale è non fare assembramento, ma anche garantire una certa tranquillità al cliente con spazi più larghi. Che previsioni si possono fare su questa stagione? Si dovranno tirare le somme verso settembre, ottobre. La premessa è che IL MONDO DELL?ACCOGLIENZA Per capire qualcosa di più sulla situazione attuale post Lockdown in relazione al mondo dell?accoglienza in Maremma abbiamo dato voce in primis ad Anna Barberini, proprietaria di Be Vedetta - Relais, Townhouse, Lodges (Scarlino). Si riapre: le regole sono tutte chiare? Non chiarissime. Per esempio: cosa succede se un cliente si ammala di Coronavirus? Cosa dobbiamo fare nello specifico dal punto di vista procedurale? Questo è un problema molto serio, sia per il cliente ma anche per noi che dobbiamo rapportaci ad una situazione delicata di questo tipo. In fin dei conti, all?interno della nostra struttura, non siamo altro che una piccola comunità che deve interagire nella maniera adeguata e sicura. Considerando che sarà una stagione difficile in tutti i sensi, lei firmerebbe (ancor prima di aprire definitivamente) per raggiungere il sessanta per cento del bilancio dell?anno scorso? Lo firmerei molto volentieri, ma già il cinquanta per cento mi farebbe felice. Bisogna considerare che maggio non Agriturist, ?Ripartiamo dalla campagna e dai borghi? Foto Giacarlo Gabbrielli noi, compresi anche i clienti, dobbiamo assolutamente rispettare le regole. Di conseguenza, per fare un esempio: se un nostro cliente, in maniera del tutto comprensibile, si dimenticasse di indossare o di portare la mascherina, noi gliela forniremo immediatamente. Ripeto: il mio messaggio è quello che il cliente venga tutelato, rassicurato e inserito in un contesto sicuro. La speranza è che siano gli stessi turisti a cercare luoghi con un personale attento e professionale, rispettoso della sicurezza altrui. La vostra categoria, secondo lei, è stata sufficientemente tutelata dalle Istituzioni? Se contiamo che il settore balneare rappresenta circa il tredici per cento del Pil del nostro Paese, mi sentirei di dire che non è stato aiutato nella maniera doverosa. Devo dire, però, che l?estensione delle concessioni balneari, grazie all?ausilio della giunta di Grosseto, è stata una bella boccata d?ossigeno. Per questa ragione, penso che sia importante ringraziare tutta la giunta grossetana e, nello specifico, l?assessore Riccardo Megale. Hanno dimostrato molta vicinanza al settore balneare.? C i avviciniamo ad un?estate da trascorrere preferibilmente nel nostro Paese, senza affollamenti e con meno stress: una vacanza diversa, ?on the road? sulle strade poco battute, alla riscoperta dell?Italia dei borghi e delle campagne italiane, che contribuiranno a creare nuove esperienze e nuovi ricordi. ?L?agriturismo ? sostiene Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l?associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura ? può e deve giocare un ruolo chiave nell?estate della ?fase 2?. Muta radicalmente il concetto di turismo, che va ripensato e riorganizzato secondo le nuove esigenze del distanziamento sociale e della vacanza di prossimità. Termini certamente non affascinanti, che detteranno però le regole da osservare per il prossimo futuro?. ?Le nostre aziende ? aggiunge Congionti ? hanno tutte una caratteristica unica, coniugata in base alle diverse zone del nostra splendida Italia. In montagna, come al mare o in collina ci sono sempre contatto diretto con la natura, spazi ampi, sistemazioni indipendenti, appartamenti, lontananza dalla folla, dal chiasso, all?insegna del benessere e del buon cibo genuino e locale. Una vacanza che calza a pennello con le nuove esigenze per uscire dall?emergenza Covid-19?. Molte, tuttavia, sono le preoccupazioni degli imprenditori agrituristici, a partire dalla mancanza di liquidità e dai tributi da pagare. Numerose sono state le disdette e gli annullamenti a causa del lockdown, che ha totalmente azzerato i fatturati. Una perdita secca, tra ospitalità, ristorazione e fattorie didattiche che supera i 900mila euro. ?Ma come agricoltori ? precisa Congionti ? non ci siamo mai fermati e laddove è stato possibile abbiamo continuato a lavorare consegnando pasti e prodotti a domicilio?. Gli imprenditori agrituristici contano i danni, ma soprattutto guardano al futuro e chiedono di riprendere l?attività al più presto, con lo stesso trattamento che è stato riservato alle strutture alberghiere. ?La materia agrituristica è demandata alle Regioni ? osserva Congionti ? ma in questo momento è necessario un coordinamento dell?azione politica, con regole semplici, immediate, meno gravose sul fronte burocratico, che permettano a tutti gli operatori di ripartire, alla stessa velocità e con gli stessi tempi in ogni parte d?Italia?. ?Per l?estate, in alcune località, ci sono pure timidi segnali che potrebbero concretizzarsi in presenze di stranieri ? conclude il presidente di Agriturist ?. Siamo pronti a ricominciare e a farlo in piena sicurezza?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI Grosseto, al via il servizio di pattugliamento a cavallo sul litorale Cavalieri e amazzoni pronti a dare informazioni sul rispetto delle norme per il contenimento del Coronavirus sulle spiagge di Marina di Grosseto e di Principina mare, ma anche in pineta. Il servizio di pattugliamento a cavallo sarà operativo nei fine settimana È partito a metà maggio a Grosseto il servizio di pattugliamento a cavallo sulla costa con i vigili volontari inseriti nel circuito della Polizia municipale e della Protezione civile comunale. Sabato 16 e domenica 17 maggio otto volontari, tra cavalieri e amazzoni, si sono alternati la mattina e il pomeriggio sulle spiagge di Marina di Grosseto e di Principina mare e in pineta. In particolare, i vigili volontari a cavallo hanno effettuato ed effettueranno nei fine settimana un servizio informativo sull?uso delle mascherine, sul distanziamento sociale e su altri dettami normativi. Non solo. In caso di bisogno saranno in grado di distribuire le 18 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 mascherine a chi ne sarà sprovvisto. ?Il pattugliamento del litorale a cavallo ? spiegano il sindaco Anton- francesco Vivarelli Colonna e l?assessore alla Polizia municipale Fausto Turbanti ? non è una novità per la nostra amministrazione, che in genere lo attiva per la stagione balneare, ma vista l?eccezionalità del periodo che stiamo vivendo abbiamo deciso di anticipare l?inizio del servizio e di dedicare questa risorsa per rafforzare il lavoro di informazione al cittadino riguardo alle ordinanze, ai decreti e in generale alla normativa legata al Coronavirus?. Il servizio di pattugliamento a cavallo sarà operativo nei fine settimana. c?è stato e giugno sarà al ribasso. Confido molto in luglio ed agosto, ma settembre e ottobre sono delle grandi incognite. È chiaro che se non potremmo contare sulla presenza dei turisti stranieri, la situazione si complica. Considerando che siamo un Paese prettamente turistico e che, quindi, la vostra categoria è una ricchezza per l?Italia, vi siete sentiti tutelati dalle Istituzioni? No, non ci sentiamo tutelati. Le mosse che sono state fatte, soprattutto quelle governative, non sono state risolutive. C?è da dire che noi, in base alla stagione corrente, costruiremo quella futura e quindi necessitiamo di molti più aiuti. Devo aggiungere, infine, che una grande battaglia da fare nel nostro Paese è quella relativa all?abbassamento dei costi del lavoro. Questa è una questione davvero vitale. Temete, semmai la situazione dovesse precipitare dal punto di vista dei contagi (e tutti ci auguriamo proprio di no), di dover richiudere con una nuova fase di lockdown? Questa è la nostra paura più grande. Pensiamo, ad esempio, se ci fosse una nuova chiusura verso la fine di luglio. Per noi, dal punto di vista del fatturato, degli investimenti e del personale, sarebbe una catastrofe. Sempre per il comparto accoglienza abbiamo posto le nostre domande anche a Stefania Marconi, direttrice del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola (Monte Argentario). Sono chiare le regole per la riapertura? La sensazione è che sia tutto in evoluzione, anche se ovviamente ci stiamo adeguando a tutte le norme. Leggendo le nuove regole a seguito del Covid-19, si nota l?obbligo per i clienti di tenere la mascherina mentre si trovano all?interno delle aree comuni degli alberghi. La domanda è questa: se un cliente, particolarmente maleducato, decide di non indossare la mascherina, voi cosa potete fare nello specifico? È chiaro che tutti quanti noi saremo tenuti a rispettare le regole. La bravura di chi sa stare al pubblico è proprio quella di ricorrere, con educazione ed esperienza, ad invitare gli ospiti a comportarsi nella maniera più consona. Ovviamente, resta fondamentale promuovere ???? Stefania Marconi, direttrice del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola (Monte Argentario): ?Che stagione sarà? La previsione che facciamo è questa: giugno sarà un mese particolarmente difficile, mentre speriamo di andare molto meglio nei mesi successivi. Sarà una lunga battaglia. Dovremo stare molto attenti, tenendo il passo con il mercato? Nella foto uno scorcio del Boutique Hotel Torre di Cala Piccola (Monte Argentario) tutta la cartellonistica e le indicazioni atte a ricordare il distanziamento sociale e tutte le altre buone pratiche. Segnalo che, a seguito della pandemia, è nata una sorta di coscienza e di attenzione maggiore tra la nostra gente. Lo Stato ha dato la percezione di comprendere tutte le problematiche della vostra categoria? Un problema per noi centrale è quello della liquidità. Serve un aiuto per i dipendenti e per tutte le spese che andremo ad affrontare. Purtroppo il turismo è stato il primo a chiudere e l?ultimo a riaprire. Chiaramente è ovvio che serve molto di più, finora gli interventi non sono stati sufficienti. Qual è la previsione che fate sulla stagione che verrà? La valutazione che facciamo è questa: giugno sarà un mese particolarmente difficile, mentre speriamo di andare molto meglio nei mesi successivi. Sarà una lunga battaglia. Dovremo stare molto attenti, tenendo il passo con il mercato. SERVIZI AL TURISTA Per il settore servizi al turista abbiamo parlato con Gianluca Soldateschi, presidente della cooperativa Le Orme. Qual è la situazione del vostro settore a seguito della crisi pandemica? Noi, purtroppo, siamo fermi dall?inizio del lockdown. E abbiamo perso dei mesi importantissimi come aprile e maggio. Siamo, oggi, in una fase di ripartenza ma è una ripartenza lenta anche perché il turismo è totalmente fermo. Posso dire, senza ombra di dubbio, che la stagione è già compromessa, quella primaverile addirittura inesistente. Sarà veramente un anno difficile. Aggiungo, inoltre, che le Istituzioni nei nostri confronti hanno registrato delle forti mancanze. La nostra professione, per esempio, non è stata assolutamente normata (a differenza di molte altre). Cosa potrebbero fare oggi le Istituzioni nei vostri confronti? Noi, fino ad ora, come unico aiuto abbiamo avuto quello di poter accedere alla Cassa integrazione. Che, detto francamente, è solo una soluzione tampone. Come categoria chiediamo defiscalizzazione e degli investimenti, da parte del governo, a fondo perduto in maniera sostanziosa. Avete già calcolato, indicativamente, le perdite che il vostro settore subirà durante questa stagione? Tanto. Bisogna considerare che aprile e maggio sono stati completamenti cancellati. Per i mesi successivi spero che la situazione possa decisamente migliorare. Sulla situazione attuale e sulle aspettative relative alla stagione turistica 2020 abbiamo rivolto alcune domande a Fabiola Favilli, Presidente Confguide. La vostra categoria, purtroppo, non è mai stata oggetto della dialettica delle Istituzioni, giusto? Non siamo mai stati menzionati e questo ci addolora molto. Chiediamo un fondo speciale perché la nostra stagione è indubbiamente compromessa in maniera irreversibile. Senza gli stranieri e senza un sistema turistico funzionante è davvero difficile ripartire. Le faccio un esempio: si è parlato molto dell?importanza dei musei ? giustamente ? ma nessuno si è ricordato del PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI ???? Fabiola Favilli, presidente Confguide: ?Senza gli stranieri e senza un sistema turistico funzionante è davvero difficile ripartire? ruolo che giochiamo noi in quell?ambito. Basti solo pensare alle nostre campagne promozionali che, in fin dei conti, creano indotto per tutta la Maremma. C?è un elemento in più che frena la vostra ripartenza: la possibile paura del turista di tornare a viaggiare. Noi in questo periodo lavoravamo molto con le gite scolastiche e con gli anziani, non so oggi quanta voglia ci sia nel tornare a muoversi. L a voce delle agenzie di viaggio arriva da un comunicato congiunto stilato dai titolari di alcune realtà cittadine. «Negli ultimi due mesi ? si legge nel testo ? abbiamo vissuto un?esperienza unica che ci ha portato a cambiare tante nostre abitudini, abbiamo dovuto chiudere i nostri uffici pieni di cataloghi colorati ma continuando a lavorare da casa. Abbiamo dato assistenza a molti di voi che si trovavano in vacanza ed insieme ai nostri partner tour operator vi abbiamo fatto rientrare al sicuro. Ci siamo occupati delle vostre prenotazioni in modo che possano diventare nuovamente bei viaggi, appena sarà possibile, insieme ai nostri validi partner commerciali. Per i viaggi annullati a causa del covid-19, il Governo italiano ha deciso che saranno emessi voucher rimborso 20 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Fermo restando che siamo una categoria preparata, capace di garantire gli spazi di sicurezza adeguati e in grado di controllare che i clienti si presentino con la mascherina. Purtroppo in molti, forse, penseranno che la situazione sia pericolosa. Ci tengo a ribadire un fatto: noi siamo capaci e strutturati per garantire le escursioni e le visite in sicurezza e facciamo (e faremo) di tutto in questo sen- so. Ballando un po? tra il realismo e l?ottimismo, quando il vostro settore potrà seriamente uscire dalla crisi del Covid-19? Non prima della primavera del prossimo anno. Detto questo, speriamo che le nostre iniziative trovino un buon riscontro. Ripeto: noi siamo rispettosi delle regole e la nostra professionalità è il nostro fiore all?occhiello. dell?importo già pagato all?agenzia viaggi, così da ?congelare? questa situazione eccezionale: neanche una minima parte del vostro investimento andrà quindi perduta! Continuiamo a monitorare la situazione riguardante gli spostamenti che si possono fare, siamo in continuo contatto con compagnie aeree, marittime, tour operator, crociere, tutto questo per organizzare ed elaborare progetti per le vostre future vacanze. In questi mesi abbiamo dedicato tempo e risorse al miglioramento professionale tra corsi di formazione e meeting con partner turistici di ogni continente, pronti a ripartire appena possibile e per offrirvi nuove avventure in sicurezza e tranquillità, inizieremo a conoscere la nostra bellissima Maremma, la Toscana e tutto il resto dell?Italia, con itinerari inediti e accattivanti, per partire non appena ce ne saranno le condizioni. Inoltre, abbiamo partecipato ai tavoli organizzati dal sindaco di Grosseto per la gestione della crisi, offrendo immediatamente la nostra professionalità per la rinascita del turismo territoriale. Vi aspettiamo in agenzia nei prossimi giorni per continuare a fare quello che ci riesce meglio: realizzare i vostri sogni e portarvi a scoprire il mondo meraviglioso che ci circonda e che ci manca tantissimo, ci siamo uniti per affrontare al meglio la riapertura delle nostre fabbriche di sogni e per darvi un servizio sempre più qualificato ed all?altezza delle vostre aspettative! Chi sceglie un?agenzia viaggi in regola, sceglie la sicurezza e la serenità per le proprie vacanze. Vi invitiamo ? conclude la nota ? a contattare le vostre agenzie di fiducia per fissare un appuntamento!». Le agenzie di viaggio VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS Pragmatismo e concretezza, i cardini dell?azione della Camera di Commercio per fronteggiare l?emergenza È uno dei presìdi che meglio conosce il polso della situazione delle imprese e più in generale dell?economia del nostro territorio. Parliamo della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, ente in prima linea che ha appena varato una maxi manovra per far fronte all?emergenza Coronavirus. Intervista al presidente Riccardo Breda C DI REDAZIONE he la pandemia abbia inferto un duro colpo all?economia mondiale è sotto gli occhi di tutti. La lunga quarantena ha prodotto danni inestimabili al tessuto economico e produttivo che sarà difficile tamponare e/o recuperare. Ne è consapevole Riccardo Breda presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno con il quale abbiamo fatto il punto sulla situazione, anche alla luce del piano straordinario da due milioni di euro per la fase 2, recentemente varato (di cui parliamo nel dettaglio a pag. 25). Dai numerosi e pressoché quotidiani contatti con i rappresentanti delle imprese grossetane e livornesi in questo periodo, qual è l?impressione che ne ricava? Quali sono le esigenze che le imprese reclamano di più? Con le associazioni di categoria il confronto è continuo e lo è stato fin dall?inizio della crisi. Il lavoro della Giunta, poi, al cui interno sono rappresentati tutti i settori economici, è proseguito costantemente. Il grido d?allarme è generalizzato e conferma la grande 22 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 difficoltà di tutte le imprese, con alcuni settori maggiormente colpiti, come quelli che hanno vissuto la chiusura fin da subito e che in base alle disposizioni saranno anche gli ultimi a ripartire. E poi, il turismo, in questo momento azzerato. Quali sono le esigenze? Principalmente la liquidità. Come emerso nei due sondaggi che abbiamo promosso tra le imprese, l?accesso al credito e la cassa integrazione sono le emergenze da risolvere subito. La Camera di commercio nell?emergenza sanitaria ha rapidamente convertito la sua attività fornendo alle imprese una serie di informazioni, e alle autorità, come le Prefetture, un supporto costante in termini di professionalità e competenze. Gli uffici sono rimasti pienamente operativi anche da remoto e rispondono in tempo reale agli utenti. Ritiene che in questo frangente il ruolo rivestito dalla Camera di commercio sia stato di pubblica utilità? Come potrebbe evolversi in futuro? La Camera di Commercio ha affrontato al meglio questa situazione grazie all?elevato tasso di digitalizzazione, un percorso unico nell?ambito della pubblica amministrazione che ormai vede il sistema camerale erogare sevizi per la maggior parte digitali. L?emergenza ha evidenziato questa natura informatica e innovativa, tanto più per la nostra Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno che opera abitualmente su due sedi diverse e due territori diversi, una situazione che ci ha già abituato a lavorare a distanza. I nostri uffici sono sempre stati attivi e in costante contatto, anche in remoto, con autorità e imprese. Vale la pena sottolineare il grande lavoro effettuato dall?Ente a supporto delle prefetture. In più, la Camera di Commercio ha spinto sul pedale dell?acceleratore nell?innovazione: è di pochi giorni fa il lancio del nuovo servizio di riconoscimento in remoto per la firma digitale. Quest?ultima è infatti un documento per il quale era indispensabile fino ad oggi presentarsi personalmente allo sportello. Nel contesto di emergenza si è deciso di superare questo limite proponendo una nuova modalità di riconoscimento via webcam. Una dimostrazione concreta di flessibilità che tutti gli enti pubblici dovrebbero cercare di emulare. Le imprese si sono rese conto che possono rivolgersi alla CCIAA ora come prima, ma in digitale, e questo porta verso la semplificazione. Questa è la strada da imboccare con Grosseto Riccardo Breda Livorno PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI ???? Riccardo Breda: ?Quali sono le esigenze che le imprese reclamano di più? Principalmente la liquidità. Come emerso nei due sondaggi che abbiamo promosso tra le imprese, l?accesso al credito e la cassa integrazione sono le emergenze da risolvere subito? sempre maggiore decisione, anche e soprattutto per le piccole e piccolissime imprese, ma ciò implica che le imprese stesse si abituino sempre più a modalità operative digitali. Su quali ipotesi di intervento camerale si sta orientando, insieme alla Giunta, per venire incontro alla difficile situazione di tante imprese del territorio? È già chiara l?entità dello stanziamento ed il tipo di azioni ritenute più efficaci? L?orientamento è rivolto alla digitalizzazione. Come dicevo questo è un passo da fare anche per le imprese, soprattutto le piccole. È il momento di ripensare il business utilizzando gli strumenti innovativi che finora molti hanno potuto ancora ignorare. Anche in questo frangente la Camera di Commercio non lascerà sole le imprese: la CCIAA andrà verso un progetto di assistenza alla digitalizzazione attraverso un aiuto concreto e articolato rivolto proprio alle piccolissime imprese, con voucher per la dotazione informatica e tecnologica accompagnati da formazione specifica per l?ecommerce e lo smartworking. È il momento di favorire nel sistema economico il balzo evolutivo che finora ci siamo permessi di rinviare: l?esperienza di questi giorni ci parla di come i piccoli sopravvivano proprio grazie al web, ai social network, alle consegne a domicilio ordinate via mail o via chat. Posso dire che metteremo a disposizione tutte le risorse che riusciremo a 24 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 reperire, investendo sia per far fronte alla crisi che stiamo vivendo ma anche all?onda lunga che si estenderà sul 2021. La Camera di commercio, sotto la sua guida, ha lavorato molto per riunire le forze di tutte le componenti istituzionali ed economiche attorno a temi ritenuti prioritari per lo sviluppo di un?area che abbraccia due province diverse ma che hanno alcune criticità in comune. Nell?immediato ?dopo-Covid19? qual è il panorama che vede? Il nostro territorio ha dato prova di unità grazie all?esperienza dei due tavoli per lo sviluppo di Grosseto e Livorno. In ambedue le esperienze tutti i settori economici, inclusi i sindacati, si sono trovati insieme per lavorare a formule di proposta e richiesta comuni, mettendo fine ad una inutile divisione che ci ha sempre danneggiato. È fondamentale che questa esperienza venga mantenuta anche in questa fase difficile, tanto più che le problematiche sono sempre le stesse, ancora più urgenti. Quello che ci aspettiamo è l?intervento infrastrutturale prima di tutto. Abbiamo due aree di crisi, una complessa ed una non riconosciuta tale ma con tutte le caratteristiche del caso, le cui priorità sono quelle di sempre, ora divenute un grido disperato. L?investimento pubblico in una situazione post - disastro diventa una necessità assoluta. Quali sono i principali pericoli per il nostro territorio e quali invece le possibili prospettive, a suo avviso? Il pericolo è continuare a non essere ascoltati e non vedere attivato l?investimento pubblico, le prospettive sono nello sviluppo di un turismo di prossimità ma completamente ripensato: il nostro territorio offre estesi spazi naturali che sono oggettivamente un vantaggio. L?ipotesi è che ci orienteremo sempre più su esperienze turistiche all?aria aperta, puntando sulla qualità della vita, in qualche modo sempre più slow. La vivibilità è una forza del nostro territorio: costa, arcipelago, area montana offrono grandi bellezze naturali con una bassa densità di abitanti che ben si prestano alle esigenze del turismo nel prossimo futuro. Come molte delle tecnologie e delle esperienze adottate nell?emergenza, è probabile che, se sapientemente valorizzato, questo cambiamento nelle abitudini del turista possa trasformarsi in un vantaggio permanente. La crisi sanitaria cambierà abitudini e stili di vita, e sicuramente abbiamo delle opportunità per un rilancio turistico che punti sulla qualità. Lei riveste il ruolo anche di Presidente delle Camere di commercio toscane e, a livello nazionale, è uno dei vicepresidenti. Da questo osservatorio più ampio che cosa può notare in merito all?economia regionale e nazionale? La fotografia del primo trimestre nazionale è un saldo negativo nella natimortalità delle imprese che non era tale Due milioni di euro, varato il piano straordinario per la ripartenza Digitalizzare le imprese, dalle più piccole a quelle più strutturate, attraverso bandi e formazione: questo il cardine della manovra da due milioni di euro annunciata dalla Camera di commercio della Maremma e del Tirreno per risollevare le sorti dei territori di Grosseto e Livorno. Un programma di interventi ampio, che è stato illustrato dal presidente Riccardo Breda nel corso di una videoconferenza stampa S arà la digitalizzazione delle imprese, dalle più piccole alle più strutturate, il filo conduttore degli interventi che la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno si appresta a lanciare per i territori di Grosseto e Livorno, con uno stanziamento straordinario che impegnerà, nell?arco del 2020, ben due milioni di euro. Non basta: ?Lavoreremo ad un intervento straordinario anche per il 2021?, dichiara il Presidente Riccardo Breda. Un programma di interventi ampio, che è stato illustrato dal presidente della Camera di commercio, presenti i componenti della Giunta camerale, nel corso di una videoconferenza stampa. ?L?esperienza di questi tre mesi di emergenza ? spiega il Presidente ? ha evidenziato come le imprese, anche le più piccole, debbano compiere un salto di qualità decisivo sulla strada della digitalizzazione per poter rimanere sul mercato: per esempio, devono essere pronte a fare e-commerce, sapere cos?è e come si fa smart working. In molti hanno chiuso rapidamente le loro sedi e con uno sforzo lodevole hanno fatto lavorare da casa i loro dipendenti, ma non avevano i mezzi, una rete condivisa e protocolli di azione per questo tipo di lavoro. Noi abbiamo pensato di mettere le imprese in condizione di conoscere gli strumenti necessari per la digitalizzazione e di formare le persone con seminari snelli, concreti, e con contributi a fondo perduto. Il nostro è un piano che abbiamo condiviso con tutte le asso- ciazioni di categoria dei due territori e con loro procederemo, accogliendo ulteriori richieste che nascono dalle esigenze delle imprese?. Il piano di interventi si articola su due filoni: da una parte i bandi che a breve saranno pubblicati, con uno stanziamento di risorse per l?acquisto di hardware e software necessari alle aziende e la concessione di voucher per consulenze con focus sulle spese richieste dallo smartworking e per i protocolli anticontagio dall?inizio dell?emergenza; dall?altra un catalogo di seminari via web articolati per livelli crescenti di complessità e su alcune tematiche quali lo smart working, l?ecommerce, i protocolli di sicurezza, il commercio con l?estero. Gli webinar inizieranno a breve e la frequenza di alcuni di essi sarà anche la condizione per ottenere le strumentazioni informatiche necessarie. Saranno fruibili gratuitamente e dopo che si saranno svolti resteranno a di- sposizione in un?area apposita del sito internet camerale dando vita ad una vera e propria ?scuola? dell?innovazione, nata a partire dall?esperienza e dai bisogni emersi in questi mesi. I partner di questo piano formativo appartengono al sistema camerale, al mondo accademico, a quello professionale. Sul piatto c?è anche un importante accordo con e-Bay tramite il sistema camerale per creare spazi gratuiti dedicati all?e-commerce a favore delle imprese, piccole e piccolissime, e a livello nazionale si sta lavorando anche ad accordi con altre grandi imprese del commercio digitale. ?Altri interventi riguarderanno il mondo della scuola ? prosegue il Presidente ? sempre nell?ottica della digitalizzazione, e il settore importantissimo del turismo. Per questi settori stiamo lavorando in sinergia con la Regione Toscana, a cui abbiamo anche chiesto ulteriori risorse?. Riccardo Breda PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Riccardo Breda: ?La vivibilità è una forza del nostro territorio: costa, arcipelago, area montana offrono grandi bellezze naturali con una bassa densità di abitanti che ben si prestano alle esigenze del turismo nel prossimo futuro. È probabile che, se sapientemente valorizzato, questo aspetto possa trasformarsi in un vantaggio permanente? da sette anni, e i numeri a livello regionale e locale rispecchiano questa tendenza, dato che ci fa molto preoccupare per il futuro. Il pericolo è il perdurare della chiusura delle imprese, ed ancora non abbiamo un?idea della mortalità delle imprese nell?arco dei prossimi 3 anni. Perché è bene tener presente che la grande diffi- L coltà sarà nei prossimi anni. Gli interventi attesi da parte del governo sono vitali, e ci auguriamo arrivino nel più breve tempo possibile e siano all?altezza delle necessità. In tutto questo, una cosa è certa: l?impegno che ci dobbiamo prendere tutti è quello di demolire la burocrazia. Questa, come nel caso della digitalizzazione, deve essere la spallata che ci permette di smantellare una sovrastruttura che soffoca da anni il mondo imprenditoriale e tutto il paese. Deve essere chiaro: la semplificazione non è bastata, l?approccio soft non ha dato risultati e quindi adesso dobbiamo smantellare ciò che è stato, adottando modalità e punti di vista completamente ribaltati. Mancanza di liquidità e incertezza sul futuro. È il grido di allarme delle imprese a Camera di commercio della Maremma e del Tirreno ha misurato il polso alle imprese. Lo ha fatto con due successive indagini, l?ultima delle quali è stata resa nota alla Giunta nella riunione via web svoltasi alla vigilia del 25 aprile. Un questionario da compilare online, anche per coloro che già avevano partecipato al primo: lo scopo era quello di rilevare quali bisogni segnalano le imprese e quali sono le principali criticità. 213 le risposte che sono affluite dal 30 marzo al 14 aprile, proprio nel momento più drammatico della cosiddetta ?fase 1?: un periodo brevissimo in senso assoluto, ma molto lungo in tempi di pandemia. I tre quarti di chi ha risposto ha un?impresa che occupa da zero a cinque addetti, si parla quindi di microimprese, quelle che con ogni probabilità soffrono di più. La maggiore criticità segnalata è legata al deterioramento della liquidità 26 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 aziendale, cui fa riscontro l?esigenza di accesso al credito e l?incremento di liquidità e cassa integrazione in deroga. ?Quello che emerge ? spiega Riccardo Breda, presidente dell?Ente camerale, ma anche presidente dell?Unione regionale delle CCIAA e vicepresidente nazionale ? è un vero e proprio grido di allarme delle imprese, a quasi due mesi dall?inizio della pandemia. Il problema della mancanza di liquidità, rispetto ai tanti interventi annunciati, non ha avuto le risposte attese: la difficoltà di accedere al credito è rimasta tale e quale. Questo dato emerge anche da analoghe indagini svolte da altre Camere di commercio sulle loro imprese?. ?Cosa è necessario fare oggi? ? continua Breda ? Soprattutto semplificare e cioè sburocratizzare il percorso di accesso al credito, sia per i prestiti fino a 25mila euro che per quelli oltre. Occorre concretezza e non proclami. Se tutte le imprese in modo compatto lamentano un?esigenza, allora qualcosa di sbagliato deve esserci?. ?Preoccupa ? afferma con forza il Presidente ? anche il percorso della cassa integrazione per i dipendenti, che fa seguito al calo drammatico di fatturato delle imprese, sia per la forzata inattività che in conseguenza di un indotto che è stato costretto a rallentare la produttività. Bisogna risolvere ora i problemi e cercare di creare i presupposti più adeguati sia per le imprese che per i lavoratori, per affrontare la cosiddetta ?fase 2?, che ci preoccupa. Noi come Camera di commercio e come rappresentanti del mondo imprenditoriale abbiamo il polso della situazione, misuriamo la febbre delle attività economiche e sappiamo che i dati che emergono dalle nostre indagini sono drammaticamente reali?. VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS Nucleo Fenice, presentati i risultati: azioni dal valore di 38 milioni di euro Presentati i risultati del Nucleo Fenice, ovvero la cabina di regia voluta dal Comune di Grosseto per la ripartenza del territorio. I sette tavoli nei sedici incontri complessivi hanno prodotto una imponente serie di azioni e misure sintetizzate in un piano dal valore di poco inferiore ai 40 milioni di euro senza considerare l?indotto DI REDAZIONE S ette tavoli per 16 incontri complessivi che hanno coinvolto tutte le categorie della città, per un piano di azione dal valore complessivo di 38 milioni di euro. Questi i numeri ? e al tempo stesso ? la sintesi, a consuntivo, del Nucleo Fenice ovvero la cabina di regia voluta dal Comune di Grosseto, su forte input del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ha riunito associazioni di categoria, sindacati, istituti di credito, con l?intento di individuare strategie per uscire dalla crisi e risollevare il territorio post pandemia. In particolare, il Nucleo Fenice è nato per programmare azioni di rilancio del tessuto economico sociale della Città di Grosseto, a seguito dell?emergenza Coronavirus, ma con l?obiettivo di costruire strategie condivise con gli stakeholder di medio e lungo termine. Dividendo il lavoro per categorie 28 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 economiche si sono riuniti parallelamente 7 ?sottotavoli? per un numero complessivo di 16 incontri con tutte le categorie della città che hanno avanzato richieste e proposte ? in linea con la ?vision? di ogni singola categoria ? per rilanciare il territorio. Alla fine è stato redatto un documento di sintesi tra tutte le idee ed istanze avanzate, contemperando una ?mission? complessiva con le risorse finanziarie e umane a disposizione, non solo del Comune, ma di tutti gli attori protagonisti del territorio. Le azioni concrete e fattibili da realizzare da parte del Comune di Grosseto e da parte di tutti gli stakeholder, sono state divise in tre macro-ambiti di intervento (Infrastrutture e tecnologie, Fiscalità ed incentivi e Semplificazione) con azioni endogene (realizzabili autonomamente e di concerto dal territorio) e esogene (realizzabili mediante l?intervento dello Stato e della Regione per le quali il sindaco si farà promotore). Le azioni endogene indicate ? a garanzia della loro concretezza ? entreranno a far parte dei documenti ufficiali di programmazione dell?Ente (Dup, Bilancio, documenti tecnici), con relativa copertura finanziaria e tempistica nell?anno 2020. ?Sono state settimane difficili, frenetiche, anche emozionanti ? afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ?. E oggi presentiamo il bilancio del maxi-lavoro fatto dal Comune di Grosseto e da tutti i partecipanti alla cabina di regia Nucleo Fenice. Si tratta di un?operazione, unica in Italia, di ascolto e confronto creata sul nostro territorio. Insieme ai partner del progetto siamo riusciti a creare un Piano d?azione dal valore di 38 milioni di euro che ? voglio specificare ? non tiene conto dell?indotto; abbiamo preso in considerazione tutto: cittadini, famiglie, sviluppo, promozione del territorio. Un sentito ringraziamento va alla giunta comunale, al Segretario generale Luca Canessa, ai dirigenti e ai funzionari per il lavoro di moderatori dei tavoli, tutta la struttura e tutti coloro che hanno partecipato ai tavoli e al progetto. Ringrazio anche Eleonora De Lalla per CTP 2000 che ha curato la grafica e VideoArcobaleno per la realizzazione del video di promozione territoriale ?Maremma una terra...da sposare?. GROSSETO RIPARTE nel migliore dei modi e continuerà a portare avanti le battaglie avviate e quelle che si apriranno. Vogliamo dare valore alla nostra città e al territorio!?. Nella foto, un momento della presentazione del piano d?azione scaturito dalla cabina di regia Nucleo Fenice In aggiunta alla relazione, per la parte delle azioni endogene rispetto a fiscalità ed incentivi, è stato previsto il differimento al 30 giugno del pagamento della prima (o unica) rata Cosap dell?imposta sulla pubblicità e della tari. Tra le tante misure previste segnaliamo, in primis, in materia turistica, il Piano di promozione d?ambito, promosso dall?Amministrazione comunale finalizzato ad evidenziare l?accoglienza, la sicurezza e la qualità dell?offerta del territorio (si parla di una campagna nazionale da 70.000 euro in grado di arrivare a 20 milioni di contatti). A questo si aggiunge il potenziamento degli strumenti già in possesso del Comune come il sito web QuiMaremmaToscana. Sempre in ambito turistico è da evidenziare il video teso a promuovere il territorio ed a supportare la ripresa delle attività produttive locali. L?intento è stato quello di celebrare le bellezze della Maremma ed in particolare gli stupendi paesaggi e panorami, nonché i sapori e le tradizioni che danno forza all?economia locale. ?Questo contenuto multimediale ? afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? rappresenta una risorsa strategica che può essere utiliz- zata non solo nel contesto attuale di ripartenza, ma anche per la promozione turistica del territorio. Così come la natura della nostra splendida Maremma si risveglia, rigogliosa e forte dopo un freddo inverno, così anche tutti noi grossetani vogliamo affrontare la fase di ripartenza con forza ed entusiasmo. Per questo, nell?ambito del Nucleo Fenice, abbiamo pensato e voluto questo video, come buon auspicio per la ripresa di tutte le attività economiche e produttive, ma anche delle relazioni sociali e in generale di una nuova vita. Una ripartenza è possibile: abbiamo dalla nostra parte una terra che ci sostiene con i suoi preziosi frutti; una terra dove passato, presente e futuro si fondono in armonia con il paesaggio circostante. Una terra che nel suo brillare dopo una lunga tempesta ci insegna un valore importante per affrontare questa nuova fase: quello della resilienza, di una pazienza che non è mai sinonimo di pigrizia ma, al contrario, di dinamicità e desiderio di mettersi in gioco?. Il contributo multimediale è stato realizzato dall?azienda Video Arcobaleno con la regia di Andrea Stefanini. Questo il link per poter visualizzare il video: https://www.youtube.com/watch?v=k1 LmsOOWWTM In ambito enogastronomico segnaliamo il progetto ?Maremma nel Cuore? teso a potenziare la fase di incontro tra offerta (aziende agricole e di trasformazione) e domanda (piccoli esercizi di vicinato, medie e grandi distribuzioni, artigiani, ristoratori, ecc.) al fine di valorizzare e far consumare prodotti locali: 2.650.000 euro di indotto, 3.720 aziende coinvolte. ?Questo protocollo firmato dal Comune insieme a Cia, Coldiretti, Ascom, Confagricoltura e Confesercenti ? sottolinea il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? vuole offrire un costante punto di contatto tra aziende agricole e tutti i piccoli esercizi commerciali, esercizi di vicinato, generi alimentari, botteghe, ristoranti, ecc., presenti nel Comune di Grosseto, che possono rappresentare, nel loro complesso, un grande punto vendita alternativo. Attuare politiche di food planning o pianificazione del sistema del cibo, da coniugare con la promozione del territorio, dovrà risultare sempre di più parte attiva del nostro vivere quotidiano, a cui non potremo più sottrarci per preservare e mantenere alle generazioni future adeguate condizioni di vivibilità?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? Antonfrancesco Vivarelli Colonna: ?Sono state settimane difficili, frenetiche, anche emozionanti. E oggi presentiamo il bilancio del maxi-lavoro fatto dal Comune di Grosseto e da tutti i partecipanti alla cabina di regia Nucleo Fenice? L?opportunità di interfaccia tra produttori agricoli ed esercizi commerciali di piccole dimensioni sarà garantita dalle rispettive associazioni di categoria, quelle agricole da una parte (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) e quelle del commercio dall?altra (Confcommercio, Confesercenti). Obiettivo prioritario è quello di aiutare due settori produttivi a interagire e determinare effetti positivi anche successivi all?emergenza sanitaria legata al ?Covid-19? e progressivamente consolidare una economia locale che possa apportare benefici anche all?utente finale-cittadino. Tra i risultati del Nucleo Fenice da segnalare è anche l?attivazione di ?Ermes.shop?, il marketplace locale che vuole essere un punto di contatto tra gli esercenti e i clienti del territorio comunale: una vetrina per consegne a domicilio e prenotazione prodotti da ritirare direttamente sul posto. Il portale nasce su suggerimento delle realtà locali come una delle risposte al periodo di emergenza. Una proposta che si è tradotta in un progetto mirato ad agevolare l?incontro tra il produttore e il consumatore nell?ambito del mercato locale. ?L?emergenza sanitaria e il conseguente blocco delle attività ? dicono il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore al Commercio e alle Attività produttive, Riccardo Ginanneschi ? ha costretto a rivedere molte delle nostre abitudini anche in termini di consumi, per questo ci stiamo concentrando insieme ai soggetti interessati alla ripresa da questa crisi su soluzioni utili per questa fase di transizione. Si tratta di soluzioni che potranno diventare ottime occasioni di rilancio e buone prassi anche per l?immediato futuro?. ?Ermes.shop? ha quindi una parte dedicata all?esercente che può gratuitamente iscriversi al portale e caricare autonomamente tutte le informazioni che vuole rendere pubbliche, a partire dalle immagini dei propri prodotti fino Nella foto, un frame del video promozionale ?Maremma una terra... da sposare? 30 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 ai costi dei servizi, ecc. Dal canto suo il cittadino utentecliente può visionare questi contenuti e decidere se procedere alla proposta di ordine con il ritiro in negozio o la consegna a domicilio, decidendo anche la data per l?acquisto. Tra i vantaggi la promozione delle attività da parte dei pubblici esercizi rispetto a una platea decisamente più ampia e la possibilità di conoscere più esercenti della propria realtà comunale da parte del cittadino. I prodotti si possono consultare per categoria con tanto di descrizione, prezzo e nome dell?esercente; è prevista inoltre la possibilità del servizio ?Chiama ora? con un tasto dedicato che collega al numero diretto e il tasto ?Whatsapp, richiedi info? all?esercente. I clienti possono usufruire del portale senza alcun costo e sono liberi di registrarsi, inviare la proposta di acquisto, anche a esercenti diversi, annullare la proposta e cancellarsi dal portale, senza che questo comporti alcun impegno. Il portale può essere utilizzato anche da quegli esercenti che hanno già un proprio sito internet, mentre può essere un utile strumento web per l?e-commerce per quanti ne sono sprovvisti. Prossimo step un sistema di recensioni reciproco a garanzia del cliente e del venditore. Progettazione e sviluppo a cura di Andrea Guerrini. Infine, ancora in ambito turistico, è da segnalare la gratuità dell?accesso ai musei della Città di Grosseto fino al 31 luglio 2020. PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS ?Ripensiamo Castiglione della Pescaia?, pronta una manovra da 2,8 milioni di euro È stato presentato il 21 maggio scorso dal sindaco Giancarlo Farnetani al Consiglio comunale, svoltosi in videoconferenza, il documento contenente le misure adottate per il rilancio e il sostegno all?economia castiglionese: una serie di azioni in favore delle imprese e delle famiglie della cittadina costiera, che è stato approvato con il voto favorevole del gruppo di maggioranza, di quello del M5S e l?astensione di Forza Italia. L?emergenza sanitaria legata al coro- 32 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 navirus, ha riportato indietro di anni il percorso di sviluppo del territorio castiglionese, che ha visto nel 2019 un anno record del turismo con oltre un milione e mezzo di presenze e con il riconoscimento di Castiglione della Pescaia nel gotha del turismo balneare italiano. Lo sforzo per rilanciare l?economia, sostenere le imprese e le famiglie, ha visto la maggioranza che amministra il territorio castiglionese impegnata ad individuare azioni concrete, andando ad abbattere le tariffe delle imposte e tasse comunali, necessarie al rilancio delle politiche a sostegno della ripresa economica. Dopo 12 incontri con le categorie economiche e il mondo dell?associazionismo produttivo e con il motto ?RipensiAMO Castiglione della Pescaia? sono state lanciate le iniziative per il post emergenza sanitaria. «Abbiamo portato in Consiglio comunale ? spiega il sindaco Giancarlo Farnetani ? le nostre proposte per il rilancio dell?economia locale. Siamo È una manovra da 2,8 milioni di euro quella varata dal Comune di Castiglione della Pescaia con in testa il sindaco Giancarlo Farnetani per il rilancio dell?economia castiglionese duramente provata dalla pandemia. Tantissime le azioni in favore delle imprese e delle famiglie della cittadina costiera Castiglione della Pescaia arrivati a queste determinazioni dopo aver fatto un lavoro preparatorio sul territorio incontrando le associazioni di categoria e gli operatori. La nostra Fase 2 viene concretizzata con riduzioni ed esenzioni praticamente su tutti i tributi comunali». «Diminuiremo la tariffa della Tari ? illustra Farnetani ? che sarà rimodulata abbattendola del 10% per le utenze domestiche e del 40% in quelle non domestiche. Annulleremo e agevoleremo la Cosap sia temporanea sia quella permanente per le imprese del commercio, del turismo e dell?artigianato. Questi aiuti si applicheranno alle aziende in regola con i pagamenti negli anni scorsi. Sarà azzerato per quelle attività di somministrazione alimenti e bevande, mercati ambulanti e esercizi di vicinato, che sono state oggetto delle chiusure a seguito dei vari provvedimenti relativi all?emergenza sanitaria. Avranno invece un abbattimento del 50% le attività che non sono state soggette a chiusura a seguito dei vari provvedimenti relativi al coronavirus come: alimentari, tabaccherie, edicole, farmacie, parafarmacie, distributori carburanti. Diamo inoltre facoltà di ampliare l?apertura e chiusura di qualsiasi attività commerciale e artigianale, azzereremo a far data dall?aprile scorso il pagamento dei suoli pubblici per attività edilizie, mentre resterà invece la tariffa ?piena? per le attività di media e grande distribuzione alimentare e anche per i passi carrabili». «Estenderemo gratuitamente ? dice il PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 ???? Giancarlo Farnetani: «500.000 euro per diminuire la Tari, annullato e agevolato il pagamento della Cosap, prevista l?estensione gratuita del suolo pubblico (...). Per il 2020 scomparirà l?imposta di soggiorno; quella sulla pubblicità comunale e i parcheggi a pagamento previsti di parcometro costeranno meno» Nella foto la Giunta dell?abbonamento giornaliero di 3 euro, stessa data per l?area camper con il pagamento quota servizi». Importante l?azione di riduzione che l?amministrazione comunale ha stabilito sul pagamento degli oneri di urbanizzazione per gli interventi di ristrutturazione e sostituzione edilizia su tutte le tipologie di insediamento: residenziale, artigianale-commerciale, turistico-ricettivo. Sarà applicata una diminuzione percentuale sulla maggiorazione ad oggi applicata in misura massima sulle indicazioni regionali, pari al 70% portandola al 30%. Il Museo Isidoro Falchi e le aree archeologiche della frazione di Vetulonia, assieme alla Casa Ximenes e la saletta espositiva di Buriano saranno ad ingresso gratuito fino al 31 dicembre, rimodulati gli affitti di immobili di proprietà comunale adibiti allo svolgimento di attività commerciali o artigianali nella misura del 20% dall?aprile al dicembre 2020. Il documento contenente le misure per il rilancio e il sostegno all?economia castiglionese prevede anche la riduzione a zero delle tariffe dei servizi a domanda individuale sia per la scuola, sia per lo sport e l?annullamento dei canoni che riguardano gli impianti sportivi in concessione. «Avremo minori entrate ? conclude il sindaco Farnetani ? per oltre 2 milioni e 350 mila euro, dovremmo reperirne per pareggiare il bilancio entro la fine di luglio con 2 milioni e 56mila e lo faremo riducendo le spese, ma lasciando inalterate le previsioni a copertura di progetti e interventi nel campo del sociale, delle scuole e delle famiglie. Ringrazio la Giunta e i consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno approvato le misure messe in campo, unitamente ai responsabili dei vari settori». Foto Giacarlo Gabbrielli sindaco di Castiglone della Pescaia ? se compatibilmente con lo spazio disponibile e legittimamente fruibile, il suolo pubblico agli esercizi di somministrazione, già in possesso di autorizzazione. Per il 2020 scompariranno l?imposta di soggiorno e sulla pubblicità, ma rimane inalterata quella sulle pubbliche affissioni negli impianti già individuati sul territorio comunale. I parcheggi a pagamento previsti di parcometro a partire dal 1° luglio avranno un nuovo costo. Le prime due ore 0,20 centesimi, e dalla terza torna a 1,50 per ogni ora successiva. Sempre da quella data torna a disco orario l?area in via della Torre e saranno attivati i parcometri di Rocchette, piazzale Salebro, viale Tirreno e nella frazione di Punta Ala con gli stessi prezzi del capoluogo. Per le aree di sosta stagionali previste in piazzale Lampedusa, Capezzolo, Val di Febo e pineta di Selene l?apertura il prezzo VIVI Nella foto le Rocchette 34 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Castiglione della Pescaia si prepara per la prossima stagione turistica Interventi di sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale, lavori manutentivi, opere strutturali, ripascimenti dei tratti di spiaggia da Capezzolo a Rocchette. Queste alcune delle misure che Castiglione della Pescaia ha messo in pratica in vista della stagione turistica ormai praticamente alle porte con l?intento di salvare il salvabile C on la stagione turistica ormai alle porte, il Comune di Castiglione della Pescaia ha ripreso le consuete attività di preparazione del paese per accogliere gli ospiti. Con i lavori manutentivi sono in completamento le opere strutturali iniziate nel periodo di inizio anno, successivamente interrotte per le note vicende dovute alla emergenza sanitaria. In fase di ultimazione i ripascimenti dei tratti di spiaggia da Capezzolo a Rocchette, sospesi all?inizio stagione balneare 2019. Si sta completando la prima fase della sistemazione degli arenili di Punta Ala, che dopo lo stop estivo, riprenderanno per essere completati nella primavera 2021. «Ripartiamo dal 1° giungo ? dice il sindaco Giancarlo Farnetani ? il paese è pronto. Con l?arrivo dei protocolli sanitari le imprese del turismo sono pronte per organizzare le proprie attività». «Il personale del Comando polizia municipale della cittadina costiera ? spiega Farnetani ? all?inizio dell?anno aveva individuato tramite il mercato elettronico della pubblica amministrazione dei soggetti con i quali stipulare specifici contratti per questi lavori e adesso, terminato il lockdown, le ditte hanno dato la loro disponibilità e lunedì 18 maggio ha preso il via una consistente azione di manutenzione della viabilità stradale». «Faremo collocare ? spiega Farnetani ? segnali caduti o mancanti, anche a causa di incidenti o eventi atmosferici. Le strisce, ormai logorate dal traffico, riprenderanno efficacia con la nuova posa di vernice sull?asfalto, ma sarà realizzato anche un nuovo attraversamento pedonale rialzato in viale Kennedy, nei pressi dello stadio comunale Irio Valdrighi, mentre a Vetulonia, davanti al parco giochi di piazza Vatluna il Comando della polizia municipale ha ritenuto necessario creare un passaggio pedonale». «Tutti questi interventi sulle vie ? precisa il primo cittadino ? non comporteranno l?interruzione della circolazione, i lavori potranno causare qualche rallentamento, ma doteremo le strade comunali di un?adeguata e più razionale segnaletica». «La sicurezza stradale ? conclude Farnetani ? ha bisogno per prima cosa di una segnaletica comprensibile che garantisca tranquillità sia ai pedoni, sia agli automobilisti e noi la stiamo facendo rimettere a nuovo, soprattutto per quelle situazioni più critiche, tenendo conto anche delle segnalazioni dei cittadini». Intanto, da sabato 23 maggio è tornato a Castiglione della Pescaia, in piazza Ponte Giorgini, il mercato settimanale con tutti i suoi banchi. «L?amministrazione comunale ? spiega l?assessora alle attività produttive Susanna Lorenzini ? ha recepito, applicandoli: il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 17 maggio e l?ordinanza della Regione Toscana n. 57/2020, che contengono i comportamenti e le misure da adottare per la gestione dell?emergenza Covid-19 riferite al commercio su aree pubbliche». «Ci siamo confrontati ? afferma Lorenzini ? con le associazioni di categoria e abbiamo condiviso, tutte quelle misure che permettono il regolare svolgimento del mercato, garantendo il contingentamento degli ingressi, la vigilanza degli accessi e il distanziamento interpersonale». Come indicato nelle norme generali, castiglionesi e turisti trovano in funzione, fra gli oltre novanta espositori, sistemi per la disinfezione delle mani, indicazioni con apposita segnaletica per favorire il distanziamento ed il regolare approccio ai singoli banchi e, là dove richiesto, guanti monouso. Giancarlo Farnetani «Le caratteristiche dell?area e l?elevata affluenza di avventori ? continua l?assessora ? ci hanno indotto ad adottare specifici accorgimenti per garantire un sicuro svolgimento di tutte le attività. Per evitare assembramenti, si deve entrare e uscire rispettando obbligatoriamente gli accessi pedonali indicati, che sono ben separati, sia in prossimità del Ponte Giorgini, che in fondo alla piazza stessa in corrispondenza del settore alimentare. L?intera area mercatale inoltre è delimitata con idonee segnalazioni e solo l?ultima corsia, quella del settore alimentare, permette la percorrenza esclusivamente a senso unico». «Per i primi due sabati ? tiene a precisare Susanna Lorenzini ? per presidiare l?area, controllare e dare corrette informazioni, ci siamo avvalsi del supporto del personale volontario delle associazioni locali Vab, Croce Rossa e Misericordia, che vogliamo anche in questa occasione ringraziare vivamente per la concreta e continua collaborazione». «Abbiamo lavorato in questo periodo come amministrazione ? conclude Susanna Lorenzini ? per concretizzare una serie di misure che permettano alle imprese del territorio di superare al meglio il difficile periodo. In quest?ottica rientrano anche quelle a sostegno delle attività di commercio ambulante, come l?annullamento dei pagamenti dei suoli pubblici permanenti e temporanei, la riduzione della Tari e il non conteggio delle assenze. Ci auguriamo che presto tutto possa tornare alla normalità e questa riapertura, molto attesa nel paese, è un segnale che sta riprendendo quella vita sociale molto attesa. Bisogna però continuare ad usare prudenza, non abbassare la guardia, altrimenti si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti». PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS Coronavirus, tra linee guida e nuove regole la Maremma prova a ripartire È una ripresa graduale quella che dopo l?emergenza COVID-19, dal mese scorso, sta interessando la Maremma, un po? in tutti i settori ed in particolare in quelli turistici. Tante le norme e le misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori? DI CRISTINA CHERUBINI 36 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Un nemico invisibile Un nemico invisibile, soprannominato dalla scienza medica COVID-19, ha costretto l?Italia intera a fermarsi. Un lunedì sera tutta la nazione si è fermata di fronte alla televisione, ascoltando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciare che l?intero paese sarebbe stato bloccato, che tutte le attività economiche avrebbero subito una dura battuta di arresto, e che gli italiani avrebbero dovuto rinunciare alla loro libertà, in nome, di un bene più grande, la salute collettiva. Quel lontano 9 marzo, ha segnato la storia di tutto il popolo italiano. L?emergenza epidemiologica, scaturita dall?altissima virulenza del COVID-19, ha scritto un capitolo molto importante nella storia mondiale, donando probabilmente anche una nuova consapevolezza ai cittadini italiani. L?Italia è un piccolo angolo di paradiso, un?oasi colma di ricchezze inestimabili, sia dal punto di vista artistico, che paesaggistico, composta da una vastissima eterogeneità morfologica che rende ogni territorio estremamente diverso dagli altri, e permette la creazione di prodotti unici e forgiati dalle irripetibili combinazioni climatiche, e dalle peculiari conformazioni geologiche dei terreni in cui essi sorgono. La Maremma rappresenta il fulcro di tale assunzione, essa è infatti un luogo indomabile, caratterizzato da un?elevata diversificazione dei paesaggi e da una condizione climatica favorevole allo sviluppo di alcuni dei prodotti più pregiati ed apprezzati in tutto il mondo. Il lockdown imposto dal governo con l?obiettivo di far rallentare la curva dei contagi e contenere l?emergenza epidemiologica, ha reso tutti più consapevoli, coscienti di aver forse sottovalutato il nostro principale diritto acquisito, quello della libertà di agire e di essere padroni della nostra vita. Una lenta ripartenza Dopo circa due mesi e mezzo, grazie ad un lavoro coordinato tra Stato, Regioni ed Enti locali, a partire dal 18 maggio è stato possibile vedere la luce in fondo al tunnel. In tale data è stata concessa la possibilità a molte attività, ad esempio di ristorazione e di servizi alla persona, di tornare ad esercitare seppur con regole ferree da rispettare e sotto il costante monitoraggio delle Regioni, autorizzate a restringere nuovamente le concessioni nel caso in cui la curva dei contagi fosse tornata a salire a ritmi preoccupanti. Il mese di Giugno sarà però quello più importante, a partire dal primo fine settimana sarà infatti possibile travalicare dalla propria Regione senza dover sottostare alle motivazioni fino ad ora da noi ben conosciute e contenute nell?autocertificazione che ci ha accompagnati fino allo scorso 18 maggio. La reale ripartenza avrà quindi luogo dopo il 3 giugno quando le attività turistico-ricettive ed anche il comparto della ristorazione potranno finalmente beneficiare delle presenze non solo locali, tornando ad ospitare i visitatori che ogni anno scelgono la Maremma come meta turistica per i loro soggiorni. Le nuove regole Si rende evidente sottolineare che la ripresa non significherà tornare al vecchio modus operandi; tutte le attività, di qualsiasi settore dovranno infatti modificare le loro strutture organizzative e la tipologia di gestione da loro implementata al loro interno, per potersi adattare alle molteplici norme dettate dalle Regioni e dal Governo. Molte delle regole da seguire sono PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? Dopo circa due mesi e mezzo, grazie ad un lavoro coordinato tra Stato, Regioni ed Enti locali, a partire dal 18 maggio è stato possibile vedere la luce in fondo al tunnel e riapprezzare la libertà similari fra di loro, ed hanno quindi un carattere trasversale, essendo secondo un criterio logico, le evidenze che ogni cittadino deve comunque seguire in ogni luogo esso si trovi, dipendendo esse infatti primariamente dal senso civico proprio dei singoli. L?operatore economico sia esso un ristoratore, un parrucchiere, un albergatore o un commerciante dovrà infatti impegnarsi a predisporre una adeguata modalità informativa sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Sarà difatti fondamentale appendere in luoghi visibili dalla clientela le informative relative alle norme contenute nel protocollo anti-contagio e alla distanza sociale. Il titolare dell?attività economica considerata dovrà inoltre informare la clientela della possibilità di rilevare la temperatura corporea, impedendo l?accesso in caso essa sia superiore ai 37,5°C. Il proprietario del locale avrà inoltre la responsabilità di rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all?entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno. Il distanziamento sociale, oltre alla dotazione dei dispositivi di protezione, quali le mascherine ed i guanti, è stato e sarà ancora nei prossimi mesi l?arma vincente contro il COVID-19, ed è per questa ragione che tra le norme dettate dagli organi competenti, la più importa- 38 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 te è sicuramente quella che impone agli esercizi che non dispongono di posti a sedere, di consentire l?ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. L?aspetto che probabilmente mancherà maggiormente alla popolazione è quello legato alla sana ?spontaneità?, la possibilità che un tempo apparteneva a tutti noi di poter decidere sul momento senza dover fare programmi anche per il nostro tempo libero. L?accesso alle attività siano esse stabilimenti balneari, ristoranti o anche una seduta dall?estetista saranno fino a prossimo ordine condizionati da una previa prenotazione, la quale inoltre obbligherà gli esercenti a detenere un registro degli ingressi contenente i dati personali degli utilizzatori del servizio, da conservare per i seguenti 14 giorni. Le novità per la ristorazione Addio alle ampie e ricche tavole imbandite per il buffet. La gestione tipica dei bar e ristoranti è stata completamente ripensata e limitata in alcuni suoi aspetti prediligendo il servizio al tavolo, alla somministrazione al bancone, permettendola solamente nei casi in cui il locale abbia una dimensione idonea a far rispettare la distanza interpersonale imposta dalle norme anti-contagio. Il cameriere e il barista si avvicineranno ai clienti muniti di mascherina, portando menù plastificati ed oliere e saliere monouso pronte dopo ogni servizio ad essere gettate nella pattumiera, mentre ad accogliere alla cassa ci sarà un addetto nascosto dietro ad una lastra di plexiglass. Gli operatori del settore enogastronomico hanno però saputo adattarsi a tali nuove esigenze, pensando a nuove strategie di utilizzo dello spazio a loro disposizione, garantendo la distanza prevista dalle norme, puntando sullo sviluppo delle potenzialità del territorio. Molti sono infatti gli spazi all?aperto che la Maremma offre, e questa è stata l?opportunità di scoprire nuovi modi di fare ristorazione, senza poter vedere il sorriso delle persone ma riscoprendo la maestosità della natura che ci circonda. Il COVID-19 ha sicuramente tentato di creare una distanza non solo fisica ma soprattutto emotiva tra gli individui, rendendo più difficile il contatto empatico ed allontanando molte persone care, ed è possibile oggi affermare che non sia riuscito a raggiungere il suo intento grazie alla tenacia della popolazione, che ha saputo ben reagire e contrastare la paura e le difficoltà, affrontando l?emergenza con una spasmodica voglia di rinascere e ripartire. La balneazione Dal mese di giugno i turisti potranno tornare a godere delle spiagge della Maremma, molte delle quali libere e selvagge, rimodulate dalle normative per permettere ai visitatori di fruirne in completa sicurezza. Gli aspetti fondamentali che caratterizzeranno la balneazione saranno sicuramente l?informazione e la responsabilizzazione individuale da parte degli avventori nell?adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. La presenza inoltre di un addetto alla sorveglianza permetterà di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti. Il divieto più pesante da rispettare sarà forse l?impossibilità di praticare attività ludico-sportive di gruppo, al fine di non creare assembramenti, ma tale limitazione potrà essere ovviata praticando ad esempio sport individuali tradizionalmente legati alla spiaggia come ad esempio i classici racchettoni o in acqua, come ad esempio il nuoto, surf, windsurf, kitesurf, beneficiando delle tante associazioni presenti sul territorio che da sempre ne promuovono il corretto esercizio. Gli stabilimenti balneari avranno inoltre l?obbligo di assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni, in modo da garantire una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone, distanziando di almeno 1,5 mt le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando esse non fossero posizionate nel posto ombrellone, disinfettando tutti i presidi ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, oltre alla normale sanificazione richiesta a fine giornata. Servizi alla persona Il settore turistico termale sarà forse quello più colpito in quanto molti dei servizi ad esso connessi sono ancora preclusi dalle linee guida stilate dal governo e dalle regioni, sono infatti inibiti, dove presenti, l?uso della sauna, il bagno turco e le vasche idromassaggio. Preclusione che limiterà anche le estetiste, già estremamente colpite dalle normative anti-contagio e sovraccaricate di responsabilità maggiori, come ad esempio il dover indossare una visiera protettiva e la mascherina FFP2 senza valvola, con l?obbligo di dover procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche prima e dopo ogni servizio reso al cliente, utilizzare camici o grembiuli possibilmente monouso e distinguere infine i guanti fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente usati nel contesto ambientale. Voglia di libertà Mercati, fiere, stabilimenti balneari, palestre, strutture ricettive, musei e biblioteche e dal 15 giugno cinema, teatri e centri estivi, la normalità sta gradualmente tentando di riemergere, seppur con alcune imposizioni ancora molto astringenti si riesce a percepire un lieve profumo di libertà. Questa forzata permanenza all?interno delle nostre abitazioni, che ha caratterizzato le nostre vite nei mesi scorsi e l?inarrestabile voglia di distruggere i muri, travalicare i confini e tornare ad apprezzare il nostro territorio, mi fa pensare ad un?artista che ho sempre apprezzato molto, in particolare al concetto da esso espresso attraverso le sue opere che fanno parte della corrente artistica della Land Art. Christo, che in realtà non è un unico artista ma è l?ensemble della concettualità di un uomo e una donna quali, Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne Claude Denat de Guillebon, hanno da sempre promosso una riflessione che oggi il mondo intero si è trovata a dover compiere. Noi non ci accorgiamo della stupefacente bellezza che ci circonda, quando essa si trova ogni giorno davanti ai nostri occhi, le passiamo accanto indaffarati senza alzare lo sguardo per ammirarla. Christo ha passato infatti gran parte della sua carriera artistica ad ?impacchettare? monumenti in giro per il mondo, quali la Porta Pinciana a Roma, il Pont Neuf a Parigi, il Reichstag a Berlino e molti altri ancora, questo per dimostrare alle persone che le ricchezze che fanno parte del nostro territorio meritano la nostra attenzione ogni giorno, non dobbiamo mai permettere che la loro bellezza possa stancare il nostro sguardo, non dobbiamo mai smettere di meravigliarci, ed iniziare ad apprezzare i diamanti che contornano la nostra quotidianità, consapevoli che se qualcuno dovesse nuovamente separarci da loro, la loro preziosità non sarà mai più a noi ignota. PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS Hotellerie e Ristorazione: ansie, difficoltà e prospettive di due settori messi in ginocchio dal Coronavirus Hotellerie e ristorazione sono le due facce di una stessa medaglia che il Coronavirus ha decisamente messo in ginocchio, insieme a tutto il comparto turistico e non solo. Le ansie, le incertezze, i dubbi, le difficoltà e le prospettive del settore analizzate insieme ad Emiliano Lombardelli, Executive Chef presso Argentario Golf Resort, Porto Ercole (GR) Dama Dama Restaurant (Gourmet) e Club House I DI NICOLA ALOCCI n piena fase 2 con il via libera alla Hotellerie e alla ristorazione Italiana è iniziata una nuova alba, dopo una impasse senza precedenti, a dir poco devastante, che ha messo in ginocchio un mondo intero. Molti gli interrogativi sul futuro di questo settore. Dopo la grande paura, il caos, le polemiche, i dubbi e le emergenze, la pandemia ha creato una spaccatura netta su come superare la crisi. A confronto si sono trovate due fazioni di ristoratori ed albergatori: chi, determinato, ha deciso di aprire attraverso dignitose e sostenibili procedure cercando di rimettere in moto tutte le energie possibili e chi, invece, ha deciso di rimanere chiuso aspettando tempi migliori anche al fine di garantire una maggior sicurezza per la clientela. Di certo l?obiettivo di tutti è quello di far ripartire l?intero comparto che rappresenta l?essenza e la cultura di questo paese, un patrimonio, quello di tutte le regioni italiane, che è lo specchio e la forza delle nostre radici. Il Made in Italy, in tutti i suoi settori ed il nostro territorio assieme all?enogastronomia rappresentano una qualità unica al mondo. Questa unicità è stata sempre la forza ed il traino del passato e 40 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 dovrà essere anche quella del futuro. Scopriamo cosa pensa Emiliano Lombardelli, Executive Chef presso Argentario Golf Resort, Porto Ercole (GR) Dama Dama Restaurant (Gourmet) e Club House. Per inciso e detto tra noi, è davvero un piacere tornare a scrivere su Maremma Magazine, anche se in questo periodo così complicato, ma questo vuole essere, da parte mia, anche un forte augurio alla Maremma, alla Toscana e a tutta l?Italia. Come dire siamo tornati tutti nei box, ma ripartiremo più forti che mai. Presentazione. Emiliano Lombardelli nasce a Orbetello nel 1972, scuola alberghiera all?Isola d?Elba 1987, inizia il suo percorso di cuoco in diverse strutture alberghiere in Italia e all?estero. Le esperienze più significative sono quelle con Alvaro Claudi, Chef e Gastronomo all?Isola d?Elba, poi con Giuseppe Sestito al Mirabelle* (Splendid Royal Roma) e con Armin Mairhofer al ristorante Anna Stuben* (Hotel Gardena di Ortisei). Citato su riviste specializzate, quotidiani e guide gastronomiche nel 1997 ha ricevuto il ?Diploma di Merito?. Pre- scelto dalla Provincia di Livorno per presentare i prodotti tipici della costa tirrenica al 2° salone del Gusto di Torino edizione 2000. Nel Febbraio 2003 collaboratore nella promozione del territorio e dei prodotti a Copenaghen (Danimarca) per l?A.P.T. Nel 2014 scrive ?Con Gusto? e nel 2016 C.I.B.O. Continue le sue collaborazioni con la Scuola del ?Gambero Rosso città del Gusto di Napoli?, la Scuola superiore di cucina ?Alma?, la Scuola ?Etoile Accademy?. Partecipa come esperto di cucina alle seguenti trasmissioni Televisive: ?Uno Mattina?, ?Verde Mattina?, ?La Vecchia Fattoria?, ?Eat parade?, ?Insieme sul due?, ?Quanto basta per essere chef? e Wine tv. A Ottobre 2015 vincitore del programma ?I 4 ristoranti? di Alessandro Borghese con il ristorante ?Gourmet Con Gusto? di Villa Domizia. Da sempre collabora intensamente con il consorzio ?Welcome Maremma? per la manifestazione Gustatus come consulente gastronomico per la valorizzazione dei prodotti tipici. Con Emiliano ci conosciamo da fin da piccoli, stesso paese, Porto Santo Stefano e stesso diciamo quartiere. Poi Maremma Magazine - Giugno 2020 - 3_Maremma Magazine 27/05/2020 10:49 Pagina 41 Emiliano Lombardelli PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ???? Ripartire o aspettare? Il dubbio di molti operatori del settore in bilico tra la necessità di far quadrare i conti e le difficoltà operative imposte dalle restrittive misure di sicurezza da osservare e far rispettare ognuno ha seguito il proprio percorso professionale. Da un anno ho avuto l?opportunità di lavorare assieme a lui all?Argentario Golf Resort, nel comparto Food and Beverage, dove ho incontrato in lui una persona estremamente professionale e, nella struttura, un?eccellenza sul territorio sotto vari aspetti. Per molti Chef il proprio operato va oltre il lavoro stesso. Come hai affrontato questo periodo di quarantena? Ho trascorso la quarantena serenamente, in famiglia, non tralasciando però quelle che sono le preoccupazioni riguardanti l?aspetto della salute e gli eventuali sviluppi di questo boomerang che ci ha colpito a tutti in pieno. Nel contempo ho portato avanti vari progetti 42 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Nelle foto Chef e brigata del Dama Dama Restaurant (Gourmet) e Club House sui social network riguardanti il nostro Resort; partecipando a conferenze del settore e dedicandomi, con i miei colleghi, alla ricerca di un metodo per ripartire. La ristorazione, a quanto si dice, è il settore più colpito in assoluto. Credi che sarà messa a rischio tutta quella varietà di tradizioni e diversità che rappresentano la tavola italiana? Turismo, Hotellerie e ristorazione sono stati colpiti in maniera devastante. Il rischio di perdere alcune certezze e/o caratteristiche intrinseche del comparto esiste, ma credo che tutti noi, che facciamo questo lavoro con passione e dedizione, non dobbiamo assolutamente perdere di vista le eccellenze italiane: tradizione, cultura e diversità che rappresentano da sempre le vette più alte ed il fiore all?occhiello della tavola italiana. Occorrono piani di lavoro e business plan che rafforzino ancora di più la cucina ed il comparto enogastronomico Italiano. Quale è l?atteggiamento più importante per affrontare la ripartenza e cosa ti preoccupa in particolare? L?atteggiamento è molto chiaro, occorre essere competitivi e determinati. Il mio modus operandi, rappresentato dal mio background e dalle esperienze con i miei maestri, sarà sempre lo stesso. Non credo ci sia una necessità di reinventarsi, ma occorrerà seguire ed adattarsi alle procedure imposte per garantire la massima sicurezza per i clienti, per gli addetti ai lavori e tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi. Una cosa mi preoccupa in modo particolare: far arrivare il piatto a tavola come prima, vale a dire, con la stessa qualità, tecnica ed estetica. Ripetersi nella maniera giusta ed ottimale. Ci aspettano mesi difficili. Quanto sarà importante la messa in sicurezza per il futuro della ristorazione e per la tutela delle persone? Ci siamo sempre occupati della tutela delle persone e della clientela attraverso i vari protocolli di sicurezza: arrivo della merce, lavorazione, conservazione e distribuzione; oggi quest?ultima sarà oggetto di maggiori attenzioni e le strategie per procedere dovranno essere ben chiare da parte di tutti. Sei un grande interprete del territorio e dell?Identità Italiana, questi saranno i cardini della tua ripartenza e quale sarà la tua proposta? Personalmente ho sempre portato avanti con grande attenzione il territorio e l?Identità Italiana, accostandola anche a ingredienti e preparazioni internazionali. I cardini della ripartenza saranno sempre gli stessi ed anche la proposta. Sono alcune dinamiche che andranno prese in considerazione. Pensi che un certo tipo di ristorazione Gourmet oppure gli alberghi siano avvantaggiati in quanto più avvezzi a certe procedure tipo le prenotazioni scaglionate e gli ampi spazi tra i tavoli già esistenti? Al nostro ristorante Gourmet, il ?Dama Dama?, le prenotazioni sono sempre state scaglionate in fasce orarie, ben definite e limitate ad un certo Foto Claudio Mollo Nelle foto alcuni piatti dello chef Emiliano Lombardelli numero di persone, come da prassi, per agevolare il lavoro e permettere una perfetta gestione del tavolo e del servizio. Ritengo che questa procedura sarebbe bene estenderla nella ristorazione in generale per lavorare al meglio ed evitare assembramenti con orari e timelimit da rispettare. Gli spazi saranno decisivi; fortunatamente il nostro Resort è ben strutturato con ampie aree ed i due ristoranti dispongono di due splendide terrazze. Un altro fattore importante è quello dell?orario di servizio, prendendo ad esempio il nostro ristorante ?Club House? il range del pranzo va dalle 12,30 alle 17.00, per agevolare i golfisti ed un certo tipo di clientela e le nuove tendenze del tardi a pranzo, questo sicuramente sarà un enorme vantaggio. Di conseguenza gli alberghi con ampie cucine e aree lavoro diversificate ne trarranno vantaggio. Almeno inizialmente verrà a mancare l?aspetto evocativo della tavola sia dell?arte e dell?accoglienza che dell?emozione a tutto tondo. Tutti ci siamo fatti un?idea, qual è la tua? Questo è l?aspetto del quale sono più preoccupato in quanto al ristorante Gourmet, ed in queste tipologie di ristoranti, almeno per un certo periodo, sarà difficile se non impossibile trascorrere una sera come prima e vivere un?esperienza di cucina e servizio emozionaleevocativa che appaga tutti i sensi con un?attenzione al dettaglio. Per il momento partiremo con il ristorante Club House dove offriamo un?ottima cucina mediterranea e non, con un ser- vizio più snello e con, come dicevo precedentemente, ampi spazi ed orari elastici. I paletti e le procedure di sicurezza sono al primo posto. In futuro la Maremma e la Toscana potrebbero avere un vantaggio essendo località facilmente raggiungibili rispetto al Sud o al Nord Italia? Probabilmente sì, credo in ogni caso che per colmare la problematica economica tutto dipenderà dalle aperture regionali e delle frontiere. Certo essendo la Toscana al centro dell?Italia questo può significare un plus. La mancanza di clientela straniera porterà a concentrarsi sul territorio sia con il pubblico che con i fornitori locali, tutto ciò potrebbe rappresentare un azzeramento ed un vantaggio per una ripartenza più consapevole e focalizzata nonché per i piccoli produttori enogastronomici? Questa è una scelta che ho sempre tenuto in considerazione, come una linea guida. Il territorio ed i piccoli produttori sono fondamentali e non si possono perdere di vista per una ristorazione di identità e sostenibilità. Cercherò di essere ancor più mirato al contesto italiano e territoriale come credo sia giusto fare per sostenere e consolidare, a maggior ragione, un determinato contesto. Pensi sia stato fatto abbastanza dalle autorità competenti oppure hai visto confusione sulle misure da adottare? Credo sia stato fatto molto, ma con tanta confusione. D?altra parte l?entità della pandemia giustifica le scelte affrettate delle autorità. Si fa presto a puntare il dito, ma visto il rallentamento dei contagi, penso che alla fine le misure adotatte siano state quelle giuste. Per concludere, visto che sei anche uno Chef formatore, potresti indicare qualche valido consiglio per i giovani che scelgono questo indirizzo? La passione è alla base di tutto. Questo mestiere richiede sacrificio, dedizione e voglia di migliorarsi sempre. La passione è il motore e l?ingrediente fondamentale oltre ad un percorso ed una preparazione che devono essere ben stabiliti. Il mio consiglio è quello di mettere al primo posto scelte sul campo chiare e precise che permettano di acquisire esperienze utili e formative per il futuro. PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI EMERGENZA CORONAVIRUS Negozi e pubblici esercizi, in tanti hanno riaperto i battenti. Ma c?è anche chi ha deciso di aspettare tempi migliori Inutile negarlo: la voglia di tornare alla normalità c?è, ma l?emergenza Coronavirus ha prodotto danni importanti al tessuto economico produttivo. Così, se in tanti hanno riaperto i battenti il 18 maggio scorso, viceversa ci sono ancora molti negozianti ed esercenti che hanno deciso di aspettare tempi migliori? 44 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 I n Toscana il 18 maggio scorso ha riaperto al pubblico oltre il 90% dei negozi chiusi per effetto del DPCM dell?11 marzo scorso. La stima è di Confcommercio Toscana, che rileva invece una ripartenza più lenta per i pubblici esercizi: il 40% dei bar e ristoranti è tornato subito ad accogliere i propri clienti, un altro 20% lo ha fatto una settimana dopo per arrivare al 75% raggiunto stando alle stime a fine maggio. Circa il 25%, invece, non riaprirà per il momento, in attesa di individuare nuove e diverse strategie aziendali. «Mentre la ripartenza era scontata per le attività commerciali, che hanno potuto prepararsi per tempo all?appuntamento del 18 maggio, per i pubblici esercizi ? spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni ? c?è stato qualche problema in più perché sia la data sia i protocolli anticontagio da seguire sono rimasti incerti praticamente fino a 24 ore prima. Troppo poco per organizzarsi come si deve, adeguando alle nuove regole gli spazi e i servizi di accoglienza al pubblico. I bar e i ristoranti di piccole dimensioni, soprattutto quelli già attivi in queste settimane per la consegna a domicilio e la vendita da asporto, sono riusciti ad aprire da subito o lo hanno fatto poco dopo. Per i locali più strutturati, invece, quelli con grandi superfici e decine di dipendenti, ripartire non è così semplice come accendere o spegnere un interruttore, ci vorranno tempi più lunghi. A prescindere da questo, la vera incognita è rappresentata da come il mercato, privato dei turisti, risponderà alla riapertura delle attività». Secondo i dati della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici eserciziConfcommercio, a livello nazionale solo 7 attività su 10 hanno riaperto i battenti il 18. «La nostra stima regionale ? sottolinea Marinoni ? è invece più bassa perché tiene in considerazione realtà ad elevato impatto turistico, come Firenze, dove la mancanza di turisti ? quindi potenziali clienti ? ha spinto molti imprenditori a rimandare l?apertura. Tanti locali hanno scelto di riprendere il servizio a ranghi ridotti, solo per il pranzo. Chi ha dipendenti, poi, deve prendere le misure con il nuovo mercato per capire quanti e quando farli rientrare dalla cassa integrazione». Secondo l?analisi di Confcommercio Toscana, nella prima settimana dopo la fase del lockdown nel settore dei pubblici esercizi sono rientrati al lavoro, in media, un dipendente su due, ovvero circa 26.500 persone sulle 53.500 totali impiegate nel comparto. Più o meno in linea con questi dati si colloca la provincia di Grosseto. Qui, l?emergenza coronavirus ha prodotto guasti importanti nel tessuto economico produttivo, al punto che, anche da noi, non tutte le aziende, per via delle difficoltà ed incertezze in sede di emanazione ed adozione delle linee guida, hanno ? pur potendolo fare ? riaperto i battenti il 18 maggio scorso. Sulla scorta di un?indagine commissionata da Confesercenti e realizzata da Swg tra gli imprenditori del commercio al dettaglio e della somministrazione risulta che su 10 imprese, tra negozi, bar e ristoranti, solo 6 hanno tirato su le saracinesche il 18 maggio, data della ripartenza. Per chi ha deciso di rimanere chiuso decisiva è stata la considerazione della ?mancata convenienza ad una riapertura?. «In alcuni settori poi ? afferma Confesercenti Imprese Grosseto ? l?incertezza la fa ancora da padrona: i mercati ad esempio, dove i comuni stanno procedendo a protocolli non omogenei, gettando nell?incertezza gli imprenditori. In molti poi lamentano la difficoltà ?a mettersi in regola? sia per i costi, sia per la difficoltà a procurarsi mascherine e dpi per i dipendenti a prezzi calmierati». Al 4 maggio erano 3.892 le aziende PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? Sulla scorta di un?indagine commissionata da Confesercenti e realizzata da Swg tra gli imprenditori del commercio al dettaglio e della somministrazione risulta che su 10 imprese, tra negozi, bar e ristoranti, solo 6 hanno tirato su le saracinesche il 18 maggio, data della ripartenza tra commercio al dettaglio in sede fissa e settore turistico ancora chiuse in provincia di Grosseto a seguito del lockdown. Tra questi la moda ad esempio (521 i negozi di abbigliamento escluso il settore bambini e neonati) o gli arredi per la casa (146) o ancora orologerie (69) o tappeti (77). E poi gli ambulanti non alimentari, 438 alberghi e 2.205 pubblici esercizi. In totale 1224 le aziende del commercio al dettaglio in sede fissa ancora chiuse i primi di maggio, di queste, 521 per il settore abbigliamento escluso bambini o neonato, 89 i negozi di calzature, 146 i negozi di mobili, articoli tessili, arredamento per la casa (escluso illuminazione), 69 quelli di orologi e articoli di gioielleria, 77 46 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 tappeti e altri tessili, 130 giochi e articoli sportivi, 118 altri articoli, 99 commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati (non alimentari). 2.643 le imprese nel campo del turismo. «Per le imprese questa riapertura ? prosegue Confesercenti ? sta diventando una corsa ad ostacoli. Gli imprenditori temono l?impatto della rigidità delle linee guida sulle attività, e di rimanere schiacciati tra l?aumento dei costi di gestione e il prevedibile calo dei ricavi. Sono preoccupati, inoltre, anche dal tema delle responsabilità legali». Confesercenti apprezza che la distanza sia calata ad un metro cosa particolarmente importante per bar e ristoranti per cui, altrimenti, la riapertura sarebbe stata insostenibile. E conclude chiedendo «Linee guida applicabili e aiuti economici diretti alle imprese per sostenerle anche in questa delicata fase della ripartenza». Tra le imprese che hanno deciso di non ripartire il 18 maggio vi sono quelle riunite sotto il Gruppo Corona Ristoratori Pubblici Esercizi provincia di Grosseto. «La qualità ? si legge in un comunicato ? è la caratteristica dei nostri locali. Ma la qualità non è soltanto nei piatti che prepariamo e offriamo, ancor più oggi, è nella modalità di accoglienza, nell?organizzazione dei locali, nell?osservanza delle regole. Le attuali indicazioni del Governo e della Regione non offrono un quadro normativo chiaro per ciò che concerne i comportamenti da adottare nella riapertura e le norme da rispettare. L?approccio appare approssimativo soprattutto per noi che come esercenti ne rispondiamo e ne risponderemo dal punto di vista delle responsabilità. Tra i tanti, innumerevoli, limiti c?è anche la mobilità interclusa tra regioni e ancor più tra nazioni. Non basta la clientela locale, infatti, per far vivere i nostri Ristoranti, è indispensabile garantire flussi di clienti esteri che già da anni ci conoscono e ci scelgono. La scelta di posporre a giugno la riapertura all?esterno comporta, soprattutto per i più piccoli (e sono la maggioranza) il rinvio delle assunzioni stagionali. Partire oggi è come essere zoppi, riaprire senza clienti è un doppio danno a trattorie e locande i cui equilibri economici sono da sempre precari. Ci prendiamo un po? di tempo per essere pronti al meglio perché innanzitutto rispettiamo i nostri clienti. Nel frattempo, chi ha deciso di servire i propri piatti con l?asporto e il delivery continuerà a soddisfare in tal modo la clientela di ?vicinanza? contenendo al massimo i costi di gestione. Aspettiamo regole certe e chiare, dunque, e, siamo certi che riapriremo presto, però vogliamo farlo bene. Chiediamo a Governo e Regione rispetto del nostro lavoro e serietà. Noi siamo uno dei canali più importanti dell?economia toscana, di valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici». Firmato: I promotori: Roberto Conti, Liliana Marrini, Stefano Bertolai, Riccardo Ardiccioni, Manuel Forieri. Le strutture del Gruppo Corona sono in tutti i 28 comuni della provincia di Grosseto. VIVI EVENTI ?Noi ci siamo?, Morellino Classica Festival è pronto per la sua nona edizione All?insegna del motto ?Noi ci siamo, la musica deve continuare?, Morellino Classica Festival ha presentato il 17 maggio il programma della stagione 2020 in diretta streaming, con grande partecipazione di pubblico e personalità musicali da tutto il mondo. Tutto è pronto per far tornare appena possibile la grande musica sui palcoscenici naturali della Maremma? Pietro Bonfilio DI ELISABETTA RUSSO I n modo insolito, dettato dalla complicata situazione che stiamo vivendo, quest?anno il Festival Morellino Classica ha tenuto la prima presentazione del programma 2020 online, in sostituzione delle presentazioni che erano previste a Napoli a fine marzo, a Milano a maggio e a Grosseto ad inizio giugno, annullate a causa dell?emergenza sanitaria. L?intenso lavoro di programmazione della rassegna musicale nei mesi scorsi non si è fermato, nonostante le problematiche e le incertezze dovute alla situazione sanitaria: il Festival è quindi pronto ad offrire la sua offerta musicale a partire da giugno, appena saranno definite le possibilità e le modalità necessarie. La presentazione on line Alla presentazione on line, realizzata in collaborazione con ?Maremma Toscana meets Experience Event?, hanno partecipato i direttori del Festival Antonio Bonfilio e Pietro Bonfilio con due artisti d?eccezione che saranno nel cartellone di quest?anno: il tenore Fabio Armiliato, uno dei maggiori nomi della lirica mondiale nel concerto più atteso il 20 agosto nella Chiesa di Montemerano, 48 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 e l?artista in residence Davide Alogna, uno tra i più apprezzati violinisti sulla scena internazionale, che terrà quest?anno due concerti, il 15 agosto a Montelabro-Arcidosso e il 25 agosto presso la Tenuta Le Pupille ad Istia. Tra i numerosi spettatori, personalità della musica e sostenitori del Festival che hanno seguito la presentazione in collegamento internazionale dagli Stati Uniti, Asia, Europa e da tutta l?Italia, citiamo l?editore Filippo Michelangeli, il presidente Saul Salucci e il direttore Daniele Agiman dell?Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, Ariana Kim, Nat Yontararak, Dario Cusani della Fondazione Cusani, il compositore americano Lawrence Siegel. Molte sono state le testimonianze in diretta degli spettatori che hanno voluto sottolineare il valore del Festival per la musica, per la cultura, per il territorio, particolarmente in questo periodo, ed applaudire all?impegno e alla determinazione degli organizzatori della rassegna nel voler mantenere viva la musica in questo difficile momento. Andiamo quindi ad ?ascoltare virtualmente? la presentazione del Festival, direttamente dalle parole dei partecipanti. La presentazione è disponibile in ver- sione integrale sul sito https://www.youtube.com/watch?v=hRFEK9Igmfk ?Questa presentazione ? ha sottolineato Antonio Bonfilio, direttore responsabile del Festival ? è rivolta a coloro che hanno creduto e credono nel Festival e vogliono continuare a sostenerci anche per la sua nona edizione. Noi siamo pronti già a partire dal prossimo concerto. Non abbiamo creduto di cancellare questa edizione perché non avremmo rispettato il sostegno e la considerazione del nostro pubblico e il sostegno e la considerazione fattiva dei nostri sponsor, tra cui Banca TEMA, Consorzio di Tutela, Ricola, Mercedes Ugo Scotti, Marchesi Frescobaldi, La Selva, Fattoria Le Pupille, Principe Corsini che ringrazio per il loro costante supporto. Desidero anche ringraziare tutte le organizzazioni musicali che ci onorano da anni con la loro collaborazione: Accademia Chigiana, Scuola di Musica di Fiesole, Georg Solti Academy di Londra, Conservatorio di Milano, Conservatorio di Lucca, Conservatorio Santa Cecilia di Roma CIDIM-Comitato Nazionale Italiano di Musica di Roma. Un ringraziamento particolare va agli ideatore e organiz- Nelle foto ospiti del Festival in collegamento da tutto il mondo con Zoom zatori di questa presentazione online, Marco Bisdomini ed Elisabetta Russo e al giornalista Luca Ceccarelli per la sua partecipazione?. Un progetto vincente Il Festival giunge alla sua nona edizione con alle spalle 180 concerti in 30 luoghi diversi, un crescente successo di pubblico ed una sempre maggiore attenzione di stampa e media nazionali ed internazionali. Un progetto vincente incentrato sul leit-motiv ?musica-territorio-vino? col quale la rassegna propone la bellezza della grande musica coniugandola alla bellezza dei luoghi di Maremma che la ospitano ed alle eccellenze che questo territorio produce, in primis il vino, il Morellino di Scansano di cui il Festival porta il nome. Il programma del Festival ?Ancora non abbiamo notizie chiare o certe perché la situazione cambia settimanalmente, però c?è speranza per il nostro festival, e per gli eventi musicali e teatrali nel mondo dello spettacolo. In base alle future situazioni ed alle direttive governative cercheremo di portare avanti il festival adattandone la realiz- zazione alle necessità del momento? ha spiegato Pietro Bonfilio, direttore artistico del Festival. ?Noi non abbiamo voluto cancellare la rassegna, sin da marzo; non abbiamo perso la speranza di poter offrire al nostro pubblico la nostra musica e siamo andati avanti fino all?ultimo momento pronti a partire come e quando sarà possibile. Come ogni anno i concerti sono più di 20, avremo oltre 100 musicisti e le nazioni rappresentate sono 17 dall?Asia, agli Stati Uniti, all?Europa, ad Israele. Il primo appuntamento sarà il 6 giugno alla Fattoria La Maliosa per poi concludere la stagione con gli eventi invernali a dicembre. Quest?anno il Festival toccherà 17 luoghi, di cui tre nuovi: Pitigliano, Sovana e Monte Labro. Avremo come sempre grande varietà musicale e di formazioni: recital solista, musica da camera, ensemble e orchestre sinfoniche. Quest?anno si celebrano i 250 anni della nascita di Beethoven, per cui nel nostro programma saranno presenti eventi esclusivamente dedicati al grande compositore. Voglio ricordare specialmente l?appuntamento che si terrà l?11 luglio a Pitigliano con il maestro Vin- cenzo Balzani, uno dei più grandi didatti italiani e studioso del grande compositore, che racconterà e suonerà le tre sonate più importanti e più famose di Beethoven, La Tempesta, il Chiaro di Luna e l?Appassionata. Così come sarà dedicato a Beethoven il concerto del 29 agosto che si terrà a Sovana in occasione dell?importante celebrazione dei 1000 anni della nascita di Gregorio VII nato appunto a Sovana. Questo evento vedrà la partecipazione dell?orchestra Rossini di Pesaro diretta da Chikara Imamura, una delle più importanti d?Italia, orgogliosi di avere di nuovo nel nostro cartellone insieme ad un solista d?eccezione, Daniel Ciobanu, l?ultimo vincitore del concorso pianistico Rubinstein di Tel Aviv. Verrà eseguito il quarto concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven e nella prima parte una sinfonia di Beethoven che ancora dobbiamo decidere in base al numero di musicisti che potranno salire sul palco. Sulla vetta del Monte Labro, uno straordinario luogo dove si vede a 360° tutta la Maremma, avremo un concerto al tramonto con Consort Brass Ensemble Berlin diretto da Dariusz Mikulsky, composto di soli ottoni con la parteci- PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ???? Ricchissimo di nuove emozioni e di grande bellezza il programma. Primo appuntamento sabato 6 giugno all?azienda biodinamica Fattoria La Maliosa pazione di Davide Alogna come solista al violino, un programma molto particolare e non usuale di ottoni e violino. Nella bellissima Chiesa di Montemerano il 20 agosto si ci sarà uno degli eventi centrali della nostra programmazione con il grande tenore Fabio Armiliato in un originale duo voce-arpa?. La parola agli artisti Fabio Armiliato: ?Ormai conosco il Festival di Morellino di Scansano da tempo, ne apprezzo il progetto e l?intenzione di portarlo avanti. Sono felicissimo di partecipare e porto qui anche la felicità di Davide Burani, arpista, con cui presenteremo un originale duo voce tenore-arpa, un?interessante idea che Davide mi propose di realizzare tempo fa (di solito all?arpa si accompagnano voci bianche o di soprano) e che abbiamo già realizzato con soddisfazione e grande riscontro di pubblico?. Parlando poi del momento che la musica sta attraversando: ?Dovremo affrontare le difficoltà del momento ? ha aggiunto Armiliato ? nel nostro lavoro possiamo fare delle cose bellissime in streaming ma niente potrà mai sostituire lo spettacolo dal vivo, il contatto col pubblico con il suo magnetismo particolare che si crea. Quindi io credo fermamente che dobbiamo andare avanti, dobbiamo avere sempre la massima attenzione in quello che facciamo perché non si deve fare nulla di rischioso però credo che la cosa importante sia usare buon senso e usare precauzioni giuste e cercare di responsabilizzare le persone e credo che la musica, essendo un elemento di 50 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Il tenore Fabio Armiliati coesione che ci unisce e che ci fa vivere emozioni insieme, possa diventare come una bandiera per il ritorno verso la normalità?. Davide Alogna: ?Sono ospite del Festival per la quinta volta, per me è sempre una gioia. Quando penso qual è il luogo che amo di più in Italia, a parte ovviamente Como dove sono nato e la Sicilia perché ho origini siciliane, l?altro luogo è proprio Scansano. Il Festival Morellino classica per me è diventata ormai una seconda casa, offre delle esperienze che coinvolgono tutti i sensi, perché oltre a suonare c?è tutto il contorno, tutti i luoghi speciali di cui ho bisogno proprio fisicamente. Questo è un luogo che è veramente unico che abbiamo del mondo, che ci rende orgogliosi di averlo nella nostra Nazione. Sono felice di essere dei vostri?. Parlando del momento che la musica sta attraversando: ?Stiamo navigando a vista, viviamo alla giornata per vedere cosa succederà domani per quanto riguarda tutte le disposizioni e quando si potrà veramente ripartire ufficialmente alla grande per la musica classica. Morellino Classica Festival credo sia tra i primi festival che non si sono fermati e non si sono scoraggiati, anzi! Ringrazio gli organizzatori per il lavoro incredibile, per continuare tenendo duro, ci vogliono le realtà come la vostra, personaggi come voi per far ripartire tutto?. L?augurio di Filippo Michelangeli In chiusura, con l?augurio sincero che con l?evolvere dell?attuale situazione il Festival possa essere realizzato al meglio come da programma, citiamo le parole di Filippo Michelangeli, direttore di Suonare News, il mensile di musica classica più letto in Italia, che ha seguito in diretta l?evento: ?Complimenti ad Antonio e a Pietro Bonfilio, all?intera squadra, agli amici e ai sostenitori del Festival per aver creato questa bellissima iniziativa. Nel momento tragico che stiamo vivendo c?è bisogno di persone che non si arrendono. Il patrimonio più grande d?Italia non sono le nostre opere d?arte, i nostri tesori artistici che riguardano il passato, ma è il patrimonio umano. Gli italiani sono 60 milioni di persone un po? sottovalutate ma piene di energia, talento e spirito di sacrificio. Quindi mi stringo attorno al Festival e vi dico che siete l?orgoglio dell?Italia?. Il primo concerto Il prossimo appuntamento dal vivo, con l?esibizione del violinista Leonardo Rossi, che si terrà sabato 6 giugno alle ore 18,00 in Località Podere Monte Cavallo Fattoria La Maliosa a Manciano, è in sostituzione per motivi logistici alla presentazione che si sarebbe dovuta svolgere presso la sede centrale di Banca TEMA a Grosseto. All?appuntamento alla Maliosa, si potrà accedere in osservanza delle prescrizioni sanitarie governative e solo su prenotazione ai seguenti numeri: Fattoria La Maliosa Resp. Caterina Tulino: 327 186 0416; Ufficio Stampa Festival Responsabile Luca Ceccarelli: l.ceccarelli@gmail.com; Direzione Festival: tel. 0564 507982 ? 3495380069. VIVI TURISMO ?Più tutele, siamo un patrimonio straordinario da valorizzare?, l?appello dei piccoli musei al ministro Franceschini ?Più tutele, rappresentiamo un patrimonio straordinario che deve essere valorizzato al pari dei musei statali?. Questo l?appello che i piccoli musei hanno lanciato, dalla Maremma, al ministro Dario Franceschini con l?ingresso nella Fase 2. Intanto piano piano quasi tutte le realtà del territorio stanno riaprendo i battenti attenendosi ovviamente alle disposizioni contenute nelle linee guida Vetulonia, Museo Isidoro Falchi 52 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Buonconvento, Museo d?Arte Sacra della Val d?Arbia N ei giorni immediatamente precedenti il 18 maggio, data che ? come da indicazioni del Governo nell?ambito della Fase 2 ? ha consentito la riapertura dei musei, Irene Lauretti presidente del Sistema Musei di Maremma e Alessandro Ricceri presidente della Fondazione Musei Senesi, si sono fatti portavoce di un?istanza condivisa da altri 16 tra musei e sistemi museali toscani, e hanno lanciato un appello al ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini per il rilancio dei musei locali. In particolare, i due presidenti chiedono al ministro di valorizzare e promuovere queste realtà come ?patrimonio del paese? al pari dei musei statali e di coinvolgere nelle misure statali di sostegno alla cultura anche i musei locali e di salvaguardare le professionalità mantenendo gli attuali livelli occupazionali. Un?altra richiesta riguarda la possibilità, da parte del Ministero, di provvedere ad estendere l?esenzione dell?Iva per tutti i servizi legati al funzionamento dei musei locali e non solo per le sole visite guidate e le attività didattiche come è attualmente. ?I nostri musei ? scrivono Lauretti e Ricceri nel loro appello ? sono spesso etichettati come minori, rispetto ai grandi musei nazionali, invece queste realtà museali in tutto il Paese, ma tanto più in Toscana, rappresentano un tessuto straordinario per la diffusione e la difesa della cultura nei territori?. Gli ultimi dati Istat risalenti al 2018 evidenziano come, dei 553 musei toscani, ben 497 non sono statali: un valore confermato dalla media nazionale pari al 90,6%. In questi musei sono stati oltre 16 milioni i visitatori a fronte di 7,5 milioni dei musei statali; e ancora a livello occupazionale gli stessi musei locali impiegano 5.300 addetti contro i 1.794 di quelli statali. ?I nostri due sistemi ? proseguono ? raccolgono oltre 90 musei, di cui 50 in Provincia di Grosseto, mentre in Toscana ci sono 20 reti museali, che, grazie agli sforzi degli enti locali e ai contributi regionali, hanno potuto mantenere un ruolo attivo di presidio e diffusione della cultura, concentrandosi sulla relazione con il pubblico piuttosto che non sul numero di biglietti venduti, lavorando a fianco di archivi e biblioteche in logica interdisciplinare, portando avanti percorsi di ricerca con le Università e le Soprintendenze. Una rete che, tanto più nel caso toscano, sono una leva economica anche per quel turismo lento che potrà, seppure in misura ridotta, riattivarsi almeno su base nazionale nei prossimi mesi. Per questo siamo convin- ti ? concludono Irene Lauretti e Alessandro Ricceri ? che i musei grandi e piccoli rappresentano una risorsa determinante per il nostro Paese e avranno un ruolo importante dopo la fine dell?emergenza per il rilancio del settore culturale?. Hanno sottoscritto l?appello: Associazione Musei Archeologici della Toscana, Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese (Pistoia), Associazione Nazionale Case della Memoria, Fondazione Musei Senesi (Siena), Fondazione Paolo Cresci per la storia dell?emigrazione italiana e Sistema Museale della provincia di Lucca (Lucca), Fondazione Parsec Museo di Scienze Planetarie e Parco del Centro di Scienze Naturali di Prato e Rete Musei di Prato (Prato), MAEC Museo dell?Accademia Etrusca e della Città di Cortona (Arezzo), Musei di Maremma (Grosseto), Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria (Firenze), Museo di Storia Naturale del Mediterraneo ? Sistema dei Musei e Parchi della Provincia di Livorno (Livorno), Sistema Museale Integrato Mugello Montagna Fiorentina (Firenze), Sistema museale delle Terre di Malaspina e delle Statue Stele (Massa Carrara), Sistema Museale di Montelupo Fiorentino (Firenze), Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino, Sistema Museale di PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI ???? Gli ultimi dati Istat risalenti al 2018 evidenziano come, dei 553 musei toscani, ben 497 non sono statali: un valore confermato dalla media nazionale pari al 90,6%. In questi musei sono stati oltre 16 milioni i visitatori a fronte di 7,5 milioni dei musei statali; e ancora a livello occupazionale gli stessi musei locali impiegano 5.300 addetti contro i 1.794 di quelli statali. Montespertoli (Firenze), Sistema Museale di Volterra (Pisa), Sistema Museale del Valdarno Superiore, Sistema Museale Castiglionese ? Comune di Castiglion Fiorentino (Ar). Intanto, dal 18 maggio come detto sono cominciate le riaperture. Dopo mesi di chiusura forzata il MAAM - Museo Archeologico e d?Arte della Maremma con sede a Grosseto, ha riaperto di nuovo le sue porte ai visitatori il 29 maggio, assieme al Polo culturale Le Clarisse e al Museo di Storia Naturale. Grosseto, Museo Archeologico e d'Arte della Maremma L?orario del Museo è: da martedì a giovedì 10:00-18:00; venerdì, sabato e domenica e festivi 10:00-13:00, 16:0021:00. Per l?occasione, l?ingresso a tutti i musei sarà gratuito fino al 31 di luglio. Ricordiamo a tutti coloro che vorranno visitare questo Museo (ma le regole valgono per tutte le strutture) alcune regole di comportamento da seguire: l?ingresso è consentito solo indossando guanti e mascherina; all?ingresso verrà effettuata la misurazione della temperatura corporea da parte del personale (se la temperatura rilevata sarà superiore ai Nella foto gli assessori Walter Massetti e Susanna Lorenzini presentano le iniziative al Museo archeologico ?Isidoro Falchi? di Vetulonia (Castiglione della Pescaia) 54 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 37,5 l?ingresso a quella persona sarà interdetto); l? accesso alla struttura è consentito ad un massimo di due persone alla volta, salvo minori e persone non autosufficienti; l?utilizzo degli ascensori sarà riservato solo alle persone disabili; il numero massimo di persone che possono entrare nel museo sarà di 30 unità (al raggiungimento di tale limite gli ingressi saranno temporaneamente sospesi fino all?uscita delle persone al suo interno); data la capienza limitata, sarà necessario per tutti rispettare un tempo di visita massimo di 1 ora; all?interno delle sale i visitatori dovranno mantenere una distanza di 1,5 m. tra loro, indossare le protezioni individuali ed evitare di toccare le vetrine e i reperti esposti. ?Queste ? fanno sapere dal Museo ? sono alcune delle regole che seguono le disposizioni ministeriali per consentire la riapertura dei musei e dei luoghi di cultura in tutta sicurezza. Siamo sicuri che, nonostante il probabile fastidio che certe norme possano provocare, sapremo tutti essere comprensivi e disciplinati nel seguirle diligentemente, per il bene di tutti!?. Altra apertura ? il 26 maggio ? è stata quella del Museo archeologico ?Isidoro Falchi? di Vetulonia (Castiglione della Pescaia) che il giorno seguente ha festeggiato in diretta web i 140 anni della prima ?Passeggiata? del medico con- dotto Isidoro Falchi a Vetulonia. «La cultura ? spiegano i assessori al turismo e alle politiche culturali, Susanna Lorenzini e Walter Massetti che segue i progetti di valorizzazione delle aree archeologiche ? è un importante veicolo promozionale del territorio di Castiglione della Pescaia e da questo vitale settore l?amministrazione comunale da sempre è in grado di produrre ricchezza per un indotto notevole di persone e aziende. Tutto parte da Vetulonia per ramificarsi sul territorio comunale». Per venire incontro al ?suo? pubblico, il museo vetuloniese e le altre strutture espositive comunali presenti sul territorio, nel 2020 saranno sempre a ingresso gratuito, lanciando in questo periodo di emergenza sanitaria un segnale importante di ripartenza, in nome anche di una cultura universale e fruibile. Gli assessori al turismo e alle politiche culturali, Susanna Lorenzini e Walter Massetti che segue i progetti di valorizzazione delle aree archeologiche. «Durante questo lungo lockdowun ? aggiungono i due amministratori presentando la prima iniziativa tenutasi nella frazione castiglionese ? che ci ha costretti a tenere chiusa la struttura, abbiamo definito la programmazione estiva delle manifestazioni culturali attuabili nel museo vetuloniese in conformità con quanto richiesto dalla situazione attuale, confermando i principali anniversari già inseriti nel cartellone». «Intanto, il 27 maggio ? precisano Lorenzini e Massetti ? siamo tornati indietro di 140 anni, esattamente al giorno in cui nel 1880 Isidoro Falchi, il medico condotto appassionato di archeologia, dopo aver ricevuto in regalo da un amico due monete di bronzo con la scritta ?Vatl? provenienti da Colonna di Buriano, decise di visitare quel paese, dove arrivò il giorno del Corpus Domini. Nel suo diario il medico condotto di Montopoli Valdarno ripercorre quella giornata, dall?arrivo alla stazione, il passaggio sfruttato su un carro di un bracciante e poi l?arrivo a piedi ?trasudante? in cima alla collina dove non perse tempo e iniziò la sua esplorazione che sette anni dopo dette la conferma ufficiale dell?esistenza di Vetulonia». «In questi mesi di forzata chiusura ? affermano con orgoglio i due assessori ? il lavoro del direttore e degli archeologi dello staff non si è fermato e il museo ha potuto raggiungere una buona parte del suo pubblico ?fedele? e di quanti tramite il web hanno voluto partecipare a percorsi virtuali guidati, capaci di offrire una fruizione a distanza dei tesori ospitati nelle sale, assieme alle mostre più recenti». Per ricordare insieme i 140 anni trascorsi dalla prima visita di Falchi al borgo vetuloniese, il museo ha preso contatti con altre realtà istituzionali e archeologiche strettamente correlate alla figura e all?infaticabile attività di studio e di ricerca sul campo del medico di Montopoli, che hanno contribuito a rendere speciale la memoria di quel 27 maggio del 1880. «L?evento ? concludono Lorenzini e Massetti ? è stato celebrato, a museo aperto, ma via web, per evitare gli ancora pericolosi assembramenti che una tale ricorrenza potrebbe produrre. Nell?occasione è stato tagliato virtualmente il nastro dell?iniziativa, dando il via all?incontro guidato da Simona Rafanelli e da Francesca Paris, per la struttura vetuloniese, cui si sono uniti in remoto Monica Baldassarri, per il museo di Montopoli Valdarno e Marta Coccoluto, per il Parco Val di Cornia». La manifestazione è stata trasmessa in streaming sulla piattaforma zoom e in diretta Facebook. VIVI TURISMO Le Bandiere Blu sventolano in quattro comuni della costa maremmana Come ogni anno arrivano puntuali le Bandiere Blu, ovvero i riconoscimenti internazionali della FEE Foundation for Environmental Education che premiano i mari più puliti e le zone più curate, grazie al giudizio e sostegno delle diverse Arpa regionali che effettuano scrupolose analisi per conto dei Comuni candidati 56 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Marina di Grosseto P untuale come ogni anno a maggio arrivano le tanto attese Bandiere Blu. Si tratta di un prestigioso riconoscimento internazionale, assegnato in 49 Paesi diversi dalla ong danese Foundation for Environmental Education. Un titolo che premia non solo l?area più bella visivamente, ma anche i mari più puliti e le zone più curate, grazie al giudizio e sostegno delle diverse Arpa regionali che hanno effettuato scrupolose analisi per conto dei Comuni candidati. A questo si aggiungono altri parametri di valutazione, come la valorizzazione delle aree naturalistiche, la cura dell?arredo urbano, delle strutture alberghiere oltre all?accesso al mare per tutti, senza limitazioni. Insomma, un premio ben strutturato a più livelli e che riconosce l?impegno di una località per far sì che la zona sia perfetta sotto più punti di vista. L?Italia quest?anno vede salire di 12 unità il numero complessivo delle Bandiere Blu rispetto all?anno scorso. In tutto sono 195 i comuni italiani che hanno ottenuto il premio: un ottimo risultato ora che le spiagge stanno per riaprire. A livello nazionale la Liguria guida la classifica italiana con ben 32 località. Seguono la Toscana con 20 località e la Campania che può vantare ben 19 Bandiere Blu. Quarta posizione per Marche e Puglia che arrivano a 15 località con riconoscimento ciascuna; mentre la Sardegna e la Calabria seguono in classifica con 14 comuni premiati a testa. L?Abruzzo si ferma a 10, mentre Lazio e Veneto ne contano 9; seguono poi la Sicilia con 8 località premiate e l?Emilia Romagna con 7 sette spiagge da Bandiera Blu. Chiudono la classifica italiana la Basilicata con 5 spiagge; il Friuli-Venezia Giulia, con 2 località da sogno e il Molise, con una sola località, Campomarino. In Maremma (provincia di Grosseto) sono quattro i comuni premiati: Follonica (Spiaggia Sud, Spiaggia Nord); Castiglione della Pescaia (Rocchette, Roccamare-Casa Mora, Riva del Sole, Capezzolo, Ponente, Spiaggia Pian d?Alma, Casetta Civinini-Piastrone, Punta Ala, Levante, Tombolo); Grosseto (Marina di Grosseto, Principina a Mare); Monte Argentario (Porto Santo Stefano La Caletta, Porto Santo Stefano Il Moletto, La Soda, Porto Santo Stefano Il Pozzarello, Cala Piccola, Porto Ercole Le Viste, La Feniglia). Grosseto Come ormai avviene da molti anni anche nel 2020 Grosseto avrà la sua Bandiera Blu. Il riconoscimento per le spiagge del capoluogo è stato conferito il 14 maggio in video conferenza e ritirato ?virtualmente? dal vicesindaco e assessore al Turismo Luca Agresti. Si tratta di una conferma per il territorio, che quest?anno arriva in un momento molto particolare per l?economia, anche e soprattutto di quella legata al mare. Gli operatori del settore, così come i cittadini, hanno da poco conosciuto la linee guida da adottare per gestire e vivere in sicurezza l?estate e sono consapevoli che sarà un anno di grandi sacrifici, di rinunce e di riorganizzazione. ?Proprio in questo momento complicato ? spiegano il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco Luca Agresti ? arriva la consegna della Bandiera Blu, riconoscimento prestigioso che ci spinge ad essere coraggiosi e ci dà un ulteriore slancio per affrontare al meglio questa difficile crisi. Grosseto, con le sue frazioni Marina e Principina, conferma di avere tutte le carte in regola per accogliere il turismo anche in questa stagione 2020, in quanto realtà dotata di spazi ampi, spiagge altrettanto grandi e tutte le strutture di supporto, come parcheggi e lunghi percorsi ciclabili, oltre alle pinete e ai parchi, altra grande risorsa. L?Amministrazione comunale sta cercando di dare tutti gli strumenti necessari per operare e farlo nel migliore dei modi, in linea con le direttive nazionali e regionali sulla gestione della situazione. Ringraziamo, come PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI ???? Quattro i comuni premiati in Maremma: Grosseto, Castiglione della Pescaia, Monte Argentario e Follonica facciamo ogni anno, i privati che fanno con costanza e dedizione la loro parte per rendere le nostre frazioni competitive, decorose e accoglienti. Anche con grandi investimenti sulle strutture?. Allo studio ? come emerso dalla cabina di regia Nucleo Fenice ? c?è anche una campagna di promozione territoriale di ampio respiro, volta a far conoscere il nostro territorio e le sue eccellenze. Castiglione della Pescaia Non sarà da meno Castiglione della Pescaia dove la Bandiera Blu continuerà a sventolare sui pennoni e lo farà per il 21esimo anno consecutivo. Sono invece 23 le nomination vincenti che può vantare la cittadina balneare da L Castiglione della Pescaia (Rocchette) quando è stata creata dalla Foundation for environmental education (Fee) e dalla Fondazione per l?educazione ambientale. Il centro turistico continua a far parte dell?alta classifica delle spiagge di qualità italiane che annualmente sono premiate con la Bandiera Blu, il riconoscimento che valuta le acque pulite, i servizi e il rispetto dell?ambiente dei Comuni in tutto il mondo. La conferma che Castiglione della Pescaia è rientrata anche per il 2020 in questa hit è avvenuta il 14 maggio scorso, inevitabilmente a causa della pandemia da Covid-19 in diretta Facebook riservata agli amministratori. Per il Comune di Castiglione della Pescaia hanno partecipato il sindaco Giancarlo La Bandiera Blu a Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale, istituito nel 1987 Anno europeo dell?Ambiente, che viene assegnato ogni anno in 49 paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell?ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l?ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale e 58 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 riconosciuta dall?UNESCO come leader mondiale nel campo dell?educazione ambientale e dell?educazione allo sviluppo sostenibile. Bandiera Blu è un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Obiettivo principale di questo programma è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale. Farnetani e la vicesindaca Elena Nappi che ha la delega alle politiche ambientali. «L?attenzione per l?ambiente da parte di questa amministrazione ? spiega il primo cittadino ? lo concretizziamo costantemente con decisioni all?avanguardia in questo settore cosa che ci porta ormai a raggiungere sempre importanti risultati, mai scontati e certificati da un ente europeo dal valore indiscusso come è la Foundation for environmental education». «Il litorale di Castiglione della Pescaia ? continua il sindaco Farnetani ? risponde pienamente ai principali criteri di valutazione che la Fee ha stabilito anche per la Bandiera Blu 2020. La qualità delle acque di balneazione, l?ottimizzazione della raccolta differenziata, i nostri accorgimenti sulla regolamentazione del traffico veicolare hanno inciso notevolmente per l?assegnazione del vessillo». «Le nostre politiche ambientali ? aggiunge la vicesindaca Elena Nappi ? ogni anno sono apprezzate e approvate dalla Fee ritenendole scelte decisive e innovative, spesso modello da imitare per altre amministrazioni, puntando in particolar modo all?ecosostenibilità che aiuta a valorizzare le bellezze naturali e paesaggistiche presenti sul territorio». «La Bandiera Blu ? commenta la vicesindaca Elena Nappi ? è un riconoscimento che conquistiamo annualmente grazie ad un lavoro di squadra tra ???? Un prestigioso riconoscimento internazionale, assegnato in 49 Paesi diversi dalla ong danese Foundation for Environmental Education. Monte Argentario (Cala Piccola) amministrazione e cittadini, sempre più attenti alla tutela dell?ambiente». «Una priorità politica di questa amministrazione ? tiene a rilevare la vicesindaca ? è quella di compiere un?azione programmatica improntata a fare di questo riconoscimento uno dei biglietti da visita del territorio comunale, assieme alle altre iniziative di educazione e informazione ambientale». «Anche quest?anno, nonostante l?emergenza sanitaria ? conclude Elena Nappi - i nostri ospiti potranno trascorrere vacanze all?insegna della tranquillità e della sicurezza, contando su attrezzature all?avanguardia per il salvataggio, su un?accessibilità garantita a tutti gli arenili, su acque pulite e cristalline circondati da un ambiente accogliente e protetto». Monte Argentario ?Anche per questa stagione possiamo essere soddisfatti di poter far sventolare sul nostro promontorio la Bandiera Blu?. Così l?assessore all?ambiente Gianluca Gozzo che nella conferenza in streaming su Facebook ha virtualmente ricevuto dalla FEE (Foundation for Enviromental Education) la 15° Bandiera Blu del Promontorio. Anche quest?anno, infatti, le spiagge dell?Argentario sono rientrate tra le 407 in tutta Italia che hanno ricevuto per il 2020 il prestigioso vessillo simbolo, tra l?altro, della purezza delle acque, pulizia delle spiagge con adeguata raccolta dei rifiuti, servizi efficienti per i bagnanti ed accessi facilitati per i portatori di handicap. 195 in tutto i Comuni premiati, 20 in Toscana. ?Per il nostro promontorio e per la nostra comunità ? aggiunge Gozzo ? rappresenta il risultato di un impegno che viene da lontano: dal 2006 infatti l?Argentario ottiene questo riconoscimento, non solo per la bellezza delle spiagge, ma anche e soprattutto per il rispetto di criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio, alzando ogni anno l?asticella dei risultati da raggiungere. Significa quindi che dobbiamo continuare su questa strada e darci obiettivi più importanti a partire dalla raccolta differenziata, sulla quale ci dovremmo sforzare maggiormente. L?ambiente e la sua fruizione in termini turistici e sostenibili sono la nostra prospettiva e il nostro tesoro per l?economia degli operatori di Porto Santo Stefano e Porto Ercole: la base ed insieme il volano per la ripartenza dopo questo tragico periodo di emergenza Covid? conclude Gozzo. Follonica Infine, soddisfazione anche a Follonica che conquista la sua 21esima Bandiera Blu. In attesa delle nuove elezioni (il comune è Commissariato da diversi mesi) il vessillo della Fondazione FEE, simbolo di qualità ambientale delle località costiere, sventolerà nella Città del Golfo, in Piazza a mare, come ormai avviene da tantissimi anni. Follonica PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI MAREMMA DA SCORPRIRE L?Abbazia di San Galgano: un luogo mistico, carico di storia, significati e? magia È un luogo pieno di storia, di magia, di fede. Parliamo dell?Abbazia di San Galgano in Val di Merse, al confine tra le provincie di Grosseto e Siena, meta di una visita con l?ausilio della bella guida, ancora fresca di stampa, ?San Galgano e il suo territorio? a firma di Renzo Vatti e Vito Albergo, pubblicata in edizione italiana e inglese, per i tipi della casa editrice Medicea DI DEBORAH CORON Nella foto l?Abbazia di San Galgano 60 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 T ra le tante perle del nostro territorio ce n?è una, meta ogni anno di migliaia e migliaia di persone: l?Abbazia di San Galgano in Val di Merse, al confine tra le provincie di Grosseto e Siena. A questo edificio sacro, famoso in tutto il mondo e così carico di storia, è stata dedicata una guida ancora fresca di stampa ?San Galgano e il suo territorio? a firma di Renzo Vatti e Vito Albergo, pubblicata in edizione italiana e inglese, per i tipi della casa editrice Medicea (la presentazione del libro è a pag. 65). «Il complesso abbaziale di San Galgano ? si legge proprio nella guida ? fu iniziato, secondo recenti studi, in Val Merse, nel piano sottostante la Rotonda verso il 1218; la costruzione sorse con una planimetria tipicamente cistercense, ma mostra, in numerosi particolari, alcuni elementi suggeriti dal gusto artistico senese. Da esempi rimasti e da vecchie relazioni, si può ricostruire lo schema distributivo dei vari edifici. Nel centro si trovava il chiostro, delimitato a nord dalla chiesa, a est dai dormitori al primo piano, e dall?aula capitolare e dallo scriptorium al piano terra; a sud dal refettorio e dalla cucina; a ovest da altri fabbricati come la portineria, e i vari ambienti per lavori manuali e relativi magazzini. Secondo alcuni documenti, riportati da Libanori nel 1645, l?architetto del- l?intero complesso sarebbe stato un certo Curzio di Chiusi ma la notizia non è confermata dagli storici, perché non suffragata da documentazioni attendibili. Specialmente nei secoli XI, XII e XIII i monaci cistercensi erano, per tradizione e per studi, ottimi architetti, e furono proprio loro a portare in Italia l?arte gotica; Fossanova, Santa Maria Maggiore in Ferentino e Casamari furono i primi esempi di tale stile e culle di architetti e scultori. Importante fu l?adesione dei monaci cistercensi di Montesiepi all?Abbazia di Casamari nella diocesi di Veroli (Frosinone); secondo alcuni storici sarebbero stati gli stessi artefici di questa Abbazia a delineare il piano strutturale della PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI ???? ?Il complesso abbaziale di San Galgano fu iniziato, secondo recenti studi, in Val Merse, nel piano sottostante la Rotonda verso il 1218; la costruzione sorse con una planimetria tipicamente cistercense, ma mostra, in numerosi particolari, alcuni elementi suggeriti dal gusto artistico senese (?)? nascente Abbazia di San Galgano, che doveva diventare, a sua volta, culla di numerosi architetti e maestri di pietra. In effetti, il visitatore che ha osservato con attenzione le due abbazie, avrà notato la forte somiglianza tra i due monumenti, specialmente delle strutture delle chiese e, in modo particolare, dei pilastri e delle finestre. Nacque, quindi, uno dei complessi monastici e monumentali tra i più importanti d?Italia; le sue rovine ?hanno ancora tale importanza da offrir modo all?artista che accuratamente le studi, di ricostruire nella sua mente l?immagine completa di quegli splendidi edifici e di trarne ispirazioni?. Tutto il complesso, nelle sue linee Nella foto le reliquie 62 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 generali, è basato su uno stile di transizione tra quello romanico in declino e quello ogivale proposto dai monaci cistercensi; quindi l?Abbazia di San Galgano è, in Toscana, il primo esempio di costruzione ogivale d?ispirazione borgognona, mentre lo stile lombardo è sempre presente; il tutto è modificato e ingentilito dal gusto tipico dell?arte senese. Le parti dell?Abbazia che ancora si innalzano, spesso rimaneggiate, sono: la chiesa con le due sacrestie, l?aula capitolare, lo scriptorium, la chiesina del cimitero e il piano superiore con le celle e la cappella delle reliquie». Ma chi era San Galgano famoso per aver conficcato la sua spada nella roccia? «Galgano Guidotti ? si legge ancora nella guida a firma di Vatti e Allegro ? nacque nel 1148 da nobili genitori d?origine salica nel borgo di Chiusdino, piccolo centro che sorge compatto a ovest del complesso abbaziale. Le vicende della sua vita sono state in parte trasfigurate da leggende che nascondono poeticamente una base storica. Una leggenda ritiene la sua nascita quasi miracolosa: i genitori, Guido e Dionisia, l?avrebbero avuto dopo lunghi anni di sterilità, per intercessione di San Michele Arcangelo, molto venerato nella zona, specialmente nei piccoli centri delle alture circostanti. Galgano crebbe bello, spensierato, fiero e... prepotente. La sua giovinezza frivola e alquanto libertina ricorda la storia del suo quasi contemporaneo Francesco d?Assisi; come questi, Galgano sentì spesso l?inutilità della sua vita dissipata e provò il tormento di non avere uno scopo per cui vivere; il suo ambìto titolo di cavaliere non gli procurò quell?ebbrezza che si attendeva. E in quest?ansia, lentamente maturò la decisione di cambiare, vivendo in solitudine a contatto con Dio e la natura. Consigliato da vari eremiti, numerosi in quella zona, e particolarmente da Guglielmo di Malavalle, fondatore di un celebre Eremo in Maremma, Galgano si ritirò sulla collina di Monte Siepi o Cerboli, a pochi chilometri da Chiusdino in direzione di Monticiano, dove visse poi per un anno in una capanna circolare, Maremma Magazine - Giugno 2020 - 3_Maremma Magazine 27/05/2020 10:49 Pagina 63 PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Legata a San Galgano è la famosa spada conficcata nella roccia per mano del Santo quale segno della rinuncia perpetua alla guerra e della volontà di usare quell?arma solo come croce davanti a cui pregare costruita con frasche. Era il 21 dicembre del 1180. Questa vocazione eremitica di Galgano è attribuita dalla leggenda a insistenti inviti dell?arcangelo Michele, che gli si manifestò in sogno, indicandogli anche il luogo dove costruire la cella. In risposta alle insistenze della madre Dionisia e della fidanzata Polissena di Civitella Marittima perché rientrasse in città, nonché agli scherni degli altri cavalieri, egli conficcò la sua spada nella fessura di una roccia che affiorava nella capanna, in segno della rinuncia perpetua alla guerra e della decisione di usare quell?arma come croce davanti a cui pregare. La spada ritta nel suolo aveva per i cavalieri del Medioevo un profondo significato spirituale: rappresentava e 64 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 simboleggiava la croce, segno di fede e di aspirazione alla Crociata. Tale usanza, confermata da canzoni e storie cavalleresche, valeva, oltre che per manifestare un pubblico rifiuto della violenza, anche per pregare nelle pause religiose, e spesso veniva infissa al capezzale di un cavaliere moribondo. Non bisogna dimenticare che la spada veniva benedetta solamente dal vescovo prima di essere consegnata al neo cavaliere, e s?intimava solennemente di usarla solo per difendere la fede e la giustizia. Secondo alcuni la roccia in questione doveva essere il centro di un più antico luogo sacro, dove spesso ci si radunava per solenni giuramenti; future perlustrazioni sotto la pavimentazione della chiesa, sorta attorno al masso, potrebbero rivelare notizie più certe. Vari episodi leggendari mostrano San Galgano ben integrato nell?ambiente naturale; alcuni lupi frequentavano la sua capanna; la gente del contado lo visitava spesso per ricevere consigli e ottenere guarigioni. La sua vita solitaria a Montesiepi non fu, né da lui né dai vicini, considerata una fuga dal mondo e dai suoi problemi, ma un liberarsi dalle sovrastrutture costruite dall?uomo per angariare il prossimo; in tal senso, San Galgano, cavaliere che trasforma con un gesto simbolico la spada in croce, può essere considerato un coraggioso che, non curandosi della mentalità guerresca del suo secolo, affermò la supremazia della pace e della fede sulla sterilità della violenza. Sarà un uomo ?moderno? sicuramente per ogni epoca. Senza dubbio la vita eremitica non gli fu facile, tanto che a 33 anni, il 3 dicembre del 1181, morì. Secondo un?antica tradizione, erano presenti alla sua tumulazione i vescovi di Volterra, Massa Marittima e Siena, oltre agli abati cistercensi di Fossanova, Casamari e Tre Fontane di Roma; certamente è una leggenda, voluta per mettere in evidenza i buoni rapporti dell?Abbazia con le tre diocesi confinanti, e l?unione dell?eremita con i monaci cistercensi che sarebbero sopraggiunti pochi anni dopo». Informazioni utili: Eremo di Montesiepi tel. 0577 756700; Abbazia di San Galgano tel. 0577 756738, www.abbaziasangalgano.it; Museo civico e diocesano di arte sacra di San Galgano a Chiusdino tel. 0577 751084. ?San Galgano e il suo territorio? di Renzo Vatti e Vito Albergo, molto più di una semplice guida Per saperne di più sui resti della grande e celebre Abbazia di San Galgano (in Val di Merse, al confine tra le provincie di Grosseto e Siena) consigliamo la lettura della guida ?San Galgano e il suo territorio? a firma di Renzo Vatti e Vito Albergo, pubblicata in edizione italiana e inglese, per i tipi della casa editrice Medicea. ? San Galgano e il suo territorio? è molto di più di una guida. È un modo diverso e suggestivo per scoprire non solo il fascino dell?Abbazia di San Galgano (in Val di Merse) ma anche il suo tutt?uno con il territorio che lo circonda. I resti della grande e celebre Abbazia, che ha il cielo come tetto, si fondono con la campagna senese al confine con quella grossetana, e lo stesso è per il vicinissimo eremo di Montesiepi e per il museo civico e diocesano di arte sacra di Chiusdino. Singolarmente e, per aspetti diversi, sono tre importanti testimonianze di religione e di arte, ma messi insieme collocati come sono nella splendida Val di Merse, uno degli angoli più suggestivi della Toscana, rappresentano una sorta di grande museo, in parte all?aperto. Un museo unico nel suo genere. Non a caso nella presentazione della guida del giornalista Renzo Vatti e di Vito Nicola Albergo, edizioni Medicea Firenze, il professor Francesco Gurrieri, già preside della facoltà di architettura dell?ateneo fiorentino, scrive fra l?altro: ?Un libro questo che ancora prima di costituire in una guida colta per il visitatore, è un atto di amore e di identità umana degli autori con l?inimitabile paesaggio di questa parte della val di Merse?. Quello di Renzo Vatti e Vito Albergo è dunque un atto di amore e di identità umana. L?identità incancellabile di San Galgano, e al tempo stesso del territorio. Il loro libro presenta inoltre molte sorprese: un saggio che il professor Carlo Ludovico Ragghianti scrisse molti anni fa proprio per un?edizione di Vatti e Albergo poi ampiamente rivista e ampliata con il libro attuale, quello di Ragghianti, ripubblicato con l?autorizzazione della famiglia, è un testo di straordinaria importanza e un valore aggiunto per il libro. Inoltre un eccellente servizio fotografico di Marco Negrini rende la guida completa e davvero molto bella e interessante. L?altra sorpresa è rappresentata dalla parte dedicata al museo civico e diocesano di arte sacra di San Galgano a Chiusdino con belle foto di molte delle opere esposte a cominciare da una suggestiva Madonna con Bambino di Nicolò di Segno. Dunque un libro completo, approfondito, scritto assai bene e quindi di grande valore che va il merito agli autori e alla casa editrice. PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Tra ansie e voglia di rinascere: un itinerario alla scoperta prima di tutto di noi stessi? Inutile negarlo: i due mesi e mezzo di quarantena e limitazione della libertà di movimento ? causa emergenza Coronavirus ? ci hanno profondamente cambiato e condizionato. Ma oggi è necessario tornare a vivere. Quindi, tra ansie e lento ritorno alla normalità proponiamo un itinerario per ripartire in primis da noi stessi e dal nostro territorio? DI GIADA RUSTICI I ndubbiamente il Coronavirus ci ha cambiati, dentro e fuori. Diluire la socialità, prolungando le restrizioni ed estendendole, è l?approccio che è stato perseguito con sempre maggiore forza per ridurre i contagi: una regola necessaria, ma che senz?altro ha pesato tra le altre cose anche su tutti noi affamati di amicizie e di incontri; non conosciamo ancora il pedaggio mentale, e non solo, che pagheremo per questa emergenza: sarà comunque una profonda cicatrice che porteremo sempre con noi. In questi mesi, tutti in qualche misura hanno imparato a tirar fuori doti non scontate: la pazienza, la tenacia; abbiamo imparato a dare un diverso valore alle cose, a riorganizzare il tempo, abbiamo sperimentato nuovi modi per stare vicini anche se lontani, abbiamo dimostrato a noi stessi che siamo in grado di adattarci a nuove e imprevedibili condizioni. La paura, l?ansia, l?angoscia ci hanno accompagnato spesso negli ultimi periodi: è uno stato fisiologico normale davanti ad una minaccia reale per la salute, nostra e dei nostri cari. Le cose però stanno, seppur lentamente, cambiando: dal 4 maggio siamo entrati ufficialmente nella cosiddetta ?fase 2?, caratterizzata da una graduale e sempre controllata ripresa della nostra 68 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 quotidianità. E adesso? La fine del lockdown e la possibilità, quanto mai desiderata, di potersi riaffacciare al mondo fuori dalle mura domestiche sta rappresentando un po? per tutti un momento di cambiamenti e, prima ancora, di bilanci. Dopo mesi in cui lo stare in casa era un obbligo ma anche una necessità vissuta come ?reclusione forzata?, con l?inizio della fase 2 con un allentamento, non annullamento, delle misure restrittive, finalmente è possibile un lento ritorno alla normalità. Ma non per tutti e non necessariamente in modo automatico: subentra adesso la paura all?idea di uscire nuovamente in strada, l?ansia di dover riprendere gli impegni congelati al di fuori delle pareti domestiche, il riabituarsi alla normalità che da un giorno all?altro ci era stata strappata. Chi di noi non vedeva l?ora di riprendere contatto con il mondo reale? Eppure, all?atto pratico, non è strano che molte persone si sentano invadere da una sensazione di angoscia. La sensazione di avere in casa tutto ciò di cui abbiamo bisogno: è quella dimensione emotiva che gli psicologi chiamano ?sindrome della capanna?, una reazione normale dopo le settimane isolati che hanno abituato il nostro cervello alla sicurezza domestica. A ciò si aggiunge comunque il fatto che il Coronavirus non è scomparso e che il rischio di contagio è ancora presente ed è dunque comprensibile ancora il timore di ammalarsi. Le perdite sono state senz?altro moltissime e hanno colpito tutti, in diversi ambiti, ledendo la salute, gli affetti, il lavoro, ma adesso non possiamo fare altro che provare a ripartire. Come fare allora? Il cervello ha bisogno di abitudine per gestire il tempo, per sentirsi al sicuro: una soluzione possibile, al di là di affidarsi anche a professionisti, allora è quella di stabilire e seguire una routine, dividendo la giornata in momenti ben scanditi e soprattutto stabilire un?ora in cui uscire di casa per riabituarsi al mondo. Per tornare pian piano alla normalità allora si riparte da noi stessi e da quel mondo intorno a noi che per settimane abbiamo potuto solo ricordare o vivere dalla finestra. Il nostro ?itinerario della riscoperta? parte proprio da Grosseto, il centro della nostra quotidianità: si riparte da ciò che abbiamo dato sempre per scontato, da ciò che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi e che forse, solo ora che ne siamo stati lontani, possiamo apprezzare nuovamente a pieno. E allora seguendo quella voglia di ripartire e sovrastando le paure, l?itinerario parte dalla casa di ciascuno di noi: in una passeggiata a piedi o in bicicletta, per rias- Duomo Piazza Dante Alighieri Grosseto Chiesa di San Francesco Mura medicee PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? Il nostro ?itinerario della riscoperta? parte, a piedi, da Grosseto, il centro della nostra quotidianità, si spinge fino al ponte Bellucci in Località La Barca, attraverso un percorso immerso nella pace della campagna grossetana, si addentra nel Parco della Maremma, per arrivare a Castiglione della Pescaia? saporare un mondo che sembrava lontano, protetti come le disposizioni governative e il buon senso ci ordinano, arriviamo al centro della città. Grosseto la conosciamo tutti, è il nocciolo della vita e delle attività di molti nel territorio, ma mai come adesso merita di essere riscoperta; racchiusa in un fascino tutto suo, in particolar modo lasciando le strade principali a favore delle vie e dei vicoli del centro storico. Ci sentiamo come a casa, racchiusi da una cerchia muraria Il ponte sull?Ombrone in loc. Pian di Barca (Principina terra - Grosseto) medievale totalmente integra e conservata, in un abbraccio ai cittadini. Riscoprire Grosseto significa passeggiare nell?esagono verde dei bastioni che Francesco I fece rinnovare nel 1574; significa ripercorrere la storia di quei superstiti della Roselle etrusca che dopo la devastazione saracena del 935, avrebbe portato loro in quella che sarebbe diventata Grosseto e che trovò la sua attuale forma solo nel Novecento, grazie alla bonifica dalla malaria; significa passeggiare Duomo 70 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 per il centro con gli occhi di chi scopre per la prima volta accorgendosi di cose magari mai prese in considerazione prima: percorrendo via Ricasoli, arrivando nel punto in cui la via si apre sulla piazza Dante, appare l?antica incisione su pietra che riporta i giorni di pulizia nelle varie zone della città di Grosseto; o ancora guardando il portale principale del Duomo, percorrendo la via sulla sinistra e arrivando in piazza Innocenzo II, alla base del campanile è conservata l?incisione su pietra che riporta la differenza di orario solare tra le ore 12 di Roma e lo stesso momento a Grosseto. Riscoprire Grosseto significa rivivere le vecchie storie: siamo in piazza San Francesco, lasciando la strada principale del centro storico, sul lato sinistro vi si trova il convento francescano di cui oggi rimane un bellissimo chiostro con il cinquecentesco Pozzo della Bufala, legato ad una curiosa storia. Protagonista è una bufala destinata al macello, la quale riuscendo a liberarsi dalle funi che la tenevano legata, scappò rifugiandosi nel centro cittadino e arrivando proprio nel chiostro dove cadde però nello scavo della cisterna. E per i più curiosi: sapevate che nel 1964 il 15 luglio alle 3 di notte si sposarono proprio nella chiesa di San Francesco, in gran segreto, Adriano Celentano e Claudia Mori? Castiglione della Pescaia Grosseto, si sa, è una città garbata, rifilata, ideale per esplorare le colline circostanti e i vicini tratti di mare. Il nostro itinerario allora si allunga in tutti quei luoghi appena fuori della città in cui, immersi nella natura, è possibile respirare la vita. Le possibilità senz?altro sono molte, per sportivi e non. Una delle tante alternative è quella di raggiungere in bici il ponte Bellucci in Località La Barca, attraverso un percorso immerso nella pace della campagna grossetana, tra distese erbose e il silenzio della natura che collega la pista ciclopedonale che parte dalla stazione ferroviaria di Grosseto con il Parco della Maremma unendo in questo modo la zona di Principina a Mare con quella di Alberese. Il tragitto attraversa la località di Spergolaia, l?antico granaio lorenese della Tenuta di Alberese; un itinerario immersi nella Maremma genuina, tra animali selvatici e vacche al pascolo: è la base storica dei butteri maremmani. È sicuramente un modo per riattivare corpo e mente attraverso attività fisica, godendo delle bellezze della nostra terra: oltre al paesaggio, in tale località si possono ancora oggi trovare le vestigia dell?antico Ponte del Diavolo costruito nel 109 a.C. mediante il quale la via consolare Aemilia Scauri attraversava l?Ombrone alla ?Volta dei Marmi?. Proprio dove oggi sorge il ponte esisteva una chiatta (da qua il nome Pian di Barca) che traghettava, oltre il fiume merci e passeggeri. La campagna e non solo: l?essenza maremmana è plasmata anche dal mare. Ecco allora che per riscoprirci fino in fondo e riscoprire la nostra realtà, l?itinerario da Pian di Barca si allunga sì fino ad Alberese, ma ripartendo da Grosseto, punto ormai di riferimento, e proseguendo questa volta in direzione est giunge ad un?altra meta importante per il territorio: Castiglione della Pescaia, i cui dintorni sono testimoni della lunga storia e delle trasformazioni subite nei secoli da questa zona della Maremma. Si capisce allora come la capacità di adattamento sia insita tanto dentro l?uomo quanto del territorio: è una natura ancora selvaggia quella che fa da cornice ai piccoli paesi e ai borghi dell?entroterra: numerosi sentieri realizzati in passato da pastori e carbonai, sono ancora percorribili per chi ama passeggiare. Per le finalità del nostro itinerario però il consiglio è quello di fermarsi sulla strada panoramica e abbandonarsi allo spettacolo: è qui che per un momento sovrastiamo la natura prima che il panorama ci travolga. Dall?alto, la palude, reminiscenza di un passato doloroso, incontra il mare in un connubio tanto ossimorico quanto significativo per questo momento storico. ???? Questi sono solo alcuni degli spunti che il territorio offre: il suggerimento è quello comunque di partire per raggiungere tutti quei luoghi legati alla vita di ognuno, quei luoghi in cui sentirsi come a casa e riscoprire che viviamo in una terra unica Questi sono solo alcuni degli spunti che il territorio offre: il suggerimento è quello comunque di partire per raggiungere tutti quei luoghi legati alla vita di ognuno, quei luoghi in cui sentirsi come a casa e riscoprire che viviamo in una terra unica che ci accoglie e ci cura, cercando di abbandonare le ansie e le paure, anche se lecite in un panorama storico come quello attuale: l?importante è esserci ed averne la consapevolezza. Castiglione della Pescaia, Diaccia Botrona e Casa Rossa Ximenes PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Il ?Villino Pastorelli?, una piccola perla nel cuore della città di Grosseto Un piccolo castello alle porte del centro storico ci ricorda la bellezza della città e la capacità di un?impresa locale, Fidia, di farla emergere. Parliamo del ?Villino Pastorelli? un complesso architettonico molto particolare, a due passi da Corso Carducci, progettato all?inizio del secolo scorso dall?architetto Lorenzo Porciatti, al quale i grossetani sono molto affezionati L DI ROSSANO MARZOCCHI a città di Grosseto, appiattita nel tempo da un?architettura senza identità fuori le mura, conserva dentro di sé ancora degli sprazzi di una bellezza oggi difficilmente riproducibile. Alcuni vanno ricercati con cura, altri sono ancora presenti negli stessi isolati, altri infine sono disseminati qua e là a ricordarci che, nonostante tutto, abbiamo tuttora qualcosa di bello e storico. Uno di questi esempi si trova alle porte del centro storico: è il ?Villino Pastorelli?, ubicato tra via Oriana Fallaci e via Lorenzo Porciatti. Si tratta di un complesso architettonico molto particolare, con l?aspetto e l?imponenza di un castello, ma con un?aria molto familiare ed al quale i grossetani sono affezionati. Progettato all?inizio del secolo scorso dall?architetto Lorenzo Porciatti (che porta lo stesso nome del nonno a cui è intitolata la strada a ridosso del villino), fu realizzato dall?impresario Pietro Ciabatti. Il punto è che questo forte dagli stili sovrapposti è stato chiuso per 6 anni e, come accade spesso in Italia, si è temuto il peggio, ovvero che potesse trasformarsi per l?eternità in un vero e proprio castello dei fantasmi. Invece no. È avvenuta la magia o il miracolo o, più realisticamente, sono arrivati il coraggio e la possibilità di investire. 72 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Fidia e la nuova vita del Villino Il 19 giugno 2019, il villino è stato riaperto grazie alla Società Fidia, che l?ha restaurato e preso in affitto per svolgere la propria attività. Fidia è un?azienda grossetana, un società di capitali per la precisione, conosciuta in Italia per l?alta qualità delle sue progettazioni e realizzazioni: ultima in ordine di tempo la chiesa di Santa Teresa di Calcutta alla Cittadella. Ma cantieri importanti sono stati aperti e completati a Castiglione della Pescaia, Roma, Firenze, Milano, tutti commissionati da chi ha ritenuto di trovare nell?azienda grossetana il partner ideale per un affidamento completo. Il presidente del consiglio di amministrazione è Rossano Massai, noto e stimato imprenditore grossetano, nonché presidente dell?Associazione Costruttori Edili, che ha trovato insieme all?azienda una convergenza di professionalità, specializzata come general contractor. Viene scelta da chi ad essa affida la progettazione degli interni, degli esterni, degli arredamenti, delle tecnologie di servizio, e anche l?esecuzione di tutti i lavori trovandosi sulla stessa lunghezza d?onda dei committenti a cui vengono proposte idee e nuove creazioni che si coniugano alla perfezione con la funzionalità e il bello. ?Il nome Fidia ? ci ha dichiarato Massai ? si associa al celebre scultore ateniese e quindi al bello, all?artistico, al raffinato. Per questo la scelta di questo nome per la società è stato intenzionale?. Non a caso, a conferma di questo spirito, che sembra la mission aziendale, sull?home page del sito di Fidia compare l?immagine evocativa di una gru che si staglia su un cielo in chiaro scuro, di fronte alla quale spicca la scritta: ?Noi costruiamo bellezza?. Le origini dell?edificio Il villino Pastorelli, grazioso e accogliente, diviso su tre piani con il torrino, ed un piano interrato sapientemente restaurato ed adibito da Fidia a galleria d?arte in cui ospitare eventi culturali e mostre artistiche, viene realizzato tra il 1908 e il 1912 come residenza familiare del ricco possidente Millanta. Il materiale da costruzione è composto da mattoni pieni provenienti dalla fornace di san Lorenzo a Grosseto di proprietà della stessa famiglia Porciatti, ubicata indicativamente dove oggi c?è il Centro Commerciale Aurelia Antica. L?architetto Porciatti ha adottato per questo edificio un linguaggio neogotico evidente in alcune foto d?epoca antecedenti al 1926, quando l?opera non risultava ancora schermata sulla strada da alberature (come si legge su Grosseto fuori Porta Nuova, Innocenti Editore 2009). L?uso del paramento in laterizio caratterizza in chiave neomedievale l?e- PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Grazioso e accogliente, il villino Pastorelli è diviso su tre livelli con il torrino, ed un piano interrato sapientemente restaurato adibito a galleria d?arte in cui ospitare eventi culturali e mostre artistiche dificio, mentre il richiamo al gotico è ribadito dalle merlettature dei preziosi inserti in pietra nelle finestre a bifora e a trifora. Il corpo centrale su via Fallaci è caratterizzato da tre arcate al piano terra e dal loggiato al piano primo, sostenuto da una mensola con testata decorata e scandito da esili colonnine binate sormontate da pinnacoli a similitudine di una cappella medievale. Completa il corpo un balcone poligonale chiuso con terrazzo sovrastante che dà sulla strada. Dalla parte opposta, oltre alla torretta a pianta quadrata, alta tre piani e conclusa 74 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 dal coronamento merlato, il fronte laterale verso via Porciatti ha una forma poligonale caratterizzata dalla presenza di una torretta pensile e di una terrazzina con balustrini in pietra. La parte posteriore dell?edificio ha uno stile più severo, con due accessi al piano terreno e una serie di finestre centinate, tra le quali spicca il finestrone ad arco acuto che illumina il vano scale principale. Dall?avvocato Pastorelli a oggi Dopo la famiglia Millanta, il villino viene acquistato dall?avvocato Pastorel- li, del quale conserva la denominazione, poi, tra il 1942 e il 1943, passa alla famiglia Marangoni, che lo trasforma nell?albergo-ristorante-dancing Excelsior, collocando la pista da ballo nell?annesso giardino, proprio dove lo scorso giugno si è tenuto il ricevimento d?inaugurazione. Dopo la seconda guerra mondiale, il villino viene acquistato dalla Banca Nazionale dell?Agricoltura e tra il 1948 e 1949 subisce alcune modifiche interne. Passa poi di proprietà alla Banca Antonveneta e quindi al Monte dei Paschi. L?agenzia dell?Istituto senese viene chiusa nel 2013 e solo di recente è stata acquistata da un privato. Il villino Pastorelli è stato dichiarato di interesse storico-artistico ai sensi della legge di Tutela n.1089/1939 con decreto ministeriale del 4 luglio 2003. Con la rinascita del 2019 è tornato dunque a risplendere, in tutti i sensi, visto che ogni notte è illuminato come un?opera d?arte. Inoltre, in questa nuova veste, ha dato la possibilità ai cittadini di entrarvi e visitarlo come si deve, com?è recentemente accaduto con una mostra fotografica e una di ceramiche allestite da privati cittadini al suo interno. Ecco dunque che il villino, in questo modo, ha riconquistato quello slancio e quella vitalità che fanno apprezzare un castello in tempo di pace. Lorenzo Porciatti, progettista dell?edificio e di tantissime altre opere maremmane I l progetto del Villino Pastorelli fu di Lorenzo Porciatti, punto di riferimento a Grosseto anche per la sua cultura, per la forza dinastica della sua famiglia e per il suo pensiero politico. Impegnato nel dare il proprio contributo alla società civile grossetana, si distinse per aver ricoperto numerosi incarichi pubblici, tutti mirati a far progredire e modernizzare Grosseto, oltre che a promuoverne l?ascesa culturale. La sua formazione avvenne a Firenze, dove frequentò il liceo e l?Accademia di Belle Arti, ricevendo una formazione di stampo classico ed eclettico che contraddistinse tutta la sua produzione. Numerose le sue opere pubbliche e private, che partono dagli esercizi giovanili di progettazione per cappelle gentilizie nel territorio fiorentino, fino alle opere maremmane. Nel 1897 Porciatti fu eletto, nelle file dei liberali, alle elezioni del consiglio comunale di Grosseto; in seguito fu nominato presidente della Commissione Edilizia del Comune. Dalla fine del 1800 progettò e diresse i lavori di restauro di importanti edifici in città e in provincia. Nel 1920, in qualità di ispettore di opere d?arte e monumenti, redasse un regolamento edilizio riguardante l?area antistante il fossato di Porta Nuova, una storica proprietà della sua famiglia. Tanto che via Lorenzo Porciatti, adiacente al villino Pastorelli, è intitolata al nonno che portava lo stesso nome. Il piano prevedeva il riempimento del fossato con successiva trasformazione della zona a ridosso delle mura medicee in area pedonale e viale per il passeggio, per dare continuità alla città vecchia e nuova. Si oppose, così, alla soprintendenza senese che chiedeva il mantenimento del fossato al fine di limitare l?espansione edilizia verso il centro storico. Il progetto di Porciatti preve- deva due rampe di raccordo che avrebbero collegato un piazzale prossimo alle mura, a quota superiore, con il fossato, conservato alla quota originaria. Notevole fu anche la sua attività di restauratore. Appartiene a Porciatti il progetto di ristrutturazione della Cattedrale di San Lorenzo, improntato al gusto neogotico, il villino Panichi in piazza della Vasca, il palazzo della Provincia in piazza Dante, il monumento ai caduti a Castiglione della Pescaia, il mausoleo Vivarelli a Talamone e il palazzo comunale a Montieri. Fu inoltre protagonista dal 1900 al 1903 del restauro della chiesa di San Francesco a Grosseto, eliminando tutte le aggiunte post-medievali e gli altari laterali, in linea con il gusto purista del tempo. Diresse infine i lavori per le modifiche al campanile nel 1911 con l?aggiunta di un piano. R.M. PRIMO PIANO ? VIVI ? 75 VIVI PROGETTI Subterraneo, il nuovo museo dedicato alla storia mineraria della città di Massa Marittima Prende forma a Massa Marittima Subterraneo, il progetto del nuovo polo museale sul mondo delle miniere che unisce in un unico percorso espositivo il Museo di Storia e Arte delle Miniere e il Museo della Miniera. I lavori sono già iniziati e dureranno circa 2 anni per un costo di 475 mila euro. Tra i finanziatori grazie all?Art Bonus la Nuova Solmine Massa Marittima, Museo della Miniera 76 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 S Massa Marittima, Museo della Miniera i chiama Subterraneo ed è il nuovo polo museale sul mondo delle miniere di Massa Marittima (Gr). Un museo che offrirà percorsi emozionali sulla memoria ma anche spazi collettivi e sarà porta di accesso alla città e ai suoi monumenti. Nelle scorse settimane ? prima che scoppiasse l?emergenza Coronavirus ? si è svolta la presentazione del progetto in Comune alla presenza del sindaco Marcello Giuntini, del vicesindaco con delega ai lavori pubblici Maurizio Giovannetti, dell?assessore alla cultura e al turismo Irene Marconi e del Presidente della Nuova Solmine Spa di Scarlino Luigi Mansi che, grazie all?Art Bonus, contribuirà alla realizzazione del museo. Una struttura che riunirà in un?unica sede i due attuali musei dedicati alle miniere, il Museo della Miniera e il Museo di arte e storia della Miniera che rappresentano, all?interno del Sistema museale di Massa Marittima, i due poli di un unico percorso nella storia delle attività minerarie del territorio e porta e punto informativo del Parco Nazionale delle Colline Metallifere. In base al nuovo progetto il Museo di Arte e Storia delle Miniere sarà trasferito dal Palazzetto delle Armi in Piazza Matteotti all?edificio delle ex scuole ele- mentari in Via Corridoni. Il percorso espositivo sarà quindi completamente riqualificato e riallestito secondo criteri più rispondenti alle esigenze del pubblico con utilizzo di supporti e installazioni multimediali. Vicino a questa nuova sede si trova il Museo della Miniera che si snoda con circa 700 metri di gallerie nella collina di travertino sotto il Parco di Poggio. In questo modo si verrà a creare un unico ingresso per i due musei collocato nell?edificio in Via Corridoni. Nel progetto è anche previsto, oltre al percorso espositivo, la creazione di una caffetteria con terrazza panoramica sul centro storico, che avrà una vita indipendente da quella del museo sia per la gestione che per gli orari, ma anche altri spazi di aggregazione e divulgazione come un bookshop e una sala conferenze. Una struttura che sarà in stretto collegamento con la città tramite percorsi di trekking urbano per visitare il centro storico e il Parco delle Colline Metallifere. Previsti anche percorsi multisensoriali che coinvolgeranno il visitatore guidandolo alla scoperta dei valori, della identità e della storia del territorio legato allo sfruttamento minerario con esperienze virtuali di visita che si integreranno alle esperienze ?reali? nelle gallerie già esi- stenti del Museo delle Miniere. Il progetto, ideato dall?architetto Erica Foggi, sarà realizzato con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze storiche e del Beni Culturali dell?Università di Siena e del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. I lavori sono già iniziati e dureranno circa 2 anni per un costo di 475 mila euro di cui 50 mila donati dalla Nuova Solmine (di cui 25 mila già versati nelle casse comunali e i restanti entro il 2020); ci sarà un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze nell?ambito del Bando Spazi Attivi, dedicato al sostegno di progetti per la rigenerazione, il recupero, il riuso e la riattivazione di spazi urbani già esistenti, e finanziamenti da parte della Regione Toscana. ?La città e la miniera ? ha detto il sindaco Marcello Giuntini ? sono legate da una forte idea identitaria e collettiva, e i nuovi spazi saranno pensati non solo per visitatori e turisti ma anche come luogo d?incontro e di condivisione della memoria per gli stessi cittadini di Massa Marittima. L?Art Bonus è poi una risorsa che Massa Marittima ha già sperimentato con successo nel restauro della Fonte dell?Abbondanza e anche in questa occasione voglio ringraziare la sen- PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Un museo che offrirà percorsi emozionali sulla memoria ma anche spazi collettivi e sarà porta di accesso alla città e ai suoi monumenti sibilità e la grande disponibilità del presidente Luigi Mansi che ha abbracciato il nostro progetto con entusiasmo e passione?. ?La nostra azienda ? ha aggiunto il presidente della Nuova Solmine ? è strettamente legata all?attività mineraria perché nata in quel contesto storico ed economico e ne conserva la memoria. Ho iniziato a lavorare nelle miniere di Massa Marittima nel 1972 e in qualche modo mi considero l?ultimo minatore della Maremma. Mantenere vivo il ricordo del lavoro creativo fatto dai minatori e da tutte le maestranze non può essere dimenticato ma può servire per costruire il futuro?. 78 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Nella foto il sindaco Marcello Giuntini e il presidente della Nuova Solmine Luigi Mansi ?Il nuovo museo ? ha sottolineato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Maurizio Giovannetti ? sarà tutto da vivere, sarà un progetto di rigenerazione urbana con l?obiettivo di trasmettere ai visitatori ma anche alle nuove generazioni una emozione, una storia di quella che era la vita in miniera, c?erano si dei pericoli ma era anche una vita di comunità e su questo si è costruita l?identità di tutto un territorio?. ?Si tratta di una grande opportunità ? ha dichiarato l?assessore alla cultura e al turismo Irene Marconi ? perché il Museo Subterraneo è anche un modo di valorizzare l?identità storica della città che è indissolubilmente legata all?estra- zione mineraria. In questo modo offriremo ai visitatori un percorso completo per conoscere la storia delle miniere e del territorio delle Colline Metallifere, dal sottosuolo alle visite virtuali. In più sarà integrato con i percorsi di visita e fruizione del centro storico ma dovrà anche diventare, e questo secondo noi è l?aspetto più innovativo, un centro di riferimento per le realtà vitali del territorio, dalle associazioni culturali, ai giovani agli operatori turistici e dell?enogastronomia, dall?Università al Parco. Questo polo museale ? conclude ? sarà la nuova porta d?ingresso della città, ampliando la funzione che era giù propria del Museo delle Miniere?. VIVI CULTURA La Maremma nella Divina Commedia? raccontata dal Sommo Poeta Non sono pochi i passi in cui Dante Alighieri parla della nostra terra la Maremma, dipinta come impervia e nefasta, nella sua opera più conosciuta, ovvero La Divina Commedia: cosa non strana dal momento che egli fu un orgoglioso Toscano e che non perse mai occasione di parlare della sua patria sotto i più vari aspetti, dal politico allo storico? N DI LETIZIA AGGRAVI el viaggio tra i regni ultramondani, allegoria del cammino dell?uomo dal peccato alla redenzione e al ricongiungimento con Dio, il viator Dante è sì l?Everyman ma allo stesso tempo è anche quel Dante Alighieri, orgoglioso figlio di Firenze, il poeta e l?attivista politico in triste esilio dalla madrepatria. Nella storia universale del poema risuona sempre in controcanto quella particolare, unica e personalissima, dell?autore, fiero Toscano; non a caso Farinata, in If X, appellerà il pellegrino come il ?Tosco che per la città del foco/ vivo? se ne va, riconoscendo nella sua ?loquela? il ?manifesto? della sua origine fiorentina. 80 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Nel corso della narrazione, della Toscana coeva il lettore potrà conoscere personaggi e luoghi, storia e politica; e tra gli infidi intrighi e le sanguinarie lotte fratricide che laceravano Firenze e le altre città toscane, nel più grande scontro che divideva Papato e Impero, Dante ci racconta, in pochi luoghi famosi, anche della Maremma, dipingendola come una terra impervia e nefasta. Anch?essa è vittima della corruzione e della decadenza politica che imperversa in tutta Italia: i suoi potenti padroni, i conti Aldobrandeschi di Santa Fiora sono ormai decaduti, schiacciati dalla potenza del giovane comune di Siena; ?e vedrai Santafior come è oscura!? inveisce il poeta contro l?imperatore Alberto I nel celeberrimo compianto sull?Italia contemporanea di Pg VI (?Ahi serva Italia, di dolore ostello [...]?). È lo stesso Omberto Aldobrandeschi, curvo sotto il ?sasso/ che la cervice sua superba doma?, ad ammettere quale fu il ?malanno? suo e della sua casata: l?alterigia nobiliare, quell?arrogante orgoglio per ?l?antico sangue e l?opere leggiadre? strenuamente difeso fino a morirne e che ora sconta sul monte del Purgatorio. La Maremma del Medioevo era una landa inospitale e selvaggia, coperta di macchie impenetrabili e acquitrini insalubri. Quando Dante descrive la selva dei suicidi, il girone infernale dove i violenti contro sé stessi subiscono la penosa punizione della trasformazione arborea, il termine di paragone immediato è il lucus maremmano, richiamato dai suoi limiti estremi Cecina e Corneto: ?[...] noi ci mettemmo per un bosco/ che da neun sentiero era segnato./ Non fronda verde, ma di color fosco;/ non rami schietti, ma nodosi e ?nvolti;/ non pomi v?eran, ma stecchi con tòsco:/ non han sì aspri sterpi né sì folti/ quelle fiere selvagge che ?n odio hanno/ tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.?. Versi celebri nel quale la sapiente allitterazione di suoni aspri e duri e l?involuto andamento sintattico evocano l?aspetto stesso della foresta stregata, che di certo nelle menti dei lettori contemporanei si concretizzava nell?immagine reale dell?intricata e perigliosa macchia di Maremma. Le distese paludose, mefitiche apportatrici di malaria, sono rappresentate quasi metonimicamente dai suoi viscidi abitanti, le bisce che infestano la groppa del centauro Caco nella bolgia dei ladri: ?Maremma non cred?io che tante n?abbia? asserisce il poeta alla vista della grottesca creatura che ?pien di rabbia? galoppa portandosi per di più sulle spalle un drago sputa fuoco. La triste fama di luogo insalubre è poi ricordata in If XXIX, quando Dante descrive gli orrori della decima bolgia, dove tra il chiasso assordante delle urla di dolore e il puzzo nauseante di ?marcite membra?, i falsari scontano la propria dannazione eterna affetti da terribili PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? Lo scritto è a firma di Letizia Aggravi, neo laureata in Filologia moderna che, costretta a casa dall?emergenza Coronavirus, ha voluto dedicare un po? del proprio tempo alla stesura di un servizio che lega due suoi grandi amori: Dante e la Maremma malattie: un tale spettacolo di sofferenza non si vedrebbe neppure se ?de li spedali,/ di Valdichiana tra ?l luglio e ?l settembre/ e di Maremma e di Sardigna i mali/ fossero in una fossa tutti ?nsembre?. Nel Medioevo la Maremma era lungi da divenire la pittoresca e lussureggiante terra alla quale i nostri occhi moderni sono abituati; la fama di luogo nefasto era così condivisa da divenire perfino un?antonomasia. Sembra in questo senso confermare nuovamente la sua cattiva reputazione l?oscura storia di amore e morte che qui ebbe luogo, narrata dalla sua stessa protagonista, uno dei più misteriosi e suggestivi personaggi della Commedia: Pia dei Tolomei. La sua esistenza nel poema si consuma in soli sette densissimi versi; dopo le storie di violenza e di sangue di Iacopo del Cassero e di Bonconte da Montefeltro, si alza flebile una timida voce che premette alla sua indiretta richiesta di una preghiera di suffragio l?attenzione affettuosa che il pellegrino, prima di esaudire il suo desiderio, possa trovare riposo dalle fatiche del viaggio: ?Deh, quando tu sarai tornato al mondo,/ e riposato de la lunga via?,/ [...] Ricorditi di me, che son la Pia de?Tolomei 82 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Pia?. Una delicatezza pudica e discreta, squisitamente femminile, che fino all?ultimo rimane reticente sulla sua storia, un torbido mistero di cui è a conoscenza solo il marito, il probabile colpevole della sua fine violenta: ?Siena mi fé, disfecemi Maremma:/ salsi colui che ?nnanellata pria/ disposando m?avea con la sua gemma?. Lo splendido chiasmo iniziale dispone in perfetta specularità le due terre che segnarono gli estremi della vita dell?infelice spirito; e, la Maremma, accostata a quell?evocativo e denso verbo del disfacimento, è nuovamente il nero luogo della morte e del sangue. VIVI ECONOMIA AdF - Acquedotto del Fiora sempre più green al servizio del territorio Economia circolare, mobilità elettrica, ricerca e innovazione, servizi smart: la resilienza che punta a ripartire insieme nel segno della sostenibilità. L?Acquedotto del Fiora guarda al futuro con impegno e fiducia, forte di un bilancio solido ? recentemente approvato ? e di 846 milioni di investimenti sul territorio 84 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 A nche nel pieno dell?emergenza c?è chi non si è fermato mai, ?garantendo servizi essenziali con continuità, efficienza e qualità?. Tra loro c?è AdF Acquedotto del Fiora: attiva h24, sette giorni su sette, per tutta la fase 1. Non solo ha portato l?acqua nelle nostre case, negli ospedali e in tutti i rubinetti del territorio servito, ma ha proseguito anche con le manutenzioni, gli investimenti e le progettualità. ?Ringrazio tutto il personale AdF ? afferma il presidente Roberto Renai ? dagli operativi sul territorio, che hanno lavorato in condizioni complesse osservando tutte le misure di sicurezza, agli oltre 230 dipendenti in smart working. Oltre a svolgere il nostro compito, abbiamo dimostrato la resilienza di AdF, ossia la capacità di adattarsi ai processi di cambiamento generando valore?. Dal prezioso lavoro durante il lockdown, ai progetti innovativi per una ripartenza green: AdF mette in campo idee e risorse a favore della comunità e del territorio, forte di un bilancio 2019 solido e della fiducia dei soci. ?Ci sono importanti progetti in corso ? prosegue Renai ? come il Protocollo di Economia Circolare, l?accordo con ASA, AdF Green e l?evoluzione dei servizi commerciali affinché siano sempre più smart: semplici, veloci e personalizzati. Facciamo tesoro dell?esperienza maturata durante l?emergenza, dove abbiamo toccato con mano che si può essere vicini anche se lontani, fornendo servizi a distanza su misura grazie alle potenzialità del digitale e alla sinergia con i Comuni soci?. Superata la prova del lockdown, ora AdF è impegnata nell?accompagnare la ripartenza del territorio. AdF Green, la mobilità elettrica per ripartire insieme Il 22 aprile, in occasione della 50esima Giornata Mondiale della Terra, è stata presentata AdF Green, la svolta ecologica a favore della mobilità elettrica. Un nuovo modo di muoversi, più sostenibile e circolare. Il progetto prevede l?introduzione nel parco macchine aziendale delle prime auto elettriche, nonché l?installazione di punti di ricarica attrezzati nei pressi delle sedi aziendali di Siena e Grosseto, a disposizione di tutta la cittadinanza. Un?opportunità per il territorio, nonché PRIMO PIANO ? VIVI ? 85 VIVI ???? Intanto, il 22 aprile scorso ? in occasione della Giornata Mondiale della Terra, quest?anno arrivata a festeggiare il 50° compleanno ? AdF Acquedotto del Fiora ha presentato AdF Green, la svolta ecologica a favore della mobilità elettrica un input per una ripartenza green. Dopo la Giornata Mondiale dell?Acqua, celebrata a marzo, la Giornata Mondiale della Terra ha rappresentato un altro passo avanti di AdF verso uno sviluppo sostenibile e in armonia con la natura che ci ospita. ASA e AdF insieme su ricerca, sviluppo, innovazione e finanziamenti Un accordo strategico nel campo dell?idrico, che apre nuove frontiere di ricerca, sviluppo, innovazione e reperimento di finanziamenti pubblici fuori tariffa, con particolare attenzione ai bandi europei o di altri soggetti istituzionali. È quello siglato tra AdF e ASA (Azienda Servizi Ambientali Spa) di Livorno, gestori del servizio idrico integrato in territori limitrofi accomunati dalla fascia tirrenica a sud del fiume Arno e dal parco dell?arcipelago toscano: Elba e Capraia per ASA, Giannutri e Giglio per AdF. Una nuova sinergia che, partendo dalle esigenze specifiche 86 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 della costa e delle isole, porta opportunità e benefici in gran parte della Toscana meridionale. ?Al centro dell?accordo ? sottolinea Renai ?, che assume valore strategico anche per tutti i comuni serviti, c?è il ruolo del servizio idrico integrato nella valorizzazione del patrimonio ambientale, fondamentale anche per il settore turistico, con attività di ricerca e innovazione nei settori dell?economia circolare, delle politiche green, del contrasto ai cambiamenti climatici, della salute pubblica e dei beni comuni. Il tutto fuori tariffa, quindi senza gravare in alcun modo sulle bollette?. Tra i possibili interventi quelli rivolti al miglioramento complessivo del servizio, al risparmio e all?uso razionale della risorsa, al recupero e al riuso delle acque reflue, alla riduzione e/o valorizzazione dei fanghi provenienti da depurazione civile, al risparmio energetico o alla produzione di energia. L?accordo, inoltre, punta anche a migliorare il percorso di certificazioni (come le Bandiere Blu) che rappresentano oramai un fattore decisivo nella scelta delle destinazioni turistiche. Più in generale, con il potenziamento di reti e infrastrutture idriche a servizio di costa e isole AdF intende fornire uno stimolo concreto al rilancio del tessuto economico locale e dell?attività ricettiva, soprattutto per la ripartenza post emergenza Covid-19. 846 milioni di investimenti a favore del territorio L?assemblea dei soci ha approvato i risultati dell?esercizio 2019: ?un bilancio solido, che permette ad AdF di guardare con fiducia e impegno al futuro?. L?anno scorso è stato di svolta per l?azienda, che dopo l?arrivo del nuovo CdA ha rinnovato il patto di fiducia con i soci, affrontando con compattezza la sfida dell?allungamento della concessione al 2031. ?Straordinario il risultato ottenuto per consenso (99,38%) e tempistiche e che ha dato stabilità aziendale e occupazionale, permettendo ad AdF di avviare investimenti importanti a favore del territorio: nel 2019 sono stati oltre 32 milioni di euro, portando complessivamente a circa 473 milioni quelli fatti dall?inizio della concessione a oggi. Da ora a fine concessione nel 2031 ne son previsti altri 373 milioni, che porteranno la media annua per abitante a 80 euro, in linea con le più evolute realtà europee. Complessivamente 846 milioni totali gli investimenti a favore del territorio realizzati nell?arco di tutta la concessione?. Isola del Giglio, investimenti per 600mila euro Al via il 18 maggio il primo dei due importanti interventi infrastrutturali sul dissalatore, finalizzati al miglioramento quantitativo della risorsa idrica I sola del Giglio, seicentomila euro di investimenti per il miglioramento quantitativo della risorsa idrica. Ha preso il via il 18 maggio il primo dei due importanti interventi infrastrutturali sull?impianto a osmosi inversa che garantisce l?approvvigionamento idrico dell?isola: si è iniziato con i lavori di adeguamento dei serbatoi di trattamento acqua mare, poi sarà la volta della realizzazione del nuovo modulo per il dissalatore. L?intervento, inserito nel piano degli investimenti di AdF ? oltre 373 milioni su tutto il territorio servito da ora a fine concessione nel 2031 ? è stato concordato con l?amministrazione comunale e permetterà, oltre alla risoluzione di alcune problematiche, l?ammodernamento complessivo dell?intero sistema di produzione di acqua potabile, con ricadute positive su quantità e qualità di risorsa disponibile e sulla continuità del servizio. ?L?impegno a realizzare il nostro ambizioso piano degli investimenti ? commenta il presidente Roberto Renai ? non è mai venuto meno in questi ultimi mesi molto complessi. Anche durante l?emergenza, abbiamo portato avanti il costante lavoro di cura e potenziamento delle nostre infrastrutture, ma anche di pianificazione, progettazione e innovazione?. AdF infatti, oltre ad aver sempre garantito un servizio essenziale con continuità, efficienza e qualità, ha continuato a guardare avanti grazie al lavoro degli operativi sul territorio, in condizioni di massima sicurezza, e degli oltre 230 dipendenti in smart working. ?Ora ? prosegue Renai ? siamo pronti a dare ulteriore impulso agli investimenti infrastrutturali programmati come questo importante intervento a Isola del Giglio, reso possibile anche grazie alla fattiva e costante collaborazione e disponibilità del sindaco e dell?amministrazione comunale tutta, a cui va il mio ringraziamento?. Soddisfatto il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli: ?Abbiamo avuto la risposta che ci aspettavamo ? afferma il primo cittadino ?. Siamo di fronte ad un tema delicato come quello dell?approvvigionamento idrico delle isole minori, che una volta veniva soddisfatto attraverso le navi, da cui il Giglio era dipendente, e che oggi grazie all?impianto di dissalazione ha raggiunto una continuità e una produzione tale da assolvere al fabbisogno idrico. Con il presidente Renai abbiamo raggiunto una immediata intesa, tanto che il primo incontro, anziché interlocutorio è diventato subito definitivo?. Il primo stralcio ? per un importo complessivo di circa 150 mila euro ? riguarda l?adeguamento infrastrutturale dei serbatoi di trattamento acqua mare. L?esecuzione del secondo stralcio ? circa 450 mila euro l?importo stimato ? è prevista per il mese di giugno e vedrà la realizzazione di un nuovo modulo a osmosi inversa più performante per il dissalatore. Il nuovo modulo verrà attivato a luglio e grazie a esso si otterrà un aumento della disponibilità della risorsa. PRIMO PIANO ? VIVI ? 87 VIVI TUTELA DEL TERRITORIO Il lockdown non ha fermato il Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud Nonostante l?emergenza Coronavirus con le annesse difficoltà che quarantena e lockdown hanno prodotto, il Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud non ha rallentato l?attività che è ad oggi perfettamente in linea con il cronoprogramma fissato dal Piano delle Attività di Bonifica e condiviso con la Regione. Già in atto la terapia da 10.500.000 di euro per la cura del reticolo idraulico 88 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Nella foto il presidente Fabio Bellacchi Nella foto lavori di manutenzione ordinaria - Trinciatura Fosso Scaricatore delle Basse in localita? Chiarone nel comune di Capalbio (Grosseto) Q uasi 10.500.000 euro sono le risorse che l?ente prevede di investire nella manutenzione ordinaria di molti tratti degli oltre 8.000 km di canali artificiali, corsi d?acqua regimati e naturali, che si snodano nel comprensorio, articolato in 56 comuni suddivisi in 3 province. Molti i cantieri già avviati. Macchine e uomini sono all?opera sia nelle province di Grosseto che di Siena: il lockdown, insomma, non ha rallentato l?attività del Consorzio 6 Toscana Sud, che è perfettamente in linea con il cronopro- gramma fissato dal Piano delle Attività di Bonifica e condiviso con la Regione. ?Sono in corso gli interventi di manutenzione ordinaria su molti dei corsi d?acqua in gestione ? commenta Fabio Bellacchi, Presidente del CB6. E aggiunge: ?Il Consorzio ha affrontato l?emergenza sanitaria con un?ottima organizzazione. Gli operai, rimasti sempre in servizio, hanno garantito l?esecuzione di interventi urgenti e quelli necessari per assicurare la fornitura dell?acqua alle aziende agricole. Gli impiegati in modalità lavoro agile hanNella foto il direttore Fabio Zappalorti PRIMO PIANO ? VIVI ? 89 VIVI Nella foto Torrente Arbia: consolidamento e livellamento dell?argine sinistro e ripristino della banca golenale no portato avanti l?attività da casa, in modo puntuale. Adesso che cominciamo a fare un primo passo verso la normalità, possiamo dire che siamo davvero soddisfatti della risposta data dalla struttura?. La manutenzione ordinaria di oltre 8.000 km di reticolo d?altronde è impegnativa. Anche in condizioni standard. Affrontarla con le restrizioni imposte dalla strategia adottata per contenere la diffusione del COVID 19 non è certo stato semplice. Spiega Fabio Zappalorti, Direttore Generale CB6: ?Non ci mai siamo fermati, coniugando sempre efficienza e sicurezza. Sono state applicate fin dall?inizio tutte le misure previste dalle disposizioni nazionali e regionali. Ogni dipendente ha ricevuto un kit antiCOVID e indicazioni precise per operare con tranquillità in campo, a casa e adesso anche in ufficio, dove è previsto un rientro graduale dal lavoro agile. Grande attenzione è stata posta soprattutto all?utilizzo degli spazi comuni e alla ricerca di soluzioni per rendere salubri tutte le postazioni. Per la massima tutela di cittadini e operatori per ora gli uffici resteranno chiusi al pubblico. I sistemi alternativi di comunicazione, adottati durante il lockdown, hanno dato esiti positivi e ci hanno permesso di soddisfare le richieste e le segnalazioni degli utenti?. Il Consorzio ha attuato e continua ad attuare periodicamente straordinarie misure anti Covid-19 in ottemperanza alle direttive ministeriali con l?opera di sanificazione di locali, arredi, macchinari e strumenti negli uffici del Consorzio. Impegno straordinario del personale addetto al lavoro per sanificare anche mezzi d?opera utilizzati dal personale operaio con macchine generatrici di ozono, indossando dispositivi di protezione forniti dall?azienda. Le misure di igienizzazione e pulizia straordinaria saranno ripetutamente e regolarmente effettuate e sarà fornito al personale di ufficio ogni strumento di protezione per garantire la sicurezza di lavoratori e cittadini. E per concludere ecco le cifre che, di qui alla fine di dicembre, saranno trasformate in lavori dal CB6. La fetta più importante, pari a 9.200.000 euro, sarà utilizzata per ???? Fabio Bellacchi (Presidente CB6): ?Sono in corso gli interventi di manutenzione ordinaria su molti dei corsi d?acqua in gestione. Nessun ritardo sul cronoprogramma concordato con la Regione Toscana nel Piano delle attività di Bonifica. Il Consorzio ha affrontato l?emergenza sanitaria con un?ottima organizzazione. Gli operai, rimasti sempre al lavoro, hanno garantito l?esecuzione di interventi urgenti e di fornitura dell?acqua alle aziende agricole. Gli impiegati in modalità lavoro agile hanno portato avanti l?attività da casa, in modo puntuale? 90 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 ???? Fabio Zappalorti (Direttore Generale CB6): ?Massima attenzione per la sicurezza dei lavoratori. Abbiamo applicato tutte le misure previste dalle disposizioni nazionali e regionali. Ogni dipendente ha ricevuto un kit anti-COVID e indicazioni precise per operare con la massima tranquillità sia in campo che in ufficio, dove il personale rientrerà dal lavoro agile in modo graduale. Grande attenzione soprattutto all?utilizzo degli spazi comuni. Per la massima tutela di cittadini e operatori per ora gli uffici restano chiusi al pubblico. I sistemi alternativi di comunicazione, adottati durante il lockdown, hanno dato esiti soddisfacenti e ci hanno permesso di soddisfare le richieste e le segnalazioni degli utenti? difendere e mantenere in efficienza idraulica i corsi d?acqua. Prima di tutto con il controllo della vegetazione presente sulle sponde e in alveo: operazione che il Consorzio si impegna ad effettuare con particolare attenzione nelle aree più densamente urbanizzate e, per ragioni diverse, nelle zone collinari e montane, sempre nel rispetto dell?habitat e degli ecosistemi fluviali. In secondo luogo con la ?cura? delle opere di bonifica e delle opere idrauliche di competenza consortile. All?esercizio e alla vigilanza delle opere di bonifica sarà destinato 1.000.000 di euro, somma che com- prende le spese per il funzionamento degli impianti idrovori, indispensabili per mettere al riparo dalle inondazioni alcuni territori; 300 mila euro infine verranno spesi per garantire la manutenzione ordinaria, l?esercizio e la vigilanza degli impianti di irrigazione, comprese le opere di captazione, provvista, adduzione e distribuzione dell?acqua. ?Gli interventi ordinari programmati nel piano 2020 ? spiega il Presidente Fabio Bellacchi, illustrando il piano ? nascono dai sopralluoghi effettuati sul territorio, dalle segnalazioni pervenute al Consorzio, dalla preziosa collaborazione con gli uffici tecnici comunali e dal parere fornito dalle Unioni dei Comuni. Naturalmente l?attività di vigilanza, a cui abbiamo ancora una volta dedicato risorse importanti, è fondamentale per acquisire una conoscenza diffusa del territorio e comprendere meglio le caratteristiche dei corsi d?acqua che compongono il reticolo di gestione, in modo da poterne programmare le terapie più adeguate per prevenire eventuali danneggiamenti e contenere i rischi, oltre che per tenere vivo e aperto un confronto e una collaborazione continua con gli enti locali e i cittadini, che invitiamo sempre ad evidenziaci problematiche e criticità?. Nella foto un momento della sanificazione della sede PRIMO PIANO ? VIVI ? 91 SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Parco Archeominerario di San Silvestro, un tuffo nella storia DI SANDRA POLI Parco archeominerario di San Silvestro - Rocca San Silvestro È un tuffo nella storia mineraria di Campiglia Marittima e più in generale delle Colline Metallifere quello che consente di fare la visita al Parco Archeominerario di San Silvestro esteso tra le valli del Temperino, dell?Ortaccio e dei Lanzi. Siamo in una zona dove l?estrazione dei minerali metalliferi iniziò in epoca etrusca e andò avanti fino al 1976 P er chi ? dopo l?emergenza Coronavirus (speriamo che sia davvero passata) ? vuole tornare ad andare alla scoperta del territorio suggeriamo la vicina Val di Cornia (nel basso livornese), con i suoi variegati parchi. Parliamo dei Parchi naturali di Montioni e di Poggio Neri, 7.000 ettari di bosco sulle tracce della Principessa di Piombino Elisa Bonaparte, sorella di 92 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 Napoleone; del Parco costiero della Sterpaia, un litorale di spiagge bianche lungo un mare incantevole; del Parco archeologico di Baratti e Populonia e del Parco costiero di Rimigliano nei pressi di San Vincenzo. Luoghi immersi tra il bosco, il mare, la storia dove trovare tanti spunti interessanti per una vacanza o per un weekend. C?è un altro parco nell?interno che impressiona per la sua vastità e per i suoi percorsi dentro e fuori dalla terra: si tratta del Parco Archeominerario di San Silvestro nei pressi di Campiglia Marittima esteso tra le valli del Temperino, dell?Ortaccio e dei Lanzi. Siamo in una zona dove l?estrazione dei minerali metalliferi iniziò in epoca etrusca e andò avanti fino al 1976. Nel 1984 il professor Riccardo Francovich del Pozzo Earle Dipartimento di Archeologia dell?Università di Siena intraprese una ricerca sul villaggio medievale di Rocca San Silvestro. Quando dalle campagne di scavo riemerse la Rocca, oggi ben visibile, nacque il progetto di un parco che si concretizzò nel 1996. Munitevi, pertanto, di un abbigliamento adeguato al trekking e iniziate la vostra visita. Dall?ex edificio dell?energia, che oggi ospita la biglietteria e il Museo dell?Archeologia e dei Minerali del Parco, si raggiunge l?edificio delle officine attraverso il quale si imbocca la miniera del Temperino. Il nome deriva dall?omonimo torrente: un percorso di appena 360 metri in galleria che sembrano molto più lunghi se ci si ferma a ?leggere? le rocce. La miniera risale all?800-900 quando i minerali maggiormente cercati erano il rame e la galena, ma all?interno vi sono anche degli scavi che risalgono all?epoca etrusca: i buchi sul soffitto sono, infatti, le gallerie scavate dagli Etruschi le cui piccole dimensioni lasciano intendere che venivano utilizzati i bambini come manodopera. La prima roccia da leggere è lo skarn, una roccia geologicamente giovane (circa 5 milioni di anni): si forma con la risalita di magma che non riesce a eruttare e ribolle sotto la crosta terrestre. Quando si raffredda diventa skarn, nome scandinavo che significa ?spazzatura?. Si tratta, cioè, di una roccia che non serve a niente, ma che, già ai tempi degli Etruschi (che ancora non la chiamavano skarn), era indicativa della presenza di altri minerali, per cui una roccia da buttare via, ma anche un ottimo segnale da cui il minatore deduceva dove fosse più conveniente scavare. Senza voler elencare tutti i minerali per i quali rimandiamo a una visita sul campo, una nota particolare la merita la crisocolla o colla dell?oro, una roccia che si forma con acqua e rame: nella miniera del Temperino si osserva uno strato in espansione di un blu affascinante che risalta nell?oscurità della galleria dove i colori delle rocce non sono proprio nitidi se non vengono illuminati dalla torcia della guida. La crisocolla non può essere toccata perché diventerebbe bianca e la sua bellezza si perderebbe. Tramite le gallerie si scende fino a 45 metri di profondità e si raggiungono le camere di coltivazione, cioè degli allargamenti dove veniva estratto il minerale. Si possono osservare gli attrezzi esposti che venivano utilizzati per il lavoro in miniera: il martello perforatore ad aria compressa, il carrello dove veniva caricato il minerale trasportato sul binario decauville, prima con l?aiuto degli asini, poi con la locomotiva elettrica. Anche gli asini facevano parte della miniera tanto che vivevano lì nell?apposita stalla. Le gallerie stesse sono indicative del lavoro dei minatori: per arginare il rischio frana venivano armate di un quadro composto da un cappello e dei piedritti in legno di casta- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI ???? L?ex edificio dell?energia, che oggi ospita la biglietteria e il Museo dell?Archeologia e dei Minerali del Parco, la miniera del Temperino, il Pozzo Earle, la baracca metallica del Morteo, l?ex mensa dei minatori, la Rocca San Silvestro: le tappe di un tour dal grande impatto emotivo gno. Infatti, il castagno è un legno che resiste all?umidità e in caso di pericolo scricchiola. Per sentirlo, cinque minuti prima dell?inizio del turno, un minatore chiamato ascoltino entrava in galleria per ?ascoltare? appunto il castagno. Si esce dalla Miniera del Temperino e, attraverso la valle dell?Ortaccio, si raggiunge a piedi il Pozzo Earle dal nome di Varasom Earle, uno dei fondatori dell?Etruscan Mines, una società inglese che all?inizio del ?900 approdò in questa zona per sfruttare le miniere. Il castelletto del pozzo ci accoglie in tutta la sua imponenza lasciandoci immaginare le gallerie che si dipanano nel sottosuolo. Dei rumori strani lasciaLa crisocolla 94 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 Il trenino no immaginare che si stia davvero per scendere in miniera. Vengono dal Museo delle Macchine, precisamente dalla sala dell?argano dove un video mostra il funzionamento della gabbia (oggi si chiamerebbe ascensore), che portava i minatori in galleria. Dagli attrezzi presenti nel museo si focalizza quanto fosse pericoloso il lavoro in miniera: non solo ore e ore nel buio delle gallerie con il rischio di restare sepolti dalle frane, ma anche l?uso di attrezzi pesanti come i compressori, la dinamite, le forgiatrici, i martelli pneumatici causava spesso incidenti con conseguenze gravi e talvolta anche fatali. Dal Pozzo Earle si sale verso la baracca metallica del Morteo, la mensa dei minatori che oggi ospita delle foto e dei pannelli esplicativi sulla storia della miniera. Un trenino giallo accompagna i visitatori nella lunga galleria (circa un chilometro) fino alla valle dei Lanzi. Il rumoroso sferragliare dei vagoni dà proprio l?idea di essere in miniera mentre si viaggia nell?oscurità. La galleria è divisa in due parti: quella più antica scavata all?inizio del XX secolo dall?Etruscan Mines per sfruttare i giacimenti di rame e di piombo argentifero e il tratto più moderno scavato negli anni sessanta e adibito al trasporto del minerale. A un certo punto il treno si ferma, tutto è buio e silenzioso. Un guasto? Un imprevisto? Niente paura: una voce recita una poesia di Dumas Tofani, un minatore che iniziò a lavorare sottoterra all?età di quattordici anni e non lasciò mai la miniera. La luce che si riaccende mostra una camera di coltivazione con dei vagoni che sembrano parcheggiati in attesa di essere utilizzati. All?uscita del tunnel siamo nella valle dei Lanzi e sulla sinistra, su un crinale solitario, svetta Rocca San Silvestro biancheggiando imponente a dominare tutta la valle. Si tratta di un villaggio minerario: intorno all?anno 1000 i signori della Gherardesca decisero di investire ingenti somme per riscoprire i minerali dei loro territori di cui si era persa la memoria. Gli operai di quel tempo riaprirono gli antichi scavi etruschi e nacquero nuovi villaggi: uno di questi dal nome del santo a cui fu dedicata la chiesa del villaggio, si chiamerà Rocca San Silvestro. All?interno si scoprono la chiesa, il cimitero, le cisterne; nella parte più alta si notano le abitazioni dei signorotti, in quella più bassa quelle dei minatori quasi a sottolineare la gerarchia di classe anche nella disposizione architettonica. La miniera era a due passi dalla porta di casa e gli impianti metallurgici appena fuori dal villaggio: sono ancora visibili i resti di una betoniera e di una forgia. A questo punto il giro può considerarsi concluso, ma per chi avesse voglia di scoprirlo ancora, vi sono gli itinerari di trekking che fanno percorrere altri sentieri e scoprire altri scorci incantevoli circondati dal silenzio e dalla natura. Info: sito www.parchivaldicornia.it e.mail: prenotazioni@parchivaldicornia.it - tel. 0565 226445. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Roccalbegna durante la guerra tra vicende tragiche e bizzarre DI SERGIO DI MACCO Riceviamo e pubblichiamo un servizio a firma di Sergio Di Macco che rievoca ricordi personali tra il tragico e il comico riferibili a fatti avvenuti oltre 70 anni fa all?epoca dell?ultima guerra mondiale in quel di Roccalbegna, quando neanche adolescente si ritrovò nel mezzo di un cruento conflitto bellico? D i una guerra si rammentano di più le tragedie, e se ne ha ben donde, ma si possono raccontare anche episodi curiosi, se non addirittura ridicoli. Come quel che capii del discorso di mio padre all?inizio della guerra; discorso che iniziava gravemente con l?allegoria «se una bomba ci divide?»: ritenni che sarebbe potuta cadere nel corridoio separandoci in stanze diverse? Nel 1943 io e mio fratello ?sfollammo? a Roccalbegna, il paese materno, dove proclamai subito di essere romano, ma l?ho detto anche al primo americano con il quale ho parlato. La maestra, però, frequentavo la terza elementare, non avrebbe dovuto darci un problema che chiedeva il totale della somma di alcuni «diecioni» (nel vernacolo rocchegiano erano le monete da dieci centesi- 96 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 mi), un po? di «ventini» (venti centesimi) e qualche «cinquantino» (cinquanta centesimi). O almeno non avrebbe dovuto redarguirmi ironicamente: «vieni da Roma e non lo sai fare!?». Anche un bambino di otto anni come me le potette osservare seccamente che non si danno problemi in dialetto, senza che la maestra riuscisse a replicare! Ma ci furono ridicolaggini ben più sostanziose, come la panzana divulgata dalla radio fascista secondo la quale gli americani gettavano dagli aerei giocattolini che esplodevano se i bambini li raccoglievano: trovai in una stradina isolata un coltellino e lo percossi a lungo con un bastone prima di impossessarmene. Nel gennaio del 1944, dopo lo sbarco di Anzio, ci raggiunsero da Roma i nostri genitori che giustamente non volevano che il Fronte ci separasse. Ma, com?è risaputo, il generale Lucas era molto prudente, tanto da essere sostituito nel comando; e anche questo suo comportamento fu davvero ridicolo specialmente a tale livello. Aspettammo perciò per molto tempo il sospirato arrivo degli Alleati. E a Roccalbegna il grottesco si moltiplicò. Come l?affidare a me, a meno di dieci anni, il compito di avvertire se qualcuno si avvicinava alla nostra casa quando, la sera, si sentiva Radio Londra, ?proibitissima? dai repubblichini, che trasmetteva l?altra versione sull?andamento della guerra. Ma non è meno esilarante ricordare come i miei parenti riuscirono a evitare di impedirne l?ascolto: dissero tranquillamente a chi era incaricato di sigillare la nostra emittente, un?economica radio Balilla senza lo schermo per individuare tali trasmittenti, che la stazione nazionale consentita si raggiungeva in un settore oltre una certa posizione della manopola apposita e in quel settore c?era, ovviamente, anche quella Radio Londra. Chissà, però, da quanti accettarono spiegazioni simili: conoscendoli non credo prendessero molto sul serio il proprio compito. Erano giorni di noia, a Roccalbegna, e molti gli sfollati, uomini e donne anche giovani, che aspettavano la fine della guerra per ricominciare a vivere. Così si escogitarono diverse attività per passare il tempo. Tra queste, si realizzò una rivista musicale del tutto nuova per il paese: ?Bianco e nero? per i colori delle scene. Sul palco delle scuole di allora, c?era l?orchestra con le giacche bianche dei camerieri di un signore locale. Violino, violino, batteria, sassofono tenore (lo suonava uno che veniva in bicicletta dalla Triana e non parlava mai: suonava o mangiava qualcosa tra due fette di pane), sassofono baritono e fisarmonica, clarinetto. Uno degli orchestrali era un professionista e gli altri buoni dilettanti. Mio padre, che suonava un violino prestato, aveva assemblato una batteria con le percussioni della banda. Tre cantanti: Vetulia, Liliana ed Eldora; «dolce Vienna?», «viole, pallide viole?», «la mazurca della nonna». Mio zio suonava il suo clarino e imitava Fabrizi? Ciascun spettatore aveva portato la propria sedia da casa? Grande successo, una replica con gli scarti della prima rivista. Ma era stato un innocente passatempo. Li invitarono, però, a esibirsi a Cana, frazione di Roccalbegna che era un covo di fascisti a quei tempi: il podestà di Grosseto era di lì. E quasi tutti gli orchestrali erano giovani che non avevano risposto alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana del manifesto firmato da Almirante che minacciava almeno l?arresto immediato. Incredibilmente fu assicurata la loro immunità e andammo. Andammo: nella spedizione, che si sarebbe dovuta presumere pericolosa, portarono pure me. Ricordo che raccolsi in un campo le viole, che una delle cantanti gettava al pubblico gorgheggiando con un ragazzo di Cana che dovetti prima rassicurare: ero fascista anch?io! Poi, assurdamente visto oggi, non solo tornammo tutti a Roccalbegna dopo lo spettacolo, ma come promesso, i fascisti di Cana non vennero a cercare nessuno nei giorni successivi. Episodi risibili, cioè dell?ironia, o ridicoli, della comicità? Ben presto, però, avvicinandosi il fronte, la farsa si mutò in tragedia. Poco tempo prima, sono comparse a Roccalbegna una ventina di persone che poi seppi essere ebrei. Ricordo che mi stupii quando seppi la loro razza vedendoli simili a noi: ce li avevano descritti sinistri, brutti, pericolosi e non mi sembravano tali. Credo che cercassero di guadagnare qualcosa per sopravvivere: ricordo un vecchio che conciava le pelli degli animali uccisi dai cacciatori ospitato nella rimessa dell?autista che ci aveva portati a Cana. Avevano con loro alcuni bambini con i quali non ricordo di aver giocato; mentre una rocchegiana mi disse, molto tempo dopo, che una bambina ebrea era la sua compagna abituale di giochi. Mi sembra che alla Rocca siano stati accolti bene. Un brutto giorno, però, li vidi nella piazza della PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 97 SCOPRI ???? Una testimonianza sfocata dal tempo (sono trascorsi 76 anni), ma comunque diretta e quindi di grande interesse chiesa su un camion della milizia fascista. E il ricordo delle manine dei bambini che ci salutavano mi tormenta ancora dopo più di settant?anni. Da Auschwitz è tornato soltanto il vecchio conciatore a cercare le sue cose. Dissero che il maresciallo dei carabinieri li avesse avvertiti: certamente se fossero fuggiti nelle campagne non li avrebbero trovati nel poco tempo che restava di dominazione fascista. Forse hanno creduto in un mero spostamento di sede? È difficile separare quel che ha visto direttamente un bambino da quel che ha sentito dire, anche se i ricordi sono ancora ben nitidi, ma alcuni discordanti da quelli di altri se confrontati molto tempo dopo. Di quel che segue, ho visto soltanto passare in fila indiana, dal parco della Rimembranza, tre partigiani, che poi si seppe provenire dalla macchia di Montauto relativamente vicina. Poi episodi singoli che probabilmente erano invece collegati: allora i «grandi» non spiegavano a noi bambini. Come il rapimento del segretario politico della repubblica sociale, che si disse gettato in 98 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 una caverna della Pietra, ora inaccessibile per l?ampia colata di cemento, inconcepibile con le attuali concezioni sul paesaggio. E come un?azione (conseguente?) delle brigate nere al frantoio dal quale quei partigiani avevano distribuito olio ai rocchegiani. Azione che causò la morte di un uomo e dalla quale i fascisti proseguirono a piedi lasciando il camion con il quale erano venuti alla Rocca; camion per il quale mio padre rischiò la vita poco tempo dopo. Infine nel pomeriggio dell?11 giugno del 1944 c?ero pure io a Roccalbegna quando il paese subì una delle prime stragi dei tedeschi in Toscana, e avevo poco più di nove anni. La mattina c?era stata una sconsiderata sortita dei partigiani locali, accolti dal prete, don Romolo, e dalle persone eccellenti, diciamo così, del paese. Il lancio di una bomba a mano, ne sentii solo il botto, la sfilata dei partigiani, poi tutti a pranzo. Come non pensare che si volessero acquisire facilmente meriti per i mutamenti che apparivano molto prossimi? Sconsiderata, ho detto. Nel paese c?era un soldato tedesco al quale s?era rotta la motocicletta, e la stava riparando il meccanico locale, Alfonsino, il marito di una cugina di mia madre. Hanno detto, poi, che due di quei partigiani lo indussero invano a disertare: «io mai tradire mia patria!» si diceva che abbia risposto e fu lasciato libero! Naturalmente, accomodata la sua moto, quel tedesco tornò con le SS dalla Triana dove sorvegliavano un bivio importante. Li vide per pri- ma, credo, una ragazza che accudiva i bambini di un cugino di mia madre allora medico militare in Albania e corse ad avvertire. Mi affacciai anch?io alla finestra, subito allontanato dai miei genitori. Ricordo che venivano a piedi in due file indiane ai lati della strada, preceduti da un motociclista: è stato il mio primo contatto diretto con quelle SS. Il secondo, e ultimo, è avvenuto poco dopo nella nostra casa sul piazzone. Riconoscerei i due tedeschi che portarono via mio padre: uno magro, di media statura, con la faccia veramente cattiva; l?altro alto, grosso, con l?espressione ottusa. I miei genitori, ingenuamente, erano convinti che i tedeschi rispettassero gli insegnanti e mostrarono i loro documenti, ma i due risposero «giudicherà il comandante». I miei contatti diretti con quei tedeschi sono stati soltanto questi due, il resto l?ho appreso da quel che dicevano i grandi, ed è molto difficile distinguere, oggi, i ricordi personali dal sentito dire. Così, come molti uomini del paese, anche mio padre fu portato al muraglione, come si chiama l?alto muro di contenimento costruito verso la fine dell?ottocento per accogliere la novità della motorizzazione. (L?accrescitivo «muraglione» viene dall?altezza del muro verso il fiume, l?Albegna, perché visto dal «piazzone», altro accrescitivo per «grande piazza», non raggiunge il metro d?altezza.) Dopo mio padre raccontò che un uomo scriveva; gli chiese «che scrivi?», «il mio testamento?», «perché proprio ora?», «ci stanno per fucilare!» - davanti ???? ?Anche il ridicolo a Roccalbegna nella seconda guerra mondiale, s?è visto, ma il tragico dei bambini ebrei e delle SS non lo dimenticherò mai? a loro c?era una fila di SS che erano proprio quel che sembravano: un plotone di esecuzione - «non lo dire manco per scherzo, ci porteranno a fare uno scavo, un lavoro?» replicò mio padre nel suo eterno ottimismo partenopeo, anche se poi chiamò mia madre per darle il suo orologio d?oro. Dopo mio padre si mise nei pasticci offrendosi come meccanico per far partire un camion, abbandonato da qualche giorno da alcuni uomini della milizia fascista, con il quale i tedeschi volevano tornare da dove erano venuti. Si offrì di accompagnarlo un meccanico vero, l?Alfonsino del motociclista tedesco che evidentemente non gli fu riconoscente; poi fu accusato dal paese per collaborazionismo, anche perché era nella milizia fascista coinvolgendovi pure il figlio giovinetto; ma con quella motocicletta credo che intendesse solo fare il proprio mestiere, infatti era pure lui al muraglione con mio padre. Però non riuscirono a metterlo in moto, il camion, e, sempre nel racconto di mio padre, uno delle SS voleva ucciderli quando lo dissero, ma fu fermato da un loro ufficiale che ritenne sufficiente un calcio nel sedere: ancora non si era scatenata completamente la violenza che produsse poi le stragi di Marzabotto, di Sant?Anna di Stazzema e tante altre ancora. Prima, ricordo personale, mio zio, il fratello di mia madre, che mangiava con noi, era fuggito quando si scorsero le SS che stavano venendo a Roccalbegna, portando via il suo moschetto per nostra fortuna. Non mangiò con noi lo zi? Gigi, il fratello di mia nonna, che fino a poco tempo prima era stato nella milizia fascista e dopo fu eletto per molti anni nel partito socialista: rivolgimenti di quei tempi! Mi è stato raccontato, invece, che mia madre si precipitò ad avvertire i partigiani, ma erano già scappati. Al ritorno correva dietro a un uomo verso la casa di questo. Le SS sparavano e fu salvata da un gesto di cavalleria inverosimile in quelle circostanze: «prego signora» le disse, facendola passare. E l?uomo fu colpito alla spalla dalla pallottola che probabilmente sarebbe finita nella testa di mia madre. Poi l?ha salvato a sua volta dall?emorragia tamponando la ferita: sua moglie e sua figlia avevano perduto completamente la testa alla vista del sangue. Comunque quel giorno, l?11 giugno 1944, gli ostaggi del muraglione non furono fucilati perché non ci fu la reazione dei partigiani paesani. Non li fucilarono, ma le SS uccisero sei rocchegiani. Quando questi tedeschi tornarono alla Triana, andarono in molti alla ricerca dei morti, compreso mio padre per il cognato. Disse che ne trovò due: un anziano che sembra abbia ritenuto che la sua età lo avrebbe protetto e che presto fu scoperto anche dalla figlia che lo cercava, e un giovane che forse aveva alzato la testa per vedere quel che succedeva; le SS sparavano da lontano con fucili con il cannocchiale. Lo zi? Federico, uno dei cugini di mio nonno, lo rassicurò balbettando più del solito: «co... co? co? correva come ?na lepre!». E mio padre tornò a casa. Ricordo che la notte la passammo al pianterreno, vicino a una via di fuga. Dopo l?eccidio, Roccalbegna era presidiata dai tedeschi dell?esercito, cioè della wehrmacht, che di tanto in tanto, forse per proteggersi da possibili sortite, lanciavano bombe a mano. Ho saputo poi che furono intrattenuti con prosciutto, cacio e vino dallo zi? Ottavio, il marito di una sorella di mia nonna, la zi? Antonietta, e da una vecchia, la «zi? Pia», tutti la chiamavano così alla Rocca, che sapeva un po? il tedesco per i suoi trascorsi a Nizza facendo, si diceva, il cosiddetto mestiere più antico del mondo. Ebbero un grande coraggio loro due: allora per i paesani erano tutti tedeschi, le SS e quelli della wehrmacht, e quindi ugualmente temibili. La mattina dopo, ricordo ancora, andammo ai Vignali, una campagna vicina, in una capanna dello ?zi Ottavio dove dormivamo in quattordici. Rammento bene le cannonate che sorvolavano le nostre teste: un colpo iniziale, il sibilo, il tonfo finale. Gli alleati arrivarono a Roccalbegna il 14 giugno, dopo soli tre giorni dall?11, che bastarono ai guastatori tedeschi per far saltare i ponti sull?Albegna e sul Marlancione. Noi tornammo alla Rocca dopo sette giorni e vi trovammo la confusione opulenta dell?esercito americano. Anche il ridicolo a Roccalbegna nella seconda guerra mondiale, s?è visto, ma il tragico dei bambini ebrei e delle SS non lo dimenticherò mai. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 99 SCOPRI CHICCHE DI MAREMMA | Piccole curiosità di una grande terra ?Panorama etrusco?, una bella esperienza giornalistica di oltre cinquant?anni fa che merita di essere ricordata Si chiamava «Panorama etrusco» ed era un bel periodico di cultura, attualità, informazione testimone della fine degli anni Sessanta del XX secolo ideato, fondato, diretto ed animato da Giorgio Calandra un uomo di spessore con una storia di passione e laboriosa volontà. A lui è dedicata la Biblioteca comunale di San Vincenzo (Livorno) N DI DANIELA CAVOLI asi noti ? alcuni mal ridotti, è vero ?, occhi a mandorla, modeste stature, ancora nostri, li sorprendiamo tra quelli che spiccano e sbalzano dal Frontone di Talamone nei corpi dei Sette contro Tebe piegati dalla lotta la cui eco raggiunse, quella volta senza internet, i plasmatori di creta al Tempio di Talamonaccio, profondamen- 100 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 te aprico sul mare, intorno al 150 a.C. quando gli Etruschi antichi incominciavano a vedersi sopraffatti dalla protervia guerresca degli antichi Romani. Il popolo guidato dai lucumoni cercava corsi d?acqua grandi e piccoli per costruirvi intorno le abitazioni; colli ameni per inumare i morti destinati alla vita oltre la vita terrena o valli ombrose per scolpire le necropoli rupestri. Cercava il friabile tufo dorato che intagliava, spezzava, spaccava a creare le vertiginose vie cave, strappate alla macchia e alla storia delle pietre, in mezzo alle quali saliva a dar l?ultimo saluto agli ormai entrati nel regno di Tuchulcha, il più orrendo mostro della sua demonologia, che governava la sorte dei defunti, o per incavare i colombari, graziose nicchie seriali ? piccole ? su pareti inaccessibili non si sa ancora utili a quale reale scopo: di nuovo sede di morte com?era abitudine dei Romani d?Età imperiale? O utilizzati per l?allevamento di pacifici pennuti secondo quanto ci hanno lasciato scritto i Latini? Ma cercavano, gli Etruschi, anche luce ampia e diffusa per cesellare gli ori; i minerali per impreziosire di percezioni visive difformi i gioielli. Cercavano ossigeno per respirare a pieni pol- moni e per il gusto di toglierlo, cuocendola, alla terra dei buccheri così che i loro vasi prendessero l?apparente aspetto metallico che li caratterizza e il cinabro e il ferro per tingere di rosso e di nero argille modellate sapientemente. Cercavano i colori, ovunque davanti agli occhi, sfumature diverse secondo il cromatismo che il paesaggio, quando colpito dal sole, permette nei vari momenti del giorno ancora oggi in Maremma. «Panorama etrusco», un periodico di cinquant?anni fa Il sentirsi toccato da simili suggestioni, erede di un panorama come questo è, certo, il motivo scatenante, la genesi umana, geografica e storica d?un molto più recente progetto: un Periodico di cultura, attualità, informazione nato nel 1968 troppo presto eclissatosi alla vista dei suoi lettori. La rivista iniziava il suo cammino in una zona demograficamente e culturalmente più povera d?altre in Italia, la nostra, ma i collaboratori seppur consci di poter raggiungere un esiguo pubblico o, forse, proprio tentando di fare qualcosa perché quello s?arricchisse in qualità e quantità, seguirono e fecero pro- prio l?intento prefissato. Il progetto è molto più recente in relazione ai secoli in cui gli Etruschi antichi hanno frequentato la Maremma e già passato remoto per gli Etruschi contemporanei poiché il tempo delle piccole, ma costruttive testimonianze spesso sfugge. Sono stati superati da poco i dieci lustri dall?ultima uscita di «Panorama etrusco». Ha segnato l?orma finale del rotocalco maremmano, così sapientemente intitolato, un numero monografico sulla Val di Cornia (Anno III, N° 2, Febbraio-Marzo 1970). Un numero senza saluti che è fine di una storia con dei propositi ? raramente accade ? il significato primo dei quali s?adatta perfettamente pure al momento tragico che stiamo vivendo. Si legge nell?editoriale «Vale la pena ricordare incidentalmente che soltanto nelle comunità ? il cui fine si confonde da ultimo con quello di ciascuno dei suoi membri ? l?individuo può raggiungere la sua piena espansione e la più alta attuazione delle sue energie, in quanto si uniforma alla realtà di membro dell?organismo totale». Si parla di comprensorio della Val di Cornia come [?] «comunità intermedia, feconda di valori culturali, alla quale ?biso- gna dare ciò che le conviene?» citando Aristotele (Etica a Nicomaco, IX, 2). Il direttore: Giorgio Calandra Il lungo editoriale pubblicato, con interlinea minima su due pagine patinate, trenta centimetri per ventuno, dal quale è tratto il brano è firmato, in minuscolo, giorgio calandra. I Sanvincenzini sanno chi è o almeno ne conoscono il nome. È intitolata a lui, dal 19 aprile 2013, la biblioteca comunale del loro paese che si trova in piazza Osvaldo Mischi, al primo piano del Palazzo della Cultura, e contiene anche il fondo e i libri della biblioteca personale di Giorgio Calandra (ringrazio per la foto nella pagina che segue il sig. Ilio Barbieri). Per gli altri, era nato nel 1940 e, bambino, aveva seguito sua madre e suo padre ? medico condotto ? a Venturina luogo in cui, anni più tardi, è stata la sede, la redazione, l?amministrazione del periodico oggetto di questo scritto. Soltanto dopo la scomparsa del babbo, nel 1970, si trasferì a San Vincenzo in corso Italia al civico 61. È stato, in primis, un appassionato di pittura e si è occupato con passione di critica d?arte, ma nel libriccino edito in piccola tiratura ? trecento copie numerate fuori commercio per farne dono agli amici ? «Con ali di gabbiano, Poesie 1981-1985» (Editrice Nuova Fortezza, Livorno, 1985) si leggono un?incontenibile stanchezza nel non vivere come avrebbe desiderato, un profuso resistere sul cimitero fatuo dei dolori ? sue parole Giorgio Calandra PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI ???? Purtroppo il tempo in cui ha dispensato cultura e informazione è stato breve. Dal dicembre 1968 al marzo 1970 sono stati esposti nelle edicole solo nove numeri in totale: il primo del 1968; del 1969, sei; del 1970, due Nella foto la Biblioteca ?Giorgio Calandra? a San Vincenzo (Li) ? che sono solo nelle corde dei poeti, di un poeta che non ha dato pubblico sfogo ad un suo forse precipuo talento. Oltre a questo, prezioso, esistono altri tre volumi che portano la sua firma: «Venturina» (Tipografia Rifugio Sant?Anna, Massa Marittima, 1964); «Pittori e pittura contemporanea» con Mario De Rosa e Enrico Ugolini (Tipografia Cacelli, San Vincenzo, 1994); «Pittori in Toscana» insieme a Massimo Carrà e Giorgio Falossi (Edizioni Il Quadrato, Milano, 1996). Amava lo sport ? lo sport riguardano le ultime pagine di ogni numero di «Panorama etrusco» ? e, allo sport, ha dedicato molti articoli giornalistici su «Il Mattino» dal 1959 al 1996. Si è occupato di cronaca, invece, per 102 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 «La Nazione» negli anni 1966-67, di pittura ? durante tutta la propria vita ? su vari giornali prediligendo l?opera degli artisti locali con i quali e per i quali collaborava ad organizzare conferenze, mostre collettive, personali. Dal pensiero laico, ma credente, fu consigliere comunale a Campiglia Marittima dal 1964 al 1980. È scomparso il 23 gennaio 2007 nell?ospedale di Cecina. Nel 2009 gli è stata intitolata una sala della biblioteca comunale riservata ai libri che ha lasciato gran parte dei quali riguardano l?arte. Oggi, come già scritto, l?istituzione si chiama Biblioteca comunale Giorgio Calandra. I collaboratori e i contenuti Giorgio Calandra è stato ideatore, direttore, ma soprattutto anima di «Panorama etrusco», una rivista archetipo anche di «Maremma Magazine» ? sicuramente per la zona di distribuzione ? e di molte altre che si sono incamminate coraggiosamente sulla propria impegnativa strada a proprie spese a partire dalla seconda metà del XX Secolo contando solo sul contributo di persone che amano scrivere, di altre che desiderano leggere, abbonati e non, e di inserzionisti che intendono promuovere le loro attività. La faceva stampare presso la Tipografia Perseveranza di Piombino (LI) ? c?è da chiedersi se avesse meditato anche quella scelta per sfruttare il pungolo di un continuo monito ? e lo aveva circondato un gruppo folto di collaboratori per l?arrivo dei quali sulle pagine della sua creatura, si era inven- tato un rubrica La provincia che scrive che lui stesso teneva viva stilando personalmente la nota biografica di ognuno e pubblicandola accompagnata da una fotografia di bel formato. Sarebbe lungo elencare i nomi dei collaboratori accolti. Con una decisione non arbitraria si supera presto l?ostacolo allo scopo di far capire a chi legge il livello dei pezzi pubblicati e, seguendo il criterio che Calandra adottava sulla seconda di copertina di ogni numero ? l?ordine alfabetico ?, si può accennare a tre nomi per tutti. Il primo è quello di Gianfranco Benedettini. Anche lui amministratore pubblico e assessore a Campiglia Marittima per lunghi anni, autore e curatore di numerosi volumi sulla sua Venturina, su Sassetta, su San Vincenzo, Campiglia Marittima stessa e, tra altri, di articoli sul Cornia e sulla valle del detto corso d?acqua toscano in «Panorama etrusco», Benedettini è colui che ha redatto l?unica introvabile biografia in «Ricordo di Giorgio Calandra» pubblicata dal Centro Studi Giuseppe Mussio di Campiglia Marittima. Il secondo nome è quello di Giuseppe Mannelli collaboratore, ma anche direttore responsabile della rivista; e, infine, al portatore del terzo lascio la parola perché si presenti autonomamente con uno stralcio da «Nevicata in Maremma» (Panorama etrusco, Anno II, n° 6 Ottobre-Novembre 1969) che toglierà ogni dubbio su quale partecipazione poteva provarsi nel leggere il periodico: «Che beffa! Proprio a noi, piante ???? Una bella meteora giornalistica «Panorama etrusco» il cui impatto con la realtà oggettiva è stato fatale secolari; a noi case di mattone e tufo; a noi gente riscattata dalla Febbre, con pur sempre nel sangue gocce di quel male antico-sognante malinconia, taciturna severità che fa i maremmani piuttosto avari di parole; a noi, dico, questa femminea irrisione di fiocchetti bianchi vomitati da un cielo di bambagia che sta per sdrucirsi; fiocchi attaccaticci che mutano volto alla terra e fanno apparire, noi stessi, diversi da quei che fummo fino a ieri! Quasi per confermare questo cruccio stamani l?alba non è sorta. Intendo dire che il cielo lentissimamente schiariva, aggiungendo gelo al gelo, fino a creare una chiarità diffusa, esasperante; solo per dare risalto alla odiosa mascherata. E i pensieri della gente, anche di coloro che avevano sussultato di bambinesca meraviglia, sempre più s?incupivano: dispetto di dover poltrire fra quattro mura a farsi bruciare gli occhi dal fumo della legna, nessuno che osasse ripetere il proverbio, oh quanto bugiardo: ?Sotto la neve, pane?». Il terzo dei tre per tutti, è il nome di Riccardo Marchi. Facile! Dirà chi l?ha riconosciuto o ha letto i suoi libri. Ma ? ad esempio ? il ritratto della località maremmana di Monsignor Enrico Lombardi che si trova sulle due pagine centrali della rivista è una sintesi serrata e ricca della storia dei luoghi ogni volta diversi. C?è, sul numero che ha in copertina la fotografia de I primi passi sulla luna degli astronauti americani (Anno II, n° 4, Giugno-Luglio 1969) un titolo il cui tema lascio com- mentare a chi legge «Tracciato costiero o collinare?». Il servizio sull?autostrada Livorno-Civitavecchia è di Leo Bruscoli (che il tempo si sia fermato?). Nella stessa uscita tra molti altri argomenti si parla d?Italsider, d?«Arte come metafora» (Elvio Natali), de «La poesia popolare in Maremma» (Aldo Mazzolai), di Gino Bartali a Piombino («Il ciclismo è tornato di moda» di Marcello Mugnaini) e, nella rubrica Nel mondo dello spettacolo, di Fausto Leali a Punta Ala, di Massimo Ranieri e ?Riccardo Fogli e i Pooh? al Cantagiro a Follonica. Ha corso, in questi anni, il tempo. Le foto in bianco e nero ben organizzate servono i pezzi compiutamente e, in un caso in particolare, riempiono due pagine ricorrenti intitolate Tele Obbiettivo che sembrano dividere la parte culturale e d?attualità dalla più amena, ma anch?essa non lasciata al caso, dello spettacolo e dello sport. Sono due pagine di garbata satira, quasi all?inglese, nei confronti di avvenimenti locali volta per volta rappresentativi di malesseri non proprio passeggeri. In questo excursus, inevitabilmente, appaiono altri nomi, ma tanti e importanti sono i non detti che hanno aderito a rendere corposo il contenuto del periodico. L?epilogo Purtroppo il tempo in cui ha dispensato cultura e informazione è stato breve. Dal dicembre 1968 al marzo 1970 sono stati esposti nelle edicole solo nove numeri in totale: il primo del 1968; del 1969, sei; del 1970, due. Una bella meteora giornalistica «Panorama etrusco» il cui impatto con la realtà oggettiva è stato fatale. In più, dispiace accorgersi che nessuna biblioteca pubblica, almeno questo afferma il Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale online, ne abbia copie. Non dispiace che la Maremma, anche allora, come sempre, vivido panorama di concreti colori, non ne occupi costantemente le copertine. Durante il secondo anno di pubblicazione le tinte fosforescenti e, a volte, insieme disarmoniche scelte, certo, per stare al gioco della modernità, sono poco etrusche, ma è l?unica minima pecca, agli occhi di questo fortunato lettore che oggi, comunque, non sa dire se i discendenti del popolo d?incerta origine di quel periodo le apprezzassero e se fosse una scelta editoriale calcolata. Dispiace il fatto che, se incontrare lineamenti noti nel Frontone di Talamone può far sorridere, molti nuovi Tirreni non possano conoscere il volto della Maremma di «Panorama etrusco». Racconta, bene, l?epoca che di poco ci precede, il tempo della ricostruzione, della trasformazione urbanistica, geografica e storica alla quale era dedicata grande energia perché i costumi incominciavano a mutare velocemente e il pervicace pensiero degli adulti era quello di far crescere i figli in un mondo migliore del loro. Sfogliare questa rivista locale, anche proprio perché tale è stata, avrebbe potuto incuriosirli, nutrirli e incitarli a pensare. Fenomeni, questi, che sono tra i migliori degli auspicabili per chiunque. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?La via Francigena in Toscana?, viaggio tra cultura, luoghi, storia e sapori a cura di Fausto Filidei Un vero e proprio viaggio a tappe. È ?La via Francigena in Toscana? (pp. 208, euro 15), libro uscito ad inizio marzo per le edizioni Sarnus nella collana «La Cuccagna» a firma di Fausto Filidei che racconta il tratto toscano di questa antica via percorsa per secoli dai pellegrini in viaggio verso Roma L e grandi strade trasformano i territori e le civiltà, e la loro storia è un magnifico intreccio tra cultura e tradizioni, racconti e leggende, arte e cibo. Non fa eccezione la via Francigena, meta di pellegrini antichi e moderni: Fausto Filidei ce ne racconta il tratto toscano in un libro che somiglia a un vero e proprio viaggio a tappe. Intitolato La via Francigena in Toscana (pp. 208, euro 15), è uscito ad inizio marzo per le edizioni Sarnus nella collana «La Cuccagna». Filidei è nato a Calcinaia (Pisa) nel 1951. Il suo lavoro di manager l?ha portato spesso in giro per l?Italia e in particolare in tutta la Toscana, di cui conosce ogni borgo. Sua grande passione è la cucina, da cui è già nato nel 2017, sem- 104 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 pre per Sarnus, il libro L?Arno. Ricordi e sapori a spizzichi e bocconi. La Via Francigena, che da Canterbury portava i pellegrini cristiani fino a Roma e poi in Terrasanta, attraversa per un lungo tratto anche la Toscana. L?autore in questo suo nuovo libro, illustrato dall?artista Paolo Grigò, ci accompagna alla scoperta di questi 380 chilometri divisi in sedici tappe: partendo dall?attuale passo della Cisa in direzione di Pontremoli, attraverseremo la Versilia, la Lucchesia, il Valdarno inferiore, la Val d?Elsa e le terre del Chianti, e infine la Val d?Orcia fino al confine con il Lazio. Lungo il cammino si potrà conoscere per brevi cenni la storia dei luoghi incontrati, sarà possibile informarsi sulle chiese e i monumenti più interessanti da visitare, mentre a far compagnia saranno storie di Santi, leggende di fantasmi e lupi mannari, racconti che hanno origine in epoche antichissime, sospesi tra verità storica e fantasia. E poi le ricette, il ?piatto forte?: sono novanta, tutte curiose, intriganti e legate ai luoghi percorsi oltre che arricchite dai consigli della sommelier Clara Tizzanini sull?abbinamento coi vini più adatti. Spesso sono rivisitazioni di piatti medievali, di cui conservano solo il nome. Per ognuna di queste, verranno proposti puntuali e graditi abbinamenti enologici. ?La Toscana ? spiega l?autore ? non può prescindere dalla via Francigena, che l?attraversa completamente e che ha attratto viaggiatori provenienti da molti paesi europei. Su questa strada, nei secoli, sono sorti e si sono sviluppati insediamenti umani, sono stati costruiti ospedali, centri di accoglienza e monasteri, ma soprattutto, data la commistione di gente così diversa per provenienza, lingua, finalità, è spontaneamente nata una civiltà permeata e arricchita dalle culture più variopinte?. La Via Francigena I viaggiatori del passato Anche se può apparire strano nella nostra epoca, in cui la velocità è un mito, in passato si viaggiava molto, e anche su lunghe distanze. Nell?età dell?impero di Roma una fitta rete di strade lastricate percorreva l?Europa, e su di essa si spostavano mercanti e viaggiatori, carri e masserizie, generali ed eserciti, che trascorrevano sulla via settimane o mesi di viaggio. Anche le invasioni barbariche non posero fine al continuo viaggiare, e alle vie commerciali nel medioevo si affiancarono i percorsi che conducevano alle grandi mete della cristianità medievale: Santiago, Roma e Gerusalemme. La via Francigena diretta a Roma, che altro non era se non una direzione e una consuetudine (non certo una strada unitaria vera e propria), nacque in questi anni. Per noi oggi il nome della via è strettamente legato alla figura di Sigerico, il vescovo che della strada diretta da S. Pietro fino a Canterbury ci ha lasciato una descrizione precisa, tappa per tappa. Partito da Canterbury nel 990, Sigerico raggiunse Roma per ricevere l?investitura papale da Giovanni XV e il simbolo della sua carica di arcivescovo: il pallio. Lungo la via del ritorno, attraversata tutta l?Italia da Roma al Gran San Bernardo, toccate l?attuale Svizzera e la Francia, Sigerico raggiunse il punto di partenza, lasciando scritte le tappe che avevano segnato il suo viaggio. Il prezioso manoscritto fa parte della Cotton Collection della British Library di Londra, ed elenca le 79 località in cui il prelato e il suo seguito sostarono per la notte. La maggior parte delle tappe indicate da Sigerico corrisponde a località esistenti anche oggi, o a toponimi che sono stati identificati dagli storici. Mancano all?appello solo due o tre luoghi, il cui nome è stato cancellato dallo scorrere dei secoli e anche, probabilmente, dalle successive deviazioni dall?itinerario ori- ginale da parte dei pellegrini diretti a Roma. Una strada o tante vie? Non sarebbe corretto immaginare la via Francigena come un unico asse viario, una sola strada ben definita come era stata la norma nell?epoca delle solide e ben costruite vie consolari romane: progettate con un tracciato stabilito e con le loro stazioni di posta, venivano poi mantenute in buono stato da appositi funzionari. Secondo gli storici, nel medioevo i viaggiatori seguivano sì una direttrice fondamentale, ma spesso, a causa della mancanza di infrastrutture solide e ben definite (come i tratti di lastricato o i ponti in pietra), il traffico passava senza problemi da una via a una sua parallela, segnando così le fortune e le disgrazie di paesi e borghi lungo il tragitto. Quella che noi, grazie all?itinerario segnato dalle tappe di Sigerico e al percorso pedonale di oggi, pensiamo come una sola via Francigena, in realtà era un fascio di strade che, nel corso dei decenni e dei secoli, hanno conosciuto fortune molto variabili e diverse. Punti fermi fondamentali erano, e sarebbero rimasti anche nella nostra epoca, le grandi chiese meta di pellegrinaggio e gli ospitali per i pellegrini, dove si poteva dormire, mangiare e nell?evenienza essere curati dagli acciacchi del viaggiatore, che all?epoca erano decisamente più gravi e problematici di oggi. Per chi ha dovuto ricostruire dal punto di vista storico l?evoluzione della via Francigena, le pievi, le reliquie e gli antichi ospitali sono stati fondamentali per tracciare, sulla mappa dell?oggi, il percorso della grande via del passato. Insieme ai punti fermi indicati dalle tappe citate da Sigerico nel resoconto del suo lungo viaggio dalle chiese di Roma alla Manica e alla lontana Canterbury. Fausto Filidei La via Francigena in Toscana Luoghi, storie e sapori Sarnus, 2020 Pagine: 208 Caratteristiche: ill. b/n, br. ISBN: 978-88-563-0268-4 Collana: La Cuccagna | La ricerca della felicità in cucina Settore: SS7 / Cultura popolare TL1 / Enogastronomia TL7 / Geografia, viaggio, guide Prezzo: 15 ? L?Argentariana, un altro numero da non perdere! L ?Argentariana, rivista culturale a cura del Centro Studi Don Pietro Fanciulli ha concluso il 2019 con un dossier dedicato a Ennio Graziani nel centesimo anniversario della nascita; un omaggio ad uno studioso che ha amato la terra in cui è nato e vissuto fino a diventarne un tutt?uno riuscendo a propagare per questo tipo di conoscenza un interesse che ancora oggi dà i suoi frutti nelle generazioni attuali. Accanto al dossier sull?intellettuale orbetellano, questo numero de ?L?Argentariana? propone la seconda parte della ricostruzione di una battaglia decisiva per Roma, di Gualtiero Della Monaca, un approfondimento sul sacro nel Medioevo, di Angelo Biondi; tra gli altri autori presenti, Dario Castriota, che ha disegnato le ultime copertine della rivista, autore del celebrato ?Itinerario Maremmano?, Riccardo Martina esperto di numismatica; Maurizio Caprara e Giovanni Damiani che ci parlano del mago più famoso del secolo dei lumi, l?orbetellano Giuseppe Pinetti, mentre Enzo Costanzo e Gian Carlo Malacarne rendono omaggio a don Pietro Fanciulli. Altri articoli sono a firma di Carlo Pistolesi su un aspetto dell?industria locale, Gabriella Solari sui briganti maremmani nei libri pubblicati da Salani, ancora Costanzo con un inedito sull?isola di Montecristo, Giovanna Sotgiu che ricorda il sacrificio di Enzo Rispoli marò portercolese e di Hubert Corsi alla ricerca di connessioni tra Dante e la Maremma a partire dai bei commenti in volume di Ettore Zolesi. Non mancano le consuete rubriche di Monica Sordini, Maria Teresa D?Antea, Matteo Navoni e quella sulla cucina della Costa d?Argento a cura della Redazione. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?L?ultima battaglia per la Divisione Acqui? raccontata da Caroppo e Vanni Un bel libro e di notevole interesse storico. Un capitolo completamente nuovo nella ampia ma non completa pubblicistica sui fatti di Cefalonia. È ?L?ultima battaglia della Divisione Acqui?, testo a firma di Luigi Caroppo e Pierandrea Vanni, dedicato alla disperata resistenza nell?isola greca di un contingente di uomini in divisa che hanno scritto una delle più belle pagine della nostra storia militare L uigi Caroppo e Pierandrea Vanni sono due giornalisti accomunati, fra le altre cose, da un grande interesse per la drammatica vicenda della ?Divisione Acqui? e dalla sua disperata resistenza nell?isola greca di Cefalonia dove ha scritto una delle più belle pagine della nostra storia militare. Caroppo, attuale capo redattore centrale de ?La Nazione?, ha già scritto un libro sulla Acqui raccogliendo le testimonianze di uno dei superstiti, il capitato fiorentino Amos Pampaloni. Vanni, è stato anche lui capo redattore centrale de ?La Nazione? prima di diventare sindaco di Sorano. Il libro che hanno curato ?L?ultima battaglia della Divisione Acqui? testimonia, già dal titolo, di essere per molti aspetti un libro diverso, perché il filo conduttore è la ricerca di una memoria condivisa per andare al di là delle diverse interpretazioni, delle polemiche e 106 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 anche delle contrapposizioni che da sempre caratterizzano la ricostruzione dell?immane tragedia vissuta a Cefalonia dalla Divisione Acqui. Da qui l?intento di ripercorrere quanto accaduto sull?isola greca dall?8 al 22 settembre 1943, grazie ad un?ampia documentazione pressoché inedita proveniente dall?archivio dell?Ufficio Storico dell?Esercito e da importanti e qualificati contributi, come quello del Procuratore Generale Militare presso la Corte Militare di Appello, Marco De Paolis, al quale si deve l?unico processo che si è svolto in Italia a carico di alcuni soldati tedeschi che facevano parte dei plotoni di esecuzione. Proprio una frase del dott. De Paolis spiega bene l?intento del libro: «Il dolore non va in prescrizione», per rendere omaggio al sacrificio della Divisione, alla fedeltà alla Patria e per rispettare davvero il dolore dei familiari dei caduti e dei sopravvis- suti. «La mancanza di una memoria condivisa, la contrapposizione a tratti forzata fra alcuni protagonisti di Cefalonia, la tentazione tutta italiana di leggere quelle vicende non solo in un?autentica chiave storica ma legandole soprattutto al dopo 8 settembre 1943, alla contrapposizione fascismo-antifascismo, Brindisi-Salò, monarchiarepubblica, comunismo-anticomunismo ? dichiarano i curatori Caroppo e Vanni ?, ha finito per prevalere su tutto il resto. [?] L?obiettivo fondamentale è dunque quello di contribuire ad una memoria condivisa anche guardando in prospettiva all?ottantesimo anniversario di Cefalonia, che cadrà nel 2023. Nella convinzione che solo così si può rendere pienamente giustizia morale e onore alla Acqui, a tutta la Acqui. Senza se e senza ma». Un capitolo completamente nuovo, quello di Caroppo e Vanni, nella ampia ma non completa pubblicistica su Cefalonia. Insomma un bel libro e di notevole interesse storico. Renzo Vatti LA GALLERIA RIAPRIRÀ A SETTEMBRE GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo AAA Morellino, consegnati in diretta streaming i premi d?eccellenza ai produttori Nonostante il periodo di lockdown, l?Associazione Amatoriale Amici del Morellino non ha rinunciato alla cerimonia annuale di premiazione dei produttori i cui vini hanno riscosso la preferenza del gruppo nel corso delle degustazioni tenutesi nel 2019. La piattaforma Zoom di ?Maremma Toscana meets Experience Event? ha ospitato l?evento in diretta streaming, una novità assoluta nella storia dell?Associazione, che ha anche così permesso di portare i vini e i produttori premiati all?attenzione di un pubblico più ampio. Premiate le etichette di Morellino Annata 2017 Asintone, Ficaie, Lampo e il Morellino Riserva Sicomoro 2016. Q uest?anno l?AAA Morellino ha sperimentato ?in prima assoluta? una differente modalità per svolgere la cerimonia annuale di pre- 108 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 miazione delle etichette di Morellino che sono state preferite dal gruppo con il programma di degustazioni svolto nel 2019. Elisabetta Russo Grazie alla collaborazione con ?Maremma Toscana meets Experience Event?, che in questi ultimi due mesi ha realizzato su piattaforma Zoom una serie di eventi esperenziali, si è utilizzata la modalità virtuale per poter realizzare la cerimonia di premiazione che era stata cancellata ad inizio marzo a causa dell?emergenza sanitaria. Una cerimonia di premiazione quindi ben diversa da quelle usuali, che tradizionalmente si svolgono durante una cena dell?Associazione, ma ugualmente ben riuscita e con il valore aggiunto della partecipazione virtuale di tanti spettatori interessati al Morellino ed alla Maremma: un bel palcoscenico per il Morellino ed il territorio. L?evento è stato registrato ed è reso disponibile da Maremma Toscana meets al link: https://youtu.be/FrAf8V6W5E0 Ecco le etichette e le aziende premiate per i vini Annata 2017: Morellino Asintone dell?omonima Azienda Asintone, Morellino Lampo dell?Azienda San Felo, Morellino Ficaie della Tenuta il Quinto. Per il Morellino Riserva il premio è andato al Morellino Riserva Sicomoro 2016 della Cantina Cooperativa dei Vignaioli di Scansano. Alla cerimonia di premiazione che si è svolta l?8 maggio, con la presenza istituzionale del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, rappresentato dal direttore Alessio Durazzi, sono intervenuti per l?AAA Morellino il presidente Elisabetta Russo ed uno dei soci fondatori Adriano Bruni. Ospite anche l?autore del primo articolo sull?Associazione pubblicato su Maremma Magazine, Nicola Alocci. Presenti per le aziende premiate: Daniela Chelli per l?A- zienda Agricola Asintone, Benedetto Grechi, presidente della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, e Veronica Rinaldi per l?Azienda San Felo. Un?altra novità di quest?anno è stato il premio assegnato ad un Morellino Riserva oltre che alle tre etichette di Morellino d?annata (in questo caso del 2017) come di consuetudine. L?Associazione tradizionalmente porta nelle sue degustazioni i vini Morellino appena entrati sul mercato nell?anno in corso, di prezzo medio e facilmente accessibili al consumatore, quindi rappresentative di un?ampia fascia di mercato. L?aggiunta del Morellino Riserva è una novità introdotta in via sperimentale nel 2019 con lo scopo di dare spazio alla valorizzazione di questa tipologia di Morellino che si pone in una fascia di mercato diversa e che qualitativamente può ben competere con altri noti e prestigiosi vini da invecchiamento. È intenzione dell?Associazione continuare a valutare in futuro entrambe le tipologie di Morellino per contribuire alla loro valorizzazione, idea che ha trovato un riscontro molto positivo tra i partecipanti alla serata. ?L?evento che abbiamo realizzato ? commenta Elisabetta Russo ? non vuole sostituire la cerimonia ?in presenza? che abbiamo soltanto rimandato vista la situazione attuale, e che realizzeremo appena possibile. Però sono molto soddisfatta di questa cerimonia virtuale, che ha dato comunque il meritato riconoscimento ai produttori premiati, ai quali rinnovo i miei complimenti, e che PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA ci ha anche fatto sperimentare nuove modalità di aggregazione e comunicazione per il mondo del vino e della Maremma. Per questo ringrazio sentitamente Marco Bisdomini, il patron di ?Maremma Toscana meets??, per lo spazio che ci ha concesso tra i numerosi eventi che sta realizzando in questo periodo. La nostra Associazione ha l?obiettivo di contribuire ad allargare e rafforzare la conoscenza del Morellino e della Maremma, e questo collegamento virtuale è stato certamente una bella opportunità in tal senso?. Oltre alla consegna dei premi, l?incontro ha infatti permesso all?AAA Morellino di condividere con un buon numero di partecipanti, anche al di fuori dell?Associazione e del territorio nazionale, la passione per il Morellino e per il suo territorio, che unisce i soci del gruppo con lo scopo di valorizzare e promuovere la conoscenza del grande vino maremmano e dei valori di tradizione, solidità e genuinità della terra da cui nasce. Attraverso i racconti di alcuni soci dell?Associazione AAA Morellino e dei produttori, che hanno parlato della storia e dell?attualità del Morellino e delle loro aziende, gli ascoltatori hanno potuto apprezzare un ?assaggio? di un interessante viaggio virtuale nell?affascinante mondo del vino simbolo di Scansano, il Morellino DOCG, una delle eccellenze che portano la Maremma nel mondo. ?Siamo fiduciosi di poter riprendere presto le nostre attività ? conclude il Presidente dell?AAA Morellino ? che adatteremo alle nuove esigenze e situazioni. Abbiamo in questo periodo di pausa ulteriormente aggiornato il nostro sito www.aaamorellino.com, che invito a visitare per chi volesse approfondire la conoscenza del Morellino e del suo territorio. Intendiamo ripetere la premiazione ?Calice d?Argento?, sponsorizzato dalla HERA s.r.l., per premiare chi nel corso dell?anno avrà dato un particolare contributo alle iniziative sul territorio. Intendiamo inoltre riprendere appena possibile il programma di degustazioni 2020, per portarlo a termine entro l?anno, pur se probabilmente con modalità diverse anche per recuperare il tempo perduto. Quindi, con uno sguardo di fiducia verso il futuro diamo appuntamento a tutti all?anno prossimo per le nuove premiazioni!?. 110 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 WINE & FOOD NEWS INCANTINA ?HOME EDITION?: IN TOSCANA LE CANTINE HANNO ACCOLTO ?ON LINE? I WINELOVERS InCantina ?Home edition? è stata la proposta del Movimento Turismo del Vino Toscana per il 30 e il 31 maggio scorsi quando le cantine della Toscana hanno aperto le loro porte in un modo innovativo, ma non per questo meno coinvolgente, a tutti i winelovers partecipanti. L?evento è stato promosso dal Movimento Turismo del Vino Toscana con il coinvolgimento di oltre 60 aziende vinicole di tutta la Toscana, dal Brunello di Montalcino al Vino Nobile di Montepulciano, dalla Vernaccia di San Gimignano al Chianti, passando per Carmignano e per la Maremma fino a Bolgheri. Oltre 200 etichette degustate a casa per poi scoprire le cantine on line il 30 e 31 maggio scorsi. Il tema legato a queste degustazioni è stato quello de ?il vino e le sue radici?, radice intesa quella della vite naturalmente, così coriacea, simbolo delle radici di tutti e dei produttori in particolare, legate alla terra e alla tradizione di fare vino. «Questo periodo ? spiega il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Emanuela Tamburini ? ci ha insegnato che le cose possono essere vissute in maniera diversa e così anche le nostre cantine si sono poste per una volta in una condizione nuova, ma non per questo meno accattivante. Il successo dei pacchetti vendu- Emanuela Tamburini, presidente MTV Toscana ti ci conferma l?entusiasmo dei winelovers di non rinunciare non solo a vini di grande qualità, ma anche alla possibilità di viverli insieme ai produttori stessi per questo stiamo già pensando all?estate, quando potremo tornare ad ospitarli in cantina». InCantina Home Edition: il vino si stappa a casa collegati con la cantina scelta. Le cantine restano chiuse fisicamente, ma non del tutto: se infatti i winelovers non hanno potuto organizzare direttamente le loro gite in cantina durante l?evento, quest?anno sono potuti entrare ?virtualmente?, ma non solo, nelle aziende che hanno aderito all?iniziativa. Ecco come. Nel mese di maggio sul portale www.mtvtoscana.com le aziende partecipanti in rappresentanza di tutte le principali denominazioni della Toscana hanno messo in vendita i loro prodotti. Ogni cantina ha proposto due pacchetti per gli appassionati che hanno potuto con un click prenotare la scelta ideale consistente in un kit che è stato spedito direttamente all?indirizzo di casa. Il kit di InCantina Home edition prevedeva delle bottiglie in assaggio, l?invito in cantina per quando sarà possibile, una ricetta toscana della cantina da cucinare in casa e abbinare al vino ricevuto. La visita in cantina invece si è svolta virtualmente il 30 e 31 maggio attraverso Zoom e ha avuto la durata di 40 minuti: si è trattato di una visita virtuale che ogni singola cantina ha proposto al winelover partecipante. Alla fine i winelovers hanno potuto scattarsi una foto da pubblicare sul portale di MTV Toscana. L'Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie oltre cento soci fra le più prestigiose cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell'accoglienza enoturistica. Info: www.mtvtoscana.com CORONAVIRUS, L?APPELLO DI FEDAGRIPESCA: ?SE IL MONDO DEL VINO TOSCANO NON SI ALLEA, QUESTA VOLTA NON USCIREMO DALLA CRISI? ?Mai come in questa situazione di crisi il sistema cooperativo può salvare il settore vitivinicolo?, ne è convinto Ritano Baragli, vicepresidente Fedagri Confcooperative Toscana e presidente Valvirginio, Cantina Sociale Colli Fiorentini. ?È necessario ? spiega Baragli ? che il mondo del vino si allei per trovare insieme la forza di resistere alla crisi che si è aperta in seguito all?emergenza legata alla diffusione del Coronavirus perché siamo produttori piccoli che non potrebbero resistere al mercato soprattutto dopo che l?emergenza avrà modificato la domanda di vino in Italia e nel mondo?. ?Per questo occorre ricorrere alle cooperative o ai consorzi di produttori che riescano a mettere insieme i tanti protagonisti del mondo del vino toscano e a ridurre i costi d?impresa per fare economie di scala soprattutto per quanto riguarda gli investimenti strutturali che saremmo chiamati a fare e soprattutto per quanto riguarda le politiche di investimento sul marketing sul territorio italiano e all?estero che saranno necessarie domani quando, speriamo il prima possibile, l?economia ripartirà?. La filosofia del ?piccolo è bello?, che ha caratterizzato il sistema produttivo agricolo toscano, basato su attività familiari, o poco più che familiari, legate spesso al turismo, rischia di mostrare tutta la sua fragilità in questa situazione secondo Fedagri. ?Da soli ? continua Baragli ? non avremmo la capacità di resistere a concorrenti che sono molto più agguerriti e molto più forti di noi perché possono contare su ben altre grandezze produttive e distributive. Abbiamo quindi la necessità, direi vitale, di lavorare insieme e di esprimere la forza di ognuno di noi attraverso un?unità di intenti e di azione?. Fattoria La Maliosa apre lo shop on line Ai canali di vendita tradizionali, l?azienda maremmana aggiunge l?e-commerce per raggiungere in maniera più capillare i propri clienti. U na data simbolica per l?apertura del canale di vendita on line di Fattoria La Maliosa, quella del 4 maggio, giorno della riapertura del nostro Paese. Anche se in realtà in queste lunghe settimane l?azienda maremmana non si è fermata, lavorando con impegno alla cura delle vigne e degli uliveti e incontrando, su diverse piattaforme digitali, i propri estimatori, parlando di vino, di ambiente e di sostenibilità. Moltissime le dirette, gli incontri e le partecipazioni a eventi dedicati al vino: dalla Maremma alla California. ?A causa dell?improvviso stop di degustazioni e visite in cantina ? commenta Antonella Manuli, titolare di Fattoria La Maliosa ? abbiamo cercato nuove strade per restare in contatto con il mondo del vino e con i nostri clienti, raggiungendoli sia in Italia, sia all?estero. Dalla Toscana alla California abbiamo cercato di stare vicino a tutti coloro che ci seguono. La Maliosa è il nostro lavoro e la nostra passione e non ci siamo arresi. Abbiamo moltiplicato la nostra presenza attraverso canali di vendita diretta, garantendo la consegna gratuita in Italia e abbiamo anche continuato a esportare. Abbiamo attivato la consegna a domicilio nei comuni del grossetano, ma soprattutto abbiamo sviluppato il nostro shop on line?. Lo shop on line (www.shop.fattorialamaliosa.it) parte con una versione di semplice e rapida consultazione e una prima selezione di prodotti di Fattoria La Maliosa. La proposta prevede due vini naturali secondo il Metodo Corino: La Maliosa Rosso ottenuto dalla selezione delle migliori uve Ciliegiolo (90%); La Maliosa Saturnia bianco ottenuto da blend al 50% di Procanico e Trebbiano. Inoltre è possibile acquistare l?olio evo biologico La Maliosa Aurinia nel formato in latta da 3 litri, blend di cultivar toscane (Frantoio, Leccino, Moraiolo e Pendolino). Lo shop si arricchirà presto anche di altri prodotti dell?azienda maremmana. Lo shop on line è disponibile anche nella versione in lingua inglese, potrà essere utilizzato anche da clienti privati stranieri, grazie all?integrazione con una collaudata piattaforma di spedizioni. La spedizione in Italia è gratuita su tutto il territorio nazionale e il pagamento può essere effettuato tramite Paypal, Carta di Credito e Bonifico Bancario. Ad affiancare la vendita dei prodotti anche un bookstore per la vendita di e-book realizzati da Fattoria La Maliosa sulle erbe, gli arbusti e i prodotti del bosco della Maremma. Info: https://fattorialamaliosa.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana ITS EAT, la fondazione con sede a Grosseto che forma specialisti nell?agroalimentare DI LINA SENSERINI 112 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 Nello spazio che mensilmente dedichiamo ai protagonisti dell?enogastronomia maremmana, in questo caso parliamo di una scuola di specializzazione che ha per obiettivo quello di creare professionisti nell?agroalimentare, in particolare nell?innovazione nel settore primario e della trasformazione. Si tratta della Fondazione Its Eat - Eccellenza Agroalimentare Toscana con sede a Grosseto. Una bella realtà tutta da scoprire L a Fondazione Istituto tecnico superiore Eat - Eccellenza Agroalimentare Toscana, ha appena compiuto cinque anni. È nata, infatti, a Grosseto il 19 maggio 2015 dal partenariato tra imprese del settore agroalimentare, istituzioni, scuole, università, agenzie formative e di ricerca regionali, in collaborazione con altre realtà pubbliche e private nazionali, per volontà del Ministero dell?Istruzione con il sostegno della Regione Toscana. Come tutti gli Its, istituiti in Italia dal 2010 su modello di simili realtà europee, è una scuola di specializzazione tecnologica, rivolta ai diplomati che non desiderano intraprendere un percorso di studi universitario, ma non vogliono rinunciare ad un?offerta formativa professionalizzante e specialistica in aree strategiche per lo sviluppo economico. L?obiettivo degli Its, infatti, è formare figure professionali specializzate in appena un biennio, favorire l?inserimento diretto nel mondo del lavoro, mettendo a disposizione delle aziende personale con formazione terziaria accompagnata da esperienza pratica. Il legame con il tessuto produttivo è uno dei punti di forza degli Its, tanto che i corsi di studio, su 2mila ore di lezione, ne prevedono 800 di tirocinio e gli insegnanti sono spesso professionisti che lavorano nel settore per il quale fanno docenza. Nel caso specifico della Fondazione Its Eat, la formazione è finalizzata alla preparazione di specialisti nell?agroalimentare, in particolare nell?innovazione nel settore primario e della trasformazione, attraverso la collaborazione con aziende regionali e nazionali di eccellenza. Un po? di storia I primi tre corsi di Its Eat sono partiti all?inizio del 2016 a Grosseto e a Firenze per la formazione di responsabili delle produzioni e trasformazioni agroalimentari e agroindustriali, di cui uno, ?Tecnagreen?, focalizzato sulla sostenibilità. Nei bienni successivi sono stati organizzati altri percorsi in diverse sedi formative toscane, per la preparazione di personale specializzato nel marketing e nella valorizzazione delle produzioni agroalimentari. Nel 2017, a Cortona (Ar), c?è stata la prima edizione di quello che resta a tutt?oggi uno dei percorsi di punta di Its Eat: ?Farmer 4.0?, organizzato in collaborazione con la spa Bonifiche Ferraresi, una delle più importanti e conosciute realtà del settore in Italia, quotata in borsa dal 2017, leader nell?ambito della cosiddetta ?agricoltura di precisione?, che ha messo a disposizione tecnici e strutture per formare giovani professionisti in questa particolare strategia gestionale dell?agricoltura. Nel 2018, nelle sedi formative di Pistoia e Firenze, sono partiti ?Agri.Mktg 4.0?, per esperti del settore marketing e comunicazione, promosso insieme al Comune di Pistoia e a un gruppo di imprese del settore vivaistico e agroalimentare, e ?Enofood.com?, in collaborazione con il Consorzio del Chianti Classico e con il Comune di San Casciano, per la preparazione di tecnici superiori nella gestione di gruppi turistici stranieri all?interno di aziende vitivinicole e ricettive. A ottobre 2019, infine, contestualmente all?apertura di una nuova sede formativa a Pontedera (Pi), è stato avviato il percorso ?Gastronomo?, in collaborazione con Slow Food Toscana e con la scuola di cucina Tessieri di Ponsacco, per la formazione della figura professionale ponte tra produzione e acquisto, produzione e vendita, produzione e comunicazione. Il Gastronomo si configura come un profondo conoscitore delle filiere agroalimentari e delle imprese d?eccellenza toscane, opera all?interno della Gdo, del- PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? La Fondazione è nata nel maggio 2015 dal partenariato tra imprese del settore agroalimentare, istituzioni, scuole, università, agenzie formative e di ricerca regionali, in collaborazione con altre realtà pubbliche e private nazionali, per volontà del Ministero dell?Istruzione con il sostegno della Regione Toscana 114 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 le catene di ristorazione e accoglienza turistica, delle mense e nelle aziende di trasformazione. «Ad oggi ? spiega Paola Parmeggiani, direttore della Fondazione Its Eat ? abbiamo concluso cinque percorsi formativi, altrettanti sono in corso e a ottobre partiremo con due nuovi, per il biennio 2020-2022: a Grosseto si terrà la terza edizione di ?Farmer 4.0?, e a Firenze ?Enofood.Com? (in collaborazione con Grosseto Export), dedicati all?innovazione nelle produzioni agrarie e nelle trasformazioni agroindustriali il primo, al marketing e all?export dell?agroalimentare made in Italy il secondo». Per ?Farmer 4.0? è prevista anche la collaborazione della società Ibf Servizi, specializzata nella ?precision farming?, e di Sfera Agricola, l?azienda che gestisce una serra idroponica a Gavorrano. «Dalle nostre sedi formative ? aggiunge Paola Parmeggiani ? sono usciti 91 tecnici superiori altamente specializzati, abbiamo coinvolto oltre 150 aziende toscane e italiane, oltre 100 docenti provenienti dalle imprese, dal mondo delle professioni e della consulenza aziendale per circa il 65 per cento, dalle Università per il 20 per cento e il resto dalla scuola». «Il livello di inserimento dei nostri diplomati Its nel mercato del lavoro ? precisa il presidente dell?Its Eat, Fabrizio Tistarelli ? si aggira intorno all?85 per cento, sia in qualità di dipendenti, sia come professionisti o lavoratori autonomi, che come imprenditori. Il Ministero dell?Istruzione, tramite il monitoraggio Indire, ci ha collocati tra gli Its che quest?anno hanno accesso alla premialità per la buona performance e i risultati ottenuti». Its oggi Nell?anno dell?emergenza coronavirus, l?istruzione tecnica superiore non si è fermata e da maggio ha rilanciato i percorsi in essere con modalità innovative per la formazione a distanza. Dall?inizio del mese e fino a ottobre, infatti, sono aperte le iscrizioni per ?Enofood.com? e il nuovo ?Farmer 4.0?, che saranno organizzati con diverse procedure didattiche a seconda delle decisioni che verranno assunte da qui alla fine dell?estate, per il contenimento dei contagi. Anche per questo sono state messe in campo risorse tecnologiche e umane nuove, per la formazione a distanza (Fad), peraltro mai consentita in precedenza dalla Regione Toscana. Ad essere ancora sospesi sono i tirocini in azienda e nei laboratori, le visite didattiche, le esperienze nei centri di ricerca e nelle imprese, gli stage all?estero che sono stati fin qui resi possibili grazie ai programmi europei Lifelong Learning Programme, Erasmus+ e Fondo sociale europeo. Un ostacolo non da poco, per ovviare al quale l?Its sta rivedendo l?organizzazione dei corsi, anticipando la parte teorica e rimandando quella pratica al momento in cui sarà di nuovo possibile effettuare i tirocini formativi nelle aziende. L?altra mission di Its Eat che ha dovuto fare i conti con la pandemia è l?orientamento, promosso anche attraverso il partenariato con le scuole per garantire la continuità formativa di studenti ed exstudenti nella specializzazione postdiploma. «Con il percorso Its, infatti, il neo-diplomato ? spiega Paola Parmeggiani ? accede al canale terziario non universitario per specializzarsi nel settore Agribusiness acquisendo le competenze professionali richieste dalle imprese, soprattutto negli ambiti innovativi riconducibili alla rivoluzione digitale in atto, denominata Industria 4.0, che nel nostro settore è definita ?Agricoltura 4.0?. Al momento, vista l?impossibilità di incontrare i diplomandi nelle scuole toscane abbiamo avviato la programmazione degli incontri di orientamento on line durante i quali, insieme alle figure di riferimento di Its Eat, intervengono i veri protagonisti del percorso, ovvero gli allievi, i docenti, le imprese e i nostri diplomati, diretta testimonianza delle opportunità offerte dai nostri percorsi». Le scuole possono prenotare un incontro di orientamento ad hoc, invitando l?Its Eat sulla propria piattaforma, in orario di lezione, per circa 40 minuti, dedicati a illustrare i progetti e aprire così una finestra su un cammino formativo che porterà direttamente i diplomati Its Eat all?inserimento nel mondo del lavoro. Peraltro i webinar Its Eat sono aperti anche ai ragazzi e alle famiglie, che possono partecipare agli appuntamenti collegandosi al link messo a disposizione dall?istituto. In collaborazione con il Sistema Its toscani e l?Ufficio scolastico regionale, dal 20 al 30 maggio, inoltre, Its Eat ha promosso l?evento ?It?s your time?, open day di orientamento in webcam edition, rivolti a tutti le scuole superiori toscane. ???? Si tratta di una scuola di specializzazione tecnologica, rivolta ai diplomati che non desiderano intraprendere un percorso di studi universitario, ma non vogliono rinunciare ad un?offerta formativa professionalizzante e specialistica in aree strategiche per lo sviluppo economico PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica AMOR, l?omaggio all?Ansonica e ad un bel vitigno autoctono, dell?azienda Morisfarms DI ANTONIO STELLI* Si chiama AMOR ed è un gioco di lettere che trova nella A il nome del vitigno Ansonica e in MOR l?azienda Morisfarms, una delle più belle realtà vitivinicole di Maremma, che lo produce. Un incontro, una parola che racconta la passione e l?amore dedicato a questa prestigiosa uva e più in generale al territorio ? Trecento anni di passione nella terra di Maremma?: potrebbe essere il titolo del volume, del libro che racconta la storia di una grande Famiglia di produttori di vino, forse un titolo riduttivo, per descrivere e parlare della Famiglia Moris, perché non soltanto si dovrebbe illustrare la vera passione di questi professionisti del vino, ma esaltare, sicuramente, la storicità, 116 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 l?impegno, la costanza di chi ha costruito, nel tempo, il patrimonio vitivinicolo della Maremma Toscana. Due corpi aziendali distinti per località e terroir compongono la ricchezza aziendale, che consente, alle produzioni, di esprimere, nel bicchiere, le diverse caratteristiche territoriali, donando, al wine lover, la possibilità di conoscere tutte le sfaccettature sensoriali e le peculiarità che il territorio può esprimere. In località Poggio La Mozza, distante alcuni chilometri dalla città di Grosseto, i vigneti si estendono in zona collinare per una superficie di 36 ettari ricadendo nelle denominazione Morellino di Scansano DOCG e Maremma Toscana DOC. La tessitura dei terreni è tendenzialmente sabbiosa, ricca di scheletro, il clima mite con una buona escursione delle temperature notte-giorno. Questa proprietà aziendale è dedicata alla coltivazione di uve rosse, Sangiovese e altre varietà internazionali Merlot, Syrah e Petit Verdot. Nella parte Nord della provincia grossetana, vicino a Massa Marittima, sono le brezze marine che imprimono differenza nel terroir. Fattoria Poggetti si rivolge e si affaccia sul mare, uno sguardo e il respiro verso il golfo di Follonica creando un microclima unico. La matrice dei terreni è prettamente argillosa, la coltivazione dei 37 ettari di vitigneto si allarga oltre che alle varietà rosse, Sangiovese, Merlot, Syrah e Petit Verdot, anche all?anima bianca delle produzioni enologiche, Vermentino, Trebbiano e Ansonica. I vini prodotti a Fattoria Poggetti vengono, nella quasi totalità, classificati nelle denominazioni Monteregio di Massa Marittima DOC e Maremma Toscana DOC. Nel percorso storico della Morisfarms, per certi aspetti rappresentativo anche di tutta la Maremma, sono state sempre le produzioni dei vini rossi che hanno determinato il mercato e convinto l?opinione pubblica, per via della grande qualità offerta da queste produzioni, conosciute in tutto il mondo. Da alcuni anni la Maremma si scopre anche culla di importanti produzioni di vini bianchi, un settore in forte crescita qualitativa e quantitativa, alimentato, anche, dalla nascita della nuova denominazione che, da disciplinare, ricopre l?intero territorio della provincia di Grosseto, la DOC Maremma Toscana. Nel panorama delle produzioni che hanno determinato, negli anni, il pregio dell?azienda Morisfarms sono state sempre presenti etichette a base di vitigni bianchi, in modo da offrire una vasta e completa gamma di prodotti tesa ad appagare il gusto e il desiderio di ogni wine lover. Alla produzione del vino a base di Vermentino, si affianca nel 2015 l?idea di rispolverare un vecchio progetto e dare vita ad un nuovo ?White Wine?. Così, vengono piantati, a Fattoria Poggetti, nuovi vigneti di Ansonica, un vitigno che ha appassionato sempre la Morisfarms, utilizzato, negli anni, per arricchire i profumi dei vari blend. E che ora ritorna a vivere in modo autonomo, con uno stile, una identità e caratteristiche proprie, uniche. L?Ansonica è un vitigno che trova la sua patria elettiva in terra di Sicilia ad opera dei Normanni. Conosciuta in quella regione con il nome di Inzolia vede nella nostra costa e isole tirreniche, clima e terreni favorevoli per esprimere ottime produzioni. Camaleontica per terroir, grado di maturazione e tecniche enologiche, si rivela in terra di Maremma delicata, avvolgente sempre con buon apporto acido-sapido, a volte con una espressività marina e salmastra. Nasce così AMOR, questo gioco di lettere che trova nella A il nome del vitigno Ansonica e in MOR l?azienda Morisfarms che lo produce. Un incontro, una parola che racconta la passione e l?amore dedicato a questa prestigiosa uva. La sua presentazione è avvenuta proprio nel periodo del rilancio, della rinascita, per dare un segnale di positività, in un momento particolare, storico in cui la Morisfarms non si è mai fermata, seguendo, sempre, con attenzione e rispetto il ciclo naturale dei vigneti, ma anche il lavoro, fondamentale, dei propri collaboratori. La degustazione AMOR 2019 - 12,5 % D.O.C. Maremma Toscana Ansonica 100% Si presenta in una luminosa tonalità giallo paglierino con lampi dorati. Il ventaglio olfattivo è intenso e variegato, succo di limone, scorza di cedro, albicocca matura, ma anche melone giallo e un omaggio floreale di ginestra; il bouquet dei profumi si articola ancora su note di camomilla e foglie di thè. Il sorso è dinamico e armonioso, l?ingresso glicerico viene equilibrato dalla componente acido-sapida rendendo l?assaggio avvolgente, morbido, fresco, il finale dedicato alla scia minerale e citrina. Servitelo ad una temperatura di 10/12 gradi in calici di media ampiezza, abbinandolo ai meravigliosi prodotti della cucina del mare, formaggi di media stagionatura, salumi, finger food salati o degli ottimi crudi di pesce, ma anche da solo nell?emozione di un paesaggio di Maremma, ricordando, sempre, che non soltanto avete nel bicchiere un capolavoro dell?uomo, ma avete la fortuna di degustare un?opera d?arte. *Delegato provinciale AIS Grosseto PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare La Pizza di scarola, una bontà a tavola, perfetta per tutte le occasioni Si può servire come antipasto, contorno, spuntino. È la pizza di scarola, ricetta partenopea che di regola viene preparata per le feste di Natale, ma che in questo caso proponiamo in versione primavera-estate facendola come se fosse una torta salata. Tante le varianti, ma la ricetta base prevede per il ripieno la scarola, le acciughe, i capperi, le olive denocciolate, i pinoli e l?uvetta sultanina... I DI ALISSA MATTEI napoletani la chiamano pizza di scarola e viene preparata per le feste di Natale, oggi la rivediamo in versione primavera-estate facendola assomi- 118 ? Maremma Magazine ? Giugno 2020 gliare ad una torta salata con sapore molto convincente. Nel ?700 i napoletani venivano chiamati ?mangia foglie? poiché nella dieta erano previste molte verdure che venivano accompagnate da pizzelle fritte; le verdure potevano essere Jeta o bietola, o erano di gusto amaro come i friarelli e le scarole. Il tutto sintetizzato nel detto: ?Napole mio, dica chi voglia non si? Napole cchiù, si non aie foglia?. L?impasto nel nostro caso non sarà la pasta della pizza lievitata, ma una pasta che non possiamo chiamare pasta sfoglia o pasta brisé perché non prevede l?uso del burro, è una pasta molto leggera con solo olio extra vergine di oliva chiamata pasta matta, facile e veloce da preparare. Naturalmente le varianti sono tante, ma la ricetta base prevede per il ripieno la scarola, le acciughe, i capperi, le olive denocciolate, i pinoli e l?uvetta sultanina. Ingredienti per 6 porzioni: Ingredienti per l?impasto: farina 00 Olio EVO Acqua Sale Ingredienti per il ripieno: Scarola cesti acciughe olive pinoli uva sultanina aglio spicchi peperoncino capperi olio EVO peroncino 300 g 100 g 100 g qb 2 8 150 g 20 g 50 g 2 1 50 g qp qb Preparazione Impasto: Mescolare bene la farina con l?olio extra vergine di oliva, il sale e l?acqua. A seconda del tipo di farina dovrete aggiustare la quantità d?acqua in modo che la pasta risulti molto liscia e morbida, lasciare riposare per 15 minuti. Ripieno: Per il ripieno, lavare bene la scarola, in una padella mettere l?aglio con la camicia, aggiungere la scarola e lasciare insaporire, aggiungere le acciughe, i capperi, le olive e l?uva sultanina, preventivamente ammollata nell?acqua. Saltare in padella finché la scarola si cuoce, ci vuole davvero poco tempo, aggiungere il sale senza esagerare perché ci sono le acciughe e lasciare raffreddare. Adesso riprendere l?impasto, lavorarlo un pochino, dividere in due parti e stenderlo in sfoglia abbastanza sottile, coprire la teglia o la pirofila con la sfoglia, aggiungere il ripieno e coprire con un?altra sfoglia, chiudere i lati e mettere a cuocere nel forno per 40 minuti a 200°C, avendo cura di bucare la superficie con una forchetta e ungere con olio. Tagliare a spicchi o dadini a seconda della forma della torta o tonda o rettangolare, servire come antipasto, contorno, spuntino; è buona anche il giorno dopo averla preparata, anche fredda. LE NEWS LE NEWS GROSSETO, RIAPERTA LA BIBLIOTECA CHELLIANA Porte aperte alla biblioteca comunale Chelliana che come da decreto governativo, dal 18 maggio scorso ha ripreso il servizio al pubblico. L?orario rimane quello di sempre ovvero il lunedì dalle 14.30 alle 19.30, dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30. ?Siamo lieti ? dicono il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vice sindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti ? di poter annunciare questa nuova riapertura; è un momento di speranza per tornare a vivere la città e i luoghi a noi più vicini e cari. É un segnale di ripresa e di fiducia e nonostante siano ancora molte le restrizioni soprattutto per li accessi e i servizi da offrire è importante riprendere le attività. La cultura insieme a molte realtà del territorio torna a far parlare di sé e questo è solo l?inizio di una nuova programmazione mirata ad accrescere la formazione, la conoscenza e l?aggregazione. La Chelliana così come gli altri spazi culturali del centro storico sono luoghi di scambio per eccellenza; un polo attrattivo per residenti e turisti di tutte le età?. La biblioteca, fino a nuove disposizioni, è aperta solo per i prestiti e le restituzioni di libri e dvd. A tutela della sicurezza degli utenti e del personale interno è necessario osservare alcune regole: è possibile accedere esclusivamente indossando guanti e mascheri- 120 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 na; all?ingresso viene effettuata la misurazione della temperatura corporea da parte del personale addetto; l?accesso alla struttura è consentito ad un massimo di due persone alla volta, a eccezione dei minori e delle persone non autosufficienti: per il momento è sconsigliato l?accesso ai bambini, in quanto non possono scegliere allo scaffale i libri da portare a casa; non è possibile sostare in biblioteca per studiare, consultare libri, leggere riviste e giornali e usare le postazioni internet; è consentito soltanto il prestito dei materiali che sono stati precedentemente prenotati; appena i materiali sono disponibili si viene contattati, tramite email o telefono, per accordarsi sul giorno di ritiro in biblioteca; le restituzioni sono sempre consentite. Fino al 30 giugno non saranno applicati i blocchi sulle tessere per i ritardi nelle restituzioni. I materiali si possono prenotare telefonicamente allo 0564 488055, dal catalogo on line www.bibliotechedimaremma.it, per email scrivendo a info@chelliana.it Il servizio di prestito interbibliotecario è al momento sospeso ed è possibile prenotare solo i materiali della Chelliana. Sono inoltre chiuse, temporaneamente, al pubblico le sedi decentrate della biblioteca presso l?Ospedale della Misericordia e lo Spazio Soci Coop al Centro Commerciale Maremà. Al momento è possibile iscriversi alla Biblioteca solo on line inviando una email all?indirizzo info@chelliana.it con l?indicazione dei propri dati personali e allegando la riproduzione del documento di identità e del codice fiscale. È inoltre possibile iscriversi a media library on line inviando una mail con la richiesta di iscrizione a info@chelliana.it o a jbigiari@chelliana.it. Dal punto di vista della sicurezza tutti i materiali vengono sottoposti ad una quarantena per un periodo di 10 giorni prima di essere nuovamente dati in prestito ad altri utenti; inoltre, oltre alla sanificazione dei locali, viene garantita un?entrata contingentata per il mantenimento del distanziamento sociale, ed è previsto l?utilizzo di tutti i dispositivi di sicurezza per NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA movimentare i materiali della biblioteca. OMBRONE E SPORT BINOMIO DELLA FASE DUE A GROSSETO Il fiume Ombrone vero protagonista della ripartenza a Grosseto. Centinaia di cittadini grossetani hanno posto come obiettivo per le loro attività sportive e motorie individuali i luoghi toccati dal corso del fiume Ombrone. Running,Trekking, Bike, Stand Up Paddle e Kayak le discipline sportive che hanno animato i vari tratti del fiume Ombrone nel comune di Grosseto. ?Mai come adesso ? afferma Maurizio Zaccherotti, presidente associazione Terramare e coordinatore Acquaviva UISP Toscana ? lo sport di base in questa Fase 2 è divenuto importante e popolare e soprattutto un tramite per la scoperta del territorio. Tantissimi cittadini grossetani nel rispetto delle norme e del buon senso hanno scelto il fiume Ombrone come loro meta per svolgere attività sportiva e motoria uscendo dalle mura casalighe e tornando a respirare quella libertà che sembrava dopo due mesi un ricordo lontano. È stato bello vedere i grossetani riappropriarsi di un territorio e soprattutto di un elemento naturale che ancora oggi soprattutto le nuove generazioni non conoscono?. Terramare che in questi mesi aveva sospeso le attività per ovvi motivi di sicurezza ha mantenuto alta l?attenzione sul fiume Ombrone portando avanti da casa e quando è stato possibile con i sopralluoghi, l?importante progetto relativo alla realizzazione della Guida sulla Navigabilità e sentieri di valle dell?Ombrone che vede collaborare assieme a Terramare il Comune di Grosseto, Civitella Paganico, Cinigiano, Campagnatico, Banca Tema e UISP. ?In questi ultimi giorni ? prosegue Zaccherotti ? ripartendo con le attività sportive individuali e confrontandosi la sera da casa tramite videoconferenze, abbiamo rilevato quanto da tempo sosteniamo e cioè che l?Ombrone rappresenta una palestra a cielo aperto per tutti. Non manca nulla: ci sono luoghi per correre liberamente in mezzo alla natura, specchi d?acqua per fare pratica di kayak e SUP, sentieri percorribili in modalità trekking e BIKE, insomma una rete di spazi naturali a due passi dai centri abitati e dal Parco della Nuova illuminazione sulla pista ciclabile Grosseto-Marina È un impianto di illuminazione tutto nuovo quello che si sviluppa sul tratto iniziale della ciclabile Grosseto-Marina. La nuova infrastruttura si inserisce nel contesto di una serie di interventi di miglioramento illuminotecnico che stanno interessando la città e le frazioni L ?Amministrazione comunale, tramite la propria società partecipata Sistema, ha realizzato un nuovo impianto di illuminazione a servizio del tratto iniziale del collegamento ciclabile tra Grosseto e Marina. La nuova infrastruttura si inserisce nel contesto di una serie di interventi di miglioramento illuminotecnico dell?attuale impianto di pubblica illuminazione a servizio della città e delle frazioni che fanno seguito all?imponente riqualificazione energetica che ? sempre Sistema ? sta portando a termine per conto dell?Amministrazione mediante la sostituzione dei vecchi apparecchi a scarica con altri a tecnologia a led. Il nuovo impianto si estende per i primi 300 metri della ciclabile ed è costituito da 19 pali di altezza fuori terra di 4 metri e altrettanti apparecchi di illuminazione a tecnologia led con ridotti assorbimenti di energia e a zero impatto ?inquinamento luminoso?. Il costo dell?intervento è pari a circa 35.000 euro ed è finanziato interamente con i risparmi derivanti dalla riqualificazione energetica della pubblica illuminazione. I lavori hanno avuto una durata di circa un mese e sono stati interamente realizzati dai tecnici e dalle maestranze di Sistema su input ed interessamento dei vertici di Sistema Alberto Paolini e Mauro Squarcia e dell?assessore Riccardo Megale. LE NEWS ? 121 LE NEWS Banca Tema, c?è l?Help Desk per Turismo e Agricoltura Banca Tema ha attivato un servizio innovativo di ?Help Desk Turismo e Agricoltura? realizzato attraverso l?apertura di uno sportello di consulenza gratuito, pensato per rispondere alle più svariate problematiche delle imprese a fronte dell?emergenza COVID-19 È fondamentale la ripartenza delle nostre attività economiche in un momento così difficile a causa dell?emergenza sanitaria del COVID-19. Buona parte del tessuto economico del nostro territorio è costituito da piccole e medie imprese, operanti in tutta le filiere dei servizi turistici e dell?agricoltura. Per questo Banca TEMA ha intrapreso un percorso che prevede azioni di sostegno per le aziende operanti nel nostro territorio di competenza. Non solo l?aspetto finanziario, quindi, ma assistenza concreta con un?azione di ulteriore e immediato supporto che consenta di trovare risposte all?applicazione delle numerose norme nazionali e regionali, oltre che informazioni sulle modalità di accesso a sussidi, incentivi, procedure di attuazione dei protocolli, procedure di sicurezza, etc. ?Siamo convinti che una Banca del Territorio come la nostra ? ha dichiarato Fabio Becherini, direttore generale di Banca TEMA ? non debba solo dare credito ma orientare il credito individuando insieme con i propri Soci e Clienti i più efficaci strumenti di sostegno per il nostro tessuto imprenditoriale. Da qui la necessità, specialmente in una fase di profonda 122 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 incertezza degli scenari economici prospettici, di acquisire insieme, Banca e Imprenditori, le giuste consapevolezze sugli investimenti necessari per favorire la migliore ripartenza delle nostre attività?. Un servizio di ?Help Desk Turismo e Agricoltura? realizzato attraverso l?apertura di uno sportello di consulenza gratuito, gestito da esperti del settore, Attilio Di Scala per il settore del turismo e Maurizio Sonno per quanto riguarda l?agricoltura, e pensato per rispondere alle più svariate problematiche delle imprese a fronte dell?emergenza COVID-19. Lo sportello è uno spazio virtuale in cui i diversi utenti che operano nelle filiere del turismo e dell?agricoltura possono manifestare le loro esigenze operative, attingere e scambiare informazioni utili alla ripresa, uniformare le proprie modalità operative a modelli di ?best practice? e pianificare con maggior sicurezza le disposizioni attuative delle norme di riferimento. All?indirizzo https://helpdeskturismo.blogspot.com/ è già attivo un blog dedicato al turismo nel quale è possibile consultare la documentazione ufficiale. Info: tel. 0564 438219, www.bancatema.com, covid19@bancatema.bcc.it Maremma accessibili a tutti?. Terramare insiste sulla valorizzazione di questi luoghi e rilancia l?idea del Parco Fluviale grossetano che deve necessariamente coinvolgere enti, privati e associazioni. Il Parco sarebbe un ulteriore passo in avanti per il consolidamento della comunità del fiume che vede tutti i comuni rivieraschi uniti per la promozione della Valle dell?Ombrone. Info: Associazione Terramare ? UISP tel. 340 2600957 ? 338 1784255, www.terramareitalia.it TEMA VITA, RINVIATO L?ADDEBITO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE In questo delicato momento, che ci vede tutti coinvolti a combattere il COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di TEMA Vita, Mutua con Socio Sostenitore Banca TEMA, ha voluto dimostrare, con un piccolo gesto, la sua vicinanza ai propri soci. Per questo ha deciso di rimandare al 1 ottobre 2020 l?addebito delle quote associative che scadono nei mesi da maggio a settembre 2020. Inoltre ha deliberato di contribuire ai costi sostenuti dai propri soci per l?acquisto di mascherine protettive, guanti monouso e materiale igienizzante (alcool disinfettante, prodotti per l?igiene delle mani e similari). Sul sito di Tema Vita www.temavita.it e sulla pagina Facebook è possibile trovare le relative informazioni. L?ARGENTARIO NELLA RETE NAZIONALE DELLE CICLOVIE Nelle scorse settimane si è svolto un incontro operativo in streaming tra l?ufficio tecnico comunale e gli uffici della Regione Toscana, insieme al consigliere regionale Leonardo Marras e l?assessore all?Ambiente e al governo del Territorio Gian Luca Gozzo. Il summit ha candidato Monte Argentario come punto di partenza della rete nazionale delle ciclovie che attraversa l?Italia e raggiunge il mar adriatico ed Ancona. ?La nostra amministrazione ? commenta il Sindaco di Monte Argentario Franco Borghini ? ha già da tempo dato l?incarico per la redazione del progetto preliminare della ciclovia tra Pozzarello e Santa Liberata impegnandosi a concludere in tempi brevi la progettualità definitiva, così da mettersi nelle condizioni di poter concorrere all?assegnazione delle risorse che la Regione Toscana sta destinando al completamento della Ciclovia Tirrenica.Va ricorda- to, tra l?altro, come lo stesso incarico della progettazione sia stato finanziato sempre dalla Regione nell?ambito del progetto INTENSE.? ?La Ciclovia tirrenica ? spiega l?assessore regionale alla mobilità Vincenzo Ceccarelli ? rappresenta il vero e proprio asse verticale della rete regionale della mobilità ciclabile e il lavoro che abbiamo fatto in questi anni consentirà nel prossimo quinquennio di dare realizzazione ad un itinerario ciclabile che, nel tratto italiano, andrà da Ventimiglia fino a Roma. Una grande occasione per la Maremma che siamo certi il territorio vorrà sfruttare al meglio?. Il progetto della ciclopedonale rappresenta non solo il completamento con quella da Santa Liberata a Porto Ercole e Orbetello, ma anche l?opportunità di presentare l?Argentario al mercato del turismo slow, della bicicletta ed ambientale con le carte in regola per fruire di un territorio unico e di pregio come il nostro. ?La Regione ? commenta Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana ? è impegnata da anni nel promuovere la mobilità lenta, a partire dal progetto della Ciclovia tirrenica condiviso con Liguria e Lazio, per arrivare ai numerosi investimenti realizzati e sostenuti sull?intero territorio regionale per ampliare la rete di vie dedicate alla bicicletta, alle iniziative di sensibilizzazione dei toscani all?utilizzo di questo mezzo e, in particolare, al nuovo progetto di interesse nazionale: la trasversale Tirreno-Adriatica. Ed è davvero molto importante che l?Argentario sia uno dei due punti estremi di questa nuova ciclovia che renderà la nostra Maremma ancora più attrattiva e contribuirà ad ampliare l?offerta di turismo sostenibile della Toscana?. lizzata solamente da chi risiede nella regione Toscana. Eventuali trasgressori saranno puniti con sanzioni da 400 euro, previste dall?articolo 4 del decreto legge numero 19 del 25 marzo 2020. In questa fase ? continua il sindaco ? l?amministrazione comunale di Manciano sta lavorando a un piano per contingentare gli accessi all?area delle cascate del Gorello, sempre nell?ottica di contrastare l?epidemia da Covid-19, la cui emergenza non è ancora terminata?. FASE-2 E CITTÀ VISIBILE 2020: ECCO COME CAMBIA LA RASSEGNA IN PROGRAMMA A SETTEMBRE La Fase-2 post quarantena da Coronavirus è in atto, ma il percorso per il ritorno alle condizioni precedenti alla pandemia è ancora (comprensibilmente) lungo. E questo condiziona anche gli eventi culturali, compresa l?edizione 2020 della manifestazione d?arte e animazione culturale urbana ?La città visibile?, in programma da sabato 19 a domenica 27 settembre nel centro storico di Grosseto. La rassegna ? organizzata dal Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura ? è dedicata al tema ?Fuori di sè? e prevede la consueta ricca serie di eventi, a partire dalla Notte visibile della cultura (sabato 19 settembre) e la mostra ?Fuori di sé: auto-rappresentazioni nell?e- poca dei selfie?, aperta alla partecipazione di tutti con opere d?arte contemporanea nelle discipline della fotografia, pittura, scultura, disegno e illustrazione, arte digitale e computer grafica, installazioni e ambiente. «In molti ? dice il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa ? ci stanno chiedendo se la mostra ?Fuori di sé? della Città visibile 2020, prevista per il 19-27 settembre, si farà. La risposta è: certo! Anche se le norme per il distanziamento sociale saranno, come presumibile, ancora attive, noi allestiremo la mostra e poi organizzeremo modalità di fruizione nuove e sicure: ingressi scaglionati, visite guidate per piccoli gruppi, visite virtuali online agli ambienti allestiti, eccetera. Quindi invito tutti a partecipare ai bandi». Sono due e possono essere consultati e scaricati dai siti web www.fondazionegrossetocultura.it e www.clarissegrosseto.it. Dal Polo Le Clarisse parte un appello anche per l?evento clou della rassegna culturale. «Per la Notte della cultura, invece ? spiega ancora Mauro Papa ? stiamo pensando a modalità di fruizione ancora più originali. Chiunque può darci una mano scrivendo le proprie idee e proposte alla mail concorsocedav@gmail.com. Ringraziamo tutti. Diffondiamo arte, non virus!». SATURNIA, APERTE LE CASCATE DEL GORELLO È di nuovo fruibile l?area delle Cascate del Gorello di Saturnia. ?Come ogni spazio pubblico ? spiega il sindaco di Manciano, Mirco Morini ? vanno rispettate le regole imposte dall?ultimo decreto ministeriale sulle misure per il contenimento dell?emergenza epidemiologica da Covid-19 in vigore dal 18 maggio. Continuano a essere vietati gli assembramenti di persone e deve essere mantenuta la distanza interpersonale minima di almeno un metro e in presenza di più persone, occorre adottare un distanziamento interpersonale di almeno 1,80 metro. Nell?area delle Cascatelle stanno per essere installati dei cartelli in multilingue per ricordare il corretto comportamento da tenere nel rispetto della salute della collettività. Ricordo che fino al 3 giugno l?area potrà essere uti- LE NEWS ? 123 LE NEWS RIAPERTI IL PARCO ARCHEOLOGICO DI BARATTI E POPULONIA E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PIOMBINO Dopo oltre due mesi di stop imposto da un?emergenza sanitaria senza precedenti, il 23 maggio scorso il parco archeologico di Baratti e Populonia e il Museo archeologico di Piombino hanno riaperto nuovamente al pubblico, pronti ad accogliere i visitatori con servizi potenziati e nel più rigoroso rispetto delle norme di sicurezza anti Covid previste per i musei e i luoghi della cultura. ?È con grande entusiasmo che, dopo il lungo lavoro che ha visto impegnati con dedizione i dipendenti della Parchi in questi mesi così difficili e incerti per il turismo e la cultura, annunciamo la riapertura del parco archeologico e del museo? dichiara Mauro Tognoli, Amministratore Delegato della Parchi. ?Fin dall?inizio del periodo di sospensione, l?obiettivo condiviso con il Presidente Alessandro Bruni e l?intero Consiglio di Amministrazione della Società, su stimolo del sindaco Francesco Ferrari e di concerto con l?impegno dell?assessore al bilancio Paolo Ferracci a reperire le risorse finanziarie necessarie, era di esser pronti alla ripartenza non appena i Decreti Ministeriali avrebbero consentito la ripresa delle nostre attività?. Ampi spazi aperti, percorsi attrezzati, un patrimonio storico-archeologico e paesaggistico con pochi uguali, che non smette di stupire grazie alle recenti ricerche archeologiche, e un Museo su tre piani, ampio ma a misura di famiglia, con reperti unici, come l?Anfora d?argento di Baratti, sono i punti di forza dell?offerta culturale della Parchi Val di Cornia. Inoltre, coerentemente con gli indirizzi dell?assessore al Turismo e alla Cultura e Vicesindaco Giuliano Parodi, la riapertura vede il parco e il museo con servizi potenziati.Tra questi, l?acquisto online del biglietto di ingresso al parco archeologico e al Museo, così da poter pianificare la propria visita, evitare le code e ridurre al minimo il tempo di permanenza nelle biglietterie, attrezzate con schermi protettivi e distanziatori, oltre a gel igienizzanti e a guanti usa e getta per gli acquisti nel museum shop e per l?utilizzo delle postazioni tattili al Museo. Le visite guidate alla splendida necropoli etrusca affacciata sul golfo di Baratti e lungo i sentieri dell?Acropoli, con spettacolari affacci sull?area archeologica e sull?arcipelago toscano, saranno contingentate per un?esperienza in sicurezza, ma i tour saranno in numero tale da garantire la fruizione durante tutta la giornata, a partire dal mattino alle ore 10.30. Novità anche per il Museo archeologico, dove con lo stesso obiettivo di garantire sicurezza e un?esperienza culturale completa, dal prossimo sabato sono previste visite guidate pomeridiane alla Collezione. Un?occasione anche per i residenti per godere del proprio patrimonio e riscoprirne la bellezza immutata. Visite guidate al parco a partire dalle ore 10.30 (ultima visita utile ore 16.30 alla necropoli, ore 16.00 per l?acropoli di Populonia), al Museo alle 14.30-15.3016.30. Parco archeologico di Baratti e Populonia - Necropoli di San Cerbone 124 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 ARTEMARE CLUB: CON GARIBALDI IN MILLE DAL MARE PER LA LIBERTÀ Nella notte fra il 5 e 6 maggio di 140 anni fa a Genova un gruppo di garibaldini si impadronivano di due piroscafi il Piemonte e il Lombardo e con altri mille al comando di Giuseppe Garibaldi partirono da Quarto verso la Sicilia. Per rifornirsi di armi e munizioni, carbone e acqua e per imbarcare altri volontari, le due navi fecero scalo a Talamone l?8 maggio e il successivo giorno a Porto Santo Stefano, dove alla fonda nel porto della Pilarella Garibaldi dette forma e consistenza al suo piccolo esercito, nominando i comandanti e gli ufficiali e assegnando compiti e incombenze. La navigazione successiva dei due vapori procedette senza problemi grazie alla rotta scelta dall?eroe dei due mondi che le aveva portate fin quasi sotto le coste tunisine per evitare navi borboniche, arrivando così a Marsala e da lì diedero inizio alla storia dell?Italia, unita e libera. Tantissimi sono i libri e i film, i monumenti e le opere d?arte che raccontano di uno dei più importanti padri della nostra Patria. Meno sono le documentazioni che ricordano la sua lunga vita in mare e così Artemare Club nei giorni dell?impresa dei mille, ha dedicato la sua attività di informazione pubblica e privata interamente a Giuseppe Garibardi marinaio e alle molte navi con il suo nome. Vari articoli e un volume al riguardo sono stati scritti dal comandante Daniele Busetto, perché Giuseppe Garibaldi fu uomo di mare prima di ogni altra cosa e lo rimase per tutta la vita. Nacque e morì al suo cospetto, il primo e il suo ultimo respiro fu aria marina e lo sguardo che volse alla vita nel lasciarla lo diede al mare. ?Garibaldi ? sottolinea proprio Daniele Busetto ? crebbe con l?anima di marinaio, da fanciullo sognò il suo avvenire in mare come i suoi avi della Riviera Ligure di Levante, suo padre e i suoi fratelli e volle abbracciare la carriera della gente rivierasca, salendo ogni grado della gerarchia navale. Una vita vissuta sul mare, che lo vide imbarcare su più di venti bastimenti e comandare navi armate da guerra e mercantile con carattere e sentimenti del navigatore che il mare aveva abituato a vivere pericolosamente e a non temere alcuno. Come i più grandi uomini di mare aveva imparato ad affrontare le tempeste, i marosi e la furia degli elementi con piccoli e grandi imbarcazioni e nella stessa maniera a sfidare gli eserciti con pochi o tanti uomini. Navigò con tutti i venti e su tutti i mari, ebbe a che fare anche con le tempeste del Capo Horn e con i tifoni del mar della Cina. Amava vestirsi da marinaio e parlare il pittoresco linguaggio dei naviganti, leggere il futuro nel cielo e le costellazioni gli predissero il destino della Patria. Il mito marinaro dell?eroe dei due mondi è stato sempre sentito sia dalla Marina militare sia da quella mercantile e l?onomastica navale ha visto il nome di Garibaldi apposto su molte unità come doveroso tributo all?uomo che più di ogni altro si è impegnato per l?unificazione d?Italia. Giuseppe Garibaldi è il nome della prima portaerei della Marina Militare Italiana attualmente in servizio. Dall?unità d?Italia ad oggi altre sono le unità da guerra che si sono avvicendate nella nostra Marina con il nome di Giuseppe Garibaldi. La prima a portare il suo nome fu un?elegante pirofregata dallo scafo di legno del 1860, la seconda unità ?Garibaldi? fu un incrociatore corazzato varato a Genova nel 189, il terzo un altro incrociatore del 1937 dei Cantieri Riuniti dell?Adriatico di Trieste, al suo disarmo dal suo scafo fu allestito dall?Arsenale di La Spezia un nuovo incrociatore con lo stesso nome, una nave missilistica la prima di questo tipo entrata in servizio in una marina europea. Anche diverse navi mercantili italiane ? aggiunge Busetto ? hanno ricordato nel tempo il grande marinaio, nel 1861 un brigantino di Sestri Ponente di trecento tonnellate nominato ?Dittatore Garibaldi?, successivamente un piroscafo ?Giuseppe Garibaldi? per le linee con il Sud America e nel 1911 un?altra nave più grande ?Garibaldi? sempre per le stesse rotte, poi nei decenni successivi la nostra marineria vede il nome di Garibaldi ricordato più volte, in un piccolo piroscafo di costruzione francese che assicurava il servizio con le isole della Sicilia e anche in uno più importante adibito ai trasporti con l?Africa mediterranea, nella flotta ?Lariana? la motonave ?Garibaldi e le Ferrovie dello Stato? un traghetto in servizio per la Sardegna. Infine un ricordo va al ?Leone di Caprera? ? appellativo dato a Garibaldi ? l?imbarcazione di più di 130 anni bellezza di proprietà del Comune di Milano - Museo del Risorgimento. Il comandante Garibaldi ha personificato il dovere, primo a compierlo perché salito al comando dall?obbedienza dei ranghi più bassi, dalle fatiche più umili e dai rimproveri più severi, i suoi ordini poi furono diretti e precisi come un tagliamare e gli uomini gli obbedivano, così come obbedivano le navi e pareva gli obbedissero anche le forze della natura. Il mare ? conclude Daniele Busetto ? è stato, è e sarà sem- Nuova Solmine per i nosocomi di Grosseto e Piombino In piena emergenza Coronavirus l?azienda Nuova Solmine ha deciso di donare due ventilatori agli ospedali di Grosseto e Piombino: il primo è già stato consegnato, il secondo sarà disponibile a breve. Luigi Mansi: «Lo consideriamo un nostro dovere nei confronti di tutta la collettività» uova Solmine, consapevole del momento drammatico che il Paese sta attraversando a causa dell?epidemia di Covid-19, sostiene la Regione Toscana donando due ventilatori agli ospedali di Grosseto (Centro Covid-19) e Piombino: il primo è già stato consegnato, il secondo sarà disponibile a breve. Leader in Italia e nel Mediterraneo nella produzione di acido solforico ed oleum, Nuova Solmine fa della respon- N caratterizzando questo momento. «Come impresa che opera sul territorio e come attività significativa per tutta la provincia e non solo ? dichiara l?ingegnere Luigi Mansi, presidente di Nuova Solmine ? abbiamo ritenuto che fosse nostro preciso dovere intervenire anche in ambito sociale, in accordo con i principi istitutivi del gruppo e particolarmente in questa congiuntura tragica per tutta Italia, per alleviare le difficoltà degli operatori sanitari. È un dono per tutti. Il sabilità sociale uno dei pilastri della politica aziendale. Le società del gruppo, che operano all?interno del settore strategico della chimica, sono in piena operatività in quanto attività essenziali, ponendo in atto tutte le misure di protezione e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori condivise fin dal primo momento con le Rsu e poi previste dall?accordo tra Governo e parti sociali, facilitando ove possibile le attività in smartworking. Solbat, in particolare, contribuisce alla produzione e alla distribuzione su tutto il territorio nazionale di presidi medico-chirurgici, nonché di sanificazione personale e collettiva, pur nelle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che stanno nostro augurio, naturalmente, è che gli strumenti che abbiamo volentieri messo a disposizione della collettività non vengano mai usati, perché significherebbe che il virus ha finalmente esaurito la sua aggressività e che le norme di contenimento hanno funzionato, ma è importante sapere che ci sono in caso di necessità. Da parte nostra fin dal primo momento, nelle aziende del gruppo, abbiamo operato seguendo rigorosamente i principi previsti dalle norme di sicurezza, quando ancora non erano in vigore. Siamo sempre stati operativi e continueremo ad esserlo, nonostante le difficoltà: il tessuto economico sta attraversando una grave crisi e la speranza di tutti è quella di assistere presto a un?inversione di tendenza». LE NEWS ? 125 LE NEWS Un matrimonio da favola con Angelo Garini. C?è il contest! Si chiama ?Save the wedding? ed è il generoso progetto (contest) del maestro Angelo Garini, Wedding Planner di fama internazionale, rivolto alle coppie che convoleranno a nozze entro il 31 dicembre 2020. In palio una consulenza gratuita ad una coppia per regione C on l?arrivo della pandemia, il settore del wedding si è fermato. I matrimoni fissati per maggio e giugno sono stati annullati quasi nella loro totalità. Per gli altri vigono ancora molti dubbi. In questo clima di generale incertezza, il Wedding Planner di fama internazionale Angelo Garini, Ambassador of Italian Beauty nel mondo, con un?iniziativa generosa e solidale, ha creato un contest rivolto alle coppie che hanno nonostante tutto deciso di convolare a nozze entro il 2020, coinvolgendo il suo Team formato da 44 professionisti da lui formati in tutta Italia. Per chi avesse dovuto rimandare il matrimonio cambiando ad esempio periodo, o passando da una location all?aperto ad una al chiuso e adesso si trova in difficoltà, o ancora per chi sta aspettando per comprendere l?evolversi della situazione, magari trovandosi a dover riorganizzare il matrimonio in poco tempo ed in una nuova modalità, 126 ? Maremma Magazine ?Giugno 2020 pur senza rinunciare ad un giorno da sogno e, per chi non fosse in grado e si sentisse confuso necessitaste del sostegno di una figura professionale in grado di aiutare a rivedere o ridefinire il progetto, il consiglio è quello di partecipare al Contest Save the Wedding. Angelo Garini ed il suo Team offrono gratuitamente una consulenza ad una coppia per regione scelta tra le coppie che parteciperanno al contest regalando un nuovo progetto creativo, dall?ideazione su misura alla sua realizzazione, compresa l?assistenza e la presenza personalizzata nel ?Giorno più Bello?, rispettando il budget iniziale degli sposi o aiutandoli nel caso in cui ci sia necessità di rivederlo, ma senza mai rinunciare all?effetto ?sogno?. Per partecipare inviare la richiesta a: garini@gariniimmagina.com pre per gli uomini e le donne la più importante scuola di vita e di libertà!?. TURISMO, ?RIPARTO DA TRE?: PITIGLIANO, SORANO E MANCIANO HANNO CONVOCATO IL TAVOLO TECNICO Si chiama Riparto da tre il tavolo tecnico sul turismo promosso dai Comuni di Pitigliano, Sorano e Manciano per studiare insieme le misure da assumere nell?immediato, per far ripartire il turismo dopo il lockdown di questi mesi, legato all?emergenza Covid 19. Ogni Comune ha individuato sul proprio territorio 3 figure esperte di turismo, che sono entrate a far parte del tavolo, riunitosi per la prima volta il 19 maggio nella sala consiliare del Comune di Pitigliano. Questo piccolo comitato tecnicoscientifico si riunirà di nuovo con incontri sulla piattaforma on line e in presenza, per affiancare i sindaci nella scelta della migliore strategia da seguire pensando subito alla stagione turistica 2020. Il tavolo tecnico nato al tempo del Covid-19 è chiamato anche a ragionare su una promozione efficace nel lungo periodo. I Comuni, intanto, hanno fornito al tavolo lo stato dell?arte su risorse investite nell?ambito turistico, sul funzionamento dell?ufficio informazioni, sugli eventi, il numero di strutture, la tipologia e le presenze turistiche e sulle risorse da destinare ad un eventuale progetto condiviso. ?È importante per Pitigliano lavorare insieme a Sorano e Manciano ? afferma il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili ? per rilanciare il turismo, dopo questo blocco forzato. È un settore strategico nell?area del tufo, che sta subendo i pesanti effetti dell?emergenza sanitaria. Alcune aziende rischiano di non ripartire. Serve, quindi, di agire subito, con una strategia ragionata e condivisa, per evitare il peggio. Superata la crisi, questo modo di operare insieme, sperimentato adesso dai 3 Comuni, può rivelarsi una palestra utile di confronto anche in futuro. Il tavolo è un?idea nata nella conferenza dei capigruppo a Pitigliano, su proposta del M5S. Poi abbiamo proposto di allargarlo agli altri Comuni e la cosa è stata ben vista sia dalle opposizioni, sia dalle amministrazioni comunali di Sorano e Manciano, che ringrazio?. ?È un buon punto di partenza ? commenta il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni ? prima di tutto per un?iniziativa promozionale immediata, legata alla situazione straordinaria in cui vive tutto il mon- do del turismo e tutto il mondo economico del nostro territorio. In seconda battuta può servire a costruire un modello nuovo di presentazione e promozione del territorio delle Colline del Fiora nel suo insieme e di quello che ha da offrire. Oggi è sempre più forte l?esigenza di un?integrazione, che nel nostro caso significa appunto ricominciare da tre e guardare avanti.? ?È la prima volta che tre Comuni limitrofi lavorano insieme per raggiungere lo stesso obiettivo: l?immediato rilancio economico e turistico del territorio?. Queste le parole del sindaco di Manciano, Mirco Morini, sul tavolo tecnico per la promozione di tre grandi realtà come Pitigliano, Sorano e Manciano. ?Mettiamo da parte i campanilismi ? continua Morini ? e lavoriamo per un traguardo comune. Mai come ora dobbiamo rilanciare le nostre fantastiche risorse che vanno dal turismo termale a quello archeologico a quello paesaggistico ed enogastronomico. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto che mette in primo piano il bene comune: le nostre naturali bellezze?. Fanno parte del tavolo tecnico: Tiziana Babbucci; Federica Bucciotti; Francesco Gentili; Elisabetta Peri; Andrea Piccini; Velio Piccolo; Francesco Renzullo; Cristiano Rivela; Carlo Rosati. CASTIGLIONE DELLA PESCAIA, RIAPERTA LA BIBLIOTECA COMUNALE ITALO CALVINO DI PIAZZA GARIBALDI Il 18 maggio scorso è riaperta al pubblico, solo per il prestito, restituzione di libri e dvd, la Biblioteca comunale Italo Calvino. L?accesso al palazzo è da piazza Garibaldi, mentre l?uscita è da via Cesare Battisti. «I lavori di sanificazione ? dice l?assessora alla Cultura Susanna Lorenzini ? sono stati eseguiti e adesso bisognerà rispettare delle semplicissime regole». «L?ingresso ? spiega l?assessora ? è consentito solo una persona alla volta, dopo aver prenotato almeno con un giorno di anticipo telefonando al numero: 0564933685, tramite mail: biblioteca.comunale@comune.castiglionedellapescaia.gr.it o attraverso l?Opac della rete bibliotecaria provinciale all?indirizzo www.bibliotechedimaremma.it». «L?utente della Biblioteca ? prosegue la Lorenzini ? suonerà il campanello e dovrà indossare guanti e mascherina prima di entrare. La permanenza all?interno del palazzo sarà breve perché gli operatori della struttura avranno già preparato il materiale librario da consegnare». «Inizialmente ? precisa Lorenzini ? il personale lavorerà solo sul prestito e la restitu- zione del materiale librario e non si darà corso a nessun scambio interbibliotecario e per chi ha volumi o dvd in prestito da prima della chiusura a causa del Covid-19 avrà tempo, senza incorrere in sanzioni, sino al 30 giugno per la restituzione». I libri che rientreranno in biblioteca saranno depositati in scatole appositamente predisposte e rimarranno in quarantena per 10 giorni. VIVERE D?ISTANTI: PIOMBINO PRONTA PER IL TURISMO CHE VERRÀ Parte da Piombino ?Vivere d?istanti?, la campagna di promozione del territorio che punta sui risvolti positivi di un cambiamento negli usi e nelle abitudini turistiche degli italiani: un turismo che sarà più sostenibile, fatto di contatto con la natura, riscoperta del fascino del territorio e valorizzazione delle unicità locali. ?Vivere d?istanti? è la formula alchemica del turismo post Coronavirus, la declinazione di valore di un viaggio spaziale che è, soprattutto, esperimento di un nuovo stile di vita in cui la ?distanza? dall?altro è immersione nel tutto. ?Un turismo fatto di istanti da non perdere e di ampi spazi da vivere che, a Piombino, è già parte della vita quotidiana grazie alla conformazione naturale della città? spiega il sindaco Francesco Ferrari che aggiunge: ?Piombino offre grandi aree a contatto con la natura e la cultura, in cui è possibile mantenere la distanza in maniera spontanea: spiagge, parchi archeologici, boschi, sentieri e l?immensità del mare garantiscono una visita turistica sicura e sono valori aggiunti che costituiscono una cura naturale per il benessere personale, fisico e mentale?. ?Il mercato del turismo ? commenta l?assessore al turismo Giuliano Parodi ? è stato completamente stravolto dall?emergenza Coronavirus che impone ai viaggiatori di ripensare le proprie vacanze verso destinazioni sicure. Piombino ha un?attitudine naturale verso un turismo sostenibile, in grado di offrire un?esperienza unica sia dal punto di vista culturale, unico sito etrusco sul mare e crocevia di storia e persone da Leonardo Da Vinci a Elisa Bonaparte, che per l?immersione in ambienti naturali; abbiamo quindi pensato di formulare una campagna promozionale nazionale che, mutando in positivo la semantica del linguaggio usato durante i mesi di Covid, valorizzasse il nostro stile di vita sicuro perché spontaneamente distanziato. Ecco quindi che lo ?stare distanti? diviene istanti di libertà, gli assembramenti sono tra gli abitanti marini del nostro popoloso mare, il tempo è fatto di storia e memoria, di attimi dedicati alle esperienze da condividere con i propri cari?. La campagna promozionale ?Vivere d?istanti?, che affianca azioni sul territorio elaborate in sinergia con Parchi Val di Cornia, Ambito turistico Costa degli Etruschi e Toscana Promozione Turismo, e con la collaborazione dei soggetti attivi nel garantire l?avvio in sicurezza della stagione balneare e turistica, il Consorzio Balneari Costa Est, la Capitaneria di Porto e Guardia costiera, l?Autorità portuale e le tante associazioni di categoria che stanno lavorando al fianco del Comune, è stata elaborata dal Comune di Piombino in collaborazione con Pro Loco Piombino e Dronetruria. Oltre ad un video, che sarà on line da oggi sui canali facebook, Instagram e youtube del Comune, la campagna si declinerà attraverso immagini, manifesti e inserzioni presenti sui principali canali turistici regionali e nazionali. LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane spa Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. Campo Morino - 01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.711040, sito web www.tipografiaambrosini.it, email info@tipografiaambrosini.it ARRETRATI I numeri arretrati possono essere richiesti a CS Edizioni srl - Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - 349 2872103 - Fax 0564 1979133, inviando anticipatamente l?importo pari al doppio del prezzo di copertina, mediante assegno bancario non trasferibile intestato a CS Edizioni srl o bollettino sul conto corrente postale n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto ABBONAMENTI PREZZI: una copia euro 3,50; abbonamento annuale (10 numeri): euro 30,00 per l?Italia ed euro 140 per l?estero. L?abbonamento decorrerà dal primo numero disponibile (prima della spedizione mensile in abbonamento postale) e potrà avere inizio in qualsiasi periodo dell?anno. Per il rinnovo attendere l?avviso di scadenza. MODALITÀ DI PAGAMENTO: Gli importi indicati potranno essere versati: ? tramite assegno non trasferibile intestato a CS Edizioni srl, da inviare a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante bollettino postale sul conto corrente n. 001044926978 intestato a CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? mediante carta di credito. SUGGERIMENTI Le informazioni inserite in questo numero sono state raccolte in anticipo rispetto alla programmazione definitiva degli eventi. Suggeriamo pertanto ai lettori di verificare sempre, telefonicamente, se non siano intervenuti cambiamenti nelle date, negli orari. La redazione di Maremma Magazine non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda l?effettiva attuazione delle iniziative elencate nelle pagine precedenti, né per eventuali cambiamenti di programma. PER CONTATTI Gli enti, le associazioni, le pro loco, i privati che volessero inviarci i calendari delle varie manifestazioni possono farlo: ? per fax al numero 0564 1979133; ? per posta ordinaria all?indirizzo Maremma Magazine c/o CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? per e-mail sulla casella: redazione@maremma-magazine.it oppure maremma.magazine@virgilio.it N.B. I programmi degli eventi devono tassativamente pervenire in redazione entro il 20 del mese precedente a quello nel quale andranno a svolgersi. Eventuali collaborazioni sono libere e gratuite. © 2020 COPYRIGHT CS EDIZIONI SRL Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l?autorizzazione scritta dell?Editore. Questo periodico è associato all?USPI Unione Stampa Periodica Italiana e all?A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10